L'Interior visto dal Design | Stefano Follesa

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gli spazi delle tracce •

Photo by Cristian Cristian on Unsplash.

Tra i temi affrontati nella didattica dei corsi di progettazione quello relativo al rinnovamento dell’apparato decorativo rappresenta la sfida più complessa ma anche quella più ambiziosa per una nuova visione del design. Il decoro è progetto; quasi sempre elemento fondamentale di una narrazione che esplicita simbologie e capacità manifatturiere sviluppate nei luoghi, l’assenza di decoro è, di contro, rinuncia al territorio e alla diversità culturale che ogni luogo esprime. Nella contemporaneità l’espressione grafica del segno decorativo, che di per sé ha sempre subito storicamente continue trasformazioni, ha avuto una accelerazione nel produrre fenomeni di obsolescenza. Segni e colori mutano continuamente seguendo ritmi e tempi del consumo che appartengono alla dimensione accelerata dell’industria. Tra le molte modalità di rielaborazione dei segni abbiamo scelto di lavorare sulla costruzione di pattern e textures come pratica che evidenzia le maggiori potenzialità applicative nell’ambito del progetto di interni. Pattern e texture si ritrovano in natura o sono espressione della cultura ideativa e della cultura del fare dell’uomo. Ogni luogo esprime dei propri segni, delle proprie textures leggibili parimenti nelle opere elaborate dall’uomo (manufatti, architetture) o nelle trasformazioni del paesaggio naturale e artificiale. Se si pensa ad un territorio come quello toscano, i segni sul territorio dei filari di viti o di cipressi o delle piante di ulivo, esprimono un abaco identitario di trame leggibili e applicabili al progetto, ma nella stessa maniera i segni presenti nelle chiese romaniche di Firenze e Pisa e più in generale in tutta la cultura dell’intarsio marmoreo (che ha generato l’intarsio ligneo), costituiscono un abaco straordinario di riferimenti per il progetto. Una texture consiste nella moltiplicazione di un modulo, di qualunque tipo, che sia dato da intervalli o soluzioni cromatiche; come registra Paul Klee nei suoi appunti didattici: “comporre una texture significa ideare degli intrecci modulari, parziali o generali e ideare dei gradienti di densità della tessitura. Creare una trama modulare è un’operazione molto simile ai sistemi di costruzione del tessuto stesso.”1. 1

Pompas R.(1994) Texile Design. Ricerca, elaborazione, progetto. Milano, Hoepli.


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Bibliografia

4min
pages 388-396

The shape of food, George Narcis Patru

1min
pages 380-383

The shape of food, Alice Senatori

1min
pages 384-387

The shape of food, Letizia Bicchi

1min
pages 368-371

The shape of food. Attorno al cibo

2min
pages 360-363

Bibliografia

3min
pages 349-354

Gli spazi conviviali

10min
pages 355-359

La città delle donne. Prendiamoci il nostro spazio, Luna Maiore

1min
pages 344-348

Florentine Folies, Cristian Ferretti

1min
pages 334-337

Florentine Folies, George Narcis Patru

1min
pages 330-333

Florentine Folies, Letizia Bicchi

1min
pages 326-329

Florentine Folies. Omaggio a Bernard Tschumi

1min
pages 324-325

Gli spazi attraversati

8min
pages 319-323

Bibliografia

3min
pages 313-318

Gli spazi rituali

8min
pages 293-297

Bibliografia

5min
pages 287-292

L’abitare mutevole. I rituali di domani, Alessia Frosini

2min
pages 302-307

Nei suoi panni. Abiti e identificazione, Camilla Storti

1min
pages 278-281

Una casa in Finlandia, Elena Di Rado

1min
pages 274-277

Una casa a

1min
pages 270-271

L’abitare percepito

11min
pages 229-235

Bibliografia

2min
pages 257-262

Luce senza forma. Soluzioni luminose per l’abitare, Oriana Delfini

2min
pages 240-243

L’identità nei territori di progetto

14min
pages 263-269

Synapsi. Lo spazio attraverso i sensi, Chiara Travaglini

3min
pages 250-256

Pending cultures. Una rete di connessioni

3min
pages 236-239

Bibliografia

3min
pages 223-228

Trame di identità. Segni dai luoghi, Alessia Bastai

1min
pages 214-217

Terre di confine, Cristian Ferretti

1min
pages 210-213

Borders and Bridges

3min
pages 206-209

Casa dei segni a Siviglia

1min
pages 202-203

Andromeda. Spaceship, Claudio Lorusso

2min
pages 178-183

La casa dei segni e degli sguardi

1min
pages 200-201

L’abitare dopo. L’onnipresenza del digitale, George Narcis Patru

3min
pages 184-189

Gli spazi delle tracce

8min
pages 195-199

There is a planet B. L’abitare su Marte, Aurora Matera

3min
pages 172-177

Drop. L’abitare di domani, Chiara Bellucci

3min
pages 166-171

Arca. Design di un futuro sostenibile dell’abitare, Francesco Sacchini

3min
pages 160-165

L’abitare mutevole

13min
pages 147-153

Essentia. La nuova forma dell’abitare interiore, Martina Corti

2min
pages 154-159

Bibliografia

3min
pages 141-146

Il design come narrazione nella città. Arezzo e Petrarca, Riccardo Amatucci

2min
pages 130-135

Tessuti urbani. Uno storytelling per Prato, Matteo Balestra

2min
pages 124-129

La città di Modigliani, Giulia Lenzi

3min
pages 118-123

Largo Poggi Fiammetta Conforti, Silvia Mangolfi, Elena Mucci

1min
pages 108-109

Raccontare storie. La città come un libro

1min
pages 102-103

Interni di parole

1min
pages 112-113

Narrazione e Progetto

15min
pages 93-101

2084. L’abiterò social,Valerio Pettinato

2min
pages 80-86

Bibliografia

4min
pages 87-92

House of Glass. Viaggio in un’utopia di vetro, Gemma Nanni

2min
pages 74-79

Museo dell’irrazionalità, Elisa Maurizi

2min
pages 56-59

The hot zone, Yuhui Xia

2min
pages 68-73

DEBI. The maitre of birds, Angela Su

1min
pages 44-47

Dreams of a better life: il futuro immaginato

22min
pages 27-39

I musei immaginari

3min
pages 40-43

Museo dell’immaginario. Le città invisibili, Oleg Orlando

1min
pages 48-51

Museo della Follia, Lorenzo Pedonese

1min
pages 64-67
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