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Museo della Follia, Lorenzo Pedonese

Sala dell’arte. Il quadro è sostenuto da molteplici mani, alcune delle quali sembra che cerchino di afferrare i passanti che si avvicinano per ammirare l’opera. Museo della Follia esercitazione

Lorenzo Pedonese A.A 2020-21

Il Museo della Follia è un percorso allestitivo in cui vengono trattati temi ritenuti estranei alla normale concezione umana. Gli argomenti vengono portati all’estremo in modo tale da sviluppare una concezione di follia, nascosta in ogni singola cosa. Ciascuna sala cattura i visitatori intrappolandoli in una sorta di caos emotivo. Solo i più folli, infatti, riuscrianno ad arrivare alla conclusione del percorso museale e allestitivo. Il Museo della Follia conduce il fruitore verso un viaggio esperienziale, un viaggio che inizia nel grande salone d’ingresso e si sviluppa in ciascuna sala. Ogni singolo elemento vuole andare a rappresentare al meglio quella che è l’essenza della follia. Ciò che questo museo offre è una chiave di lettura di ciò che l’uomo considera sbagliato, ciò che considera fuori posto e senza logica, consentendo così al visitatore di vivere esperienze reputate ai margini, per poi successivamente comprenderle in maniera tale da poter eliminare molti stereotipi della follia stessa. Dunque, sono la natura, l’oggetto e l’arte, i soggetti comunicativi scelti per questo percorso esperenziale che poi verranno estremizzati passando prima attraverso la loro più basica forma.

Sala della natura. La vegetazione prende il sopravvento dello spazio e lo fa proprio, come se i rami custodiscano e tengono al sicuro le opere esposte.

Sala dell’arte. La Monnalisa è circondata da entità come a proteggerla dai visitatori che potrebbero non rispettare la sua natura folle, quindi salvaguardando la sua essenza.

Ingresso. L’intera sala è caratterizzata da una doppia dimensione, ove la parete superiore è speculare a quella inferiore, dando l’idea ai visitatori di rivedersi camminare sul soffitto.