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Museo dell’immaginario. Le città invisibili, Oleg Orlando

Museo dell’immaginario. Le città invisibili esercitazione

Orlando Oleg A.A 2020-21

Il museo si ispira al romanzo Le città invisibili di Italo Calvino, ricostruendo gli scenari immaginari di tre delle città raccontate: Diomira, Isaura e Bauci. Il punto di partenza è il dialogo tra Marco Polo e l’imperatore dei Tartari Kublai Khan che interroga l’esploratore sulle città del suo immenso impero. Il progetto museale è pensato per un evento itinerante che possa suscitare sentimenti costruendo un “viaggio” in cui il visitatore si possa sentire completamente immerso negli scenari raccontati dal libro. Una frase posta all’ingresso del museo accoglie i visitatori all’interno dell’esposizione museale e li proietta direttamente nell’immaginario: “Immergetevi in un nuovo mondo, in nuove sensazioni e fatevi travolgere… Apritevi per opere della memoria o della fantasia per conoscere una dimensione diversa”. La dimensione fantastica delle sale è ottenuta in una contaminazione tra elementi fisici e tecnologie multimediali con l’obiettivo di ricreare idealmente la dimensione onirica delle Città Invisibili.

Sala ispirata alla città Isaura Il visitatore viene travolto dalla potenza distruttrice e al contempo ammaliatrice del mare. Il percorso dell’intera sala si sviluppa su un pavimento che riflette le onde del mare nel loro agitarsi naturale. Due barche poste agli angoli della sala evocano fantasie e ricordi personali.

Prima sala museale ispirata alla città di Diomira Il visitatore è colpito dalla maestosità delle statue di derivazione greca che sorreggono il peso di una città surreale capovolta che sembra crollare sulla sua stessa immagine riflessa nel pavimento. Un impianto Gosound riproduce i suoni assordanti delle grandi metropoli mentre dei diffusori di essenze ne emettono gli odori.