5x1.Poesie.3aEdiz.GruppoDinamo

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Cristiana Previati Giovanna Bartolucci



Introduzione

S

i apre la terza edizione della collana 5per1 con la raccolta delle dieci poesie di due artiste dalla voce intimista che canta di immagini ed emozioni: Cristiana Previati e Giovanna Bartolucci. Entrambe le artiste raccontano storie personali, visioni poetiche, momenti intimi, memoriesimboliche. Ma le loro voci si stendono una di fronte all’altra con diversa forza e diverso tono, narrando della propria visione con due identità ben distinte che si sfiorano con delicato decadentismo. In Cristina le parole raccontano con pungente tormento quelle audaci visioni interiori che compaiono nelle sue poesie con un tono tanto amaro quanto vigoroso. Le sue liriche spaziano in un pragmatico simbolismo, esprimendo una fremente materialità di spirito che si palesa con enfasi, espressioni concrete e limpide metafore. La voce di Giovanna, invece, arriva come un bisbiglio nell’orecchio del lettore; le sue poesie sono silenziose riflessioni intimiste, malinconiche visioni sentimentali che conversano tra loro con delicatezza. È con fragilità che l’artista traccia nero su bianco i propri pensieri, disegnando espressivi paesaggi interiori che scorrono negli occhi di chi legge attraverso versi carichi d’animo. Trovare corrispondenze, percorsi e riflessioni tra gli stili più diversificati è il fulcro del progetto “antologico” che 5per1 si prefissa di studiare ad ogni edizione. Un dialogo libero e quieto tra immagini e poesie che riflettono non solo lo stile narrativo e artistico, ma soprattutto l’identità dicoloro che vi partecipano. Erika Vita



51 Cristiana Previati Erika Vita Giovanna Massimo Bartolucci Innocenti

per

dialogo in dieci poesie e due immagini

Primaedizione edizionea acura curadel delGruppo GruppoDinamo Dinamo Terza anno 2021 2021 Borgo BorgoSan SanLorenzo Lorenzo-Firenze - Firenze anno



Cristiana Previati

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Foto di Claudio Bartoli.

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STIAMO Agonia detestabile, che proclama calore di focolai spenti da molto. Il gelo nelle vene, gli sguardi dei pochi in cagnesco. Prende tutti, si è scoperto, se vuole. Porta via sorriso,certezza,tocco. Persino la luce sembra inghiottire: il sole è nervoso, incerto sul da farsi. Non ho tempo. Non c’è tempo. Proprio quando ci dicono che ne abbiamo tanto. Percezione di una dilatata fretta. Si cammina svelti, quasi tutti nemici. Non ti tocco, non ti parlo, non ti voglio. Non c’è tempo. Ognuno con la propria verità egoista nel cuore. Ognuno con il proprio giudizio supremo ed indiscutibile. Povere mosche stordite, sotto un bicchiere asfittico. Fermi. State fermi. Stiamo fermi.Accadrà. Accadrà di nuovo. Verrà, ancora, il tempo quotidiano ed il gesto inaspettato. 11


Verrà l’assurdo,l’indefinito, la routine, il piacere, la collera. Fermi. Immobili, ora. Si allenino muscoli che non ricordavamo più di avere. Si facciano cose rimandate, senza apparente importanza. Cose piccole, infinitesimali. Si rallenti a tal punto,da sentire battere il nostro cuore. Si ascoltino voci lontane e sopite, immaginando corpi, mani, labbra. Immaginiamo, preghiamo gli dei degli uomini e del cielo. Lavoriamo dentro, alacremente e respiriamo, come da tempo non succedeva: non in iperventilazione, ma boccata per volta. Tra le macerie e la paura, togliamo la distrazione e l’impeto, per un istante. Trasformiamo. Trasformiamoci. STIAMO. Reimpariamo a stare con noi, a vederci, 12


ad ascoltarci, a perdonarci. Facciamo, dentro, tutto ciò che non ci concedavamo. Verrà il tempo, di nuovo. Sarà diverso. Sarà molto più lungo. Anche il sole ci perdonerà di avergli inviato i nostri improperi. Tornerà il cammino, il tocco, l’affondo, lo stupore, la stretta, l’Amore. Perdiamoci, di nascosto, intimamente, ora. Ci ritroveremo, presto, esattamente dove eravamo. Riallineiamo testa respiro pancia. E sarà dolce l’aria. Persino la collera s’infrangerà nel sorriso difronte. Persino la paura diverrà nuvola, spazzata dalle grida di un bambino, in un parco, mentre gioca ad essere un dottore e a salvare il mondo. 13



CORTEO Una ad una, attaccate, inerti, ma muovendosi. Una ad una, ognuna con un fuoco morto dentro. Sembrano tutte uguali, ma racchiudono un dolore diverso, una speranza fuggita, una lotta persa. Una davanti all’altra, ordinate, come solo la morte sa essere. Composte, come solo la solitudine fa sembrare. Non v’è nessuno a raccoglierle. Almeno non mani e spalle conosciute. Si asciuga la saliva come la lacrima. Diventa tutto crepa: sgomento ancestrale. Ma c’è il sole. Forse, sarà lo stesso che, un giorno, darà riposo. Forse, un giorno, invece di cremare, riscalderà.



Fili Come burattino si esibisce e cadono a pezzi fili,legno,muco. L’oro trasuda attraverso atti carnali. Vaffanculo,che soddisfazione! Spezza ogni dolore, calpesta ogni ritegno, soffoca ogni speranza d’esser legata: uccide per liberare, mastica per azzannare.

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Bocca Taccio, con disgusto beato. Assaporo ciò che per altri è ripugnante. E giungo all’apice di ogni conoscenza, scomparedo tra le anse: vaffanculo piacere codardo! Odio e amo con lo stesso amplesso, con lo stesso ventre accolgo ogni seme che coli ribellione.

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La Scatola Grotteschi viandanti, ammiccanti smorfie come scatole di latta, contenenti oggetti bellissimi. Morti. Segni premonitori di caramelle appiccicose, che tra dita sporche, profumano di vita rossa. Socchiudo il pudore che troppo rivela e. . . vaffanculo: lascio il posto al mio eclatante.

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Giovanna Bartolucci

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Immagine fotografica: “Teste” (1995) Camporatrenta Giovanna Bartolucci, Giovanni Farci

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1 Le statue non accorrono al richiamo e i morti cavalcano nel sole, ignorando la tua fame di notizie. La sopravvivenza coincide con la perfetta solitudine, nell’ombra umida e protetta di un’intuizione.

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2 Fralezza, non mi accontento di rimediare, scorro. Nella memoria una voce intona, oppressa dal coro del rimpianto. Specchiandomi, ti osservo e mi addoloro.

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3 Vaghezza, zero definizione e incerto destino. Voglio circoscrivere la tua presenza per dare un nome al nostro passaggio. Se lo farò, cadranno i simulacri di centomila affanni e splenderà la quiete, finalmente.

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4 Lo sguardo signicante contiene un bagliore invincibile che a fatica trapela dalle palpebre, intrise di ruggine e ricordi. Guardarsi addosso può causare un medio dolore e tanta malinconia. Scende la sera anche sul vezzo di specchiarsi.

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5 Noi siamo storie e ci raccontiamo senza preamboli, senza mezze parole. La franchezza blandisce il nostro profilo e ci rende luminosi. Poi ci spengiamo, come i lampioni dopo mezzanotte. Ma non tutti: uno sì, uno no.

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Non è difficile intuire che la moltiplicazione che dà il nome a questa raccolta di poesie non ha nulla a che vedere con l’aritmetica. Difatti il risultato del “nostro” 5 per 1 è 10: sono dieci pensieri in dialogo con se stessi e tra di loro, in fermento, vibranti di storie, dieci frammenti di vita, dieci poesie, due immagini, con tempi e spazi distinti; il dialogo che si va a creare è una moltiplicazione tra due individui ed il prodotto è un’esperienza

Cristiana Previati nasce in provincia di Ferrara, dove vive tuttora,occupandosi di servizi alla persona. Scrive poesie, pieece teatrali, riflessioni e preghiere per andare lontanissima con il pensiero.

Gruppo Dinamo Edizioni www.gruppodinamo.jimdo.com

grafica. AntonioGiachetti

Giovanna Bartolucci opera in campo artistico su vari livelli, modulando l’espressione pittorica con la riflessione concettuale. Le sue “non” poesie scaturiscono da questo percorso, come segni identitari del fare arte.


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