Pineroloindialogo giugno2016

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Anno 8, Giugno 2016

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I N D I A L O G O .it Indialogo . i t , a u t o r i z z . N . 2 d e l 1 6 . 6 . 2 0 1 0 d e l Tr i b unale di Pinerolo - dir.Antonio Denanni

Pinerolo a una svolta Docenti Universitari/28 Giancarlo Bounous: «Nel Pinerolese il bosco è avanzato nelle aree agricole abbandonate»

Dibattito sul futuro di Pinerolo /10 Dal documento CNA: «Il Pinerolese deve superare le storiche debolezze della scarsa capacità di rappresentanza politica»

19 Giugno 2016 sfida: Luca contro Luca


Buone News A cura di Gabriella Bruzzone

I bambini, i consumatori più attenti Cosa infilare nella borsa della spesa, lo scelgono i bambini. Dimostrano consapevolezza nella scelta degli alimenti, leggono le etichette e influenzano la scelta di ciò che i genitori cucineranno. A dirlo è uno studio internazionale (Food2020), condotto in 11 Paesi in tutto il mondo, Italia compresa, che ha rilevato come i bambini (a partire dagli 8 anni) sono già consumatori attenti. Secondo i dati raccolti, su un campione di duemila persone, ben il 49% delle famiglie segue i consigli dei bambini nella scelta degli alimenti acquistati e cucinati. Percentuale che sale al 54% in Italia. Nel 39% dei casi, i bambini leggono le etichette e il 38% sceglie di evitare i cibi poco salutari. In Italia, il 40% dei bambini preferisce il cibo locale e biologico e il 37% parla di filiera e sicurezza alimentare. Un’eccezione cresciuta negli ultimi anni e che si trasforma in normalità. Parlare di cibo non è più una semplice tendenza ma un vero e proprio mainstream ed è importante che siano proprio i bambini i primi ad essere i più coinvolti. Un risultato raggiunto grazie soprattutto ai genitori, che forniscono i giusti stimoli. Insomma crescono i consumatori

consapevoli e la buona notizia è che l’Italia è tra i capofila in questo senso: in pochi anni il numero di quanti sono interessati a capire da dove venga, come sia prodotto, trasformato e distribuito il cibo che si porta in tavola è cresciuto dal 37% al 43%. I consumatori più attenti sono quindi proprio gli italiani. Parlano moltissimo di cibo e si informano da fonti diverse. Preferiscono il prodotto biologico proveniente dal proprio territorio, e credono che l’educazione debba partire dall’infanzia. Per questo insegnano ai propri figli a riconoscere gli alimenti sani, biologici e tracciabili. Anche le modalità di produzione giocano un ruolo fondamentale nella selezione degli alimenti. No all’acquisto on line, soprattutto quando si tratta di cibi freschi, e prediligono un rapporto diretto con il produttore. Pretendono chiarezza, autenticità, informazione e ascoltano le opinioni di amici e famigliari, più che quelle dei medici. Trasparenza e tracciabilità sono le parole chiave a cui anche la grande distribuzione si sta adattando. Nel mondo vengono definiti Food eVangelist e pare costituiscano il 24% della popolazione.

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33 Informazione e cultura locale per un dialogo tra generazioni

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La battaglia dei due Luca

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Se lo aspettavano un po’ tutti che si sarebbe andati al ballottagggio con i due Luca. Luca Barbero, 46 anni, candidato sindaco del PD, in politica da più di 25 anni, e Luca Salvai, 36 anni, del Movimento 5 Stelle, in politica da poco più di un lustro. Si potrebbe anche dire, Luca Barbero espressione dell’egemonia politicoamministrativa in Pinerolo negli ultimi 20 anni (non diremo mai “figlio di...”, perchè non ci piace che si giudichino i figli in base all’operato dei genitori!) e Luca Salvai, espressione di una classe politica nuova, giovane, che vuole scalzare questo potere politico consolidato. Chi prevarrà? Non ci compete fare pronostici e neanche prendere posizione per l’uno o per l’altro (li conosco entrambi fin da quando avevano i calzoni corti!), in quanto il giornalista, pur avendo le proprie idee, in questo caso deve stare sopra le parti ed interpretare gli eventi. Certamente in città la voglia di cambiamento è forte e il desiderio di intravedere per questa città barlumi di futuro pure. Saranno proprio questi due elementi che faranno pendere la bilancia per l’uno o per l’altro. A questo punto i programmi non contano più, si è ormai detto tutto e si sa anche che i buoni propositi sovente rimangono tali. Conterà la fiducia che i due contendenti saranno riusciti (e riusciranno in questi ultimi giorni che rimangono) a comunicare e le prospettive per questa città in declino che riusciranno a far intravedere agli elettori. Oltre naturalmente alle storie personali, sia professionali che politiche. Ai cittadini pinerolesi l’ultima scelta. Antonio Denanni

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PINEROLO / INDIALOGO.it .

Direttore Responsabile Antonio Denanni Collaborano: Emanuele Sacchetto, Alessia Moroni, Aurora Fusillo, Gabriella Bruzzone, Andrea Obiso, Andrea Bruno, Chiara Gallo, Cristiano Roasio, Nadia Fenoglio, Federica Crea, Greta Gontero, Oscar Fornaro, Francesca Costarelli, Michele F.Barale, Chiara Perrone, Federico Gennaro, Isidoro Concas, Sara Nosenzo, Angelica Pons Con la partecipazione di Elvio Fassone photo: Giacomo Denanni, Lara Fantone Indialogo.it, Autorizzazione del Tribunale di Pinerolo, n. 2 del 16/06/2010 - Ed. Associazione Culturale Onda d’Urto Onlus redazione Tel. 0121397226 - E-mail: redazione@pineroloindialogo.it STAMPA: Servizi Grafici, Bricherasio

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Buone News

i bambini i consumatori più attenti

giancarlo bounous, arboricoltura

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Docenti universitari / 28

Dibattito sul futuro di Pinerolo/10

le richieste di cna al futuro sindaco

il quartiere belle de mai di marsiglia

Quando queste pagine...

L’accordo di parigi

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Benchmarking territoriale Lettere al giornale

Giovani &Ambiente

Tuttobandi

i bandi del mese di giugno

Vita Locale/Internazionale

pietro manduca, dopo pinerolo il brasile

Teatro

Mahagonny - cit tà franca

marilyn, la donna oltre il mito

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Per Mostre e Musei

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Creatività & Innovazione

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Visibili & Invisibili

viage: l’app pinerolese per viaggiare

buone notizie da amnesty

17 Cose dell’altro mondo

un’agenzia per chiedere scusa

una storia che finisce

cose buone: una startup generativa

letizia vitali

con giacomo denanni e alessia moroni

trekking in tibet

18 Storiae... 19

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Sociale &Volontariato Officine del suono Serate di Laurea Viaggiare

23 Eventi di Onda d’Urto

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serate video

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inc o nt r i

Città & Università /28

44 a cura di Antonio Denanni

Intervista a Giancarlo Bounous, Arboricoltura Generale

«NelPinerolesenegliultimi30anniilbosco è avanzato in aree agricole abbandonate» In città «Il problema non è solo quello di realizzare parchi, viali alberati e altri spaziverdi,masoprattuttoquellodiassicurarelamanutenzioneneltempo». Ci parla di sé e del lavoro che ha svolto in ambito universitario? Dopo la laurea in Scienze Agrarie nel 1971, sono entrato in Università e, per circa vent’anni, dal 1995 al 2014, sono stato titolare, come professore ordinario, della cattedra di Arboricoltura Generale dell’Università di Torino. Per 8 anni ho diretto il Dipartimento di Colture Arboree, sempre dell’Ateneo Torinese. Dal 2014 sono in pensione. Oltre al corso di titolarità ho tenuto, per incarico, corsi di Frutticoltura Tropicale e Subtropicale, Frutticoltura montana e Arboricoltura ornamentale. Ho approfondito la mia preparazione presso alcune istituzioni scientifiche Statunitensi e, in qualità di relatore o come esperto per conto di agenzie internazionali, ho compiuto missioni in Europa, Medio Oriente, Asia, Sud e Nord Africa, Nord America, America Latina, Nuova Zelanda, Australia. I miei interessi di ricerca sono da sempre orientati verso i sistemi arborei di zone marginali: montagna e protezione contro il degrado e la deforestazione in zone tropicali e subtropicali. Da oltre vent’anni collaboro a progetti in paesi di sviluppo. Alberi vuol dire ambiente, natura, ecologia... Com’è lo stato del mondo da questo punto di vista? Il dato più drammatico è quello che riguarda il tasso annuo di deforestazione globale, che si aggira sui 13 milioni di ettari. La più parte della deforestazione è dovuta al taglio dei boschi ma anche a catastrofi naturali (incendi e inondazioni), apertura di nuove strade, espansione urbanistica. Un’enorme piaga è lo sfruttamento indiscriminato delle foreste delle zone intertropicali che forniscono legname pregiato (ebano, teak, mogano). Un’altra causa di deforestazione è l’abbruciamento della foresta per fare posto all’agricoltura e alla zootecnica. [...] La perdita di foreste è un danno enorme per il Pianeta.

Con la diminuzione dell’uso della carta è migliorata la situazione del patrimonio arboreo mondiale? Con l’avvento di internet e della posta elettronica si sperava in una riduzione dell’uso della carta e una burocrazia “paper less”, tuttavia non è stato così. Negli ultimi 20 anni il consumo di carta è aumentato. Anche se sembra un paradosso, il consumo di carta resta più alto nei paesi più informatizzati. Come sta invece la situazione del patrimonio arboreo pinerolese? Intendendo per “pinerolese” tutta l’area delle tre ex Comunità Montane (Valli Pellice, Chisone, Germanasca e Pinerolese pedemontano) il bosco è avanzato negli ultimi 30 anni in aree agricole abbandonate ma il legname prodotto è di modesta qualità. Per migliorare la sostenibilità e la qualità occorre convertire questi boschi da cedui a fustaie al fine di ottenere assortimenti mercantili di maggior pregio. Alberi vuol dire anche verde urbano. È al corrente dello stato di salute degli alberi di Pinerolo? Le risulta che siano seguiti in modo adeguato? Negli anni passati sono stati effettuati dei monitoraggi sullo stato di salute del patrimonio arboreo della Città, tuttavia mi pare che in generale, riferendomi ai parchi cittadini, molti esemplari siano piuttosto vecchi, anzi vetusti, e che non venga intrapreso un regolare programma di rotazione e regolare manutenzione e sostituzione delle piante a fine carriera. Andrebbero poi tutelati e valorizzati gli alberi monumentali, ossia quegli esemplari che hanno valenze storiche oltre che estetico paesaggistiche. A tal proposito Pinerolo è in campagna elettorale. Dal punto di vista della sua disciplina di quali elementi dovrebbero tener conto nel programma?


«Il tasso annuo di deforestazione globale si aggira sui 13 milioni di ettari» Aumentare gli spazi destinati a parchi ed aree attrezzate. Migliorare la qualità di queste aree, con una progettazione ed una realizzazione seria, affidata a professionisti qualificati, prevedendo una manutenzione accurata nel tempo, altrimenti queste aree diventano squallide e desolate. Il problema non è solo quello di realizzare parchi, viali alberati e altri spazi verdi, ma soprattutto quello di assicurare la manutenzione nel tempo. Pinerolo ha alcuni giardini storici che andrebbero riqualificati con interventi mirati e rispettosi del contesto storico paesaggistico nel quale vennero realizzati. Alberi e cibo è un altro filone dell’arboricoltura. “L’albero padre del cibo: verso un’alimentazione sostenibile” è stato il tema della Giornata dell’albero 2015. Ce ne parla? Le giornate nazionali dell’albero incentivano la tutela del patrimonio arboreo e ne sottolineano i valori per la società. Albero padre del cibo e alimentazione sostenibile, era il tema del 2015. Gli alberi forniscono frutta, alimento fondamentale per un’alimentazione sana. La frutta non fornisce però solo zuccheri e calorie (pure fondamentali), ma ha proprietà nutraceutiche, ossia salutistiche, benefiche per la salute umana. I carotenoidi delle albicocche, i flavoni e gli antociani delle more di gelso, delle prugne, delle pesche e degli altri fruttiferi sono solo alcuni esempi di come le piante contribuiscano alla sostenibilità della vita quotidiana. Anche la frutta secca è padre (o madre) del cibo: noci, nocciole, castagne, mandorle ci forniscono potassio, acido folico, acidi alfa omega 3 indispensabili per la nostra salute. Gli alberi hanno poi un ruolo multifunzionale e non forniscono un solo beneficio. Accanto alla produzione primaria di frutta o di legname essi generano altri vantaggi per l’ambiente: depurazione dell’aria, stoccaggio del carbonio, depurazione del suolo da rifiuti tossici (fitodepurazione). Le statistiche dicono che molti giovani si stanno avvicinando al mondo dell’agricoltura, quindi anche della coltivazione delle piante. È un’attività che può dare un reddito adeguato oppure sono passioni momentanee? Nei momenti di crisi e di carenza di posti di lavoro l’agricoltura è sempre stata un “rifugio” ma, al di là di questo, credo effettivamente che ci sia una voglia di ritorno alla terra; molti giovani cercano un’alternativa ai modelli offerti dalla società, un maggior contatto con la natura, uno stile di vita meno stressante; in sintesi ritengo che sia un’attività che può offrire posti di lavoro e reddito per i giovani nel pinerolese, se svolta correttamente.

Tuttavia, al di là delle buone intenzioni, agricoltori non ci si improvvisa, occorrono formazione professionale e la terra. Lei ha scritto un libro sul castagno. Pare che proprio intorno alla coltivazione di questo frutto vi sia un tentativo di recupero e di sfruttamento nella Val Pellice. Ne è a conoscenza? L’iniziativa della Val Pellice è un esempio di recupero di una risorsa preziosa della montagna che dovrebbe essere seguito da altre vallate del pinerolese. La castagna, in passato, ha sfamato generazioni di montanari e oggi il suo ruolo, fortunatamente, è ben diverso. Da cibo dei poveri è diventata cibo di pregio: oltre che consumata come caldarrosta o ballotta, è sempre più venduta come prodotto trasformato (farina, fiocchi, confetture, birra, liquori, marrons glacés, sciroppati) presente sul mercato tutto l’anno, e ciò ha creato un’impennata della domanda. A livello mondiale infatti la produzione di questi frutti non soddisfa la domanda. Nuovi parchi, nuovi filari di alberi lungo i viali cittadini, orti urbani, giardini pensili e pareti verticali sono un sogno per la città di Pinerolo o è una meta che un domani avrà possibilità di realizzarsi? Giardini pensili e pareti verdi verticali mi convincono poco per la realtà pinerolese. Gli orti urbani sì. Gli orti urbani risalgono (non a Pinerolo) al periodo di industrializzazione quando gli emigrati dalle zone rurali verso le città allestivano in appezzamenti di proprietà delle amministrazioni locali, delle industrie o delle comunità religiose, i cosiddetti “orti dei poveri” per far fronte alla precarietà delle loro condizioni di vita. L’agricoltura urbana si è sviluppata in varie forme e la finalità originaria di approvvigionamento di derrate alimentari, col mutare delle condizioni economiche e socio-culturali, si è evoluta in funzioni esteticoricreative, educative, sociali e terapeutiche. Gli orti urbani, oltre a produrre reddito hanno insite potenzialità sociali, didattiche, ricreative, ludiche, riabilitanti e terapeutiche che ne fanno un importante mezzo di integrazione sociale. Il valore ecologico-ambientale dell’espansione delle aree verdi, compresi gli orti, è poi rappresentato dalla riqualificazione di zone degradate o sottoposte a vincoli di edificabilità e dall’utilizzo di zone di transizione fra città e campagna. Le Amministrazioni Comunali del pinerolese dovrebbero redigere progetti di riqualificazione di aree marginali e di regolamentazione degli spazi ortivi come già avviene ad esempio a Torino ed in molti paesi europei ed affidarle ai cittadini.

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Dibattito sul futuro di Pinerolo/10

Le richieste di CNA al futuro sindaco di Pinerolo

«Il Pinerolese deve superare le storiche debolezze della scarsa capacita di rappresentanza politica e di una insufficiente progettualità» Anche CNA e CNA Commercio hanno organizzato un incontro con i candidati Sindaco al Comune di PINEROLO. Durante l’evento è stato distribuito un interessante documento che fa un’analisi della situazione economico sociale del territorio, che pubblichiamo nella forma breve.

Premessa È in atto una profonda trasformazione dell’architettura istituzionale che modifica radicalmente il quadro di riferimento nel quale per decenni ci siamo mossi, cambiano in profondità i processi decisionali e le dinamiche di governo degli Enti Locali. Riforme pensate dal “Centro”, in controtendenza con anni di Federalismo che hanno portato ad una crescente inefficienza della macchina pubblica, sovrapposizioni di competenze, aumento degli adempimenti e della loro complessità, una pesante impennata dei costi della Pubblica Amministrazione e quindi dell’imposizione fiscale a carico delle imprese, per le quali la sfida di ogni giorno è più con la burocrazia che con il mercato e la concorrenza. In questo quadro, dal gennaio 2015 sono operative le nuove dieci Città Metropolitane, che sono il cuore del paese, vere e proprie aree strategiche dove sono attivi i maggiori centri di ricerca e le principali Università, si concentrano le attività produttive, dei servizi e del terziario avanzato, si crea la quota maggiore del PiI e si conferma, per dirla con una felice definizione di Aldo Bonomi, “il ruolo che i poli metropolitani vanno assumendo in Europa e nel mondo, non solo quali centri direzionali dello sviluppo economico ma anche come laboratori sociali, politici e culturali”. Le Città Metropolitane rappresentano una grande sfida, potranno essere il motore di un grande impulso modernizzatore, capace di costituire un esempio virtuoso di collaborazione pubblico - privato, o vivacchiare nel solito tran tran, dove poco o nulla cambia, con il risultato di allargare ancora di più il solco tra il paese legale e quello reale.

Tra le aree metropolitane italiane individuate, quella torinese è la più estesa con i suoi 6.830 Km quadrati e quasi 2.300.000 di abitanti, con il maggior numero di Comuni, ben 315, dei quali 135 con meno di 5.000 abitanti e 119 con meno di 1.000. In questa area sono attive 198.579 imprese, di queste, 3.972 (pari al 2%) hanno più di 50 addetti e 194.608 (pari al 98%) meno di 50. Delle 194.608 imprese con meno di 50 dipendenti, 19.461 (pari al 10%) sono tra i 5 ed i 50 addetti, e 175.147 (pari al 90%) hanno meno di 5 dipendenti. Se esaminiamo i dati riferiti alla sola Zona Omogenea del pinerolese, facendo un confronto tra il 2009 primo anno della crisi, ed il 2015, vediamo che dalle 14.011 imprese con 37.213 addetti del 2009 passiamo alle 13.301 imprese e 34.812 addetti del 2015, per un saldo negativo di - 710 imprese e - 2.401 addetti. I settori più in sofferenza, sempre nel confronto 2009 su 2015, sono le costruzioni con un saldo negativo di - 340 imprese e - 826 addetti. Seguono l’agricoltura con 231 imprese e - 148 addetti ed il commercio in generale con - 164 attività e - 68 dipendenti. In chiaro scuro il settore dei servizi destinati alle imprese, che registra un +100 aziende ma un - 272 addetti. Il dato dimensionale delle 13.301 imprese attive nel 2015, è in linea con quello della Città Metropolitana, infatti, 12.927 imprese, pari al 97%, ha meno di 10 addetti, e solo 374, il 3%, va oltre. Di queste 374, solo 58 imprese superano i 50 dipendenti, il 15%, e 316, l’85%, sono tra i 10 ed i 50. Per ciò che riguarda nello specifico le sole imprese artigiane, nella Zona Omogenea pinerolese erano attive 4.649 nel 2009, scese a 4.239 nel 2015, con una perdita di 410 aziende. Gli addetti, pari a 8.663 nel 2009, si riducono a 8.232 nel 2015, con un saldo di -431.

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«Pinerolo è una bella città... La qualità e la cura del luogo, il livello dei servizi, la vita culturale, l’ambiente... sono premessa per qualsiasi politica di promozione del territorio» 7 Le imprese artigiane attive nel territorio della sola Città di Pinerolo, passano da 1.121 del 2009 a 984 del 2015, segnando un -137, e gli addetti scendono dai 1.881 del 2009 ai 1.831 del 2015, facendo registrare un lieve decremento pari a -50 addetti. Numeri che nella loro oggettività fanno riflettere e la dicono lunga sul ruolo determinante della micro e piccola impresa per l’economia della Città Metropolitana. Con l’introduzione delle Città Metropolitane nel nostro ordinamento istituzionale, cambia radicalmente il quadro politico/amministrativo e l’orizzonte si allarga ad una competizione tra territori. Il rischio che la Città Metropolitana fosse schiacciata da un ruolo preponderante di Torino si è stemperato con I’istituzione delle undici “Aree Omogenee” individuate: Avigliana-Susa, Beinasco-Orbassano Chieri, Chivasso, Ciriè-Lanzo, Collegno, Cuorgnè-Rivarolo, Ivrea-Strambino, Pinerolo e Settimo. L’Area del pinerolese con i suoi 45 Comuni ed oltre 132.000 abitanti, ha nella dimensione e nell’omogeneità territoriale due punti di forza, ma deve superare le storiche debolezze della scarsa capacità di rappresentanza politica e di una insufficiente progettualità. Rappresentanza politica e progettualità sono ancor più decisive alla luce dell’introduzione all’interno della Legge 56 dell’obbligo della Pianificazione Strategica che si sostanzia nella redazione del “Piano Strategico triennale”. Lo Statuto della Città Metropolitana, al riguardo, recita all’Art. 7 “II Piano è Fatto di indirizzo e di programmazione per lo sviluppo sociale, economico ed ambientale del territorio metropolitano, nonché per l’esercizio della funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni, anche nell’esercizio di funzioni delegate o attribuite dalla Regione”. Ed al comma 3): “II Piano Strategico definisce gli obiettivi generali, settoriali e trasversali di sviluppo per l’area metropolitana, individua le priorità di intervento, le risorse necessarie al loro perseguimento, i tempi e il metodo di attuazione, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale”. Dunque, il concetto di programmazione e governo del territorio diventa il cardine delle politiche di sviluppo. Tutto ciò accentua ancor più l’esigenza che il pinerolese ragioni in via prioritaria su questi temi per arrivare a dotarsi di un proprio “Piano Strategico di Area Omogenea” che vada ad incardinarsi, con una chiara e forte visione prospettica del nostro territorio, in quello della Città Metropolitana. Questo comporta una diversa assunzione di responsabilità e quindi di ruolo per Pinerolo, che

deve diventare a tutti gli effetti “Città capofila”, luogo di sintesi delle politiche dell’Area Omogenea e terminale della rappresentanza politica. Più semplicemente, occorre investire su opzioni di rilancio del territorio con scelte sempre più coordinate e compatibili, perché è semplicemente impensabile definire politiche di sviluppo locale prescindendo da ciò che capita nel Comune vicino. Sviluppo economico, decollo del turismo, crescita dei servizi, poli culturali, gestione del territorio, politiche assistenziali e sanitarie, coordinamento delle manifestazioni e via discorrendo richiedono, ormai, una comune “regia politica ed operativa”. I Comuni devono derogare a proprie competenze esclusive per cominciare a ragionare su logiche sovracomunali. Il dibattito aperto sulla riduzione degli ottomila Comuni italiani attraverso le fusioni, e la necessità di arrivare alla gestione coordinata ed integrata dei servizi, devono superare logiche di campanile tese unicamente a preservare piccoli privilegi ed aree di falsa identità locale, a scapito di servizi moderni improntati a parametri di efficacia ed efficienza. L’alternativa è rassegnarsi ad accettare una prospettiva di crescente marginalità e declino. Questa è la vera sfida politica del pinerolese, perché a nostro parere, questo territorio si potrà rilanciare a due condizioni. La prima, se comincerà a ragionare insieme, superando definitivamente le progettualità singole e divisive. La seconda, se Pinerolo si assumerà la responsabilità della leadership della “Area Omogenea”, è svolgerà un incisivo e dialettico ruolo di rappresentanza all’interno della Città Metropolitana, in netta discontinuità con il passato. Un territorio non si inventa, ma si governa e si rilancia partendo dalle imprese, perché solo dove ci sono le imprese c’è sviluppo. Pinerolo e la qualità della vita Pinerolo è una bella città, collocata in una posizione ambientalmente invidiabile e dove la qualità della vita è elevata. I suoi standard qualitativi devono però essere ulteriormente migliorati, innanzitutto per i pinerolesi, ma anche per proporsi come luogo di insediamento di attività economiche e di residenzialità di qualità, vista anche la vicinanza ed il livello dei collegamenti con Torino. La qualità e la cura del luogo, il livello dei servizi, la vita culturale, l’ambiente..., sono premessa e condizione essenziale per qualsiasi politica di promozione del territorio. Solo aprendosi sempre di più all’esterno ed accreditandosi come luogo attrattivo, anche attraverso alleanze e sinergie con Torino, il polo forte del territorio, Pinerolo potrà cogliere opzioni di sviluppo.


G LOB -LO C

Benchmarking territoriale di TAC (Territorio, Architettura, Scultura) - www.tac-lab.it

Nel quartiere la Belle de Mai di Marsiglia

La fabbrica di tabacchi dismessa trasformata in importante centro culturale “Quando la Cultura diventa motore di sviluppo economico e sociale” Questo mese vi vogliamo parlare di un esempio di rigenerazione urbana, che è partita dalla volontà di un gruppo di artisti di creare uno spazio dove sperimentare e che poi ha assunto un ruolo fondamentale nel rilancio di uno dei quartieri periferici della città di Marsiglia. Nel quartiere la Belle de Mai agli inizi del secolo scorso è stata costruita una grande manifattura che lavorava il tabacco. L’insediamento produttivo portò lavoro e benessere diffuso in uno dei quartieri più problematici della città, caratterizzato da povertà, scarsa inclusione sociale e problemi di sicurezza. Purtroppo però durante gli anni ‘80 la produzione venne trasferita e l’area torno’ ad essere quella di prima: i negozi vennero chiusi, le case abbandonate. Nel 1992 un gruppo di artisti decide di creare un luogo aperto alla sperimentazione all’interno di alcuni locali dello stabilimento. Da quel momento in poi la Friche (che in francese significa scarto industriale) è tornata ad essere il simbolo della rinascita del quartiere. Attualmente questo centro culturale si estende per più di 45 mila metri

quadrati e conta spazi per la musica, il teatro e la danza, lo sport e altre attività collegate alla vita dei suoi abitanti. Al di là delle considerazioni sull’intervento architettonico (peraltro secondo il nostro giudizio molto ben riuscito) e le indubbie ricadute positive sulla vita sociale, è di estremo interesse il modo con cui questa gigantesca struttura viene gestita. Di proprietà della municipalità di Marsiglia, il complesso non si mantiene con finanziamenti e pubblicità faraoniche, ma attraverso la locazione dei suoi spazi agli artisti e alle associazioni che vogliono operare al suo interno attraverso dei canoni convenzionati. L’intervento pubblico è stato impiegato per coprire i costi di recupero e messa in sicurezza, ma non ha interessato minimamente la progettazione nè tanto meno la programmazione culturale. La cultura, anche quella con la C maiuscola, diventa dunque motore di sviluppo sociale ma anche economico e permette, come in altri casi, di dar nuova vita a porzioni di città in abbandono facendoli diventare nuovi centri attrattori attraverso la volontà e l’entusiasmo dei cittadini.

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società

Lettere al giornale di Elvio Fassone

Quando queste pagine... Quando questo numero avrà visto la luce, sarà passato il 2 giugno, il 70° anniversario della Repubblica, e sarà trascorso senza che alcun momento pubblico qui lo abbia solennizzato come merita, e sarà un peccato: settant’anni, la durata di una vita, una vita repubblicana, una tavola di valori, uno statuto che non è solo un documento ma un modo di essere: e invece un nulla immerso nel vuoto, quasi che la Repubblica fosse solamente “quando non c’è il re”; e nessuno che ci abbia ricordato cosa sono e quanto valgono le virtù repubblicane. Quando queste pagine saranno leggibili, saremo andati (non tutti) a votare per il nuovo sindaco e la nuova amministrazione: qualcuno per senso del dovere, altri con fastidio perché bisogna rientrare dal mare un’ora prima, altri ancora rinunciando del tutto perché votare è un cerimoniale inutile (“sono tutti uguali ….”), e pesante come fare la coda allo stadio, e per giunta il sindaco non fa nemmeno goal. I pedanti hanno ricordato che tra le virtù repubblicane c’è appunto la partecipazione democratica: ma sono così noiosi.... Quando queste pagine saranno lette, altri 500 migranti saranno andati al mare anche loro (ma in fondo), altre cinque donne saranno state sgozzate o bruciate o soffocate da cinque titolari di diritti repubblicani insofferenti della libertà della loro compagna: forse, essendo maschi moderni, pensano che massacrare una femmina sia qualcosa come un “effetto speciale” dei film, da postare su un social. Quando la lettura di queste righe sarà terminata, la Borsa di Zuriyork o di MilanoLondra avrà bruciato altri 120 miliardi, e se qualcuno si risentirà, qualcun altro gli risponderà “è l’economia, bellezza, vuoi forse inventare la pillola contro i terremoti?”,

e un altro gli suggerirà di leggere i listini e non le Costituzioni repubblicane. Quando queste parole saranno state accantonate, apparirà sui teleschermi l’ennesima immagine dell’orso bianco in precario equilibrio su un lastrone di ghiaccio alla deriva, e su questa visione un poco ci commuoveremo, ma non troppo perché i campionati Europei incalzano; negli intervalli tra le partite qualcuno proverà a ricordare che fra le virtù repubblicane compare anche l’attenzione alle generazioni che verranno: ha ragione, ne parliamo dopo, adesso vediamo se nel secondo tempo rimontiamo. Infine, quando i migranti, le donne, l’orso polare e i miliardi saranno stati tutti triturati dalla nostra follia, è possibile che qualcuno chieda quali sono le virtù repubblicane; allora un anziano racconterà la storia di quando lui era un ragazzino, e tanti dicevano che bisognava votare la monarchia, per non far soffrire la regina che era buona ed elegante, e perché la Repubblica sarebbe stata un immenso disordine (le virtù repubblicane non consentivano la parola “casino”); ma il suo maestro, che era stato in prigione sotto il fascio, diceva che i veri repubblicani erano prima di tutto onesti, e guardavano al bene comune, e siccome la repubblica era una cosa di tutti, erano disposti a mettere in comune anche se stessi, le loro capacità, il loro tempo, una parte delle loro risorse: per il bene di tutti, appunto. Allora qualcuno chiederà a quell’uomo anziano dove si possono comprare quelle virtù; e lui indicherà un negozietto piccolo e stinto, la folla si recherà in quel vicolo ma resterà delusa perché un cartello avvertirà che l’esercizio ha chiuso da tempo, per incapacità a stare sul mercato.

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Giovani&Ambiente

MONDO

L’accordo

di

Parigi

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sul clima

Verso basse emissioni di carbonio Negli ultimi decenni, un numero crescente di evidenze scientifiche ha confermato che le emissioni di gas serra stanno causando un innalzamento delle temperature medie globali. Il riscaldamento globale è a sua volta responsabile dell’ aumento della gravità e della frequenza degli eventi meteorologici estremi, dell’ innalzamento del livello dei mari e di una pressione senza precedenti sull’ambiente naturale, sulla società e sulla salute umana. Grazie alla crescente consapevolezza, ai disastri naturali e alla mobilitazione pubblica gli Stati incominciano ad attivarsi. L’accordo di Parigi del gennaio 2016 costituisce un primo piano di azione globale per rimettere in sesto il pianeta, contenendo il riscaldamento globa-

le al di sotto di 2°C. L’accordo sul clima che è stato sottoscritto a Parigi da 195 paesi è il primo accordo universale e vincolante nel suo genere. È il frutto di vari anni di preparazione, dialogo e crescente consapevolezza della necessità di affrontare le attuali e potenziali conseguenze del cambiamento climatico. L’accordo costituisce un passo importante e promettente verso la creazione di un mondo a basse emissioni di carbonio che sia in grado di far fronte ai cambiamenti climatici. Inoltre è un chiaro segnale, rivolto ai responsabili politici e alle aziende, riguardo la necessità di abbandonare i combustibili fossili e di investire in energia pulita e in azioni di adattamento.

Magnus

Quante volte capita di ritrovarci di fronte ad un’opera d’arte che ci lascia senza fiato, ci incanta o ci ossessiona? Spesso si vorrebbe sapere di più sull’oggetto in questione ma (a meno che ci troviamo in un museo che espone chiaramente nome, autore e data) la nostra ricerca risulta più ardua del previsto. In soccorso agli amanti dell’arte arriva però “Magnus”, un’applicazione gratuita per smartphone che è anche stata definita “lo Shazam dei quadri”. L’app lavora con una tecnologia di riconoscimento che, analizzando la foto scattata dall’utente, è in grado di individuare l’opera in una banca dati che ne contiene più di otto milioni e offrire informazioni

di Greta Gontero

riguardanti il titolo, l’autore, le dimensioni, il prezzo a cui è stata venduta e la storia delle passate compravendite. Magnus Resch, ideatore dell’applicazione, dichiara inoltre che è possibile anche visualizzare la biografia dell’artista, una mappa dei musei e delle gallerie d’arte nelle vicinanze con i relativi orari di apertura e anche la possibilità di condividere su Facebook, Instagram, WhatsApp, email o messaggio di testo le opere che si preferiscono. Attualmente “Magnus” è operativo soltanto in alcune città (come ad esempio New York) anche se mira ad estendere ancora la sua diffusione.


documenti

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Tutto Bandi A cura di Francesca Villiot e Gabriella Bruzzone

Mese di GIUGNo 2016 BANDO

OGGETTO

ENTE PROMOTORE

SCADENZA

Nati per leggere

Promozione della lettura per bambini da 0 a 6 anni

Compagnia di San Paolo http://www.compagniadisanpaolo.it/ita/ Bandi-e-scadenze/Nati-per-LeggerePiemonte

30/06/2016

Funder 35

Iniziative in ambito artistico, creativo e culturale

InTreCCCi - Casa Cura Comunità

Promozione della domiciliarità per persone con limitata o nulla autosufficienza

Compagnia di San Paolo http://www.compagniadisanpaolo. it/ita/Bandi-e-scadenze/InTreCCCiCasa-Cura-Comunita

07/07/2016

Open 2016

Nuove forme di coinvolgimento attivo del pubblico in ambito culturale

Compagnia di San Paolo http://www.compagniadisanpaolo.it/ita/ Bandi-e-scadenze/Bando-OPEN-2016

15/07/2016

Social housing

Esperienze abitative innovative ad uso sociale

Compagnia di San Paolo http://www.compagniadisanpaolo.it/ita/ Bandi-e-scadenze/Bando-2016-per-progetti-di-social-housing

17/06/2016

Vivomeglio

Miglioramento della qualità della vita delle persone disabili

Fondazione Crt http://www.fondazionecrt.it/ attivit%C3%A0/welfare-e-territorio/2016bando-vivomeglio.html

30/06/2016

Not&Sipari

Promozione e diffusione della cultura musicale e teatrale sul territorio

Fondazione CRT http://www.fondazionecrt.it/attività/arte-ecultura/2016-note-e-sipari.html

31/7/2016

Iniziativa lavoro

Progetti volti a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro

Fondazione Crt www.fondazionecrt.it/attivit%C3%A0/ welfare-e-territorio/2016-bando-iniziativalavoro.html

31/10/2016

#diamociunamano

Attività di volontariato in progetti di utilità sociale

Ministero del Lavoro e Politiche Sociali http://www.lavoro.gov.it/AreaSociale/diamociunamano/Pages/default.aspx

01/02/2017

Horizon 2020

Incentivi per progetti di ricerca e sviluppo in vari settori

Sostegno alle Start up innovative

Fondazione Cariplo e altre http://funder35.it/

01/07/2016

Unione Europea

31/12/2017

Servizi di sostegno alle Start up innovative

Regione Piemonte www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/finanziamentiper-le-start-up-innovative.html

31/12/2020

Erasmus + Plus

Educazione formale e informale dei giovani

Agenzia Nazionale Giovani http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/ index_en.htm

2020

Stazioni ferroviarie in comodato gratuito

Riutilizzo delle stazioni per attività sociali

Ferrovie dello stato http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoi d=3aa298af418ea110VgnVCM1000003f 16f90aRCRD

Senza scadenza

Fondazione Lonati, richieste libere

Sostegno a soggetti che operano in ambiti: Istruzione (formazione, istituzionale, minori) giovani, anziani, sanitario, ricerca, cultura, sociale

Fondazione Lonati http://www.fondazionelonati.it/presentaprogetto.asp

Senza scadenza

Alla ricerca di nuove idee!

Famiglia, Anziani, Disabilità, Nuove Povertà ed Inserimento Lavorativo

Fondazione Cattolica Assicurazioni http://www.fondazionecattolica.it/allaricerca-di-nuove-idee/

senza scadenza

Sostegno all’Attività Istituzionale (SAI)

Sostegno al complesso delle attività di un ente e non già ad uno specifico progetto o iniziativa

Compagnia di San Paolo http://www.compagniadisanpaolo.it/ita/Contributi/SAI-Sostegno-all-Attivita-Istituzionale

Senza scadenza


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ondo così per il m

Vita locale/internazionale

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di Alessia Moroni

Intervista a Pietro Manduca

Dopo la conquista del Comune alla conquista del Brasile

Ventitré anni, studia Giurisprudenza, candidato sindaco con Sinistra Solidale Pinerolo, tira di scherma e allena i ragazzi più giovani. Pietro Manduca ha una bella storia alle spalle, ma una ancora più emozionante davanti: a Settembre partirà per Rio de Janeiro e accompagnerà alle Paralimpiadi l’atleta e campione Alessio Sarri medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra 2012 e medaglia d’oro ai penultimi Mondiali Paralimpici di scherma. Due giorni dopo le elezioni, ci racconta le sue aspettative per questa sua nuova avventura. Pietro, ci fai un breve commento sui risultati delle elezioni? Siete soddisfatti del risultato? Sì, assolutamente. Sinistra Solidale Pinerolo, come ho già detto più volte, è nata come un’idea e noi continueremo a lavorare sul territorio, a prescindere dalle elezioni. Quale sarà il tuo ruolo nell’accompagnare Alessio Sarri alle Paralimpiadi? Faccio parte del Club Scherma Pinerolo Olimpica e, da quattro anni, mi alleno con Alessio, che è seguito dal mio stesso maestro, con cui continuo la mia formazione, Fabio Giovannini, commissario tecnico della Nazionale Paralimpica di Sciabola. Il mio lavoro è quello dello “sparring partner”, cioè colui che durante gli allenamenti, assume il ruolo dell’atleta avversario. Questo lavoro mi ha dato tanto, soprattutto dal punto di vista mentale. Ritengo che tutti gli sportivi dovrebbero fare

un’esperienza di sport integrato: si apre un mondo, che prima si immaginava lontano. Che cosa ti aspetti da questa esperienza e cosa pensi che potrai portare a Pinerolo? Credo che sarà molto emozionante. È una competizione, ma in realtà è una festa, che chiamerei la festa dell’integrazione in cui tutte le nazioni sono insieme, non c’è alcuna forma di discriminazione. Io la immagino così ed è questo lo sguardo che cercherò di portare anche a Pinerolo. Che cosa significa per te la scherma e quanto spazio occupa nella tua vita? È stata ed è tuttora la colonna sonora della mia vita. L’ho conosciuta durante “Le giornate dei giovani” che si tenevano al Porporato quando io avevo circa q u a t t r o anni. Mi ha insegnato il valore del tempo e della misura, due pilastri di questo sport che lo sono anche nella vita. Ho soprattutto imparato il rispetto per l’avversario e l’importanza del gioco di squadra. La scherma paraolimpica è stato un nuovo stimolo, che mi entusiasma molto. Quale visione ha Sinistra Solidale Pinerolo dell’internazionalità? Siamo tutti giovani e la nostra generazione è quella dell’Erasmus. L’idea è quella di partire dal piccolo e quindi dalla realtà locale, ma speriamo di avviare dei progetti, in futuro, anche a livello internazionale.

Pinerolo Indialogo e l’Associazione Onda d’Urto non possono non esprimere il proprio apprezzamento ai giovani di Sinistra Solidale per il successo ottenuto nelle elezioni comunali di Pinerolo, nel cui Consiglio oltre a Pietro Manduca, qui sopra intervistato, siederà un altro under 25, Luca Barral, il più votato! Pinerolo ha un assoluto bisogno di giovani come loro che credono e si impegnano per questa nostra città. Antonio Denanni


arte& olo spettac

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Teatro

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di Sara Nosenzo

I giovani del “Gruppo Teatro Franco”

Mahagonny - Città Franca Il gruppo di ragazzi delle scuole superiori che l’anno scorso aveva interpretato la Resistenza, quest’anno si è rimesso in gioco, portando in scena “Mahagonny” di B. Brecht. Un’esperienza complessa, più interiorizzata e studiata così da dare al pubblico una visione di un mondo distopico, non così lontano dalla realtà come si potrebbe pensare… Questa è la vostra seconda esperienza, quali sono le differenze con il primo spettacolo? Questa volta ci siamo inizialmente divisi in gruppetti per mettere mano direttamente al copione, per cercare alcune soluzioni. Era necessario apportare delle modifiche per rendere lo spettacolo più nostro e in certo senso più semplice, vista la complessità dell’originale. Voi siete una ventina e siete contemporaneamente tutti sul palco, come si riesce? I nostri spettacoli sono corali, non c’è un protagonista e proprio per questo motivo non vi è assenteismo. Si rimane nel personaggio dall’inizio alla fine. Questa tipologia di teatro ci ha permesso di calarci in Mahagonny, una città immaginaria, all’unisono, insieme. Non è una sceneggiatura facile e il farlo insieme ci ha sicuramente aiutati a lasciarci andare. Si può dire che vi è stata un’evoluzione da “Avevamo 20 anni” a “Mahagonny”? Assolutamente sì. Se nel primo spettacolo potevamo immedesimarci nei vari

personaggi, questa volta non è stato possibile: la cattiveria e la crudeltà di Mahagonny ci è estranea (per fortuna!) e quindi si può dire che siamo rimasti noi stessi in continuo confronto con un ruolo. Dovevamo dare voce a dei sentimenti, a delle tendenze; il percorso per questo motivo è stato più difficile, ma allo stesso tempo estremamente stimolante artisticamente parlando. Quanto dello spettacolo può rapportarsi con il mondo reale? Vedete una connessione o è solo pura finzione? Purtroppo molti aspetti sono presenti nella nostra società: in questa città c’è tutto ciò che si compra, ma non puoi trovare quello che non si può trovare. Il messaggio è che il consumismo, in una società contemporanea, vince su tutto e si dimenticano quelli che sono i valori dell’uomo. Qual è stato il responso del pubblico? Lo spettacolo ha segnato molte persone e ne siamo rimasti molto colpiti. Ad esempio, sui social network alcune persone hanno messo come stato battute del nostro spettacolo, altre ci fermavano nei corridoi della scuola per ripeterci le nostre parti. Avrete delle repliche? E’ quello che speriamo. Da parte nostra la disponibilità e la voglia di rimetterci in quei panni c’è.


società

Per Mostre e Musei

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di Chiara Gallo

Mostra a Palazzo Madama

Marilyn Monroe, la donna oltre il mito “Trentacinque anni vissuti con un corpo estraneo, trentacinque anni con i capelli tinti, trentacinque anni con un fantoccio. Ma io non sono Marilyn, io sono Norma Jean Baker” così si descriveva la Diva più amata della Hollywood anni Sessanta nel suo ultimo anno di vita. Poche righe in grado di trasmettere la profonda tristezza che affliggeva la grande attrice. Palazzo Madama di Torino propone fino al 19 settembre una mostra in occasione dei 90 anni che Marilyn avrebbe compiuto quest’anno, per andare oltre la maschera dell’attrice e sondarne l’animo e la quotidianità. Effetti personali, scatti rubati, vestiti e accessori di scena sono proposti al pubblico per raccontare una vita fatta di successo, ma anche di dolori e faticose rinunce. Lo stesso curatore, Ted Stampfer, rivela: “Dietro al brand Marylin Monroe, c’è una donna molto intelligente e dalla personalità affascinante. La mostra aiuta

a scoprire la persona che c’era dietro l’icona, la fotomodella, l’attrice di successo”. Sappiamo infatti che Marilyn non amava essere associata al semplice personaggio frivolo troppo spesso interpretato nei suoi film. Amava leggere, possedeva una biblioteca con testi di varia natura, ma più di tutto amava essere considerata davvero un’attrice. Per questo si iscrisse all’Actor’s Studio per imparare in modo professionale la recitazione. Una carriera stroncata troppo presto all’età di 36 anni. In mostra oltre a vari oggetti e fotografie scattate dai fotografi più famosi dell’epoca, anche il celebre vestito bianco indossato nel film “Quando la moglie è in vacanza”. Un percorso che ci propone di osservare attraverso una lente differente la grande icona che fu Marilyn. Occorre entrare con lo spirito giusto, senza pregiudizi e falsi miti. Di fronte a noi si apre infatti il mondo di quella che in realtà era una semplice ragazza, diventata, forse troppo presto, famosa oltre misura.


società

Territorio Creatività&Innovazione

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di Sara Nosenzo

Tutti gli orari dei mezzi pubblici del territorio

Viage: l’app pinerolese per viaggiare L’innovazione insieme al capitale umano sono le due voci chiave per rilanciare oggi un territorio in crisi occupazionale. A Pinerolo, seppur in sordina, si muovono delle forze giovani proprio in questo filone dell’innovazione. Di recente hanno lanciato l’app Viage (http://www.viage.it) che contiene tutti gli orari e coincidenze dei trasporti del Pinerolese. Gli autori fanno parte dello staff di BlankSpaces, la divisione di Shielder Srl che si occupa di Sviluppo Software, Web Design e Grafica. L’azienda, con sede a Pinerolo in Via Saluzzo 26, nasce dall’idea di un team giovane che ha deciso di investire tutto su capitale umano e innovazione tecnologica. BlankSpaces: www.blankspaces.it Shielder Srl: www.shielder.it Parliamo di app e di innovazione con alcuni degli sviluppatori di BlankSpaces. Qual è l’utilità di creare un’app per il territorio pinerolese? La necessità che principalmente abbiamo voluto soddisfare è stata quella di avere facilmente a disposizione una tabella degli orari. Per un pendolare è difficile barcamenarsi tra diversi portali o tabelle cartacee per trovare il mezzo di trasporto più consono per il suo viaggio. Per questo motivo abbiamo pensato di fondere in un’unica app tutte le tabelle di ogni compagnia, così da offrire al viaggiatore la tratta più breve. In più, in questo periodo, si sente parlare molto di SmartCity e questo servizio non può far altro che favorire i pendolari, gli studenti e i visitatori del territorio. Questa app in particolare è incentrata sui trasporti, ma non escludiamo di espandere il servizio anche ad altre aree di interesse, ad esempio il cinema.

Degna di nota la vostra scelta di creare un’app completamente gratuita e adatta ad ogni sistema operativo… L’idea per questo progetto è nata l’estate scorsa e ci siamo resi conto abbastanza in fretta che un’app simile avrebbe di gran lunga migliorato l’informazione relativa ai mezzi di trasporto pubblici. Lo possiamo affermare perché noi tutti preferiamo utilizzare i mezzi pubblici, ma spesso ci siamo trovati in seria difficoltà a ricerca gli orari scaricando di volta in volta pdf dai vari siti delle compagnie. Ci siamo detti: «Risolviamo questa situazione di disagio comune. Viage!» Ecco! Perché avete deciso per un nome in piemontese, nonostante la tendenza nell’utilizzare parole straniere? Abbiamo deciso di dare un’accezione locale al progetto. La grafica e la struttura devono necessariamente rispettate gli stili contemporanei e rispondere ai canoni di ordine, fruibilità, semplicità e chiarezza. Nel nome, invece, abbiamo voluto ricordare le origini del progetto, la sua “territorialità”. Ascoltandovi si può intendere che il web offra molte occasioni di lavoro, è effettivamente così? Tendenzialmente il settore informatico può essere visto come il “settore del futuro”. Molto di quello che esiste ora non è ottimizzato e questo permette di metterci mano: migliorare, accrescere, mettere in luce, tutti procedimenti fattibili tramite questo lavoro. È un settore con tanta richiesta e questo permette anche a dei giovani, ovviamente con competenze e capacità, di mettersi in luce. Un buon programmatore o sviluppatore difficilmente rimane disoccupato, questo è un dato da tenere a mente. Segue a pag.16


diritti umani

Visibili & Invisibili

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GRUPPO GIOVANI AMNESTY INTERNATIONAL

Un po’ di buone notizie Le buone notizie di queste settimane riguardano principalmente prigionieri di coscienza. In Azerbaigian la giornalista investigativa Khadija Ismayilova, alla vigilia del suo 40esimo compleanno, è stata scarcerata. Dopo quasi due anni di prigione, il tribunale le ha commutato il resto della pena di sette anni e mezzo ad un periodo di tre anni di libertà condizionata. Amnesty continua a chiedere che ella sia prosciolta da ogni accusa. In Angola invece, il difensore dei diritti umani José Marcos Mavungo era stato condannato il 14 settembre dell’anno scorso a sei anni di carcere per “ribellione” – aveva partecipato ad una manifestazione pacifica -, e il 20 maggio la Corte suprema ha accolto il suo ricorso annullandogli la pena. In Birmania invece, Htin Kyaw, attivista politico e leader del Movimento per la democrazia, è stato rilasciato il 17 aprile a

seguito di un’amnistia presidenziale. Il 5 maggio 2014 stava distribuendo volantini e invitando la folla ad aderire ad una campagna contro alcuni parlamentari quando è stato arrestato e condannato a 13 anni e 10 mesi di carcere per reati contro la sicurezza dello Stato e della quiete pubblica. Infine in Turchia, quattro accademici sono stati rilasciati il 22 aprile scorso: erano in detenzione preventiva da più o meno un mese con l’accusa di “propaganda per un’organizzazione terroristica”, ma in realtà avevano semplicemente sottoscritto, insieme ad altri 1124 firmatari, un appello per la pace nel sud-est del paese a maggioranza curda. Ricordiamo che per firmare gli appelli, rimanere aggiornati sulle buone notizie e per avere informazioni sui campi estivi potete visitare il nostro sito www.amnesty.it !

Viage... Segue da pag. 15 L’unica nota dolente è il riconoscimento delle proprie capacità: in Italia difficilmente si viene valutati da una persona estremamente competente in questo settore. Capita di portare le proprie esperienze sotto forma di curriculum e che queste non vengano apprese a pieno, proprio perché dall’altra parte non vi è una conoscenza approfondita. Ma come in molti lavori, ciò che delinea la bravura di una persona è l’azione: una persona competente lo dimostra e se lo è, ha occasione di lavorare e continuare ad apprendere. In più gli ambienti di lavoro sono informali, distesi, non vi è necessità di una stretta e rigida gerarchia. La chiave del successo è il confronto e la condivisione, anche per questo motivo lavoriamo in gruppo. Il concetto di comunità permane in questo contesto. Venerdì 27 maggio avete lanciato l’app. Come pensate di gestire la pubblicità? Qual è la vostra strategia?

Siamo partiti da un social network come piattaforma di lancio (nel nostro caso Facebook) così da informare un ampio numero di visitatori nello stesso momento. Dal punto di vista “fisico” abbiamo creato degli adesivi con il logo di Viage da distribuire gratuitamente per la città e nei centri di maggiore frequentazione. Oltre alla pubblicità sul web, siamo intenzionati a fare una conferenza stampa per informare la cittadinanza e a richiedere il patrocinio a tutti i comuni di pertinenza. Inoltre, ci incontreremo con le agenzie di trasporto del territorio per ottimizzare l’informazione all’interno della app. Come organizzate il lavoro? Noi ci dividiamo principalmente in due gruppi: Blank Spaces si occupa di sviluppo e web design in Piemonte, mentre Shielder si occupa di sicurezza informatica a livelli nazionali. Abbiamo infatti due loghi distinti anche per differenziare le due tipologie di lavoro.


Cosedell’altromondo

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di Oscar Fornaro

In Giappone un’agenzia per chiedere scusa Troppo orgogliosi per chiedere scusa? Dal Giappone un’agenzia che chiede “scusa” al posto tuo. Per alcune persone, riconoscere un proprio errore e chiedere scusa è molto difficile. Proprio per questo motivo in Giappone è nata la prima agenzia al mondo che aiuta i più orgogliosi a chiedere scusa. I dipendenti di queste agenzie di “scuse” sono veri e propri professionisti che vengono formati in modo tale da sapersi comportare in base alla

gravità della situazione. Gli attori possono interpretare anche il “pianto a dirotto”. Il costo del servizio varia in base alla tipologia di scuse; la media è di circa 100 euro con una tariffa oraria di base di 25 euro. Ovviamente i costi per i servigi via sms o email sono più contenuti. Non mancano comunque le critiche su questi servizi poiché pagare qualcuno per chiedere scusa al proprio posto vuol dire cercare di aggirare l’ostacolo emotivo.

Oombrella, l’ombrello hi-tech Oombrella, l’ombrello hi-tech che ti dice quando sta per piovere. È la “creatura” della società francese Wezzoo che ha inventato un ombrello hi-tech che è in grado di avvisarvi quando sta per piovere. Per gli incalliti perditori di ombrelli, hanno pensato di realizzare una funzione che vi aiuti a ritrovarlo qualora lo perdiate. Oombrella è dotato di particolari serie di sensori che permettono di analizzare la luce, l’umidità, la pressione e la temperatura dell’ambiente. Una specie di stazione meteorologica portatile. Questi sensori inviano notifiche allo smartphone del proprietario dell’ombrello

che, in tempo reale, riceve informazioni sul meteo. Ideato anche per climi altamente ventilati: infatti l’ombrello è rinforzato con inserti in kevlar (5 volte più resistente dell’acciaio), in modo che possa resistere anche a venti molto forti. Nel caso in cui si possedesse già un ombrello e non lo si volesse cambiare, è sempre possibile acquistare solamente una capsula all’interno della quale sono posizionati i sensori, trasformando così qualsiasi ombrello in un prodotto connesso allo smartphone. Può essere acquistato su Kickstarter, il prezzo dell’ombrello è di 59 euro. Il costo della sola capsula si limita a 29 euro.


dal tempo

Storiae.... di Cristiano Roasio

Nel Grande Campo di Mais

La mia storia finisce qui E’ soltanto una frazione di secondo, l’attimo decisivo in cui mi accorgo di essere tornato. Non mi stupisce tanto il fatto che non ci sia più nulla, e con nulla intendo proprio niente, se non foglie e mais, rispetto a quando sono partito. A quello ci si può far l’abitudine. E’ vero, il nostro caro pub, la nostra biblioteca e tutte le casette in fila coi tetti di paglia sono solo ricordi, neppure troppo nitidi. L’unica spiegazione logica è che sono tornato da solo. I quattro compagni si sono volatilizzati. Nel momento stesso in cui li ho persi di vista, sicuramente smarriti, ho capito di essere tornato a casa. E che fare adesso? Preoccuparmi per loro? E perché mai dovrei? Rovisto tra le pannocchie, si trova sempre qualcosa di utile, una penna, una matita, un pezzo di legno bruciato, della carta e bottiglie in quantità. Inizio a scrivere e racconto di quando mi hanno sfidato ad abbandonare il campo. Di questi vaghi inizi e di un tempo remoto. Il tempo, quello meteorologico, ben più mondano di quello remoto, potrebbe anche virare al brutto e borbottare tuoni lampi e grandine, vi siete mai accorti di quanto i temporali sembrino più cattivi sopra una spianata di granoturco, ma non mi importa perché devo lanciare questa bottiglia nel Grande Mare Verde e sperare che le correnti vegetali la portino direttamente in mano a qualcuno dei vecchi compari. O questo è quello che mi piace pensare per poter effettivamente iniziare a scrivere. Ecco, questa è la mia storia. Ogni tanto

quando passi in macchina tra le mura verdi che ti accompagnano, giorno dopo giorno, alla Fine del Giorno, alza gli occhi dalla linea di mezzeria o dal tachimetro, prova a cercare tra le pannocchie, magari potresti vedere un baluginio; e allora, incurante degli obblighi, potresti rallentare, frenare, segnalare la tua fermata con la freccia a destra o a sinistra, spegnere il motore, scendere e sgranchirti le gambe sui tuoi antenati, magari farti una pisciatina, occhio che le macchine in corsa potrebbero vederti (e pazienza se il tuo apparato riproduttivo e di minzione non è così diverso da circa metà dei tuoi simili, ci vuole un po’ di pudore per crederti così irrimediabilmente unico e diverso e utile) e allora, quando l’arcobaleno incrocia il tuo getto salino arcuato potresti ricordare quel b a l u g i n i o , lo avevi già dimenticato occhi fissi nel verde ipnotico, potresti, ma davvero non farne un obbligo, inoltrarti nel mais e raccogliere una bottiglia; una volta estratto il tappo di pannocchia sgranata troveresti una decina di fogli, scritti fitti fitti, quasi difficili, ma questo dipende anche molto da che tipo di lettore sei, e potresti, anche qui non è detto che tu sia suscettibile alle narrazioni, trovarci Questa Storia. E allora non lamentarti se abbandonata la macchina sul ciglio della strada deciderai di inoltrarti nel Grande Campo di Mais per venirmi a cercare o salvare: io ti avverto già adesso, alla fine della lettura non ci possiamo incontrare. FINE

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o primo pian

Sociale & Volontariato di Federica Crea

punto ristoro e informativo della diaconia valdese

Cose Buone, startup generativa “L’obiettivo è di recuperare il contatto umano e rinvigorire le relazioni face-to-face”

Sabato 21 maggio, alle ore 18.00, è stata inaugurata Cose Buone, una nuova start up d’impresa a cura della Diaconia Valdese – Coordinamento Opere Valli, gestita da Alessandro Legger, ex gestore della mensa universitaria di Pinerolo, e Silvia De Maria, campionessa paraolimpica di canottaggio e tennis. Dalla sua collocazione, in Via Silvio Pellico 2, Cose Buone guarda una delle facciate laterali del Duomo di Pinerolo. Non è la solita caffetteria né un comune ristorante: è un piccolo angolo di civiltà che profuma di campagna e di tradizione, impreziosito dagli arredi in legno e rame che danno un tono rustico all’ambiente e lo rendono famigliare, contrariamente a quelli in ferro e in vetro, che richiamano un forte senso di modernità. Marco Armand Hugon, membro della giunta COV della Diaconia Valdese, ha raccontato: «Il nostro supporto all’agricoltura sociale e al cibo civile si è concretizzato due anni fa quando, grazie ai terreni posseduti dal Rifugio Re Carlo Alberto di Luserna San Giovanni e ai finanziamenti ottenuti dall’8x1000 alla Diaconia Valdese, siamo riusciti a mettere in piedi una piccola start up – Cascina Sociale Carlo Alberto – con l’obiettivo di dare vita a una vera e propria forma di welfare generativo, ossia un welfare capace di generare pratiche buone, partendo da risorse già disponibili, come ad esempio il capitale umano e il territorio». In quest’ottica generativa nasce Cose Buone, un locale che ha l’ambizione di va-

lorizzare i prodotti provenienti da Cascina Sociale e da altri soggetti attivi sul territorio e che si configura come il naturale continuum del nuovo paradigma dell’agricoltura sociale. Ma Cose Buone non è soltanto un luogo di ristoro per dolcissime colazioni e pranzi prelibati, a base di sapori tradizionali e di eccellenze locali. Il piano superiore del locale è stato infatti adibito a Punto Informativo della Diaconia Valdese, con l’obiettivo di recuperare il contatto umano e rinvigorire le relazioni face-to-face legate alla richiesta di informazioni, notizie e aggiornamenti in merito alle attività e alle funzionalità diaconali. Come ha dichiarato Fabrizio Galliati, Presidente di Coldiretti Torino: «Coldiretti ha creduto profondamente in questo percorso e lo supporta con grande entusiasmo tutt’ora, perché esso può rappresentare un grandissimo slancio per il futuro non soltanto delle aziende, ma anche del territorio e dell’economia locale. Agricoltura sociale vuol anzitutto dire essere in grado di introdurre sul mercato del lavoro quelle persone che vengono definite contrattualmente deboli e che, in questo modo, possono trovare un proprio spazio partecipativo e generativo. La Diaconia Valdese, forte anche del sostegno di altri enti sensibili a questi temi, come Regione Piemonte e Città Metropolitana, è stata un modello in questo senso, poiché ha saputo cogliere e mettere in pratica quegli aspetti economici, ambientali e sociali che sono alla base dell’agricoltura sociale e del cibo civile».

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musica

Officine del suono

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di Isidoro Concas

M usica emergente

Letizia Vitali Letizia Vitali, classe ’95, suona e canta. Da un anno e mezzo a questa parte ha cominciato a pubblicare su internet diverse sue versioni di brani altrui, raccogliendo un vasto seguito. Letizia, in video come in live canti e suoni tutto te. Come hai sviluppato questa unità? Ho imparato a suonare la chitarra (alla buona) a 9 anni insieme a mio papà e ho cominciato a cantarci sopra fin dal principio. Al liceo ho avuto esperienze di canto corale e ho avuto la fortuna di poter suonare con dei gruppi alle giornate autogestite o ai balli. Tuttavia ero quasi sempre la cantante, e poche volte sono riuscita a suonare. Mi piaceva, mi divertivo e sul palco mi sentivo a mio agio, prima di ogni esibizione c’era ansia da prestazione, chiaro, ma una volta lì mi sono sempre buttata. Ad ogni modo sentivo che mi mancava qualcosa, un’identità forse, e quindi ho cominciato a suonare e cantare in camera, scegliendo pezzi che mi piacessero e che potessi sentire miei. Due anni fa mi hanno regalato un ukulele, ho imparato a suonarlo e ad amarlo e da lì è partita la voglia di pubblicare qualcosa, di espormi da sola. Nei tuoi ultimi live hai presentato il tuo primo pezzo inedito. Come è stato scritto? Ci sono altri brani in lavorazione? Il mio primo pezzo è stato scritto a dicembre, ci sono state persone che mi hanno spinto e motivato verso la strada del cantautorato. Mi viene più spontaneo scrivere la musica piuttosto che il testo. Tant’è che il mio primo vero pezzo l’ho scritto un anno fa ed è solo pianoforte. Il testo della canzone che ho suonato live è abbastanza intimo, nasce da un periodo un po’ teso. Però è bello quando da momenti brutti possono nascere creature come delle canzoni, è una specie di rivincita. E sì, ci sono pezzi in

lavorazione. La comunicazione nei media è stata per te la piattaforma di lancio. In che modo pensi che la rete possa aiutare un artista ad emergere? La rete è fondamentale ed è malvagia, bisogna essere accorti e pianificatori. E’ come se fosse una bestia feroce da addomesticare, e non scherzo! E’ pieno come tutti sappiamo di “haters” che sono pronti a demolirti e a farti passare la voglia di esporti. Ci sono due cose importanti secondo me. La prima è pubblicare qualcosa che sia fatto bene, qualcosa di cui si è convinti e di cui magari sono state fatte prima tante prove. Io mi registro tantissime volte quando scelgo di coverizzare una canzone: capisco la tonalità più adatta, dove stono, se modificare l’accompagnamento. La seconda è l’originalità nella scelta del pezzo e nell’interpretazione. E’ un binomio inscindibile, se sei originale la gente per un puro senso di curiosità ci cliccherà sopra e se il pezzo è eseguito bene magari piacerà e verrà fatto ascoltare a qualcun altro. L’originalità e l’interpretazione permettono anche di crearsi un carattere, un’identità musicale ovvero ciò che fa breccia sulle persone, che le fa affezionare ad una voce o ad un modo di suonare. Da qui si crea un seguito, un pubblico, sia su youtube che su facebook, ed è magnifico perchè conosci moltissima gente, anche cantautori che ti fanno ascoltare i loro pezzi. Tutto ciò è fondamentale poichè nel momento in cui uno si dovesse buttare sulla scrittura di pezzi originali (che è come una caduta libera a tutti gli effetti) è come se questo pubblico fosse un enorme cuscino che rende morbido l’impatto, delle mani che non ti fanno cadere.


società

Serate di Laurea

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Serate a cura di Sara Nosenzo

Psicologia / Scienze Biologiche con Giacomo Denanni e Alessia Moroni

“Psicoterapia e cultura cinese. Sofferenza psichica e percorsi di cura per pazienti cinesi immigrati in Italia” e “Ilsupporto tecnologicoperladiagnosieiltrattamentodella dislessia nell’età evolutiva: un approccio ergonomico” Relatori alla Serata di laurea del 27 maggio 2016 sono stati Giacomo Denanni, laureato in Psicologia Clinica e di Comunità, e Alessia Moroni, laureata in Biologia. La tesi di Giacomo s’intitola “Psicoterapia e cultura cinese. Sofferenza psichica e percorsi di cura per pazienti cinesi immigrati in Italia”. Ha affermato l’autore: «Questo lavoro di tesi nasce dall’intento di approfondire ed unire due miei interessi specifici - la clinica e la psicoterapia e il mondo e la cultura cinese - tracciando alcune delle linee che ne compongono e caratterizzano l’intreccio complesso. Sono partito da una prospettiva

storica, che tracciasse una genealogia della psicoterapia in Cina. Sono passato poi agli idiomi della sofferenza e della cura nella zhongyi, la medicina cinese, focalizzandomi sugli aspetti psichici e sulle emozioni. Il terzo filo ha intrecciato diverse dimensioni dell’esperienza della sofferenza (psichica) nella cultura cinese, a partire dalla nozione di shenti (corpo-persona). Infine, le migrazioni cinesi in Italia hanno portato il discorso sulla clinica con pazienti stranieri immigrati e l’etnografia multisituata finale ha provato ad aprire un dibattito sulla relazione tra operatori sanitari e pazienti cinesi all’interno del campo del disagio psichico». Alessia ha presentato una tesi dal titolo

“Il supporto tecnologico per la diagnosi e il trattamento della dislessia nell’età evolutiva: un approccio ergonomico”. Ha affermato l’autrice: “Lo scopo del lavoro è stato quello di indagare se, e in quale modo, l’utilizzo di dispositivi tecnologici fosse uno strumento di aiuto per gli utenti con dislessia, il disturbo specifico della lettura. L’approccio prevedeva che i software analizzati soddisfacessero i parametri di usabilità: efficacia, efficienza e soddisfazione. L’unico strumento informatizzato per la diagnosi è “Cotoletto”, un sistema elaborato da uno spin-off del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, per valutare la velocità nella lettura dei bambini di II elementare. Per il percorso riabilitativo si sono analizzati i software Reader e RIDInetTachistoscopio Rapwords. Quest’ultimo presenta giochi e musica, per rendere il programma molto gradevole ai bambini dislessici. Nei lavori analizzati non si sono però trovate vere e proprie verifiche che mostrassero prove di usabilità in quanto è stata valutata solo l’efficacia nel miglioramento, senza analizzare in termini scientifici l’efficienza e la gradevolezza d’uso. Nonostante si sia potuto affermare che la tecnologia è una grande risorsa per i soggetti dislessici, sarebbe auspicabile, in futuro, effettuare prove di usabilità nel senso completo del termine”.


mondo

Appunti di viaggio di Angelica Pons e Mauro Beccaria

in tibet

In trekking attorno al Kailash Il monte Kailash nell’Himalaya, è la “sacra e preziosa montagna innevata”, secondo i tibetani. Alto 6.638 metri si trova presso due grandi laghi: il Manasarovar a 4.500 m, uno dei più alti al mondo, di acqua purissima, molto pescoso, che ospita pure delfini d’acqua dolce, è “il lago concepito nella mente di Dio”, circolare e turchese, il diametro di 20 km ca. In tarda primavera e all’inizio dell’autunno vi sostano oche, anitre e gru, nel loro viaggio migratorio

“Centro dell’Universo”, il punto cosmico dove ogni cosa ha inizio e fine, la sorgente divina di tutto ciò che esiste e ha significato. Buddisti ed induisti ritengono di dover compiere un pellegrinaggio presso il Kailash almeno una volta nella vita. Il versante è di 53 km; vi sono molte rocce dipinte e bandiere di preghiera, chattar, specialmente al Passo di Dolma, e vi si trovano quattro monasteri buddhisti: il Darchen Gön, il Chuku, il Dhira Phuk e il Zuthul Phuk. Nella stessa zona si trova anche lo Shiwatshal, un cimitero in cui vengono cremati Lama e monaci. L’intero circuito è denominato “Kora”: il trekking dura 3 giorni, si effettua in senso orario intorno al monte. Il “pellegrino” - mio marito Mauro – lo ha appena terminato ed ora è a Lhasa; mi diceva (con whatsapp!) che al passo, la notte dopo l’attraversamento, nevicava: son 5.600 m, non c’è da stupirsi! Il Dolma è un valico situato sul versante nordorientale del monte. È adorno di chattar: non sono semplici pezzi di stoffa ma hanno un significato. Raggruppate in gruppi di 5 (le 5 saggezze) coi colori che rappresentano i 5 elementi giallo-terra, verde-acqua, rosso-fuoco, bianco-spazio, fra l’India e la Siberia. L’altro lago è il blu-aria, sventolando le preghiere son Rakshastal, “il lago demone”, per gli indù trasportate dal “Cavallo del vento” verso il come denso di energie negative, mentre cielo, per portare armonia e benedizioni in per i buddisti è “lago delle cinque isole”, ogni dove. Consumandosi compiono il loro il compagno naturale del precedente. Da lì incarico e ci ricordano la caducità della vita. sgorgano alcuni dei più lunghi fiumi asiatici, Appena prima del valico i tibetani lasciano l’Indo, il Sutlej, il Brahmaputra e il Karnali, indietro qualcosa di sé: un capo di vestiario, affluente del Gange. una ciocca di capelli, un dente, come Essendo un monte sacro non è mai stato simbolo della propria morte e della rinascita scalato: per l’Induismo vi risiede Shiva - ad una nuova vita più spirituale. per molti Shiva è il Kailash stesso - mentre Tutti i viaggiatori, chi più chi meno hanno per il Buddismo tibetano il Kailash è il patito la fatica, l’altura o gli sbalzi di centro di un mandala (cerchio sacro), e temperatura. Chissà se qualcuno… ha rappresenta lo spazio divino dove recarsi appreso la rivelazione per trovar la via per apprendere la potenza e la saggezza che per trascendere le passioni e le illusioni di rende liberi dalla schiavitù della sofferenza.
 questo mondo? Il pellegrinaggio significa raggiungere il

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eventi

Gli Eventi di ONDA D’URTO

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Le Serate Video

Una nuova iniziativa di Onda d’Urto per i giovani creativi

Serata Video a tema del 13.5.2016: “Il presente - Microstorie di vita quotidiana” /1

Serata Video a tema del 20.5.2016: “Il presente - Microstorie di vita quotidiana”/ 2


Sono amici di Pinerolo Indialogo.it e di Onda d’Urto24


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