Multiradio Press News settembre 2016

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Anno X n. 76 - settembre luglio 20162016 - numero - numero chiuso chiuso in redazione in redazione il 14/7/2016 il 7/9/2016 - PERIODICO - PERIODICO EDITO EDITO DA DA MULTIRADIO MULTIRADIO - Autor. - Autor. Trib.Trib. di Macerata di Macerata n.466/07 n.466/07 del del 23 Aprile 23 Aprile 2007 2007 - Direttore - Direttore Responsabile: Responsabile: dott.ssa dott.ssa Carla Carla Passacantando Passacantando - Stampa: - Stampa: Tipografia Tipografia SanSan Giuseppe Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - www.multiradiopressnews.it

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anni

MPN MPN settembre luglio 2016 2016


BRAVA MULTIRADIO, ...SPEGNI PURE LE TUE QUARANTA CANDELINE! di Carla Passacantando

Il mondo della radio affascina e attrae. A Multiradio si respira un’aria di spensieratezza e entusiasmo con tanta voglia di fare che la musica trasmette, ma si affrontano anche difficoltà e successi come quelli che vivono le piccole aziende. Multiradio è in onda da quaranta anni. E sono davvero tanti. Un grande traguardo, una lunga storia riconosciuta oltre che dalla comunità tolentinate anche dall’intera regione. Un’esperienza radiofonica dal vinile al digitale, dagli anni d’oro dello sviluppo alla crisi dell’ultimo decennio passando attraverso i numerosi successi conseguiti. L’ultimo premio è stato ritirato a Roma proprio per i quaranta anni; il riconoscimento è stato assegnato dalle associazioni nazionali Aeranti-Corallo. Cerchiamo di scoprire le particolarità di questo affascinante viaggio insieme alla titolare, alla attivissima Oriana Forconi, conosciuta e stimata, nonché sempre pronta ad anticipare le novità tecnologiche e non solo, il modo di fare musica ed informazione.

Quando e perché si è interessata all’attività della radio? «Ero molto giovane quando abbracciai tale attività, avevo avuto una bambina da alcuni mesi. Ed iniziò tutto per caso. L’impresa l’avviammo con Roberto Radaelli, un imprenditore originario di Torino che a quei tempi abitava di fianco a casa mia, con il supporto di mio marito Nazareno Minnozzi. Insieme rilevammo Rct, poi divenuta Rct-Radio Emme con l’acquisizione dell’emittente maceratese, che esisteva già da anni; avevamo intuito che sarebbe potuta diventare un’attività di prestigio ed immagine, anche se non di grandi guadagni economici. In seguito acquisimmo Radio Onda e successivamente anche Punto Radio Tolentino. Da qui il nome Multiradio. Cominciai ad occuparmi di pubblicità, poi però Roberto e la famiglia si trasfe-

rirono da Tolentino ed a quel punto presi le redini della radio. Un cambiamento che mi fece assumere una grande responsabilità».

con grande soddisfazione e successo. E’ un lavoro che mi ha preso totalmente anche se oggi costa maggior sacrificio a causa della crisi economica. Sono felice di quello che ho realizzato».

Sono stati diversi i giovani che hanno collaborato con la radio. «Si, tantissimi sono stati i giovani passati a Multiradio e sono convinta che per ognuno di loro la radio sia stata Alla radio è stato subito dato un ta- una scuola di vita, oltre che una profesglio aziendale? sione. Ancora oggi, a distanza di anni, «Si, abbiamo voluto dare a Multiradio ricevo messaggi di apprezzamento e di una struttura aziendale, che è rimasta, ricordi che mi fanno commuovere». sulla quale crediamo. Abbiamo lavorato molto per la sua organizzazione ed immagine, nonché investito in tecnologie per strutturare una rete di ripetitori in tutta la regione».

E’ una donna dal carattere forte che sa quello che vuole. «Come donna ho sempre lottato perché il mondo pubblicitario all’epoca era molto maschilista. Avevo 35 anni quando iniziai a girare per trovare sponsor. La gente rimaneva sorpresa quando vedeva una giovane donna svolgere tale attività. Ed oggi continuo a farlo

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Oggi i tempi sono cambiati rispetto a qualche anno fa? «Dopo lo sviluppo degli anni Ottanta e Novanta tutto è stato stravolto; una crisi che dura da dieci anni ha coinvolto tutte le aziende, grandi e piccole, decimandole. Quelle rimaste si sono dovute riorganizzare e oggi stentano a portare avanti l’attività penalizzando fortemente il settore radiofonico. Proprio a Roma, quando sono andata a ricevere il premio per i quaranta anni, mi sono resa conto di quanto poche siano le radio ancora attive. C’è molto sconforto, le radio sono sempre meno e questo va a discapito anche della pluralità di informazione che è importante ed ha bisogno di un mezzo ve-


loce che dia voce a tutti. Forse la voce “libera” della radio privata può essere anche scomoda perché non “allineata” come i grandi media e questo contribuisce a che il settore non sia troppo considerato.

Ad esempio, negli ultimi anni i contributi dello Stato per l’editoria radiotelevisiva sono stati eliminati e ora, di conseguenza, fare informazione è diventato un onere non indifferente. Per questo stiamo pensando a grosse novità. Se scompariranno le radio private sicuramente saremo tutti più poveri. La radio privata è un sogno di libertà».

C’è, comunque, un grande entusiasmo in radio. «Oggi tutto l’entusiasmo che avevo lo ritrovo in mia figlia Giusi e nell’interesse dei nuovi giovani collaboratori. Lavorerò per superare questa crisi che prima o poi finirà. Voglio ricordare la radio colma di giovani entusiasti della musica, della voglia di vivere, del progetto».

E’ stato poi creato il giornale Multiradio Press News che sta avendo grande successo a Tolentino. «Si. Multiradio Press News per me è una grande sfida. Un amico mi spinse a pubblicare tale giornale sostenendo che ci sarei riuscita e ne sono orgogliosa. Ringrazio per il giornale, che arriva in tutte le abitazioni di Tolentino, i direttori responsabili che si sono succeduti nel tempo Roberto Scorcella, Ester De Troia e Carla Passacantando».

MULTIRADIO RINGRAZIA Sono doverosi i ringraziamenti a chi ha collaborato o è stato vicino a Multiradio in questi lunghi quaranta anni. Un grazie ai diversi sindaci che si sono succeduti nel tempo: Comi, Montanari, Paolucci, Massi, Foglia, Ruffini, Pezzanesi; a tutti coloro che hanno apprezzato la radio, clienti, commercianti, industriali, artigiani, associazioni ed ai tanti collaboratori come Luigino Luconi, Massimo Zenobi, molteplici speaker, giornalisti come Claudio Toma, Luca Romagnoli, Edoardo Mattioli, Maura Gallenzi, Roberto Tallei, Ester De Troia, Mario Sposetti, Roberto Scorcella, Carla Passacantando, attuale direttore responsabile. Un ringraziamento particolare a Luigino (Gigi) Bucosse, responsabile tecnico e Antonella Baldoni, che hanno iniziato insieme ad Oriana Forconi e che sono tutt’ora al suo fianco. Un grazie a tutti voi che apprezzate il nostro lavoro e ci stimate. Riportiamo alcuni momenti della nostra storia poichè è impossibile pubblicare tutto il materiale che abbiamo.


Insoliti Noti Enzo Calcaterra

Malvissi d’arte e d’amore Inizia con questo mese un ciclo di quattro puntate dedicate a due autentici protagonisti della storia di Tolentino. Stavolta dovremo però fare qualche passo più indietro nel tempo. Il primo è Giuseppe Lucatelli, pittore e architetto di spicco nella cerchia piuttosto ristretta dei nostri artisti, vissuto tra Settecento e Ottocento. Non sarà una biografia, tantomeno una rassegna dettagliata della sua produzione. Non abbiamo spazio né intenzione di esporre ciò che trovereste meglio trattato altrove. Ci interessa invece evidenziare due questioni legate al nostro illustre concittadino. La prima è intesa a dimostrare che fu l’Arte a influenzarne (in gran parte negativamente) l’esistenza, piuttosto che il contrario. In secondo luogo, proveremo a mettere in luce la vera, preziosa eredità che un talento così provato dalla sorte seppe lasciare alla sua città, assai ben oltre intenzioni, previsioni, limiti della sua esperienza artistica e umana. Dall’Arte, alla quale diede tutto se stesso, Lucatelli ebbe più crucci e delusioni che gioie, sacrificando per quell’amore totale perfino l’unico amore terreno che il destino gli aveva fatto incontrare. Si spiega perciò anche il titolo assegnato a questa storia: più “mal-vivere” di così… Per GL l’intreccio arte-vita iniziò assai precocemente, forse addirittura dalla nascita. Venne alla luce a Mogliano (Mc) il 16 marzo 1751. Il padre Filippo era medico condotto itinerante, originario di Tolentino dove sembra che la famiglia fosse presente almeno dal XV secolo. Giuseppe scoprì fin dall’infanzia, con la sua vocazione al disegno, una strada tracciata che non avrebbe lasciato più. I suoi lo misero presto in mano a valenti maestri, che ne intuirono e coltivarono l’ingegno. La famiglia non lo ostacolò, anzi ne assecondò le qualità con tutti i mezzi. Così poté approfondire e perfezionare le tecniche pittoriche e scultorie tra fanciullezza e adolescenza. Nel 1776 spiccò finalmente il volo per Roma, a quel tempo centro artistico per eccellenza, mèta obbligata per chiunque volesse affacciarsi sul mondo. Il suo spirito inquieto e curioso, volto essenzialmente alla conoscenza di sé, aveva trovato nell’Arte lo strumento, il linguaggio per esplorare, esprimere, comunicare

il proprio io più genuino. Pochi ma essenziali i tratti di una personalità che sarebbe rimasta pressoché immutata nel tempo. Si riassumono in una mitezza d’animo incapace di rancori o risentimenti verso le offese da chicchessia; una religiosità spontanea, frutto di educazione

modo indelebile. In primis, gli spazi angusti della sua arte. Furono condizionati inesorabilmente da una buona tecnica, a tratti ottima, che supplì (senza mai poterla mascherare fino in fondo) a una personalità artistica tutt’altro che prorompente. Eccellente artigiano, più che artista; scrupoloso,

Giuseppe Lucatelli. Autoritratto.

e tradizione familiare. Infine, va detto che GL non cercò mai la fama, la celebrità, il successo mondano, la ricchezza. A contare fu per lui (da ottenersi soltanto con le opere) la gratificazione, ossia il riconoscimento delle sue virtù personali tradotte in forme, rese esteticamente nell’unico modo percepito come congeniale. Ma non è tutto. Il Nostro si trovò anche ad attraversare due secoli «l’un contro l’altro armato», mutamenti epocali in cui l’arte e la cultura dovettero barcamenarsi tra poteri, guerre, rivoluzioni, violente dispute politico-ideologiche, gusti e tendenze in continua evoluzione. Per giunta, in questo tourbillon fu costretto a misurarsi con artisti, modelli, correnti e concorrenti di respiro internazionale. Tuttavia, più che con la Storia, i veri limiti dell’esistenza di GL sono misurabili con quelli della sua scelta di vita, ciò che la segnò in

professionale, competente negli incarichi affidatigli. Pronto a eseguire opere su commissione, - fu particolarmente abile nei ritratti - preso dalla costante ricerca del “bello ideale”. Certo, lontano anni luce dal genio tutto follia e sregolatezza di certi cliché. Più incline a realizzare copie in cui potersi ritrovare, anziché avventurarsi in qualcosa di originale per farsi trovare. In definitiva rimase dove si sentiva più a suo agio, la penombra ovattata di una poco aurea mediocritas. In alcuni momenti incontrò certo personalità di alto livello. Ne ricevette stima, protezione, non di rado sincera amicizia. Valgano per tutti Anton Raphael Mengs (1728-1779) a Roma e Giambattista Bodoni (17401813) a Parma. Presentato e raccomandato, lavorò per potenti spesso destinati a un rapido 4

declino, nobili vanitosi in cerca di qualcuno che ne immortalasse i tratti sottraendoli all’oblìo dei posteri, estimatori entusiasti quanto pronti a voltargli le spalle al primo mutar di bandiere, troni, scranni, casacche, interessi. E neppure mancarono occasioni, sia pure effimere, di fare il “salto”. Ma le visioni prevalsero sempre sulle ambizioni, fin quasi a spegnerle. Mancò piuttosto a lui, che peccò per «poco di vigore», la volontà, la determinazione a primeggiare, a imporsi oltre il proporsi. Fermo restando che non ne possedeva obiettivamente i mezzi. Dunque, la svolta decisiva non arrivò, in arte come nella vita; anche perché, in fondo, non la desiderò né ricercò mai davvero. Nel 1788, proprio la sua Tolentino sembrò offrirgli la grande occasione. Il Comune volle infatti affidargli progetto e decorazioni pittoriche di un nuovo teatro. I vincoli con la città di origine non s’erano mai interrotti, tutt’altro. Nell’ incessante peregrinare tra Roma, Parma, Milano, Venezia, le città marchigiane, vi tornava spesso. Per lavoro, ma più per bisogno di un buen retiro dove sentirsi accolto tra amici, apprezzato, rispettato, amato. Perfino in questo fu incapace di decidersi, tra il «Nemo propheta in patria» e l’adagio popolare «Meglio primo in casa propria…». Sul terreno malfermo del distacco creativo, che avrebbe finito per assumere via via i contorni dell’autoemarginazione, si trovò sempre più spesso ad essere travolto dagli eventi come «nave sanza nocchiere in gran tempesta». Di tempeste ne arrivarono addirittura due nel giro di un decennio: la Rivoluzione francese e Napoleone. A febbraio del 1797, un Napoleone vittorioso e in carriera scelse Tolentino per firmare il trattato che spogliava il Papa del suo potere. A settembre dello stesso anno fu inaugurato solennemente il nuovo Teatro dell’Aquila, per il quale GL aveva speso tutte le sue energie. L’architettura, appresa da autodidatta, era una delle attività in cui sentiva di poter dare il meglio di sé, quella che le comprendeva ed esaltava tutte. Per la sua impresa incassò elogi, riconoscimenti, attestazioni di stima pubblica e privata. Ma fu solo una delle rare parentesi in una sequela di avversità. (1. Continua)


LE POLEMICHE NON VANNO IN VACANZA In agosto Tolentino si è fermata. Tanti cittadini hanno trascorso le vacanze estive fuori città. Moltissimi sono stati i turisti che in quei giorni hanno visitato la Basilica di San Nicola, i musei, le chieObiettivo Trasparenza se, il Castello della Rancia, ma hanno anche trovato ristoranti e bar chiusi in particolare il giorno di Carla Passacantando di Ferragosto. Anche la “politica” è andata in vacanza, ma non sono mancate le scaramucce tra cugini, tra il sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’ex presidente del Consiglio comunale Mauro Sclavi, le ennesime dimissioni quelle di Roberto Lombardelli da coordinatore del gruppo locale di Forza Italia. Ma agosto è stato caratterizzato dal terremoto che ha causato danni anche a Tolentino con alcune famiglie che si ritrovano con la casa inagibile. Siamo vicini ai tolentinati che stanno vivendo questa brutta esperienza.

La palestra per le scuole sul parcheggio Matteotti L’OPPOSIZIONE NUTRE FORTI DUBBI

Disco verde per la realizzazione della palestra sul piano superiore del parcheggio di viale Matteotti. A riguardo però l’opposizione nutre forti dubbi. In assise consiliare è stata approvata la concessione del diritto di superficie per 99 anni della zona scelta per ospitare il nuovo impianto sportivo, con possibilità di rinnovo per altrettanto tempo, alla Provincia di Macerata. Undici i voti favorevoli, mentre tre gli astenuti, Bruno Prugni e Jacqueline Cesaretti del Pd e Gian Mario Mercorelli del M5s. Gli stessi consiglieri di opposizione hanno chiesto anche il ritiro del punto all’ordine del giorno essendo il documento da votare sprovvisto di pareri tecnici. «Le dichiarazioni del sindaco Giuseppe Pezzanesi circa l’avvio dei lavori per la palestra – ha detto Prugni – sono pura campagna elettorale. Nel contempo nessuno studio è stato compiuto per tale realizzazione. Le mie perplessità sono quindi di tipo tecnico. Alle mie domande non è stato prodotto nessun parere tecnico dell’ufficio salvo le rassicurazioni verbali del vice sindaco Della Ceca. A questo punto ho richiesto una dichiarazione formale da parte dei responsabili degli uffici comunali in cui emerge che l’opera è fattibile. Nonostante tutto il Pd non ha votato contro tale delibera perché gli studenti necessitano di una palestra». La realizzazione della struttura sportiva, infatti, è molto attesa dai ragazzi dell’istituto d’i-

struzione superiore “Francesco Filelfo”, che comprende liceo classico, scientifico, coreutico e ragioneria. La scuola ne è sprovvista da decenni. E’ stata anche presentata una petizione organizzata dallo stesso istituto per supportare la costruzione dell’impianto sportivo sul parcheggio di viale Matteotti, protocollata qualche giorno fa della quale molti consiglieri non ne erano a conoscenza. La raccolta firme, con primi due firmatari il presidente del consiglio Francesco Colosi ed il consigliere Antonio Trombetta, è spuntata fuori mentre era in corso la discussione mandando su tutte le furie il consigliere Mauro Sclavi perché nessuno sapeva nulla del documento. Nella medesima assise, la prima convocata dal nuovo presidente Francesco Colosi, è stata illustrata l’interrogazione presentata da Mercorelli sulla “Legittimità del tributo al consorzio di bonifica”. Con nove favorevoli e cinque contrari della minoranza è stato approvato l’assestamento generale del Bilancio di previsione 2016/2018. Parere favorevole anche per la salvaguardia degli equilibri di bilancio esercizio finanziario 2016 e per la verifica periodica del Piano per la copertura del disavanzo di amministrazione dell’anno 2014 di cui alla delibera del consiglio comunale n.22/2015. I due argomenti sono stati discussi congiuntamente e votati separatamente con lo stesso esito:

nove favorevoli e quattro contrari delle minoranze. Con il piano di rientro che dovrebbe eliminare il disavanzo 2014, illustrato dall’assessore al bilancio Silvia Luconi, i due milioni e mezzo di debito che Tolentino si trascina da tempo ora potrebbero svanire nel giro di un anno o poco più. Il comune intende a riguardo vendere l’ex centrale dell’Addolorata, un terreno in località Cisterna, un’area di via Filelfo, un terreno edificabile in zona Pace, loculi per 800mila euro. All’unanimità sono state poi approvate le modifiche allo statuto dell’Assm. Con dodici voti favorevoli ed un astenuto, Mercorelli, è stato approvato anche il Regolamento per il funzionamento del Centro

del riuso del comune di Tolentino. Unanimità, invece, per il Regolamento per l’assegnazione degli spazi bacheca. Sempre all’unanimità è stata accolta la mozione presentata dal consigliere Mercorelli su “Installazione di sistemi di rallentamento della velocità in contrada San Giuseppe”. Respinta, invece, con sette voti contrari e tre favorevoli ed un astenuto la mozione presentata dal consigliere Mercorelli su “Manutenzione area verde quartiere Buozzi”. Infine è stata respinta con tre favorevoli e sette contrari la mozione del consigliere Mercorelli su “Ripristino mercato settimanale in piazza della Libertà e riorganizzazione dell’assegnazione dei posti”.

Giannapiera Silvetti dona l’appartamento per ampliare la casa si riposo Dona il suo appartamento al comune che si impegna a rivenderlo per destinare l’intero ricavato all’ampliamento della casa di riposto per anziani “Vincenzo Porcelli” di Tolentino. A compiere il grande gesto di generosità è la tolentinate Giannapiera Silvetti di 78 anni che già nel 2014 aveva donato, sempre al comune, la somma di 30mila euro da destinare al completamento del Centro disabili “Dopo di noi”, per giovani con disabilità e privi di un supporto familiare adeguato, ospitato nella struttura dell’ex monastero Santa Teresa. La donna, priva di sostegni e legami familiari, tra le diverse condizioni pone anche quella che, a sua richiesta e a suo insindacabile giudizio, le venga prestata assistenza vitalizia attraverso il ricovero gratuito e cure alla casa di riposo tolentinate. L’im-

mobile oggetto dell’ultima donazione della donna è l’appartamento al primo piano dello stabile al n.15 di via Fratelli Cervi, traversa dietro viale Bruno Buozzi. L’offerta della tolentinate comprende anche garage e soffitta. «Di quella casa, dove ho vissuto con mio marito Mario Foresi, scomparso nel 2010 – racconta Giannapiera Silvetti – non ne volevo più sapere. Mio marito mi diceva sempre di liberarmi di quell’appartamento e così ho fatto. In passato ho aiutato i bambini poi i soggetti deboli ed ora voglio fare qualcosa per gli anziani. Ho pensato così di portare avanti questo genere di operazione. Ho sottoscritto un apposito atto dal notaio per la donazione. La vendita dell’appartamento da parte del comune dovrà avvenire

entro il 2017. Il ricavato dovrà essere di almeno 90mila euro. I soldi verranno poi utilizzati per creare ulteriori posti a disposizione per gli anziani della casa di riposo o per acquistare nuovi strumenti per ampliare i servizi di riabilitazione. Qualora ciò non verrà fatto la somma ricavata, o la casa invenduta, mi dovrà essere restituita». La donazione è stata oggetto di discussione in assise consiliare ed è stata accettata all’unanimità. La tolentinate in passato, nel 2015, insieme al coniuge, donò denaro per adottare cento bambini di una scuola di Addis Abeba in Etiopia. La coppia all’epoca raggiunse l’Africa per consegnare direttamente i soldi. La notizia dell’adozione a distanza conquistò l’attenzione e la ribalta nazionale. I coniugi furono invitati, 5

per raccontare la loro esperienza in Africa, alla trasmissione televisiva di Rai2 “Piazza Grande” condotta da Giancarlo Magalli.


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E’ SCONTRO TRA CUGINI: GIUSEPPE PEZZANESI E MAURO SCLAVI di Carla Passacantando

Sono ai ferri corti il sindaco Giuseppe Pezzanesi ed il consigliere comunale Mauro Sclavi. E’ scontro tra cugini. Le ultime dichiarazioni di Sclavi ha mandato su tutte le furie il primo cittadino. L’analisi politica tratta dall’ex presidente del Consiglio comunale sull’attuale situazione politica non è piaciuta a Pezzanesi. «Non c’è più il gruppo di una volta - ha dichiarato Sclavi – sarà difficile per il sindaco tenere la prua di questa nave. Quella attuale è una situazione di affanno per Pezzanesi nelle scelte, nei modi e nei tempi. Sono diverse le decisioni del primo cittadino che hanno creato disaccordo nella maggioranza e credo che Pezzanesi debba stare attento per non ritrovarsi sempre con meno persone». Sclavi ha poi attaccato il sindaco sulla questione dei migranti. «E’ da marzo che chiedo – ha detto l’ex presidente del Consiglio – di poter impiegare al lavoro i migranti presenti sul nostro territorio. Avevo presentato una mozione che è stata rinviata in assise consiliare per ulteriori valutazioni tecniche. Oggi ritrovo la delibera fatta, firmata e pubblicata senza mai essere stato contattato». E puntuale è stata la risposta di Giuseppe Pezzanesi. «”Povera Italia!” - commenta il primo cittadino - come si fa a governare in un contesto che non va oltre la dimensione personale, dove non si ascoltano più le necessità del territorio perché troppo presi ad

impartire massime scontate e qualunquiste. Come vogliamo chiamarla se non supponenza o arrivismo la convinzione che dopo quattro anni di amministrazione, spesso fuori dal coro per necessità di sentirsi il primo della classe, si è già in grado di prendere le redini della città? Chi è stato seduto 20 anni nella principale assise cittadina a servizio della gente, oggi si sente giudicare da chi dovrebbe solo avere più rispetto di quella parola “dignità” di cui tanto si è riempito la bocca. Non so se la sua accecata smania di protagonismo verrà premiata, ma sono certo che dal suo discutibile e incoerente comportamento ognuno potrà trarre le opportune conclusioni. Sclavi cerca d’insidiare nel modo più subdolo e con ogni strumento l’equilibrio della maggioranza, una compagine sicuramente difficile perché dalle elezioni a questi giorni il Pdl che mi ha sostenuto con un’unica lista oggi accorpa ben tre differenti partiti, ma ancora unita e grazie alle sue elucubrazioni ancora più forte. Caro Sclavi, se qualcuno aveva ancora dubbi sulla tua cieca ambizione, oggi grazie alle tue “comparsate” glielo hai completamente fugato. Parlo in prima persona ma ho condiviso queste parole con tutto il gruppo che è profondamente offeso dal tuo pulpito. Una massima per ogni situazione, una frase fatta sempre pronta per dimostrare chi veramente dice ciò che il tempo ha consacrato, solo ed uni-

camente la squallida recita di un monologo. La politica caro Sclavi è ben altro, è concretezza, impegno volto a leggere i risultati di un lavoro, non idolatria del più bravo. L’Amministrazione andrà comunque avanti, con Colosi presidente del Consiglio che non ha nulla da invidiarti, con l’apertura della busta dei parcheggi e con il raggiungimento di

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quei risultati che insieme ci siamo prefissi e con serietà, nonostante gli immancabili scontri, stiamo portando avanti. Questo quinquennio mi lascerà la ricchezza di tante belle esperienze in mezzo alla gente, agli imprenditori, ai dipendenti, ma purtroppo anche l’amarezza personale di una grande, inimmaginabile delusione, la Tua».


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UNITI NEL RISPETTO DEL DOLORE, PENSANDO ALLA RICOSTRUZIONE troviamo in un’ area sismica molto attiva. In questi giorni abbiamo sentito molte comunicazioni fatte da tecnici specializzati su questi eventi, importante sicuramente mettere la popolazione a conoscenza ma quello che ci sembra giusto ora è far passare il messaggio che bisogna purtroppo imparare a convivere con il terremoto, cercando di portare alla ricostruzione non solo delle crepe delle città con delle strutture adeguate ma anche delle crepe nell’identità delle persone.

che dal fatto che la società circostante che normalmente tende ad essere molto individualista in quanto il singolo funzionava senza problemi, nell’emergenza si trasforma diventando più solidale, formando una piccola comunità che si dà sostegno, aiuto reciproco e condivisione. Il gruppo aiuta a lenire un po’ la sofferenza, permette di andare avanti. Tutto questo percorso può essere favorito e supportato da professionisti. Anche noi qui a Tolentino abbiamo vissuto e viviamo l’emergenza con l’aiuto reciproco, tutti ci siamo stretti intorno alle regioni colpite. Anche la politica, come detto dal Segretario regionale PD Francesco Comi, deve testimoniare al di fuori della stretta dialettica politica un’unità di intenti e spirito collaborativo che, almeno per il momento, c’è effettivamente stato.

Considerato il particolare momento che stiamo vivendo, il Partito Democratico ha deciso di non utilizzare questo spazio mensile per trattare questioni amministrative e politiche che, pur nella loro rilevanza, perdono di valore rispetto ad eventi, come il terremoto del 24 Agosto, che segnano il territorio con una forza distruttrice tale da assume la connotazione di “tragedia sociale condivisa”. Nel rispetto dei tanti morti e delle loro famiglie vogliamo condividere con i Cittadini di Tolentino un momento di riLa nostra Tolentino è stata flessione. colpita duramente, seppur Ancora una volta la natura non come le zone epicentrali. nella sua grande potenza Molti i danni alle abitazioni e ha fatto il suo corso, il si- alle aziende, fortunatamente sma del 24 agosto 2016 che pochissimi alle persone. ha colpito il centro Italia con Alcuni concittadini non posepicentri nel province di Ri- sono rientrare nella propria eti, Ascoli Piceno e Perugia casa perché inagibile, altri ha portato ancora una volta, per la paura dormono fuori. come sempre, dolore per la Tutti noi pensiamo “speriamo perdita dei propri cari, delle di ritornare al più presto alla proprie certezze ledendo an- normalità” ma la vita inevicora una volta l’integrità del- tabilmente è divisa in due: il prima ed il dopo terremoto. la persona. La prima scossa, magnitudo E’ vero che la capacità di 6, è stata avvertita nel cuore adattamento degli esseri della notte come per il sisma umani è sorprendente e vendell’Aquila, provocando ter- gono messi in atto comporrore improvviso che difficil- tamenti che si risintonizzano mente passa anche perché ci su nuovi equilibri aiutati an-

L’emergenza è stata gestita rapidamente, precisi gli interventi della protezione civile e dei volontari, la predisposizione di 50 posti letto nella palestra Sticchi, il controllo dei danni alle abitazioni con la chiusura anche di strade, chiese e palazzo comunale anche solo a scopo preven-

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tivo. Anche l’aiuto materiale delle azioni di beneficienza, la disponibilità degli albergatori e di privati cittadini è stata rispondente alle aspettative. Importante ora è non abbassare la guardia, intensificare l’opera di prevenzione sia nel consolidamento delle infrastrutture esistenti che sulla vigilanza delle nuove costruzioni. Non meno importanti sono il sostegno psicologico, sia alle persone colpite direttamente, sia a quelle che presentano stati di stress e di ansia. Importante è anche inoltre l’educazione ai comportamenti sani nelle emergenze, sia a livello scolastico che ai cittadini tutti. Al proposito, sull’esempio dell’iniziativa posta in essere a Jesi a cura del Dr Massimo Mari, il PD si è già attivato per organizzare anche a Tolentino una serie di incontri con Professionisti qualificati per garantire il necessario sostegno psicologico ai molti Cittadini provati dall’esperienza del terremoto, e, nella certezza della comune condivisione del documento, presenterà nel merito una mozione al prossimo Consiglio Comunale.


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E ORA… OCCHI APERTI! Il MoVimento 5 Stelle esprime la propria vicinanza al dolore e alla sofferenza della popolazione colpita direttamente dal sisma e ai cittadini di Tolentino che hanno subito gli effetti di questo tragico evento. Un ringraziamento va a tutti i volontari e ai corpi dello Stato che con coraggio e abnegazione stanno prestando soccorso e ai cittadini che si stanno prodigando in questo momento di grave emergenza. Il Gruppo Regionale del Movimento Cinque Stelle, aderendo alla richiesta dei gruppi presenti sul territorio, ha deciso di destinare alla ricostruzione ed al sostegno della popolazione danneggiata dal terremoto i 100.000 euro accantonati finora grazie al taglio dello stipendio dei Consiglieri Regionali. La somma sarà destinata al finanziamento di progetti urgenti e concreti a beneficio dei territori colpiti, in funzione delle necessità concordate con i Sindaci, su destinazione vincolata, controllandone l’intero iter procedurale dalla gara al collaudo finale. Il M5S, anche a Tolentino, vigilerà affinché ogni euro stanziato dallo Stato, dalla Regione o devoluto dalla cittadinanza sia speso in piena trasparenza in aiuti concreti a chi ne ha realmente bisogno e affinché la tragedia non si trasformi in occasione di speculazione per i soliti “avvoltoi” e di “foraggiamento” per amici e parenti. In un Paese civile non è più accettabile constatare come, in tanti casi, la messa in sicurezza del territorio sia

solo un business che a causa dei mancati controlli finisce per produrre orrori come la scuola di Amatrice che, appena ristrutturata, si accartoccia su se stessa. E non è più accettabile che si assista a casi come quelli che stanno venendo alla luce in questi giorni nella nostra regione: a Pollenza la Procura di Macerata indaga tre dipendenti comunali per aver incaricato uno zoologo di valutare il rischio sismico e la Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro membri della direzione regionale sanitaria per aver affidato, senza concorso, la valutazione del rischio sismico di otto ospedali del territorio (compresi quelli appena coinvolti nel terremoto) ad un centralinista dei vigili del fuoco (fratello di un esponente del PD locale). 100.000 euro di compenso senza che il lavoro sia mai stato svolto! Lo sgomento per i fatti accaduti non può distoglierci dall’evidenziare come la situazione creatasi metta in risalto alcune decisioni scellerate dell’Amministrazione Comunale. Come ormai tutti saprete la Giunta ha deciso la cessione ad ASSM della palazzina dell’anagrafe e dei lavori pubblici prevedendo il trasferimento degli uffici, tra i quali quello per il coordinamento della Protezione Civile, presso il Palazzo Europa. All’Amministrazione però è sfuggito un dettaglio: nei documenti del CLE (Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza), ovvero lo studio che definisce quali siano gli stabili adatti a ospitare gli uffici che debbano affrontare situazioni di disastro, l’attuale palazzina dei lavori pubblici

è classificata come idonea mentre non ci risulta la stessa cosa per il Palazzo Europa (soprattutto a causa della possibile ostruzione delle vie di accesso a seguito di eventuali crolli nelle strade adiacenti). Che dire, “un’ottima scelta”! E mentre in tutta la provincia le varie amministrazioni comunali annullano manifestazioni ed eventi, a Tolentino si arriva alla situazione paradossale che “l’area di ammassamento” destinata alla Protezione Civile viene spostata dalla sua sede tradizionale nei pressi della piscina e alcuni cittadini, che nel timore di rientrare in casa preferiscono sostare con i loro camper nell’apposita area attrezzata sempre presso la piscina, vengono “sfrattati”. Il motivo? Beh…c’è da fare posto alle giostre! E che dire dell’appello del Sindaco ai cittadini affinché mettano a disposizione degli sfollati gli appartamenti sfitti? Siamo sicuri che i Tolentinati non faranno mancare la propria solidarietà, ma vogliamo anche ricordare come, fin dal 2013, abbiamo gridato allo scandalo per il dirottamento dei soldi previsti per la realizzazione di appartamenti per l’emergenza abitativa presso l’ex monastero Santa Teresa al finanziamento della nuova caserma dei vigili del fuoco. Quegli appartamenti adesso sarebbero serviti eccome, invece sono ancora sulla carta! I tragici eventi di questi giorni hanno portato, giustamente, in secondo piano ogni altro accadimento. Ma noi non dimentichiamo e abbiamo qualche domanda per i nostri governanti: che fine ha fatto il ban-

do per i parcheggi a pagamento? Cosa contengono le buste relative alla gara che dovevano essere aperte a fine luglio? Sono davvero così “esplosive” da non poter essere ancora aperte? Come mai tanta fretta nella pubblicazione del bando in modo da eludere la nuova “legge Cantone” in materia di appalti per poi “dimenticarsi” di controllare chi ha partecipato alla gara? Questa Amministrazione non ha arretrato di un passo sulla questione, nonostante per la prima volta tanti cittadini sono scesi in piazza, manifestando apertamente il loro dissenso. Chissà, magari si pensa che facendo passare del tempo la protesta dei cittadini rientrerà e si potrà procedere con il progetto... Così come forse rientrerà la “lite familiare” tra il Sindaco Pezzanesi ed il cugino Mauro Sclavi. Certo, il Sindaco non perde occasione per scagliarsi, anche con un certo cattivo gusto, contro l’ex Presidente del Consiglio (anche dalle pagine del sito internet del Comune che dovrebbe essere utilizzato come strumento di comunicazione istituzionale al servizio dei cittadini e non come spazio per le ripicche personali). Ma è pur vero che Sclavi, dopo aver votato per anni, forse per convinzione, forse per quieto vivere, ogni nefandezza proposta dall’Amministrazione, già dall’ultimo Consiglio Comunale, dopo accalorati interventi in cui denunciava l’inadeguatezza degli atti a supporto di certe proposte, ha votato con la maggioranza su quelle stesse proposte. E la telenovela continua…

I tuoi obiettivi, il nostro progetto Abbiamo un solo obiettivo: il raggiungimento del benessere del paziente, che perseguiamo con empatia e coinvolgimento grazie al lavoro di un team di persone con diverse competenze e specializzazioni. In ognuna delle nostre strutture abbiamo sviluppato peculiari competenze per rispondere alle esigenze dei territori in cui operiamo. Il Centro Ambulatoriale di Tolentino, da oltre quarant’anni, offre esperienza e professionalità attraverso la realizzazione di un progetto riabilitativo mirato e personalizzato rivolto all’adulto, alla famiglia e in particolare al bambino da 0 a 14 anni. Il Centro di San Severino Marche, ultimo nato dei Centri Ambulatoriali, propone un nuovo modello di salute e benessere per un rapido recupero della forma fisica, con particolare attenzione all’atleta.

Cosa facciamo Rieducazione Posturale Riabilitazione Perineale Tutoraggio allo studio Riabilitazione Vestibolare Riabilitazione e stimolazione Laboratori Musicali Linguistici e Psicomotori Rieducazione dello Sportivo cognitiva Musicoterapia Rieducazione Psicomotoria Fisioterapia Strumentale Psicoterapia Rieducazione Motoria e Neuromotoria Massaggi Terapeutici CORSI COLLETTIVI: Rieducazione Ortopedica contro l’Osteoporosi Massaggio Infantile Back School, Ginnastica dolce, Rieducazione Logopedica Terapia Manuale Posturale, Pilates Fisios, Water Pilates Riabilitazione in Acqua Linfodrenaggio

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PADRE MASSIMO GIUSTOZZO LASCIA LA COMUNITA’ DEGLI AGOSTINIANI DI SAN NICOLA Dopo quasi sette anni il priore padre Massimo Giustozzo lascia la Comunità degli agostiniani di San Nicola per assolvere un nuovo incarico a Milano, nel santuario di Santa Rita. Il trasferimento dell’agostiniano è previsto per il 21 settembre. Il nuovo priore sarà padre Francesco Menichetti, ora vice, chiamato a sostituire padre Massimo per dare continuità in comunità. Lasceranno il convento anche fra Vincenzo Cortopelle che si trasferirà a Bologna per il nuovo incarico nella chiesa di San Giacomo Maggiore e padre Ruben Beseus nella chiesa di Santa Maria del Popolo di Roma. A Tolentino arriveranno padre Giuseppe Scarella e tra qualche tempo un giovane agostiniano. Quale funzione assumerà a Milano padre Massimo Giustozzo? «L’incarico nel santuario di Santa Rita sarà analogo a quello che ho in basilica. Oltre ad essere priore sarò anche vice parroco. Saremo in cinque, quindi la comunità è più piccola, anche se la parrocchia raccoglie 20mila abitanti. In più è un santuario che ha molti devoti a Santa Rita. Il convento, inoltre, non è come il complesso monumentale di San Nicola, ma risale al 1950». C’è nostalgia nel lasciare la città di Tolentino? «Sono molto contento di essere

stato qui nel convento di San Nicola. Sinceramente mi sta bene quello che Dio mi ha concesso. Un po’ di dispiacere c’è a livello umano per le persone che ho incontrato. Tornerò, comunque, spesso nelle Marche perché mia madre abita nella frazione di Chiarino di Recanati, ma anche a Tolentino, nella basilica di San Nicola per il santo». Come ha vissuto questi ultimi sette anni in città? «Ho conosciuto San Nicola più da vicino, i fedeli, i ragazzi, le famiglie e non solo, ho vissuto l’esperienza con i confratelli che si sono alternati in questi anni, ho potuto sperimentare quello che faceva San Nicola come la possibilità di accogliere le persone malate. Un’esperienza di misericordia questa che lascia pieni di stupore. Ho conosciuto poi la bontà del popolo di Tolentino, con i suoi pregi e difetti, che ancora manifesta l’amore per la vita. In città c’è un modo di vivere abbastanza buono legato alla realtà. A Tolentino si vive bene». Quali sono stati i momenti più belli vissuti nella Comunità degli agostiniani di San Nicola? «Non c’è stato un momento più bello. Sono stato sempre bene. E’ stato bello vedere la fedeltà di Dio. E’ bello poi per me celebrare la messa».

Sono tanti i fedeli che in questi anni hanno seguito le preghiere e gli incontri con il priore. «Noi siamo operai del Signore. Se il Signore vuole qualcosa da questa amicizia nello spirito continuerà. Ora devo vedere ciò che vuole il Signore. Il cammino di fede ha sempre come protagonista il Signore. Sarà interessante vedere l’evolversi. Ho fiducia in chi ha creato questa amicizia che è il Signore. La vigna c’è». Padre Massimo Giustozzo è anche esorcista della Diocesi di Macerata. «L’esorcismo è un ministero di

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consolazione, di aiuto alle persone che sono oppresse dal male. E’ un ministero che è sempre stato importante per il santuario di San Nicola perché il santo in tutta la vita ha combattuto contro il maligno». In città si sentirà la mancanza di padre Massimo Giustozzo. Multiradio Press News ringrazia l’agostiniano per quanto ha fatto per la comunità tolentinate.


FRANCESCA E LA NUOVA VITA IN LUSSEMBURGO Tolentino nel mondo di Ilaria Gobbi

Eccomi di nuovo qui, dopo le vacanze, a raccontare la storia di un’altra giovane tolentinate in giro per il Mondo. Lei è Francesca Giuliani, una ragazza di 27 anni molto appassionata ai suoi studi di Economia, tanto che la sua voglia di viaggiare è nata proprio tra i banchi dell’Università Politecnica di Ancona, dove ha portato a termine il suo percorso universitario. Francesca so che quella che stai vivendo in Lussemburgo non è la tua prima esperienza all’estero. Quali sono state le scelte che ti hanno portato a vivere lì? “E’ stata l’Università a spronarmi a compiere esperienze internazionali. Per prima cosa, ho colto l’occasione di andare in Erasmus e ho scelto di andare in un piccolo paese tedesco vicino Stoccarda e di vivere la vita universitaria. In seguito, dopo essere tornata e aver portato a termine la laurea magistrale, è stata sempre l’Università di Ancona a trovarmi un’opportunità di stage presso la Camera di Commercio Italiana in Lussemburgo. Dopo questa esperienza di quasi quattro mesi sono rientrata in Italia, dove ho trovato lavori poco soddisfacenti. Quando, inaspettatamente, la Camera mi ha contattata di nuovo proponendomi un lavoro

a tempo indeterminato. Ci ho pensato un giorno e non ho potuto che rispondere di sì”. Quali sono le maggiori differenze che hai notato tra la vita da universitaria fuori dai confini di casa, e la vita lavorativa? “Certamente in Erasmus ho avuto possibilità di conoscere molte più persone di varie nazionalità ed etnie. Nel mio dormitorio, infatti, c’erano ragazzi e ragazze indiani, messicani, turchi, americani e molti altri, con i quali ho stretto dei buoni rapporti. E’ stato un po’ come uscire per la prima volta da casa. Ora in Lussemburgo, in realtà non ho occasione di frequentare tanta gente al di fuori della realtà italiana in cui lavoro, ma è un altro tipo di esperienza, focalizzata soprattutto a livello lavorativo e formativo”. Di solito il Lussemburgo viene identificato come un paradiso fiscale e nulla più. Al contrario, mi hai parlato di una realtà culturale in fermento, giusto? F: “ E’ sicuramente uno Stato dove le grandi aziende riversano i propri interessi, ma è molto di più di questo. I musei, come il MUDAM (museo d’arte moderna), organizzano eventi serali aperti ai cittadini per agevolare l’avvicinamento alla cultura. La stessa Camera di Commercio promuove cene e serate per favorire il networking”. I: “Networking ! Sei consapevole che in Italia questa parola è usata raramente? Prova a

spiegarne il senso e l’importanza per una giovane come te che si vuole affermare nel mondo dei “grandi” “E’ una pratica poco diffusa, ma che permette di crescere nel proprio lavoro senza dover per forza avanzare con raccomandazioni sottobanco. Per networking si intende, infatti, proprio il fare rete di conoscenze, partecipando ad eventi. Ad esempio, spesse volte ho partecipato a serate a tema e ho avuto la possibilità di relazionarmi con persone di rilievo, nonché influenti, nel mio lavoro. L’ultimo incontro a cui sono andata è stato ospitato all’interno di un negozio di design. Così, oltre aver fatto delle conoscenze, è stato molto suggestivo il contesto circostante!”. Il Lussemburgo sembra vincente nel confronto, ma ora cerchiamo di dare un punto alla buona vecchia Italia. Dunque, che cosa ti manca davvero della tua terra quando sei fuori? Ti prego non dirmi il mare come fanno tutti, perché da te non lo posso accettare! Sorride esitando per un attimo e risponde: “Per essere onesta ho pensato anche a quello. Più di tutto, in vero, mi manca vedere scene di vita quotidiana semplici, come una mamma che abbraccia sua figlia, una signora anziana che coccola suo nipote o due innamorati mano nella mano”. Forse noti questa lacuna perché per seguire la tua carriera

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momentaneamente hai dovuto lasciare i tuoi affetti più cari? Ma tu come ti immagini tra qualche anno? “In Lussemburgo sono consapevole che non resterò per sempre, anche perché la qualità della vita italiana è superiore, tralasciando la famiglia e tutti i cari che ho a Tolentino. Però, a mio avviso, la mentalità provinciale dovrebbe evolvere sotto certi aspetti. Se potessi, infatti, vorrei importare la meritocrazia e l’apertura mentale che caratterizza questo piccolo grande Stato in cui sono ospite”. Siamo in clima post olimpionico e ormai siamo abituati a decretare un vincitore ed un vinto. Forse è un pareggio? Voi che dite? Da notare come la nostra Mamma tricolore guadagni punti per la natura, il clima e il paesaggio. Ma noi cittadini, in fondo, che cosa stiamo facendo di giusto per farle vincere il confronto?


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E SE FACESSIMO PIÙ ATTENZIONE...? Verso Sera

dott. Franco Belluigi

Nel precedente articolo in cui si parlava della necessita in vecchiaia di mantenere attiva la propria muscolatura con un adeguato esercizio fisico avevo accennato ad una altra causa di disabilità e cioè alla possibilità di cadere con le relative conseguenze. La percentuale di cadute nella fase avanzata della vita è piuttosto alta ed è spesso causa di fratture più meno gravi e di altre lesioni a volte anche mortali. Il pronto soccorso di ogni ospedale conosce bene queste patologie da cadute e spesso si deve ricorrere al ricovero di queste persone Perché questo avviene? Molte sono le cause che possono incidere su questo evento patologico e sono riconducibili a : Apparato visivo per la ridotta acuità visiva. Apparato uditivo per la riduzione dell’udito(presbiacusia). Apparato osseo-muscolare (sarcopenia, manifestazioni artrosiche con ridotta funzionalità articolare). Sistema nervoso per un rallentamento dei riflessi. Spesso le cadute sono riconducibili a vere e proprie patologie in atto (epilessia, morbo di Parkinson, abbassamento della pressione arteriosa per prolungata posizione eretta, lipotimie, anemia di un certo grado, riduzione del tasso di zucchero nel sangue, alterazioni dell’equilibrio idroelettrolitico. Un altro elemento che gioca un ruolo importante come causa di cadute è l’ambiente per gli ostacoli che po-

trebbe presentare: pavimenti scivolosi, tappeti, ostacoli occasionali, assenza di appoggi tipo corrimano, uso di scarpe inadeguate. Come dicevamo prima le cadute spesso comportano delle conseguenze anche gravi come traumi cranici, fratture multiple, ferite lacero contuse, rottura di organi interni che possono essere cause di lunghi periodi di inattività fisica che certamente non giovano allo stato psicologico dell’anziano. E’ possibile che possano subentrare la paura e la sfiducia nei propri mezzi. La qualità della vita scade in relazione a questi cambiamenti di attività quotidiane. Le conseguenze più frequenti di una caduta sono le fratture, da semplici a composte, e sono perlopiù riconducibili ad una maggiore fragilità delle ossa e alle scarse possibilità di reazione dell’anziano. Credo che tutti sono a conoscenza che la maggiore fragilità delle ossa è riconducibile all’osteoporosi, malattia caratterizzata da una minore resistenza delle ossa tipica delle fasi avanzate della vita, specialmente nella donna. Come abbiamo sperimentato un poco tutti, soprattutto per sentito dire, una delle fratture più frequenti legate alle cadute sono quelle del femore. Oggi questa frattura ha un trattamento che spesso permette di riprendere la vita normale in tempi medi, ma qualche volta da inizio ad una serie di complicanze che possono essere fatali Complicanze caratterizzate da notevole disabilità cronica ed anche da morte. Il tutto comporta notevoli disagi anche per la famiglia dell’anziano ed un costo notevole per la società. Spesso il percorso riabilitativo è lun-

go e può complicarsi per altre patologie quali piaghe da decubito, blocchi articolari dovuti all’immobilità, trombo-embolie, scompenso cardiaco ed altre. Spesso si verificano fratture anche a carico dell’osso omero, del bacino e della colonna vertebrale. Possiamo concludere questa prima parte affermando che molte sono le cause che determinano le cadute nell’anziano come abbiamo già detto. Presa coscienza che quando siamo anziani la possibilità di cadute è maggiore cosa possiamo fare per evitare di cadere? Molti sono gli studi che hanno posto l’attenzione su quali interventi e sul come comportarsi per ridurre il ritmo di cadute Quali sono allora queste note di comportamento: mantenersi in attività fisica per evitare che la massa muscolare si riduca notevolmente determinando una riduzione della forza. Apportare le opportune modifiche negli ambienti dove vive la persona anziana riducendo al minimo gli ostacoli. Valutazione obiettiva delle patologie in atto e delle relative terapie che spesso possono essere causa di cadute perché riducono la forza e la capacità di attenzione; faccio riferimento all’uso di farmaci tipo gli ansiolitici, che spesso vengono usati senza il consiglio del proprio medico. Altri farmaci implicati sono gli antidepressivi, i psicofarmaci in linea generale, gli ipotensivi, ed altri. Proprio in riferimento a questi farmaci e alla possibilità di cadute legate al loro uso, bisogna tenere presente che il loro utilizzo deve sempre essere fatto sotto sorveglianza medica per i loro effetti collaterali e per la

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possibilità di interferenza con altri farmaci. Spesso l’anziano è portatore di più patologie che vanno curate con più farmaci. Per quanto riguarda l’ambiente sarà bene fare attenzione all’illuminazione dei locali, utilizzando luci facili da accendere con interruttori raggiungibili, evitare di lucidare i pavimenti, evitare di utilizzare tappetti ingombranti, utilizzare strisce antiscivolo, tappetini di gomma sul fondo della doccia e della vasca, utilizzare letti non molto alti, fare uso di corrimano. Per chiudere questo articolo sulle cadute dell’anziano mi corre l’obbligo di sensibilizzare quanti sono avanti con gli anni a recedere da quell’atteggiamento, dettato dall’orgoglio, che non permette di prendere coscienza dei propri limiti e delle proprie possibilità e di conseguenza della necessità di chiedere aiuto. Un ultimo consiglio che non è certamente scientifico, ma è antico come il mondo, mi sento di darvi, quando non vi sentiti sicuri per una serie di circostanze note e non, utilizzate un bastone. Potrebbe venirvi utile. E’ vero il bastone non ha un cuore, ma è fedele come un amico. E poi un bastone fa tanto chic!


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SPACCATURA TRA FORZA ITALIA ED IL SINDACO PEZZANESI di Carla Passacantando

Spaccatura tra Forza Italia ed il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Il coordinatore del locale gruppo dei forzisti, Roberto Lombardelli, si è dimesso dopo le schermaglie che hanno portato il capogruppo di Fi, Carmelo Ceselli, a decidere di riconsegnare le deleghe assegnategli circa sei mesi fa, essendo in contrasto con il primo cittadino sul metodo usato relativo alla nomina del nuovo presidente del consiglio comunale. Nomina che, secondo Lombardelli e Ceselli, è stata decisa senza nessun incontro con le forze della maggioranza o della minoranza ed essendo il presidente del consiglio rappresentante di tutti i consiglieri l’argomento meritava quanto meno una discussione in assise prima di tale nomina. Roberto Lombardelli, insieme a Carmelo Ceselli, è stato accolto in redazione nei giorni scorsi, per spiegare le motivazioni che hanno indotto a rinunciare all’incarico di coordinatore. «Con le dimissioni – dice Lombardelli – metto definitivamente fine alla mia esperienza politica e ritorno ad essere un uomo libero da ogni vincolo di partito. Sono forzista fin dal primo momento e cioè dalla discesa in campo del Cavaliere (1994) e a livello nazionale non tradirò mai la mia fede, ma a livello locale sono veramente deluso dal comportamento tenuto dai vertici regionali che non hanno ritenuto opportuno spendere una sola parola su quanto accaduto a Tolentino lasciandoci veramente soli. Stiamo ancora aspettando di sapere

cosa ne pensa l’onorevole Ceroni di tutta la questione visto che lui era presente agli incontri avuti con il sindaco ed informato quotidianamente di quanto accadeva a Tolentino». Lombardelli, deluso dalla politica, conferma che quanto dichiarato da Ceselli, riguardo il caso della nomina del presidente del consiglio, è l’esatta verità di quanto accaduto. «Il sindaco ha mentito – aggiunge l’ex coordinatore di Fi - stilando un comunicato falso e diffamatorio nei confronti di Ceselli ed indirettamente verso di me. Mi sono dimesso perché non ho più fiducia in una persona, e mi riferisco al sindaco, che per tre anni non ha avuto il minimo rispetto per il partito da me rappresentato e che ha contribuito in maniera determinante alla sua vittoria, ma che poi ha tradito per passare insieme ad altri, su cui è inutile esprimere ogni giudizio, al partito di Alfano, Con Ceselli abbiamo lavorato fin dal primo momento in perfetta simbiosi senza mai avere un minimo screzio e posso assicurare che “l’incarico” o l’assessorato, come lo definisce il sindaco era forse l’ultimo dei sui pensieri in quanto prima venivano gli interessi del partito e dei cittadini che lo avevano eletto. Per due volte ci siamo incontrati con il sindaco per discutere di un eventuale assessorato per Fi in quanto reputavamo che in un’ottica di equilibrio politico il nostro partito dovesse essere rappresentato in giunta, con Ceselli oppure con qualche altro nostro esponente, e per ben due volte

il sindaco dopo lusinghiere promesse ha fatto marcia indietro rimangiandosi il tutto. Di comune accordo abbiamo anche deciso che il consigliere Ceselli resterà al suo posto in consiglio comunale a rappresentare i cittadini che lo hanno eletto». Ceselli, nel ringraziare doverosamente Lombardelli per le parole che ha espresso nei propri confronti, prende atto con rammarico delle dimissioni del coordinatore. «Chi governa – afferma Ceselli - invece di cercare il consenso ad ogni costo ed inseguire vecchi schemi politici, deve ritornare a servire il popolo: non bastano le dichiarazioni, occorre un lavoro reale, non alle spalle della gente, ma con la gente. Affinchè questo avvenga non si può demonizzare a priori chi la pensa in un modo diverso, come avvenuto sempre più di frequente ed in più

DISAGI E DANNI DOVUTI AL TERREMOTO di Carla Passacantando

Molti danni e disagi ha comportato l’evento sismico che ha interessato l’intero territorio tolentinate. Tanti sono stati i sopralluoghi da parte di tecnici negli edifici pubblici e nelle abitazioni private. Superano il migliaio i tolentinati che hanno chiesto di valutare i danni subiti. Sono oltre cento, invece, le ordinanze registrate di inagibilità parziale e totale. Due, inoltre, sono le famiglie che hanno richiesto una tenda, una abita in contrada San Giuseppe e l’altra in contrada Santa Croce. Sono, comunque, una sessantina i nuclei familiari che non hanno più una casa quaranta dei quali alloggiano in strutture ricettive, mentre i restanti sono ospitati da partenti. Il comune di Tolentino, comunque, non si occupa di indennizzo per il quale si stanno impegnando gli appositi ispettori, ma all’ente spetta la sicurezza così copre le spese

per tamponare l’emergenza. Il comune cerca allora case in affitto per le famiglie evacuate e finora sono una quindicina i tolentinati che hanno messo a disposizione il proprio appartamento non occupato ed agibile e tre proprietari di seconde case. Il terremoto ha provocato danni ad abitazioni in via Montecavallo ed in altre vie della città, il crollo del ponte sito lungo la strada Baroncia e di alcuni pezzi di laterizio nella parte superiore della ciminiera della ex fornace Massi, in via Lucentini. Diverse sono le chiese lesionate ed ora inagibili. Evacuato anche il Municipio i cui uffici si sono trasferiti nei locali adibiti all’Urbanistica di Palazzo Europa ed in quelli dei Lavori pubblici in via Roma. Sono chiusi anche tutti i musei, nonché Porta Marina la cui arcata ha subito danni tali da creare pericolo di crolli e quindi è stato disposto il divieto di transito in via Flami-

nia per il tratto viario da vicolo Santo Pietro a viale Murat. I tolentinati non stanno di certo vivendo un bellissimo momento, sono provati da tutta questa situazione. Le festività di San Nicola, le più importanti nel corso dell’anno per la città di Tolentino, verranno così vissute un po’ sotto tono. Con uno spirito diverso. Nel corso della rievocazione “Sul Ponte del Diavolo … tra storia e leggenda” verranno raccolti fondi per le popolazioni colpite dal sisma. Il ricavato della tombola prevista per il giorno del Perdono sarà in parte devoluto ai terremotati. A causa del sisma dello scorso 24 agosto la mega fiera di San Nicola verrà ospitata in viale Giovanni XXIII. Anche il mercato settimanale del martedì si svolge, da subito dopo il terremoto, in quella zona. Sono stati, infine, annullati i fuochi d’artificio, con tanta soddisfazione di molti cittadini che chiedevano già da tempo di risparmiare eliminandoli.

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circostanze, in questi ultimi quattro anni. Solo questo riconoscimento consente una continua ricerca di compromessi virtuosi, in cui ciascuno da il meglio di se, per il bene comune. Oggi è decisivo che il popolo tolentinate esca dalla disaffezione verso le problematiche sociali e politiche, ricominciando a collaborare e smettendo di perseguire accanitamente solo un proprio “modus operandi”, che crea solo indifferenza, inimicizia e innalza muri che impediscono l’incontro e il dialogo». Ceselli, comunque, rimane in consiglio comunale. «Non voglio tradire l’elettorato – conclude il capogruppo di Fi – così terminerò il mandato elettorale. In assise consiliare voterò quello che reputo più giusto, cioè secondo coscienza».


CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI DI GALLIANO NABISSI

IO CITTADINO

«Chi scrive è un giovane stagionato di 79 anni, che non ha bisogno di visibilità, mai fatto il portavoce a nessuno, servo di nessuno, servo solo della propria coscienza. Tutto questo l’ha reso felice, un po’ ironico e bonariamente pungente. In questi giorni ho sentito, letto e constatato che un consigliere di chiara ideologia politica, ripudiata dal popolo italiano e condannata dal mondo e dalla storia, è stato promosso presidente del

consiglio del comune di Tolentino. Si dice eletto democraticamente, certo, non siamo in dittatura, con un risultato che non poteva essere diverso, altrimenti avrebbe danneggiato gravemente il governo della città. Leggo dichiarazioni rilasciate dal direttivo dell’Anpi e dal Pd, che questo giovanotto si è presentato varie volte in Consiglio comunale, facendo beffardamente il saluto romano, che ha organizzato banchetti di Casa Pound nei giorni delle memorie dei martiri di Montalto, che strappa di mano il microfono al presidente dell’Anpi in occasione del giorno del ricordo di fronte agli studenti, perché gli argomenti non gli piacciono, che si dichiara apertamente fascista. Questo giovane inoltre ha chiesto di dedicare una via ad Almirante, che firmò il ”manifesto della razza” senza pentirsene, dando via al calvario degli ebrei - l’anticamera dell’olocausto - della Shoah. Giorgio Almirante, un politico che non si è mai pentito e mai ripudiato il fascismo. Ho notato inoltre, in ritardo, delle variazioni politiche nella maggioranza del governo di Tolentino; inizialmente c’era fiducia reciproca tra i componenti della maggioranza che era coesa, apprezzata da cittadini che come me l’avevano votata. Ora mi risulta che oltre al sindaco altri cinque consiglieri del Pdl, tra questi alcuni assessori si sono trasferiti nel Ncd seguendo le orme di Angelino Alfano. Dai cittadini arrivano segnali di malcontento. Personalmente ritengo che questi fatti non siano un dramma, ma avvilenti si! Ritengo che il trasformismo cambia profondamente l’origine naturale della democrazia e allontana i cittadini dalla vita politica. Per arrivare a quale risultato? Dai politici mi aspetto un rapporto di saggezza e soprattutto di prudenza per evitare che le forze, le energie vengano utilizzate in questioni interne e creare avversari tra gli amici. Ringrazio nuovamente tutti coloro che hanno proposto e promosso a suo tempo l’intitolazione di una via alle vittime della Shoah, in particolare l’ing.Giuseppe Cicconi, sempre presente per poter realizzare questo evento che da quando abito a Tolentino e cioè da 38 anni non è mai stato preso in considerazione. Con simpatia – Pace – Shalom». Galliano Nabissi, cittadino di Tolentino iscritto a nessun partito politico.

Sul verde cittadino. Convivere con gli alberi può essere difficile, tant’è che si moltiplicano i metodi per eliminarli e sminuzzarli in pochi minuti. Motivi per tagliarli spesso ci sono, ma si fa poco per trovare soluzioni alternative. È anche vero che spesso si colpevolizza chi taglia gli alberi, dimenticando le responsabilità di chi li ha piantati in modo inopportuno. In mezzo a tante verità c’è comunque poca consapevolezza, spesso, a necessità reali e inoppugnabili, si affiancano discutibili esigenze, senza una corretta valutazione del costi – benefici. Tagliare un albero per recuperare qualche stallo di sosta, tagliare tre querce per migliorare l’ingresso al caseggiato, tagliare per l’inutile ampliamento una strada, …, appaiono le soluzioni più semplici e immediate, non sempre sono le più corrette. Poi, ci sono quelli che le foglie degli alberi, con la pioggia, si scivola, quelli che gli alberi sporcano, quelli che ci vanno gli uccelli, quelli che con gli alberi non si vede l’insegna del negozio, quelli che faccio difficoltà a girare, quelli che non vedo dalla finestra, …. È un dato di fatto che, tra esigenze reali, supposte e personali, il verde si sta riducendo a scapito di tutti. Dire - tanto si ripiantano - è una falsa consolazione, molto spesso le giovani piante rimangono stentate e comunque pochi di noi potranno vederle da adulte. È necessario il convincimento che le piante sono una risorsa e ad esse è legata la vivibilità delle nostre città. Anche, solo la vista di palazzi obbrobriosi, senza più il pietoso schermo delle piante, può essere motivo di angoscia.

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