Multiradio Press News di luglio/agosto 2020

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di Giusi Minnozzi

Prosegue il cammino dell’Università di Camerino verso la ricerca, con sempre più attenzione alla sostenibilità ambientale ed ai problemi etici della nostra società. Questo fa sì che gli studenti che scelgono Unicam siano pronti ad affrontare i temi attuali richiesti nel mondo odierno, riguardo lo sviluppo di un Paese che, secondo noi, parte sempre da un’ottima base culturale fatta di valori ed esperienze. segue... Ne abbiamo parlato con il Magnifico Rettore Claudio Pettinari.

editoriale

di Carla Passacantando

Ancora nulla. Nessun intervento è stato eseguito per evitare incidenti nella zona di Palazzo Europa dove troppe persone sono state travolte da vetture sui passaggi pedonali e non solo. Ritorniamo così a denunciare la pericolosità per pedoni, ma anche per gli automobilisti, di quella zona, in particolare del passaggio pedonale davanti ai giardini Lennon, per la poca visibilità che c’è di giorno e di notte. Più volte è stato annunciato dagli amministratori che avrebbero eseguito i dovuti interventi per una maggiore sicurezza. C’è chi ha detto che è necessario installare dei dissuasori della velocità, chi un semaforo, altri creare una diversa segnaletica luminosa, altri ancora pensano che la soluzione migliore sia quella di togliere quei passaggi pedonali e rifarli in punti diversi, meno pericolosi. Il dibattito è ampio, ma ad oggi la situazione non è cambiata. La possibilità che si verifichino incidenti in quella zona rimane così alta. La strada attorno al grande edificio di Palazzo Europa, con la rotonda, collega diversi tratti viari per raggiungere i quartieri ed il centro storico così in alcuni momenti della giornata il traffico è intenso. Speriamo che al più presto possano essere effettuatati i dovuti interventi, sempre più irrinunciabili. MPN luglio - agosto 2020

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Anno XIV n. 5 - luglio - agosto 2020 - chiuso in redazione il 14/7/2020 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23/4/2007 - Dir. Resp. dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - Tel. 0733 960241

UNICAM, UN MONDO DI SAPERE VICINO AL TERRITORIO


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...segue dalla prima

Dalle sue parole abbiamo avuto la conferma che l’università è un luogo importante per la crescita individuale, collettiva, e dell’intero territorio. Rettore possiamo dire che Unicam svolge da sempre una vera azione sociale tra i ragazzi che la scelgono? «Sì, io ho sempre immaginato l’università come un luogo in cui si formano le coscienze delle persone. Non si acquisisce semplicemente un diploma di laurea, si devono creare le condizioni perché la persona poi sia un soggetto fondamentale nella e per la società. Le università sono nate nel momento storico in cui l’uomo ha avuto necessità di trasferire sapere, ed è ciò che noi dobbiamo fare. Il trasferimento di sapere non può esistere semplicemente nei confronti di chi se lo può permettere. Tutti hanno diritto di accedere al sapere e nel rispetto di quanto sancito dalla nostra Costituzione, dobbiamo dare a tutti i giovani le stesse opportunità, anche a chi ha problemi di natura economica. Questo è il principio sulla base del quale io ho impostato tutto il mio mandato rettorale. Dobbiamo dare a tutti una opportunità di crescita. Di contro però è necessario che tutti mettano il massimo dell’impegno nel loro percorso di studi. Se da un lato farò dunque tutto il possibile per dare ad ogni studentessa e ad ogni studente la possibilità di iscriversi ad uno dei corsi di laurea del nostro Ateneo, dall’altro pretenderò da ciascuno di loro il massimo impegno nel raggiungere l’obiettivo della laurea. Io ho lottato sempre e credo sia opportuno che una persona lotti per raggiungere un risultato, perché poi lo sentirà più suo ed avrà per lui un significato più profondo e vero». E’ giusto dire che Unicam sfrutta tutte le energie del presente per costruire un futuro utile al territorio ed ai singoli individui? «Io sono chimico e quindi immagino che i sistemi evolvano proprio come in una reazione chimica. Il risultato è frutto del reagente iniziale. E’ chiaro che il percorso può essere diverso. C’è una fase che è esattamente quella in cui la reazione avviene, che è il presente, ed è lì che si può intervenire. Si può accelerare un processo

o renderlo più lento, ma certamente quello che sta avvenendo ha cambiato completamente le carte in tavola, quindi sarà difficile ripristinare esattamente quello che c’era prima. Ciò che è stato prodotto ha comunque cambiato le carte in tavola. Oggi, dunque, noi siamo diversi rispetto a quello che eravamo in passato ed è chiaro che in questa trasformazione dobbiamo immaginare di ottenere il massimo rendimento. Il mio obiettivo quindi è quello di guardare al prodotto finale come la cosa migliore che posso fare, utilizzando il percorso che sto facendo ora, nel presente, portandolo a dar frutti in futuro. Oggi di certo non sono quello di quattro anni fa, è ovvio che non lo sono, e magari quattro anni fa non la pensavo così, e questo è già un cambiamento». Qual è l’impegno sociale di un ateneo, secondo lei? «Ripensando a quanto sostenuto da Alessandro Baricco nel libro “The Game”, sono d’accordo sul fatto che i ragazzi oggi, che sono i cosiddetti nativi digitali, hanno strumenti diversi, impulsi diversi; in una giornata si ricevono talmente tanti stimoli, impensabili fino a pochi anni fa». Allora qual è il compito di un ateneo in questo momento? «Sono convinto che sia quello di trasformare tutte queste pulsioni, tutte queste attività, in qualcosa che più di tutto valorizzi le persone. Questo è l’impegno sociale. Questo è, secondo me, quello che un ateneo dovrebbe fare: creare delle cittadine e dei cittadini capaci di inserirsi prontamente sia nella società che nel mondo del lavoro. Oltre agli studenti, il miglioramento vale anche per tutte le persone che collaborano con l’Università, i docenti, il personale amministrativo, tutti gli stakeholders. Quando, ad esempio un ateneo riesce ad instaurare una proficua sinergia con gli imprenditori, con le aziende del territorio, cosa che Unicam fa da sempre, riesce a compiere un’azione sociale sorprendente. Svolgere un lavoro per la gente del territorio, parlando la stessa lingua, mettendo il sapere ad un livello utile al progresso, questo è azione sociale. Non riesco a capire chi parla e non vuole essere ascoltato o chi parla per se stesso. Le università non possono par-

lare “da sole”, il Rettore non può parlare a se stesso ma deve parlare alla comunità, che con lui, ogni giorno, sta nel cantiere, piuttosto che nell’aula, piuttosto che nella segreteria e negli uffici dell’amministrazione». Secondo lei quanto è importante per gli studenti la figura del Rettore e che cosa deve comunicare? «Il Rettore non è più il “primus inter pares”, cioè colui che viene scelto tra pari e che poi governa da solo senza confrontarsi con la comunità che rappresenta. Il Rettore rappresenta l’intera comunità universitaria, composta da studenti, docenti, personale tecnico e amministrativo, deve farsi portavoce delle loro istanze e mantenere solido l’Ateneo. Durante il suo mandato, deve quindi dare tutto se stesso per il bene degli altri, senza pensare a nulla di materiale da ricevere in cambio, perché vedere gli occhi felici di tutti i collaboratori, al termine di ogni giornata, è la cosa più gratificante. La felicità, la riconoscenza di coloro che ti stanno accompagnando nel cammino lavorativo all’interno dell’ateneo è la massima soddisfazione. Questo è quello che deve fare il Rettore, far sì che gli occhi degli altri siano felici. Vedere serenità nello sguardo del Rettore induce sicuramente, anche nello studente, maggiore tranquillità. Questo, comunque, ritengo debba accadere in qualsiasi ente, istituzione o azienda». Che cosa vorrebbe che Unicam lasciasse ai ragazzi che vi hanno scelto per il loro percorso formativo? «Il senso di appartenenza e l’orgoglio di essere parte della comunità Unicam. L’Università di Camerino mi ha dato quello che altre università non mi avrebbero saputo dare, quindi, da questo punto di vista io vorrei che loro si comportassero come me. Tutto il mio agire è orientato alla restituzione ad Unicam di quanto ho ricevuto in termini di formazione, da studente, di possibilità di mettermi in gioco,

da giovane ricercatore, di professionalità e competenze, da professore, ed è qualcosa di grande». Quanto è cambiata l’università, Rettore? «E’ cambiata tantissimo nel corso degli ultimi decenni. E’ proiettata nel futuro, ma l’impostazione è sempre quella originaria di “Universitas” quando il docente o l’artista vi si avvicinava perché doveva portare innovazione e quando lo studente era bramoso di “sapere”. Il nostro scopo è quello di far crescere culturalmente i nostri studenti, di fornire valore aggiunto al loro bagaglio di nozioni e di trasformarli in donne e uomini competenti e consapevoli. Le Università “diplomifici” non ci interessano e non ci appartengono». Rettore, cosa ci sarà in futuro per Unicam? «Ci saranno alloggi e strutture pronte ad ospitare i nostri futuri studenti, i nostri ricercatori ed il nostro personale, non ci siamo fermati e non ci fermeremo. Stiamo costruendo ed abbiamo già spazi adeguati per poter studiare in serenità, tutelando la salute, ma mantenendo il rapporto diretto con il docente che rappresenta il valore aggiunto del nostro Ateneo. Per Unicam c’è futuro, ci sono collaborazioni e progetti di ricerca nazionali ed internazionali, c’è sviluppo e crescita, c’è visione di un percorso che vede sempre al centro lo studente e la sua formazione». Quale messaggio possiamo lanciare alle tante famiglie che leggeranno ed ai tanti ragazzi che ancora devono intraprendere questo percorso e magari sono indecisi? «Impegno, lavoro e passione. Non esiste un traguardo che non si possa raggiungere». Multiradio Press News ringrazia il Rettore Pettinari con l’augurio di un buon lavoro e di proseguire il suo cammino con tutta la positività e passione che ogni giorno trasmette a tutti noi tramite Unicam.


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di Carla Passacantando

NASCE “COSTITUENTE CIVICA PER IL FUTURO” E’ nata a Tolentino una nuova associazione, “Costituente Civica per il Futuro”. Non ha scopo di lucro, è apartitica e aconfessionale e si pone come obiettivo la rappresentazione di un futuro prossimo incerto, oscuro e inquietante e cosa si potrebbe o dovrebbe fare per evitare che tale situazione diventi incontrollabile dal punto di vista economico e sociale. I soci fondatori sono Roberto Cardinali, coordinatore, Marco Massi, Paolo Antonio Martini, Loredana Riccio e Fulvio Riccio, con esperienze di manager industriale, medici e dirigenti, funzionari pubblici, i quali hanno elaborato una nuova visione della società con lucidità e scevra da ogni ideologia politica, sullo stato pigro del nostro Paese, con un debito pubblico fuori controllo e con un significativo degrado culturale, insensibile alle nuove tecnologie nonché poveri ed incerti nel predisporre piani scolastici e universitari capaci di interpretare le nuove esigenze che il mondo ci pone. «L’associazione – dice Cardinali - ritiene e spera che sollecitando l’impegno civico dei cittadini, attraverso strumenti già esistenti, quali le “Società ad azionariato diffuso”, si possa costruire a livello nazionale e locale iniziative pubblico-private che abbiano il carattere di valenza economica per chi partecipa volontariamente e, allo stesso tempo, offra servizi ai cittadini. La comprensione del valore straordinario che potrebbe assumere questa iniziativa va al di là del pur fondamentale ed inevitabile apporto economico, in quanto, nel contempo, restituisce dignità e speranza, rendendo la cittadinanza “attiva” e direttamente protagonista nella costruzione del proprio futuro. Analoghe esperienze sono già presenti in Europa e, in parte, anche in Italia. Il significato che assume il cittadino che “affianca lo Stato” è così grande e determinante da stravolgere i paradigmi fino a qui conosciuti, rendendoci progressivamente liberi da un soffocante e “aguzzino” debito pubblico. Non stiamo parlando di fantasia, ma di realtà praticabile in forza di esperienza e analisi che evidenziano come lo Stato oggi sia debitore di circa 2.400 miliardi mentre il risparmio privato, solo

finanziario, ammonta a circa 4.200 miliardi. Diversamente la possibilità di una “patrimoniale gigantesca” diventerebbe ipotesi reale, con tutta la sua evidente iniquità e conseguente danno dal punto di vista economico e patrimoniale per il sistema Paese. L’Europa, che è la nostra casa comune, dovrà prendere atto di quali valori gli italiani possano esprimere, incominciando dal valore fondante della solidarietà. Anche se ciò potrebbe contribuire ad un positivo cambiamento della struttura economica del Paese, a cominciare dalla nostra città, riteniamo che non sarebbe sufficiente senza affrontare con determinazione la questione dell’evoluzione tecnologica, che sarà sempre più determinante nello sviluppo della nostra vita sociale». Per i componenti dell’associazione la digitalizzazione, la robotica, l’intelligenza artificiale costituiranno in un futuro veramente “prossimo” opportunità che non si possono perdere e la capacità e la ferma volontà di coglierle faranno la differenza per la società. «Abbiamo il dovere di dare – continua - il nostro contributo per consentire la definizione di percorsi formativi adeguati e partecipati, contribuendo alla creazione di un modello di società “tecnologica” che deve affiancarsi con pari dignità alla nostra tradizionale e insostituibile cultura umanistica». Da tale esigenza nasce così l’idea della creazione di un Polo culturale universitario prevedendo corsi di laurea specialistica da insediare nella comunità. «Non è un sogno – aggiunge - ma, bensì, una “visione” che già appare possibile e che potrà trovare concreta attuazione ridisegnando la vocazione del nostro territorio, che potrà rappresentare la sede adeguata per sperimentare un’equilibrata convivenza di tecnologia, cultura e socialità. Non da ultimo si avranno dei risvolti positivi in termini di attività economiche. Il nuovo “Stato sociale” dovrà costruire le condizioni per garantire appoggio e sostegno a coloro che non hanno la forza di riconvertirsi alle nuove conoscenze, favorendo un vero e proprio patto sociale tra le imprese, corpi intermedi e lavora-

Roberto Cardinali

tori, quali destinatari di un nuovo modello liberale democratico inclusivo e profittevole per tutti». Lo sviluppo di impresa, per i componenti dell’associazione, che ne consegue dovrà inevitabilmente muoversi nella compatibilità ambientale, rimuovendo comportamenti dannosi ed integrandosi in un sistema baricentrico costruito sulla partecipazione, sulla formazione continua e sull’uso delle nuove tecnologie. E tutto questo senza ledere minimamente le tradizioni artigianali e culturali, che si custodiscono gelosamente, ma, semplicemente, imparando a convivere nella dimensione del passato, presente, futuro. Da queste premesse i soci fondatori dell’associazione vedono la possibilità di far beneficiare la comunità degli effetti di nuovi insediamenti produttivi capaci di creare quel valore universale che è il “lavoro” e, con esso, la dimensione dei modelli familiari in un contesto di sicurezza e benessere. La “Costituente Civica per il Futuro” si propone di promuovere l’attivazione di questa filiera virtuosa nella consapevolezza che la “salute e il benessere” saranno le prime a beneficiarne. Per l’associazione la comunità potrebbe diventare luogo di sperimentazione di un modello virtuoso da esportare. I soci fondatori sottolineano che la loro azione rientra in un

“servizio civico” a disposizione della cittadinanza e delle forze politiche che intendessero abbracciare le loro idee e renderle concrete ed operative: non chiedono né poltrone, né posizioni dominanti. L’associazione, infine, comunica che all’interno della stessa ci sono alcuni componenti, pochi, che aderiscono a forze politiche. «Loro – conclude Cardinali hanno accettato, come previsto dal nostro regolamento interno, l’assoluta apartiticità dell’associazione. L’impegno non derogabile e quello personale del coordinatore prevede un possibile sostegno a quel partito che pubblicamente si impegna ad inserire nel suo programma le proposte dell’associazione come prioritarie e straordinarie. la forza delle idee e’ il nostro valore». Sito web: http//www.costituentecivicafuturo.it


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di Carla Passacantando

RINNOVATO IL CDA DELL’ASP CIVICA ASSISTENZA TOLENTINO, EX CASA RIPOSO Rinnovato il consiglio di amministrazione dell’Asp civica assistenza Tolentino, ex casa di riposo “Vincenzo Porcelli”. Per il nuovo mandato, che ha preso il via lo scorso primo luglio, sono stati riconfermati Giorgio Sbaraglia, che continua a presiedere il cda, nonché Anna Andreani. Entra Edoardo Mattioli che sostituisce Lina Aliscioni, trasferitasi in Ancona. Diversi i progetti che sta portando avanti l’Asp civica assistenza Tolentino. «Ci stiamo occupando – afferma il presidente - dell’ampliamento della casa di riposo. Ci siamo prefissi di collaborare con l’Amministrazione comunale e l’Asur regionale. L’attuale struttura ormai è troppo piccola per contenere i tanti ospiti che fanno richiesta del servizio. Il nuovo stabile dovrebbe sorgere vicino al nuovo ospedale e i lavori verrebbero realizzati in contemporanea con l’edificazione del nuovo nosocomio. Per il momento è ancora tutto in fase di progettazione, nel frattempo dobbiamo migliore l’attuale struttura con interventi e donazioni di coloro che vogliono bene alla città. Qualche giorno fa si sono conclusi i lavori per l’installazione del wi-fi. E’ stato approvato il progetto per attuare la seconda fase del centro alzheimer che consiste nella rimo-

dulazione dello stesso in considerazione delle linee guida e quindi anche dell’organizzazione. Saranno presenti due operatori la mattina ed altrettanti il pomeriggio. Sarà costante la presenza della psicologa Laila Cervigni, che dirige il centro. E’ nostra intenzione, inoltre, assumere un medico generico che dia delle disposizioni a livello sanitario, figura che potrebbe essere una sorta di direttore sanitario che rimarrebbe in struttura per alcune ore della settimana senza interferire con il lavoro dei medici di famiglia. Vorremmo, infine, predisporre una sala ambulatoriale per le visite specialistiche». Nei giorni scorsi sono state predisposte delle modalità da seguire dall’ospite per incontrare i propri familiari. L’incontro si effettua all’esterno, nel giardino, con tutte le precauzioni del caso seguendo le prenotazioni. Modalità queste che verranno seguite anche nel futuro. Nel frattempo sono stati fatti altri 92 tamponi negativi all’ASP Civica Assistenza Tolentino “Porcelli” che si aggiungono agli 80 effettuati a maggio per un totale di oltre 170 tra lavoratori e pazienti. All’Asp civica assistenza Tolentino, diretta a Simone Ricci, eroga servizi per oltre 127 ospiti anziani suddivisi in 5 nuclei.

Negli ultimi anni la struttura si è specializzata in particolar modo nella gestione dei pazienti affetti da demenza, sia con un nucleo residenziale che diurno. All’interno della struttura principale, sita nella storica sede in piazza Vincenzo Porcelli, lavorano oltre 70 addetti tra operatori sanitari, socio-

sanitari, ausiliari, vigilanza, fisioterapia, psicologi, animatori, coordinatori e responsabili. L’Asp si è fatta notare già dal mese di febbraio per aver blindato con largo anticipo l’accesso alla struttura e adottato rigorose norme di contrasto al rischio di esposizione al covid-19.


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di Giusi Minnozzi

GLORIA PORFIRI: LA SCIENZA CHE SUPPORTA LA VITA TAM TAM di Giusi Minnozzi

Abbiamo il piacere di presentarvi Gloria Porfiri, una giovane Massofisioterapista, Kinesiologa ed Osteopata. La sua professione come Massofisioterapista si evolve dal 2014 scoprendo che il corpo racchiude mille potenzialità. Dopo un piccolo incidente con gli sci ed un percorso di terapie, senza risultati, va da un osteopata ed arriva la svolta. Dopo pochissime sedute, il dolore scompare. Gloria comprende così l’importanza di questa terapia alternativa, sia a livello fisico che mentale, ed inizia la sua specializzazione anche in Osteopatia. Da questa terapia, lei nota il cambiamento studiando il corpo sotto tanti punti di vista. Gloria che tipo di aiuto ti ha portato il tuo lavoro ? «Capisci di più te stessa, le tue parti più intime e profonde. Grazie a questo lavoro interiore riesci sempre ad affrontare meglio la vita ed a confrontarti meglio con gli altri. Questa disciplina ti insegna a lavorare molto su te stessa, ad avere pazienza ed incrementare la sensibilità. Questo avvicinamento all’osteopatia è stato un piccolo inizio di trasformazione che, piano piano, è accresciuto sempre di più. Una volta capiti i benefici di questa terapia, riuscendo bene a percepire il corpo con tutti i suoi micromeccanismi, ho continuato a farmi doman-

de su quanto la parte psico emotiva influenzasse tutto il corpo, e la risposta è stata… “Tantissimo”. Così, decido di andare avanti nei miei studi fino ad arrivare alla Kinesiologia applicata, attraverso il docente che mi aveva insegnato l’Osteopatia. La differenza tra le due è che la Kinesiologia applicata percepisce molto anche lo stato emotivo della persona. Infatti, tramite dei test neuromuscolari si possono identificare se e perché si hanno delle disfunzioni. Si riesce ad analizzare ogni parte del corpo, lavorandoci, toccando dei punti che nemmeno sai di avere. Potresti avere dei blocchi ma non riesci a percepirli. Un volta presa coscienza dei propri blocchi avviene una crescita personale, ci si sente meglio perché riesci ad avere più sicurezza in te stessa ed a scoprire i tuoi limiti, accettandoli». Quindi possiamo dire che la scienza aiuta sotto tanti punti di vista? «Sicuramente essa aiuta. Nel mio caso, è riuscita ad aiutarmi ad approcciarmi alla vita, riuscendo a capire quanto incide il lavoro in essa. Noi abbiamo delle priorità, se tu vivi in base alle priorità del cuore si vive bene, al contrario vivere con degli obblighi fa male. Grazie alla scienza ho trovato una via che mi piace, una passione che mi ha dato tantissime soddisfazioni e felicità. Trovare la via giusta per noi, significa imparare ad ascoltarci di più. Questo ho imparato dalle terapie

studiate finora, nella mia vita. Il problema è che tutti noi siamo pieni di paure ed ansie che ci condizionano troppo la vita. Lavorando su di esse, riusciamo ad attuare un cambiamento. Riusciamo a capire le cose che vogliamo veramente. Se lavoriamo bene su questo, ogni cambiamento verrà visto in positivo, come un’opportunità di crescita, un’evoluzione che ci piace, che fa parte della vita. Il cambiamento, solitamente, fa paura perché non ti da certezza, invece se abbiamo uno scopo di vita da raggiungere, una passione da seguire, tutto sembrerà più facile e roseo». Quanto è difficile mettere in atto questo cambiamento? «Non è mai facile fare un percorso interiore, cercare di buttare giù i muri che innalziamo tante volte anche a causa di una società che ci fa vedere degli stereotipi sbagliati. Bisognerebbe capire che tante volte scegliere la via più semplice non è sempre la cosa migliore. Invece, lottare per i propri obiettivi te li fa sentire più tuoi, mettendo coraggio e determinazione. Cogliendo, spesso, i segni che la provvidenza ci mette davanti ai nostri occhi. Bisogna riscoprire, la forza, la pazienza, la tenacia. Virtù che ci portano sempre ad affrontare meglio la vita, soprattutto nei momenti difficili. Questo lavoro, mi ha fatto capire che, la maggior parte dei nostri problemi fisici, quasi tutti, sono collegati alle nostre insoddisfazioni personali. Inoltre, è un dare ed avere, perché quando tratto una persona, magari riesce a trasmettermi delle emozioni che a me mancavano e viceversa.

Credo che il mio lavoro, la mia passione, in primis sia un grande insegnamento di vita. Una vita, dove ognuno ha una sua dimensione, la mia credo sia quella di aiutare e questo l’ho capito grazie alle terapie che ho studiato e grazie alle quali tratto le persone». Qual è il consiglio che potresti dare a chi sta leggendo? «Il consiglio è di ascoltarsi di più, di percepire i messaggi che il nostro corpo ci da’ e che non sono sempre fini a se stessi, a volte in fatti sono collegati allo stato bioemozionale e psico emotivo». Concludiamo dicendo che, secondo Gloria, non esiste il giusto o sbagliato. Esiste l’amore, esiste ciò che ti piace e che non ti piace. Viviamo troppo di cose “giuste” o “sbagliate”. Nessuno può giudicare. Tutti invece possono vivere con coraggio le cose belle e brutte amando la vita con tutto quello che ne fa parte. Grazie Gloria!


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Approvata la modifica del piano delle alienazioni in previsione dell’acquisizione dell’ex Hotel Marche Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Nell’ultima assise consiliare è stata approvata con 10 voti favorevoli e 4 contrari, della minoranza, la modifica della deliberazione consiliare n.7 del 27.02.2020 relativa al Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2020/2022. Modifica che è stata necessaria in previsione dell’acquisizione dell’ex Hotel Marche di proprietà della Regione Marche la cui stima è stata redatta, lo scorso 9 marzo, da Stefano Stefoni per 1.093.820 euro. Tale valore, secondo quanto disposto dall’art.7 comma 2 della Legge Regionale n.41 del 30/12/2019, deve essere ridotto al 60% del valore di stima e quindi a 656.292 euro. Per l’acquisto dell’ex Hotel Marche sono stati inseriti nel piano alcuni terreni di proprietà del comune da vendere. «Per il rilancio delle Terme di Santa Lucia – ha detto il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi - abbiamo un grande progetto da realizzare che in passato abbiamo presentato anche con un plastico. Per l’acquisto dell’ex Hotel Marche la Regione Marche negli anni si è sempre dimostrata disponibile a trattare. Nel frattempo, in questi mesi, procediamo a realizzare la reception nell’ex imbottigliamento dove andranno gli ambulatori. I costi si aggirano intorno ai 6milioni di euro. Sono impegnati per tale costruzione i 3.500.000 euro concessi dalla Regione Marche a sostegno della progettualità. Questa realizzazione si incastra al grande progetto di rilancio delle Terme Santa Lucia.» Per Gian Mario Mercorelli, consigliere del Movimento cinque stelle, «l’operazione vincolerà il comune di Tolentino per i prossimi decenni. Un progetto questo - ha aggiunto il consigliere comunale del M5s – che non è stato illustrato in commissione lavori pubblici per essere condiviso.» Secondo Gianni Corvatta, consigliere comunale del Laboratorio delle idee per Tolentino, non c’è condivisione su nulla. «Nel piano ci sono una serie di vendite da parte del comune, di aree mai perfezionate come i campi da tennis, l’ex

centrale idroelettrica. L’asilo Green, inoltre, nel piano è stato inserito come stabile di proprietà del comune in piazza La Malfa, così non hanno avuto neanche il coraggio di chiamarlo Green dopo le polemiche sulle precedenti scelte inerenti la struttura scolastica.» Non è mancata la replica del sindaco che è andato su tutte le furie affermando che l’operazione per lo sviluppo delle Terme Santa Lucia è brillante. L’aria si è così un po’ surriscaldata. «Abbiamo investito oltre 100milioni in opere pubbliche per la città – ha aggiunto il primo cittadino – è stata così infilata la strada giusta quando prima, con le precedenti amministrazioni di centro sinistra era cieca.» Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale Gianni Corvatta. «I fondi che sono stati attribuiti alla città per il sisma e covid-19 – ha affermato - sono arrivati grazie alle amministrazioni di centro sinistra che sono al governo. Il problema è poi come sono stati spesi, le scelte politiche non sono state confrontate con noi. Riguardo le operazioni di sfangamento del lago delle Grazie dato che il sindaco dice che non abbiamo fatto nulla, quando ero presidente dell’Assm abbiamo siglato l’accordo con il consorzio di bonifica per trovare i fondi. Nel periodo che ho assunto la presidenza dell’Assm illustravo le strategie da attuare alle Terme Santa Lucia in Consiglio comunale, cosa che non si fa più oggi. Così a rigurado non si sa nulla.» E’ stata poi la volta del consigliere Mercorelli che ha affermato che il primo cittadino nei suoi interventi va oltre gli argomenti all’ordine del giorno. Di seguito all’unanimità è stata approvata l’integrazione all’ordine del giorno relativa al Piano di recupero di via del Carmelo in variante al Piano regolatore generale per perimetrazione a completamento dei comparti non attuati. «L’urgenza della discussione di tale punto – ha detto l’assessore all’urbanistica, Fausto Pezzanesi - non è una forzatura alle procedure, ma un concreto atto contro i lunghi tempi dei passaggi burocratici per una variante al vigente Piano regolatore generale che necessita di una complessità

di valutazioni e tre distinte votazioni in assise consiliari: la prima adozione, la definitiva e l’approvazione. Stefano e Paola Piergentili, Graziano Tizi, Elena e Giovanni Gismondi, Dina Tiberi, Franco e Roberta Scalzini, in qualità di proprietari delle aree e dei fabbricati individuati al catasto al foglio n.52 particelle n.1459-1457-46-418-7601646-1803-1804-1645-236, hanno presentato la richiesta di approvazione di un Piano di recupero in variante al vigente Prg. Il piano di Recupero persegue il fine del completamento dell’edificato nella parte nord di via del Carmelo prevedendo: la riperimetrazione dell’area da sottoporre al piano di recupero limitata alla sola zona nord di via del Carmelo, la riduzione della superficie della zona F5 interessata dal Piano, area a verde e per servizi di quartiere, con conseguente aumento della zona B6, l’integrazione dell’art.21 delle norme tecniche attuazione, con l’annotazione NB6 contenente specifiche disposizioni riferite al Piano di recupero in argomento. Il piano è stato escluso dalla valutazione ambientale strategica da parte della Provincia di Macerata. Sono stati acquisiti pareri di diversi enti contenenti alcune prescrizioni principalmente relative all’altezza massima, all’inedificabilità dell’area libera, al rispetto della fascia ferroviaria e alla tutela dei sottoservizi. A causa dell’emergenza Covid-19 non è stato possibile sottoporre il Piano all’esame della Commissione sviluppo urbanistico, il parere verrà comunque acquisito prima dell’adozione definitiva del piano. Il Piano di recupero “Via del Carmelo” in variante al vigente Prg per riperimetrazione a completamento dei comparti non attuati è stato redatto dall’architetto Riccardo Cespi.» In apertura il sindaco ha ricordato l’inaugurazione del museo in via Parisani dedicato alla storia di Tolentino ringraziando tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere l’obiettivo. Allo stesso tempo ha riferito che si è tenuta la conferenza di servizi per definire i lavori dell’ospedale di Tolentino che ha dato il via libera al progetto per la realizzazione della nuo-

va struttura sanitaria, prevista per la primavera del 2021. Ci sarà l’abbattimento totale dell’ospedale o in due tempi lasciando temporaneamente il distretto in piedi per continuare a dare spazi al reparto Dialisi, al Punto di primo intervento, agli ambulatori e al Punto prelievi. Viene ipotizzata anche l’ipotesi di utilizzare dei moduli per ospitare Dialisi e Punto di primo intervento. Entro agosto arriverà il progetto definitivo, la gara è prevista per ottobre e l’affidamento dei lavori tra marzo e aprile 2021. Per l’intervento sono disponibili 14milioni di euro che arriveranno a 15,5 nel caso l’Asur scelga la soluzione dei moduli per non spostare i pazienti assistiti a Tolentino. Nel corso dell’assise consiliare sono stati, inoltre, approvati i verbali delle sedute del 30 gennaio 2020; 27 febbraio 2020; 5 marzo 2020; 26 marzo 2020; 28 maggio 2020; 11 giugno 2020. Nel rispetto delle disposizioni di sicurezza e protezione anticovid per la salute pubblica, la seduta del Consiglio comunale che si è tenuta in serata all’auditorium della Biblioteca Filelfica non era aperta al pubblico. La registrazione è stata trasmessa su Canale 14.


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di Luciano Barile

UN NOSTRO RISTORATORE DI DUESSELDORF COLLEZIONA MEDAGLIE AL MERITO ITALIANE E TEDESCHE Tre anni fa su iniziativa di Emilio Lolli, allora in carica a Colonia come Console italiano Generale, fu concessa al marchigiano Enrico De Angelis la nomina di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. All’intraprendente e impegnato proprietario del ristorante “Saltimbocca” di Duesseldorf quest’anno le autorità tedesche hanno assegnato l’ambita e importante “Bundesverdientmedaille”, la Medaglia Federale al Merito. L’onorificenza è stata consegnata a Enrico De Angelis il 13 di novembre personalmente dal Sindaco di Duesseldorf, Thomas Geisel, nel corso di una cerimonia tenutasi nel Municipio della grande città renana alla presenza del successore di Emilio Lolli, il Console Generale Pierluigi Ferraro attualmente in carica. Nato a Tolentino, città nelle regione delle Marche nota come meta di pellegrinaggio, Enrico De Angelis, giunto ancora giovanissimo nel 1965 a Duesseldorf, dopo aver lavorato nell’Altstadt della metropoli renana, nel 2000 era finalmente riuscito ad aprire un suo ristorante: il “Saltimbocca” nel quartiere di DuesseldorfGerresheim. Enrico De Angelis si è messo in luce come uno dei migliori ristoratori italiani della città renana, riuscendo a conquistare nell’arco di una decina d’anni tutti quei riconoscimenti che fanno il prestigio di un appassionato e impegnato interprete della gastronomia italiana in Germania. Ciò gli ha consentito di collezionare molti attestati, accuratamente oggi esposti in una vetrina allestita accanto al banco di servizio del Sal-

timbocca, che però soltanto in parte hanno a che vedere con la sua gastronomica e per il resto, invece, con il suo chiaro impegno sociale. Impegno che negli ultimi anni gli è stato ripetutamente riconosciuto dalla Buergerhilfe, l’ente sociale di Gerresheim, il quartiere in cui il marchigiano Enrico De Angelis gestisce il suo ristorante. Secondo il locale quotidiano “RheinBote” di Duesseldorf, per Enrico De Angelis il successo economico e la solidarietà sociale costituiscono un’inscindibile binomio. Anche nella ricca città della Ruhr non mancano, infatti, i bambini bisognosi e le iniziative del gastronomo Enrico insieme con quelle della Buergehilfe Gerresheim non lesinano mai un loro aiuto, soprattutto in occasione del Natale. I ragazzi della locale scuola Martin Luther King considerano ormai Enrico un loro amico e lo salutano passando accanto al Saltimbocca quando lo intravedono attraverso la vetrina. Anche la stampa locale considera ormai Enrico De Angelis come un illustre protagonista sociale sempre pronto ad andare incontro ai più bisognosi. La solidarietà è sempre scritta a grandi lettere per il proprietario del “Saltimbocca” e ha visibili effetti anche su alcuni esponenti della nostra gastronomia locale che non possono far a meno di imitare il suo esempio. Ambasciatore di cultura gastronomica e insieme sociale, così si potrebbe definire Enrico De Angelis. Le due onorificenze, sia quella di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica”, sia quel-

la della “Bundesverdienstmedallie” consegnatagli ora dal Sindaco di Duesseldorf, premiano i risultati di quegli imprenditori italiani in Germania che come De Angelis lavorano nella gastronomia e nello stesso tempo nell’attività sociale a favore della comunità italiana. Sia a favore delle famiglie disagiate italiane, sia a favore di quegli italiani in carcere che come in quello di Duesseldorf scontano una qualche condanna e ai quali non dovrebbe mai venir meno il conforto di una pranzo natalizio. Queste due onorificenze sono un riconoscimento dei meriti di De Angelis, la cui figura assume nello stesso tempo un valore simbolico per l’intero categoria della ristorazione italiana in Germania che in questo modo è stimolata a percorrere questa stessa strada. Vale a dire, impegno e serietà professionale nell’esercizio della ristorazione, sorette da un un alto grado di sensibilità sociale per le classi meno privilegiate della comunità italiana residente in Germania. Non credo che in questo impegno

Enrico De Angelis sia solo, ritengo però che egli potrebbe avere più sostenitori nella categoria della ristorazione, una casta che in Germania ha avuto modo di accumulare una vera fortuna, spesso chiudendo gli occhi di fronte alle molte vittime dell’emigrazione.

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Flavia Giombetti: trasparenza e giustizia come valori sociali COMUNICARE di Solidea Vitali

Nella sua scala valori, la giustizia e la trasparenza sono ai primi posti. Da sempre, fin da quando era piccola. «Ad un certo punto della mia vita, ho potuto scegliere di dedicarmi alle mie figlie, fare quindi la mamma e la casalinga. Non ho mai avuto desideri di carriera professionale. E oggi sento di aver fatto la scelta giusta. E’ una vera fortuna poter crescere i propri figli e dedicarsi completamente a loro”. Oggi che le figlie sono cresciute, Flavia porta avanti impegni con una missione sociale. A dicembre 2015, acquista una casa a Tolentino, un momento che segna per lei un nuovo inizio, un trampolino di lancio dal quale ripartire dopo il divorzio. Un momento che coinvolge la sfera emotiva e lascia spazio alla nascita di nuove idee e sogni. Dopo il periodo della ristrutturazione, l’ingresso nella casa avviene il primo agosto 2016, il giorno in cui sua figlia Camilla compie 18 anni. «Venti giorni dopo l’ingresso nella casa, arriva la prima scossa di terremoto. – inizia Flavia, con emozione e commozione – Ricordo perfettamente le sensazioni provate. Paura, una tremenda paura. Conoscevo i rumori del terremoto, del mostro, ma non in quella nuova casa. Quella notte sono uscita con Camilla e Rebecca e poi, piano piano siamo rientrate. C’erano solo poche crepe. Le scosse del 26 ottobre mi hanno segnato definitivamente. Stavo aiutando mia figlia con una ricerca su Dante, e quella pagina del pc è rimasta per tanto tempo

accesa e ferma, a evidenziare come il terremoto possa bloccare tutto in un secondo. Quel giorno ho avuto la sensazione di morire con le mie figlie. I rumori, i pezzi di muri che crollano, gli oggetti che cadono confusi, il ripararsi alla meglio. Ho iniziato a urlare come una pazza. Reazioni stranissime che non appartengono alla mia persona ma che danno la dimensione del trauma psicologico che il terremoto può causare. C’è una cosa particolare che ho fatto: dopo essere uscite di casa, io sono rientrata ed ho recuperato la pentola con il cibo che era sui fornelli. Con quella pentola non ci dovevo fare niente ma questo è ciò che feci”. Il terrore provato da Flavia appartiene anche ad altre persone che hanno vissuto questa situazione. Vissuto non solo il terremoto ma anche la perdita della casa. Vissuto il dramma di scappare dal luogo che, per la nostra mente, è la nostra protezione. Una casa è fatta di muri, all’esterno. All’interno è fatta dalla vita delle persone. Vederla distrutta è come vedere annientata la propria esistenza. Ci si sente soli nonostante altre persone vivano la tua stessa condizione; soli in mezzo a una strada che non sai se reggerà. Senza passato, sparito in pochi minuti, e senza futuro. Flavia racconta della prima casa trovata come appoggio. Ma non era un riparo, una protezione, piuttosto una nemica. Un’estranea che pretendeva di rappresentare la sua vita. La seconda, quella attuale, l’ha vissuta in modo diverso perché poi il tempo aiuta a metabolizzare certe ferite, non guarirle, certo. Tutto questo ha portato Flavia a fare delle valutazioni sulla sensibilità della gente, sullo stravolgimento emotivo che si prova a perdere la casa, la quotidianità, la normalità, sulla dignità dei terremota-

ti, di chi viene sistemato in un hotel o nei container. Quando Daniele Crudeli le propone di partecipare ad una riunione, Flavia accetta e nasce il “Comitato 30 Ottobre”, del quale è presidente. «Ho accettato nonostante per carattere amo poco apparire da protagonista. Non sapevo nemmeno parlare davanti al pubblico. Ma l’esperienza vissuta è stato il motore del mio impegno. Il Comitato è nato per essere un ponte tra i cittadini e l’amministrazione, un punto di riferimento per aiutarli nella burocrazia e nel pretendere trasparenza sui provvedimenti che venivano presi e sulla giustizia. La mia missione quindi si è spostata sul sociale. Le attività del Comitato venivano e vengono veicolate dai social e dal contatto con i cittadini. I media ci hanno notati, alcune cariche istituzionali ci hanno convocato per riferire le nostre ricerche e informazioni. Purtroppo però con l’amministrazione quel ponte non si è mai creato e per portare avanti la nostra missione siamo stati costretti a usare i toni della lotta. Il Comitato non è un soggetto politico e la politica deve restare fuori da queste tematiche. Il desiderio di verità, che tra l’altro è un diritto del cittadino, la giustizia e la trasparenza sono temi che andrebbero affrontati con disponibilità e lucidità. Non con rabbia e insulti, o con barricate difficili da smontare perché contengono segreti che pesano sulle nostre spalle. Per senso civico e responsabilità istituzionale, per dare risposte concrete e veloci, per ridare dignità a chi ha il vuoto dentro. Se non fosse per quelle case ferite, che dopo quattro anni sono ancora sotto i nostri occhi, sembrerebbe quasi che Tolentino non sia stata colpita dal terremoto. Eppure sono ancora tante le persone che

non hanno una degna sistemazione. Gli anziani nei container si stanno spegnendo piano piano, aggrappati alla speranza di avere almeno un tetto che non sia di lamiera. Invece sono ancora lì dentro, aggrappati alle promesse ancora oggi non mantenute. A parlare sono i loro occhi perché non hanno più voce, per loro, il tempo si è fermato in quei contenitori di vite umane e siamo noi del Comitato che cerchiamo di esternare le loro preoccupazioni, i loro dolori e cercare risposte alle loro speranze. Siamo in ritardo, dopo quattro lunghi anni assistiamo all’apertura di un paio di cantieri, ma non basta per placare la rabbia silenziosa che raccogliamo privatamente. Ci chiamano ma non si espongono e non abbiamo capito il perché. O forse sì. La nostra rabbia aumenta perché sembra che nessuno se ne interessi, come se le vite delle persone non avessero valore”. “Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso”. B. Brecht


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“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” Progetto “MI AFFIDO A TE - Servizio di appoggio familiare”

L’Affido Familiare è un istituto che garantisce ad un minore, la cui famiglia attraversa un periodo di difficoltà tale da impedirne una adeguata crescita, di essere temporaneamente accolto presso un altro nucleo familiare, idoneo a garantirgli sostegno affettivo, morale e economico. Il disposto della 149/2001 ha dato nuovo impulso all’istituto dell’affidamento, tutelando il diritto del bambino a essere cresciuto nella propria famiglia di origine e assicurando a quest’ultima l’aiuto ed il sostegno attraverso interventi di presa in carico sociale e psicologica professionale. Qualora questi interventi non siano sufficienti a creare un ambiente idoneo per il minore, è possibile progettare un intervento di affidamento familiare. Quali sono le principali caratteristiche dell’affidamento? La temporaneità ed il mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine e la previsione del rientro del minore nella famiglia di origine. Chi sono le famiglie di origine dei minori affidati? Sono famiglie seguite dal Servizio Sociale con bisogni e criticità di tipo diverso, che temporaneamente non riescono ad offrire ai

figli ciò di cui hanno bisogno per tari giorno e notte pur mantenencrescere in modo adeguato. do rapporti periodici con la propria famiglia di origine; Chi sono i bambini-ragazzi af- – A tempo parziale (Appoggio fidati? familiare): il bambino trascorre Minori in età compresa tra 0 e 18 con la famiglia affidataria parte anni, provenienti da famiglie in della giornata oppure trascorre difficoltà. con la famiglia affidataria solo alcuni giorni. Chi sono le famiglie affidatarie? Che durata può avere l’affidaAi sensi della legge possono di- mento? ventare famiglia affidataria coppie L’affidamento può cessare quancon o senza figli, sposate, convi- do la situazione di temporanea venti o persone single che accet- difficoltà che lo ha determinato tano di coinvolgersi in un percor- viene risolta dalla famiglia, da so condiviso di accoglienza. sola o con l’aiuto dei Servizi Sociali, oppure nel caso in cui la Chi propone l’affidamento? sua prosecuzione rechi pregiudiL’affidamento viene proposto ed zio al minore. La legge prevede attuato dal Servizio Sociale che un periodo massimo di due anni, predispone un progetto condivi- prorogabili dal Tribunale per i Miso sulla base delle esigenze del norenni. minore e della sua situazione familiare. Diventa esecutivo dopo L’ATS XVI di San Ginesio ha atl’intervento di un organo giudizia- tivato nel 2013 il progetto “MI rio (Tribunale per i minorenni o AFFIDO A TE - Servizio di apTribunale Ordinario). poggio familiare” grazie al quale si propone una risposta di aiuto Quali sono i diversi tipi di affi- e sostegno verso quelle famiglie damento? che, in alcune fasi della vita, vanAi sensi della Legge n. 184/1983 no affiancate e sostenute per evidella Legge n. 149/2001 e ss. tare che le preoccupazioni della mm. ii., l’affidamento può essere: quotidianità diventino complesse – Consensuale: i genitori del e si riversino sul bambino. minore sono d’accordo e spesso L’obiettivo è quello di costruire un sono loro stessi a chiedere questa clima di fiducia e collaborazione forma di aiuto ai Servizi Sociali; tra la famiglia del bambino e gli – Giudiziale: i genitori non sono “attori solidali” che possono disempre collaborativi e l’affida- ventare adulti di riferimento da inmento è decretato dal Tribunale terpellare nei momenti di difficolper i Minorenni. tà, che possono facilitare il ruolo – A tempo pieno (residenziale): educativo e aiutare le famiglie a il bambino trascorre con gli affida- confrontarsi con altri modelli fa-

miliari per poter costruire rapporti duraturi e significativi per il bambino e per la famiglia. Per informazioni sul progetto e su come diventare famiglia di appoggio è possibile contattare l’Ufficio Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale Sociale XVI, o ai Servizi Sociali del proprio Comune di residenza oppure contattare l’Associazione La Goccia Onlus al numero 0733 33944. NEWS Approvati i progetti per la riapertura dei centri diurni disabili. CONTATTI Ambito Territoriale Sociale XVI Tel. 0733.656336 Email: ambitoXVI@montiazzurri.it www.ats16.it

Dall’officina alla vendita, il sogno di Paolo Ruffini si chiama GP Garden. Mentre taglia il traguardo dei 40 anni Paolo Ruffini, tolentinate doc, guarda con entusiasmo al futuro della sua attività. Da alcuni anni ha rilevato la storica ferramenta di Gianni Vitali in contrada Ancaiano 15/a e l’ha trasformata in un centro specializzato per la cura del giardino. Cosa offre GP Garden? Offriamo ai nostri clienti i migliori prodotti per il giardinaggio e un puntuale servizio di assistenza. Abbiamo in esclusiva i migliori marchi del settore sia per i privati che per i professionisti più esigenti, con un vasto assortimento di attrezzature per il giardinaggio e per i lavori della campagna, inclusi accessori ed abbigliamento per la sicurezza individuale. La campagna è nel dna dei tolentinati, in molti si dedicano anche solo come hobby ad un orticello o un giardino... La clientela è molto varia, dai pensionati che hanno bisogno di ridare vita ai propri attrezzi a cui sono affezionati, fino ai giovani più tecnologici che trovano da noi per il proprio angolo di verde anche robot tagliaerba e altre attrezzature innovative. La GP Garden è a disposizione per tutti i lavori stagionali: dall’orto casalingo, alla potatura con i potenti ed ecologici prodotti a batteria, fino all’autunnale raccolta delle olive con gli abbacchiatori. Seppure giovane puoi vantare 20 anni di esperienza, un bel record? Ho iniziato presto in officina e ho realizzato un sogno diventando il titolare di un’attività che mi appassiona, la soddisfazione maggiore è accompagnare i clienti in tutte le loro necessità, a partire proprio dalla scelta del prodotto più adatto. Seguiamo ogni richiesta con i nostri consigli e preventivi gratuiti. La novità è la possibilità di far testare gli ultimi prodotti innovativi direttamente a casa. I nostri punti di forza sono l’ottimo rapporto di fiducia con il cliente e il post vendita: manutenzione, ricambi, completa assistenza, è questo il vero risparmio.


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LA REGIONE CEDE L’EX HOTEL MARCHE AL COMUNE DI TOLENTINO PER 656 MILA EURO L’ex Hotel Marche adiacente alle Terme Santa Lucia viene ceduto dalla Regione Marche al comune di Tolentino. L’accordo di programma è stato approvato dalla Regione Marche. Il comune pagherà il corrispettivo pari a 656.292 euro in due rate semestrali di pari importo, la prima all’atto della firma del preliminare di compravendita. Contestualmente al pagamento della seconda rata si procederà alla stipula dell’atto di compravendita. La perizia di stima ha concluso che il valore del bene ammonta a 1.093.820 euro. L’indennità dovuta alla Regione Marche, in base alla legge 41 del 2019, è del 60 per cento del valore di stima pari quindi a 656.292 euro. Il comune prevede di sostenere il costo con la vendita di alcuni terreni di sua proprietà. L’ex Hotel Marche verrà abbattuto così verrà recuperata l’area con la costruzione di una nuova struttura e verranno incrementate l’offerta turistico ricettiva e quella socio sanitaria che sono strettamente legate all’attività delle Terme Santa Lucia. Lo stabile verrà riqualificato per finalità di pubblica utilità e nel pieno rispetto della pianificazione urbanistica. L’ex Hotel Marche costruito nei primi anni ‘70 in contrada Santa Lucia di Tolentino era originariamente destinato ad attività connesse alla formazione professionale del settore alberghiero. La cessazione di ogni attività della Regione Marche ha determinato l’assenza di qualsiasi utilizzo della struttura immobiliare che è stata sottoposta a diverse procedure d’asta per la sua alienazione che sono andate tutte deserte.

di Carla Passacantando

Il bene nel frattempo ha subito un rilevante processo di degrado accentuato da atti di vandalismo. L’ex Hotel Marche da anni è in stato di abbandono. Nel piazzale ed attorno allo stabile, nonché nella scalinata dell’ingresso la vegetazione ha preso il sopravvento. Piante e cespugli invadono l’entrata, il piazzale, ma non solo. All’interno del complesso hanno rubato di tutto, suppellettili, fili elettrici di rame, porte ed altro. Ovunque ci sono pezzi di vetro e altro. Hanno rotto di tutto, sfondato muri e soffitti, sradicato la bellissima scalinata che conduceva al salone dei convegni. Con il trascorrere del tempo la struttura è rimasta sempre più spoglia. Ormai sono rimasti solo i muri e le colonne all’ex Hotel Marche, abbandonato nel 2008 con il trasferimento del Centro per l’impiego, mentre nel 2002 era stato ampiamente ristrutturato e messo a norma con lavori di adeguamento per oltre un milione di euro. La struttura, per anni fiore all’occhiello della città di Tolentino e della Regione, è morta pian piano senza che qualcuno facesse qualcosa per recuperarla ed ora ci troviamo ad ammirare la sua demolizione. Nel frattempo si procedendo alla realizzazione della reception nell’ex imbottigliamento dove andranno gli ambulatori. I costi si aggirano intorno ai 6milioni di euro. Sono impegnati per tale costruzione i 3.500.000 euro concessi dalla Regione Marche a sostegno della progettualità. Cambiano volto così le Terme Santa Lucia.

BEATO TOMMASO DA TOLENTINO VERSO IL SETTIMO CENTENARIO Il frate francescano martire morì l’8 aprile 1321 in India mentre stava compiendo un viaggio per raggiungere come missionario la Cina. L’anniversario della morte quest’anno ha assunto un particolare significato, il 699° anno del martirio del frate minore Tommaso da Tolentino introducendo così il cammino verso il settimo centenario. Un importante ricorrenza per la città che sarà anticipata in autunno con la pubblicazione di un libro di circa 400 pagine dal titolo: “Tommaso da Tolentino, storia di un francescano”. Gli autori sono Paolo Cicconofri e Carlo Vurachi, con la partecipazione fattiva del tolentinate Franco Casadidio. La vita del Beato è stata davvero un’avventura e il suo martirio, che avvenne all’alba del 9 aprile 1321 a Thane, pose fine ad un’esistenza intensa ed at-

tiva come poche. A metà del XIV secolo, il mercante pisano Giovannino di Ugolino, entrato in possesso di una reliquia di Tommaso, il capo, la portò con sé in Italia. Secondo le ricerche del professor Cicconofri, originario di San Severino Marche ma da tempo residente a in provincia di Pordenone, la reliquia fu fatta arrivare a Tolentino. Inizialmente fu conservata nella chiesa del convento di San Francesco, quello in cui il giovane Tommaso si era formato ed era diventato frate. Nel 1725 il capo del Beato venne traslato da un reliquiario in legno in uno d’argento ed è questo che dal 1816 si conserva all’interno della concattedrale di San Catervo. «La gloria del martirio e la reliquia – scrivono gli autori del volume di prossima pubblicazione – favoriscono la nasci-

ta di una precoce tradizione iconografica, di una memoria ininterrotta e di un culto spontaneo, che viene sancito nel 1894 dalla beatificazione di Tommaso con decreto di Papa Leone XIII». Nel 1914, il culto del Beato Tommaso è stato inserito alla data del 9 di aprile nel calendario liturgico della Diocesi di Tolentino e nei calendari liturgici dell’Arcidiocesi di Goa e della Diocesi di Damão in India, dove la memoria di Tommaso e degli altri martiri francescani era sopravvissuta per secoli. Tra Tolentino e la lontana città di Thane si è venuto così a stabilire un legame, che – reso più forte dalla comune presenza di reliquie del Beato – si è manifestato nel 1964 con la visita del vescovo di Macerata, mons.Silvio Cassulo a Thane nei luoghi del martirio, e, nel

novembre dell’anno successivo, con il pellegrinaggio dei vescovi indiani, presenti a Roma per il Concilio, guidati dall’arcivescovo di Bombay, cardinale Valerian Gracias, a Tolentino.


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INVECE DI DIRE… PROVA A DIRE... (parte 2) Pillole di pedagogia di Laura Nardi

Usiamo la comunicazione dal momento in cui veniamo al mondo ma quasi nessuno ci educa ad un suo uso responsabile, efficace, assertivo. Dopo aver individuato 7 piccole strategie di comunicazione ora vorrei approfondire un tema importante e spinoso per noi educatori: l’uso del “Bravo”. I bambini sin da piccoli vanno abituati a prendere in mano la propria vita. Occorre responsabilizzarli in mille maniere, anche mettendoli di fronte alle difficoltà. Gli ostacoli non vanno eliminati e i fallimenti non sono qualcosa di negativo. È cosi che si matura e si diventa grandi. Per questo “dire bravo non serve” (Marco Orsi). Quindi non si può dire? Il problema è che usiamo “Brava!”, “Bravo!” con distrazione e senza contestualizzarli. Il Bravo talvolta viene anche usato per sgridare, ammonire, stimolare, e persino come arma sottile di manipolazione. “Hai detto “mamma”, bravo!”, “Dammi la mano, da brava, quando attraversiamo la strada”, “Che bravo che sei quando fai quello che ti dico!”, “Guarda che bravo, hai già sistemato i

giochi”, “Che bel disegno, bravo!”, “Fai il bravo”. Ma cosa significa quel bravo? Cosa intendi dire davvero quando lo dici? Che quando si comporta diversamente non lo è? A questo punto avrete già alzato gli occhi al cielo e vi starete dicendo: “Ma non si può più dire niente allora?”. No, tutto il contrario. Si può dire e fare molto. Molto di più e meglio. Che emozione! Hai detto “mamma”! oppure Per favore, diamoci la mano quando attraversiamo la strada che mi sento più sicura oppure Sono così felice quando fai le cose che ti chiedo! oppure Oh che bello! Avete già sistemato le cose senza che io mi sia innervosita oppure Che bel disegno, lo trovo meraviglioso! “Fai il bravo” non è traducibile, che poi …bravo a fare che??? Con queste frasi l’adulto apprezza un comportamento dimostrando che ha effetti su di lui, senza però emettere giudizi. Questa modalità aiuta l’altro (bambini, adolescenti, adulti) a comprendere che le loro azioni possono esserti di aiuto, e aiutare gli altri fa parte della natura umana.

giudicano, non commentano nulla, arrivano dritto al bisogno primario di riconoscimento e sicurezza allontanando ansia e paura. Un bambino accolto, accudito amato senza riserve, crescerà nella consapevolezza del proprio valore. Un bambino che si è sentito dire BRAVO per ogni singola e naturale azione compiuta, senza che quel bravo sia stato contestualizzato, si sentirà sicuramente pieno di sé, ma non saprà in che cosa è competente. Svilupperà, inoltre, un senso di dipendenza da quel giudizio dell’adulto, avete mai visto i bambini che appena riescono a fare qualcosa vanno alzo lo sguardo verso i genitori in cerca di approvazione oppure di bambini che vanno dai genitori e chiedono: “Sono stato Bravo?”. Il bambino, che poi sarà adulto, imparerà a fare le cose per sentirsi ogni volta quel “bravo!” che è dimostrazione di amore, riconoscimento e esperienza appagante tutti insieme.

Il bambino si preoccuperà quindi di fare, di dire, di mettere in atto comportamenti volti ad appagare l’altro (I genitori quando è piccino, i prof Sentire frasi d’amore, che quando andrà a scuola e il capo non contengano giudizio, quando sarà adulto e entrerà nutre l’autostima, sostiene nel mondo del lavoro). un’immagine positiva del sé: Ti voglio bene oppure Mi piace Vi è mai capitato di incontrail disegno che hai fatto oppure re adulti che sono affannati a Grazie di avermi aiutato, non fare molte cose? Che cerca-

no di emergere a tutti i costi? Sarebbe interessante chiedere loro “Perché lo fai?”, “Per chi lo fai?”. Per chi lo fai è LA domanda rivelatrice che svela il motivo del nostro essere al mondo e iniziare a chiederselo significa togliere il cambio automatico nella propria vita e scegliere la qualità delle impronte dei passi che voglio lasciare dietro di me. Sono consapevole della difficoltà di abbandonare vecchi automatismi, e della necessità di vivere leggeri, io sono umana e anche a me capita di dirlo, e quando lo dico cerco sempre di contestualizzare, ovvero specificare in che cosa l’altro secondo me è bravo. Non credo in una comunicazione perfetta, ma credo in una comunicazione perfettibile e sulla possibilità che ognuno di noi possa dare il suo contributo per la costruzione di una umanità più umana.


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“Il Volto di una Città. Tolentino tra ‘700 e ‘800. Un patrimonio ritrovato per un percorso di rinascita” è il titolo di una mostra allestita nelle nuove sale di via Parisani inaugurata giovedì 2 luglio 2020. L’esposizione è promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Tolentino in collaborazione con la Regione Marche e i Musei Civici di Tolentino. Si ringraziano per la collaborazione la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per le Marche. Ideazione e consulenza scientifica della mostra Giorgio Semmoloni, progetto di allestimento Giampiero Calcaterra. A seguito del sisma del 2016 che ha purtroppo danneggiato in maniera molto seria diversi palazzi comunali e edifici storici sedi di importanti musei tra cui ad esempio le Sale napoleoniche e Palazzo Parisani-Bezzi ma anche il Museo dell’Opera, l’Amministrazione comunale ha voluto creare un nuovo spazio espositivo che consentisse a visitatori e turisti di poter ammirare arredi e opere d’arte che altrimenti sarebbero chiusi all’interno di depositi. Quindi, dopo la mostra allestita alla Sala Mari del MIUMOR – Museo dell’Umorismo con le opere d’arte della Sala Storica chiusa al pubblico sempre a causa del terremoto, apre questa nuova esposizione che presenta una significativa parte del patrimonio ritrovato, dopo le chiusure post sisma e post covid-19, che traccia un percorso di rinascita. I curatori e l’Amministrazione comunale, di concerto con l’Ufficio Cultura, hanno scelto di raccontare le vicende storiche, sociali ed artistiche della Città di Tolentino, attraverso due secoli molto importanti: il Settecento e l’Ottocento. Da Napoleone e la Pace di Tolentino alla Battaglia della Rancia del 1815, dal meccanismo dell’orologio della torre civica, al Lucatelli fino al Vaccaj. La mostra – ricorda l’ideatore Giorgio Semmoloni – è incentrata su due principi essenziali uno l’”amarcord” e l’altro è quello delle “novelties”, ossia delle novità ed è congegnata, se pur in modo rigidamente scientifico, in una forma vezzosa e seducente con una palese rinuncia alla consueta severità accademica. Ognuno di noi ha visitato più volte le Sale napoleoniche in tempi più o meno recenti e ognuno di noi ne è uscito con immagini, emozioni e sensazioni del tutto personali. Tant’è vero che tutti si ricordano del letto rosso a baldacchino dove ha dormito il generale francese ma non ricordano altri oggetti che circondano il letto e che sono segni di tempi lontani e di costumi diversi. Ricordi che non sono uguali per tutti e per questo abbiamo riunito questi “amarcord” mettendo insieme diversi oggetti, considerati veri e propri documenti, non con l’intento paradossale di ricostruire le Sale napoleoniche decontestualizzate ma mettendo insieme gli oggetti che più hanno colpito la nostra immaginazione e la nostra emotività con il fine di ricostruire il volto di una Città tra ‘700 e ‘800. Così anche i documenti che sono stati selezionati per l’esposizione. E poi c’è lo spazio per la novità, la “noveltys” come la macchina dell’orologio della torre civica di piazza della Libertà, vero simbolo cittadino, che è uno strumento molto importante perché il costruttore è riuscito a coniugare intelligentemente l’ora italica, che tutti conoscevano e utilizzavano, con l’ora astronomica. Fu una importantissima novità di misurazione del tempo al pari di altre misure come ad esempio il metro adottato in quel periodo in gran parte dell’Europa. Infatti con il passaggio dell’ora italica, che era relativa ad ogni

singola località, all’ora astronomica si faceva sì che la misurazione del tempo, per convenzione, fosse uguale su tutto il territorio. Inoltre una parte importante della mostra unisce in maniera perfetta “amarcord” e “novità”: è quella dedicata al Teatro Vaccaj con la sala “Suoni e colori in un moderno teatro all’antica”. Nasce quindi una innovativa proposta di conoscenza, Vaccaj come luogo di spettacolo ma anche creatura di due illustri personaggi tolentinati come il Lucatelli (architetto) e il Vaccaj stesso (musicista). Sono in mostra molti elementi noti ma anche novità come l’originale del metodo di canto, le lastre di stampa inglesi dello stesso metodo ma anche studi e bozzetti del Lucatelli, con l’intento di favorire la conoscenza e la riscoperta di questi due grandi artisti, ancora oggi apprezzati. All’inizio – ricorda il Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi – nessuno o in pochi credevano in questo progetto e si pensava che l’Amministrazione comunale fosse impazzita perché voleva portare le sale napoleoniche in un ex negozio di articoli da regalo e casalinghi. Non era niente di tutto questo e non lo è stato nemmeno all’inizio: i locali che abbiamo scelto a seguito di un bando non erano dei semplici locali commerciali, ma erano architettonicamente perfetti e si prestano in maniera esemplare alla collocazione di una mostra: archi, volte, pareti con mattoncini a faccia vista e travi sul soffitto hanno creato una perfetta armonia con tutto quello che poi ci è stato trasferito. Da ultimo, ma non per importanza, la scelta del tema: sarebbe stato banale pensare che un letto e uno scrittoio potessero essere sufficienti per allestire una mostra; c’è stato tutto uno studio, grazie al Prof. Semmoloni che esattamente un anno fa ha capito la bontà del progetto e ci ha studiato un percorso che attraversa un periodo storico e dei momenti fondamentali della storia della nostra Città. Idem l’Architetto Calcaterra, che si è appassionato al tema e ha sfoderato tutto il suo estro per dotare Tolentino di un luogo che in termini culturali non sia secondo a nessuno. Sono soddisfatta; personalmente ci ho lavorato tanto, affiancata dalle mie inseparabili colleghe Silvia Tatò e Monia Prioretti, le quali hanno apportato il loro contributo in termini teorici e pratici e questo ci ha consentito di fare un altro passo in avanti alzando l’asticella della nostra offerta museale. Poi c’è un altro fattore, che non voglio dimenticare o tralasciare: il Centro Storico, luogo che subisce e subirà più di ogni altra zona gli effetti devastanti della ricostruzione perché decine e decine di cantieri lo popoleranno da qui in avanti, ma sono fermamente convinta che sia fondamentale non disabituare le persone a viverlo; Devo essere onesta con me stessa e con gli altri: non prevedo un rifacimento totale prima di almeno altri dieci anni, ma credo fermamente che la costanza e la perseveranza degli Amministratori nel fare scelte sensate che portino turismo e passeggio siano elementi vincenti per continuare a tenere alto il nome della città, come è stato fatto fino al 2016 e come soprattutto è stato fatto dal 2016 ad oggi. Sono davvero emozionata! L’idea di una esposizione temporanea – sottolinea l’Assessore alla Cultura e all’Istruzione Silvia Tatò – nasce dalla volontà dell’Amministrazione comunale di rendere fruibili le straordinarie opere d’arte di cui Tolentino è ricca e di incentivare il senso di appartenenza e di cittadinanza valorizzando la storia di Tolentino e le opere dei più grandi personaggi storici della Città come Giuseppe Lucatelli e Nicola Vaccaj. La mostra che ha una vocazione squisitamente temporanea, raccoglie opere e arredi del ‘700 e ‘800 di Tolentino e, mi preme... segue...


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...ricordare, che ogni opera e ogni arredo tornerà al suo posto nel momento in cui il relativo stabile di appartenenza tornerà agibile. È una mostra dalle mille sfaccettature accolta in un allestimento accattivante che esalta la bellezza e l’importanza delle opere, che non sono solo opere d’arte ma anche documenti del nostro prezioso archivio storico. La mostra raccoglie: arredi della Sale napoleoniche di Palazzo Bezzi, opere d’arte del Palazzo comunale e del Museo del Santuario di San Nicola. Inoltre, documenti originali dell’Archivio storico comunale, in particolare i fondi Lucatelli e Vaccaj, e della Biblioteca comunale. Il tutto in un percorso culturale che racconta la Tolentino del ‘700 e ‘800: gli eventi storici più importanti come la firma del Trattato tra Napoleone e la Santa Sede del 1797, la battaglia di Tolentino del 2 e 3 maggio 1815, gli uomini illustri quali Giuseppe Lucatelli e Nicola Vaccaj, legati allo storico teatro tolentinate.

Con emozione, inoltre, ricordo la preziosa collaborazione a titolo volontario, ispirata dal grande senso di attaccamento a Tolentino, di Saverio Marconi che ha prestato la sua splendida voce ai contenuti multimediali della mostra, di Multiradio che ha ospitato le registrazioni e curato il montaggio dell’audio e della Poltrona Frau che ha contribuito all’allestimento con un tocco di design. La mostra, la cui gestione è stata affidata all’associazione Tolentino Arte e Cultura, è visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, in via Parisani, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Il costo del biglietto è di 4 euro (intero) e 2 euro (ridotto). Cumulativo: mostra + Miumor + Castello della Rancia 7 euro (intero) 3,5 euro (ridotto). Infoline: 370.3733992 IL VOLTO DI UNA CITTA’ Tolentino tra ‘700 e ‘800 Un patrimonio ritrovato per un percorso di rinascita

Organizzazione: Assessorato alla Cultura, Assessorato al Turismo Ideazione e consulenza scientifica: Giorgio Semmoloni Progetto allestimento: Giampiero Calcaterra Progetto grafico: Riccardo Gironella Il lavoro sinergico con la collega Silvia Luconi che, come me, ha voCoordinamento generale: Maura Gallenzi luto fortemente il Museo, con la collaborazione della consigliera Ricerche bibliografiche, archivistiche e di arredo: Maura Gallenzi, Prioretti, ha fatto sì che questo allestimento, nonostante tutte le Agnese Paoloni difficoltà ed i ritardi che il covid19 ci ha posto di fronte, vedesse la Lavori di adeguamento locali e di allestimento: Ufficio Lavori Pubblici luce. e Servizio Manutenzioni Comune di Tolentino Ufficio Stampa e Comunicazione: Luca Romagnoli per Repubblic srl Voglio ringraziare l’Ufficio Cultura del Comune di Tolentino che con Restauri: Pieramici Restauro & Conservazione di Pieramici Elena & C. passione ed instancabile dedizione, coordinando i lavori e spens.a.s., Restauro Dipinti sas di Topa Maria Pia & C., Tappezzeria Gentili dendosi tantissimo sul progetto, ha portato a termine un lavoro di Massimo qualità e di sicuro impatto sociale. Ringrazio inoltre l’Ufficio Lavori Materiali di allestimento e stampe: TECUM di Sandra Pinzi Pubblici e Manutenzione per l’apporto tecnico, l’Ufficio Stampa per Decorazioni: Tania Bettucci, Samanta Ciurlanti la divulgazione e l’Ufficio Ragioneria. Contenuti multimediali: EMPIX Multimedia srl Un plauso particolare va al prof Giorgio Semmoloni che ha ideato il Si ringraziano: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio percorso scientifico e all’architetto Giampiero Calcaterra che ha cu- delle Marche, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per le Marrato il progetto di allestimento. Ringrazio la Soprintendenza Archeo- che, Saverio Marconi, Multiradio, Poltrona Frau, Ufficio Ragioneria logia, Belle Arti e Paesaggio, la Soprintendenza Archivistica, l’Ufficio Comune di Tolentino. Cultura della Regione Marche di cui abbiamo intercettato un bando che ha finanziato parte della mostra ed infine i Vigili del Fuoco che hanno permesso di estrarre e trasportare i beni fuori dai locali inagibili.


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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE Con delibera n.173 del 29 giugno 2020 è stato approvato il piano tariffario degli ingressi ai musei, adeguando il costo dei biglietti: Castello della Rancia – Museo Civico Archeologico, emissione del solo biglietto • ridotto di 2 euro per il periodo di chiusura del suddetto museo; esposizione temporanea di via Parisani 4 euro, ridotto 2, • biglietto comulativo 7 euro, ridotto 3,50, per la visita a tutti i musei. E’ stato approvato, con atto n.163 19 giugno 2020, il progetto esecutivo per l’intervento di messa in sicurezza di parte del palasport “Giulio Chierici” in viale della Repubblica, a Tolentino. E’ stato redatto dal tecnico incaricato Angelo Marzulli. L’intervento in questione ammonta a complessivi 90mila euro. Sta di fatto che con decreto del Dipartimento per gli affari interni e territoriali dello scorso 14 gennaio, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana n.13 del 17 gennaio 2020, è stato attribuito un contributo pari a 90mila euro a Tolentino, quale comune con popolazione compresa tra i 10.001 e i 20.000 abitanti, per la realizzazione di investimenti per opere pubbliche in materia di efficientamento energetico, sviluppo territoriale sostenibile, nonché interventi di messa in sicurezza. Allo stato attuale la strada comunale denominata “Strada Vecchia Santa Lucia” sita in contrada Troiano e Collina, che collega il traffico veicolare di una zona della periferia della città, presenta numerose buche e tratti dissestati, che creano problemi alla viabilità oltre a costituire pericolo per il passaggio dei mezzi. L’Amministrazione comunale si è più volte espressa volendo provvedere alla manutenzione straordinaria della strada tanto che è già stato approvato sia lo studio di fattibilità, sia il progetto esecutivo che il finanziamento per l’intervento in questione denominato “Manutenzione straordinaria strada vecchia Santa Lucia” redatto da tecnici comunali interni all’ente per un costo complessivo dell’investimento ammontante a 240.000 euro. Inoltre l’intervento è inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2020-2022 ed è finanziato mediante fondi comunali e sarà finalizzato al ripristino delle porzioni più degradate della strada e consisterà nella nuova stesura della pavimentazione mediante trattamento di impregnazione con emulsione bituminosa in tre mani. Allo stato attuale è risultato neces-

sario predisporre delle modifiche, integrazioni ed aggiornamenti al progetto esecutivo, in base al protocollo di sicurezza anticontagio da Covid-19 nei cantieri temporanei o mobili, in conformità alle recenti disposizioni emanate dal Governo centrale, la cui attuazione comporta un aggravio della spesa per i costi di sicurezza aggiuntiva di poco inferiore ai 3 mila euro. Pertanto la Giunta municipale con atto n.159 ha provveduto ad approvare il progetto esecutivo per i lavori di manutenzione straordinaria della strada comunale denominata “Strada Vecchia Santa Lucia” redatto dall’ingegnere Arianna Nasini. Con delibera n.156 dell’11 giugno 2020 il comune ha pubblicato un avviso pubblico volto ad acquisire le manifestazioni di interesse da parte degli operatori economici che esercitano attività di somministrazione di alimenti e bevande o delle attività artigiane che vendono al dettaglio nel luogo di produzione i propri prodotti alimentari. La concessione del contributo mira a sostenere la copertura totale o parziale delle spese che le attività hanno sostenuto o andranno a sostenere al fine di attuare e rispettare le vigenti normative imposte per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso, così da favorire la ripresa economica. L’avviso è quindi finalizzato all’erogazione di un contributo a fondo perduto finanziato dal comune, nel rispetto della normativa “de Minimis”. Possono presentare domanda gli imprenditori o le società che svolgono l’attività nell’ambito del territorio comunale, che esercitano attività di somministrazione di alimenti e bevande. Inoltre, possono presentare l’istanza anche le seguenti attività artigianali che svolgono la vendita al dettaglio nel luogo di produzione, dei propri prodotti alimentari, nell’ambito del territorio comunale e intendono allestire strutture su spazi pubblici: pizzerie al taglio, rosticcerie, pasticcerie, gastronomie, gelaterie, piadinerie, panifici, kebab. Il richiedente, alla data di presentazione della domanda, dovrà avere i seguenti requisiti: sede di svolgimento dell’attività della ditta o società nell’ambito del territorio comunale; l’impresa dovrà essere attiva. Per essere considerata attiva, un’impresa non deve risultare inattiva, cessata, sospesa, liquidata, fallita o con procedure concorsuali aperte. Il criterio con il quale verrà stilata la graduatoria, sarà il seguente: verrà data priorità alle domande

delle attività artigianali che svolgono la vendita al dettaglio nel luogo di produzione; successivamente verrà favorito l’operatore economico che esercita l’attività di somministrazione di alimenti e bevande che intenda realizzare ex novo il dehor ed infine l’operatore economico che dovrà ampliare o regolarizzare il dehor esistente all’attuale normativa di contrasto alla diffusione del covid-19, tenendo in ogni caso conto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze. Con atto n.152 dell’11 giugno 2020 la Giunta comunale ha approvato la partecipazione del comune di Tolentino al bando pubblicato dalla Regione Marche “Misure di attuazione per lo sviluppo della mobilità elettrica – Sviluppo Parco Veicolare – Contributi ai Comuni per l’acquisto di veicoli sostenibili: conversione flotte e parco veicolare della pubblica amministrazione”. Infatti è intenzione dell’Amministrazione comunale partecipare a tale bando in quanto il parco mezzi, in dotazione al personale operativo dell’Area lavori pubblici e manutenzioni, risulta datato e richiede numerose manutenzioni nell’arco dell’anno per garantire il corretto funzionamento. I veicoli di servizio costituiscono attrezzatura di lavoro e, pertanto, necessitano di tutte le tecnologie adeguate ad assicurare la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che se ne avvalgono e li utilizzano. L’entità massima del contributo potrà essere pari fino al 100% del costo dell’investimento sostenuto, ammissibile a finanziamento, e che non potrà comunque superare l’importo massimo di euro 100.000. Premesso che il comune di Tolentino è proprietario del Lago delle Grazie, alla cui gestione provvede l’Azienda Specializzata Settore Multiservizi – Assm, in qualità di società in house, per quanto concerne i lavori di manutenzione straordinaria della derivazione idroelettrica della diga Le Grazie, la Giunta municipale con atto n.147 del 5 giugno 2020 ha approvato lo schema di accordo istituzionale con il provveditorato interregionale opere pubbliche Toscana – Marche - Umbria, il comune di Tolentino in qualità di ente proprietario dell’invaso e l’Assm in qualità di ente gestore. Si tratta di un provvedimento di natura organizzativa, che non comporta impegno di spesa o diminuzione di entrata. Con la stessa deliberazione è stata demandata la sottoscrizione della stessa convenzione al sindaco Giuseppe Pezzanesi. La direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettri-

che ha inserito il Lago delle Grazie nel Piano nazionale, sezione invasi, prevedendo un intervento articolato per la mitigazione e prevenzione dell’interrimento e recupero volume utile dell’invaso diga Le Grazie, importo 2.350.000 euro e intervento di realizzazione briglie e bacini di calma sui corpi idrici immissari dell’invaso diga Le Grazie, importo 2.650.000 euro. L’Assm ha ritenuto necessario ricorrere alla collaborazione di un organismo pubblico statale con specifica e consolidata esperienza in materia di contratti pubblici al fine di procedere con la realizzazione e l’acquisizione di ogni lavoro, servizio e fornitura di propria competenza al fine di realizzare gli interventi sopra indicati e quindi spa ha chiesto di avvalersi del Provveditorato Interregionale alle opere pubbliche Toscana – Marche - Umbria - sede di Ancona – per affidare, attraverso apposito accordo, le funzioni di Centrale di committenza ausiliarie e ove necessario, le ulteriori funzioni di stazione appaltante per l’espletamento delle attività tecniche e amministrative volte alla progettazione, alla realizzazione e al collaudo o verifica di conformità degli interventi. L’accordo è stato ritenuto da parte della Giunta municipale meritevole di approvazione, dando atto che durerà per tutto il tempo necessario allo svolgimento delle attività funzionali alla realizzazione degli interventi, fino al collaudo definitivo delle opere che verranno finanziate con il primo stralcio del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico, sezione invasi. La Giunta municipale, con apposito atto n.146, ha designato quale funzionario responsabile della nuova imu Paolo Bini e quale sostituto del funzionario responsabile che svolgerà in sua assenza le funzioni indicate dalla legge Sabina Polimante. Al funzionario responsabile sono conferite le funzioni ed i poteri per l’esercizio di ogni attività organizzativa e gestionale del nuovo tributo, nonché il compito di sottoscrivere le richieste, gli avvisi di accertamento, i necessari provvedimenti inerenti alla gestione di ogni specifica entrata e di provvedere al rimborso delle somme indebitamente introitate e ad organizzare la riscossione sia volontaria che coattiva. Per l’esperienza maturata ed il profilo professionale posseduto è stato individuato Paolo Bini in grado di svolgere in maniera puntuale e con professionalità le funzioni ed i compiti assegnati dalla normativa richiamata, nonché risolvere le eventuali problematiche che emergeranno in occasione della gestione delle nuove entrate tributarie.


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Con atto n.145 del 5 giugno 2020 della Giunta municipale è stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per l’intervento inerente l’ordinanza del commissario straordinario n.56 del 10 maggio 2018 – lavori di restauro e miglioramento sismico Basilica di San Nicola, redatto dai tecnici incaricati e il relativo quadro economico ammontante a complessivi euro 3.961.188,52. Il complesso monumentale della Basilica di San Nicola è stato danneggiato dai ripetuti eventi sismici che si sono verificati a partire dal 24 agosto 2016. In seguito al sopralluogo del Mibact del 19 dicembre 2016 la Basilica è stata dichiarata inagibile e con ordinanza sindacale n.1342 del 20 dicembre 2016 è stata disposta la parziale inagibilità del complesso monumentale della Basilica di San Nicola che dopo un primo intervento di messa in sicurezza effettuato in somma urgenza approvato con deliberazione di Giunta comunale n.515 del 12 novembre 2016, è stata oggetto di un secondo intervento di messa in sicurezza per la riapertura al culto, come da deliberazione di Giunta comunale n.308 dell’8 agosto 2018. Come si ricorderà, le opere di messa in sicurezza per la riapertura al pubblico della Basilica di San Nicola sono state finanziate con l’impiego delle somme percepite a titolo di indennizzo assicurativo a seguito del sisma 2016 e le medesime somme sono soggette alle disposizioni di cui all’art.5 dell’ordinanza

n.43/2017 recante la disciplina delle modalità di erogazione dei contributi per l’attività di ricostruzione pubblica in presenza di altri contributi o di indennizzi assicurativi per la copertura dei medesimi danni. Con l’ordinanza del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione n.56 del 10 maggio 2018, recante “Approvazione del secondo programma degli interventi di ricostruzione, riparazione e ripristino delle opere pubbliche nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dagli eventi sismici verificatesi a far data dal 24 agosto 2016. Modifiche e integrazioni alle ordinanze n.27 del 9 giugno 2017, n.33 dell’11 luglio 2017, n.37 dell’8 settembre 2017. E’ stato approvato il secondo programma delle opere pubbliche nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che comprende anche la Basilica di San Nicola oltre ad altri 298 interventi tra scuole, municipi e altre opere pubbliche. Il progetto dei lavori di sistemazione della Basilica di San Nicola da trasmettere all’Usr – Marche per l’acquisizione dei relativi pareri e, successivamente, per addivenire all’espletamento della gara per l’affidamento dei lavori, sono stati affidati all’ingegnere Gianfranco Ruffini, in qualità di socio dello studio tecnico associato di ingegneria e architettura, per la predisposizione del progetto di fattibilità tecnicoeconomica e all’operatore economico Restauro dipinti di Topa Ma-

tia Pia & C. per la redazione della scheda tecnica del restauro. L’opera sarà inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche e verranno iniziate le procedure per l’espletamento della gara di progettazione tramite la Suam Regione Marche. Dalla scheda di 2° livello, risultante dal sopralluogo effettuato dalla squadra Mibac-Reluis del 29 dicembre 2016 nella Basilica di San Nicola, si evince quanto segue: danno grave al macroelemento facciata (già messa in sicurezza), situazioni di grave dissesto in tutta la zona presbiteriale e nelle cappelle laterali (quali cappella del Santissimo Sacramento, Transetto e Cappellone, quest’ultimo già messo in sicurezza). I provvedimenti suggeriti risultano essere il transennamento e protezione delle cappelle e del presbiterio ed un controllo accurato del cassettonato ligneo soprastante l’aula. Le aree di intervento riguardano la navata principale, la facciata, la cappella del Santissimo Sacramento, il presbiterio e campanile, il transetto, la Cappella delle Sante Braccia, il Cappellone e la Sacrestia. In seguito alle scosse sismiche iniziate il 24 agosto 2016 la Basilica di San Nicola ha riportato i seguenti danni: – dissesto del solaio di copertura della navata centrale realizzato con: capriate metalliche, orditura secondaria in tralicci metallici e tavelloni in laterizio forato; proprio di questi ultimi, in seguito alle

scosse sismiche, si sono verificati dei crolli che si sono depositati al di sopra del cassettone in legno; – dissesto del cassettonato ligneo con conseguente distacco di alcuni elementi di decoro; – distacco della facciata principale, evidenziato principalmente sulla cortina esterna realizzata in pietra squadrata. In questo caso si è resa necessaria un importante messa in sicurezza per scongiurare un aggravio delle lesioni; – fessurazioni medio-gravi della muratura, sia in prossimità delle aperture, sia nei maschi murari, con spessori che arrivano sino a 10 mm, distribuite in diverse porzioni dell’edificio: (cappella del santissimo sacramento, presbiterio, transetto) – le volte principali: cappella delle Sante Braccia, Cappella del presbiterio, Cappella del transetto, Cappellone e sagrestia, presentano un importante quadro fessurativo lungo la curvatura della volta. Tali lesioni descrivono un forte movimento della volta e dei maschi murari sottostanti, i quali hanno portato ad un allargamento dei conci che compongono la volta e quindi alla formazione di fessure sia all’intradosso, sia all’estradosso; – lesioni degli archi in muratura; – cedimento di alcuni architravi realizzati in muratura (piattabanda o ad arco); – forti lesioni della lanterna situata al di sopra della cappella del Santissimo Sacramento.

Novità 2020: corsi di ginnastica dolce, gratuiti, per chi pratica le cure termali Le terapie che le Terme Santa Lucia di Tolentino offrono all’utenza sono una fonte preziosa per la cura di patologie croniche, per la prevenzione di stati influenzali e quanto di più naturale si possa praticare per rinforzare il sitema immunitario. Tuttavia, avvalersi degli ambienti delle Terme non vuol dire solo cura e prevenzione ma anche benessere e movimento, attraverso il mantenimento di una forma fisica ottimale. Le Terme Santa Lucia di Tolentino sono l’unica struttura delle Marche, una delle poche a livello nazionale, a poter vantare la presenza di un bosco secolare che, come un abbraccio, circonda l’intero impianto termale. Quest’anno si è scelto di aggiungere alcune NUOVE PROPOSTE che daranno la possibilità ai fruitori delle terapie, con le acque della salute, di godere di un’oasi naturale che moltiplica i benefici delle cure stesse a completamento di un percorso salutare di elevato livello. La novità dell’estate 2020 è quella di proporre corsi di ginnastica dolce, gratuiti, per chi pratica le cure termali che potranno essere frequenati, con un piccolo contributo, anche dagli accompagnatori degli utenti. Grazie agli ampi spazi verdi e alle opere effettuate per il ripristino del meraviglioso boschetto, è possibile godere

di un percorso attrezzato dove svolgere una buona pratica sportiva, immersi nella natura. L’esercizio all’aria aperta è considerato “la nuova frontiera fitness”, soprattutto per l’efficacia dei suoi benefici, conquistando per la tranquillità e la bellezza di aree incontaminate. La proposta delle nuove attività all’aria aperta, alle Terme, si avvale della professionalità dei suoi operatori. I corsi saranno tenuti dalla dott.ssa Samuela Staffolani che si occuperà di ginnastica dolce, per chi vuole tenersi in forma in modo leggero, puntando in particolare sull’allungamento dei muscoli e sulla corretta postura. I giorni a disposizione sono il mercoledì ed il venerdì, dalle 8,00 alle 9,00, e dalle 18,00 alle 19,00. Si può prenotare telefonando al centralino delle Terme: 0733/968227. L’altra proposta riguarda l’allenamento “cardio”, lungo il percorso attrezzato, all’interno del boschetto delle Terme. Contattando il numero sopra evidenziato sarà possibile prenotare questo tipo di attività con una guida al percorso attrezzato che comunque rimane sempre a disposizione anche di coloro che vorranno fruirne in tutta libertà. Ampliamo l’offerta termale per permetterVi di conoscere meglio le nostre strutture e la natura che le circonda, oltre alla passione di personale altamente qualificato che vive la propria professionalità con serietà e dedizione. E come sempre... VI ASPETTIAMO!

ASSM SPA INFORMA LA GENTILE CLIENTELA Considerate le numerose criticità dell’attuale periodo post emergenziale, a tutti i pagamenti delle bollette del servizio idrico in scadenza il 10 luglio non verranno applicati interessi moratori, fino alla data del 31 agosto 2020. Pertanto, i pagamenti delle bollette dell’acqua potranno essere posticipati, senza aggravio di costi, entro la data indicata di fine agosto. Tolentino, lì 22 giugno 2020 La Direzione Aziendale

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Maurizio Mangialardi: una politica attenta al territorio con uno sguardo all’Europa Anche i marchigiani saranno chiamati alle urne nel mese di settembre per eleggere il nuovo governatore per i prossimi cinque anni e la coalizione di centro sinistra ha scelto come candidato Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente di ANCI Marche, che ha deciso di candidarsi per rilanciare una nuova visione della Regione, colpita in questi anni dal terremoto e dalla pandemia del coronavirus, in continuazione con la buona amministrazione portata avanti da Ceriscioli. Nell’affrontare questa campagna elettorale Mangialardi ha evidenziato la sua visione caratterizzata da una politica attenta al territorio con uno sguardo all’Europa: “Le Marche sono per definizione la buona terra, luoghi stupendi, unici, ma a renderle davvero speciali siamo noi marchigiani, persone concrete, creative, laboriose, pieni di voglia di fare e capaci di rimboccarci le maniche sempre, anche di fronte a difficoltà che possono apparire insormontabili. Una visione che guarda orgogliosamente alla dimensione europea e che significa anzitutto lavorare in maniera pragmatica al miglioramento della società in cui viviamo, ma sem-

pre dentro una cornice di valori ben precisa: garanzia delle pari opportunità per tutti, affinché in ogni aspetto della vita sociale prevalga una vera meritocrazia, salvaguardia dell’ambiente, per rispettare la bellezza e l’armonia dell’ancestrale rapporto natura ed esseri umani, sviluppo dell’innovazione tecnologica, per vincere le sfide del terzo millennio, tutela della coesione sociale, perché mai nessuno sia lasciato indietro”. E proprio la Regione ha saputo cogliere le opportunità offerte dall’Europa attraverso i fondi destinati dalla Comunità Europea, come il Partito ha sempre sostenuto negli anni di governo: “Le Marche sono, insieme all’Emilia Romagna, la regione più virtuosa sulla capacità di spesa dei fondi FESR. I livelli di spesa al 31/12/2019 ci vedono al secondo posto (160%) dietro l’Emilia Romagna (165%), mentre per esempio Veneto e Lombardia, governate dalla Lega, risultano molto più indietro nella classifica (rispettivamente 108% e 107%). Negli anni abbiamo sempre raggiunto con largo anticipo gli obiettivi di spesa previsto dall’Unione europea per il POR FESR 2014/2020. Risorse che le regole comunitarie ci consentono di spendere entro il 2023.

Investimenti che sono stati concentrati su progetti legati allo sviluppo delle aree interne, a innovazione e ricerca, internazionalizzazione, sostegno alle aree di crisi, promozione di una crescita ecosostenibile con i tanti progetti di green economy finanziati, senza dimenticare lo specifico asse 8 con i fondi sisma dedicati alle zone colpite dal terremoto”. In questo senso il candidato Maurizio Mangialardi ha evidenziato le priorità per far sì che la Regione rimanga il fulcro dello sviluppo italiano: “E’ del tutto evidente che queste novità impongono la necessità di aggiornare gli obiettivi della pubblica amministrazione regionale. Innovazione, sburocratizzazione, sostenibilità dovranno aggiornare e migliorare ogni nostra azione futura. Le priorità sono cambiate, ma prima di tutto c’è da sanare una ferita profonda, che è quella della ricostruzione post sisma. E’ nostro dovere restituire certezze e progettualità concrete a tanti cittadini. Senza questo passaggio diventa difficile, se non impossibile, aprire qualsiasi altro ragionamento in alcuni territori. Ovviamente ci sarà la necessità di non farci trovare impreparati quando il prossimo anno di fronte al rimbalzo positivo della

I FAVOLOSI ANNI ‘60, IN ONDA SU CANALE 14: INTERVISTA AL DR. PAOLO PASQUALI Abbiamo con noi il dottor Paolo Pasquali nella veste inedita di presentatore e ideatore, nonché produttore del programma musicale “I favolosi anni ‘60 in the world”. Paolo come è nata l’idea di questo programma? Sono un grande appassionato di musica e ho pensato di far rivivere l’atmosfera degli anni ‘60 rispolverando alcuni brani di grandi cantanti dell’epoca. Nella prima edizione abbiamo fatto un viaggio nella musica che ha fatto “volare” l’Italia riprendendo una canzone di Modugno con riferimenti socionaturali del periodo e, visto il grande successo, abbiamo pensato ad una edizione speciale di canzoni-video da tutto il mondo. Ci puoi anticipare qualcosa della prossima edizione? E’ stato emozionante rivedere ed ascoltare questi brani di

contenuti famosi che hanno segnato la storia. Molti di essi vengono continuamente riproposti ovunque, colonne sonore di film, pubblicità eccetera. In questa edizione siamo stati ospiti con grande piacere del POLITEAMA che è stato il locale più “IN” degli anni ‘60 e che oggi è tornato a rivivere grazie alla famiglia Moschini e il direttore artistico Massimo Zenobi che ringraziamo per la grande disponibilità. Abbiamo deciso di mandare in onda “I favolosi anni ‘60 in the world” in prima serata il giovedì alle 21 su Canale 14 perché negli anni ‘60 il giovedi sera era un momento speciale: era la serata in cui si andava a trovare la fidanzata e molte di queste canzoni sono state le “colonne sonore” di tanti fidanzamenti e matrimoni. Poi, in replica, ci potrete seguire la domenica alle 10 e il martedì pomeriggio alle ore 18.

nostra economia. Lì sarà fondamentale garantire al nostro sistema delle imprese, innovazione tecnologica, sburocratizzazione e la liquidità necessaria a cogliere le potenzialità della ripresa”. In questo senso il Partito Democratico è convinto che Mangialardi sta gestendo una fase importante nella fase di post emergenza covid19, con una particolare attenzione ed impegno alla ripartenza dell’attività turistica e commerciale e mentre molti politici del centro destra locale fremono con progetti faraonici per darsi visibilità il Partito Democratico ha scelto persone che sono state sempre capaci di rapportarsi con le esigenze del territorio in cui vivono e sono ben radicati.


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OTTO ANNI DA CONSIGLIERE COMUNALE Gian Mario Mercorelli, 47 anni consigliere comunale dal 2012 per il Movimento 5 Stelle. Formazione nel settore della Grafica e del Design con un Master a Milano in Disegno Industriale. Torna a vivere a Tolentino per amore della sua città e per il radicamento con il territorio dopo aver lavorato tra Milano e Brescia, attualmente gestisce le proprie attività finanziarie e patrimoniali. Decide di aderire al MoVimento 5 Stelle sin dalla prima ora, tra i primi nelle Marche, ciò che lo ha spinto a fare questa scelta, ama ricordare, che la scelta è legata alla nascita del primo figlio. Cosa ha maggiormente caratterizzato il tuo mandato Gianni? «Di battaglie ne sono state fatte molte in otto anni di opposizione consiliare, sicuramente siamo riusciti a far risparmiare molti soldi pubblici con provvedimenti che difficilmente si riescono a raccontare ai cittadini, come ad esempio per la “Arpa Foundation” oppure la vicenda dei residui attivi nel bilancio comunale del 2015. Nonostante tutto lo rifarei, perché la prima cosa a cui penso è il bene comune». Come credi di aver interpretato il ruolo di Consigliere Comunale? «Una frase mi ha ispirato “Aiutare qualcuno che non ha nessun altro che lo aiuti. È inutile senza senso ed estenuante, ma la cosa peggiore sarebbe rinunciare”. A Tolentino è quello che abbiamo fatto come gruppo consiliare e come attivisti del MoVimento». Qual è per te il ruolo di un Politico? «C’è la necessità per chi ha un ruolo pubblico di essere distaccato dagli altri, cordiale, rispettoso, ma non amico. Questo concetto è arrivato a me da mio padre grazie ai suoi diari. Lui, che in quel periodo studiava per diventare magistrato, fu anche un Politico vicino ad Adriano Ciaffi

della DC». Cosa non deve mai mancare ad un Consigliere Comunale? «Volontà, voglia di approfondire e studiare continuamente. Stella polare dell’operato di un consigliere deve essere quella di risolvere una questione di interesse collettivo e mai personale. Parlo quando sono preparato su un argomento, studio gli atti e “frugo” tra gli archivi per avere sempre il polso della situazione». Oggi a Tolentino cosa faresti se fossi tu a guidare il Comune? «Ravvivare e riunire una comunità disgregata. Ascoltare le istanze di tutti senza che i cittadini pensino di doversi rivolgere all’uomo solo al comando per favori o promesse. Ricostruire la comunità anche facendo partecipare i cittadini a scelte importanti (vedi bilancio partecipato), senza mai negare quali sono le difficoltà tecniche che comporta amministrare. Interromperei quei procedimenti amministrativi che stanno distruggendo l’identità del territorio tolentinate. Il centro storico è e deve rimanere un fulcro imprescindibile della nostra città. Ci vivo e mi rendo conto del suo decadimento, penso alle attività produttive o ricettive. Lo sviluppo dei nuovi quartieri non può essere completamente a discapito della parte antica, del cuore della città. Problema delle Case/SAE per chi ancora a quasi 4 anni dal sisma si trova a non sapere che fine farà. L’emergenza abitativa oramai non è più un’ipotesi ma una realtà conclamata, cronaca di questi giorni il fatto che molte persone rischiano di non avere più un alloggio temporaneo perché gli appartamenti promessi dal comune non sono neanche lontanamente in arrivo. Ad agosto saranno 4 anni dal sisma del 2016 e sono stati consegnati circa 10 appartamenti su oltre 200 necessari, un fallimento su tutta la linea. Cultura un tema dimenticato qui in città. Si fa bene in alcuni comuni limitrofi, ci sono festival da invidiare. Partecipazione e condivisione delle attività culturali con le molteplici associazioni presenti sul territorio».

Come ti vedi da qui a 5 anni? «Sempre a combattere, avere a cuore i cittadini. Non è detto che ciò significhi essere un politico di professione, anzi». Cosa non rifaresti di questi 8 anni da consigliere? «Sinceramente niente di particolare. I primi sei mesi di mandato nel 2012 ho offerto fiducia alla neo maggioranza ma era normale farlo nel rispetto delle istituzioni, non conoscevo i nuovi amministratori. Oggi con il senno di poi magari avrei un atteggiamento diverso. Non avrei dato spazio allo scoramento ed essere stato assente per un breve periodo. La stanchezza di quei momenti mi ha portato a fare poco, oggi non mollerei neanche un millimetro». Come mai hai deciso di candidarti alle prossime regionali? «Mi sono candidato e la base degli attivisti da nord a sud mi ha eletto come loro rappresentante. Diversamente dagli altri due candidati calati dall’alto dalle loro segreterie politiche. L’attuale esperienza regionale non è delle migliori, chi come me è legato ai principi fondamentali del MoVimento deve portare un’esperienza nuova. Ho ben in mente cosa significhi il duro lavoro del Consigliere Comunale fatto senza mai cedere ad una lusinga, senza cedere ad un favoritismo e senza mai approfittare del ruolo pubblico. Questo e molto altro è ciò che serve per un futuro migliore della nostra stupenda Regione».


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Approvato all’unanimità il bilancio di previsione 2020 Rinnovato per 18 mesi il Direttore Generale Giuseppe Giampaoli complesso iter del Piano d’Ambito e del Piano Discariche. I Comuni Soci hanno espresso unanime apprezzamento per la ges�one dell’emergenza COVID da parte di Cosmari. Infa�, l’Azienda ha a�vato con proprio personale il sistema di raccolta dei rifiu� da utenze posi�ve o in quarantena, ha ges�to sanificazioni di ambien� e territori, oltre tutta la fase amministra�va di organizzazione dell’intero ciclo emergenziale. Pertanto, i ver�ci aziendali hanno ritenuto doveroso inserire, tra le previsioni di spesa, una somma di circa 50.000 euro quale premio aggiun�vo per il personale L’anno 2020 si è rivelato - ha spiegato il Presidente Marco impegnato nell’emergenza COVID. Graziano Ciurlan� – l’innaturale ripe�zione dell’esercizio 2019. L’evento pandemico ha congelato, per circa 5 mesi Si confermano le previsioni sull’impian�s�ca, dall’opzione tu�e le inizia�ve ed i proge� al vaglio del Consiglio di Am- energe�ca con l’introduzione della diges�one anaerobica ministrazione, già previs� nel 2019. Pertanto, tali a�vità nel tra�amento della frazione organica da raccolta diffesaranno subito riportate all’a�enzione dell’Organo colle- renziata per la produzione di biometano, all’impianto di selezione e recupero pannolini e pannoloni e la rimozione giale. Intanto, in ques� giorni, si sta svolgendo la procedura di del vecchio termovalorizzatore. ricerca del Dire�ore Amministra�vo/Controller, mentre In questo anno saranno defini�vamente sanate le ferite dovrà essere portata a compimento, entro la fine dell’an- del grave incendio che nel luglio del 2015 ha distru�o l’impianto di selezione rifiu� da raccolta differenziata, a�rano, quella rela�va al Dire�ore Generale. verso la sua integrale ricostruzione. Il Dire�ore Giuseppe Giampaoli ha so�olineato come Cosmari srl sia una delle realtà occupazionali e di servizi tra le In termini di servizi il 2020 sarà l’anno degli esi� tangibili della tariffa puntuale nei Comuni di sperimentazione, Capiù importan� della provincia di Macerata. Dopo anni di poderoso sviluppo aziendale, con l’ acqui- stelraimondo e Monte San Giusto, che già stanno risconsizione della quasi totalità dei servizi integra� dei rifiu� trando la bontà della sua applicazione anche grazie all’idella provincia di Macerata e del Comune di Loreto, oltre stallazione dei Green Point, stru�ure di contabilizzazione la ges�one straordinaria delle macerie del sisma 2016, dei conferimen� extra porta a porta, propedeu�ci all’apnell’anno 2020 si procederà solo a completare il contra�o plicazione della tariffa puntuale anche negli altri Comuni.. di servizio. In termini di interven� impian�s�ci si prevede, a breve, Dopo circa se�e anni di mancato aumento tariffario, l’A- l’affidamento dell’incarico di proge�azione dell’impianto TA di Macerata, nel rispe�o della norma�va nazionale, ha di diges�one anaerobica, con gara in fase di conclusione, proceduto ad adeguare le tariffe modificando così i piani mentre dovrà essere perfezionato il programma per la refinanziari dei Comuni, basando il ricalcolo su da� ogge�vi alizzazione dell’innova�vo impianto di recupero di pannodesun� dai consun�vi 2017 e 2018. Ciò perme�erà all’A- lini e pannoloni. zienda di perseguire gli obie�vi che già oggi fanno di Co- Con�nuerà per tu�o l’anno in corso la ges�one, ormai sull’intero territorio regionale, delle macerie pubbliche a smari un’eccellenza nazionale. Quest’anno, inoltre, l’ATA sarà impegnata a concludere il seguito del sisma 2016. Lunedì 29 giugno si è riunita l’Assemblea dei Comuni soci del Cosmari srl. Presente il 70% delle quote. Primo punto all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione 2020 che è stato approvato all’unanimità. Il valore della produzione è di 54.575.122 euro, mentre il costo della produzione è pari a 53.072.678 euro, con una differenza di 1.502.444 euro al lordo degli oneri straordinari per lo smal�mento e sgombero dell’impianto di incenerimento.

Certamente non secondario è l’aspe�o economico di tale a�vità che ha consen�to in ques� anni di far fronte all’invarianza delle tariffe dei servizi e alla progressiva riduzione dei ricavi da rifiu� conferi� ai consorzi di filiera. Notevole sforzo sarà profuso proseguendo nella poli�ca pluriennale di sos�tuzione graduale degli autoveicoli obsole�, e nelle a�rezzature varie (biocelle, mule�, ecc.). Si confermano anche gli interven� a sostegno dei centri di raccolta comunali per rilanciare la cultura del riuso, tu�avia, non con inves�men� ma con azioni volte a favorire la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiu�. Nel se�ore della raccolta differenziata si a�ueranno proge� innova�vi che punteranno ad una decisiva riqualificazione della qualità del servizio, anche a�raverso la collaborazione con aziende specializzate. Sempre nella stessa direzione, l’introduzione di pun� di raccolta informa�zzata (green point), che vedrà una prima trance di finanziamen� per consen�re l’acquisto delle a�rezzature ai Comuni, con rimborso decennale. Infine l’ inves�mento pluriennale per il controllo satellitare sulla flo�a “veicoli di raccolta” e nella programmazione delle a�vità di raccolta. Tu� gli inves�men� che Cosmari si ripropone di realizzare, rivestono cara�ere priorotario nell’impostazione societaria di lungo termine, anche alla luce di un posi�vo mantenimento degli a�uali livelli occupazionali. Sempre nel corso della seduta sono sta� approva� all’unanimità sia il nuovo Regolamento delle procedure di realizzazione ed esecuzione di lavori, forniture e servizi, sia il Regolamento per la ges�one dell’Albo Fornitori. Ul�mo punto in discussione all’Assemblea, la proroga dell’incarico di Dire�ore Generale, con l’Ing. Giuseppe Giampaoli, che all’unanimità ha ricevuto il consenso dei Soci per ulteriori dicio�o mesi. La selezione del nuovo Dire�ore Generale, che lo statuto COSMARI prevede di nomina assembleare, sarà approvato nella prossima seduta del 21 luglio, insieme al bilancio consun�vo 2019.


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LA SPERANZA: TUTTO E’ DONO Verso Sera dott.Franco Belluigi

Ad un certo punto della vita possiamo pensare che sperare è arrendersi… però penso che ognuno di noi segue la sua stella polare che lo porta a non dare niente per scontato ed alimentare la curiosità. E in un percorso possibile vorrei farci aiutare dal progetto della piena umanità che troviamo nella Bibbia. Dalle Scritture infatti, piano piano ,possiamo verificare che la speranza è compimento di una promessa ed in qualsiasi momento dovremmo avere la leggerezza di lasciarci sorprendere. In queste poche righe e magari in un periodo di vacanze “strane”, ancora per qualcuno con una serie di difficoltà, vorrei invitarci ad un percorso per uscire da noi stessi alla ricerca della Speranza... In una visione un po’rigida del Cristianesimo ,fino ad un po’ di tempo fa, le persone anziane venivano relegate quasi in un ruolo di preghiera “perenne”. Per fortuna ora invece la preghiera ha trovato orizzonti più aperti, ad appannaggio della famiglia nella sua totalità ed interezza.

Allora all’anziano bisognerebbe riconoscere il ruolo di testimone di speranza. Ed ancora una volta la vita di ogni persona può essere letta alla luce di un umanesimo pieno che nella storia della Salvezza trova la sua origine ed il suo scopo ultimo .La salvezza vista non come annuncio teologico ma come storia ed incontro di vita. Abramo, Zaccaria, la donna di Sumene generano nella vecchiaia non solo un figlio nella carne ma testimoniano nella carne che la fiducia nell’impossibile diventa possibile e cambia la vita e la storia. Ed ancora meglio Mosè nella sua preghiera nel salmo 89 dice: ”Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio” Ecco la saggezza che si richiede ad una persona che vive una attività non solo legata alle cose da fare... La saggezza che è sapienza, che è contemplazione, che è beatitudine nel saper cogliere nelle vicende del passato luce per conoscere il presente e annunciare il futuro. Diventa commovente il cantico di Simeone che i cristiani scandiscono come preghiera della notte per dire che la notte avrà un’alba.

Simeone, vecchio, testardo, ogni giorno è nel tempio perché spera di riconoscere in qualcuno che attende proprio il senso della sua attesa. Di fronte ad un bambino portato da due genitori semplici afferma che è pronto ad andare in pace perché con i suoi occhi non solo attraverso la Scrittura ha visto la salvezza ,luce per illuminare le Genti. E nel Vangelo dove ad ogni passo Gesù cerca di farci comprendere il senso e la trasformazione delle nostre fragilità viene presentato l’episodio della guarigione della suocera di Pietro. A cosa serve questa guarigione? A servirlo. Non fatti eclatanti ma ricominciare la quotidianità con una finalità diversa. Le difficoltà di questo tema

possono superarsi con le parole di Papa Francesco: “Anche gli anziani sono il presente ed il domani della chiesa. Si, sono anche il futuro di una Chiesa che ,insieme ai giovani profetizza e sogna. Anche gli anziani sono testimoni privilegiati dell’amore fedele di Dio” E il compito dei nonni, in una società secolarizzata è quello di essere l’anello indispensabile per educare alla fede piccoli ed i giovani. Ritornando a pensare un umanesimo integrale vorrei chiudere con una frase del sociologo Bauman “La luce in fondo al tunnel esiste ed è nella parola Noi”. Un noi dove si rivive l’esperienza di un percorso e dell’apertura all’Altro. di Carla Passacantando

A SETTEMBRE SI TORNA A SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA A settembre si torna a scuola in presenza e in sicurezza. Presentate dal Governo le linee guida per la ripresa che avverrà in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”. A riguardo si sono tenuti tavoli tecnici con gli attori del mondo della scuola e i diversi enti. «Stiamo lavorando – afferma Mara Amico, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Lucatelli” di Tolentino – in accordo con gli altri enti locali. Abbiamo già fatto degli incontri con i responsabili del comune. Abbiamo controllato gli spazi che abbiamo a scuola, misurato la grandezza delle diverse aule ed è emerso che riusciamo ad attenerci alle indicazioni. Abbiamo già programmato il numero degli alunni per ogni classe.

Dobbiamo, comunque, rivedere la questione della mensa secondo le disponibilità del comune e da come ho capito riusciremo a far mangiare i ragazzi a mensa contendo il numero degli stessi. Alla fine ce la dovremo fare su tutti i fronti. Non abbiamo bisogno di altri spazi. Usiamo anche l’aula di musica dato che è troppo piccola per far suonare i ragazzi. Stiamo procedendo con gli ultimi dettagli, comunque, riusciamo a tenere tutti i ragazzi a scuola con le aule che abbiamo mantenendo tra un banco e l’altro il metro di distanza». E se da una parte si lavora per creare il distanziamento sociale alla ripresa delle lezioni, dall’altra si accorpano le classi. C’è tanta amarezza tra i genitori degli studenti che il prossimo anno scolastico frequenteranno il IV anno del Liceo classico “Francesco Filelfo” di Tolentino. Sono rimasti alquanto increduli e amareggiati nell’apprendere che alla riapertura delle lezioni, settembre prossimo, due classi verranno

accorpate in una sola. «Una decisione incomprensibile – sostengono i genitori - presa dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche che non ha in alcun modo tenuto conto che la classe unica avrebbe 23 studenti di cui uno con inabilità motoria e stranamente nella tabella allegata al Ddg n.530 del 26 maggio 2020 non ve n’è traccia così non vorremmo che fosse una omissione voluta per far passare il provvedimento, e altri studenti con Dsa. Il Liceo classico “Francesco Filelfo” attualmente ha sede, causa terremoto, in una struttura provvisoria che ovviamente non è in grado di ospitare adeguatamente, in particolare a seguito delle disposizioni anti covid-19, una classe di 23 alunni. L’attuale normativa, peraltro, limita a 20 il numero di studenti nel caso di presenza di un ragazzo disabile». L’Amministrazione comunale di Tolentino con delibera di Giunta municipale si è espressa ufficialmente contro questo provvedimento penalizzante sia per gli studenti che per la città di Tolentino. I genitori degli studenti si chiedono

allora come mai al Liceo “Francesco Filelfo” si vuole creare una classe pollaio quando a causa del covid-19 verranno adottate misure per il distanziamento sociale? «Come genitori – concludono - siamo molto preoccupati non solo per la salute, ma anche della buona continuità didattica per i nostri figli. Chiediamo, pertanto, di cestinare il provvedimento e ripristinare due classi per il IV Liceo classico “Francesco Filelfo” di Tolentino». A riguardo si attendono sviluppi.


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di Carla Passacantando

IL PREMIO RAVERA NON SI FERMA, MA VA AVANTI CON LE RESTRIZIONI ANTICOVID-19 Presentata la nuova edizione del “Premio Ravera”, appuntamento con grandi ospiti e artisti. Sarà una nuova notte di stelle e di grandi canzoni perché come recita lo slogan del Premio… “Una canzone è per sempre”. Lo spettacolo è stato fortemente voluto da Michele Pecora per omaggiare la figura di Gianni Ravera, il più influente e prestigioso degli organizzatori italiani che ha firmato pagine straordinarie della storia musicale e televisiva del Paese e promosso con la collaborazione di Melissa Di Matteo e Pasquale Mammaro. C’è grande attesa per gli ospiti. «Parteciperanno – dice Michele Pecora - Pupo che condurrà l’evento, Roby Facchinetti dei Pooh e Wilma Goich. Gli altri ospiti verranno resi noti nelle prossime settimane.» Confermato l’apporto musicale

dell’Orchestra mediterranea diretta da Michele Pecora che accompagnerà i cantanti dal vivo, come nella tradizione del “Premio Ravera”, dove tutte le esibizioni sono rigorosamente live. Quest’anno sono previste due serate. La prima si terrà il 21 agosto con la partecipazione delle nuove proposte, che sono già state selezionate on line, tra le quali verranno scelti i finalisti che si esibiranno nella serata finale. Il gran galà è previsto per il 22 agosto con i grandi nomi della musica italiana. Per proporre lo spettacolo è stato scelto lo stadio Della Vittoria do Tolentino che, grazie alla collaborazione dell’Unione Sportiva Tolentino, torna ad ospitare un grande evento musicale, assicurando la sicurezza prevista dalle norme anti covid-19.

Sono a disposizione circa 1000 posti a sedere e la prevendita dei biglietti sarà effettuata sia online che direttamente all’ufficio della Pro Loco Tct in piazza della Libertà a partire dalle prossime settimane. Gianni Ravera era nato in provincia di Ancona, a Chiaravalle. Ha scritto numerose e straordinarie pagine della storia della musica e della televisione italiana. Noto organizzatore di manifestazioni musicali, e in particolare del “Festival di Sanremo”, di cui aveva curato ben 24 edizioni dal lontano 1962. Il Festival era la sua creatura, la sua opera prediletta, così come “Castrocaro”, che inventò lui stesso, che pure aveva portato agli onori della cronaca musicale. Ravera curò anche il “Disco per l’estate”, e collaborò a trasmissioni televisive come “Fantastico” e

“Serata d’Onore”. Nel mondo della canzone Gianni Ravera era diventato una specie di istituzione. A lui devono il loro successo artisti come Iva Zanicchi, Bobby Solo, Gigliola Cinquetti, lo stesso Michele Pecora, ideatore del Premio, e poi Eros Ramazzotti, Zucchero, Luca Barbarossa.

CON LE MANCE COMPRANO CROCCHETTE PER I CANI DEL RIFUGIO Con le mance dei clienti comprano crocchette per i cani ospiti del Rifugio del cane in contrada Rotondo. Una bella iniziativa all’insegna della solidarietà delle sorelle Valentina e Ludovica Silvetti che gestiscono il Baretto in via Nazionale. L’idea è nata dopo il lockdown, quando le due

bariste hanno riaperto, il 19 maggio scorso, il locale chiuso per diverso tempo a causa dell’emergenza coronavirus. «Quando abbiamo visto – racconta Valentina Silvetti – che tanti clienti lasciavano le mance abbiamo messo un grande bicchiere in esposizione sul bancone dicendo

come sarebbero stati usati quei soldi. E così giorno dopo giorno le mance sono sempre più aumentate, quindi l’iniziativa sta andando alla grande.» In questo periodo sono già state fatte diverse consegne di crocchette al Rifugio del cane di Tolentino, ma anche al canile di Macerata.

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