Multiradio Press News di giugno 2020

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Buongiorno Presidente, ci eravamo lasciati a settembre dell’anno scorso dopo la manifestazione della Moschini S.p.a. “Gente d’Azione”. In quella occasione lei ci aveva annunciato la trasformazione dello storico Opificio Nazareno Gabrielli, di Viale Cesare Battisti, in un hotel di design. Ora vediamo le recinzioni del cantiere. Siete partiti, dunque? «Sì. Dopo un periodo di lentezze, dovute alle problematiche legate al terremoto, che tutti conoscono, abbiamo dato via ai lavori, stanchi di aspettare e impazienti di aprire il cantiere». segue...

editoriale

Tolentino, città un tempo famosa per cultura, storia, artigianato di alto livello, industrie ed altro, oggi sembra ...svuotata. Un tragico destino ci ha colpiti: Terremoto e Covid hanno fatto si che altri negozi chiudessero per non riaprire più. Ma questo è comune anche agli altri centri del cratere e non solo. Insomma, una grande calma piatta e un “candido” silenzio. Forse grazie anche a quel candore che appartiene ai tanti personaggi politici della città che ultimamente hanno deciso di ...candidarsi. Siamo fortunati, in tanti e di tutti gli schieramenti porteranno le nostre istanze in regione, con la speranza che stavolta si possano avere risultati concreti per la città. Siamo in una botte di ferro. Altro che apatia e disinteresse per la cosa pubblica, qui si abbonda proprio! Forse perché si è stanchi di essere ignorati in quanto amministrati da rappresentanti di altre provincie, oppure forse perché illuminazione e capacità abbondano, anche se ci viene il sospetto che siano state tenute ben nascoste fino ad oggi, e così ne vedremo probabilmente gli effetti dagli scranni di palazzo Raffaello. Auguriamo a tutti un buon risultato elettorale e restiamo in fiduciosa attesa. MPN giugno 2020

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Anno XIV n. 4 - giugno 2020 - chiuso in redazione il 15/6/2020 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23/4/2007 - Dir. Resp. dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - Tel. 0733 960241

DALL’EX OPIFICIO GABRIELLI NASCE INTERNO MARCHE


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...segue dalla prima

Bene. Ne siamo felici e penso che anche i tolentinati lo siano. Quali sono gli aggiornamenti a distanza di tempo? «Prima, vorrei parlarvi del nome: “Interno Marche”. Può apparire, al primo impatto, inusuale per un hotel, anche se di design. Ma tra la tante proposte ho scelto, assieme ai miei collaboratori, proprio questo marchio; per dare un significato particolare all’iniziativa. “Interno Marche”, perché è tutto un territorio che verrà valorizzato; il termine “interno” richiama, anche, il settore manifatturiero nel quale mi sono impegnato; quello dell’arredo e del design». Quindi un design hotel? «Non poteva essere altrimenti! Tutti gli interni sono piacevolmente innovativi, a cominciare dalla grande lobby, che andrà ad occupare lo spazio dove una volta c’era la produzione della Nazareno Gabrielli. Ogni camera sarà personalizzata da uno o più manufatti pensati da un architetto o un designer che ha lavorato con me e con le mie aziende. Non voglio fare un museo Franco Moschini (ride, N.d.R), ma i professionisti con cui ho condiviso progetti sono tanti e tutti molto conosciuti. Design è, però, anche rendere tutto estremamente funzionale e tecnologicamente evoluto. Il “giardino” verrà ridisegnato con una rilettura della originale struttura definita “all’italiana”; anche questo è design!». A proposito di museo. Qualcuno ci avrebbe visto bene nella “villa” un Museo Nazareno Gabrielli? «Il museo Gabrielli esiste già, all’interno dell’omonima fabbrica. Poi, dopo l’impegno economico del Politeama, per la sua costruzione e per la sua gestione annuale, non ho ritenuto opportuno avviare un’altra attività economicamente inerte. Il tema della sostenibilità è importante: un museo per funzionare ha molti costi ed entrate, pubbliche o private che siano, limitate. L’hotel di design invece ridà vita ad un immobile importante per la città, simbolo del suo sviluppo socio-economico; in più ne mantiene vivi i valori originari: la promozione del bello e del ben fatto e l’accoglienza».

L’hotel, comunque non era, sulla carta, l’unica soluzione. «Dopo numerosi studi di fattibilità intrapresi è apparso evidente che dedicarsi all’accoglienza fosse la soluzione ottimale. Perché valorizza la villa, permette una sostenibilità nel tempo e soddisfa anche un’esigenza della città. Vorrei sottolinearne, anche, che l’operazione è gestita dalla Moschini S.p.a., che è la proprietaria dell’immobile e le cui logiche, per crescere e creare ancora valore, devono rispondere a quelle del mercato». I vincoli posti dalla Soprintendenza per i beni architettonici vi hanno condizionato. «Direi che ci hanno, paradossalmente, facilitato. Anche a noi sta al cuore la tutela del tessuto urbanistico e delle sue testimonianze; abbiamo rispettato, in pieno, la struttura originale. L’unica modifica prevista è quella relativa ad un adeguamento delle aperture su Viale Cesare Battisti, anche per favorire l’ingresso di persone diversamente abili. Complessivamente è stato un lavoro complesso per le tante variabili in gioco; un lavoro duro che, grazie alla divisione interna della Moschini e alla rete di collaboratori esterni, progettisti e consulenti, ha prodotto un risultato che ritengo …eccezionale». Lei è particolarmente legato alla villa... «Fa parte della mia vita ed è la base da cui sono partito per la mia attività di imprenditore. Lì ho vissuto, per un po’ di tempo, con mia moglie Isabella, nipote di Nazareno Gabrielli, e le mie figlie. Lì nel 1963 è rinata la Poltrona Frau, rilevata a Torino». Chi saranno i clienti di Interno Marche? «Coloro che verranno a Tolentino per lavoro ma la nostra ambizione ci porterà a lavorare per attrarre turisti, che oggi di fatto son pochi, e amanti del design. Vorremmo diventare un punto di riferimento per tutto il territorio, allargato anche ai comuni vicini». Impresa non semplice... «Sì, una bella sfida. Ma consapevoli delle difficoltà abbiamo deciso come Holding Moschini, utilizzando le competenze dell’Associa-

a disposizione delle nostre imprese, per le loro attività relazionali». Grazie Presidente. «Grazie a voi, la comunicazione è importante, come importante e doveroso è far conoscere ai cittadini cosa di Ci sembra che il suo attac- bello e di utile si sta facendo camento per il territorio sia per loro e per i loro figli». sempre presente, anche in una operazione diciamo “profit”? I ritratti fotografici sono stati «Ebbene, sì. realizzati dal fotografo MauTolentino ha bisogno di una rizio Galimberti, all’interno struttura di accoglienza di li- dello storico Opificio Nazavello. reno Gabrielli di Viale CeSenza accoglienza non c’è sare Battisti, utilizzando una turismo, e ricaduta economi- “Maxi-Polaroid” che produce ca. Interno Marche sarà an- stampe istantanee da 50x60 che un bel luogo di incontro centimetri. zione Casale delle Noci e di bravi giovani professionisti del territorio, di attivare un progetto di promozione del territorio; tenendo sempre come punto focale il design, in senso esteso, come elemento caratterizzante».


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LA DROGA COME LA PANDEMIA TAM TAM di Giusi Minnozzi

In questi ultimi anni la nostra regione Marche è salita agli onori della cronaca per quanto riguarda un argomento spinoso e drammatico che spezza vite troppo frequentemente e già in giovane età: la droga. Se siamo rimasti inermi di fronte alla pandemia da Coronavirus, il problema della droga non è da meno, solo che esiste da decenni e non se ne parla mai abbastanza. La nostra regione, secondo gli ultimi dati nazionali, è tra le primissime regioni d’Italia per morte di overdose. E’in aumento anche il consumo di cocaina ed eroina tra I giovani marchigiani, già a partire dagli 11 anni. Questi dati sono confermati dall’avvocato Giuseppe Bommarito, presidente dell’associazione “con Nicola oltre il deserto di indifferenza”, scrittore e giornalista che abbiamo avuto il piacere di intervistare sull’argomento. Avvocato gli ultimi dati parlano chiaro, nella nostra regione Il problema della droga è sempre più pesante, ce ne parli. «I dati sono consultabili nel sito www.geoverdose.it, qui sono riportati regione per regione, I decessi accertati dovuti a sostanze stupefacenti, qualunque tipo di sostanza anche se ad uccidere è principalmente l’eroina. Da questi dati, emerge che la nostra regione, da anni, in proporzione al numero degli abitanti, è in testa alla graduatoria delle morti per overdose. Attualmente su 61 decessi dal primo gennaio, ben 12 sono avvenuti nelle Marche. Nell’ultimo mese solo nella nostra regione ci sono stati tre decessi di cui l’ultimo a Macerata qualche settimana fa. E’ una situazione che si trascina da anni dovuta al fatto che le Marche sono uno dei principali punti di approdo dell’eroina, sia quella proveniente viene dall’Asia, che poi segue la cosiddetta rotta balcanica e arriva via nave sulla costa marchigiana, sia quella che facendo un altro giro ed arriva dall’Europa del Nord. Quindi essendo un punto di approdo è ovvio che nelle Marche c’è una maggiore disponibilità di sostanze e probabilmente un costo minore per chi traffica eroina. La droga da noi circola di più ed uccide di più». Nel periodo di lockdown ci sono state più difficoltà oppure non è cambiato nulla per il

traffico di droga? «Qualcosa è cambiato, a livello nazionale abbiamo letto che almeno nella fase più stringente del lockdown I reati sono diminuiti del 70%. E’ cambiato qualcosa anche per il traffico di droga, sicuramente all’inizio c’è stata una diminuzione ma poi i trafficanti si sono organizzati con varie modalità per soddisfare comunque la domanda di sostanze. Ovviamente l’incontro tra consumatore e spacciatore è diventato più difficile ma questa difficoltà si è superata facendo consegne a domicilio, magari mascherate dalla consegna di beni alimentari, spedizioni per corrispondenza (come pacchi chiusi contenenti ufficialmente altra merce ma in realtà contenenti anche droga), consegne laddove erano presenti più persone (magari in fila davanti al supermercato o davanti agli uffici delle Poste). Probabilmente c’è stato un lieve calo, poi dal 4 maggio quando diverse limitazioni sono cadute, lo spaccio è ripartito alla grande purtroppo come sempre». Lei pensa che il lockdown abbia portato ulteriori problemi a tutte quelle persone che cercano una sorta di rifugio nella droga e nelle dipendenze in genere? E cosa si può fare per contrastare il dilagare del problema? «Io penso che per quanto concerne il consumo di droga, il virus non abbia inciso come detonatore. C’è una situazione di disponibilità all’acquisto che nasce da motivazioni che sono le più diverse e che c’erano prima e si ritrovano dopo il lockdown. La motivazione psicologica è solo una delle tante cause che possono spingere al consumo di sostanze. Per cercare di ridurre il consumo, come sempre, bisogna agire sulla domanda e sull’offerta, fare prevenzione, intervenire nelle scuole, soprattutto nei primissimi anni in cui si può diventare consumatori, ovvero 11-12 anni. Quando andiamo nelle scuole, sperando di poterci tornare presto, i primi contatti di prevenzione si fanno con la quinta elementare e la prima e seconda media inferiore perché è quella l’età in cui comunque si entra in qualche modo a contatto con il mondo della droga, poi ovviamente c’è da agire sulla repressione. Noi abbiamo un questore che si è mosso molto, ha dato una svolta al contrasto del traffico e dello spaccio: l’auspicio è che si vada avanti su questa linea. Mi piace segnalare, inoltre, una proposta interessante che ha fatto il mio amico Gaetano Ange-

letti che è presidente del gruppo “la Rondinella” di cui faccio parte anche io. Lui ha proposto l’uso dei droni, usati per verificare durante il lockdown persone che violavano i divieti di circolazione a piedi ed in bicicletta, per le situazioni di spaccio. Del resto la droga è una pandemia non meno grave di quella da coronavirus perché comunque uccide, comunque non smette mai di colpire, perché colpisce soprattutto le fasce più giovani. E’ una proposta interessante e potrebbe essere utilizzata dalle forze dell’ordine per monitorare situazioni in cui si è a conoscenza della presenza di un giro di spaccio di sostanze stupefacenti». Avvocato si è parlato molto di senso di comunità in questo ultimo periodo, possiamo quindi affermare che questo problema del consumo di droga è un problema di tutti? «Certo, è un problema che riguarda tutti, nessuno escluso. Anche perché, interessando soprattutto i giovani, è ovvio che colpisce le chances di crescita dell’intero Paese. Noi abbiamo migliaia e migliaia di giovani che si stanno tagliando le gambe da soli, che stanno compromettendo il proprio futuro, che stanno riducendolo a possibilità minori di quelle che astrattamente potrebbero avere perché utilizzando sostanze riducono il loro potenziale cerebrale. Stiamo tirando su persone che avranno, crescendo, sempre più motivi di frustrazione, di rabbia ed insoddisfazione e tutto questo incide non solo sul consumo di sostanze ma anche sull’economia, sulla pace sociale e sull’avanzata dell’intero sistema Paese».

problema all’interno delle loro famiglie, secondo lei come reagiscono I genitori di fronte al problema? «Molti genitori non lo conoscono e non si sforzano di conoscerlo un po’ meglio. Altri genitori quando sono costretti a prendere atto della situazione negano la realtà, altri se ne vergognano come se la tossicodipendenza fosse un vizio quindi meglio non parlarne, meglio mettere la polvere sotto il tappeto. Bisogna invece capire che è un problema che riguarda tantissime famiglie. Ogni famiglia va aiutata, va sorretta. Ogni famiglia si deve confrontare con chi ha problemi analoghi e non c’è niente di che vergognarsi perché la tossicodipendenza non è un vizio ma è una malattia, una patologia molto grave che purtroppo può avere esiti anche mortali. Quindi le famiglie dovrebbero vigilare, informarsi, seguire di più i propri figli, non sottovalutare l’uso di qualsiasi sostanza a partire dalla cannabis che è poi la sostanza che porta quasi sempre a consumi ancora più devastanti. Non sminuire quindi, non sottovalutare e fare rete. Le famiglie si informino, si passino delle notizie perché spesso succede che i genitori sono gli ultimi a sapere del consumo di droga dei propri figli invece ben conosciuto dai loro amici. Quindi bisogna fare rete tra le famiglie, con le istituzioni, con le associazioni che svolgono attività di prevenzione e di aiuto in questo campo. E’ una battaglia difficilissima però e’ l’unica strada possibile, non ce ne sono altre».

Ci auguriamo che questa intervista arrivi dritta al cuore dei Ringraziamo l’avvocato Giusepnostri lettori ma anche dei tan- pe Bommarito per la sua grande ti genitori che vivono questo disponibilità.


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UNA LUNGA CARRIERA MILITARE PER GIUSEPPE LOSITO Il tenente Giuseppe Losito per raggiunti limiti di età, 60 anni che compirà tra qualche mese, dopo 42 anni di servizio attivo, con il grado di capitano va in congedo. Una lunga carriera militare per Giuseppe Losito che ha principalmente prestato servizio nel maceratese Il favorevole destino di dover vivere nelle Marche era tracciato, poiché, dalla provincia di Taranto nel 1974, da Ginosa, è arrivato a Fermo per motivi di studio all’istituto “Montani”. Nel 1979 dopo l’arruolamento nell’Esercito italiano è stato assegnato a Pesaro. Arruolato poi nell’Arma dei Carabinieri e dopo alcuni anni trascorsi fuori regione, nel 1984 è ritornato definitivamente nelle Marche. Dapprima alla Compagnia Carabinieri di Tolentino, poi alla Procura della Repubblica di Camerino, nel 1996 a quella di Macerata e dal 2007 nuovamente a Tolentino. Ha sempre ricoperto incarichi di natura investigativa. Quando è arrivato con la famiglia a Tolentino, città dove poi si è stabilizzato? «Ho sempre vissuto sin dal 1984 con la famiglia a Tolentino, città alla quale con profondo orgoglio siamo fortemente legati e riconoscenti per le opportunità che quest’ambito territoriale mi ha offerto. Ciò che mi è sempre mancato è il mare, mai un trasferimento in una località di mare, sono stato addirittura trasferito nel 1982 a Livigno. Ho, comunque, sempre mantenuto la passione per il mare». Come è stato l’arrivo a Tolentino, si è ambientato da subito? «Immediatamente. Come fare a non saper apprezzare le cose che, pur in assenza del mare, sono oggettivamente positive. Sono stato sempre consapevole di essere un privilegiato a vivere in questa regione, provincia e soprattutto a Tolentino. Quanto sono arrivato nelle Marche, ad Ancona, mi hanno proposto alcune città: Montegiorgio, Monte San Giusto, Montegranaro. La mia risposta è stata: ”ma in questa regione ci sono tutti monti? Non c’è qualcosa in pianura, alludendo al mare”. Ebbene mi hanno inviato a Tolentino, non ha il mare, ma tante altre ricchezze». Nel corso degli anni tanti sono stati i servizi che ha prestato per la sicurezza della comunità.

Qual è quello che considera il più importante? «Parlare di questo mi fa chinare il capo perché tornano alla mente tutte le esperienze professionali ed i tantissimi i casi di profonda umanità. In ogni indagine vi è la necessità del rispetto per le persone coinvolte, vi sono le incertezze insite in ogni fatto criminale, il rispetto delle regole scritte e di quelle che si instaurano tra gentiluomini, poi c’è la necessità di dare il prodotto e perché non anche la volontà di dimostrare di saper fare il proprio lavoro. Per contemperare tutto ciò è necessario avere una formazione priva di preconcetti, è necessario l’aggiornamento costantemente delle norme e delle sempre nuove tecniche investigative ma soprattutto essere capaci di creare empatia col prossimo. Sui casi più importanti sotto il profilo professionale, cosa dire? Quanto sono arrivato a Tolentino era ancora in fieri il caso relativo alla scomparsa Rothschild e della sua segretaria, oppure le indagini sul caso “Mattei” che l’amico Maurizio Verdenelli ha voluto citare nel suo libro. Un altro che riguardava un gravissimo fatto di rapine in villa con violenze di vario genere. Si riuscì a raccogliere elementi indiziari e che poi portarono alla cattura a Kiew di uno degli autori di questi gravi delitti. Fatto di colore in quest’indagine fu la necessità di dovere acquisire il Dna dell’indagato ed a quei tempi non era previsto farlo coattivamente. Il ritenuto responsabile quindi avendo percepito che era sotto osservazione, era scomparso, ma è stato tradito dalla sua passione per il ciclismo. Infatti aveva sentito la necessità di non mancare alla tappa Macerata – San Marino per assistere il suo idolo “Pantani”. Prevedendo le sue “le mosse” mi sono messo sulle tracce e dopo averlo individuato verso Pesaro gli ho sequestrato gli indumenti dai quali poi è stato estratto il Dna. Non sono comunque questi i casi che più rimangono nella mente, tanti altri dei quali mai si saprà che sono e rimarranno di conoscenza solo in chi li ha vissuti ed affrontati, come detto prima, casi di profonda umanità, di grande detrimento morale, di inimmaginabile degrado. Ho prestato servizio e fatto indagini in tutta la provincia di Macerata e quanto vado in giro spesso mi incontro con persone con le quali abbiamo convissuto queste tragedie, colpevoli, vittime e

colleghi investigatori. Non ci diciamo nulla, mai nessuna “amarcord”, solo uno sguardo, una pacca sulla spalla ed un mezzo sorriso». Lei che ha raggiunto determinati livelli del servizio militare ed è stato insignito di varie onorificenze tra cui quella di Cavaliere della Repubblica, vuole indicare, per la sua lunga esperienza, quali sono le qualità che deve possedere un carabiniere per svolgere al meglio il suo servizio? «Tralasciamo le onorificenze, ringrazio per la domanda che mi consentirà di esprime un momento d’orgoglio che vive l’Istituzione alla quale appartengo. La strutturazione dell’Arma dei carabinieri è fatta anche di piccoli presidi, nei comandi di stazione diffusi su tutto il territorio nazionale la singolarità del militare è osservata ed è valutata dal cittadino. La professionalità del carabiniere non si esaurisce nell’aspetto esclusivamente tecnico. E’ necessario comportarsi concretamente da buon cittadino, sia in servizio che nella vita privata, in linea con i principi fondamentali ed immodificabili del vivere civile e tendere al concetto di solidarietà sociale così come previsto nella Costituzione. Quello che mi inorgoglisce è il fatto che proprio in questi giorni la polizia americana per giungere alla risoluzione delle tensioni che vive nel rapporto con la comunità, ha preso ad esempio il “modello Carabinieri”: la capacità di creare empatia con il cittadino e sapersi con immediatezza

immedesimarsi nella situazione altrui.» Oltre alla carriera militare ha portato avanti anche gli studi in medicina legale alla Scuola di giurisprudenza dell’Università di Camerino. «Sono un cultore della medicina legale ed è chiaro che mi occupo prevalentemente della parte che più si attaglia alla mia professione. Nella stessa università mi sono laureato nel 1996 ed ho acquisito poi nel 1999 l’abilitazione professionale di avvocato nella Corte d’Appello di Ancona. Ciò che maggiormente mi onora e mi entusiasma è l’incarico che mi è stato affidato che è quello di tenere i rapporti tra l’ateneo e gli studenti appartenenti alle varie Forze di Polizia e Forze Armate in genere. Questo rapporto ha consentito a centinaia di studenti lavoratori ed appartenenti a queste categorie di acquisire un titolo di studio universitario e così poter operare con maggiore competenza e perizia. Con l’occasione ringrazio per questa vita serena che ho avuto il dono di avere anche grazie alla famiglia e quanti hanno voluto accettarmi così come sono».


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di Giusi Minnozzi

LA DERMATOLOGA MARIA LAURA ROSATI CAMBIA SEDE Passato il periodo di lockdown ci siamo ritrovati ad affrontare situazioni e vite differenti, abbiamo dovuto reinventarci, in alcuni casi modificare la nostra situazione lavorativa e, a volte, ricominciare da capo. È il caso della dottoressa Maria Laura Rosati, stimata dermatologa e scrittrice che, dopo il lockdown, pensando alla sicurezza dei suoi pazienti e nel rispetto delle nuove regole imposte dall’emergenza sanitaria, ha deciso di cambiare sede e di trasferire lo storico ambulatorio di Macerata alle Terme Santa Lucia, a Tolentino. Dottoressa, come mai questo cambiamento di sede? «In questo momento così difficile di pandemia chi lavora nel privato è stato costretto a prendere delle decisioni che riguardano, soprattutto, la sanificazione del proprio ambulatorio al fine di garantire la sicurezza per se stessi e, soprattutto, per i pazienti. Secondo le nuove regole di sicurezza quando il paziente telefona per prendere un appuntamento dovrebbe essere effettuato un triage telefonico, chiedendo se nelle ultime due settimane è stato a contatto con pazienti affetti da covid o se lui o qualcuno della famiglia ha avuto febbre o sintomatologia sospetta. Al momento dell’arrivo in ambulatorio si misura la febbre, si invita il paziente a sanificare le mani e ci si accerta che sia provvisto dei dispositivi di protezione individuale, e, in caso contrario, fornirli prima dell’accesso alla sala di consultazione. Per evitare gli assembramenti bisogna poi distanziare le visite e ridurre il numero dei pazienti, oltre a controllare costantemente la sala d’attesa per garantire che venga rispettata la distanza di sicurezza tra

le persone. Gli accompagnatori poi, non dovrebbero entrare nell’ambulatorio se non è indispensabile, cioè in caso di minorenni o pazienti non autosufficienti. Dopo ogni visita, inoltre, l’ambulatorio deve essere ben areato e sanificato con adeguati prodotti disinfettanti. Per me, che lavoro da sola, era impossibile tenere tutto sotto controllo, così ho preferito chiudere l’ambulatorio dove operavo ed accedere ad una struttura dove mi viene garantito tutto questo. Per questi motivi ho preso la decisione di trasferire la mia attività in una struttura dove c’è un personale esperto e preparato che, oltre ad essere informato sulle procedure a norma di legge, garantisce anche tutto quello che deve essere posto in atto quando la persona raggiunge l’ambulatorio». Come si trova alle Terme, e come sta lavorando con l’emergenza ancora in atto? «Mi sento protetta, sicura di poter garantire ai miei pazienti una prestazione che è nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza. Questa è un’infezione seria che, ormai lo sappiamo, può essere molto grave anche in pazienti giovani. Per questo motivo tutti noi che lavoriamo a distanza ravvicinata con i pazienti dobbiamo comportarci come se fossimo noi stessi veicolo di infezione e come se tutti coloro con cui veniamo a contatto fossero infetti. Proteggere, quindi, è la parola d’ordine, per noi e per gli altri. Io lavoro con la mascherina e con la visiera, perché per me è impossibile mantenere la distanza di due metri dal paziente, sia quando eseguo un trattamento o un’asportazione, sia quando controllo i nei perché questi

devono essere ispezionati a distanza ravvicinata, per questo la visiera rappresenta una protezione ulteriore. E’ un modo di lavorare che crea disagio, tenere la mascherina per così tante ore al giorno è una tortura e mi procurava all’inizio mal di testa feroce, è così anche per i miei colleghi, dovuto al fatto che respiriamo aria satura di umidità e una maggiore quantità di anidride carbonica. Piano piano, tuttavia, ci stiamo abituando a lavorare con meno ossigeno a disposizione, ci stiamo “acclimatando”, proprio come gli alpinisti. E’ bene che ci abituiamo a lavorare così, probabilmente per molto tempo dovremo mantenere alta la guardia. Per alcune categorie, come i medici e le estetiste, in realtà, non è cambiato molto, siamo abituati a sterilizzare gli strumenti e a lavorare con i guanti, ma la mascherina è un presidio indispensabile per contrastare questa infezione poiché il virus si trasmette soprattutto per via aerea. I miei pazienti, comunque, sono bravissimi, molto informati e rispettosi di tutte le regole, però non dover pensare a tutta la parte organizzativa per me è un sollievo e mi permette di concentrarmi di più sul mio lavoro». Cosa si aspetta per il futuro imminente? «Penso che bisogna tenere duro e non rilassarci troppo, non conosciamo bene il virus e non sappiamo come si comporterà. Ogni giorno veniamo a scoprire nuove cose, anche noi dermatologi stiamo scoprendo in questo periodo che ci sono delle manifestazioni cutanee che sembrano legate all’infezione da covid. A me è accaduto di vedere, anche prima della pandemia, degli esantemi cutanei difficilmente inquadrabili che poi, a posteriori, credo potreb-

UNA STORIA LUNGA 50 ANNI PER IDEA CASA Cinquanta anni di attività per Idea Casa. Una ricorrenza, che caduta ai tempi del coronavirus, non è stata adeguatamente festeggiata. Una lunga storia partita nel lontano 1970, nel mese di marzo, nel negozio di viale della Repubblica, attuale sede dell’attività, da Maria Pia Forconi con la complicità del marito Quinto Dignani, all’epoca imprenditore edile. In quei tempi il negozio vendeva articoli da regalo e casalinghi, ma poi con il trascorrere degli anni si è sempre più ampliato. Qualche anno dopo l’apertura, Quinto ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi completamente all’attività aggiungendo la vendita di materiale elettrico ed elettrodomestici. Le figlie, Enrica e Monica, appena terminata la scuola hanno iniziato a lavorare con i genitori e negli anni novanta nella società è subentrato anche Giorgio Gratani, marito di Enrica. Nei primi anni del 2000 è stato aperto un nuovo punto vendita al centro storico di Tolentino, in via Filelfo, specializzato in articoli da regalo e complementi d’arredo. Ad oggi fanno parte di questa grande famiglia anche Ambra Quintili, Francesca Palpacelli e Matteo Porfiri. «Grande è la soddisfazione – dicono Monica, Enrica e Giorgio – per aver avuto la fortuna di portare avanti l’attività dei genitori. Un sentimento di gratitudine profonda va a nostro padre, venuto a mancare due anni fa, che con la sua passione e dedizione ha tracciato la strada che noi oggi seguitiamo a percorrere. Idea Casa nel tempo ha cambiato diversi look, ma mai la voglia di offrire un grande assortimento perseguendo qualità e convenienza. Ringraziamo i clienti che in questi anni hanno scelto i nostri negozi, dimostrandoci ogni volta fiducia e dandoci l’opportunità di crescere».

bero essere stati legati all’ infezione da coronavirus. Anche alcuni casi diagnosticati come “geloni”, soprattutto nei bambini, sono stati poi ricondotti al covid. Oggi l’unico modo per proteggerci e difenderci è rispettare le regole ed evitare luoghi affollati e assembramenti. Io ho chiuso l’ambulatorio quando ho ritenuto opportuno chiuderlo, e ho riaperto solo quando sono stata sicura di poter lavorare in sicurezza. Due parole, infine, le vorrei spendere per l’ambiente. L’infezione da coronavirus, come tutti sanno, è una zoonosi, cioè viene dagli animali, ed è il risultato di un nostro comportamento malsano in un pianeta ormai ammalorato, sporco, ferito. I dispositivi di protezione impongono un ulteriore carico di rifiuti da smaltire, e quindi cerchiamo tutti di comportarci in modo civile. Non distruggiamo la nostra casa, è l’unica che abbiamo. Non gettiamo a terra guanti e mascherine, per favore, altrimenti vorrà dire che, purtroppo, da questa tragedia non abbiamo imparato proprio nulla». Grazie alla dottoressa, e buon lavoro.


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APPROVATA LA MODIFICA AL REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI DEHOR Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

E’ tornato a riunirsi il Consiglio comunale all’auditorium della Biblioteca Filelfica, ma senza alcuni consiglieri. Non hanno partecipato Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino, Anna Quercetti e Luca Cesini del Partito democratico. «Non c’eravamo perché l’assise – ha affermato Gianni Corvatta – era prevista per il 25 giugno, ma è stata anticipata all’11 con una lettera del presidente del Consiglio comunale senza una motivazione seria. Pertanto ci è stata negata, per mancanza dei tempi necessari, la possibilità di presentare mozioni o interrogazioni. Tra l’altro, quale capogruppo del Laboratorio delle idee per Tolentino, non essendo presente nell’ultima seduta non potevo sapere dell’anticipo dell’assise. Ritengo che questa convocazione sia fuori dalle regole così Amministrazione comunale e Consiglio continuano a svolgere le attività senza rispettare l’apposito regolamento. Oltre tutto si è dibattuto della modifica del Regolamento comunale per l’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande riguardo gli spazi pubblici, argomento che abbiamo illustrato nell’ultima assise con una mozione che poi ci è stata respinta.» Anna Quercetti, capogruppo del Pd, ha aggiunto «Il Consiglio comunale è stato convocato d’urgenza perché tra i diversi argomenti c’era la discussione sulla modifica del suddetto regolamento. Sicuramente è un tema urgentissimo da affrontare dato che l’Amministrazione comunale deve fare rapidamente ogni azione che sia da stimolo e sostegno del commercio e sicuramente questo regolamento va in tale senso. Ma per noi consiglieri ciò diventa ridicolo ed offensivo perché nell’ultima assise consiliare abbiamo presentato tre mozione e una di

queste riguardava proprio questo argomento, ma sindaco e consiglieri di maggioranza l’hanno respinta senza affrontare la discussione dicendoci che quelle richieste dovevano essere fatte al governo. Non abbiamo partecipato al Consiglio comunale anche se siamo favorevoli alla variazione del regolamento.» Tale modifica inerente l’articolo 19, comma 8, del suddetto regolamento per permettere agli esercizi di ampliare la superficie di somministrazione con la realizzazione di dehor è stata approvata in assise all’unanimità. Ad illustrala ai consiglieri comunali ci ha pensato il primo cittadino Giuseppe Pezzanesi: «E’ una modifica del regolamento molto importante che riguarda la realizzazione dei dehor tenendo conto del piano e recupero del centro storico. L’occupazione di suolo per i dehor deve realizzarsi di norma davanti all’esercizio del concessionario. Qualora tra l’occupazione e l’esercizio del concessionario vi siano carreggiate stradali e simili da attraversare, per il rilascio dell’autorizzazione è richiesto specifico parere del comando di Polizia locale in ordine alla verifica della sussistenza della sicurezza stradale.» Nell’esprimere parere favore, il consigliere Gian Mario Mercorelli del Movimento cinque stelle ha aggiunto: «Non capisco perché non l’abbiamo votato quando a maggio lo ha proposto il Pd.» La seduta, comunque, si è aperta con l’intervento del sindaco he ha ringraziato quanti si sono impegnati durante la pandemia in città rendendo possibile, seppure all’inizio sembrasse difficile, difendersi dal virus. Ringrazio i volontari della Protezione civile che si adoperano per far fronte ai disagi del sisma e dell’emergenza covid-19. Ci sono stati poi i dipendenti comunali che hanno portato a casa dei cittadini le mascherine e i buoni spesa.» Di seguito Martina Cicconetti del M5s ha illustrato un’interrogazione.

«A Tolentino – ha spiegato ci sono famiglie che a causa del sisma 2016 sono ospitate nelle strutture ricettive. Abbiamo appreso dalla stampa che Piccinini della Protezione civile Marche ha confermato che il termine della permanenza per coloro in tali strutture è fissato al prossimo 30 giugno e che entro tale data dovranno trovare una nuova sistemazione. Chiediamo così al comune quando ha ricevuto tale comunicazione dalla Protezione civile, se al momento in cui il comune ne è stato informato ha provveduto a comunicare la notizia agli ospiti delle strutture ricettive, quali provvedimenti ha preso o intende prendere per aiutarli, se tra coloro che si trovano nelle strutture ricettive ci sono dei soggetti che a seguito dell’ordinanza della Protezione civile nazionale, sulla rimodulazione del cas hanno perso i requisiti al contributo di autonoma sistemazione o alla sae.» Il primo cittadino a riguardo ha puntualizzato: «Il problema interessa non solo Tolentino, ma anche altre città. Già alla fine di maggio in una videoconferenza era emersa la problematica con la Protezione civile così ho poi contattato tutti che mi ringraziano. Ho fatto ciò che serviva. Gli ospiti possono restare nelle strutture dove stanno ora, ma con il cas quindi non rimarrebbero sulla strada oppure possono andare a vivere in un appartamento o ai container. Una famiglia di quattro per-

sone ha scelto quest’ultima soluzione. Per la consegna degli alloggi agli sfollati ci sono stati ritardi importanti tutti documentabili. Se dovessi andare in tribunale porto con me l’Erap, il Mes, l’Anac, la Protezione civile e la Regione Marche. Ci sono montagne di documenti che giustificano i ritardi.» Si è passati poi ad esporre la seconda interrogazione con Mercorelli con la quale si chiede dove fossero state acquistate la mascherine consegnate, mediante i volontari della Protezione civile agli over 65, a coloro che hanno usufruito dei buoni spesa concessi dagli organi centrali e agli ospiti dei container per proteggersi dal covid-19. Il consigliere ha anche chiesto a quanto ammonta la spesa complessiva sostenuta dall’ente, che tipo di certificazione hanno le mascherine consegnate, dove sono state acquistate, quale determina ne ha disposto l’acquisto. «Le mascherine – ha aggiunto Mercorelli - erano assolutamente inadeguate all’uso, aveva le fettucce non elastiche e l’esempio lo ha dato il sindaco che ne ha messa una al contrario e spostata. La mascherina consegnata è un prodotto fasullo.» Non è dello stesso avviso Pezzanesi che ha replicato che «le mascherine erano buone, rispondevano alla dovute caratteristiche. Sono state acquistate a 0.95 centesimi l’una da un’azienda osimana. Queste mascherine sono


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servite anche per il comune di Camerino, Fabriano. La mascherine che andranno ai centri estivi saranno comprate sempre in questa azienda di Osimo, Chimi e parte delle stesse sono state donate da imprenditori di Tolentino.» Di seguito con 11 voti favorevoli e 2 astenuti, i consiglieri del M5s, il Consiglio comunale ha autorizzato la ditta Valdichienti srl a vendere un’area presso il Pip Le Grazie. All’unanimità, inoltre, è stato modificato lo statuto della Società Unidra Società a Responsabilità Limitata. Anche la penultima assise consiliare si è svolta all’auditorium della Biblioteca Filelfica, dopo aver sanificato l’ambiente. Le postazioni dei singoli consiglieri sono state poste in modo tale seguendo le dovute distanze al fine del mantenimento del distanziamento necessario. All’ingresso, inoltre, era stato allestito un punto di disinfezione per tutti coloro che sono entrati muniti di mascherina. La seduta, a causa covid-19, è rimasta chiusa al pubblico. Come di consueto la regi-

strazione dell’assise è stata seguita su Canale 14, VideoTolentino. In apertura, dopo le comunicazione di Giuseppe Pezzanesi, è stata illustrata l’interrogazione presentata dai consiglieri comunali Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino, Anna Quercetti e Luca Cesini del Partito democratico avente per argomento “Progetti educativi a favore ed a tutela dell’infanzia”. All’unanimità sono stati approvati la variazione urgente di bilancio e la ratifica della deliberazione di Giunta municipale n.100 del 31/03/2020 e la variazione per il finanziamento del Ministero per il palasport “Giulio Chierici”. Con 11 voti favorevoli e 4 contrari delle minoranze, parere favorevole è stato espresso per le tariffe tari 2020, per il rinvio approvazione Pef e per la conferma delle tariffe vigenti nel 2019 per il calcolo degli acconti 2020 e per le aliquote Imu anno 2020. I consiglieri comunali hanno espresso parere favorevole unanime all’aggiornamento del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2020-2021 con relativo

elenco annuale; all’approvazione di accordo transattivo tra comune di Tolentino e Eleuterio Scattolini; all’approvazione definitiva della variante parziale al Piano regolatore generale in località Rosciano della società agricola Colli di Tolentino e anche all’adesione del Consorzio tra gli utenti della strada denominata contrada San Giovanni. Al termine della seduta sono state trattate quattro mozioni. La prima presentata dai consiglieri comunali Monia Prioretti, Ivano Serraggiotto, Antonio Trombetta, Mirco

Mancini e Sonia Gattari su “Aumento tariffe tassa rifiuti da parte di Ata 3 Edd Arera”, è stata approvata con 11 voti favorevoli e 4 contrari delle minoranze, mentre le tre mozioni presentate dai consiglieri Gianni Corvatta, Luca Cesini e Anna Quercetti su “Misure Incentivanti per le attività produttive in particolare quelle del centro storico”, su “Istituzione Tavolo per lo Sviluppo” e su definizione bandi “Tolentino Riparte” e “Tolentino Solidale” sono state respinte con 3 voti favorevoli delle minoranze e 11 voti contrari della maggioranza.


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STEFANO SFASCIA: ESSERE MEDICO COMUNICARE di Solidea Vitali

Il Dottor Stefano Sfascia è un medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia. Ha iniziato la sua carriera, il 23 agosto del ’90, nell’ospedale di Perugia dove svolgeva la funzione di tecnico sanitario di Radiologia Medica e contemporaneamente studiava alla Facoltà di Medicina. La sua professione di medico è iniziata a novembre del 2000. Originario di Fontignano, da quindici anni lavora all’ospedale di Camerino, presso centri ambulatoriali nelle Marche ed è medico della squadra d’Eccellenza San Sisto. Sempre pronto a sorridere e disponibile con umana attenzione, si racconta in questa intervista, come professionista e come uomo. “Le mie grandi passioni sono state l’astronomia e la fisica. Poi ho scelto la professione medica. Parlo di scelta, che deve essere consapevole, perché le specialità chirurgiche comportano grandi sacrifici, il lavoro ti assorbe completamente e devi rinunciare a molto. Ma questo è qualcosa di insito nella professione, qualcosa da accettare se si vuol essere medico” dice Stefano. L’enormità dello spirito di sacrificio richiesto viene ripagato dalla riconoscenza dei pazienti ai quali, magari, si è riusciti a salvare la vita o a ridare la possibilità di camminare.

“Anche solo dal loro sguardo ottieni quel senso di gratitudine che riempie il cuore al di là delle ore passate in sala operatoria” specifica. Fare il medico è una cosa, essere medico un’altra. L’essere medico investe la professione e l’essenza dell’uomo che la esercita. Nella sua scala dei valori, Stefano mette al primo posto l’onestà, con lui non c’è bisogno di firme ma basta la parola data. Impegno e sacrifici sono i due termini guida. “Non si raggiungono risultati senza l’impegno a testa bassa e il sacrificio.” Un altro valore estremamente importante è il rispetto per tutti ma soprattutto per chi la pensa in modo diverso dal tuo. Per Stefano, solo questa possibilità garantisce il vero confronto. “La verità spesso non esiste o tuttalpiù ha tante sfaccettature, ecco perché è importante ascoltare punti di vista diversi.” Testardo e determinato, tollerante con tutti tranne che con se stesso tanto da arrivare, a volte, a chiedere troppo al suo fisico e alla sua mente. La sala operatoria, le emergenze, le reperibilità e le tante ore di lavoro, richiedono una grossa tolleranza allo stress e alla stanchezza. “La stanchezza si avverte prima e dopo l’intervento in sala operatoria. Durante l’intervento stesso l’adrenalina ti tiene sveglio e lucido. Certo, in caso di urgenze lo stress è ancora più alto rispetto agli interventi programmati, ma in qualche maniera diventa un’abitudine.”

Il paziente per il Dr Sfascia è “una persona che ha un bisogno al quale bisogna rispondere con il massimo della prestazione in condizioni date. Per il paziente non si ammettono distinzioni, non ci sono ricchi e poveri, cattolici e mussulmani, e quando si interviene sulle sue condizioni di salute lo si pensa come un familiare, un nonno, una sorella, un padre.” Stefano ha un impegno anche istituzionale a Camerino, a fianco del sindaco Sborgia e questo è un altro modo per prendersi cura della città che l’ha adottato. Amante delle camminate in montagna, trova il suo spazio rigenerante nella natura, nel verde. “Più vado in alto più i problemi restano in basso, avverto la qualità del respiro e l’effetto liberatorio.” L’8 marzo scorso, alle 12,30, il sindaco di Camerino viene convocato in ospedale per ricevere la comunicazione della riconversione dell’ospedale stesso in Covid center. Stefano, qual è stata l’emozione prevalente di quel momento?

Sconcerto e paura, qualcuno ha anche pianto per il timore della propria vita e dei propri cari. E’ stato, nei primi minuti, come iniziare una lotta contro qualcosa che non conosci. Nessuno, e sottolineo nessuno degli operatori si è tirato indietro, però. Tutti abbiamo affrontato questa paura a testa bassa, restando legati alla nostra missione e l’ospedale di Camerino ha dimostrato la sua forza. Non siamo stati degli eroi, ma professionisti che hanno fatto il loro dovere fondato su un giuramento. E’ il nostro compito. Quello che chiederei è il riconoscimento della nostra professionalità e delle nostre eccellenze sempre e non solo nelle emergenze sanitarie. Proprio le nostre eccellenze sono il punto da cui ripartire, potenziandole in modo da poter esprimere al massimo le professionalità.” “Sono orgoglioso di Camerino. Gli uomini della montagna sono fatti così”. Stefano Sfascia


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“Mappi 16” la nuova app di storie, memorie e proposte che nascono direttamente dai cittadini

Quante volte sentiamo le parole come “cittadinanza attiva”, “partecipazione” e “ascolto della comunità”, ci sembrano sempre poco applicabili e siamo portati a delegare altri. Ma possiamo essere noi stessi agenti di cambiamento e proporre nuove idee sostenibili e rigenerative per il nostro territorio? Come si può fare? Un nuovo strumento ora è disponibile: MAPPI 16! È un’App gratuita, frutto di mesi di lavoro di gruppo, scaricabile sul proprio telefono tramite i Playstore. In maniera semplice e intuitiva si possono MAPPARE e condividere fotografie, video, registrazioni audio, documenti scritti, che raccontano storie di vita ed esperienze significative nei luoghi di Tolentino e nei restanti 14 comuni limitrofi dell’ATS 16. Si può anche scegliere di valorizzare un luogo, offrendo la propria idea. Artigiani, imprenditori e contadino, giovani, adulti e anziani, politici e semplici cittadini, tutti insomma possono arricchire e scoprire Mappi 16, per generare insieme e con semplicità un “disegno partecipato” della città e del territorio. È interessante sapere come gli altri vedono i luoghi dove noi stessi abitiamo quotidianamente e scoprire no-

vità e ricordi del passato. Il materiale raccolto sarà presentato inoltre in un evento pubblico e workshop presso il nuovo spazio “Fabrica City” a Tolentino. Lo scopo del workshop sarà quello di individuare, proporre e generare INSIEME azioni di rigenerazione della comunità colpita dal sisma e non solo. All’interno di MAPPI 16, nel menù principale, troverete anche una breve INDAGINE per misurare l’appartenenza locale, la responsabilità collettiva e la ripartenza. Per il gruppo che sta lavorando a questo progetto sono dati molto utili che verranno poi riportati e riletti insieme durante l’evento pubblico. Accanto all’utilizzo di MAPPI è possibile attivare, come è stato già fatto prima dell’emergenza COVID19, INCONTRI DI ZONA, partecipativi e tematici, dove, con l’aiuto di facilitatori qualificati, è possibile studiare i dati raccolti ed elaborare idee, ipotesi progettuali e proposte da condividere con enti pubblici e privati. Tutti possono aderire chiedendo l’incontro: associazioni, enti, cittadini organizzati, condomini, ma anche singoli privati. L’App “MAPPI 16” è nata da un percorso di cittadinanza attiva, avviato all’interno del progetto “Fabrica City” con il supporto, sia economico che dei professionisti, dall’“Ambito Territoriale Sociale 16”, grazie al contributo della Regione Marche e del “Di-

partimento della Gioventù e Servizio Civile Nazionale - Villaggio Giovani”. Partendo da Tolentino, MAPPI 16 sarà promossa in tutto territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio. Potete scaricare l’App attraverso il link: www.mappi.fabricacity.org. MAPPI anche tu! Inizia ora. NEWS: Approvate le linee guida per la riapertura dei centri estivi e Programma di Riapertura dei Servizi Sociali e Sociosanitari sospesi per pandemia COVID-19, quale contributo locale all’adozione del Piano Territoriale Regionale richiesto dalla Regione stessa ai sensi dell’art. 8 del dpcm 26 aprile 2020 relativo le “misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale. Per maggiori informazioni www. ats16.it. CONTATTI: Ambito Territoriale Sociale XVI Tel. 0733.656336 Email: ambitoXVI@montiazzurri.it


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di Carla Passacantando

IL PREMIO “VOLER BENE ALL’ITALIA” A SIMONELLI GROUP Ai tempi del coronavirus c’è la Simonelli Group che continua a conquistare riconoscimenti. L’azienda, leader nel settore delle macchine da caffè, è tra i vincitori della prima edizione del premio “Voler bene all’Italia”, istituito da Legambiente, per dare pubblico riconoscimento a quelle realtà di tutto il paese che guardano al futuro dei borghi italiani, puntando su innovazione, sostenibilità e tutela del territorio. L’azienda di Belforte del Chienti è l’unica realtà marchigiana cui è stato assegnato il riconoscimento e anche l’unica realtà imprenditoriale tra i dieci premiati di quest’anno: piccoli comuni, scuole e parchi. Ecco la motivazione del premio conferito: “l’azienda che produce macchine da caffè famose in tutto il mondo, ha nel suo “dna” il territorio. Sin da quando essa è stata costituita nonostante abbia sedi in Nord America, Asia (Singapore) e in Europa (Francia ed Inghilterra), non è mai venuto meno il diretto sostegno al proprio comprensorio. Ha sede nell’entroterra marchigiano, a Belforte del Chienti, piccolo comune collinare con meno di 2.000 abitanti, assumendo manodopera locale, che negli anni è più che decuplicata ed ha dato pieno sostegno durante il periodo di recovery del lockdown. In piena pandemia, appena la Regione Marche ha individuato a marzo il vicino ospedale di Camerino come “ospedale covid”, Simonelli Group ha compiuto una donazione all’azienda sanitaria finalizzata all’acquisto di particolare strumentazione sanitaria per l’Uni-

tà operativa di rianimazione. Inoltre prima ancora che giungessero disposizioni governative in tale senso, l’azienda ha adottato sul luogo di lavoro procedure di cautela particolarmente stringenti a salvaguardia di tutto il personale ed ha stipulato a favore di quest’ultimo una speciale polizza assicurativa denominata Polizza Covid19”. Nando Ottavi, presidente di Simonelli Group, ricorda come l’azienda abbia sempre rinunciato a trasferirsi verso zone vicine alle grandi vie di comunicazione, preferendo investire nell’entroterra maceratese, dove è possibile assicurarsi l’investimento più prezioso, quello sul “capitale umano”. «A determinare la nostra ferma volontà di concentrare a Belforte del Chienti tutta la produzione – afferma Ottavi - sono i valori della gente di questi paesi. Un territorio che esprime vere eccellenze sotto il profilo professionale, umano ed etico, con un forte attaccamento al lavoro e all’azienda, dove tutti possono vedere una ‘seconda famiglia’. È grazie a questi valori che Simonelli Group ha sempre posto tra i suoi obiettivi la necessità di dare occupazione all’entroterra, contribuendo a frenare lo spopolamento e, nello stesso tempo, valorizzare le potenzialità di questo territorio che ha saputo conservare nel tempo la bellezza del paesaggio e la caratteristica dei centri storici, tanto da costituire nel loro complesso una sorta di museo a cielo aperto.» Ai tempi dell’emergenza coronavirus la Simonelli Group ha

bloccato l’attività per quattro settimane, dal 15 marzo al 15 aprile. «Abbiamo cercato già da febbraio – continua Ottavi - di utilizzare un protocollo per la salute dei dipendenti che poi è diventato anche nazionale perché è stato concordato con i sindacati. Abbiamo fatto il possibile affinché si potesse operare in sicurezza. Alcuni dipendenti lavorano ancora oggi in smart working per contattare i tanti clienti di 124 paesi. Nel mese di maggio è iniziato ad arrivare qualche ordine, così aspettiamo giugno per capire se possiamo stare tranquilli fino a fine anno. Dal punto di vista economico non abbiamo avuto grosse difficoltà, l’azienda non ha fatto ricorso a sovvenzioni statali e neanche alla cassa integrazione. Abbiamo il vecchio stabilimento inagibile a causa del sisma così operiamo nel centro direzionale che abbiamo aperto un anno dopo il terremoto e uno

stabile di altri 6mila metri che abbiamo dalla fine del 2019. Vorremmo recuperare il vecchio stabilimento, che ospita l’archivio, entro il 2021, perché abbiamo bisogno di spazi. Purtroppo le difficoltà ci sono, la crisi c’è. Ci auguriamo che il 2020 possa essere un anno di transazione, di chiuderlo con meno fatturato, ma in positivo Speriamo nel rilancio del 2021 e di riprendere la strada che abbiamo percorso negli ultimi 20 anni. Il bilancio al 31 dicembre, comunque, si dovrebbe chiudere con un aumento del fatturato di oltre il 10%.» L’azienda all’inizio dell’anno ha continuato a dare occupazione. Tre persone sono state assunte nel settore commerciale, ma ora in seguito all’emergenza covid-19 sono un ufficio cosi lavorano al telefono, ma se potessero andare sul posto gli ordini sarebbero superiori. Attualmente la Simonelli Group ha 130 dipendenti, ma ci sono tanti artigiani del terziario che lavorano per l’azienda.

Prince: ritratto a matita di Fabrizio Cotogno per celebrare il quarto anniversario della morte

Prince, ritratto a matita, 30 x 30 cm

«La mia musica ti dirà più cose su di me meglio di quanto potrò mai fare io». Prince Rogers Nelson, in arte Prince, non era solo un geniale musicista in grado di creare capolavori musicali senza tempo, ma era anche un essere illuminato che non aveva paura di esprimersi in un modo che sfidava le regole della società, edonista sfrontato, sensuale e dallo sguardo profondo. Era un virtuoso delle chitarre, delle tastiere ed è stato un grande creatore di musica funk, rock e pop. Nel ritratto di Prince ho fatto un primissimo piano per mettere in risalto il suo sguardo profondo ed ipnotico. «Ho disegnato sempre, sin da bambino. Il disegno è sempre stata la mia via di fuga, di evasione. Mi rende libero, mi calma, mi fa viaggiare in un mondo nel quale siamo presenti solo io e il disegno. E le ore volano». «Divido visivamente i lineamenti del viso, li studio e poi li rimetto insieme come tanti pezzi di un puzzle. Questo metodo di creazione mi aiu-

ta a capire le espressioni e mi aiuta anche ad apprezzare il lungo processo che ogni ritratto richiede». «Quando disegno non voglio solo ricercare la somiglianza con il modello ritratto, ma aggiungere anche le sensazioni, le emozioni che il modello suscita in me». «I miei lavori sono realizzati a grafite su carta (con matite che vanno dalla 6H alla 8B). Ho sempre amato la matita, strumento semplice, ma di straordinaria adattabilità: variando la durezza della mina, la pressione sul foglio, l’inclinazione della punta, si possono ottenere molteplici risultati, un’infinità di sfumature ed emozioni. Disegnando linee continue o interrotte, morbide o rigide, leggere o marcate, si possono rappresentare stati d’animo, emozioni, sensazioni, delineando la realtà in modo personale e originale». Fabrizio Cotogno


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INVECE DI DIRE… PROVA A DIRE… (PARTE 1) Pillole di pedagogia di Laura Nardi

Quante volte ci è capitato di ascoltare o dire frasi del tipo: “fa sempre il contrario di quello che gli dico!” oppure “se non fai questo niente tv per una settimana!”, “Si fa così perché lo dico io!”. E quante volte vi capita di dire: “Avevo giurato che non avrei mai fatto come i miei genitori!!!” Obiettivo di questo articolo è: come costruire una relazione collaborativa con tuo figlio o tua figlia senza passare per minaccia né ricatto, perché dire: “se fai questo ti do una sculacciata” oppure “smettila o vedrai come mi arrabbio!!” è una minaccia (per non parlare di quei poveri lupi cattivi che vengono in aiuto di genitori sull’orlo di una crisi di nervi), e dire: “se vuoi questo devi fare quello” è un ricatto. Non ci scandalizziamo per i termini che sto usando, perché questo sono: minaccia e ricatto. Questo è il momento di scegliere: voglio educare mio/a figlio/a a minacciare e ricattare? Oppure desidero che mio/a figlio/a possa instaurare rapporti di collaborazione con le persone che incontra? Vivere legami in cui c’ uno che comanda e che subisce oppure basati su un rispetto reciproco? Iniziamo da una domanda: se uno si avvicina a me e mi dice: “guarda che mi arrabbio eh!? Come risponderemmo? Probabilmente “fai tre fatiche!”…ecco, questo è esatta-

mente quello che ci vorrebbero risponderci i nostri figli, ma nella maggior parte dei casi sono molto educati, ci amano, e ci accontentano, o al massimo si oppongono. “Cosa posso fare dunque per farmi ascoltare da mio figlio?”, perché il focus non è sul fatto che il bambino non ascolta, ma cosa posso fare per modificare la situazione? L’adulto deve ricordare che di fronte a sé c’è un bambino che prova sentimenti ed emozioni con la stessa intensità degli adulti, ma senza filtri. È importante dunque fronteggiare le situazioni critiche con pazienza, comprensione, incoraggiamento, i modi per capirci che generalmente abbiamo con chi è “fuori casa” (colleghi, clienti, ecc) ai quali non diremmo mai “basta!”, “piantala!”, “non fare capricci!”, “sei un monello!”. Una persona che si sente compresa, accettata, non ha bisogno di opporsi e di mettersi sulla difensiva. Cambiare qualcosa di ciò che diciamo, come lo diciamo, può fare la differenza. In un rapporto non è “cosa dici” ma “come lo dici” a fare la differenza. Cosa puoi fare per sentirti ascoltato: 1. Abbassare il tono di voce: se urli verrai ascoltato meno. Le urla generano rumore e confusione mentale al bambino. Parlare a bassa voce catalizza l’attenzione del bambino, che per ascoltarci deve smettere di fare qualsiasi cosa, si bloccherà, per indirizzare tutta la sua attenzione ed energia verso il messaggio che gli stiamo inviando. 2. Usa un tono di voce calmo e

pacato. Tu sei in grado di accettare il consiglio di chi te lo dice urlando?. 3. Abbassatevi all’altezza di vostro figlio o prendetelo in braccio, in modo che gli occhi siano sullo stesso piano. In caso di figli adolescenti o preadolescenti provate a mettere una mano sulla sua spalla mentre gli parlate, con un tocco deciso e fermo. 4. Semplifichiamo il messaggio. Frasi elaborate rischiano di far perdere l’attenzione dell’altro. Adotta frasi semplici, dirette, con un linguaggio adatto all’età, ma evitiamo di usare parole come “bau bau” o che fa riferimento a una lingua che non esiste. 5. Evitiamo sermoni. Chiediamoci prima che cosa voglio, quale è il mio bisogno e andiamo dritti al punto. Facciamo “goal” senza inutili giri di parole. 6. Specifica cosa vuoi che il bambino faccia non il contrario. Invece di dire: “non andare in mezzo alla strada” prova a dire “stai sul marciapiede”. Invece di dire: “non tornare tardi” è più efficace “Ci vediamo alle 18, in punto.” (Questo funziona anche con gli adulti) 7. Prenditi un tempo e uno spazio se devi comunicare, spie-

gare o raccontare qualcosa di importante. Chiedere “hai tempo di ascoltarmi?” vi garantisce di sapere se l’altro è disposto ad ascoltarvi e non vi espone alla frustrazione che spesso si trasforma in rabbia verso l’altro perché non vi siete sentiti ascoltati. Queste semplici, e non esaustive, strategie sono praticabili da subito, sta a te scegliere se iniziare. Puoi cambiare il modo di sentirti in relazione con l’altro da te, ma nessuno può agire al posto tuo. All’inizio sarà difficile e per niente naturale ma se sarete costanti diventerà automatico e pian piano vi sentirete più spontanei. Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché i tuoi pensieri diventano le tue parole. Fai attenzione alle tue parole, perché le tue parole diventano le tue azioni. Fai attenzione alle tue azioni, perché le tue azioni diventano le tue abitudini. Fai attenzione alle tue abitudini, perché le tue abitudini diventano il tuo carattere. Fai attenzione al tuo carattere, perché il tuo carattere diventa il tuo destino. (Lao Tsu)


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CONTRIBUTI ECONOMICI E POSSIBILITÀ DI INSTALLARE DEHOR PER BAR, RISTORANTI E PIZZERIE A partire dal 18 Maggio, data nella quale il Governo ha annunciato le riaperture di gran parte delle attività, l’Ufficio Commercio, che ringraziamo pubblicamente utilizzando questo spazio, ha iniziato a lavorare su spinta dell’Amministrazione Comunale per mano del Consigliere Delegato al Commercio Andrea Crocenzi, ad una serie di provvedimenti volti ad aiutare, per quanto possibile, le attività di somministrazione in genere, che più di tante altre si sono viste stravolgere il loro modo di intendere il lavoro. Distanze, posti limitati, sanificazione costante sono diventati dei capi saldi in questa fase di convivenza con il Virus e abbiamo ritenuto che, seppur in maniera non preponderante perché i provvedimenti pesanti possono essere presi solo a livello governativo centrale (per una pura motivazione economica), avremmo dovuto aiutare in tutti i modi possibili le attività a sopravvivere e superare anche questa ennesima tempesta. Durante lo scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato la modifica del regolamento delle somministrazioni prevedendo la possibilità per gli operatori di installare un dehor, anche dal lato opposto della loro attività commerciale; con questa opportunità infatti i bar, i ristoranti, le pizzerie, qualora non avessero spazio davanti alle loro vetrine o al loro ingresso, potranno, (previo parere dei Vigili Urbani che devono appurare che vi siano tutti i requisiti per mantenere la sicurezza dei pedoni, dei clienti e delle auto), installare la struttura dove posizionare i propri tavoli e le relative sedute.

Il contributo previsto per le domande ammesse degli esercenti di somministrazione di alimenti e bevande è pari : •

130,00 €/mq per le nuove realizzazioni di pedana E copertura di dehor, fino ad un massimo complessivo per ciascun operatore di € 1.000,00;

70,00 €/mq per le nuove realizzazioni di pedana O copertura di dehor, fino ad un massimo complessivo per ciascun operatore di € 1.000,00;

35,00 €/mq per l’ampliamento o l’adeguamento di dehor esistenti all’attuale normativa di contrasto alla diffusione del COVID-19;

Inoltre per quanto concerne le attività artigianali che svolgono la vendita al dettaglio, nel luogo di produzione, dei propri prodotti alimentari le quali intendano allestire strutture su spazi pubblici è previsto un contributo una tantum di € 400,00 per ciascun operatore economico. Il contributo è concesso a condizione che le spese siano sostenute e pagate a partire dal 01.01.2020. Abbiamo impiegato un po’ più di tempo nella redazione del presente bando perché abbiamo ritenuto necessario colloquiare anche con l’Assessorato all’Urbanistica e quindi con Fausto Pezzanesi in quanto insieme all’Architetto Rosita Baldassarri, sta lavorando alla redazione del piano del centro storico e non si potevano non considerare elementi fondamentali come quelli del decoro urbano in quanto dare contributi per realizzare i dehors senza però fornire delle linee guida su come scegliere i materiali o realizzare i manufatti ci avrebbe messo nelle condizioni di rischiare di avere delle strutture non in armonia con il contesto storico e urbano rischiando quindi di ottenere elementi tutt’altro che decorativi.

Il provvedimento del quale andiamo particolarmente fieri, tuttavia, è quello che riguarda i contributi per gli operatori economici che esercitano attività di somministrazione di alimenti e bevande o delle attività artigiane che vendono al dettaglio i propri prodotti alimentari. La concessione del contributo prevede la copertura totale o parziale delle spese che le attività hanno sostenuto o andranno a sostenere al fine di attuare e rispettare le vigenti normative imposte per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso. Le istanze, corredate della documentazione di cui all’art. 8, potranno essere presentate dalle ore 00:00 del giorno Possono presentare domanda gli imprenditori o le società 18.06.2020 e entro e non oltre le ore 00:00 del 31.07.2020, che svolgono l’attività nell’ambito del territorio comunale esclusivamente per via telematica, al seguente indirizzo di e che vogliano allestire dei dehors per permettere ai propri posta elettronica certificata del Comune di Tolentino: clienti la degustazione anche fuori dal locale. comune.tolentino.suap@emarche.it indicando nell’oggetto “ Bando di concessione contributi a causa del COVID-19”. Possono presentare l’istanza, inoltre, anche pizzerie al taglio, rosticcerie, pasticcerie, gastronomie, gelaterie, piadine- Discorso leggermente diverso per via della Pace, dove esirie, panifici, kebab che intendono allestire strutture su spazi stono delle condizioni di viabilità tali, ma anche un elevapubblici: to numero di attività di somministrazioni molto vicine tra di Il criterio con il quale verrà stilata la graduatoria, sarà il se- loro, che non consentono un’installazione di de hors che non guente: tenga conto di determinate accortezze. verrà data priorità alle domande delle attività artigianali che svolgono la vendita al dettaglio nel luogo di produzione; E’ per questo motivo che l’Amministrazione Comunale sta lasuccessivamente verrà favorito l’operatore economico che vorando ad un decoro urbano particolare che tuttavia possa esercita l’attività di somministrazione di alimenti e bevande essere utilizzato da quelle attività di somministrazione per che intenda realizzare ex novo il dehor ed infine l’operatore posizionare i propri tavoli e i propri ombrelloni in maniera economico che dovrà ampliare o regolarizzare il dehor esi- tale da non intralciare il passaggio dei mezzi di sicurezza o stente all’attuale normativa di contrasto alla diffusione del dei pedoni. COVID-19, TENENDO IN OGNI CASO CONTO DELL’ORDINE Quelle attività non saranno ammesse ai contributi del bando CRONOLOGICO DI ARRIVO DELLE ISTANZE. di cui sopra.


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CENTRI ESTIVI PER BAMBINI Durante la quarantena l’Amministrazione Comunale si è soffermata su alcuni temi fondamentali da seguire e uno su tutti è stato quella dello riapertura degli asili. Tantissime famiglie ci hanno chiesto aiuto e noi ci siamo sentiti di combattere la loro stessa battaglia. Il lavoro e le aziende, seppur a fatica, sono ripartiti e tanti genitori sono stati chiamati a riprendere le loro mansioni con una situazione ulteriore da gestire: i figli. Le scuole chiuse e l’annullamento di tutte le attività sociali infatti, hanno fatto sì che i figli più o meno grandi, si ritrovassero nelle loro case e non tutti sono così adulti da poter badare a loro stessi. Ci siamo ampiamente espressi sul discorso delle baby sitter o su quello dei congedi parentali proposti dal governo e ci siamo sentiti di fornire un’alternativa percorribile a delle soluzioni che non sono sufficienti. Le Istituzioni sopra di noi, che ringraziamo, hanno accolto il nostro appello fatto già nel mese di aprile e dopo settimane intense di lavoro abbiamo finalmente portato a casa un grande risultato, che non è una vittoria della politica, ma è una vittoria delle famiglie. Lunedì 15 giugno abbiamo aperto i centri estivi presso il nostro plesso Rodari King e le iscrizioni hanno toccato quota 180. Un boom di richieste che ci ha fatto capire che stavamo facendo il passo giusto. Lunedì 22 giugno apriamo i nostri nidi d’infanzia e questo completa un lavoro capillare che doveva riguardare tutti i bambini, anche i più piccoli. Non possiamo dimenticare l’altro nostro centro estivo, l’ormai famoso e conosciuto “Agricampus”, che aprirà quest’anno le porte del Castello della Rancia, con spazi rinnovati e collaborazioni nuove: l’Associazione Tolentino Arte & Cultura infatti sarà un “main partner” nella gestione del Campus. È nostra intenzione convocare anche tutte le Associazioni che a vario titolo si sono offerte per collaborare con propri centri estivi; quest’anno le dinamiche organizzative saranno certamente diverse e certamente più complicate, soprattutto per loro, ma non possiamo non ascoltare chi, con profonda volontà, si mette in gioco per offrire un valido aiuto a famiglie, bambini e ragazzi, ma anche alla macchina comunale. Approfittiamo di questo spazio gentilmente concessoci da Press News per fare dei ringraziamenti: in questa ulteriore fase emergenziale che ci siamo trovati a gestire, superato lo smarrimento delle primissime ore, abbiamo avuto l’ennesima prova di coraggio da parte degli uffici comunali e degli operai. Tutti insieme hanno apportato il loro contributo, ognuno come poteva, per fronteggiare un nemico invisibile, ma terribilmente subdolo, non dimenticando tuttavia la gestione dell’ordinario, la prosecuzione delle progettualità e della ricostruzione post-sisma. A loro il nostro grazie sentito, anche a nome della città. Il Sindaco e L’Amministrazione Comunale


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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DELLA GIUNTA MUNICIPALE

Con atto n.140 del 26 maggio 2020 la Giunta municipale ha deliberato che i centri per l’infanzia privati del Comune di Tolentino organizzano attività estive per minori nella fascia d’età dai 3 agli 11 anni, dal 15 giugno al 28 agosto 2020. I centri estivi vengono ospitati al plesso di proprietà comunale King e Rodari dell’Istituto comprensivo “Lucatelli”. Il comune di Tolentino si limita a mettere a disposizione gli spazi interni ed esterni, i prodotti per la sanificazione, le utenze e il servizio mensa dietro il rimborso di 6,50 euro a pasto. I titolari dei centri infanzia privati nell’assumersi la responsabilità dell’organizzazione provvedono all’accoglienza, all’organizzazione delle attività ludiche e alla sanificazione degli ambienti e delle attrezzature utilizzate. Si impegnano ad utilizzare, per la realizzazione delle attività estive, personale con qualifica e in numero adeguato in relazione ai bambini coinvolti, secondo le disposizioni vigenti in materia a livello regionale e nazionale, oltre che secondo quanto previsto dai provvedimenti per la gestione dell’emergenza da Covid e a collaborare con cooperative esperte nel settore per l’individuazione del personale in questione. Si impegnano anche ad effettuare una pre-iscrizione ai fini dell’individuazione del numero dei bambini che frequentano il centro estivo, così da essere preparati ad accoglierli in sicurezza e rispettando tutte le norme impartite, nonché ad accogliere minori in situazioni legate a bisogni specifici, diversamente abili, con disagio sociale e/o economico, segnalati dall’Ufficio servizi sociali. Con delibera n.139 la Giunta municipale ha dato mandato all’area segreteria – Ufficio servizi culturali, turistici e del tempo libero di procedere alle azioni finalizzate alla riapertura dei musei in l’ottemperanza alle linee guida del Governo di contrasto al coronavirus. per garantire la sicurezza degli operatori e dei visitatori nelle strutture. La spesa prevista per tali azioni è quantificata in 15mila euro al capitolo 572 “Spese per manifestazioni culturali”. E’ stata disposta così la riapertura dei musei civici di Tolentino dal 30 maggio, ad esclusione del Museo civico archeologico “Aristide Gentiloni Silverj” al Castello della Rancia interessato dalle operazioni di manutenzione e sistemazione. E’ stato stabilito che l’ingresso ai musei di Tolentino sarà gratuito

fino al prossimo 27 giugno e che l’incentivo di cui all’art.5 dell’accordo di collaborazione con l’associazione Tolentino arte e cultura per la gestione dei musei venga riconosciuto a quest’ultima calcolando l’incasso totale dei dodici mesi, luglio 2019/giugno 2020, in ragione del doppio di quanto ottenuto nel periodo luglio/dicembre 2019, pari a 11.184,90 euro come indicato nel report prodotto dal gestore. L’Unione nazionale enalcaccia pesca e tiro, sezione di Tolentino, in collaborazione con altre associazioni venatorie della città, ha provveduto con propri mezzi e spese a munire di recinzione elettrificata l’area in affitto di contrada Rosciano, dove svolge la propria attività venatoria e di addestramento cani, con allevamento di lepri e cinghiali. Per i lavori realizzati, l’associazione ha richiesto al comune un contributo economico a parziale sostegno delle spese sostenute. E così la Giunta municipale con delibera n.138 del 22 maggio 2020 ha ritenuto di poter aderire alla richiesta di contributo pari a 250 euro da parte dell’Unione nazionale enalcacca pesca e tiro della sezione di Tolentino, in considerazione del fatto che l’associazione ha il fine di curare e promuovere l’attività della caccia, della pesca sportiva, del tiro al volo, partecipando a manifestazioni sportivo-dilettantistiche di caccia, pesca e tiro. Inoltre si occupa di cinofilia e di attività di vigilanza venatoria e ittica, perseguendo anche finalità di difesa ambientale con particolare riguardo agli habitat naturali. Tutte queste attività sportive annoverano, a Tolentino e nel territorio, numerosi appassionati. A seguito dell’emergenza sanitaria gli esercizi di commercio e le attività artigiane in genere hanno dovuto per un rilevante arco temporale sospendere le loro attività subendo un innegabile danno economico. A tal proposito la Giunta municipale ha approvare un atto di indirizzo per l’indizione e pubblicazione di un avviso pubblico al fine della concessione di contributi alle attività di somministrazione di alimenti e bevande che intendono allestire dehor su suolo pubblico. Inoltre, visto che i medesimi effetti economici negativi hanno riguardato anche le attività artigianali che svolgono la vendita al dettaglio nel luogo di produzione dei propri prodotti alimentari, pizzerie al taglio, gelaterie, è stato ritenuto opportuno estendere la misura del beneficio anche a queste ultime attività artigiane, le quali hanno dovuto affrontare o sono prossime a sostenere le innumerevoli spese per l’adeguamento dei loro esercizi alla normativa vigente per fronteggiare l’emergenza ancora in corso. Le predette misure sono anche

dirette a mantenere inalterata per quanto possibile la capacità ricettiva delle suddette attività, fortemente ridotta dalla norme di distanziamento sociale, ed inoltre a garantire al pubblico una quantità immutata di spazi ove fruire dei servizi offerti. La Giunta municipale con atto n.137 ha approvato tale atto. I contributi avranno ad oggetto la realizzazione di dehors da parte delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché la realizzazione di strutture su spazi pubblici da parte degli esercizi artigianali che svolgono la vendita al dettaglio nel luogo di produzione dei propri prodotti alimentari. Saranno ammissibili le spese concernenti la realizzazione di dehors sostenute a decorrere dal primo gennaio 2020. Il contributo sarà commisurato all’estensione del dehor o delle altre strutture installate su aree pubbliche. I dehors da installare, al fine di garantire uniformità, dovranno seguire dei parametri tecnici ed estetici comuni che verranno individuati nel bando pubblico. Qualora vi siano due o più attività aventi diritto al contributo che distino meno di 15 metri l’una dall’altra, dovrà essere predisposto un progetto unitario condiviso con i richiedenti. Con atto n.135 del 18 maggio 2020 è stato deliberato di sottoscrivere il protocollo di intesa per la creazione del Sistema territoriale delle biblioteche comunali maceratesi in rete finalizzato alla promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario e alla realizzazione di azioni e al raggiungimento di obiettivi comuni in materia di servizi al pubblico, tutela, catalogazione, valorizzazione e promozione del libro, delle raccolte delle biblioteche aderenti e della lettura. Si è deciso anche di partecipare al bando Mibact con scadenza 30 maggio 2020, per il fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario in qualità di capofila del Sistema territoriale delle biblioteche comunali maceratesi in rete sia per il coordinamento delle attività condivise con i comuni sia per la gestione dell’eventuale contributo erogato. Con delibera n.134 sono state stabilite le modalità per la presentazione delle pratiche edilizie digitali anche ai fini della loro ricevibilità da parte del Sue, Sportello unico per l’edilizia, la sola presentazione digitale della pratica sul portale il cui banner di collegamento denominato “Urbanistica pratiche online” è presente sul sito istituzionale dell’ente, che sarà ritenuta quale unica valida agli effetti dei termini di legge, con decorrenza 11 giugno 2020. Si è stabilito che nel periodo transitorio tra l’approvazione della delibera ed il 10 giugno 2020

compreso, le pratiche edilizie, in alternativa al portale il cui banner di collegamento denominato “Urbanistica pratiche online” è presente sul sito istituzionale dell’ente, potranno essere presentate o tramite pec all’indirizzo comune. tolentino.mc@legalmail.it in formato pdf firmato digitalmente o direttamente all’ufficio protocollo, con la consueta consegna della copia cartacea. Con atto n.133 la Giunta municipale ha approvato il progetto esecutivo dei lavori “Via Nazionale - lavori consolidamento muro di contenimento, lato ovest”, redatto dall’ingegnere Stefano Foglia il cui quadro economico ammonta ad un importo complessivo di 200.000 euro. Il responsabile del procedimento è l’ingegnere Nadia Marozzi, nominato con determinazione dirigenziale 340 del 7 aprile .2020. Si è deciso di inviare il provvedimento all’Anas per quanto di competenza, al fine di richiedere il dispositivo di coerenza. La relativa spesa verrà finanziata con imputazione al capitolo 1066/8 del bilancio 2020. Con delibera n.132 la Giunta municipale ha autorizzato la concessione in comodato gratuito alle seguenti associazioni per la durata di un anno, eventualmente rinnovabile, dei seguenti locali che sono nelle disponibilità dell’ente: a) all’associazione Tolentino Arte e Cultura, quale sede associativa, fino alla scadenza della convenzione in vigore, una porzione dei locali dei quali l’ente dispone in via Parisani, lato cortile, e precisamente identificati catastalmente al foglio 106 particella 646; b) al Consorzio volontario per la tutela del cappelletto di Tolentino, consorzio senza scopo di lucro, il box presso il mercato coperto sito in piazza Martiri di Montalto, identificato catastalmente al foglio n.106 particella n.34 sub7 per un totale di circa 20 metri quadrati, da utilizzare quale sede stabile in cui l’associazione può svolgere la propria attività; c) alla società sportiva “Asd Cantine riunite csi” il box al mercato coperto sito in piazza Martiri di Montalto, distinto catastalmente al foglio 106 particella 34, sub.6 di 17 metri quadrati circa, da utilizzare quale sede stabile in cui la società sportiva può svolgere la propria attività. Si è stabilito, altresì, che la concessione dei comodati in questione viene subordinata alle seguenti condizioni: concessione dei locali allo stato di fatto e di diritto in cui si trovano; obbligo dei comodatari di ripulire e conservare in stato decoroso gli spazi oggetto di concessione, nonché di provvedere ad un adeguato utilizzo e manutenzione dell’apparato per l’apertura con particolare dispositivo colonna sali-scendi ove presente; possibilità per il comune di Tolentino di esigere l’immediata


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restituzione dei locali, prima della scadenza convenuta, in caso di imprevista ed urgente necessità legata a motivi di interesse pubblico, senza che il beneficiario abbia nulla a che pretendere; obbligo dei comodatari di riconsegnare alla scadenza contrattuale o, al momento della disdetta anticipata, gli spazi oggetto di concessione in stato decoroso, liberi da ogni cosa; sono a carico dei comodatari le spese di pulizia e di manutenzione ordinaria degli immobili, mentre gli eventuali interventi di manutenzione straordinaria devono essere preventivamente autorizzati dall’Amministrazione comunale; i comodatari rispondono dei danni eventualmente arrecati ai locali o a terzi nell’esercizio della propria attività o conseguenti ad uso dello spazio diverso da quello convenuto, sollevando il comune di Tolentino da qualsiasi responsabilità. La Giunta municipale ha deciso di demandare al dirigente responsabile del settore economico-finanziario, Paolo Bini, l’adozione di tutti gli atti conseguenti e necessari a dare attuazione alla deliberazione. L’Amministrazione comunale sta provvedendo ad allestire e aprire al pubblico una nuova sede espositiva museale in via Parisani, dove sarà esposta una parte consistente degli arredi del Museo napoleonico di Palazzo Bezzi Parisani, inagibile a causa del sisma, e altri beni culturali di proprietà comunale, secondo un percorso culturale che riguarda numerose eccellenze del patrimonio storicoculturale cittadino. Attualmente sono in via di com-

pletamento le necessarie opere di sistemazione interna dei locali e che è intendimento dell’Amministrazione, con le dovute riserve legate alla crisi sanitaria in corso nel Paese, aprire la mostra, da considerarsi a tutti gli effetti una nuova sede museale, entro il mese di giugno, ponendosi pertanto la questione della sua gestione e apertura al pubblico. Essendo in atto un accordo di collaborazione tra il comune di Tolentino e l’Associazione “Tolentino arte e cultura” per la gestione dei musei della città, tra questi, anche il Museo napoleonico si è ritenuto di procedere all’inserimento di questa nuova struttura nella gestione museale affidata all’associazione. Pertanto la Giunta municipale con atto n.129 del 6 maggio 2020 ha espresso atto di indirizzo per l’affidamento della gestione della nuova sede museale in via Parisani, con decorrenza che sarà stabilita successivamente in accordo tra le parti, all’associazione “Tolentino arte e cultura”, integrando il contributo annuo omnicomprensivo dovuto dal comune per realizzare e sostenere economicamente i costi delle attività programmate con una somma pari a 17.500 euro annui, ferme restando tutte le altre disposizioni previste. Inoltre è stata tenuta in debita considerazione l’emergenza covid19 che presumibilmente e facilmente inciderà in maniera negativa sul flusso turistico in entrata e quindi anche sugli incassi dei musei, potendo così causare una flessione degli stessi relativamente alla nuova mostra in essere e a quelli fino ad oggi attivi e che di conseguenza potrebbero rendersi

necessari degli specifici interventi e quindi si valuteranno, anche di concerto con l’affidataria del servizio relativo alla gestione dei musei, eventuali forme di ristoro ed interventi dovuti proprio alla flessione del flusso turistico cittadino. E’ stato approvato, dalla Giunta municipale con delibera n.127, il progetto esecutivo per l’intervento “Lavori di riqualificazione con miglioramento sismico dell’asilo nido “Il cucciolo”. Il progetto è stato redatto dall’ingegnere Raul Poloni, mentre l’ingegnere Francesca Praghi è stato incaricato per la redazione degli elaborati relativi ai requisiti acustici ed energetici. L’intervento in questione ammonta a complessivi 220.000 euro. La relativa spesa viene finanziata con 70.897 euro attingendo dal capitolo 1020, mentre 52.554,86 con la devoluzione del mutuo da iscrivere a competenza nel bilancio 2020 al capitolo 1230/4 e 96.548,14 con economie di bilancio vincolate nel conto di bilancio 2019 in corso di approvazione. Sta di fatto che nei giorni immediatamente successivi agli eventi sismici, iniziati dal 24 agosto 2016, sono state effettuate verifiche e accertamenti atti a identificare l’entità dei danni riportati dagli edifici pubblici. E l’asilo nido “Il Cucciolo” non ha riportato danni strutturali, così come attestato dai tecnici certificatori della Protezione civile nei due sopralluoghi effettuati il 4 settembre e il 6 novembre 2016. Il comune di Tolentino, comunque, ha comunicato di voler attuare un intervento di riqualificazione

dell’asilo nido “Il Cucciolo” con le risorse attribuite attraverso il decreto del dirigente della Pubblica funzione istruzione, formazione, orientamento e servizi territoriali per la formazione e servizi per il mercato del lavoro n.713 del 20 novembre 2017. A seguito dell’analisi di vulnerabilità dell’edificio comunale in questione, è emersa la possibilità di eseguire degli interventi a medio termine tali da garantire un miglioramento sismico della struttura. Tali lavori saranno finalizzati a migliorare sismicamente l’edificio mediante interventi mirati di bassa invasività e con impegno economico non particolarmente gravoso. Nell’aggiornamento al programma triennale delle opere pubbliche 2019-2021, come adottato con deliberazione della Giunta municipale n.338 del 10 settembre dello scorso anno, approvato con delibera n.84 del 24 ottobre 2019, è stato inserito l’intervento di miglioramento sismico di tale asilo nido per un totale di 220.000 euro. I suddetti lavori sono stati poi riproposti nel Piano triennale delle opere pubbliche 2020-2022, adottato con delibera di Giunta municipale n.434 del 15 novembre 2019. A breve potranno così essere effettuati i lavori di riqualificazione con miglioramento sismico dell’asilo nido “Il Cucciolo”. l’Amministrazione comunale provvederà alla riqualificazione dell’immobile dal punto di vista della sicurezza, al fine di eliminare alcune criticità presenti andando anche a rinnovare la struttura, garantendo una maggiore sicurezza e fruibilità degli ambienti.


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SI TORNA A PARLARE DELL’ASILO NICHOLAS GREEN Nelle scorse settimane a Tolentino si è ritornato a riparlare dell’asilo nido ‘Nicholas Green’ con la proposta dell’amministrazione comunale di una sua ricostruzione per renderlo più sicuro in caso di una nuova scossa sismica. E se esso ha un basso tasso di sismicità è giusto ricostruirlo secondo i nuovi parametri di sicurezza per l’incolumità dei bambini e degli insegnanti. Però non vorremmo che tale operazione nasconda qualcos’altro ampliando la cubatura per qualsiasi altra costruzione; perciò chiediamo che venga ricostruito dove è tuttora, salvaguardando il giardino, dove possano giocare i bambini e non in un altro posto, che costringerebbe i genitori ed i nonni ad altre notevoli difficoltà. Vorremmo che anche per l’asilo nido ‘N.Green’ si possa fare la stessa delibera fatta con l’asilo nido ‘Il Cucciolo’ per la sicurezza della struttura, che ha una vulnerabilità più bassa del ‘N. Green’ senza necessità di abbattimento. Ugualmente non condividiamo la ventilata delocalizzazione del plesso ‘Don Bosco’,

in quanto ci sono comunque i fondi per la ristrutturazione dei plessi scolastici, che potrebbero essere persi in caso di questi possibili spostamenti. Quindi in questo particolare momento, senza voli pindarici, occorre pensare soprattutto a ‘riorganizzare’ subito nuovi spazi nelle strutture scolastiche esistenti, attraverso lavori di edilizia leggera da eseguirsi nel periodo estivo, per accogliere ad inizio anno scolastico i bambini con nuove aule e nuovi spazi più ampi in quanto le lezioni saranno con ‘presenza’ e tutti hanno diritto all’attività didattica. Quindi fin da ora è necessario muoversi con celerità per far sì che si possano creare in sicurezza nuovi locali che possano ospitare tutti gli alunni che hanno diritto allo studio, senza più gravare fisicamente ed economicamente sulle famiglie. Bisogna soprattutto ed immediatamente risolvere la situazione degli istituti superiori ‘Francesco Filelfo’. E’ un invito all’Amministrazione comunale per ragionare insieme ai cittadini per trovare soluzione che non penalizzino gli studenti nel loro diritto allo studio.

Ed in questo fine anno scolastico particolare senza saluti e senza feste di fine anno ci teniamo a salutare gli studenti (dai più piccoli ai più grandi, che hanno festeggiato con creatività i classici ‘100 giorni’) e le loro famiglie per il grande senso civico dimostrato: nonostante tutte le difficoltà incontrate ave-

te mostrato il rispetto per le regole democratiche che vi hanno prospettato per salvaguardare il bene della salute di tutti. Ed a quanti dovranno misurarsi con gli esami un grande ‘in bocca al lupo’, perché l’Italia sa su chi può contare nei momenti di difficoltà.


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CHE FINE HA FATTO IL CAMPUS SCOLASTICO? Da mesi ormai non abbiamo più notizie ufficiali del Campus Scolastico che dovrebbe sorgere in zona Pace. Per ora e per ancora diverso tempo gli studenti di Tolentino, purtroppo, si dovranno accontentare delle gigantografie esposte dalla Giunta Pezzanesi. Dovranno continuare ad avere pazienza, continuare a stare nei locali della quadrilatero. Sono passati quasi quattro anni dal sisma, ma nulla sembra muoversi. Eppure di promesse ne sono state fatte tante, forse troppe e tutte DISATTESE. Come potete vedere e leggere dagli articoli qui sotto, ecco le “false speranze” che il Sindaco ci ha dato in questi 4 anni. Come sempre il nostro Primo Cittadino risponderà che è tutta colpa della burocrazia che attanaglia e colpisce qualsiasi progetto per Tolentino! 30 MARZO 2017: Il Sindaco dichiara che il Campus sarà pronto per l’anno scolastico 2018-2019. CAMPUS A TOLENTINO: “PRONTO IN UN ANNO E MEZZO, SI FARA’ IN ZONA PACE”. “Dovremmo avere la struttura entro massimo un anno e mezzo, quindi pronta per l’inizio dell’anno scolastico 2018-2019” (GIUSEPPE PEZZANESI).

QUELLO CHE OGGI CHIEDIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE E’: IN QUALE ANNO SARA’ PRONTO IL NUOVO CAMPUS???? di Carla Passacantando

UNO SPORTELLO EUROPA PER REPERIRE CONTRIBUTI EUROPEI La città di Tolentino ha un punto di riferimento relativamente alle forme di incentivo riguardanti contributi europei, nazionali e regionali. E’ stato aperto un apposito sportello al pubblico con personale messo a disposizione gratuitamente dalla società Projectfin di Roberta Crocetti, denominato “Sportello Europa”. Con apposita delibera il sindaco e la giunta municipale hanno deciso la concessione in uso condiviso alla suddetta società di una stanza già arredata nei locali al piano primo in piazza Martiri di Montalto. Il comune ha così accolto la proposta di Roberta Crocetti in virtù dei vantaggi che ne deriveranno per l’intera popolazione comunale. La Projectfin di Tolentino, azienda che si occupa di servizi di informazione, consulenza e gestione di contributi europei, ministeriali e regionali nei diversi settori industria, artigianato e agricoltura per imprese e priva-

ti e di riferimento per chiunque voglia intraprendere un’idea progettuale o imprenditoriale, aveva presentato la proposta di collaborazione al comune al fine di sviluppare la conoscenza e la diffusione delle forme di incentivo riguardanti soggetti privati e imprese del territorio stimolando così l’iniziativa imprenditoriale. E aveva chiesto all’Amministrazione comunale di avviare una collaborazione in riferimento all’incentivo ministeriale “Resto al sud” esteso anche al territorio del cosiddetto cratere, territorio danneggiato dal sisma 2016 che ricomprende anche Tolentino. «Ho ritenuto importante di dare per il comune – afferma Roberta Crocetti - un servizio che attualmente non c’è soprattutto a favore delle imprese, ma anche dei cittadini. Credo che sia importante che anche Tolentino abbia un servizio idoneo che possa essere di riferimento dal punto di vista dell’informazione per rendere

consapevole il cittadino e le imprese delle opportunità offerte e quindi da sfruttare.» La collaborazione prevede l’apertura di uno sportello al pubblico, per due mattine o una e un pomeriggio a settimana, con personale messo a disposizione gratuitamente dalla Projectfin. Lo “Sportello Europa” ora è aperto martedì e giovedì mattina, dalle 9.30 alle 12.30 e nei pomeriggi degli stessi giorni su appuntamento, telefonando allo In questi giorni di apertura i cit0733.1620000. tadini hanno principalmente Al fine di evitare l’attesa e la per- chiesto di avere informazioni rimanenza negli uffici per tutta la guardo i nuovi bandi per la riquadurata dell’emergenza sanitaria lificazione e valorizzazione delle è opportuno concordare un ap- imprese artigiane e commerciali: puntamento anche per il mattino. ammodernamento, ristrutturazioLa collaborazione avrà durata di ne e mantenimento dei laboratori un anno, eventualmente rinno- in proprietà o in locazione; nuove vabile da parte dell’Amministra- imprese artigiane; acquisto di imzione comunale, prevedendo, pianti, macchinari, attrezzature, tuttavia la possibilità del comune brevetti; spese per il marketing di recedere dalla convenzione, (brochure, cartellonistica, social previa richiesta di restituzione network, gadget); commercializanticipata dei locali da far perve- zazione dei prodotti; allestimento nire alla Projectfin con almeno 6 punti vendita; acquisto di dehors (comune di Tolentino). mesi di anticipo.


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di Carla Passacantando

DONAZIONI DEL ROTARY DI TOLENTINO PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA COVID-19 Durante l’emergenza coronavirus il Rotary di Tolentino non è stato a guardare, ma ha proseguito la sua attività. Nello spirito rotariano di solidarietà concreta, il club presieduto da Carla Passacantando, è intervenuto e continua a farlo a sostegno della comunità. Diverse sono state le donazioni effettuate nel periodo del lockdown. La prima consegna del sodalizio tolentinate risale all’inizio del mese di marzo e ha riguardato la donazione di tute monouso antistatiche per i medici dell’ospedale di Camerino, individuato proprio in quei giorni centro territoriale per il codiv-19. Con la seconda donazione sono stati consegnati occhiali protettivi per gli operatori della casa di riposo comunale di Treia. La consegna è stata fatta alla Protezione civile comunale di Treia per poi recapitarla alla casa di riposo. Anche la terza consegna del materiale del Rotary di Tolentino è stata fatta a favore di quest’ultima: sono state donate tute monouso per gli operatori. La successiva è stata fatta a favore del Punto di primo inter-

vento dell’ospedale di Tolentino. Sono stati donati sfigmomanometri, apparecchi elettronici per misurare la pressione arteriosa, che facilitano il lavoro degli operatori sanitari e diminuiscono il rischio di contagio e contaminazione degli stessi. Le successive consegne hanno riguardato mascherine ffp2 alla Protezione civile di Tolentino per far fronte all’emergenza ai container dove vivono coloro che hanno perso la casa in seguito al sisma del 2016, all’Asp civica assistenza di Tolentino ex casa di riposo, al comitato di Tolentino della Croce rossa italiana, agli agenti della Polizia locale di Treia, alla casa di riposo di Gagliole e di San Severino Marche. Sono stati poi donati saturimetri e visiere ai medici di Treia. «Il Rotary di Tolentino – afferma Carla Passacantando – durante il lockdown si è impegnato portando il proprio contributo, intervenendo con competenze, aiuti concreti, gesti di solidarietà.» Il sodalizio tolentinate, inoltre, ha contribuito alla raccolta fondi avviata dal Distretto 2090 destinata alla Protezione civile di quattro regioni, Marche,

Abruzzo, Umbria e Molise, per reperire tutti i beni necessari negli ospedali compresi quindi anche quelli marchigiani. Dopo l’incontro “Memoria e ricordi” con l’attore regista Saverio Marconi e la psicologa Laura Cervigni, la festa per festeggiare i 29 anni del club di Tolentino e i 115 del Rotary al Castello della Rancia o scorso febbraio e l’evento “Rotarysolidarity” nel corso del quale sono stati raccolti 4mila euro a favore della casa di riposo di San Severino per l’acquisto di un gruppo elettrogeno per alimentare la residenza protetta, il Rotary di Tolentino ha continuato ad incontrasi virtualmente tramite la piattaforma zoom.

E diverse sono state le tematiche affrontate in particolare sul tema “coronavirus” con medici, imprenditori e Francesco Massi per raccontare la sua esperienza avendo contratto il virus. Sono stati illustrati diversi progetti, dal corso Ryla con Gessica Gattari, allo scambio giovani con Gabriele Tondi, al progetto Global grant in India con Stefano Clementoni al forum distrettuale “Le donne che fanno la differenza” con numerosi personaggi del mondo femminile. Il club ha partecipato anche a incontri a livello nazionale e internazionale con altri club. In questi giorni seguiranno altre donazioni.

FRANCESCA SCATTOLINI: UN’IDEA A FAVORE DELLA SUA CITTA’ Ha messo in campo le sue qualità per aiutare la città, dove vive, nella fase 2 della ripresa, dopo l’emergenza coronavirus. E’ l’architetto Francesca Scattolini di Tuttoarredo che aveva già portato il nome di Tolentino alla ribalta nazionale con la sua elezione a Miss Marche nel 2007. La donna ha lanciato, insieme alla famiglia, l’hashtag #unitipertolentino realizzando alcune colonnine porta dispenser, gel disinfettante per mani e guanti a favore dei commercianti della città. Un’idea nata durante il lockdown che poi è diventata realtà. Sta di fatto che Tuttoarredo, una piccola realtà manifatturiera tolentinate a conduzione familiare, ha creato una cinquantina di colonnine Txt, Tuttoarredo per Tolentino, che sono state distribuite gratuitamente, per la riapertura dei negozi, ai commercianti, categoria che ha subito diversi danni economici a causa del covid-19. Le cinquanta colonnine realizzate non hanno soddisfatto

tutte le richieste così ne sono state create altrettante ed oggi ce ne sono ancora da distribuire, ma sono rimaste solo quelle a pagamento, ad un prezzo solidale. Ora troviamo le colonnine Txt non solo nei negozi di Tolentino, ma anche in altri centri come Montappone, nella frazione di Sforzacosta di Macerata, Genga, Porto Potenza, Camerino. «In particolare – racconta Francesca Scattolini – l’idea è nata da mio fratello Marco, che frequenta la facoltà di Scienze storiche a Bologna, supportato da me e nel giro di poche ore abbiamo delineato il progetto. Abbiamo iniziato a consegnarle e sono andate a ruba dopo aver lanciato l’iniziativa su facebook. Siamo soddisfatti del successo che hanno avuto. Sta di fatto che tutti ne avrebbero avuto bisogno. Ci piace impegnarci per gli altri. Realizzarle è stato bellissimo. I commercianti ci hanno ringraziato e questo ci ha reso felici. Era questo un modo per impegnarci attivamente nel territorio

dopo il sisma e l’emergenza covid-19.» Un bel gesto di solidarietà per Tuttoarredo, ma come è stata per voi la ripartenza dopo l’emergenza coronavirus? «E’ stata positiva. La gente rimanendo a casa per un lungo periodo ha prodotto nuove idee anche per l’arredo della casa. Siamo così ripartiti con molto ottimismo poi vedremo nel tempo come evolverà la situazione».


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BUONA NOTTE! Verso Sera dott.Franco Belluigi

Uno degli argomenti che spesso caratterizzano il colloquio con un anziano, o fra persone anziane, verte sulla qualità del sonno. Le frasi che ricorrono spesso sono” ho dormito poco, mi sono svegliato molte volte, non sono riuscito a dormire, ho contato tutte le ore”. E’ ormai un fatto accertato che la qualità del sonno scada con il passare degli anni fino a diventare spesso un problema serio, una vera patologia per le conseguenze che comporta. Come è noto il sonno è una funzione biologica essenziale che permette” di recuperare quelle energie durante il periodo di veglia”. Nella fase adulta della vita si dorme in media dalle sette alle nove ore, ma con il passare degli anni si va incontro ad una riduzione delle ore di sonno. Oltre i sessanta anni queste si riducono e l’ipnotipo può necessitare al massimo di cinque, sei ore. Se questa riduzione del numero di ore di sonno può essere considerato fisiologico, quando invece si associa ad un aumento del tempo di latenza di addormentamento, al numero e alla durata dei risvegli, alla riduzione del numero di ore dormite possono dare il via ad una serie di disturbi che squalificano la qualità della vita per la presenza di stanchezza, perdita di concentrazione, riduzione della memoria, ansia, ridotta tolleranza

al dolore e ai cambiamenti climatici, perdita dell’appetito, alterazione dell’umore, maggiore possibilità di infortuni quali cadute e ferite varie. Bahr descrive il sonno come “ un evento naturale che ha la funzione fisiologica di attivare il processo ristorativo e riparatore del corpo..” Senza entrare nei particolari le fasi del sonno sono quattro; quella che ci interessa , la fase più affascinante e degna di essere ricordata, è la Fase Rem detta anche “la fase dei sogni” molto importante per la qualità della vita a tal punto che, se non si vivesse profondamente questa fase del sonno, non si riposerebbe bene e si tenderebbe a svegliarsi stanchissimi. Quindi il sogno è un elemento importante per la nostra salute, per la nostra vita. Capita spesso di non ricordare i sogni fatti durante la notte anche se si è sognato molto. I disturbi del sono si identificano nella insonnia che nell’anziano incidono per il sessanta per cento. Proprio questi vanno considerati attentamente ed è importante risalire alle cause che li hanno provocati per poterli curare. L’insonnia può essere: intermittente ed occasionale per la durata di qualche giorno, sempre legata a fattori contingenti; insonnia transitoria che dura fino a tre settimane, legata a fatti relativi all’ambiente in cui vive la persona; insonnia cronica persistente caratterizzata dal fatto che il soggetto non riesce a recuperare nel tempo la capacità di dormire.

Quali sono le cause? Ci sono fattori endogeni quali lo stress legato ai vari eventi della quotidianità, fattori esogeni quali farmaci stimolanti, broncodilatatori , fattori legati all’ambiente quali caldo , freddo, rumore e malattie sia psichiche( depressione, ansia) che somatiche( dolore, prurito, tosse, dispnea). Sono da attribuire all’insonnia alcuni disturbi come la sindrome delle gambe senza riposo caratterizzata da formicolii e scosse muscolari delle gambe che non fanno dormire e costringono ad alzarsi, e l’apnea notturna che si verifica perlopiù nell’anziano e che determina sospensione temporanea degli atti respiratori. Riassumendo possiamo dire che c’è un tipo di insonnia iniziale che può scivolare in quella di mantenimento con risvegli frequenti ed arrivare all’insonnia di tipo terminale in cui il soggetto una volta sveglio non riesce più a riprendere sonno. In considerazione di quanto detto va con sé che nell’anziano in particolare non possono essere trascurati i disturbi del sonno che con il passare del tempo possono portare al deterioramento delle funzioni percettive, ideative, e psicomotorie; abbiamo già accennato ai disturbi che si verificano e che portano ad un calo totale dell’efficienza dell’individuo. Allora mai sottovalutare l’insonnia e cercare di trovare sempre un rimedio. Sarà il medico ad indicare una buona ed adeguata terapia partendo da soluzioni riconducibili ad alcune regole di vita che po-

trebbero essere all’origine dell’insonnia, quali l’uso esagerato di caffeina, di alcool nelle ore serali, eccessivo pasto pesante la sera, attività fisiche impegnative nelle ore serali, addormentarsi la sera davanti alla televisione, riposare in un ambiente non tranquillo, andare a letto se non si ha sonno creando uno stato di ansia riconducibile al mancato addormentamento. Un uso particolare va riservato all’uso dei farmaci che spesso, molto spesso purtroppo, possono essere controindicati per eventuali effetti collaterali. Su consiglio del medico e dello specialista si può ricorrere alle cosidette benzodiazepine che determinando un rilassamento totale favoriscono il sonno e agli ipnotici che inducono il sonno in breve, ma ribadisco da usare sempre su consiglio del medico. Il rischio che si corre con l’uso di questi farmaci oltre a quello degli effetti collaterali e sono molti, quali sonnolenza, sensazione di testa vuota, torpore, turbe dell’equilibrio, riduzione delle capacità motorie, riduzione dell’attenzione, è riconducibile all’assuefazione che determina la necessità di aumentare sempre le dosi del farmaco. Qualche volta una buona tisana d’origine vegetale può essere di aiuto. Vale la pena almeno provare! Non mi rimane che augurarvi buona notte per evitare di essere in linea con Alessandro Dumas che affermava ”il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando la si invoca si fa aspettare”

La raccolta differenziata non va in vacanza! Passato il periodo di lockdown, tutti noi, seppur rispettando le normative anti contagio, abbiamo voglia di evadere e di dedicarci alle attività all’aria aperta. Complice la bella stagione, ci prepariamo a vivere momenti di spensieratezza al mare o in montagna con le famiglie e con gli amici. Così diventa importante ricordare che la raccolta differenziata, al contrario di noi, non va in vacanza! Sia in spiaggia che in montagna, o durante le nostre escursioni, dobbiamo costantemente rispettare l’ambiente e ciò avviene anche attraverso una corretta differenziazione dei rifiuti che produciamo, anche nei momenti di svago. Guai abbandonarli a cielo aperto! La particolarità di questo periodo c’invita a fare molta attenzione, a non abbandonare o gettare a terra mascherine, guanti monouso o altri oggetti in carta per usi igienici, come ad esempio i fazzoletti, i tovaglioli o la carta in rotoli che devono comunque essere conferiti nei sacchetti o nei contenitori gialli dell’indifferenziato. Anche all’aria aperta, ricordiamoci di mettere gli imballaggi, le bottiglie di plastica, le lattine e il barattolame metallico nel contenitore blu del multimateriale leggero, se presente. La carta, il cartone, i giornali e gli imballaggi per bevande (tetrapak) nel contenitore bianco della carta, gli scarti di cibo nel contenitore marrone dei rifiuti organici. Se questi contenitori non fossero disponibili a breve distanza, per la collocazione del luogo in piena natura, allora portiamo i rifiuti con noi, li potremo differenziare a casa, o nei siti più vicini a ciò deputati. E’ buona prassi, infatti, se si va in montagna per fare un’ escursione o comunque se si trascorre una giornata a diretto contatto con la natura e magari si fa un pic nic, portare con noi, direttamente da casa, i sacchetti necessari per raccogliere i rifiuti in maniera differenziata. Facciamo attenzione ad accendere fuochi che poi devono essere spenti bene, non lasciamo braci accese e riportiamo via con noi la nostra immondizia. Cosmari, come tutti gli anni, sta avviando una campagna di sensibilizzazione rivolta a turisti e villeggianti dei comuni costieri ma fa appello a tutti i cittadini affinchè vengano applicate ogni giorno le c.d. “buone pratiche” della raccolta differenziata.

Attenzione: i contenitori delle creme solari e dei cosmetici non sono riciclabili vanno nell’indifferenziato. I giocattoli di plastica come ad esempio palette secchielli, formine, ecc non si riciclano. Anche loro vanno conferiti nel sacchetto giallo dell’indifferenziato. Se si consuma un pasto sotto l’ombrellone o in una zona ristoro, utilizzando piatti e bicchieri di plastica usa e getta, possono essere riciclati nel “blu” del multimateriale se non sono troppo sporchi, mentre le posate vanno nel contenitore giallo dell’indifferenziato perché non si riciclano. Pertanto, è meglio se si utilizzano stoviglie, bicchieri e posate biodegradabili e compostabili e/o in bio plastica che possono essere conferite nell’organico – contenitore marrone. Le bottiglie e i barattoli di vetro, senza tappi, vanno conferiti nel contenitore verde del vetro. Non gettare e non abbandonare a terra i rifiuti in genere, come ad esempio mozziconi di sigarette, gomme da masticare, fazzolettini di carta, imballaggi, coppette e cucchiaini dei gelati, scontrini. Vanno tutti nel contenitore giallo dell’indifferenziato. Il covid-19 e tutte le normative sulla sicurezza stanno facendo aumentare vertiginosamente la quantità dei rifiuti non riciclabili. Basti pensare che Il fabbisogno giornaliero di mascherine solo in Italia è di circa 37,5 milioni di pezzi e 80 milioni di guanti. Tradotto in rifiuti: 1.240 tonnellate al giorno. A fine anno solo per questi due dispositivi di protezione avremo buttato nell’immondizia quasi 300 mila tonnellate che, su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità, vanno nella raccolta indifferenziata. A questi vanno aggiunti anche tutti i prodotti monouso difficilmente riciclabili che, dai take away dei bar ai mantelli di tessuto non tessuto dei parrucchieri fino alle visiere delle estetiste, sono in crescita vertiginosa per motivi di igiene e sicurezza. Quindi, per aiutare l’ambiente e proteggere noi stessi, utilizziamo preferibilmente mascherine e guanti di cotone lavabili.


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ADDIO A RODOLFO CRAIA! Rodolfo caro, ora sarai nella luce con la tua amata figlia. A noi rimarrà il ricordo di quando organizzavi le tue serate e feste all’Imagine e al Fragile. Di quando frequentavi la nostra radio e le nostre cene con la tua grande simpatia, la tua delicata galanteria e dolcezza. Riposa in pace. Multiradio. Oriana Forconi

ADDIO A GIUSEPPINA CORRIDONI IN ROSSETTI Addio a Giuseppina Corridoni in Rossetti. La notizia della morte della donna che aveva 66 anni ha sconvolto tutti. La sessantaseienne era molto conosciuta non solo a Tolentino, ma anche a Mogliano. Era ben voluta da tutti. Gestiva con i figli l’agenzia pompe funebri Rossetti, si dedicava al volontariato faceva parte del’Unitalsi. Faceva parte dei rievocatori del gruppo storico “Il Ponte del Diavolo”. Giuseppa Corridoni lascia i figli Angela e Roberto con Laura e la nipote Ludovica e tanto vuoto nel cuore di chi la conosceva.

CIAO A DARIO MAGNAPANE La città è in lutto. E’ scomparso il commerciante Dario Magnapane. L’uomo, che aveva 72 anni, è spirato qualche giorno fa, all’ospedale di Civitanova Marche, dove era ricoverato da qualche tempo, per delle complicazioni sorte in seguito al contagio da coronavirus. Il settantaduenne era molto conosciuto a Tolentino per aver gestito per molti anni il bar lungo corso Garibaldi, sotto la sede del Partito comunista, noto come “Caffè dei comunisti”. Per un lungo periodo ha distribuito panini e pizze nelle scuole agli studenti all’ora di ricreazione e ora gestiva il “Wins service” in via Pacifico Massi. Dario Magnapane lascia la moglie Giuliana, i figli Elisabetta con Thione e Federico.

Civitanova Marche - Occasione!! Appartamento mq 93, vicinissimo al mare (zona Sud), al 1° piano con ascensore, composto da: ingresso, con soggiorno con ampio balcone di mq 38, cucinino, 2 camere matrimoniali, bagno. l’immobile è abitabile, senza umidità pur essendo datato (la costruzione è del 1977). Cantinella di mq 5 molto utile per ripostiglio, bici, moto, ecc. €140.000 Rif.A02CIV

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