Multiradio Press News di marzo 2020

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di Carla Passacantando

Silvia Pinzi, sindaco di Serrapetrona, al secondo mandato nel piccolo comune di circa mille abitanti con un territorio vastissimo.E’ dipendente del settore Polizia locale a Francavilla d’Ete, città scelta appositamente per il lavoro, dalla donna, perché è in una provincia diversa da quella maceratese dove in un comune ricopre un ruolo istituzionale.

editoriale

segue...

Evviva NOI !!! Sì, noi donne di Multiradio e Multiradio Press News . Grazie a Giusi che ogni mattina apre le trasmissioni alle 6,30 e ci tiene compagnia, grazie ad Antonella che è sempre presente, grazie a Caterina …new entry, grazie a Barbara, sempre frizzante, grazie Solidea per la tua professionalità, grazie Carla Passacantando, che lotti con me ogni mese al mio fianco per far uscire puntuale il Press News, ...e infine, grazie A ME, che da 43 anni ogni giorno, insieme a voi, tra mille problemi, vado avanti. AUGURI

Oriana Forconi MPN marzo 2020

8.000 COPIE!

Anno XIV n. 2 - marzo 2020 - chiuso in redazione il 28/2/2020 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23/4/2007 - Dir. Resp. dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - Tel. 0733 960241

SILVIA PINZI: UN SINDACO DONNA


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...segue dalla prima

Cosa l’ha spinta ad entrare in politica? «Ho coltivato pian piano la mia grande passione verso la politica intesa più come impegno civico. Ho iniziato proprio impegnandomi nel mio paese facendo volontariato con la Protezione civile, la guida turistica quando frequentavo l’università, suonando l’organo restaurato nella mia chiesa. Tutte attività che dal volontariato nel tempo si sono trasformate in un vero e proprio impegno istituzionale. Mi hanno proposto di far parte del Consiglio comunale con l’ex sindaco Marucci e ho accettato ben volentieri: in tutte le nuove esperienze che mi stimolano ed incuriosiscono mi ci dedico con grande energia. Ho assunto, dopo la veste di consigliere, quella di assessore, vicesindaco e sindaco. E’ una soddisfazione aver ottenuto nelle ultime elezioni un buon risultato. Ho cercato di fare un percorso rendendolo il più condivisibile possibile con tutta la comunità, cittadini, associazioni, imprenditori, artigiani. Mi sono messa in gioco in prima persona cercando di calarmi nella realtà interpretando le esigenze dei miei concittadini, risolvendo le problematiche che si vivono tutti i giorni. Gli apprezzamenti sono ben graditi, ma sono stimolanti di più le critiche perché possono far crescere non solo me, ma tutto il territorio. La porta del comune è sempre aperta. Cerco di fare un lavoro di squadra. Nell’amministrazione ci sono giovani donne e cerchiamo di far affezionare più giovani all’impegno civico. Siamo, credo, persone di buon senso che cercano di mettere a disposizione della comunità le loro esperienze».

tive di emergenza. Allo stesso tempo si è cercato di convincere le persone con la casa inagibile a rimanere sul territorio coinvolgendo le molte famiglie che hanno una seconda casa a Serrapetrona per metterla a disposizione degli sfollati. E ha funzionato. Diverse famiglie hanno occupato queste abitazioni rivitalizzando il centro. Abbiamo, inoltre, dovuto affrontare altre problematiche, comuni a tutti i centri dell’entroterra, come la progressiva carenza di servizi. Ci siamo ritrovati a gestire la probabile chiusura della scuola primaria, dello sportello bancario, della farmacia e del distributore di carburante che alla fine è stato riaperto ed ora funziona attraverso maniera automatizzata. Siamo riusciti ad accendere quei meccanismi virtuosi con privati ed imprenditori che hanno investito sul territorio. E’ il caso della farmacista di Belforte del Chienti che ha riaperto l’attività in un locale della piazza. Per lo sportello bancario abbiamo coinvolto tutti gli enti istituzionali sovracomunali e siamo riusciti a riaprirlo. Per la scuola primaria, che l’Amministrazione comunale sostiene offrendo ai frequentanti corsi e trasporto gratuiti, c’è il problema della diminuzione degli iscritti anche per via degli sfollati che si sono dovuti allontanare dal territorio. Le famiglie delle frazioni come Caccamo e Collina, inoltre, sono attratte da Caldarola e Tolentino dove alcuni componenti lavorano così di conseguenza iscrivono i figli nelle scuole di questi ultimi due centri. Ora c’è la deroga delle iscrizioni dei bambini a causa del sisma, ma a lungo andare anche Serrapetrona dovrà fare i conti in questo senso».

Come sta andando la ricostruzione post sisma? «Serrapetrona sta facendo fronte, oltre alle problematiche del quotidiano, anche a quelle derivanti dal terremoto con difficoltà enormi con l’emergenza prima e ora con la fase della ricostruzione che stenta a partire, ma che sarebbe dovuta essere già stata avviata da tempo in modo massiccio. Circa il 20% dei cittadini è fuori casa, abbiamo così realizzato l’area con venti soluzioni abita-

Come sarà rivalutata la zona del lago di Caccamo? «Ci stiamo riattivando per la valorizzazione ambientale e turistica del lago di Caccamo con diverse iniziative, in sinergia con i comuni limitrofi e con la nuova associazione Canoa Kayak Monti Azzurri che gestirà il Centro di canoa e canottaggio di Caccamo. Abbiamo ottenuto dei finanziamenti tramite l’Unione Montana “Monti Azzurri” per la riqualificazione dell’area come ex Contu-

risport, che comprendeva Serrapetrona, Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo. Tornerà in vita lo spazio dedicato alla canoa con iniziative volte ad incrementare e sostenere le altre attività sportive possibili e già presenti ma, oltre lo sport, si vuol dare un respiro più ampio alla fruibilità dal punto di vista della valorizzazione turistica, sportiva e di svago. Serrapetrona, inoltre, è capofila di un progetto Piano integrazione locale con altri nove comuni per la valorizzazione dei laghi di Caccamo, Polverina e Fiastra. Partecipano Fiastra, Bolognola, Valfornace, Camerino e i cinque comuni dell’ex Conturisport. Il percorso progettuale, sicuramente ambizioso, punta a sviluppare importanti progetti che coinvolgano la valorizzazione ambientale, turistica, culturale di tutto il territorio, a partire dal lago, per arrivare all’osservatorio astronomico a Villa d’Aria, nella creazione di percorsi per mountain bike o trekking. La valorizzazione turistica e culturale l’abbiamo sempre sostenuta ancora di più anche dopo il sisma: un esempio tangibile è il primo deposito espositivo a livello regionale delle opere d’arte salvate dal sisma depositate nella chiesa di piazza. Così come stiamo lavorando incessantemente per la collezione paleontologica, archeologica e numismatica di Giorgio Recchi, alla quale dedichiamo mostre temporanee per continuare nello studio e valorizzazione di questo inestimabile patrimonio culturale e scientifico. La Vernaccia di Serrapetrona docg e doc: un vanto enorme per il territorio ed eccellenze uniche. Tutte le fasi di produzione avvengono nel territorio. Sono solo sette i produttori».

Come sta vivendo il fermento politico in vista delle consultazioni del rinnovo del Consiglio regionale? «Mi auguro che la nuova amministrazione regionale sia molto più incisiva, soprattutto nell’ambito della tutela dei territori montani. Abbiamo bisogno di attenzione, di fatti e soprattutto di misure straordinarie permanenti in questa fase delicatissima del post sisma in cui è in gioco il futuro di un intero territorio. Abbiamo il disperato bisogno che qualcuno faccia sentire le nostre voci e ci renda più partecipi nelle decisioni che attualmente subiamo e che andrebbero condivise per essere più efficaci in tempi più brevi». Come concilia la famiglia con il lavoro e l’incarico di sindaco? «Non è facile conciliare il tutto. L’impegno di sindaco è una scelta. Credo, che spesso è importante mettersi in gioco in prima persona, a volte a discapito dei propri spazi personali, per portare avanti degli ideali, non solo per noi stessi, ma cercando di interpretare le esigenze di un territorio per migliorarne le condizioni. Per una donna è forse più complicato perché per convenzione sociale è deputata alla gestione della famiglia, della casa e non ci sono fattivamente quelle misure di sostegno alla famiglia che consentirebbero una partecipazione se non altro paritaria. Sta di fatto che sono ancora una minoranza le donne che hanno incarichi istituzionali anche se ultimamene stanno aumentando». Multiradio ringrazia il sindaco di Serrapetrona per la disponibilità e cortesia.


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SEI LA BENVENUTA

L’educazione vuole che star bene e volere il meglio per sé stessi, è volere troppo, è da egoisti. Infatti se provi a ritagliarti del tempo sei consumata dai sensi di colpa, e torni a rifugiarti sempre più nella tua “zona comfort” dalla quale non riesci ad uscire (che ATTENZIONE non è intesa una zona piacevolmente confortevole, la zona comfort sono tutte quelle situazioni, belle o brutte alle quali sei abituata e che danno forma alla tua routine quotidiana con tutte le sue frenesie. E’ quella “zona” che porti avanti a fatica senza troppe domande perché ormai ci sei abituata, che è entrata a forza nel tuo meccanismo e la porti avanti, anche se è pesante e non ti piace). Entri in un vortice dove il tuo sistema nervoso è sempre su di giri e il tuo stato d’animo viaggia tra insoddisfazione e malinconia. Il cibo colma il vuoto malinconico che c’è in te. Di prima battuta ti senti gonfia, poi pian piano il peso aumenta, sei frustrata, ti trascuri e quando sei di fronte a quell’armadio pieno di vestiti, cadi nello sconforto, ti chiudi in te stessa, diventi scontrosa, non hai più voglia di uscire e più nulla da indossare. Aumenti di peso, la tua Silhouette cambia, e tu, non ti riconosci più. Invece non è così, - parlo per le mie competenze - quando ti senti bene nei tuoi panni, ti senti anche più felice, e ne risente tutta la sfera sociale che tocca la tua vita, l’ambiente familiare, migliora il rapporto con il proprio partner, con le amicizie, hai voglia di uscire, di fare shopping e di stare in mezzo alla gente, piacevolmente senza sentirti a disagio. Questo cambio di rotta, lo vedo continuamente attraverso gli occhi e le movenze delle Donne che si rivolgono e affidano al mio centro per tornare in armonia con la propria Silhouette.

PERCHE’ E’ UN PERCORSO MERAVIGLIOSO

Se hai già provato a perdere peso e a tornare in forma con spiacevoli e limitati risultati , ti starai sicuramente chiedendo perché dovrebbe funzionare oggi per te il mio Metodo. Oltre al fatto principale che siamo specializzati nel corpo, cioè abbiamo anni di formazione ed accademie che ci hanno inculcato le giuste competenze; nel mio centro facciamo per la totalità del tempo e dell’anno (non solo stagionalmente) Programmi Corpo.

IL PRIMO PASSO

Ti devi affidare, noi siamo dalla tua parte, non siamo lì a giudicare il tuo corpo, ma ci prendiamo in carico il tuo inestetismo, siamo le tue alleate. Siamo una presenza costante anche nella tua vita, perché hai la necessità di essere accompagnata a raggiungere la Silhouette che desideri.

COME FUNZIONA?

Ti sarai chiesta come funziona questo metodo, come tornare in forma, cosa si fa in cabina, cosa dovresti fare a casa, quanto costa e quanto tempo ci vuole. BENE…

INVITO SPECIALE

Non puoi perderti l’evento che ho appositamente organizzato, per chi come te vuole finalmente tornare in forma. VENERDI 27 MARZO dalle 18.00 presso il Centro La Creazione, sarai mia ospite!

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facci sapere che ci sarai anche tu. Prenotare l’evento è fondamentale, per un’organizzazione interna migliore in quanto prepareremo un particolare buffet, dei vantaggi e dei gadget legati all’evento, che riceverai. Chiama allo 0733 969056 oppure allo 348 926 7107.


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RICOMINCIO DA NOI! squadra della Scavolini. La nuova vita nella città rivierasca, per permettere ai due giovani campioni di proseguire in serenità e senza lunghi trasferimenti gli allenamenti, mi ha ispirata a nuove esperienze. Stimolata dalla mia grande curiosità e da doti personali di empatia ho deciso di seguire i corsi Universitari di Medicina Olistica, Psicosomatica e Naturopatia del professor Raffaele Morelli presso l’istituto di Bologna. Con la specializzazione in Naturopatia mi si è aperto un nuovo mondo di consapevoDada, come sei arrivata in Italia dalla lezza e contatto con la natura, sapere di poter aiutare me stessa e gli altri con Serbia e perché proprio Tolentino? “Ero in vacanza con le amiche in Cro- la medicina naturale è stata una vera azia, abbiamo conosciuto un gruppo svolta nella mia vita”. di italiani, tra loro c’era Andrea. Bello, passionale, esageratamente espansi- Ad un certo punto sei tornata a Tovo e da subito innamoratissimo. Tanto lentino che le mie amiche mi avevano messo “Sì, nel 2009. Anche se sono di origini in guardia dal tipico italiano in vacanza, serbe Tolentino è sempre stata la mia casa, quindi appena possibile abbiamo tanto focoso quanto effimero”. Ma Andrea Lombardelli si è dimostrato fatto ritorno a casa. tutt’altro, ha voluto da subito proseguire Forte del mio diploma in Naturopatia ho i contatti con Dada. E dopo pochi mesi iniziato un percorso come consulente, è stata la stessa Dragana a trasferirsi nuovamente alle Terme Santa Lucia di in Italia per poi, di lì a poco sposarsi. Tolentino. Una bella e intensa storia d’amore dalla La professione mi ha portato grandi quale sono nati nel ‘91 Nicola e nel ‘95 soddisfazioni, la conoscenza delle più intime reazioni dell’organismo ad ogni Giorgio. stato emotivo mi ha permesso di aiutaCome hai conosciuto le Terme Santa re le persone che manifestavano malesseri che anche la tradizionale mediLucia? “Nel 2003, superata la fase più difficile cina faticava a trattare. Perché spesso della maternità, quando i miei figli erano le loro più intime paure o i disagi, la rababbastanza grandi da non aver più così bia piuttosto che i sensi di colpa, si matanto bisogno di me, “ho partecipato al nifestano a gran voce sul nostro corpo, corso da assistente termale”, iniziando tutto sta a decodificare quei segnali e a lavorare presso le Terme Santa Lu- consigliare le giuste terapie naturali da seguire. Sempre in collaborazione con cia. Poi però ci siamo trasferiti a Pesaro per- i medici curanti. La Naturopatia infatti ché nel frattempo ragazzi erano diven- racchiude diverse pratiche di medicina tano campioni nazionali di basket con la alternativa, molte sono discipline oliDragana Blagojevic, conosciuta praticamente da sempre a Tolentino come Dada Lombardelli dal cognome del marito Andrea, è un apprezzata è appassionata naturopata. In Italia per amore dal 1989 la sua vita è caratterizzata da grande forza e consapevolezza delle sue capacità nonostante le importanti scelte costretta suo malgrado a fare e la profonda sofferenza che ha vissuto a causa del grave lutto che l’ha colpita.

stiche che provengono dalla medicina cinese come massaggi, riflessologia plantare, fisica o palmare, cromopuntura o cromoterapia, floriterapia (ottimi sono i fiori di Bach), climatoterapia, aromaterapia e molto altro”. C’è stato però un brutto momento della tua vita in cui né la medicina naturale né quella tradizionale hanno potuto fare nulla. Ti va di raccontarcelo? “Sì, purtroppo, è successo con Andrea, la Naturopatia agisce sull’equilibrio interiore, ma nulla può se non ci si aiuta. La grave malattia che lo ha colpito nel 2011 lo ha portato via troppo velocemente dai nostri affetti. È stato un trauma grande dal quale ho tentato di fuggire ritornando in Serbia. A Belgrado avevo ancora la mia famiglia d’origine, anche Nicola e Giorgio hanno cominciato una nuova vita, e lì posso dire di aver raggiunto livelli altamente soddisfacenti nel campo lavorativo. Ho iniziato a collaborare con una TV nazionale, avevo una rubrica mia in un network radiofonico dove settimanalmente affrontavo con gli ascoltatori tutti i settori della naturopatia, perché il mio lavoro non è vendere, ma consigliare le giuste terapie naturali. E’ iniziata anche una stretta collaborazione con il campione del mondo di tennis Novak Djokovic collaborando con l’Accademia che lo stesso atleta ha creato a Belgrado. Il mio ruolo, insieme ad altri professionisti, era aiutare i ragazzi della scuola di tennis ad eliminare lo stress che si può accumulare in fase di preparazione o disputa di una gara. Nei tanti incontri che sono stati organizzati, anche pubblici, mi sono trovata spesso a collaborare con Djokovic,

un grande uomo oltre che campione, molto attento al lato umano di se stesso, per niente assorbito dal suo ruolo di personaggio pubblico, ma bensì più concentrato alla figura di padre e marito. Questo proprio per il grande valore che dà all’aspetto interiore di ogni essere umano”. Ma fuggire, come abbiamo detto, non serve ad allontanarsi dai propri fantasmi. Perché sei tornata a Tolentino? “Superato il dolore sono riuscita a trovare nuova energia, anche grazie all’aiuto dei miei figli sono tornata in Italia, a Tolentino, la città che considero la mia vera casa, dove ho trovato una mentalità più affine alla mia, dove mi sono trasferita da ragazza e che mi ha permesso di diventare una Donna. E’ per questo che riparto da qui, anzi Ricomincio da NOI, da me e dai miei clienti vecchi e nuovi che negli ambulatori delle Terme Santa Lucia vorranno approcciarsi alla Naturopatia e a tutte le discipline olistiche. Aiutando gli altri ogni giorno aiuto anche me stessa”.

SBIANCAMENTO DENTALE DAL DENTISTA O “FAI DA TE”? Avere den� sani ed este�camente gradevoli a ogni età è importante non solo per la salute e il benessere di tu�o l’organismo ma anche per indurre all’autos�ma; poter sorridere liberamente significa poter accrescere la sicurezza con cui quo�dianamente si tenta di relazionarsi con gli altri senza remore o �midezza. Alimen�, bevande e sopra�u�o il fumo sono i nemici del colore dei vostri den�. Ma anche gli agen� atmosferici e l’invecchiamento comportano una discromia dentale (l’alterazione del colore dei vostri den�). In mol� casi è possibile intervenire e ripris�nare il più possibile il colore originale dei den� a�raverso sedute professionali di sbiancamento. Sono mol� i prodo� in commercio defini� come “automedicazione” vendu� in farmacia o dalla grande distribuzione ma ques� non sono in grado di comba�ere discromie importan� e la loro efficacia è mirata al mantenimento di quanto o�enuto con una seduta di sbiancamento professionale. I prodo� “fai da te” hanno infa� concentrazioni minime di perossido di idrogeno, l’agente che determina lo sbiancamento dentale. La norma�va europea infa� vieta concentrazioni maggiore dello 0,1% e minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno, concentrazioni superiori sono consen�te solo per i prodo� ad uso professionale che devono essere prescri� dai soli abilita� all’odontoiatria. Lo sbiancamento è un a�o medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del den�sta della natura del dife�o di colore del dente naturale ogge�o del tra�amento sbiancante e della propria situazione clinica. Non tu� i dife� di colore dei den� naturali possono essere risol� tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a dife� stru�urali dello smalto dentale conseguen� a prolungata assunzione di farmaci in età infan�le, a traumi dentali nonché ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risol�. Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei den� per valutare la situazione in termini di livello di posizione e per accertare se esistano condizioni infiammatorie. Inoltre la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del tra�amento sbiancante. Sull’argomento bisogna anche specificare che una corre�a igiene orale e periodiche sedute di igiene professionale possono evitare la discromia dentale e, comunque, i tra�amen� sbiancan� non sono defini�vi ma devono essere ripetu� con regolarità almeno ogni 18-24 mesi. Dentalcity grazie alla collaborazione dell’igienista dentale offre la gamma più completa di servizi con par�colare a�enzione all’este�ca: innova�va la pra�ca di sbiancamento dentale che grazie a tecnologie sofis�cate �po Lampade UV e Laser di ul�ma generazione perme�e di o�enere dei risulta� eccellen�.


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RAGAZZI UNITI PER L’AMBIENTE Non capita tutti i giorni di scoprire che un gruppo di giovani studenti, tutti amici, collabori con un giornale locale e che, per di più, si occupi di un tema tanto delicato quanto importante: l’ambiente. Ebbene eccoci, viviamo Tolentino, siamo studenti che hanno deciso di prestare le loro parole a coloro i quali nella nostra città sono troppo poco rappresentati. Vorremmo lanciare un appello alla nostra amministrazione, ma anche al resto dei cittadini. In questo periodo della nostra vita siamo sopraffatti da continue notizie sulle pessime condizioni della Terra. Abbiamo partecipato ai diversi scioperi organizzati da Fridays For Future, il movimento nato dalle proteste della giovane Greta Thunberg davanti al parlamento Svedese.

trebbe convincere la cittadinanza ad intraprendere uno stile di vita maggiormente rispettoso dell’ambiente e del futuro di tutti. Tolentino potrebbe attuare politiche verdi semplici ma efficaci.

Chiediamo ai cittadini il supporto nelle richieste all’amministrazione, e di iniziare a realizzare nella nostra città il cambiamento che vorremmo vedere anche nel mondo. Vediamo ogni giorno intorno a noi una realtà in continuo cambiamento: ristrutturazioni, nuove costruzioni, eccetera. La vera domanda da porsi in realtà è se nei progetti lo spazio verde venga preso in considerazione. Vengono piantati nuovi alberi al posto di quelli che sono stati abbattuti per mancanza di spazio Ci siamo impegnati affinché ve- o per altri motivi? nissero fatte mettere a dimora delle piante nei parchi pubblici Il nostro timore è che chi ha in di questa città. Ciò, tuttavia, se- mano il potere decida di rendecondo noi non è sufficiente. re Tolentino un’arida distesa di Noi abbiamo a cuore Tolentino cemento. e le aree limitrofe. Per questo ci I nostri concittadini dovrebbero impegneremo a prospettare un poter passare il loro tempo limodello di vita differente cer- bero in mezzo al verde piuttocando di invogliare i cittadini a sto che nei centri commerciali. vivere in maniera diversa la cit- In aree pubbliche attrezzate, tà. come ad esempio i Giardini Ci piacerebbe dunque che il John Lennon nel cuore della Comune avesse un occhio di città, che potrebbero essere riguardo nei confronti della si- riconvertiti per noi giovani tuazione ambientale di questo con pista di pattinaggio, panterritorio; riteniamo infatti che chine eccetera, in modo da con una maggiore volontà si po- renderli un punto di aggrega-

zione in mezzo al verde di cui ti sperati, ci auguriamo dunque beneficierebbe tutto il centro di avere il supporto di ognuno di storico. voi così da creare una Tolentino migliore per tutti. Altre azioni da intraprendere potrebbero riguardare anche le Noi ragazzi, signor sindaco, siaautomobili. mo a disposizione per illustrare Per esempio, quando si ha il bi- anche a Lei le nostre idee. sogno di acquistarne una nuova per i vostri figli non si potrebbe prendere in considerazione l’elettrico o l’ibrido? Per quanto riguarda l’energia invece si potrebbe pensare a pannelli elettrici e fotovoltaici nelle nuove costruzioni. Questi sono solo alcuni esempi che noi abbiamo in mente per il cambiamento, ma da soli faremmo fatica a raggiungere i risulta-


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GESTIONE RIFIUTI, HOTEL MARCHE E BRICK ART Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Anticipato, nell’ultima seduta consiliare, il punto all’ordine del giorno avente per argomento il Regolamento di assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti solidi urbani che è stato approvato, dopo una richiesta, poi respinta, di rinvio avanzata dal consigliere comunale Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino. Undici sono stati i voti a favore del regolamento e cinque gli astenuti dei gruppi di minoranza, Laboratorio delle idee per Tolentino, Movimento cinque stelle e Partito democratico. L’argomento è stato illustrato dal maggiore Alberto Casoni, comandante della Polizia provinciale di Macerata, avendo collaborato con l’ufficio comunale nella stesura del documento. Il comune di Tolentino ha affidato al Cosmari il servizio di gestione in regime di privativa dei rifiuti solidi urbani ed assimilati nel proprio territorio, compreso il servizio di spazzamento e lavaggio delle strade. Sul territorio comunale dal 2008 è istituito il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti. E’ necessario regolamentare e disciplinare il servizio di raccolta, trasporto, recupero, riciclo, riutilizzo e smaltimento dei rifiuti urbani, dei rifiuti assimilati agli urbani e dei rifiuti assimilabili agli urbani in osservanza a quanto previsto dal D.Lgs.3 aprile 2006 n.152 e successive modificazioni ed integrazioni.

Compete ai comuni procedere all’approvazione dello specifico regolamento ai sensi del punto 1.1.1. della deliberazione del Comitato interministeriale del 27 luglio 1984. Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere con delega all’ambiente, Antonio Trombetta. «Dopo 14 anni – ha detto - di servizio porta a porta non ci dovrebbero più essere dubbi sul conferimento dei rifiuti, ma qualcuno continua a fare a modo proprio e ciò deve finire. Occorre che ognuno smaltisca la propria parte». Di seguito il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha risposto alle diverse interrogazioni presentate. La prima ha riguardato la “Fondazione Tassoni Porcelli”, così si è discusso dell’eredità del tolentinate Gianfranco Tassoni. Giuseppe Pezzanesi ha ripercorso la storia della vicenda dell’eredità dopo la morte di Tassoni. Il primo cittadino ha parlato anche della formazione del consiglio di amministrazione della “Fondazione Tassoni Porcelli” la cui nomina era stata effettuata con delibera di Consiglio comunale del 26 settembre 2017. Fanno parte del Cda, oltre al primo cittadino, il cavalier Franco Moschini ed il vescovo di Macerata, monsignor Nazareno Marconi. «A breve – ha continuato - se naturalmente lo condividete vorrei proporre la modifica del Consiglio di amministrazione e così vorrei che ci fosse anche un rappresentante della minoranza. Vorrei coinvolgere anche la fonda-

zione esclusa». Corvatta è poi passato ad illustrare l’altra interrogazione, quella sull’ex Hotel Marche. «La Regione Marche – ha spiegato - ha previsto una delibera di Giunta (n.1565 del 12 dicembre 2019) riguardo la cessione dell’ex Hotel Marche di Tolentino al comune. Detta cessione è subordinata la stipula di un accordo di programma tra le parti che preveda: l’esatta individuazione dei beni interessati; la riqualificazione urbanistica dell’area in conformità degli strumenti urbanistici vigenti; il cronoprogramma degli interventi redatto dal comune con indicate le fonti di finanziamento; il vincolo ventennale di destinazione d’uso dell’area; un corrispettivo da versare alla Regione a titolo di indennità pari al 60% del valore dell’immobile determinato con perizia di stima; una liberatoria del comune a favore della Regione Marche con riferimento a ogni eventuale onere pregresso connesso alla proprietà dell’immobiliare; il trasferimento dell’immobile successivamente alla corresponsione dell’indennità indicata precedentemente, cioè del costo dell’immobile. Per tanto su una probabile valutazione di circa 2 milioni di euro, poi il sindaco mi dirà se è giusta oppure no, il comune dovrebbe corrispondere alla Regione Marche un’indennità di circa 1.200.000 euro. Chiediamo al sindaco se l’Amministrazione comunale ha realmente intenzione di acquistare l’ex Hotel Marche e con quali fondi; qual è il valore dell’immobile determinato con perizia di stima; viste le condizioni imposte dalla Regione, in

particolare la stipula di un accordo di programma che prevede come indicato “la riqualificazione urbanistica dell’area in conformità degli strumenti urbanistici vigenti”, quale progetto quest’Amministrazione comunale prevede per la struttura». A rispondere è il primo cittadino. «Andremo avanti sul progetto di rilancio delle Terme Santa Lucia. Abbiamo così fortemente inseguito l’Hotel Marche, perché lo riteniamo fondamentale, ma anche per una questione di sicurezza in quanto la struttura è a ridosso delle terme. La valutazione dell’ex Hotel Marche può essere determinata intorno ai 1.200.000 euro: questo è all’incirca il valore che la Regione chiede per la transazione. Ci sono, comunque, degli altri dettagli da vedere a livello economico per l’operazione che sono marginali, ma che potrebbero in termini di imposte rimaste indietro negli anni, dare una valutazione ottimale con cui potremmo chiudere la transazione ringraziando la Regione intorno al milione di euro. Come possiamo finanziare l’operazione? Attraverso la cessione del capitale in dotazione in questo caso all’Assm cedendo tutte quelle proprietà che abbiamo in quell’area del comune che diventano un pacchetto di proprietà della municipalizzata, che in questo caso acquisisce e paga anche la cubatura dell’ex Hotel Marche il quale poi farà parte del progetto completo». E’ stata discussa anche l’altra interrogazione, “Mostra Tolentino Brick Art”.


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di Carla Passacantando

IL CENTRO TEATRALE SANGALLO COMPIE 40 ANNI Il Centro Teatrale Sangallo di Tolentino compie 40 anni. Fondato e diretto dall’attore e regista Saverio Marconi, il centro è nato in un momento di grande fermento in città. Il progetto culturale nel tempo è cresciuto evolvendosi ed espandendosi mantenendo ferma la vocazione della formazione di base. Ogni anno si svolgono attività rivolte a bambini, giovani e adulti per ciascuna disciplina dello spettacolo. «E’ stato raggiunto – afferma Saverio Marconi - un grande traguardo. L’idea di creare tale centro venne all’ex sindaco Lino Semmoloni. Feci uno spettacolo a Tolentino, che avevo presentato al Festival di Spoleto, dove recitavo e il primo cittadino mi chiese se potevo tenere dei corsi in città. Così partimmo. Proponemmo le prime lezioni per tre mesi ed andò bene. Abbiamo poi continuato aggiungendo alla recitazione anche il canto, la danza, il teatro musicale e di seguito abbiamo aperto i corsi anche ai bambini. Il centro è cresciuto pian piano, lentamente come deve essere, ha superato le sue difficoltà ed è andato avanti. E per il corso attuale ci sono state molte adesioni. Abbiamo avuto diverse sedi nel tempo, l’ultima poi è inagibile in seguito al sisma quindi ora siamo ospitati al Politeama». Sono stati diversi i partecipanti dei corsi negli anni che hanno intra-

preso la carriera di attore e regista, diventando famosi. «Il centro – continua Marconi - serve a far capire a chi lo frequenta se la recitazione può diventare una professione oppure rimanere un hobby. Gli interessati verso tale professione dopo i corsi hanno continuato frequentando le dovute scuole e hanno affrontato il lavoro di attore in maniera seria. Uno di questi è Cesare Bocci, il quale è stato tra i primi ad iscriversi ai corsi, ma ci sono anche Fabri-

zio Romagnoli che ha scritto commedie e partecipato a diversi film; Gianni Salvucci che vive in Germania ed è stato uno degli interpreti della prima produzione di “Grease” della Compagnia della Rancia; la regista Gabriela Eleonori che ha insegnato al centro per diversi anni; il giovane Matteo Francia che dopo i corsi a Tolentino è stato ammesso alla Bernstein school of musical theatre di Bologna, diretta da Shawna Farrell; Stefan Tronelli che sta frequentando il primo anno alla Bemstein.

Sono tante anche le compagnie amatoriali che sono nate nella zona grazie ad alcuni partecipanti dei corsi». Ha sempre collaborato al centro nell’organizzazione Ada Borgiani. Dopo tre anni di attività del Centro Teatrale Sangallo, nacque la Compagnia della Rancia. II teatro musicale, genere con il quale la compagnia tolentinate ha fondato il proprio sviluppo, ha influenzato sin dall’inizio, anche i corsi di base del Centro Teatrale Sangallo.


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Il Centro Ambulatoriale S. Stefano di Tolentino e il Servizio per l’Età Adulta COMUNICARE di Solidea Vitali

Il Centro Ambulatoriale S. Stefano di Tolentino e il Servizio per l’Età Adulta Fisioterapia, Psicologia e Logopedia, con equipe specializzate, in evoluzione con tecniche innovative mirate al potenziamento dell’efficacia dei trattamenti riabilitativi. Il Servizio per Età Adulta è rappresentato, in questa sede, dalla fisioterapista Angela Candria, dalla psicologa Giulia Cesetti e dalla logopedista Claudia Cardinale. Angela Candria, fisioterapista, fa parte del team di professionisti che si occupano delle problematiche neurologiche, ortopediche e respiratorie. “Trattiamo un numero elevato di casi, dai più complessi e traumatici ai meno. L’approccio parte dalla presa in carico della persona nella sua completezza che vede il disagio attuale come tassello di una sfera più grande, emotiva, fisica, di relazione e interazione con i familiari, di volontà e aspettative della persona stessa. Il progetto riabilitativo si fonda sulla multidisciplinarietà e sull’intervento condiviso con le altre figure professionali. La nostra mission non è far star bene la persona solo nel momento in cui è al Centro ma è il fornire tecniche e strumenti per alzare la qualità della vita in ogni momento. Penso, ad esempio, ai casi di lombalgia. Negli anni siamo riusciti a costruire un protocollo che ci permette di seguire la persona nel tempo. L’utilizzo di elettromedicali o tecniche di terapia manuale, da sole e per un periodo a breve e medio termine, non portano a risultati duraturi. Le recidive ci saranno di sicuro. Il protocollo del S. Stefano invece evita tutto questo. Agli

interventi standard, uniamo attività in gruppo, come il pilates fisios o la back school, mirati alla promozione di un corretto stile di postura e movimento. Importante negli ultimi anni anche la soddisfazione dei pazienti per i gruppi di terapia occupazionale/ricreativa nati dall’esigenza di socializzazione dei pazienti e per stimolare le abilità manuali in maniera creativa. Ultima, ma non per importanza, la riabilitazione respiratoria che si occupa di problematiche come fibrosi polmonare, BPCO e enfisema”. Valutazione, Riabilitazione, Sostegno e Prevenzione, questi gli ambiti di cui di occupa la psicologa, all’interno dell’equipe del Servizio Età Adulta. “Attraverso test cognitivi, effettuo valutazioni neuropsicologiche finalizzate a valutare l’attenzione, la memoria, le abilità visuo-spaziali, il linguaggio, le abilità logico-deduttive, le funzioni esecutive, patologie come Sclerosi Multipla, Morbo di Parkison, esiti di Ictus Cerebrale, Demenze – specifica la Dott.ssa Giulia Cesetti – Le persone affette da queste gravi disabilità, così come i loro familiari, hanno bisogno di essere sostenuti nell’accettazione della patologia e della nuova condizione. Un altro aspetto importante, spesso trascurato, è quello della prevenzione legata al benessere psicologico e cognitivo. Anche il nostro cervello ha bisogno di fare palestra e l’allenamento in gruppo è più divertente ed efficace. Da qualche anno, con successo, organizziamo non solo a Tolentino ma anche a San Severino gruppi di potenziamento cognitivo per stimolare la memoria e l’attenzione. Altro fattore è lo stress. È importante saperlo riconoscere e gestire, per esempio, con esercizi di rilassamento (training autogeno), utilissimi anche per una buona qualità del sonno e per avere a disposizione più energia da

spendere durante la giornata. Claudia Cardinale, logopedista, si riallaccia ai corsi di stimolazione e potenziamento cognitivo evidenziando gli aspetti fondanti dell’etica del Centro S. Stefano. “La ginnastica mentale, proposta a tutte le persone, è un momento importante del prendersi cura di sé sia a livello cognitivo che sociale. Il gruppo, di 4 o 5 persone, consente anche l’interazione e la condivisione del proprio vissuto attuale”. Un nuovo corso partirà in primavera; è possibile anche fare richiesta di attivazione e, in ogni caso, è prevista una prova gratuita. “La figura della logopedista è associata prevalentemente al lavoro con i bambini e alle difficoltà di linguaggio, apprendimento e deglutizione. In realtà la logopedia non è solo questo. Ci rivolgiamo al paziente geriatrico (ictus, emorragie cerebrali, traumi cranici, coma) ma anche persone con patologie degenerative, Sclerosi Multipla, Sla, che presentano problematiche legate a difficoltà di articolazione del linguaggio, di comprensione, di deglutizione, del mangiare in sicurezza o problematiche legate alla voce. La nostra mission è quella di porre attenzione non solo al disagio fisico ma alla sfera cognitiva, difficoltà di orientamento, ragionamento, memoria, attenzione. Tutta l’equipe esegue il monitoraggio dei progressi, riformulando e riadattando il piano quando e se necessario”. Altro ambito della logopedia, attivo e per il quale è specializzata Claudia è quello delle patologie della voce, causate da patologie o da malfunzionamento. Ambito rivolto, in via preventiva, a tutte le persone che “lavorano” molto con la voce. Significativo il corso, svolto nel mese di gennaio, con l’Ist. Lucatelli di Tolentino. “Non curare la tua voce, prenditene cura”

Giulia Cesetti

Angela Candria e Claudia Cardinale

ha coinvolto 130 insegnanti in un percorso durato tre giorni. Un progetto innovativo che ha riscosso successo e che il Centro S. Stefano è pronto a replicare. Tante le attività proposte dall’Istituto Santo Stefano, attività e progetti riabilitativi di cura e soprattutto di prevenzione, rivolti a tutte le persone e promotori della cultura della qualità e del benessere.


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IL SOCIALE SI FA NOTIZIA

Sociale ed informazione sono due mondi incompatibili? il sociale fa notizia? Trovare una risposta sembra non essere complicato, tuttavia basta sfogliare il vocabolario e scopriremmo che la parola sociale riguarda la società umana, è parte integrante della nostra vita, include il nostro rapporto con la comunità, le nostre relazioni ed organizzazioni e i nostri diritti. Pertanto la risposta è: “SI! IL SOCIALE FA NOTIZIA” perché se ci pensiamo bene riguarda la nostra vita, il nostro modo di vivere la comunità ed il nostro benessere. Scrolliamoci di dosso il pregiudizio che il sociale è qualcosa appannaggio dei vulnerabili o “sfigati” e ricordiamoci invece che la nostra felicità, come scrive Benjamin Radcliff, è più sociale che psicologica. Capire questo ci porta a pensare che, se ci sono politiche sociali giuste e lungimiranti, potremmo vivere meglio e il nostro grado di “infelicità” potrebbe diminuire. Allora se il mio benessere è dato anche da un fattore socia-

le Chi si occupa del sociale e quindi della mia “felicità”? Ci sono diversi livelli: lo stato con le sue politiche previdenziali e finanziarie, il comune attraverso scelte di welfare community, ma esiste anche un altro organo intermedio che da anni lavora nel nostro territorio “l’Ambito territoriale sociale 16”. Infatti, se per la parte sanitaria abbiamo i Distretti Sanitari, per la l’area del Sociale esiste l’Ambito Territoriale Sociale, ossia un organo di aggregazione intercomunale che realizza nuove forme e modalità di progettazione, organizzazione e gestione associata dei servizi sociali di un determinato territorio così come previsto nella 328/2000 e nella Legge Regionale delle Marche n. 32/2014. Nella Regione Marche esistono 23 Ambiti territoriali sociali, quello relativo al territorio di Tolentino e dei 14 comun i dell’ Unione Montana dei Monti Azzurri è l’Ambito territoriale sociale XVI - www.ats16.it. L’Ambito territoriale progetta, definisce servizi, cerca di orientare politiche sociali, costruisce una rete territoriale capace di aumentare il benessere sociale. Grazie a Multiradio Press News il SOCIALE SI FA NOTIZIA.

Ogni mese lo staff dell’Ambito territoriale sociale propone di offrire ai cittadini, agli enti locali e agli attori del terzo settore un’informazione che spazia in tutti i settori di interesse collettivo. INFORMAZIONE SOCIALE, diventa uno spazio per comunicare buone pratiche di welfare community, di innovazione sociale, ma anche spazi di servizio e approfondimenti sulle principali tematiche sociali e di inclusione, dai minori ai giovani, ai migranti ed immigrati, dalla salute all’ambiente, dalla violenza di genere alla ludopatia, passando per i temi della legalità e della povertà, dalla cultura alla scoperta di progetti innovativi.

INFORMAZIONE SOCIALE è una nuova opportunità per osservare con una prospettiva differente la nostra comunità! NEWS AVVISO PUBBLICO INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE IN CONDIZIONE DI DISABILITA’ GRAVISSIME di cui all’art. 3 del D.M. 26/09/2016 ANNO 2019, per maggiori informazioni www. ats16.it CONTATTI Ambito territoriale sociale XVI telefono: 0733 656336 ambitoXVI@montiazzurri.it www.ats16.it Ambito territoriale sociale XVI

IL “DOPO DI NOI” Essere genitore è una sfida ma essere genitore di una figlia disabile è una sfida ancora più dura. La disabilità di mia figlia, che oggi ha quarant’anni, mi tiene sempre all’erta. Non c’è un momento in cui noi non pensiamo a lei o a qualcosa che la riguarda. Mi chiamo Rosanna Baccifava e sono da sempre la Presidente dell’Associazione Volontari senza confini. Insieme a genitori che come me hanno figli con disabilità, nel 2002 abbiamo deciso di unire le forze per dar vita a quest’Associazione. La nostra Associazione, che quest’anno compie diciotto anni, si è allargata grazie all’ingresso di giovani volontari che ci danno nuove e fresche speranze. Essa si propone di rimuovere, per quanto possibile, gli ostacoli allo sviluppo della personalità dei nostri figli, affiancando le valide strutture istituzionali operanti nel nostro territorio. L’Associazione lavora, in particolare, insieme agli operatori e ai professionisti del Centro diurno socio educativo riabilitativo “Arancia” di Tolentino, frequentato quotidianamente dai noi ragazzi. Il nostro obiettivo è di avviare iniziative che favoriscano la sensibilizzazione verso i problemi che un ragazzo disabile incontra nella sua vita. Le serate musicali, le gite ricreative, le riunioni conviviali e le feste di solidarietà sono i mezzi da noi utilizzati per farci conoscere dalla cittadinanza

e per offrire ai nostri figli momenti di divertimento e di partecipazione sociale. Mia figlia ha insegnato a me e a tutta la mia famiglia a vivere l’oggi a comprendere parole non espresse, ad ascoltare non solo con le orecchie ma soprattutto con il cuore, ma in particolare a vivere la disabilità come la “normalità”. Mia figlia ci ha insegnato a vivere con il sorriso e con la positività che sono assolutamente necessari quando il meteorite della disabilità atterra sul tuo pianeta famiglia. Ogni famiglia vive la disabilità del proprio figlio o della propria figlia in modo diverso; ma ciò che le accomuna è la paura del loro futuro senza di noi. È per questo che la nostra Associazione ha collaborato, insieme ai Servizi Sociali del Comune di Tolentino e ai coordinatori del Centro Arancia, alla realizzazione del progetto “Dopo di noi” all’interno del centro diurno. La finalità di questo progetto, che trova il suo fondamento nella legge 112/2016 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare” è l’attivazione e il potenziamento di programmi di intervento volti a favorire percorsi di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, e di realizzare interventi innovativi di residenzialità per le persone con disabilità grave senza sostegno genitoriale.

Di fatto, oggi, le persone con disabilità, a differenza di quanto accadeva in passato, grazie al miglioramento delle condizioni di salute e conseguente allungamento della vita, vivono non solo l’età adulta, ma anche il delicato momento della terza età. Sempre di più essi sopravvivono ai propri genitori o questi, divenuti anziani, sono a loro volta bisognosi, accanto ai figli, di cure e di assistenza. La nostra è un’Associazione di volontari, di genitori che hanno fatto una scelta ben precisa nella loro vita: impegnarsi in prima persona nel cercare di poter migliorare la vita dei propri figli. Molti di noi sono diventati genitori per la prima volta avendo figli con

disabilità e ci siamo ritrovati ad affrontare la nostra genitorialità senza esitazioni ma con miliardi di paure. Abbiamo imparato a essere genitori affrontando la sfida più difficile che la vita ci potesse mettere davanti. Abbiamo imparato ad accettare e ad accogliere la disabilità dei nostri figli capendo che, a volte, la vera disabilità è quella di non accettare che i nostri figli cammineranno le strade della loro vita a modo loro. Noi genitori abbiamo il compito di accompagnare i nostri figli lungo queste strade, sostenerli davanti ai divieti e ai semafori che incontreranno, incoraggiarli a superare gli ostacoli e a continuare a danzare il meraviglioso girotondo che è la vita. Sarà difficile ma vederli sorridere lo renderà facilissimo.


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di Giusi Minnozzi

EREDITÀ TASSONI: UNA STORIA INFINITA Immaginiamo di tornare indietro sin dal 1998, anno in cui il Notaio Benedetto Sciapichetti di San Severino Marche pubblicò il testamento olografo dell’Avv. Gianfranco Tassoni di Tolentino, deceduto in quell’anno. Un testamento che a distanza di 22 anni fa ancora discutere.

mento. Tutti e quattro i pretendenti l’eredità si rimisero al giudizio del Tribunale competente, vale a dire quello di Macerata. La sentenza arrivò dopo dieci anni. Durante questo lungo periodo il patrimonio ereditario venne amministrato da un curatore all’uopo nominato. Venne nominato il Notaio, ci racconti un po’ questa sto- mio amico Avvocato Renato Ciocchetti. ria. a partire da quel giorno. Era il 30 maggio 1998, ed era un sabato. La sentenza fu sorprendente. vero? In quel tempo il sabato era per me un Tutti si spettavano che il Tribunale ritegiorno d’obbligo, nel senso che dovevo nesse non valido il testamento. Quanto assicurare la mia presenza in studio, in meno in quanto troppo generico. Invece, quanto giorno di mercato a San Seve- a mio modesto avviso opportunamente, rino Marche. Si presentò in studio una il testamento venne ritenuto valido. La signora (che poi scoprii essere la dome- sorpresa arrivò quando vennero esamistica del testatore) la quale mi chiese se nate le Fondazioni. Tutte e tre vennero potevo pubblicare un testamento ologra- ritenute non idonee a divenire eredi fo del sig. Tassoni. dell’Avv. Tassoni. L’Avv. Tassoni era deceduto da pochi Per quali motivi? giorni e capii subito che il testamento La Fondazione di Tolentino venne subiin questione avrebbe fatto parlare mol- to messa via in quanto, secondo il Tributo. Cambiava praticamente un mon- nale, affetta da atto nullo per mancanza do. Senza quel testamento si sarebbe di testimoni in sede di costituzione. Non aperta la successione legittima e quindi venne quindi neanche esaminata. Le l’ingente patrimonio dell’Avvocato Tas- altre due vennero ritenute non idonee soni sarebbe andato alla sua parente ad assumere l’eredità a causa di un ogpiù stretta (la signora Ilde Manetta), con getto, sempre a detta del Tribunale, non quel testamento le cose si sarebbero ro- rispondente ai voleri del testatore. vesciate e quindi il patrimonio ereditario Invero l’Avvocato nel redarre il suo teavrebbe preso ben altra direzione. stamento fu molto generico per cui era Infatti con poche righe L’Avv. Tassoni molto difficile non abbondare e dilundispose che tutto il suo patrimonio an- garsi nella precisazione degli scopi delle dasse a favore di costituende fondazioni Fondazioni. Questo, per il Tribunale, fu che avessero come scopo la tutela degli un peccato mortale. animali (in special modo i cani) e l’istitu- Faccio due esempi. Una delle Fondazione di borse di studio a favore di stu- zioni prevedeva, riguardo allo scopo “... denti meritevoli delle università marchi- accrescere la cultura...istituendo premi e giane. Pensate quanto è dirompente un borse di studio...”. testamento una volta scoperto e pubbli- Il tribunale fece notare che nel testacato. Un intero patrimonio ereditario che mento si parlava di istituzione di borse si pensava andasse in una certa dire- di studio e non di accrescere la cultura. zione vira completamente verso un’altra In due parole le borse di studio dovevadirezioni, grazie a poche righe. E nel giro no essere un fine e non un mezzo. In di pochi giorni visto che il testamento in altra parte di uno degli statuti si parlava, questione è stato pubblicato solo sette tra l’altro, della possibilità di organizzagiorni dopo la morte del testatore. re manifestazioni, mostre e convegni. Quel testamento, data la sua partico- Sempre relativamente al mondo animalarità e dato l’ingente patrimonio su cui le. Anche questo, a detta del Tribunale, andava ad incidere, fu un’autentica non poteva essere accettato, in quanto bomba. Causò, come vedremo, una di- non previsto nel testamento. sputa legale conclusasi solo dopo oltre In ogni caso, questo va detto, in tutti gli venti anni. statuti, si parlava, soprattutto, della cura Complicò un po’ anche la mia vita pro- degli animali e della istituzione delle borfessionale. Almeno per qualche mese. se di studio. Ricevetti migliaia di telefonate da tutte le Comunque: le Fondazioni non vanno fondazioni del mondo. Tutte fuori gioco bene e, quindi, unico erede la signora in quanto il testamento si riferiva a fon- Manetta. Questa, in sintesi fu la sentendazioni da costituire e non già a quelle za. esistenti. Rilasciai tante copie e tante interviste. Venne anche Canale 5. Ov- Una sentenza che ti ha deluso? viamente mi chiese copia del verbale di Diciamo che mi ha sorpreso. Ovviamenpubblicazione del testamento anche la te nel mio piccolo. Vi è, però, da dire che signora Manetta. è stata emessa da un collegio giudicante composto da eccellenti magistrati e poi, Ci parli ora delle fondazioni che si fe- come si vedrà, è stata confermata in apcero avanti per accettare l’eredità pello. Vennero costituite tre Fondazioni. Una In ogni caso se la bussola, come ci con sede in Ancona, una con sede a hanno insegnato, che deve indirizzare San Severino Marche ed una con sede l’interpretazione di un testamento deve in Tolentino. Tutte vennero legalmente essere sempre rivolta al rispetto delle riconosciute ed accettarono l’eredità. volontà del testatore, dobbiamo pur dire Come si poteva immaginare, partì subi- che tutte e tre le fondazioni comunque to una guerra legale. Ognuna delle tre prevedevano la tutela degli animali e fondazioni, chi per un motivo chi per un l’istituzione di borse di studio. In poche altro, avanzava il diritto di essere consi- parole rispettavano la volontà testamenderato erede unico. Ovviamente anche taria. Aver privilegiato, in forza di cavilli la signora Manetta iniziò la sua battaglia seppur sapientemente motivati, un soglegale contestando la validità del testa- getto non contemplato nel testamento e quindi non tenuto né ad istituire borse di studio né ad aver cura degli animali ha significato disattendere completamente la volontà testamentaria . Da qui la mia sorpresa.

L’avvocato Gianfranco Tassoni

Poi corte di appello e cassazione. Certo. Nel 2014 la Corte di appello di Ancona conferma, sostanzialmente, quanto giudicato dal Tribunale di Macerata e cioè la Fondazione Tacci Porcelli di Tolentino affetta da nullità per mancanza di testimoni in sede di stipula dell’atto

notarile di costituzione e le altre due non idonee ad assumere la qualità di erede a causa del loro scopo associativo. E, anche questo va detto, nonostante che la Fondazione Servanzi Collio avesse nel frattempo adeguato il proprio statuto a quanto detto dal Tribunale di Macerata. Quindi: confermata unico erede la signora Manetta. Si arriva in Cassazione. La Sentenza viene data nel 2017 e ribalta la situazione. Innanzitutto la Fondazione di Ancona si autoesclude ritirando il ricorso. Viene respinto il ricorso della Fondazione Servanzi-Collio di San Severino Marche in quanto non “sindacabile” in sede di legittimità la valutazione circa lo scopo fatta dalla Corte di Appello. La sorpresa arriva con la Fondazione Tassoni Porcelli di Tolentino. Come visto, sia in primo grado che in appello questa Fondazione venne subito esclusa dai giochi in quanto, a detta dei due organi giudicanti, costituita con atto nullo per mancanza di testimoni. Invece per la Cassazione l’atto era perfettamente valido in quanto in sede di costituzione di una Fondazione, secondo questa Corte, non sono necessari i testimoni. Quindi: la Fondazione di Tolentino erede testamentario e rinvio alla corte di Appello di Ancona per il riesame nei confronti dell’altro unico pretendente rimasto in campo, vale a dire la signora Manetta. A questo punto, come sappiamo, i due contendenti decidono di metter via la disputa e circa un anno fa hanno firmato un atto transattivo dividendosi il patrimonio ereditario del povero avvocato Tassoni. Quindi fine della storia in quanto viene successivamente respinta una richiesta di riesame da parte della Fondazione Servanzi Collio di San Severino Marche. Ora la fetta di patrimonio assegnata alla fondazione verrà destinata per gli scopi voluti dall’avv. Tassoni? Certamente si. La Fondazione Tassoni Porcelli deve destinare quando ereditato dall’avv. Tassoni esclusivamente per gli scopi dettati con il testamento: cura degli animali e istituzione di borse di studio. Quindi, seppur con un patrimonio ridotto, la volontà testamentaria dell’avv. Tassoni è stata rispettata. La Fondazione in questione è cosa diversa dal Comune di Tolentino. Ha un suo patrimonio, una sua governance, e, soprattutto, uno scopo ben definito: cura degli animali (soprattutto cani) e borse di studio.

Secondo lei notaio chi puo’ dare risposte ai cittadini? So che il Presidente della Fondazione, per statuto, è il Sindaco pro tempore di Tolentino. In più c’è il Consiglio di Amministrazione. Costoro, come tutti gli amministratori di questo mondo, devono render conto del loro operato. Non solo ai cittadini ma anche agli organi di controllo. Hanno uno scopo da seguire. Vale a dire quello indicato dal testatore: cura degli animali e borse di studio. Punto. Possono, ad esempio, pure vendere beni facenti parte del patrimonio ereditato ma il ricavato deve essere destinato agli scopi di cui sopra. Da qui non si scappa. L’amministratore che non rispetta questo sarà responsabile persino penalmente. Quindi anche per il nostro canile ci saranno buone notizie? Sono sicuro di si. La Fondazione ha sede in Tolentino. L’avv. Tassoni era di Tolentino. Insomma per il nostro canile ci saranno buone notizie. Possiamo dire: finalmente, dopo oltre venti anni. Quanto e’ ingente il patrimonio ereditato? Molto ingente a mio avviso. Ma sono passati tanti anni dall’apertura della successione. Teniamo presente che questo patrimonio ha riavuto un titolare solo dopo più di venti anni. Tante cose si saranno perse, altre si saranno deteriorate. Consideriamo poi che le prime due sentenze erano “immediatamente esecutive” per cui qualcosa sarà stato speso e qualcosa sarà stato venduto. Da quello che so il patrimonio immobiliare dovrebbe essere rimasto quasi intatto. Secondo lei notaio possiamo dire o no che la volontà testamentaria dell’avv. tassoni e’ stata rispettata? Come ho detto prima, è stata rispettata parzialmente. Diciamo al 50%. Meglio di niente è. Siccome nel mio piccolo sono cresciuto, professionalmente parlando, con il culto della sacralità della volontà testamentaria avrei immaginato una soluzione diversa e quindi avrei preferito che gli attori avessero continuato la loro “battaglia”. Ma come non capirli. Dopo più di venti anni.

Ti sono capitate altre esperienze come questa? No. Questo è stato un testamento, diciamo così, bizzarro. Unico. Molto parPossiamo quindi concludere nel dire ticolare. Non mi è capitata più una cosa che attendiamo un progetto da parte simile. Probabilmente non capiterà più. della fondazione? Certo, ormai l’accordo è stato sancito E la storia continua... quasi un anno fa. Di conseguenza la Fondazione può procedere nella sua at- Multiradio ringrazia il notaio Dott. tività e gli amministratori della Fondazione devono render conto del loro operato. Benedetto Sciapichetti per la sua di-

sponibilità.


Vivai Manfrica, nata nel 2006 dall’unione delle precedenti esperienze dei tre soci, fornisce ai propri clienti servizi che spaziano da singole operazioni al “chiavi in mano”. Nello specifico offre servizi di proge‫מּ‬azione del verde e realizzazione ex novo o riqualificazione di aree verdi esistenti, a‫מּ‬raverso movimento e sistemazione del terreno, realizzazione di opere murarie, impianti, fornitura e messa a dimora di piante, realizzazione di recinzioni e opere naturalistiche. La società inoltre realizza giardini pensili e svolge lavori di manutenzione di ogni tipo, grazie al proprio personale e a‫מּ‬rezzatura di ultima generazione. Di notevole importanza è la produzione di un vasto assortimento di piante ornamentali, erbacee arbustive e arboree in vaso e in zolla, rispondenti agli standard vivaistici di qualità. Vivai Manfrica conta 300 specie di piante prodo‫מּ‬e su o‫מּ‬o e‫מּ‬ari, specializzandosi sopra‫מּ‬u‫מּ‬o in rose d’innesto (circa 200 varietà), Hydrangee e Agapanthus.

Contrada Abbadia di Fiastra, uscita per Sforzacosta della superstrada Civitanova-Foligno - 62029 Tolentino - Tel. 0733 633608 info@vivaimanfrica.it www.vivaimanfrica.it


12 spazio autogestito

Abbiamo sempre inteso la Festa della Donna in maniera diversa dal solito; non ci siamo mai voluti limitare ad esaltare la figura femminile in quanto tale, ma abbiamo sempre voluto fare massa critica con eventi che catturassero l’attenzione anche degli uomini. Quest’anno la Presidente della Commissione Pari Opportunità, Monia Prioretti, ha presentato alle colleghe amministratrici, alla giunta e al Sindaco un programma di tutto rispetto che raccoglie i talenti cittadini di Messi a Nudo i quali meritano di essere celebrati per il grande successo che hanno avuto con il loro spettacolo: saranno al Teatro Vaccaj il 6 Marzo; con la collaborazione del consigliere comunale Andrea Crocenzi ha pensato inoltre ad un nome importante, quello di Riccardo Rossi che con “W le Donne” offre una rappresentazione nella quale nulla è lasciato al caso; l’uomo come prima figura vede una donna, l’ostetrica, e da lì il monologo spazia nei vari ruoli importanti che la donna riveste all’interno della società. Il messaggio che si vuole lasciare è che l’universo femminile rappresenta il sesso tutt’altro che debole; (Teatro Vaccaj, 7 Marzo). Concludiamo infine il 13 Marzo al Politeama con “7 paia di scarpe”, dove Valeria Ducato descrive donne che hanno perso e donne che non hanno neanche giocato; descrive ragazze madri, troppo ragazze per essere madri; descrive mogli, madri, amiche, figlie, sorelle, nonne, maestre. -Se imparerai a riconoscerle le troverai intorno a te, concentrate a ricostruire su terreni bruciati, su pelli scottate da poco, su dolori segreti, su umiliazioni disegnate dalla storia. Tutte madri, alcune senza mai esserlo diventate. All’inseguimento di quel soffio vitale che genera e rigenera, ripara e ricostruisce. Ma sempre dolcemente e docilmente incollate alla vita-. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza.


13 spazio autogestito

Le Donne di Silvia Passano i mesi e ci accorgiamo che siamo arrivati al numero di Marzo, quello che tutti conosciamo come il “Mese della Donna” e conversando con l’ideatrice di questo editoriale di successo, Oriana Forconi, decidiamo di dedicare questo spazio, proprio perché donne e cultrici dei nostri diritti ma anche delle nostre responsabilità, all’Universo Femminile. In queste due solenni parole, dalla straordinaria dinamicità, che ho volutamente iniziato con la lettera maiuscola si evolve un mondo dalle mille sfaccettature, colorato da ruoli che la natura ha indicato ed il sistema ha inglobato, a volte esaltandoli ma spesso mortificandoli. Allora con passione li vogliamo elencare perché essere donna significa essere figlia, moglie, compagna, madre, nonna, operaia, impiegata, insegnante, imprenditrice, amministratrice, manager e tanti altri ancora. Sembra banale, funzioni fin troppo vissute la cui quotidianità rischia di azzerarne il senso profondo, il loro significato che invece vogliamo riproporre con attenzione, passione e rispetto. Parti e concetti che questa Amministrazione ha da subito fatto propri, con i fatti non solo con le parole, affidando proprio alle donne settori complessi e strategici per il governo della Città e del territorio. Questo articolo non vuole essere soltanto un elenco delle conquiste fatte dalle donne, ripercorrendo le varie tappe, caratterizzate da forte determinazione e da durissime lotte; non vuole nemmeno essere uno sterile elenco delle cose che ancora non vanno; non vogliamo limitarci a ricordare che ci sono poche leggi a tutela della donna e che spesso sono anche lacunose. Tutto questo è vero, ma è bene che si sappia che dietro una realtà fatta di tanti sacrifici esiste un universo femminile ambizioso e coraggioso. Oriana Fallaci in “Lettera ad un Bambino mai nato” descriveva un “mondo fatto dagli uomini, per gli uomini”, ma lo descriveva con una consapevolezza: “cuore e cervello non hanno sesso” e questo è forse stato il motivo intrinseco, ma trainante, che ha portato le donne a diventare quello che sono oggi. Leggevo qualche tempo fa un libro che parlava di donne e di imprese straordinarie: il libro tra le tante storie, raccontava che questo in fondo è un bel momento per essere donna; in pochi decenni, infatti, il ruolo delle donne all’interno della società è cambiato in maniera importante. Sono stati occupati spazi professionali che fino a qualche tempo fa ci erano preclusi e in famiglia il nostro ruolo è diventato paritario. Non succede ancora ovunque. E’ vero! Ma questo ha un significato: il processo di rivoluzione è ancora in corso e non si è certamente concluso, ma ha bisogno dell’aiuto di tutti per completarsi. Oggi non pensiamo più che nascere donne sia una disgrazia; è vero che è maschile anche la lingua italiana; si dice uomo per dire uomo e donna, ad esempio; la prima creatura non è una donna, ma Adamo; Eva arriva, ma arriva dopo. Nonostante tutto questo, essere donna significa principalmente avere carattere e coraggio; significa essere mamma e oggi non è più uno dei tanti doveri ai quali la donna è sottoposta, è un diritto. Questo grazie alla tenacia di tutti coloro che hanno cercato di trasmetterlo in ambito sociale, attraverso una cultura inclusiva dove la voce delle donne si è fatta sempre più alta, nel tono ma anche nel prestigio e nella competenza. Essere donna significa essere impegnata nel mondo del lavoro, a tutti i livelli. Oggi sarebbe bello poter affermare che non siamo più costrette a scegliere tra lavoro e famiglia ma purtroppo non dappertutto è così, alcune culture prettamente maschiliste ritraggono ancora la donna come colei che non deve intervenire nelle questioni più importanti. Ma il coraggio delle donne è ormai noto e pertanto osano e si mettono in gioco di fronte a tutto, anche alla guerra. Mi piace dire, ciò che spesso penso dentro di me, che ogni problema ha almeno tre soluzioni e se la prima si rivela fallimentare e non utile allo scopo, basta cambiare prospettiva e riprovare, senza frenesia ma con caparbietà. Essere donna significa anche, come nel mio caso, amministrare un territorio, occuparsi dei problemi della gente, attuare scelte che devono guardare lontano portando con sé tutta la nostra responsabilità: oggi le donne hanno la possibilità di dimostrare che possono dire la loro, essendo in grado di incidere con il proprio pensiero e fare massa critica. Da questo confronto tutti potremmo trarre dei vantaggi: l’universo femminile perché cresce e si perfeziona, quello maschile perché trova un punto di vista diverso a cui avvicinarsi a guardare. Non è un invito alle donne alla sfida costante; le differenze rimangono e sono forti ma ci siamo anche noi, siamo entrate a pieno titolo nel mondo dei “visibili” e l’arma che abbiamo utilizzato è stata la volontà di mettersi in gioco e di dimostrare che anche noi possiamo dare un contributo diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. Il nostro punto di vista! Ringraziamo Press News, perché ha dato la possibilità a tante donne di scrivere le loro esperienze. Donne che hanno saputo raggiungere traguardi importanti e che possono rappresentare un punto di riferimento per tante altre che ci stanno provando.

TANTI AUGURI A TUTTE NOI! (Grazie a Monia Prioretti e a Rosalia Calcagnini che mi hanno permesso di dare voce e parole anche a loro pensieri che abbiamo condiviso insieme).

Silvia Luconi


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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DELLA GIUNTA MUNICIPALE

Con delibera n.64 del 19 febbraio 2020 è stato approvato il progetto esecutivo per l’intervento di realizzazione di 40 alloggi Erp in sostituzione delle sae in contrada Pace di Tolentino, redatto dalla Sidoti engineering con sede in Albano Laziale, Roma, per l’importo complessivo netto di 7.606.000 euro secondo il quadro tecnico economico. Questi alloggi verranno destinati temporaneamente a coloro che hanno perso l’abitazione in seguito al sisma iniziato nell’agosto 2016 e che a tal fine l’ente territoriale si è attivato, sia per l’individuazione delle aree, sia per reperire finanziamenti per la loro realizzazione. Con il medesimo provvedimento, all’art.5 e 2 è, stato stabilito che la Regione Marche provvede all’approvazione del progetto di realizzazione di dette strutture, comprensivo della relativa quantificazione economica per l’importo massimo di 20.850.000 euro dandone tempestiva comunicazione al dipartimento di Protezione Civile. Tra gli interventi da realizzare vi è quello relativo alla costruzione di tre edifici, per complessivi 40 alloggi, nell’area in contrada Pace. Con atto n.60 si è deliberato di affidare per l’anno 2020 alla ditta Lavanderia Alfa snc il servizio di lavaggio e stiratura biancheria da letto e da bagno al villaggio container, quale tutela igienico-sanitaria dei cittadini ospitati nelle villaggio dei moduli abitativi, nel rispetto delle condizioni concordate. La spesa viene imputata al capitolo 1065 del Bilancio preventivo 2020. Si decide di condizionare l’affidamento alla possibilità di effettuare disdetta anticipata dei servizi offerti dalla lavanderia, con preavviso di 30 giorni in caso di chiusura, smantellamento, fine utilizzo dei container. Con delibera n.59 si è deciso di affidare per l’anno 2020 alla ditta Buccolini snc con sede ad Urbisaglia il servizio di pulizia, sanificazione e servizi accessori al villaggio container, quale tutela igienico-sanitaria dei cittadini ospitati nei container, nel rispetto delle condizioni concordate e fino alla aggiudicazione del servizio a nuova ditta aggiudicataria in base alle risultanze della gara in corso di svolgimento da parte della Regione Marche. Di imputare la spesa al capitolo 1065 “Spese per autonoma sistemazione” del Bilancio preventivo 2020. E’ stato deciso di condizionare l’affidamento alla possibilità di effettuare disdetta anticipata dei servizi offerti dalla Buccolini con preavviso di 30 giorni in caso di chiusura, smantellamento, fine utilizzo dei container o alla chiusura della procedura in corso presso la Regione Marche. Con atto n.56 del 14 febbraio 2020 si decide di acquistare tribune laterali per

il pubblico, da allestire all’impianto polisportivo “Roberto Gattari”, con l’utilizzo dei fondi ricavati con “La nostra partita del cuore. 4° Memorial Stefano Pieroni”, torneo di calcio di solidarietà, svoltosi lo scorso 14 settembre. Alla partita di calcio hanno partecipato le squadre Glorie Cremisi e A.C.Merano e con l’occasione è stato consegnato al comune di Tolentino il ricavato di una raccolta di beneficenza organizzata a Merano a favore della città di San Nicola duramente colpita dal sisma. Alla fine sono stati raccolti fondi per un totale di 15mila euro, mentre gli oneri a carico dell’ente per le spese di organizzazione sono stati pari a 2.583, risultando quindi a disposizione del comune ancora 12.417 euro. Per l’acquisto delle tribune si utilizzano 10.417 di tali fondi e per il resto si integra la cifra tramite il prelievo del conto pro-sisma. Si completano così gli arredi dell’impianto polisportivo “Roberto Gattari” realizzato nell’ambito della campagna di solidarietà denominata “Un gol per ripartire” con la compartecipazione della Football club internazionale Milano, di Suning sports, azionista di maggioranza dell’Inter Federazione Calcio, e del Centro Sportivo Italiano, cui ha contribuito il comune di Tolentino. Il Centro sportivo polifunzionale di viale Vittorio Veneto, gestito dal Csi, è stato inaugurato nell’aprile del 2018 con la presenza del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti e un’amichevole di beneficenza giocata nello stadio di Tolentino dalle vecchie glorie di Inter Forever. La tensostruttura ospita attività di pallacanestro, calcio a 5 e pallavolo e è stata creata per rivitalizzare un comparto urbano del comune fortemente indebolito dal sisma. La scuola “Lucatelli”, di viale Benadduci, verrà ricostruita. La realizzazione del nuovo edifico scolastico comporta la necessaria delocalizzazione degli alunni e del personale della segreteria della scuola. E non essendoci locali disponibili in città, la Giunta municipale con delibera n.43 del 3 febbraio 2020 ha formulato un atto di indirizzo per la delocalizzazione negli stabili di via Francesconi che ora ospitano gli studenti del Liceo classico e scientifico. E ciò dovrebbe avvenire al termine dei lavori di realizzazione del Campus scolastico dove verranno trasferiti i ragazzi dei due licei, insieme a quelli dell’Ipsia “Frau”, dell’Istituto tecnico economico e turistico “Einaudi” e Liceo coreutico. Per gli alunni della “Lucatelli” si prevede così un trasferimento temporaneo, per il periodo interessato dai lavori per la nuova scuola a seguito del terremoto del 2016. Dopo gli eventi sismici di oltre tre anni fa sono state attivate tutte le procedure volte all’esecuzione di opere di pronto intervento, nonché tutte quelle necessarie alla successiva ricostruzione. Sta di fatto che nel secondo piano delle opere pubbliche per la ricostruzione è previsto il finanziamento per la nuova costruzione dell’edificio scolastico “Lucatelli”.

E’ stata chiesta la verifica dell’importo richiesto per consentire l’avvio delle procedure di affidamento dei servizi di progettazione e quindi l’inizio delle procedure di attuazione del secondo programma di interventi sulle opere pubbliche del suddetto piano. L’ingegnere Andrea Crocioni, in qualità di dirigente per l’attuazione delle opere pubbliche per la ricostruzione post sisma 2016, ha comunicato la congruità di quanto presentato dal comune di Tolentino per l’intervento da attuare sull’edificio scuola “Lucatelli” per un importo di 7milioni di euro. Tali lavori comporteranno la necessaria delocalizzazione degli alunni e del personale della segreteria della scuola. Ad oggi però non è previsto un finanziamento per i lavori atti ad adeguare locali per l’utilizzo scolastico temporaneo. Per il comune allo stato attuale locali disponibili idonei alla destinazione scolastica non ci sono. E considerato che è in corso di progettazione il Campus scolastico di Tolentino che ospiterà il Liceo scientifico e classico, rimarrebbero liberi, una volta ultimati i lavori, i locali di via Francesconi che entrambi i licei ora usufruiscono. Tali stabili sarebbero già idonei ad ospitare gli alunni e gli uffici segreteria della “Lucatelli”. Alla primaria e secondaria di quest’ultima scuola ci sono quasi quasi 500 alunni ai quali bisogna aggiungere il personale dell’ufficio segreteria. Alla “Lucatelli” ci sono 24 classi, 15 della secondaria e 9 della primaria. A breve verrà sistemato il piazzale Largo ‘815, nella zona Pace di Tolentino. Per i lavori di rifacimento del piazzale, parzialmente danneggiato dal traffico di mezzi pesanti durante la gestione della fase emergenziale post-sisma, l’amministrazione comunale con delibera n.41 ha deciso di contribuire all’intervento di sistemazione per il 50% del costo complessivo, così per una somma pari a 11.300 euro, iva inclusa. La spesa viene imputata al capitolo 1065 del Bilancio di previsione 2020. I suddetti lavori sono molti attesi da chi gravita in quella zona e non solo. A seguito degli eventi sismici del 2016, che hanno determinato l’inagibilità di vari stabili comunali, tra i quali anche quelli dell’Istituto delle Suore Pie Venerini e dell’Istituto comprensivo “Don Bosco”, è stato necessario delocalizzare tali scuole in idonei locali di proprietà privata situati proprio in contrada Pace, in Largo ‘815. In quella zona, inoltre, per la gestione della prima fase dell’emergenza è stato allestito un campo di protezione civile al servizio della cittadinanza ed un centro di accoglienza per gli sfollati. Sta di fatto che il transito dei mezzi pesanti sul piazzale antistante gli edifici adibiti a sede delle suddette scuole e verso i centri della Protezione civile per la gestione dell’emergenza ha contribuito ad accelerare la normale usura della pavimentazione costituita da betonelle a secco. Attualmente la pavimentazione di Largo ‘815 risulta sconnessa in diversi punti e rappresenta un pericolo per il traffico pedonale, di genitori ed alunni

che giornalmente transitano sull’area. E’ stata acquisita per le vie brevi la disponibilità dell’amministratore di condominio a dare corso alla sistemazione del piazzale per il ripristino delle condizioni di sicurezza pedonale dell’area che stante la movimentazione causata dai citati interventi post-sisma ha fortemente danneggiato il piazzale. E così con i lavori vengono ripristinate le condizioni di sicurezza e fruibilità del piazzale sotto la supervisione del responsabile dell’area manutenzioni e lavori pubblici del comune di Tolentino. Stanno, inoltre, procedendo i lavori per l’installazione della pensilina alla fermata dell’autobus in via Francesconi, fruibile dagli utenti della zona commerciale e dagli studenti dell’Istituto superiore “Francesco Filelfo”. Con atto n.35 del 30 gennaio 2020 Sono state riviste le aree di sosta a pagamento e introdotte delle nuove nel centro storico. La proposta è giunta dall’organismo congiunto, formato da funzionari e tecnici comunali e dell’Azienda specializzata settore multiservizi, ente che dal 10 marzo del 2014 gestisce i parcheggi. Nell’ultima assise consiliare, inoltre, il contratto per la gestione in scadenza alla fine di gennaio è stato prorogato al 30 settembre in quanto è ancora in atto l’istruttoria della gara riguardante l’affidamento della fornitura dei parchimetri e dell’ulteriore tecnologia per la rilevazione della sosta a pagamento. La proposta unitaria sulla revisione delle aree di sosta a pagamento che prevede l’introduzione di nuove è scaturita dopo aver preso in considerazione le segnalazioni di cittadini riguardo ad una diversa distribuzione dei parcheggi nel centro storico e i suggerimenti dell’Amministrazione comunale riguardo alla presenza di cantieri per la ricostruzione post-sisma in tali zone. Le aree di sosta site in via Tambroni, lato ex Liceo Filelfo, da bianche passano a blu, quindi a pagamento con possibilità di parcheggio per i residenti con abbonamento. Fino ad ora via Tambroni era esclusa dalle agevolazioni per i residenti, se ne richiede, pertanto, l’estensione così come per via Parisani. Da bianchi passano a blu anche i posti auto in piazza Mauruzi, con possibilità di parcheggio per i residenti con abbonamento. Gli attuali parcheggi “a spina di pesce” e i posti auto davanti all’ex barbieria Farroni, presenti in piazza della Libertà, da bianchi diventano blu, mantenendoli esclusi dall’abbonamento per i residenti, al fine di garantire al meglio una corretta rotazione che andrà a beneficio di tutti gli utenti della piazza e delle attività commerciali. Per rendere il servizio più agevole e funzionale, si provvederà ad installare un parcometro vicino agli spazi indicati. Ad ora non è ancora attiva la mezz’ora di sosta gratuita e pertanto il costo della sosta non sarà quello previsto dal nuovo piano parcheggi che muterà solo con l’implementazione e l’operatività della nuova tecnologia.


Viaggio alle Terme Santa Lucia Da tempi immemorabili si conoscono gli effetti benfici delle acque termali Santa Lucia che venivano somministrate, come cure naturali, per migliorare la salute di chi aveva la fortuna di poter apprezzare le loro peculiarità. Ci sono testimonianze antiche che parlano di quelle acque. La salsobromoiodica e la sulfurea dei Bagni di Rofanello erano conosciute già dal 1337, mentre vi sono fonti che riportano notizie delle acque mediominerali litiose della Fonte c.d. dell’”Acquacece”, dal 1523. L’acqua minerale di Santa Lucia, acqua che la tradizione aveva definito da anni medicamentosa nelle patologie degli occhi, fu riconosciuta in seguito efficacissima anche nell’uricemia e nella calcolosi renale. Nel 1937 venne inaugurato lo stabilimento termale che ancora mantiene il suo fascino e la sua imponenza. Infatti, questo piccolo gioiello di architettura del primo novecento presenta i caratteri del razionalismo e della funzionalità. Incastonato nel verde delle ridenti colline marchigiane, è tutt’ora conservato grazie ai ripetuti interventi dell’Azienda Multiservizi del Comune di Tolentino, che ne è proprietaria, e della Sopraintendenza (MIBAC) delle Marche, da sempre attenti alla tutela del patrimonio di portata storica. PERCHE’ VENIRE ALLE TERME? Perché le cure sono naturali e vengono effettuate come prevenzione, senza effetti collaterali. Stranamente l’abitudine di considerare le acque una vera e propria cura si è persa nel tempo, quando invece gli stessi Romani ne avevano capito la portata medicamentosa, considerando le stazioni termali anche centri di svago e di completo relax. Purtroppo ad oggi l’attenzione posta dalla scienza all’Idrologia medica, disciplina degli effetti biologici e terapeutici delle acque minerali e di altri mezzi naturali di cura, è ancora poco incisiva. L’acqua salsobromoiodica è utile soprattutto per l’azione antinfiammatoria e immunostimolante e viene utilizzata, presso le Terme Santta Lucia, per le cure inalatorie (aerosol, inalazione e doccia nasale) e nella balneoterapia per i reumatismi extra articolari. L’acqua sulfurea, è immunostimolante, eutrofica, antisettica e mucolitica, viene invece impiegata nel campo della Sordità Rinogena (o otite catarrale). COME SI SVOLGE LA GIORNATA TIPICA DI UN PAZIENTE ALLE TERME SANTA LUCIA? Alle 7.00 si aprono i cancelli delle stazione termale ed i primi pazienti possono godere, già arrivando, del bellissimo panorama e dell’ampio parco, respirando aria fresca e pulita grazie alla invidiabile posizione collinare. Le Terme Santa Lucia sono convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, quindi chi vuole intraprendere un percorso di cure può farlo con l’impegnativa del proprio medico curante. Il paziente viene inizialmente accolto dal personale della struttura ed il primo step cui dovrà sottoporsi è la visita del medico termale, che dopo un’ attenta anamnesi darà indicazioni precise sul tipo di trattamento cui sottoporsi. Il secondo step implica l’operatività di un efficiente front-office, dove preparate segretarie spiegheranno all’utente come muoversi all’interno della struttura, effettuando un ciclo di cure personalizzato. Una volta raggiunti i reparti termali, il paziente verrà di nuovo accolto da personale incaricato che lo assisterà in maniera professionale in ogni sua terapia. I pazienti usufruiranno della stuttura e del personale per tutta la durata delle cure, 12 giorni, durante i quali avranno modo di conoscere una realtà accogliente e professionale, al cui centro viene sempre posto il paziente stesso, il suo benessere ed anche il suo relax. SE IL PAZIENTE FOSSE UN BAMBINO? E’ certamente il benvenuto! Da anni le nostre Terme sono rinomate per possedere, accanto ai normali reparti, un Reparto Termale totalmente dedicato ai bambini. E’stato ideato proprio per dare particolare confort ai piccoli pazienti tanto che, adiacente alla zona delle cure, è stata attrezzata un’area giochi. Con loro viene attuato un programma di medicina preventiva con screening della sordità in età pediatrica: a tale titolo vengono eseguiti esami audiometrici e impedenzometrici gratuiti a tutti i bambini che effettuano un intero ciclo di cure. Le cure ed il benessere sono arricchite da un’offerta aggiuntiva: abbiamo studiato un apposito programma giornaliero di ANIMAZIONE ideata appositamente per loro! Tra le attività ludiche troviamo: ginnastica dolce, corso di inglese livello basico, burraco e briscola, tombola e balli di gruppo, e molto altro. Dalla scorsa stagione è possibile visitare il bellissimo bosco che si erge alle spalle della struttura. Di recente è stato risistemato per accogliere quanti vorranno venire a godere dello splendido panorama con l’aggiunta di una salutare camminata. Non dimentichiamo, infatti, che queste aree sono attrezzate con percorsi guidati e zone relax fornite di tavolini e sedute, che rendono possibili merende all’aperto in compagnia, o semplicemente leggere un libro tra la quiete della natura. Le Terme, per la Città di Tolentino, rappresentano un valore aggiunto al patrimonio esistente e ci auguriamo che possano esprimere a pieno l’offerta della termalità moderna che unisce l’aspetto sanitario a quello del benessere e della socialità. Ogni anno folti gruppi di turisti e pazienti, provenienti da ogni parte delle Marche, si affidano alle cure delle Terme Santa Lucia. Avremo modo di farci apprezzare ulteriormente, nell’immediato futuro, grazie a numerosi ed importanti progetti che da qui a breve si realizzeranno per migliorare l’offerta turistica, unita all’attenzione per la salute ed il benessere.

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C’È DAVVERO BISOGNO DI UN INCENERITORE IN MEZZO ALLA CITTA’? Lunedì 24 febbraio, il sindaco ha convocato i consiglieri di opposizione Quecetti, Cesini e Corvatta per illustrare le caratteristiche del forno crematorio che l’attuale maggioranza intende realizzare all’interno del cimitero. Sarà un impianto certamente di dimensioni importanti, capace di incenerire più di 1.000 salme l’anno. Dire che l’incontro è stato deludente è un mero eufemismo in quanto non sono stati espressi rilievi circa i rischi di dei fumi, trincerandosi dietro inquinamento. un ipotetico brevetto che imOccorre ricordare alla giunta pedirebbe la diffusione dei che un forno crematorio è a dettagli del progetto, appare tutti gli effetti un inceneritore una vera e propria presa in e, durante la cremazione si giro nei confronti dei cittadini ha produzione di inquinanti che legittimamente vogliono atmosferici quali azoto e zolfo sapere se tale impianto sarà e metalli pesanti ed in alcuni pericoloso per le loro vite. casi addirittura mercurio, zin- Il nostro cimitero è prospicienco, diossine-furani, idrocar- te al centro urbano e nell’area attigua sorgono decine di buri policiclici aromatici. case abitate ed i cittadini del Dichiarare che l’impianto è a quartiere sono seriamente “impatto zero”, come ha fatto preoccupati. il sindaco durante l’incontro le generose di lunedì, senza uno straccio Certamente di dato che dimostri l’effet- royalties che il privato realiztivo completo abbattimento zatore dell’impianto (che avrà

diritto di gestirlo per i prossimi 30 anni!!) concederà al Comune, fanno gola al sindaco e alla sua Amministrazione, ma ci si chiede: a quale prezzo? I soldi valgono la salute delle persone? È possibile che tale impianto debba sorgere a pochi metri di distanza da case, impianti sportivi, luoghi di aggregazione come le terme di Santa Lucia? Negli ultimi anni gli abitanti di Loreto, di Civitanova Marche e di molte altre realtà marchigiane, si sono opposti all’ipotesi di

UNA GRANDE PASSIONE PER L’ARTE sua personale in città? «Mi sto preparando per una mostra, ma non so quando verrà allestita. Dopo il terremoto c’è stato un blocco. Ho realizzato doversi quadri su alcuni temi artistici perché l’intenzione è quella di presentare una mostra seguendo un grande studio. In allestimento ci saranno tutte tele della stessa grandezza, 30 per 30. Per ora sono già pronte dieci opere, ma ne servono una cinquantina. Recentemente ho proposto la mostra “Aria e fuoco” insieme alle opere di Graziella Crialesi, alla galleria Sangallo di Tolentino”. I dipinti di Carlo Fammilume rappresentano il percorso artistico dell’ex docente fatto di momenti che connotano il suo personale stile sempre ben definito nella tecnica e soprattutto nell’uso sapiente di colori che vengono esaltati Dopo aver organizzato di- da volumi materici. Straordiverse mostre ora sta la- nari gli accostamenti propovorando per proporre una sti che danno vita a paesaggi Carlo Fammilume ha coltivato la passione dell’arte fin da bambino, alimentatola sempre più fino a farla diventare parte fondamentale della sua vita. E’ un artista molto conosciuto. Ex professore di Disegno e storia dell’arte al liceo scientifico e successivamente di Educazione artistica con laboratorio di ceramica alle scuole medie, Carlo Fammilume è un grande amante dell’arte, nonché un design. Ha iniziato a disegnare per le piccole aziende per poi passare a quelle importanti come Saint Laurent ed altre. Ha lavorato anche per ditte di arredamento. Ha insegnato, inoltre, per diciotto anni, fino alle forti scosse del sisma, all’Unitré di Tolentino, quale docente del corso di ceramica. Ha allestito lo studio, dove dipinge, nella casa di campagna.

realizzare un forno crematorio presso la propria città ed alla fine i politici locali hanno dato ascolto ai propri concittadini. Non bastano rassicurazioni verbali caro Sindaco! Affidare la realizzazione di un inceneritore che si ergerà vicinissimo a decine di case e che verrà gestito per 30 anni da un soggetto privato è un rischio davvero molto grande. Confidiamo su un ripensamento e su una maggiore lucidità di chi è deputato a scegliere il meglio per i propri cittadini. Il PD di Tolentino di Carla Passacantando

onirici, vere e proprie visioni d’artista. Nelle sue opere la ritmica cromatica e l’alternarsi di strati materici formano una straordinaria spazialità, mentre la continua e rapida sperimentazione degli accostamenti produce risultati unici e inaspettati. Il colore si muove sapientemente rendendo plasticità e dinamismo alle sue opere. L’artista è un cultore dell’arte, del bello. Cosa pensa della città di Tolentino? «Tolentino va rivitalizzata e non smembrata. Penso che non sia giusto trasferire le scuole dal centro storico. Se ciò si verificasse che centro storico rimarrebbe? Già commercialmente sta morendo dato che i negozi chiudono o si stanno trasferendo. Per rivitalizzare il centro bisognerebbe organizzare nel periodo estivo tante iniziative, una al giorno nelle diverse piazze, predisponendo per queste ultime un apposito tema

ad ognuna. Installare, inoltre, la fontana in piazza Martiri di Montalto è stata giusta come scelta, ma doveva essere più sollevata da terra di qualche gradino perché rimane schiacciata. Evitiamo, infine, l’uso dei sampietrini nelle vie e piazze, sarebbe meglio mettere le grandi lastre come avvenuto in altre città».


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INTERVALLIVA TOLENTINO-SAN SEVERINO FACCIAMOLA, MA CON LA TESTA tracciato che abbiamo proposto (in giallo nella foto): Il MoVimento 5 Stelle ha presentato, dopo circa un anno di valutazioni, il progetto alternativo per il nuovo collegamento stradale tra Tolentino e San Severino.

1) costo stimato di circa 60 milioni di euro che, anche in presenza di varianti e modifiche, permetterebbe ampiamente di rimanere entro il finanziamento di 100 milioni erogato; 2) minor lunghezza; 3) una sola galleria di circa 700 metri con evidente riduzione dei costi realizzativi e di manutenzione; 4) raccordo diretto alla superstrada in corrispondenza dello svincolo di Tolentino Ovest; 5) raccordo diretto all’Ospedale di San Severino; 6) bassa pendenza; 7) assenza di movimenti franosi lungo il tracciato.

È un tracciato che ricalca e migliora quello già valutato dall’Anas in passato ma poi caduto nel dimenticatoio perché mai finanziato. Siamo stati accusati di voler bloccare l’opera, ma non c’è nulla di più falso: il MoVimento vuole che l’opera si faccia ma anche che presenti le migliori caratteristiche possibili, abbia il minor impatto ambientale, il giusto costo e, soprattutto, non vuole rischiare di trovarsi di fronte all’ennesima costosissima incompiuta all’italiana. progetti alternativi in fase di progettazione e l’assenza di un secondo È stato detto che cambiando ora progetto potrebbe, in questo caso progetto bisognerebbe ricominciare si, portare al blocco dell’opera. da capo tutto l’iter burocratico. Vediamo quali sono, secondo noi, Niente di più falso! Quella che ad ma anche secondo la quasi totalità oggi è finanziata è l’opera, cioè il dei tecnici che hanno voluto espricollegamento. mere un parere in merito, le criticità Non un particolare tracciato! del progetto cosiddetto “Zura/ Cruciani” (in verde nella foto): È stato detto che bisognerà far analizzare di nuovo tutto al CIPE (Co- 1) costo stimato già superiore ai mitato Interministeriale per la Pro- 100 milioni di euro disponibili; grammazione Economica) che ha 2) percorso più lungo; finanziato l’opera, ma anche l’altro 3) due gallerie per un totale di più di progetto dovrà essere vagliato di 2000 metri; nuovo in quanto i costi sono lievitati 4) una galleria sotto la zona abitata già in fase di progettazione! Inoltre di V.le Buozzi la cui stabilità potrebla normativa obbliga a presentare be essere compromessa;

Inoltre, nel progetto sono compresi la realizzazione del ponte dell’Addolorata per collegare V.le Buozzi allo svincolo Tolentino Sud della superstrada e tutti i collegamenti necessari nella zona industriale di Taccoli e nei pressi del parco archeologico di San Severino. Un progetto più sicuro e meno costoso che dovrebbe essere preso in considerazione, ma che rischia di essere trascurato per mere questioni di tifoseria politica e a causa di chissà quali interessi. Invitiamo i soggetti coinvolti nella decisione a una virata secca verso il buon senso.

5) attraversamento di una zona in frana nota col rischio di aumento ulteriore dei costi per la bonifica; 6) necessità di particolari accorgimenti a causa dell’incrocio con il ponte della ferrovia; 7) insorgenza di conflitti normativi in quanto il finanziamento statale può essere utilizzato solo per la realizzazione di strade extraurbane, mentre l’ultimo tratto, quello della galleria in V.le Buozzi, sarebbe, secondo il codice della strada, una tratta urbana; 8) interferenza con la viabilità ordinaria di Tolentino con il rischio di aggravamento del traffico cittadino. L’intervalliva serve, e lavoreremo perché prevalga un progetto che Queste, invece, le caratteristiche è indubbiamente migliore di quello che ci fanno ritenere migliore il pensato in origine.

LAURA GIOSUE’: UN CALZOLAIO DONNA Storie di donne. Continua il nostro viaggio dedicato al mondo femminile. Laura Giosuè, di origini civitanovesi, da venti anni vive a Tolentino. Lo scorso marzo ha avviato la sua attività di calzolaio del tutto particolare, sfidando crisi e disagi dovuti al sisma. Mentre molti negozi in questi ultimi mesi hanno abbassato le saracinesche, l’artigiana con grande coraggio ha aperto il negozio, “The queen of shoes”, in via della Pace, in pieno centro storico per portare avanti la sua grande passione per il settore della calzatura. Si è così coronato un sogno per Laura Giosuè. La donna è molto contenta del suo nuovo lavoro che le sta dando soddisfazioni. Ha creato anche un catalogo di scarpe da sposa, un sito e una pagina facebook. Come è iniziata la passione per il settore della calzatura? «E’ una passione che ho avuto da sempre. Ho iniziato a lavorare a 16 anni in una grande fabbrica di Civitanova Marche che realizza fondi per le scarpe. Li ho cominciato a conoscere l’ambiente della calzatura. Quando mi sono trasferita a Tolentino, avendo tre figli, era diventato un po’ scomodo andare tutti i giorni a Civitanova Marche. A quel punto ho preferito andare a lavorare in un calzaturificio di Corridonia dove ho appreso tutti i vari procedi-

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menti per realizzare una scarpa. Con il tempo la passione verso il settore della calzatura si è sempre più ampliata. Circa tre anni fa ho deciso di lasciare il lavoro per avviare una mia attività data la grande esperienza maturata negli anni. All’inizio ero indecisa se aprire il negozio al centro storico di Tolentino o a Civitanova Marche, ma alla fine la scelta è caduta sulla città dove vivo anche per non “scappare” dopo il sisma. Amo Tolentino e voglio che il centro storico non muoia». Il negozio cosa propone? «Si fanno riparazioni alle calzature, borse, giubbotti, ma non solo. Si realizzano scarpe su misura fatte a mano, si cambiano i fondi, si ricolorano e invecchiano le calzature. I tempi sono cambiati così il calzolaio non è più quello di una volta. I materiali delle scarpe sono diversi da quelli di un tempo, quindi bisogna avere una conoscenza molto ampia altrimenti non si riesce ad andare avanti. Per cambiare un fondo ad una scarpa occorre attuare un’apposita tecnica. Si personalizzano, inoltre, le scarpe con tatuaggi per renderle uniche. Si attuano tutti gli accorgimenti possibili alla calzatura affinché non venga buttata. La scarpa può essere rigenerata, si possono cambiare anche le punte. Si creano anche accessori come cin-

te, borse, portachiavi, solette, tacchi, rivestimenti di selle di moto, scarpe da calcio, da sposa per le quali ho creato proprio un marchio». Come è stato il primo anno di attività? «Sono contenta dell’esito dei primi 24 mesi di attività. I clienti, comunque, vengono maggiormente per le riparazioni. Il trasferimento, inoltre, del mercato settimanale nella zona ad est della città ha un po’ svuotato il centro storico. Non c’è un grande afflusso di gente, che forse è dovuto anche alla mancanza di persone residenti ora fuori città in seguito all’inagibilità delle loro case per il sisma».

Avete clienti che arrivano da altre città? «Si, giungono da Fabriano, Genova, Milano, Roma, Torino. Anche l’attore Cesare Bocci è venuto in negozio per la riparazione di una scarpa. Sono circa il 30% i clienti che arrivano da altri comuni. Molti nostri clienti ci propongono di aprire un negozio simile nelle loro città». Qual è l’obiettivo da raggiungere per il futuro? «Voglio portare avanti con successo questa attività artigianale sulla quale credo moltissimo, nonché creare una linea di calzature, un campionario per tutti i generi di scarpa».


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I PRIMI MILLE GIORNI Pillole di pedagogia di Laura Nardi

Tutto inizia con la maternità, o meglio dal momento in cui si decide che è arrivato il momento di farlo: è un processo di trasformazione, lento, graduale, a cui bisogna darsi la possibilità di partecipare da protagonisti. La natura ci mette a disposizione 9 mesi per abituarci ma spesso tra lavoro, palestra, e tutte quelle cose del “lo faccio adesso sennò poi…” ce ne concediamo al massimo 2, che generalmente dedichiamo alla preparazione delle cose materiali: valigia, camera, corredino. Ma quale cura riserviamo alla preparazione di uno spazio mentale, che costituirà poi la possibilità di amare? Quando si decide di diventare nido per la vita di qualcuno si decide anche di diventarne custodi, e custodire la vita è un dono ma anche una responsabilità, perché ci richiede di pensare al meglio per l’altro: è il tempo di adottare buone abitudini alimentari, dedicarsi ad un’attività fisica, frequentare ambienti naturali; ma non esistono solo gli ambienti inquinanti ma anche le relazioni, e allora è bene circondarsi di persone che ci sostengono, abbandonare i giudizi su noi stessi (sempre troppo severi!), iniziare a parlarci con un linguaggio di accettazione, cercando di essere sempre la parte migliore di

noi stessi e ricordando che i figli saranno le scelte che facciamo oggi. Come possiamo prepararci ad uno dei cambiamenti più grandi della nostra vita personale e relazionale? Io credo che la gradualità che ci riserva la natura non solo vada seguita ma anche rispettata e nelle nostre vite piene di impegni iniziare a rallentare significa iniziare a respirare, a prendere aria per poter far entrare il nuovo, prepararci al nuovo. Una volta ascoltai la storia di una donna che aveva iniziato a scrivere un diario quando rimase incinta, e subito mi dissi che come donna e figlia avrei tanto desiderato sapere di me, di cosa provava mia madre quando mi stava aspettando, i suoi desideri, le sue paure, o di come avesse vissuto i primi momenti con me, quali erano le mie abitudini, come mi piaceva addormentarmi, ecc. Ricordi che vanno persi se non li fissiamo. Allora, più delle condivisioni social o delle stories che ormai riempiono il tempo della nostra vita: prendersi un tempo per acquistare un quaderno che sarà il diario della storia di nostro figlio o nostra figlia, e iniziare a scrivere. Cosa? Quando? Come? Non è importante, ciò che conta è iniziare: in un primo momento ci si sentirà un pò arrugginiti, poi sarà un viaggio introspettivo raccontare come viviamo ciò

che ci sta cambiando profondamente, nel corpo ma soprattutto nell’anima. Narrare al nostro bambino o alla nostra bambina com’è vivere insieme “dentro” e poi come sarà il nostro vivere insieme “fuori”, annotare le abitudini, le coccole, le prime sperimentazioni con il cibo solido, le prime vacanze: questo diario porterà con sé un messaggio che ha carattere di infinito, perché è un dono potentissimo da fare al proprio figlio o alla propria figlia, nel senso che contiene in se il prendersi un tempo dedicato per la scrittura, l’ascolto di se stessi e la condivisione intima, esclusiva di ciò che sentiamo e di chi siamo. La maternità è un viaggio che auguro ad ogni donna di poter vivere, e non parlo solo della

maternità biologica, perché si diventa madri e custodi della vita in tante forme. La maternità di cui parlo è quella che ti consente di vivere le trasformazioni senza aver paura di perdere una parte di te, di scegliere pensando a ciò che è bene per l’altro senza mentire, di rinunciare un po’ all’IO per vivere un NOI caotico, disorientante e sempre nuovo, ma pieno di vita vera. Per info nardi.laur@gmail.com Laura Nardi, laureata in Scienze dell’educazione a Padova, è Pedagogista, Mediatore Familiare e Counselor della Gestalt Psicosociale. Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale il Girasole, collabora con l’ATS16 come Coordinatrice dei Centri Famiglia di Tolentino e San Ginesio. Dal 2008 è insegnante della Scuola dell’infanzia.

A TOLENTINO NON È POSSIBILE ISCRIVERSI ALLA PRO LOCO Spettabile redazione la presente a nome di un gruppo di cittadini che vuole porre alla Vs attenzione ed a quella della città quanto sta accadendo in merito alla pro loco cittadina. Tra Ottobre e Novembre 2019 una trentina di Tolentinati tra i quali studenti, laureati, operai, imprenditori, pensionati, professionisti, ha chiesto di aderire alla locale Pro loco. L’idea era infatti quella di collaborare attivamente in favore della città, apportando un contributo in termini di idee e di partecipazione attiva, specialmente in un momento di difficoltà, acuito dalla crisi sociale ed economica post sisma. Nessun intento speculativo pertanto ovvero punitivo verso qualcuno, nessuna volontà di sminuire quanto fatto fino ad ora ma solo spirito di servizio, voglia di fare per la città, mettendo a disposizione tempo e condivisione per migliorare e

valorizzare ancora di più le nostre bellezze cittadine . Alcuni di noi hanno quindi depositato la relativa richiesta di adesione direttamente presso l’ufficio che si trova in Piazza della Libertà, altri tramite moduli online. Tuttavia, con nostra grande amarezza ad oggi non abbiamo ricevuto risposta alcuna dalla associazione ma sappiamo che da statuto proprio la mancata risposta equivale ad un diniego per l’iscrizione, rifiuto che nei fatti è stato anche confermato dalle dichiarazioni dell’attuale presidente che ha addirittura richiesto un parere legale proprio al fine di non risponderci e quindi di non farci aderire, dicendo che non vi era obbligo per allargare la compagine dei soci. Sinceramente non riusciamo a capire le motivazioni di tale chiusura e siamo ancor più amareggiati perché il Sindaco

fa parte di diritto del consiglio direttivo della Pro loco e quindi non può non sapere quanto sta accadendo nei confronti di suoi cittadini, anche perché a tale associazione vengono fatte numerose delibere. Ci chiediamo a questo punto: quali sono i reali motivi di tale comportamento attuato nei nostri confronti e perché nessuno di noi può divenire un socio effettivo? Perché poi questo silenzio? Perché questa mancanza di dialogo e di collaborazione ? Le Pro loco sono associazioni di volontariato, apolitiche, aperte a tutti e ovunque vi sono campagne di adesione che invitano proprio i cittadini ad entrare nel loro mondo ma a Tolentino evidentemente tutto questo non è possibile. Chiediamo quindi trasparenza su quanto accaduto e risposte chiare anche da parte del Sindaco.

Soprattutto però vorremmo che la Pro loco si apra alla città e ai tanti che vorrebbero farne parte.


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STRESS E INVECCHIAMENTO CEREBRALE Verso Sera dott.Franco Belluigi

Nel linguaggio comune sentirsi “stressati” indica una particolare condizione di vita caratterizzata da un persistente cattivo funzionamento di numerosi organi e apparati del nostro corpo. Ad esempio cefalea, vertigini, sensazione di “testa confusa” sono sintomi di tipo neurologico comuni nello stress , come anche tachicardia, sudorazione, respiro corto, dolori diffusi, cattiva digestione e difficoltà ad addormentarsi. Una componente legata allo stress è generalmente riconosciuta in molte patologie croniche : disturbi psichici, ipertensione, malattie dolorose dell’apparato osseo e muscolare, alterazioni della funzione digestiva e così via … In ambito medico-scientifico, d’altra parte, essendo lo stress una condizione comune a tutti gli esseri viventi , è stato relativamente facile riprodurre e studiare questo fenomeno in laboratorio fino a poterne rivelare cause, meccanismi e conseguenze per la salute umana. Nel paziente anziano ritiro sociale, lutti familiari e preoccupazioni per la salute sono comuni cause di stress cronico, se a queste si associano una vita affettiva povera e fragilità psichica, si può assistere a un inesorabile calo progressivo delle funzioni cerebrali , si passa da una situazione di piena integrazione sociale a familiare a uno stato di apa-

tia, umore depresso, grave riduzione della memoria e della capacità di attenzione e concentrazione. Si tratta di un fenomeno ben conosciuto dagli operatori delle residenze per anziani: l’allontanamento dalla propria abitazione e la perdita del contatto con i familiari costituiscono potenti fattori di stress per il cervello e possono rendere la persona, prima autonoma, completamente dipendente dal personale di assistenza. Di tutti gli organi che compongono il corpo umano è proprio il cervello il primo ad essere coinvolto in caso di stress prolungato. E’ stato ormai ampiamente dimostrato che in alcune aree del cervello (ippocampo, amigdala e corteccia prefrontale), dopo lunga esposizione a stimoli stressanti, compaiono alterazioni della struttura e funzionamento dei neuroni responsabili poi dei sintomi accusati dai pazienti. In altre parole questo danno combinato a carico delle cellule (neuroni) e delle vie di comunicazione (sinapsi) facilita e accelera l’invecchiamento cerebrale. E’ noto che con l’avanzare dell’età si manifestano inevitabilmente alcuni segni di decadimento cerebrale, soprattutto a carico della sfera cognitiva ( ad es. diviene difficile ricordare i nomi delle persone o apprendere nuovi concetti) ma anche affettiva (mancato controllo delle emozioni). D’altra parte tutti noi avremo sicuramente incontrato almeno una volta nella vita persone molto avanti

con gli anni ma con funzioni cerebrali perfettamente mantenute, si potrebbe dire che in questi casi lo stress subito nel corso della vita non sia riuscito a danneggiarne il cervello e le sue funzioni. A questo proposito le recenti linee guida dell’OMS (maggio 2019) sulla “Riduzione del rischio di decadimento cognitivo e demenza” hanno indicato come la migliore strategia per prevenire il calo cognitivo e ritardare la demenza sia proprio quella di agire sui fattori “stressanti “ sul cervello costituiti da stili di vita scorretti (scarsa attività fisica, alcol, fumo, squilibri alimentari) patologie croniche (ipertensione diabete obesità depressione dislipidemia) e isolamento sociale. Si tratta di importanti raccomandazioni rivolte sia alla popolazione generale, sia alle autorità sanitarie

utili per cercare di limitare l’incidenza del deficit cognitivo nella fascia di pazienti più anziani. Nella nostra società, caratterizzata dalla presenza di una notevole quota di persone avanti con gli anni, diventano fondamentali tutti gli interventi sia di tipo medico ma anche politico diretti a prevenire il danno cerebrale e la demenza, quindi leggere, studiare, muoversi, coltivare interessi, avere buone relazioni sociali, mantenere i legami affettivi e …un pizzico di ottimismo. Loris Paolucci Medico di Medicina Generale. Specialista in Gastroenterologia e Igiene e Medicina Preventiva. Medico Tutor del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Marche.

NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE SUI RIFIUTI Il Comune di Tolentino, fra i primi nella nostra Provincia, ha deciso di mettere mano al Regolamento per la gestione dei rifiuti solidi urbani e di assimilabilità dei rifiuti speciali di modeste quantità. «Questo regolamento – spiega Antonio Trombetta, consigliere con delega all’Ambiente – oltre ad avere l’onere di dettare le modalità di gestione dei rifiuti solidi urbani consentirà, alle attività produttive operanti nel territorio, di potersi avvalere del servizio di raccolta anche dei loro rifiuti. Ciò potrà avvenire secondo due possibilità per tipologie di rifiuti definite e classificate: Rifiuti assimilati - quelli derivanti da attività produttive con produzione giornaliera massima di 40 Kg o litri al giorno; Rifiuti assimilabili - derivanti da attività produttive la cui produzione giornaliera sia in quantità superiore a 40 Kg/litri al giorno. Per gli assimilabili la gestione potrà avvenire con la sottoscrizione di una “convenzione” con Comune e società abilitate. Con questo regolamento il Comune ha voluto rafforzare questa modalità di gestione prevedendo specifiche

sanzioni nei confronti di coloro che non si attengono alle direttive. Un buon biglietto da visita di una città è certamente rappresentato dalla pulizia degli spazi pubblici (strade, piazze, marciapiedi), per cui è importante inserire anche la gestione dei piccoli rifiuti tra cui i prodotti da fumo. Per coloro che violeranno queste disposizioni sono state previste delle sanzioni che potranno raggiungere anche i 100 euro e sanzioni penali per casi più gravi». È vietato a chiunque: a) depositare all’interno dei cassonetti dedicati rifiuti diversi da quelli individuati per tale contenitore nonché sostanze liquide, rifiuti senza apposito sacchetto e/o involucro, ceneri e/o carboni ardenti, materiali in stato di combustione, materiali che possono recare danno ai cassonetti e alle attrezzature come tubi metallici, aste, tavole, casse; b) inserire nei cassonetti rifiuti pericolosi, compresi batterie e pile, medicinali, detergenti, lampade a vapore di mercurio o di sodio ad alta e bassa pressione e tubi fluorescenti, prodotti agrochimici, pesticidi. E’ vietato depositare, lasciare fuori dai cassonetti sacchetti, scatoloni,

bottiglie eccetera, che sarebbero potuti essere collocati all’interno degli stessi. E’ vietato depositare i rifiuti derivati da sfalci e potature, con la quantità massima già indicata sopra (80-100 litri), derivanti da nuclei domestici, nei giorni diversi da quelli indicati dal comune. I quantitativi superiori al limite consentito dovranno essere conferiti negli appositi Centri di Raccolta istituiti ed organizzati dal Comune; c) depositare i rifiuti da parte di cittadini non residenti e non domiciliati nel sistema di raccolta del Comune territorialmente competente; d) depositare i rifiuti in modo indifferenziato negli appositi contenitori collocati all’interno del perimetro condominiale, ovvero, da parte di soggetti diversi dai residenti nel condominio medesimo; e) depositare nei giorni e orari diversi da quelli previsti dal regolamento i sacchetti davanti al proprio numero civico. f) l’utilizzo di stoviglie monouso di tipo diverso da quelli compostabili e/o biodegradabili in occasione di sagre, feste paesane ed altre manifestazioni pubbliche e private (mercatini, fiere, concerti); depositare rifiuti inerti derivanti da

manutenzioni ordinarie e straordinarie nel circuito della raccolta dei rifiuti solidi urbani e assimilati. Il permesso a costruire o altre forme prevedono come prescrizione il corretto adempimento delle disposizioni in materia di deposito, trasporto, conferimento e smaltimento anche dei rifiuti inerti. La valenza della licenza o permesso, sarà vincolata alla dimostrazione documentata del conferimento dei materiali inerti al centro di recupero. g) I luoghi di uso comune dei fabbricati, aree di uso privato, terreni non edificati devono essere tenuti puliti dai rispettivi proprietari o conduttori. «Tutto questo è necessario affinché vengano ripartite equamente le tariffe della TARI in vista della ormai prossima tariffa puntuale».


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Peppino D’Arienzo e la sua rubrica Parliamoci Chiaro Caro PEPPINO, definirti un amante della vita è riduttivo, tu, amavi tutti! Venivi in redazione ogni mese per la rubrica PARLIAMOCI CHIARO pieno di ottimismo e con il sorriso in bocca, con il tuo pezzo, scritto sempre appassionatamente. Volevi cambiare il mondo e amavi tanto la nostra città, per la quale sognavi il meglio. Ti eri speso per lei in tanti modi, anche politicamente in consiglio comunale. Quando ti raccontavamo dei nostri problemi, finivi sempre per risollevarci e farci ridere. Amavi e apprezzavi molto l’idea che avevamo avuto di creare un giornale che si occupasse dei problemi della città, nel

Ciao Alberto!

quale ti eri inserito con una rubrica sui rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Oggi nel vedere il dolore della tua famiglia capiamo che con te se ne è andato un pezzo della loro vita. Chi ti conosceva doveva volerti bene per forza. Noi caro Peppino abbiamo i tuoi scritti e quando dicevi che un giorno li avremmo riletti con piacere, avevi ragione. Abbiamo un gran bel ricordo di te e della tua allegria. Grazie Peppino per averci dato la tua stima e per averci spronato ad andare sempre avanti. Rimarrai nei nostri cuori.

Viva commozione per la scomparsa del quarantottenne Alberto Giannandrea, padre di tre figli. Sportivo appassionato di bici, amante della montagna era un modello di correttezza, propositività e bontà. Ti ricorderemo sempre.

Oriana Forconi

Addio a Enzo Angeli, eroe della resistenza tolentitate

Addio ad Aroldo Ragaini, superstite di Montalto

E’ scomparso un eroe della resistenza tolentinate. Enzo Angeli, 92 anni, morto in Svezia dove viveva da anni, è stato il più giovane partigiano di Tolentino. Aveva 15 anni quando nel ‘43 si aggregò al primo gruppo partigiano di Pacifico Nerpiti. Di famiglia antifascista, dovette abbandonare la casa di corso Garibaldi in seguito all’irruzione dei fascisti che gettarono tutti i loro mobili dalla finestra, nella piazzetta sul retro della concattedrale di San Catervo, per poi dar loro fuoco. Insieme al Tenente Acciaio e a Toto Claudi partecipò a molte azioni, con “squadre volanti”, e si distinse per audacia e sprezzo del pericolo. A lui fu affidata la bandiera tricolore nel giorno della Liberazione di Tolentino, il 30 giugno 1944. Sopravvisse all’Eccidio di Montalto per puro caso, in quanto fu vittima, proprio qualche giorno prima della strage, di un piccolo incidente. Ricevette molte onorificenze tra cui la cittadinanza onoraria consegnata nella sala consiliare dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Dopo la guerra si trasferì in Svezia, ma ogni anno ritornava per partecipare alle cerimonie di Montalto e per incontrare i compagni di lotta. E’ morto a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Aroldo Ragaini, altro storico partigiano tolentinate.

E’ morto all’età di 95 anni Aroldo Ragaini, superstite dell’Eccido di Montalto del 22 marzo 1944. E’ spirato in Francia dove, dopo la guerra, si era trasferito per iniziare una nuova vita senza dimenticare le proprie radici e i suoi compagni partigiani trucidati a Montalto. Era un ex muratore. Aroldo Ragaini, insieme ad altri quattro partigiani, si salvò dalla fucilazione a Montalto da parte delle truppe nazifasciste perché l’esecuzione fu sospesa da un ufficiale tedesco. Subito dopo l’eccidio fu imprigionato a Camerino dove subì sevizie. Ogni anno tornava a Tolentino, sua città di origine, per commemorare i suoi compagni defunti e raccontare alle nuove generazioni, perché tanti ragazzi hanno dato la vita per la libertà. Era una persona gentile, partecipava alle celebrazioni sempre con grande entusiasmo, commuovendosi nel richiamare alla memoria persone e fatti, ma con grande riserbo, sovente, rimaneva leggermente distaccato. Era stato insignito, su decisione del Consiglio comunale, dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, della cittadinanza onoraria della città di Tolentino, riconoscimento di cui andava fiero.

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