Multiradio Press News maggio 2016

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di Carla Passacantando

E’ sempre un’emozione entrare negli studi di Multiradio per Massimo Zenobi, ora responsabile di comunicazione e marketing del Teatro Sistina di Roma. Ed ogni volta l’effetto, per il tolentinate, è forte e bellissimo. Tornano alla mente vecchi e felici ricordi, l’avvio della sua attività, il periodo della giovinezza, della crescita, delle grandi idee e passioni. E’ bello anche per me incontrare un amico conosciuto in teatro tra uno spettacolo e l’altro della Compagnia della Rancia. Cerchiamo di esplorare il suo mondo per conoscere le attività che sta portando avanti, ma anche per valutare la vita culturale della città in questo momento. segue...

editoriale

di Carla Passacantando

In città non si parla di altro che del nuovo piano parcheggi. C’è malcontento tra cittadini e commercianti. Il progetto ha dato adito a discussioni, controversie, polemiche, attacchi e perfino ad una manifestazione in piazza per chiedere il ritiro della delibera, considerato il nuovo piano parcheggi dannoso per Tolentino. Ed un sit-in di protesta non era mai stato organizzato in precedenza in città neanche durante la legislatura della passata amministrazione comunale sul tema pista ciclabile che tanto ha fatto discutere. Da non sottovalutare, inoltre, i tanti giovani che sono scesi in piazza per far valere le loro ragioni che guardano al futuro contestando i lunghi venticinque anni di concessione della gestione dei parcheggi al privato. Non è poi passata inosservata la presenza alla manifestazione del presidente del consiglio comunale, Mauro Sclavi, il cugino del sindaco che in assise consiliare aveva votato contro il nuovo piano parcheggi. Un gesto molto apprezzato da chi vuole un dialogo. I cittadini si chiedono ora se lo scontro tra cugini andrà avanti oppure tutto tornerà alla normalità con Sclavi che farà un passo indietro. Fino a quando il presidente del Consiglio comunale sopporterà le polemiche del primo cittadino? Sclavi sta cedendo? Sono diversi a chiederselo. Per ora è saltato il consiglio comunale straordinario per un confronto di Pezzanesi con la città sul nuovo piano parcheggi ed è stato inserito in discussione nell’assise consiliare convocata per approvare il Rendiconto 2015. La città si chiede anche se il cugino del sindaco stia pensando ad una candidatura nelle prossime amministrative. Buona lettura a tutti. MPN maggio 2016

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Anno X n. 4 - maggio 2016 - numero chiuso in redazione il 12/5/2016 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

MASSIMO ZENOBI: responsabile marketing e comunicazione del Sistina «il teatro Vaccaj manca alla città»


Massimo Zenobi è responsabile marketing e comunicazione del Teatro Sistina di Roma. E’ stato consulente di comunicazione per il live-entertainment collaborando con le maggiori società di produzione e teatri italiani, tra cui anche Peep arrow entertainment, Disney television, Medusa. Ha iniziato la sua attività nel mondo della pubblicità, in agenzia e come consulente. E’ stato tra i fondatori della Compagnia della Rancia e ne è stato responsabile marketing e comunicazione fino al 2008. E’ stato amministratore delegato di Show how srl, responsabile comunicazione del Teatro della luna e del Palavobis musical village di Milano. Ha collaborato con le Università Bocconi, Cattolica di Milano e di Macerata per gli argomenti specifici di marketing e comunicazione dello spettacolo. Nel 1999 il quotidiano “Italia Oggi” lo ha indicato tra i primi 25 uomini marketing in Italia per l’innovazione portata nell’attività della comunicazione teatrale. Ha gestito progetti di spettacolo con le più importanti star italiane. Dal 1983 è socio professionista Tp, Associazione italiana professionisti pubblicitari e dal 1999 è socio Aism, Associazione italiana marketing. ...segue dalla prima

Come è nata la vita professionale di Massimo Zenobi? «E’ nata con la radio a 14 anni insieme ad altri amici. Subito dopo la sentenza della Corte costituzionale che sanciva la possibilità di creare radio libere ne abbiamo aperta una per divertimento nella mia soffitta di casa, in viale Benadduci. Si ascoltava solo in una parte della città. Ho iniziato poi a lavorare con Rct, Radio Onda, Seven Seven ed infine con Multiradio dove mi occupavo solo di pubblicità e commerciale. E’ stata la mia esperienza più importante dell’inizio della vita professionale, devo così ringraziare Oriana Forconi. All’epoca, dopo aver frequentato corsi Tp, dell’Associazione italiana professionisti pubblicitari, all’università Cattolica di Milano, nel 1983 a Tolentino abbiamo avviato un piccolo studio pubblicitario ed in quel periodo abbiamo battezzato logo e nome di Multiradio. Sono molto orgoglioso che tale radio abbia avuto una crescita così importante. Sempre nel 1983, dopo aver frequentato la scuola di recitazione a Tolentino diretta da Saverio Marconi, con gli insegnanti Marina Garroni e Michele Renzullo, ho fondato la Compagnia della Rancia con altri allievi del corso, tra i quali Cesare Bocci. A quei tempi ero attore e pubblicitario. Ho recitato nel primo spettacolo, ma non sono riuscito ad andare in tournée per portare avanti altre attività. Era il periodo della collaborazione con Multiradio. Dal 1995 ho potuto unire passione e professione e fino al 2008 mi sono dedicato esclusivamente alla Compagnia della Rancia per i settori marketing e comunicazione». Come sono stati i tredici anni trascorsi con la Compagnia della Rancia di Saverio Marconi? «E’ stato un periodo molto intenso che mi ha dato tante opportunità. Sono stati anni di grandi soddisfazioni e rapporti che mi hanno aperto la strada per l’attività di spettacolo e marketing. Sono entrato in contatto con personaggi rilevanti del mondo dello spettacolo, pubblicità e media. E’ stato un momento di grossa crescita professionale per me e per la Compagnia della Rancia che proprio in quegli anni è diventata la più importante compagnia italiana a livello privato». Dopo la Rancia ha instaurato

nuove importanti collaborazioni? «Dal 2008 in poi ho seguito altri spettacoli importanti sempre per il marketing e la comunicazione. Dopo la Rancia sono passato alla Peep arrow entertainment, con direttore artistico Massimo Romeo Piparo, che produce musical ed è oggi la realtà italiana più importante

vivere nella mia città che adoro.» La crisi si fa sentire anche in teatro, è maggiore nelle grandi città o nelle piccole? «Ora nelle grandi città il pubblico frequenta i teatri meno volte all’anno rispetto al passato a causa dei costi e della crisi, in provincia i teatri sono spesso pieni grazie al fatto

nella produzione di questo genere di spettacolo. Dal 2013, da quando Piparo ha assunto la direzione artistica del Sistina, sono responsabile della comunicazione e del marketing del teatro romano. Ed è una grande soddisfazione per me. E’ un impegno importante. In teatro abbiamo 1600 posti che dobbiamo riempiere ogni sera». Come sta vivendo l’esperienza al Teatro Sistina? «E’ una bellissima esperienza. Al Teatro Sistina si lavora tutti i giorni, diversamente dai piccoli teatri. La struttura è sempre aperta tranne il lunedì, giorno in cui talvolta si ospitano concerti. Le esigenze sono quindi differenti da quelle dei piccoli teatri. I principi di comunicazione e marketing devono essere misurati su quel tipo di attività che è molto più grande. La cosa che accomuna, comunque, è la passione. Sono stato fortunato perché ho potuto unire professione e passione con una realtà che è cresciuta con la mia esperienza. Per seguire il Teatro Sistina sono a Roma alcuni giorni della settimana, quindi continuo a

che gli eventi sono meno numerosi e quindi più richiesti. La crisi nei teatri delle piccole città si sente meno. Al Sistina presentiamo spettacoli di grandi produzioni italiane e quelli che realizziamo con la Peep arrow, i quali vanno anche in tour in altri teatri. E se prima si facevano tournée di due mesi ora durano meno. Nonostante ciò al Sistina quest’anno è aumentato il numero degli abbonati. Lo scorso anno gli spettatori sono stati 220mila e nel 2016, in base a delle stime, sono aumentati. “Il marchese del grillo” ad esempio per cinque settimane ha avuto 50mila spettatori e segnato per 12 volte il tutto esaurito. Ciò è un motivo di grande orgoglio e di spinta a fare sempre meglio.» Poco dopo la nascita della Compagnia della Rancia è stato riaperto il Teatro Vaccaj, come è stato quel periodo? «E’ stato un periodo di grande fermento culturale. La riapertura del teatro tolentinate, nel 1985, ha dato una grande spinta a livello culturale. Il Vaccaj è stato la fucina di crescita per tanti così molti come me hanno

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potuto avviare delle attività professionali. Ricordo con piacere uno degli eventi, a tal riguardo, lo spettacolo “La cortigiana” dove ho anche recitato insieme agli altri attori di Tolentino. E’ stata una grande commedia alla quale hanno collaborato in molti. E’ stato uno dei tanti che ha contribuito a creare le basi per nuove occupazioni anche se molti erano i volontari a collaborare. Il teatro con la Compagnia della Rancia è stato un laboratorio importantissimo». La città dal 2008 è senza teatro, a causa di un incendio. La mancata attività del Vaccaj quanto penalizza la città? «La mancanza del teatro si nota. Ogni giorno che passa è un’occasione persa per ridare a Tolentino una spinta culturale, emozionale, perché ce n’è bisogno. Nel passato nel teatro tolentinate si producevano spettacoli e ciò garantiva flusso economico ed idee. Dobbiamo fare del tutto per riaprirlo perché la struttura deve essere vista come un’attività ricreativa, ma anche economica. C’era un movimento per la città molto importante che funzionava. Un grande plauso va ora a Franco Moschini per il ripristino dell’ex cinema Politeama Piceno. Spero che ciò possa ricollegare le menti sciolte e ricreare quello che è stato negli anni Ottanta con il fermento delle associazioni. L’importante è radunare attorno ad un luogo chi vuole fare delle attività culturali. Un luogo cattura attenzione e riesce a muovere le volontà per mettersi insieme e fare qualcosa». Qual è il suo sogno nel cassetto? «Un giro del mondo in barca a vela». Diverse sono le iniziative che Zenobi organizza nel maceratese. «Si. Mi piace impegnarmi nel sociale. Collaboro con l’Anffas di Macerata per l’organizzazione dell’evento Kartisti, insieme a Cesare Bocci, con cui da anni facciamo arrivare in provincia tanti artisti che, amichevolmente, vengono a gareggiare in go-kart. Attraverso gli sponsor è stato poi possibile contribuire alla costruzione del centro servizi dell’associazione. Ho collaborato a “Trenta anni per la vita” per tante manifestazioni, tra cui anche quella organizzata a Porto Recanati con Lorella Cuccarini»


Ultimo nato dei Centri Ambulatoriali, il Centro S. Stefano di San Severino Marche vanta Personale Sanitario qualificato e specializzato e dedica particolare attenzione all’atleta e allo sportivo praticante.

La Fisioterapia nel mondo dello Sport Ne parliamo con Marino Pelusi, referente del Servizio di terapia manuale e sportiva e fisioterapista del Basket Recanati (Lega Nazionale Pallacanestro serie A2) e della Squadra Cremisi (US Tolentino Girone d’eccellenza); collabora con SS Matelica Calcio. Qual è l’importanza del fisioterapista nel mondo dello sport di oggi? Fino alla fine degli anni ’80 inizio degli anni 90, il fisioterapista veniva considerato un semplice massaggiatore, ma con il passare del tempo la situazione è radicalmente cambiata: la nostra figura è divenuta un anello di congiunzione imprescindibile con l’atleta non solo sul piano fisico, cioè nell’atto dell’intervento fisioterapico, ma anche psicologico. L’atleta deve essere ascoltato, sostenuto e motivato; è necessario, in sintesi, creare un rapporto di fiducia per riportare l’atleta al meglio delle sue capacità psicofisiche. In base alla sua esperienza, gli infortuni in campo sportivo sono aumentati? Quello che ho potuto constatare in questi anni è che l’incremento degli infortuni va di pari passo con le eccessive e ripetute prestazioni alle quali l’atleta oggi giorno, indistintamente in tutti gli sport, viene sottoposto. Le gare si susseguono a distanze brevissime e i coach ci chiedono, anche in ambito dilettantistico, di rimettere l’atleta subito in forma, ma così facendo il rischio d’infortuni aumenta. Quali sono le terapie che accorciano i tempi di recupero? È importante precisare che prima della terapia è necessaria un’adeguata valutazione e poi un approccio corretto in termine di tempistica e modalità di cura. Le armi migliori sono le nostre mani, aiutate da macchinari di ultima generazione come il laser di potenza, alleato nel controllo del dolore, la “tecar” con la quale si attivano e accelerano i naturali processi di riparazione, le onde d’urto che aiutano la rivascolarizzazione del tessuto, la pompa diamagnetica che interviene sulla sintomatologia dolorosa e sull’edema, ma anche i famosi cerotti colorati (taping) che aiutano il defluire dei liquidi statici e il recupero dell’infortunio. Non ci dimentichiamo della Riabilitazione In Acqua. È possibile fare tutto questo al Centro S. Stefano di San Severino? La nostra struttura garantisce un percorso mirato che può andare da una seduta giornaliera fino ad un percorso che dura l’intera giornata e che prevede sedute individuali di terapia manuale alternate a sedute individuali di riabilitazione in acqua, a sedute in piccolo gruppo, a sedute di terapia strumentale. Quest’ultima modalità che abbiamo sperimentato grazie alla collaborazione con il dott. Pasotti per gli interventi di carattere ortopedico (menisco, crociato, protesi ginocchio, anca e spalla) sta avendo grande risultati e grande riscontro fra i nostri Utenti, non solo atleti. Cosa non deve mai mancare? Il lavoro di équipe: è questo il segreto per ogni successo riabilitativo; io posso dire di essere molto fortunato nell’aver trovato le giuste sinergie con Medici di Medicina Generale, Specialisti, Preparatori Atletici e Staff sportivi. La collaborazione ed il confronto permettono il raggiungimento dell’obbiettivo: la Salute del paziente. Fisioterapia ed Osteopatia, due visioni metodologiche spesso differenti. Possono coesistere? Naturalmente sì, anche in questo caso è il gioco di squadra a portare a casa il risultato: fisioterapista ed osteopata (molto spesso il fisioterapista è anche osteopata) devono trovare ognuno il proprio spazio perché alcune problematiche richiedono un trattamento prettamente fisioterapico in altre, invece, l’osteopatia può avere risultati più soddisfacenti. Diffidate sempre da coloro che estremizzano concetti legati più alla categoria che a far star bene il paziente. A San Severino Marche il nuovo servizio per L’ETÀ EVOLUTIVA: nuove attività per bambini e ragazzi a vantaggio e sostegno delle famiglie e delle scuole. Il Centro S. Stefano amplia la propria offerta e affianca all’ esperienza in campo riabilitativo, laboratori musicali, linguistici e neuropsicomotori, percorsi di tutoraggio allo studio, massaggio infantile, addestramento ausili per D.S.A PROSSIMO OPEN DAY

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TUTTI EROI la Storia in un libro di storie a cura di Franco Biancofiore

Il 9 aprile scorso, in una gremita “Sala Mari” al MIUMOR di Palazzo Sangallo, è stato presentato il volume Dal Chienti al Piave. Tolentino e la Grande Guerra. 1914-1921, dello storico tolentinate Enzo Calcaterra. Collaboratore di MPN fin dagli inizi, si dedica da anni allo studio e divulgazione storiografica dell’età contemporanea. Sull’argomento ha prodotto numerosi articoli, saggi, biografie. La pubblicazione appena uscita, evento editoriale che commemora degnamente il Centenario della Grande Guerra nella nostra città, ricostruisce avvenimenti legati ad uno dei momenti cruciali della storia del Novecento, in cui anche Tolentino svolse un ruolo di primo piano. A distanza di un secolo, l’opera si occupa dei rapporti tra la storia cittadina e quella nazionale approfondendo, per la prima volta in modo puntuale e documentato, un tema quasi del tutto trascurato fino ad oggi. Ne abbiamo voluto parlare con l’Autore per i nostri lettori. Il volume è disponibile presso le librerie di Tolentino: “La Bottega del Libro” (via della Pace); Cartolibreria “Filelfo” (via della Pace); Libreria “Nautilus” (via G. Brodolini, 10). Inoltre: MIUMOR, Museo Umorismo (P. za della Libertà); Palazzo Parisani-Bezzi (via della Pace); Castello della Rancia (Ctr. Rancia). Un altro libro sulla Grande Guerra? Un contributo non scontato, che spero arricchisca la già sterminata bibliografia sull’argomento con un nuovo tassello. Perché Tolentino sarebbe un tassello significativo di questo complesso quanto inesauribile mosaico? Documenti alla mano, ho voluto dimostrare che la nostra città può rappresentare, per molti e solidi motivi, una pagina della storia nazionale riassunta in quella di una singola comunità. Cioè una sorta di cellula viva e attiva che aiuta a comprendere meglio un grande avvenimento, osservarlo più da vicino come al microscopio. Questa è la tesi di fondo. Ci sono motivi, per così dire, personali all’origine del suo libro? Almeno due. Uno familiare, l’altro di tipo culturale. Tutto nasce dai racconti di mio nonno, fante-contadino partito a 19 anni. Prima combattente nelle battaglie dell’Isonzo, poi prigioniero a Caporetto, infine deportato

per due anni in Austria. Credo sia stata la prima scintilla, negli anni della fanciullezza. Ma poi si cresce… Certo. La passione per la Storia, gli studi, l’attenzione per le vicende politiche e sociali delle classi subalterne hanno fatto il resto.

modo appropriato una gran mole di documenti, notizie, dati di notevole interesse, gran parte dei quali mai consultati. La scelta è stata uno dei compiti più difficili. Restava un passaggio per lei altrettanto impegnativo, se la conosciamo bene.

Si era occupato in precedenza della Grande Guerra? Nel 1994, con L’età del ferro. Tolentino 1919-1944. Partivo proprio dalla sua conclusione per esaminarne le conseguenze fino alla Seconda guerra mondiale. Ma dal 2014 in poi, in occasione del Centenario, la mia attività divulgativa si è intensificata. Soprattutto con articoli, inchieste, conferenze e un convegno sul tema. Fino a culminare con quest’ultimo lavoro, concluso nel 2015. Parliamone. Come lo ha “confezionato”? Setacciando a fondo gli archivi storici locali, per poi passare a quelli pubblici e privati del nostro territorio. Non ho trascurato, ovviamente, le fonti bibliografiche, giornalistiche e orali. A questo punto, si è trattato di selezionare e coordinare in

Vero. Perché io dedico sempre una particolare attenzione anche alla fase espositiva, alla “narrazione” come elemento essenziale della divulgazione storiografica. Non a caso, ho definito questo libro un reportage nella forma e una ricerca storica nella sostanza. C’è un obiettivo che sintetizza le due caratteristiche? Volevo proporre al lettore di oggi una sorta di “poema epico” nello spirito e nell’ispirazione. Una ”Iliade tolentinate” basata su fatti realmente accaduti. Quale Tolentino emerge da questa rievocazione? Una città dalle mille risorse, sinergie, potenzialità. Radicata saldamente nel suo tempo quanto rivolta al futuro con tenacia, ambizione, determinazione. Una gran4

de epopea popolata da uomini e donne di ogni età, ceto sociale, mentalità, cultura, accomunati da una tragedia in cui seppero dare il meglio e il massimo di sé. Anche in una guerra? I tolentinati non vollero, cercarono o sognarono mai la guerra. Erano da sempre assai più interessati al progresso, a consolidare il titolo di «città industre» meritato in mezzo secolo di storia post-unitaria. Tuttavia dovettero combattere. Tutti e in tutti i modi. S’impegnarono con le loro migliori qualità, conquistate nella e per la pace: organizzazione, spirito d’iniziativa, solidarietà, disponibilità al sacrificio, orgoglio, coraggio e, sottolineo, eroismo. Nel senso meno retorico e più autentico. Né i civili né i soldati si risparmiarono. Furono in ogni momento e ovunque protagonisti di uno sforzo gigantesco, in una delle prove più difficili di tutta la loro storia. Dunque, tutti eroi? Sicuramente, e senza alcun dubbio. Come ho detto, nelle retrovie e nei vari fronti di guerra diedero tutto. Fino all’ultimo giorno. La scritta che campeggia sul Monumento alla Vittoria non suona affatto retorica, anzi. Esprime appieno un impegno intimamente condiviso e vissuto dall’intera collettività: «Dei vivi la forza/Degli eroi la gloria». A chi è dedicato questo libro? Al valore dei nostri avi, per l’esempio che ci hanno lasciato in eredità, assai più prezioso e utile di una reliquia. A coloro che non tornarono e si sacrificarono, a quelli che sopravvissero alla tragedia della guerra per continuare con rinnovata energia a costruire la pace. Ma anche a noi posteri, troppo spesso distratti, ignavi, di fragile memoria. Con antenati come questi, non abbiamo alibi che tengano. Cosa si aspetta dal futuro lettore? Poter condividere con lui la passione e l’emozione di un viaggio nel passato, per scoprire che non è poi così lontano o granché diverso. Scopo di queste pagine è avvicinare storie che ci appartengono, farle nostre perché il tempo non le cancelli, rendendo vane tante sofferenze, esperienze, esistenze. Sono quelle di un’umanità che sfidò spesso l’impossibile credendo nel possibile.


Fusione per incorporazione di Camporotondo con Tolentino? a Camporotondo nasce un comitato per dire no all’operazione Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Fusione per incorporazione del comune di Camporotondo di Fiastrone a quello di Tolentino? Difficile per ora dirlo. Sta di fatto che per ora il Consiglio comunale di Tolentino non si è ancora riunito per indire il referendum. Nel frattempo in città non si è svolto nessun incontro con i cittadini per illustrare l’operazione. C’è poi il sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, che vuol capire quale sarà l’accordo a Tolentino sull’operazione. Di fusione si è discusso nell’incontro organizzato nei giorni scorsi a Belforte del Chienti, nell’ex mattatoio, dal Pd provinciale, per fare chiarezza sul tema delle unioni tra piccoli comuni. Si è parlato dell’ipotesi di fusione tra Belforte del Chienti, Caldarola, Serrapetrona, Cessapalombo e Camporotondo di Fiastrone. Ed è stata ventilata dal sindaco Roberto Paoloni di Belforte del Chienti considerandola la più naturale. Il consiglio comunale del piccolo comune maceratese recentemente ha approvato all’unanimità l’idea di affidare ad una società esterna lo studio di fattibilità per valutare i vantaggi e gli svantaggi dell’unione con gli altri tre comuni lasciando la porta aperta anche a Camporotondo di Fiastrone. All’incontro del Pd c’era anche Tondi. E c’è mobilitazione nel piccolo comune. All’inizio del mese di aprile a Camporotondo di Fiastro-

ne è nato un comitato per dire no alla fusione per incorporazione del piccolo comune a quello di Tolentino. Il comitato “Difendiamo Camporotondo” vuole difendere la storia, l’identità, l’autonomia. Sostiene che la popolazione ha bisogno di chiarezza. Per i promotori occorre, allora, fermarsi, riflettere e valutare. Presidente del comitato è l’ex assessore Mari Zampera, mentre ne fanno parte l’ex sindaco Giulio Marinozzi, l’ex consigliere comunale Giuliana Appignanesi, Severino Gentili, Fausto Bollante, Fabbrizio Cartechini. «E’ stato creato – dice Giuliana Appignanesi – perché abbiamo rappresentato la necessità di avere chiarezza, che non c’è stata. E’ stato fatto un errore politico. E’ stata indetta l’assemblea dei cittadini quando l’accordo era già chiuso, pubblicato sul sito del comune di Tolentino ed era stato convocato il consiglio comunale. Il tutto, quindi, è stato poco corretto. Bisogna interpretare i sentimenti della popolazione. Nei giorni scorsi, se non fosse slittata l’assise consiliare tolentinate, saremmo dovuti recarci alle urne per esprimerci sulla fusione con il referendum. Se ci sono le fusioni debbono essere eventualmente delle opportunità dei piccoli comuni perché devono tutelare le loro bellezze. Se non si fa una politica in questo senso si rischia lo spopolamento». Il comitato, appena istituito, ha inviato una lettera a tutti camporo-

tondesi dove si illustra cosa è avvenuto. I componenti del comitato si sono incontrati con il sindaco Emanuele Tondi ed i consiglieri comunali, mentre a breve organizzerà un’assemblea pubblica con l’Ammini-

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strazione comunale per un confronto aperto con la popolazione. “Difendiamo Camporotondo” ha aperto una pagina su facebook e tra i diversi like c’è anche quello dell’attore Cesare Bocci, nato proprio a Camporotondo di Fiastrone.


CENTINAIA LE PRESENZE IN PIAZZA PER DIRE NO AL PIANO PARCHEGGI nessun consiglio comunale straordinario sul nuovo progetto di Carla Passacantando

Tanta gente alla manifestazione in piazza della Libertà per dire no al piano parcheggi nell’ambito del quale rientra anche la sistemazione di alcune piazze e vie del centro storico. I manifestanti ora attendono il ritiro della delibera di giunta capeggiata da Giuseppe Pezzanesi ed allo stesso tempo promettono di organizzare ulteriori iniziative. Al sit-in di protesta erano presenti alcune centinaia di persone. Mobilitazione quindi in città per la manifestazione. Diversi gli striscioni esposti, alcuni anche ironici “Me costa de più lu parcheggiu che la vardascia”, “La terra sta ai contadini come i parcheggi ai cittadini”. Molte poi le vetrine oscurate con cartoncini neri per l’interna durata della protesta. Oltre tutto molti commercianti hanno chiuso i negozi dalle 16 alle 17 nel pomeriggio della manifestazione. Insieme ai cittadini aderenti al comitato promotore della manifestazione sono scesi in piazza commercianti e residenti. E ad aprire il sit-in è toccato a Daniele Crudeli. «La manifestazione, che è sostenuta da un gruppo di liberi cittadini – ha detto – è nata dall’idea di dar voce e visibilità ai tolentinati. Non è stata organizzata e sostenuta da forze politiche, ma è frutto solamente del lavoro volontario di liberi cittadini. E’ stata un’opportunità imperdibile per la cittadinanza per esprimere il dissenso nei confronti del raffazzonato piano parcheggi, approvato dall’Amministrazione comunale in tempi record con il quale si intende: cedere per ben 25 anni la gestione dei parcheggi a un privato, con relativa perdita di milioni di euro per l’Assm e quindi per i clienti del’azienda ovvero i cittadini; ampliare con criteri assolutamente discutibili il numero degli stalli a pagamento di quasi il triplo colpendo ulteriormente chi lavora o risiede nelle aree interessate; introdurre tempistiche nella tariffazione a di poco assurde, parcheggi a 24 ore, riduzione da 10 a 1 giorno per il pagamento in misura ridotta; condonare almeno 200mila euro l’anno di tasse al nuovo gestore, con ulteriore perdita per le casse comunali. Tutto ciò a fronte di un impegno economico, da parte del nuovo gestore, di circa 2milioni di euro, in gran parte indirizzati all’adeguamento dei parcheggi o ad opere di discutibilissima priorità, una fra tante il rifacimento di piazza Mauruzi, oltre 360mila euro. E soprattutto senza che ci sia stata una preventiva ed adeguata presentazione del progetto alla cittadinanza, residenti e commercianti. Quello che chiediamo è il ritiro immediato del bando e la ridefinizione dell’intero progetto per la gestione dei parcheggi». Molti, comunque, sono stati gli

interventi che si sono susseguiti durante la manifestazione. «Per noi non c’è merito in questo piano parcheggi, non c’è dignità. Dignità che per noi è strettamente legata alla democrazia - ha affermato Riccardo Canaletti - e non significa impostare un dialogo in termini civili, ma poter scegliere per noi stessi. E non abbiamo avuto la possibilità di farlo. Abbiamo scelto di dire no ad un inutile piano che andrà a gravare ulteriormente sui cittadini, no alla retorica di queste ultime settimane che vuole dipingere questo progetto come necessario. Noi giovani vogliamo poter scegliere e invece ci dovremo trovare a vivere 25 anni qualcosa che non abbiamo deciso. Amministratori siate impavidi, abbiate il coraggio di fermarvi e di ripensare insieme a noi il futuro. Queste manifestazioni devono essere ascoltate, non marginalizzate o represse. Noi abbiamo il diritto di dire no stavolta, abbiamo il diritto di scegliere noi per la nostra Tolentino». Soddisfazione tra gli organizzatori. «E’ stata una manifestazione molto partecipata – ha aggiunto Alessandro Saracchini – non ci aspettavamo così tanta gente. Il minimo ora che si può fare è ritirare la delibera del progetto. L’amministrazione comunale dovrebbe poi andare a discutere con i cittadini e commercianti per valutare un nuovo progetto». Chiedono così all’Amministrazione comunale un concreto passo indietro e ringraziano tutti per la partecipazione alla manifestazione. «Vogliamo stigmatizzare – dicono - il comportamento di alcuni assessori e consiglieri, che nei social network si sono lasciati andare a commenti che poco si addicono ai ruoli istituzionali che rivestono. Ora, i cittadini attendono il ritiro della delibera, come atto concreto da cui ripartire con una discussione il più possibile condivisa e trasparente. Ammettere l’errore è lodevole, non riprovevole». Tra i partecipanti alla manifestazione anche il presidente del Consiglio comunale, Mauro Sclavi, che in assise consiliare ha votato contro il progetto, Gian Mario Mercorelli del M5s, Francesco Comi, Bruno Prugni e Marco Romagnoli del Pd. Infine, mentre stava terminando la manifestazione, è stato fischiato il sindaco che è entrato in municipio per celebrare un matrimonio. Giuseppe Pezzanesi due giorni prima del sit-in aveva annunciato un possibile ripensamento. Il primo cittadino aveva detto che stava valutando alcune modifiche al progetto approvato in assise consiliare. E nel medesimo giorno era stata protocollata una

richiesta di un consiglio comunale straordinario da parte del M5s allargata anche al Pd per chiedere l’indizione di un referendum abrogativo della delibera che ha condotto al bando. Assise consiliare straordinaria che non è stata convocata dal presidente del Consiglio comunale Mauro Sclavi, ma l’argomento nuovo piano parcheggi è stato inserito all’ultimo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale, in seduta ordinaria, per l’approvazione del Rendiconto 2015. «Stiamo lavorando – aveva affermato il primo cittadino - per rendere gratuiti i parcheggi a pagamento dalle 13 alle 14.30. Potrebbe poi diventare gratuita la sosta, ridotta al 50%, nel parcheggio di Foro Boario ed in quello di San Catervo per coloro che sono iscritti alla società bocciofila del Foro Boario over 60 o alle Acli. Novità dell’ultima ora è che, a seguito della rinuncia di alcuni 6

comuni della zona montana che avevano manifestato l’intenzione di affidare all’Assm il proprio servizio idrico, liberando di fatto importanti risorse già accantonate per la predisposizione dei contatori obbligatori, stiamo valutando la possibilità di recedere dal bando e di affidare alla nostra Assm la gestione dei parcheggi. Effettivamente l’Azienda, già impegnata per oltre dieci milioni di euro con investimenti sulle nuove turbine delle centrali per la produzione di energia elettrica e di oltre 1 milione di euro per ulteriori lavori alla piscina comunale, di fatto, venendo meno l’impegno con altri comuni per la formazione dei contatori, potrebbe avere la possibilità di fare ulteriori investimenti mediante il controllo integrato delle aree di sosta cittadine. Resta inteso, comunque, che l’Amministrazione comunale può ritirare il bando o rinunciare e si riserva la facoltà di approvarlo fino alla stipula del contratto».


Teatro Nicola Vaccaj, stagione di prosa 2015/2016 IL PUBBLICO PREMIA IL DIVERTIMENTO Lo scorso 9 aprile si è conclusa la stagione di prosa del Comune di Tolentino, l’ottava dal nostro teatro cittadino. A chiudere è stato proprio Saverio Marconi. Per l’attore, regista e direttore artistico di Compagnia della Rancia è stato davvero un onore. Ha ringraziato il numeroso pubblico per l’essenziale sostegno alla stagione teatrale e l’ha esortato a essere paziente: «Tra una risata, spunti di riflessione e un occhio all’attualità, presto potremo nuovamente godere del nostro Vaccaj».

I risultati del botteghino hanno premiato la presenza di attori di grande pregio, di piéce brillanti e di forte impatto emotivo: quasi 1700 spettatori per 7 spettacoli (5 al Teatro Don Bosco e 2 all’Auditorium San Giacomo). Risultati sempre molto vicini al tutto esaurito grazie alla presenza costante di 157 abbonati e dell’attenzione per i titoli da parte di spettatori da tutta la provincia, che confermano Tolentino come uno dei punti di riferimento del panorama teatrale. Lo spettacolo più visto è stato “Quel pomeriggio di un giorno da star” con

Corrado Tedeschi e Tosca D’Aquino, seguito dal musical “Il fantastico Oz”, che apriva anche la rassegna “A teatro con mamma e papà”.

Scinti Roger, Chiara Mochi, Michele Polisano ed Edoardo Costantini in un’interazione diretta con attori e registi a fine spettacolo, allo scopo di redigere recensioni. Gli studenti hanno avuto quindi l’opportunità di entrare a contatto con la specificità e la bellezza del linguaggio teatrale sia da fruitori sia in parte da critici. Un’esperienza significativa, che ha consentito ai ragazzi di avvicinarsi al mondo del teatro, ma che ha avuto anche il merito di rafforzare i legami con il territorio e le sue realtà culturali. L’ultimo spettacolo è stato anche l’occasione per proporre al pubblico La Compagnia della Rancia ha un questionario di gradimento. sempre guardato con attenzione all’educare i più piccoli al teatro e da anni organizza con dedizione la stagione ragazzi formando nuovo pubblico e abituando i bambini a riconoscere il valore dello spettacolo dal vivo. «A teatro si scopre che le emozioni passano attraverso le parole, le immagini, la musica, la danza – commenta Ada Borgiani - e la naturale curiosità del bambino verso ciò che lo circonda e che deve ancora scoprire crea il momento magico In generale la stagione è piaciudell’incanto. E il bambino incantato ta molto, tutti hanno apprezzato la incanta l’attore, il musicista, il dan- scelta degli organizzatori, Comune zatore; le distanze si annullano e di Tolentino, Compagnia della Ranl’arte si crea». cia e AMAT, di dare un taglio brillanL’attenzione per gli “spettatori di do- te alla stagione. mani” ha spinto inoltre Compagnia Per Adriano Marzioni, uno degli della Rancia ad abbracciare con “storici” abbonati «la stagione ha entusiasmo il progetto dell’Istituto avuto un inizio scoppiettante con Filelfo di Tolentino “Voci del teatro”, «L’appartamento - sold out» attuaoffrendo prezzi scontati per assiste- lissima situazione metropolitana; re agli spettacoli e coinvolgendo- Saverio Marconi con un “Bianco e ne 5, Francesca Mattiacci, Emma Nero” da Donatello ha sofferto del-

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la scarsa acustica. Spassosissimo “Re-fusi” con gente che scivolava dalla sedia per il gran ridere. Forse è mancata qualche celebrità del momento, ma capisco che in 5 spettacoli non si può avere tutto. Il più grande desiderio per il pubblico, però, resta la riapertura del Teatro Vaccaj. Bellissima la riflessione di un altro abbonato, l’avvocato Roberta Barabucci: «Da tanti anni sottoscrivo l’abbonamento e lo faccio sempre con grande piacere, oltre che per la mia grande passione anche per sostenere la prosecuzione della radicata tradizione teatrale nella città. Inevitabilmente, le stagioni allestite nella cornice del Vaccaj erano avvolte da un’atmosfera diversa. Nonostante questo, ancora possiamo vantarci di assistere a spettacoli di grande pregio. Abbiamo assistito a commedie brillanti che hanno comunque toccato temi attuali e profondi, ci siamo divertiti con il musical e soprattutto con «Quel pomeriggio di un giorno da star». Ho trovato splendido «Bianco o nero» con un magistrale Saverio Marconi che ha affrontato con grande pathos il tema dell’eterno conflitto tra il credere e non credere in Dio. Quindi, in attesa della prossima stagione, spero che un numero sempre maggiore di tolentinati sottoscrivano l’abbonamento o acquistino i biglietti affinché la stagione teatrale si rinnovi ogni anno con entusiasmo, fino a quando, finalmente, torneremo nel nostro straordinario teatro». Compagnia della Rancia


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PIANO PARCHEGGI: GESTIONE ALL’AZIENDA! Il nuovo piano parcheggi proposto dal sindaco e votato dalla sua maggioranza in consiglio comunale, ha provocato nella cittadinanza una mobilitazione che mai, nella nostra città, si è avuta nei confronti di un’amministrazione comunale. Sono molti i punti del piano che il PD, come tutti i cittadini, non accetta: l’aumento del numero dei parcheggi da 550 a 1461, l’aumento delle tariffe, l’eliminazione della sosta gratuita dalle ore 12.30 alle ore 14.30, il pagamento h24, 365 giorni all’anno dei parcheggi di cintura ed infine, cosa che ci lascia molto perplessi e dubbiosi, l’affidamento della gestione ad una società esterna e non all’Assm, partecipata del comune per il 99%. La domanda sorge quindi spontanea, perché si preferisce affidare i nostri parcheggi ad una società esterna, quando potrebbe essere la nostra azienda a gestirli e a trarne guadagno? L’amministrazione si è giustificata dicendo che l’Assm non ha al momento le disponibilità economiche per poter fare gli investimen-

ti necessari che la stessa amministrazione propone, disponibilità che non sono mai mancate quando, per fare cassa, il comune ha venduto alla sua partecipata il palazzo della anagrafe per 1.350.000 e la piscina per 500.000 euro, o quando sono stati utilizzati gli utili dei certificati verdi per tappare i buchi del bilancio comunale. Da queste operazioni l’azienda non ha mai tratto guadagno anzi, ci ha sempre rimesso, ed ora che dalla gestione dei parcheggi avrebbe potuto trarre guadagno (si prevede infatti un utile di 15 milioni di euro in 25 anni) il comune ha deciso di revocare ad essa la gestione dei parcheggi, la cui scadenza naturale era nel 2018, per fare arricchire un gestore privato. Con questa mossa Pezzanesi continua l’usanza tutta italiana di pubblicizzare le perdite e privatizzare i guadagni! Se quanto detto dall’amministrazione corrisponde al vero, l’azienda in questo momento non potrebbe sopportare spese, se non quelle di ordinaria amministrazione e manutenzione. Pochi giorni dopo la pubbli-

cazione del bando di gara per i parcheggi, l’Assm ha, invece, reso noto che la piscina necessita di nuovi interventi pari a 1 milione di euro (dopo quelli già affrontati precedentemente per 800.000 euro). Per questo intervento ha indetto la gara e manca solo l’aggiudicazione! La nostra municipalizzata quindi, in questo momento ha capacità di spesa, ma i suoi vertici, i quali sul nuovo piano parcheggi non hanno detto nulla, sono in completa sintonia con il sindaco ma come lui, lontani dal pensiero dei cittadini di Tolentino. Inoltre, tornando indietro nel tempo e arrivando al 2013, fu proprio questa amministrazione con la delibera n°85 del 03/09/2013 che, come detto sopra, affidò per ulteriori cinque anni la gestione delle aree di sosta a pagamento e dei tre parcheggi di cintura, questi ultimi gratuiti, all’Assm; tutto questo dopo aver valutato che: il saldo positivo della gestione dei parcheggi a pagamento era stato più volte utilizzato per compensare le perdite che l’azienda subiva in altri servizi; in quel momento, per la forte crisi era opportuno mantenere la

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sosta gratuita dei parcheggi Filzi, Foro Boario e Matteotti; essendo ubicati i tre parcheggi di cintura un po’ fuori dal centro, inserirli tra le aree a pagamento avrebbe scoraggiato l’uso, creando problematiche sulla viabilità. A tre anni da questa delibera, le condizioni non sono cambiate, i parcheggi di cintura, a pagamento, scoraggiano il loro uso e soprattutto, non si possono chiedere ai cittadini altri sacrifici, dopo aver portato tutte le tasse al massimo. Il PD ha sempre difeso la storia dell’Assm e per noi rimane la nostra municipalizzata il miglior gestore al quale affidare i parcheggi. Per questo chiediamo al sindaco in primo luogo di ritornare sulla propria folle idea. Il bando va immediatamente ritirato. Non troviamo giusto mettere ancora una volta la mano nelle tasche dei tolentinati obbligandoli a pagare per parcheggiare pressoché ovunque. Se, poi, proprio vuol continuare in questo proposito speriamo almeno che la gestione porti utili in favore dell’azienda e quindi della nostra comunità.


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PARCHEGGI: quando l’amministrazione si smentisce da sola E’ passato un mese da quando la città ha appreso le prime notizie relative al nuovo piano parcheggi ideato dall’amministrazione. Nel frattempo sono emerse una serie di novità che hanno portato i cittadini ad attivarsi per dire NO a quella che a tanti sembra una follia. E tanta è stata l’indignazione che si è arrivati a una pacifica manifestazione di piazza con la quale i Tolentinati, organizzatisi spontaneamente, hanno voluto far sentire la propria voce. Il Sindaco, di fronte a ciò, non ha saputo far di meglio che bollare i manifestanti come appartenenti “ai centri sociali” e altri membri della sua maggioranza sono arrivati a sostenere di provare “pena” per coloro che hanno aderito all’evento. Invece di rendersi conto che forse qualcosa nei loro progetti non è benvisto, i nostri governanti preferiscono mancare di rispetto ai propri concittadini. Ma non ci meravigliamo. Come non ci meravigliamo del fatto che studiando le carte del piano parcheggi siano emersi alcuni elementi che andrebbero chiariti meglio. Ci riferiamo, innanzi tutto, al fatto che il bando per l’assegnazione dei parcheggi ai privati preveda che i futuri gestori non debbano pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico (TOSAP) e la tassa sui rifiuti (TARI). Diverse sentenze della Corte di Cassazione sanciscono che così non può essere: i gestori devono pagare eccome! E

non si tratta di “noccioline”: stiamo parlando di una cifra che oscilla tra i 200.000 e i 300.000 € all’anno! Per avere spiegazioni dalla Giunta abbiamo chiesto, insieme agli altri esponenti della minoranza, la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario incentrato sul piano parcheggi. Nonostante questa richiesta sia un diritto sancito dal Regolamento Comunale, il Presidente del Consiglio Sclavi non ha ritenuto di dover convocare il Consiglio straordinario e si è limitato a inserire gli atti da noi depositati alla fine dell’ordine del giorno del Consiglio previsto per la discussione del bilancio consuntivo. Un modo per togliere visibilità alle problematiche che abbiamo evidenziato? Non lo sappiamo, ma di certo non è un servizio ai cittadini. L’amministrazione sta cercando di far passare il piano parcheggi come una necessità assoluta per la città sia dal punto di vista della viabilità che della fruizione del centro storico, ma si contraddice di continuo. Vediamo cosa dicevano gli stessi amministratori nella Delibera di Consiglio n.85 del 2013: “in passato il saldo positivo della gestione dei parcheggi a pagamento è stato utilizzato per compensare le perdite che la stessa ASSM registrava nel trasporto pubblico”. Quindi, cari concittadini, sappiate che da quando i parcheggi verranno affidati al privato, queste perdite dell’ASSM le pagherete voi e senza nemmeno ricevere in cambio il servizio parcheggi. Continuando:

“in questo momento anche per la forte crisi economica in atto è opportuno mantenere la gratuità dei tre parcheggi di cintura”. Evidentemente, secondo i nostri amministratori, dal 2013 a oggi i Tolentinati si sono arricchiti in maniera smisurata visto che ora vogliono metterli a pagamento. Ma la parte “migliore” è: “essendo ubicati [i parcheggi di cintura] un po’ al di fuori del centro il loro inserimento tra le aree a pagamento potrebbe scoraggiare l’uso così creando altre problematiche sulla viabilità”. Oggi, invece, l’amministrazione dice il contrario, ovvero che mettendoli a pagamento funzionerà tutto meglio! Ma l’incoerenza dei nostri governanti non finisce qui: il manifesto giallo che tutti abbiamo visto affisso in cui vengono propagandati i “benefici” del nuovo piano parcheggi è l’emblema di quanto si cerchi di buttarci fumo negli occhi. Durante l’incontro con i cittadini sui parcheggi abbiamo analizzato alcuni punti che vi riproponiamo. MANIFESTO: “il bando prevede a beneficio del Comune e a carico dell’aggiudicatario € 2.000.000 che saranno investiti per il rifacimento di V.le Matteotti, P.zza Mauruzi e di parte di V. Filelfo”. FALSO: la cifra destinata a queste opere è pari a circa 1.200.000 €. MANIFESTO: “i parcheggi di cintura (via Filzi, Viale Matteotti e Viale Foro Boario) necessitano di interventi urgenti di manutenzione che superano gli 800.000 €”. A leggere sembra che saranno investiti 800.000 € tra tutti i parcheggi. FALSO: il piano prevede che il

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nuovo gestore investa 868.000 € esclusivamente per ampliare il parcheggio Filzi, un’opera che andrà a vantaggio esclusivamente del privato che avrà più posti da mettere a pagamento. MANIFESTO: “il parcheggio Filzi verrà ampliato di 150 posti”. FALSO: dal progetto risulta che sarà ampliato di 79 posti. MANIFESTO: “il parcheggio di viale Matteotti verrà interamente restaurato”. FALSO: il gestore non è tenuto a ristrutturarlo. Se l’opera verrà realizzata, il tutto avverrà con i soldi dei cittadini. MANIFESTO: “con i centri commerciali i cittadini e i commercianti ancora oggi stanno pagando il loro impoverimento”. PERO’: il 18/12/2006, Pezzanesi, allora Consigliere di opposizione, ha votato SI al centro commerciale in zona Pace. MANIFESTO: “l’amministrazione Pezzanesi ce la sta mettendo tutta perché quella classe politica che ha distrutto la città e la sua municipalizzata non si riappropri con arroganza di ciò che appartiene solo ed esclusivamente ai cittadini”. PERO’: la stessa amministrazione comunale ha sottratto all’ASSM la farmacia comunale e l’ha venduta, ha fatto comprare all’ASSM per 1.370.000 € la palazzina dell’anagrafe per coprire parte del passivo di bilancio del 2014 e sta per far spendere altri 900.000 € all’ASSM per la piscina comunale. E ora toglie i parcheggi all’ASSM e ai cittadini per affidarli a un privato per 25 anni! La coerenza, questa sconosciuta!


POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SANITARI: intervista al Dott. Alessandro Maccioni COMUNICARE di Solidea Vitali

La Riforma Sanitaria comincia a connotarsi concretamente e, al suo interno, le varie Strutture stanno assumendo una propria identità con declinazione di specifiche vocazioni che, se da un lato non possono non tener conto dello “storico” e dei riferimenti che si sono stabilizzati nel tempo nei territori, dall’altro apre la via ad una nuova e più equilibrata distribuzione dei servizi e delle attività. Insieme al Dott. Alessandro Maccioni – Direttore dell’Asur Area Vasta n. 3, entriamo nel merito di dettagli organizzativi, amministrativi e logistici che coinvolgeranno l’ospedale di Tolentino. - Dott. Maccioni, come possiamo definire l’Ospedale di Comunità? - L’Ospedale di Comunità può essere definito come un ponte per l’assistenza sanitaria intermedia o, si può anche dire, un cuscinetto tra l’ospedale e i servizi territoriali, per tutte le persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti specialistici, ma che hanno comunque bisogno di un’assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio. L’Ospedale di comunità non rappresenta una struttura ex novo, ma consiste nella riconversione di posti letto per la degenza in strutture già esistenti, nell’ambito di un nuovo modello organizzativo (Cure Intermedie). - Quali sono gli aspetti essenziali dell’avvio della ristrutturazione sanitaria? - Tengo a precisare la linea che il Presidente Ceriscioli ha voluto dare all’applicazione della Riforma

e che ha più volte e in diverse occasioni confermato, che si può sintetizzare in due aspetti essenziali: - Il “vecchio” non si toglie prima dell’avvio del “nuovo”; - Analoghe tipologie di Strutture avranno omogeneità di trattamento in termini di dotazione, senza difformità essenziali né disparità di sorta; in concreto, così come già previsto per le Strutture per acuti (Presidio Unico Ospedaliero dell’AV3 articolato nelle strutture di Macerata, Civitanova Marche, Camerino e San Severino Marche) anche per gli Ospedali di Comunità viene prevista l’omogeneità di trattamento e la contestualizzazione tra il vecchio e il nuovo. - Quali sono le attività ambulatoriali previste per l’ospedale di Tolentino? - La DGRM n.139 del 22 Febbraio 2016 che definisce l’offerta programmata declinando le “Reti Cliniche” nell’ambito di tutto il territorio Regionale, prevede per Tolentino la seguente attività ambulatoriale: Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Cardiologia, Dermatologia, Chirurgia generale, Oncologia, Urologia, Nefrologia, Nefro Dialisi, ORL, Oculistica, Medicina interna, Diabetologia, Psichiatria, Punto Prelievi per esami di Laboratorio, Radiologia, Terapia del Dolore, Cure Palliative, Comportamento Alimentare, Fisiatria. Si prevede, inoltre: Studio MMG/PLS, Continuità Assistenziale, MSA H24 (Mezzo di Soccorso Avanzato) e MSB. Nell’ambito della situazione generale si sottolineano alcuni aspetti che contribuiranno a dare alla Struttura Tolentinate una propria connotazione: - La previsione, per l’Emergenza/Ur-

PROGRAMMA GIOVEDI’ 19 MAGGIO

ORE 21:15 TORNEO DI BURRACO organizzato da “ASD Tolentino Burraco Social Club” presso il Salone Parrocchiale con pennette gratis dalle ore 23 per tutti i partecipanti Ore 21:15 Commedia Dialettale dei ragazzi di Caldarola presso il Cinema Teatro Don Bosco

VENERDI’ 20 MAGGIO

ORE 18:30 APERTURA STAND GASTRONOMICO con vendita anche di pesce fritto da asporto ORE 22 MUSICA DAL VIVO con “VANESSA E CLAUDIO”

SABATO 21 MAGGIO

ORE 17 Diretta con MULTIRADIO con musica e animazione ORE 19:30 APERTURA STAND GASTRONOMICO con primi, grigliate, porchetta e molto altro ORE 20:45 FINALE di calcio TIM CUP MILAN-JUVENTUS su Maxischermo ORE 22:30 MUSICA LIVE con “QUEI BRAVI RAGAZZI”

DOMENICA 22 MAGGIO

ORE 13 PRANZO SOCIALE con la 3°Edizione di “Aggiungi un posto a Tavola” Ore 17 Intrattenimenti Vari per Bambini e adulti ORE 19:30 APERTURA STAND GASTRONOMICO con primi, grigliate, porchetta e molto altro ORE 21 MUSICA LIVE CON LA GRANDE ORCHESTRA DI “OMAR CODAZZI” ORE 22 ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA

genza Territoriale (POTES), di un’ambulanza MSA (una vera e propria postazione mobile di rianimazione) unitamente ad una MSB attiva H24. - Il Punto di Primo Intervento, che per legge dovrà chiudere i battenti definitivamente entro l’anno, sarà sostituito da un apposito Ambulatorio con presenza attiva del medico H24. - Entro il 2016 saranno attivati n. 50 Posti Letto per Cure Intermedie. - Sarà mantenuto l’Ambulatorio Oncologico che consentirà l’effettuazione di tutti i trattamenti chemioterapici che non necessitino di ricovero. - Il potenziamento dell’Ambulatorio Ferite Difficili (Vulnologia) che diventerà unico riferimento nell’intera AV3, con garanzia di attività quotidiana (circa n. 60 ore settimanali), che costituirà un vero e proprio ambulatorio chirurgico per l’effettuazione di tutti quei piccoli interventi ambulatoriali che, anche se definiti “piccoli”, vanno a risolvere talvolta delle “grandi” problematiche per i Pazienti. - Incremento dell’utilizzo della TAC e del Mammografo, in particolare per l’erogazione di TAC Osteoarticolari e Mammografie programmate, ma anche per l’attività di screening. - Istituzione, accanto al servizio di Diabetologia, di un ambulatorio per il Comportamento Alimentare che, oltre a prendersi cura delle varie forme di “Disturbi” si vada ad occupare in generale di questioni di Nutrizione, rappresentando un riferimento importante per la popolazione di tutta l’AV3. - Unitamente all’avvio del Punto Prelievi, è prevista la dotazione di POCT (Point of Care Testing), essenziale per la tempestiva effettuazione delle analisi necessarie a contesti di urgen-

za (enzimi). - Sono previsti interventi di riqualificazione edilizia dell’ospedale? - In relazione ad eventuali interventi di riqualificazione dell’edilizia della Struttura Tolentinate, oltre a citare quelli già posti in essere di recente (es: Dialisi), non ne sono previsti di particolare rilevanza, ma ordinari interventi di manutenzione. È già avviato il cantiere per il miglioramento dell’Obitorio. - Dott. Maccioni, quando potremmo avere l’Ospedale di Comunità perfettamente funzionante? - Si stanno esaminando i vari aspetti tecnici, burocratici e di reperimento delle risorse per il concreto avvio degli Ospedali di Comunità in quanto, va ricordato, che costruire un ospedale di comunità non significa tagli ma investimenti, che dovranno confluire in un puntuale crono programma che andrà ad individuare nel corso del 2016, lo sviluppo di gran parte delle azioni necessarie.

Nella sua ultima lettera agli aderenti di Azione Cattolica della parrocchia don Serafino Stramucci aveva scritto: “Augurando un cammino sempre più spedito, avanti senza paura; tenete duro”. Prendendo spunto da queste parole, ad un anno dalla sua morte, ricorsa il 5 maggio, la parrocchia ‘Santa Famiglia’ lo ricorda con due iniziative particolari: giovedì 12 maggio alle ore 21.15 in un incontro con il vescovo di Fabriano – Matelica, mons. Giancarlo Vecerrica, e le testimonianze di Antonella Monteverde, delegata regionale di Azione Cattolica e di Fabio Corradini, direttore regionale del Patronato Acli, sul tema: ‘Il volto della Misericordia’; mentre domenica 15 maggio alle ore 17. 30 la parrocchia celebra la messa in sua memoria a cui segue l’inaugurazione dei nuovi giardini parrocchiali. E’ questo il modo migliore per non disperdere la memoria, anche se lui declinando l’invito, sicuramente avrebbe affermato: ‘Fate tutto ciò che ritenete opportuno, ma fatelo senza pubblicità’. Certo, in questo anno giubilare dedicato alla misericordia, potrebbe sembrare fin troppo scontato associare la sua figura alla misericordia, ma certamente lui ha anticipato con l’esempio le parole di papa Francesco: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. E’ condizione della nostra salvezza. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”. Quindi le celebrazioni dell’anniversario non sono solamente un ricordo della persona, ma soprattutto uno stimolo a prendere esempio dalla sua vita innamorata di Cristo e della Chiesa. Infatti aveva sempre una porta aperta ed una parola di speranza per tutti; invitava sempre al dialogo ed a non giudicare le persone, perché un giudizio poteva sempre essere avventato e sicuramente precludeva la strada al confronto. In don Serafino il ‘volto della Misericordia’ era lampante e sempre sorridente; dal confronto nessuno andava via amareggiato, ma sempre arricchito della Parola. Don Serafino è stato un sacerdote che ha sperimentato la gioia di una ‘Chiesa in uscita’, perché niente gli era estraneo, avendo una cura particolare per l’essere umano, come recita la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, ‘Gaudium et Spes’: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che 10eco nel loro cuore”. non trovi


CESARINO GOBBI, IL VINO E LA VITA IN SVEZIA Ilaria Gobbi Con l’occasione di raccontare la vita dei tolentinati all’estero, ho contattato un emigrato a me particolarmente caro: mio zio! In ogni famiglia c’è un soggetto particolare, fuori dal coro, geniale e folle allo stesso tempo; questo è il ruolo di Cesarino Gobbi nella mia. Era in macchina in direzione Stoccolma e, con la scusa della solita chiacchierata, gli ho strappato un’intervista, al fine di comprendere come si vive in Nord Europa. Zio ma perché sei andato via? Cosa ti ha spinto ad abbandonare il tuo lavoro a Tolentino? «Sai, avevo 29 anni nel 2004 e volevo mettere su una famiglia. Non sopportavo l’idea di dover lavorare tutta la vita per pagarmi un mutuo. L’aggravante è stata l’arrivo dell’Euro, questo mi ha fatto capire che l’Italia non sarebbe più stata un Paese per giovani!» E perché proprio la Svezia? Già all’epoca si parlava del mito scandinavo? «Ero indeciso tra Svezia ed Olanda, e ti dirò, credo che l’Olanda in alcuni aspetti sia più aperta della Svezia. Io sono andato in Svezia con il mito della meritocrazia, ma non è stato per niente facile trasferirmi in una realtà molto diffidente nei confronti dello straniero». Tu abiti in un paese con pochi abitanti insieme ai tuoi figli, perché non ti sei trasferito in una grande città come Stoccolma o Malmö? «Perché nelle metropoli è molto dif-

ficile inserirsi nel contesto sociale e si finisce per essere reclusi in un ghetto. Così, ho deciso di integrarmi realmente andando a vivere in una piccola realtà e imparare perfettamente la lingua. Inoltre, la Svezia non è così liberale come pensiamo, tutto è controllato da un potere accentratore. Pensa che per affittare una casa in una grande città ci sono delle liste di attesa di oltre 15 anni, dove ti puoi iscrivere solo se un locale garantisce per te. Anche in questo caso è lo Stato a decidere!» Cosa c’è di positivo nel vivere in un Paese così centralizzato? «Ci sono molti servizi per noi cittadini. La scuola, per esempio, si mette a disposizione dei genitori lavoratori, organizzando attività ricreative sia pomeridiane che durante le vacanze, così da permettere di lasciare i propri bambini in tranquillità e senza dover pagare. Qui abbiamo sanità e libri gratuiti, nonché la possibilità di chiedere un prestito allo Stato per iscriverci all’Università. In Italia, al contrario, si pagano davvero troppe tasse per non avere servizi. E’ proprio questo il motivo che mi ha spinto ad andare via». Tu sei un padre single, ed oltre alla carriera hai dovuto pensare ai tuoi figli. Come sei riuscito a creare una tua impresa? «Lo Stato paga ad ogni lavoratore 40 ore settimanali per svolgere un hobby. Io, nello specifico, facevo il dipendente montando pavimenti, ma, nel frattempo, ho iniziato ad investire sulla mia passione. Quindi, mentre lavoravo, sono riuscito pian piano a creare il mio giro, agevolato dall’imposizione di tassazioni mini-

me. Oggi la passione per il vino è diventata il mio lavoro primario e devo essere grato a questo sistema che mi ha permesso di realizzare la mia start up. Attualmente servo i più rinomati ristoranti di Stoccolma, Göteborg e altre città. Ti ricordi quello in cui ti ho portato a mangiare?» Sì, era di un ragazzo del Sud Italia se non ricordo male. Tu credi che sia più facile per un italiano far carriera nel food all’estero? «Prima lo era. Però, molti italiani senza esperienza si sono buttati nel settore vinicolo e alimentare in Svezia, infettando e saturando velocemente il mercato. Vuoi mettere a livello di cultura alimentare, un milanese che fa la spesa nei mega ipermercati, in confronto a un marchigiano che mangia ancora la verdura di casa, l’uovo di campagna e il ciauscolo della nonna?» Insaccati a parte, che cosa ti manca dell’Italia? Che cosa ti manca per crescere i tuoi figli? Qualche secondo di silenzio e risponde: «Mi manca il calore umano.

Analizziamo con il Dott. Paolo Pasquali odontoiatra, come la prevenzione della carie non dipende solo e sempre da una buona igiene orale domiciliare ma anche da corrette scelte alimentari le quali possiamo ridurre il rischio di carie e problemi parodontali. Dopo ogni pasto i residui alimentari vanno a formare la cosiddetta placca che insieme al maggior sviluppo di batteri, liberando dei radicali acidi rendono l’ambiente particolarmente acido e dissolvono lo smalto dentale dando inizio alla formazione di carie. E’ possibile limitare la formazione di carie seguendo alcuni consigli per un’alimentazione corretta. Ma se analizziamo la “PIRAMIDE ODONTO-ALIMENTARE” ci accorgiamo che per molti alimenti coincide con la PIRAMIDE ALIMENTARE della dieta Mediterranea moderna, realizzata dall’ex INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) nel 2009. La piramide alimentare, come ci fa notare la Dott.ssa Ilaria Peretti, dietista dello Studio Medico Citymed, è uno valido strumento, rivolto a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che tiene conto di 4 indicazioni importanti e significative: l’attività fisica; la convivialità; la stagionalità degli alimenti e l’utilizzo di prodotti locali. Indica, inoltre, le frequenze di consumo dei vari gruppi alimentari e la buona abitudine di bere acqua. Seguendo questi semplici suggerimenti si possono prevenire l’obesità, le malattie cardiovascolari, le dislipidemie, alcuni tumori e altre patologie la cui insorgenza è legata a errate scelte alimentari. Pertanto seguendo una dieta che rispetti le indicazioni della piramide alimentare e della piramide odonto-alimentare, possiamo con il minimo sforzo e sacrificio, ottenere la salute e benessere per il nostro fisico e per i nostri denti.

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Il vecchietto che fa una carezza ai bambini, le chiacchiere al bar, il sorriso in piazza. Qui sono drogati dalla paura dell’altro. Se ti avvicini ad un bambino devi per forza essere un pedofilo o un criminale. Gli svedesi, in generale, non riconoscono i valori umani come noi italiani, che avendo vissuto più volte la guerra in casa, sappiamo essere solidali con gli altri. E in Italia è ancora possibile vivere bene? «Io se potessi vivrei in una città come Ascoli. Desidero una realtà legata alla tradizione, ma non ottusa nei confronti dell’evoluzione. Ad esempio, in Italia tutti avete l’iphone, ma non sapete sfruttate a pieno le potenzialità tecnologiche; fate solo selfie!». Scende dall’auto e riprende: «Ora ti saluto, sono arrivato e devo comprare il ticket del parcheggio dall’App. Mi sembra assurdo che in Italia sprechiate ancora così tanta carta per i biglietti. Quando cambierete?».


SPAZIO AUTOGESTITO a pagamento

RUFFINI: CHIAREZZA SUI 30MILIONI DI EURO DI DEBITI DEL COMUNE massima deve essere la cura al tema Teatro Vaccaj Cerchiamo di ricordare come era la situazione in comune prima dell’avvio della giunta guidata da Giuseppe Pezzanesi. E lo facciamo con l’ex sindaco Luciano Ruffini. Ci sono due aspetti che la giunta Pezzanesi sottolinea costantemente: i 30milioni di euro di debito ed il contenzioso “eredi Ruffini” in cui il comune è risultato soccombente per una cifra importante. «I 30milioni di euro, che strumentalmente Pezzanesi definisce debiti, sono mutui accesi per realizzare opere pubbliche. La somma, pertanto, è l’ammontare dei mutui che erano in fase di ammortamento all’inizio del 2012. Si tratta di un importo in linea con la media dei comuni di pari dimensioni e con la rilevanza degli investimenti effettuati. Mai l’esistenza di questi mutui ha costituito un fattore di criticità fuori controllo, come sostenuto dall’attuale giunta. In ogni caso giova ricordare come l’ammortamento dei mutui per opere pubbliche abbia durata compresa, in genere, tra i 15 ed i 30 anni pertanto l’ammontare rilevato tiene conto di un periodo che va ben oltre i due mandati amministrativi, 10 anni. Aggiungasi che le difficoltà di finanza pubblica hanno costretto le amministrazioni a rinegoziare l’allungamento dell’ammortamento dei debiti, prassi adottata reiteratamente anche dalla giunta Pezzanesi. Grazie a questi 30milioni di euro di mutui, giusto per far chiarezza, le mie due amministrazioni e le precedenti hanno realizzato opere fondamentali. Riguardo la vicenda “eredi Ruffini” ricordo come l’amministrazione negli anni ‘90, con sindaco Foglia, decise di non raccogliere l’invito degli eredi di mio padre Giulio, volto a trovare un accordo transattivo. Su consiglio dei propri legali l’amministrazione ritenne che il diritto degli eredi si fosse prescritto e, quindi, demandò la decisione al giudice. All’origine della vicenda figura un esproprio, attuato nel 1980, di aree edificabili cedute bonariamente con le formule giuridiche all’epoca vigenti. Trascorsi oltre 30 anni e dopo quattro sentenze il tribunale ha condannato il comune al pagamento del giusto indennizzo. Volendosi chiudere l’annosa partita si è addivenuti ad una transazione con una riduzione dell’ammontare della condanna di circa il 40% e rateizzazione che, a 35 anni dall’occupazione dell’area per pubblica utilità e dopo quattro sentenze, ha comportato per il comune un esborso unitario finale, prezzo/ mq, della stessa entità di quello percepito nel 2007 dal comune stesso per la cessione di area di edilizia economica e popolare, Peep, pre-urbanizzazione in area Pace. Sulla gestione Piano Pace, poi, la cui attuazione è sospesa dall’avvento della giunta Pezzanesi, mi corre l’esigenza di smentire e diffidare, ancora una volta, ogni voce tendente ad accreditare l’esistenza conflitti di interesse tra la mia persona o dei miei familiari e l’intervento attuato dall’amministrazione comunale». Le tasse ed imposte per i tolentinati sono aumentate. Ciò si poteva evitare? «L’incremento annuale delle entrate tributarie e fiscali previste dalla giunta Pezzanesi dal bilancio 2012 supera i 2.500.000 euro. Per evitare o limitare l’incremento dell’imposizione comunale si sarebbe dovuto procedere con maggiore rigore nella lotta all’evasione/elusione dei tributi, oltre che con tagli di spesa: operazioni già in atto che si è deciso di non continuare con pari intensità, preferendo spalmare su tutti i contribuenti l’onere dei minori trasferimenti». Per il restauro del teatro Vaccaj come mai non ci sono più i soldi che erano stati destinati alla sistemazione? «Al passaggio delle consegne, non formalizzato per volontà del sindaco subentrante nel maggio 2012, la gestione commissariale del Vaccaj era ultimata e i lavori del primo stralcio erano in fase conclusiva. Nel bilancio comunale era vincolata la liquidità sufficiente al pagamento dei lavori di recupero realizzati fino a quel momento. Era ancora da riscuotere la seconda rata del rimborso assicurativo, già quantificata in circa un milione di euro e la quota non utilizzata del contributo della Fondazione Carima. Alcune quote illiquide della provvista, già realizzata, figuravano nel bilancio comunale sotto forma di residui da ricondurre alla fase liquida prima del pagamento degli stati di avanzamento dei lavori del 2° stralcio il cui inizio era previsto per il secondo semestre 2012. Nell’agosto 2012 la Ragioneria provinciale dello Stato ha richiesto un’integrazione nella rendicontazione contabile riferita a data precedente al subentro dell’amministrazione Pezzanesi che, predisposta dal

dirigente contabile, inspiegabilmente non veniva sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente, il sindaco. Sulla base di tale situazione il dirigente Paolo Bini, informato il sindaco Pezzanesi, mi ha chiesto la disponibilità a controfirmare, quale rappresentante legale alla data di rendicontazione, il report da lui predisposto. Avendo rilevato che non sussistevano discordanze rispetto a quanto a me noto ho provveduto a ratificare il documento, precisandone in calce la motivazione. Il documento, a quanto mi risulta, è stato poi inoltrato alla Ragioneria senza che da allora nei miei riguardi siano emersi riscontri di sorta. A oggi risultano ritardi rilevanti rispetto al piano di ricostruzione condiviso dalle parti in fase di consegna dei lavori. L’amministrazione Pezzanesi, in sede informale, ha lamentato la ritardata conclusione del primo stralcio, l’esistenza di ritardi nei lavori conseguenti a prescrizioni della Sovraintendenza regionale e la mancanza di liquidità per coprire i costi dei lavori di ripristino. Pare di capire che all’origine dalla carenza di liquidità ci siano due delibere “fotocopia” la n. 348 del 13/12/2011 della giunta Ruffini “Utilizzo entrate a specifica destinazione esercizio finanziario 2011” e la n. 375 del 3/12/2012 della giunta Pezzanesi “Utilizzo entrate a specifica destinazione esercizio finanziario 2012”. Le delibere, legittime nella forma e nella sostanza, consentono l’utilizzo delle entrate a specifica destinazione per esigenze di cassa con destinazioni diverse dalle originarie al fine di evitare i costi di anticipazione. Il presupposto è che le giacenze siano ricostruite prima del loro utilizzo avvalendosi di voci di entrata presenti nel bilancio comunale, questione di non immediata soluzione nell’attuale fase del ciclo economico nazionale e locale. Pur in presenza di difficoltà oggettive l’amministrazione dovrebbe prestare massima cura al tema Vaccaj, identitario della comunità cittadina». L’ex sindaco Ruffini fece il possibile per recedere dal contratto di gestione dei parcheggi con la società Sis. Il sindaco Pezzanesi si accinge a sottoscrivere un affidamento per 25 anni della gestione delle soste a un privato nella speranza di incamerare risorse finanziarie atte a risollevare il bilancio comunale ed il centro storico. Cosa ne pensa? «Pongo un quesito: il centro storico presenta oggi un valore aggiunto di cui capitalizzare una rendita a vantaggio della comunità cittadina? Il centro storico è un bene da valorizzare facilitandone la frequentazione e l’utilizzo da parte di cittadini, ad esempio, mantenendo l’utilizzo semi-gratuito dei parcheggi di fascia. La teoria di Pezzanesi è che, dopo aver elevato al massimo le aliquote tributarie comunali, si possa disporre di risorse atte a valorizzare il centro, attualizzando un’ipotetica rendita dalla gestione parcheggi per 25 anni. Indubbiamente una bella sfida! Un precedente analogo tentativo fu messo in atto all’inizio degli anni ‘90 dalla giunta guidata dal sindaco Francesco Massi. La gestione fu affidata alla società Sis di Perugia. L’appalto terminò, quasi di morte naturale, dopo circa 10 anni per la sostanziale assenza di convenienza economica dei contraenti. La gestione fu affidata all’Assm in vista di una sinergia con il trasporto pubblico urbano e del contemporaneo ampliamento dei parcheggi a pagamento contro il quale si schierarono rappresentanze importanti della città come, ad esempio, il Coordinamento Consigli di quartiere e contrade». Che cosa vede nel futuro di Tolentino? «Confido nell’ottimismo della volontà e della creatività: è stato il motore ed il motivo ispiratore del successo della nostra comunità. Negli ultimi lustri abbiamo perso la bussola della concretezza e della visione strategica: il risultato è che in diverse circostanze non siamo riusciti a proiettare nel futuro le nostre storie di successo. Il ritorno alle radici riguarda tutti i “mondi vitali” dell’impresa del lavoro, della cultura, del sociale e di quanti si propongono alla guida della comunità, a partire dal Consiglio comunale».

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LA VECCHIAIA E IL LAVORO Verso Sera

dott. Franco Belluigi

L’aumento dell’aspettativa di vita e i tassi di fertilità ridotti sono responsabili del veloce aumento della popolazione anziana, mentre in maniera inversamente proporzionale la popolazione giovanile sta diminuendo: nel 2025 gli ultrasessantenni saranno un quinto della popolazione in Europa, nel nord America, in Cina, Russia ed Australia. Di conseguenza la forza lavoro è destinata a cambiare dal punto di vista demografico, anche per il progressivo aumento dell’età pensionabile, con soggetti sempre più anziani, di genere femminile e migranti, con accresciuti problemi di salute fisica e mentale che necessiteranno di essere rivalutati nelle proprie abilità lavorative e reinseriti in un contesto organizzativo tutto da rivedere e da ripensare. È eticamente doveroso promuovere la qualità della vita e il benessere della popolazione che sta invecchiando, garantire un invecchiamento attivo e una vita lavorativa migliore e più lunga. Sebbene l’invecchiamento sia un processo irreversibile ed universale, non è possibile identificare un unico modello paradig-

matico di riferimento. Il fattore età non può essere analizzato in modo generico considerando i soggetti anziani come una popolazione omogenea ed il declino fisico e mentale presenta una grande disomogeneità inter e intra individuale al contempo.

Con l’età la capacità di apprendimento e la memoria si riducono, mentre migliorano l’esperienza lavorativa e le performance mentali (pensiero strategico, capacità di giudizio, capacità di razionalizzare e controllo).

Con l’età prevalgono le patologie cronico – degenerative e i disturbi muscoloscheletrici e mentali, la capacità cardiorespiratoria e la forza muscolare diminuiscono.

I lavoratori anziani sono dediti al loro lavoro e meno assenteisti. Senza la loro partecipazione al mondo del lavoro, si rischiano la perdita di capacità professionali, strutturali e di contatti e il mancato trasferimento delle conoscenze alle giovani generazioni. Il problema non è l’invecchiamento dei lavoratori in sé. La sfida è promuovere la loro capacità lavorativa, con l’aggiornamento continuo delle competenze e delle abilità, la ridefinizione dei compiti lavorativi in funzione dei

La capacità fisica ridotta costituisce un problema per le occupazioni con un elevato carico di lavoro, visto che il 30% dei lavori in Europa comporta posture di lavoro scorrette, movimentazione di carichi o movimenti ripetitivi.

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punti di forza e delle esigenze. Una buona vita lavorativa è un requisito importante affinché i lavoratori anziani rimangano attivi e la società tragga beneficio dai loro punti di forza. Le persone solo così possono continuare a lavorare in modo produttivo, l’ambiente di lavoro migliora, il benessere aumenta e i problemi legati all’età diminuiscono.La possibilità di svolgere un lavoro soddisfacente contribuisce peraltro a prevenire malattie e deterioramento fisico o mentale. Investire quindi sul lavoratore anziano non solo è un gesto di civiltà di grande portata dal punto di vista etico e della responsabilità sociale, ma al contempo rappresenta un’imprescindibile strategia di politica economica in cui l’impegno verso il capitale umano si traduce nell’evitare il depauperamento delle risorse e nella promozione delle diversità. Lucia Isolani Lucia Isolani, Specialista in Medicina del Lavoro, Specialista in Medicina Legale, Medico Autorizzato alla Radioprotezione ex DLgs 230/95, Dirigente Medico ASUR Marche AV3 Macerata, SPSAL.


SPAZIO AUTOGESTITO

MERCORELLI: BARATTO AMMINISTRATIVO PER UNA TOLENTINO MIGLIORE niente fusione per incomporazione con camporotondo per il M5S E’ un momento di grande discussione in città. Ampio è il dibattito che stanno suscitando le ultime proposte della giunta guidata da Giuseppe Pezzanesi. Approfondiamo il tema con il consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Gian Mario Mercorelli. E’ un momento di grande confusione per la città, tra fusione per incorporazione, nuovo piano parcheggi, aumento di tasse ed imposte. Che futuro c’è per Tolentino? «La città sta vivendo una situazione di confusione grazie ma, sarebbe meglio dire, per colpa del sindaco. Sindaco che con il trascorrere del tempo non riesce più a nascondere questa sua mania di dominio assoluto e quindi la gente comincia a rendersi conto che chi prende decisioni con la mania di controllo totale dell’autonomia decisionale, che cozza con il concetto di democrazia, crea più problemi che vantaggi. Per quanto concerne le tasse ed imposte a Tolentino c’è la più alta tassazione che il comune possa applicare. A Tolentino bisognerebbe così fare delle piccole rivoluzioni a livello di visione della gestione

della cosa pubblica che tecnicamente sarebbe un ritorno alle origini con la volontà di salvaguardare la comunità che va aiutata ad esser tale. Sta di fatto che nel comune quello che conta per gli amministratori è curare il benessere. Ecco, allora, che tempo fa proponemmo una mozione sul baratto amministrativo. In un quartiere la strada potrebbe essere curata da chi ci abita. Deve esserci, comunque, un rapporto stretto tra gli abitanti ed il loro pezzo di territorio. Con lo scambio del lavoro si potrebbero scalare le imposte e tasse. E’ un progetto da portare avanti, tra l’altro moderno, che fa ritornare ai principi del passato». La fusione per incorporazione del comune di Camporotondo di Fiastrone in quello di Tolentino si attuerà oppure no? «Secondo noi non si farà. Ci sono segnali piuttosto chiari. Da un articolo emerge che Emanuele Tondi, sindaco di Camporotondo di Fiastrone, sta facendo un passo indietro, mentre quello di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni, in avanti per l’aggregazione tra i

cinque comuni. La legge non dispone di trovare il modo più furbo per ottenere soldi dallo Stato con l’operazione, ma di accorpare i comuni piccoli che hanno difficoltà a portare avanti i servizi. Unendo i comuni si riesce ad avere servizi efficienti per tutti i cittadini. Sarebbe bellissimo creare un unico ente tra Tolentino fino a Belforte del Chienti, Cessapolombo, Serrapetrona, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone. Sarebbe un distretto eccellente a livello produttivo, turistico, artistico, economico. Riguardo la fusione per incorporazione di Camporotondo di Fiastrone nel comune di Tolentino la legge favorisce l’aggregazione tra i piccoli cinque comuni, come del resto noi».

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Si sta molto discutendo sul nuovo piano parcheggi. Cosa si può aggiungere riguardo questo progetto tanto contestato? «Il nuovo piano parcheggi è l’ennesima follia del sindaco Giuseppe Pazzanesi. Non critichiamo tanto l’iniziativa che può rientrare come prerogativa di una giunta, ma il metodo e le particolari caratteristiche che acquisisce la città di Tolentino con i 25 anni di concessione. Il primo cittadino nell’ultimo anno di mandato si sente così ibero di impegnare la sua comunità per altre 5 legislature senza porsi il problema di quanto sia giusto o meno. Ciò denota una mancanza radicale di etica».


IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE: il nuovo record di distanza assoluta femminile passa dalla mamma alla figlia Alice LO SPORT di Mario Sposetti

Nemmeno il più grande scrittore di fiabe di tutti i tempi come Hans Cristien Andersen avrebbe potuto narrare una gioiosa favola come quella accaduta nei giorni scorsi con due protagoniste, entrambe al femminile, Alice e Monica, madre e figlia. Con la figlia, che a distanza di 25 anni ed un giorno, spodesta la mamma superando il record di distanza a nuoto in vasca detenuto da sua madre (allungando la distanza di ben 5 km da 35 a 40 e fissando così il nuovo record nazionale femminile sulla lunga distanza). Tutto ciò è accaduto nel corso dell’ultima edizione della 24 ORE DI NUOTO ARENA dello scorso 22 e 23 aprile nello scenario delle limpide acque della piscina comunale “Giancarlo Caporicci” di Tolentino. “Ero stata invitata dagli organizzatori – ci confessa mamma Monica Paolini – a partecipare a questa nuova edizione in ricordo proprio del record mio personale dei 40 km ottenuto nel corso della 5^ edizione del 1991, ma purtroppo a causa delle mie condizioni fisiche ho dovuto dare forfait. Ma comunque sono stata rimpiazzata egregiamente da mia figlia Alice”. “Ho accettato la sfida – ci confessa più che mai contenta a distanza di qualche giorno dal record ottenuto l’aspirante Ufficiale della

Marina Militare di Livorno – come una sorta di stimolo e valvola di sfogo che mi ha permesso di scaricare l’accumulata tensione originatasi a seguito della frattura all’anca che ho riportato nello scorso mese di novembre è così ho raccolto l’invito che inizialmente era stato offerto a mia madre di partecipare a questa iniziativa dedicata al nuoto libero”. “Il tempo per allenarmi è stato veramente breve da quando sono venuta a conoscenza dell’opportunità di potermi cimentare in questa manifestazione, per alcune settimane mi sono allenata esclusivamente da sola con una sorta di preparazione specifica condivisa con mia madre ed in virtù anche della precedente esperienza che avevo maturato con l’associazione energy splash nel nuoto agonistico”. “E’ stato un immenso regalo quello che ha voluto farmi Alice – continua la mamma – e soprattutto inaspettato. Ho provato tantissima emozione, non credevo ai mie occhi nel vederla nuotare chilometro dopo chilometro e nel mettere insieme ben 1.800 vasche”. “Se non ci fosse stato il supporto morale di mamma Monica a bordo vasca, non c’è l’avrei proprio fatta a nuotare per più di 17 ore. Ma oramai ci ho preso gusto, ed a fine agosto prenderò parte al NUOTO PIU’ POWER SWIM CAMP MASTER ARENA, uno stage della durata di sette giorni curato dal campione olimpionico Giovanni Franceschi”.

“Al di là di tutto comunque – ci tiene a rimarcare Alice Vitali – il mio auspicio più grande è quello di poter ritornare pronta e carica al punto giusto in Accademia nel mese di settembre. Ci tengo particolarmente, ho fat-

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to questa scelta perché voglio una vita che concili sia lo sport che lo studio con l’opportunità di poter ottenere una laurea e nel contempo poter badare anche ad una preparazione fisica adeguata”.


LA CITTA’ CHE CADE DAL PERO! Dall’11 aprile Tolentino sembra un’altra città. Fabbriche, uffici, bar, tutti parlano di posti auto, piano parcheggi, viabilità, doppi sensi, ha ragione il Sindaco o il Presidente del Consiglio Comunale? Articoli a quattro colonne, riunioni, dibattiti: il sindaco Pezzanesi accusa il presidente del consiglio Sclavi, il quale si ribella al sindaco mentre le opposizioni contestano entrambi. IO CITTADINO Buon segno, la città reagisce, è viva, i cittadini si confrontano, ma le decisoni politiche vengono prese in altri luoghi. Tolentino, cittadina ispirata e dignitosa negli anni ‘40, laboriosa e lungimirante negli anni ’60 – ‘70, esempio per l’intera provincia, ora è guidata da partiti ispirati e guidati a livello nazionale da Berlusconi, Alfano, Cicchitto, Bossi, Salvini, Meloni. Qualcuno ricorda che abbiano mai fatto qualcosa di buono per questa Italia? Ah sì, la legge antifumo 16.01.2003 nei locali pubblici di Sirchia, purtroppo anche lui condannato nel 2008! Qui non voglio parlare dei nostri amministratori, ma ricordare ciò che in concreto è stato fatto per Tolentino. Non voglio dare il mio giudizio, ma fare semplicemente una cronistoria degli ultimi anni, tratta dalla lettura dei giornali. Dal 2012 le tasse Irpef, Imu, Tasi e Tari sono state aumentate al massimo consentito dalla legge. 2013 - Il Comune per problemi di bilancio decide di vendere la farmacia comunale di proprietà dell’ASSM, con perizia ad un consulente esterno, quindi, spese perizia, valore euro 1.700.000,00 venduta però a euro 1.250.000,00 (meno euro 450 mila), prezzo minimo chiesto dalle opposizioni in consiglio comunale. Era della città ora è di un privato, fortunamente è un nostro concittadino. Chiedo, per avvalorare questo grande affare, in quale altro comune è mai successa una cosa del genere? E ancora: gli amministratori nel loro privato, con i loro beni hanno mai fatto un simile grande affare? Ad es.: una loro proprietà del valore di 300.000 venduto a 200.000? Non penso proprio. 2014 - Il comune dà in gestione alla ASSM la piscina comunale da ristrutturare. Prima ristrutturazione costata oltre euro 500.000,00, prossima ristrutturazione, spogliatoi e accessori euro 900.000,00 più imprevisti. Per una municipalizzata, una piscina (già comunale) è più redditizia di una farmacia? Ancora qualche sostenitore di Tremonti in città? 2014 - Ad anno scolastico in corso (si badi bene non a inizio anno), il costo dei buoni pasto delle mense è stato aumentato del 25%. E’ mai successa in altri comune una cosa del genere? Si è costituito anche un comitato di genitori contro questa assurdità. Per le prossime iscrizioni scolastiche, si consiglia ai genitori aggiungere dicitura “prezzo bloccato”! 2014 - Scuola Green, senza parole! Vicenda già nota a tutti. Le 4.000 firme raccolte parlano da sole, sono il doppio di tutti gli elettori al ballottaggio (elezioni maggio 2012). 2012 - Nomina amministatori e incarichi esterni da parte del Comune: solo il costo del consiglio di amministrazione ASSM è triplicato rispetto al passato; oltre ad assunzioni di nuovi collaboratori a chiamata diretta. 2016 - il Comune vende per problemi di bilancio alla municipalizzata la palazzina in via Roma da ristrutturare per euro 1.300.000,00 più le relative spese. Pensiamo alle spese per il trasferimento degli uffici comunali in nuova sede! Il Comune vende una parte di piazza Martiri di Montalto ad un privato. Chiedo, è mai successo in un altro comune? 2013 - COSMARI: a seguito di controllo i fumi dell’inceneritore non risultano a norma. Si spegne l’inceneritore. Ci si organizza e si installa un nuovo filtro dal costo di euro 400 mila. Dopo mesi di lavori rientra in funzione l’inceneritore che ad un primo controllo si scopre che inquina più di prima. Panico nella direzione. Ma che, dopo venti anni di vana protesta da parte del comitato contro l’inceneritore, il consorzio annuncia lo spegnimento totale e per sempre. E dei soldi spesi per i lavori di adeguamento filtro neanche una parola. Tutto normale? Ora torniamo allo scontro Pezzanesi / Sclavi. 3/3/2016 Pezzanesi presenta il nuovo piano parcheggi e la decisione di rendere libera dalle auto piazza della Libertà e piazza San Nicola, parcheggi tuttavia, autorizzati dalla stessa Giunta nel 2012. In sintesi, da 500 posti auto a pagamento e circa 1.000 tra disco orario / gratis si passerà a 1.500 posti auto solo a pagamento e in parte anche di notte. Gestione per 25 anni ad un privato di comprovata esperienza, quindi sicuramente non sarà un soggetto di Tolentino. In contemporanea l’ASSM fa presente che è impossibilitata ad intervenire per indisponibilità economica. Forse se non avesse in questi anni preso in carico piscine, acquistato immobili non redditizi per l’ASSM, oggi sarebbe potuta essere utile per questo scellerato piano, considerato che le previsioni degli introiti dei parcheggi, fatte da altri, sono sicuramente redditizie, si parla di circa 800.000 euro l’anno, a fronte di un canone medio annuo per il Comune di 17.000. In questi anni l’ASSM ha trasferito al Comune circa euro 3.900.000,00. 27/3 Sclavi comunica ai consiglieri di maggioranza di essere contrario e offre le proprie dimissioni, respinte dalla maggioranza. Lo stesso Sclavi però convoca per l’11/4 un consiglio comunale straordinario. Ordine del giorno: PIANO PARCHEGGI, ritenuto poco dignitoso per la città dallo stesso. Benissimo, ma visto che solo lui poteva convocare il consiglio comunale straordinario, ed era a conoscenza del piano della giunta, non poteva tutelare prima la sua e la dignità dei cittadini, considerato che li rappresenta tutti, non convocando il consiglio straordinario? Cosa c’era di straordinario, forse il fatto che il 18/4, 7 giorni dopo entrava in vigore il nuovo regolamento Cantone sulla trasparenza degli appalti pubblici. 02/05/2016

Roberto Baldoni

(Ndr: lettera tagliata per motivi di spazio) Sono Falcioni Anna Maria, mamma di un ragazzino disabile, Scagnetti Nicola. Scrivo per ringraziare delle persone che meritano. Nicola (portatore di handicap psicofisico grave) ha iniziato l’anno scolastico presso la scuola secondaria di primo grado alla “G. Lucatelli” dopo aver frequentato il primo anno presso un altro istituto. Il ragazzino veniva da una situazione scolastica molto difficile, ed un uncidente, la conseguente ospedalizzazzione e l’intervento chirurgico lo avevano fatto sprofondare in un mondo di grande sofferenza e frustrazione, aveva perso la fiducia della scuola (negli anni precedenti era il posto dove stava meglio) e nelle persone, trasformando un ragazzino tranquillo e solare in uno pieno di rabbia e triste, perdendo delle aquisizioni che con tanta fatica aveva imparato. L’inserimento nella nuova scuola era da parte nostra e dell’equipe che lo segue un passo inevitabile ma pieno di incognite perchè per ragazzi come mio figlio conoscere l’ambiente e familiarizzare con esso è fondamentale per il loro benessere, un cambiamento radicale poteva essere deleterio e far si che invece di aiutare Nicola a superare un momento tanto doloroso avremmo peggiorato la situazione. La disponibilità, la professionalità e la particolare attenzione che abbiamo trovato alla “Lucatelli” a partire dalla Dirigente ha fatto si che Nicola si trovasse in un ambiente sereno, tranquillo, gli insegnanti hanno prima cercato di conquistare la sua fiducia, di rassicurarlo, di avere un’empatia con lui. In questi mesi di scuola il ragazzino ha ritrovato la serenità, è tornata la felictà nei suoi occhi, la voglia di andare a scuola e di fare tante cose nuove. Alla scuola secondaria di primo grado della Lucatelli c’è un attenzione molto particolare per i ragazzini portatori di handicap, ci sono laboratori e progetti finalizzati a stimolare i ragazzi e farli sentire importante parte integrante di un gruppo, c’è molta attenzione alle esigenge individuali dei vari soggetti, alle loro patologie, una costante collaborazione tra le varie figure che ruotano intorno ai ragazzi, con la famiglia,in modo particolare alle varie attività che il ragazzo sta portando avanti anche privatamente cercando di non destabilizzarlo con dei cambiamenti di attività o routine. Tutto ciò fa la differenza e permette di avere risultati concreti e ragazzi sereni. Vorrei Ringraziare il dirigente scolastico la d.ssa Mara Amico, il vice preside Paolo Nobili, il coordinatore del sostegno prof. Fabiano Pippa, il prof. Marco Alfei,l’assistente scolastica Bacaloni Gabriella, per i laboratori: Alessandra Prosdocimi, Graziella Giuliani, Giovannina Jacone, tutti gli insegnanti e gli assistenti dell’aula Speciale, gli insegnanti della II D, un saluto ad Angela e il personale di segreteria, a Paola, Lorella il personale mensa e a tutti i collaboratori scolastici. Vorrei dire ai genitori di questi ragazzi di essere la voce dei loro figli, di non lasciare inascoltate le loro grida silenziose di cercare il meglio per loro perchè ci sono persone e scuole dove sono rispettati e gratificati, basta saperle cercare. Falcioni Anna Maria

OMAGGIO ALLA MISSIONARIA TOLENTINATE MARIA ANTONIETTA BARTOLOZZI

dedicato alla donna un viale di Serrapetrona Ancora un’iniziativa in omaggio alla missionaria tolentinate Maria Antonietta Bartolozzi per conservare la memoria di una donna che ha dato molto, a Tolentino ed anche a Serrapetrona dove è vissuta per un periodo, per il sostegno e l’aiuto delle persone più povere ed indigenti. L’altra mattina, su proposta del fratello Siro, è stata organizzata dal comune di Serrapetrona una cerimonia per l’intitolazione di un nuovo viale del paese, compreso tra località Fonte delle Conce e via Umberto I, alla memoria

della tolentinate. Tante le persone presenti all’evento. Ad accoglierle c’era il sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi. Ed è stata una cerimonia alquanto toccante. Ecco, allora, che dopo la pubblicazione sulle testimonianze sulla vita e le opere della missionaria tolentinate, curata dal fratello Siro, è stato organizzato l’ennesimo evento in omaggio della donna. La tolentinate, nata nel 1935, è scomparsa nel 1994 in seguito ad un malore dopo la messa allo stadio di Macerata mentre partiva il pellegri-

naggio per Loreto. La donna era molto conosciuta a Tolentino, ma anche a Serrapetrona dove seguì, avviata in una casa della zia, la scuola materna gestita dalle suore della congregazione di San Giuseppe di Torino con sede a Macerata, poi chiusa qualche decennio dopo. Maria Antonietta Bartolozzi aiutava i piccoli, i bisognosi donando medicinali, vestiario ed altro.

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Carla Passacantando


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