Multiradio Press News gennaio-febbraio 2015

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I tolentinati riavranno l’ex Cinema Teatro Piceno grazie all’intervento dell’imprenditore Franco Moschini. La struttura dopo il recupero sarà un luogo dedicato alla formazione, al divertimento, alla cultura, all’intrattenimento, alla conversazione da vivere tutti i giorni anche con il coinvolgimento di molti tra coloro che operano nell’ambito culturale e dello spettacolo. Ma, naturalmente, riletto in chiave contemporanea. L’ex Cinema Teatro Piceno sarà a disposizione di tutti i cittadini di Tolentino, ma avrà una particolare attenzione alle esigenze delle giovani generazioni.

editoriale

di Carla Passacantando

segue...

E’ iniziato il nuovo anno. Si apre per me una nuova esperienza. Dal primo gennaio ho assunto la veste di direttore responsabile di Multiradio Press News e di Multiradio. Sono onorata per i due prestigiosi incarichi che mi sono stati affidati. Ringrazio l’editore Oriana Forconi per avermi dato la possibilità di vivere questa nuova pagina della mia vita. Porterò la mia esperienza professionale per dare nuova linfa al giornale. E’ chiaro che verrà seguita la linea editoriale che da sempre distingue il periodico, quella dell’imparzialità e serietà. Sarò a contatto, come del resto ho sempre fatto, con i cittadini e le istituzioni sensibilizzando l’opinione pubblica su temi sociali, umani, civili e di particolare attualità svolgendo la tipica funzione sociale del giornalista, tra l’altro sempre attento a riportare la verità sostanziale dei fatti garantendo la correttezza etica e deontologica. Al tutto si aggiunge quella grande passione che mi contraddistingue. E diverse saranno le novità che caratterizzeranno i prossimi numeri del giornale. Ci sarà una nuova rubrica, quella dedicata al Consiglio comunale della città per raccontare al lettore cosa accade dietro i banchi dell’assise consiliare. Continuiamo ad essere attenti alle richieste dei cittadini. MPN gennaio-febbraio 2016

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Anno X n. 1 - gennaio/febbraio 2016 - numero chiuso in redazione il 27/1/2016 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

LA PASSIONE DEL BELLO DI FRANCO MOSCHINI PER NON PERDERE LA STORIA avviati i lavori di restauro dell’ex cinema Politeama Piceno


...segue dalla prima

Sono stata accolta dall’imprenditore Franco Moschini in esclusiva nel cantiere dell’ex Cinema Teatro Piceno dove sono in corso i lavori di restauro. E per me è stata una grande emozione poter ritornare indietro negli anni ascoltando il suo racconto. Moschini mi riferisce che i fondatori, guidati da Nazareno Gabrielli, pioniere della più prestigiosa industria tolentinate, decisero di costruire un cineteatro destinato alla città. La Società anonima PP affidò il progetto all’ingegner Ageo Castellani. Era il 1927. La scelta cadde sullo stile neoclassico con motivi decorativi liberty, allora di moda. Nacque così il Politeama Piceno. “Frequentando Isa Brandi, mia futura moglie – dice - mi sono reso conto quanto la famiglia fosse affezionata all’ex Cinema Teatro Piceno che era in mano al mio futuro suocero Nazareno Brandi. Tutti noi eravamo legati al Poliearma Piceno, ci si andava al cinema ed in quel luogo ho tanti ricordi. Per me sono stati anni molto importanti. A distanza di tempo ho deciso di fare un gesto che potesse ridare lustro al PP, ricordare la famiglia Nazareno Gabrielli e di conseguenza la mia persona alla città di Tolentino che mi ha dato tanto”. Qualche mese fa, lo scorso ottobre, sono iniziati i lavori per il recupero dell’edificio, che da tempo versava in uno stato di abbandono. Franco Moschini con la Fondazione a lui dedicata, in accordo con l’amministrazione comunale di Tolentino, ha avviato l’intervento. Lo stabile è stato svuotato di tutti

gli oggetti che erano stati depositati all’interno dal comune, tra i quali mobili ed altro materiale. Demoliti alcuni solai, nonché le poltrone allestite nella galleria dell’ex cinema e le parti laterali in legno all’interno della struttura. Verrà sistemato il tetto, rifatti tutti gli impianti elettrici, sonori, di illuminazione e climatizzazione, effettuati interventi di adeguamento alle norme di sicurezza e di abbattimento delle barriere architettoniche, rifatti i pavimenti, i rivestimenti acustici e le scene. I lavori interesseranno anche la parte esterna dell’immobile con la riapertura delle finestre ed il restauro dei fregi. La grande sala per spettacoli con 168 posti verrà realizzata ricavando un nuovo solaio nell’ex galleria; al piano terra saranno create due sale con parete mobile in base alle esigenze, una caffetteria ed una biblioteca; nel seminterrato tre ambienti multifunzionali per attività di formazione artistica, bagni e spogliatoi. Il progetto architettonico ed artistico è dell’architetto Michele De Lucchi, mentre quello esecutivo dell’architetto tolentinate Eugenio Francioni che è anche il direttore dei lavori che mi ha seguito durante la visita. Mi sono riaffiorati vecchi ricordi, quando da bambini si andava al cinema o ci si esibiva per il Cantapiccolo.

Quando finiranno?’ “Ho previsto l’apertura ufficiosa della struttura per la fine del 2016, anno che sarà così molto interessante. Ufficialmente l’intervento sarà terminato per il prossimo Natale o al limite per gennaio del 2017. Tutti i fornitori saranno scelti in zona salvo per particolari forniture tecniche come quelle sceniche dove si richiede l’intervento o le attrezzature di aziende specializzate. Il progetto è di Michele de Lucchi che a Tolentino ha progettato il Museum Frau. E’, quindi, un onore per me e per tutti i tolentinati avere per questo progetto uno dei più grandi architetti italiani. La vecchia macchina per la proiezione dei film che risale al 1975, comunque, è stata salvata e verrà recuperata per un angolo museo nell’edificio dove ci sarà anche la stele con i fondatori, mentre nella struttura verranno inserite le più innovative macchine. La struttura non sarà più cinema, ma un politeama, un luogo di cultura aperto ai giovani dove si potrà fare tutto quello che fanno le varie associazioni delle diverse categorie che ho consultato prima dell’avvio del progetto. Sarà un luogo da vivere tutti i giorni con le varie attività che coinvolgono la musica, la danza, il teatro. Ma naturalmente rieletto in chiave contemporanea. Il tutto a disposizione dei cittadini, ma avrà una particolare attenzione alle esigenze delle nuove generazioni.”

Come stanno proseguendo i lavori? “Tranquillamente. E’ stata rispettata la data di inizio e siamo addirittura una settimana avanti sul programma del progetto”.

A chi verrà dedicata la struttura, come verrà intitolata? “Non abbiamo ancora deciso, ritengo giusto che sia dedicata a Nazareno Gabrielli, fondatore, oppure ad Isabella Brandi che è stata l’ultima presidente”.

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Chi dirigerà la struttura? “Ci sarà un concorso per individuare la figura chiave per la parte artistica, per determinare al meglio le attività previste. La gestione affidata oggi e ad un immediato futuro a persone di fiducia è molto importante e lo sarà ancora di più perché toccherà poi al Comune ad avere la leadership all’interno della Fondazione Moschini con tutte le conseguenti responsabilità gestionali, economiche, finanziarie. A seguire, dopo la nostra spinta iniziale la struttura dovrebbe essere economicamente indipendente. Saremo, comunque, vicini a questa figura il più possibile per non far sfiorire il progetto”. E’ artefice di un grandissimo progetto, perché lo realizza proprio oggi? “Oggi posso dedicare più tempo e pensieri a questo mio progetto che avrei realizzato con qualsiasi amministrazione comunale, perché non è un fatto politico, ma un dono all’intera comunità. Oltre all’impegno imprenditoriale, nasce da una volontà maturata in questi ultimi anni. Sarà un luogo bello e piacevole da vivere. Nella mia vita ho sempre amato il creativo artistico perché amo il bello. Non a caso sto redigendo la mia biografia come imprenditore del bello perché sono convinto che è il bello a salvare il mondo”. Fanno parte della Fondazione Franco Moschini che ne è il presidente, Spreti, Calcagnini, Ruffini, Conti. Grazie al dott. Moschini

Carla Passacantando


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Insoliti Noti Enzo Calcaterra

Quasi una Premessa Concedetemi almeno di vantare per questa pagina una indubbia longevità. Perché, quasi senza accorgercene, io e i miei lettori (Quali? Quanti? Ancora non lo so!) siamo giunti all’inizio dell’ottavo anno. E semmai ci fosse stata la “crisi del settimo anno”, non ci s’è fatto caso. Da quel primo articolo del marzo 2008 dedicato alle donne, i viaggi in lungo e in largo attraverso la storia di Tolentino, soprattutto dei tolentinati, sono stati sempre diversi, ricchi di sorprese. Con la speranza, per chi si è soffermato qualche minuto su queste righe, di aver suscitato anche emozioni, oltre a spunti di riflessione e occasioni di interesse. Mi sono permesso perfino qualche excursus inconsueto, come quello sul mio percorso formativo attraverso la lettura dei grandi libri o la piccola “crociata” a fa-

vore di una parte del patrimonio urbano minacciata di estinzione. Fino all’anno appena trascorso, con la rievocazione del centenario della Grande Guerra mediante la toponomastica cittadina, utilizzando le insegne come tappe di un viaggio tutt’altro che virtuale nel tempo e in una storia comune, accessibile a ciascuno.

re in breve l’idea che intendo sviluppare quest’anno. I criteri sono quelli di sempre: contenuti nuovi, scrupolosamente documentati; forma essenziale, chiara, ancorché “lavorata” con cura. Ma veniamo al nocciolo. Nella storia del Novecento, la nostra città ha dato spazio al dire e al fare di molti protagonisti, gran parte dei quali tutt’altro che famosi. Ma non è questo il punto. Specialmente su alcuni, vissuti in tempi più recenti, si pensa di conoscere tutto o quasi, cioè che poco resti da aggiungere per tracciarne un profilo essenziale. In realtà, ci sono aspetti delle loro storie non meno significativi, quasi sempre trascurati o considerati di scarso rilievo rispetto ad altri.

Dopo quanto detto, si può comprendere la difficoltà di evitare il letto e straletto, il detto e ridetto, il risentito e il risaputo, tanto diffusi in questo genere di argomenti. Anche se, come notò Giorgio Bocca, uno che di giornalismo s’intendeva eccome, «niente è più inedito della carta stampata». In altre parole, più si ripete qualcosa e più sembra detto per la prima volta, considerata la distrazione di massa imperante. Nella convinzione che invece possano rappresentare un valore Partirei proprio da qui, per spiega- aggiunto, un elemento in più di

giudizio e confronto, andremo a ricercarli e metterli in luce. Potremo anzi scoprire che sono andati a comporre una parte dell’identità cittadina, talvolta ben oltre ciò che la memoria comune ha ritenuto meritevole di conservazione. Anche in questo caso l’impresa non sarà facile, né la sfida priva di incognite. Ma i miei lettori, pochi o molti che siano, sanno del resto a cosa vanno incontro ogni volta che s’imbattono in questa pagina. Mi lusinga, anzi, immaginare che accettino di condividere il mio impegno sostenendomi con la loro curiosità e il loro coinvolgimento. Il titolo per il 2016? Non poteva che essere, a questo punto, Insoliti Noti. Proprio di loro, e anche un po’ di noi, parleremo. Dal secondo numero dell’ottavo anno di questa rubrica. Dunque, una Premessa che è anche una promessa.

CLAUDIO NASNINI, “DIPENDENTE FRAU” DELL’ANNO 2015 Per il secondo anno consecutivo l’occasione della cena del Natale 2015 è stata il momento istituzionale per celebrare la premiazione del miglior “dipendente Frau dell’anno”. Luigino Ramadù, capo del reparto ricopertura, è stato il primo a ricevere dal presidente Moschini, l’anno scorso, nella prima edizione, la miniatura della poltroncina “Vanity Fair”. Quest’anno il titolo è andato a Claudio Nasnini, tappezziere del reparto ricopertura. La segnalazione di una rosa di candidati parte dai capireparto, che trasmettono i nominativi all’ufficio del personale, questi poi passano al giudizio del direttore generale, dell’amministratore delegato e del presidente. Sia Ramadù che Nasnini hanno collezionato esperienze storiche nell’azienda. Il primo lavora in Poltrona Frau dal lontano 1983 ed ha percorso tutte le tappe di crescita e di sviluppo del marchio e della produzione. Formatosi a fianco dei maestri artigiani Frau che hanno avviato la tappezzeria a Tolentino, si è

sempre contraddistinto per il rispetto delle esigenze del cliente e la salvaguardia della qualità, contribuendo negli ultimi 10 anni alla messa in produzione dei nuovi prodotti. Il vincitore dell’anno 2015, Claudio Nasnini, dopo un’esperienza pregressa conclusasi nel 1990, rientra in Frau nel 1996, presso il reparto ricopertura residenziale, dove tuttora lavora come tappezziere. Claudio incarna i più autentici valori di Poltrona Frau, affidabilità, competenza, abilità, che uniti a doti di gentilezza e cordialità, gli valgono la stima di responsabili e colleghi. È stata la partecipazione al Flagship Store di Londra a valergli l’assegnazione dl premio “Dipendente Frau 2015”. In occasione dell’allestimento del nuovo Show Room dell’azienda, Nasnini ha costruito insieme a un collega, durante le fasi dell’inaugurazione, una poltrona in tempo reale, che poi è stata battuta ad un’asta di beneficenza.

Caterina Marzioni 4


SCONTRO TRA IL SINDACO PEZZANESI E L’ASSOCIAZIONE “MI FIDO DI TE” Rispondo con ritardo alla sua lettera (pubblicata qui sopra) dell’ottobre scorso perché ho avuto bisogno di un po’ di tempo per “digerire” il suo gesto . Le rispondo in maniera dettagliata a mezzo stampa poiché l’Associazione di cui sono presidente, Mi Fido di Te, deve rendere conto con la massima trasparenza ai tanti associati che ripongono in me la fiducia guadagnata in diversi anni di attività nel canile. Nella revoca si scrive “…nell’assenza di attività di relazione a questa Amministrazione Comunale delle attività svolte...” Quindi io non le avrei relazionato... Signor Sindaco Pezzanesi ascolti bene: Lei lo sa benissimo, il canile non e’ ne’ suo ne’ mio! La gestione del canile dipende dalla Unione Montana e la mia Associazione poteva solo segnalare alla Comunità o ai gestori cosa si poteva fare e/o cosa si poteva migliorare dato che la delega conferiva più che altro funzioni di verifica della qualità del servizio. Ed è proprio dei servizi che ci siamo sempre preoccupati, realizzando insieme all’ente e ai volontari tanti progetti per migliorare la vita dei cani, ad esempio le lampade riscaldanti, l’area anziani, le brandine ed i teli per dormire, ecc. Di che cosa non l’avrei informata, dato che ogni iniziativa è stata sempre ampiamente discussa con la Comunità Montana e pubblicizzata anche su questo giornale oltre che su altri mezzi come radio eccetera? Scusi signor Sindaco, ma lei dov’era?

Ma non sarà che il venir meno del rapporto fiduciario, come Lei dice, è dipeso da una sua reazione ad alcune critiche che questo giornale ha sollevato nei confronti dell’Amministrazione Comunale, critiche che dovrebbero essere normalissime e far parte della dialettica che ci deve essere tra persone civili, tanto più se si svolge una funzione pubblica? Che cosa avrei dovuto relazionare se tutto è stato sempre segnalato alla Comunità Montana !? Che cosa avrei dovuto rendicontare? che per andare al canile la strada è da sempre piena di buche e quando piove ci vorrebbe un cingolato per arrivare ? (lamentato tante volte). Quando piove il canile si riempie di fango poiché manca da sempre il breccino drenante, per non parlare delle fognature e dei lavori da fare che sono sempre un problema. A Lei, secondo me, di tutto questo non importa nulla, perché se avesse avuto il minimo interesse sicuramente lo avrebbe mostrato.

Noi lo facciamo da anni in maniera gratuita con tante iniziative, anche andando nelle scuole con le volontarie per fare capire ai bambini quanto sia importante rispettare un cane, cosi’ come ogni altro animale! Abbiamo anche contribuito insieme all’ Unione Montana all’incontro con l’Asur Marche per la legge contro l’abbandono e sui diritti degli animali.

Signor Sindaco, si è fatto mai un giro per vedere come vivono quelle povere bestiole? Guardi che non vanno a dormire con il pigiamino ma hanno stracci di coperte donate dai nostri generosi concittadini. E chi ha fatto informazione in tutti questi anni a favore della sterilizzazione e contro l’ abbandono e il maltrattamento dei nostri amici a quattro zampe? Nei casi in cui qualcuno non se lo poteva permettere abbiamo anche sostenuto le spese di sterilizzazione .

Fino ad oggi la nostra associazione Mi Fido di Te ha speso oltre 7000 euro, che per lei probabilmente sarà poco ma per chi le ha raccolte a 5 euro a tessera sono una grande cifra. Le abbiamo spese per coprire i tanti fabbisogni della struttura, ed è tutto documentato. Se le fosse stato così a cuore il canile perchè non mi ha mai chiamato per saperne qualcosa di più, come ha sempre fatto e fa ancora l’Unione Montana Monti Azzurri? Anziché scrivere lettere piene di

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“nulla”. Le conclusioni le lascio ai nostri lettori, Lei Sindaco continui a preoccuparsi della forma; io, che guardo la sostanza, seguiterò ad andare in canile, fare del bene agli animali e a rispondere e coinvolgere chi vorrà aiutare i nostri progetti. non me lo puo’ impedire! L’attività dell’Associazione è alla luce del sole e il nostro bilancio è trasparente. Se è vero, come è vero, che questo è l’anno della misericordia, signor Sindaco faccia un esame di coscienza perchè Io Oriana Forconi non ho fatto niente di cui pentirmi e la revoca ingiustificata della delega è solo un atto pretestuoso ed arrogante! Si uniscono a me la vicepresidente Melania Moschini e Antonella Leggi, membro del direttivo. Oriana Forconi


COMUNICARE

Sanità: tagli alla spesa pubblica e cambiamenti. Riflessioni con il chirurgo Marco Massi

tegrazione, e dove le figure profes- A volte questa non-responsabilità sionali siano messe in condizioni di del medico va verificata, altre è eviIniziamo con questo servizio la no- garantire servizi di alto livello.” dente. Ma tutto questo ha generato stra ricerca nel mondo della sanità. la “medicina difensiva”. Il medico Perdere servizi e strutture non piace - Quali sono le reali situazioni che si sente sotto accusa costantemena nessuno, e, da profani, cerchiamo andrebbero migliorate? te e in certi casi è portato ad assudi capire quali leve ci siano dietro a Ci sono fattori delicati ed importanti mere le scelte meno rischiose. Non certi eventi, quali le figure coinvolte, che andrebbero promossi e diffusi. può essere la paura a far rinunciare le loro posizioni e responsabilità. Il primo fra tutti è l’educazione sa- al medico ad assumersi le proprie Partiamo con l’intervista realizzata al nitaria per il cittadino. Penso alla responsabilità. Il medico dovrebbe Dottor Marco Massi, Medico Chi- tendenza, da parte dei pazienti, di essere ben aggiornato, ben riposarurgo, specializzato in Chirurgia e accumulare medicinali in modo ina- to (evitando turni massacranti), ben Chirurgia Toracica, dirigente dell’U- deguato, o a rivolgersi ad ospedali retribuito (andrebbe monetizzata la nità di Chirurgia Generale dell’Ospe- per casi di lieve entità, casi non ur- responsabilità professionale). Soddale di Macerata e Responsabile genti e che non rientrano nella ca- disfatte queste condizioni, se sbadella Struttura di Chirurgia Vascola- tegoria del “fatto acuto”. Questo ha glia con dolo deve essere ben sanre. creato un sovraffollamento ed un zionato. La 135 del 7/08/2012, promulgata sovraccarico di lavoro con occupa- Una soluzione operativa potrebbe sotto il governo Monti, e nota come zione di posti letto per terapie che si essere quella di lavorare per obietlegge della spending review, spalan- sarebbero potute fare a casa, o in tivi, con un budget dichiarato, strutca le porte al processo di cambia- altra struttura preposta allo scopo. ture sicure e risorse umane ben mento delle nostre strutture ospeda- In molti casi il cittadino mostra una individuate a disposizione. Se al terliere. Il testo reca disposizioni urgenti diffidenza verso i medici di base e mine del periodo indicato, i risultati per la revisione della spesa pubblica si reca direttamente dallo specia- non sono stati raggiunti si potrebbe con invarianza dei servizi ai cittadini. lista ospedaliero o dal Primario del prevedere una diminuzione della Come dire: lo Stato ha speso troppo reparto. Per questo motivo ritengo retribuzione; se sono stati raggiunti per i servizi pubblici, bisogna taglia- indispensabile una cultura del cit- significa, invece, che ha svolto il lare e ridurre la spesa garantendo gli tadino che comprenda il valore del voro per cui è stipendiato; se li sustessi servizi. medico di base, che dovrebbe es- pera potrebbe ricevere un bonus. sere integrato al sistema sanitario Forse per la nostra realtà questa è - Serviva questa Legge? e non lavorare in maniera autono- un’utopia. Personalmente sono sta- Secondo me, sì. Nel settore sani- ma. Potrebbe rivestire la figura del to chiamato a dirigere la Struttura di tario non c’era più sostenibilità e si medico di Medicina Generale che Chirurgia vascolare, ma ho incontraera arrivati ad un punto in cui era evi- dovrebbe avere a disposizione un to degli ostacoli operativi. Non può dente un enorme spreco. Il nostro è numero di accessi in ospedale per essere che non si hanno posti letto un settore complesso e delicato, ric- eseguire esami mirati di laboratorio, a disposizione per il proprio settore, co di contraddizioni. Come in questo radiologici, endoscopici, o consulen- o non si sappia a quali risorse umacaso: la necessità di tagliare le spe- ze specialistiche in tempi veloci ed ne, o sedute operatorie, attingere se era palese ma non nel modo in avere sotto controllo la situazione. Il per il supporto necessario. E’ una cui sta coinvolgendo la nostra realtà. paziente potrebbe così avere il suo battaglia personale, con risvolti etiGli eccessi, da un lato e dall’altro, medico di riferimento, costruire un ci e professionali, che sto portando sono sempre deleteri. rapporto di fiducia, essere seguito avanti per evitare che, la già depaue indirizzato, quando necessario, a perata Struttura di Chirurgia VascoLa nostra Regione, nella seduta del strutture e figure di altra specializza- lare, venga completamente chiusa.” 20 maggio 2013, con delibera n. zione. Non è più sostenibile per gli 735, concretizza le direttive naziona- ospedali avere ricoveri di molti giorni - Cosa ne pensa lei del medico li in tema di tagli, e procede i lavori per un esame. manager del reparto? tramite le determine, atti dirigenziali In sostanza sarebbe il caso di appli- - Credo sia una grande utopia perdove il dirigente responsabile del care il concetto di appropriatezza: ché il medico deve fare il medico e servizio esplica la sua volontà su un il cittadino dovrebbe fidarsi del me- non può investire le sue energie in oggetto specifico. dico di base ed accettare percorsi e competenze che non possiede. Il Per quanto complessi, questi pas- proposte di esami appropriati. Prima medico non ha nozioni specifiche saggi burocratici ci fanno capire che della tac c’è l’approccio clinico, poi di marketing, strategie dei servizi e alcuni nostri ospedali, tra cui quello l’ecografia, la radiografia. Questo logistica. Deve svolgere per passiodi Tolentino, allo stato attuale rap- percorso consapevole eviterebbe le ne il suo lavoro e sapere che ha un presentano un costo eccessivo. E’ liste d’attesa enormi e garantirebbe ruolo significativo dal punto di vista necessario pertanto chiuderlo o ri- la precedenza ai casi acuti e moti- medico e impegnativo dal punto di convertirlo in qualcosa di diverso, ad vati. esempio in una Casa della salute. L’abuso sembra investire molte Ma cosa significa questo? Come aree. Basti pensare che dei tantisrecepiamo questo cambiamento? simi farmaci in commercio ne baLa reazione emotiva è forte. Le chiu- sterebbero solo pochi per curare la sure e le perdite non piacciono. E maggioranza delle malattie. come mai siamo arrivati a questo Per quanto riguarda il pagamento punto? del ticket, è giusto, ma non applica“La complessità del nostro sistema to indistintamente a tutti. Andrebbe ospedaliero è tale che richiede una proporzionato al reddito. profonda conoscenza che porti ad I medici sono carichi di troppe burouna reale comprensione dei fatti e crazie. Un terzo del loro tempo lo dedelle evidenze.” – chiarisce il Dottor dicano a fatti burocratici sottraendoMassi. lo a terapie, aggiornamenti o attività E spiega: “Nel settore sanitario sono utili per la professione.” coinvolte diverse figure, ognuna con diritti, doveri e responsabilità. E’ un - Oggi sentiamo vari casi di mala circuito che vede protagonisti i citta- sanità e questo genera diffidenza dini, i pazienti, i medici di base, me- verso le strutture. dici ospedalieri, infermieri, dirigenti. - Questo è un altro fattore determiOgnuno dovrebbe avere compiti nante. Ci sono casi di errori comspecifici in un contesto di cultura messi con dolo. E quelli vanno sansanitaria adeguata e funzionale. zionati. In altri casi, le complicanze Tagliare non basta: è necessario ri- dello stato di salute del paziente, non stabilire un equilibrio dove ci sia in- dipendono dall’operato del medico. di Solidea Vitali

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vista psicologico. Rapportarsi con il paziente, generare fiducia, essere eticamente trasparenti e comunicare ai familiari certe situazioni delicate, che stravolgono la vita, è un enorme impegno psichico. Il vero cambiamento auspicabile è quello di riportare il buon senso tra tutti i meccanismi che intervengono, oggi in modo contradditorio, nella sfera sanitaria. Il Direttore sanitario dovrebbe essere il punto di unione e garanzia tra il medico generale di base, il medico ospedaliero che si occupa di patologie acute e l’amministrazione. Lui dovrebbe essere il vero manager. - Passiamo all’argomento delicato per eccellenza: l’ospedale di Tolentino. Cosa succederà? - Al momento non abbiamo informazioni chiare in merito al destino del nostro ospedale. Mi auguro che non ci sia la chiusura ma una sua riconversione a Casa della Salute. L’ospedale non è stato potenziato quando era il caso, ad oggi effettua una chirurgia a degenza breve. La riconversione potrebbe essere un vantaggio se la struttura potesse offrire servizi mirati. Abbiamo potenzialità nel settore della riabilitazione, fisioterapia, dialisi e ambulatori specialistici. Il punto focale è la sostenibilità unita alla responsabilità e correttezza di una Politica che esegua della scelte dettate dal rispetto della salute umana, e non dalle costrizioni ideologiche accompagnate da interessi privati. Altrimenti sarà come guardare un gatto che si morde la coda.” Domanda di un figlio al padre: - Papà, stai sempre fuori casa, non hai orari, ti perdi pezzi di vita famigliare. Ma chi te lo fa fare? - E’ vero. La sera hai sempre visto un padre stanco, a volte nervoso. Ma mai annoiato. (Il padre è il dr Marco Massi, il quale, nei periodi di ferie, svolte la sua attività di chirurgo nelle missioni umanitarie in India e Africa) Solidea


PORTA IN PALESTRA LA TUA MEMORIA!!!

I Centri S. Stefano di Tolentino e San Severino Marche attivano il nuovo servizio di potenziamento e stimolazione cognitiva La popolazione delle Marche aumenta ed invecchia. E’ il dato principale che emerge dai dati Istat rielaborati nell’ambito di Exposanità, dati che illustrano chiaramente come le Marche siano una delle regioni dove si vive più a lungo, (la crescita in 10 anni è stata del 4,7%) È difficile definire quando si comincia ad invecchiare: l’organismo cresce, raggiunge la capacità riproduttiva e va incontro a progressive modificazioni che non si possono arrestare. L’invecchiamento, tuttavia, non è più considerato come un processo di declino o di malattia, ma come una fase della vita che può assumere un significato positivo e può essere vissuta nel modo giusto. Le risorse e le riserve che l’individuo possiede sono fondamentali per affrontare adeguatamente le sfide poste dai processi di invecchiamento e dalle richieste del contesto in cui vive. Dott.ssa Cesetti, quali sono i fattori che favoriscono un BUON INVECCHIAMENTO? E’ stato dimostrato che una serie di fattori psicologici, sociali e comportamentali favoriscono un buon invecchiamento e allungano la speranza di vita. I più importanti sono: l’astensione attiva e passiva dal fumo, una dieta bilanciata, l’esposizione moderata al sole moderata, l’esercizio fisico costante, il consumo moderato di alcol, check-up regolari, presenza di momenti di svago, dormire almeno

7-8 ore, un atteggiamento positivo verso la vita, la presenza di relazioni sociali e ruolo socialmente attivo nella propria comunità, ambiente domestico sicuro. Il mio consiglio è comunque quello di continuare ad imparare e ad essere curiosi, allenare la propria memoria, saper gestire l’ansia e rilassarsi, ascoltare e prestate attenzione.

competenze residue e al rallentamento della perdita. E’ stata dimostrata l’efficacia della stimolazione cognitiva in pazienti con un deterioramento lieve: il cervello presenta una certa plasticità per cui l’apprendimento di una determinata attività si associa a modificazioni delle aree corticali coinvolte in quell’apprendimento. Il Potenziamento Cognitivo è sorta di ginnastica mentale che può essere praticata non solo da anziani sani, ma anche, ad esempio, da adulti che vogliono acquisire strategie e tecniche per ricordare meglio. Può essere utile per appropriarsi di metodologie di base e per praticare esercizi che tengono la mente allenata.

Quando possiamo parlare di un disturbo della memoria? A tutti può capitare di dimenticare il nome di una persona o di andare in un posto e di non ricordare cosa siamo andati a fare. Questi sono solo esempi di dimenticanze, a volte causate da un periodo stressante o magari dal fatto di fare più cose contemporaneamente, ma quando tali situazioni si ripetono nel tempo è bene rivolgersi ad uno specialista per una valutazione e per verificare se siamo di fronte ad un disturbo di memoria.

E’ possibile allenare la memoria presso i vostri Centri? Certamente, dal mese di Gennaio è possibile! I nostri interventi avvengono in forma individuale o in piccoli gruppi, ma è possibile anche effettuare una valutazione della memoria. Siamo disponibili a collaborare con centri anziani, università della terza età, case di riposo o altri servizi presenti sul territorio. Mi piace chiudere questa intervista con una frase di Rita Levi Montalcini: “Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita”.

Cosa possiamo fare? Possiamo allenare la memoria attraverso una stimolazione cognitiva e un potenziamento cognitivo. La prima si rivolge principalmente e preferibilmente a coloro che presentano un evidente problema di livello lieve, mentre il potenziamento cognitivo può essere utile a tutti. La Stimolazione Cognitiva è un intervento finalizzato al benessere complessivo della persona volto ad Dott.ssa Giulia Cesetti, incrementarne la riattivazione delle Psicologa Clinica

I possessori della KOS CARD potranno usufruire dello screening cognitivo gratuito. Richiedi la tua KOS CARD presso la segreteria del nostro Centro, in via XXX Giugno, 84. Siamo aperti dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 19.30 e il sabato dalle 9.30 alle 12.00. Tel: 0733/969533 Mail: tolentino.ca@sstefano.it

Il centro Citymed dal nuovo anno 2016 si avvale della collaborazione del Dott. Tubaldi Alberto specialista in Tisiologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio (Pneumologia) sviluppando particolare attenzione nei seguenti principali settori di interesse: La bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l’ asma bronchiale, i disturbi respiratori del sonno, le interstiziopatie polmonari, la riabilitazione respiratoria, la diagnostica del tumore del pomone In collaborazione con il Dott. Paolo Pasquali, specialista in Ortognatodonzia ed esperto in applicazione di Oral Appliance in pazienti affetti da apnee ostruttive del sonno (OSAS), il Dott. Tubaldi istituisce, presso il Centro Citymed, il “Centro Studio Apnee” avvalendosi anche della consulenza di specialisti ORL. I pazienti verranno seguiti dalla diagnosi, effettuata con Monitoraggio cardio respiratorio Polisonnografia in studio alla terapia, applicazione di CPAP Oral Appliance Terapia chirurgica. Chiunque soffra di russamento, apnee notturne, eccessiva sonnolenza diurna, valori pressori elevati non controllati da terapia, cefalea mattutina, ridotta capacità di concentrazione è invitato a rivolgersi presso il nostro centro dove riceverà una consulenza multidisciplinare effettuata da specialisti con riconosciuta esperienza.

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IL COMITATO SALVIAMO IL GREEN FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Quando parliamo, talvolta, abbiamo la sensazione che chi ascolta non capisca o faccia finta di non capire o non voglia capire e non si rassegni alle evidenze. La rappresentazione della realtà non può prescindere dalle evidenze, dai dati di fatto, altrimenti, la verità diventa mistificazione. Nella vicenda asilo nido Green, i dati di fatto sono: - un progetto dal quale, ufficialmente, non sappiamo chi trarrà beneficio; - una gran parte dei cittadini apertamente contrari alla decisione; - un ricorso al TAR con decine di pagine che circostanziano le criticità dell’iniziativa, sul quale il tribunale dovrà esprimere un giudizio di merito; - un bando andato deserto: nessuno si è preso la briga di partecipare, probabilmente, preoccupato per gli stessi motivi espressi nel ricorso e allarmato dalla possibilità che il tribunale blocchi il progetto; - i soldi dei cittadini comunque già spesi per sondaggi, perizie, stime. Chi sostiene, di fronte a queste evidenze, che i provvedimenti adottati dal comune di Tolentino sono inattaccabili e immuni da censure, non tiene conto della realtà. Una realtà con la quale eventualmente dovranno fare i conti i cittadini, per il resto della loro vita, al contrario degli amministratori che negli anni si succedono e chi s’è visto s’è visto. È un fatto che il bando che prevedeva la cessione dell’area dell’asilo Green è andato deserto, è un fatto che il signor Sindaco ha più volte pubblicamente assicurato che, se nessuno avesse partecipato al bando, il progetto sarebbe tornato nel cassetto e il Green sarebbe rimasto al suo posto. Non è pensabile che un sindaco non

mantenga la parola data, e adesso? La Giunta comunale aveva scritto: “è opportuno provvedere al rifacimento dell’asilo Nicolas Green, ad oggi non conforme alla normativa antisismica vigente e alle normative di sicurezza, tramite la sua demolizione e ricostruzione”. L’asilo sarà dichiarato inagibile? Decine di bambini rimarranno senza posto, dato che non si potrà costruire un altro asilo? Il ponte dell’addolorata non potrà essere più costruito senza i proventi derivanti dall’operazione? I vecchietti e i ragazzini non avranno uno spazio verde dove giocare e riposarsi dato che il verde non verrà “aumentato”? Non si costruirà più il complesso commerciale foriero di decine di posti di lavoro? I residenti non potranno più fare la spesa? Nulla di tutto questo! Nessuna delle funeste prospettive elencate si concretizzerà. Non ci sono evidenze che l’asilo non sia conforme e una struttura più grande non serve: oggi frequentano 34 bambini, la disponibilità attuale è di 45 posti e le nascite sono in notevole diminuzione, inoltre, “l’organizzazione interna degli ambienti del fabbricato rispecchia perfettamente le specifiche tipologiche e funzionali previste per gli edifici destinati alla scuola per l’infanzia” (perizia della Agenzia delle entrate, giugno 2015). Senza la presenza di una struttura commerciale l’asilo, come le altre scuole vicine, potrà essere frequentato senza i rischi dovuti all’inquinamento e al traffico. I finanziamenti per il ponte dell’Addolorata non sono nei bilanci di Provincia e Anas e, senza i finanziamenti, il ponte comunque non si può fare. Per i giovani e meno giovani il verde c’è, ci sono già un campo da calcio e

panchine ombreggiate, basta un po’ di cura per mantenere tutto decorosamente; non serve una biblica moltiplicazione del verde e degli alberi. Gli eventuali pochi posti di lavoro di una nuova attività avrebbero favorito la chiusura di altre attività commerciali esistenti, come successo altrove, dato che l’utenza rimane costante. Già il supermercato davanti all’asilo, forse, alla sola prospettiva di un possibile arrivo di un potenziale concorrente ha chiuso. Ma allora, quale era il motivo dell’operazione? Non è dato saperlo. Di “imprecisioni” l’amministrazione ne ha dette e scritte tante sulla vicenda, anche i dati fluttuano: numero di bambini, metri quadri, euro, superfici, come al mercato, tanto, tutto è “a costo zero”. Ma i progetti “a costo zero” non esistono, è la considerazione che si ha delle persone che ne sostengono il costo che fa la differenza. Se le persone e le situazioni sono “sacrificabili”, il costo è zero. In questo caso, anche dal punto di vista economico l’operazione non sarebbe stata “a costo zero”, la comunità avreb-

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be comunque rinunciato ad un’area in ottima posizione, per ottenere un bene non necessario. Ma non tutti i cittadini sono uguali, c’è chi si adatta e si nasconde dietro un disarmate fatalismo e chi, invece, ha la consapevolezza di un essere pensante. Probabilmente, l’asta è andata deserta anche grazie all’opposizione dei cittadini pensanti che hanno firmato il no all’operazione, che hanno offerto il proprio contributo e che hanno sostenuto il ricorso al TAR. Un ricorso al Tribunale amministrativo delle Marche doveroso, necessario a stabilire la legittimità degli atti della Giunta comunale. Che, che ne dica il Sindaco, le due sospensive non hanno avuto seguito perché non c’erano e attualmente non ci sono motivi di urgenza, dato che il bando è andato deserto. Il TAR Marche non ha in alcun modo avallato l’operato del Comune, come erroneamente affermato. Il tempo sta dimostrando quanto abbiamo sostenuto, cioè che il progetto non era e non è un buon progetto per la città di Tolentino.


a cura della prof.ssa Emanuela Forlini

METEO 2016 - le cipolle di Urbania

tempo asciutto e con temperature sopra la media in quasi tutti i mesi Le cipolle di Urbania hanno parlato: il 2016 avrà un tempo asciutto e con temperature sopra la media in quasi tutti i mesi, l’estate sarà da godere al meglio. Emanuela Forlini ha letto i 12 spicchi di cipolla bianca che, la notte tra domenica e lunedì, ha esposto sul tagliere ad una finestra che guarda verso oriente, cosparsi di sale. Il responso ufficiale dice che «il 2016 sarà molto simile al 2015, fatta salva la stagione autunnale». I giorni “contarecci”, cioè quelli dal 1° di gennaio fino al 24, che tradizionalmente vengono osservati per le previsioni annuali e che hanno previsto un 2016 abbastanza asciutto con temperature più alte della media, sono confermati dal responso delle cipolle. Per quanto riguarda l’inverno, dopo un inizio con temperature insolitamente miti, a partire dal mese di febbraio, soprattutto nella seconda parte, si prevedono giornate fredde con ghiaccio, nevischio e galaverna, ma relativamente scarse quanto a precipitazioni. In primavera, la stagione si aprirà con un marzo abbastanza piovoso e anche negli altri mesi primaverili non mancheranno, seppure in modo discontinuo, lievi piogge. In estate, l’inizio della stagione avrà un’apertura con giorni instabili, mentre la parte centrale della stagione sarà particolarmente calda. In autunno, la stagione sarà ventosa, con piovaschi, particolarmente a novembre dove non è esclusa la neve.

Febbraio

in questo mese farà capolino l’inverno con bruschi abbassamenti di temperature

Marzo

si presenta variabile e abbastanza piovoso soprattutto nella seconda parte

Aprile

sarà mite, ma con un peggioramento nella seconda metà del mese

Maggio

molto simile ad Aprile nelle sue manifestazioni primaverili

Giugno

mese instabile, soprattutto nella prima quindicina

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

migliore di Giugno, ma variabile e con rare giornate di pioggia l’estate si farà sentire con giornate calde e torride tendente al bello, ma variabile nell’ultima parte mese instabile e abbastanza piovoso freddo, gelo e qualche spolverata di neve le gelate e rigori delle temperature si accentuano nella prima metà del mese

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SPAZIO AUTOGESTITO gratuito

Pezzanesi & C., più che una giunta è un cine-panettone scolastico già iniziato, con la conseguenza che molte famiglie (che avevano già fatto i loro Il nuovo anno è iniziato con l’ar- conti familiari!) si sono trovate rivo nelle case dei tolentinati in difficoltà ed hanno preferito del giornalino propagandistico far mangiare i loro figli a casa. della maggioranza. Giunta e partiti del centrodestra, utiliz- Hanno aumentato persino il cozando indebitamente il simbolo sto delle LUCI VOTIVE del Cidel Comune, hanno messo in mitero. La responsabilità viene bella mostra quelle che, a loro sempre scaricata sul Governo dire, sono le “grandi opere” re- centrale. Appare utile evidenalizzate fino ad oggi. Tra cose ziare come questo scarica barealmente fatte, meriti altrui rile non è più accettabile: non fatti propri e cose fatte male è, solo e non tanto perché il gosenz’altro, il caso di fare qual- verno Renzi ha dato il via ad un che precisazione e di riportare trend di riduzione delle imposte ma anche perché al governo ci un po’ di verità! sta anche il partito del Sindaco TASSE. Nel giornalino di Pez- e di molti elementi della maggiozanesi non c’è scritto che a To- ranza (il Nuovo Centro Destra). lentino sono aumentate TUTTE le tasse comunali. La TASI è OPERE PUBBLICHE. Tra le stata portata al massimo. Oggi, mille mirabolanti opere pubbliinfatti, non si paga più il 2,5‰ che realizzate ce ne sono alma il 3,3‰ (che è la soglia per cune che meritano particolare legge invalicabile). Rispetto attenzione. AUDITORIUM SAN all’anno precedente, molte fa- GIACOMO. Quasi 200.000 euro miglie hanno avuto un aumento sono stati spesi per un immobile che non è neanche dei todella tassa di oltre il 30%. lentinati. Ma proprio non c’era Nel conguaglio della TARI di niente altro da sistemare con novembre abbiamo tutti trova- tutti quei soldi? Ci domandiamo, to una bella sorpresa. I contri- soprattutto, se non fosse stato buenti nel conteggio dell’impo- il caso di cogliere l’occasione sta, oltre alle somme dovute per per stringere un accordo con la la loro proprietà, hanno dovuto Curia che consentisse al Comuanche farsi carico di una par- ne di avere garanzie certe della te dell’evasione fiscale che il possibilità di fruire in futuro di Comune non ha recuperato. In questa struttura. definitiva, come abbiamo denunciato anche in passato, gli BIBLIOTECA EGIDIANA. Il onesti stanno pagando anche Sindaco si vanta di averla sisteper i disonesti. Caso forse uni- mata con dei nuovi arredi ma co in Italia. Sono stati aumen- non dice che il tutto è stato fitati i BUONI PASTO ad anno nanziato dai frati di San Nicola

e non dal Comune, così come ricordato dai frati stessi. Non si dice, inoltre, che le PORTE cittadine sono state risanate con risorse derivanti dai fondi del terremoto dalla precedente amministrazione così come che “chi c’era prima” ha avuto la capacità di ottenere il finanziamento di 990.000 euro per il PONTE MANCINELLA. Per non parlare, poi, della ristrutturazione del PALAZZO DELLA EX PREFETTURA in piazza, il cui bando (ed affidamento) è stato fatto prima che Pezzanesi diventasse Sindaco. Insomma, va bene fare la propria propaganda politica ma, almeno, ogni tanto dire le cose come stanno non farebbe male. Quando vedremo tra le opere pubbliche il rifacimento di una via del CENTRO STORICO? Oppure quando vedremo un viale della città sistemato dalle mille buche che ci sono? Per non parlare del tratto di VIALE MATTEOTTI che in un tratto sta cedendo e di cui nessuno si occupa. Il rifacimento del viale fu cancellato da Pezzanesi dal programma delle opere pubbliche appena divenuto primo cittadino. Si potrebbe parlare anche delle tante opere pubbliche promesse in campagna elettorale e di cui non si parla più. Ma, ad esempio, del centro storico cosa si vuole fare? Fu presentato in pompa magna un progetto di sistemazione, per cui venne anche pagato uno studio di progettazione! Tutto tace sul TEATRO VACCAJ. Quel che

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appare essere una certezza è la volontà di Pezzanesi di non restituirlo alla città entro i prossimo cinque anni.

ASSM. Continua l’utilizzo come “marchettificio” dell’Azienda pubblica cittadina. Un altro addetto stampa è stato assunto a tempo determinato senza neanche un minimo di selezione. I vertici ASSM neanche hanno finto di valutare i titoli di potenziali candidati (esempio curricula!) che magari aspiravano ad un simile incarico. La scelta fatta è puramente di tornaconto politico. Ma chissà perché proprio oggi, dopo oltre 100 anni di storia, c’è cosi tanto bisogno di addetti stampa! E poi, non si poteva utilizzare l’addetto stampa già presente in Comune? Ed infine, perché l’ASSM non ha indetto una selezione pubblica per assegnare un simile incarico? Dai vertici ASSM o dal Sindaco, infine, ci piacerebbe avere risposta circa le voci che circolano sulla vendita di quote del settore termale. Come si intende scegliere il partner a cui vendere le quote? Quali garanzie verranno chieste per gli operatori delle Terme? Si intende procedere con un bando pubblico? O si vorrà assumere lo stesso metodo “farsa” utilizzato per l’Asilo Green?

Ringraziamo, ancora una volta, Multipress News per l’opportunità che ci da in questo spazio. È rimasto l’unico luogo dove anche la minoranza ha un po’ di “voce”.


SPAZIO AUTOGESTITO gratuito

TEATRI E TEATRINI… La notizia, ancora non confermata dalle autorità competenti, serpeggia dopo l’assoluzione di diversi imputati per il rogo del Vaccaj: accurate indagini avrebbero dimostrato che il teatro Vaccaj ha tentato il “suicidio”. Sembra che sia stato appurato che le cisterne da utilizzare in caso di incendio fossero vuote perché, dopo il pensionamento di chi si occupava della manutenzione, il teatro pian piano, senza farsene accorgere, aveva fatto evaporare l’acqua e non aveva riempito i contenitori. Ma prima, molto prima, sembra che avesse addirittura fatto in modo che mai l’impianto antincendio funzionasse, nemmeno manualmente. Durante gli anni di onorato servizio, il teatro doveva anche aver sviluppato una strana allergia alla presenza dei vigili del fuoco durante gli spettacoli e ai controlli degli impianti atti a scongiurare danni. Il teatro, non da ultimo, inviava puntualmente all’ufficio tecnico del Comune rapporti rassicuranti su come tutto fosse a posto. Poi, e siamo davvero al soprannaturale, il teatro Vaccaj si sarebbe causato un corto circuito e sarebbe quindi responsabile della propria autocombustione che ha causato danni ingenti ed è ancora in corso di “cure”. Già, le cure. Costosissime e lontane ad oggi da una rapida guarigione. Voci di corridoio, sempre del Vaccaj, rumoreggiano sulla paura che paralizza il teatro di essere riaffi-

dato alle stesse amorevoli mani. A oggi, il rogo del Vaccaj non ha responsabili. L’unico a pagare, pur essendo stato assolto nel processo di appello, è stato l’allora dirigente dell’ufficio tecnico la cui assicurazione ha liquidato 300.000 euro al Comune di Tolentino. La ricostruzione è lenta e costosissima nonostante che dalla lettura delle delibere della vecchia giunta Ruffini risulti come l’Amministrazione comunale avesse in cassa circa 6.200.000 euro già nel 2011, cifra più o meno sufficiente a coprire le spese della ristrutturazione del teatro. Ma si sa: un malato grave abbisogna di molteplici consulti. E tra pareri, consulenze, consulenze sulle consulenze, le risorse previste per i lavori si vanno prosciugando, più o meno come le cisterne al momento dell’incendio. Insomma, grazie a questo teatrino in cui l’Amministrazione accusa il PD e il PD accusa l’Amministrazione, i cittadini di Tolentino (e non solo, perché i contributi per la ricostruzione sono giunti soprattutto da Regione e Stato centrale), stanno pagando a peso d’oro ognuno dei circa 300 posti a sedere della struttura. Ma che fare? In fondo è il prezzo da pagare quando un teatro impazzisce e si dà fuoco da solo. Del resto ai teatrini siamo ormai abituati. Un esempio recente lo abbiamo avuto in occasione degli ultimi due Consigli Comunali: il primo atto a novembre, durante la discussione del regolamento per la manutenzione del verde delle rotatorie cittadine da parte di im-

prese tramite sponsorizzazione: pur essendo in linea di principio favorevoli a soluzioni che possano dare respiro alle casse comunali, abbiamo fatto presente che il Codice della Strada impedisce di posizionare cartelloni pubblicitari in corrispondenza delle rotonde stesse (anche se siamo abituati a vederne ovunque) e abbiamo chiesto di rivedere le modalità delle sponsorizzazioni. Ovviamente l’Amministrazione ha risposto che era tutto in regola e che il regolamento era corredato dei pareri necessari per la sua attuazione secondo la legge. A dicembre il secondo atto: abbiamo presentato in Consiglio Comunale i pareri negativi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti circa l’installazione di cartellonistica pubblicitaria nelle rotatorie e abbiamo fatto rilevare che il regolamento approvato dalla maggioranza mancava del parere dell’ufficio di Polizia Locale. Risultato? Per evitare che il Comune si trovasse nella scomoda posizione di aver approvato un regolamento “fuori legge” che avrebbe potuto esporlo anche a rivalse di terzi in caso di incidente, l’Amministrazione si è dovuta impegnare a rivedere il regolamento stesso per conformarlo a quanto previsto dalla normativa vigente. Insomma, li avevamo avvisati che non si poteva fare ma… Sicuramente non è questo il problema più grave che affligge la nostra città, ma gli ormai innumerevoli casi simili sono un indice (preoccupante) dell’approssimazione che contraddistingue i nostri

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governanti. E, sempre in tema di “teatrini”, chiudiamo con la vicenda dell’uscita dal MoVimento del Consigliere Regionale Sandro Bisonni di cui diversi portavoce del MoVimento 5 Stelle della provincia di Macerata avevano chiesto le dimissioni (e visti gli sviluppi, a ragione) già nel mese di novembre ritenendo alcuni suoi comportamenti al di fuori dello spirito del MoVimento stesso. Vogliamo informare i cittadini che il Consigliere è stato raggiunto da un provvedimento di espulsione con la possibilità di ricorrere, entro dieci giorni, al comitato d’appello per far valere le proprie ragioni. Bisonni piuttosto che rendere pubblici i motivi del provvedimento preso nei suoi confronti, forse nel tentativo di sminuirne la portata, ha preferito lasciare il Movimento, senza fare ricorso, sostenendo che esso “ha smarrito i suoi principi fondanti nonché quelli di garanzia”. Vogliamo ricordare che tra i principi fondanti del Movimento 5 Stelle ci sono, e sono ben saldi, la trasparenza e il rispetto delle regole. Questo chiediamo ai nostri avversari politici e, a maggior ragione, a noi stessi in quanto parte di Movimento il cui fine è un cambiamento radicale della mentalità nel fare politica. Se Bisonni non ritiene necessario fare chiarezza nel rispetto degli elettori che lo hanno votato, dia le dimissioni da consigliere regionale, come si era impegnato a fare in caso di uscita dal MoVimento, firmando un impegno etico al momento della candidatura.


IL CONSIGLIO COMUNALE BABY COMPIE 24 ANNI

tante le richieste degli amministratori under 14 Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Compie ventiquattro anni il Consiglio comunale dei ragazzi di Tolentino. E’ stato uno dei primi in Italia ad essere istituito, il secondo nella regione Marche, dopo Morrovalle. E le prime elezioni si tennero nel lontano dicembre del 1991. Nel corso degli anni tante sono state le proposte avanzate dai ragazzi, alcune delle quali sono state realizzate ed altre sono rimaste nel cassetto della scrivania dei sindaci che si sono susseguiti nel tempo. Le ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale dei ragazzi si sono svolte recentemente e nei giorni scorsi si è insediato nella sala consiliare. Il nuovo sindaco baby è Tommaso Tiranti, il vice Emanuele Mucci, gli assessori Marco Ceglie, Andrea Cesini, Andrej Antovki, Pietro Canovari, Jason Bini, Edoardo Governatori, Marco Epifani. Presidente del consiglio è Giada Malpiedi. Fanno parte del consiglio comunale under 14 in veste di consiglieri: Matteo Ballini, Francesco Casadidio, Riccardo Ceselli, Enis Gashi, Andrea Giuliani, Alice Massucci, Alice e Sara Miccoli, Giulia Palazzetti, Francesca Parrucci, Alessandro Pascucci, Rocco Pasotti, Chiara Santancini, Irene Taccari, Riccardo e Filippo Tiranti, Edoardo Vanni, Elena Vellante. Gli amministratori baby frequentano gli istituti comprensivi “Lucatelli” e “Don Bosco” e sono stati eletti dagli studenti di entrambe le scuole. Nel corso della seduta consilia-

re, alla presenza del sindaco, assessori e consiglieri dei grandi, gli amministratori baby dopo essersi presentati hanno avanzato le loro numerose proposte per una città migliore. Alcune sono legate al miglioramento della qualità edilizia della città: ampliamento delle piste ciclabili che permettono sia di raggiungere la scuola in sicurezza sia di decongestionare il traffico intorno ai plessi scolastici; miglioramento della sicurezza stradale e dei pedoni, ristrutturando le strade e i marciapiedi, riparando i semafori rotti e sostituendo i segnali stradali usurati o rovinati; maggiore manutenzione dei giardini pubblici, in particolare dei giochi e delle panchine e realizzare parchi che siano in grado di includere i disabili; installazione di panchine alle fermate degli autobus; bonifica o riqualifica della zona sottostante il Ponte del Diavolo per agevolare le uscite a scopi didattici in quella zona. Un gruppo di propo-

ste riguardano le attività culturali: far nascere uno “Spazio giovani” esterno alla scuola per offrire la possibilità a bambini e ragazzi di incontrarsi in sicurezza; la creazione di un programma di attività ricreative, anche in collaborazione con le associazioni del territorio; per quanto riguarda la Biblioteca Comunale si chiede una maggiore estensione della fascia di età per il prestito dei libri e una maggiore offerta di libri, testi più recenti; la realizzazione nel periodo estivo del “Cinema all’aperto”; la creazione di un “Centro studi” della città, dove i ragazzi possano consultare i materiali da essi raccolti e catalogati. Presentate proposte inerenti pure l’ambiente scolastico ed ai trasporti: la ristrutturazione delle aree cortilive scolastiche, ad esempio l’installazione di porte da calcio, aggiustare i paletti davanti alla la scuola; la diminuzione del buono pasto alla mensa e l’inserimento del dolce nel menù; la possibilità di usufruire

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di un minibus per il trasporto degli alunni delle scuole primarie e secondarie nel territorio. I ragazzi propongono anche di organizzare un incontro con le Forze dell’ordine rivolto agli anziani viste le tante truffe che vengono messe a segno nei confronti di questi ultimi. Chiedono di installare un semplice Punto di primo intervento nei parchi pubblici con personale volontario in pensione per intervenire in caso serva una semplice azione di pronto soccorso, di mettere delle strisce antiscivolo e riflettenti per delimitare gli scalini nel perimetro della Galleria Europa; l’installazione di contenitori per la raccolta dei mozziconi delle sigarette. Si propongono, infine, contro l’abbandono di rifiuti l’acquisto di macchinette che ad ogni bottiglietta “mangiata” restituisce un centesimo; la ristrutturazione del campetto dietro la palestra della Lucatelli non più utilizzabile; l’aumento delle zone di libera connessione ad internet.


L’ANGOLO DELL’ORTOPEDICO

patologia osteo-articolare dell’anziano Verso Sera

dott. Franco Belluigi

L’invecchiamento è una condizione della vita, non una patologia, ma è certo che il passare degli anni porta con sé un aumento del rischio di malattie. Tralasciando le malattie cardiovascolari, respiratorie, neurologiche e tumorali e focalizzandoci solo sulle malattie dell’apparato osteo-articolare e muscolare, ci accorgiamo che, nella pratica medica, queste sono in aumento costante e ciò è dovuto ad un aumento della vita media e ad una diagnosi più precoce ed accurata. L’OMS ha definito l’invecchiamento come un privilegio ed una meta della società ma è certo che dobbiamo prevenire e curare le patologie ad esso correlate. Le patologie più frequenti sono l’OSTEOPOROSI, l’ARTROSI e la TRAUMATOLOGIA DA CADUTA. La prevenzione è certamente il modo migliore per ridurre la possibilità di ma-

lattia e tra le misure più ovvie ed efficaci possiamo elencare le seguenti: uno stile di vita sano, sana alimentazione, eliminazione del fumo, riduzione dell’obesità, attività motoria regolare, screening e cura delle malattie più comuni. Per entrare nel dettaglio possiamo parlare dell’OSTEPOROSI la cui diagnosi deve essere precoce soprattutto nei soggetti “a rischio” (menopausa precoce, fumo, presenza di malattie metaboliche) in modo da iniziare la terapia farmacologica prima che ci siano i danni evidenti come i crolli vertebrali e le frattura spontanee e con traumi minimi. Le FRATTURE DA CADUTA sono un grave problema, oltreché personale, di sanità pubblica per le notevoli implicazioni organizzative ed economiche che comportano, data la loro grande frequenza. È necessario mettere in atto tutte le misure preventive per ridurre tale rischio come mantenere il sistema motorio sempre attivo, eliminare gli ostacoli casalinghi come i tappeti etc.,

curare le malattie neurologiche e cognitive. Un capitolo a parte merita l’argomento ARTROSI per la sua grande diffusione e per le sue ripercussioni negative sulla qualità di vita dell’anziano.

Anche se possono esserci dei rischi di complicanze locali e/o generali questi sono talmente limitati che si può affermare che, se l’intervento di artroprotesi è ben eseguito, condizione imprescindibile, con una breve rieducazione si può L’artrosi può colpire vari di- tornare a condurre una vita stretti corporei ma in parti- pressoché normale. colare alcune sedi sono più interessate come la colon- Le tecniche anestesiologina, l’articolazione dell’anca che moderne consentono e del ginocchio. di sottoporsi ad intervento A tutt’oggi non esiste una anche pazienti in età abterapia per curare l’artrosi bastanza avanzata, di 85 ma solo interventi sinto- e più anni, se in condizioni matici quali l’uso di anti- generali discrete. dolorifici, antiinfiammatori, corsetti ortopedici per il ra- I materiali di cui sono comchide (in particolare lom- poste le protesi moderne bo-sacrale), terapie fisiche sono affidabili e permettovarie purtroppo di efficacia no una lunga durata della limitata, terapia infiltrativa stessa, al punto che possocon cortisonici o acido ialu- no essere impiantate anche ronico soprattutto per il gi- in pazienti relativamente nocchio e, fortunatamente, giovani. la chirurgia protesica per il ginocchio e l’anca artrosici. Si può concludere che purtroppo l’invecchiamento Si può affermare ormai che non può essere fermato il successo dell’interven- ma certamente può esseto di artroprotesi si attesta re reso meno gravoso con attorno al 98% per l’an- opportuna prevenzione e ca ed al 95% per il ginoc- terapie. chio, percentuali che devono tranquillizzare chi deve sottoporsi a tale procedura. Dott. Testiccioli Francesco

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Un anno fa scompariva Virgilio Pennesi (Virgì per tutti quelli che lo conoscevano), uno degli ultimi esponenti di quel commercio ambulante di antica tradizione, tramandato di padre in figlio, radicato nel costume sociale locale e di cui purtroppo si sta perdendo progressivamente memoria. Nato a Tolentino il 10 marzo del 1935, dopo 15 anni passati alla fonderia Farabollini Tolentino, fin dal 1965 Virgì con la sua bancarella è stato una presenza forte e IO CITTADINO di riconoscibile sulle piazze di Fabriano, Sassoferrato, Esanatoglia, Sarnano, Urbisaglia e soprattutto Tolentino, un uomo grande e imponente, come grande era il suo cuore, la sua umanità e la sua generosità. Chi non sorride ricordando le sue battute irriverenti e salaci, la barzelletta arguta, lo sfottò simpatico: a modo suo, un grande comunicatore, senza fronzoli ma schietto e divertente, con quello sguardo bonario ma sornione. A chi chiedeva: “Virgì, ma questa maglietta è di buona qualità? Resistente?”, rispondeva: “Campassi quanto questa maglia!” Titolare del negozio di abbigliamento “Il Mercatino della moda” in Viale Brodolini (attualmente sede della filiale della Banca delle Marche), gestito insieme alla moglie ed ai tre figli, e della bancarella che ogni martedì (giorno di mercato a Tolentino) piazzava di fronte all’attuale negozio di abbigliamento “Tally Weijl”, Virgì ha vestito intere generazioni di uomini e donne, instaurando con tanti di loro un rapporto che non infrequentemente ha superato quello di venditore-cliente per trasformarsi in conoscenza cordiale e, talvolta, amicizia vera e propria. E sempre, per ognuno, una battuta, una pacca sulla spalla con quelle sue manone, un incoraggiamento, un sorriso. Poi, dopo una vita intera passata a “spandere” nelle piazze marchigiane, una decina anni fa il momento della meritata pensione, non senza qualche malinconia per quella vita non certo comoda, fatta di alzatacce mattutine, di gelo, di pioggia, di caldo soffocante, ma sempre alla fine brulicante di umanità; e soprattutto non senza qualche amarezza per l’avvento dei nuovi templi del consumismo di oggi, i centri commerciali, splendenti, efficienti, traboccanti di ogni bendidio ma così impersonali e in fondo vuoti di quelle relazioni umane semplici, ma vive e dirette che contraddistinguono il variegato mondo del mercato di piazza. Ricordare Virgì ad un anno di distanza dalla sua morte vuol dire ricordare un uomo vecchio stampo, onesto e attaccato ai valori della tradizione, innamoratissimo della propria famiglia, un patriarca dal cipiglio severo ma in realtà più spesso tenero, anche uno spirito arguto e scanzonato, che ci stuzzicherebbe ancora oggi con una delle sue battute: “Quando il tempo se fa’ scuro, ce la prendiamo…..”

MARIO CAPANNA A TOLENTINO PER PARLARE DEL SESSATOTTO ED OGGI La scoperta della minigonna, l’occupazione della scuola, la liberalizzazione degli studi con l’apertura dell’università anche ai giovani meno ricchi ed ai diplomati agli istituti tecnici, il 18 politico. Tanti cambiamenti dopo il Sessantotto e sono stati ricordati nel corso di un incontro “Sessantotto e oggi” organizzato l’altra sera al Circolo Acli “Luigi Rocchi”, presieduto da Agostino Brandi che tra l’altro ha vissuto quel periodo storico. “Un nuovo modo di vedere il mondo – ha detto Mario Capanna, ospite dell’evento - il Sessantotto è ormai storia e resta al centro delle discussione culturale e politica. Capire il passato serve per immaginare il futuro comprendendo il presente”. Ampia è stata la partecipazione all’evento. Tra gli presenti molti tolentinati nati tra la fine degli anni ’40 alla metà dei ’50 che sono stati spettatori, attori, comparse del Sessantotto.

Riparte il progetto “Mamme a scuola” sostenuto dal Rotary All’Istituto comprensivo “Don Bosco” si stanno per chiudere le iscrizioni al corso di alfabetizzazione volto all’apprendimento della lingua italiana per le madri immigrate nel territorio di Tolentino, che è iniziato a metà gennaio. Già da alcuni anni l’iniziativa si connota come un servizio completamente gratuito per le partecipanti, che l’istituto mette a disposizione delle famiglie dei propri alunni stranieri, al fine di garantire con esse una proficua continuità all’azione educativa. Non si può negare che la conoscenza della lingua italiana e dell’educazione civica da parte dei cittadini stranieri rappresenti il primo, fondamentale passo per la loro inclusione sociale. Il progetto “Mamme a scuola”, sostenuto dal Rotary Club Tolentino già dal 2010, individua nelle donne in quanto madri il soggetto privilegiato a cui rivolgersi, per aiutarle a superare l’isolamento che nasce dalla difficoltà di comunicazione con il contesto in cui vivono. Vuole renderle autonome dal punto di vista linguistico, affinché possano più facilmente accedere ai servizi del territorio e si propone di aiutarle a comprendere e a seguire consapevolmente il percorso edu-

cativo e scolastico dei propri figli. Considerata la consistenza numerica raggiunta dalle famiglie straniere presenti nel territorio, nonché il carattere di stanzialità che sempre più caratterizza la loro presenza, si è ritenuto necessario riqualificare la sperimentazione avviata negli anni precedenti, al fine di passare dall’ottica dell’accoglienza a quella della cittadinanza, all’interno di un sistema di regole condiviso, pur nel rispetto delle singole culture di appartenenza. Oltre che favorire l’acquisizione delle principali strutture linguistiche necessarie ad una comunicazione essenziale, si dà alle partecipanti l’opportunità di approfondire la conoscenza della lingua e della cultura italiana. A questo scopo saranno costituiti due gruppi di livello, uno di base e l’ altro più avanzato. Si cerca inoltre di affrontare argomenti di interesse pratico, diretti a fornire informazioni funzionali ai bisogni quotidiani e ad una corretta convivenza civile, con l’ausilio di esperti. Sono stati molto apprezzati in passato gli incontri tenuti su temi quali la salute, in particolare le modalità per apprendere le manovre di disostruzione pediatrica; oppure le nor-

me per una sana alimentazione in famiglia, ispirandosi alla dieta mediterranea, soprattutto per ciò che riguarda le abitudini alimentari dei figli; o ancora le regole da ricordare per una corretta raccolta differenziata. Questi incontri offrono spunti di confronto e, spesso, l’ opportunità di superare stereotipi, credenze, superstizioni e nel contempo permettono di stimolare la comunicazione. Ma ciò che caratterizza questo percorso formativo è il clima di amicizia, collaborazione e condivisione che si instaura tra le partecipanti,

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che riescono ad interagire abbattendo ogni barriera di diffidenza, offrendosi spesso aiuto reciproco. Quest’atmosfera di collaborazione produttiva è fondamentale per veicolare i contenuti linguistici e non solo. In tempi così difficili, può essere altresì proficuo offrire un messaggio di solidarietà, avvicinando in questo modo culture diverse in un contesto multietnico favorevole. Questo progetto sembra rispondere all’auspicio recentemente espresso dal nostro presidente Mattarella: “ La cultura come antidoto alla violenza.


“SONO PIÙ CHE MAI PRONTO AD INSEGUIRE IL MIO SOGNO”

Le aspettative del sedicenne campioncino tolentinate per la prossima stagione agonistica

LO SPORT di Mario Sposetti

Dopo il titolo nazionale conquistato due estati fa, il 2015 è risultato essere l’anno della consacrazione definitiva dell’atleta tolentinate Federico Monzoni nell’affascinante e coinvolgente disciplina sportiva del downhill (competizione che si svolge su percorsi molto ripidi e con passaggi tecnici su sassi e rocce e notevoli dislivelli). I presupposti ci sono tutti per potersi riconfermare anche per la stagione prossima che oramai è ai nastri di partenza... “In questo specifico periodo dell’anno bisogna mettere benzina nel motore con tutta la preparazione atletica possibile, nel mio caso poi dovrò adoprarmi in specifici esercizi per il potenziamento della gamba dove ho subito l’infortunio qualche mese addietro. Da non molto ho tolto i mezzi di sintesi, quindi debbo darci sotto con il massimo impegno. Inoltre c’è l’interesse e l’attesa per l’uscita di tutti i vari calendari delle competizioni sia nazionali che estere e soprattutto quelle della coppa del mondo. A giorni poi dovrò essere, unitamente agli altri compagni

della nazionale, a disposizione del commissario tecnico della nazionale Roberto Vernassa per il ritiro collegiale San Bartolo per una tre giorni di allenamento”. A proposito dei campionati mondiali, lo scorso anno ti sei avvinato, seppur come apri pista, nella gara in Val di Sole svoltasi nel mese di agosto, ora il passaggio alla categoria juniores ti permetterà di gareggiare con gli atleti più affermati e da protagonista. “E’ proprio vero, spero di potermi piazzare bene nelle varie tappe in programma. Si inizierà a metà aprile in Francia per proseguire poi con i circuiti in Canada e in Australia, davvero stimolante … Altra novità il cambio di casacca: dallo Smile Bike Team di Potenza Picena ora sono in forza all’organico dello Scout Nukeproff di Sergio Larghi di Lainate, una grande opportunità che sfrutterò al massimo per inseguire il mio sogno”.

costruttrici sono rimaste tradizionalmente legate all’utilizzo dell’alluminio ovviamente alleggerendolo a livelli critici anche se sicuro. E proprio con una bici in alluminio mi appresto a gareggiare per questa stagione”. Chi ti volesse vedere all’opera dalle nostre parti, dove potrà trovarti? “A livello gara ed allenamento a San Lorenzo di Treia, nel circuito più vicino e di riferimento per me, dove ci sono i soliti raduni e le gare del Gravityrace Cup organizzate dallo Smile Team di Potenza Picena, squadra in cui sono nato e cresciuto”.

L’evoluzione della tecnica e nuovi ritrovati hanno un loro elevato peso specifico anche nella disciplina in cui gareggi? “Negli ultimi anni si è puntato decisamente sul carbonio come materiale di riferimento per la costruzione di bici da competizione, anche se talune case

Equo & Solidale a Tolentino. Un mondo buono. L’origine del commercio equo e solidale (fair trade) nel mondo risale alla fine degli anni Cinquanta in Olanda, con nuove regole etiche: la giustizia sociale, economica, il riconoscimento e la solidarietà con i coltivatori e lo sviluppo sostenibile. Questi scambi vogliono garantire un equo compenso ai produttori (in alcuni casi anche un finanziamento prima del raccolto), si cercano direttamente i piccoli produttori associati, spesso tagliati fuori dai grandi circuiti commerciali e destinati ad abbandonare quelle coltivazioni e soccombere. La cooperativa onlus “Mondo Solidale”, riconosciuta dalla Regione Marche, con sede e magazzino a Chiaravalle, è attiva dal 1993 e coordina 17 botteghe sparse nelle Province di Pesaro Urbino, Ancona e Macerata. La bottega più vicina a noi è quella di Tolentino, aperta da oltre 18 anni e gestita direttamente da volontari e soci. Nella rivendita si possono trovare sia prodotti alimentari che di artigianato. I primi sono confezionati in Italia da piccole aziende utilizzando le materie prime importate da oltre cento paesi del mondo e prodotte da piccole comunità di agricoltori. I secondi provengono direttamente da piccole cooperative in Africa, Asia e America del sud. Tutto ciò all’insegna dell’i-

struire a pescare e coltivare piuttosto che fare elemosina o erogare denaro. Così i piccoli possono crescere e i consumatori beneficiare di prodotti ben curati per una migliore salute, sostenibilità e tutela dell’ambiente. Il commercio equo e solidale punta ad avere prodotti biologici, senza coloranti, conservanti, né additivi chimici, con zucchero di canna, al posto di quello troppo raffinato. Molti sono privi di glutine, alcuni non contengono colesterolo, vari prodotti sono adatti ai vegani. Da qualche anno esiste anche una linea di prodotti alimentari a chilometro zero per ridurre le emissioni di CO2, come farina, pasta e vino, prodotti dell’associazione “Libera Terra”, che gestisce le terre confiscate alla malavita organizzata. I prodotti biologici, per l’igiene della casa e personale, derivano da un progetto in collaborazione con la cooperativa di donne brasiliane “Coppalj” che estraggono la polpa grassa di una varietà di cocco ottenendo gli olii essenziali per produrre saponi e detersivi. Alcuni di essi sono venduti sfusi con un buon risparmio e minor spreco di plastica, piaga dei nostri fiumi e strade. I prodotti artigianali, ed anche le spezie, gli incensi e i legni profumati, sono di origine esotica e

quindi possono soddisfare le esigenze di chi cerca oggetti particolari. Vi sono cesti artigianali di tutte le dimensioni e per tutti gli usi di fibre naturali: juta, canna di bambù, banano e paglia, provenienti dal Bangladesh, che contribuiscono ad alleviare le sofferenze di quella popolazione afflitta dalle calamità naturali e dallo sfruttamento delle multinazionali. Nelle nostre campagne, una volta, i cesti erano immancabili, vi si conservava la frutta fresca, quella secca e tanto altro. Lo zucchero di canna, cristallino e semolato, proviene dall’Equador e dalle isole Mauritius. Molte sono le varietà di caffe, cacao, thè e riso. Cereali antichi e legumi provengono da svariati terreni del pianeta. Le lane per le maglie provengono dai pregiati camelidi

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che brucano sulla cordigliera delle Ande. Le marmellate hanno il gusto dei viaggi, qualcuna ci riporta agli anni Cinquanta. Una curiosità: due bastoni della pioggia artigianali africani, simulano il rumore della pioggia e producono rilassanti sensazioni. È bene ribadire che non si tratta di prodotti commerciali fini a se stessi ma derivanti da progetti di collaborazione con i piccoli produttori che ottengono dignità, rispetto e un equo compenso. Ciò li aiuta a sopravvivere e migliorare la loro condizione sociale, evitando i prezzi troppo bassi imposti dalle multinazionali e dai cartelli. Dai quali, come si sa, non sfuggono neanche gli agricoltori italiani con arance, pomodori, grano, ortaggi, ecc. Eno Santecchia


Modi de di’ De Lu spì

LU SPI’ biatu lu munnu: prima ce statia certe persone che jia a rapinà le vanche; adesso invece ce sta certe vanche che va a rapinà le persone! R. Ciao Pè! R. Comunque sia, lu risurdatu adè P. Ciao Renà! che non se campa più tranquilli, nè R. Mo’ le feste adè finite e co’ esse fora, nè drendo casa anche li sordi! P. Lo vrutto adè che le forze dell’orP. A dì la verità, co’ li provvidimenti dine, anche se se ‘mpegna al masside chi ce commanna, non adè che, mo pe’ beccà li malfattori, è facile prima delle feste, statiamo come che lu jornu dopu se li stroa davanti signori! che je fa pure le voccacce su lu R. Fortuna che non eriamo signo- musu, grazie a certi, de quilli, che ri, sennò invece de dui o tre furti duvria applicà la legge, che li rmette a jornu ce ne avrimo avuti a cenin livertà perchè ‘nterpreta la legge a tinare! modu loro e, guarda casu, sempre a P. Ma, come, lu ministru dell’interfavore de li dilinguenti! ni, dice che adè diminuiti li furti, le R. Per de più, se unu delle forze rapine, li scippi, li taccheggi e via dell’ordine, proa a toccà unu de dicenno?! Se vede che issu vive su quissi dilinguenti, vene accusatu un’isola felice, l’isola custituita dalla de turture, e se pocu pocu, adè poltrona do’ pogghia le chiappe e costrettu a sparà se rtroa sempre che non molla manco se lu ‘mmazzi! chidù che lu manna sotto inchiesta R. E in più, ce s’è misse pure certe o addirittura sotto processu! vanche in concorrenza pe’ frecà li P. E penzà che Tulindì adera un’oasi sordi a li cittadini! de pace do’ la jende penzava a lavorà P. Ma guarda ‘mpo’ come adè camonestamente e a vive altrettanto oneLu spì

stamente! Ma stu schifu de situaziò che s’adè creata, come penzi che la putimo rattoppà?! R. Che, come ar solito, te lo dico a modu mia: qui, la situaziò, peggiora ogni jornu a ogni ora e la jende a Tulindì non riesce più a durmì chè un penzieru pocu vellu jie tormenda lu cirvellu quanno po’ ritorna a casa dal terrore vene invasa che jie fa vatte li dendi: de stroà li delinguendi che imperterriti jie sta ogni bene ad arraffà! Perciò dico a chi commanna de no’ sta a spettà la manna prima che su stu paese solo entro quarche mese se non c’è ‘na decisiò scoppi ‘na rivoluziò! R. Ciao Pe’! P. Ciao Renà!

Poccià poco da pìcculi (la frase viene rivolta a qualcuno con l’intenzione di definirlo immaturo: Tu ì pocciato poco da pìcculu) Portà la smàlla (o smàrla) de Natà co lu somàru (in campagna per Natale l’innamorato offriva un dono alla ragazza facendolo portare da un amico (lu somaru) ) Puzza’ più de la mèrda d’un carbignere (equivale ad essere particolarmente permalosi) Quànno a picciù e pollàstri, quànno a grilli (la frase rammenta che a periodi di abbondanza (picciù e pollàstri) seguono periodi di carestia (grilli) ) I “MODI DE DI’” sono tratti dal volume “Mènza faccia de Tulindì” di S. Baroncia e D. Forconi - grafica e stampa 1998.

PRESEPE MADE IN TOLENTINO ALLA CHIESA DI SANT’ANNA DEL VATICANO Il presepe creato da tre artisti tolentinati è rimasto in bella mostra nella chiesa di Sant’Anna del Vaticano fino a pochi giorni fa. Lunghe file di fedeli si sono formate per ammirare il presepe made in Tolentino benedetto lo scorso 26 dicembre dal cardinale Angelo Comastri. Colpisce la cura di ogni singolo dettaglio realizzato usando materiali a basso costo, assemblati e disposti con maestria e fantasia tali da far rivivere la vera essenza della natività. I tre artisti tolentinati, Mariano Pianpiani, Alberto Taborro e Sandro Brillarelli, per creare il presepe hanno impiegato circa tre mesi facendo grandi sacrifici, tutte le sere dopo cena, nella falegnameria di Duilio Battellini in via Rossini. E’ dal 2007 che il gruppo ogni anno realizza il presepe per la chiesa di Sant’Anna del Vaticano. All’epoca l’iniziativa fu avviata da Mariano Pianpiani e da Antonio Angelletti, scomparso qualche anno fa, artefice in passato anche del mega presepe del complesso monumentale della basilica di San Nicola.

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