Multiradio Press News aprile 2016

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di Carla Passacantando

Segnalazioni di persone e movimenti sospetti ora passano numerosi per la caserma dei carabinieri di Tolentino. Sono molte, in questi ultimi tempi, le telefonate dei cittadini in caserma per comunicare movimenti strani di auto, di individui mai notati prima vicino alle abitazioni o che suonano ai campanelli delle case presentandosi con ogni possibile scusa ad anziani indifesi pur di entrare. Dopo l’ondata di furti dell’ultimo periodo e le truffe c’è un’alta attenzione alla sicurezza dei tolentinati. Con il maggiore Cosimo Lamusta, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, che abbiamo raggiunto in caserma, cerchiamo di capire qual è la situazione in termini di sicurezza sulla città.

editoriale

di Carla Passacantando

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Tante le novità, in questi ultimi giorni, che stanno digerendo i tolentinati. E’ stato avviato, con la massima urgenza, l’iter della fusione per incorporazione del comune di Camporotondo di Fiastrone con quello di Tolentino, operazione per la quale non c’è stata neanche un’assemblea pubblica in città. E’ stato poi approvato il nuovo piano parcheggi che ha provocato una spaccatura nella maggioranza, ma anche nella città. A sorpresa Mauro Sclavi in assise consiliare ha votato contro il progetto e la risposta del sindaco Giuseppe Pezzanesi non si è fatta attendere. Al cugino ha chiesto, infatti, di rassegnare le dimissioni. Sarà facile far digerire al tolentinate la modifica, quella cioè di mettere tutti i parcheggi a pagamento e vincolarli per 25 anni?. Ciò sta facendo infuriare i cittadini. Era necessaria una maggiore informazione e coinvolgimento dei cittadini per un’ampia partecipazione democratica prima dell’approvazione del nuovo piano parcheggi che è avvenuta a pochi giorni, salvo sorprese dell’ultimo momento, dall’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti con le nuove normative volute da Cantone. E’ certo che a riguardo non ne facciamo una questione politica, ma di buon senso. Ci sorprende molto il fatto che un simile progetto sia stato approvato ad un anno di distanza dalle elezioni amministrative. Saranno comunque i cittadini a giudicare alle urne. Per tutte queste considerazioni abbiamo voluto affrontare attraverso Multiradio Press News le diverse novità in modo da illustrare i cambiamenti che si dovranno attuare dopo le ultime decisioni varate in assise consiliare. Auguriamo a tutti una buona lettura. MPN aprile 2016

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Anno X n. 3 - aprile 2016 - numero chiuso in redazione il 14/4/2016 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

SICUREZZA: alta l’attenzione dei cittadini, aumentano le segnalazioni I CONSIGLI DEL MAGGIORE COSIMO LAMUSTA


Il maggiore Cosimo Lamusta da anni vive a Tolentino, da quando ha assunto la veste di comandante della Compagnia, ma è originario di Manduria in provincia di Taranto. Si è arruolato nell’Arma dei carabinieri nel 1978, ha conseguito due lauree, in “Scienze dell’ amministrazione” e “Scienze della sicurezza” ed ha frequentato tanti corsi per la formazione professionale. Molte le onorificenze e benemerenze acquisite tra le quali di “Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica”; la “Croce d’oro per anzianità di servizio”, “Medaglia d’oro al merito di lungo comando”, la “Medaglia mauriziana” per aver compiuto dieci lustri di carriera militare altamente meritevole, “Medaglia di bronzo al merito della Croce rossa italiana” da parte della Presidenza del consiglio per aver partecipato alle operazioni di soccorso in occasione del terremoto dell’Abruzzo e ad altri grandi eventi. ...segue dalla prima

Ci sono furti quasi ogni giorno nel nostro territorio. Alta è la preoccupazione tra i cittadini. Cosa ne pensa? “Il maggiore allarme che si è creato è determinato dalla concentrazione dei reati. In alcuni giorni ci sono stati dei raid con più furti e ciò ha generato una consistente e giustificata preoccupazione. Sul piano quantitativo possiamo dire che il numero dei furti messi a segno è rimasto invariato, anzi, rispetto lo scorso anno sono un po’ diminuiti. Una volta poi venivano commessi in diverse fasce orarie della giornata, mentre ora i ladri essendo pendolari del furto arrivano, colpiscono, fanno il raid e spariscono. Abbiamo la certezza che giungono, il più delle volte, con auto rubate e ciò lo abbiamo accertato sventando dei furti. E la difficoltà di catturarli sta nel fatto che sono spregiudicati, non si fermano davanti a nulla e non hanno timore della presenza delle pattuglie. I recenti furti commessi non sono su commissione perché i ladri hanno preso di mira abitazioni di famiglie semplici e non case di gente facoltosa. Se ci fosse il basista i malviventi riceverebbero informazioni più precise e di conseguenza il loro bottino sarebbe più proficuo. Non possiamo affermare che gli autori dei furti siano principalmente stranieri”. Cosa sta facendo la Compagnia dei carabinieri per arginare il dilagare del fenomeno furti? “Nell’ambito del comprensorio della compagnia, composto da 18 comuni, si punta sull’attività di prevenzione con una presenza sul territorio più massiccia di pattuglie ed allo stesso tempo vengono attuati tutti gli altri servizi ed indagini volti ad identificare o sorprendere sul fatto i delinquenti. Ecco, allora, che sono aumentati i servizi esterni dei carabinieri. Carabinieri che non si sottraggono ad un maggiore sacrificio pur di assicurare più tranquillità ai cittadini. Le pattuglie sono più di una nella notte nel territorio. Sul piano preventivo stiamo impiegando il massimo delle risorse che abbiamo a disposizione distribuendole sul territorio in maniera costante o concentrando la maggior parte delle forze in situazioni particolari in modo da poter dare rassicurazioni ai cittadini e fare terra bruciata attorno agli autori dei furti. Non ci sono,

comunque, solo i furti da ostacolare; tante sono le situazioni di illegalità, anche più gravi, che devono essere affrontate e risolte, al pari di quelle, anche di carattere privato, che toccano il cittadino e che spesso sfociano in reati. La nostra maggiore presenza sul territorio e la disponibilità devono condurre ad una più alta sensibilizzazione del cittadino. Ora arrivano dai tolentinati molte più segnalazioni anomale durante il giorno. E ciò ci sta molto aiutando. La paura del furto ha condotto il cittadino ad essere più attento e curioso. Alcune segnalazioni hanno evitato diversi furti. Siamo anche in stretto collegamento con i comandi dell’Arma delle regioni vicine. Qualche risultato anche se non visibile qui, non riguardante direttamente la nostra realtà, si sta ottenendo altrove grazie anche al lavoro dei carabinieri di Tolentino. Per contrastare il fenomeno dei furti stiamo lavorando pure con il comune per il progetto del controllo del vicinato”. Il progetto Controllo del vicinato verrà avviato? “Per ora si è tenuto un incontro con i responsabili della Prefettura di Macerata e i Consigli di quartiere e contrada. Si inizierà una serie di riunioni che coprono l’intero territorio della città. Si individueranno i referenti. La collaborazione dei cittadini è fondamentale, ne valuteremo poi l’efficacia”. E scende in campo anche il maggiore, recentemente ha arrestato un ladro. “Ad avvertire per primo i problemi di sicurezza del territorio è il comandante della compagnia, così quando c’è bisogno il maggiore è il primo a scendere in campo, come ho fatto recentemente. Quel pomeriggio mi è arrivata sul telefonino una segnalazione di uno sconosciuto che aveva scavalcato la recinzione di una villetta in viale Vittorio Veneto, così sono arrivato per primo sul posto senza perdere tempo. Il ladro accortosi della nostra presenza si era nascosto in uno sgabuzzino della casa. La ricerca non era facile, il malvivente poteva sfuggirci, ma l’abbiamo arrestato”. Il cittadino per una maggiore sicurezza cosa dovrebbe fare? “Rimanendo in tema di furti in abitazioni commessi durante la giornata, per evitarli o quantomeno per rendere più difficoltosa l’impresa ai

ladri ed aumentare la probabilità di essere scoperti, si dovrebbero chiudere bene porte e finestre e dotarle di un migliore sistema di serraggio. Ottima sarebbe la presenza di cani di piccola taglia in casa perché è un allarme. Importante è anche accendere le luci così si fa notare la presenza di persone in casa. Qualche problema c’è se ci si imbatte con il ladro perché può sorgere qualche scontro, ma su questo aspetto non abbiamo nessun dato che ci possa ricondurre a furti commessi con armi o con violenza nel nostro territorio. E’ ovvio che è importante installare l’allarme per chi se lo può permettere, come del resto quello di non lasciare soldi o altri oggetti preziosi in casa. Se i ladri cominciano a non trovare nulla di valore, potrebbero abbandonare quel genere di reato e, si spererebbe, anche di vita”. Ultimamente in città c’è stata anche qualche truffa, poche invece sono state le rapine. “Sono sporadiche le truffe nel nostro territorio ed in qualche caso le abbiamo scoperte.

Le rapine, fortunatamente, sono diminuite da diversi anni, anche grazie alla più incisiva attività di prevenzione. Riguardo le truffe ai danni di anziani, consiglio a questi di non aprire la porta a nessuno, di non riferire ad estranei notizie riguardanti la propria famiglia. Insisto affinché chiamino immediatamente il 112 quando alla porta bussano estranei o in presenza di qualsiasi situazione sospetta, come ad esempio quando si ricevono telefonate da finti carabinieri, poliziotti, avvocati, che parlano di un familiare incappato in qualche inconveniente. Questo ci aiuterebbe anche nel controllo delle persone. In merito stiamo portando avanti una campagna di informazione con volantini e locandine nei bar ed in luoghi pubblici frequentati da persone anziane e non. L’anziano dovrebbe tenere una copia del volantino vicino al citofono di casa ed un’altra di fianco al telefono”.

Il maggiore Lamusta con il già vice comandante generale dell’Arma Ugo Zottin

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Analizziamo con il Dott. Paolo Pasquali odontoiatra, come la prevenzione della carie non dipende solo e sempre da una buona igiene orale domiciliare ma anche da corrette scelte alimentari le quali possiamo ridurre il rischio di carie e problemi parodontali. Dopo ogni pasto i residui alimentari vanno a formare la cosiddetta placca che insieme al maggior sviluppo di batteri, liberando dei radicali acidi rendono l’ambiente particolarmente acido e dissolvono lo smalto dentale dando inizio alla formazione di carie. E’ possibile limitare la formazione di carie seguendo alcuni consigli per un’alimentazione corretta. Uno studio di una delle maggiori università italiane (Università degli Studi di Milano) ha ideato un poster che indica l’indice di cariogenicità degli alimenti e ne è scaturita la cosiddetta PIRAMIDE ODONTO-ALIMENTARE.

Ma se analizziamo la “PIRAMIDE ODONTO-ALIMENTARE” ci accorgiamo che per molti alimenti coincide con la PIRAMIDE ALIMENTARE della dieta Mediterranea moderna, realizzata dall’ex INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) nel 2009. La piramide alimentare, come ci fa notare la Dott.ssa Ilaria Peretti, dietista dello Studio Medico Citymed, è uno valido strumento, rivolto a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che tiene conto di 4 indicazioni importanti e significative: l’attività fisica; la convivialità; la stagionalità degli alimenti e l’utilizzo di prodotti locali. Indica, inoltre, le frequenze di consumo dei vari gruppi alimentari e la buona abitudine di bere acqua. Seguendo questi semplici suggerimenti si possono prevenire l’obesità, le malattie cardiovascolari, le dislipidemie, alcuni tumori e altre patologie la cui insorgenza è legata a errate scelte alimentari. Pertanto seguendo una dieta che rispetti le indicazioni della piramide alimentare e della piramide odonto-alimentare, possiamo con il minimo sforzo e sacrificio, ottenere la salute e benessere per il nostro fisico e per i nostri denti.


Insoliti Noti Enzo Calcaterra

Tolentino sul divano Per associazione di idee, la parola psicanalista evoca in molti una scena in cui si vede un medico seduto con vicino un paziente, disteso sul divano, che risponde alle sue domande. Se poi ci soffermiamo su quel capo di arredamento (che Freud adottò e il suo allievo Jung preferì presto accantonare), va ricordato che aveva la funzione di agevolare il contatto col mondo dei ricordi, dei sogni e dell’ immaginazione. Insomma, raccontarsi meglio a fini terapeutici. Più di un secolo fa, primo e finora unico, un tolentinate volle addirittura strafare. Non si accontentò, infatti, di un solo paziente. Almeno virtualmente, tentò di rendere tutti i suoi concittadini oggetto di analisi, allo scopo di studiarne umori, pulsioni, caratteristiche comuni. In breve, formularne una descrizione scientifica attraverso la psiche collettiva. Era uno studioso di spessore, tutt’ altro che distante dalle vicende storiche del tempo e dalle novità che la società di massa stava introducendo anche nella piccola realtà geografica da cui proveniva. Con tanto di nome e cognome: Vitale Vitali. Vitali nacque a Tolentino nel 1856 da famiglia benestante. Dopo gli studi classici si laureò alla Facoltà di Scienze Naturali di Firenze. Per due anni fu praticante nel gabinetto di Antropologia di Paolo Mantegazza (1831-1910). Singolare quanto multiforme e anticonformista figura di scienziato, questi non poteva rappresentare modello migliore di modernità e audacia intellettuale. Medico, etnologo, antropologo, esploratore, politico, docente, conferenziere, autore di opere narrative, saggi, testi di divulgazione scientifica, seguace di Darwin, fondò la prima Società italiana di Antropologia. Con alcune opere di sessuologia destinate al grande pubblico, suscitò uno scandalo pari all’ interesse che accompagnava ogni suo lavoro. Per ritornare a Vitali, la sua formazione ebbe dunque radici nei nuovi saperi, nell’ attenzione crescente per la società tra fine ‘800 e inizi ‘900, nell’ aspirazione diffusa a fare della scienza uno strumento utile ad affrontare i problemi del mondo contemporaneo. Il Nostro s’ impegnò in particolare nelle questioni educative come teorico e attivo sperimentatore. Scrisse una gran mole di saggi, studi, manuali didattici. Insegnò nei licei di Siracusa, Faenza, Forlì. Pubblicò

articoli sulle riviste nazionali più prestigiose. Chiuse la sua carriera come rettore al liceo di Correggio e morì a Chiavari nel 1905. Soprattutto negli anni giovanili, si dedicò anche all’ impegno politico nella città natìa. Lo fece da studioso tutt’ altro che distante dagli eventi che coinvolgevano Tolentino in uno dei suoi periodi più fecondi, caratterizzato da vistosi cambiamenti sociali, ideologicopolitici, economici. La sua azione si espresse soprattutto con articoli

temente politica, cultura ed educazione; l’ esigenza di rendere sempre più consapevoli i ceti subalterni su possibilità e obiettivi; l’ urgenza di distinguere tra gli interessi di parte e quelli della collettività cittadina negli schieramenti politici allora in via di formazione. Per approfondire meglio questa analisi, Vitali pensò di occuparsi dell’ identità dei suoi concittadini. Nel 1900 pubblicò La psiche tolentinate, un opuscolo di appena 47 pagine.

sul «Giordano Bruno», giornale locale di ispirazione libertaria, progressista e anticlericale. Più che un intellettuale prestato alla politica, Vitali si sentiva uno scienziato interessato a studiare con propri metodi quel mondo in fermento per incidere concretamente su una società in rapida trasformazione a cavallo di due secoli. In altri termini, tracciarne con pragmatismo una diagnosi e formulare terapie corrette per intervenire con efficacia su eventi in costante evoluzione. Nei suoi scritti i giudizi sono sempre puntuali, diretti, sia nel valutare i mezzi, sia nell’ indicare con lucidità fini e interessi comuni. Tra questi, la necessità di collegare costan-

Da lui venne definito più modestamente «Nota», ma c’ è molto di più e di interessante per chi voglia sfogliarlo anche oggi. Dato lo spazio, ci limiteremo a ricordare alcuni punti dello scritto che ci riguardano. Risalendo alle antiche origini dei tolentinati dalla «romanità latina», l’ autore rintraccia alcune caratteristiche psico-sociologiche giunte fino a lui. Due, in particolare. L’ amore e la passione per la vita politica, capaci di trasformare l’ apatìa individuale in energie collettive. Non di rado, annota, questa passione è spinta all’ estremo. Un secondo tratto della psiche tolentinate sembra essere quello dell’ esagerare in tutto: opinioni, discorsi, gesti, contese tra idee Chissà perché, poi. 4

opposte, manifestazioni pubbliche. Inoltre, la religiosità è vissuta piuttosto come esperienza di coesione civica, adesione spontanea a valori e culti condivisi. Un esempio per tutti. I cittadini dimostrano da secoli un attaccamento trasversale ed esclusivo per San Nicola, a prescindere da condizioni sociali o diversità ideologiche. Infine, si riscontra un evidente rispetto e onore per i cittadini illustri del passato, soprattutto per le loro opere. E’ un identikit di 115 anni fa in cui si ritrova molto di quelli che furono per lungo tempo i nostri antenati, poco o nulla di ciò che noi posteri siamo attualmente. Ma un elemento importante sfuggì perfino a uno studioso attento e competente come Vitali. Nel 1903, in un saggio dal titolo Demo psicologia umbro-picena, Emilio Bocci (non tolentinate), nel definire Tolentino «città industriale (…) cui è riservato senza dubbio un bell’ avvenire», ne attribuì il motivo a un talento semplice quanto evidente: «Qui, meno che altrove, le persone hanno quell’ aria da bachi che si svegliano da una dormita». E’ proprio questo il punto. Vitali non seppe (o non volle?) cogliere il nocciolo della questione, la vera chiave di volta di tutta la psiche tolentinate, la filigrana della sua storia che era sotto gli occhi di tutti da tempo. A parte il merito di aver provato ad elaborare un profilo scientifico di questa sorprendente cittadina, trascurò nella sua analisi un connotato tutt’ altro che trascurabile. Già allora, Tolentino non si sentiva affatto tagliata per attardarsi su canapè, sofà, giacigli di alcun genere. Virtuali e no. Ormai da decenni badava invece a inseguire, talvolta anticipare con lungimiranza il progresso, a progettare il futuro, a tradurre quotidianamente le idee in opere, imprese, innovazioni. Tantomeno il Nostro (in questo caso, ampiamente giustificato) poteva prevedere che i tolentinati avrebbero preferito, in tempi recenti, confezionare ad arte e vendere con profitto divani, piuttosto che adagiarvisi per raccontarvi i fatti loro. Anche se oggidì sembrano sempre più propensi a farlo davanti ad un computer. Magari accontentandosi di qualche gratificante «mi piace» arrivato non importa da dove né da chi.


FUSIONE TOLENTINO - CAMPOROTONDO: DISCO VERDE a maggio il consiglio comunale si riunira’ per il referendum Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Unanimità in Consiglio comunale per le modifiche allo statuto in vista della fusione per incorporazione del comune di Camporotondo di Fiastrone in quello di Tolentino, ma il Pd e Movimento 5 Stelle dettano al sindaco Giuseppe Pezzanesi le condizioni per accogliere il referendum. E’ stato così avviato l’iter per la fusione: l’aggiornamento della carta costituzionale municipale apre le porte al referendum. Nei giorni scorsi il Consiglio comunale, dopo l’irregolarità sollevata nell’assise precedente, si è riunito per aggiornare lo statuto comunale accogliendo le novità introdotte dalle leggi nazionali e regionali in materia di referendum e i suggerimenti proposti dai consiglieri. E nel corso dell’assise sono stati infatti votati all’unanimità gli emendamenti firmati congiuntamente dal Pd con il capogruppo Bruno Prugni e dal Movimento 5 Stelle Gian Mario Mercorelli. Il nuovo statuto entrerà in vigore dopo un mese della sua pubblicazione e pertanto dal prossimo maggio. Solo da allora il sindaco Pezzanesi potrà inserire all’ordine del giorno del Consiglio comunale la proposta di indizione del referendum. Ecco, allora, che il mese di aprile sarà utile, come riferito dal sindaco e dai consiglieri di minoranza, per un confronto nella città sui

contenuti della proposta referendaria, ovvero sui vantaggi e le opportunità dell’eventuale incorporazione tra i due comuni. Il Pd ha votato la proposta a condizione che vengano affrontati alcuni temi con il Consiglio comunale nel corrente mese per trovare le soluzioni. “Siamo favorevoli alla fusione. Il processo di aggregazione più naturale e giusto – ha detto durante l’assise Francesco Comi, Pd - dovrebbe essere quello tra piccoli comuni contigui, con omogeneità di territorio, di servizi e bisogni. Nel nostro caso, il processo di aggregazione più opportuno e utile dovrebbe pertanto essere quello tra Caldarola, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Cessapalombo, Camporotondo. Questa proposta però non è matura. Dai comuni limitrofi arrivano segnali di disponibilità, ma siamo ancora lontani da un reale processo di aggregazione. Prevalgono diffidenze e conservatorismi. Certamente nei prossimi giorni approfondiremo questo tema confrontandoci con tutti loro. Il sindaco del comune di Camporotondo ha avuto il merito di passare dalle buone intenzioni ai fatti ed avanzare una proposta concreta di aggregazione lamentando che gli altri comuni sono fermi e per nulla intenzionati ad aggregarsi. Se i comuni limitrofi, Caldarola, Belforte, Cessapalombo, Serrapetrona, volessero presentare in questo mese una proposta seria di fusione noi sosterremo la loro

iniziativa. Se al contrario questa volontà non emergerà non potremo non valutare seriamente la proposta di incorporazione di Camporotondo in quello di Tolentino considerato che il governo premia con risorse concrete e limitate nel tempo i comuni che hanno il coraggio di promuovere processi di fusione. La proposta di incorporazione di Camporotondo ci viene offerta e motivata solo ed esclusivamente con argomentazioni di natura economico finanziaria. Ovvero con la prospettiva di poter attingere a circa 2 milioni di euro annui. Mancano ancora all’appello alcuni elementi essenziali: un progetto di riorganizzazione comune di alcuni servizi essenziali, sociali, scolastici, demografici, trasporto, tributari, che dovremo estendere agli eventuali futuri nuovi cittadini; i costi reali di tale riorganizzazione; i progetti cui finalizzare le risorse che potrebbero arrivare a Tolentino dal prossimo anno”. Le risorse che ricaveremo non vanno sprecate per fare campagna elettorale da gennaio a giugno, ma vincolate a progetti strategici per la città. Una fase questa che per Mercorelli doveva avvenire prima della fusione. “Per ora non ci sono documenti che raccontano i vantaggi – ha aggiunto il capogruppo del M5s – riguardo ad esempio al servizio trasporto pubblico vorrei sapere quando si risparmia con l’arrivo dei seicento cittadini di Camporotondo”. Il sindaco Pez-

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zanesi ha affermato di essere soddisfatto per l’esito del Consiglio comunale. “Abbiamo fatto la fusione – ha dichiarato – non per i soldi che arriveranno, ma perché sono legato ai cittadini di Camporotondo di Fiastrone con la famiglia. I piccoli quattro comuni per ora non hanno intenzione di fondersi. I soldi che arriveranno con la fusione verranno destinati alla detassazione ed al sociale”. Alcuni giorni prima del Consiglio comunale si era riunita la Commissione affari istituzionali convocata per vagliare, riguardo la fusione per incorporazione tra Tolentino e Camporotondo di Fiastrone, le iniziative da intraprendere per uniformare il nuovo regolamento sulle proposte di iniziativa popolare allo statuto comunale ed a quello della normativa regionale secondo le disposizioni di legge. Il tutto in seguito al rinvio del penultimo Consiglio comunale che doveva approvare la modifica del regolamento in tema di referendum e l’indizione della consultazione per lasciare ai cittadini l’ultima parola per la fusione per incorporazione. Nel corso di tale assise era emerso che l’approvazione sarebbe stata irregolare se prima non si fosse modificato anche lo statuto comunale. A sollevare la questione erano stati il consigliere Mercorelli e poi quelli del Pd. Si sono così allungati i tempi per la fusione per incorporazione del comune di Camporotondo di Fiastrone in quello di Tolentino.


CARO PARCHEGGI IN CITTA’: VARATO IL NUOVO PIANO SISTEMAZIONE DI VIALE MATTEOTTI, VERRANNO ABBATTUTI 20 TIGLI di Carla Passacantando

La città avrà un nuovo piano parcheggi, progetto nell’ambito del quale è anche prevista la sistemazione di alcune piazze e vie del centro storico con conseguente abbattimento di venti tigli in viale Matteotti. Ed a gestire le soste non sarà più l’Assm, ma un privato. Che sia la scelta giusta? Tante le critiche a riguardo. Sta di fatto che in passato a gestirle era la Sis, Segnaletica industriale stradale di Perugia, e poi si è visto come è andata a finire. Il comune all’epoca fece di tutto per interrompere quel rapporto per “riavere” i parcheggi ed assicurò ai cittadini, tramite il Coordinamento consigli di quartiere e contrada, che i tre parcheggi di cintura sarebbero rimasti liberi. Ora il comune fa un bando di gara per la gestione di tutte le soste di Tolentino con una concessione per 25 anni, prevedendo al suo interno lavori per oltre 2milioni di euro e la salvaguardia dei posti di lavoro degli attuali addetti al controllo e l’eventuale assunzione di altro personale necessario al buon funzionamento delle strutture di sosta. Ma 25 anni non sono troppi? Chi vivrà vedrà. E’ questo uno dei tanti interrogativi che si pongono i cittadini dopo essere venuti a conoscenza del progetto. L’Ufficio tecnico ha provveduto a stilare una progettazione preliminare che indica alcune importanti linee guida che dovranno essere seguite dall’impresa aggiudicataria del bando e che prevedono diversi nuovi interventi non solo sui parcheggi, ma anche su alcune piazze e vie. Per il parcheggio di via Filzi è stata proposta una nuova riorganizzazione degli spazi ed un ampliamento che sarà poco impattante, realizzando anche una nuova rampa più agevole per l’uscita delle auto. Il parcheggio di via Matteotti sarà completamente ristrutturato e verranno ridisegnati tutti gli spazi di sosta. Nel piano superiore, in accordo con la Provincia di Macerata che contribuirà al finanziamento dell’opera, verrà realizzata la nuova palestra

a servizio degli istituti superiori che saranno facilmente collegati con un nuovo percorso pedonale. La palestra sarà realizzata utilizzando legno e sarà a disposizione non solo degli studenti, ma anche delle associazioni cittadine. Restyling pure per viale Matteotti con la messa in sicurezza dell’asse viario, la sistemazione del tratto di marciapiede danneggiato, la leggera riduzione degli ampi marciapiedi per ripristinare il doppio senso di marcia. Verranno mantenuti i parcheggi laterali al viale e sarà installato un nuovo impianto di illuminazione pubblica. Verranno abbattuti venti tigli alcuni dei quali saranno sostituiti con altri in seguito a perizie sullo stato di salute degli alberi per questioni di pubblica sicurezza. Sull’abbattimento delle piante lungo il viale si è aperta un’ampia discussione e sui social network è nato un apposito gruppo “I tigli di viale Matteotti” dove molti cittadini hanno espresso contrarietà a qualsiasi decisione di abbattimento delle piante tranne in casi di pericolosità. Oltre tutto alcuni di loro criticano il modo come negli anni sono stati potati quei tigli. Se l’operazione non viene svolta nel migliore dei modi può capitare che gli alberi si ammalino. Ecco allora che la gestione della manutenzione del verde deve essere affidata dal comune ad una impresa specializzata. Nell’ambito del nuovo progetto verrà realizzato anche un nuovo parcheggio a raso nell’area di fianco alla concattedrale di San Catervo con accesso da metà viale Battisti, l’attuale ingresso verrà riservato al seminario vescovile. In piazza della Libertà verrà tolta la possibilità di parcheggiare. Verranno realizzati, per favorire la sosta temporanea a maggior sostegno delle attività esistenti, circa nove stalli di sosta a spina di pesce nel lato più lungo della stessa piazza, tra corso Garibaldi e via Roma, indietreggiando le catenelle che delimitano lo spazio pedonale. Il parcheggio Foro Boario verrà sistemato e l’Amministrazione comu-

nale auspica per il futuro, il reperimento di fondi, anche europei per la realizzazione di un ascensore o di una rampa meccanizzata che faciliti l’accesso soprattutto dei turisti e pellegrini alla Basilica di San Nicola e quindi al centro. Prevista la sistemazione dei marciapiedi e della sede stradale del primo tratto di via Filelfo, eliminando i diversi avvallamenti. Nuovo look per piazza Mauruzi. Verrà sistemata tutta l’area prevedendo l’utilizzo di due materiali diversi per definire, anche visivamente, gli spazi relazionali e quelli per il traffico veicolare. In particolare verranno realizzate delle pedane in un materiale innovativo simile al legno che, oltre a garantire la sicurezza dalla vicina sede stradale, che sarà ad un livello più basso, potranno agevolare la

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sosta la socializzazione nonché le attività commerciali e l’organizzazione di iniziative ricreative e spettacoli. Per quanto riguarda i parcheggi la prima mezz’ora sarà gratuita in tutti gli stalli di sosta e le tariffe orarie varieranno, in base alla zona, da un minimo di 50 centesimi ad un massimo di 1 euro e 20. I residenti nel centro storico avranno un abbonamento gratuito per la prima auto e pagheranno tariffe agevolate per le altre auto possedute, 200 euro annui o 20 euro mensili. Previsti abbonamenti agevolati anche per commercianti e professionisti che operano all’interno del centro. Con l’intento di dare avvio al complesso piano la Giunta municipale ha approvato: il progetto preliminare dei lavori di consolidamento con


palificata di tratto di viale Matteotti ammontante a 223.000 euro; di riqualificazione di piazza Mauruzi e del tratto di via Filelfo per 364,600 euro; di riqualificazione di viale Matteotti per 638.542,19 euro; di ampliamento del parcheggio di via Filzi per 868.000 euro; di riqualificazione dell’area adiacente alla concattedrale di San Catervo da destinare a parcheggio pubblico per 291.456,12 euro. Con delibera di Giunta municipale, inoltre, è stata istituita, ai sensi dell’art. 7 comma 9 del D.Lgs. 285/92 del Codice della strada, la zona di Particolare Rilevanza Urbanistica del comune ove si ravvisano esigenze e condizioni particolari di traffico. E ciò è stato fatto per consentire l’aumento del numero dei

parcheggi a pagamento. L’atto di indirizzo per la riorganizzazione della viabilità e della sosta nel centro storico e nelle aree limitrofe ai fini dell’incremento del numero di parcheggi è stato oggetto dell’ultimo consiglio comunale. Al termine dell’assise consiliare, caratterizzata da velenosi interventi e slide, la maggioranza ha approvato il progetto ed a sorpresa si è espresso con voto contrario, prendendo così le distanze dagli alleati, il presidente del consiglio comunale, Mauro Sclavi. Contrari anche i consiglieri di minoranza di M5s e Pd. Ora il sindaco Giuseppe Pezzanesi chiede le dimissioni del cugino Mauro Sclavi, presidente del Consiglio Comunale.

SCONTRO NELLA MAGGIORANZA

Dopo il voto contrario di Mauro Sclavi al progetto il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha inviato un camunicato stampa. “Fai del bene e dimenticalo è un antico proverbio - si legge nella nota del primo cittadino - che descrive in maniera appropriata i sentimenti che provo in queste ore, analizzando l’ultima seduta del Consiglio comunale e le dichiarazioni di certi esponenti di spicco di questa Amministrazione che ormai mi onoro di guidare da quattro anni. Al di là del fatto che non sempre si può essere d’accordo e che quindi in maniera democratica e libera un consigliere può anche votare contro una proposta dell’Amministrazione comunale, quello che mi lascia davvero stupefatto e amareggiato sono alcune dichiarazioni che fanno riferimento alla “dignità”. Bene, io personalmente, e tutta la Giunta e tutti i consiglieri di maggioranza abbiamo perfettamente in testa il significato morale di questa parola e lo abbiamo dimostrato sostenendo l’elezione di Mauro Sclavi, indi-

candolo ai nostri sostenitori, e successivamente preponendolo come Presidente del Consiglio comunale della nostra città. Scelta che abbiamo sempre difeso anche quando lo stesso Sclavi è stato tacciato dalla Minoranza di inadeguatezza, faziosità e scarsa attenzione ai lavori consiliari. Allora se si fa riferimento alla “dignità” forse per coerenza per rispetto alla stessa, Sclavi farebbe meglio a dimettersi visto che, da quanto ci sembra di capire, non si riconosce più nelle scelte che questa Amministrazione con coraggio e lungimiranza sta concretizzando. Qui non è questione di fare facile populismo affermando che sono tempi difficili e che non si può sempre mettere mano al portafoglio dei cittadini. Al contrario, bisogna immaginare e iniziare a costruire una nuova Città che guardi al futuro con ottimismo, che sia in grado di porsi, sempre più come riferimento delle altre realtà territoriali, che non ha paura di nuove sfide con lo scopo di migliorare la propria vivibilità e soprattutto che vuole nuovamente creare occasioni di sviluppo, magari partendo da un rilancio, anche strutturale, del proprio centro storico.Per questi motivi noi continueremo a lavorare e come sempre saranno i cittadini a giudicare. A qualcun altro lasciamo fare un esame di coscienza e lo lasciamo riflettere sul reale significato della parola “dignità”. Per il resto le chiacchiere stanno a zero!”

E non si è fatta attendere la risposta di Mauro Sclavi. “Dopo il comunicato di Giuseppe Pezzanesi ho cercato di contattarlo personalmente - si legge nella nota di Sclavi - per farlo tornare a più miti consigli, ma essendo stato un tentativo inutile mi trovo costretto ad intervenire per raccontare i fatti in modo che i cittadini possano farsi un’idea di come sono andate le cose. Prima di tutto, mi preme ringraziare le tantissime persone che mi hanno manifestato affetto, vicinanza e comprensione sia pubblicamente che privatamente: non posso nascondere che la cosa mi riempie di orgoglio perché evidentemente il messaggio che volevo trasmettere alla città è stato percepito correttamente e con esso il mio pensiero. Ma andiamo ai fatti. I consiglieri comunali di maggioranza sono stati portati a conoscenza del piano parcheggi il 2 marzo con una riunione convocata dal sindaco. Fin da subito ho espresso le mie perplessità in merito al piano così come ci veniva presentato. Il 23 marzo, dopo una intensa trattativa personale con il sindaco che non ha portato ad alcun risultato concreto, ho portato a conoscenza dei consiglieri comunali la mia totale contrarietà al piano parcheggi che ritengo vessatorio verso

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i cittadini, anche per la durata di 25 anni che appare incongrua. In quella data, di fronte al sindaco, agli assessori e a tutti i consiglieri comunali di maggioranza ho manifestato la mia volontà a rimettere il mandato sia da presidente del consiglio comunale che da consigliere, qualora la mia posizione avesse potuto in qualche modo creare problemi all’amministrazione. Tutti i consiglieri comunali hanno manifestamente rifiutato la mia disponibilità a dimettermi. Se loro avessero voluto, già in quel momento mi sarei dimesso per non alimentare polemiche e discussioni pretestuose e li ringrazio per quello che ritengo un attestato di stima. Nella riunione preconsiliare dell’8 aprile, alla presenza anche della segretaria personale del sindaco, ho ribadito ancora una volta la mia totale e completa disponibilità a rimettere il mandato. Tuttavia, nonostante avessi confermato che avrei votato contro il piano parcheggi e avrei esternato il mio pensiero tramite la dichiarazione di voto, cosa che puntualmente e coerentemente ho fatto in consiglio comunale, i consiglieri hanno ribadito la loro contrarietà alle mie dimissioni. Resto basito di fronte alle parole del sindaco che era ben a conoscenza di tutti questi passaggi e della mia posizione contraria a quello che continuo a ritenere un piano parcheggi che andrà a colpire le tasche dei cittadini in un momento economico difficilissimo per tante famiglie. Inoltre, mi risulta che, ancora una volta, il sindaco, in quella totale autonomia che conferma quattro anni di perfetta solitudine, abbia redatto il comunicato stampa senza consultare o portarne a conoscenza nessun consigliere comunale. Tanto dovevo ai Cittadini di Tolentino per l’amore di verità e giustizia che da sempre caratterizzano il mio operato”.


SPAZIO AUTOGESTITO gratuito

UN PIANO PARCHEGGI VERGOGNOSO: grazie a Pezzanesi i posti a pagamento passeranno da 500 a 1.500 (+300%) Verrà trasformato in un parcheggio mento: Matteotti, stazione-MarcoCesseranno di essere gra- a pagamento il cortile della Parroc- ni, Ciarapica, Gramsci, l’intero borgo Foro Boario, Cappuccini, XXX tuiti i parcheggi “Filzi”, “Mat- chia San Catervo. Giugno, Filzi, tutta l’area di Porta teotti” e “Foro Boario”, che Le seguenti vie o piazze divente- del Ponte, G. Murat, Flaminia e diverranno a pagamento 24 ranno INTERAMENTE a paga- Delle Cartiere.

ore su 24.

L’intero centro storico diventerà a pagamento dalle 8 alle 20 (eliminata anche la pausa dell’ora di pranzo). Non sarà più possibile parcheggiare (né gratis, né a pagamento) sia in Piazza Mazzini (vicino al parcheggio dell’ex consorzio) che in Piazza Strambi (di fronte all’ex Politeama). La maggioranza consiliare intende affidare la gestione di tutti questi parcheggi ad un soggetto esterno per ben 25 anni. Il bando prevederà dei lavori a carico del concessionario per complessivi 2 milioni di euro. Quando il Sindaco dice che si tratta di opere a favore della città dice una menzogna. In realtà si tratta di un investimento che il concessionario metterà in essere al fine di poter disporre di più spazi a pagamento. I 2 milioni verranno infatti spesi per: - raddoppio del parcheggio Filzi (TUTTO A PAGAMENTO ANCHE DI NOTTE); - sistemazione del cortile di San

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Catervo (TUTTO A PAGAMENTO ANCHE DI NOTTE); - sistemazione del parcheggio Matteotti (TUTTO A PAGAMENTO ANCHE DI NOTTE); - sistemazione di viale Matteotti (TUTTO A PAGAMENTO DALLE 8 ALLE 20); - sistemazione di via Filelfo e piazza Mauruzi con la sistemazione dei parcheggi di Via Roma e Corso Garibaldi (TUTTI A PAGAMENTO DALLE 8 ALLE 20). IL NUOVO GESTORE DEI PARCHEGGI GUADAGNERA’ 800 MILIONI DI EURO OGNI ANNO, PER 25 ANNI! Se per la Giunta Pezzanesi è giusto ampliare il numero dei parcheggi a pagamento, istituendo in concreto un’altra ALTA TASSA a carico dei cittadini - cosa a cui SIAMO FORTEMENTE CONTRARI - quanto meno la gestione degli stessi dovrebbe restare a Tolentino. In favore dei tolentinati dovrebbero essere spesi gli utili provenienti dalla gestione del nuovo folle piano parcheggi. Per questo ritenevamo che l’ASSM potesse occuparsene. Hanno invece scelto qualcuno che viene da fuori e che si porterà via i nostri soldi. FERMI TUTTI, QUESTA E’ UNA RAPINA!!!


SPAZIO AUTOGESTITO gratuito

PARCHEGGI: L’ARROGANZA AL POTERE, LA DIGNITA’ SOTTO LE SCARPE Pensavamo, ormai, di aver visto il peggio. Ci sbagliavamo. L’11 aprile si è tenuto un Consiglio Comunale straordinario per autorizzare la Giunta Comunale ad affidare la gestione delle aree di sosta a pagamento della nostra città a un soggetto privato per un periodo di 25 anni! Il progetto dell’Amministrazione prevede che venga quasi triplicato il numero dei parcheggi “blu” anche tramite la trasformazione dei tre parcheggi coperti “di cintura” (Filzi, Matteotti e Foro Boario) in parcheggi a pagamento per 24 ore al giorno. In cambio della possibilità di incassare i soldi dei Tolentinati per un quarto di secolo, la ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà realizzare una serie di interventi che secondo il Sindaco andranno a “beneficio della collettività”. Siamo così sicuri? E’ chiaro che la sistemazione di viale Matteotti (850.000 euro) è ormai assolutamente necessaria, ma, visti i tempi, rifare la pavimentazione di P.zza Mauruzi (365.000 euro) è così urgente? E ampliare di un piano il parcheggio di V. Filzi (870.000 euro) e spendere 290.000 euro per fare un parcheggio a pagamento a S. Catervo dove un parcheggio c’è già (al limite da asfaltare, ma gratuito), andrà a tutto vantaggio della ditta che li gestirà, altro che dei cittadini! Se a questo aggiungiamo l’aumento delle tariffe per la sosta e l’eliminazione dei parcheggi gratuiti durante la pausa pranzo, chi trarrà beneficio da questo progetto se non i privati

Non sarà mica che il Comune ha fornito all’ASSM il progetto per farselo “bocciare” e avere la scusa per affidarlo ad altri? Anche perché a noi risulta che l’ASSM avesse sviluppato un suo piano per riorganizzare i parcheggi che prevedeva ben altro. E non sarà mica che all’ASSM mancano risorse per gestire i parcheggi perché l’Amministrazione ha fatto gravare sulle sue casse parte del disavanzo di bilancio accumulato nel 2014 facendole acquistare il palazzo dell’ufficio tecnico per più di 1.300.000 euro e conferendole la gestione della piscina che ha già comportato più di 500.000 euro di spese? Come abbiamo già detto, per discutere del piano parcheggi è stato indetto per l’11 aprile un Consiglio Comunale straordinario. Perché tanta fretta? Il 18 aprile entra in vigore il nuovo Codice degli Appalti Pubblici che introduce numerose novità come l’obbligo di dibattito pubblico in caso di opere aventi impatto rilevante, controlli più stringenti sugli appaltatori, procedure più trasparenti e un maggiore coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Sarà un caso? Nel corso della discussione in aula abbiamo chiesto ai Consiglieri di maggioranza un esame di coscienza: soprattutto a quei Consiglieri di cui facciamo fatica a ricordare il tono della voce non avendoli mai sentiti parlare in 4 anni salvo poi vederli alzare la mano al momento di votare. Chi li ha eletti ha conferito loro il mandato di prendere posizione e di portare la loro voce. Votare solo per “fedeltà al re” un

che vinceranno l’appalto? Di sicuro non i Tolentinati che, già tassati al massimo, si troveranno a pagare ancora di più senza nemmeno avere la “consolazione” che i soldi versati vengano utilizzati per offrire loro dei servizi, visto che non finiranno nelle casse del Comune se non in minima parte. A quanto ammonterà questa minima parte? Mistero! Nella delibera votata in Consiglio si parla di canone da versare al Comune da parte della ditta aggiudicataria ma non è specificato a quanto corrisponda! La maggioranza, quindi, ha deciso di affidare ai privati la gestione per 25 anni senza nemmeno sapere quanto ne ricaverà il Comune! Abbiamo provato a chiedere perché non si sia cercato di realizzare lo stesso progetto tramite l’ASSM in modo che i soldi dei cittadini rimanessero ai cittadini. Secondo il Sindaco la nostra municipalizzata ora non è in grado di affrontare una spesa del genere e, a sostegno di tale tesi, ha prodotto, dopo non poche insistenze da parte nostra, una lettera del 2016 dell’Amministratore Delegato di ASSM ma non abbiamo trovato traccia di decisioni ufficiali del Consiglio di Amministrazione (organo preposto a certe decisioni). Nella lettera si afferma che la municipalizzata ha effettuato uno studio su come ottimizzare la gestione dei parcheggi ma si sostiene che, al momento, non è in grado di realizzarlo. Peccato che lo studio riportato non sia altro che un copia e incolla dello studio commissionato nel 2014 dall’Amministrazione.

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documento che impegnerà le prossime 5 amministrazioni, che affiderà i parcheggi per una generazione a un privato il cui scopo sarà solo fare utili quando un gestore c’è già ed è proprietà dei cittadini, che porterà come unico beneficio reale per noi tutti la sistemazione di un viale ma che garantirà ben altro solo a pochi, è per noi un atto arrogante e irresponsabile. Ovviamente il nostro appello è caduto nel vuoto. Solo il Presidente del Consiglio Comunale Mauro Sclavi ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di opporsi a questo scempio facendo presente che non avrebbe perso la propria dignità votando un atto che costringerà i suoi concittadini a privarsi anche degli ultimi spiccioli rimasti in tasca. Parole che da oggi pesano come macigni sull’Amministrazione e su chi ha votato favorevolmente. In Consiglio abbiamo sentito più volte dire dai banchi della maggioranza la frase “ci assumiamo la responsabilità della scelta che facciamo”. E allora vogliamo concludere elencando i nomi dei membri del Consiglio Comunale che hanno avallato questa scelta: Giuseppe Pezzanesi (NCD), Alessandro Massi Gentiloni Silverj (NCD), Ioseph Fogante (NCD), Giuliana Salvucci (NCD), Carmelo Ceselli (Forza Italia), Henry Gullini (Democrazia Cristiana), Giuseppe Cicconi (Lega Nord), Franco Feliziani (Fratelli d’Italia), Francesco Pio Colosi (Fratelli d’Italia), Antonio Trombetta (Gruppo Misto). A futura memoria.


Riforma della Sanità la ristrutturazione dell’Ospedale di Tolentino

COMUNICARE di Solidea Vitali

La delibera regionale n. 139/2016 ha aggiornato l’evoluzione della ristrutturazione in tema di sanità. Anche se ci sono passaggi da definire, quello che emerge chiaramente è che l’Ospedale Santissimo Salvatore di Tolentino si trasformerà in Ospedale di Comunità. In questo nostro appuntamento, ne parliamo con il Dottor Raul Brambatti, Cardiologo, Specialista Ambulatoriale presso l’Ospedale di Tolentino.

Dottor Brambatti, cosa ne pensa della riorganizzazione del nostro Ospedale? E qual è il punto chiave? - La riforma, così come strutturata, è una condizione da me auspicata da anni, e necessaria per il prestigio del nostro Ospedale. Il concetto che sta alla base è la distinzione tra la Medicina Ospedaliera e la Medicina Territoriale. Sono ambiti diversi, con approcci differenti e servizi mirati al paziente. Una chiara distinzione dei

due ambiti medici offre dei vantaggi, e il nostro Ospedale ne acquista prestigio. Sulla base delle informazioni che possiedo, nella nostra provincia avremo un Ospedale Unico, magari con sedi distaccate, quindi con funzioni di intervento e cura di patologie acute attraverso un’attività superspecialistica e con l’uso di tecnologie avanzate. Questa sarà la soluzione sanitaria ottimale per la malattie acute ad alto impegno specialistico. Un caso di infarto, ad esempio, potrà essere trattato con angioplastica primaria in corso di coronarografia. Dall’altra parte, avremo una medicina territoriale con la sua peculiare importanza. La sua funzione primaria sarà quella della prevenzione territoriale e di assistenza socio-sanitaria. Per il nostro Ospedale è un vantaggio insperato. Avremo un edificio rivalutato e rivitalizzato, e avrà la funzione di vero centro di riferimento, comprendendo non solo Tolentino, ma anche tutti i paesi dell’ex zona territoriale 9. Il nostro ospedale diverrà Ospedale di Comunità , il fulcro della Medicina Territoriale. Come funzionerà esattamente l’Ospedale di Comunità? - Rispetto ad altre esperienze già avviate in Emilia Romagna da alcuni anni, dove hanno una media di 20/30 posti letto, per Tolentino il progetto di riqualificazione è più ambizioso: la previsione è di 40/50 posti letto. Sono previste camere ampie, si parla di 18 metri quadrati, e confortevoli per i pazienti che hanno necessità di muoversi con i mezzi di supporto. Gli operatori stessi sono agevolati nell’u-

tilizzo di mezzi di sollevamento. Credo che questo sia un risultato importante, ed abbia la sua valenza sociosanitaria. Questi posti letto saranno finalizzati all’assistenza di pazienti “fragili”, che hanno patologie non curabili in ospedale e che, allo stesso tempo, non possono essere curati adeguatamente nelle loro case. E’ il caso, ad esempio, di un paziente anziano con una ricaduta bronco polmonare, o un paziente anziano disidratato, che richiede un’assistenza infermieristica costante. Ci saranno, inoltre, una sala pranzo e una sala svago, utile alla socializzazione dei pazienti, e l’assistenza fisioterapica. Dottor Brambatti, quali figure professionali dovrebbero essere coinvolte? - L’Ospedale di Comunità dovrebbe essere il luogo in cui il Medico di Medicina Generale comunica e collabora con i Medici di Specialistica e con i servizi di Diagnostica. L’assistenza medica dovrebbe spettare al primo, che sarà responsabile dei pazienti, e verrà intergrato, di notte, dalla Guardia Medica. Il Medico di Medicina Generale avrà a disposizione lo Specialista da consultare. Un proficuo rapporto collaborativo tra i due, eviterà di intasare il Pronto Soccorso e ad abbattere le liste d’attesa. Faccio un esempio della mia specializzazione. Pensiamo ad un caso di fibrillazione atricale, malattia di aritmia, che induce il paziente a ricorrere al pronto soccorso per poi uscire, dopo molte ore, di attesa, con la prescrizione di una fiala di anticoagulante e l’indicazione di tornare dal proprio cardiologo. Questa è davve-

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ro una cosa ardua con le attuali liste d’attesa. Se questo stesso paziente fosse, invece, assistito nell’ ambito dell’Ospedale di Comunità, tante problematiche si eviterebbero, e riusciremmo a superare, senza alcun disagio per l’utenza, anche l’assenza del Posto di Primo Intervento. Nell’ambito della Riforma c’è la volontà di abbattere i tempi di attesa per esami specialistici e sono stati messi a disposizione dei fondi per l’adeguamento della strumentalizzazione. Dei cambiamenti importanti sono già in atto? - Sì. La Cardiologia di Tolentino ha già iniziato a programmare le visite dei pazienti cronici che non dovranno più ricorrere al CUP in quanto, dopo la prima visita, siamo noi a prenotarli. L’utilizzo delle priorità B (breve) e D (differita) ha fatto sì che i pazienti non debbano attendere mesi e mesi per essere visitati. Per le priorità B la visita verrà effettuata in 10 giorni, per le D in 30. Chi dice che “Fai prima a morire che essere visitato” verrà smentito. I cittadini di Tolentino sono pienamente soddisfatti del servizio offerto secondo i dettami della Riforma. Dottor Brambatti, Lei lavorava in diverse strutture private. Oggi svolge la professione soltanto presso l’Ospedale di Tolentino. Come mai questa scelta? - A Tolentino la gente ti segue, si lascia guidare, è onesta. E credo nella Sanità Pubblica. “Mi è sembrata una cosa straordinaria: conoscere la spiegazione di ogni cosa, sapere perché ha inizio, perché finisce, perché è”. Socrate


TOLENTINO NEL MONDO Guglielmo Giacconi e la sua Cina

Ilaria Gobbi Inizia da questo mese una nuova rubrica, nata con la volontà di raccontare le avventure di giovani tolentinati che, rinchiudendo le loro vite in valigia e sacrificando le proprie certezze, inseguono sogni e speranze lontano da casa. Questa è la storia di Guglielmo Giacconi, ragazzo 28enne, che per motivi lavorativi si è trasferito a Pechino da qualche anno. Per settimane ho provato a contattare Guglielmo, ma stranamente non mi ha mai risposto. Avevo quasi perso le speranze, quando un giorno, ricevo un suo messaggio con scritto: “Scusami, hanno bloccato di nuovo l’accesso”, insieme alla procedura per poterci sentire. Così, finalmente siamo riusciti a connetterci nonostante le sei ore di fuso orario, e, dopo esserci salutati, ho potuto domandargli. “Che cosa è successo di tanto grave da non consentirti di utilizzare Internet?” “Perché utilizzare Facebook, Instagram e Google è proibito!” “Il governo blocca la comunicazione perché ha paura dell’informazione?” “Sì, la Cina lo fa perché vuole che i propri cittadini non vengano a conoscenza delle realtà scomode. Ad esempio, nel 2008 in Xinjiang ci fu una grave repressione dove morirono molti cittadini, per questo motivo il governo bannò tutti i media rendendoli inaccessibili per

non far conoscere i fatti”. “Quindi vivere sotto il Regime cinese vuol dire sentirsi controllati in ogni azione, anche la più banale?” “Siamo costantemente sorvegliati. C’è un ufficio statale preposto al controllo dell’utilizzo di Internet. E’ molto frustrante per un occidentale!” “Quando hai scelto la Cina come tua nuova casa eri consapevole di ciò che avresti affrontato?” “Ho sempre subito il fascino della cultura cinese, per questa ragione ho deciso di studiare Lingue Orientali presso la facoltà di Venezia. Sono andato a Shanghai per la prima volta nel 2008 per un corso estivo. Poi, nel 2009, ho vinto una borsa di studio finanziata dall’UE e dal Ministero degli Affari Esteri Cinese, che mi ha permesso di laurearmi proprio a Pechino.” “Dopo la laurea hai mai cercato lavoro in Italia?” “In realtà, sono tornato a casa per tentare di lavorare in aziende che avessero bisogno della mia figura, ma in Italia non si riconosce il mio ruolo, seppure il commercio con l’Oriente è all’ordine del giorno. Dunque, ho deciso di ritornare a Pechino, poiché sapevo che avrei trovato facilmente una posizione adeguata”. “In Italia, attualmente, un giovane neolaureato può sperare nel solito stage sottopagato o gratuito. In Cina, invece, è ancora possibile la scalata al successo?”

“In generale, chi decide di venire in Cina stabilmente lo fa per motivi lavorativi. Tornato a Pechino, ho iniziato a lavorare per una grande azienda francese, la Sinodis, così in poco tempo sono arrivato a dirigere un gruppo di quattro dipendenti e a prendere un ottimo stipendio”. “Immagini il tuo futuro in Cina?” “In verità no! Ma per ragioni lavorative ed economiche non lo immagino neppure in Italia, perché non riuscirei mai ad arrivare al livello raggiunto. Però, vorrei tornare in Europa, per proseguire la mia carriera, ma allo stesso tempo poter costruire una famiglia e uno stile di vita più sano”. “A tal proposito, ultimamente Pechino è stata al centro della cronaca internazionale per aver superato il livello ammissibile di polveri sottili nell’aria. Come è vivere in una città così inquinata?” “A Novembre, per giorni siamo dovuti rimanere rinchiusi in casa e utilizzare la mascherina. Costantemente utilizzo un depuratore d’aria nella mia camera da letto. Io sono abituato all’aria buona di casa ed è pesante a livello psicofisico vedere una cappa nebbiosa di smog che soffoca la città”. “Smog a parte, potendo portare qualcosa della Cina in Italia, cosa metteresti in valigia?” “Porterei senza dubbio l’usanza del Thai Chi Chuan, un’arte marziale leggera praticata nei parchi pubblici alle sei di mattina per ri-

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svegliare il corpo prima del lavoro.” “In fine, che cosa ti manca dell’Italia?” “L’Italia per me è la casa degli affetti che ho dovuto lasciare e mi manca molto. Attualmente, inoltre, ho un rapporto di odio-amore con la Cina, ma poiché ho investito molto sulla mia carriera non mi sento ancora pronto a lasciare questo Paese. Infatti, consiglio vivamente a chiunque abbia ambizioni lavorative, di valutare la Cina come meta, poiché mette a disposizione grandi opportunità per noi giovani”. Mi saluto con Guglielmo, guardo fuori dalla finestra e vedo una grande distesa verde. Sono rassicurata in qualche modo dal panorama, ma allo stesso tempo sento una strana angoscia. Sono consapevole che nel nostro Bel Paese per un giovane neolaureato è un’utopia ottenere il lavoro dei propri sogni. Anzi, a volte, è un’utopia riuscire ad averne semplicemente uno!


La salute psicofisica, il più grande patrimonio di ogni essere umano La salute psico-fisica è il più grande patrimonio di ogni essere umano. La buona salute e sicuramente un presupposto importante per tutte le nostre attività e prospettive esistenziali. Il concetto di salute sta evolvendo includendo in esso, oltre al buon funzionamento del nostro corpo e l'assenza di malattia, anche la ricerca del benessere, il valore aggiunto che detennina la qualità della vita. In questo contesto la tutela della salute individuale e collettiva deve avvalersi di una buona prevenzione, di una precoce diagnosi in presenza di anomalia fisiologica ed infine di una eventuale adeguata terapia. L”individuo ne deve essere consapevole ed utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per raggiungere i suddetti obiettivi. La medicina privata, una volta poco influente in questo percorso virtuoso, nell”ultimo periodo ha assunto un ruolo complementare del Servizio Pubblico, in alcune occasioni è sostitutiva per le lacune riscontrabili nella complessa organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. E” una risorsa in più a disposizione della collettività per la sua costante ricerca delle migliori e più adeguate professionalità, tecnologie e per l”organizzazione del lavoro, che prevede tempi ra-

pidi per ogni tipo di indagine e d”intervento. La medicina privata, quando è di ottima qualità, assume un ruolo sociale. il nostro centro da 20 anni lavora con questi principi e per raggiungere questi obiettivi. “Associati Fisiomed” è prevenzione con sollecito controllo del paziente, sempre adeguatamente informato e stimolato per ogni aspetto della sua salute; il centro inoltre fornisce i servizi essenziali della prevenzione rivolti ad una corretta alimentazione e ad una costante attività fisica. “Associati Fisiomed” è diagnosi della malattia, sicura e veloce con esami di laboratorio, diagnostica per immagini, ecografia, risonanza magnetica adeguatamente valutati da oltre 50 medici dalla garantita professionalità ed esperienza che coprono tutte le specialità mediche. “Associati Fisiomed” è terapia della eventuale malattia, con gli stessi specialisti, che in un clima familiare e di completa disponibilità, prescrivono terapie, ne seguono costantemente l”iter e ne verificano i risultati. “Associati Fisiomed” è innovazione tecnologica: risonanza magnetica articolare, con mezzo di contrasto che viene eseguita con tempi di attesa di 1-2 giorni; tomosintesi, un'evoluzione della mammografia con

precisione diagnostica prossima al 100% per la prevenzione del tumore mammario; fibroscan, un esame ecografico particolare per la valutazione dello stato della cellula epatica in patologie evolutive gravi; OCT oculare, la TAC dell'occhio per la diagnosi precoce di patologie retiniche e comeali; doppler IMT per valutare un rischio cardiovascolare in soggetti apparentemente sani; bemer, campi elettromagnetici pulsati per il ripristino del microcircolo in patologie croniche ed acute, patologie del sistema linfatico, patologie muscolotendinee, fratture in fase di consolidazione, fibromialgie, ferite dennatologiche complesse. “Associati Fisiomed” ha come

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fine mettersi al servizio del paziente con accortezza, etica, trasparenza e con spirito di squadra in una struttura moderna e proiettata nel futuro.

Associati Fisiomed s.r.l Via Giulio Natali, 1 Sforzacosta (Mc) Tel. 0733 20 28 80 associatifisiomed@live.it www.associatifisiomed.it ci trovi anche su


“A TAVOLA NON SI INVECCHIA” Verso Sera

dott. Franco Belluigi

Cominciamo con una buona notizia: “A tavola non si invecchia” dice il proverbio, in effetti il nostro apparato digerente è in grado di mantenere le proprie funzioni nonostante il passare degli anni, e questo a differenza di altri distretti corporei come cuore, polmone e articolazioni che inesorabilmente riducono col tempo le loro prestazioni. Per fare un esempio una persona di settanta anni, senza particolari patologie, non potrebbe mai competere con un ventenne nella corsa, ma al momento dei pasti tornerebbe su un piano di parità. Anzi, proprio questa possibilità, in una persona avanti con gli anni, quando il senso della misura e la moderazione dovrebbero guidarne i comportamenti, è alla base di eccessi alimentari e conseguenti patologie come il diabete dell’anziano obeso. D’altra parte,nel caso del paziente anziano affetto da pluripatologie e ridotta autonomia personale, molto spesso l’attenzione si focalizza sull’apparato digerente più che sulle altre problematiche di salute a riprova che la qualità di vita percepita in tarda età viene

fortemente condizionata dal mantenimento o meno delle funzioni digestive. Fatta questa premessa, è pur vero che l’apparato digerente, col passare del tempo, va incontro a una serie di modificazioni che “possono” portare a uno stato di malattia tipico del paziente anziano. La perdita dei denti e la conseguente ridotta efficienza della masticazione associata a deficit della salivazione con ridotta percezione dei sapori portano spesso a una alimentazione monotona, ripetitiva, fino al paradosso del paziente anziano obeso ma malnutrito. Chi vive da solo tende spesso a consumare alimenti conservati, di facile preparazione, ma di scarso valore nutritivo. A livello gastrico la mucosa diviene atrofica, la ridotta secrezione di acido cloridrico facilita la contaminazione batterica dell’intestino tenue responsabile di malassorbimento e aumenta il rischio di emorragia nel caso di terapia cronica con aspirina o farmaci antinfiammatori. In altre parole una dieta equilibrata con pasti vari e ben presentati rimane fondamentale per mantenere il benessere fisico e psichico della persona anziana. Sono da preferire i cibi “freschi” ricchi di vitamine, metodi di cottura semplici senza

aggiunta di grassi e … naturalmente un buon apporto di liquidi! L’anziano tende a ridurre l’assunzione quotidiana di acqua per svariati motivi: mancanza della sensazione di sete, paura dell’incontinenza urinaria o di “gonfiarsi”, problemi di deglutizione (disfagia per i liquidi), alterazioni dello stato di coscienza, e così via. Soprattutto nella stagione estiva, quando le elevate temperature ambientali aumentano la dispersione dei fluidi corporei, non è raro trovare anziani con sintomi vari (cefalea, apatia, stordimento) tutti riconducibili a uno stato di disidratazione e prontamente risolvibili con l’apporto di liquidi. La parte di intestino che inizia dopo lo stomaco (intestino tenue) ha la funzione di assorbire gli alimenti una volta “trattati” dall’azione della bile, succhi pancreatici ed enzimi digestivi. Lo scopo finale è il mantenimento del bilancio energetico dell’organismo, fondamentale a questo proposito è un adeguato afflusso di sangue alle anse intestinali, se questo viene a mancare per processi di aterosclerosi locale o generalizzata, il paziente potrà riferire da una semplice sonnolenza post-prandiale fino a intensi dolori addominali su base ischemica in fase digestiva con conseguente rifiuto

del cibo. L’ultimo tratto dell’apparato digerente (colon) risente maggiormente dei cambiamenti di dieta e stile di vita tipici dell’età avanzata, tutto sembra concorrere a determinare quel quadro di distensione addominale cronica ( “mi sento gonfio…” ) e stipsi tanto comune da osservare quanto difficile da trattare. Numerosi sono i fattori in gioco: scarso apporto di liquidi, diminuita assunzione di alimenti ricchi di fibra, ridotto tono muscolare addominale, attività fisica assente, terapie ad effetto costipante come molti psicofarmaci ed infine lo stesso abuso di lassativi causato dal pregiudizio molto comune sulla “puntualità” delle evacuazioni. Nella persona anziana, per altri versi sana, il colon, per assolvere alle sue funzioni, ha solo bisogno di tranquillità nell’ambito di una dieta e uno stile di vita corretti in cui l’utilizzo dei lassativi avviene solo occasionalmente. In conclusione si può dire che le cure rivolte a preservare e migliorare le funzioni digestive, pur non riguardando organi “vitali” come il cuore o il cervello, rimangono fondamentali per assicurare al paziente anziano il mantenimento del proprio stato di benessere psico-fisico.

NUOVO LOOK PER IL BALDACCHINO PROCESSUALE DEL VENERDI’ SANTO

proprietaria della struttura e’ la confraternita Cristo Morto di Carla Passacantando

Restaurato il baldacchino processionale della Confraternita del Cristo Morto di San Catervo di Tolentino. L’opera risalente al XVIII secolo si è fatta ammirare con il nuovo look durante l’ultima processione del Venerdì santo sfilando con il Cristo morto per le vie della città. Proprietaria del baldacchino è la Confraternita con priore Primo del Pupo, mentre il presidente è Francesco Massi. Circa tre mesi fa constatato il pessimo stato di conservazione dell’opera, non solo per l’incuria del tempo, ma anche per gli interventi precedenti che hanno peggiorato la sua condizione ed i diversi incidenti che la struttura ha subito, i rappresentanti della Confraternita hanno deciso di sistemare il baldacchino dando l’incarico alla restauratrice

tolentinate Laura Mariotti. L’intervento, costato ottomila euro, ha riguardato il consolidamento strutturale dell’opera, la pulitura, la stuccatura di alcune parti, il ritocco pittorico, la verniciatura. La struttura è interamente realizzata in legno e cartapesta, entrambi gessati e poi dorati a foglia argento lasciata naturale o meccata per creare un movimento estetico e decorativo. Di cartapesta sono anche gli angeli posti alla sommità, la corona che li racchiude e le quattro statue nei quattro angoli del baldacchino. La cartapesta non è di comune fattezza bensì è stata realizzata partendo da una struttura interna poi modellata con tela di lino per creare le volumetrie plastiche di estrema raffinatezza.

Gli angeli e le statue avendo subito colpi violenti, prima del restauro, avevano parti rovinate soprattutto sui volti o ali e dita mozzate o piedi e braccia staccati dal corpo.

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PRUGNI: FUSIONE PER INCORPORAZIONE E ASSM Il PD si prepara per le prossime amministrative Tanti cambiamenti e novità in questi ultimi mesi. Cerchiamo di approfondirne qualcuno con il consigliere comunale del Pd, Bruno Prugni.

Con la fusione per incorporazione del comune di Camporotondo in quello di Tolentino arriveranno in città risorse. Come potrebbero essere utilizzate. Voterete a favore per l’indizione del referendum? “Su questo tema non faremo sconti. Per noi sono ineludibili almeno tre cose: vanno ridotte le tasse e le tariffe dei servizi a domanda individuale a partire dalle fasce più deboli; occorre accelerare i lavori di ristrutturazione del teatro Vaccaj; servono risorse per la totale messa in sicurezza delle attuali strutture scolastiche e degli asili, le quali vanno qualificate e non demolite. Se avremo la garanzia che la totalità delle risorse ottenute dalla fusione, e non un centesimo di meno, andranno in tale direzione, non avremo difficoltà a votare favorevolmente”.

Come mai avete più volte criticato l’operato dell’Assm? “Più che un’azienda di servizi a me sembra un ufficio di collocamento per amiche ed amici, più o meno funzionali alla “causa” del sindaco. Penso ad esempio ad addetti stampa, mai esistiti in oltre cento anni di storia, assunti senza neanche una selezione per titoli, o a quanto avviene tra le dipendenti stagionali del settore termale. Sono lontani i tempi in cui si investiva, ad esempio, sulle nuove turbine per la produzione di energia elettrica. Oggi, a parte tante apparizioni a cerimonie più o meno goliardiche, sono molto pochi gli obiettivi raggiunti. Installare due distributori d’acqua in quattro anni è davvero poca cosa. La critica più dura che faccio ai vertici Assm, comunque, rimane la totale accondiscendenza alla propaganda politica del sindaco senza il minimo riguardo per le sorti di dell’azienda. L’acquisto, ad esempio, della palazzina dei Lavori pubblici è e verrà ricordata sempre come un’inutile follia”.

Si avvicinano le elezioni amministrative 2017 come vi state preparando? “Credo che Pezzanesi abbia deluso le aspettative che la maggioranza degli elettori, alle ultime elezioni, aveva riposto in lui. Non credo che la città abbia mai avuto un livello politico ed amministrativo tanto mediocre nella sua storia. Basta assistere ad un solo Consiglio comunale per capire l’imbarazzante livello raggiunto. Tutti ricordano le mirabolanti promesse della campagna elettorale. Due ponti per attraversare il Chienti ed un nuovo albergo a Santa Lucia con tanto di foto esplicative, un centro storico finalmente rivitalizzato, il recupero del Vaccaj erano soltanto alcune delle “perle” che Pezzanesi aveva promesso. La realtà che osserviamo è molto diversa. Nessun ponte, nessun albergo, il Vaccaj ancora in alto mare. Di nuovo ci sono solo le tasse al massimo. La politica delle “pacche sulle spalle” a tutti, dei mille elogi, del presenzialismo ovunque, alla lunga, non paga. La realtà dei fatti alla fine viene sempre a galla e

la nostra realtà è diversa da come viene raccontata dal sindaco e molti lo hanno capito. Per quanto ci riguarda la sconfitta ci è servita da lezione. Molti in questi anni ci hanno detto cosa non avevano apprezzato. Dei loro consigli faremo buon uso. Già dalle prossime settimane costituiremo un tavolo paritetico con tutte le forze politiche e sociali che non si riconoscono nell’attuale governo di destra che governa la città.

UN NUOVO REPARTO PER LA FUTURAVET Tanti vanno in clinica per curare il proprio animale Siamo stati accolti nella clinica veterinaria Futuravet di Tolentino dal titolare, il medico veterinario Daniele Spaziante. Ci siamo trovati in ambiente moderno, colorato e di fronte ad uno staff giovane. Il titolare, oltre ad illustrarci le tecnologie all’avanguardia della clinica, ci spiega come sarà il nuovo reparto di terapia intensiva con lo staff del medico Giovanni Pavone che verrà inaugurato a breve.

pronto soccorso ed è di referenza nei confronti degli altri medici veterinari”. Tra i vari servizi che si offre c’è quello del reparto oncologia, dalla diagnosi alla stadiazione ed alla eventuale terapia che può essere chirurgica, chemioterapia o di tipo radioterapica. “La clinica Futuravet è un luo-

il dottor Michele Sampaolo

il dottor Daniele Spaziante

Nuovi servizi quindi per la struttura, avviata il 10 maggio 2014, a Largo 815. “Nella nostra clinica – afferma Daniele Spaziante - facciamo diagnostica per immagini, terapia intensiva, oncologia, neurologia, neurochirurgia, chirurgia endoscopica oltre a tutta la chirurgia di base. E’ una struttura quasi unica nel suo genere. E’ un centro che lavora 24 ore su 24 come

go ideale per fare tutto questo - dice il medico veterinario Michele Sampaolo che si occupa dell’oncologia - e la parte più importante del lavoro è la stadiazione, cioè capire se la neoplasia è li dove si vede, alla cute dell’animale, oppure no. Negli ultimi anni ci sono stati tanti casi di cani malati di tumore ed è un trend in crescita che dipende dalle condizioni ambientali dove vive l’animale. Non bisogna dimenticare che gli animali sono considerati sentinelle biologiche. Purtroppo stiamo rovinando

il mondo dove abitiamo e soprattutto per alcune malattie c’è una netta correlazione con il luogo dove si vive. Sia i cani di razza che i meticci sono tutti a rischio. La chemioterapia in veterinaria, comunque, è diversa da quella umana perché nell’uomo è quest’ultimo che sceglie rispetto a quelli che sono gli effetti collaterali. Nell’animale la scelta ricade sul padrone e viene fatta salvaguardando la qualità di vita del cane. Gli effetti collaterali per gli animali, inoltre, sono molto più accettabili. Non pensavamo all’inizio di avere così tanto successo - aggiunge il titolare - poi abbiamo visto che molte persone pur di curare il proprio cane accendono dei finanzia-

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menti oppure rinunciano alle vacanze. La nostra clientela si estende anche nelle vicine regioni, quali Umbria, Lazio ed Emilia Romagna. E ciò ci dà un enorme soddisfazione. Siamo stati felicissimi di aver appurato che in questa provincia, scelta come sede, ci sia un’anima così animalista e ciò ci ha sorpreso. Siamo orientati a migliorare sempre di più la nostra struttura ed in futuro vi informeremo delle nostre novità. Ringraziamo per la fiducia che ci dimostrate”. FUTURAVET

Reperibili 24 ore su 24 -7/7

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Associazione Futura Tolentino: i nostri primi quarantanni la voglia di competere è viva più che mai LO SPORT di Mario Sposetti

Era il lontano 1976, quando un gruppo di giovani animati da una passione sfrenata verso la pallavolo che decisero di fondare una società sportiva Volley Ball Tolentino che potesse occuparsi a pieno titolo di formare una squadra per poter partecipare al primo campionato di prima divisione . Ben quarant’anni da quella data sono trascorsi tra grandi soddisfazioni e qualche delusione , e nonostante il cambio di nome ora Futura Tolentino pallavolo, la sana passione e la voglia di competere contro gli avversari e ancora più che mai viva. Nel primo periodo di vita (fine anni settanta inizio ottanta) la pallavolo era prevalentemente una disciplina sportiva tutta al maschile, pian piano si sono avvicinate anche le ragazze e soprattutto si è iniziato a puntare anche sul mini volley affinché sin dalla tenera età la voglia e l’interesse per questo sport potesse inculcarsi anche nei soggetti più piccoli. A distanza di quarant’anni dalla nascita dell’Associazione Futura Tolentino l’attività è in pieno regime. Intorno alla stessa orbitano circa 130 atleti, suddivisi per varie fasce d’età che prendono parte ai numerosi campionati sia regionali che provinciali (dall’Under 16 all’Under 12 fino al mini volley sia maschile che femminile).

Mi occupo di tutto il settore giovanile, ci dice fiero Giuliano Santangelo, seguo a pieno tutta l’attività a partire dalle bambine del mini volley fino alla prima squadra che milita in serie D. Grazie ad una sempre maggiore visibilità, nel nostro paese questo è uno sport che conta e che rimane comunque sempre bello da vedere e praticare. Uno sport giustamente bello da vedere, ma sempre costruttivo e ben strutturato. E’ uno sport in cui il concetto di squadra è al 100 %, nessun giocatore o giocatrice può raggiungere l’obiettivo senza l’ausilio dei compagni. Si esprime quindi un concetto di squadra ai massimi livelli. Penso che sia uno dei pochi sport in cui se non c’è l’aiuto del compagno non si realizza affatto l’obiettivo. Per quale motivo sin da ragazzini ci si può avvicinare alla pallavolo? Il motivo principale per quel che mi riguarda è che attraverso la pallavolo tu puoi sbagliare, imparare a superare i problemi. Poi nella vita, quando ti capitano dei problemi seri, sarai certamente pronto per affrontarli nella maniera giusta. In quarant’anni di attività questa associazione sportiva ha visto orbitare gran parte della gioventù tolentinate. Siamo al quarantesimo anno dalla fondazione, potrebbe essere un arrivo invece credo che sia un nuovo inizio nel senso che con l’avvicinarsi di nuove leve si crea

il giusto entusiasmo e quindi nuovi obiettivi e nuove proposte. Tracciamo un bilancio quando oramai siamo nella fase finale della stagione agonistica. Le ragazze hanno lavorato bene soprattutto a livello giovanile, nonostante i numeri non siano così

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altissimi rispetto alle altre compagini del territorio. Siamo riusciti a fare tre ottimi risultati, non solo dal punto di vista del posizionamento in classifica, ma soprattutto dal punto di individuale con le ragazze e le bambine che crescono giorno per giorno.


IO CITTADINO

“Gentile Redazione, abbiamo letto sul numero di marzo di Multiradio Press News la lettera del gruppo Cittadini in Movimento, che contiene alcune imprecisioni che vorremmo, con questa nostra, correggere. Innanzi tutto ci teniamo a precisare che lo storico Politeama Piceno è patrimonio della nostra Città e la Fondazione Franco Moschini è lo strumento appositamente costituito per il suo recupero ed il suo

futuro utilizzo. La Fondazione è uno strumento che non “appartiene” né al Comune di Tolentino, né alla persona di Franco Moschini in quanto non ha un capitale sociale ma un patrimonio indisponibile, che i fondatori della Fondazione hanno voluto destinare indissolubilmente allo scopo di “restaurare, conservare e gestire lo storico Politeama Piceno in modo tale che la città di Tolentino abbia una struttura idonea per gli spettacoli e le manifestazioni artistiche-culturali, per l’aggregazione e le attività giovanili, per luogo di incontro e di intrattenimento, di cultura e di pubbliche relazioni” (cit. dallo Statuto). La Fondazione, riconosciuta dalla Regione Marche, ha natura giuridica privata e non deve rispondere alle regole delle società partecipate pubbliche. Sarà il Consiglio direttivo della Fondazione che dovrà, quindi, provvedere all’opera richiesta dai Fondatori e per fare questo non mancherà di condividere, con chi riterrà di volta in volta opportuno, strategie e necessità. Il Presidente della Fondazione Franco Moschini

“Chi non è con me è contro di me” o chi dissente lo fa per “ostacolare in ogni modo strumentale l’azione amministrativa”, non sempre è così. Certamente non è così nella vicenda asilo nido Nicholas Green. La contrarietà all’operazione è stata ampiamente argomentata, senza mai accennare a giudizi sulle persone o a eventuali interessi connessi, ma, per alcuni amministratori, è diventato sistematico definire “strumentale” qualsiasi pensiero contrario al proprio. A cose fatte, non sarà sufficiente accontentarsi di affermare: “l’avevamo detto”, pertanto, nel rispetto delle quattromila persone che hanno firmato la petizione, di quanti hanno contribuito con offerte e delle centinaia di bambini che frequentano o frequenteranno gli istituti di piazza La Malfa, continueremo a fare tutto il possibile, in tutte le sedi, per evitare che l’assetto urbano venga stravolto piazzando una struttura commerciale dove c’è un asilo. “Al contrario, serve, come sempre, buon senso e lungimiranza per dare a questa nostra Città, nuovo “respiro” (…), senza stravolgere nulla, solo sfruttando in maniera migliore gli spazi esistenti, tenendo conto delle nostre esigenze, delle nostre abitudini e delle caratteristiche sociali della nostra Comunità.” Basterebbe dare un corretto significato e un seguito alle parole. Comitato Salviamoilgreen

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