Multiradio Press News settembre 2018

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di Carla Passacantando

Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo dei giovani imprenditori di Tolentino. Conosciamo Antonella Passarotti. La donna è titolare della “Del Vecchio”, azienda che si occupa di vendita, assistenza, installazione di mezzi in edilizia, giardinaggio ed hobbistica. Un mestiere sicuramente adatto più ad un uomo che ad una donna, ma ad Antonella quel lavoro piace e le da grandi soddisfazioni. segue...

editoriale

di Carla Passacantando

In questo numero abbiamo voluto dedicare spazio all’evento della riapertura del teatro “Nicola Vaccaj”, a dieci anni dal rogo che mandò in fumo tetto, timpano, platea, palcoscenico, affreschi, sipario. Sulla cerimonia per la riconsegna alla città della struttura ci sono state tante polemiche, ma a riguardo non vogliamo entrare nel merito perché a quel punto dovremmo allargare il discorso anche al resto delle serate ed affrontare così la questione in maniera molto più ampia. Ognuno in merito si è fatto un’opinione, ma resta il fatto che il “Vaccaj” è stato riaperto e ciò rappresenta un avvenimento molto importante per la città, storico per Tolentino. Tutti, chi prima o dopo, potranno ammirarlo nella sua bellezza. Speriamo che per il futuro possa rimanere sempre nel suo massimo splendore come in questi giorni dopo la riapertura. Buona lettura. MPN settembre 2018

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Anno XII n. 7 - settembre 2018 - numero chiuso in redazione 12/9/2018 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

ANTONELLA PASSAROTTI: DONNA AL TIMONE DELL’AZIENDA


...segue dalla prima

E’ un’attività che la tolentinate sta portando avanti senza tralasciare la famiglia e sulla quale ha molto puntato ritagliandosi un piccolo grande mondo su misura. L’abbiamo incontrata nei suoi uffici dello stabile in contrada Cisterna di Tolentino. L’imprenditrice si racconta facendo riferimento al passato ed al presente, ma puntando l’attenzione al futuro. Antonella Passarotti sta portato avanti l’azienda avviata dalla famiglia del marito Mirko Del Vecchio e del cognato Massimo. «Ho voluto proseguire l’attività iniziata dalla famiglia di mio marito Mirko, soprattutto per portare avanti ciò che aveva avviato mio cognato Massimo, morto a 43 anni, nel 2011, in un incidente stradale mentre andava a L’Aquila dove stava eseguendo dei sopralluoghi dopo il terremoto. Nell’attività collabora mio marito e tra i dipendenti c’è anche Edoardo, uno dei due figli di mio cognato. Quel pomeriggio quando Mirko mi ha chiamato annunciandomi la scomparsa del fratello ho dovuto affrontare da sola la situazione di quei brutti momenti. E’ toccato a me avvertire i figli di Massimo che, al momento dell’incidente, erano in gita, nonché la madre, la moglie dalla quale era separato. Mio marito, quel pomeriggio, era a L’aquila, aveva pranzato con mio cognato poco prima. Mi sono poi accollata anche l’attività della famiglia Del Vecchio per portarla avanti. Ho lasciato così lo studio tributario dove lavoravo con mia

sorella e mio padre. Il sabato però vado da loro a dare una mano. Ringrazio mia sorella, che tra l’altro fa parte della società e mio padre che mi hanno supportato. Ho sempre creduto, inoltre, che non bisogna seguire solo l’edilizia, ma occorre diversificare i settori di attività. Al noleggio di ponteggi abbiamo aggiunto tanto altro. Ecco, allora, che nel 2013 abbiamo acquisito un’azienda elettromeccanica a Macerata che abbiamo gestito fino al 2015 e l’ho fatto personalmente con un socio che ho poi liquidato. Abbiamo allargato ad altri settori l’attività passando dai privati alle industrie come Frau, Meloni. Nonostante ciò nel 2016 abbiamo inserito la vendita delle tinte perché occorre dare nuovi stimoli». Come fa a conciliare il lavoro con la famiglia? «Riesco a conciliare il tutto grazie alla passione che metto nel mio lavoro ed all’aiuto dei miei genitori e quelli di mio marito Mirko. Lavoro dalla mattina alle 8 fino alla sera alle 20. Faccio una piccola pausa pranzo per stare un po’ con i tre figli, due di quasi 13 anni e l’altra di 11. Ho messo anima e corpo per proseguire l’attività che sento mia».

denaro per procurarsi appalti quindi i lavori. Ho paura così che tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi ed anni per tenerci la clientela, cercando di dare una mano ad altre aziende, possa non dare i frutti per il futuro. E’ un probabile rischio che valutano anche altre aziende».

Per rimanere nel mercaCome sarà la sua azienda to cosa occorre fare, quali sono le politiche da attuare nel futuro? facendo riferimento anche alla fase post sisma? «Sono molto ottimista. Stiamo facendo molto professionalmente e mettiamo tutto il «Dovremmo fare gruppo per poter andare avanti anche con nostro impegno. Come imprenditrice, poi, cerco aziende grandi. Bisognerebbe collaborare tra sempre più di migliorare. Stiamo investendo nell’attività: imprese e scambiarsi comchi semina bene farà un buon messe in modo da potersi così aiutare. raccolto. I budget che programmo an- Noi ci puntiamo, ma il problenualmente non sempre colli- ma è che tale collaborazione mano con la realtà, ma negli non è ben recepita. anni abbiamo sempre incre- Nell’azienda c’è voglia di mentato il fatturato soprattutto emergere, c’è la volontà di perché abbiamo diversificato fare sempre meglio. Per la nostra attività, comunl’attività. Le aziende che sono soprav- que, prevedo un incremento di vissute in questo periodo di fatturato. difficoltà vengono superate Vogliamo crescere a livello lonelle commesse dalle gran- cale e regionale. di imprese che possono im- Sto poi lavorando per inserire prontare importanti somme di anche la vendita di pitture de-

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corative per trattare pavimenti senza smantellarli dando quel tocco singolare che guarda al mondo femminile ed al futuro. Per proporre il tutto bisogna essere preparati. Cercherò di lavorare in tal senso». E’ un vantaggio essere donna? «Essendo donna non sono di certo agevolata nel lavoro. Anzi è il contrario. E’ difficile per una donna andare avanti però è anche motivo di orgoglio per me portare avanti un lavoro che altre non saprebbero fare mai perché comunque sei disposta a tenere la contabilità, ma anche a dedicarti all’allestimento. Sono impegnata in un’attività prettamente maschile che diventa anche creativa e positiva. Emerge lo spirito di donna e di mamma e per me è una scommessa che ho vinto». Nell’edilizia la specializzazione e una mentalità sempre pronta all’innovazione rappresentano il futuro. Antonella Passarotti lo ha capito e lo sta attuando.


L’ACQUA A TOLENTINO: OTTIMA QUALITÀ E COSTI CONTENUTI L’approvvigionamento idrico del comune di Tolentino avviene attraverso l’attingimento di acqua dalla sorgente “Valcimarra” e dall’acquedotto del Nera la cui acqua è attinta dalla sorgente “San Chiodo”, situata nel Comune di Castelsantangelo sul Nera. Entrambe le sorgenti erogano acqua di ottima qualità, garantendo quindi ai cittadini tolentinati la possibilità di disporre di una risorsa idrica tra le migliori d’Italia ed ovviamente utilizzabile per tutti gli usi idropotabili. Nel comune di Tolentino la gestione del SII (servizio idrico integrato, che oltre all’acquedotto ricomprende anche i servizi di fognatura e depurazione delle acque di scarico), è effettuata storicamente dalla ASSM Spa, ex azienda municipalizzata che negli anni ha allargato il perimetro di servizio ad altri 7 comuni (Belforte del Chienti, Caldarola, Camerino, Cessapalombo e Serrapetrona e più recentemente Camporotondo di Fiastrone, Castelsantangelo sul Nera e Camerino). La gestione del SII da parte dell’ASSM è risultata negli anni efficiente ed efficace e ciò ha permesso l’applicazione ai cittadini di tariffe contenute, certamente inferiori rispetto alle medie di settore. Le tariffe attuali dell’ASSM risultano più basse di quelle applicate dalle altre aziende industriali operanti nell’ambito territoriale di riferimento1, risultando altresì inferiori alle tariffe vigenti nella maggior parte delle città italiane. Il costo di un’ipotetica bolletta trimestrale per un’utenza domestica del Comune di Tolentino (consumo stimato 200 mc annui) è inferiore a 90euro, mentre nelle principali città della provincia supera i 100 euro ed in alcune città del cen-

tro Italia il costo risulta essere quasi comprese quindi quelle del Comune il doppio. di Tolentino. I consumi idrici fatturati nel periodo ottobre 2016-ottobre 1) Ambito Territoriale Ottimale n. 3 2019 saranno quindi completamenMarche (ATO 3 Macerata) che ri- te gratuiti permettendo un significomprende la maggior parte della cativo risparmio sulla spesa delle provincia di Macerata e parte della famiglie. Preme sottolineare che la provincia di Ancona gratuità dell’acqua non può tradursi in uno spreco di una risorsa così es2) Costo al netto IVA di una bolletta senziale ed importante per la vita dei del servizio idrico di un utente dome- cittadini. Un consumo sconsiderato stico residente con consumo pari a e non corretto potrebbe comporta200 MC/anno, applicando le tariffe re situazioni di carenza idrica, con dell’anno 2017 ed ipotizzando una inevitabili razionamenti e turnazioni frequenza di fatturazione trimestrale del servizio a tutto svantaggio degli (4 bollette/anno). stessi cittadini tolentinati. Ciò è senza dubbio indice da un lato Occorre infine sottolineare un ultimo di un’attenzione particolare delle isti- aspetto. Anche alla luce di alcuni tuzioni preposte ad assicurare la so- isolati episodi avvenuti oramai più di stenibilità delle tariffe (prime fra tutte un decennio fa nel Comune di Tol’AAto 3 Macerata che ha il compito lentino, ancora oggi molti concittadidi determinare i corrispettivi applicati ni considerano l’acqua proveniente all’utenza) e dall’altro di un’oculatez- dall’acquedotto pubblico non buona za gestionale dell’azienda che ha da bere o peggio ancora non potaevitato inefficienze operative. bile: niente di più falso! L’acqua del Successivamente ai terremoti che rubinetto nel Comune di Tolentino hanno sconvolto le nostre terre, è è oggi sicurissima e controllata ed stato disposto il totale abbuono del- ha caratteristiche qualitative similari le tariffe di acquedotto, fognatura e o addirittura migliori della maggior depurazione per tutte le utenze dei parte delle marche di acqua mineComuni ricadenti nel cratere sismico rale imbottigliata in commercio. Bere (utenze attive alla data del sisma) acqua dal rubinetto è certamente la

scelta migliore sia in termini economici che ambientali, permettendo da un lato di risparmiare centinaia di euro all’anno (un litro di acqua del rubinetto costa almeno 100 volte di meno di quello acquistato al supermercato) e dall’altro di evitare o almeno ridurre la produzione di rifiuti plastici. 3) Non si tratta di una sospensione del pagamento delle bollette ma di un’esenzione totale. Ciò significa che in futuro tali importi abbonati non saranno più richiesti. Fulvio Riccio

“La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno” Carissimi lettori, l’Avis Comunale di Tolentino ringrazia i redattori di Multiradio Press News che vuole condividere con voi la gioia di festeggiare quest’anno il 65° compleanno della nostra associazione. Il 17 giugno dell’anno 1953 iniziava la storia dell’Avis Comunale di Tolentino fondata da 19 donatori di sangue e da 12 sostenitori che presso la sala consiliare del Comune di Tolentino ponevano le basi dell’Avis a Tolentino. In un mondo in cui tenta di far da padrone il senso materialistico della vita, i valori morali sono rimasti gli stessi, da coloro che firmarono l’atto costitutivo a noi che il 7 ottobre celebreremo la festa dopo 65 anni. Festeggiamo tutti i donatori che nella nostra città in 65 anni sono andati ad arricchire la lista degli iscritti. Ciascuno di noi è parte integrante di questa grande “famiglia”, convinto che anche un piccolo gesto come donare può cambiare o salvare una vita. In silenzio e in modo anonimo verso chi riceve, i donatori dimostrano in senso pratico a coloro che elogiano ma hanno timore dell’ago, a chi promette e poi rimanda o a chi rimpiange, che volere è potere! Ricordiamo sempre che “è un diritto avere il sangue quando occorre ed è un privilegio poterlo donare quando la salute lo permette”. I donatori iscritti all’Avis di Tolentino

Ore 10.15: Corteo per le vie cittadine con la Banda Musicale “Nicola Simonetti” dell’Ass. “Nazareno Gabrielli Città di Tolentino” e deposizione Corone di alloro al Monumento Avis in Via della Pace e alla Lapide “Ai Caduti di tutte le guerre” in Piazza della Libertà.

aggiornati al 31/08/2018 sono in totale n. 1070 di cui n. 660 maschi e n. 410 femmine. Tra questi nell’età sotto i 35 anni vi sono 206 maschi e 176 femmine. Per quanto riguarda le donazioni effettuate, al 31/12/2017, risultano essere in totale n. 2.674 tra cui n. 1826 di sangue intero, n. 836 di plasmaferesi e n. 12 per le altre donazioni. La cultura del dono viene promossa quotidianamente dai donatori attivi che invitano a partecipare all’associazione e la gioia del donare viene trasmessa con orgoglio di generazione in generazione, rendendosi disponibili a donare senza sapere quando, dove o per chi sarà utile la sua sacca di sangue. L’Avis a Tolentino rappresenta un fattore di comunità, presente sul territorio sempre a fianco delle istituzioni. Ai donatori e alle loro famiglie è dedicata la giornata del 7 ottobre, anonimi per il ricevente ma importanti per noi. Per chi volesse questo è il programma della giornata:

a 18 anni euro 5,00 - Familiari e simpatizzanti euro 27,00. Prenotazioni obbligatorie nelle Sedi Avis entro il 29 settembre 2018. Telefoni 328.7312469 Unità di raccolta – 347.3851535 Giovanni – 334.5979000 Ivana – 338.5969413 Adriano.

Ore 11.00: Cerimonia di Premiazione dei Donatori benemeriti in Piazza del- La celebrazione di questo importanla Libertà ed il saluto del Presidente e te anniversario continuerà anche con delle Autorità presenti. uno spettacolo il 3 novembre presso il teatro Vaccaj per dare opportunità a Ore 13.00: Pranzo sociale assem- tutti i simpatizzanti Avis di apprezzare bleare presso il rinomato Ristorante il gioiello della città di Tolentino che ria“Chiaroscuro” a Belforte del Chienti in pre il sipario dopo tanto tempo. via Nazionale 27 nei pressi dell’uscita Tolentino Ovest. La Presidente e tutto il Consiglio DiretContributo: Donatori e Giovani da 12 tivo vi aspettano.

Ore 8.30: Raduno dei donatori e ristoro rappresentanti delle Associazioni Consorelle nella sede Avis, Piazza della Libertà Ore 9.30: Celebrazione S. Messa all’aperto in Piazza della Libertà in suffragio dei Donatori, Collaboratori, Sostenitori defunti. 3


Cavalli e strade d’acciaio Dopo grandi catastrofi, memoria e oblìo cadono spesso in confusione. Come in questo caso. Era il 14 settembre 1944. A Tolentino la Giunta di allora decise, con voto unanime, di togliere ad una delle più importanti piazze cittadine il nome di Medoro Savini, «trattandosi di personalità cittadina di nessun rilievo(!)». In un colpo solo si ufficializzavano ignoranza e ingratitudine. Ma i tempi tragici potevano giustificare, sia pure in parte, quello che resta comunque un doppio sfondone. Perché se MS non era un… tolenti-nato a tutti gli effetti – pur essendosene guadagnata ampiamente la qualifica – quanto a rilievo ne aveva da vendere, oltretutto speso anche a beneficio della città di adozione. Eppure, sul finire degli anni Trenta, il Comune aveva scritto a quello di Piacenza (sua città natale), in occasione del centenario della nascita: «Tolentino è orgogliosa di averne intuito la grandezza e Lo ricorda con ammirazione, grata dei benefici che trasse dalla di Lui opera». In questa età di smemorati e ignoranti senza giustificazioni, diventa dunque doveroso quanto urgente fare chiarezza. Ripartiamo da un’altra data: 23 ottobre 1888, inaugurazione della stazione ferroviaria di Tolentino. Il lungo e travagliato cammino per avere una linea che colleghi la costa con l’interno (l’attuale Civitanova-Fabriano), avviato fin dall’unità d’Italia, giunge finalmente alla mèta. Dopo uno sforzo concorde che dai cittadini, passando per il Consiglio comunale, arriva fino ai deputati in Parlamento, la ferrovia può fi-

Medoro Savini (1836-1888)

taglie: Giovanni Benadduci. Sindaco quasi ininterrottamente dal 1876 al 1901, era stato infatti il motore primario della sua modernizzazione: elettricità, industrializzazione, sviluppo della rete urbanistica e viaria, lotta al lavoro minorile e allo sfruttamento di donne operaie. Non ultima,

nalmente saldarsi con Tolentino, la sua identità, le sue industrie, le sue ambizioni, la sua voglia di muoversi in ogni direzione. Per comunicare con realtà diverse e lontane, viaggiare, commerciare, perfino emigrare. In questa conquista c’era un pezzo del recente passato, della storia di città industre, delle aspirazioni condivise con l’idea unificatrice risorgimentale, che aveva visto nelle ferrovie lo strumento più efficace, moderno, rivoluzionario, per abbattere confini, dogane, steccati mentali, economici e culturali del Paese. Del resto, lo stesso Cavour aveva più volte ribadito il concetto: senza rotaie non si sarebbe veramente potuto unire la Nazione. Anche i tolentinati, altrettanto convinti e consapevoli, non si erano risparmiati per far seguire alle intenzioni i fatti. Assente giustificato all’inaugurazione ( perché morto nel febbraio precedente), proprio uno dei principali artefici del successo, quel Medoro Savini che aveva rappresentato Tolentino in Parlamento per ben quattro legislature, dal 1876 al 1888. In un discorso pronunciato in città il 22 ottobre 1878, poneva chiaramente tra i suoi impegni la realizzazione della “strada ferrata”. «Credo necessario – aveva dichiarato – aumentare i mezzi di communicazione (sic), se vogliamo sviluppare le ricchezze del paese. La penisola nostra ha appena 7000 chilometri di ferrovie: immense plaghe invocano, attendono che la vaporiera le unisca ai grandi centri. Sarà per esse la vita, la ricchezza. (…) Vorrei che tutta la penisola fosse solcata da linee a scartamento ridotto, destinate ad allacciare tutti i paesi secondari ai punti principali». È stato giustamente ricordato, in anni ormai lontani, da chi non aveva ancora perso la memoria: «Proprio al suo premuroso interessamento si deve il passaggio della ferrovia a Tolentino anziché per la valle del Potenza» (cfr. Informatore Cittadino, 1952). Ma in quei decenni cruciali un altro protagonista della politica cittadina, in perfetta sintonia con la lungimiranza di Savini, combatteva da Tolentino le stesse bat-

il treno. Prolungamento della carovana dei pionieri, dello spirito di frontiera, del desiderio insopprimibile di vincere spazi, trasportare persone e beni da un capo all’altro del Nuovo Mondo. Soprattutto, segno di progresso, mezzo potente ( ancorché non di rado prepotente) di civilizzazio-

Tolentino 28 settembre 1905

una linea ferroviaria da realizzare. Il tandem tra i due funzionò e diede frutti di cui ancor oggi godiamo. Savini morì a soli cinquantadue anni, ma per raccontare la sua intensa esistenza ci vorrebbero altrettante puntate. Proveremo a farlo in poche righe. Nato a Piacenza nel 1836, cominciò a cospirare in pieno Risorgimento appena sedicenne. Temperamento irrequieto, rivolto al futuro, talento multiforme, indomabile idealista ma costantemente radicato nella realtà e nelle contraddizioni del suo tempo, conobbe arresti, evasioni, esilio. Fu con Mazzini nelle idee, con Garibaldi nell’azione. Seguì infatti quest’ultimo con gli altri rompicollo in camicia rossa a Bezzecca nel 1866 e a Mentana nel 1867. Tra il 1859 e il 1862 visse anche un’esperienza che avrebbe lasciato sicuramente il segno. Imbarcato a forza da Genova per gli Stati Uniti, si arruolò con i volontari italiani tra le file dei Nordisti e combatté in alcune battaglie della guerra di Secessione. In quelle grandi pianure e montagne imponenti già dominava il “cavallo d’acciaio”, stendendo rapidamente sul continente una rete che avrebbe congiunto nel 1869 l’Atlantico al Pacifico. Vera e genuina passione americana, 4

ne. Savini si portò quel sogno in Italia. Per accorgersi che anche nel suo Paese in tanti lo coltivavano mentre come lui ne stavano preparando l’unificazione. Quando ormai sembrava dovesse dedicarsi alla sua attività di romanziere ( fecondo quanto lo era stato il giornalista), fu chiamato all’impegno parlamentare dalla fiducia e dalla stima di molti. Tolentino lo scelse per farsi rappresentare. Non ebbe certo a pentirsene, come s’è visto. Al nuovo incarico dedicò il massimo delle sue energie fisiche e intellettuali fino all’ultimo giorno. Tolentinate ad honorem? Oltre alla sua opera, il titolo sarebbe più che meritato con la motivazione suggerita da lui stesso nel discorso citato poc’anzi. Ringraziando la «nobile città» con riconoscenza «per l’onore che si volle conferirmi acclamandomi Cittadino Tolentinate», rispondeva all’obiezione «costui non è natìo delle Marche» (sottintendendo: tantomeno di Tolentino), con parole che ancor oggi dovrebbero farci riflettere. «È dunque possibile - interrogava allora i nostri antenati come oggi noi posteri - che dopo tanti sacrifizi affrontati in comune per affermare e compiere l’unità della Patria si possa ancora parlare di Marchigiani, di Lombardi o di Toscani?!».


Un uomo, un medico, un politico: la città saluta Nicola Comi Focus Tolentino di Roberto Scorcella

coloro che questa città l’hanno vissuta dagli anni Ottanta in poi. Il rischio, quando si scrive di una morte, è sempre quello di scadere nella retorica, ma in queste poche righe vorremmo ricordare quello che Comi è stato e ha fatto per Tolentino: da politico, da medico, da uomo. Nato il 10 luglio del 1940, il papà di Nicola Comi non ha mai visto il figlio. Partito per la guerra dopo averlo concepito, ritornò cieco. Quella disgrazia, paradossalmente, consentì a una famiglia contadina di far studiare il figlio e farlo diventare quello che poi Comi diventerà.

Infatti, dopo pochi mesi, svende tutta l’apparecchiatura comprata a caro prezzo. Politicamente, Comi nasce socialista. Poi, al momento della scissione per divergenze sulla possibilità di governare insieme alla Democrazia Cristiana, aderisce al Psiup che poi confluirà nel Partito Comunista Italiano. Erano altri tempi. Erano tempi di rispetto profondo verso l’avversario politico. Tempi di dialogo e confronto. Uno dei suoi migliori amici non a caso è stato un “democristiano doc” come Sandro Ciarapica e non a caso, in silenzio e senza che nessuno mai lo avesse saputo, Comi aiutava concretamente le missioni salesiane di don Nicola Ciarapica in Africa. Anche il suo ultimo gesto di generosità è stato rivolto ai bambini africani sostenuti dal missionario tolentinate. Il suo impegno politico lo ha visto vicesindaco di Tolentino dal 1978 al 1980 e sindaco dal 1980 al 1985, oltre a svolgere dal 1986 al 1987 l’incarico di assessore all’Urbanistica. Ed erano gli anni in cui l’urbanistica ha svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo di Tolentino. Fra le tante opere realizzate durante i suoi mandati vanno ricordati il palazzetto dello sport, la piscina comunale, il parco Isola d’Istria, l’asilo “Green”, la scuola Rodari e, come paradossale e forse non casuale ricorrenza, l’apertura del teatro “Vaccaj”. In quegli anni la città viveva una profonda trasformazione urbanistica con la creazione di tutte quelle aree che partono dal palazzetto dello sport e arrivano fino all’ingresso della superstrada Tolentino Est: via Martin Luther King, via Nenni, via Brodolini, via Giovanni XXIII.

Quando la mattina del 30 agosto il telefono ha squillato e sono stato informato della scomparsa di Nicola Comi, sebbene da tempo sapessi che le sue condizioni di salute non fossero buone, sono rimasto di sasso. Una notizia brutta e inaspettata, di quelle che ti colpiscono profondamente perché segnano la fine di un’epoca e di un periodo storico. Il dottor Nicola Comi ha rappresentato infatti un passaggio fondamentale per la storia di Tolentino e, al di là del rapporto personale che da sempre mi lega al figlio Francesco, di tutti Dopo il liceo classico a Tolentino, parte per studiare Medicina a Roma. Qui prendono corpo le sue grandi passioni: la politica e la Roma. Era forse l’unico grande tifoso tolentinate dell’epoca della squadra giallorossa insieme a mio padre. Ed era, probabilmente, anche l’unica persona a Tolentino ad acquistare tutti i giorni il Corriere dello Sport. Una volta laureato, inizia la carriera come quello che allora veniva definito “il medico della mutua” e contestualmente continua a studiare per specializzarsi in Cardiologia. Poi diventerà aiuto primario all’ospedale di Tolentino abbandonando la libera professione privata. Quando alla fine degli anni ‘90 si liberalizza la libera professione anche ai medici ospedalieri, come tanti colleghi, acquista tutto il necessario per attrezzare uno studio di cardiologia nella sua abitazione di viale Vittorio Veneto. Ma non la userà mai: “non posso chiedere a un paziente di venire a casa e pagare quando posso visitarlo gratuitamente in ospedale...”.

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In tempi successivi, da presidente dell’Istituto Autonomo Case Popolari, Comi darà una nuova veste all’ex mattatoio per realizzarci un centro culturale polivalente. “Sei stato uno studente diligente, costante e serio; un medico competente e sensibile; un cittadino onesto e rispettoso; un amministratore preparato e lungimirante. Sei stato tanto per tutti: per Tolentino, per l’ospedale, per gli amici. Sei stato tanto e tutto per noi”: così lo ha salutato il figlio Francesco, insieme alla moglie Antonia e alla figlia Silvia, nel giorno del commiato al palasport. Con la scomparsa di Nicola Comi, tutti abbiamo perso un pezzetto di qualcosa. E il modo migliore per rendere indelebile il suo ricordo sarebbe quello di intitolargli l’ospedale di Tolentino. Lo merita. La città glielo deve.


GLI ARGOMENTI AFFRONTATI NELLE ULTIME TRE ASSISE CONSILIARI Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

La penultima seduta consiliare si è aperta con il passaggio dei consiglieri Carmelo Ceselli e Luca Scorcella da Forza Italia al gruppo misto. A comunicare la decisione è stato Ceselli. «Gli avvenimenti che stanno caratterizzando questo periodo di consiliatura, sono frutto di un periodo contraddistinto dall’assenza di proposte, mancata condivisione di scelte importanti per la città, inopportuni personalismi e da mesi attendiamo dal partito più chiarezza per rispetto non solo degli elettori, ma della cittadinanza intera. Dopo la decisione incomprensibile di non ricandidare Remigio Ceroni, siamo stati abbandonati a noi stessi. Lo stesso dicasi per un coordinamento provinciale fantasma di cui non si hanno notizie e con il quale mai siamo riusciti a rapportarci. Pertanto, avendo già rassegnato le dimissioni da Fi, annunciamo il nostro passaggio nel gruppo misto di questo Consiglio comunale. Continueremo con convinzione a far parte della maggioranza che governa Tolentino». Dura la replica dell’assessore Alessia Pupo di Fi la quale ha riferito che la scelta di entrambi i consiglieri non è stata presa all’interno di tutto il partito e che non è stato rispettato il voto di lista. Si è passati poi all’illustrazione della mozione da parte di Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee sull’ipotesi di trasferire la scuola del Villaggio “Don Bosco” dal centro storico in con-

trada Pace, in prossimità della zona dove verrà realizzato il Campus scolastico per gli istituti superiori. Eventualità che non piace a Corvatta, Bruno Prugni ed Anna Quercetti del Pd. I tre consiglieri hanno chiesto al sindaco Giuseppe Pezzanesi se è stata fatta una seria valutazione sulla possibilità di lasciare il plesso “Don Bosco” nel centro storico. «Quest’ultimo – ha detto Covatta - è un istituto comprensivo frequentato da ragazzi di età compresa tra 6 e 13/14 anni la cui mobilità è quasi sempre legata alle famiglie. L’istituto superiore “Filelfo”, che sarà ospitato nel Campus scolastico, ha studenti con età tra 14 e 18 anni e quindi autonomi nella mobilità, per questo motivo e per altri riteniamo che sia un errore trasferire il “Don Bosco” fuori città. Ricordiamo al sindaco e ai suoi assessori che in centro abbiamo in proprietà gli stabili del liceo “Filelfo”, inagibili in seguito al sisma, che necessariamente dovranno avere una futura destinazione, anche se nel programma triennale di questa amministrazione non si fa cenno alcuno. Prevedere la ricostruzione o ristrutturazione, secondo le attuali norme antisismiche, dello stabile del liceo “Filelfo” da destinare alle scuole del Villaggio “Don Bosco”, riteniamo sia una scelta strategica per il futuro del centro storico e della città. In questo modo lasciamo le scuole al centro e liberiamo i locali del “Don Bosco” da destinare ad alloggi per la casa di riposo come è intenzione del sindaco». Per i tre consiglieri che siedono sui

banchi dell’opposizione si sta assistendo alla agonia del centro storico. «Se l’amministrazione deciderà di delocalizzare anche il “Don Bosco” – conclude - il centro di Tolentino e le sue attività ne risentiranno in modo irreversibile. La scelta di trasferire il Villaggio “Don Bosco” decreterà la morte del centro storico». Il sindaco ha risposto affermando che quando si dislocherà il “Don Bosco” si deciderà insieme ed ognuno si assumerà le proprie responsabilità. «Abbiamo – ha aggiunto Pezzanesi - così formulato questa ipotesi che valuteremo all’interno dell’Amministrazione e poi la proporremmo all’esterno. Abbiamo già informato la preside della nostra intenzione». E’ stato, inoltre, eletto il sostituto del dimissionario Gionata Del Pupo, quale componente della Commissione consiliare “Programmazione economica e bilancio”. Il nuovo componente è il consigliere Sonia Dignani, sempre della Lega, che ha ottenuto 11 voti. Il sindaco ha di seguito illustrato i provvedimenti per avviare la convenzione per la gestione associata della Cuc, Centrale unica di committenza, tra i comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Serrapetrona e Tolentino. Il punto è stato approvato a maggioranza, mentre voto contrario è stato espresso dai consiglieri del Movimento cinque stelle. La maggioranza, inoltre, ha votato l’assestamento generale del Bilancio di previsione 2018-2020 e la sal-

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vaguardia degli equilibri di Bilancio esercizio finanziario 2018 art.193 d.lgs.n.267/2000. Il vice sindaco Silvia Luconi ha affermato che con ordinanza n.510/2018 della Protezione civile sono stati assegnati al comune 21.709.986,78 euro per la costruzione di appartamenti sostitutivi delle sae da assegnare alle famiglie con immobili danneggiati dal sisma 2016, con danno E o F. Con la somma sono previsti tali interventi: la realizzazione di strutture abitative di emergenza diverse dalle sae nell’edificio in contrada Paterno, area privata, per alloggi, superficie complessiva stimata 720 metri quadrati al costo di 1.150.000 euro iva esclusa; completamento e realizzazione edifici in piazzale della Battaglia, area privata, per 64 alloggi, 6.190 metri quadrati, costo 9.900.000 euro iva esclusa; completamento ex scuola in contrada Sant’Angelo per 4 alloggi, edificio allo stato grezzo già finanziato con i fondi del sisma ’97, costo stimato di 300.000 euro iva esclusa; edificio di nuova realizzazione in via VIII Marzo per 26 alloggi, 2.815 metri quadrati, costo 4.500.000 euro iva esclusa; edificio di nuova realizzazione in contrada Pace per 30 alloggi, 3.125 metri quadrati, costo 5.000.000 euro iva esclusa; opere di urbanizzazione a servizio delle abitazioni, realizzazione nuovo tratto collettore fognario e acque meteoriche a servizio del lotto destinato a 46 alloggi in contrada Rancia, costo 859.986,77 euro. Ha aggiunto poi che tali interventi prevedono tra l’altro l’acquisizione di aree edificabili e progettazione per i quali la Protezione civile ha erogato alla Regione un anticipazione del


50% e che quindi si rende necessario stanziare in bilancio il 50% di detti importi. «Oggi – ha affermato Corvatta - parliamo di diversi appartamenti da realizzazione qua e là in città, ma ci chiediamo quando saranno pronti. Sono già trascorsi due anni dal sisma. A Paterno ed a Sant’Angelo poi chi ci vorrà andare ad abitare? Per realizzare i 46 appartamenti allo stabile della Rancia abbiamo dovuto aggiungere 859.986,77 euro per le opere di urbanizzazione. Dobbiamo dare una dignità alle famiglie. Queste scelte non ci piacciono». Dura replica del primo cittadino. «La scelta della formula dell’invenduto per realizzare gli alloggi per gli sfollati – ha detto - l’abbiamo fatta consapevolmente». Mercorelli del M5s, nell’evidenziare che dei 21.709.986,78 euro 9.900.000 vengono destinati per il completamento e realizzazione degli edifici in piazzale della Battaglia per 64 alloggi, bisognava valutare la proposta quando l’impresa Ogirra l’aveva presentata nel primo bando a 1400 euro al metro quadrato. Alla fine è stata approvata dalla maggioranza, due sono stati i voti contrari del M5s ed altrettanti astenuti del Laboratorio delle idee e Pd, l’acquisizione di immobili per dare attuazione alla realizzazione di abitazioni sostitutive delle sae: aree in piazzale della Battaglia di Tolentino della Ogirra e contrada Paterno dell’impresa Craglia Felice Costruzioni. Successivamente ha preso la parola il vice sindaco Luconi per illustrare il successivo punto all’ordine del giorno. Prima di affrontare l’argomento ha fatto riferimento alle precedenti discussioni affermando che Corvatta è inter-

venuto senza aver capito i numeri che il bilancio espone. Una frase che ha mandato su tutte le furie il consigliere che, oltre a ribattere che in assise ci si deve attenere all’ordine del giorno, ha lasciato l’aula. Alla fine all’unanimità la società banco Bpm è stata autorizzata a locare un fabbricato produttivo realizzato su lotto in diritto di superficie sito in Tolentino, via Walter Tobagi, ricompreso in area Pip Le Grazie. Rinviata la mozione presentata da Corvatta sull’intitolazione di un’area di circolazione ai Martiri della Shoa. Illustrata invece quella dei consiglieri del M5s: “Proposta di ristrutturazione campetto da basket situato in via Giovanni XXIII”. L’Amministrazione comunale è favorevole ad iniziare l’iter per avviare i lavori di ristrutturazione del campo di basket che versa in pessime condizioni anche sotto l’aspetto della sicurezza, ma occorre trovare le risorse necessarie che non sono poche per un intervento di qualità. E’ quanto ha riferito l’assessore allo sport Pupo rispondendo alla mozione presentata dal M5s per impegnare la Giunta municipale ad avviare un iter che preveda la ristrutturazione del campo di basket offrendo a tutti coloro che lo frequentano quotidianamente una maggiore sicurezza, consegnando alla città un luogo di ritrovo per molti ragazzi che praticano o non il basket. «L’amministrazione comunale – ha continuato Pupo - si impegna a riguardo tenendo in considerazione che, secondo i dati dell’ufficio tecnico preposto, il solo costo indicativo per il rifacimento del fondo è di circa 25mila euro. A tale somma devono poi essere aggiunti i costi per sostenere l’acquisto degli elementi accessori come cane-

stri, illuminazione, recinzione e sistema di drenaggio. L’attenzione e la volontà verso il campo di basket ci sono. C’è sempre maggiore necessità di luoghi idonei allo sport ed il campo di basket, comunque, è un bene per la città». La mozione, infine, è stata approvata all’unanimità. Unanimità anche per l’adozione alla variante parziale al Piano regolatore generale dell’area del campo di calcio “Ciarapica” per la realizzazione dei nuovi spogliatoi essendo gli attuali parzialmente inagibili a causa del sisma. L’argomento è stato oggetto di discussione nel penultimo Consiglio comunale ed è stato illustrato dall’assessore all’urbanistica Alessandro Massi. Con il voto favorevole dell’assise consiliare l’area del campo di calcio “Carapica” viene trasformata e classificata come zona per attrezzature sportive con la riduzione della fascia cimiteriale di rispetto al di sotto dei 200 metri, ma maggiore del limite di salvaguardia che è di 50. La Lega nazionale dilettanti finanzierà al 50%, insieme al comune di Tolentino, la realizzazione di spogliatoi prefabbricati per l’area in questione.

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Sempre all’unanimità è stata approvata l’adesione del comune alla Stazione unica appaltante. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale il primo cittadino Giuseppe Pezzanesi ed il consigliere Bruno Prugni hanno ricordato la figura di Nicola Comi, ex sindaco nel primo quinquennio del 1980 ed il presidente del Consiglio comunale ha fatto osservare un minuto di silenzio. Subito dopo l’Amministrazione comunale ha risposto alle interrogazioni presentate dai consiglieri Gianni Corvatta, Bruno Prugni, Anna Quercetti e aventi per argomento la “Messa in sicurezza dell’istituto Francesco Filelfo” e il “Servizio vigilanza al Villaggio container”. Prorogato all’unanimità il contratto per la gestione aree di sosta a pagamento. Sempre all’unanimità è stato dato il parere favorevole definitivo alla variante parziale al Piano regolatore generale inerente l’area del campo di calcio Ciarapica per la realizzazione di nuovi spogliatoi. E’ stata, infine, discussa la mozione presentata da Corvatta sull’intitolazione di un’area di circolazione ai Martiri della Shoa. La proposta è stata approvata all’unanimità.


di Carla Passacantando

BENTORNATO TEATRO “VACCAJ”

E’ stato un grande ritorno, anche se con qualche polemica, del teatro “Nicola Vaccaj”. La riapertura è avvenuta il 10 settembre, festa di San Nicola, con momenti di grande emozione. La cerimonia si è aperta con l’omaggio al teatro di Strehler del re del musical, Saverio Marconi, direttore della Compagnia della Rancia, con voce fuori campo. Dopo il video realizzato da Luca Giustozzi, l’inno nazionale suonato da corpo bandistico “Gabrielli”, sono intervenuti il sindaco Giuseppe Pezzanesi, Giorgio Semmoloni per raccontare in alcuni minuti la lunga storia del teatro, una volta dell’Aquila ed ora “Vaccaj”. E’ poi seguito un video per illustrare i lavori dal rogo ad oggi ed infine ha preso la parola l’architetto del Mibact Pierluigi Salvati per parlare del complesso recupero chiamando sul palco, al termine, l’ingegner Barbara Capecci che ha diretto i lavori per il comune. Protagonisti della serata anche Rita Pavone, Enzo De Caro, Michele Zarrillo, Michele Pecora con l’Orchestra Mediterraneo in uno show condotto da Dario Salvatori e Melissa di Matteo. Al termine il taglio della torta con riprodotto il teatro in miniatura del pasticcere Roberto Cantolacqua. Tante le autorità religiose, militari e civili presenti. Il sipario si è alzato dopo dieci anni dall’incendio. Era il 29 luglio 2008 quando un rogo mandò in fumo gran parte del teatro, chiuso all’epoca, da qualche mese, per lavori di consolidamento e restauro del tetto. Con le fiamme andarono distrutti timpano, platea, palcoscenico, affreschi, sipario, tetto.

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Sono andati persi gli affreschi della finta volta, che nascondeva il tetto a capriate, dipinta dal Fontana come un Olimpo ed era divisa in quindici unghie. La buona notizia è rappresentata dal fatto che dopo i sopralluoghi si è appurato che è miracolosamente scampato alle fiamme il sipario storico del Lucatelli mentre è andato perduto il sipario che rappresentava Francesco Filelfo e Niccolò Mauruzi, dipinto dal Fontana e dai suoi allievi. Ingenti i danni anche se la furia devastatrice dell’incendio non ha creato danni al foyer, ai tre ordini di palchi i cui parapetti sono abbelliti con maschere, fiori e uccelli su fondo azzurro, alla zona degli uffici ed a quella dei camerini. Oltre al tetto crollato, danneggiata la platea e tutta la zona del palcoscenico e della graticcia. Con i lavori eseguiti in questi anni, per un importo pari a circa 6 milioni di euro, il teatro è tornato a risplendere. Gli interventi sono iniziati con l’ex sindaco Luciano Ruffini per concludersi con Giuseppe Pezzanesi. L’avvio dei lavori del primo stralcio è avvenuto il 27 giugno 2011, mentre la fine del secondo lo scorso 15 luglio. Ci sono stati circa tre anni di rallentamenti e fermi dei lavori per ritrovamenti archeologici e per questioni inerenti le disponibilità economiche del comune. Sono tre le imprese principali che si sono aggiudicate il bando di gara: Crucianelli Rest Edile, Tonoimpianti, Termostudi. Significativa la data scelta per la riapertura e che si collega a quella del 1797, quando proprio il 10 settembre, giorno in cui si festeggia San Nicola, il teatro fu inaugurato ufficialmente, pochi mesi dopo il passaggio di Napoleone Bonaparte e la firma del Trattato di Pace di Tolentino.

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Al Centro Medico Blu Gallery la nuova Risonanza Magnetica Aperta Lucent creata per offrire più spazio e luce, limitando così claustrofobia e ansia Lucent offre un sofisticato imaging MR con un magnete permanente da 0,4 T in un gantry compatto e progettato sulle esigenze dei pazienti. L’esperienza di Hitachi in campo tecnologico ha consentito la progettazione e la creazione di una struttura per MRI a colonna singola che garantisce uno spazio aperto. Unico sistema MRI a colonna singola, APERTO Lucent offre un punto di vista aperto, ampio e panoramico, progettato per ridurre l’ansia del paziente e offrire un ambiente d’esame confortevole anche per pazienti Pediatrici ed Obesi.

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Il Centro Teatrale Sangallo, una parte della vita culturale della città Una esperienza Per tutti Il Centro Teatrale Sangallo, la scuola di teatro del Comune di Tolentino al suo 38* anno svolge con lo stesso entusiasmo del primo le numerose attività al servizio della Città ed è riconosciuta da tutti quale punto di riferimento di formazione e pratica delle attività teatrali.

Arancia del Comune di Tolentino. Mediamente circa 150 allievi mettono il loro impegno ed entusiasmo nei saggi di fine anno con la serietà e il rigore che gli vengono insegnati.

La cosa più importante che ci piace comunicare, è che l’esperienza da vivere al Centro Teatrale non è destinata solo a chi “…è portato…” ma è parte della formazione di bambini e ragazzi e rappresenta un arricchimento personale per molti adulti con il desiderio di mettersi in gioco anche nella loro qualità di insegnanti , genitori ...amici e senza limite di età. In particolare il Centro Teatrale pone la massima attenzione al rilancio, sviluppo e continuità del teatro amatoriale.

Insieme abbiamo atteso la riapertura del Teatro Vaccaj e molti bambini e giovani che Nata nella Tolentino degli anni amano fare teatro, musica e ‘80, su iniziativa di Saverio Mar- danza lo vedranno per la prima coni che ne è stato l’artefice prin- volta . cipale e che ancora oggi la guida artisticamente ,con dedizione Il Centro Teatrale Sangallo sarà , costanza e capacità si è proiet- al loro fianco per imparare ad tata nella Tolentino oltre il 2000 . amare e rispettare un patrimo- Le lezioni del Centro Teatrale Migliaia di bambini, ragazzi e nio della Città accompagnandoli Sangallo si svolgono presso il adulti con il Centro Teatrale han- in questa nuova emozione. Politeama . no avuto l’opportunità di coltivare la passione per le discipline dello spettacolo : la recitazione, il canto la danza, il teatro musicale, accrescendo la propria formazione, migliorando la dizione e la relazione con gli altri. Interessanti stage speciali arricchiranno il programma 2018 2019. Il Centro Teatrale è riferimento per le scuole di ogni ordine e grado e di centri che operano nel sociale , in particolare il Centro 10

Chi fosse interessato ad avere informazioni o fare lezioni di prova si può rivolgere, a partire dal 10 settembre , dal lunedì al venerdì, dalle ore 17,30 alle ore 20 alla segreteria del Centro Teatrale presso l’Info Point del Politeama tel: 334 2458927


L’AMMINISTRAZIONE INFORMA

spazio autogestito

PRECISAZIONI DEL SINDACO SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO “VACCAJ” Mi rammarico del fatto che qualcuno voglia, sembra palese, solo per presupponenza, astio e per rancore politico, rovinare la festa di una intera Città. Ebbene si… riapriamo dopo dieci anni il Teatro Nicola Vaccaj. E come era facile immaginare qualche voce fuori dal coro c’è… a proposito di coro.. un maestro ci accusa di occasione persa, di progetti fantasiosi, di lavori a singhiozzo e di uno spettacolo inadeguato. Senza scendere in giudizi personali, credo invece che ergersi a paladino della cultura in senso assoluto non sia adeguato ad una situazione che vede la riconsegna a tutta e sottolineo tutta la cittadinanza, di un luogo simbolo che negli anni ha ospitato dalle compagnie amatoriali, alle feste cittadine, dalle recite scolastiche, ai grandi musical, ai grandi attori e attrici, ai cori cittadini. In programma una manifestazione istituzionale, concerti, la messa in scena di un’opera lirica, seppur in forma ridotta, del Vaccaj, la celebre “Romeo e Giulietta” ma anche musical, con il debutto di Big Fish della Compagnia della Rancia e una nuova Stagione Teatrale degna del Teatro e della sua storia. Mi sembra anche poco rispettoso valutare e definire indegno uno spettacolo con artisti che, con la loro professionalità, nel loro settore, hanno saputo scrivere la storia della musica leggera, della televisione e del teatro. Ma forse per qualcuno esiste solo un certo tipo di cultura che non potrà mai essere pop ma solo per pochi eletti. Questione di scelte e di vedute che fortunatamente sono condivise dalla stragrande maggioranza di persone che ci hanno eletto e che ci sostengono, contrariamente a chi dal podio rappresenta forse solo se stesso. Solo un piccolo aneddoto che ci raccontano le cronache dell’epoca. Quando il teatro fu inaugurato per la prima volta nel 1797 mentre erano in scena due rappresentazioni di importanti autori dell’epoca, nel foyer erano state istallati tavoli per giocare a carte e una roulette. Per quanto concerne i 5 Stelle, voglio solo dire che questa Amministrazione, loro malgrado, riconsegna il Teatro Vaccaj alla Città. Molti erano convinti che i lavori sarebbero durati decenni e invece, malgrado la burocrazia, le difficoltà economiche, i ritardi dovuti ai ritrovamenti archeologici, il sopraggiunto periodo legato al sisma, noi il Teatro Vaccaj lo riapriamo. Certo qualcuno avrebbe preferito un altro finale. I pentastellati parlano di ritardi nella consegna dei lavori, di dilazioni date senza motivo, di nessuna penale. Ma qui è questione di matematica. Scrivono “… che nel dicembre 2012 viene stipulato il contratto con le ditte vincitrici in forza all’offerta di completare i lavori in 48 mesi, non oltre il 9 dicembre 2014”. Peccato che 48 mesi corrispondono a 4 anni e non due… questione di matematica. Quindi i lavori, eventualmente, sarebbero dovuti terminare entro il 2016. Comunque il 1° stralcio che prevedeva opere strutturali e finiture “pesanti” è durato circa circa 3 anni lavorativi effettivi per circa € 1.800.000,00 mentre il 2° stralcio, per le opere di finitura, arredi, apparati decorativi, impianti è durato circa 2 anni effettivi per circa € 2.400.000,00 di cui: Arredi circa € 200.000,00; Plafone (tra struttura e decorazioni) circa € 200.000,00” Impianti (tutti, elettrici, speciali meccanica di scena) circa e 1.100.000,00; finiture. Noi non abbiamo nulla da rimproverarci, anzi. Sappiamo di aver agito con trasparenza e correttezza per migliorare nel suo complesso l’intero edificio che ospita il Teatro Vaccaj, sia dal punto di vista strutturale, che funzionale e tecnologico. E’ stato un intervento complesso con restauri conservativi di quanto ancora esistente e nuove decorazioni sulla logica preesistente di quanto perduto con rispetto dei materiali dell’epoca e con un gran lavoro di ricostruzione e riproduzione dei disegni. Oggi abbiamo un teatro com’era e dov’era ma molto migliorato sotto tutti i punti di vista. Noi lunedì 10 settembre inauguriamo e riconsegniamo alla Città, malgrado tutto e tutti, il teatro alla Città e al territorio. Chi vorrà potrà partecipare alla festa e alle tante serate che abbiamo programmato. Tutto il resto è il monologo di personaggi in cerca di autore. Infine mi sia permesso di precisare che in occasioni importanti come l’inaugurazione di un Teatro, dopo dieci anni di lavoro, è più che obbligatorio riservare la cerimonia alle autorità nazionali, regionali e provinciali, come vuole anche il cerimoniale. Purtroppo il nostro Vaccaj dopo l’intervento di restauro, per motivi di sicurezza, ha visto una sensibile diminuzione dei posti disponibili che sono scesi a 371. Se si conteggia rapidamente le tante autorità che dal punto di vista istituzionale siamo giustamente obbligati ad invitare, ecco che rimangono pochissimi posti a disposizione, forse qualche decina. Per accontentare tutti invece avremmo dovuto avere 20 mila posti, uno per ogni tolentinate. Per ovviare a questo abbiamo promosso diverse serate, che hanno seguito l’inaugurazione, aperte al pubblico come quella del 12 con Piji, Bobby Solo e Carmine Faraco, quella del 13 con la presentazione della nuova stagione teatrale, del 22 con la messa inscena in forma ridotta del “Romeo e Giulietta” la più celebre opera lirica scritta da Nicola Vaccaj e del 23 pomeriggio con il monologo di Paolo Ruffini. Inoltre ci sono le vite guidate, sempre completamente gratuite, degli ambienti del teatro che considerate le tante richieste saranno prorogate di una settimana per cui sarà possibile scoprire il Vaccaj fino al prossimo 23 settembre, prenotandosi presso la Pro Loco. E poi gli spettacoli della nuova stagione teatrale a partire da “Big Fish” il nuovo musical della Compagnia della Rancia che debutterà il prossimo 11 ottobre e che sarà a Tolentino anche il 12, 13 e 14 ottobre. Come abbiamo scritto la nostra volontà era ed è quella di riconsegnare il Teatro Vaccaj alla Città e questo abbiamo fatto, facendo un lavoro eccellente e in tempi ragionevoli, viste anche le tante difficoltà derivati dai problemi economici, dalla complessità dell’intervento, dai ritrovamenti archeologici e dal sisma. Le polemiche o le proteste, seppur legittime, potevano essere evitate per vivere tutti insieme, in armonia una grande festa ma mi sembra proprio che in realtà a qualcuno è dispiaciuto più che di vedere il nuovo Teatro aperto e funzionante che non di partecipare alle tante iniziative da noi promosse, come del resto faceva anche prima dell’incendio del 2008. Giuseppe Pezzanesi Sindaco di Tolentino 11


Inaugurato il Nuovo showroom di Effeemme Arredo Bagno a Tolentino

L’azienda Effeemme nasce nel 1980 come ditta di impianti termoidraulici per fornire assistenza qualificata per la manutenzione ordinaria e straordinaria. In poco tempo il nome Effeemme si impone sul mercato come sinonimo di qualità e affidabilità. Nel 1991 Effeemme amplia la propria entità inaugurando il suo primo Showroom per l’arredo bagno ad Appignano. Nove anni più tardi lo Showroom si trasferisce nello stabile di Bracaccini Mobili creando una sala mostra di 350 mq in cui il cliente può toccare con mano tutto ciò che sceglie per il suo progetto. Ancora oggi questo showroom è il punto di riferimento della zona , dove esperti progettisti creano, in pianta e con render 3D, un progetto fatto su misura per le necessità del committente. All’interno della sala mostra potrete trovare i migliori marchi per pavimentazioni interne ed esterne, parquet, pietre naturali, nonché sanitari, lavabi d’arredo rubinetterie, box doccia, mobili bagno e tutto ciò che riguarda

la zona wellness, offrendovi la migliore scelta che il mercato attuale offre. Parallelamente alla crescita dello Showroom, Effeemme ha mantenuto la propria leadership nel settore impiantistico, dove oggi un team di sei idraulici mettono quotidianamente al servizio del cliente la propria esperienza e professionalità nella realizzazione di impianti civili e industriali. Negli anni l’azienda è riuscita a fornire servizi nei campi: termico, idrico, rete gas, climatizzazione, energie rinnovabili, antincendio e ventilazione meccanica centralizzata. Il 6 Maggio 2018 viene inaugurato il nuovo il Nuovo Showroom di Tolentino, in Contrada Rancia 13, di 750 metri quadri. Nella sala mostra vengono presentate la sezione termoidraulica e l’arredo bagno. All’interno potrete ammirare varie ambientazione bagno, con un percorso che propone tutte le novità del settore, dalla carta da parati, alle resine fino alle lastre in gres porcellanato. Tanti gli elementi di arredo che colorano il nuovo spazio, con il made in Italy che certifica i valori dell’azienda. Qui il cliente verrà accolto da progettisti che vi accompagneranno verso la scelta più giusta

in base ai vostri bisogni. Avvalendosi di collaboratori esterni oggi Effeemme riesce a dare un servizio “chiavi in mano” aiutando il cliente nella coordinazione dei lavori.

Effeemme vi aspetta ad Appignano e Tolentino. Potete consultare le pagine Facebook “Effeemme Appignano” ed “Effeemme Tolentino”.

PAURA DELL’INVERNO? TERMATEVI CON NOI! Sta vivendo una vera e propria rinascita culturale la consapevolezza dei benefici delle cure termali. E’ per questo che negli ultimi scorci dell’estate 2018, centinaia di persone provenienti da diverse parti delle Marche, oltre che dal maceratese sono numerose e frequenti le presenze dal fermano e dalla provincia di Ascoli, scelgono ogni giorno di dedicare momenti preziosi alle cure termali. E’ ormai noto che presso le TERME SANTA LUCIA di Tolentino sono presenti acque idropiniche, sulfuree e salsobromoiodiche, da sempre utilizzate nella cura di patologie artroreumatiche, urologiche e delle alte vie respiratorie, di grande utilità per contrastare la sordità rinogena e per rinforzare le difese immunitarie. Le patologie invernali più diffuse, infatti, evidenziano una crescente resistenza alle cure antibiotiche. Per questo le inalazioni, date le naturali proprietà benefiche, dovrebbero raggiungere maggiori livelli di diffusione, sia tra i bambini che tra gli adulti, che permettano passi avanti nella prevenzione della malattie da raffreddamento, preservando la salute da complicanze e cronicità. Le Terme Santa Lucia di Tolentino già da tempo hanno intrapreso questa via e, grazie ai risultati conseguiti, sono diventate punto di riferimento per molti operatori del settore.

Infine, l’acqua sulfurea, ridotta allo stato gassoso, viene usata nelle insufflazioni per il trattamento della sordità rinogena. Grazie alla presenza di queste preziose acque, da oltre 80 anni, le Terme Santa Lucia di Tolentino erogano efficaci terapie e già dall’antichità i tolentinati ne erano a conoscenza e le utilizzavamo per curarsi in modo sano e naturale. Ma non solo….!!! Le Terme Santa Lucia ospitano un rinomato centro di Medicina dello Sport dove è possibile sottoporsi a visite mediche specialistiche per il rilascio di certificati di idoneità sportiva dilettantistica e agonistica. Tantissimi i professionisti che prestano le loro competenze nelle diverse specialità mediche presenti negli ambulatori della struttura: ginecologia, flebologia, dietologia, cardio-

LE ACQUE MINERALI che alimentano le Terme Santa Lucia sono conosciute da secoli per le loro svariate proprietà benefiche, nonché per le diversità applicative a fini terapeutici. ANDIAMOLE A CONOSCERE! Iniziamo dall’acqua bicarbonato calcica, è indicata nella terapia idropinica per la prevenzione delle patologie renali e gastroenteriche come la calcolosi e la stipsi. L’acqua salsobromoiodica, invece, viene utilizzata nelle cure inalatorie, per la prevenzione delle patologie croniche dell’apparato respiratorio superiore e nella balneoterapia, per la prevenzione dei fastidiosi sintomi delle patologie degenerative croniche osteoarticolari. 12

logia, fisiatria, ortopedia, dermatologia e molto altro. Di particolare rilievo il centro per la cura del mal di schiena dove oltre agli esperti fisioterapisti e ad attrezzature all’avanguardia, è presente il MedX, un rivoluzionario macchinario capace di rinforzare proprio quei muscoli della schiena che causano dolore e su cui è difficile agire con un normale allenamento. Le terme Santa Lucia si trovano in contrada Santa Lucia a Tolentino ed è possibile informarsi allo 0733/968227 o approfondirne la conoscenza sul sito www.termesantalucia.it Se ci verrete a visitare, trovare una calda accoglienza. Allora cosa aspettate? TERMATEVI CON NOI!


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ATTI VALDALICI SOTTO IL PONTE DEL DIAVOLO Danneggiati tavoli e panchine nell’area verde sottostante il Ponte del Diavolo, di fianco all’ex centrale idroelettrica. Ancora atti vandalici in quell’area. Recentemente alcuni teppisti hanno divelto tavoli e panchine che erano stati sostituiti negli ultimi tempi. Gesti che lasciano una grande amarezza. Il vice sindaco Silvia Luconi a riguardo esprime tutto il suo sdegno. «Le suddette panchine erano state sostituite a maggio – dice – grazie al contributo degli organizzatori dello Strike Up che con le loro serate hanno finanziato

in parte la riqualificazione dell’area. Nemmeno un mese e 23 giorni dopo, tre sciocchi per non dire di peggio, le hanno rovinate. Il 26 giugno, alle 21.10, due saltavano sui tavoli e le panchine fino a spezzarne le assi, mentre il terzo fumava ridendo. Chissà se sono gli stessi che hanno giocato a calcio con le fioriere di via San Nicola, rendendole indecenti? Rispettiamo la città, che è di tutti; anche e soprattutto delle persone educate e per bene che per fortuna sono la maggioranza e non hanno il diritto di subire le frustrazioni di tre teppistelli».

Gli agenti della Polizia locale stanno visionando i filmati delle telecamere collocate sotto il ponte e certamente sono risaliti ai colpevoli dei deplorevoli gesti. Gli amministratori invitano gli autori a costituirsi quanto prima, evitando l’avvio delle indagini e tutto ciò che ne consegue. Gli operatori del Cea Pettirosso chiedono, anche a nome di tutti coloro che godono dell’area verde del Ponte del Diavolo e del parco fluviale, di poterne usufruire nel rispetto dell’ambiente e soprattutto di comportamenti civili e sostenibili affinché rimanga sempre fruibile.

DEDICATA AD ANTONIO CASSARÀ LA NUOVA STRADA CHE PORTA ALL’OASI Terminati i lavori della nuova arteria a quattro corsie che andrà a collegare tutta la zona Pace. Nei prossimi giorni, la nuova strada sarà ufficialmente inaugurata e consentirà ai residenti di avere un asse attrezzato che mette in comunicazione due aree cittadine molto popolose e frequentate, una via a scorrimento veloce che servirà anche per snellire il traffico come percorso alternativo. La nuova strada della zona Pace sarà inaugurata ufficialmente sabato 29 Settembre nel tardo pomeriggio. La zona di circolazione ricadente in Contrada Pace sarà così intitolata:

colazione che inizia dalla fine di Viale L’idea di intitolarla alle Vittime della Antonino Cassarà fino alla rotonda Mafia, nasce da un incontro promosche interseca Viale della Fraternità; so dall’assessore Giovanni Gabrielli, con il Sindaco Pezzanesi, “Largo Mar. Ord. Mario Trapassi e Il Questore di Macer 0ata Antonio App. Salvatore Bartolotta”: area di circolazione compresa tra la rotonda in cui si incrociano Viale Antonino Cassarà, Via della Solidarietà, Viale della Concordia e adiacente a Largo ‘815. Antonino Cassarà, detto Ninni, nato nel 1947 a Palermo. Fu Commissario della Polizia di Stato Cassarà fu uno stretto collaboratore di Giovanni Falcone e del “pool antimafia” della procura di Palermo.

“Viale Antonino Cassarà”: area di circolazione con inizio dall’intersezione tra il Viadotto Enrico Berlinguer e Via Giorgio La Pira e fine nella rotonda all’incrocio di Via della Solidarietà e Viale della Concordia ridefinendo Viale della Concordia come l’area di cir-

Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta componevano la scorta del giudice istruttore Rocco Chinnici. Il 29 luglio 1983 una macchina imbottita di tritolo posta da Cosa Nostra davanti l’abitazione del magistrato esplose uccidendoli tutti e tre.

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Pignataro ed il M.llo Giuseppe Losito della caserma dei CC di Tolentino; un invito a non smarrire la memoria, ma soprattutto a custodirla e trasmetterla ai giovani.


di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO la sistemazione dell’edificio. Il progetto sarà finanziato mediante rimborso assicurativo. Sta di fatto che è stato aperto il sinistro con la compagnia di assicurazione ed è stato effettuato il sopralluogo del perito tecnico che ne ha validato la spesa e che verrà eventualmente Lavori alla scuola d’infanzia rimborsata a consuntivo. “Rodari”, plesso dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Luca- Al fine di ripristinare la viabilità nelle aree interessate dagli telli” di Tolentino. La scuola d’infanzia in piazza eventi sismici del 2016 l’Anas, La Malfa ha subito dei danni in qualità di soggetto attuatore con il nubifragio dello scorso 8 è stata investita della fase di programmazione degli intergiugno. Le infiltrazioni di acqua hanno venti e di quella di attuazione con obbligo di provvedere dicreato problemi nell’edificio. Dopo il temporale dell’inizio di rettamente all’esecuzione degli giugno i tecnici comunali dell’a- interventi di competenza e di rea manutenzioni, in seguito ad quelli dei gestori locali qualora alcune segnalazioni, hanno ef- la capacità operativa di questi fettuato una serie di sopralluo- ultimi e le esigenze emergenghi al fine di verificare ed ac- ziali non consentano agli stessi certare l’entità dei danni provo- di provvedervi autonomamencati e valutare quindi i provve- te. dimenti di pronto intervento da In questo contesto il comune, intraprendere al fine di limitare i in qualità di ente gestore deldanni stessi, ripristinare le fun- le strade comunali Ancajano, zionalità dell’edificio e scongiu- Baroncia, Corta del Colle, via rare il pericolo immediato per la del Ponte e via Nazionale, ha dichiarato di poter attuare diretpubblica incolumità. Dai controlli eseguiti dai tecni- tamente tali interventi a condici è emerso che nella scuola zione di potersi avvalere delle ci sono state infiltrazioni di ac- risorse finanziarie individuate qua nel piano terra e nei locali per la gestione emergenziale. seminterrati ed inoltre si sono A tal proposito la Regione Marverificati altri danni ad alcuni che ha comunicato all’Anas il parere favorevole alla realizimpianti. E’ così emerso che è indispen- zazione diretta degli interventi sabile provvedere alla ripara- da parte degli enti gestori rizione per ripristinare la sicurez- chiedenti, tra i quali il comune, subordinandolo all’assegnaza della scuola per l’infanzia. Oltre tutto tali danni potrebbero zione delle risorse finanziarie ulteriormente aggravarsi in se- necessarie visto anche che il guito a ulteriori eventi piovosi Dipartimento della Protezione intensi che potrebbero verifi- civile della presidenza del Concarsi in futuro andando ad ag- siglio dei ministri, Struttura di gravare la situazione ed il peri- missione “Sisma Centro Italia” colo per la pubblica incolumità. ha confermato il trasferimenLa Giunta municipale, tenuto to delle somme richieste quali conto della necessità di ripri- fondi stanziati per la gestione stinare nel più breve tempo emergenziale. possibile la funzionalità com- La Giunta ha così approvato pleta dell’edificio, ha deciso con delibera n.309 il progetcon delibera n.310 dell’8 ago- to esecutivo dei lavori via del sto 2018 di intervenire con una Ponte – Interventi di ripristino somma di denaro d’urgenza, di parti d’opera del Ponte del ai sensi dell’art.163 del d.Lgs. Diavolo redatto dall’architetn°50/2016, pari a 51.737,013 to Paolo Cruciani il cui quadro economico ammontante euro. Nel frattempo i tecnici comu- ad un importo complessivo di nali hanno redatto la specifica 554.813 euro. perizia per l’esecuzione delle I lavori dovranno tenere conto opere necessarie al ripristino di alcune indicazioni e pareri dei danni della scuola d’infan- rilasciati dalla Regione Marche e dalle soprintendenze per cui zia danneggiata. Ad effettuare i lavori sarà l’im- non dovranno essere modificapresa edile Water Proof di Fano te le quote di sfioro della soglia che prontamente ha accettato di protezione del ponte e non le condizioni negoziate con uno dovrà essere diminuita la sesconto applicato del 20% e si è zione di deflusso delle acque. resa disponibile ad iniziare im- Le strutture provvisionali atte mediatamente l’intervento per alla realizzazione delle ope-

re, dovranno essere mantenuti per il tempo strettamente necessario, dovranno essere prontamente rimossi in caso di piena del corso d’acqua e non dovranno creare pregiudizio al regolare deflusso o danneggiamento alle opere idrauliche presenti, Tutti i rifiuti prodotti in fase di demolizioni, in particolare le opere in calcestruzzo, dovranno essere tempestivamente rimossi, al fine di evitare che vengano trasportati lungo il corso d’acqua. L’intervento non dovrà instabilizzare e danneggiare le sponde del corso d’acqua. Inoltre la volta in muratura dell’edicola non dovrà essere demolita e successivamente ricostruita, ma consolidata in modo da ripristinare da consistenza dell’elemento strutturale. Per quanto riguarda il rivestimento delle parti basamentali delle pile di appoggio si ritiene che tale intervento debba salvaguardare le attuali caratteristiche e dimensioni. Le opere di finitura dovranno essere visionate su apposita campionatura dai tecnici Mibact. Per quanto attiene ai piani pavimentali delle briglie, al fine di un corretto recupero, dovranno essere ricomposti con materiali di recupero, mentre i materiali nuovi dovranno essere preventivamente concordati. Riguardo poi ai tanti monumenti e palazzi pubblici del comune di Tolentino danneggiati dal sisma c’è anche il complesso monumentale della Basilica di San Nicola. A tal proposito, l’intervento di “ricostruzione” per il miglioramento sismico e la tutela della Basilica di San Nicola è stato inserito nel secondo piano delle opere pubbliche per la ricostruzione e prevede il finanziamento per circa 3.750.000 euro. L’Amministrazione comunale ha comunicato alla struttura commissariale e all’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche, l’intenzione di procedere all’esecuzione delle opere di messa in sicurezza necessarie alla riapertura al culto dell’edificio danneggiato per restituire alla popolazione il suo più prezioso luogo di culto, stimando il valore dell’intervento di 300.000 euro di lavori oltre iva e spese tecniche; il commissario del Governo per la ricostruzione ha inviato il proprio nulla osta subordinato alle seguenti prescrizioni: che i lavori devo-

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no intendersi limitati all’individuazione della tipologia di interventi da eseguire, messa in sicurezza e opere indispensabili per la riapertura al culto, fermo restando che le procedure saranno gestite dal comune secondo le norme ordinarie e che l’impiego delle somme percepite a titolo di indennizzo assicurativo resterà soggetto alle disposizioni di cui all’art.5 dell’ordinanza n.43/2017. Tale intervento sarà finanziato con i proventi dell’assicurazione contro i danni del terremoto anche in considerazione del fatto che il comune ha già incassato per 1.500.000 euro quale primo acconto del risarcimento dei danni subiti dal sisma. Pertanto la Giunta municipale con delibera n.308 ha approvato il progetto esecutivo per l’intervento di messa in sicurezza per la riapertura al culto della Basilica di San Nicola elaborato dagli ingegneri Gianfranco Ruffini e Jonathan Domizi e il relativo quadro economico ammontante a complessivi 372.834,26 euro. Considerato che in diverse occasioni pubbliche l’Amministrazione si era impegnata a nominare aree di circolazioni ad appartenenti alle forze dell’ordine vittime della mafia e la necessità di provvedere all’intitolazione di aree di circolazione in contrada Pace, la Giunta municipale con delibera n.282 del 27 luglio 2018 ha deciso di denominare la zona di circolazione ricadente in contrada Pace. Viene così intitolata a: “viale Antonino Cassara’”: l’area di circolazione con inizio dall’intersezione tra il viadotto Enrico Berlinguer e via Giorgio La Pira e fine nella rotonda all’incrocio di via della Solidarietà e viale della Concordia ridefinendo viale della Concordia come l’area di circolazione che inizia dalla fine di viale Antonino Cassarà fino alla rotonda che interseca viale della Fraternità; a “largo Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta”: l’area di circolazione compresa tra la rotonda in cui si incrociano viale Antonino Cassarà, via della Solidarietà, viale della Concordia e adiacente a Largo ‘815. La Giunta ha deliberato di provvedere alla trasmissione della deliberazione alla Prefettura di Macerata, Ufficio territoriale del Governo, per richiedere l’autorizzazione all’intitolazione dell’area.


PIAZZA GREMITA PER IL PREMIO CITTADINO DELL’ANNO A MISTER GIOVANNI PAGLIARI Piazza gremita per la consegna a mister Giovanni Pagliari del premio “Ponte del Diavolo” cittadino tolentinate dell’anno 2018, riconoscimento che ogni anno l’associazione “I Ponti del Diavolo” assegna di concerto con il sindaco Giuseppe Pezzanesi a tolentinati che si sono distinti per il bene della città. Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato all’allenatore tolentinate che ha portato il nome di Tolentino in campo nazionale distinguendosi nel settore del calcio con grandi imprese ed impegnandosi nel sociale. Pagliari quest’anno è approdato per l’ennesima volta a Perugia ad allenare la squadra Primavera. Ed è ritornato dopo dieci anni alla squadra che gli ha dato grandi soddisfazioni. Tanti gli ospiti presenti del mondo del calcio. Sono saliti sul palco per raccontare aneddoti o momenti vissuti sul campo con Giovanni Pagliari: Gianluca Segarelli, ex calciatore del Foligno che ha giocato anche con il Cesena ed ora è allenatore del settore giovanile; Francesco Ripa, ex portiere e neo allenatore portieri della Fermana; Giovanni Migliorelli, collaboratore di Pagliari a Foligno e L’Aquila ed ora allenatore del settore giovanile del Perugia; il mister tolentinate Fabrizio Castori. Nel corso della cerimonia è stata consegnata una menzione d’onore alla priora suor Maria Chiara Tani di San Giuseppe e alle sorelle Carmelitane scalze del monastero di Tolentino. Per l’occasione era presente la priora del monastero agostiniano di Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa. Ad accompagnare suor Maria Chiara c’erano suor Maria Elisa e suor Maria Francesca. La priora e le sorelle Carmelitane scalze, che dopo il sisma, vivono fuori Tolentino, ora a Cascia, hanno deciso di mantenere vivo il legame affettivo e spirituale con la città di Tolentino. Menzione d’onore anche al grafico Giorgio Leggi per il suo grande

talento nel pubblicizzare l’arte e la cultural della città di Tolentino; a Luca Belli, biologo nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione, per aver portato il nome della città di Tolentino nel mondo distinguendosi nel campo della nutrizione seguendo diversi campioni in varie discipline sportive. La menzione d’onore a don Andrea Leonesi, vicario diocesano generale, è stata consegnata il giorno dopo, al termine della messa alla chiesa dello Spirito Santo del saluto del sacerdote con il vescovo mons.Nazzareno Marconi. Il religioso ha ottenuto il riconoscimento per il servizio che presta distinguendosi per la continua disponibilità verso i fedeli ampiamente dimostrata con la riapertura dell’oratorio Don Bosco per i giovani e della chiesa del Sacro cuore di Gesù dopo i lavori post sisma. Nel corso della serata si sono esibiti i chitarristi Samuele Pallotta e Stefano Salvucci, allievi dell’Istituto musicale “Vaccaj”, del maestro Roberto Gatta. Era presente anche l’artista Maria Micozzi che ha donato una sua opera agli ospiti ai quali sono stati offerti anche prodotti Tre Mori. L’allestimento floreale è stato curato da Fioridea. Al termine il brindisi con vernaccia Serboni e prodotti Varnelli.

SESSANTENNI IN FESTA I tolentinati nati nel 1958, recentemente, si sono ritrovati per festeggiare insieme il sessantesimo compleanno. I partecipanti si sono dati appuntamento alle Terme Santa Lucia di Tolentino. Alle 19.30 è stata celebrata, nel salone della struttura, la messa officiata da padre Gabriele Pedicino della Comunità degli agostiniani di San Nicola. E’ seguita poi la cena al termine della quale la serata è continuata con balli e musica anni ’70, ’80, ’90 con il gruppo “Le tre civette sul comò” di Macerata.

E per il grande finale fuochi d’artificio. Erano presenti anche Edoardo Mattioli, presidente della Pro loto Tct di Tolentino; Francesco Massi, segretario comunale di Recanati, Porto Recanati e Caldarola; Danilo Compagnucci, direttore sanitario delle Terme Santa Lucia. La festa per i sessantenni, comunque, non è finita. Il comitato organizzatore ha predisposto un nuovo evento entro l’autunno per concludere i festeggiamenti. 15


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Il dott. Nicola Comi non è più tra noi, se ne è andato in silenzio dopo una lunga malattia. Tolentino

Il PD di Tolentino ricorda l’uomo politico intelligente, scrupoloso ed appassionato della sinistra. L’amministratore capace, competente ed aperto al dialogo. L’artefice ed il protagonista di uno dei momenti più alti dello sviluppo della nostra città. Il PD lo ricorda anche come stimato professionista, come l’uomo legato ai valori della giustizia, della tolleranza e dell’umanità

Ciao Nicola, Grazie per tutto ciò che ci hai lasciato!

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RICORDANDO GLI ANTICHI FASTI

Passeggiando per Tolentino ti rendi conto di come questa città non abbia ancora trovato il bandolo della matassa. Un violento sisma e la tua vita cambia. Qualcuno, potendo direbbe, ma almeno tu una vita c’è l’hai. Vero, ma per tanti tolentinati la vita è nei contenitori del ghetto, o a kilometri di distanza, dove non trovi conforto nelle cose, perché le tue le hai perse, ne negli sguardi o nelle parole, perché il tuo vissuto è a Tulindi’, ma tu non puoi tornarci. Ci sentiamo di doverci stringere intorno a queste persone, seppure impotenti per realizzare il sogno di tornare a casa, ma vicini con il cuore e pronti ad ascoltare. Purtroppo non abbiamo il potere di cambiare lo stato delle cose, non abbiamo scelto noi la strada intrapresa dalla precedente ed attuale amministrazione nella gestione del post sisma. Di certo osserviamo con un certo stupore come l’amministrazione comunale sostiene i cittadini. Presenza ad ogni festa, sagra, inaugurazione, compresi compleanni e feste scolastiche. Un interminabile taglio di nastri, strette di mano, pacche sulle spalle.

Esaltazione per l’apertura di una strada, quasi si fosse scoperto il bosone X, cortei con a capo il sindaco che dispensa al codazzo adorante le briciole della sua infinita vacuità. Discorsi auto celebrativi, da cui traspare sempre la personale convinzione del “saper fare”, unita a “a te ci penso io”. Comprendiamo come per tanti nostri concittadini sentirsi chiamare per nome o ricevere un saluto dal sindaco li renda orgogliosi, ma non fatevelo bastare. La vicinanza di una amministrazione e del primo cittadino, non la so deve misurare dalle fette di porchetta o dai piatti di tagliatelle, ma da come si vive in una comunità. La stessa deve provvedere al sostentamento dei più bisognosi, alla soluzione dignitosa di problemi urgenti, alla salute fisica e mentale delle persone dando certezze. Invece siamo sempre alle incompiute, alle promesse, alcune delle quali da realizzare a ridosso dello scadere del mandato, sia in passato che in futuro, per poi assicurasi il consenso elettorale. Mai una scelta, una decisione, una presenza solo ed esclusivamente per far stare meglio quanti sono stati sfortunati a causa di un evento loro malgrado. Veramente siete contenti così?

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La passione per la politica: Francesco Pio Colosi concreto, reale. Traspare, in questo passaggio, una rigidezza buona, se possibile descriverla di Solidea Vitali così. «Ci sono dei punti fermi, imprenTrent’anni e una carriera politica iniziata scindibili: la politica è fatta per i cittadini. La competenza necessaria è quella di quando ne aveva sedici, di anni. Un curriculum politico con su scritti tanti saper stare in mezzo alla gente, e non e vari incarichi; un percorso di crescita al dentro al Palazzo». quale tiene molto. Francesco Pio Colosi è Assessore ai Servizi Sociali, tesserato Francesco, che cosa significa avere a Fratelli D’Italia, membro del direttivo un incarico importante nei Servizi Soregionale e provinciale, responsabile ciali? «Significa gestire e assumersi responSanità a livello regionale. Con l’amministrazione Pezzanesi ha sabilità in un settore complesso, molto diversificato e assolutamente delicato. avuto anche altre cariche. Ha avuto, ad esempio, la delega allo E’ un contesto che riguarda la vita delle Sport ed è stato Presidente del Consi- persone, che le coinvolge anche a livello interiore e psicologico. glio comunale. Per questo sono determinanti la dispo«I racconti di mio padre, in casa, del- nibilità all’ascolto, la presenza, intesa la politica e delle sue esperienze, mi come esserci e comprendere, l’attenziohanno sempre affascinato. Ascolta- ne». vo discorsi sulla militanza politica, la vita di partito, il sunto di riunioni. Ogni singola esperienza dell’uomo, perTutto mi incuriosiva e mi invitava ad sonale o politica che sia, è sempre fonte di insegnamento se vista nell’ottica coavvicinarmi a questo mondo». struttiva. Francesco associa alla politica due pa- Per Francesco, questi insegnamenti role chiave importanti: passione e im- sono centrali. pegno. «Senza una vera passione non «Nel corso degli anni, ho notato dei si può fare politica e sostenere ritmi, pro- cambiamenti nel mio carattere. Risvolti positivi, di crescita. Un tempo, blematiche, appuntamenti e compiti». ero molto rigido e forse arroccato nelIn una lunga chiacchierata, Francesco la mia posizione. Oggi sento di esser si racconta nei sogni e nelle esperienze. maturato. Ho una visione diversa e più Il suo appassionarsi a certe tematiche si ampia dei rapporti sociali e amo il connota dalle tante riflessioni e parole che a fronto». Non i giudizi, pregiudizi o etichette attacstento riesce a frenare. Un concetto risalta su tutti: si deve ave- cati da fuori, questo lo precisa. re a cuore la propria città e sentire un richiamo ad una missione di migliora- «Le persone vanno conosciute a fondo. mento, di risoluzione, di svolta possibile Nessuno di noi potrà mai giudicare, ma farsi un’opinione purché si abbia una coe non utopica. La politica è impegno perché si riveste noscenza reale del vissuto di una persoun ruolo non solo teorico ma pratico, na accompagnato dal rispetto».

COMUNICARE

Un diploma in Ragioneria, la compagna Laura, un cocker di nome Dalì, una passione per lo sport, fino a vent’anni ha praticato calcio e tifa per la Juventus, per i viaggi e per la musica, italiana e dance. Si definisce passionale, generoso e testardo. Difetti? Piccoso e lunatico, dice. I valori in cui crede sono: la patria, l’identità e la famiglia. Quadrato e preciso, Francesco conferisce valore assoluto alla parola, quella data e quella scelta all’interno di un dialogo. «Le parole possono anche ferire e, nel rispetto degli altri, credo sia giusto dosarle, ponderarle». Per lui, presenziare è più importante di apparire. E’ questione di essere. «Mi metto sempre in discussione, cerco di migliorare e di adottare il comportamento più consono, idoneo anche all’istituzione che rappresento. Mi ritengo una persona umile, qualità che né il tempo né gli incarichi hanno modificato». Una frase di Vasco Rossi rappresenta il pensiero di Francesco: “il cielo lasciamolo ai passeri… noi restiamo coi piedi per terra”. Tutto ciò che lo rende importante è racchiuso nella gratificazione che arriva dalla gente. Francesco preferisce pianificare e procedere per obiettivi. «La stessa politica é stata una sfida nei confronti di me stesso. Mi piace mettermi alla prova e costruire a piccoli passi qualcosa che possa restare».

La sua è basata sul rispetto. Le sorelle Maria Antonietta e Valeria anche se vivono in altre città mantengono l’appuntamento telefonico giornaliero. Una dimostrazione della forza dei sentimenti. La famiglia è fondata sull’educazione, valore trasmesso in modo forte da sua mamma Anna Maria, madre e amica; sul dialogo e sulla capacità di sostenersi. «Con papà mi confronto quotidianamente, con lui discuto delle mie scelte politiche. Per me, ha rappresentato una forte base, un esempio». E, nel parlare del padre Giuseppe, si apre un varco nel cuore di Francesco. Prende il suo telefono e dal display mi fa leggere una lettera che il papà gli ha scritto quando ha ottenuto una carica importante. Credo mi abbia letto le prime parole perché poi l’emozione ha vinto”.

Il suo ricordo più bello è la nascita dei tre nipoti. La famiglia è l’asse portante di Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. tutti gli altri principi. Mahatma Gandhi

di Carla Passacantando

Settantamila spighe per ricostruire la Basilica di San Nicola E’ arrivato a Tolentino, per le festività di San Nicola, il Covone di Candia che ricostruisce la Basilica di San Nicola. L’imponente scultura, interamente realizzata con spighe di

grano, è stata posizionata in una apposita struttura, in piazza della Libertà. Ogni anno a Candia, una frazione del comune di Ancona situata su una collina affacciata

da un lato sulla valle della Baràccola, si svolge una manifestazione che rievoca una antica tradizione, quella della festa dei covoni con la realizzazione di vere e proprie opere d’arte co-

struite utilizzando soprattutto spighe e paglia. Per l’edizione 2018 gli organizzatori hanno deciso di realizzare, con dovizia di particolari, la Basilica di San Nicola di Tolentino. La ricostruzione in scala 1 a 15 è stata costruita utilizzando ben 70mila spighe di grano e curata nei minimi particolari. Bellissima la ricostruzione della facciata con il portale in bronzo e tutte le sculture riprodotte fedelmente. 18


ABITARE IL TEMPO Verso Sera dott.Franco Belluigi

Di recente, andando a fare visita alla moglie di un mio amico che stava facendo un percorso riabilitativo dopo un intervento chirurgico, sono rimasto colpito dal nome di questa struttura che ospita soprattutto persone avanti con gli anni( un modo di dire per non dire anziani): “Abitare il tempo” Come primo impatto mi è sembrato un controsenso e soprattutto una pretesa. Come fanno persone anziani e magari disabili ad abitare il tempo? Poi ci ho pensato un poco e mi sono reso conto quanto fosse vero ed illuminante il nome di quella struttura. E’ iniziato il mio viaggio nel tempo! Io sono una persona anziana impegnata ancora nel mondo del lavoro, ma quando smetterò di esercitare la professione cosa farò per “abitare il tempo” per dare senso al tempo che rimane da vivere? Quindi ormai pensionato e non

avendo più l’obbligo di adempiere a quello che era il mio lavoro ridurrò la mia vita a guardare il sole che sorge aspettando che tramonti? E tutto il tempo che caratterizza una intera giornata, non ossessionato da tante incombenze che definivano la mia giornata vissuta nell’ansia di non riuscire a fare tutto, come lo passerò? Non dovendo più rispondere a quella che oggi viene indicata con il nome di “accelerazione sociale”, fenomeno talmente importante da diventare negli ultimi tempi oggetto di analisi e di ricerca in molti campi, da quello filosofico a quello sociale, quali saranno i vantaggi che ne trarrò, o se volete, che ne trarremo ? Questa accelerazione sociale è in relazione alla vita convulsiva che viviamo nell’ansia di non riuscire a fare quelle cose che dovremmo fare perché ci manca obiettivamente il tempo. E allora mi sembra chiaro che non dovendo più rispondere a questa accelerazione sociale di tempo ne avremo tanto a disposizione e dovremo cercare di “abitarlo”, cioè a dire di viverlo Se invece ci lasciassimo pren-

dere dallo sconforto di non avere più ruoli sociali, che ci permettevano di essere utili anche agli altri, se ci abbandonassimo alla deriva di quanti oggi considerano la vecchiaia una fase negativa della vita non faremmo altro che alimentare questa deriva ageistica che vede nell’anziano non più una risorsa, ma soltanto un problema. Saggiamente dobbiamo dare vita agli anni abitando il tempo, non vittime dell’accelerazione sociale, ma consapevoli che il tempo che ci rimane è ricco ed è degno di essere vissuto fino in fondo. E’ vero che la vecchiaia porta anche frutti amari ma non per questo dobbiamo abdicare non mettendo a frutto tutta la nostra saggezza che è la sintesi di tante esperienze, magari non tutte belle ma comunque arricchenti. In concreto come possiamo “abitare il tempo”? Rimanendo in linea con i tempi aderendo al progresso tecnologico, aggiornandoci su quello che di buono e di bello avviene nel mondo ( una cosa sempre più difficile), leggendo, soddi-

sfacendo ogni curiosità come fosse un motore di ricerca, credendo nella necessità di essere sempre per quanto possibile attivi, continuando ad avere relazioni sociali uscendo dal proprio io mettendosi anche a servizio di quelli meno fortunati( ce ne sono tanti), non vedendo nel mangiare una delle poche gioie che ci rimangono in vecchiaia, seguendo gli eventi politici( che spesso fanno arrabbiare), rendendosi utili in famiglia riaffermando così quel ruolo che era proprio dell’anziano, cioè essere maestro di vita, continuando a credere in quei valori sociali, spirituali, etici che dovrebbero essere alla base della vita. Solo così comportandoci non cederemmo a quella pigrizia, che è propria di chi non vuole abitare il tempo e non cadremmo in quel vortice che ci porterebbe sempre più in fondo senza speranza di risalire. Ed allora no alla “accelerazione sociale” perché l’età avanzata, altro modo per non dire vecchiaia, ci ha resi immuni da questo processo sociale, ma un si forte e chiaro alla gioia di “abitare il tempo”. spazio autogestito

COSMARI: “UNA PRESENZA A SERVIZIO DELLA TUA CITTA’” IL PORTA A PORTA, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA ED ANCORA ALTRO La Città di Tolentino è da tanti anni un Comune Riciclone, sia a livello regionale che nazionale. Più volte si è distinta come una delle realtà più attente ai temi della raccolta differenziata e soprattutto, dopo l’avvio del servizio Porta a Porta, ha saputo ridurre sensibilmente la produzione dei rifiuti pro capite. Anche nei primi mesi di questo 2018, la percentuale della differenziata si è attestata su valori che hanno sempre superato il 70%. Andando nello specifico lo scorso anno i cittadini tolentinati avevano riciclato il 72,49% dei rifiuti prodotti. Nel corso del 2018, la percentuale è quasi sempre stata superiore al 73% con il picco di maggio, quando è stato raggiunto il 74,81%. Quindi, su base annuale, la raccolta differenziata è su valori superiori al 73%. Il merito di queste alte percentuali – ricordiamo che il limite fissato dalla UE e dal Governo italiano è del 65% - va certamente ascritto alle famiglie tolentinati e alle tante attività che con attenzione, giorno dopo giorno, effettuano una corretta separazione dei ri-

fiuti che, grazie agli impianti del Cosmari, secondo il modello Conai, vengono selezionati e avviati al riciclo mediante i cosiddetti Consorzi di filiera. L’intenzione è quella di migliorare ulteriormente e di far aumentare la percentuale totale della differenziata, soprattutto sulla qualità, favorendo un sempre maggiore riciclo di materie “prime seconde” come la carta, cartone, plastica, alluminio, vetro, barattolame metallico, frazione organica, oli vegetali esausti, cartoni per bevande, indumenti, ecc.. L’Amministrazione Pezzanesi, di concerto con i vertici dell’Azienda Cosmari Srl, stanno elaborando un nuovo progetto per il servizio

dell’igiene urbana, accompagnato da un programma di controllo della qualità della raccolta differenziata attraverso gli ispettori ambientali, che nei prossimi mesi porterà all’affidamento del servizio di igiene urbana allo stesso Cosmari. Non meno importanti le azioni di sensibilizzazione che saranno adottate per evitare il continuo abbandono dei rifiuti e i comportamenti incivili con il conferimento di sacchetti e immondizia, vicino ai cassonetti stradali, a tutte le ore del giorno e della notte. A tal proposito va sottolineato il continuo impegno del Consigliere delegato Antonio Trombetta e del Direttore del Cosmari Giu-

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seppe Giampaoli che anche con la collaborazione del capo area Paolo Domizi monitorano completamente il territorio per risolvere le situazioni più difficili, dove vengono abitualmente abbandonati rifiuti. Si fa appello al senso civico dei cittadini affinché si rispettino gli orari, i giorni e le modalità di conferimento dei propri rifiuti. Tutti dobbiamo condividere l’intento di avere una Città sempre più pulita e un ambiente preservato per le future generazioni.


“IL RE È NUDO” Il 10 settembre il sindaco di Tolentino ha deciso di festeggiare la riapertura del teatro Vaccaj di Tolentino. Tutta la città aspettava da anni che il teatro ritornasse a vivere, dopo l’incendio del 28 luglio del 2008. 10 anni di attesa, 10 anni senza un luogo che per più di 200 anni è stato il fulcro della vita culturale e sociale della città. Ne siamo felici, ci dicono che sia bellissimo. Finalmente un fatto positivo, finalmente il teatro! Vogliamo condividere con tutti questo sentimento di orgoglio. Tuttavia non riusciamo a condividere le modalità dei festeggiamenti, decisi dal sindaco in persona. Paracadutisti (?), corteo degli invitati che attraversa la città per recarsi al teatro, inviti blindati per una serata che ha molto della parata e molto poco di culturale. Per cui, a costo di apparire sempre i soliti scontenti riteniamo che la serata inaugurale sia “una vergogna”. Il nostro teatro, intitolato ad un grande musicista e maestro di canto, autore di un metodo famoso in tutto il mondo, viene festeggiato nel giorno della sua riapertura con una serata da balera istituzionale e blindata. E si è deciso di farlo nello stesso giorno della Festa di San Nicola, sovrapponendosi ad una festa religiosa che come il teatro è un simbolo di unione e condivisione. Ma il sindaco di Tolentino vuole primeggiare, vuole benedirci dal palco del teatro in un video di dubbia qualità, come se il merito della riapertura fosse suo e manifestando il solito disprezzo per chi dissente. Troppo facile accusare chi dissente di essere volgarmente “monologanti in cerca di autore” o di parlare con presupponenza, astio o per rancore politico. Per questo, senza paura di essere controcorrente e liberi di esprimerci, ci uniamo all’unica voce di dissenso che pubblicamente e senza timore si è fatta sentire, quella del maestro Cicconofri, indignato quanto noi per le modalità scelte per la riapertura. Proviamo imbarazzo e umiliazione al confronto con le città e i paesi a noi vicini, da nessuna parte accade ciò che accade qui a Tolentino. Non bastava l’incendio del Vaccaj, dieci anni di chiusura, il terremoto, le biblioteche chiuse, le scuole a pezzi, l’assenza di spazi per l’associazionismo e le attività sociali e culturali: ci è toccata pure la politica da cortile, lo svilimento dell’impegno civico e culturale di chi non sta simpatico a chi comanda, la fatica persino di donare arte e cultura alla propria città. Mai era accaduto niente del genere, mai nessun sindaco si era sentito al di sopra del giudizio di coloro di cui è servo e non padrone. Fino a quando abuserai della nostra pazienza?! ASSOCIAZIONE CITTÀ IN COMUNE”

IO CITTADINO

Preciso - e magari sarò troppo sofisticato - che il 10 settembre, giorno della nascita del nostro sindaco, è il giorno non della nascita ma del decesso di San Nicola... Un Cittadino

“SPORT E AMICIZIA”. ALBERTO COLA TORNA IN LIBRERIA A due anni dalla pubblicazione di “Asad e il segreto dell’acqua”, l’autore tolentinate Alberto Cola esce con un nuovo romanzo per ragazzi, sempre per la collana Il Battello a Vapore della Piemme, Gruppo Mondadori. E se nel precedente romanzo a farla da padrone era un’avventura nel deserto con una bella spruzzata di magia, questa volta Cola cambia del tutto tipologia di storia. Il romanzo s’intitola “Il club dei quattro ronin” ed è ambientato ai giorni nostri in un paese di provincia come tanti. «Il protagonista – dice - è Max, costretto a trasferirsi lì a causa del lavoro della madre, con tutte le difficoltà che ciò comporta: una nuova scuola, nuove amicizie non sempre facili. E, come spesso capita, le difficoltà hanno nomi e cognomi». Nella quarta di copertina si legge: “Per parlare di bullismo, judo, amicizia”. Ci pare di capire quindi che lo sport

è uno dei protagonisti della storia? «Assolutamente e, nello specifico, il judo. Max faticherà ad ambientarsi nella nuova realtà e soprattutto nella scuola media dove si è iscritto, ma proprio quando sembra che tutto debba andare male, avrà un incontro casuale con un sensei di judo e da lì le cose miglioreranno, grazie anche ad alcune amicizie speciali». La scelta del judo è curiosa, o quantomeno non comune. Come mai l’ha fatta? «Sono un vecchio judoka e l’amore per questa disciplina prima o poi si sarebbe trasformato in una storia. Non conosco, inoltre, attività sportiva che insegni a coltivare la fiducia in se stessi e a confrontarsi sia sul tatami che nella vita in modo così leale e sano. Speriamo che il libro e i protagonisti incuriosiscano i lettori tanto da avvicinarsi al judo. E’ un libro consigliato dai nove anni in su, ma anche uno sguardo da parte dei

NENNI - Villetta a schiera mq 140 su tre livelli. Al piano terra troviamo ampio salone, Cucina con terrazzo e accesso al giardino, Camera e Bagno. Al primo piano 2 Camere matrimoniali, Camera doppia e Bagno. Al secondo piano mansarda composta da Camera matrimoniale,Bagno e soggiorno. Nel piano seminterrato grande Garage, Cucina rustica e lavanderia. Classe Energetica F. Rif I14T € 320.000

grandi non sarebbe male dato che dalle storie per ragazzi c’è sempre da imparare». Quindi dopo “Asad e il segreto dell’acqua” e “Il club dei quattro ronin” proseguirà con questo genere di narrativa? Cosa nasconde nel cassetto? «Di sicuro proseguirò perché mi diverto e anche se l’impegno è pesante, a due anni dalla pubblicazione sono ancora in giro per le scuole col romanzo di Asad, spesso fuori regione, viene sempre ripagato dall’entusiasmo dei bambini che ha il potere di ricaricare anche il mio. Quanto al cassetto, è pieno di storie e progetti. Al momento ci sono altri due romanzi pronti, uno per ragazzi e l’altro per adulti, ma il problema sarà trovare il tempo per scrivere tutti gli altri». Un tempo che speriamo Alberto Cola trovi. Poi noi troveremo quello per continuare a leggerlo.

CENTRO EUROPA - Bellissimo appartamento mq. 187 al 3° piano con ascensore, composto da Ampio Salone con camino, Cucina abitabile, disimpegno, studio, Bagno e Lavanderia, 2 Camere matrimoniali, Camera singola, due Bagni, Garage mq. 26. Possibilità di realizzare due appartamenti. Classe Energetica F. Rif. A91T € 210.000

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