Multiradio Press News novembre 2018

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di Carla Passacantando

Matteo Piriti, 29 anni da compiere, pian piano sostituirà il padre Raoul al timone dell’azienda “Ciccioli Bruno & c.”, che esegue tinteggiature e decorazioni civili ed industriali, con sede a Belforte del Chienti. Oggi il giovane tolentinate lavora a fianco del papà e dei suoi collaboratori, Henry Orici ed il socio Fabrizio Spurio, per maturare l’esperienza che un giorno lo porterà a dirigere l’azienda, nata nel 1985 e fondata da: Raoul Piriti, Fabrizio Spurio, Giovanni Pazzelli e Bruno Ciccioli, questi ultimi due ora sono in pensione.

editoriale

di Carla Passacantando

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“TolentinoExpo” Si, “TolentinoExpo” No. Tanti hanno apprezzato la manifestazione, giunta alla sesta edizione e durata cinque giorni con in mostra imprese ed artigiani per presentare il meglio delle loro produzioni, dei loro servizi e le tipicità in uno spazio espositivo allestito nel centro storico della città. Altri invece, come i commercianti, hanno criticato l’evento per aver vissuto disagi dovuti alla chiusura del centro storico, per parecchi giorni, per ospitare la manifestazione ed allestire e smontare le tre grandi strutture, una in piazza della Libertà, la seconda in piazza Mauruzi, riservata per lo più alle attività enogastronomiche e l’ultima in piazza Martiri di Montalto. In esposizione c’erano oltre cento aziende di diversi settori e per tale edizione la manifestazione è stata aperta a tutti i comuni del “cratere” che sono stati duramente feriti dal sisma. Tanti visitatori, moltissimi provenienti anche da altre città. In parecchi hanno poi dovuto rinunciare a partecipare alla “TolentinoExpo” per la mancanza di parcheggi. Sarebbe il caso, quindi, per le prossime edizioni di attivare delle navette con partenze in diverse zone periferiche della città per il trasporto dei visitatori al centro storico e quindi agli spazi espositivi. Buona lettura. MPN novembre 2018

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Anno XII n. 9 - novembre 2018 - numero chiuso in redazione 1/11/2018 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

MATTEO PIRITI: «vorrei vivere la mia vita in una azienda a dimensione umana»


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E tutti sono stati gli artefici del successo della “Ciccioli Bruno & c.” che offre un’ampia gamma di servizi per la finitura interna ed esterna di fabbricati civili ed industriali. L’azienda attualmente ha dieci dipendenti, compreso il socio e si avvale di due artigiani e di squadre esterne a seconda del cantiere da seguire». Cosa ammira di più di suo padre che ha portato al successo l’azienda? «La stima che i nostri fornitori e clienti nutrono nei suoi confronti, ma anche la tenacia. La sua voglia di fare alcune volte eccede tanto da trascurare la vita privata. Vorrei così essere un po’ diverso da lui riguardo quest’ultimo aspetto, ma forse gli impegni dell’azienda richiederanno molto più di quello che ha fatto mio padre. Per me la vita privata va vissuta». Cosa sogna per il futuro con questa azienda? «Mi auguro che l’azienda possa proseguire come ora e magari ampliare gli orizzonti. Vorrei puntare verso altri mercati dove la concorrenza è minore come quello delle intumescenze per cartongesso che richiede una certa conoscenza tecnica delle vernici in modo da lavorare con margini di ricavo più importanti. Vorrei poi contornarmi di operatori competenti e di supporto come Henry Orici che è con noi da quindici anni, del quale ci si può fidare. E’ molto importante la figura di Fabrizio Spurio, l’altro socio, che riesce a controllare i cantieri. Questo team ha funzionato fino ad ora e lo sarà anche dopo». La ricostruzione post sisma porterà sviluppo ed ottimismo? «Di sicuro facendo riferimento a Tolentino la ricostruzione post sisma creerà benefici alla città ed alle aziende che lavoreranno in tale fase. La nostra avrà vantaggi solo marginali perché è un settore che non cavalchiamo. Quella del terremoto dell’Aquila non è stata per noi una bella esperienza, abbiamo fatto

Raoul e Matteo Piriti

eseguire qualche intervento, ma non è andata bene a livello economico. Gli eventi tragici non portano benessere». Sono 46 anni che il padre di Matteo, Raoul Piriti, è impegnato nell’azienda. Ora è in pensione, ma continua a trascorrere del tempo negli uffici della “Ciccioli Bruno & c.” per seguire il figlio e lo staff. Raoul com’è oggi la situazione economica ed il mercato considerando anche che Tolentino rientra nel “cratere” sismico?

C’è così un approccio timoroso dei giovani verso l’azienda di famiglia rispetto a ciò che hanno vissuto i genitori, all’epoca, quando c’erano più sicurezze. Per i giovani oggi sono periodi difficili anche se il servizio, la qualità, la puntualità, la serietà contano sempre per la maggior parte dei clienti. Nelle grandi aziende quello che si guarda, comunque, è il costo e non la qualità. Alla fine chi fa spendere di meno lavora. Il privato e la piccola azienda però puntano di più alla qualità».

«La società è nata molti anni fa. Nel corso del tempo si è sviluppata, si è ingrandita e qualche tempo fa è stata realizzata una nuova sede per accogliere i clienti. L’azienda mi ha dato tanto e rifarei tutto quello che ho fatto fino ad ora. Un ringraziamento va a mia moglie, nonché ai miei figli, che mi ha sempre sostenuto. Ed i risultati mi hanno dato ragione».

Matteo e Raoul Piriti ringraziano i soci ed i collaboratori che in questi anni hanno contribuiRaoul l’azienda come si è to al raggiungimento di impor«Il momento è molto difficile sviluppata negli anni? tanti risultati in azienda. soprattutto per quello che riguarda il nostro settore. E’ un periodo non bello e soprattutto non si riesce a programmare così quando ti arriva l’ordine devi procedere con l’intervento. E può capitare di sabato o di domenica. Oggi non ci sono più gli ampi margini di guadagno, devi ottimizzare al massimo tutto e cercare di non sbagliare. Il lavoro c’è, ma occorre adeguarsi a quella che è la situazione e bisogna diversificare l’attività.



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E per tomba un monumento «Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza/per i defunti andare al Cimitero». Chi non sente riaffiorare dai suoi ricordi più o meno nitidi, specie in questo periodo, la celebre poesia di Totò ‘A livella’? Per noi la circostanza servirà a rendere omaggio ad un altro non tolenti-nato che ha fatto della nostra città un’opera d’arte, cioè ne ha arricchito la bellezza con il suo talento. Come non bastasse, realizzò per coloro che erano passati al regno dei più un vero e proprio monumento in grado di vincere il tempo e rasserenare, almeno in parte, la tristezza della morte. Stiamo parlando del pittore, scultore e architetto Luigi Fontana (Monte San Pietrangeli [FM] 1827-1908). Precisiamo che non tratteremo delle numerose opere che il suo passaggio a Tolentino ha lasciato all’ammirazione e riconoscenza di noi posteri. Ci soffermeremo invece su una di queste - forse meno oggetto di attenzione, ma tutt’ altro che minore per importanza e significato, - i cui tratti si legano alla sua visione estetica, culturale, sociale di alto profilo, destinata alla città, soprattutto ai contemporanei e ai loro discendenti. Ma sarà prima opportuno dire almeno l’essenziale su questo artista della nostra terra, fecondo quanto unanimemente stimato ovunque. Per rintracciare gli elementi distintivi della sua arte, partiremo dalla formazione e dai modelli ispiratori. Roma è stata senza dubbio la tappa più importante, oltre ad aver assorbito per decenni molto del suo lavoro. Qui incontrò infatti Tommaso Minardi, da cui ebbe stima, amicizia, influenza, insegnamenti, appoggio. Il disegno – suo punto di forza – l’ispirazione neoclassica, tuttavia moderata e priva della sua enfasi, l’autorevolezza del maestro e il credito tradotto in incarichi pubblici, furono per il giovane allievo Fontana una delle linfe più preziose. Quanto ai modelli pittorici, soprattutto

Luigi Fontana (1827-1908)

Raffaello, la pittura veneta del ‘500 e del ‘600 romano costituirono motivi ricorrenti. Alla fonte neoclassica, già temperata alle origini, si sarebbe aggiunta una sensibilità squisitamente romantica. In lui vennero ambedue filtrate da una propensione alla serenità («un dolce senso di serenità», si è scritto, «emana dalle sue figure»). Senza mai dimenticare, alla base di tutto, una solidissima preparazione tecnica unita ad un’esperienza co-

vatore, tantomeno rivoluzionario. Ma pur considerando l’handicap di vivere in un periodo ricchissimo in tutti i campi, dalla musica alla letteratura, dalla poesia alle arti scultorie e pittoriche, seppe fare benissimo la sua parte e abbellì molti angoli d’Italia con uno stile che tutti, proprio tutti, possono (=possiamo) ancor oggi ammirare e godere. Per giunta, senza mediatori, critici, esperti più o meno credibili tra i piedi.

te congiungere, con un percorso rettilineo e ascensionale che saldasse idealmente due mondi, la città terrena a quella celeste. L’idea sarebbe però restata sulla carta. Si aggiunga un’attenzione ai dislivelli naturali del terreno, alla natura dei luoghi esaltata e non violata dall’ingegno dell’artista. Per meglio dirla con l’architetto Angelo Tonnarelli, «Il Fontana impostò il progetto utilizzando il linguaggio neoclassico

struita in anni di lavoro. Le committenze ecclesiastiche e quelle civili si accumulano in un curriculum che si fa fatica a seguire, come i percorsi che lo portarono a girovagare senza sosta, tanto era richiesto nelle Marche e in altre regioni d’Italia: Lazio, Emilia, Veneto, Abruzzo… Per lui si tessono solo elogi: “genio inventivo”, “volenteroso”, “vivace colorista noto per la sua valentia in tutta Italia”, “artista di tanto gusto e di tanto nome”. Per la sua dimestichezza con le più varie tecniche, è in grado di misurarsi con qualsiasi soggetto perché possiede uno stile eclettico, ispirato. Mette a punto con successo una formula di “decorazione globale”, che applica agli edifici sacri quanto a quelli civili, sia da pittore che da architetto-decoratore. «Ne risultava - hanno scritto in proposito - un linguaggio rassicurante per la sua esplicita ripresa di modelli illustri, facilmente adattabile alle più varie situazioni». A Roma e altrove gli affidano le chiese e i palazzi più prestigiosi, consapevoli della sua professionalità a tutta prova. Fontana non fu certo genio, inno-

Anche a Tolentino realizzò numerose opere: nel santuario di San Nicola, nella cattedrale di San Catervo, nelle decorazioni del palazzo comunale e del teatro Vaccai. Negli ultimi anni dell’800 l’allora sindaco Giovanni Benadduci decise di affidargli il progetto del nuovo cimitero urbano. Al posto di un cimiterino di periferia, si volle realizzare un vero e proprio tempio per i cittadini affidandolo ad un artista, nella convinzione che anche dopo la morte i tolentinati dovessero avere una dimora all’altezza delle loro ambizioni. Il tutto richiese pochi decenni, se si considera che dal primo progetto al completamento della chiesa principale si va dal 1874-78 al 1906-1907. Il Cimitero Monumentale presenta la grandiosità del monumento, ma non il freddo monumentalismo di molti altri. Le linee di ispirazione neoclassica sono temperate da una sensibilità tipicamente romantica. L’artista si serve dei due stili, ma ne evita gli eccessi. L’equilibrio punta ad una sospensione tra l’aldiqua terreno e l’aldilà della morte. Un tracciato stradale avrebbe dovuto originariamen-

[il quadrato come base di composizione geometrica, le scalinate, gli emicicli come petali di un fiore], ma in maniera molto libera, quasi un richiamo decorativo. (…) Non ricerca l’unità stilistica propria del neoclassicismo, ma una più romantica espressione di sentimenti ed emozioni». Ma cosa resta, oggi, di quell’omaggio fatto alla memoria passata dei defunti e a quella futura dei vivi? Poco, quasi nulla. Le opere dell’uomo, soprattutto le sue troppo spesso sconsideratesovrapposizioni-manipolazioni-interpolazioni dell’ultimo secolo, incuria e ingiustificabile trascuratezza, hanno reso quel disegno pressoché irriconoscibile e distante. Dei suoi artefici [Benadduci e Fontana, ndr] resta invece appena il nome, inciso su una lapide a rischio crescente di abrasione e frantumazione, posta all’ingresso del Cimitero. Ormai, più per ammonire i demeriti di noi posteri che per ricordare i meriti di chi tese a nobilitare i propri concittadini fino alla tomba.


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Piazza dell’Unità è ormai il parcheggio delle Poste Servono soluzioni alternative La questione è vecchia. Di anni. Eppure, nelle ultime settimane si è ripresentata in maniera ancora più importante causando degli inevitabili interrogativi e comprensibili mugugni nella cittadinanza di Tolentino. Stiamo parlando del parcheggio di piazza dell’Unità, lato Palazzo Europa. In questo parcheggio, infatti, fino alla tarda mattinata è praticamente impossibile trovare posto, in quanto la stragrande maggioranza degli stalli è occupata dalle auto di servizio di Poste Italiane. In passato, i parcheggi si liberavano abbastanza presto e il disagio era piuttosto limitato. Oggi, almeno fino alle 11 (e ora anche il pomeriggio, visti i nuovi orari delle Poste) non si riesce a trovare un parcheggio, con evidenti disagi e un danno palese per chi da quelle parti esercita la propria attività commerciale. È chiaro, infatti, che se il cliente non trova posto, va da un’altra parte dove magari si parcheggia più agevolmente. Ma non sono solo le attività commerciali ad essere penalizzate. Infatti, da quando tanti uffici comunali sono stati trasferiti a Palazzo Europa, l’esigenza

di parcheggi è addirittura aumentata e capita sempre più spesso di vedere gente che gira inutilmente a vuoto intorno a Palazzo Europa come uno squalo attorno alla preda. Con crescita di traffico, inquinamento e via discorrendo. Ora, fermo restando il sacrosanto e intangibile diritto al lavoro dei dipendenti di Poste Italiane (che sono altrettanto vittime di questa situazione), appare improcrastinabile cercare e trovare una soluzione che possa garantire un ricambio continuo negli stalli di parcheggio con il quale consentire agli utenti degli uffici e ai clienti dei negozi di poter

sostare. Fermo restando che, oltretutto, non sapendo se i veicoli di Poste Italiane paghino i parcheggi allo stesso modo dei normali cittadini o se abbiano un abbonamento speciale o altro, quasi certamente dando l’opportunità alle auto di sostare ci sarebbe anche un introito maggiore per le casse dell’Assm che gestisce l’area di sosta. Al fine di evitare che qualche Solone etichetti questa legittima protesta come “sterile polemica”, proviamo anche ad indicare quella che potrebbe essere una soluzione, pratica e funzionale per tutti:

assegnare a Poste Italiane, dietro ovviamente il pagamento di un canone, l’area che un tempo era il parcheggio dell’ex scuola media Dante Alighieri, oggi inutilizzata. Tanto spazio che ora è oggettivamente sprecato, potrebbe essere messo a disposizione di Poste Italiane, liberando così piazza dell’Unità e favorendo la possibilità per tutti di poter parcheggiare. Questo andrebbe inevitabilmente anche a vantaggio di un centro storico che appare sempre più in crisi, anche e soprattutto di gente che lo frequenti.


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GLI ARGOMENTI DELL’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

L’ultimo Consiglio comunale si è aperto con la cerimonia di consegna di una pergamena alla tolentinate Sabrina Ceresani che nei giorni scorsi si è laureata campionessa italiana di bocce per la categoria C. «Ci auguriamo – ha detto il sindaco Giuseppe Pezzanesi - che la tolentinate possa conquistare trofei ancora più prestigiosi. Non abbiamo per ora finito i lavori alla bocciofila che è una struttura tra le più importanti tra quelle esistenti». L’assessore allo sport Alessia Pupo ha aggiunto che tale riconoscimento è stato conquistato grazie alla tenacia, umiltà, passione e costanza di Sabrina Ceresani. Ed alla fine un lungo applauso da parte di tutti i consiglieri comunali ha salutato la campionessa. Il presidente del consiglio Fausto Pezzanesi successivamente ha informato sulla vicenda dell’inceneritore dei fanghi provenienti dai depuratori che dovrebbe sorgere in contrada Cisterna, sottolineando il diniego della Provincia di Macerata che ha così archiviato la richiesta da parte del privato di Falconara e il lavoro svolto da tutti i gruppi consiliari che si sono attivati per

seguire l’evolversi della situazione. E poi intervenuto Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino che ha illustrato l’interrogazione presentata insieme ai due consiglieri del Partito democratico, Bruno Prugni ed Anna Quercetti. «L’Amministrazione comunale – ha spiegato - ha di recente inaugurato la cosìddetta “quattro corsie” che collega la zona est di Tolentino al Retail Park. La strada si presenta ampia, le corsie sono separate da uno spartitraffico costituito da una aiuola. In entrambi i lati delle corsie è stato realizzato un marciapiede, ma tutti abbiamo notato che non è stata creata la pista ciclabile. Il progetto iniziale, infatti, prevedeva la realizzazione della suddetta la quale avrebbe permesso di raggiungere agevolmente il centro commerciale non solo in auto, ma anche in bicicletta. Come sappiamo, Tolentino è una città costruita in una zona pianeggiante e per questo, a differenza dei comuni limitrofi che sorgono sulle colline, è percorribile in bicicletta da tutti senza essere dei ciclisti amatori. La cosa che sorprende ancor di più è il fatto che la pista ciclabile è stata creata solo intorno alla

rotonda posta in prossimità del centro commerciale, pertanto il percorso che un ciclista dovrebbe fare è girare per il centro commerciale. A quanto pare l’Amministrazione comunale non è nuova rispetto a questi interventi, basta girare per Tolentino, zona est, per notare che sono presenti da circa sei anni, spezzoni della pista ciclabile realizzata dalla giunta Ruffini, subito parzialmente smantellata dalla passata amministrazione Pezzanesi, ma mai definitivamente cancellata. Evidentemente la creazione delle piste ciclabili non appartengono alla cultura di questa giunta. Sulla base di quanto sopra esposto vorremmo conoscere il perché è stato deciso di eliminare la pista ciclabile prevista nel progetto della strada di collegamento con il centro commerciale detta “quattro corsie”. Se si intende effettuare una modifica nella suddetta strada per realizzare la pista ciclabile. Se si intende ripristinare la pista ciclabile realizzata dall’amministrazione Ruffini, prevedendone anche un suo ampliamento, permettendo ai cittadini di utilizzare la bicicletta per raggiungere agevolmente varie zone della città. Riteniamo che promuovere una

mobilità urbana più sostenibile sia una importante opera di sensibilizzazione ai fini della tutela ambientale». Pronta la replica del primo cittadino. «Non siamo contrari alle piste ciclabili perché a riguardo stiamo portando avanti con il Gal il Pil, progetto integrato locale, con i comuni di Corridonia, Petriolo, Mogliano. Vorremmo realizzare una pista ciclabile dal Castello della Rancia alle Grazie. Quella creata in città nel periodo di Ruffini l’abbiamo modificata perché non era completata. E sul progetto inerente la “quattro corsie” realizzato con Ruffini non era stata prevista la pista ciclabile, ma noi siamo favorevoli. Quella zona è in continuo sviluppo e quindi abbiamo deciso di intervenire con la pista ciclabile per 3milioni di euro. Faremo questo intervento quando avremo terminato i lavori in quella zona dove nascerà il campus scolastico. Da oggi fino al prossimo settembre faremo lavori in città per 73milioni di euro». Corvatta ha aggiunto che sulle piste ciclabili ora si fanno solo annunci diversamente dalla precedente amministrazione, quella di Ruffini, che le ha realizzate.

SBIANCAMENTO DENTALE DAL DENTISTA O “FAI DA TE”? Avere denti sani ed esteticamente gradevoli a ogni età è importante non solo per la salute e il benessere di tutto l’organismo ma anche per indurre all’autostima; poter sorridere liberamente significa poter accrescere la sicurezza con cui quotidianamente si tenta di relazionarsi con gli altri senza remore o timidezza. Alimenti, bevande e soprattutto il fumo sono i nemici del colore dei vostri denti. Ma anche gli agenti atmosferici e l’invecchiamento comportano una discromia dentale (l’alterazione del colore dei vostri denti). In molti casi è possibile intervenire e ripristinare il più possibile il colore originale dei denti attraverso sedute professionali di sbiancamento. Sono molti i prodotti in commercio definiti come “automedicazione” venduti in farmacia o dalla grande distribuzione ma questi non sono in grado di combattere discromie importanti e la loro efficacia è mirata al mantenimento di quanto ottenuto con una seduta di sbiancamento professionale. I prodotti “fai da te” hanno infatti concentrazioni minime di perossido di idrogeno, l’agente che determina lo sbiancamento dentale. La normativa europea infatti vieta concentrazioni maggiore dello 0,1% e minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno, concentrazioni superiori sono consentite solo per i prodotti ad uso professionale che devono essere prescritti dai soli abilitati all’odontoiatria. Lo sbiancamento è un atto medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del dentista della natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e della propria situazione clinica. Non tutti i difetti di colore dei denti naturali possono essere risolti tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi dentali nonché ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risolti. Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei denti per valutare la situazione in termini di livello di posizione e per accertare se esistano condizioni infiammatorie. Inoltre la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento sbiancante. Sull’argomento bisogna anche specificare che una corretta igiene orale e periodiche sedute di igiene professionale possono evitare la discromia dentale e, comunque, i trattamenti sbiancanti non sono definitivi ma devono essere ripetuti con regolarità almeno ogni 18-24 mesi. Dentalcity grazie alla collaborazione dell’igienista dentale offre la gamma più completa di servizi con particolare attenzione all’estetica: innovativa la pratica di sbiancamento dentale che grazie a tecnologie sofisticate tipo Lampade UV e Laser di ultima generazione permette di ottenere dei risultati eccellenti.


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E’ stata poi approvata la variante parziale al Piano regolatore generale per la riqualificazione delle aree in contrada Pace, inerenti gli impianti sportivi, con 11 voti favorevoli e 2 contrari, di Martina Cicconetti e Gian Mario Mercorelli. L’argomento è stato illustrato dall’assessore Alessandro Massi. «L’amministrazione comunale – ha affermato - ha ritenuto di ricollocare i campi da tennis in contrada Pace con una riqualificazione dell’area anche come sviluppo degli impianti sportivi e zona verde. Il comune acquista dei terreni agricoli affinché tali aree diventino attrezzature sportive e verde pubblico. La zona è quella di fronte al cinema Giometti verso Macerat». Sono terreni e fabbricati di proprietà di Renato, Carlo, Claudio, Laura, Marco e Maurizio Tacchetti, Franco Ferranti. «La varante - ha aggiunto Massi – trasforma la zona da area verde ad attrezzature sportive per realizzare i campi da tennis ed altri impianti sportivi. Il casolare con la chiesetta verso la strada Murat verrà isolato da tutto l’investimento e considerato che i proprietari hanno sfruttato l’area verde con coltivazioni una parte dell’area sarà destinata a verde». Bruno Prugni ha poi chiesto all’assessore se si riuscirà in due mesi a mettere nella piena disponibilità dell’acquirente ag-

Premiazione alla campionessa italiana di Bocce, categoria C

giudicatario l’area in questione. Mercorelli ha evidenziato la mancata consultazione sull’ampliamento dell’area ed ha chiesto a cosa servirebbero le case acquistate con i terreni. «Gli alberi del famoso noceto – ha affermato Mercorelli - non bisogna tagliarli perché farebbero da contorno ai campi da tennis. Non occorre toccare quelle piante che sono in una zona fortissimamente cementifica». Il sindaco ha replicato sostenendo che trasferire i campi da tennis nella zona Pace è stata una intuizione felice. «Quelle non sono noci ma, piante di acacia. E’ ovvio che in quell’area ci andranno delle costruzione. Mi sono imposto di lasciare il numero massimo possibile di quegli alberi e vederemo dove disporli visto che li dobbiamo

espiantare. La commissione valuterà lo sviluppo che faremo in tutta quell’area, le tre case acquistate poi sono funzionali al progetto. La consegna dell’area, inoltre, è stata posticipato al prossimo maggio.» Anche per Corvatta bisogna preservare il verde esistente. «Ai progettisti bisogna dire che quel noceto, di cui si tratta come scritto nella delibera, deve essere lasciato». Di seguito con 11 voti favorevoli ed un astenuto, Ivano Serraggiotto di Tolentino nel cuore, è stata approvata la Consulta permanente per lo sviluppo del territorio tra l’Università di Camerino e gli enti locali. Il vice sindaco Luconi ha illustrato il testo del protocollo di intesa che prevede il versamento

di un importo annuo a titolo di contributo di funzionamento. E’ stato, infine, discusso un ordine del giorno, presentato dal consigliere Monia Prioretti, capogruppo di Tolentino nel cuore, che è stato approvato all’unanimità, per richiedere alla Prefettura di Macerata ed al Ministero della difesa, nonché agli enti nazionali e regionali preposti alla gestione dell’emergenza e della ricostruzione post sisma, il potenziamento dell’organico della locale stazione dei Carabinieri. Il comune impegna così il sindaco e la giunta a prendere contatti con gli altri sindaci dell’alto maceratese affinché venga intrapresa un’azione congiunta volta a richiedere il potenziamento degli organici di tutte le stazioni o comandi dell’Arma dei Carabinieri presenti nei rispettivi territori.


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di Carla Passacantando

NABIL AL-ZEIN: IL TEMPORALISTA Siriano di nascita ed italiano di adozione, Nabil Al-Zein è un medico dentista specializzato in otorinolaringoiatria, con studio a Tolentino ed a Civitanova Marche, che nutre una grande passione per l’arte. E’ un artista cosmopolita, un temporalista. Autodidatta ed iperspazialista ha voluto scandagliare nuovi orizzonti giungendo alla conclusione di vedere lo spazio in funzione del tempo e viceversa. I suoi lavori mirando al respiro del tempo, scandiscono una successione di istanti misurati quali segni indelebili di vita sia nel micro che nel macro cosmo mettendo a fuoco il vuoto-pieno, le tracce e la frammentazione nel segno del vortice. Una ricerca a tutto campo che abbraccia l’arte del terzo millennio a 360° nelle sue varie espressioni: pittura, scultura, foto, video-art, installazioni, performance e sinestetica. Oggi punta il dito sull’artefice del cambiamento dello spazio in funzione del tempo individuandolo nel movimento e sotto questa ottica ha trovato nell’universo, sia terrestre che cosmico, tutta quella vitalità e alternanza che cercava. Ed è “Dynamic art”. E così l’artista italo siriano, da anni presente nel panorama dell’arte contemporanea, è interprete della ricerca sulla quarta dimensione nello “spazialismo”. Come è nata la passione l’arte? «Ho iniziato da piccolo a dipingere, ma solo da quindici anni allestisco mostre. Ora la passione dell’arte occupa

metà del tempo della mia giornata. Quando sono arrivato in Italia, nel 1966, dovevo studiare tutto il giorno perché altrimenti non avrei potuto terminare gli studi di Medicina nei termini dovuti. Quando però ho iniziato a fare il medico di famiglia a Cessapalombo ed a Camporotondo di Fiastrone avevo più tempo libero così ho ripreso a dipingere. E nel primo quadro, realizzato in Italia, ho riprodotto il castello di Varano di Camerino. La prima mostra l’ho allestita negli spazi degli Antichi forni di Macerata tredici anni fa. Ho vinto poi vari premi, la medaglia del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati e il Premio di Sulmona al quale sono stato invitato per sette volte dalla commissione presieduta da Vittorio Sbarbi». Come definisce la sua arte? «E’ un’arte contemporanea che vive la società di oggi, la politica di oggi, la cultura di oggi, i problemi sociali di oggi, tutti gli aspetti della vita. E’ un’interpretazione della sofferenza e della gioia. L’artista si occupa di qualcosa di intellettuale ed ha il dovere di trasmettere la sua sensibilità esagerata alla gente. Con la mia professione di dentista ho potuto dedicarmi all’arte. Sono contento di questa mia passione e mi diverto». Attualmente le opere di Nabil AlZein, in arte Nabil, sono in allestimento a Roma, alla galleria Azzolino, dove rimarranno anche nel mese di novembre.


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INIZIO BOOM! STRAORDINARIO AVVIO PER LA EFFEEMME Inaugurato il 6 maggio scorso, il nuovo showroom della Effeemme a Tolentino, in contrada Rancia 13, è stato preso d’assalto dagli abitanti della zona. Per questo motivo abbiamo intervistato uno dei titolari dell’azienda, Michele Marziali, per approfondire la conoscenza di questa nuova realtà.

operare?

«Ciò che ha sempre caratterizzato la Effeemme è stata la completa disponibilità e professionalità del personale. Il cliente viene seguito dalla scelta dei materiali fino alla realizzazione del progetto, passando per una progettazione accurata attraverso la realizzazione di Rendere 3D Michele, si aspettava un che permette di vedere come inizio così brillante in una diventerà il nuovo ambiente.» zona nuova per lei e la sua azienda? Ritiene la Effeemme pronta per affrontare la Rico«Sinceramente non mi aspet- struzione che avverrà nelle tavo tutto questo interesse in zone del post sisma? così poco tempo. Sicuramente il fatto di offrire un servizio «L’azienda è ben strutturasia di termoidraulica che di ta per gestire impegni così arredobagno ci ha permesso importanti. Da 50 anni è nel di rispondere meglio alle esi- campo dell’edilizia e ha l’egenze dei clienti.» sperienza adatta per affrontare determinate situazioni. Quindi possiamo dire che Inoltre il team di progettisti di siete soddisfatti dei primi cui disponiamo rassicurano i risultati ottenuti? clienti sotto ogni aspetto.»

trovare la migliore soluzione per le loro necessità. Sicuramente non sarà facile, ma sono certo che i valori che ha da sempre caratterizzato la Effeemme ci aiuteranno a raggiungere i risultati che si siamo prefissati.» Allo showroom dell’azienda, che si occupa da tempo anche di termoidraulica sempre all’avanguardia, si trovano i migliori marchi per pavimentazioni interne ed esterne, rivestimenti, rubinetterie, parquet, sanitari, lavabi d’arredo, box doccia, mobili bagno, oggettistica varia.

«Certamente! Essendo per Cosa si aspetta dal prossinoi una nuova zona non era mo futuro? scontato acquistare la fiducia della gente del posto.» «L’obiettivo è quello di affermarci anche in questa nuoQual è il vostro modo di va realtà, aiutando i clienti a di Carla Passacantando

“MERCERIE FABIANI GIAMPIERO”: si tramanda da tre generazioni Si tramanda da tre generazioni le “Mercerie Fabiani Giampiero” di via Roma. Una storia lunga quasi ottanta anni. L’attività fu avviata nel lontano 1945. All’inizio era un emporio, nel negozio si potevano acquistare generi alimentari, nonché la varichina e l’acido sfusi, le caramelle a peso. Ad aprire l’attività era stata una donna di Tolentino che non avendo parenti si era molto legata a Tullio Fabiani che poi ne divenne il titolare. Dopo la morte, a 44 anni, di Tullio, fu la consorte Guerina Cerini, che faceva la sarta, nel 1952, a prendere le redini dell’attività iniziando a vendere anche capi di abbigliamento di intimo, calze ed altro. Nel 1975 l’attività passò al figlio Giampiero Fabiani ed alla moglie Mariella Macarra. Da qualche anno dirige l’attività del negozio Federica Fabiani, figlia di Giampiero e con lei è subentrata anche una ragazza, Lucia Graziani. Ora della vendita dei generi alimentari è rimasto poco niente, le boccettine di estratto per fare i liquori per le quali i titolari della merceria pagano ancora la licenza. E sono gli unici ad averla.

Per acquistare le boccettine di estratti arrivano anche da Pollenza, Treia e da altri comuni, ma l’acquisto di tale prodotto è minimo. «Abbiamo puntato – dice Mariella Macarra - sulla vendita di capi di intimo, di gomitoli di lana e cotone anche se oggi non si fanno più le maglie ai ferri perché conviene acquistarle direttamente. Ora chi compra i gomitoli di lana li usa per realizzare cappelli, scarpe e stuole ai ferri. Con il cotone attualmente si realizzano con l’uncinetto solo centrini quando una volta si creavano anche coperte». Con l’arrivo della commessa Luigina Bacaloni nel 2000 la merceria iniziò a fare le riparazioni ai capi di abbigliamento venduti nello stesso negozio o in altri. Ora al posto di Luigina Bacaloni, in pensione da tre anni, c’è Lucia Graziani alla quale piace tantissimo fare questo genere di lavoro. Ad aiutarla nelle riparazioni c’è anche Federica Fabiani. Le due ragazze quando non sono al bancone sono nel laboratorio. Una vola le richieste di riparazioni erano pochissime, diversamente da ora che sono numerose. Quest’ultima attività si è molto sviluppata dopo le forti scosse del terremoto.

«Abbiamo tanti clienti - afferma Mariella Macarra - che richiedono riparazioni e con tale attività siamo riusciti a non incappare nella crisi. Basta organizzarsi e si riesce a lavorare. La gente oggi compra meno capi di abbigliamento così utilizza i vecchi vestiti e li modifica con applicazioni e guarnizioni di ogni

genere. Due volte a settimana facciamo gli ordini per guarnizioni e meno per l’abbigliamento intimo perché la gente preferisce andare nei centri commerciali per tale tipo di acquisto già da prima del sisma. I bottoni, poi, non si usano più, vanno maggiormente le cerniere, gli automatici, i bulloni».


L’AMMINISTRAZIONE INFORMA

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Tolentino Expo 2018 Cinque giorni con tantissimi visitatori, 150 espositori, oltre 30 eventi collaterali, tre mostre, 4 showcooking, degustazioni continue, questi alcuni dei numeri che raccontano la sesta edizione di TolentinoExpo che, come annunciato, ha battuto ogni record in fatto di presenze. Difficile quantizzare le migliaia di persone che, continuamente, hanno visitato l’esposizione tanto che nella serata di sabato, le porte hanno chiuso oltre l’una, dopo la mezzanotte, per le tante persone ancora presenti all’interno dei padiglioni. TolentinoExpo si è confermata come una fiera di alto profilo organizzativo anche grazie ai 150 stand, tutti allestiti con grande cura e che hanno presentato in mostra le produzioni manifatturiere tolentinati e non solo, evidenziandone la qualità delle lavorazioni e le loro peculiarità, una grande manifestazione dove si sono incontrati tutti gli operatori, mostrando le loro produzioni e le opportunità di partnership presenti nel territorio. Nei tre grandi padiglioni, oltre 2000 metri quadri di superficie, sono state promosse e valorizzate le produzioni industriali, artigianali e commerciali del territorio, suscitando in tutti gli operatori quel sentimento di orgoglio della produzione “Made in Tolentino” e non solo, anche grazie alla presenza di enti, associazioni e imprese operanti nei Inaugurazione Tolentino Expo territori dei Comuni colpiti dal sisma e che sono stati ospitati proprio con l’intento di coniugare i caratteri distintivi della nostra cultura e la varietà delle nostre produzioni manifatturiere, mostrando l’immagine di un territorio comunque reattivo, in movimento, in crescita, che vuol essere protagonista, originale e competitivo, superando tutte le difficoltà dovute al post terremoto. Ottimismo, rinnovata Fiducia, ma anche Innovazione, Ricerca, Cultura e anche Ricostruzione e Ripartenza dopo il sisma. Questi temi sono stati proposti e trattati in maniera organica ed integrata con il settore agroalimentare e turistico, perché il futuro si può costruire anche con l’interazione tra essi. Infatti il grande pregio che va riconosciuto agli organizzatori di TolentinoExpo è quello di aver promosso una grande e apprezzata kermesse per porre l’attenzione dell’opinione pubblica e del comparto economico sulla situazione che stanno affrontando i tanti imprenditori ed artigiani che, malgrado il terremoto, guardano al futuro con grande ottimismo. Inoltre TolentinoExpo, ancora una volta, ha reso omaggio ai tanti artigiani e imprenditori che con passione, creatività, innovazione e cultura del lavoro hanno fatto conoscere, grazie alle loro produzioni ed ai loro servizi, il nome di Tolentino e di tutto il territorio nel mondo. Del resto la mission del progetto TolentinoExpo prende ispirazione dalla grande “Cultura del Lavoro” che da sempre caratterizza il territorio tolentinate che nel tempo, grazie ai suoi prodotti ha saputo imporsi a livello mondiale e contemporaneamente vuole dare a tutti la possibilità di lanciare uno sguardo universale verso il futuro, attraverso una struttura espositiva di classe che presenta prodotti di grande design, ingegno e ovviamente qualità, garantendo equilibrio, eleganza e bellezza. Per questa edizione l’Amministrazione comunale di Tolentino ha ospitato la delegazione del Comune trevigiano di Tarzo rinnovando i rapporti reciproci di collaborazione e di amicizia con il Sindaco Vincenzo Sacchet e il Vice Gianangelo Bof, tanto da programmare un possibile gemellaggio tra le due Città. Applauditissimo il concerto tenuto dalla Corale dei Laghi di Tarzo e Revine Lago. Altissima l’attenzione per la manifestazione dall’Umbria, dalla Romagna, dall’Abruzzo e dal Lazio che attraverso la nuova superstrada 77 risultano agevolmente collegate a Tolentino. Molti i gruppi organizzati che hanno visitato sia la città che TolentinoExpo. Apprezzati anche i tanti eventi collaterali che hanno consentito di approfondire tematiche molto interessanti e connesse alla digitalizzazione e privacy, dai siti web, alla rete di imprese, ai finanziamenti europei. Intensa anche l’attività delle scuole tolentinati che hanno presentato la propria offerta formativa. Tanti i visitatori che hanno visitato la mostra degli Orafi di Confartigianato “TeAmaOro”, l’esposizione delle sculture e lampade in legno e oggetti di arredamento dell’artista Angelo Cristiani e nel Cortile delle ex Carceri, in via Bonaparte, l’esposizione fotografica “Tolentino ieri e oggi 1.4 – Quadrante sud-ovest”. Come nelle passate edizioni, nelle piazze e nelle vie di TolentinoExpo connessione gratuita con hot spot wireless del Comune di Tolentino e Fidoka. TolentinoExpo è stata promossa dal Comune di Tolentino con il patrocinio, il sostegno e la collaborazione della Regione Marche Assessorato alle Attività Produttive, della Provincia di Macerata, della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Macerata, dell’Università di Camerino – UNICAM, dell’Università di Macerata – UNIMC, del Cosmari srl, di Estra Prometeo srl, dell’ASSM spa, delle Terme di Santa Lucia, dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, del Sistema Turistico Locale dei Monti Sibillini, di Confindustria, CNA, Confartigianato, Copagri, Casartigiani, del Distretto Culturale Evoluto “Amami” della Regione Marche, della Banca Popolare di Spoleto, della JH Conceria del Chienti. Di Tecnobar, della Lube, della Varnelli, della Romcaffè, della Nuova Simonelli.

Presentazione cartone animato realizzato dalle classi quinte degli istituti Don Bosco e Lucatelli

Premio al bar Max Mitho’s per “Il giro del mondo in 22 aperitivi”

Amministratori alla TolentinoExpo


Organizzazione a cura dell’Associazione TolentinoExpo e dell’Associazione Turistica Pro Loco TCT. «C’era qualcuno che 5 giorni fa parlava di questa come l’edizione dei record – ha sottolineato in chiusura di manifestazione il Vicesindaco Silvia Luconi – tutti facevamo qualsiasi tipo di scongiuro perché avevamo il timore che il “meccanismo” potesse incepparsi. E invece…quota 150 stands! Ora siamo stanchi e lo siamo tutti. Però siamo anche felici e lo siamo proprio tutti, ma prima di noi lo sono gli espositori, che abbiamo salutato ad uno ad uno e ai quali abbiamo chiesto di raccontarci queste ore infinite passate in Centro Città. Ci hanno detto che hanno visto i propri concittadini che si sono divertiti, salutati, incontrati, abbracciati nel cuore pulsante della loro Tolentino, il nostro centro storico. Ci hanno detto che hanno incontrato e chiacchierato con persone che provenivano da più parti della provincia ma anche da fuori regione, incuriosite e per niente scoraggiate dalle lunghe code e camminate a piedi che hanno dovuto fare per raggiungere la fiera. Vedere un passeggio continuo tra i nostri negozi, bar e ristoranti, anche a notte fonda, non può che confermare che TolentinoExpo potrebbe essere portata ovunque e in tantissimi la vorrebbero, ma la sua vera essenza ce l’ha solo nel Centro Storico. Lavoreremo, nella prossima edizione e comunque nei limiti del possibile, per ridurre all’osso i disagi che alcuni (ma per fortuna non tutti) hanno dovuto subire. Se fatta bene, questa manifestazione può solo che crescere. Quest’anno abbiamo introdotto tutta una serie di novità, a partire dalla parte culturale e scolastica con la presentazione delle offerte formative dei nostri istituti superiori, perché gli studenti di oggi potranno essere gli imprenditori del domani (grazie per questo all’Assessore Alessandro Massi Gentiloni Silveri e all’Assessore Alessia Pupo); l’ormai tradizionale stand dell’Informagiovani, ha anche ospitato tutta la parte promozionale e turistica della nostra città (l’Assessore Francesco Colosi, in un ambito molto difficile soprattutto per il periodo storico attraversato svolge un importante e fondamentale lavoro che spesso lo lascia dietro le quinte, ma non per questo meno fondamentale di altri, anzi!); abbiamo voluto grandi nomi della Cucina Italiana per degli show cooking di tutto rispetto (Roberto Cantolacqua e Simone Scipioni; anche Paolo Paciaroni, altra nostra importante realtà tolentinate che ha portato alla ribalta nazionale il nome della nostra città grazie alla sua cucina, avrebbe dovuto prendere parte al pomeriggio domenicale, ma impegni di lavoro lo hanno costretto al suo ristorante, ma lo ringraziamo lo stesso per la sua disponibilità infinita, nonostante lo scarso preavviso con il quale lo abbiamo interessato). Abbiamo presentato iniziative turistiche, promozionali e culturali di grande qualità. Insomma, per dirla in breve, abbiamo voluto pensare in grande e insieme abbiamo agito. Grazie a chi ha lavorato, corso, sudato, condotto dirette, intervistato; grazie quindi a Edoardo Mattioli, Rodolfo Frascarello, Albino Incicco, Novella Scalzini, Ester De Troia, Luca Romagnoli.

La cena con gli espositori

Lo show cooking con Simone Scipioni

Grazie ad Andrea Crocenzi, consigliere con Delega al Commercio, per aver sposato in toto la causa e per essersi appassionato insieme a noi. Grazie all’Associazione Tolentino Expo, grazie alla Pro Loco, grazie a Canale 14, Multiradio e a tutti i media. La nostra riconoscenza va a chi ci ha sostenuto ed affiancato come la Regione Marche, Provincia di Macerata, come l’Assm spa, le terme di Santa Lucia, Estra Prometeo, Cosmari srl, Gal Sibilla, Camera di Commercio, le Università di Camerino e Macerata, Unione Montana Monti Azzurri, alle associazioni di categoria e agli sponsors come Banca Popolare di Spoleto, Conceria del Chienti, Tecnobar, Lube, Varnelli, Romcaffè e Nuova Simonelli. Siete tutti nel nostro cuore».

La squadra dei politici alla partita del cuore


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DAL 1° NOVEMBRE IL SERVIZIO D’IGIENE URBANA PASSA AL COSMARI Come stabilito dalla convenzione Cosmari/Ata, anche il Comune di Tolentino come gli altri Comuni maceratesi soci della partecipata, affiderà, oltre l’ormai consolidata organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati, anche il servizio d’igiene urbana. Sino ad oggi il servizio d’igiene urbana è stato svolto direttamente dalle maestranze del Comune ma la presenza di una partecipata che rispetti i principi di economicità, efficienza ed efficacia dell’azione svolta, competente nel settore, fa supporre la bontà dell’affidamento in house. Questo permetterà al Comune di Tolentino di liberare risorse umane da adibire ad altri servizi dove il personale risulta sottodimensionato e non sempre in grado di rispondere alle esigenze della Città. Ricordiamo che unitamente al servizio d’igiene urbana verranno trasferiti al Cosmari anche quello di derattizzazione e disinfestazione, eliminando le difficoltà sin’ora incontrate con appalti affidati di volta in volta a ditte esterne e relativi costi aggiuntivi a carico dell’Ente. Il progetto di gestione del servizio elaborato dal Cosmari, sulla base delle richieste e della precedente gestione degli uffici comunali preposti, sul piano generale offre indi-

scussi vantaggi. Innanzi tutto una gestione unitaria che va dallo spazzamento alla pulizia, con strumenti industriali, di tutte le aree fino alle raccolta dei rifiuti, attraverso un unico interlocutore, evitando possibili incomprensioni fra i diversi affidatari e l’onere per il Comune di intermediare le relazioni fra gli stessi. In particolare nelle criticità rilevate o segnalate dai cittadini; la durata dell’affidamento offre l’opportunità di mettere a punto e ottimizzare i risultati di gestione. Sul piano operativo saranno proposti i seguenti servizi: una suddivisione del territorio in 4 macrozone; lo spazzamento manuale su 6 giorni a settimana in orario 6:00-12:30; la copertura pomeridiana con un operatore in orario 13:00-19:00; l’adattamento di orario in occasione del mercato settimanale del martedì; lo spazzamento meccanico coordinato con quello manuale nelle apposite zone calendarizzate; la derattizzazione con la gestione degli attuali erogatori; la disinfestazione con due interventi annuali; l’ottimizzazione e pronto intervento per interventi urgenti e indifferibili, 7 giorni su 7, attraverso la reperibilità degli operatori responsabili del servizio; il controllo dei piccioni e la lotta alla processionaria; la pulizia straordinaria delle aree interessate dalle rilevanti manifestazioni comunali, indicativamente quantifi-

cate in 10 grandi eventi l’anno; lo spazzamento e la pulizia delle aree interessate al termine del mercato settimanale; lo svuotamento e la manutenzione/sostituzione dei cestini; l’integrazione con il servizio di raccolta che consentirà anche di intervenire sugli abbandoni dei rifiuti per una puntuale pulizia ed il massimo decoro della città; la pulizia costante di chiusini, caditoie stradali e griglie. Sul piano della dotazione delle risorse umane e dei mezzi meccanici, il progetto prevede il seguente potenziale: 7 unità lavorative sul territorio; 2 spazzatrici di diverso potenziale: mc 4, mc 2; 4 Apecar; 1 idropulitrice; 4 soffioni; 1 mezzo attrezzato per ritiro ingombranti; 1 mezzo per derattizzazione-disinfestazione.

Gabriella Accoramboni presidente dell’associazione “La voce del cuore per la chirurgia” Storie di donne. Il nostro viaggio dedicato al mondo femminile continua. Bella e sempre sorridente, Gabriella Accoramboni è una donna che lavora nel mondo del commercio, ma allo stesso tempo è molto impegnata nel sociale. E’ presidente dell’associazione “La voce del cuore per la chirurgia” con un direttivo composto da ex pazienti che dopo le malattie si sono messi insieme per costruire un gruppo per ricambiare il medico che li ha seguiti, aiutando con donazioni il reparto di chirurgia, diretto dal medico Giambattista Catalini, dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Camerino. «Il nostro impegno – dice - è quello di supportare gli operatori, il reparto dell’ospedale camerte, le strutture in questo momento così complicato e difficile a livello formativo e con le varie raccolte fondi per donazioni. La nostra attenzione è rivolta anche ai pazienti per dare loro consigli al momento che scoprono la malattia. Si lavora così su vari ambiti». Qual è stata l’attività dell’associazione dal momento della nascita ad oggi?

«Sono già quattro anni che l’associazione opera e stiamo andando verso i cinque. Siamo oltre 200 iscritti e quindi l’associazione è conosciuta nel territorio ed oltre. Abbiamo organizzato molti eventi. Abbiamo proposto dei convegni scientifici a Tolentino: un incontro ha riguardato il rapporto umano medico-paziente, l’altro le problematiche sanitarie dei tagli. Abbiamo effettuato delle raccolte fondi con cene e spettacoli il cui ricavato è stato impegnato sostenendo le richieste avanzate direttamente dai reparti e finanziando l’oncologia di San Severino Marche. A livello nazionale siamo stati poi riconosciuti come una tra le dodici associazioni per la tutela del cittadino dalla Federazione nazionale dei medici otorini di Roma così abbiamo partecipato alla discussione in alcuni convegni nazionali a Rimini. Collaboriamo con altre onlus del territorio e non solo, con Leonardo Cenci, personaggio televisivo che sta convivendo con una brutta malattia. Abbiamo fatto diversi incontri con i vari rappresentanti delle istituzioni

per risolvere le problematiche delle varie strutture sanitarie che ci vengono sollecitate dagli operatori che stanno lavorando in maniera difficoltosa come nell’ospedale di Macerata». Quando avete effettuato l’ultima donazione? «Proprio in questi giorni l’associazione donerà alcune attrezzature ospedaliere necessarie all’attività medica ed infermieristica al reparto di chirurgia del nosocomio camerte. Saranno consegnati arredi consistenti di un carrello e due colonne porta medicinali che andranno ad aggiungersi al rullo porta pazienti, al deambulatore, al sollevatore pazienti e a due pompe infusionali. Il nostro cammino prosegue, con costanza ed impegno, per cercare sempre più adesioni e liberalità atte a sostenere le attività e gli scopi diretti al sostegno della buona sanità, del recupero del rapporto medicopaziente e del maggior coinvolgimento dei cittadini nelle scelte sanitarie. Nonostante i tempi siano difficili per tutti, ancor più per il settore sanitario regionale, noi siamo testimoni che la strada della solidarietà, sebbene

Invece, sul piano degli apporti a carico del Comune: 4 spazzatrici già in uso presso il Comune di Tolentino; l’utilizzo dell’area di scarico e deposito mezzi sita in Via Sticchi. Il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Cosmari si dichiara particolarmente soddisfatto del risultato progettuale ottenuto, auspicando un risultato ottimale considerata l’unitarietà della gestione in capo ad unico ente affidatario. Il costo del servizio in capo al Comune è determinato in euro 398.992,00 annui con inizio su tutto il territorio comunale a far data dal 1 novembre 2018. Va ricordato che Cosmari srl è società interamente partecipata dai 55 Comuni della Provincia di Macerata e il Comune di Tolentino ha una partecipazione del 5,60%. di Carla Passacantando

impegnativa, sia un fondamentale canale di aiuto per le strutture sanitarie del territorio e per chi, ogni giorno, s’impegna con dedizione affinché i servizi funzionino a vantaggio dei cittadini». L’Associazione, infine, si sta impegnando per organizzare il consueto convegno annuale e, non ultimo, è in procinto di rinnovare il protocollo d’intesa sottoscritto con l’Università di Camerino, attivato nel dicembre 2015, finalizzato, tra l’altro, allo svolgimento di iniziative ed attività di formazione e di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione e proposte culturali di vario genere.


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di Carla Passacantando

IN MEMORIA DEL NOCETO CHE NON VEDREMO PIÙ Partendo dal presupposto che tutto ciò che stiamo per scrivere sarà inutile, vorremmo sottoporre ai nostri lettori una nuova decisione della nostra amministrazione. Ricordiamoci delle piante raffigurate nelle foto qui sotto. Sono alberi che si trovano nella zona di contrada Pace, area adiacente al Retail park che a brevissimo non troveremo più: tali piante verranno tolte per dare spazio ai nuovi campi da tennis. A Tolentino ancora una volta si penalizza il verde a favore della cementificazione. A rimetterci quindi sono sempre gli alberi. Non siamo così d’accordo sulla scelta di abbattere gli alberi per

realizzare gli impianti sportivi. Per far crescere quel noceto, che è vicino ad una rotonda con un’alta densità di traffico, ci sono voluti tanti anni. Bisogna così mantenere quel noceto ed invitiamo allora il sindaco a non sacrificare quella parte di verde per una nuova cementificazione. A suo tempo per la coltivazione di quel terreno sono stati ricevuti anche dei contributi. Non si può quindi continuare a cementificare ed abbattere quelle poche piante ancora rimaste in città. Quel polmone è molto importante per la zona dove la cementificazione anno dopo anno aumenta.

ASSM TRA I PROTAGONISTI DI TOLENTINO EXPO 2018 Anche in questa sesta edizione l’ASSM SpA, espressione dinamica di Azienda partecipata pubblica, ha preso parte alla Tolentino Expo. Lo spazio dedicato a questa importante realtà imprenditoriale del territorio, allestito con l’intento di coinvolgere direttamente i visitatori dell’esposizione grazie alla presenza di due bicigeneratori, ha appassionato e divertito grandi e bambini. Un messaggio diretto, immediato quello che appare in un pannello luminoso alimentato dalla pedalata di due biciclette a questo collegate. Qui la descrizione dei tanti servizi che l’ASSM offre al territorio, illustrati con l’aggiunta di materiale informativo presente allo stand, come quello messo a disposizione da Prometeo Estra S.p.a. che si ringrazia per la considerevole partecipazione. Dal settore idrico integrato, al trasporto pubblico, dall’energia elettrica alle centrali idroelettriche, dalle Terme di Santa Lucia alla Piscina Comunale “Caporicci” fino agli ambulatori presso i centri di Alimentazione e Movimento sparsi in provincia, parti di un unico contesto societario che investe nello sviluppo e sostiene la crescita del territorio. Servizi che vengono erogati con professionalità, competenza e la migliore esperienza che rende ASSM un’eccellenza marchigiana. La mobilità, la produzione di energia pulita, il rispetto dell’ambiente e della persona, la salute dei cittadini, concetti che si coniugano all’interno di un ambito multifunzionale per tradursi con i migliori risultati di settore. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno “acceso” le luci per il benessere dell’uomo e del suo ambiente, scegliendo la multiutility della Città di Tolentino.


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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO Tolentino e l’associazione e si riconosce a quest’ultima, quale rimborso spese per l’anno scolastico 2017/2018, la somma complessiva di 6mila euro.

Con delibera n.397 del 19 ottobre 2018 riguardo il servizio bar al teatro comunale “Nicola Vaccai”, riaperto al pubblico a settembre dopo l’incendio che lo interessò nel 2008, si definiscono gli indirizzi: la gestione deve avvenire attraverso un soggetto esterno, diverso dal gestore del teatro, che attualmente è la Compagnia della Rancia; non ci deve essere nessun corrispettivo attivo o passivo per l’utilizzo della struttura, delle attrezzature e dei materiali presenti; pagamento al gestore del teatro delle spese per le utenze, acqua, luce, gas, e della compartecipazione alle spese per pulizie, manutenzione delle parti comuni ed eventuale gestione della sicurezza; selezione del gestore del bar da parte del comune attraverso analisi di mercato, bando di selezione e successivo affidamento diretto, che tenga conto di: a) orari ulteriori rispetto a quelli necessari in occasione di eventi al teatro che il gestore del bar si obblighi a rispettare; b) acquisto ed utilizzo nella struttura di ulteriori macchinari, attrezzature e arredi che il gestore si obblighi a fornire; c) programma di promozione della struttura e del servizio che il gestore si obblighi a effettuare; d) migliorie, anche sotto forma di fornitura di macchinari, attrezzature e arredi che il gestore si obblighi ad acquistare e lasciare in proprietà al comune alla fine del periodo di gestione; e) qualità e differenziazione dell’offerta di alimenti e bevande che il gestore si impegni a proporre alla clientela; f) eventuale pagamento di un canone concessorio a favore del comune che il gestore si obblighi a versare. Con l’atto n.396 si riaffida il servizio di accompagnamento e scodellamento nelle mense delle scuole comunali all’Associazione carabinieri in congedo, sezione di Tolentino, per l’anno scolastico 2017/2018. Tale servizio comprende anche l’accompagnamento ed assistenza dei bambini delle scuole materne durante il trasporto con gli scuolabus da casa a scuola e viceversa, nonché il servizio di scodellamento dei pasti in alcune mense comunali di sorveglianza per l’attraversamento davanti alle scuole. Si approva con il documento uno schema di convenzione che regolerà i rapporti tra il comune di

Con delibera n.395 del 15 ottobre 2018 si esprime l’indirizzo favorevole al progetto di realizzazione di murales artistici e tematici sui muri del parcheggio a livelli che si trova lungo viale Matteotti proposto da Andrea Giuliani e Tommaso Del Pupo. Con atto di gestione saranno definiti i rapporti con l’esecutore delle opere finalizzato a regolare tempi e modalità dello svolgimento del progetto, stabilendone le seguenti linee-guida: la realizzazione dei “murales” è permessa esclusivamente sugli spazi indicati nella nota protocollata n.21101 del 25 settembre 2018; le opere devono essere conformi a quanto descritto nel progetto presentato e non devono contenere disegni o scritte che possano risultare in contrasto con le norme sull’ordine pubblico o offensive del pubblico pudore, della morale o della persona, messaggi pubblicitari espliciti o impliciti, contenuti intolleranti o offensivi nei confronti delle religioni, delle etnie e dei generi; l’esecuzione dei “murales” devono avvenire in modo da non provocare nessun tipo di danno alle cose pubbliche e private, da non costituire ostacolo, fastidio o pericolo alla circolazione pedonale e veicolare, pena la revoca dell’autorizzazione; nel caso si renda necessaria l’occupazione di suolo pubblico con attrezzature devono essere rispettate le norme vigenti in materia; l’Amministrazione comunale può richiedere all’esecutore la sospensione e la cancellazione anche parziale, a spese dell’esecutore, di opere in contrasto con quanto stabilito; per le opere realizzate o da realizzare, nulla può essere preteso, né dai soggetti esecutori né da coloro che mettono a disposizione gli spazi; il comune è sollevato da qualsiasi responsabilità derivante da danni a cose e a persone che potrebbero verificarsi durante l’esecuzione del progetto. Tali responsabilità sono a completo carico dell’esecutore, che dovrà comunque agire nel rispetto di tutte le norme di sicurezza vigenti in materia e delle prescrizioni che saranno eventualmente impartite dagli uffici competenti del comune. Con la delibera n.393 si patrocinano le manifestazioni organizzate in occasione della ricorrenza del patrono San Catervo. Si affida all’associazione turistica Pro loco Tct di Tolentino l’organizzazione delle manifestazioni civili inerenti la Festa di San Catervo,

in particolare: l’installazione delle luminarie nel centro storico, per un ammontare di 400 euro, iva inclusa; la realizzazione dei manifesti promozionali del programma per la festività del Patrono, per un ammontare di 176, iva inclusa; di concedere alla Pro loco Tct un contributo pari ad 576 euro per la copertura delle spese necessarie; l’associazione si impegna a rispettare il tetto di spesa concordato e a formalizzare un dettagliato rendiconto al termine delle manifestazioni, condizione necessaria per l’erogazione del contributo; di imputare la spesa prevista di 576 euro al capitolo 56 del Bilancio di previsione 2018, gestione competenza; di assumere a proprio carico le spese necessarie per i festeggiamenti del Patrono della città che consistono nelle pratiche ed oneri per l’allaccio e fornitura di energia elettrica per le luminarie; di dare atto che restano a carico degli incaricati dell’organizzazione pratiche ed oneri per l’acquisizione di autorizzazioni e nulla osta per modifiche al traffico e viabilità, vigilanza, autorizzazioni commerciali, sanitarie, di pubblica sicurezza, Siae, necessari allo svolgimento delle attività programmate nonché la rimozione dei materiali, allestimenti smontaggi e ripristini. Con delibera n.392 si approva il disciplinare per il ritiro domiciliare delle potature. Sta di fatto che dal 2008 è stato attivato il servizio di porta a porta nel comune di Tolentino con il Cosmari che è stato esteso a tutto il territorio comunale nel corso degli anni. Con l’inizio del porta a porta è stato istituito anche il servizio di ritiro domiciliare delle potature per le utenze domestiche e assimilate effettuato dal Cosmari, tipologia di rifiuto che prima veniva conferito direttamente al centro di raccolta di contrada Rotondo. Nel corso degli anni questo servizio è aumentato in modo esponenziale così è necessario regolamentare il funzionamento, in modo da ottimizzare i costi e disciplinare la quantità di materiale da ritirare. Pertanto è stata ravvisata la necessità di proseguire con il servizio del ritiro domiciliare delle potature per le utenze domestiche e assimilate, con l’inserimento di un “diritto di chiamata” da applicare su ogni ritiro come di seguito specificato: fino a 3 metri cubi di potature 10 euro, compresa Iva; fino a 6 metri cubi di potature 20 euro, compresa Iva; fino a 10 metri cubi di potature 30 euro, compresa Iva, tenendo conto che il servizio è istituito solo per quantitativi minimi consistenti e prevede il ritiro della quantità massima di 10 metri cubi di potature. Il versamento dei suddetti importi

potrà essere pagato tramite versamento alla tesoreria comunale all’Ubi banca, filiale di Tolentino, codice Iban IT67 B031 1169 2010 0000 0014 002 o tramite bollettino postale n.14507628. Al momento della richiesta di ritiro che verrà effettuata presso l’ufficio preposto dovrà essere presentata l’attestazione di avvenuto pagamento. Resta inteso che il conferimento delle potature al centro di raccolta attraverso la consegna diretta del cittadino resta gratuita. Il servizio sarà attivo a partire dal 5 novembre prossimo. Con delibera n.383 dell’8 ottobre 2018 si acquistano le aree edificabili in contrada Pace per la realizzazione di abitazioni sostitutive delle sae. Con l’atto si autorizza la stipulazione del relativo contratto preliminare nelle more dell’esecuzione delle attività tecnico-estimative, condizionato alla verifica della congruità del prezzo, in attesa della stipula del contratto di permuta definitivo, previa approvazione dell’acquisto degli immobili da parte del competente Consiglio comunale. Tali immobili sono distinti al foglio 39, part.594, 680 di proprietà Ruffini e 694 del comune di Tolentino al prezzo di seguito indicato: A) terreni che verranno ceduti dal privato al comune: A.1) area edificabile a destinazione residenziale con superficie complessiva pari a circa 2.880 metri quadrati e con una capacità volumetrica attribuita pari a 9mila metri cubi, per complessivi 1.125.000 euro; il prezzo unitario di prima cessione di detta area o potenzialità edificatoria è pari a 125 euro al metro cubo, trattandosi di area facente parte del comparto C2, Piano edilizia economico popolare, Peep; A.2) area priva di capacità edificatoria, da destinare a strada, del valore convenuto di complessivi 32.500 euro, 25 euro al metro quadrato, per 1.300 metri quadrati; B) terreno che verrà ceduto dal comune al privato: area anch’essa inedificabile, da destinare a verde privato, del valore convenuto di complessivi 3.250 euro, 25 euro al metro cubo, per 130 metri quadrati. Il prezzo complessivo della permuta è soggetto alla valutazione di congruità che dovrà essere obbligatoriamente attestata dall’Agenzia del demanio. La stipula del contratto preliminare è subordinata alle seguenti condizioni risolutive: a) approvazione da parte del Consiglio comunale della deliberazione di acquisto ex articolo numero 2 Tuel; b) rilascio della attestazione di congruità del prezzo da parte dall’Agenzia del demanio.


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di Carla Passacantando

SPESE FACILI: FRANCESCO MASSI E’ STATO ASSOLTO IN APPELLO La Corte di appello nel processo per le spese facili ha confermato l’assoluzione con formula piena per il tolentinate Francesco Massi Gentiloni Silverj, ex consigliere regionale del Pdl, quindi l’esito della sentenza del Tribunale di Ancona emessa il 9 febbraio dello scorso anno. Il fatto così non sussiste. La Corte di appello ha ritenuto inammissibile il ricorso del pubblico ministero. Francesco Massi, che attualmente è segretario del comune di Recanati, Porto Recanati e Caldarola, era stato rinviato a giudizio per peculato, per aver messo a carico dei rimborsi del gruppo regionale 140 euro di abbonamento all’associazione Nuova accademia della cucina marchigiana. «La questione – racconta il tolentinate - è iniziata nel 2012 con la maxi inchiesta della Guardia di finanza contro 56 consiglieri regionali che ha riguardato solo le Marche. Sono stato l’unico, insieme al consigliere regionale Procaccini dei Partito dei comunisti italiani, ad avere avuto, tra tutti i capi d’imputazione, una sentenza di assoluzione con giudizio di secondo grado».

Come ha vissuto questi ultimi sei anni? «Credo che questa inchiesta abbia comportato nel 2015 anche un preciso risultato elettorale. Non mi pronuncio sui dati, ma basta andare a guardare ciò che accaduto dopo l’inchiesta che ha riguardato 56 consiglieri regionali. Le Marche è l’unica regione italiana dove sono stati indagate insieme tutte queste persone e ciò ha comportato uno shock enorme tra la gente e quindi un preciso risultato elettorale. Le persone erano scioccate. Mi ricordo che dal 2012 al 2015 le persone ti guardavano storto e tra queste c’erano anche quelle che ti stimano. Questa inchiesta ha comportato qualche dubbio e disorientamento tra la gente. Gli elettori dei quali ho avuto sempre fiducia in fondo qualche dubbio lo avevano ed è naturale al circolare della notizia delle spese facili. L’assoluzione mi ripaga di questa grande amarezza. Penso anche a tutti i colleghi che sono stati coinvolti da tale inchiesta. Le somme per le quali siamo accusati sono perfettamente in regola con i regolamenti per cui sono contento di questa

Francesco Massi

assoluzione. La vicenda prosegue perché la cassazione ha annullato tutti gli altri capi di imputazione. Spero che tutta questo possa essere utile per il proseguo della vicenda giudiziaria che mi auguro possa concludersi al più presto. Io ho vissuto tale esperienza a

conclusione della mia attività amministrativa però sono stati coinvolti anche consiglieri che erano nel pieno dell’attività istituzionale. L’indagine ha così procurato problemi agli indagati e recuperare è molto difficile. Ora, comunque, sono contento».


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LE FALSE PROMESSE Diventa sempre più difficile trovare politici che mantengono le promesse elettorali e sempre più spesso emergono invece governanti improvvisati e urlanti che illudono gli italiani con promesse impossibili da mantenere. Nella scorsa campagna elettorale (solo per citarne alcune delle tante) la Lega proponeva la Flat Tax, la riduzione delle accise per la benzina (addirittura al primo consiglio di ministri), il rimpatrio di 600.000 immigrati, mentre il M5S proponeva il reddito di cittadinanza, la chiusura dell’Ilva e dei progetti TAP e TAV.

del potere. Oggi l’Italia, grazie al nuovo esecutivo, è di nuovo sotto l’occhio del ciclone finanziario con una manovra bocciata da tutti, con stime di crescita che si sono drasticamente ridotte e centinaia di miliardi di euro già persi tra maggiori interessi sul debito e la fuga dei capitali esteri.

In ambito locale le cose purtroppo non cambiano. L’attuale giunta proponeva in campagna elettorale un fantomatico hotel 5 stelle presso le Terme di S.Lucia con tanto di teleferica, la realizzazione del ponte per collegare C.da Pianibianchi a V.le B.Buozzi decongestionando così il Ponte del Nessuno di questi partiti pro- Diavolo. poneva un condono fiscale, né un condono edilizio. Proponevano alloggi migliori Per non parlare della po- delle SAE agli sfollati del terlemica politica durata per remoto attraverso l’acquisianni sul “primo ministro zione dell’invenduto e la renon eletto dal popolo” e alizzazione di appartamenti su “l’inciucio di partiti solo con edilizia residenziale per governare” che loro pubblica, un piano ricostrunon avrebbero mai fatto. zione rapido e imponente e Il risultato è sotto l’occhio di da ultimo una pista ciclabile tutti. nella nuova strada appena False promesse puntual- inaugurata che collega C.da mente non mantenute una Pace al Retail Park Oasi volta seduti sulle poltrone (anzi questa non era una

promessa, la pista ciclabile era prevista, nero su bianco, nel progetto esecutivo e non si capisce proprio perché non sia stata realizzata). Anche in questo caso le promesse sono state totalmente disattese. L’hotel rimarrà solo una mera illusione così come il Ponte. Tolentino è ancora oggi l’unico comune del cratere sismico a non aver fatto rientrare nessuno dei 4.000 sfollati a distanza di due anni dagli eventi sismici. Il numero è impietosamente bloccato a quota “zero” a confermare l’assoluto fallimento delle scelte adottate. Sorprende negativamente anche la costante assenza dell’amministrazione comunale nei dibattiti pubblici organizzati dai comitati dei cittadini i quali hanno tutto il diritto di avere risposte ma che oggi ancora non arrivano. Da due anni moltissimi concittadini vivono ancora sotto le lamiere dei container in condizioni terribili. Il confronto con tutti gli altri Comuni all’interno del cra-

sarà messo a disposizione dell’ufficio Servizi sociali del comune per il trasporto di bambini che devono raggiungere la scuola trasferita in nuovi locali dopo il sisma e dei ragazzi del Centroarancia per le loro attività. Al torneo di calcio di solidarietà sono scesi in campo le Glorie Cremisi, i Rotariani e i Politici. Alla fine sono stati i Rotariani a prevalere. Migliore in campo è stato giudicato

Ne è la prova la mancata autorizzazione del nuovo inceneritore previsto a Tolentino. La costituzione di un tavolo trasversale di tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza e la costituzione di un Comitato di cittadini hanno certamente contribuito ad evitare che il comune di Tolentino fosse costretto ad “ospitare” un nuovo inceneritore che avrebbe certamente arrecato rischi ambientali e di inquinamento elevatissimi. di Carla Passacantando

LA PARTITA DEL CUORE Il Rotary si aggiudica “La nostra partita del cuore”, terzo memorial “Stefano Pieroni”. Il mini torneo, l’altro pomeriggio, si è svolto allo stadio della Vittoria di Tolentino all’ambito del programma collaterale a TolentinoExpo. Tutto l’incasso è stato devoluto per sostenere l’acquisto di un mini van da destinare ai Servizi sociali. Il ricavato si aggiunge alla somma di denaro donata da tre Rotary club, tramite il locale sodalizio, per l’acquisto di tale un mini bus a favore della popolazione colpita dal sisma. Gemellati da qualche anno i tre club, il sodalizio di Binasco, in provincia di Milano, di Muehldorf Waldkraiburg, Germania, di Maison Alfort – est de Paris, Francia, hanno voluto effettuare una donazione al Rotary di Tolentino da utilizzare per un service a favore della città post sisma. Il mini bus, una volta acquistato,

tere è davvero impietoso e rendono ancor più evidente di chi è la responsabilità di questa situazione (la Provincia, la Regione, i Commissari, la Protezione civile, ecc. sono gli stessi per tutti i Comuni, di diverso c’è solo l’Amministrazione Comunale…) Occorre che Pezzanesi & C. prendano finalmente coscienza del fallimento in atto e cambino rotta velocemente avendo il coraggio di ammettere i propri errori e magari confrontandosi sia con le opposizioni, sia con gli stessi cittadini che fino ad oggi sono stati quasi sempre inascoltati. Anche perché quando ci si confronta i risultati si ottengono.

il tenente Antonio Masciarelli, attualmente comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino. Il distretto 2090 del Rotary, inoltre, ha allestito uno stand nell’ambito

dell’esposizione TolentinoExpo nel centro storico di Tolentino, per far conoscere lo scopo dell’associazione, i service che ha realizzato e quelli che sono in cantiere.


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SUCCESSO PER “AGRICOLTURA IN FESTA”

La festa nazionale Copagri si e’ tenuta al Castello della Rancia e all’ Abbadia di Fiastra Tantissima gente ad “Agricoltura in festa”, festa nazionale di Copagri. La tre giorni è stata ospitata al Castello della Rancia e all’Abbadia di Fiastra di Tolentino proprio per dare un segno di rinascita al territorio colpito dal sisma. Nel primo giorno si è tenuto il consiglio generale di Copagri con il presidente nazionale Franco Verrascina. Per l’occasione sono così giunti a Tolentino delegazioni provenienti da ogni parte d’Italia. Particolare interesse ha destato il convegno di apertura della festa che si è tenuto all’auditorium Massi del Castello della Rancia. Moltissime sono state le persone che hanno partecipato. Nel corso dell’evento “Agricoltura 4.0 – Blockchain ed analisi isotopica – La nuova frontiera per la tracciabilità dei prodotti made in Italy” sono stati affrontati alcuni aspetti molto importanti per tutta la filiera agricola, cioè la sicurezza del prodotto finale, la tracciabilità, la difesa del made in Italy e la lotta della contraffazione. «Stanno emergendo – dice Andrea Passacantando, presidente di Co-

pagri Macerata, che ha coordinato l’incontro - delle applicazioni di tecnologie nuove come quella della Blockchain e dell’analisi isotopica. Siamo nell’era di una rivoluzione tecnologica e il tema della Blockchain è solo agli inizi ed è importante mettere a fuoco tutte le opportunità di business per cogliere i benefici di questa nuova tecnologia che cambierà nei prossimi anni la nostra quotidianità. Un argomento di importanza internazionale che è stato raccontato da esperti e professionisti del settore che hanno presentato in anteprima nazionale casi concreti legati alla filiera agroalimentare». Il docente Roberto Gunnella del dipartimento di Fisica dell’Università di Camerino ha parlato dell’analisi isotopica delle filiere agroalimentari come strumento di tracciabilità del prodotto ed indicazione geografica di provenienza, mentre Fabio Fabiani, Ceo di Eggchain, del Blockchain e tracciabilità della filiera di produzione e consumo del vino, Sabrina Poggi, Ceo del Circuito di credito regionale Marchex, della moneta complementare e filiera

agroalimentare del circuito. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con la Camera di commercio di Macerata ed il comune di Tolentino. Alla manifestazione, che è proseguita all’Abbadia di Fiastra, erano presenti oltre 50 espositori compresi quelli di birra agricola, per l’undicesima edizione della mostra mercato di prodotti agricoli ed artigianali del centro Italia. Nel corso dell’evento sono state proposte una serie di interessanti iniziative, quali approfondimenti,

laboratori del gusto e artigianali, concerti musicali, degustazioni enogastronomiche. «Abbiamo cercato in questi giorni di festa – conclude Andrea Passacantando – di rendere protagonista l’agricoltura che è sempre più volano per lo sviluppo del territorio. Una vetrina importante per le nostre aziende agricole volenterose di mettersi in mostra. Un grazie anche a tutte le istituzioni che ci hanno aiutato per la realizzazione dell’evento».


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Alessia Pupo: famiglia, dedizione e rispetto delle regole COMUNICARE di Solidea Vitali

Quarantacinque anni, schietta e decisa, Alessia Pupo è avvocato, si occupa di diritto Civile, Penale e di Famiglia. Laureata in Giurisprudenza, ha iniziando gli studi a Bologna e terminati a Macerata. E’ Assessore alla Cultura e allo Sport, membro della Commissione P. O., eletta nelle file di Forza Italia. Gli studi giuridici rappresentano un filo comune nella sua famiglia. La prima a laurearsi fu la nonna Felicina, poi il papà Ermanno, la mamma Evelina, il fratello Carlo Emanuele e lei. Il suo è stato un percorso naturale senza emulazione ostentata. Una scelta guidata da ciò che l’appassiona: interesse per l’altro, senso di responsabilità e concetto di regola. «Quando frequentavo le scuole superiori, ero la rappresentate degli studenti e mi chiamavano già avvocato». Gli esempi familiari sono la forza più grande. Ci soffermiamo su questo punto. Le due ore con Alessia diventano tempo in cui psicologia e sociologia riempiono la stanza. Mi racconta di suo nonno Ezio, della sua umiltà, dell’impegno e dell’orgoglio di aver potuto mandare i due figli all’università. Percorso che non era scontato. «La nostra è una storia di una famiglia che si è sempre impegnata e che ha voluto fare qualcosa per il territorio. Un territorio che ha offerto possibilità, che ha permesso la crescita e la formazione. Un valore infinito al

quale abbiamo sempre cercato di restituire qualcosa». C’è l’esempio della mamma Evelina, della sua carriera di avvocato e Prof.ssa di Diritto e Economia. Arrivata da Roma, ha dimostrato come una donna possa essere un’ottima madre e un’ottima professionista. La sua eleganza e determinazione hanno sempre affascinato Alessia. Tra i ricordi: la mamma che all’ora di pranzo corre a casa per controllare i compiti dei figli, che studia documenti, affronta battaglie per tutelare il Diritto di Famiglia, che indossa la toga. La stessa che oggi indossa Alessia. E l’esempio del papà, Ermanno, che ha svolto lavori di alta dirigenza: direttore di Assindustria di Macerata, presidente di Medio Credito Fondiario Centro Italia, direttore generale di Confindustria Marche, vice presidente della Quadrilatero, fondatore, insieme a Paolo Musso ed altri, di Forza Italia a Tolentino e consigliere regionale. «I miei genitori sono un grande dono. Non esiste il concetto di sentire il peso di essere figlia di persone che hanno fatto un pezzo di storia. Sono mamma e papà. E non c’è necessità di dimostrare di essere all’altezza dei loro percorsi professionali. Ogni individualità ha in sé il proprio valore. Questo è l’insegnamento più importante che mi hanno trasmesso. In loro ho sempre visto la capacità di sostenersi e rispettarsi. Ricordo i loro lunghi dialoghi e la dignità di accettare le scelte personali». Una carriera politica iniziata dalle attività semplici come il volantinaggio e l’affissione dei manifesti, e l’impegno in prima persona nel 2007. «Il mio

coinvolgimento diretto è avvenuto quando ho sentito di avere la giusta età e una formazione adeguata. Credo nell’impegno e nella dedizione nel prepararsi a svolgere qualsiasi compito. Nulla arriva per caso o per fortuna. La vita è fatta di scelte, responsabilità, dedizione». Alessia, come vedi la società attuale? «In certi casi, troppo omologata e succube di informazioni. Non mi piacciono quei modelli culturali che fanno passare l’idea di un successo veloce, effimero e pericoloso. Il successo, in ogni ambito, si guadagna. Spesso le persone si lasciano usare dagli strumenti. Pensiamo ai social network, o ai mass media. Questo processo va invertito: invece che accettare passivamente è necessario diventare protagonisti e usare quegli strumenti. L’ “Io” è al centro di tutto, con le sue peculiarità. E’ la capacità di esprimere la propria personalità che va stimolata. La cultura, in senso ampio, dovrebbe mirare alla capacità di fornire spunti per trovare le risposte e non proporre risposte preconfezionate». Alessia crede nella collaborazione. Il confronto con le diversità è opportunità di crescita. Per 20 anni è stata responsabile del settore giovanile del calcio a 5 femminile con le Cantine Riunite. E’ cintura marrone di Judo e lo sport è la chiave di lettura della vita: esistono gli individui e la squadra, due realtà che si fondono in nome di una collaborazione, che devono capirsi e rispettarsi per arrivare

a un risultato. Sposata con Luca, tecnico, chimico e presidente CTC Project Soc. Coop. e un figlio, Iacopo, otto anni. «Luca è il mio punto di riferimento. E’ straordinario con Iacopo ed è l’esempio di una nuova generazione di papà, che sa dedicarsi con cura quotidiana al figlio. E’ il mio grande amore. Iacopo è la mia oasi di pace e coccole, il mio orgoglio, la mia visione per il futuro. Durante le giornate intense di lavoro, appena sento il bisogno di staccare dalla frenesia, lo chiamo. E quella vocina mi rigenera». Il suo difetto? E’ lunatica, dice. Ammira le persone che hanno una visione in prospettiva e fanno scelte coraggiose. Ha tanti amici, ascolta vari generi musicali, ama fumetti e video giochi. Prende lo smartphone e mi mostra le icone dei giochi. Lo ripone, e il dialogo s’inverte, e mi trovo a rispondere alle sue domande. Sincere e profonde. Perché è così: è Alessia. “Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare.” Sir W. Churchill


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E SE DOVESSI...! Verso Sera dott.Franco Belluigi

E se dovessi! A prima vista sembrerebbe il titolo di una canzone. In realtà è l’interrogativo che molto spesso si affaccia nei nostri pensieri, naturalmente non belli, ai quali spesso non riusciamo a dare una risposta concreta, lasciandoci in balia dei nostri dubbi e delle nostre incertezze. Tra i tanti” e se dovessi..” ce n’è uno che io ritengo essere uno dei maggiori crucci della persona anziana quando si venisse a trovare nella situazione di essere sola. Se dovessi rimanere solo o sola, come voi sapete la donna è più longeva rispetto all’uomo, quale sarebbe la mia condizione? Infatti sono molte le situazioni in cui una persona anziana può rimanere sola. Proviamo a guardarle insieme. Una vedovanza senza figli o con figli che si trovano lontani, non essersi mai sposati, cattivi rapporti familiari, scarse possibilità economiche che ti permettano di avere un aiuto, famiglie mononucleari e tante altre variabili che si verificano nel corso della vita. E’ chiaro che queste situazioni familiari creano uno stato d’animo non favorevole alla salute già precaria dell’anziano.

E anche chiaro che se un anziano potesse rimanere nella propria abitazione, avvalendosi della collaborazione di una badante, parliamo sempre di una persona rimasta sola, questa sarebbe la soluzione migliore, cioè la situazione che creerebbe meno disagio. In queste casi sarebbe opportuno superare alcune difficoltà legate alla figura della badante o del badante, perlopiù sono donne, difficoltà spesso riconducibili alla lingua, alle abitudini alimentari, al tipo di religione, alle abitudini quotidiane al fine di creare da subito un rapporto positivo, un feeling che aiuti l’anziano a non sentire troppo la situazione di solitudine che il suo nuovo stato gli ha procurato. Ma se questo non fosse possibile per molti motivi, primo fra tutti quello economico e se si dovesse fare ricorso ad una struttura residenziale, privata o pubblica, sarebbe opportuno che ogni persona anziana sola non veda la” Casa di riposo” come una prigione, come l’anticamera della morte, come una vergogna (nei tempi passati le case di riposo venivano costruite in periferia perché era un disonore finire in quelle strutture), come l’ultima spiaggia, l’ultima triste pagina della loro vita. E vero che alcuni fatti eclatanti, ma isolati, hanno creato una cultura negativa sulle strutture residen-

ziali, è vero che alcune situazioni particolari non hanno contribuito a creare fiducia in queste strutture ma oggi varrà la pena di abbandonare questa valutazione negativa. Infatti quelle che una volta erano le cosidette ”case di riposo” sono strutture capaci di offrire all’ospite una vita più che dignitosa. Quelle che una volta si chiamavano “case di riposo” e che ospitavano soprattutto persone indigenti hanno subito una trasformazione nel corso degli anni arrivando ad essere “una casa albergo” dove si è serviti, seguiti ed in caso di necessità curati. Ed allora perché a volte ostinarsi a rimanere soli in casa con tutti i problemi che questo nuovo stato determina, dal sentirsi abbandonati all’incapacità di gestirsi, piuttosto che scegliere di andare in una comunità in cui sei persona con altre persone, in cui puoi relazionarti, in cui i tuoi problemi possono essere condivisi, in cui si apre una nuova speranza di vita. Ritornare a sperare è ritornare a vivere! Il buon Socrate, filosofo dell’antica Grecia, sosteneva che la vera felicità si realizza solo nella relazione, cioè quando ti metti in relazione coll’altro. Ed allora perché affrontare lunghe e buie giornate senza il conforto di nessuno piuttosto che vivere in una comunità nel rispetto di se stessi e degli altri? Questa nuova scelta di vita dalla

CONSIGLIO COMUNALE APERTO SUL SISMA Anche il “Comitato 30 ottobre di Tolentino” ritiene importante la convocazione di un Consiglio comunale aperto come richiesto dall’associazione “Città in comune” per “condividere il difficile percorso della ricostruzione post sisma pubblica e privata”. L’intento è emerso nell’incontro che si è tenuto qualche sera fa, organizzato dal medesimo comitato all’auditorium della Biblioteca Filelfica, tra istituzioni, associazioni e cittadini dal titolo “730 giorni. La situazione reale di Tolentino a due anni dal sisma”’. All’appuntamento però i rappresentanti delle istituzioni non si sono presentati, erano stati invitati il commissario straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Unico presente è stato l’assessore Francesco Pio Colosi, nonché il delegato dell’E-

rap, Daniele Staffolani. La riunione voleva rappresentare l’occasione per fare il punto della situazione rispetto al sisma: quanti sono ancora gli sfollati, gli appartamenti assegnati agli aventi diritto, gli strumenti messi a punto per far fronte alle conseguenze del terremoto, soprattutto a favore delle fasce più deboli, e ancora quali sono i tempi per la ricostruzione e quali le criticità riscontrate fino ad oggi. Il Consiglio comunale aperto sarà quindi il momento giusto per dibattere di ciò. In seguito alla proposta di “Città in comune”, i due consiglieri del Movimento cinque stelle, Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti, hanno protocollato la richiesta al presidente del Consiglio comunale per indire un’assise consiliare aperta in modo da consentire ai cittadini di dibattere sulla questione del terremoto. Hanno sottoscritto la richiesta anche i consiglieri Bruno Pru-

gni ed Anna Quercetti del Pd, Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino, Sonia Dignani della Lega, Stefano Salvatori di Fratelli d’Italia, Carmelo Ceselli e Luca Scorcella del gruppo misto. L’auspicio per i rappresentanti dell’associazione “Città in co-

casa albergo, alla comunità alloggio, alla ospitalità diurna , non ti esime, compatibilmente con il tuo stato di salute, dall’essere responsabile di te stesso e di vivere la tua vita residua in comunità senza perdere la tua autonomia che è l’anticamera della involuzione senile. Cicerone nel suo trattato sulla vecchiaia afferma con forza che, laddove possibile, l’anziano deve essere sempre responsabile della propria vita. L’assunzione di questa responsabilità non è in contraddizione con la scelta di preferire una struttura residenziale per vivere con dignità la vecchiaia, quel numero di giorni, mesi ed anni che il Buon Dio ci concederà. Io credo che oggi ogni Comunità responsabile debba rispondere alle esigenze creatasi con il prolungamento medio della vita e dedicare all’anziano una maggiore attenzione e far sì che l’anziano solo trovi la possibilità di essere ospitato a seconda del suo stato di salute, in un tipo di queste strutture, già menzionate sopra, per uscire dalla solitudine che è la peggiore delle malattie della persona avanti con gli anni. Quindi faccio un appello alla politica affinché risponda in maniera adeguata alle esigenze di una società che cambia, creando nuove strutture residenziali, pubbliche o private, e potenziando quelle che già ci sono. di Carla Passacantando

mune” è che, il Consiglio comunale aperto, possa essere l’occasione per avviare percorsi di partecipazione attiva della cittadinanza per ricostruire, non solo, le abitazioni, ma anche un tessuto sociale, ormai, quasi totalmente disgregato.


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RICOSTRUZIONE POST SISMA: UNA SCAMPATA DISGRAZIA Come Consigliere regionale mi capita spesso di essere invitato ad eventi, alcuni di questi sono inaugurazioni di edifici pubblici inerenti la ricostruzione post sisma. E’ successo ad esempio a Corridonia, dove abbiamo inaugurato una bellissima scuola. Loro Piceno ha, da poco, inaugurato il nuovo asilo e Belforte del Chienti la nuova biblioteca realizzata con i soldi degli SMS solidali, potrei fare altri esempi, ce ne sono molti. Recentemente sono tornato a San Severino Marche. Ero curioso, sono stato alla inaugurazione di una nuova scuola. Ero curioso di vedere un Sindaco che appare poco e fa molto, che ha già raccolto tutte le macerie, che ha consegnato tutte le SAE (le cosiddette casette), che sta facendo partire numerosi cantieri, che ha il più alto numero di pratiche aperte presso gli uffici centrali, un Sindaco che sta affrontando il terremoto con gli stessi strumenti degli altri lavorando nel silenzio, con impegno e grande determinazione. Complimenti. E a Tolentino? A Tolentino tutto è fermo, immobile, sembra quasi che la ricostruzione non appartenga a questo Co-

mune. Le persone sono costrette a vivere dentro a dei container e le macerie degli edifici pubblici sono ancora da rimuovere; anche oggi passando davanti al Torrione, ad esempio, nel vedere quei merli poggiati a terra mi sono fermato a pensare da quanto tempo sono lì. E se qualcuno volesse portarseli via o un vandalo distruggerli definitivamente? Magari per qualcuno non hanno un grande valore, ma per me restano il simbolo della sciattezza e della noncuranza che questa Amministrazione comunale ha nei confronti del patrimonio pubblico. A Tolentino nessuna opera pubblica post terremoto è stata realizzata fatta eccezione per l’ecomostro costruito nell’unica area verde che era presente in Viale Vittorio Veneto. Un’opera di una bruttezza unica che ha scatenato la protesta disperata e inascoltata dei residenti che come qualcuno ha detto sono stati, per così dire, “murati vivi” nelle loro abitazioni considerato l’impatto visivo che preclude completamente la visuale a chi vive in quelle vie circostanti. Sarebbe questo il simbolo della rinascita di Tolentino? Vergo-

gna! Vergogna! Vergogna! Intanto le persone continuano a vivere nei container in una convivenza forzata che si protrae oramai da troppo tempo e che speriamo non porti prima o poi a liti o incidenti peggiori. Nel frattempo, l’Amministrazione, dopo aver acquistato con i soldi della Regione uno “scatolone” per realizzarci alcuni appartamenti per gli sfollati, ha pure rischiato di vedere le procedure di costruzione bloccate dall’ANAC (l’Autorità Nazionale Anticorruzione). Per fortuna l’emergenza è rientrata perché sarebbe stato un colpo pesantissimo per i Tolentinati. Questo ravvedimento, ad ogni modo, non sposta di una virgola il mio personale giudizio sui

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ritardi legati alla ricostruzione e sulle responsabilità politiche del Governo del Comune di Tolentino. Tolentino purtroppo, a parità di norme, resta comunque il Comune con i maggiori ritardi e le maggiori criticità che lo rendono ultimo della classe nel confronto con gli altri comuni terremotati; un primato di cui volentieri avremmo tutti fatto a meno. Il fatto poi che addirittura si tenti di vendere una scampata disgrazia come una vittoria è semplicemente penoso. Sandro Bisonni Consigliere regionale delle Marche

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