Multiradio Press News Luglio 2019

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di Carla Passacantando

Non si poteva scegliere un momento migliore per saperne di più per potenziare la sicurezza in casa, dopo i furti messi a segno di recente. Tullio De Santis e Mauro Vitali, titolari della Tecnoimpianti, impresa artigiana leader nel settore allarme e videosorveglianza, ma che opera anche nel campo elettrico ed automazione, ci spiegano cosa fare per essere più sicuri nella segue... propria abitazione.

editoriale

Andiamo in ferie! Lo facciamo anticipandovi che, finalmente, saremo presto tutti coinvolti, giovani e meno giovani, nel pensare come vorremmo il nostro futuro centro storico. A settembre avremo, allegato a Multiradio Press News, un questionario a cui rispondere su questo argomento. “10 MINUTI DEL TUO TEMPO PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DEL NUOVO CENTRO STORICO’’ Sarebbe gran cosa se una o più idee, tra le tante che sicuramente scaturiranno dal questionario, potessero essere realizzate per cambiare Tolentino e il suo centro. Si sta programmando la città dei nostri figli, e allora, coinvogliamo anche loro. Sentiamo le loro esigenze e quello che scaturisce dalla loro immaginazione. E’ UN DOVERE CIVICO! Via Alle Idee! MPN luglio 2019

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Anno XIII n. 7 - luglio 2019 - numero chiuso in redazione in data 8/7/2019 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Dir. Resp. dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - Tel. 0733 960241

TECNOIMPIANTI: AL SERVIZIO PER LA SICUREZZA


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...segue dalla prima

La Tecnoimpianti è nata nel 1998 dalla fusione di due entità individuali. Tullio, che il prossimo anno festeggerà il quarantesimo di attività, ha dapprima lavorato alle dipendenze, poi è diventato titolare insieme ad un altro artigiano del settore, mentre Mauro era un loro dipendente. Successivamente, sempre Tullio, ha aperto una sua attività e di conseguenza Mauro, così entrambi hanno iniziato ad operare in maniera autonoma. E’ arrivato poi il momento dell’unione quando hanno constatato di avere obiettivi in comune così hanno costituito un’unica azienda, la Tecnoimpianti che ha varcato i venti anni di attività. I due soci si occupano di commerciale e della supervisione lavori.

Recentemente ha realizzato gli impianti della nuova caserma dei vigili del fuoco di Tolentino, della pasticceria “La Mimosa” a Civitanova Marche, ma anche dello showroom Neolith aperto a Milano. Nonostante poi i momenti difficili trascorsi dovuti alla crisi non abbiamo mai licenziato dipendenti, motivo per noi di grande vanto. Ora sono 12 gli occupati. L’impresa artigiana, inoltre, lo scorso anno ha fatto un grosso investimento, si è digitalizzata con la creazione di un software gestionale personalizzato. I vantaggi sono una migliore gestione dei servizi e l’ottimizzazione dei tempi di realizzazione e di esecuzione dei lavori. Il gestionale consente anche la predisposizione dei contratti di manutenzione Nel corso degli anni programmata». c’è stato uno sviluppo dell’impresa e maggiori Come è cambiato nel temsono state le commesse. po, grazie all’innovazione, «La Tecnoimpianti è nata il servizio sicurezza che come azienda per l’installa- offre la Tecnoimpianti? zione di impianti elettrici. «I casi di furti e rapine purNel tempo si è specializzata troppo aumentano sempre anche nella progettazione più quindi c’è richiesta di ed installazione impianti di servizi ad hoc. allarme e sistemi di sicurez- Gli impianti antifurto e videza. osorveglianza sono sempre L’impresa artigiana ha la più sofisticati con il trascorsingolarità di aver un ven- rere del tempo così è netaglio di servizi molto ampio cessario un aggiornamento che offre in diversi settori: costante anche delle maeimpianti elettrici, di allarme, stranze per quanto concervideosorveglianza e tecno- ne la formazione tecnica. logici. Il cliente ha paura di imL’azienda è molto radicata battersi con il ladro all’innel territorio provinciale. terno della casa così stiamo proponendo sistemi di antrintrusione perimetrali: l’allarme scatta prima che il malvivente si avvicini all’abitazione così si evita che il malintenzionato entri in casa. La continua innovazione tecnologica nella videosorveglianza, inoltre, permette di avere molte funzioni fino bizioso da realizzare per il a personalizzare il sistema sociale. di sicurezza». Stiamo collaborando con una realtà no-profit per la Per il futuro quali sono le creazione di sistemi di auprospettive? silio domotici per disabili e «Per il futuro per Tecnoim- anziani. pianti c’è un progetto am- Abbiamo poi recentemen-

te, sei mesi fa, istituito l’ufficio tecnico con consulente esterno Luigi Tega per la gestione dei preventivi e di tutte le problematiche normative inerenti il settore, in particolar modo l’automazione industriale».


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VILLA GABRIELLI Giovedì 27 giugno a Tolentino nel tardo pomeriggio è stato notato, da molti, uno strano movimento all’esterno di Villa Gabrielli, in viale Cesare Battisti. Mossi dalla curiosità e dal desiderio di capire il giorno successivo abbiamo chiamato Franco Moschini, dal 2015 proprietario di quello che fu, dal settembre del 1922, opificio e abitazione di Nazareno Gabrielli. Buongiorno Presidente Moschini, ci può dedicare un po’ del suo tempo? Abbiamo notato, ieri, uno strano movimento di “caschetti gialli” nei pressi della Villa Gabrielli… Sì, era un momento dell’evento organizzato annualmente dalla Holding Moschini Spa con soci, dipendenti, collaboratori, consulenti e professionisti per conoscerci meglio e celebrare i buoni risultati ottenuti. Lo abbiamo chiamato “Gente d’Azione”, perché non ci piace star fermi. Nel corso della giornata di lavoro svoltasi al Politeama, è stato, tra le altre cose, presentato il progetto di recupero della Villa Gabrielli. Di seguito, è stata organizzata una visita alla Villa, in sicurezza, per raccontare un po’ di storia di quel luogo: così importante per la città. Ecco il perché dei caschetti protettivi da cantiere. Quindi, non ci tenga sulle spine, cosa diventerà la Villa? Dopo diversi studi per valutare i più disparati utilizzi, l’idea maturata è quella di realizzare una struttura per l’accoglienza …nello specifico un design hotel. Ma perché una struttura ricettiva? E’ la sola attività a valore aggiunto, coerente con la missione della Moschini SpA proprietaria dell’edificio, in grado di sostenere i costi di mantenimento e quelli della profonda ristrutturazione. Il Politeama è stato un mio, personale, regalo alla città e continuo ad investire per la sua gestione, perché ha un carattere di servizio alla comunità; il tutto in accordo con il Comune. La Villa Gabrielli è un bene della Moschini spa e il processo di recupero e ri-funzionalizzazione deve, necessariamente, avere logiche diverse, tra cui l’obiettivo della sostenibilità gestionale. Perché hotel di design? Il design ha caratterizzato tutta la mia vita! Dagli inizi, grazie al contatto con le attività della Nazareno Gabrielli, anche se allora non si parlava di design ma di stile. E poi con la mia individuale esperienza imprenditoriale, quella di Poltrona Frau e, oggi, con la rinascita della Gebrüder Thonet Vienna. Ho incontrato tanti architetti e designer, con alcuni ho stretto anche amicizia profonda. Ho praticamente il design nel DNA.

Lei, se non erriamo, in quella villa ci è vissuto. Dal 1962, dopo il matrimonio con Isabella Brandi per circa otto anni. E’ lì che iniziai proprio ad occuparmi, dal ’63, di Poltrona Frau: che rinacque in due locali situati al pianterreno aiutati dal un solo operaio “sceso” da Torino. Ci sembra, scusi l’ardire, che lei stia seguendo un percorso molto simile a quello di Nazareno Gabrielli? La passione per la tradizione artigianale, per l’arte, per il mecenatismo Non posso smentire completamente questa lettura dei fatti, ma ogni imprenditore fa il suo percorso e non mi voglio paragonare ad altri. I contesti storici ed economici sono profondamente diversi. La villa era, ieri, opificio ed abitazione. Oggi sarebbe impossibile pensare ad un recupero nella stessa direzione, anche per i vincoli posti dalla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio. Però ho voluto in qualche modo mantenerne lo spirito, sempre vivo, ma proiettare nel futuro i valori che l’edificio testimonia. Dove c’era la produzione ci sarà la promozione del design e delle aziende locali. Dove c’era l’abitazione ci sarà accoglienza, molto familiare e di qualità. Ci sembra di leggere, con la scelta di questo design hotel, una sua visione che si collega al più generale sviluppo della città e del territorio? Sì, è vero: in quest’area manca ricettività di qualità. Le aziende locali fanno fatica ad alloggiare i loro ospiti nei pochi posti letto presenti e si devono spingere fino a Civitanova o a Montegranaro e a volte addirittura ad Ancona o Portonovo. Quindi i clienti, se comprendiamo, saranno le persone che risiedono in città per lavoro? Questo è, come i nostri esperti dicono, il target principale a cui ci rivolgeremo ma vogliamo anche attrarre sempre più persone per un turismo esperenziale. Inviteremo italiani e stranieri a conoscere la nostra città e a scoprire le ricchezze e le peculiarità del nostro territorio: in tal senso l’hotel dovrà diventare un punto di riferimento culturale a disposizione della nostra storia, arte, artigianalità e, perché no, della nostra gastronomia. Le possiamo chiedere qualcosa sui tempi di realizzazione? In questo momento desidererei che cadesse la linea telefonica oppure vi chiederei la domanda di riserva. Scherzo…le incertezze sulla ricostruzione post-terremoto, purtroppo, frenano la mia voglia realizzativa. Vedremo più avanti.

Qualcosa in più sul progetto, invece, ce lo può rivelare? Innanzitutto vorrei anticipare che il lavoro verrà portato avanti da un gruppo di lavoro interno alla Moschini SpA. La progettazione e la realizzazione si avvarrà della collaborazione di esperti e maestranze prevalentemente del nostro territorio. Lo staff comprende, già, alcuni consulenti strategici esperti nel settore alberghiero, reclutati a Rimini, gli specialisti in impianti elettrici e termici, acustica, sicurezza e così via. In verità, non pensavo che la materia fosse così articolata. Ho detto loro che il mio desiderio è che la Villa abbia degli spazi importanti per incontri, formazione, esposizioni, tutti, aggiungo, sul tema del design e delle competenze artigianali. Ogni camera sarà diversa e caratterizzata dall’opera di un designer o architetto che ho incontrato nella mia vita imprenditoriale. Ci saranno chiaramente tutti quei servizi in grado di rendere piacevoli i soggiorni, soprattutto quelli prolungati. L’hotel, ho detto ai progettisti, deve “trasudare” design e rappresentare il mio amore per il bello e il ben fatto. Mi sembra che il lavoro di interior, affidato all’architetto Francesco Carboncini di Torino, abbia risposto a questa mia volontà. Grazie Presidente Moschini per quanto ci ha raccontato. Ci tenga aggiornati. Non mancherò. Grazie a voi per l’attenzione. Buon lavoro. (Foto: Cosè Manuel Rossi)


LA MEMORIA HA IL CUORE ANTICO Con questa puntata termina il ciclo dedicato alla storia delle Imprese edilizie che, tra ‘800 e ‘900, hanno fatto quella urbanistico-edilizia di Tolentino, trasformandone profondamente l’aspetto e l’identità fisica. Recentemente (2018) è stato pubblicato Il cuore antico di Tolentino, un elegante, ponderoso, documentatissimo volume, corredato da una mole di immagini di grande interesse, curato editorialmente in maniera eccellente, frutto della pluriennale ricerca dell’architetto tolentinate Isabella Tonnarelli. Si tratta di una professionista che vanta titoli accademici, incarichi pubblici e un curriculum di tutto rispetto , malgrado la giovane età. Inoltre, è anche Presidente dell’Accademia Filelfica da alcuni anni nonché autrice di uno studio su Scuole rurali e scuole urbane nella Tolentino tra le due guerre. Con lei abbiamo trattato, dal punto di vista storico, alcune questioni riguardanti un periodo cruciale per la città, che si inserisce in un processo di trasformazione di quasi un secolo e mezzo, fino a lambire problematiche legate al nostro tempo. Architetto, partiamo innanzitutto dal suo libro. In cosa consiste e perché ha voluto realizzarlo? «È una sintesi delle trasformazioni urbane che Tolentino ha subìto dall’Unità d’Italia fino ad una buona metà del Novecento. Il fenomeno è dovuto principalmente alla rivoluzione industriale, in cui ha rappresentato una novità rispetto a molte altre città delle Marche. L’ho scritto perché sono figlia di architetto e mio padre conservava un consistente archivio di documenti, foto e disegni, un patrimonio che mi sembrava ingiusto lasciare nella polvere e meritava di essere divulgato».

Corso Garibaldi a Tolentino. Fine anni Quaranta.

Ma non si è fermata qui. «Certamente. La mia ricerca si è spostata all’Archivio Storico comunale e a molte altre fonti». Oltre alla finalità personale, ce n’è stata una più… generale? «Volevo anche dare un contributo alla storia di Tolentino, non solo nel campo dell’arte in sé o per singoli edifici, ma con una panoramica generale quanto precisa dell’urbanistica cittadina. Inoltre, far conoscere sempre meglio ai tolentinati un tesoro che, nonostante tutto e tutti, è ancora molto ricco». Cosa si scopre di immediatamente evidente, in questo viaggio spazio-temporale ? «Una peculiarità su tutte. Tolentino ha conosciuto uno sviluppo eccezionale nell’artigianato e nell’industria. Le esigenze connesse a questo sviluppo (vie di comunicazione funzionali al trasporto di merci e prodotti, abitazioni per quartieri operai, utilizzazione di spazi precedentemente adibiti a orti, giardini o campi, lottizzati per farne aree urbanizzate), incidono in maniera determinante sulla fisionomia della città rispetto ai decenni precedenti. Non dimentichiamo poi la grande conquista del passaggio della ferrovia, a lungo perseguìta dagli amministratori nella seconda metà dell’Ottocento». Qualcosa si è perso per guadagnare grandi benefici, agevolare la modernizzazione e il progresso? «Certo. Tolentino ha subìto molte demolizioni, ma alcune sono state benefiche e positive. Tratti di mura antiche sono scomparsi, edifici secolari cancellati per far posto alla nuova città. Ma in casi come Corso Garibaldi sono stati realizzati siti di grande qualità. Tuttavia, il processo di sostituzione e abbattimento si è accelerato soprattutto nel secondo dopoguerra». Perché prima c’era una maggiore attenzione a conservare, una maggiore sensibilità? «Credo piuttosto si trattasse di mancanza di mezzi e di fondi. Così progetti di sventramento di notevoli dimensioni si sono dovuti arenare. La disponibilità di tecnologie e di risorse finanziarie ha poi aperto la strada a qualunque azzardo o scempio». Ma, almeno al momento di costruire, si seguivano criteri diversi? «Effettivamente, le commissioni di “pubblico ornato”, di cui facevano spesso parte artisti, avevano princìpi già fissati da un regolamento edilizio ottocentesco. Come indica la stessa dicitura, la città doveva essere sempre bella e pulita, soprattutto dal punto di vista estetico. Il bello doveva prevalere, precedere e ispirare l’utile, mentre questo doveva essere funzionale al primo. Poi il criterio si è perso nel tempo, seguìto da un lungo periodo senza regole (soprattutto quello degli anni della ricostruzione), che si è protratto fino agli anni Sessanta.

di Enzo Calcaterra

Isabella Tonnarelli

Ogni intervento edilizio avrebbe dovuto migliorare l’esistente, non degradarlo, tantomeno sostituirlo con brutte opere». E le imprese di ieri cos’avevano di diverso? «Mezzi molto limitati: attrezzature, tecnologie, manodopera, risorse economiche. Ma a tutto questo si suppliva con l’ingegno, l’esperienza, le competenze acquisite nel tempo». Oggi, invece? «Tutto il contrario. Molta tecnologia, normative più flessibili o complicate, disponibilità finanziarie decisamente maggiori. In cambio, poca competenza, improvvisazione, inesperienza». Il “cuore della città” sembra essere stato sostituito dalla periferia. Qual è il suo stato di salute? «Molto sofferente. Da fine anni Sessanta ai Settanta si è sviluppata una ”seconda città” in quella che una volta era una periferia quasi inesistente. Così il cuore pulsante batte altrove, malgrado quello ”antico” resti in apparenza al suo posto. Ma ce n’ è sempre un gran bisogno, anche se lo si sente appena». Anche perché, se non il cervello, la memoria è ancora là, malgrado i segni siano difficili da rintracciare col tempo che passa. Eppure in molti sembrano preoccuparsi di un suo recupero, se non proprio di ripresa di una centralità che forse ha perso per sempre. «Sì, girano tante idee e proposte, spesso interessate. Anch’io ne avrei, ma mi sento abbastanza abbandonata». Coraggio, architetto. Un cuore antico ha sempre bisogno di cuori che non sentano il tempo per sentirsi ancora utile e vivo.


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spazio autogestito

IL COMITATO DON BOSCO Perché non pretendere una scuola sicura e che allo stesso tempo possa continuare a svolgere la sua funzione sociale, culturale ed economica nel centro storico di Tolentino? A Tolentino, mesi fa hanno iniziato a circolare continue e frammentarie informazioni riguardo l’intenzione del Sindaco di Tolentino di utilizzare i fondi statali messi a disposizione non per la ricostruzione e l’adeguamento sismico della scuola “Don Bosco” ove essa è attualmente ma per la costruzione di un nuovo edificio nei pressi del centro commerciale Retail Park, zona Pace. Dopo una prima fase di confronto, di approfondimento e di informazione tra le diverse associazioni, movimenti e partiti politici locali che avevano manifestato la loro opinione contraria a questo intento, si è deciso di creare un comitato per informare i cittadini di Tolentino riguardo il futuro della Scuola Don Bosco. Abbiamo deciso di confrontarci con i nostri concittadini decidendo di avviare una raccolta firme. Il comitato ha lanciato un messaggio chiaro, libero da pregiudizi e senza alcun fine politico, il quale è stato ben compreso e condiviso da numerosissimi nostri concittadini: in soli 30 giorni abbiamo raccolte circa 2200 firme.

SISMA 2016, L’EMERGENZA E LA RICOSTRUZIONE Negli edifici scolastici della “Lucatelli”, del “Bezzi” e del “Villaggio Don Bosco” danneggiati dal sisma sono stati effettuati lavori di messa in sicurezza e di pronto intervento per permettere agli alunni di ricominciare a frequentare le lezioni. Le classi delle elementari del Don Bosco furono delocalizzate in un capannone nei pressi del centro commerciale Retail Park, le classi delle medie rimasero invece al piano terra del plesso Don Bosco. Le classi della materna e delle elementari del Bezzi furono invece ospitate presso la scuola “Grandi” ad ovest della città. Ad oggi la situazione è ancora la stessa. Successivamente al Comune di Tolentino sono stati riconosciuti dei fondi per la ricostruzione/adeguamento sismico degli edifici scolastici danneggiati. In particolare sono stati stanziati circa 8 milioni di euro per la Lucatelli, circa 9 milioni per il Don Bosco e circa 3 milioni per il Bezzi.

Bezzi?) di una nuova scuola materna al posto dell’edificio ove risiedevano le Suore Pie Venerine: qui ci sarà anche un “distaccamento” (quante classi?) della scuola elementare e media della nuova Don Bosco. LA PROPOSTA DEL COMITATO Si chiede al Sindaco di Tolentino di utilizzare i fondi assegnati al comune di Tolentino, per la ricostruzione e/o l’adeguamento sismico degli edifici scolastici della scuola “Don Bosco” e della scuola “Bezzi” nei loro siti attuali, con la garanzia della massima sicurezza degli alunni e di tutto il personale scolastico e del mantenimento dello stesso numero di classi e di alunni per ogni ordine di scuola attualmente esistenti nelle due sedi, Dal Sindaco i cittadini di Tolentino pretendono alcune risposte: - Qual è la migliore dislocazione possibile delle scuole per la città di Tolentino? - Perché l’attuale scuola Don Bosco dopo i lavori di ricostruzione/ adeguamento sismico non dovrebbe essere sicura come una nuova scuola costruita nella periferia della città? - Può permettersi Tolentino di fare a meno del suo Centro?

LA SCELTA DEL SINDACO Il Sindaco ha dichiarato di voler utilizzare i fondi stanziati non per ricostruire e/o adeguare sismicamente l’edificio esistente ma per costruire una nuova Scuola Don Bosco presso il centro commerciale. Inoltre si dichiara in modo confuso e fumoso (non c’è un progetto!) anche la PROSSIME INIZIATIVE costruzione (con quali fondi? Forse - il 10 luglio, dopo cena, con i nequelli destinati all’adeguamento del gozi del centro aperti, saremo in

piazza e incontreremo i cittadini che vogliano avere chiarimenti riguardo il futuro della scuola Don Bosco, per far loro conoscere le nostre opinioni e per continuare a raccogliere firme a sostegno della nostra proposta; - sarà aperta una pagina facebook in cui poter condividere i nostri ricordi della scuola Don Bosco a testimonianza del ruolo fondamentale che ha avuto essa negli ultimi decenni per Tolentino; - si organizzerà un incontro pubblico nel periodo settembre / ottobre 2019 per discutere tutti insieme sul futuro delle scuole a Tolentino. CONCLUSIONI Se si utilizzano i fondi stanziati dallo stato non per la riparazione ma per la costruzione di nuovi edifici pubblici non ne rimarranno per la riparazione dei vecchi immobili che rimarranno per anni inutilizzati e contribuiranno a impoverire il centro storico di Tolentino. La scelta di spostare una scuola come la Don Bosco e portarla fuori in periferia è una scelta che avrà un grande impatto sul tessuto sociale e urbano della città di Tolentino nei prossimi decenni. Come tale ci si aspetta una scelta consapevole, ponderata e condivisa che prenda in considerazione una serie di aspetti, primo fra tutti, ma non solo, sicuramente la sicurezza degli alunni che la frequentano e di tutto il personale docente e non docente che li lavorano.


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CESINI A POSTO DI PRUGNI DOPO LE DIMISSIONI A SORPRESA DI QUEST’ULTIMO Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Luca Cesini subentra in Consiglio comunale al dimissionario Bruno Prugni, sui banchi del Partito democratico, in seguito alla rinuncia di Raul Brambatti, primo dei non eletti. La surroga è stata approvata all’unanimità nell’ultima seduta consiliare. «Ringrazio il mio predecessore – ha detto Cesini - e spero di proseguire sul solco da lui tracciato con la massima dedizione e serietà». L’assise dopo l’insediamento è proseguita con l’illustrazione dell’interrogazione del Movimento cinque stelle inerente le tempistiche del cronoprogramma per la realizzazione delle case per gli sfollati redatto dagli uffici comunali. «Dagli atti risulta che il 13 maggio il documento era ancora in corso di stesura – ha spiegato Martina Cicconetti del M5s - quando invece una corrispondenza tra Erap e Giuseppe Pezzanesi di quattro giorni dopo afferma il contrario. E lo stesso sindaco aveva scritto che il programma era stato presentato lo scorso 3 maggio».

Immediata la replica del primo cittadino: «spetta a noi decidere quando consegnarvi un documento in corso di convalida. Volete sostituirvi a noi?» Risposta che non ha soddisfatto il consigliere del M5s. Si è poi passati al punto inserito in via straordinaria all’ordine del giorno che è stato illustrato dal sindaco. Pezzanesi ha contestato l’ipotesi di ripartizione del personale addetto al sisma prevista dalla Regione Marche, ha sottolineato che è necessario l’intervento del commissario Piero Farabollini ed ha chiesto al collega della Lega Giovanni Gabrielli ed a quelli del M5s di sostenere la causa. Nel documento si indica il commissario straordinario Farabollini affinché personalmente provveda all’assegnazione delle ulteriori 200 unità lavorative nei comuni del cratere, tenendo necessariamente conto che quello di Tolentino, il più popoloso e significativo sotto il profilo numerico degli edifici danneggiati, potrà provvedere all’istituzione dell’ufficio ricostruzione, nel quale verranno presentate circa 1.700 pratiche, richiedendo un congruo numero di unità lavorative,

che nel caso di specie non potrà essere inferiore a 24 unità. Gian Mario Mercorelli nell’affermare che la procedura attuata non è quella giusta si è astenuto nella votazione. Favorevole, invece, Anna Quercetti del Pd e Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino il quale ha aggiunto che bisognava svegliarsi prima. Farà tutto il possibile, inoltre, l’assessore Gabrielli. Il punto è stato così approvato con 14 voti favorevoli e 2 astenuti, Mercorelli e Cicconetti. Unanimità per la proroga del contratto per la gestione delle aree di sosta a pagamento e per la modifica del contratto di servizio tra il comune di Tolentino e l’Asp Civica assistenza Tolentino per la gestione dei servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e socio-sanitari dell’area anziani. Con 13 voti favorevoli e un astenuto è stata approvata l’adozione della variante parziale al Prg dell’area in contrada Acquasalata con richiedenti i Caporaletti. Respinta, infine, la mozione presentata dai consiglieri Mercorelli e Cicconetti su “Disinfestazione sul territorio co-

munale” con 3 voti favorevoli, 8 contrari della maggioranza ed un astenuto, Ceselli. Con 8 voti favorevoli e 1 astenuto, Cesini, è stato approvato l’elenco delle strade vicinali ad uso pubblico. Le dimissioni a sorpresa di Bruno Prugni, invece, hanno caratterizzato la penultima seduta consiliare. Al termine dell’assise il rappresentante del Pd ha preso la parola per comunicare la decisione di lasciare il Consiglio comunale. Prugni sedeva sui banchi dell’opposizione ed aveva assunto la carica di vice presidente del Consiglio. «Alla base della mia scelta – ha detto il rappresentante del Pd - non c’è nessuna motivazione politica, ma solo personale. La politica è la mia passione, ma momentaneamente la mia presenza serve per altre situazioni. Resterò un dirigente del Pd di Tolentino, nonché di quello provinciale e continuerò a fare politica per quello che potrò. Era una decisione alla quale pensavo da tempo che ho preso a malincuore e che non potevo più rinviare così alla fine l’ho comunicato alla segreteria del partito.


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...segue

Ho ricevuto tanto dalla politica e spero di aver dato qualcosina anch’io alla città. Il momento più bello, in veste di assessore all’urbanistica, è stato quando abbiano inaugurato i nuovi uffici dell’urbanistica e lavori pubblici del comune, nei locali dell’ex liceo scientifico, realizzati in un anno e qualche mese facendo un piccolo miracolo. Il periodo più brutto è stato quello vissuto con il terremoto. C’è stato nel mese, subito dopo le scosse, una forte collaborazione, molto efficace e costruttiva, con il sindaco sul caso dell’ospedale e campus scolastico. In quelle occasioni non esistevano più differenze politiche, si è collaborato in maniera molto forte anche con la Regione Marche svolgendo un grande lavoro. Non abbiamo successivamente, comunque, condiviso la scelta di non utilizzare le sae. Saluto tutti i consiglieri affermando che sono tutti amici. Per me un conto è la persona ed un altro il pensiero politico». A succedere Bruno Prugni c’è tra i primi dei non eletti del Pd il medico Raul Brambatti, responsabile del reparto cardiologia dell’ospedale di Tolentino, che però rinuncia all’incarico. A questo punto il successo-

re sarebbe Luca Cesini, già consigliere comunale nelle precedenti legislature, oppure Fulvio Riccio se dovesse anche lui rinunciare. Prugni ha annunciato le dimissioni al termine di un Consiglio comunale acceso che ha visto anche un momento di condivisione. All’inizio della seduta maggioranza e minoranza si sono uniti per redigere una lettera da inviare a tutti gli enti coinvolti inerente la situazione delle palazzine con gli alloggi popolari di via Proietti e fortemente danneggiate dal sisma per chiedere chiarezza. Il documento che è stato così approvato all’unanimità è stato inoltrato alla Prefettura di Macerata, al commissario alla ricostruzione Piero Farabollini, all’Erap, al direttore all’Ufficio ricostruzione regionale Cesare Spuri, al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, al sottosegretario con la delega al sisma Vito Crimi. Quei fabbricati di proprietà dell’Erap sembrerebbe che abbiamo subito danni gravi tanto da comportare la demolizione e la ricostruzione quando in un primo momento era stata loro assegnata una scheda aedes. La spesa avrebbe raggiunto i 9 milioni di euro. Ecco, allora, che la procedura comporterà così un blocco degli interventi attuali.

Subito dopo sono state trattate le interrogazioni presentate dai consiglieri comunali Martina Cicconetti e Gian Mario Mercorelli del Movimento cinque stelle, Anna Quercetti e Bruno Prugni del Pd e Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino sulla situazione degli istituti scolastici della città e sulla riapertura della Biblioteca Filelfica, sulla posticipazione della Biennale dell’Umorismo presentata dai consiglieri Quercetti e Prugni e sulla consegna di materiale di propaganda elettorale per le Elezioni Europee. Approvata con 10 voti favorevoli e tre contrari, Corvatta, Mercorelli, Cicconetti e due astenuti, Prugni e Quercetti, l’integrazione del Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari 2019 – 2021. Parere favorevole anche per

l’assestamento generale del Bilancio di previsione dell’anno 2019 – 2021 con dieci voti favorevoli e tre contrari, Prugni, Cicconetti, Mercorelli. Con undici voti favorevoli e due contrari, Mercorelli e Cicconetti, è stata approvata anche la convenzione per l’adesione alla Centrale unica di committenza dell’Unione montana Potenza, Esino, Musone. Sono stati sostituiti, infine, i componenti della Commissione consultiva e di studio “Lavori pubblici”. Entrano a farne parte Giuliano Bianchini ed Edoardo Mattioli. Approvato all’unanimità l’ordine del giorno sulla “Presidenza commissione lavori pubblici” presentato dai consiglieri comunali Mercorelli e Cicconetti.


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TUTTO IN UN SORRISO COMUNICARE di Solidea Vitali

Nel 2006, a San Severino Marche, è nata la Onlus “Sorrisi per l’Etiopia”. Tre coppie di genitori, tre vite, dei loro figli, volate in cielo, quelle di Cristina, Luca e Alessio e l’unione in una missione che ridisegna il senso della vita. «E’ nato tutto in modo spontaneo, senza programmazione ma solo con la naturalezza di chi vuole rendersi disponibile e utile per gli altri. Aiutavo già Don Donato, il nostro parroco, che si occupava di progetti umanitari per l’Etiopia e mi sono avvicinata di più a questo mondo.» Inizia così il racconto Vincenza che, insieme a suo marito Fabio Scuriatti, presidente della Onlus, operano in prima linea. Siamo negli studi del Multiradio Press News, ed è proprio Vincenza che parla a nome di tutti, che rappresenta lo spirito, la sensibilità e l’umanità dei fondatori di “Sorrisi per l’Etiopia” e di tutti i volontari che scelgono di farne parte. La perdita di un figlio non si può descrivere a parole, quel dolore profondo resta, modifica ogni percezione e può distorcere ogni cosa. Lo si vive in mille modi diversi, col silenzio, col rifiuto, la disperazione, la rabbia. Oppure con il cercare un altro motivo, che non si dissoci dalla perdita ma che, in qualche modo, ne porti avanti la memoria. «Tutto inizia, tredici anni fa, con la morte di nostra figlia Cristina e i suoi due amici Luca e Alessio in un incidente stradale. In pochissimi secondi mi sono trovata a decidere cosa fare. Non ho voluto fiori ma donazioni per evitare sprechi e dare, invece, un aiuto concreto. La solidarietà straordinaria di conoscenti, amici, colleghi di lavoro e di tutta la comunità ha permesso di raccogliere una cifra consistente. Non si trattava più di una o due adozioni a distanza ma, come lo stesso vescovo Mari-

nozzi, originario di San Severino e missionario in Etiopia verificò, c’erano le basi per realizzare qualcosa di più importante.» racconta Vincenza. Dalla ricerca di specifiche necessità dell’Etiopia, viene fuori così l’esistenza di una zona remota dove Don Donato non era mai potuto arrivare in quarant’anni. La necessità era per un intervento di alfabetizzazione, partendo da un piccolo asilo per i bambini più piccoli. Da qui nasce la collaborazione e vicinanza con l’Africa e con il villaggio di Lenda. Un piccolo punto da cui partire senza sapere quale risultati si riusciranno a raggiungere. Ma non era questa la cosa importante. La cosa davvero importante, come specifica Vincenza, è che da un chicco di grano che muore, nasce qualcosa di nuovo. Insieme alla mamma di Luca andarono all’inaugurazione del piccolo asilo. «Non ero ancora in grado di capire cosa potevamo fare, il mio dolore era la parte prevalente. Andammo all’inaugurazione. Tanta strada, un mondo completamente diverso, una nuova prospettiva di vita che, piano piano, ha arricchito le nostre esistenze. Mentre a casa ci chiudevamo nel nostro dolore asfissiante, azzerando progetti, rimescolando priorità e accettando gli spazi vuoti lasciati da Cri’, la conoscenza dell’Etiopia ci ha offerto la salvezza.» Da cosa nasce cosa. Da un piccolo asilo alla recinsione, fino a un grande progetto di istruzione. Dal 2006 sono stati costruiti 3 edifici nei quali studiano 500 bambini. Il loro pasto giornaliero e gli stipendi degli insegnanti, più di dieci, e i guardiani vengono garantiti dalla Onlus. Fotocopiatrice e aula insegnanti sono le realizzazioni di quest’anno. La Onlus opera appoggiandosi alle missioni dei frati Cappuccini delle Marche in Etiopia. Quel poco che si riesce a mettere nel salvadanaio può portare lontano. E entriamo in una sfera che supera il concetto del materiale, nudo e crudo.

Bambini appartententi ad una etnia poverissima

Arrivo alla scuola di Lenda

Volontari alla consegna delle pecore

Con i dottori all’ospedale di Kenafa

Consegna del pane


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La solidarietà va oltre il donare quella maglia che non indossiamo più, c’è anche questo, certo, ma l’essenza è quella di fornire strumenti, istruzioni, conoscenza, azioni, abitudini applicabili a quella specifica realtà. Lo stesso concetto espresso dalla metafora del “non pescare per gli altri, offri la canna da pesca e insegna a pescare”. E’ su questo passaggio che intervengono le testimonianze di Claudio e Bruno, due volontari della Onlus. Due persone che vivono questa esperienza come un regalo. Entrambi d’accordo nel ritenere che parti con la volontà di portare qualcosa e ritorni con la sensazione di essere in debito perché hai ricevuto tanto, più di quello che hai portato. E questo sotto tanti aspetti: morale, di approccio alla vita. Bruno, per esempio, racconta la prima volta che è arrivato a Lenda e ha visto quello che la Onlus è riuscita a fare. «Entusiasmo, maestosità delle realizzazioni mi hanno bloccato, lasciato senza fiato.» Claudio fornisce una visione globale della solidarietà e degli aiuti umanitari. «Nel volontariato, L’Italia ha il primato europeo. In Etiopia operano moltissime onlus italiane perché è uno degli Stati più poveri al mondo con 105 milioni di abitanti. Con una visione unitaria e un convoglio di forze si otterrebbero risultati più importanti. E’ un settore che sicuramente ha bisogno di più sensibilità e conoscenza anche per far capire che se ci togliamo un caffè al giorno la nostra vita non subirebbe modifiche importanti, per altre vite sarebbe, invece, la salvezza.» «Vedere nascere la speranza ne-

Donna che ringrazia baciando i piedi a tutti

Ragazzi non vedenti

gli occhi dei bambini è l’emozione più profonda che si possa provare. Vivere l’Africa è come aprire gli occhi sul mondo in modo diverso. E’ normale che ognuno di noi sia legato alla propria vita: lavoro, figli, scuola, università, casa, impegni quotidiani, corse. Ma non c’è solo questo e quando tocchi con mano un altro modo di vivere è come se restituisci il giusto valore alle cose. Tendenzialmente viviamo di progetti; in Africa si vive giorno per giorno. Esorcizziamo la morte, mentre lì è del tutto normale, ci vivono ora per ora con la possibilità di morire.» riflette Vincenza. La vita è una, è breve e bisogna viverla giorno per giorno, cercando di valorizzare ogni minima attività, anche quelle che sembrano pesarci o quelle che diamo per scontate. E’ questa la lezione che il territorio africano insegna. Una terra solare nonostante tutto, come la descrive Vincenza; una terra che si fonda sull’amicizia e l’altruismo, sulla condivisione e sulle relazioni. «Faccio un esempio banale - dice Fabio – qui, quando ci alziamo la mattina, andiamo a lavorare e non guardiamo in faccia nessuno. Presi dai nostri impegni, andiamo dritti per la nostra strada spesso senza salutare. In Africa, ti conosci o no, il saluto c’è per tutti. Traspare l’affetto, il calore, la sincerità nei rapporti senza doppi fini. Se in una casa hanno una sola patata, sono pronti a offrirtela.» Fondatori e volontari partono due volte l’anno, in occasione delle stagioni migliori. Le spese vive vengono pagate personalmente, senza toccare le offerte. Il loro arrivo è una grande festa, è come tornare in famiglia, raccontarsi le emozioni e i traguardi raggiunti, anche quelli che sembrano piccolissimi. E’ vedere quel bambino che era ai limiti della sopravvivenza andare a scuola, vestito e con le scarpe. E’ il sapere che ha delle possibilità come gli altri, come quelli che sono nati in territori in cui c’è tutto. Si muore per una bronchite, per dissenteria o per morbillo. Parliamo di una regione che ha bisogno di strumenti sanitari. L’elefantiasi, una cancrena ai piedi che cristallizza il sistema linfatico e trasforma

Cristina, Luca e Alessio

in tronchi gli arti, simili a quelli degli elefanti, causata dalla presenza di silicio che a contatto dei piedi nudi si inserisce nelle vene, è un’altra emergenza, risolvibile con il semplice uso delle scarpe. Gli interventi della Onlus “Sorrisi per l’Etiopia” sostiene la clinica di Kenafa che opera in un territorio di 80mila abitanti circa, a volte, costretti a raggiungere a piedi l’ospedale percorrendo trenta chilometri. La Onlus ha fornito un generatore di corrente, un ecografo e rifornisce di medicinali di prima necessità la farmacia della clinica. Gli aiuti non finiscono qui. La Onlus sostiene una casa famiglia con donne che hanno avuto una vita difficile e subìto, in alcuni casi, abusi, fornendo vestiti e altre specifiche necessità. Ogni anno, acquista e consegna alle famiglie più povere dei villaggi alcune pecore. A Soddo, ha un legame stretto con la comunità di non vedenti. «L’Africa è delle donne e per essere una grande donna devi avere tanti figli. La donna forte è quella che con orgoglio ti dice che ha dodici figli. Questa è la loro forza, la loro risorsa. E noi, che vediamo morire tanti bambini, pensiamo che il rimedio sia non partorire. Da una parte è vero ma sarebbe come estirpare la loro cultura.» dice Vincenza. E’ necessaria un’apertura mentale, una flessibilità consapevole che comprende e accetta la diversità, che rispetta tradizioni e popoli. Che evita giudizi e non ammette l’egoismo. L’aiuto nella loro terra è il concetto sul quale si fonda la Onlus. L’Africa, insieme alla povertà, la

Donne in cura per elefantiasi

semplicità e il vivere alla giornata, trasmette dignità. Le attività della Onlus “Sorrisi per l’Etiopia” sono varie e legate anche al territorio. Motoraduni, cene, bomboniere solidali e mercatini. La cena solidale annuale è fissata per il 14 Settembre a San Severino Marche. cA Tolentino, per esempio, con la preziosa collaborazione del Dottor Bonifazi è stata allestita una mostra fotografica. Rappresentazione visiva di vite e speranze. Insieme al sito internet, www.sorrisiperletiopia.it , alla pagina facebook, all’iban bancario (IT0306909606100000070882) riservato a chi desidera donare o sostenere con il 5x1000, fondatori e volontari lavorano incessantemente. Lo spirito è quello iniziale, di quando un piccolo passo ha significato tanto, i risultati raggiunti sono ormai importanti e il viaggio continua con l’aggiunta di nuovi volontari. «La fortuna è il non essermi chiusa in modo egoistico. Nessuno può occupare il posto di Cri’, ma oggi sono diventata mamma di tanti bambini. Ho una forza raddoppiata, capace di spostare montagne. Ho fatto una promessa a mia figlia e la manterrò. L’Africa è una terra capace di restituirti la voglia di vivere e farti percepire un profondo senso di pace, capace di far pensare a Cristina in modo di diverso.» conclude Vincenza. Come se Cristina fosse lì, con Luca e Alessio, negli occhi di tutti, in ogni diploma preso, in ogni movimento, in ogni battito di cuore. In ogni sorriso di speranza, di fiducia, di rinascita. Perché lì c’è tutto.


L’AMMINISTRAZIONE INFORMA

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LA RISCOSTRUZIONE POST SISMA SECONDO IL SINDACO Sindaco e Amministrazione comunale continuano a lavorare alacremente, con grande attenzione a tutte le problematiche che riguardano la ricostruzione post sisma e che investono diversi settori sociali ed economici della nostra città. Da sottolineare che sempre più famiglie stanno rientrando nelle proprie case a seguito della ristrutturazioni per danni lievi – evitiamo le stucchevoli statistiche – e sempre più cantieri aprono in tutti quartieri trasformando la fruibilità di piazze e vie. Si stanno effettuando i lavori di indagine geologica nei terreni di contrada Pace dove si realizzeranno il nuovo campus scolastico e una delle palazzine con i nuovi appartamenti, in piena fase costruttiva gli alloggi in contrada Rancia, Inaugurata la nuova palestra della scuola Lucatelli realizzata con i fondi messi a disposizione dal Miur, dall’Arena e da tanti privati che hanno voluto sostenere direttamente la nostra ricostruzione. Aperti i cantieri del Torrione e del ponte di San Catervo. In fase di appalto i lavori all’area verde di via Flaminia.

valersi di personale in un numero ben superiore alle appena 4 unità proposte: infatti per l’esame delle circa 1.700 pratiche che possono prevedersi giungeranno al Comune di Tolentino occorreranno almeno n. 24 unità (1.700/70) adeguatamente formate e con profili idonei, (numero stimato in difetto). Tale numero di dipendenti costituisce il presupposto indispensabile affinché possa essere organizzata una adeguata struttura funzionale in grado di far fronte in modo realmente efficace e tempestivo alla mole di lavoro che deriverebbe dall’adesione alla proposta sopra descritta. Ciò è tanto più vero se si esamina il sintetico prospetto del numero di pratiche per alcuni comuni, raffrontato con il numero di unità aggiuntive che si propone di assegnare, e con il personale già finora assegnato dalla Regione Marche per l’emergenza sisma:

Rimane però sospesa una problematica inerente l’ipotesi di ripartizione del personale assegnato ai Comuni dalla legge di conversione del decreto sblocca cantieri e procedure di istruttoria dei progetti relativi alle schede Aedes. Questi in pochi numeri la situazione di Tolentino.

Risulta evidente l’enorme squilibrio già esistente tra il Comune di Tolentino, il più grande e tra i più danneggiati tra quelli del cratere, e gli altri Comuni, sbilanciamento che sarebbe ulteriormente aggravato dall’eventuale accoglimento della proposta di intesa sopra riportata, che renderebbe l’organico comunale sofferente per ulteriori 20 unità Le ordinanze emesse sono state circa n. 4.700, per un analogo nume- con conseguente impossibilità di fornire adeguate e tempestive risporo di edifici (comprensivo di numerosi condomini di rilevanti dimensio- ste alle giuste aspettative dei cittadini danneggiati dal sisma. ni) danneggiati. La nuova legge prevede che nelle regioni del cratere sia disposto un Pertanto con un ordine del giorno approvato praticamente all’unanimiaumento di 200 unità da assegnare ad Usr e Comuni assunte con con- tà, a parte l’astensione dei Cinque Stelle che non si capisce a quale tratti a tempo determinato. Contemporaneamente è stata introdotta la gioco stiano giocando visto che gridano ai quattro venti su presunte possibilità per i Comuni, d’intesa con l’USR, di assumere il procedi- inadempienze da parte dell’Amministrazione, per chiedere in alternamento di esame e decretazione dei progetti di ricostruzione privata. tiva a quanto originariamente sembrava dovesse competere al PreLa Regione Marche ha proposto ai Comuni un’intesa che prevede una sidente della Giunta regionale Marche, al Commissario straordinario sorta di scambio: l’USR rinuncerebbe all’assegnazione di una quota Farabollini di voler personalmente provvedere all’assegnazione delle parte del personale previsto in aumento dalla legge qualora il Comune ulteriori 200 unità lavorative presso i comuni del cratere, tenendo neassuma la procedura di istruttoria e decretazione dei progetti di rico- cessariamente conto che il Comune di Tolentino, che è quello più popoloso e significativo sotto il profilo numerico degli edifici danneggiati, struzione. potrà provvedere all’istituzione dell’ufficio ricostruzione, presso il quale Secondo questa ipotesi tutte le pratiche pervenute fino al 30 giugno. verranno presentate circa 1.700 pratiche, richiedendo un congruo nusaranno esaminate e decretate dall’USR Marche, quelle pervenute mero di unità lavorative, che nel caso di specie riteniamo non potrà successivamente dai Comuni. La distribuzione del personale verrebbe essere inferiore a 24 unità. operata in base alla previsione del numero dei progetti relativi all’esito di scheda AEDES B o C e all’esito scheda AEDES E limitatamente al Quindi, in conclusione, ancora una volta emergono chiaramente due livello operativo L4. fattori, il primo che contrariamente ai proclami di rito di un movimento Secondo quanto proposto al Comune di Tolentino spetterebbero solo caotico e disorientato come il Movimento 5 stelle, la realtà ci dice che ed esclusivamente 4 nuovi dipendenti, malgrado l’organico del Co- al di là del loro stucchevole comportamento votato alla denigrazione mune di Tolentino sia già oggi particolarmente sottodimensionato (si sistematica delle ottimali e lungimiranti iniziative dell’Amministrazione pensi soltanto che dal 1.6.2019 ben tre dipendenti comunali sono stati comunale, non hanno mai inciso positivamente alla risoluzione di nescomandati presso l’USR senza essere sostituiti in alcun modo), sa- suna problematica e se ne sono guardati bene dal farlo anche stavolta. crificio a sostegno della collettività e non fughe dal tiranno sindaco di In attesa che questa nebbia grillina venga spazzata via definitivamenTolentino come qualcuno fantastica. te dagli elettori, crediamo fermamente che il Commissario “Farabollini” Ad oggi l’USR dispone di circa n. 75 unità, e da quanto risulta dal re- possa capire le esigenze del territorio, dal momento che è stato male port pubblicato sul sito istituzionale ha in carico complessivamente n. informato sui numeri delle pratiche e non ha ascoltato minimamente 5.200 pratiche per il territorio delle province di Macerata, Ancona e Pe- chi si è appellato a lui con stima e fiducia come il Sindaco di Tolentino. saro Urbino, di cui circa 560 per il solo Comune di Tolentino (numero In effetti abbiamo appreso dalle cronache, e non come ci aspettavamo comprensivo delle pratiche di cui all’ordinanza n. 9 – delocalizzazioni); dalla sua viva voce, la frase “Basta polemiche sterili sul terremoto, la media pertanto di pratiche/dipendente esaminate è pari a circa n. lavorate di più e presentate piuttosto le pratiche... “. Una risposta lontanissima dalle esigenze del comune e dal territorio 70/dipendente. che rappresentiamo, che ci auguriamo possa essere migliorata dallo Il Comune, per assolvere i compiti derivanti dall’eventuale accoglimen- stesso commissario, dopo apposito e urgente incontro sul tema della to della proposta sopra evidenziata avrebbe dunque necessità di av- ricostruzione post sisma per il bene della comunità tutta.


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GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO NEGLI ULTIMI EVENTI IN PIAZZA Piazze gremite per la “Notte del mattoncino” e per il “Cantapiccolo Story” con concerto di Cristina D’avena. Successo per i due eventi che hanno aperto l’estate tolentinate organizzati dall’Amministrazione comunale con la Pro loco Tct, i commercianti ed il secondo anche con il Teac, Tolentino ente autonomo Cantapiccolo. Tanta gente per “La notte del mattoncino”. Miriadi di costruzioni colorate hanno abbellito le vetrine dei negozi di vie e piazze del centro storico ed al termine della festa fuochi d’artificio dal tetto di palazzo Sangallo, sulla cui facciata era riportata l’effige del Gigetto del Cantapiccolo. Emozioni e ricordi nel corso dell’altro evento durante il quale è stata ripercorsa la storia della celebre manifestazione che per un trentennio, dagli anni ’70 ai ’90, ha divertito e fatto cantare tantissimi ragazzi e coinvolto moltissimi bambini provenienti da diversi stati europei. Nella prima parte della serata è stato dedicato spazio a interviste e contributi video con la storia della manifestazione che ha lasciato un segno indelebile in numerose persone. Nella seconda si è esibita Cristina D’Avena. Il pubblico in piazza ha cantato con l’artista.

Felicissima la cantante: «Tolentino mi hai fatto emozionare. E’ stato troppo bello mi rendo conto davvero di aver fatto qualcosa di buono. Ho iniziato quasi per caso a cantare da piccola e mai mi sarei aspettata di arrivare fino qui ed invece piano piano sono cresciuta con il mio pubblico ed ho costruito questo amore grande, infinito, che ci unisce». E la Pro loco va avanti con le sue iniziative. Sta organizzando per il prossimo 8 settembre, la rievocazione auto storiche della Tolentino – Colle Paterno in collaborazione con la scuderia Marche grazie a Carlo Ferrari, mentre per il 13 settembre la sfilata di moda “Notte di stelle – fashion night”. Lo scopo principale della Pro loco Tct, comunque, è quello dell’accoglienza turistica. L’associazione, nata nel 1992, è riconosciuta come punto informativo ed accoglienza della Regione. «E’ stata – afferma il presidente Edoardo Mattioli – da supporto all’Amministrazione comunale nei diversi appuntamenti per lo sviluppo del turismo, tra l’altro, la Pro loco fa anche parte del Sistema turistico locale “Monti sibillini, terre di parchi ed incanti”. Le iniziative proposte hanno successo perché sono manifestazioni culturali e

nazional popolari, gli spettacoli di nicchia meglio proporli nelle stagioni autunnali ed invernali. Si cerca di fare gruppo con le associazioni come per il “Picnic” con il Coordinamento consigli di quartiere e contrada». La collaborazione e la sinergia tra Amministrazione comunale, Pro loco e commercianti «ha premiato – conclude l’assessore alla cultura Silvia Tatò - realizzando il risultato che speravamo. L’immagine di Tolentino che tutti hanno potuto vedere durante questi due eventi è esattamente quella a cui l’amministrazione tende e tenderà nei prossimi anni. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato in maniera incessante, costante e caparbia, senza perdersi d’animo anche quando si sono attraversati momenti meno sereni».


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FONDARE UNA CASA EDITRICE È UN’IDEA PAZZESCA. MA “SE PUOI SOGNARLO PUOI FARLO” Ce lo racconta Massimo De Nardo, responsabile di Rrose Sélavy editore (libri illustrati per bambini e ragazzi), premio Andersen

Anche se il nome della casa editrice è francese (l’abbiamo dedicata a Marcel Duchamp, uno dei più interessanti artisti del Novecento, che in alcune opere si è firmato Rrose Sélavy), noi abitiamo a Tolentino. I nostri libri sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Si acquistano anche online (IBS, Amazon, e nella nostra libreria web). Nel 2014 abbiamo vinto il premio Andersen per il progetto editoriale, il più importante riconoscimento nel settore della letteratura per ragazzi. E tanti altri premi nazionali. In una realtà imprenditoriale già difficile per chiunque, fondare una casa editrice per ragazzi era (è) un’idea “pazzesca”. La passione per i libri (amare la lettura e la scrittura) crea entusiasmo, ti dà la spinta necessaria, ma poi servono tanti altri strumenti. Il “mestiere” dell’editore si impara strada facendo, e commettendo diversi errori. «Se puoi sognarlo puoi farlo» diceva Walt Disney. Gli abbiamo dato ascolto. Il sogno è simile a un desiderio astratto. Però diventa qualcosa di concreto quando inizi a mettere assieme i primi mattoncini (in fondo, al di là della battuta, si tratta pur sempre di una “casa”). Pubblicare libri non è poi così difficile, è complesso invece farli conoscere, essere presenti nelle librerie, otte-

nere recensioni sui giornali, essere invitati ai Festival, nelle trasmissioni televisive e radiofoniche. Noi pubblichiamo cinque, sei titoli l’anno. Pochi, ma di ognuno seguiamo l’editing, il progetto grafico, la comunicazione, in un rapporto diretto con gli autori. Cura e qualità nei minimi dettagli (anche per il tipo di carta e per la stampa, con il supporto professionali dei bravi tipografi della San Giuseppe). Non siamo una azienda che produce libri e quindi possiamo andare piano, schivare un po’ l’ansia del mercato. I libri per ragazzi trovano una loro diffusione anche nelle scuole. Sono canali indispensabili. Noi, per esempio, entriamo nelle scuole proponendo “corsi di scrittura fantastica”. Invitare uno scrittore o un editore è una maniera per scoprire cosa c’è dietro e dentro ad una storia, analizzare (nel nostro caso) il rapporto tra scrittura e illustrazione, capire come nasce un racconto, un romanzo. Sono incontri che suscitano sempre curiosità e interesse nei ragazzi e negli insegnanti. Abbiamo scelto l’editoria per ragazzi per raccontare storie fantastiche mescolando scrittura e illustrazioni. Questo binomio ci piace molto. Il fantastico è una maniera di raccontare comunque la realtà. I giovani lettori sono più disponibili a capire il mondo quando viene rappresentato e spiegato attraverso l’immaginazione, la fantasia, la meraviglia. Tutto questo crea emozioni, sentimenti, sviluppa capacità logiche e creative. Una linea di condotta che ha caratterizzato la nostra casa editrice, all’inizio, è stata quella di aver coinvolto scrittori e scrittrici importanti che non avevano mai scritto per ragazzi. Da un punto di vista letterario questo ha dato qualità ai nostri libri, ma da un punto di vista commerciale il rischio era davvero molto alto. Scrittori noti a lettori adulti non è detto che siano conosciuti dai ragazzi, dai loro genitori. Un azzardo, il nostro. Però abbiamo suscitato curiosità e interesse. E siamo andati avanti, siamo cresciuti. Oggi nel nostro catalogo ci sono ovviamente anche apprezzati scrittori “per ragazzi”. Un editore è una persona che mette insieme due persone: lo scrittore e il lettore. Una responsabilità non da poco. Come dice lo scrittore spagnolo Manuel Vilas «C’è qualcosa in comune fra uno scrittore e un lettore: la necessità di affrontare il mistero della vita. Per questo uno scrittore scrive, e per questo un lettore legge». Vale per tutti, e quindi vale anche per i lettori più giovani. “Mistero della vita” significa imparare a meravigliarsi, a cogliere lo stupore, a farsi delle domande anche quando le risposte tarderanno a venire. I bambini ne sono capaci, e spesso più degli adulti. Perché per loro “il mistero della vita” è anche un burattino che diventerà un bambino, la scoperta del Paese delle meravi-

glie in compagnia di un coniglio, e un viaggio verso lontane e sconosciute galassie. Storie fantastiche che poi diventano nostre, e così moltiplichiamo la nostra vita. E non saremo più soli, avremo sempre la compagnia di qualcun altro. Un peccato perdere

questa occasione. Quindi, prendiamo in mano un libro, quando possibile. Leggere libri ci fa star bene, ci rende un po’ più felici e un po’ più liberi. www.rroseselavy.org


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IL PONTE DEL DIAVOLO Carla Passacantando nuovo presidente del sodalizio SI VESTE A FESTA UNA DONNA ALLA GUIDA DEL ROTARY La giornalista e revisore dei conti Carla Passacantando è il nuovo presidente del Rotary di Tolentino. E’ una delle primissime donne a gestire il club. Ed è già al lavoro per avviare i primi service dell’annata rotariana appena iniziata insieme al neo direttivo. «Sono molto felice – dice - per la carica che il mio club ha deciso di assegnarmi ed in veste di presidente del sodalizio tolentinate cercherò di portare avanti i principi fondamentali del Rotary. E’ un grandissimo onore per me assumere questo incarico per dirigere il meraviglioso club, fiore all’occhiello del Distretto 2090, che comprende le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria ed il Molise. Occorre non dimenticare poi un’importante ricorrenza. Quest’anno si festeggiano i 30 anni dell’ammissione delle donne nel Rotary, che rimane un momento importantissimo per la storia del sodalizio». Dopo la votazione del consiglio di legislazione la risposta fu enorme: entro giugno del 1990 il numero delle donne era arrivato ad oltre 20mila. A luglio del 2016 aveva superato in tutto il mondo le 250mila. «Diverse le ricorrenze in questo anno rotariano – continua - nel corso del quale si festeggeranno i 29 anni di attività del club tolentinate. Numerosi i progetti che si proporranno durante l’anno rotariano per il quale il presidente internazionale ha adottato il motto “Il Rotary connette il mondo”. La nostra sfida sarà quella di rafforzare i tanti modi in cui il Rotary connette il mondo creando connessioni

che consentano a persone di talento, impegnate e generose, di unirsi ed agire in modo significativo attraverso il service. Lavoreremo attuando sempre più tali principi per far bene nel mondo e nelle nostre comunità che proprio in questo momento di rinascita dal terremoto, hanno ancora bisogno di essere aiutate. Il club porterà avanti i service che vengono proposti da anni, ma allo stesso tempo ne attuerà dei nuovi a favore principalmente della comunità locale». Il club di Tolentino svolgerà la sua attività seguendo quanto affermava Paul Harris, fondatore del sodalizio. «Il Rotary è in grado di abbracciare il mondo con i suoi ideali di amicizia, comprensione e sevizio». Il Rotary è un’associazione mondiale di imprenditori e professionisti, di entrambi i sessi, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace.

Il Ponte del Diavolo di Tolentino torna a vestirsi a festa proponendo la rievocazione che ricrea anche la leggenda. Diverse le novità in programma. Il 14 settembre, alle 21, si terrà in piazza della Libertà, centro storico e Ponte del Diavolo la rievocazione della leggenda e della corsa all’anello. Nel corso della serata, con testimonial personaggi del mondo dello spettacolo verranno proposte sfilate, giochi con tamburini ed una degustazione di prodotti tipici. La manifestazione, comunque, aprirà i battenti il 5 settembre, alle 21 in piazza della Libertà con la firma del gemellaggio tra i Ponti del

Diavolo. Seguirà il 6 settembre, alle 20, il Banchetto sul Ponte del Diavolo, appuntamento che rappresenta una delle particolarità della nuova edizione “Sul Ponte del Diavolo … tra storia e leggenda” a cura dell’associazione artistico culturale “I Ponti del Diavolo”. Successivamente l’8 settembre, alle 10, si terrà la messa con la rievocazione delle “antiche canestrelle” nell’ex centrale del Ponte del Diavolo con al termine una degustazione di prodotti tipici. L’altro appuntamento è previsto per il 10 settembre, alle 21, in piazza della Libertà per la consegna del premio “Ponte del Diavolo” al cittadino tolentinate dell’anno.


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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO

Con atto n.245 del 25 giugno 2019 la Giunta municipale ha approvato il progetto esecutivo presentato dalla ditta Italgreen per la riqualificazione dell’impianto sportivo Ciommei che consiste nel rifacimento del manto in erba sintetica del campo da calcio a 11. La rata del contratto di disponibilità da corrispondere alla Italgreen, al netto del ribasso offerto in sede di gara, è pari a 68.191,22 euro. La Giunta municipale con la delibera n.243 ha autorizzato, per la manifestazione “Picinic” al Parco Pace del Coordinamento consigli di quartiere e contrada del 30 giugno 2019, la “Takimiri Production” ad allestire un circo all’aperto con la presenza di clowns, artisti circensi e musica. A riguardo è stato concesso il patrocinio ed un contributo per le spese organizzative di 500 euro all’associazione Pro Loco Tct ed un compenso di 2.500, iva 10% compresa, come già precedentemente concordato, alla “Takimiri Production”, imputando la somma complessiva di 3mila euro al capitolo 942 del Bilancio di previsione 2019. E’ stato poi demandato al comando di Polizia locale il compito di individuare l’ubicazione nell’ambito del Parco Pace degli allestimenti concernenti l’attività circense autorizzata, predisponendo gli atti di competenza ai fini anche della disciplina del traffico pedonale e veicolare statico e dinamico, nella zona e prevedendovi spazi idonei per il passaggio dei mezzi di soccorso.

e l’istituzione temporanea del Coc, Centro operativo comunale, per le manifestazioni del 22 giugno 2019 della “Notte del solstizio d’estate” e per il 29 giugno 2019 del “Cantapiccolo story” e Notte bianca dei bambini con l’impiego del gruppo comunale di protezione civile a supporto dell’ordinata gestione dell’evento ed assistenza alla popolazione. Con l’atto n.230 del 17 giugno 2019 la Giunta municipale ha stabilito che la manifestazione “Notte del solstizio d’estate” è fissata per il 22 giugno 2019, secondo il programma concordato tra l’Amministrazione comunale, l’associazione Pro Loco Tct ed i commercianti. Allo stesso tempo è stata affidata l’organizzazione dell’evento alla Pro Loco Tct, concedendo alla stessa un contributo omni comprensivo pari a 34.500 euro. Si è deciso, inoltre, che gli oneri Siae pari a 1.140,10 euro, iva esclusa, nonché quelli per allacci di energia elettrica e spegnimento luci sono a carico del comune di Tolentino. La somma complessiva di 35.890,92 euro sarà imputata al capitolo 936 attività commerciali, per 10mila euro al capitolo 941 attività produttive, per 10.480 al capitolo 100 festività, per 15.410,92 del Bilancio di previsione 2019. La Giunta ha stabilito che non viene consentita, in occasione dell’evento, l’attività di vendita o somministrazione su suolo pubblico a soggetti estranei all’organizzazione della manifestazione, che sono a carico della Pro loco Tct gli aspetti operativi quali i contatti e i rapporti con gli artisti, la cura degli allestimenti, i manifesti e la promozione, l’acquisizione di autorizzazioni commerciali, di somministrazione di alimenti e bevande, di autorizzazioni acustiche, di autorizzazioni o nulla osta per modifiche al traffico, viabilità e vigilanza, di pubblica sicurezza, occupazioni di suolo pubblico, nonché il ritiro e la restituzione dei materiali, allestimenti, smontaggi e ripristini e quant’altro necessario per il corretto svolgimento della manifestazione. E’ stato deciso altresì che la Pro loco Tct dovrà dotarsi del Piano di soccorso e di sicurezza, i quali dovranno essere eseguiti rispettando tutte le misure e prescrizioni in essi contenute; di demandare all’Ufficio di staff del sindaco il compito di provvedere all’attivazione degli allacci di corrente elettrica necessari, nonché il compito di comunicare la data, gli orari, il luogo e il programma della manifestazione alla Questura di Macerata, al comando dei vigili dei fuoco e della Stazione dei Carabinieri di Tolentino e ad ogni altra autorità che si ritiene opportuno coinvolgere.

Con delibera n.240 del 21 giugno 2019 è stato espresso atto di indirizzo favorevole al conferimento di due incarichi, per la redazione di un parere legale e di uno tecnico, all’avvocato Gianluca Gattari ed all’ingegnere Lorenzo Girotti, riguardo la questione inerente la realizzazione di un impianto di stazione radio base di telefonia mobile del gestore Wind nella zona di Madre Teresa di Calcutta. Si provvederà alla liquidazione dei rispettivi compensi a favore dei professionisti, 1.900 euro per onorari compresi iva e cap per il legale e di 300 euro, oltre iva e cap, per il tecnico, come previsto dalla delibera di Consiglio comunale n.12 del 21 febbraio 2019 di approvazione del Bilancio e del Dup 20192021 all’interno del quale sono determinati i limiti degli incarichi e consulenze. Con la delibera n.229 è stato dato mandato al servizio patrimonio per Con atto n.232 è stato deciso di la redazione e la pubblicazione di attivare il piano comunale di pro- un avviso per trovare locali adeguatezione civile con le modalità pre- ti al riallestimento del Museo Napoviste dal modello di intervento b/8 leonico precedentemente ubicato a

palazzo Parisani Bezzi, ed alla idonea collocazione delle suppellettili di San Nicola, attualmente collocate in sale del Convento agostiniano rese inagibili dal sisma. Servono spazi per una superficie dai 200 ai 350 metri quadrati, possibilmente ubicati nel centro storico, al piano terra, con abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso ai diversamente abili. Si preferiscono locali collocati nel centro storico, possibilmente nelle vie centrali che vanno dalla Basilica di San Nicola a piazza dell’Unità. Si invitano, allora, i proprietari di beni immobili che abbiano le predette caratteristiche a dichiarare, la propria disponibilità, indicando: info ed anagrafica del proprietario, estremi catastali della proprietà, piantina delle superfici dei locali, prezzo al metro quadrato al mese o anno della locazione. La spesa trova copertura finanziaria con fondi stanziati al capitolo 215 del Bilancio 2019. Il 24 agosto 2016 gravi eventi sismici hanno interessato il comune con pesantissimi danni al patrimonio edilizio, e che sin da quel giorno sia il palazzo Parisani Bezzi che il convento di San Nicola sono risultati fortemente danneggiati e strutturalmente compromessi. Nei giorni successivi è stata dichiarata l’inagibilità del palazzo e del convento in seguito alla successiva scossa sismica del 30 ottobre 2016. La situazione si è così ulteriormente aggravata. E’ opportuno, quindi, individuare locali alternativi da privati ove riallestire e rendere fruibile al pubblico dei visitatori il Museo Napoleonico precedentemente ubicato a palazzo Parisani Bezzi collocandovi gli arredi originali delle stanze dove Napoleone Bonaparte soggiornò nel 1797 in occasione della firma del Trattato di Pace di Tolentino tra la Francia, rappresentata da Napoleone, e lo Stato Pontificio. Con l’atto n.225 del 16 giugno 2019 è stato deliberato di mettere in campo le risorse finanziarie necessarie all’attuazione del progetto scuola e sport nella primaria anche per l’anno scolastico 2019/2020 come da Dgr n.386/2019, misura 7, per il sostegno e la ripresa dell’attività sportiva nelle aree colpite dal sisma consistenti in 3.260 euro. La somma sarà imputata al capitolo 621, interventi a favore dello sport, dell’esercizio finanziario 2019. L’Amministrazione comunale che ha sempre sostenuto e valorizzato le scuole del territorio intende rafforzare sempre più i consueti rapporti con le stesse in modo da condividere gli obiettivi della formazione, conoscere le diverse realtà e dimensioni educative che connotano la crescita di ogni bambino, confrontare valori e responsabilità e consentire alle scuole di assicurare la propria offerta formativa. Gli istituti comprensivi “Lucatelli” e “Don Bosco” hanno chiesto la possibilità di usufruire del servizio men-

sa per consentire lo svolgimento di progetti integrativi al periodo scolastico nel mese di giugno 2019. Con atto n.223 è stato concesso alla cooperativa Tripendipity l’utilizzo a titolo gratuito del Castello della Rancia, per la manifestazione Borghi aperti del prossimo 4 agosto 2019, previa sottoscrizione delle prescrizioni tutte relative all’uso delle sale interne, di assumere a carico dell’ente eventuali oneri per l’apertura extra orario della struttura, per una spesa quantificata in 128,10 euro, di concedere il patrocinio del comune alla manifestazione. La Tripendipity è impegnata tassativamente al rispetto di indicazioni, modalità, prescrizioni derivanti da autorizzazioni e prescrizioni degli uffici competenti e finalizzati alla sicurezza dei luoghi e delle persone, sollevando l’Amministrazione comunale da ogni e qualsiasi responsabilità, in relazione alle condizioni di gestione della struttura e alle peculiarità dell’evento. Restano a carico degli organizzatori pratiche e oneri per l’acquisizione di autorizzazioni o nulla osta da parte degli uffici competenti, autorizzazioni commerciali, sanitarie. Spetta agli organizzatori l’onere di provvedere alla pulizia e al decoro dei luoghi nel corso della manifestazione ed al termine della stessa all’immediato ripristino e alla pulizia degli spazi, sia all’aperto che chiusi, concessi in uso. Con delibera n.226 è stato deciso di aderire alla richiesta dell’azienda agricola Colli Tolentino srl, per trasformare la destinazione urbanistica di un’area sita in contrada Rosciano, distinta catastalmente al foglio 61 particelle nn.72177233235, attualmente classificata nel vigente Piano regolatore generale e relative Nta come “area ad uso agricolo a tutela orientata E2” in un’area con destinazione “area ad uso agricolo priva di tutela E7”. Come da disponibilità manifestata dalla ditta richiedente tutti gli oneri e le spese per la redazione del progetto di variante urbanistica saranno a totale carico della stessa. La variante dovrà essere circoscritta alla sola trasformazione della classificazione urbanistica dell’area sita in contrada Rosciano distinta catastalmente al foglio 61, comprendente le particelle 72177233235, da area agricola a tutela orientata “E2” ad area agricola priva di tutela “E7”. La progettazione sarà svolta da tecnici nominati dalla stessa ditta richiedente, esperti e competenti in materia, e dovrà avvenire sotto la guida e le indicazioni che verranno fornite dall’assessorato competente e dall’area pianificazione, edilizia privata. I tecnici incaricati dovranno attenersi alle indicazioni fornite e dovranno provvedere a collaborare con l’Amministrazione e gli uffici dell’Area pianificazione edilizia privata anche durante l’intero iter tecnico amministrativo di approvazione della variante.


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L’ACQUA, UNA RISORSA DI VITA, NON SPRECHIAMOLA! L’acqua copre circa i 2/3 della superficie terrestre, ma la maggior par- 6. Riparare i rubine� che gocciolano. te di essa è troppo salata per essere u�lizzata dall’uomo per fini ali- Un problema che causa la perdita di 21.000 litri di acqua all’anno per ogni mentari o agricoli. Solo il 2,5% dell’acqua, in tu�o il mondo, non è rubine�o. salata,, ed i 2/3 di essa si trovano ai Poli e nei ghiacciai risultando, quindi, inu�lizzabili. Gli esseri umani hanno complessivamente 7. U�lizzare l’acqua del deumidifia loro disposizione lo 0,08 % di tu�a l’acqua della terra, ma nel catore o del condizionatore per il prossimo ventennio il consumo di acqua non salata è des�ferro da s�ro. Oltre a risparmiare nato a crescere almeno del 40 %. Oggi più di 1,4 miliardi di sulla bolle�a quest’accortezza persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile. allunga la vita dell’elle�rodoConsiderato che l’acqua è una componente fondamentale mes�co, essendo completae insos�tuibile per tu� gli esseri viven�, ciò significa che mente priva di calcare. il diri�o alla vita per cen�naia di milioni di esseri umani è oggi severamente negato. Il rischio è che, salvo 8. Sos�tuire i vecchi ele�rodomes�ci con modelli un’ inversione di tendenza, le persone senza accesso “Energy star”. Nuove lavatrici e lavastoviglie consenall’acqua potabile diventeranno più di 3 miliardi nel tono di risparmiare il 50% d’acqua e di regolare la 2020. quan�tà erogata in base al carico. E’ fondamentale che ognuno di noi impari a rispar9. Avviare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno camiare acqua in casa. Non dobbiamo pensare che la rico. Quest’accortezza comporterà un risparmio di carenza idrica sia un problema che non ci riguarderà ele�ricità da diminuire i consumi d’acqua di 8200 mai, perché non è una risorsa inesauribile. litri all’anno. Ecco 12 semplici consigli,, da me�ere in pra�ca ogni 10. Installare una vasca per la fitodepurazione in giorno, per ridurre notevolmente la nostra impronta giardino. Con questo sistema un piccolo depuratore idrica sul pianeta ed avere benefici tangibili sull’ambiennaturale, dalle sembianze di una semplice aiuola, filtrerà te e sulla bolle�a: le acque nere e grigie per res�tuire risorse idriche da riu�1. Chiudere i rubine� mente ci si lava i den� o ci si rade. Questa lizzare per l’irrigazione del giardino. Una pianta ada�a a questo �po di semplice accortezza perme�e di risparmiare 6 litri d’acqua al minuto. depurazione è la cannuccia di palude, che cresce grazie alle sostanze che so�rae alle acque sporche. 2. Diminuire il tempo della doccia. Ogni minuto che passiamo nella doccia consumiamo dai 6 ai 10 litri d’acqua, pertanto, è molto impor- 11. Controllare regolarmente il contatore. Perme�e di fare a�enzione ai propri consumi, risparmiando acqua ed accorgerndosi in tempo tante stare a�en� al tempo che u�lizziamo per lavarci. di eventuali perdite. 3. Fare a�enzione alla casse�a del water. Quelle tradizionali hanno una capacità di 12 litri ma i modelli in commercio perme�ono di sce- 12. Quando si parte per le vacanze chiudere il rubine�o centrale. Per gliere tra un ge�o da 6 e uno da 12 a seconda delle necessità, per un evitare di sprecare mol�ssima acqua in caso di guas� agli impian� e di provocare danni a mura e stru�ure. risparmio idrico di circa 26.000 litri di acqua all’anno. 4. Preferire la doccia al bagno. Grazie a questa accortezza è possibile Per qualsiasi informazione o dubbio potete rivolgervi dire�amente all’ente gestore del Servizio Idrico Integrato ASSM SpA al numero verdiminuire del 75% il consumo d’acqua. de 800-118875. 5. Installare rubine� area�. Consentono di risparmiare acqua pur ASSM S.p.A. è sempre con te! mantenendo la stessa pressione e dimezzando i consumi.


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RIAPRIRE LA BIBLIOTECA FILEFICA. SUBITO! La biblioteca, da sempre, non è solo un magazzino nel quale si depositano di libri, ma rappresenta un luogo prezioso, di crescita umana, un centro di aggregazione ovvero uno spazio aperto alla partecipazione ed all’ incontro tra persone differenti, con un ruolo irrinunciabile di coesione territoriale, sociale e culturale. Per queste ragioni, moltissime Amministrazioni dei Comuni colpiti dal sisma hanno dato massima priorità a ripristinare il servizio bibliotecario, offrendo un’attività che va aldilà del mero “ritiro del libro”. Hanno capito che, soprattutto in momenti terribili come quelli vissuti dai cittadini colpiti dagli eventi sismici, la biblioteca rappresenta il luogo migliore per non sentirsi soli e riscoprire il senso di comunità, avvicinando di nuovo le persone per parlare e confrontarsi. Purtroppo l’Amministrazione Comunale di Tolentino

ha preferito dare priorità e finanziare sagre e feste varie, lasciando chiusa per i danni causati dal sisma ed oramai da 3 anni, la prestigiosa Biblioteca Filelfica di Tolentino che, con i suoi 40.000 volumi di cui 20.000 esposti, per qualità e per varietà delle materie, rappresenta un’eccellenza assoluta nel nostro territorio. Il PD ha più volte manifestato nei Consigli Comunali la necessità di riaprire al più presto la Biblioteca presentando anche un’interrogazione a cui purtroppo e come sempre, l’Amministrazione Comunale Prima di cedere la scuola Bezzi in comodato d’uso GRAha dato risposta negativa. TUITO a vari enti religiosi,ha Ci sono molti locali commer- valutato la possibilità di traciali sfitti a Tolentino, soprat- sferire, magari al piano terra, tutto in centro, molti dei quali la Biblioteca Filelfica? potrebbero ospitare temporaneamente i libri della biblio- Il PD ritiene semplicemente teca Filelfica, garantendo al vergognoso che la città di Tocontempo tutti i requisiti per lentino non abbia più da anni un centro culturale d’aggrela sicurezza. Perché quindi non procede- gazione e rinnova con forza l’appello all’Amministrazione re? comunale a porre in essere Il PD chiede all’Amministra- tutte le attività necessarie per zione Comunale se ha fatto un’immediata riapertura della una valutazione sugli edifici Biblioteca Filefica di Tolentino. pubblici in suo possesso.

Il disinteresse totale e l’assordante silenzio della Giunta su questo tema rappresentano un vero e proprio schiaffo alla città. Per questo motivo il PD di Tolentino, congiuntamente con altri movimenti e forze politiche cittadine, intende organizzare dopo l’estate una grande iniziativa pubblica, coinvolgendo le Associazioni culturali al fine di sensibilizzare la comunità locale, ma soprattutto questa Amministrazione, sull’importanza di disporre nuovamente della biblioteca a Tolentino.

SBIANCAMENTO DENTALE DAL DENTISTA O “FAI DA TE”? Avere den� sani ed este�camente gradevoli a ogni età è importante non solo per la salute e il benessere di tu�o l’organismo ma anche per indurre all’autos�ma; poter sorridere liberamente significa poter accrescere la sicurezza con cui quo�dianamente si tenta di relazionarsi con gli altri senza remore o �midezza. Alimen�, bevande e sopra�u�o il fumo sono i nemici del colore dei vostri den�. Ma anche gli agen� atmosferici e l’invecchiamento comportano una discromia dentale (l’alterazione del colore dei vostri den�). In mol� casi è possibile intervenire e ripris�nare il più possibile il colore originale dei den� a�raverso sedute professionali di sbiancamento. Sono mol� i prodo� in commercio defini� come “automedicazione” vendu� in farmacia o dalla grande distribuzione ma ques� non sono in grado di comba�ere discromie importan� e la loro efficacia è mirata al mantenimento di quanto o�enuto con una seduta di sbiancamento professionale. I prodo� “fai da te” hanno infa� concentrazioni minime di perossido di idrogeno, l’agente che determina lo sbiancamento dentale. La norma�va europea infa� vieta concentrazioni maggiore dello 0,1% e minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno, concentrazioni superiori sono consen�te solo per i prodo� ad uso professionale che devono essere prescri� dai soli abilita� all’odontoiatria. Lo sbiancamento è un a�o medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del den�sta della natura del dife�o di colore del dente naturale ogge�o del tra�amento sbiancante e della propria situazione clinica. Non tu� i dife� di colore dei den� naturali possono essere risol� tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a dife� stru�urali dello smalto dentale conseguen� a prolungata assunzione di farmaci in età infan�le, a traumi dentali nonché ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risol�. Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei den� per valutare la situazione in termini di livello di posizione e per accertare se esistano condizioni infiammatorie. Inoltre la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del tra�amento sbiancante. Sull’argomento bisogna anche specificare che una corre�a igiene orale e periodiche sedute di igiene professionale possono evitare la discromia dentale e, comunque, i tra�amen� sbiancan� non sono defini�vi ma devono essere ripetu� con regolarità almeno ogni 18-24 mesi. Dentalcity grazie alla collaborazione dell’igienista dentale offre la gamma più completa di servizi con par�colare a�enzione all’este�ca: innova�va la pra�ca di sbiancamento dentale che grazie a tecnologie sofis�cate �po Lampade UV e Laser di ul�ma generazione perme�e di o�enere dei risulta� eccellen�.


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OGNI MATTINA A TOLENTINO… Ogni mattina a Tolentino un Sindaco si sveglia, e sa che dovrà spararla più grossa di ieri. Rigorosamente su argomenti cruciali, che coinvolgono migliaia di persone. Le scuole, per esempio. E Pezzanesi si sveglia molte volte in un giorno, pare! Vi parleremo brevemente dello stato delle scuole della Città, e del loro indice di vulnerabilità sismica, ossia in parole povere il valore che ne stabilisce la resistenza al terremoto. Il valore si esprime tra 0 e 1, dove 1 rappresenta la completa aderenza alla normativa antisismica vigente e quindi la massima sicurezza. Valori oltre lo 0,75/0,8 sono considerati buoni e secondo le NTC 2018 (norme tecniche di costruzione) del Ministero l’indice minimo che deve essere raggiunto in caso di “miglioramento” riservato agli immobili storici è 0,6 mentre per l’”adeguamento” degli edifici scolastici esistenti è richiesto di raggiungere lo 0,8. Al momento a Tolentino i valori sono questi: Scuola Bezzi 0,661 – Scuola Green 0,353 – Asilo Il Cucciolo 0,411 – Scuola Lucatelli 0,755 – Scuola Rodari 1 – Scuola King 0,8 – Scuola Grandi 0,274 e 0,5 (qui i valori sono due perché la scuola è stata costruita in due momenti diversi).

E la Don Bosco? Quella dove il Bel Giuseppe vorrebbe portare i ragazzi della Lucatelli? La pietra dello scandalo, quella scuolaccia insicura (ma attualmente usata da 250 ragazzi) che dobbiamo spostare? Bene, Signore e Signori, della Don Bosco l’indice non c’è! Nisba, non pervenuto, sono anni che lo chiediamo ma loro ancora non lo hanno fatto, o meglio c’è un dato, ma è espresso con una vecchia formula che non è compatibile con l’attuale, e quindi va rifatto da capo. Ma oltre a parlare e straparlare, ad oggi il fulcro sul quale si dovrebbe fondare tutta la discussione è di fatto un’incognita, per tutti, e non risulta avviata alcuna procedura per definire l’indice di vulnerabilità sismica della Don Bosco in data 4 luglio 2019. Non dimenticate che i dati che il Comune dà ai Consiglieri Comunale DEVONO essere reali e inconfutabili, quindi qui non inventiamo niente, vi offriamo le informazioni che altri vi nascondono. E’ oggettivo però un fatto, nel 2004 e nel 2012 (lavori iniziati nel 2008 circa) la Scuola Don Bosco è stata oggetto di due miglioramenti sismici molto importanti per quasi 5 milioni di Euro, ma lo “sparatore seriale” si dimentica di citarli quando deve sostenere che la scuola va spostata perché troppo costosa da “adeguare”. Quindi, la Scuola in centro ... Le Pie Venerini. Lo “sparatore seriale” dice da tempo che userà i soldi che si dovrebbero spendere per

adeguare la Don Bosco e la Bezzi, circa 9.000.000 di Euro per la prima e 2.400.000 per la seconda (che nel frattempo non è più una scuola, ma è diventata un ostello, forse?) per fare una nuova scuola in zona Oasi, e un qualcosa che non si è ben capito al posto delle ex Pie Venerini, ormai chiuso. Ora, a parte l’attrazione fatale di Pezzanesi per la zona dell’Oasi, manco ci fosse una turisticamente attraente sorgente di vino millesimato, non dovete dimenticare che la struttura delle Pie Venerini è per gran parte tutelata in quanto storica, e che la parte più moderna è comunque inserita nel tessuto del centro storico e quindi secondo le norme non è ampliabile, per esempio non si può innalzare di un piano come qualcuno dice. Quello che ne consegue è che lo stabile sarebbe al massimo sede di un “contentino” piccolo piccolo, e non di una vera alternativa alla Don Bosco. Altra questione, lo stabile ex Pie Venerini è di proprietà della Curia, quindi a tutti gli effetti proprietà privata e non pubblica, a questo punto siamo sicuri che non ci siano alternative? Qualcuno tempo fa parlava della ex Fonderia Fioretti, sulla quale a nostro parere incombono molte incognite, ma perché non parlarne? Pare quasi che Pezzanesi voglia per forza comprare dalla Curia! Insomma come sempre accade a Tolentino, Pezzanesi si sveglia e Bum! Ne spara una delle sue! Senza confronto alcuno, senza discussione, senza dire niente ne-

anche “ai suoi”, afferma e sostiene posizioni senza dati e senza logica, senza fermarsi un attimo a pensare che intorno alle scuole si concentrano le attività e i pensieri di migliaia di famiglie, di giovani persone che crescono e che meriterebbero tutta l’attenzione possibile, tutta la bellezza che possiamo offrire loro, non un centro commerciale! Ma veniamo ad un’altra considerazione; La scuola Bezzi come tutti sapete è stata spostata nella Scuola Grandi, e poi siccome la Grandi non era abbastanza capiente ci abbiamo speso 700.000 euro per ampliarla. Ora andate qualche riga sopra e guardate gli indici...visto? Abbiamo spostato dei bambini da una Scuola con lo 0,66 ad una che in parte è 0,27, e dove va bene 0,5. E’ vero, la Bezzi è scomoda da raggiungere, incastrata tra i vicoli della città, ma se parliamo di sicurezza è migliore della Grandi. Vi sembra logico?


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di Giusi Minnozzi

FATE UN GIRO IN CANILE!

Canile rifugio Monti Azzurri Tolentino. Fare un giro in canile farebbe bene a tutti, anche a chi non ama i cani. Vedrebbero di quanto male è capace l’uomo. Il canile della Unione Montana Monti Azzurri deve essere orgoglioso della cooperativa Skylos e delle meravilgiose ragazze volontarie, che vanno in canile anche di domenica per accudire anche i cani paralizzati. Che dire di più? Ma i Cani aspettano qualcuno che li adotti, loro aspettano una famiglia da amare. Per questo il nostro appello è: se volete adottare una cane venite a fare un giro, sicuramente troverete il quattrozampe che fa per voi. Nel canile sono anche disponibili degli spazi per ospitare a pensione i vostri cani mentre voi andate in vacanza. Vi aspettiamo. Chiamate lo 0733 966523


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METTERSI NELLE SCARPE DEGLI ALTRI Verso Sera dott.Franco Belluigi

Comunicare è un processo che si realizza fra due persone, uno che parla e l’altro che ascolta. E’ importante che la comunicazione , all’interno del suo percorso, si realizzi nel modo migliore al fine di rendere piacevole e utile la conversazione. Questo è ancora più utile nelle persone anziane considerando molto spesso i limiti derivanti da uno scadimento di alcune funzioni, la riduzione dell’udito (presbiacusia), l’abbassamento della vista (presbiopia) e, non per ultimo, dalla riduzione della funzioni motorie. Iniziamo subito col dire che la comunicazione può essere verbale e non verbale, verbale quella che si realizza attraverso le parole e non verbale, quella che avviene attraverso l’espressione del viso, i movimenti del capo, i gesti, la posizione del corpo e le immagini. Un particolare ruolo spetta allo sguardo. E’ da tener presente che la comunicazione non verbale rappresenta una modalità comunicativa superiore a quella verbale. E’ importante che all’interno della comunicazione non si creino ostacoli, che possono essere creati dagli interlocutori stessi Perché questa premessa; è pre-

sto detto. Nella fase avanzata della vita è facile che si creino situazioni di bisogno da parte dell’anziano, che per non diventare “suddito” deve saper comunicare per esprimere i suoi desideri. Una prima regola è rappresentata dal tener conto, se si vuole comunicare bene, dell’interlocutore. Questo vale sia quando l’anziano comunica, sia quando è l’anziano oggetto della comunicazione. Altro elemento di cui tenere conto è rappresentato dal processo che va dall’ascolto alla comprensione che risulterà tanto più efficace quanto più l’anziano è ancora in grado di comprendere. Non sempre è così e quindi bisognerà prendere in considerazione che a volte sarà necessario istituire un dialogo che valuti le condizioni psicofisiche dell’interlocutore anziano. Solo così si realizzerà una buona comunicazione sia quando l’anziano è malato e si confronta con il personale sanitario, sia quando l’anziano vive in una struttura e si confronta con il personale addetto, sia quando l’anziano vive in famiglia e si confronta con i familiari e con gli amici. Una particolare attenzione vorrei rivolgere all’anziano che vive in una struttura di accoglienza la cui qualità della vita dipende in gran parte dalla comunicazione che ri-

esce a stabilire con il personale che purtroppo non è in grado di soddisfare questa esigenza comunicativa per motivi a volte riconducibili alla scarsità di personale e, a volte, anche alla scarsa preparazione del personale. L’anziano che non si sente ascoltato, che non si sente accolto, che non può esprimere attraverso il dialogo le sue necessità, a volte le sue richieste di aiuto, finisce per deprimersi accelerando il suo processo di invecchiamento. Naturalmente anche in famiglia l’anziano deve avere il suo spazio comunicativo attraverso il quale esprimere i suoi bisogni, vedere accolte le sue richieste, superare le sue ansie, a volte, le sue paure. A questo punto fa capolino una delle regole più importanti della comunicazione” Saper ascoltare”. Saper ascoltare implica una serie di regole imprescindibili, prima fra tutte l’attenzione. Quindi la prevaricazione rappresentata dal dare risposte inadeguate che non tengono conto delle richieste, la mancata valutazione della comunicazione non verbale che passa anche attraverso lo sguardo determinano un ascolto non proficuo . A volte è più facile “ascoltare” con gli occhi che con le orecchie. Una buona comunicazione è il primo passo per creare un atteggiamento empatico (l’empatia

è la capacità di porsi in maniera immediata nello stato di animo o nella situazione di un’altra persona). E’ il vero traguardo da perseguire e raggiungere all’interno di un rapporto comunicativo. Solo con questo atteggiamento empatico uno si sentirà accolto, capirà che l’altro è entrato nel suo problema. Per semplificare potremmo dire che:” l’altro è entrato nelle sue scarpe”. Empatia vuol dire completa apertura, accoglienza del problema esposto, farsi carico dello stesso. Empatia vuol dire presentare un volto amico, che si esprima con un atteggiamento cordiale, benevolo, che lascia intendere:” io sono qui per te.” So che non sarà sempre possibile, ma sarebbe augurabile che l’empatia fosse sempre il traguardo da raggiugere in ogni tipo di comunicazione.

ECONOMIA CIRCOLARE E AMBIENTE I TEMI DELL’ECOFORUM LEGAMBIENTE 2019 In questi giorni si è tenuto a Roma l’EcoForum Legambiente, tra i più importanti in Europa, dal titolo “Rifiuti 0, Impianti 1000”, a cui ha partecipato anche Cosmari aggiornando stakeholder ed istituzioni circa il proprio operato. I risultati dell’esperienza aziendale presentata, in questa edizione romana 2019, hanno evidenziato l’importanza di effettuare all’interno della gestione integrata dei rifiuti una raccolta differenziata “spinta” (quale il “Porta a Porta”) e di reinvestire nell’evoluzione impiantistica, consentendo un avvio a riciclo delle materie prime/ seconde, mediante i Consorzi di filiera del sistema CONAI. Non a caso, tra le priorità messe al centro della due giorni ci sono la realizzazione in ogni Regione degli impianti necessari per il recupero di materia e il riuso dei rifiuti; la velocizzazione dell’iter di approvazione dei decreti End of Waste per semplificare il riciclo; il sistema di tariffazione puntuale; l’introduzione di una nuova ecotassa in discarica, a revisione della normativa del 1995; la costruzione di un mercato dei prodotti riciclati rispettoso dell’obbligo per tutte le stazioni appaltanti pubbliche dei criteri ambientali minimi; l’approvazione dei decreti attuativi della legge 132/2016 sul Sistema nazionale protezione dell’ambiente per potenziare i controlli pubblici. Si è anche parlato di economia circolare e ambiente. Secondo una recente indagine gli italiani chiedono produzioni e prodotti green. In un clima ancora molto dominato dai temi economici, gli studi sulle percezioni dei cittadini evidenziano, da un lato una crescente inquietudine per i temi ambientali trainati dal riscaldamento globale all’inquinamento dell’aria fino all’emergenza rifiuti, dall’altro la voglia di fare qualcosa in prima persona. Cresce quindi la coscienza green dei cittadini italiani mentre per le aziende questo fattore diventa la

chiave per ridurre i costi, aumentare profitti e occupazione. È questa la sintesi della fotografia scattata dall’ultima indagine sull’economia circolare elaborata dagli analisti dell’istituto Ipsos per CONAI. Altro dato importante, che riguarda anche Cosmari, è che negli ultimi anni più del 52% delle imprese ha investito in modelli produttivi sostenibili registrando aumenti in fatturato (+58%), export (+49%) ed occupazione (41%) rispetto alle organizzazioni che invece non hanno adottato la linea green (GreenItaly 2017, fonte Unioncamere). Gli effetti benefici dell’economia circolare sulla reputazione aziendale sono palesi: il 78% delle aziende europee che ha adottato pratiche o iniziative di circular economy ha visto crescere la propria reputazione. Da diversi anni – spiega il Presidente di Cosmari Marco Graziano Ciurlanti – la nostra società fa investimenti costanti in tecnologie e impiantistica. Se la differenziata deve crescere ancora in quantità e qualità è anche necessario avere impianti moderni e funzionali per il trattamento e la preparazione al riciclo senza dimenticare che bisogna anche lavorare a monte perché ogni imballaggio sia facilmente differenziabile e a basso impatto ambientale. Sono previsti forti investimenti che consentiranno a Cosmari di avere a disposizione un nuovo impianto di selezione manuale del multimateriale, un sistema per il riciclo di pannolini e pannoloni e un impianto di digestione anaerobica di ultima generazione per il trattamento dell’organico che consentirà la produzione di biometano. Nella seconda giornata dell’EcoForum si è tenuta la tradizionale cerimonia di premiazione dei Comuni Ricicloni evidenziando come, nel complesso, in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 487 kg/ab/anno e se la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 55,5% (dato ISPRA

2017), si registra ancora un forte divario tra Nord (66%), Sud (42%) e Centro Italia (52%). Ai primi posti troviamo il Veneto (74%), il Trentino Alto Adige (72%), la Lombardia (70%) e il Friuli Venezia Giulia (65,5%). Rovesciando la classifica troviamo invece Calabria e Puglia al 40%, il Molise al 31% e la Sicilia in coda col 22% ma con due eccellenze, Ragusa e Agrigento, col 70% di raccolta differenziata. I Comuni delle Marche continuano a dimostrarsi Ricicloni anche se devono migliorare globalmente nella produzione pro capite dei rifiuti. Riconoscimenti e premi sono andati al Comune di Macerata (Premio Assoplastica), per avere adottato un percorso volto all’uso delle plastiche biodegradabili e compostabili, e al Comune di Camporotondo di Fiastrone. Riconoscimento anche al Cosmari, inserito nella speciale classifica dei Consorzi e Società Riciclone d’Italia con il pro capite secco residuo (kg/a/ab) pari a 142,4 e il pro capite rifiuti urbani (kg/g/ab) pari a 1,4.


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di Carla Passacantando

INAUGURATA LA NUOVA PALESTRA ALLA SCUOLA “LUCATELLI” La città ha una nuova palestra. L’impianto, creato dietro la scuola “Lucatelli”, garantirà le attività motorie degli alunni e quelle sportive condotte dalle molteplici associazioni dilettantistiche sprovviste di sede. «E’ questa – ha sottolineato il sindaco Giuseppe Pezzanesi una delle prime opere importanti che si realizzano, a seguito del sisma del 2016». L’intervento è stato attuato in due anni mezzo grazie alla stretta sinergia tra il capo del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, Miur, primo cittadino ed amministrazione comunale, Arena e tanti benefattori anche dal Giappone. Pezzanesi durante la cerimonia del taglio del nastro ha ricordato tutti i passaggi che hanno portato al reperimento dei fondi e poi alla progettazione, ma ha anche ringraziato quanti, su più fronti, hanno lavorato. «Oggi è una buona giornata, perché abbiamo portato a termine un progetto nato subito dopo il terremoto – ha spiegato l’amministratore delegato dell’Arena Italia, Giuseppe Musciacchio attraverso l’iniziativa di fundraising “La cuffia del cuore” con la quale abbiamo testimoniato la nostra vicinanza al territorio». Angelo Sciapichetti, assessore alla Protezione civile della Regione Marche, ha sottolineato come la solidarietà permette di sopravvivere all’emergenza e come la collaborazione degli enti proposti all’edificazione

dell’impianto ha dato prova di efficienza realizzando la nuova palestra in un tempo ragionevole, malgrado le tante difficoltà e problematiche che scaturiscono dalla burocrazia. Alla manifestazione erano presenti la dirigente scolastica dell’Istituto “Lucatelli” Mara Amico secondo la quale la nuova palestra era veramente necessaria, il capitano Giacomo de Carlini, comandate della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino, che ha invitato i giovani a sfruttare l’impianto, Stefano Tasso dirigente del comando provinciale dei vigili del fuoco. All’evento hanno preso parte assessori, consiglieri e tecnici comunali e questi ultimi erano rappresentati da Katiuscia Faraoni, responsabile dell’ufficio Lavori pubblici. Dopo il taglio del nastro, c’è stata la benedizione del priore della Comunità degli agostiniana di San Nicola, padre Giustino Casciano, nonché una esibizione di tiro con l’arco a cura degli studenti della scuola “Lucatelli”. Il nuovo edificio, che all’esterno riporta i colori dell’Arena, è composto da uno spazio per l’attività sportiva e per gli spettatori, da un secondo sul fronte sud verso il plesso scolastico, per i servizi e la zona di ingresso, con annesso un locale adibito a centrale termica. Lo stabile si sviluppa per un’area pari a 635 metri quadrati. L’opera è costata circa 720mila

euro: 580mila sono stati messi a disposizione da Miur, 75mila da Arena italia ed ulteriori 65mila euro da donazioni pro-sisma. Alla città è stato consegnato un impianto progettato con le avanzate tecniche costruttive in gra-

do di ospitare le attività, anche agonistiche, di diverse discipline sportive, potendo contare, anche in caso di emergenza, di locali sicuri e atti ad essere utilizzati per rispondere alle situazioni in stato di crisi.

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