Mpn luglio agosto 2018

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di Solidea Vitali

Fondata nel 1985, Marisa pelletterie, per la sua evoluzione e la sua attualità, è l’esempio di un’azienda che resiste e che si fonda su chiari principi ispiratori. A gestirla, da sempre e in toto, è Marisa Nerpiti. Settanta anni compiuti e festeggiati con un grande evento insieme a tutti i suoi collaboratori; in pensione da 14 anni, ma ancora in piena attività lavorativa. Per scelta. Marisa è così: un’imprenditrice che dedica la sua vita al lavoro. «ll lavoro stesso è vita, e quando si svolge un lavoro che si ama se ne sente il bisogno di portarlo avanti. Ogni giorno come fosse il primo; come fosse il giorno ideale per migliorarsi e fare meglio». Questa sua dichiarazione contiene l’essenza della sua azienda, e non solo: contiene il suo carattere, la visione, la missione e l’etica.

editoriale

di Carla Passacantando

segue...

Feste si, feste no. La città si divide. C’è chi le vuole e chi no. Il comune di Tolentino ha preferito predisporre lo stesso programma di eventi come lo scorso anno aggiungendo diverse iniziative in più con la convinzione che le manifestazioni portino gente in città. Ed è certo che le persone ci saranno nelle serate che ospiteranno le manifestazioni, ma è probabile che finite le feste Tolentino tornerà ad essere vuota per la mancanza di parte dei residenti. Tanti tolentinati sono fuori città perché si ritrovano con la casa inagibile per il sisma. Ci sono poi coloro che non vogliono le feste perché a loro parere occorre spendere i soldi per curare il centro storico. Le feste finiscono, ma i commercianti per “vivere” hanno bisogno di un centro che faccia da richiamo per tutto il corso dell’anno ed a riguardo sarebbero auspicabili parcheggi quasi gratis e strade “rattoppate”. E ciò per lo schieramento del fronte feste no darebbe un senso di ripresa. Buona lettura. MPN luglio - agosto 2018

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Anno XII n. 6 - luglio - agosto 2018 - numero chiuso in redazione 6/7/2018 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

Marisa Pelletterie: l’esempio e il coraggio di un’azienda


...segue dalla prima

Marisa inizia a lavorare come operaia a 15 anni nella storica Gabrielli, sogno e ambizione di tutti i giovani del tempo. «Essere assunta in Gabrielli era come raggiungere un traguardo importante. Tutti conosciamo la storia che questa azienda fece a Tolentino. Una storia che coinvolgeva le realtà imprenditoriali e dava lustro alla nostra città». Dieci anni in Gabrielli, dal ’63 al ’73, e un avanzo di carriera importante: per quattro anni Marisa ha lavorato all’ufficio tecnico occupandosi di “tempi e metodi di produzione”.

disabilità. «Quella della Lanmic è stata un’esperienza formativa importantissima: mi ha insegnato a vedere le persone con handicap come persone “normali”. In ambito lavorativo, in genere, si tende a girare la faccia dall’alto lato o a non dargli fiducia, relegandole a mansioni di secondo ordine e invece io, scommettendo su di loro, ed adattando per prima il mio modo di lavorare, ne ho scoperto potenzialità che nemmeno immaginavo. E’ stato come aprire gli occhi sulla dimensione umana, nel lavoro e nella società, e capire che tutti gli esseri umani hanno Marisa, quanto è stata importan- specifiche potenzialità. Basta sate questa esperienza lavorativa? perle individuare». «E’ stata fondamentale e decisiva per l’acquisizione delle nozioni di E poi arriva il suggerimento del dotpiccola pelletteria e borse. In quegli tor Passini: Marisa, lei deve aprire anni ho appreso tutte le varie fasi una sua realtà aziendale, composta di lavorazione di un prodotto. E non da almeno 40 dipendenti. solo a livello teorico ma pratico. Ho Era il periodo di Cartier, gli anni d’oimparato a sviluppare i modelli, la ro in cui il lavoro era solido e confase del taglio, della ripaccatura, tinuativo, gli ordini e le commesse della montatura, della cucitura. Il con numeri importanti. mio lavoro consisteva nello stabili- «Il 27 Dicembre del 1985 è nata re quanti secondi erano necessari così la Marisa pelletterie, una ditta per ogni singola fase e trovare, allo individuale con sede legale e opestesso tempo, la lavorazione più rativa in viale Trento e Trieste, nel idonea in termini di qualità e ottimiz- garage di un condominio: se ci penzazione del tempo». sa, proprio come una di queste moderne start-up di oggi. Ho iniziato Di quel periodo, Marisa ricorda tutto con macchinari vecchi forniti dalla nei minimi dettagli. Ricorda il nome Nazzareno Gabrielli. I guadagni dei del capo tecnico, Bruno Bisonni; ri- primi anni li ho investiti nell’acquicorda Giuseppe Tega, responsabi- sto di macchinari e strumenti nuovi. le del commerciale, i modellisti Sil- Sono arrivata a 28 dipendenti e nel vano Tombolini e Nazzareno Bordi. giro di poco tempo mi son trovata a E non sono soltanto i nomi ad esser fare un’altra scelta importante: l’acrimasti impressi nella sua memoria, quisto di un terreno e la costruzione piuttosto i loro insegnamenti, in ter- di un fabbricato industriale. Forte mini di tecnica ma anche compor- impegno e rischio economico alto, tamentali. considerando anche il fatto che All’interno della Gabrielli ha vissuto avevo 38 anni». la gestione sia del commendatore Una serie di eventi, tra i quali la Nazzareno Brandi che del dottore guerra del Golfo, tangentopoli e la David Passini. Due personalità forti rottura commerciale tra Gabrielli e e determinate, menti rivolte al lavo- Cartier, portarono aria di crisi. ro e al prestigio del marchio. Esempi che Marisa ha cercato di cogliere Marisa, come hai reagito a quee fare propri. sta mancanza di lavoro? «Ricordo che, all’interno della Ga- «Mi sono preoccupata, è normale. brielli ero, a 21 anni, la più piccola Ma non ho avuto nessun ripensacon la I° categoria di lavoro. Le bor- mento né sull’investimento né sul se 24h erano quasi più grandi me, tipo di lavoro scelto. In questo settoma non importava perché la voglia re ci sono periodi vuoti e periodi più d’imparare e migliorare erano al pri- che pieni, ritmi lentissimi o velocismo posto» simi. Fa parte del gioco. Se anche Sono gli anni in cui Marisa affina le avevamo poco lavoro, ho stimolato tecniche dell’artigianato e del ma- i miei collaboratori a rendere come nagement, osservando i comporta- se ne fosse tanto. Come se quelmenti dei superiori, le scelte, le stra- la brutta aria potesse sparire in un tegie. E in questo c’è la predispo- colpo d’occhio. E così è stato. Sono sizione, oggi ancor più evidente, al arrivati altri marchi noti, famosi in ragionamento preciso e logico, pu- tutto il mondo, e il lavoro è ripartito». lito e privo di fronzoli, all’attenzione “Sono arrivati” questa è un’altra ai tempi di lavorazione, alla ricerca particolarità della Marisa pellettedi strategie di lavorazione, alla pun- rie. Nessuna insegna sull’azientualità, all’ordine, all’impegno, alla da, nessuna pubblicità o strategia rettitudine. Tutti elementi che carat- commerciale. I clienti arrivano da terizzano la personalità di Marisa e Marisa e non viceversa. Contro tutti il suo modo di lavorare. i più particolari stratagemmi di marketing, l’esempio di questa azienda Dal ’73 al ’78 Marisa lascia il lavoro sta nel lavoro stesso, negli elevati perché si sposa con il maresciallo standard qualitativi, nell’umiltà, neldell’Arma dei Carabinieri Nicola Uti- la precisione, nell’ascolto delle esizi, e lo segue a Bertinoro, in Roma- genze del cliente e nella puntualità gna. delle consegne. Parlano i fatti, e Il mondo della pelletteria però la ri- le loro parole arrivano anche fuori chiama presto a Tolentino: la Naz- dall’Italia, a Londra e a Dubai. zareno Gabrielli le propone il compito di insegnare il mestiere nella Dal 2006 la funzione di capo recooperativa Lanmic, una realtà la- parto è affidata a Luciano Gabrielli, vorativa composta da persone con unica figura professionale che si

affianca a Marisa Nerpiti a livello dirigenziale. I ruoli che Marisa riveste all’interno della sua azienda sono davvero tanti: imprenditoriale, amministrativo, commerciale, operativo. «Tante mansioni e ore lavorative che non pesano però. E’ il lavoro che ho scelto, quello che amo e credo che questo sia l’ingrediente più importante. Una scelta coraggiosa che tutti i giovani dovrebbero fare: puntare a ciò in cui si crede sul serio». Dall’anno della fondazione, e per 19 anni, anche il marito Nicola è stato un componente fondamentale per la crescita dell’azienda. E lo è stato in quanto uomo, marito, papà di Francesco, collaboratore, suggeritore e confidente. Fino al 31 dicembre del 2006. «La perdita improvvisa del proprio compagno è qualcosa che toglie letteralmente il fiato. Pochi istanti e ciò che ti trovi addosso è la depressione, la stessa che a un certo punto di pone difronte a un bivio: o scegli di fermarti perché ormai niente ha un senso o vai avanti perché quello che resta ha molto più di un senso. Ho scelto la seconda strada, e, anche questa volta, il lavoro mi ha salvata».

come si fa e ti lascia sperimentare. Come imprenditrice credo sia un modello da seguire. Le sue scelte sono assolutamente orientate al lungo periodo nella gestione dell’azienda e mai alla sopravvivenza di breve. Mette al centro sul benessere professionale delle persone che, secondo lei, sono l’ossatura della Marisa Pelletterie. Mia madre non ha un titolo di studio, è arrivata fino alla 3° avviamento professionale, quel percorso di studi che una volta sostituiva le scuole medie, ma di prestigioso ha tutto quello che ha appreso nel tempo, con la curiosità e la voglia d’imparare, con l’essenzialità del pensiero e del fare». Concreta, schietta e diretta. Marisa dice quello che pensa, ma soprattutto pensa a quello che dice. Una spiccata capacità di lungimiranza e comprensione delle persone. Ha uno stile di management direttivo ma generativo allo stesso tempo: trasmette agli altri, coinvolge e responsabilizza, ma secondo una solida disciplina organizzativa. Se ha subìto discriminazioni perché donna, non se ne è accorta forte della sua tenacia e determinazione. Si dedica all’orto, si concede qualche ora di ginnastica e qualche viaggio organizzato. La sua dimensione ottimale è l’aereo perché dall’alto hai una visione globale, perché attraversi le nuvole e ti avvicini alle stelle. Perché l’approccio al lavoro deve essere alto, paziente, diligente, responsabile.

Raggiungo telefonicamente Francesco, figlio di Marisa, laurea Bocconi e Master MBA (Master of Business Administration) al Politecnico, ora è Associate Partner in una prestigiosa società di consulenza strategica a Milano. Francesco, mi parli di Marisa Perché il mondo ha bisogno di dondonna, mamma e imprenditrice? ne e esempi così. «E’ una donna solida, di valori e di valore. Pochi vezzi, quelli che le bastano per volersi bene. Nessuna ruga da nascondere, essenziale e veloce di ragionamento. Come mamma è certamente una figura di riferimento forte, poche coccole fine a se stesse e tante critiche costruttive. Non è la tipica mamma Italiana, anzi. Non è quel tipo di madre che pesca per te; piuttosto ti aiuta a munirti di canna da pesca, ti insegna 2


L’AMMINISTRAZIONE INFORMA

spazio autogestito

L’ESTATE TOLENTINATE L’Amministrazione comunale fa un primissimo bilancio relativo alle iniziali quattro serate che hanno aperto l’Estate Tolentinate: la Notte Bianca e Ridere fa bene alla Salute di e con Paolo Ruffini, hanno registrato dei numeri di assoluto rispetto, nonostante l’inizio stagione non sia stato accompagnato dal classico clima mite e piacevole. I due “turni infrasettimanali” de “Lu sequestru” e del Tributo a Lucio Battisti hanno avuto un boom di presenze, registrando il tutto esaurito in piazza Mauruzi prima e in piazza della Libertà poi. L’Amministrazione ha deciso di garantire alla città una serie di eventi e di spettacoli che potessero permettere di accontentare tutti i tipi di pubblico e tutte le esigenze e ha voluto fare un primo, ma grande passo per “riabituare” i cittadini a frequentare il centro città con tutto quello che ha da offrire. È importantissima e prioritaria la ricostruzione degli edifici e delle strutture, ma di pari passo non si può abbandonare quella “culturale e turistica” che è

un aspetto fondamentale che permette di mantenere viva una comunità. Se l’evento di punta del mese di giugno è stato Paolo Ruffini, a luglio abbiamo un altro nome altisonante, Nino Frassica, il quale porterà nella nostra piazza Martiri di Montalto, un momento di musica e spettacolo degno delle più grandi occasioni. Il nostro grazie va, ancora una volta, agli uffici comunali, che ci seguono e ci affiancano, assecondando, ove possibile, ogni nostra richiesta; alla Pro Loco che ci garantisce in tutte le occasioni supporto logistico e organizzativo; al mondo associazionistico e privato che ci permette di ampliare la nostra offerta. Da ultimo, ma certamente non per importanza, un grande grazie va a tutti i partner privati che dimostrano ogni anno di credere in noi e senza di loro difficilmente potremmo fornire alla città un così elevato numero di spettacoli e di artisti. Tolentino è viva e tutti insieme lo stiamo dimostrando!


Una vita da artigiano Puntata non prevista. Come la sua dipartita. O forse sì, in fondo. Lo scorso 12 giugno ci ha lasciato Amelio Carlini (1921-2018), il decano degli artigiani tolentinati. Fu per gran parte della sua vita artigiano del marmo con la vocazione mai nascosta dello scultore, diventando suo malgrado l’ultimo erede di una tradizione secolare. Nel 2014 ci fu chi saggiamente volle onorarlo presentandolo con le sue opere alla TolentinoExpo. In una pubblicazione curata dal sottoscritto (Una vita da artigiano), Amelio raccontava la sua vita, il suo lavoro, i suoi sogni. La “cittadinanza onoraria” se l’è dunque meritata tutta, anche se non era affatto felice di essere rimasto l’unico vero testimone di un mondo scomparso. A salutarlo nella sala del commiato delle Onoranze Funebri Rossetti, che ne hanno curato le esequie, erano in parecchi, evidentemente provvisti di buona memoria. Molte di più – presenti, silenziose e apparentemente invisibili – le ombre discrete di generazioni che, come lui, diedero un contributo ad un’ attività con radici nobili quanto antiche. L’intervista che segue, posta in appendice alla pubblicazione sopra citata, raccontava con le sue parole l’esistenza di un uomo d’altri tempi. Quelli, per intenderci, in cui gli umani si congedavano dal mondo talvolta stanchi, ma giammai sazi della vita. Avercene. Da quando hai sospeso la tua attività vera e propria? Nel 2007. Senza contare gli anni di apprendistato e lavoro da dipendente, ho iniziato nel 1952. Ma non mi sono fermato. Ho continuato la mia passione di gioventù: fare un po’ di scultura. Per passare il tempo, e anche per ragioni

di salute. Ma potevi fare altro. Perché tornare a fare quello che in fondo hai fatto per una vita? Perché ho scoperto questa passione tanto tempo fa, grazie al professor Pettinari. Se consideri l’artigianato locale, sei quello che ha avuto la vita più lunga o l’ultimo? Penso proprio di essere l’ultimo, perché molti, quasi tutti, se ne sono andati prima di me. Penso proprio di meritare questo titolo, “l’ultimo degli artigiani tolentinati”. Guardandoti indietro, molto indietro. Chi ti ha influenzato di più come artigiano? Chi ti ha dato prima e più degli altri che sono venuti dopo? Sicuramente Elso Pagliari. Prima per avermi preso a lavorare con lui. Poi per avermi insegnato le basi del mestiere, avermi fatto scoprire la mia vocazione. Ma questa passione c’era in te o lui l’ha, per così dire, destata? Non solo svegliata, ma mi ha spinto a coltivarla consigliandomi di frequentare la scuola serale. Io ho accettato, e con questo mi è venuta la passione. Come persona, invece? Col tempo – ci sono restato molti anni – Pagliari è diventato un amico, un consigliere di vita. Poi c’ è stato Sante Domizi. Mi ha dato lavoro ed insegnato altro. Ma all’inizio Pagliari mi ha formato come marmista con la sua bravura e la sua esperienza. Secondo te, era più artigiano o più artista? Tutt’e due. Forse non un artista vero, ma un artigiano specializzato certamente. È anche la tua caratteristica. Ecco l’impronta di Pagliari, la “forma mentis”. Dunque, la vera vocazione che ti appartiene è, in fondo, la scultura. Sì, credo sia così.

Se avessi avuto più tempo, ti saresti dedicato di più alla scultura? Certo. Ma allora mi piaceva di più tagliare il marmo. Tagliare e lucidare. Quindi manipolare la materia marmo, rendo bene? Esatto. Poi, col tempo, ho riscoperto la passione, il piacere della scultura. In mancanza di altro lavoro, ma anche perché covava sotto. Da sempre. Con l’età e il cuore ballerino, la regola dei medici è stata “niente sforzi”. Non avevo più operai e sempre più tempo. Da un male è venuto un bene. Ho cominciato a fare molte sculture, di ogni genere. Ma non si vendono. Ed è emerso lo scultore. Un momento. Io non ho mai fatto statue. Sono tutti bassorilievi. Però lavoro esclusivamente a mano. Uso martello, scalpello, talvolta un piccolo frullino per lavorare. Nient’altro. Ti senti più artigiano o artista? Una via di mezzo. Forse un artigiano, perché gli artisti fanno cose più grandi di me. Cosa credi ti manchi per essere artista? Molto, moltissimo. La scuola, la tecnica, l’esperienza che si acquista altrove. E poi… con la scultura non si mangia. Ho sempre lavorato per mandare avanti la famiglia. A pensarci meglio, sento che mi mancano anche fantasia, immaginazione, originalità. Ma mi va bene così: artigiano, con dentro la voglia e la passione di artista. Hai vissuto per decenni la storia dell’artigianato tolentinate in uno dei suoi periodi migliori, facendone parte come protagonista. Quale giudizio ne daresti? Ha avuto una parte importantissima, senza dubbio. Le più importanti industrie cittadine sono par4

tite prima come artigiane, per poi ingrandirsi. L’operaio, come l’imprenditore, ha conservato sempre un’anima artigiana. L’artigianato di Tolentino, tra l’800 e il ‘900, ha dato un’anima e un’idea alla sua industria. E ora cosa ne è dell’artigianato? Esiste ancora? Mi spiace dirlo, ma credo non esista quasi più. Sono spariti tutti: il marmista, il fabbro, il calzolaio, il falegname… Da artigiano: perché? Per molte ragioni. Per il tempo, tanto, che è passato. Perché sono altri tempi. Per le scarse possibilità di lavoro. Per i diversi modi di produzione. Speranze per l’artigianato? Io la vedo scarsa. Non sarà anche che per fare l’ artigiano occorre investire tempo, anni di pazienza, costanza, sacrificio, volontà di imparare? Una volta passavi anni a bottega, imparavi, poi ti mettevi per conto tuo. Questo ho fatto io, come molti altri. Stiamo parlando nel tuo laboratorio, con le macchine che potrebbero rimettersi a funzionare anche subito. Eppure? So che prima o poi dovrò staccare la corrente, e tutto si fermerà per sempre. È come cancellare una vita di lavoro, esperienza, passione. Questa è stata la mia casa e finirà con me. Mi crepa il cuore a buttare tutto ai ferrivecchi. Regalerei tutto a un giovane, se sapessi che questo lavoro non scompare con me. Ma non vedo un gran futuro. Proviamo un momento a immaginarlo, invece. Cosa vorresti fare da grande, se potessi scegliere col senno del poi? Tutto sommato, credo che farei il marmista. Me lo sento dentro. Senza meno.


SISMA, DUE ANNI PASSATI E TROPPE RISPOSTE CHE ANCORA NON ARRIVANO Focus Tolentino di Roberto Scorcella

Tra poche settimane, saranno trascorsi due anni da quel drammatico evento che ha cambiato completamente la vita di tanti di noi. Ma, malgrado le rassicurazioni e le parole di circostanza, sul terremoto è calato ormai un silenzio tombale che non lascia presagire nulla di buono. Crisi del commercio e centri storici sempre più vuoti, non solo a Tolentino ma anche nei comuni limitrofi, inducono a riflettere e sperare in azioni concrete e in un futuro migliore, capace di ridare vitalità e nuovo slancio al centro tolentinate. Ma la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. Per dare fiducia in un progressivo ritorno alla normalità servirebbe che agli interventi d’emergenza, seguissero, senza indugi e in modo trasparente, gli adempimenti per le gare d’appalto e i cronoprogrammi di inizio e fine dei lavori di restauro e consolidamento pensati per prevenire ulteriori disastri e, con le dovute cautele, la graduale apertura dei cantieri della ricostruzione pesante. Al riguardo, più che il conta-

gocce informativo, aiuterebbe un continuo monitoraggio mediatico sul rispetto degli impegni del governo e sulla scelta di progetti di ricostruzione che includano sistemi antisismici in grado di garantire condizioni di assoluta sicurezza alla vita della città. Invece è arrivato l’oblio. Dal 24 agosto a oggi l’attenzione dei media è andata via via scemando, e neanche le continue scosse che costantemente tengono in tensione i cittadini, sono riuscite a riaccendere a dovere le luci su una situazione che coinvolge ancora decine di migliaia di persone e non accenna a migliorare sostanzialmente. In mezzo a tutto questo, le vicende politiche che hanno portato alla formazione di un nuovo, inedito governo del quale ancora, però, non abbiamo visto segni tangibili di vicinanza ai terremotati. Anzi, la querelle “è colpa tua, no è colpa tua” sulla votazione del decreto terremoto al Senato nel quale non sono state inserite diverse agevolazioni che, invece, in un primo tempo erano previste, lascia pensare a una strumentalizzazione politica dei terremotati tirati per la giacca da una parte e dall’altra. Qui a Tolentino, oltre a un immobilismo inquietante dal quale si innalzano solo chiese

e campetti sportivi, nelle prossime settimane la situazione abitativa è destinata a diventare drammatica. Lo avevano preannunciato diversi mesi fa. E stavolta ci siamo. Con l’avvio dei lavori di ricostruzione in diversi condomini, soprattutto nella zona dell’ospedale, centinaia di persone saranno costrette a lasciare la loro abitazione per il tempo necessario alla conclusione dei lavori stessi. E non sanno dove andare. Quasi impossibile trovare una casa in affitto, visto che la unità abitative libere sono praticamente solo in vendita, intere famiglie cercano una soluzione che, al momento, non c’è. Eppure è una situazione che non capita certo come un fulmine a ciel sereno. Da tempo si sapeva che tutto questo sarebbe successo, ma nessuno se ne è preoccupato. E ora c’è il rischio di un nuovo esodo. Ormai l’attenzione mediatica sul terremoto è scemata insieme alle retoriche politiche del non abbandono. Il cratere sismico dell’Italia centrale è un buco e lo resterà per tanto tempo ancora. Un giorno, parte di quel buco sarà riempita, una parte invece no. E il cittadino si trova di fronte a una

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domanda cui deve dare presto una risposta: restare oppure andare via? Resistere oppure lasciar perdere tutto? Ma è inutile farsi illusioni: di fronte a questa domanda fondamentalmente non c’è un’unica risposta. Ma c’è una certezza. E’ e sarà compito dello Stato (e degli enti pubblici) intervenire qui, su questa assillante domanda, e cercare di indirizzare con motivazioni valide la scelta di ognuno di noi affinché si resti. Affinché si resista.


ADOZIONE DEFINITIVA DELLA VARIANTE AL PRG PER L’AREA CAMPI DA TENNIS Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Prosegue l’iter per il trasferimento nella zona Pace della città dei campi da tennis che attualmente sono ospitati tra le vie delle Cartiere, Germondani e Santini. Qualche pomeriggio fa il Consiglio comunale, riunitosi all’auditorium della Biblioteca Filelfica, ha approvato l’adozione definitiva della variante parziale al Piano regolatore generale per l’area campi da tennis, venduta a un milione e 450mila euro alla Progetto immobiliare 2.0, per la trasformazione da zona per attrezzature sportive a ristrutturazione urbanistica cioè per destinazione residenziale e commerciale. La variante in questione è stata adottata definitivamente con i voti della maggioranza, mentre hanno espresso contrarietà i consiglieri del Laboratorio delle idee per Tolentino Gianni Corvatta, del Partito democratico Bruno Prugni e Anna Quercetti, del Movimento cinque stelle Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti. Ed ancona una volta le minoranze hanno ribadito la loro contrarietà all’operazione di vendita dell’area dei campi da tennis.

«Quella zona doveva rimanere pubblica – ha ribadito Gianni Corvatta – e non dovrebbe essere cementificata. Non serve un’altra area commerciale così ampia, pari circa a 2mila metri quadrati. Non occorrono neanche altre abitazioni in una zona dove ci sono diversi ed alti palazzi. E’ una decisione assurda edificare in quell’area. In più, invece, di rivitalizzare il centro storico si continua a realizzare aree commerciali che influiscono negativamente nei confronti del commercio del centro storico. Secondo me l’area dei campi da tennis, in caso di trasferimento, doveva essere lasciata a spazio verde e pubblico della città. Non c’è da sottovalutare, inoltre, il problema della viabilità perché le vie di accesso e di uscita di quella zona non riescono a sopportare un traffico consistente». E’ stata poi illustrata l’interrogazione presentata dai consiglieri Gianni Corvatta, Anna Quercetti e Bruno Prugni per avere delucidazioni riguardo il Campus scolastico in occasione della visita del neo ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, nei locali che ospitano l’Istituto d’istruzione superiore “Francesco Filelfo”.

I tre consiglieri comunali hanno voluto avere un resoconto dell’incontro, al quale hanno partecipato anche tecnici ed il presidente della Provincia di Macerata. «Nelle scorse settimane – ha detto Prugni - abbiamo invitato il sindaco a non alimentare sterili polemiche, ma, al contrario, a fornire risposte serie e concrete a chi legittimamente le chiede e le pretende. Ma, sopratutto, abbiano sollecitato il sindaco ad impegnarsi per portare a casa un grande risultato per tutta la città di Tolentino: il Campus. Dispiace, quindi, che sull’argomento sia stata fatta tanta disinformazione, sia fuori che dentro la scuola. A questo proposito riteniamo opportuno precisare e ricordare: la normativa prevedeva che, con i fondi per la ricostruzione post sisma, fossero finanziati esclusivamente gli edifici danneggiati e resi inagibili dal terremoto, in sostan-

za quello che risultava agibile non poteva essere ammesso al contributo. A Tolentino due dei tre istituti risultano a tutt’oggi agibili, eppure, grazie anche alle risorse della Regione Marche, verranno inglobati nel nuovo Campus. La normativa prevedeva, inoltre, che il finanziamento sarebbe stato stimato sul minor costo tra nuova costruzione e ristrutturazione. Nonostante il preciso dettato normativo, a Tolentino è stata consentita la realizzazione di una nuova struttura a fronte di un recupero dell’esistente che avrebbe comportato un minor impegno economico. Dire, pertanto, che la Regione o l’Ufficio ricostruzione vogliono penalizzare Tolentino non corrisponde al vero. A tutt’oggi, infatti, l’ufficio ricostruzione, sempre e comunque nel rispetto delle normative vigenti che impone dei precisi parametri di spesa, ha previsto, per il nuovo Campus, tut-

SBIANCAMENTO DENTALE DAL DENTISTA O “FAI DA TE”? Avere denti sani ed esteticamente gradevoli a ogni età è importante non solo per la salute e il benessere di tutto l’organismo ma anche per indurre all’autostima; poter sorridere liberamente significa poter accrescere la sicurezza con cui quotidianamente si tenta di relazionarsi con gli altri senza remore o timidezza. Alimenti, bevande e soprattutto il fumo sono i nemici del colore dei vostri denti. Ma anche gli agenti atmosferici e l’invecchiamento comportano una discromia dentale (l’alterazione del colore dei vostri denti). In molti casi è possibile intervenire e ripristinare il più possibile il colore originale dei denti attraverso sedute professionali di sbiancamento. Sono molti i prodotti in commercio definiti come “automedicazione” venduti in farmacia o dalla grande distribuzione ma questi non sono in grado di combattere discromie importanti e la loro efficacia è mirata al mantenimento di quanto ottenuto con una seduta di sbiancamento professionale. I prodotti “fai da te” hanno infatti concentrazioni minime di perossido di idrogeno, l’agente che determina lo sbiancamento dentale. La normativa europea infatti vieta concentrazioni maggiore dello 0,1% e minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno, concentrazioni superiori sono consentite solo per i prodotti ad uso professionale che devono essere prescritti dai soli abilitati all’odontoiatria. Lo sbiancamento è un atto medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del dentista della natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e della propria situazione clinica. Non tutti i difetti di colore dei denti naturali possono essere risolti tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi dentali nonché ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risolti. Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei denti per valutare la situazione in termini di livello di posizione e per accertare se esistano condizioni infiammatorie. Inoltre la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento sbiancante. Sull’argomento bisogna anche specificare che una corretta igiene orale e periodiche sedute di igiene professionale possono evitare la discromia dentale e, comunque, i trattamenti sbiancanti non sono definitivi ma devono essere ripetuti con regolarità almeno ogni 18-24 mesi. Dentalcity grazie alla collaborazione dell’igienista dentale offre la gamma più completa di servizi con particolare attenzione all’estetica: innovativa la pratica di sbiancamento dentale che grazie a tecnologie sofisticate tipo Lampade UV e Laser di ultima generazione permette di ottenere dei risultati eccellenti.

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ti gli spazi e tutte le attrezzature adeguate allo svolgimento dell’attività didattica nel rispetto della specificità dei vari indirizzi presenti, laboratori, palestre, sale danza. Quali sono, quindi, le risorse che sarebbero state dimezzate come si è voluto e tentato di far credere? Riteniamo, peraltro, che sulla questione debba essere bandita ogni contrapposizione politica, sopratutto quando utilizzata solo ai fini propagandistici ed elettorali, e quello che realmente interessa è che Tolentino abbia, in tempi brevi e certi, il suo Campus, dove gli studenti dei Licei possano usufruire e godere dei servizi di una struttura eccellente per qualità e caratteristiche e senza uguali in tutto il territorio marchigiano. Quindi, avendo appreso solo dai giornali della recente visita del neo ministro all’Istruzione Marco Bussetti, consideriamo giusto ed opportuno che il sindaco o l’assessore delegato riferisca al Consiglio comunale se, oltre ai saluti ed agli auguri di rito a docenti ed alunni in occasione della prima prova dell’esame di Stato, sia stato fattivamente affrontato l’argomento della realizzazione del Campus e quale sia stato l’esito dell’incontro. In particolare, considerata la presenza anche dei tecnici e del presidente della Provincia, chiediamo se sia stata avanzata una concreta offerta di ulteriori fondi da investire dell’ese-

accettato la somma di 102mila euro in conto pagamento lavori di sostituzione dell’immobile sito in piazza della Libertà n.16, a palazzo Sangallo, del valore originario di 238.700 euro. Il negozio detto “ex Merceria Michelina” anche alla luce delle variazioni che ha subito il mercato immobiliare dopo il sisma resta in proprietà del comune per essere impiegato dall’Amministrazione comunale per il trasferimento delle numerose attività commerciali che devono spostarsi a causa del sisma da locali risultati inagibili e per contrastare lo spopolamento e rilanciare il centro storico di Tolentino. Viene revocato così quanto disposto con le delibere di adozione dei piani delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari delle due delibere consiliari per la parte che prevedeva la dismissione dei

cuzione dell’opera». E’ seguito l’intervento del sindaco Giuseppe Pezzanesi per illustrare quanto avvenuto durante la visita del ministro. «Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione Campus. Abbiamo puntato a chiedere più fondi per il Campus perché è una realizzazione molto importante per la città. Il ministro ha voluto conoscere le esigenze e poi ha chiesto ai tecnici della Provincia di Macerata un cronoprogramma per valutare i tempi di realizzazione del Campus». Approvata, infine, all’unanimità la modifica delle delibere di Consiglio comunale n.42 del 23 agosto 2012 e n.50 del 17 luglio 2013. L’assise consiliare ha approvato la proposta formulata dalla curatela del fallimento della Spera con la quale la prima ha

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locali commerciali “ex Merceria Michelina” con cessione attraverso asta pubblica o in pagamento dei lavori al valore di 238.700 euro di cui si conserva la proprietà. La somma offerta dal comune alla curatela fallimentare della Sfera di 102mila euro risulta essere inferiore all’attuale valore commerciale attualizzato del negozio di 123mila euro ed è anche al di sotto del valore originario del negozio di 238.700 che era stato riconosciuto dalla Sfera in conto pagamento dei lavori effettuati. La spesa di 102mila euro viene imputata al capitolo 2002 ”Lavori stradali del bilancio 2018” ed è coperta con parte dei proventi della cessione dei due lotti pip nella frazione delle Grazie assegnati in diritto di proprietà alla Ciavatrans con delibera del Consiglio comunale n.8 del 15 febbraio 2018.


di Carla Passacantando

AGLI STUDENTI PIACE IL CAMPUS: MANCANO ALCUNI MILIONI DI EURO Presentato agli studenti il progetto preliminare del Campus scolastico che dovrà essere realizzato nella zona Pace. L’evento si è tenuto recentemente alle sale Multiplex Giometti. La struttura ospiterà i cinque istituti superiori della città e sarà sviluppata in un’area di 11.600 metri quadrati. Sarà uno stabile modernissimo, a passo con i tempi, realizzato con la massima tutela a livello antisismico. Il progettista, incaricato dalla Provincia di Macerata, è l’architetto tolentinate Ubaldo Severini. «E’ un progetto veramente interessane per la città perché porta a compimento un’idea progettuale che parte dal 1995, anno in cui nel Piano regolatore generale si individuava la possibilità di creare un nuovo campus proprio in contrada Pace. Oggi, dato che le infrastrutture e gli impianti sono già in fase di costruzione, è stato veramente naturale recuperare quell’idea. Abbiamo voluto dare risposte ai cinque indirizzi scolastici della città e realizzare così le sinergie possibili all’interno di un campus». La struttura sarà edificata seguendo il principio della corte e la soluzione ad “H”. «Abbiamo voluto proteggere la scuola – continua - creando delle barriere lungo gli assi stradali, facendo vivere gran parte delle relazioni

sia della didattica che degli incontri degli studenti all’interno di tutti gli spazi. La soluzione seguita prevede anche dei connettivi tra le due grandi ali che sono quelle che consentono di avere la massima accoglienza possibile. Abbiamo previsto, tra l’altro il simbolo dell’intero progetto, una grande piazza come punto di aggregazione per tutti gli studenti. Essa potrebbe servire in futuro in caso ci fosse l’esigenza di ospitare nella struttura nuovi laboratori o altri spazi». Oltre alle aule ed ai laboratori sono previste due palestre. Una, di classe B, sarà di 600 metri quadrati, mentre l’altra di 950 che potrà fungere anche da auditorium. Quello illustrato è un progetto di 20milioni e 800mila euro. Il costo di intervento per metro quadrato è al di sotto di 1800 euro. Attualmente però sono disponibili 17milioni di euro, rispetto ai 22milioni che erano previsti inizialmente. Gli studenti, comunque, hanno evidenziato che vogliono quella struttura. «Ora la sfida è trovare la differenza dei fondi – aggiunge il sindaco Giuseppe Pezzanesi – così stiamo lavorando per arrivare a quella somma di denaro che occorre per avere la scuola che ci è stata illustrata e

non altre. Vorrei vedere questa struttura in un anno e mezzo o due». Dello stesso avviso è anche il presidente della Provincia, Antonio Pettinari. «Ho preso l’impegno quindi andiamo avanti per trovare i soldi». All’incontro era presente l’assessore Angelo Sciapichetti. «La Regione – conclude - è interessata a fare bene però dobbiamo tener conto che ad oggi abbiamo 17milioni di euro. Siamo disponibili a cercare insieme i fondi che mancano».

TERME SANTA LUCIA: “Nonostante tutto ancora il miglior fiore all’occhiello della città!”

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di Carla Passacantando

PER RICOSTRUIRE L’OSPEDALE ALMENO CINQUE ANNI Circa 18milioni di euro di spesa e tempi non proprio brevi. E’ questa la prospettiva per avere il nuovo ospedale di Tolentino. Il nosocomio “Santissimo Salvatore”, parzialmente inagibile in seguito ai danni subiti dal sisma, verrà demolito e ricostruito nella medesima zona. «Stiamo lavorando al progetto – sostiene Alessandro Maccioni, direttore generale dell’Area vasta 3 di Macerata – e non è un processo facile progettare un ospedale. Bisogna valutare tante situazioni. Occorre essere molto efficienti. Sui tempi di realizzazione dell’opera possiamo affermare che una volta consegnato il cantiere l’ospedale potrebbe essere finito in due o tre anni. Prima della consegna del cantiere, chiaramente, per espletare le gare di appalto per l’assegnazione dei lavori ed altro dobbiamo aggiungere un altro anno e mezzo o al massimo due. L’importante è continuare a dare

servizi territoriali tra distretto e l’ex farmacia dove abbiamo inaugurato i nuovi locali della Radiologia e gli ambulatori di Cardiologia. Il consultorio già c’è dal novembre del 2017 ed è ospitato nei locali messi a disposizione dall’Assm. Ad oggi mancano solo i 50 posti letto di cure intermedie». Ci vorranno quindi degli anni prima di vedere la nuova struttura. «Per avere un ospedale nuovo, antisismico e moderno ci vuole un po’ di tempo – commenta Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, in occasione dell’inaugurazione degli ambulatori nell’ex farmacia – ed intanto utilizziamo gli spazi esistenti, riqualifichiamo e mettiamo all’interno i macchinari e ripartiamo con le attività. Sarà il progetto esecutivo a definire i tempi di realizzazione del nuovo ospedale. E’ un’opera importante quella che si va ad edificare per realizzare la quale ci vorranno parecchi milioni di euro».

INAUGURATI I LOCALI DI RADIOLOGIA E GLI AMBULATORI DI CARDIOLOGIA Nella palazzina “ex farmacia” recentemente sono stati inaugurati i nuovi locali della Radiologia e gli ambulatori di Cardiologia. Alcune attività sanitarie sono state così ripristinate dopo gli eventi sismici che hanno reso inagibile il corpo centrale dell’ospedale “Santissimo Salvatore”. «A due anni dal terremoto – dice il direttore dell’Area vasta 3, Alessandro Maccioni – abbiamo ripor-

tato a Tolentino la Radiologia con attrezzature moderne ed efficienti. Faremo anche esami radiologici a domicilio con un apposito apparecchio. Abbiamo poi trasferito l’ambulatorio di Cardiologia, diretto da Raul Brambatti, che era al terzo piano dell’ospedale. Ringrazio tutti coloro che hanno operato per raggiungere l’obiettivo». Si sta poi lavorando per il servizio della cartella informatizzata, ha aggiunto Brambatti. «Oggi abbiamo una situazione tampone - ha spiegato il sindaco Giuseppe Pezzanesi – abbiamo recuperato dei servizi che avevamo ed è una grandissima soddisfazione. Stiamo pensando per il nuovo ospedale». Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha concluso: «restitui-

re i servizi in spazi adeguati è un bel passo in avanti. E sono convinto che realizzare una nuova struttura per l’ospedale sia in generale la scelta migliore».

Era presente anche il consigliere regionale Sandro Bisonni. Dopo la benedizione con don Diego Di Modugno Iurilli ed il taglio del nastro c’è stata la visita dei nuovi locali ed ambulatori.

TORNA LA FESTA AL PONTE DEL DIAVOLO CON TANTO DI BANCHETTO Il Ponte del Diavolo di Tolentino torna a vestirsi a festa proponendo la rievocazione che ricrea anche la leggenda. Diverse le novità previste per la nuova edizione. Il 15 settembre, alle 21, si terrà in piazza della Libertà, centro storico e Ponte del Diavolo la rievocazione della leggenda e della corsa all’anello. Nel corso della serata, con testimonial personaggi del mondo dello spettacolo verranno proposte sfilate, giochi con tamburini ed una degustazione di prodotti tipici. La manifestazione, comunque, aprirà i battenti il 2 settembre, alle 21.15 in piazza della Libertà con la firma del gemellaggio tra i Ponti del Diavolo. Seguirà l’8 settembre alle 17 la mes-

sa e rievocazione delle “antiche canestrelle” al Ponte del Diavolo con al termine una degustazione di prodotti tipici. L’altro appuntamento è previsto per il 9 settembre, alle 21, in piazza della Libertà per la consegna del premio “Ponte del Diavolo” al cittadino tolentinate dell’anno. Seguirà il 14 settembre, alle 20, il Banchetto sul Ponte del Diavolo allietato dalla musica di Multiradio. Per prenotazioni telefonare al 336 636141. L’appuntamento rappresenta una delle novità della nuova edizione “Sul Ponte del Diavolo … tra storia e leggenda” a cura dell’associazione artistico culturale “I Ponti del Diavolo”. 9


di Carla Passacantando

FUTURAVET: UNA CLINICA VETERINARIA ALL’AVANGUARDIA Ritorniamo dopo due anni in clinica, al centro di riferimento veterinario Futuravet di Tolentino, ed entrando nella sala di attesa rimaniamo sbalorditi per la massiccia presenza di persone con i loro cani a dimostrazione del grande amore che i primi hanno verso i propri animali. Concorda a riguardo anche il veterinario Daniele Spaziante, responsabile del centro avviato negli stabili di largo 815 il 10 maggio 2014, che rappresenta una eccellenza nel campo del veterinario con sede proprio a Tolentino. «Sono in continuo aumento l’amore e la cura per gli animali – afferma Spaziante – sono disposte a curare il proprio cagnolino anche persone che hanno poca disponibilità economica. Si registra più rispetto verso gli animali da parte di tutti». Un centro sempre all’avanguardia dove le novità sono all’ordine del giorno. Quali sono gli ultimi servizi che la clinica offre? «Dallo scorso settembre abbiamo attivato il servizio di emodialisi, tecnica che viene utilizzata sui pazienti con insufficienza renale acuta. Gli animali che vengono morsi da una vipera o che hanno subito degli avvelenamenti con conseguente insufficienza renale possono essere trattati con questo tipo di servizio. E’ il primo attivato nel centro Italia. Prima di noi sono partiti a Pisa, Torino e Roma. Precedentemente tutti i proprietari di cani o gatti che avevano urgenza di eseguire un trattamento del genere dovevano recarsi a

circa 350 chilometri dalle Marche. La clinica offre un servizio innovativo che richiede un impegno enorme di tutto lo staff della terapia intensiva della clinica. Ad oggi abbiamo già trattato circa una dozzina di soggetti con ottimi risultati, purtroppo qualcuno è deceduto perché è arrivato al centro troppo tardi rispetto alle tempistiche per guarire. In questi ultimi giorni stiamo trattando tre soggetti, due cani e un gatto, che dopo il trattamento stanno migliorando tantissimo. Su alcuni casi di intossicazione bisognerebbe intervenire nell’arco delle dieci ore, mentre per tutte le altre patologie si può guarire anche se è trascorsa una settimana». Ci sono delle novità anche per quanto concerne la sterilizzazione? «Si, è un nuovo servizio che è stato attivato nella nostra struttura e che ha preso molto piede perché la laparoscopia è il futuro della chirurgia. Tale tipo di chirurgia evita il dolore all’animale nella fase operatoria perciò il tempo di recupero, che con la chirurgia tradizionale è di circa 4 giorni, con la tecnica laparoscopica si riduce a non più di 24 ore. La nuova tecnica innovativa consente di avere numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale. Il prezzo è leggermente più alto per i costi di investimento per il personale e le apposite strumentazioni». E’ contento dell’andamento della clinica dove gli operatori stanno dimostrando una grande disponibilità con i clienti e

di aver scelto proprio Tolentino per la sua ttività? «Sembra ieri, ma sono trascorsi quattro anni da quando abbiamo aperto la clinica. A maggio abbiamo festeggiato i quattro anni di attività. Nel corso del tempo abbiamo aumentato di alcune unità lo staff presente in clinica e le tecnologie. A breve, nel giro di sei mesi, cambieremo la tac per acquistare un nuovo strumento che ci permetterà di fare delle biopsie anche tac guidate molto più accurate. Il terremoto sicuramente non ci ha dato una mano. La posizione della struttura a Tolentino è stata vincente.

Ci troviamo al centro del panorama veterinario che si espande al nord fino a Ravenna ed al sud fino a Foggia. Abbiamo dei colleghi che mensilmente ci inviano dei pazienti anche da Foggia». Lo staff della Futuravet è aumentato. Sono una ventina le persone che lavorano nella struttura dove è operativa l’ambulanza veterinaria 24 ore su 24. Per usufruirne basta telefonare allo 0733/961937 sostenendo un costo, da stabilire prima dell’intervento.

Elvio Giannandrea e’ il presidente del Rotary, succede a Stefano Gobbi Cambio della guardia al Rotary di Tolentino Il medico treiese Elvio Giannandrea succede al collega tolentinate Stefano Gobbi. Il passaggio del “martelletto” si è tenuto, nei giorni scorsi alle Terme Santa Lucia di Tolentino. Fanno parte del nuovo esecutivo del Rotary di Tolentino, oltre Giannandrea: Francesco Panata, vice presidente; Alberto Caprioli, segretario; Aldo Rinaldi, prefetto; Giuseppe Moretti, presidente Commissione Rotary Foundation; Marco Pinciaroli, presidente Commissione azione giovani; Fabiola Menichelli, presidente Commissione progetti; Iole Rosini, presidente Commissione effettivo; Marco Ciurlanti, presidente Commissione amministrazione; Giuliana Salvucci, presidente Commissione pubbliche relazioni, Carla Passacantando, comunicatore di club e presidente incoming; Claudio Cioli, tesoriere; Fabio Mazzocchetti, web; Ivo Micozzi, Campus; Stefano Gobbi, past president.

Quest’ultimo nel corso dell’incontro ha relazionato sull’attività svolta durante l’anno rotariano. Si è parlato anche del premio per il Rotary. Al presidente Gobbi, durante il congresso distrettuale ad Ascoli Piceno, è stato consegnato il Paul Harris Fellow. Un riconoscimento al lavoro che il Rotary di Tolentino ha svolto nel corso dell’anno rotariano grazie all’aiuto del direttivo rosa e di tutti i soci che si sono messi a disposizione. Il club tolentinate si è confermato ancora una volta un’eccellenza del Distretto 2090. Gobbi, infine, ha illustrato i risultati dell’ultimo screening del progetto “Tirotary” che recentemente è stato proposto nella scuola media di Tolentino ed ha così interessato gli studenti dell’Istituto comprensivo “Don Bosco”. Questa ultima fase del progetto ha coinvolto in totale 202 ragazzi, 92 maschi e 110 femmine, tra gli

11 e 14 anni. Con il service si è data la possibilità, per alcuni giorni durante le ore di lezione, ai ragazzi di sottoporsi ad una anamnesi, una visita ed una ecografia della tiroide, avvalendosi della preziosa collaborazione di un’equipe diretta dal medico rotariano Gobbi e composta dai sanitari Annibale Francioni, Maurizio Lucarelli e Pietro Cruciani, nonché della partecipazione dei volontari della Cri. Il centro medico Blugallery, inoltre, ha fornito l’ecografo portatile con il quale sono stati eseguiti gli esami. Ad ogni studente è stata consegnata, una volta esaminati i dati, una cartella con il proprio risultato con le eventuali indicazioni da seguire. E due sono i noduli rilevati tra i 202 ragazzi visitati. Le tiroiditi ad ecostruttura disomogenea sono risultate pari al 9%, quindi interessano 19 studenti di cui 4 maschi e 15 femmine, men-

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tre quelle normali il 90%, 181 ragazzi, 87 maschi e 94 femmine. Dal 2009 fino ad oggi tra i ragazzi selezionati sono stati 50 i moduli rilevati.


di Carla Passacantando

“TEATROPERA FESTIVAL” FESTEGGIA ROSSINI Torna il “Teatropera festival”. Ad ospitarlo sarà Camporotondo di Fiastrone. Dopo Tolentino ed altri comuni, l’evento molto apprezzato in passato ed oggi si ripropone in un altro paese. Il progetto, nato qualche anno fa, scaturisce da una felice intuizione di Serena Pasqualini, cantante lirica che si è esibita nei maggiori teatri mondiali, per dar vita ad uno spettacolo che unisce opera lirica, balletto, scenografia, fotografia, teatro riuscendo così anche a coinvolgere attori. Nel corso del festival vengono proposte diverse espressioni artistiche. Una formula questa molto gradita, che avvicina sempre più gente al mondo della lirica. La manifestazione è stata avviata per far conoscere la lirica, arte invidiata da tutto il mondo. Ed è questo lo scopo primario della rassegna con direttore artistico la stessa Serena Pasqualini che ci illustra la rassegna. Sarà un festival della rinascita. «La manifestazione riprenderà dopo due anni di stop in seguito al sisma. Inizierà il 22 luglio per concludersi il 5 agosto e sarà proposta in un piccolo paese. Vogliamo ricominciare a dare il nostro contributo artistico in modo da riportare visibilità nel territorio dopo le ferite subite dal terremoto. E si ripartirà con grande fatica e molto slancio, dopo un fermo forzato. Il festival festeggerà, quest’anno, Gioacchino Rossini, in occasione

del centocinquantesimo anno dalla morte del compositore marchigiano. Vogliamo attraverso le sue musiche, che sono all’insegna della leggerezza e della gioia, riprendere il festival per riportare bellezza». Durante la rassegna, oltre a Serena Pasqualini, si esibiranno diversi artisti? «Il festival è molto articolato. Sono previsti alcuni eventi. Abbiamo inserito per tale edizione diverse arti espressive con l’obiettivo principale di mettere a fuoco visibilità ed eccellenze del territorio. Ci saranno dei cantanti lirici professionisti con curricula di livello nazionale ed internazionale ed a loro sarà dedicata l’ultima serata. Ci sarà un laboratorio intitolato “Alla scoperta di Rossini” per i giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo con docente Patrizia Biccirè, soprano marchigiano di fama internazionale. Il laboratorio, comunque, di pomeriggio si trasformerà, alle 18.30, in lezione aperta per il pubblico che si concluderà con un aperitivo. Ci saranno degli stage dedicati al teatro anche se la lirica la farà da padrona. Sarà presente anche Fabrizio Romagnoli che presenterà i cantanti. Il festival si aprirà con l’inaugurazione di una mostra fotografica a cura di Photonica3 che rimarrà in allestimento per tutto il festival».

A breve riaprirà il teatro Vaccaj, culla della lirica, potremmo così con la vostra associazione assistere a concerti lirici? «Mi auguro proprio di si. Già il nome dell’associazione, “Teatropera”, fa capire l’importanza del Vaccaj per noi. Saremo molto contenti e felici di poter esibirci nel teatro di Tolentino. Non dobbiamo dimenticare che i teatri sono nati per proporre le rappresentazioni liriche. Faremo in modo di esserci».

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22 luglio ore 18 Apertura Festival, Inaugurazione Mostra fotografica “Nel regno della Sibilla la grande magia dei monti Sibillini” a cura di Photonica3. ore 19 Aperitivo musicale “Omaggio a Rossini”. 24 luglio ore 21,30 Photonica3 presenta “Flora e fauna dei monti Sibillini” proiezioni e foto inedite. Dal 25 al 28 luglio “Alla scoperta di Rossini” Laboratorio Canto Lirico 26-27-28 ore 18,30 “Pillole rossiniane” lezioni aperte, aperitivi in giardino 29 luglio ore 21,15 “Sotto le stelle con Rossini” il palco a giovani artisti prenotazione e biglietto online www.associazioneoperaitalia.it ore 19,30 Cena Rossiniana* 1 agosto ore 21,30 Photonica3 presenta: “Tra le leggende dei Sibillini, narrando la magia dei monti azzurri” racconti 3-4 agosto “ll tocco della voce” stage teatrale 4 agosto ore 19 prova aperta con gli allievi del corso ore 19,30 aperitivi in giardino 5 agosto ore 21,15 “Serata di gala al Circolo lirico” ore 19,30 Cena rossiniana INFO EVENTI: Comune 0733 907153/907359 prenotazioni e biglietti online www.associzioneoperaitalia.it prenotazione cena: osteria il sigillo tel. 347 3646226


IL TOLENTINATE NON RINUNCIA ALLA VACANZA I tolentinati non hanno rinunciato alla vacanza estiva in città più fresche, in Italia o all’estero, nonostante i disagi dovuti al terremoto e la crisi economica. La formula del “last minute”, inoltre, è stata quasi accantonata. del Mediterraneo, Europa, Stati uniti, Sardegna, Puglia. Sono molti anche coloro che vanno in crociera e vanno principalmente con le proprie famiglie anche perché i figli non pagano». Maurizio Grifi titolare della Nuova Faltur con direttore di agenzia il fratello Pierpaolo. «La gente che ha subito danni con il sisma ha dovuto ricorrere ad un diverso stile di vita vuoi per l’emergenza, vuoi per la situazione drammatica che si è verificata nella città di Tolentino dove a riguardo c’è stata una flessione demografica. C’è stato quindi un forte calo di partenze per viaggi. C’è stata poi una ripresa quando la gente si è resa conto che bisognava reagire e si è tornati ai numeri delle partenza di prima. La nostra agenzia per fortuna è stata sempre in crescita grazie alla correttezza ed onestà però c’è da fare i conti con il calo demografico della città che ha determinato una grande flessione di fatturato improvviso. Ora però la situazione è tornata alla normalità. E’ molto soggettivo poi il luogo scelto per la vacanza. Scelgono, comunque, Sardegna, Europa, Maldive, Brasile, Africa, Grecia, Stati Uniti, Oriente, Tailandia. L’anziano, inoltre, cerca i luoghi di cultura, mentre il giovane la vacanza del divertimento e quindi va ad Ibiza». Cristina Tiberi titolare dell’agenzia “I viaggi Krivantour” insieme a Vanessa Ripani. «Abbiamo registrato, stranamente, che dopo il sisma le richieste di vacanza sono aumentate. La gente è venuta a prenotare affermando che aveva bisogno di andare fuori città per evadere, per staccare la presa per una settimana. Ha ridotto un po’ il budget economico, ma il numero dei giorni della vacanza sono rimasti sempre gli stessi, non ha rinunciato all’intera settimana. I luoghi più gettonati sono la Sardegna, New Jork, i paesi del Mediterraneo, Croazia, le isole della Grecia, Spagna, Giappone, le crociere. Partono tantissime coppie, famiglie intere, ragazzini maturandi per un viaggio di gruppo. Sono molte poi quest’anno le coppie di sposi che vanno in viaggio di nozze. Per alcuni anni c’è stata una flessione a riguardo, ma in questo periodo ci sono tante coppie che si stanno sposando. Solo nel corrente mese di luglio partono una diecina di coppie di sposi, tra i 30 e 35 anni. Ed è una cosa bella e positiva». Paola Cimarelli titolare dell’agenzia viaggi Punto Vacanze. «Il tolentinate parte, va in vacanza. C’è stata una flessione di partenze dovuta alla paura dopo il terremoto, poi però tutto è tornato alla normalità. Le vacanze si sono ridotte di alcuni giorni, da quindici si è passati ad una settimana. Un cambiamento dei vacanzieri che però è iniziato già dal 2008 con la crisi economica e non per il sisma che si è verificato nel 2016. Le vacanze vengono prenotate maggiormente per il mese di agosto, ma in molti le spalmano in due o più periodi. Viaggiavano i giovani, ma principalmente vanno in vacanza le persone dai 30 ai 60 anni di età. Chi sta prenotando in questi mesi sceglie principalmente i paesi dell’Italia, Spagna, Grecia, i centri del Mediterraneo, Europa, Stati uniti, Sardegna, Puglia. Sono molti anche coloro che vanno in crociera e vanno principalmente con le proprie famiglie anche perché i figli non pagano».

CENTRO DI RIABILITAZIONE E TERAPIA FISICA Da oltre vent’ anni le Terme di Santa Lucia offrono una serie di cure e servizi di eccellenza, grazie alla scelta delle più moderne apparecchiature scientifiche e all’alta professionalità. Il Centro si articola in una serie di ambulatori dove vengono curate tutte le patologie d’interesse ortopedico, neurologico, reumatologico e circolatorio. Offe, inoltre, un’ampia gamma di servizi che vanno dalle terapie fisiche convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale alle terapie a pagamento e a domicilio. CENTRO PER LA CURA DEL MAL DI SCHIENA Migliaia di prestazioni all’anno e numeri sempre in aumento rappresentano il successo della più innovativa apparecchiatura ideata per la cura di alcune patologia della schiena: la Medex. Il macchinario, operativo da anni negli Stati Uniti d’America, è in funzione presso le Terme Santa Lucia di Tolentino e completa la già vasta offerta di cure riabilitative di cui l’utente può usufruire. Interviene rinforzando quei muscoli della schiena che difficilmente si raggiungono con un allenamento mirato e che spesso sono causa di fastidiosi dolori. Le patologie della colonna vertebrale sono frequenti perché la schiena, posta a sostenere il peso maggiore nel corso della nostra vita, finisce per assumere posture sbagliate. Anche molti atleti, seguiti dal noto CENTRO DI MEDICINA DELLO SPORT presente all’interno delle Terme di Santa Lucia, hanno testato personalmente gli effetti delle terapie con l’impiego del macchinario, riscontrando innegabili benefici.

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Dall’Amministrazione un bando per la rivitalizzazione del centro storico L’Amministrazione Comunale ha recentemente lavorato ad un Bando che ha lo scopo di rivitalizzare il centro storico della città, favorendo nuove iniziative imprenditoriali che possano permettere di incrementare l’offerta commerciale e la diversificazione delle forme di ospitalità sul territorio, contestualmente alla riattivazione del patrimonio architettonico sottoutilizzato o abbandonato presente all’interno del centro storico stesso. Possono presentare domanda tutti, ma avranno maggior punteggio le attività di promozione turistica e rivendita souvenir, somministrazione di alimenti e bevande; particolare interesse suscitano anche i locali che oltre alla somministrazione effettueranno musica dal vivo. Maggior punteggio, inoltre, lo

avranno le donne imprenditrici, tà). soprattutto se non superano i 40 anni di età. Il bando è consultabile sul sito del comune di Tolentino dove è Nonostante la recentissima pub- stato pubblicato lo scorso 2 lublicazione, abbiamo avuto diver- glio e sarà in vigore fino al prosse “prese visioni” e tante mani- simo 31 dicembre 2018. festazioni di interesse, alcune concrete e di veloce e imminen- L’Amministrazione comunale te realizzazione. vuole riabituare la comunità a vivere il centro, vuole creare pasL’importo complessivo messo seggio e vuole dare un’immagia disposizione dal Comune è di ne di tutto rispetto a una città che 40mila euro e il contributo è con- non può permettersi di aspettare cesso fino ad esaurimento del- il termine della ricostruzione per le risorse stanziate, nel rispetto ritornare accogliente e alletdella graduatoria. tante, ma deve fare di tutto per tenere i riflettori accesi e l’attenIl contributo previsto per le do- zione viva, fornendo al cittadino, mande accettate è di 90 euro ma anche al forestiero, una plua metro quadrato fino ad un ralità di servizi e di attrazioni. massimo di 9mila euro per ogni attività e coprono il canone di E’ in fase di elaborazione anche locazione (se il locale dove si una formula che preveda dei svolgerà l’attività è in affitto) o le contributi per le attività esistenti utenze (se il locale è di proprie- che vogliano investire dehors o

migliorare e/o riqualificare quelli esistenti. Non si è voluto privilegiare una zona della città, penalizzandone altre, ma si è preso atto che sicuramente il centro ha subito danni diversi rispetto ad altre zone ed essendo la destinazione naturale anche e soprattutto del flusso turistico è importante che le saracinesche siano aperte e le luci accese.

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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO

Con delibera n.244 del 25 giugno 2018 la Giunta municipale ha approvato lo sgombero generale dell’area camper in zona Sticchi, via Miguel Hernãndez Gilambert, con spostamento dei cittadini aventi diritto alla nuova area adibita in via Colombo all’interno dell’area container. La spesa dell’intervento ammonta ad un importo di 22.800 euro, Iva compresa, così risultante: servizi energia ed acqua 17.500; smontaggio, carico, posizionamento e riallaccio bagni container mille; fornitura di colonnine di distribuzione servizi 3.300; assistenza sgombero area camper in via Miguel Hernãndez Gilambert mille. La relativa spesa, ammontante a 22.800 euro, verrà finanziata con imputazione al cap.1066 del bilancio 2018 che prevede la necessaria disponibilità ed ha in entrata il corrispondente capitolo dove vengono incamerate le somme che la Regione Marche versa al comune per le necessità del sisma. L’area di sosta camper presente in zona Sticchi, via Miguel Hernãndez Gilambert, a seguito degli eventi sismici avvenuti tra agosto ed ottobre 2016, è stata adibita a zona di stallo in prima emergenza per i cittadini terremotati. Attualmente tale area risulta ancora occupata da alcune persone con residenza nel comune ed aventi ordinanza di inagibilità della propria abitazione. Gli occupanti degli stalli hanno, in maniera autonoma, provveduto ad effettuare gli allacci ai propri mezzi camper ed autocaravan, mentre per i servizi igienici si era provveduto mediante la Protezione civile ad installare dei bagni container. Dato lo stato di urgenza con cui sono stati effettuati i vari allacci, attualmente si sono venuti a creare problemi igienico sanitari e di salubrità dei luoghi circostanti. Si rende quindi necessario ripristinare lo stato dei luoghi e creare un’area idoneamente attrezzata dove poter far stazionare provvisoriamente tali cittadini. Nella zona attrezzata con i container sita in via Colombo

esiste un’area libera da poter utilizzare per incrementare la potenzialità recettiva verso i cittadini aventi diritto, cioè con l’ordinanza di inagibilità della propria abitazione. L’Amministrazione comunale intende quindi dotarsi di una nuova zona adibita allo stallo emergenziale degli aventi diritto, individuabile nell’area container mediante installazione di nuove torrette di distribuzione servizi e spostamento bagni container. Con atto n.242 del 20 giugno 2018 la Giunta municipale ha approvato lo schema di convenzione da stipulare con l’Università Politecnica delle Marche, in particolare con il Dipartimento di ingegneria civile edile e architettura, Dicea, per regolare i reciproci rapporti, finalizzata alla collaborazione per lo sviluppo della ricerca dal titolo “Studio e analisi delle specifiche per la redazione di una carta tecnica numerica tridimensionale in scala 1:2000 volta alla redazione di un Db Geotopografico nel Gis”. Sta di fatto che il territorio del comune, unitamente ad altri territori della provincia e della regione, è stato colpito nei mesi di agosto ed ottobre 2016 da un sisma di notevole intensità e da successivi movimenti tellurici. E nella delicatissima fase di ricostruzione che oggi interessa il territorio comunale è opportuno revisionare la documentazione relativa alla pianificazione ad oggi esistente e dare corso ad una nuova lettura strategica della realtà che individui le linee per la definizione di un modello di sviluppo del tessuto socio-economico e di quello produttivo, funzionale alla ripresa ed allo sviluppo della città. Ecco, allora, che a tal fine l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno provvedere alla revisione ed aggiornamento della variante generale al Piano regolatore generale in adeguamento al Piano territoriale di coordinamento che dovrà essere preceduta dall’indispensabile ammodernamento e digitalizzazione della cartografia di base, in quanto quella attualmente a disposizione degli uffici comunali e della cittadinanza è ormai superata, risalendo agli anni ‘90, epoca di redazione del vigente Prg e per di più in scala non adeguata. E l’incarico è stato affidato

all’Università Politecnica delle Marche, al Dicea, che si è resa disponibile ad instaurare un rapporto di collaborazione con il comune per l‘analisi delle specifiche per la produzione della cartografia numerica alla scala 1:2.000, finalizzato alla verifica, congruenza e collaudo dei prodotti cartografici secondo le specifiche proprie della geomatica. Con la delibera n.237 è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori “via Nazionale per il consolidamento muro di contenimento” redatto dall’ingegnere Stefano Foglia e dal geologo Bruno Prugni per un importo complessivo di 125.758 euro. Il comune, in qualità di ente gestore delle strade comunali Ancajano, Baroncia, Corta del Colle, via del Ponte e via Nazionale, ha dichiarato di poter attuare direttamente interventi a condizione di potersi avvalere delle risorse finanziarie individuate per la gestione emergenziale. La Regione Marche ha comunicato all’Anas il parere favorevole alla realizzazione diretta degli interventi da parte degli enti gestori richiedenti, tra i quali il comune, subordinandolo all’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie e il Dipartimento della protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri, struttura di missione “Sisma centro Italia”, ha confermato il trasferimento delle somme richieste quali fondi stanziati per la gestione emergenziale.

fologica a corredo degli studi per l’adeguamento del Prg del 2009, né negli studi di primo livello del 2013, né nel Piano per l’assetto idrogeologico recentemente aggiornato. Solo attraverso ulteriori studi di approfondimento del fenomeno di dissesto gravitativo, da come si evince dalla delibera, si può capire se ed in quale misura ci siano movimenti franosi e quant’altro possa pregiudicare la sicurezza dell’abitato della zona. Quindi è stato ritenuto necessario disporre nel brevissimo periodo di una valutazione altamente qualificata delle condizioni di stabilità di parte del versante sito in contrada San Giovanni che sovrasta la zona urbanizzata attraversata da viale Trento e Trieste. Questo obiettivo, costituente il presupposto di qualsiasi intervento di ricostruzione nella zona interessata, deve essere perseguito attraverso il supporto di una consulenza specialistica da ricercare nell’ambito delle università, quali enti pubblici in grado di fornire risultati altamente attendibili in termini professionali e scientifici. A tal fine è stato contattato il suddetto Dipartimento dell’Università il quale ha dato la propria disponibilità per l’espletamento di una consulenza specialistica e per l’assistenza alle indagini funzionali alla valutazione delle condizioni di stabilità della zona. Lo svolgimento delle necessarie indagini funzionali alla valutazione della stabilità del Con l’atto n.235 si è deciso di terreno ha un costo presunto procedere con l’affidamento al di poco superiore ai 100 mila Dipartimento di scienze e inge- euro. gneria della materia, dell’ambiente e urbanistica dell’Univer- Con l’atto n.234 è stato consità Politecnica delle Marche, cesso il patrocinio del comune dell’incarico per l’espletamento di Tolentino all’associazione di una consulenza specialistica culturale “Odeion” per la realize per l’assistenza alle indagini zazione di un Cd nel quale far funzionali alla valutazione delle confluire i brani dei concerti in condizioni di stabilità del ver- collaborazione con il Conservasante sito in contrada San Gio- torio “Rossini” di Pesaro. vanni di Tolentino che sovrasta L’associazione “Odeion”, cola zona urbanizzata attraversa- stituitasi in città con lo scopo ta da viale Trento e Trieste e di primario di sensibilizzare la affidare le indagini funzionali cittadinanza e mantenere viva alla valutazione della stabilità l’attenzione sull’importanza del terreno nel rispetto delle del teatro “Nicola Vaccaj”, ha modalità di legge. organizzato nell’ambito del A seguito dello studio per la progetto “NoiperilVaccaj” una microzonazione sismica di ter- serie di concerti. zo livello approvato, infatti, è Nella prospettiva della prossistata individuata una “zona di ma riapertura del teatro, l’assoattenzione” che si sviluppa a ri- ciazione vorrebbe concludere dosso dell’area urbana di viale il progetto con la realizzazione Trento e Triste. di un Cd nel quale far confluire Questo fenomeno non risulta i brani dei concerti precedenteindividuato nella carta geomor- mente realizzati.

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La Basilica di San Nicola e la cappella Sante Braccia saranno riaperte E’ stato concluso l’iter che porterà nei prossimi mesi alla riapertura della navata principale e della Cappella delle Sante Braccia della basilica di San Nicola. Il complesso monumentale è stato fortemente danneggiato negli ambienti sacri, in quelli conventuali e museali dal sisma del 2016 così sono necessari lavori per circa 8 milioni di euro. Di questi già 3 milioni e 800 mila euro sono stati finanziati con decreto. L’impegno dell’Amministrazione comunale, della Comunità agostiniana e del sindaco Giuseppe Pezzanesi in particolare, anche grazie alla sensibilità e alla collaborazione del commissario straordinario Paola De Micheli, ha portato all’avvio delle procedure per la messa in sicurezza della navata centrale e della Cappella delle Sante Braccia dove verrà sistemata l’urna con il corpo di San Nicola. C’è però un rallentamento dell’iter perché non è stata riconosciuta la procedura d’urgenza al provvedimento tanto che con il procedimento ordinario la riapertura della basilica slitterebbe di qualche mese mentre con quello d’urgenza si potrebbe rientrare in chiesa già il prossimo settembre, per le festività in onore del santo. Questo primo intervento di messa in sicurezza, va precisato, nasce da una ipotesi progettuale che vuole approfondire la situazione in cui versa l’antico quanto prezioso soffitto a cassettoni e dare nuova fruibilità alla Cappella delle Sante Braccia dove troverà degna sistemazione il corpo di San Nicola. Tra l’altro i lavori di messa in sicurezza, come spiega Gianfranco Ruffini, dureranno 40 giorni ed andranno a realizzare opere funzionali al progetto generale con una spesa di 300mila euro, alla quale vanno aggiunti gli oneri accessori, che di fatto anticipano l’intervento globale che interesserà tutto il complesso monumentale. La scelta progettuale consente di visitare una piccola parte della basilica in tutta sicurezza, permettendo la piena ripresa di tutte le attività religiose da parte dei padri agostiniani. «Abbiamo fatto di tutto – dice il sindaco Pezzanesi – per poter avere la riapertura della basilica per le prossime feste dedicate al santo. Purtroppo malgrado la piena

collaborazione del commissario straordinario che ringraziamo, non ci è stato riconosciuto l’iter d’urgenza. La procedura ordinaria allungherà inesorabilmente i tempi. Lavoreremo affinché venga riconosciuto l’iter richiesto da noi. Purtroppo lavoriamo per avviare i cantieri, ma la burocrazia ci blocca. Abbiamo gli uffici in difficoltà per l’enorme carico di lavoro. Vorremmo essere rapidi ed efficienti, ma veniamo bloccati da lungaggini normative e burocratiche spesso avvilenti e massacranti. Stiamo vivendo un periodo di emergenza e quindi vorremmo dare risposte certe ai cittadini, cosa che non possiamo fare perché abbiamo procedure sempre più gravose in confronto a quelle ordinarie e questo ci sembra illogico e soprattutto non rispondente alle nostre esigenze di avviare quanto prima la ricostruzione delle nostre città e dei territori. Ci troviamo anche di fronte alle difficoltà della Stazione unica appaltante, Cuc, che ovviamente è oberata di richieste di avvio di appalti e quindi ci siamo attivati per aprire, per quanto concerne questo fondamentale iter amministrativo, nuove collaborazioni con altri Cuc, così da attivarci in maniera autonoma. Tutti hanno a cuore le zone del sisma e pensano ai terremotati, ma la situazione attuale non ce lo dimostra. Adesso contano solo i fatti. Chiacchiere e promesse ci hanno stancato. Contatterò il commissario e cercherò di ottenere le autorizzazioni per la procedura di urgenza». Padre Giustino Casciano, priore della Comunità agostiniana di San Nicola e rettore della basilica, ha ribadito che insieme al primo cittadino si è cercato di fare il possibile per riaprire ai fedeli, quanto prima, la basilica di San Nicola che è un punto di riferimento per la città e per i tantissimi fedeli di tutto il mondo. «La mancanza completa di pellegrini e turisti crea problemi a tutto il contesto sociale e economico cittadino. Siamo pienamente concordi – afferma padre Giustino - con quanto il sindaco cerca di fare per riaprire quanto prima la basilica e siamo a disposizione per tentare ogni possibile soluzione». 15


Quale piano per rilanciare le attivita’ artigianali e commericiali???

A distanza di quasi 2 anni dalla prima scossa del 24 agosto è sempre più evidente come il terremoto abbia inferto gravi ferite alla nostra città intesa non solo come edifici pubblici e privati, ma anche e soprattutto come tessuto sociale. La drastica diminuzione dei residenti, che si trovano costretti a vivere lontano da Tolentino ed il notevole calo di visitatori esterni si sono, inevitabilmente, ripercossi sulle attività commerciali del centro e delle aree perifiriche che solo con coraggio e tenacia sono riusciti a tenere le loro serrande sollevate. A loro tutti va il nostro ringraziamento per aver aiutato a tenere in vita Tolentino! Tra le misure adottate dall’Amministratore Comunale a sostegno del commercio –in realtà molto poche o quasi nulle ...- ricordiamo la recente Delibera n. 223 del

20 giugno 2018, con cui è stata stanziata, per quanti vorranno avviare nuove attività turistico-commerciali, la somma complessiva di 40.000,00 euro con lo scopo di promuovere una ripresa dell’economia nel centro storico di Tolentino “...attraverso l’incremento delle tipologie di offerta, la diversificazione delle forme di ospitalità sul territorio e la riattivazione del patrimonio architettonico abbandonato o sottoutilizzato presente nel territorio stesso” così si legge nel bando. Tale iniziativa, seppur condivisibile, non appare assolutamente sufficiente ad affrontare od alleviare l’attuale crisi: nonostante fosse precisa premessa della delibera, non vi è nemmeno la minima previsione in favore delle attività già esistenti ed, in particolare, a favore di quei commercianti ed artigiani costretti a spostare la loro sede a causa del terremoto (cosiddetta Delocalizzazione) spesso in tempi record, anche per garantire l’attività lavorativa ai dipendenti, e sempre con grandi sforzi personali.

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Famiglie richiedenti alloggi SAE (non richieste) Appartamenti ERAP Appartamenti ex scuola Paterno Appartamenti ex Ospedaletto Appartamenti capannone zona Rancia APPARTAMENTI CONSEGNATI Ugualmente di poca efficacia sono state quelle iniziative, peraltro mai organiche e capaci di coinvolgere tutta la città, che sono rimaste solo degli “spot”. E tutto a ciò a fronte della chiara idea dell’Amministrazione Comunale di continuare a destinare nuove aree ad attività commerciale: si pensi al Green, all’ex centrale elettrica di Viale Bruno Buozzi e, da ultimo, all’area dei campi da tennis con 2000 metri quadrati circa a scopo commerciale.

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Queste palesi contraddizioni denotano una mancanza di programmazione, di un piano strategico per il rilancio del centro storico in un momento delicato e cruciale quale quello della ricostruzione.

Riteniamo fondamentale, quindi, che l’Amministrazione si faccia, finalmente, carico di un serio e concreto progetto (anche sotto il profilo urbanistico) che sappia restituire al centro storico ed, in generale, a tutte le attività artigianali e commerciali il ruolo che hanno sempre avuto e tornino ad A questo va aggiunto la de- essere il motore ed il cuore finizione di nuove tariffe per pulsante della nostra Città. occupazione di spazi pubblici ed il diniego, su richiesta dei I consiglieri commercianti, di stabilire par- Gianni Corvatta cheggi gratis nel centro stori- Anna Quercetti co a fascia oraria. Bruno Prugni

di Carla Passacantando

LAURA MOCCHEGIANI: UNA GRANDE PASSIONE PER LA CULTURA

Storie di donne. Il nostro viaggio dedicato al mondo femminile continua. Laura Mocchegiani è la direttrice dell’archivio storico del comune di Tolentino e della Biblioteca comunale “Filelfica”. Il mondo letterario classico l’ha affascinata da sempre tanto da laurearsi in Lettere classiche e specializzarsi nel settore archivistico e bibliotecario. E’ anche esperta in conservazione e gestione dei beni culturali. Una grande passione per la letteratura classica e per l’archivistica che è cresciuta nel tempo. E tante sono state le pubblicazioni che ha realizzato. Il suo ufficio, in seguito all’inagibilità dello stabile che ospita la biblioteca per i danni procurati dal sisma, ora è ospitato

in comune. E nonostante le difficoltà, grazie alla sua tenacia e voglia di fare, porta avanti l’attività della biblioteca. Dietro la sua scrivania ci sono pile di libri della “Filelfica” a dimostrazione che il servizio non si è fermato. La incontriamo e ci racconta il suo lavoro e le sue passioni. Come mai è entrata nel mondo archivistico? «Ho iniziato il mio primo lavoro nel convento di San Nicola dove ho effettuato il riordino e l’inventario dell’archivio storico. Il lavoro di regestazione del fondo pergamenaceo è stato ultimato nel giugno 1993 e pubblicato dopo qualche mese, a settembre, mentre il riordino del materiale cartaceo è stato terminato nel gennaio 2001. E sul lavoro del 1993 ne è nata anche una pubblicazione, la prima, “Regesto delle pergamene esistenti nell’archivio storico del convento di San Nicola in Tolentino”. E da lì mi sono appassionata a questo mondo che ho portato avanti per anni anche con la Soprintendenza archivistica prima di iniziare a lavorare in comune. Ho girato per gli archivi delle Marche, a Loreto nella Santa Casa ed anche in quelli privati delle famiglie

nobiliari marchigiane. E sono stati realizzati bei lavori. Sono poi entrata nell’archivio storico di Tolentino ed infine, nel 2012, sono passata alla biblioteca “Filelfica”». Da sei anni gestisce la biblioteca “Filelfica” così ha potuto fotografare la situazione lettori in città. Si legge più ora o prima del terremoto? «Anche se la biblioteca è chiusa il prestito del libro si continua a fare su prenotazione. Mi chiedono i volumi che vado a prendere volentieri in biblioteca e poi passano a ritirarli nel mio ufficio. Oggi si continua così a leggere, ma mancano quei numerosi lettori che cercavano periodicamente le novità letterarie perché a riguardo investivamo molto. C’è una grande fascia di popolazione che veniva in biblioteca a controllare continuamente lo scaffale dei libri novità. Forse si nota una flessione di lettori che è legata a coloro che cercavano la novità. E’ ovvio che ciò si è perso perché dopo il sisma del 2016 non acquistiamo più volumi. Voglio tener vivo il servizio così ho fatto di tutto per informare che non si è interrotto». In generale, comunque, sono

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sempre poche le persone che leggono? «Si, si fanno tanti festival in Italia, ma ogni anno nel Paese diminuiscono i fruitori di libri». Cosa si potrebbe fare per stravolgere la tendenza? «Bisogna coinvolgere i bambini invitandoli a leggere. La passione nasce quando si è piccoli. I bambini che venivano in biblioteca a scuola erano i lettori più assidui. Basterebbe leggere un libro a settimana. Abbiamo così ripreso le letture per i piccoli nel cortile della biblioteca tutti i giovedì, alle 18, del mese di luglio». Oltre alla biblioteca Laura Mocchegiani si sta occupando di particolari studi? «Sto portando avanti uno studio per poi pubblicarlo in un libro che riguarda un processo di inquisizione di stregoneria, della fine del Cinquecento, verso donne marchigiane. Avevo iniziato a lavorarci qualche anno fa ed ora lo sto riportando avanti. Penso di pubblicarlo tra qualche mese». L’augurio è che al più presto venga riaperta la biblioteca “Filelfica”, nonché l’archivio storico.


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I NODI VENGONO AL PETTINE… COME SEMPRE

Ricorderete tutti le celebrazioni in pompa magna dello scorso 1 marzo in cui il Sindaco annunciava con sommo gaudio alla popolazione il progetto per la realizzazione degli appartamenti per i terremotati in zona La Rancia? Anche la “location” era studiata, il progetto fu presentato al Politeama Piceno, così da simboleggiare la rinascita con quel luogo ritornato alla cittadinanza. In quell’occasione Pezzanesi promise solennemente che gli appartamenti sarebbero stati consegnati entro agosto 2019 e forse anche prima … repetita iuvant AGOSTO 2019. Ed ora veniamo ai nostri giorni e del perché i nodi stiano venendo al pettine, il giorno 16 giugno presso i locali della biblioteca Filelfica di Tolentino si è svolta la riunione per l’assegnazione dei 46 suddetti appartamenti. Contrariamente a quanto dichiarato dal Sindaco Pezzanesi in precedenza i tempi di realizzazione dell’opera si sono notevolmente allungati. Il Sindaco durante l’incontro per presentare il progetto con l’assessore regionale Sciapichetti e i responsabili dell’ERAP disse che sarebbe stato pronto per l’agosto 2019, mentre oggi a domanda precisa i tecnici del Comune hanno specificato che

per la realizzazione dell’opera servono 360 giorni (1anno) da quando verrà aggiudicato il bando di gara, che si spera possa essere concluso entro la fine dell’anno ma di cui ad oggi non è possibile dare una tempistica certa. Ad oggi la procedura per l’assegnazione dei lavori non è stata ancora avviata secondo quanto riportato all’incontro. Cerchiamo di spiegare bene, questo intervento finanziato dalla Regione Marche con apposito capitolo di bilancio che nulla a che fare con i fondi del sisma ha trovato le coperture economiche necessarie, è stato comprato lo stabile completamente da ristrutturare al modico costo di 1,6 milioni di Euro (quando all’ultima asta era andato invenduto a 700.000 euro), ma per poter fare questo genere di intervento molto costoso (all’incirca 3,6 milioni di Euro da Computo metrico estimativo) è necessario prima redigere un bando gara. Data la cifra consistente il bando va redatto non solo in italiano ma anche in altre lingue dato che potrebbero voler partecipare al progetto anche ditte di altre nazioni della Comunità Europea, questo significa che oltre a dover rispettare il codice degli appalti pubblici sarà necessario tenere conto della normativa comunitaria. Questo in soldoni vuol dire che una volta pubblicato il bando serviranno almeno 6 mesi prima che si inizino i lavori così da po-

ter consentire alle varie aziende di fare la loro migliore offerta. Ripetiamo minimo 6 mesi ma dipende dall’ente che emana il bando possono essere consentiti anche 9 mesi. Da quanto indicato dall’Ing Barbara Capecci durante l’incontro i lavori necessitano di almeno 360 giorni per restaurare completamente il capannone, a meno che non avvengano imprevisti non quantificabili ora. Tutto questo si traduce nell’impossibilità di consegnare gli appartamenti prima del febbraio/ marzo 2020, nella migliore delle ipotesi, cioè a non meno di 30mesi dal sisma. Vogliamo inoltre segnalare che diversamente da quanto accade per le famigerate “casette di legno” gli appartamenti in questione verranno forniti senza nessun tipo di arredamento ed elettrodomestico, questo sarà a carico delle famiglie che dovranno utilizzarli contrariamente a quanto accade per le SAE che vengono fornite non solo degli arredi fissi e mobili ma anche di tutte le vettovaglie necessarie a poterci vivere, per intenderci piatti bicchieri pentole etc. Le uniche cose che si troveranno di fronte i futuri utilizzatori saranno sanitari e doccia. Questo ci fa sospettare che questi appartamenti non saranno inquadrati come SAE ma piuttosto come case popolari, con tutte

le problematiche relative all’assegnazione che ne potrebbero conseguire. Tutto questo si traduce in un totale scoramento della comunità, infatti già prima dell’assegnazione del 16 giugno scorso molti cittadini avevano avvertito gli uffici comunali con apposita dichiarazione scritta che non avrebbero accettato l’assegnazione di soluzioni alternative alle SAE nonostante ne avessero tutti i diritti perché hanno già trovato da soli e in totale autonomia una sistemazione congrua per le loro esigenze. Siamo arrivati a questo punto? Dobbiamo trovare da soli una sistemazione? E se dato che con questi appartamenti sono stati assegnati fino ad ora solo 77 su una richiesta di 191, cosa aspettiamo che gli altri trovino una sistemazione da soli e rinunzino così da liberare il Comune dall’incombenza di trovare una soluzione? Chiediamo con forza all’amministrazione la possibilità di discutere e ragionare serenamente su questo tema con un Consiglio Comunale aperto a tutta la cittadinanza. Il sindaco e la giunta tutta non si arrocchino su posizioni oramai indifendibili, guardate cosa accade nei comuni limitrofi e fatevi una domanda. Perché a Tolentino non sembra che ci sia la ricostruzione?

BOOM DI VENDITE DI BICI ELETTRICHE, CALO DI SCOOTER

Aumenta la vendita di bici elettriche, diminuisce quella degli scooter. Un fenomeno che da qualche tempo si sta registrando a Tolentino. E forse oggi la pista ciclabile avrebbe fatto comodo considerate le tante bici, estremamente tecnologiche alimentate a batteria, in circolazione anche nel centro storico della città. «Negli ultimi quattro anni – spiega Gianfranco Scattolini, titolare del negozio di bici elettriche e scooter, vendita e riparazione, in viale Trento e Trieste - c’è stato il boom di

bici elettriche. La vendita di tali mezzi ha superato del doppio quella degli scooter, 48 contro 20 lo scorso anno, 12 su 50 due anni fa. Una bella evoluzione che coinvolge persone di qualsiasi età, dai 12 agli 85 anni. C’è stato di conseguenza un calo dei patentini per i quattordicenni, per la guida degli scooter, del 60%. Sta di fatto che con 850 euro e poco più si acquista la bici elettrica nuova. Oltretutto non occorre pagare l’assicurazione ed il bollo. La batteria, inoltre, ha una autonomia di 70 chilometri ed i costi di manutenzione si aggirano intorno ai 40 centesimi per la ricarica. Per 15 o 20mila chilometri servono 300 ricariche». La convenienza è quindi un motivo del grande successo di questo mezzo di trasporto. La città di Tolentino è in pianura e ciò favorisce l’uso della bici elettrica o e-bike che pedalando allevia lo sforzo del 60 o 70%. Raggiunge i 25 chilometri orari e si ricarica in poche ore. Spesso è dotata di porte Usb e Gps, ha sistemi di scurezza e può essere piegata in due per occupare poco spazio. I negozi Scattolini di viale Trento e Trieste sono quattordici anni che vendono tale genere di biciclette e sono stati i primi nella provincia di Macerata a proporre prodotti elettrici. Sono trentotto anni, invece, quelli di attività per la famiglia Scattolini, che si tramanda 17

da generazione a generazione, da padre in figlio. A fondarla fu il primo gennaio del 1980 Nicola Scattolini, poi la gestione passò al figlio Giuliano ed infine al nipote Gianfranco che abbiamo incontrato per saperne di più sul suo lavoro. Ha iniziato a lavorare da giovanissimo. «Si, era il primo settembre 1990 quando cominciai a lavorare in viale Trento e Trieste. Avevo 14 anni e ne sono trascorsi quasi trenta da quando sono impegnato nell’officina. Da sei, inoltre, sono diventato titolare ed un domani forse lo sarà un erede». Con il trascorrere del tempo avete anche ampliato gli spazi per sviluppare l’attività? «Siamo partiti con un negozio poi abbiamo aperto il secondo ed infine il terzo, tutti vicini, per uno spazio totale di 270 metri quadrati. Abbiamo sempre lavorato anche se subito dopo il terremoto mi sono un po’ impaurito nel vedere tanta gente, con la casa inagibile, traslocare per trasferirsi altrove. La situazione poi si è stabilizzata. Le vendite all’inizio erano un po’ diminuite, ma poi abbiamo recuperato con la richiesta sull’elettrico».


Gian Mario Mercorelli: superare le apparenze Gian Mario, cosa ti ha spinto a lasciare il tuo lavoro? «Una serie di motivi, primo tra tutti l’asdi Solidea Vitali senza di ambizione al successo inteso come riconoscimenti pubblici o notorietà La capacità di oltrepassare ciò che da sbattere in faccia agli altri. Ho rifiutasi vede dall’esterno, senza una cono- to il contesto di lavoro frenetico, a volte scenza approfondita, è il principio su caotico, e troppo spesso mal retribuito. cui si fonda il suo pensiero. Fama e soldi non fanno per me». Gian Mario, 45 anni, consigliere comunale all’opposizione nel Movimen- Due esperienze di vita hanno contribuito to 5 Stelle. alla formazione del suo carattere. Due Dopo il Diploma in Ragioneria, sce- esperienze che emergono tra le righe, glie di frequentare e specializzarsi in perché con Gian Mario si parla di tutto, una Scuola privata di Milano con il un po’ meno del suo privato, delle sue Master in Disegno Industriale. emozioni. Menti brillanti del mondo del design La prima l’ha visto supportare una perhanno insegnato lì. Tra questi, Bru- sona affetta da depressione. no Munari, noto per esser stato uno «A contatto con certe malattie si può dei massimi protagonisti dell’arte, del solo fare una profonda riflessione e credesign e della grafica del XX secolo. scere a livello di sensibilità, verso gli altri, «Docenti illustri e una Scuola Privata verso la vita». completamente autonoma economi- Ascoltare, osservare e trovare sempre camente. Nessun sostegno e finan- qualcosa di prezioso in ogni persona, ziamenti pubblici. Una gestione che come fosse ogni volta una nuova lezioho apprezzato per stile e contenuti ne, sono gli elementi che Gian Mario ha trasmessi agli studenti. La Scuola, fatto propri. Insieme al non prevaricare. tra l’altro, ha vinto anche il premio Compasso D’Oro». Davanti a un aperitivo, mi racconta le Il più antico, istituito nel ’54, ma so- origini della famiglia materna. E l’aria freprattutto il Premio mondiale più auto- sca si riempie di una storia che sembra revole nel design. un romanzo, e arriva dalla Polonia. Di certo, la formazione nel settore Marilena Pomian Pomianoski, la mamgrafica e design industriale richiede ma di Gian Mario, è figlia di un nobile, una modalità di pensiero libera, dove caduto in disgrazia, e arrivato in Italia forma e contenuto devono andare come colonnello dell’esercito polacco. di pari passo, dove la capacità di Sono gli anni ’35/’38. In Polonia lascia saper cogliere le sfumature, soprat- sua moglie e suo figlio. Un telegramma tutto quelle invisibili, fa sì che nasca lo informerà del loro decesso. Conosce qualcosa di nuovo. E questa è una un’altra donna e nasce Marilena. delle caratteristiche della personalità E un giorno si venne a sapere che la pridi Gian Mario. ma moglie e il figlio non erano morti. «Ritengo sia necessaria una visione Il padre e la madre di Gian Mario vanno lungimirante, una di quelle che pun- in Polonia per conoscere lo zio e portartano sulle evoluzioni dei prossimi lo, con sua figlia, in Italia. Con loro c’era anni e non mesi, sia dal punto di vita anche un cane alano. Un incidente d’aupersonale che sociale». to, al rientro, fermerà la vita di suo padre. Svolge la professione di grafico pub- «Non l’ho mai conosciuto perché sono blicitario fino al 2012, lavorando, a Mi- nato qualche mese dopo. L’ho vissulano e Brescia, per importanti aziende. to attraverso i racconti degli amici, e

COMUNICARE

soprattutto leggendo i suoi appunti. Ci sono frasi che mi son rimaste dentro e che hanno, credo, influenzato il mio modo di essere. In un passaggio, mio padre scrisse della necessità per chi ha un ruolo pubblico di essere distaccato dagli altri, cordiale, rispettoso, ma non amico. In quel periodo della sua vita stava studiando per diventare magistrato e molte sono le riflessioni che aveva scritto. Mio padre era anche un politico della Dc, braccio destro di Ciaffi». Un appunto in particolare influisce sulla visione di Gian Mario “Non ne posso più di questa politica fatta di compromessi”. La sua idea di gestione della cosa pubblica si è, sin da subito, rispecchiata nel Movimento 5 Stelle. «Il partito è diventato una gabbia, ritengo sia da recuperare la libertà dai preconcetti e dai sistemi politici precostituiti, dalla corruttibilità e dai compromessi, da ciò che sembra democrazia ma che invece fa il gioco di alcuni poteri. Svolgo la mia funzione di consigliere secondo il principio della trasparenza. Non ho mai percepito il mio compenso che, invece, ho devoluto per sostenere le ore di assistenza a scuola». Gian Mario sceglie di occuparsi solo di politica, come missione per migliorare la vita dei cittadini e in risposta alla domanda “Cosa sto facendo per mio figlio?” Una compagna, Valentina, e due figli, Cesare di nove e Mario di cinque anni. «Cerco di essere un padre presente, un punto di riferimento. E amo trascorrere più tempo possibile con i miei figli».

consistenti. Abbiamo, inoltre, proposto una Estate tolentinate di tutto rispetto». Ci si prepara all’evento con personaggi di tutto rispetto per renderlo unico. Sarà un bellissimo ed emozionante rientro in un favoloso teatro con la partecipazione di tutta la città. I tolentinati tengono molto al loro “Vaccaj”. Era il 29 luglio 2008 quando un incendio distrusse gran parte del teatro. Sono trascorsi dieci anni. Con il rogo andarono in fumo tetto, timpano, platea, palcoscenico, affreschi, sipario. Con i lavori eseguiti in questi anni il teatro è tornato a risplendere. Il “Vaccaj”, rispetto al passato, è stato migliorato negli impianti meccanici e tecnologici ed è stato ripristinato a livello strutturale e nell’aspetto decorativo. Gli arredi sono stati creati da Poltrona Frau. Esteticamente ora è com’era. Il numero totale dei posti sono circa 350, per seguire le norme di sicurezza ne sono stati persi una novantina.

Schietto e leale, Gian Mario deve dire la verità, anche quando questa può fare male. Riservato, punta a risolvere una questione di interesse collettivo piuttosto che individuale. Curioso, si appassiona di vari argomenti, li approfondisce. Parla se preparato, studia atti, documenti e scava negli archivi. Veemente, battagliero e dall’arrabbiatura facile. C’è l’intensità dei valori in cui crede; la forza che bisogna mostrare anche in virtù di scelte difficili; la condivisione nel lavoro di gruppo, modalità che lui predilige; la necessità di semplificare e di scoprire cosa c’è al di là di un’etichetta, perché è alla realtà che bisogna guardare in faccia per puntare a un’evoluzione.

L’esperienza politica ti ha, in qualche modo, cambiato? «Dal punto di vista caratteriale no, come responsabilità e peso sulle spalle sì. Se la si vive come missione diventa una cosa totalizzante sulla quale investire ogni energia». La visione è la capacità di vedere l’invisibile. Se si riesce a vedere l’invisiCosa ne pensi dei giovani? bile, è possibile ottenere l’impossibile. «Li vedo stanchi e disillusi, disinteressati Shiv Khera

IL TEATRO VACCAJ RIAPRE DOPO DIECI ANNI Ci siamo, tra la fine di agosto ed i primi di settembre il teatro “Nicola Vaccaj” riaprirà i portoni alla città. Un momento storico per Tolentino. I cittadini si apprestano a vivere una grande emozione, tornano dopo tanto tempo in teatro. «Non c’è ancora la data certa per l’evento – spiega il sindaco Giuseppe Pezzanesi – ma ci stiamo adoperando in merito. Per l’inaugurazione, comunque, vorremmo che ci fossero più serate. C’è un esercito di persone che vorrebbe partecipare al taglio del nastro, ma il teatro non riuscirà a contenere tutti così abbiamo pensato a più date per i festeggiamenti in modo da dare a chi vuole la possibilità di andare al teatro. Tante date così predisporremo per questa inaugurazione che si snoderanno tra la fine di agosto ed i primi di ottobre quando partirà la nuova stagione teatrale. Stiamo lavorando per avere per l’occasione ospiti importanti, ma dobbiamo fare i conti con gli impegni di tali personaggi e con i costi che non debbono essere

alla vita della città, ma la responsabilità non è loro, è della società che non sta lasciando niente. I giovani hanno un enorme potenziale e affinché la comunità possa emanciparsi è necessario pensare a spazi per loro, offrire le strutture più belle e stimolanti per consentire l’espressione di quel potenziale».

«E’ molto bella la struttura – continua - i cittadini non vedono l’ora di ammirarla. Sono sicuro che a qualcuno, quando rientrerà in teatro, scapperà la lacrimuccia come è già successo a chi ci ha lavorato». In questi giorni al “Vaccaj” si stanno effettuando gli ultimi ritocchi, installando le apparecchiature di completamento, le sedute, realizzando l’angolo bar. A gestire il teatro sarà, in via sperimentale, per il primo anno la Compagnia della Rancia di-

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di Carla Passacantando

retta da Saverio Marconi. «Verrà poi indetto – conclude il primo cittadino - un bando per l’assegnazione della gestione della struttura per coloro che ne hanno interesse. Sono molto legato ai componenti della compagnia come del resto loro lo sono con Tolentino. Sono molto bravi. La loro mostra al Castello della Rancia per i trenta anni di attività è molto visitata, sono pionieri del musical ed hanno una grande capacità di avvicinare i giovani al teatro».


La Creatività nella Persona Anziana Verso Sera dott.Franco Belluigi

La Creatività è una virtù personale, espressione di novità, originalità, sensibilità, spiritualità. Anche la persona anziana è depositaria di valori che esprimono la sua potenzialità creativa: la sua storia, la sua esperienza nella famiglia, nella società, nel lavoro, il suo tempo libero. L’uomo che invecchia, qualunque sia la sua condizione, ha certamente un bilancio positivo nei confronti della società che dunque gli deve riconoscimento e riconoscenza. Nella persona anziana traspare la cultura propria dell’uomo “maturo” come visione globale, compimento e perfezione della dinamicità della vita, elaborata sulla propria esperienza. Poiché la creatività è una risorsa della persona, essa perdura finché c’è vita, sia pure a livelli ed espressioni

diverse. Essa pertanto, può re funzione di affiancamenessere latente, repressa opto e tutoraggio per la formapure espressa. zione del nuovo operatore, La creatività “produttiva” che sia nelle attività intellettuali si esplica nel lavoro può esche in quelle manuali; sere un limite all’emergere - Creazione di luoghi di una creatività “spirituale” d’incontro ove insegnare che nell’età del pensionala originalità, l’esperienmento dovrebbe avere piena za, la manualità sapiente realizzazione, purché attivata dei mestieri artigianali e dall’interesse, energia psichidelle arti, perché non vada ca che spinge a migliorarci, perduto per sempre l’enorsuperarci, trascenderci, anme patrimonio culturale di dare oltre. coloro che hanno costruito Dal lato personale, è dunque il mondo in cui viviamo; necessario prepararci, edu- La valorizzazione, attracarci alla vecchiaia, come verso l’educazione scolastietà dove poter vivere il prica, della esperienza umana vilegio della pienezza della storica delle persone anziaconoscenza, della saggezza ne, libri-viventi depositari di condivisa e restituita, della conoscenze dirette, protapartecipazione attiva alla vita gonisti da ri-conoscere ed sociale e familiare. onorare; Dal lato sociale e politico, oc- Associazioni e pratiche corre favorire il mantenimendi volontariato sempre più to e lo sviluppo delle qualità qualificato e partecipato da psico-fisiche di ogni individuo tutti, come tempo liberato anziano con interventi che e sede di incontro interperpotrebbero configurarsi in: sonale, di partecipazione - Fuoriuscita graduale attiva in ambito eco-amdal mondo del lavoro creanbientale, socio-sanitario, do un part-time intermedio artistico, ricreativo. tra il lavoro continuativo e la Io credo che in questo orizsua cessazione, ove svolge- zonte di fede nella pienezza

della vita personale - come dimensione di salute ed equilibrio psico-fisico - e di possibilità per ciascun individuo di raggiungere la saggezza dell’uomo maturo, possiamo sperare la realizzazione di una società più equa, solidale e giusta a garanzia di un futuro sostenibile e vivibile per i nostri figli ed i nostri nipoti. Daniele Domizi Medico di Medicina Generale spazio autogestito

Approvati all’unanimità i Bilanci di Esercizio 2017 e di Previsione 2018. Il Direttore Giampaoli confermato Direttore Generale. Rinviata al massimo di 45 giorni la nomina dei componenti del CdA. Nei giorni scorsi si è riunita l’Assemblea dei Comuni soci del Cosmari srl, chiamati ad approvare il consuntivo 2017 e il previsionale 2018. Presenti 31 Comuni soci per oltre l’85% delle quote azionarie. Il primo dato da sottolineare è l’aumento del fatturato scaturito dal lavoro di selezione delle macerie provenienti dai Comuni del “cratere” maceratesi che ha portato ad un incremento di circa 7 milioni di euro che ha favorito una migliore marginalità che si è trasformata in una mitigazione tariffaria. Nel 2015 il bilancio ammontava a più di 39 milioni e 919 mila euro, nel 2016 era sceso a circa 38 milioni e 784

mila euro mentre il 2017 il valore del fatturato è salito a 44.943.717 euro. Il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi è intervenuto per ringraziare per il lavoro svolto il Presidente Ciurlanti, dalla Vice Calcagnini e tutto il Consiglio di Amministrazione, rinnovando l’impegno responsabile di tutti i Sindaci nel perseguire, come sinora dimostrato, scelte serie e che vanno a vantaggio della Collettività e della preservazione dell’ambiente. Il Bilancio di Esercizio 2017 è stato approvato all’unanimità. Per quanto riguarda il Bilancio Preventivo 2018 si prevede una chiusura che per la prima volta supera i 52,4 mi-

lioni di euro di ricavi, con un incremento del 15% sull’anno precedente (+6,8 milioni di euro circa) con una previsione di utile netto di oltre 767 mila euro. Tale incremento è ovviamente principalmente dovuto alla messa a regime del nuovo impianto per la lavorazione delle macerie che consentirà di poter trattare nell’anno in corso circa 200 mila tonnellate di materiale (circa 80 mila tonnellate nel 2017) con un incremento dei relativi corrispettivi per oltre 6 milioni di euro. Gli investimenti per il 2018 ammontano in totale a 13 milioni e 900 mila euro. Anche il Bilancio di Previsione 2018 è stato approvato all’unanimità.

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I Sindaci hanno anche rinnovato all’unanimità l’incarico all’ing.Giuseppe Giampaoli per due anni. Al Direttore sono giunte attestazioni di stima per il grande lavoro svolto in tutti questi anni, con grande professionalità, dedizione, capacità, passione e umanità, sempre a disposizione del territorio e dei cittadini utenti, contribuendo in maniera determinante alla crescita esponenziale di Cosmari, uno delle migliori realtà nazionali. Invece per quanto concerne i componenti del Consiglio di Amministrazione i Sindaci all’unanimità hanno deciso di rinviare di massimo 45 giorni ad una prossima seduta la nomina dei nuovi membri.


di Carla Passacantando

DON ANDREA E DON SERGIO LASCIANO LE PARROCCHIE DI TOLENTINO Don Andrea Leonesi lascia l’Unità pastorale di Tolentino che coordina da tre anni, cioè la parrocchia del Santissimo Crocifisso e quella di San Francesco. Il religioso da Tolentino si trasferisce a Macerata, alla parrocchia dell’Immacolata. In città arriva don Ariel Veloz Mendez. Il passaggio delle consegne avverrà all’inizio del mese di settembre. Dallo scorso marzo, inoltre, don Andrea Leonesi è il nuovo vicario diocesano generale ed ha sostituito monsignor Pietro Spernanzoni. «Da diciassette anni sono a Tolentino – dice - e quindi un po’ mi dispiace lasciare la città. E’ anche vero che non vado in capo al mondo, ma a Macerata così ci sarà occasione di rivederci e tenerci in contatto con i tolentinati. Sarò spesso a Tolentino in veste di vicario generale. Sono arrivato a Tolentino quando ero un giovanissimo prete. Sono trascorsi diciassette anni quindi tutto quello che in qualche modo posso aver maturato nella cittadina maceratese è importante. A Tolentino ha svolto il mio primo incarico come parroco. Durante i primi quattordici anni ho gestito la parrocchia del Santissimo Crocifisso e San Giuseppe ed è stato un periodo particolarmente intenso. Gli ultimi tre, comunque, con l’Unità pastorale che ha compreso le parrocchie San Francesco, Paterno, Regnano, Colle, Le grazie, sono stati ancora più impegnativi.

Me ne vado con un grande bagaglio di esperienza che mi servirà nel futuro anche nella nuova parrocchia. Dispiace andare via da Tolentino, ma ritorno a Macerata dove ha vissuto da piccolo ed in più vado a vestire i panni del parroco all’Immacolata che è una parrocchia grande ed è sicuramente una sfida molto attraente». Nuovi impegni per il religioso, ordinato sacerdote nel 1999, che proprio quest’anno ha compiuto cinquanta anni. E poi in qualità di vicario si impegnerà a portare avanti la ricostruzione post sisma delle chiese. «In questo momento, comunque – conclude il sacerdote - è ancora tutto fermo. Si spera che le opere d’arte della chiesa di San Francesco di Tolentino possano essere recuperate e restaurate. I tempi tecnici saranno piuttosto lunghi. Spero che le opere d’arte in breve possano essere trasferite in un luogo più consono per la loro custodia».

Don Sergio Fraticelli a breve lascerà la parrocchia dello Spirito Santo ed a guidarla sarà, dall’inizio di settembre, don Diego di Modugno Iurilli che è già parroco della Santa Famiglia. Il vice sarà don Vitantonio Zecchini. Don Sergio Fraticelli ha chiesto l’anno sabbatico per dedicarsi ad una nuova esperienza ed alla formazione. «Lascerò la parrocchia – dice - per vivere una nuova esperienza legata alla Comunità Papa Giovanni XXIII che opera in diverse realtà. Mi impegnerò maggiormente nell’ambito della comunità ed avrò più tempo per la preghiera. Ancora non so in quale struttura andrò. Sicuramente sarà in una comunità fuori dalla provincia maceratese. Il tutto durerà un anno e poi ritornerò in parrocchia che non si sa quale sarà, dipenderà dalle decisioni dal vescovo. Non si conosce quindi quale potrà essere il nuovo incarico tra un anno. Chiaramente mi dispiace lasciare la parrocchia dello Spirito Santo, per i legami instaurati, ma sento anche l’esigenza di fare questo tipo di esperienza della quale ho proprio bisogno. Ho fatto questa richiesta al vescovo ed insieme stiamo scegliendo le modalità come realizzarla». Alcuni anni fa don Sergio Fraticelli lasciò la parrocchia delle Grazie per il ritiro per un periodo in un monastero e poi divenne parroco dello Spirito Santo. E molto ha fatto per la comunità. Il primo punto di accoglienza allestito in città per gli sfollati dopo le forti scosse del 26 e 30 ottobre 2016 era stato quello creato nella chiesa dello Spirito Santo e negli attigui

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locali dell’oratorio grazie a don Sergio Fraticelli. Ed aveva ospitato per qualche mese circa duecento tolentinati, per la maggior parte residenti nella zona. «Tutto era stato avviato in modo semplice – racconta il parroco – la notte delle scosse del 26 ottobre. Quella sera vedevo tanta gente fuori casa che piangeva. Dicevo loro così di venire in chiesa, che era sicura, per parlare un po’, per stare insieme. Avevo acceso le luci e tanti residenti mi avevano seguito. Da li era nata l’esigenza, dopo le forti scosse, di dare accoglienza agli sfollati. Tante persone che abitano poco lontano dalla chiesa avevano cominciato a dormire nell’edificio di culto. Mi ero allora organizzato in merito con l’aiuto di alcuni parrocchiani». Le brandine avevano preso il posto dei banchi da preghiera ed arrivavano giù sotto all’altare. La chiesa si era trasformata in casa. Lo scorso anno a don Sergio Fraticelli è stata assegnata una menzione d’onore nel Premio Ponte del Diavolo cittadino tolentinate 2017.

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