Multiradio Press News giugno-luglio 2017

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Il sindaco uscente Giuseppe Pezzanesi è stato riconfermato al primo turno con 5.894 voti, di cui 551 espressi solo al candidato, pari al 58.68%. Per l’elezione del primo cittadino di Tolentino quindi non è stato necessario il ballottaggio. Pezzanesi in tale tornata elettorale era sostenuto dalle liste Tolentino popolare, Forza Italia, Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale, Tolentino nel cuore, Lega nord. segue...

editoriale

di Carla Passacantando

Quella del sindaco Giuseppe Pezzanesi è stata una stravittoria che tanti non si aspettavano al primo turno. Il volere del popolo è sovrano. Ora si attende la realizzazione dei tanti progetti ventilati in campagna elettorale. Il primo cittadino ha già nominato la sua squadra, gli assessori che lo aiuteranno in questo quinquennio, caratterizzato dalla ricostruzione post sisma, che sarà sicuramente un periodo non certo facile. E’ una giunta, la nuova, composta quasi completamente da precedenti amministratori. Il consiglio comunale si è già insediato. Quindi si riparte con il nuovo mandato. E’ stato nel frattempo riconfermato alla presidenza della Assm Stefano Gobbi. Noi saremo vigili ed attenti nel riferire l’operato alla cittadinanza, come sempre abbiamo fatto. Non potevamo poi non dedicare la gran parte di questo nuovo numero di Multiradio Press News ai risultati delle elezioni per il rinnovo del parlamentino di Tolentino. Auguro una buona lettura di questo numero a tutti segnalando che il prossimo uscirà nel mese di settembre. MPN giugno-luglio 2017

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Anno XI n. 5 - giugno-luglio 2017 - numero chiuso in redazione il 30/6/2017 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

Tolentino vuole Giuseppe Pezzanesi: 58,68%


...segue dalla prima

Si aspettava questo clamoroso risultato, la conquista cioè della poltronissima di primo cittadino senza ballottaggio? «In cuor mio lo speravo perché avevamo lavorato tanto. Avevo avuto riscontri di stima ed affetto importanti da parte dei cittadini. Avevo la speranza che si concretizzasse questo abbraccio con i cittadini ed ora averlo realizzato è qualcosa di fantastico. Al di là, comunque, di ciò il risultato ci attribuisce ancora di più grandissime responsabilità sull’operato che dobbiamo portare a termine in questi cinque anni». La giunta è già composta, ora assegnerà delle deleghe a qualche consigliere comunale? «Per comporre la giunta abbiamo usato il metodo della concretezza. Assumere le cariche fa piacere, gli incarichi fanno scaturire una serie di responsabilità importanti alle quali devono rispondere tutti perché altrimenti ciò che è stato dato può essere tolto in maniera altrettanto veloce perché la risoluzione delle problematiche ed il raggiungimento degli obiettivi vengono prima di tutti. A dei consiglieri, poi, assegnerò qualche delega, pochissime ma estremamente mirate per farsi che si possa collaborare ancor di più con loro che sono in mezzo alla gente. Sto valutando le attitudini di alcuni consiglieri. L’assegnazione verrà effettuata nelle prime sedute consiliari». Riguardo la ricostruzione post sisma ora si attendono le Sae, soluzioni abitative emergenziali o casette di legno? Sono terminati i sopralluoghi per verificare i danni causati dal terremoto? «I sopralluoghi sono pressoché terminati a Tolentino. Ormai ci stiamo dedicando alla fase successiva e tra alcuni giorni ci sarà un incontro molto importante con la Regione Marche per puntualizzare molti aspetti tra le quali la questione delle sae, soluzioni abitative emergenziali. A Tolentino siamo partiti da una presunta esigenza degli interessati, da circa 200 casette di legno per poi arrivare a 150 perché c’è stata una scrematura, non avendo alcune delle richieste le caratteristiche dovute. L’aver predisposto le sae, comunque, non costituisce obbligo di penalizzazione per noi, ma

Il sindaco con la nuova giunta: Alessia Pupo, Francesco Colosi, Giuseppe Pezzanesi, Silvia Luconi, Giovanni Gabrielli, Alessandro Massi.

diventa un dato acquisito su cui lavorare per Tolentino da parte della Protezione civile. Noi però abbiamo voluto seguire un’altra strada che è quella dell’acquisizione del patrimonio immobiliare esistente in sostituzione delle sae ed a riguardo abbiamo presentato ad Errani un emendamento al decreto. Le abitazioni acquistate diventeranno patrimonio Erap, quindi case popolari. Per la ricostruzione, che dovrà partire subito, c’è bisogno di soldi e di chiarezza, i primi li deve mettere lo Stato mentre per far chiarezza ci devono essere degli incontri con il commissario straordinario per farsi che i professionisti possano predisporre i loro progetti senza avere più dubbi».

pone in una posizione imbattibile rispetto a quella di Macerata. Ritornando all’ospedale tolentinate la struttura dovrà essere rivista non tanto nei servizi, che dovranno essere potenziati, quanto per quella che è la volumetria dello stabile che oggi si snoda su quattro piani. La struttura verrà ricostruita ed il direttore dell’Area vasta 3, Maccioni, ha già firmato la determina per la progettazione del nuovo ospedale. E sarà il primo su cui si interverrà come ha detto Ceriscioli che con noi è stato sempre corretto sia sulla questione sanità, che per la scuola e le terme quando ha tolto dalle aste l’ex Hotel Marche inserendolo nel nostro progetto di rilancio della struttura termale. In queste scelte abbiamo così coinvolto il Pd e volevamo che tutte le forze politiche lo fossero, ma solo il primo partito ha risposto. In futuro altri movimenti importanti di minoranza possono essere coinvolti nelle decisioni importanti perché quando c’è unitarietà la città è ancora più forte».

Quali sono i progetti in cantiere per il nuovo mandato elettorale? «Ci sono progetti che andranno avanti e che avevamo nel cassetto. Mi riferisco alla realizzazione del nosocomio di Tolentino, che volevamo rafforzare sotto l’aspetto delle prestazioni, inteso ormai come ospedale di comunità. E’ un nosocomio a supporto di quello che sarà l’ospedale unico provinciale. E quanto prima si dovrà decidere se realizzarlo a Tolentino o Macerata. Mi auguro che la scelta si faccia tenendo conto della logistica e della logica perché Tolentino si

Quando riaprirà il teatro Nicola Vaccaj? «Sono in corso i lavori al Vaccaj e salvo imprevisti il teatro dovrebbe essere riconsegnato alla città nella tarda primavera del 2018, quindi tra i mesi di maggio e giugno. Abbiamo fatto un sopralluogo proprio qualche giorno fa.

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E questo è un altro bellissimo obiettivo che abbiamo centrato». Ci saranno anche cantieri che riguarderanno le strutture sportive? «Verrà sistemato il palazzetto dello sport, realizzata una struttura per la pallavolo femminile, creata la struttura polifunzionale nel campetto di viale Vittorio Veneto, realizzata la piscina scoperta in zona Sticchi e strutture sportive al di là del Chienti, in contrada Ributino, zona individuata da tempo per far nascere la cittadella dello sport. Verrà edificato poi un ponte ciclopedonale per collegare le due aree. Saranno creati i campi da tennis, tra sei ed otto, in una nuova area, realizzato il progetto della ciclopedonalità dal lago delle Grazie ad Abbadia di Fiastra. Non molleremo il progetto per la creazione dell’aviosuperficie in contrada Rancia con pista in erba senza deturpare la natura. Verrà costruito il ponte di attraversamento del Chienti che il ministro Delrio ha promesso e lo ha fatto anche di fronte ad una delegazione del Pd locale a Roma. E non escludo che possa essere realizzato un secondo ponte che congiungerà la cartiera con contrada Ributino. A riguardo c’era un accordo per 400mila euro con l’Isiac». Ringraziamo il sindaco per la sua disponibilità e gli auguriamo un buon lavoro.


FRANCO MOSCHINI SODDISFATTO PER LA REALIZZAZIONE DEL POLITEAMA di Carla Passacantando

­ ntrare al Politeama è una E grande emozione. Ogni volta che varco l’ingresso riaffiorano vecchi ricordi. Mi tornano in mente le serate del Cantapiccolo, quando da bambina calcavo il palco per esibirmi nel canto. Dopo la recente opera di ristrutturazione e restauro al Politeama le emozioni sono più forti. Oggi è una visita ancora più “intensa” perché ad attendermi alla Caffetteria del Politeama c’è il Presidente Franco Moschini, che ha voluto con determinazione il recupero dello stabile, finanziandolo completamente attraverso la Fondazione che porta il suo nome. Insieme saliamo alla Sala Spettacolo, con noi c’è anche Oriana Forconi. Ci sediamo nelle comodissime poltrone, realizzate dalla Gebrueder Thonet Vienna, per osservare la bellezza che ci circonda e raccogliere in esclusiva il racconto e le impressioni del Presidente, che è riuscito a portare a termine il suo grande sogno di far rivivere il Politeama. Cosa prova dopo aver sostenuto questo importante intervento a favore della città? «C’è grande soddisfazione per l’opera di recupero del Politeama, sono convinto che porterà Tolentino ad una nuova fase di progettualità e di crescita culturale su più livelli. Il progetto architettonico, affidato a Michele de Lucchi, che gode di un indiscusso prestigio a livello internazionale, sta già accrescendo la visibilità e la notorietà del Po-

liteama. Sono poche le città che possono vantarsi di un tale privilegio. Ne sono orgoglioso! L’intera cittadinanza potrà godere di questa opportunità. Tutti i visitatori, dai cittadini tolentinati agli ospiti internazionali, sono rimasti a bocca aperta per l’eleganza, l’abbinamento dei colori, la semplicità degli arredi e la modernità rispettosa del passato». C’è stato un grande apprezzamento da parte dei tolentinati per l’intervento. Avrebbe mai pensato che la cittadinanza le fosse così vicina? «Sono stato molto felice del calore e della partecipazione che Tolentino ha dimostrato sin dai giorni dell’inaugurazione. Il “battesimo” del Politeama è stato una vera festa per la città, organizzata dal Direttore del Politeama Massimo Zenobi, che con la sua esperienza è riuscito a portare grandi artisti e spettacoli gratuiti per il pubblico». gli altri. Il presidente ha acquistato lo stabile della Nazareno Gabrielli in viale Battisti, che ospitò il primo stabilimento dell’importante azienda, il quale potrebbe essere ristrutturato. «E’ ancora prematuro dire cosa si farà in questo stabile. La memoria del Cav. Nazareno Gabrielli e di mia moglie Isabella mi hanno guidato in questa scelta. Dalla casa Brandi-Gabrielli tante realtà sono nate per diventare pilastri dell’economia; nel 1907 Gabrielli fondò l’azienda e pose le basi per lo sviluppo fino alla Conceria del Chienti ed alla Poltrona Frau. Vederla oggi abbandonata e puntellata dopo gli eventi sismici è doloroso. Sto pensando a come poter salvare questo luogo».

Per il futuro come sarà la programmazione? «Il Politeama è un Centro Polivalente che potrà ospitare spettacoli di vario genere. Ho voluto una Sala Spettacolo capace di accogliere concerti e spettacoli teatrali, cinema e convention private. Apriremo le porte a tutte quelle iniziative culturali che arrivano dalle Scuole, dalle Associazioni e dai giovani talentuosi. Tutto questo in onore del fondatore Nazareno Gabrielli». Un gesto singolare quello di Moschini riguardo il recupero del Politeama, ma potrebbero essercene de-

Come saranno i prossimi anni per Tolentino, città provata e ferita dal terremoto? «Ritengo fondamentale realizzare un progetto comune di ricostruzione, coinvolgendo anche esperti di ambiti diversi che possano dare il loro contributo per simili interventi». Secondo lei per la fase della ricostruzione è importante che ci sia la collaborazione tra le diverse forze politiche? Cosa consiglierebbe 3

ai nuovi amministratori? «Direi di redigere programmi seri e poi metterli in atto. Per crescere bisogna fare interventi reali. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha ottenuto quasi il 60% dei voti, un plebiscito, ecco allora che dovrà valutare i programmi, coinvolgere magari qualche consulente esterno che possa portare esperienze su cosa si è fatto in casi simili nel resto del mondo. E’ fondamentale scegliere persone competenti, capaci di gestire gli interventi necessari. Occorre essere ambiziosi anche nella gestione della cosa pubblica: per lavorare con i più grandi architetti al mondo ho dovuto bussare a molte porte, talvolta anche a politici come per la fornitura del Parlamento Europeo di Strasburgo. La piccola Poltrona Frau di Tolentino, ad esempio, ha realizzato il Parlamento Europeo e dopo, grazie a quell’ intervento, ha lavorato in tanti altri “parlamentini”». Quali sono i sogni che vorrebbe che diventassero realtà? «Stare sereno. Contando sull’amore delle mie figlie e delle persone che mi sono vicine, continuerò a realizzare quegli interventi che mi appassionano, come il Politeama!».


TOLENTINO A TUTTO JAZZ Enzo Calcaterra

TOLENTINO JAZZ - info: 350 0595106 - e-mail tolentinojazz@virgilio.it - Facebook: TolentinoJazz

L’evento, innanzitutto. Un Castello della Rancia ritornato in grande spolvero; un pubblico numeroso quanto piacevolmente coinvolto da una cascata di note; una live session di alto livello per colonna sonora. Sono questi gli ingredienti della suggestiva cornice in cui lo scorso 5 maggio si è tenuta a battesimo la neonata associazione Tolentino Jazz. Alla legittima domanda sul perché aggiungerne un’altra nel sovrabbondante numero di quelle già esistenti, si può provare a rispondere con almeno due motivazioni.

In secondo luogo, considerate le ben note vicende che hanno interessato in modo drammatico anche la nostra città, la musica ha voluto dare un altro segnale di rinascita con le risorse e le energie che le sono proprie da sempre. Tolentino Jazz è nata quasi spontaneamente dalla passione di musicisti che da anni si dedicano a questo genere. Senza per altro trascurare altri stili nei quali hanno fatto esperienza, affinato il loro gusto, ampliato competenze, risorse tecniche.

Tra gli obiettivi, oltre ad interagire con istituzioni, associazioni, enti privati e Innanzitutto, mancava a To- quant’altro, spicca quello di lentino un qualificato rife- porsi come riferimento per rimento per la cultura jazz appassionati, cultori, coDirettivo di Tolentino Jazz, da sinistra a destra, dall’alto in basso: cittadina, che vanta un pas- munque interessati a meglio IlLanfranco Pascucci (presidente); David Padella (vice presidente); Stefano Conforti sato (parliamo degli ultimi ot- conoscere, praticare, perfe- (direttore artistico); Angelo Pippa (segretario amministrativo); Giorgio Cacchiarelli organizzativo); Filippo Gallo (coordinatore attività); Francesco Bartolozzi tant’anni circa) e una solida zionare il loro rapporto con (segretario (rapporti con terzi); Enzo Calcaterra (collaboratore); Biagio Liberati (socio fondatore). tradizione. Musicisti di ottimo la musica. Non ultimo, avvilivello l’hanno infatti divul- cinare al Jazz anche i non con docenti e studenti, pro- più prestigiosi del panorama gata per generazioni con la informati o chi ne abbia co- muovendo e sostenendo la Jazz. loro pluriennale attività. Si gnizioni vaghe. formazione di gruppi strupuò dunque dire che la stomentali, complessi vocali. Un genere che ha raggiunto ria abbia preceduto nei fatti Particolare attenzione è rie superato ormai il secolo di l’Associazione, segnandone volta ai giovani, anche me- Il calendario delle inizia- vita, considerato a ragione la la strada nel tempo. diante incontri nelle scuole tive in preparazione per i culla di gran parte della muprossimi mesi è già piut- sica contemporanea, avrà fitosto ricco di idee, proget- nalmente anche a Tolentino ti, programmi ambiziosi. un posto da protagonista per Oltre a manifestazioni e spet- un pubblico sempre più vatacoli con diverse formazioni, sto di appassionati e cultori. sono in allestimento mostre, presentazioni di libri, semi- Parafrasando Francis S. nari e stages con esperti. Fitzgerald, “cantore dell’età del Jazz”, si potrebbe così Al Castello della Rancia è riassumere lo spirito dell’Asprevisto per il prossimo set- sociazione e di quanti vortembre un evento di par- ranno farne parte: «Si suona ticolare interesse, il primo non per suonare qualcosa, Festival Jazz tolentinate. Si ma perché si ha qualcosa da esibiranno jazz bands giova- suonare». nili accanto ad artisti di livello nazionale e internazionale. Vale per il Jazz, certo, ma Saranno inoltre presenti, ol- anche per chiunque faccia tre ad espositori di strumenti musica amandola quanto musicali, stands di prodotti per chi l’ama senza necesdel territorio, alcuni dei nomi sariamente farla. Serata di presentazione ufficiale del Direttivo al Castello della Rancia. 4


NARODNAJA VOLJA, la volontà del popolo non si discute. Buon lavoro Sindaco. Focus Tolentino di Roberto Scorcella

Il popolo ha scelto, narodnaja volja. E quando il popolo sceglie, in maniera perentoria e netta, non c’è discussione. A circa un mese delle elezioni comunali che hanno portato alla riconferma a Tolentino del sindaco uscente Giuseppe Pezzanesi, l’analisi resta la stessa fatta a caldo, non c’è nulla che sia cambiato. La città ha dato un chiaro, netto segnale di volere stabilità e, in tutto questo, è altresì chiaro che la questione terremoto abbia giocato una sua parte importante. Fin dalla fine dell’anno scorso, si era chiaramente intuito che Pezzanesi era il favorito netto della competizione elettorale. In pochi, però, avrebbero potuto immaginare un risultato così perentorio. Il sindaco riconfermato vince senza aver avuto mai veri rivali. Alla resa dei conti, né il Partito Democratico né il Movimento Cinque Stelle si sono rivelati concretamente in grado di poter in qualche modo insidiare Pezzanesi. Con le loro colpe. Il Partito Democratico, dopo

aver governato per lustri la città, aveva lasciato lo scettro a una nuova amministrazione di centrodestra. Sembrava un “incidente di percorso”, in una città storicamente saldamente spostata a sinistra. Eppure, lo stesso Partito Democratico in cinque anni di opposizione (e le elezioni arrivano a scadenza predefinita e non certo all’improvviso) non è stato in grado di formare una figura capace di poter essere l’alternativa al sindaco uscente. In fretta e furia è stato scelto quel gran signore che è Gianni Corvatta, figura stimata e rispettabile ma che è passato anche fra gli stessi sostenitori del Pd come “il vecchio”, già candidato a sindaco negli anni passati, già presidente dell’Assm, un lavoro lontano dalla città che lo ha portato a perdere tanti contatti poi difficili da ricostruire in pochi mesi. Corvatta non è stato percepito come “il cambiamento”, quel cambiamento che si invocava anche dalle parti del Pd e che, non essendoci stato, ha portato invece a “puntellare” (ci si passi il termine, visto il momento storico, ndr) il sindaco uscente. Non è un caso che circa due-

mila voti siano passati dal Pd verso Pezzanesi. Il Movimento Cinque Stelle era, invece, accreditato come il possibile avversario ad un eventuale ballottaggio con il sindaco uscente. I numeri sono stati impietosi. È vero che rispetto alle Comunali precedenti i pentastellati guadagnano qualcosa, compreso un consigliere comunale, ma è anche vero che le aspettative erano ben diverse e lo scrutinio ha riportato tutti con i piedi ben piantati per terra. Così come per il Partito Democratico, anche Mercorelli e i suoi hanno pagato una campagna elettorale ingessata, dove ogni parola fuori dalle righe sarebbe stata vista come un “sacrilegio” vista la situazione dovuta al terremoto, ma hanno anche pagato probabilmente un atteggiamento un po’ snob, del tipo “noi siamo bravi, noi siamo gli unici che leggono le delibere, noi garantiamo trasparenza e quindi dovete votarci per forza”. Non ha funzionato così e alla fine anche il Movimento Cinque Stelle si ritroverà per altri cinque anni all’opposizione, seppure con un consigliere in più.

glio comunale) ci si aspettava da Marina Benadduci e dalla sua Tolentino in comune. La professoressa Benadduci ha fatto sempre una bella figura nei confronti con gli altri candidati, seppur palesemente “acerba” agli esordi per poi chiudere in un costante crescendo, ma non è riuscita a catalizzare attorno a sé i consensi che sperava. L’esperienza, però, resta positiva e il progetto può essere una risorsa importante per Tolentino. Che per i Comunisti di Lauro Cappellacci fosse una mission impossible, era chiaro fin da subito. Soli, ma coerenti fino in fondo, ci hanno provato, con un candidato sindaco sanguigno, simpatico e “puro”. Ma, questo oggi in politica evidentemente non è sufficiente.

A loro va comunque l’onore delle armi per la coerenza e la dignità dimostrate. A tutti vanno i migliori auguri di buon lavoro per i prossimi cinque anni che saranno difficili e intensi, ma che potrebbero anche essere forieri di grandi soddisfazioni se a livello centrale si sbloccherà qualcosa per la ricostruzione. Qualche aspettativa in più È la speranza di tutti, vincitori (cioè almeno entrare in consi- e vinti.

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IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Prosegue la rubrica che illustra le più importanti e recenti delibere della Giunta municipale di Tolentino. E riportiamo, essendosi svolte recentemente le elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e consiglio comunale, gli atti dell’esecutivo precedente di fine mandato. Con la n.231 del 9/6/2017 si è delibato che la manifestazione “Notte del solstizio d’estate” è fissata per il 24 giugno 2017 secondo il programma concordato con amministrazione comunale, Pro loco tct e le associazioni dei commercianti; di affidare l’organizzazione dell’evento alla Pro loco tct concedendo alla stessa un contributo di 10mila euro; di stabile che la pratica Siae e gli allacci di energia elettrica sono a carico del comune, mentre gli aspetti operativi quali contatti ed altro della Pro loco. Dalle 15 alle 20 del 24 giugno viene concessa la sosta gratuita negli spazi destinati a parcheggio posti nelle vie del centro storico. Si è deliberato anche di attivare l’impiego della Protezione civile. Con atto n.226 la giunta ha deliberato di autorizzare l’espletamento dell’incarico per l’esecuzione dei rilevamenti topografici,

dei funzionamenti e quant’altro necessario al fine di provvedere alla regolarizzione catastale dell’area cimiteriale oggi coincidente con il Foglio 36, particelle n.35, 461, 462, 463 del catasto terreni, individuando il professionista geometra Elvio Menghi di Pollenza e di finanziare la spesa complessiva di 9.616,00 euro. Con atto n.224 del 5/6/2017 si è deliberato di avviare la procedura per la richiesta di 50 sae, soluzioni abitative emergenziali o casette di legno; di concordare con la Regione Marche di collocare questo intervento nell’area già utilizzata per il villaggio container di via Colombo; di prendere atto che la Regione Marche ha inviato gli schemi di collocazione da seguire in due fasi, la prima con 30 sae e la seconda con 20; di richiedere alla Regione di rivedere la collocazione in modo da creare aree verdi e di servizio utili alla migliore vivibilità del complesso. Con la n.223 si è deliberato di approvare il progetto per la realizzazione di due dossi in via Colombo, redatto dall’ingegnere Katiuscia Faraoni del servizio lavori pubblici manutenzione; di approvare il quadro economico dell’intervento per una spesa di 8mila euro; di dare atto che la spesa viene finanziata direttamente dalla ditta Fallimenti. Con la n.224 si è deliberato di

approvare il progetto per la realizzazione di un dosso in contrada San Giuseppe redatto sempre dall’ingegnere Katiuscia Faraoni; di approvare il quadro economico dell’intervento per una spesa di 3.300 euro. Con atto n.220 si è deliberato di approvare la proposta da parte del liquidatore della latteria Clamy di procedere all’acquisto del locale stipulando il contratto a nome di Gabriele Belfiore e prevedendo il pagamento del saldo di 49.853,50 euro in dieci rate annuali di 5.016,00 a decorrere dal 30/9/2017. Con la n.218, riguardo la vendita dell’area dei campi da tennis di via Santini, si è deliberato di fornire al responsabile dell’area finanziaria l’indirizzo che il bando approvato con la determina n.57 del 22/5/2017 deve essere modificato prevedendo che gli

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atti della variante urbanistica necessaria per l’area in questione siano predisposti da tecnici specialisti individuati dal comune con oneri a carico dell’acquirente per l’importo massimo di 40mila euro; di stabilire che oltre al prezzo offerto l’acquirente in sede di gara pari o superiore alla base di 1.450.000,00 euro avrà a suo carico le spese relative alla redazione degli atti della variante nel limite dell’importo sopra indicato di 40mila euro otre gli oneri procedimentali; di fornire al responsabile dell’area economico finanziaria di indicare nel bando la data di consegna oggetto di vendita al 31/12/2017; di richiedere pertanto al responsabile dell’area finanziaria di rettificare nei termini di cui ai punti precedenti il bando approvato con la determina n.57 del 22/5/2017.


SI E’ INSEDIATO IL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL PEZZANESI BIS Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

«Ringrazio tutti per il grande abbraccio che mi avete tributato e un grazie va anche a chi non mi ha votato, ma che incontrerò nei prossimi cinque anni per risolvere le problematiche della città. Le persone contano di più delle ideologie. Potete stare tranquilli. Non abbiamo mai smesso di lavorare, abbiamo speso poco tempo per la campagna elettorale». E’ quanto ha detto il sindaco Giuseppe Pezzanesi, al suo secondo mandato, al momento del giuramento alla prima seduta del nuovo consiglio comunale che si è tenuta, l’altro giorno, nel tardo pomeriggio all’auditorium della Biblioteca Filelfica essendo il municipio inagibile a causa dei danni procurati dal sisma. La seduta è stata aperta dal consigliere anziano, Fausto Pezzanesi di Tolentino nel cuore, ex assessore e cugino del sindaco, per l’esame delle condizioni di eleggibilità e incompatibilità alla carica di consiglieri comunali. La neo assise è composta da: per la minoranza Gianni Corvatta, capogruppo Laboratorio delle idee; Anna Quercetti capogruppo del Pd e vice Bruno Prugni; Gian Mario Mercorelli capogruppo e Martina Cicconetti vice del Movimento cinque stelle; per la maggioranza Andrea Crocenzi capogruppo e Silvia Tatò vice di Tolentino Popolare; Carmelo Ceselli capogruppo e

Luca Scorcella vice di Forza Italia; Stefano Salvatori, che era assente, capogruppo di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale; Barbara Malaccari capogruppo di Lega Nord; per Tolentino nel cuore Monia Prioretti capogruppo, Ivano Serraggiotto vice, Fausto Pezzanesi, Antonio Trombetta e Mirco Mancini. Si è poi passati alla nomina del presidente del consiglio comunale. La maggioranza, tramite Monia Prioretti, ha proposto lo stesso Fausto Pezzanesi che è stato poi nominato con quattordici voti favorevoli e due sono state le schede bianche. Di seguito, sempre a scrutinio segreto, è stato eletto il vice presi-

dente del consiglio comunale. Gianni Corvatta ha proposto Bruno Prugni che ha ottenuto dodici preferenze e quattro sono state le schede bianche. Di seguito il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha comunicato i componenti della giunta municipale: Silvia Luconi, che ricopre anche la veste di vice sindaco, con deleghe al bilancio, patrimonio, turismo, politiche comunitarie e fiscali; Giovanni Gabrielli sicurezza e formazione, servizi territoriali, polizia locale, rapporto con i consigli di quartiere e contrade; Alessia Pupo cultura e sport; Alessandro Massi urbanistica ed istruzione; Francesco Pio Colosi famiglia, politiche sociali e salute.

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La seduta è continuata con la nomina dei componenti della commissioni. Fanno parte di quella Affari istituzionali: Carmelo Ceselli, Silvia Tatò, Stefano Salvatori per la maggioranza, Anna Quercetti, Martina Cicconetti per la minoranza. Compongono la commissione bilancio Ivano Serraggiotto, Barbara Malaccari, Luca Scorcella per la maggioranza, Gianni Corvatta e Gian Mario Mercorelli per la minoranza. Per la commissione elettorale sono stati eletti Mirko Mancini e Luca Scorcella per la maggioranza e Martina Cicconetti per la minoranza.


QUASI IL 40% DEGLI ELETTORI NON SI E’ RECATO ALLE URNE Alle elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale si sono recati alle urne 10.377 elettori di cui 5.137 maschi e 5.240 femmine, per una percentuale del 60,40%. Dati dai quali si evince che quasi il 40% dei cittadini non ha votato. Gli aventi diritto al voto erano 17.181 di cui 8.246 maschi e 8.935 femmine. In confronto alle altre consultazioni elettorali precedenti la percentuale dei votanti è inferiore alle amministrative del 2012. In quella tornata elettorale avevano votato il 68,84% degli elettori. Dati questi che devono far riflettere per capire le motivazioni della minor affluenza alle urne. Per una puntuale analisi del voto riportiamo delle tabelle mettendo in evidenza i consensi ottenuti dal sindaco Giuseppe Pezzanesi e dai suoi quattro antagonisti, dalle diverse liste e dai consiglieri comunali.

GIUNTA E DELEGHE Giuseppe Pezzanesi lavori pubblici, attivita’ produttive, commercio, ambiente, personale, comunicazione. Silvia Luconi (vice sindaco) bilancio, patrimonio, turismo, politiche comunitarie e fiscali. Francesco Pio Colosi famiglia, politiche sociali, salute.

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Giovanni Gabrielli sicurezza, formazione, servizi territoriali, polizia locale, rapporto con i consigli di quartiere e di contrada. Alessandro Massi urbanistica, istruzione. Alessia Pupo cultura e sport.


Ringraziamo l’uffico stampa del comune di Tolentino e il signor Giorgio Leggi del centro stampa per le grafiche qui riportate.

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A BREVE I LAVORI PER IL RIFACIMENTO DEL SELCIATO DEL PONTE DEL DIAVOLO E DELL’EDICOLA SACRA di Carla Passacantando

A breve inizieranno i lavori per il rifacimento della pavimentazione del Ponte del Diavolo grazie alla donazione di Prato, al finanziamento della Fondazione Carima, al comune e per la sistemazione dell’edicola sacra danneggiata dal terremoto con il contributo del Rotary di Tolentino. Per quanto concerne la prima struttura l’ufficio tecnico ha predisposto il progetto esecutivo dell’intervento che ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza ai monumenti di Ancona e l’approvazione, con apposito atto, della giunta municipale. Il costo dei lavori si aggira sui 95mila euro che saranno finanziati per 53mila con la donazione effettuata dai benefattori di Prato, per 30mila da un finanziamento concesso dalla Fondazione Carima e per i restanti 12mila con fondi comunali. Attualmente il Ponte del Diavolo, unica via d’accesso per raggiungere il centro per coloro che risiedono al di là della sponda destra del fiume Chienti e nei comuni limitrofi, presenta una pavimentazione in pietra arenaria della carreggiata ormai fortemente sconnessa ed era quindi necessario ricostruirla per intero anche per evitare che l’acqua piova-

na danneggi pure la sottostante struttura. Il Comitato di contrada Pianciano Ributino Ancaiano Calcavenaccio Parruccia da tempo sollecitava una simile sistemazione ed auspica che l’intervento sia effettuato nel migliore dei modi onde evitare di ritrovarci tra qualche tempo ad eseguire un nuovo intervento. La ricostruzione dell’Edicola sacra del Ponte del Diavolo, invece, sarà finanziata dal Rotary di Tolentino. I presidenti ed i componenti della squadra distrettuale del Rotary 2042, che comprende la Lombardia, dell’anno 2015/2016 hanno donato al club tolentinate 3mila euro per la sistemazione dell’opera. La donazione è avvenuta recentemente al teatro Belloni, teatro d’opera più piccolo al mondo, di Barlassina, in provincia di Monza e della Brianza. Alla cerimonia ha partecipato il past presidente, Fabio Nardi, al quale è stato consegnato l’assegno da parte di Gilberto Dondè, già governatore del Distretto 2042.

In attesa dei restauri il Ponte del Diavolo di Tolentino torna a vestirsi a festa proponendo la rievocazione che ricrea anche la leggenda. Il 16 settembre, alle 21, si terrà in piazza della Libertà, centro storico e Ponte del Diavolo la rievocazione della leggenda e della corsa all’anello. Nel corso della serata, con testimonial personaggi del mondo dello spettacolo verranno propoIl Rotary di Tolentino per tale ste sfilate, giochi con tamintervento ha destinato anche burini ed una degustazione di prodotti tipici. altre 1000 euro.

La manifestazione, comunque, aprirà i battenti il 9 settembre, alle 18, per la messa e rievocazione delle “antiche canestrelle” al Ponte del Diavolo con al termine una degustazione di prodotti tipici. L’altro appuntamento è previsto per il 10 settembre, alle 21, in piazza della Libertà per la consegna del premio “Ponte del Diavolo” al cittadino tolentinate dell’anno. Seguirà il 14 settembre, alle 21 in piazza della Libertà la firma del gemellaggio tra i Ponti del Diavolo.

SBIANCAMENTO DENTALE DAL DENTISTA O “FAI DA TE”? Avere denti sani ed esteticamente gradevoli a ogni età è importante non solo per la salute e il benessere di tutto l’organismo ma anche per indurre all’autostima; poter sorridere liberamente significa poter accrescere la sicurezza con cui quotidianamente si tenta di relazionarsi con gli altri senza remore o timidezza. Alimenti, bevande e soprattutto il fumo sono i nemici del colore dei vostri denti. Ma anche gli agenti atmosferici e l’invecchiamento comportano una discromia dentale (l’alterazione del colore dei vostri denti). In molti casi è possibile intervenire e ripristinare il più possibile il colore originale dei denti attraverso sedute professionali di sbiancamento. Sono molti i prodotti in commercio definiti come “automedicazione” venduti in farmacia o dalla grande distribuzione ma questi non sono in grado di combattere discromie importanti e la loro efficacia è mirata al mantenimento di quanto ottenuto con una seduta di sbiancamento professionale. I prodotti “fai da te” hanno infatti concentrazioni minime di perossido di idrogeno, l’agente che determina lo sbiancamento dentale. La normativa europea infatti vieta concentrazioni maggiore dello 0,1% e minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno, concentrazioni superiori sono consentite solo per i prodotti ad uso professionale che devono essere prescritti dai soli abilitati all’odontoiatria. Lo sbiancamento è un atto medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del dentista della natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e della propria situazione clinica. Non tutti i difetti di colore dei denti naturali possono essere risolti tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi dentali nonché ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risolti. Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei denti per valutare la situazione in termini di livello di posizione e per accertare se esistano condizioni infiammatorie. Inoltre la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento sbiancante. Sull’argomento bisogna anche specificare che una corretta igiene orale e periodiche sedute di igiene professionale possono evitare la discromia dentale e, comunque, i trattamenti sbiancanti non sono definitivi ma devono essere ripetuti con regolarità almeno ogni 18-24 mesi. Dentalcity grazie alla collaborazione dell’igienista dentale offre la gamma più completa di servizi con particolare attenzione all’estetica: innovativa la pratica di sbiancamento dentale che grazie a tecnologie sofisticate tipo Lampade UV e Laser di ultima generazione permette di ottenere dei risultati eccellenti.

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ENRICO DE ANGELIS TORNA DOPO 26 ANNI NELLA SUA TOLENTINO PER INCONTRARE GLI AMICI E RICEVERE UNA ONORIFICENZA Abbiamo già parlato di lui in passato in varie occasioni e torniamo a farlo nuovamente per la sua visita/ritorno nella città nelle settimane scorse per incontrare i suoi vecchi amici e per ritirare un riconoscimento che la città gli ha tributato e che il sindaco Pezzanesi gli ha consegnato nei giorni scorsi.

Dusseldorf-Gerresheim, in quella che viene considerata la capitale del Land NordReno-Westfalia ed è salito negli ultimi tempi alla ribalta della cronaca locale e non per le sue iniziative a favore del sociale, in particolare a favore della comunità italiana in Germania e soprattutto dei bambini. Il “Saltimbocca” oltre che da amanti della cucina italiana è molto frequentato anche dai manager dei gruppi dell’acciaio della Ruhr che spesso dopo essere entrati come clienti escono come amici grazie all’atmosfera che vi si respira.

che entrano in conflitto con restituire qualcosa a questa la società e con le sue isti- città e ai suoi abitanti che tuzioni. tanto mi hanno dato”.

Per il “Rheinbote”, il quotidiano della città Enrico De Angelis è un “imprenditore con un cuore” e nelle colonne delle cronache cittadine capita spesso di leggere delle sue iniziative a favore dei bambini e dei giovani che hanno difficoltà a scuola o

Qual è il sentimento dominante che lo anima nelle sue iniziative sociali? Lui stessolo spiega: “Personalmente ho avuto una giovinezza molto difficile ma Duesseldorf mi ha portato fortuna e così ora che mi sono finalmente realizzato sento il bisogno di

Oltre ai pranzi e alle iniziative per i bambini nel recente passato ci sono state anche iniziative dedicate ai carcerati: negli anni scorsi De Angelis ha organizzato anche un pranzo all’italiana per i detenuti del carcere giovanile di Duesseldorf-Gerresheim, provvedendo a distribuirlo personalmente nelle singole celle insieme al direttore del carcere.

Si tratta di Enrico De Angelis, ristoratore tolentinate considerato un ambasciatore della cultura italiana, gastronomica e sociale, in Germania, al quale recentemente è stata conferita l’onorificenza del titolo di Cavaliere dell’ordine della stella d’Italia dal presidente della Repubblica, che gli è stata consegnata nel febbraio scorso dal Console Generale italiano di Colonia. L’Ordine della Stella d’Italia è stato istituito nel 2011 per premiare chi all’estero abbia acquisito particolari meriti nella promozione dei rapporti di amicizia e collaborazione con altri paesi. Enrico, insieme al fratello Mario, gestisce da oltre quindici anni un ristorante italiano, il Saltimbocca, a 11

Questo suo ritorno molto gradito nella sua città natale è stato il momento per riabbracciare molti amici di sempre e di gioventù che non vedeva da tanto, dato che erano 26 anni che non tornava. Speriamo che non debbano passare altri 26 anni prima di una sua nuova visita nella città di Tolentino.

L’ambasciatore Bonassi, il Console generale E.Lolli e il cav. De Angelis


NESSUN SEGGIO PER MARINA BENADDUCI di Carla Passacantando

Con il Partito democratico non è stato possibile avere dei contatti perché noi siamo nati recentemente, si vedrà in seguito sulle questioni concrete se a riguardo ci saranno delle opportunità. Gli esponenti del Pd non ci hanno cercato e noi non abbiamo cercato loro. Con il Partito comunisti italiani c’è stato una specie di percorso comune poi gli esponenti hanno puntato sulla candidatura di Lauro Cappellacci che è coincisa con la mia. Mi hanno chiesto di ritirarmi, ma non l’ho fatto perché mi ha candidato un gruppo di persone che ne stavano discutendo ormai da due mesi. A questo punto loro si sono presentati da soli così non c’è stata la possibilità di unirci».

Marina Benadduci non è riuscita con la propria lista, “Tolentino in comune”, a conquistare un seggio. L’ex professoressa non siederà così in consiglio comunale. Marina Benadduci ha ottenuto 483 voti, di cui 32 espressi solo per il candidato, pari al 4.81%. Siete soddisfatti del risultato che avete raggiunto? Se il centro sinistra, analiz- «Il risultato non è che sia così zando il voto, fosse stato uni- eccellente. to il risultato sarebbe stato Abbiamo creato una lista per diverso? aver almeno un seggio in consi«Noi ci siamo dichiarati a sini- glio comunale. stra con una lista che nasce dal Riflettendoci, però, non è da basso e vuol portare avanti un buttar via il 4.81% di consenprogramma. si raggiunti che rappresentato

quasi 500 voti. E’ l’inizio di un percorso da costruire. Non lo vediamo come una sconfitta. I consensi sono bassi però siamo relativamente soddisfatti per andare avanti. Le elezioni rappresentano una tappa, il fine della costituzione di questo gruppo. Ora andremo avanti, il programma che abbiamo è importante. Stiamo prendendo contatti con le forze politiche, la società civile, le persone che hanno voglia di lavorare per la città portando avanti i temi che abbiamo affrontato». Lei è sensibile in particolar modo alle problematiche dell’ambiente, degli animali, così molti elettori l’hanno scelta alle urne perché la volevano in consiglio comune, ma ora visto il risultato si sentono sfiduciati. Cosa vuol dire a tali elettori? «Questi elettori sono sfiduciati perche entrare in consiglio comunale significava essere vicini alle questioni inerenti anche alla ricostruzione post sisma.

Era importante avere un aggancio con quello che si discute in consiglio comunale, ma lo seguiremo sempre anche da fuori. Chi è deluso può benissimo legarsi a noi e portare avanti le diverse problematiche anche sull’ambiente che tra l’altro nell’ambito degli incontri in campagna elettorali non sono venute fuori più di tanto». Lei pensava che Pezzanesi potesse ottenere tanti consensi?. «Ci si aspettava che Pezzanesi andasse al ballottaggio, ma che vincesse al primo turno è stata una sorpresa. Il sindaco ha ottenuto il 58% dei consensi però bisogna tener conto che è la percentuale sul 60% dei votanti. Ci sono quindi 7mila persone che non hanno votato, circa il 40% degli elettori. Pezzanesi sta così governando con il 36% del totale degli elettori. Bisogna ora capire da chi è costituito questo 40% che va recuperato. Sicuramente c’è delusione tra chi non si è recato alle urne».

CORVATTA SI PIAZZA AL SECONDO POSTO PER LA POLTRONISSIMA DI SINDACO di Carla Passacantando

Erano cinque i candidati sindaci in lizza per la poltronissima di primo cittadino di Tolentino. Al secondo posto, dopo Giuseppe Pezzanesi che ha stravinto diventando sindaco, si è piazzato Gianni Corvatta che era sostenuto dalle liste Partito Democratico e Laboratorio delle idee. Corvatta ha ottenuto 1885 voti, di cui 149 solo per il candidato, pari al 18,77%. Facendo un’analisi del voto come commenta il risultato ottenuto? «Noi abbiamo partecipato alle elezioni amministrative con tre candidati sindaci di centro sinistra ed uno di centro desta per cui quest’ultimo era unito. In lizza poi c’era il candidato del Movimento 5 stelle. Tale suddivisione ha inciso molto sul risultato. Bisogna poi tener conto della risposta che ha avuto il Pd in generale che non riguarda solo Tolentino, ma anche altri comuni. In città il partito di Matteo Renzi ha ottenuto il 16%, ma a Jesi il 15% ed a Civitanova Marche dove ha governato il 17%. A livello nazionale la media dei consensi del Pd è del 15% quindi c’è in questo momento una forte flessione dell’elettorato di tale forza

politica. Non so da cosa sia dovuta questa diminuzione di consensi, ma credo che sia a carattere nazionale più che locale. Per quello che mi riguarda non pensavo che Pezzanesi vincesse al primo turno, noi credevamo di andare al ballottaggio. Non c’è da dimenticare, inoltre, che il 40% dei cittadini non ha votato e questo è un altro fattore che ha inciso sul risultato finale. E’ certo che non saranno stati tutti di centro sinistra coloro che non sono andati alle urne, ma è anche vero che c’è sfiducia nell’area di centro sinistra dovuta forse alle politiche nazionali, ma anche ai disagi causa terremoto. Mi sono, comunque, complimentato con Pezzanesi per i tanti consenti ottenuti, per la sua campagna elettorale che gli ha dato notevoli frutti». Corvatta siederà sui banchi della minoranza. Che tipo di opposizione porterà avanti? «Il nostro programma è serio, fattibile ed è stato condiviso con la gente. Farò così una forte opposizione in quei punti del programma di Pezzanesi fortemente distanti dal nostro. Sulle questioni portate avanti dal

sindaco inerenti la ricostruzione post sisma se saranno condivisibili e condivise faremo un’opposizione costruttiva». Quali sono i vostri punti di programma diversi da quelli di Pezzanesi? «Ce ne sono molti ed uno tra tutti è la vendita dell’area dei campi da tennis per destinarla ad uso abitativo e commerciale. Noi crediamo, invece, che quella zona debba essere lasciata a verde o ad attività sportive». Saranno cinque anni difficili all’insegna della ricostruzione post sisma quindi ci sarà tra le diverse forze politiche una collaborazione? «Pezzanesi si è fregiato più volte di aver avuto la collaborazione del Pd relativamente nella fase dell’emergenza terremoto e subito dopo. Ora siamo in una fase diversa, quella di ricostruzione. Se il sindaco lavorerà bene voteremo a favore, ma se agirà male saremo li pronti a dare battaglia entrando nel merito delle questioni e valutando le scelte che lui vorrà fare. Per ora non ha ancora terminato di redigere le schede fast, non ha neanche assunto nuovo personale». Cosa ne pensa della neo giunta

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municipale? «Sostanzialmente mi sembra che la nuova giunta sia una fotocopia della precedente. Speriamo in un miglioramento dell’operato degli assessori nel corso degli anni».


CAPPELLACCI CONTINUERA’ AD IMPEGNARSI FUORI DEL CONSIGLIO COMUNALE di Carla Passacantando

A competere per aggiudicarsi la carica di sindaco nell’ultima tornata elettorale c’era anche Lauro Cappellacci sostenuto dalla lista Partito comunisti italiani. Il candidato ha ottenuto 212 voti, di cui 11 espressi solo a Cappellacci, pari al 2.11%. E senza ombra di dubbio Lauro Cappellacci si è distinto in questa campagna elettorale, che ha visto numerosi dibattiti pubblici, rivelandosi il più ironico tra tutti i candidati. Facendo un’analisi del voto cosa più dire? «Noi siamo sicuri che 224 persone la pensano alla medesima maniera perché questi sono i voti che abbiamo ottenuto. Per quanto riguarda, invece, il voto espresso dalla cittadinanza nutro parecchi dubbi perché in campagna elettorale tutti si esprimevano contro il nostro carissimo sindaco, tutti lo volevano sulla brace, controllare in ogni maniera e contrastare. Alla fine, invece, sul fronte del voto c’è stato un plebiscito per Giuseppe Pezzanesi.

Per ciò ritengo che questa città sia poco seria perché il dire non corrisponde mai al fare. Spero che nessuno si lamenti nei prossimi cinque anni perché altrimenti ci sarà da intervenire duramente su questo popolo che vota e non sa per chi. E’ stata una sorpresa il plebiscito ottenuto dal sindaco uscente. Secondo me non c’è stato nessun accordo preelettorale e lo dimostra il fatto che 4mila persone che avevano firmato per non abbattere l’asilo Green hanno votato Pezzanesi. Sta di fatto che nei seggi elettorali dove hanno votato i residenti di quella zona il sindaco ha ottenuto la maggioranza. E ciò la dice lunga. Il popolo o mentiva prima o l’ha fatto dopo». Cappellacci non siederà in consiglio comunale, ma sicuramente continuerà ad essere presente nella vita politica continuando ad impegnarsi per il bene della città? «Senza dubbio.

Penso che la nostra lotta continuerà per avere una Tolentino diversa, rivolta al futuro e paritetica sotto mille aspetti. Ci impegneremo sempre per portare avanti questo concetto controllando quanto e dove possibile che tutti i progetti siano realizzati a regola d’arte. In questi cinque anni controlleremo l’operato dell’Amministrazione comunale. Cercheremo di contrastare e chiarire con una eventuale informazione ciò che farà la maggioranza. Cercheremo anche di portare avanti il nostro processo per creare una forza alternativa perché in effetti a Tolentino l’opposizione non la fa più nessuno perché bene o male il Movimento cinque stelle è un prodotto vecchio che va pian pian alla dismissione, mentre il Pd si è dismesso da solo. Faremo un’opposizione diversa non in consiglio comunale, ma tra le persone con mezzi di comunicazione e quant’altro». Sicuramente vi preparerete per i prossimi cinque anni per creare una coalizione di

sinistra allargata? «Secondo me pensare ad una coalizione è fondamentale perché da soli non andremo da nessuna parte. Però la condizione di questa coalizione di sinistra deve essere frutto di una espressione omogenea di quattro o cinque punti. Un coacervo di coalizioni per ottenere dieci voti in più non serve a niente».

DELUSIONE PER MERCORELLI: SI ASPETTAVA PIU’ CONSENSI di Carla Passacantando

Gian Mario Mercorelli siederà in consiglio comunale ed anche questa volta sarà tra i banchi dell’opposizione. Mercorelli era uno dei cinque candidati sindaci in competizione in questa tornata elettorale. Sostenuto dal Movimento cinque stelle ha ottenuto 1571 voti, di cui 100 espressi al candidato, pari al 15.64%.

te? «L’analisi è semplice e scontata nel senso che le persone non sono informate. Siamo convinti che gran parte del risultato sia stato influenzato da reazioni emotive dovute ai disagi del terremoto e non è una novità e quindi spesso si riconfermano i vecchi amministratori come segno di continuità che rassicura gli elettori. Tolentino non è stata certo brillante nella questione sisma. A mio parere c’era poco da confermare. Le emotività dominano un po’ la scena. Ci sono state, inoltre, delle liste che probabilmente hanno contribuito a sottrarre voti a noi, ma ciò è relativo perché il risultato ottenuto da Pezzanesi è stato ampio. E’ probabile che i voti andati alla lista che sosteneva Marina Benadduci potrebbero essere stati per noi».

cinque stelle come sarà, ci sarà una collaborazione con la maggioranza per determinate questioni come la ricostruzione post sisma? «Ho parlato con Giuseppe Pezzanesi per attestargli la vittoria perché è corretto. Aspetterò un attimo, vedrò un po’ cosa succederà in consiglio comunale. Questi ultimi cinque anni Un risultato importante per sono trascorsi in maniera asil Movimento cinque stelle solutamente univoca da parche conquista due seggi. te della maggioranza come Vi aspettavate maggiori tante volte è stato sottolineconsensi? ato. «E’ certo che ci aspettavamo Non sono state convocate più consensi. le commissioni comunali per E se dovessimo fare un’anadiscutere delle problematilisi dettagliata del perché non che della città, ma le soluzioli abbiamo avuti ci sentiamo ni sono state tirate fuori dal un pizzico meno responsabicappello del mago quando li, ma sicuramente sarà anavrebbero dovuto essere diche in parte responsabilità scusse a lungo dalla popolanostra e ciò non lo possiamo zione e dal consiglio comunascondere. nale. Per noi è stata, certamente, Noi, come cinque anni fa, una delusione». siamo sempre partiti con lo spirito collaborativo, ma se Come mai l’elettorato non L’opposizione in consiglio non c’è la volontà di recepirlo ha risposto come pensava- comunale del Movimento ciò ti conduce a fare un altro 13

tipo di lavoro. A riguardo non sono particolarmente ottimista, ma vediamo che non c’è la voglia di volerci tutti bene. Rimaniamo armati a livello di capacità e determinazione. L’assalto se serve è sempre dietro l’angolo».


Da grande farò il notaio: storia e professionalità dell dott. Carlo Conti COMUNICARE di Solidea Vitali

Uno studio notarile ricco di storia e di 30mila atti, tradizioni e fotografie di famiglia. Una chiara impostazione di valori, professionalità e precisione. E proprio per quest’ultima qualità la mamma, quando Carlo Conti era ancora un bambino, disse: da grande farà il notaio. Un’anticipazione di una carriera futura che si è avverata. E con grande successo. Pratico, determinato, veloce e sicuro il dottor Conti mi riceve nel suo studio per parlare della sua professione, della formazione e dell’antica cultura.. L’arredamento racconta la storia tramandata dalla famiglia: la panca della nonna con una macchia d’inchiostro che fece cadere Carlo da piccolo è ancora lì. Una grandissima scrivania piena di carte, documenti, tagliacarte, penne e matite. Tutto disposto secondo un attento ordine. Non può essere diversamente: la precisione, la cura del dettaglio, l’essere puntigliosi e rigidi nelle regole sono elementi fondanti del notaio, e dell’uomo. Dottor Conti, qual è stato il suo percorso di studi e quali le sue esperienze formative? Mi sono diplomato al Liceo Classico, unico istituto che, all’epoca, consentiva l’accesso alla facoltà di Giurisprudenza, alla quale mi iscrissi nel 1961 a Macerata. In quell’anno gli iscritti furono 70 e, di questi, solo 14 riuscirono a laurearsi. Dopo la formazione universitaria feci il servizio militare come soldato semplice in artiglieria a Civitavecchia. Contemporaneamente, la sera, ero impegnato nella pratica notarile. Poi ho frequentato la Scuola Notarile a Roma e, nel 1972, ho vinto il difficile concorso. Il Ministero di Grazia e Giustizia è l’organo istituzionale che assegna le sedi in base

ai posti disponibili. Io avevo un elenco di 55 sedi possibili e scelsi un piccolo paese vicino a Sassari, in Sardegna. Fu una decisione dettata dal mio carattere sportivo, libero e amante della natura, della caccia e della pesca. Era un’isola felix nella quale vissi e lavorai dal ’74 al ’78. Mi sposai. La mia primogenita Speranza è nata a Sassari. Dal 1978 esercitai nella sede di Treia e poi dal 1988 qui a Tolentino. Il notaio Conti è stato segretario del Consiglio Notarile per trent’anni, ha insegnato Diritto e Pratica Notarile nell’università di Macerata e Camerino e nelle Scuole di Notariato di Ancona e Perugia. La professione di notaio l’ha sempre portata avanti con passione, dedicandole le ore lavorative necessarie, quasi tutte quelle dell’arco giornaliero. Impegno, costanza , sicurezza e conoscenza della lingua latina sono le qualità distintive per svolgere un lavoro da professionista della Legge. La sicurezza, il non farsi incutere paura da niente e nessuno sono valori che contraddistinguono l’uomo Carlo Conti. “Ho ereditato questo grande insegnamento da mio padre Vittorio. La sua è una storia ricca di esempi. Da giovane è stato un corridore e poi un costruttore di motociclette. Famosa la Moto Conti, raccontata anche in un volume. E’ stato un industriale fino alle alla crisi del ’29. Un uomo geniale, intellettuale, nel senso di una mente sveglia e attiva. Dopo la crisi si è rigenerato come agricoltore curando le proprietà di famiglia. Il messaggio più significativo che mi ha lasciato è quello di non avere mai paura di nessuno. La nostra vita va fondata sulle ricerca di certezze e sicurezze, e soprattutto ogni cosa va fatta con stile”. Eccola la rigidità di valori e comportamento che contribuiscono a formare la personalità del notaio Conti. Non c’è spazio per le perdite di tempo, le mancanze di rispetto, le prevaricazio-

ni di chi vuole manipolare, sgarberie o la maleducazione. “La società oggi è diventata sempre più incerta, le persone si trovano in uno stato di insicurezza, benché oggi tutti possono fare tutto, ed è sparita la selezione.” Il dottor Conti viene da una società che sapeva distinguere, il contadino dall’intellettuale, il buono dal cattivo, l’impegno dalla noncuranza. La stessa università era altamente selettiva: 70 iscritti contro i 7.000 di oggi. Le sue origini gli hanno fatto valorizzare la semplicità a discapito delle sovrastrutture, il senso e il contenuto invece dell’apparenza e della materialità. “Sono un notaio di campagna e non di città. Questo è un grande vantaggio e non una riduzione del ruolo. Al contrario, semmai. Il notaio di campagna è radicato nel suo territorio, conosce le persone, le storie, le esigenze e le famiglie al di là dei patrimoni. Il rapporto umano, la conoscenza profonda dei bisogni del cliente sono gli ingredienti per il successo”. Quando entri nel suo studio, il notaio ti lascia parlare, ascolta e trova la soluzione applicando i principi di Legge. E’ l’arte della maieutica, del dialogo e della fiducia che si genera tra persone. Capacità maieutica, certezza e senso pratico. “Ho sempre trasmesso l’aspetto e il valore umano e sociale del Diritto quale unico mezzo secolare per far valere la buona educazione e quindi ottenere la convivenza civile.” Tre figli: Speranza, veterinario e amministratore dell’Azienda Agricola Le Colline, Felicita, notaio, e Vittorio, grafico di computer che vive da anni in Inghilterra e che sta per approdare il America. Nello studio incontro la figlia notaio Felicita, e ne approfitto per chiederle che padre è Carlo Conti. “Un padre che, come professionista, ha

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dedicato la sua vita al lavoro e che ha trasmesso a noi figli valori forti come il rispetto, l’osservanza delle regole, la libertà nel credere e sostenere le proprie idee, il non essere legati alle cose materiali e mantenere sempre un livello di semplicità”. Non bastano due ore d’intervista per catturare tutta la storia di famiglia, gli aneddoti e le esperienze di vita dei Conti e la professione del notaio che, da quando stabilito dalla Legge Notarile, al compimento dei 75 anni verrà dispensato dall’incarico. Però riusciamo a parlare del suo grande maestro: il notaio Antonio Cardarelli, considerato da Conti un secondo padre. Un uomo che a 20 anni aveva fatto la guerra in Russia, quella che gli trasmise una malattia, non curata perché non diagnosticata. Per anni Carlo fece domande sulla guerra, ma la riservatezza del notaio Cardarelli non concesse risposte. Dopo la sua morte il figlio contattò Conti dicendo di avere un plico per lui: pagine su pagine, 60 per la precisione, riservate al notaio Conti sulle quali c’era scritto tutto sulla guerra in Russia, sulle atrocità, le paure… E sono chiare le qualità del notaio: riconoscenza, emozione, forma mentis, spiritualità e rispetto quello vero e profondo. Quello dell’antica cultura.


CHE TEMPO FA? Verso Sera

dott.Franco Belluigi Oggi grazie ai mezzi di comunicazione possiamo sapere quale tempo farà nei giorni a venire e pertanto non dovremmo lasciarci sorprendere dai cambiamenti di temperatura. Nei mesi invernali, quando il freddo e l’umidità caratterizzano l’intera giornata, e nel periodo estivo quando il caldo ci opprime, assistiamo ad un incremento delle morti di persone anziane. Basterebbe guardare negli spazi dove vengono affissi i manifesti mortuari l’età del defunto, subito vi accorgerete che quello che ho affermato corrisponde a verità. In questi periodi il passaggio dalla morbilità alla mortalità spesso il passo è breve. Valutiamo insieme perché questo avviene. Il tutto in gran parte è riconducibile a tre motivi: i meccanismi che regolano la temperatura corporea sono meno efficienti, la polipatologia dell’anziano riduce l’attitudine a conservare le proprie caratteristiche al cambiare delle condizioni esterne ed interne dell’ambiente, ed ultimo e, non per ultimo, tutte quelle condizioni che caratterizzano la vita di una persona anziana. Mi riferisco allo stato mentale, al grado di studio e di cultura, al grado di disabilità, alle condizioni socio ambientali. Tutte queste situazioni non aiutano la persona anziana a tutelarsi prendendo provvedimenti adeguati per affrontare tali temperature. Questo incremento della morte dell’anziano assume proporzioni maggiori nelle grandi città dove le condizioni climatiche associate

alle condizioni ambientali, per una serie di circostanze, sono più sfavorevoli. Quando facevo riferimento alle condizioni socio-ambientali, mi riferivo al fatto che un conto è vivere in una casa dove la temperatura è regolabile con l’aria condizionata o con il termosifone, un conto è vivere in una casa piccola, umida dove il grado di temperatura non è regolabile per mancanza di mezzi. Tutte le condizioni sopra indicate si aggravano quando l’anziano disabile o malato non è assistito adeguatamente vuoi dai familiari, vuoi dall’assistenza sociale. Questo tanto più avviene in alcune strutture protette dove spesso ci si preoccupa solo della medicalizzazione trascurando di prendersi cura della persona. A volte anche la struttura non è adeguata alle esigenze dell’anziano. Fra le tante cause che favoriscono l’incremento di morbilità e spesso di mortalità dell’anziano sono la scarsa igiene alimentare e la mancata assunzione di liquidi in quantità adeguata che, nei periodi caldi, andrebbero a compensare la loro perdita dovuta alla sudorazione Fra le varie conseguenze di una elevata temperatura possiamo ricordare il colpo di calore, non infrequente nelle persone anziane, quando queste non tenendo conto della temperatura esterna si avventurano a fare una passeggiata nelle ore di massima calura. Traducendo in termini pratici, anche se dovrebbero essere noti, ricordiamo i provvedimenti da prendere: assumere notevoli quantità di liquidi, evitare alcoolici, mangiare pasti leggeri evitando cibi troppo elaborati, mangiare molta frutta e verdura, vestire con abiti leggeri di cotone o lino , di colore chiaro e

non aderenti, mettere un cappello leggero, evitare di uscire nelle ore calde, evitare di fare lavori pesanti, rinfrescare la casa nelle ore notturne. Questo stile di vita dovrà essere assunto sia dall’anziano in buone condizioni che gode di una certa autonomia, sia dagli anziani malati e disabili assistititi da familiari o da badanti. Altrettanto importante è l’aumento della morbilità e della relativa mortalità nel periodo invernale quando il termometro si abbassa di molti gradi. E’ naturale che i soggetti più a rischio sono gli anziani malati con patologie a carico dell’apparato respiratorio, i disabili con difficoltà nei movimenti, i soggetti malnutriti, i disabili mentali che non sono in grado di valutare obiettivamente la situazione che vivono e gli anziani in condizioni socio economiche precarie. Pensate a quanti anziani vivono in condizioni di povertà e spesso non supportati da familiari. Molte sono le famiglie mononucleari. Le basse temperature determinano una ipotermia ( riduzione della temperatura corporea al disotto dei 35 gradi centigradi). Ricordate quando facevamo riferimento a quelle condizioni in cui risultano alterati i processi di termoregolazione e quanto questo fenomeno fosse presente ed importante nell’anziano malato, solo e male assistito? E’ naturale che anche con le basse temperature ci siano provvedimenti da prendere per allontanare il rischio di ipotermia e di quanto questo stato comporta. Viene naturale pensare come prima cosa di cercare di utilizzare abiti che mantengano caldo il corpo, senza il rischio di perdere troppo calore, scal-

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dare per quanto possibile la propria abitazione cercando anche di cambiare aria nel corso della giornata, evitare di uscire di casa nelle giornate più fredde, essere assistiti nel modo adeguato in caso di non autonomia, fare pasti ipercalorici che rispettino l’apporto di tutti i componenti del cibo (proteine, carboidrati, grassi, vitamine), assumere bevande calde. Usare un po’ di buonsenso uscendo da quella posizione mentale di non potere essere attaccato da niente e da nessuno, tanto meno dal freddo o dal caldo. Forse quanto ho espresso in queste poche righe dovrebbe fare parte del bagaglio culturale ed esperienziale di ognuno di noi, ma partendo dal concetto che “repetita iuvant” mi è sembrato giusto fare anche un accenno alle malattie e alle relative conseguenze legate agli agenti atmosferici. Nella mia lunga pratica professionale molte sono state le occasioni in cui ho incontrato persone anziane che spesso sfidavano le condizioni ambientali andando incontro a notevoli disagi e che, se consigliati a fare altrimenti, si rifugiavano per giustificare il loro comportamento, dicendo ”ho fatto sempre così”. Il comportamento che più mi ha colpito è stato quello di un signore anziano che prima di uscire, sia d’estate che d’inverno, consultava la temperatura esterna sul termometro esposto nella finestra della sua camera ed in base a questa si vestiva. Era un atteggiamento esagerato, quasi una pignoleria? Io non credo. A me è sembrato un segno di saggezza destinato a tutelare la sua salute!


POSIZIONATE AL BUIO DUE SCULTURE DI LINO GENTILI ALLA GALLERIA EUROPA Recentemente, qualche giorno prima delle elezioni amministrative della città, sono stati effettuati dei lavori di sistemazione della Galleria Europa. Sono state installate due teche dove all’interno sono state posizionate altrettante statue, opera dello scultore Lino Gentili. Entrambe le sculture, “Uomo in draisine” e “Il grande burattinaio”, erano state collocate rispettivamente, la prima nell’atrio del palazzo comunale, ora inagibile, e la seconda nel foyer del teatro Vaccaj, chiuso dal 2008 a causa di un incendio. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha deciso di spostare le due opere, realizzate in ferro e saldatura, con l’intento di dare nuova immagine a tutta la zona di Palazzo Europa. Complimenti per l’idea, sicuramente azzeccata, secondo noi, era il caso però di inserire all’interno di entrambe le teche dei punti luce affinché le opere di Lino Gentili potessero avere una maggiore luminosità perché come sono posizionate ora rimangono nell’oscurità. Sempre nella Galleria Europa è stata posizionata anche una nuove panchina. Per meglio rendere l’idea abbiamo pensato di simulare (vedi foto a lato) come apparirebbero le opere in questione con una specifica illuminazione.

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