Multiradio Press News febbraio 2019

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Bernys, un’azienda con venticinque anni di storia, fondata da Sandro Rilli, appassionato di moda, che ha progettato a Tolentino un concept di negozio innovativo per l’epoca, guardando anche troppo avanti. Attualmente Sandro, pur rimanendo nella sua azienda si avvale della collaborazione dei figli, Luigi e Saverio, che noi abbiamo avuto il piacere di incontrare.

editoriale

di Carla Passacantando

segue...

Il dialogo per ripopolare e dar nuovamente vita al centro storico si è aperto e si è immediatamente chiuso. Il Consiglio di quartiere del centro storico ed i commercianti apprezzerebbero l’eventualità che le scuole rimanessero al loro posto. Dopo il sisma facemmo un reportage, un approfondimento sulla situazione del centro storico con l’architetto Eugenio Francioni che fu il primo a sostenere il recupero e l’abbellimento delle scuole e di tutto il centro. E per chi ama il cuore della nostra città dove tanti di noi sono nati, dove tanti altri hanno frequentato le scuole sono importanti le decisioni che si prenderanno, ne vale il futuro e la bellezza di Tolentino. Vogliamo così sottolineare che il trasferimento della scuola comporterà lo spopolamento del centro storico, considerando che i licei già non ci saranno, che le nascite sono al minimo storico ed ancora una volta si rischierà di fare una cattedrale nel deserto con nuova cementificazione nella zona Pace dove sorgerebbe la nuova scuola. In compenso ci saranno ampliamenti della casa di riposo così il nostro futuro da anziani è assicurato. Non è facile commentare tale situazione. Lasciamo spazio alla politica ed a chi si dovrà assumere le proprie responsabilità per il nostro futuro. Noi auspichiamo un dialogo che coinvolga tutti poiché ne vale la sorte della nostra città. Non ci possiamo permettere di sbagliare. MPN febbraio 2019

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Anno XIII n. 2 - febbraio 2019 - numero chiuso in redazione in data 8/2/2019 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Dir. Resp. dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - Tel. 0733 960241

BERNYS TOWN: ELEGANZA E PASSIONE


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...segue dalla prima

Da quanto tempo lavorate nella vostra azienda? «La nostra azienda esiste da più di vent’anni. E’ nata da un progetto di nostro padre, ma anche noi fin da bambini ci siamo appassionati al mondo della moda. Col tempo, crescendo, abbiamo seguito questo percorso lavorativo, cercando di apprendere al meglio le basi, viaggiando molto per formarci e seguendo diversi corsi di aggiornamento». Quali sono i vostri compiti? «Io, Luigi, mi occupo dello stile, di selezionare le collezioni per ogni stagione e di mantenere costantemente gli assortimenti e anche della comunicazione e promozione dei punti vendita. Mentre io, Saverio, sono da sempre il responsabile amministrativo e commerciale della nostra azienda, ma insieme a mio fratello giro molto per fare ricerca e valutare nuove realtà e opportunità». A quali tipi di eventi o fiere siete soliti partecipare? «Siamo appena rientrati da due settimane intense di lavoro, poiché a Firenze si è tenuta l’edizione invernale di Pitti uomo e, qualche giorno dopo, un’importante fiera a Berlino, alla quale partecipiamo da anni per dare un respiro internazionale ed europeo alle nostre collezioni». Quali sono gli orientamenti della moda per le prossime stagioni? «La qualità dei prodotti e uno stile ricercato siamo certi siano la chiave vincente in un mercato che, per troppo tempo, ha trascurato questi due elementi, a vantaggio solamente del prezzo più basso. Attualmente la clientela effettua i propri acquisti in modo meno massificato, selezionando capi con standard qualitativi decisamente più alti». Quanti punti vendita avete? «Attualmente abbiamo uno store a Tolentino che è concepito come un multibrand, ed è il negozio storico dove trovare un vasto assortimento di prodotti uomo e donna. Mentre in centro città a Civitanova Marche abbiamo un negozio più piccolo per favorire la clientela che viene dalle zone costiere. Gli store verranno rafforzati con dei nuovi spazi dedicati a calzature ed accessori». Avete intenzione di aprire nuovi punti vendita? «E’ nei nostri propositi futuri, cercare di realizzare una rete di negozi che abbiano uno stile coerente e uniforme, dislocati in diverse zone, con la stessa filosofia dello store di Tolentino».

Che tipo di aziende proponete? «Collaboriamo con più di cento brand italiani ed internazionali. Fra questi: Woolrich, Twin set, Jacob Cohen, Sun68, Saucony, Roy Roger’s, Colmar, Xacus, Diadora, Barbour, Manila Grace, Seventy, Tommy Hilfiger e altri. L’azienda ringrazia la responsabile dei punti vendita e il proprio staff per la collaborazione e passione che mette nel proprio lavoro. Un ringraziamento particolare anche alla nostra clientela che ci supporta dandoci lo stimolo ad allargare i nostri orizzonti conoscitivi. Grazie alla redazione».



di Enzo Calcaterra

UN SECOLO EDIFICABILE Il 27 giugno 1997 Felice Craglia ( di cui tratteremo ampiamente in una delle prossime puntate), ultimo discendente diretto dell’omonima impresa edile fondata nel 1896, volle festeggiare il centenario appena trascorso con un grande pranzo. Furono invitati operai, impiegati, ingegneri, geometri, fornitori, che avevano lavorato con la ditta. Almeno quelli ancora viventi. Perché in un secolo erano stati molti di più, anche se nella memoria del “celebrante” nessuno di loro mancava. Infatti Felice ha sempre tenuto a ricordare tutti, indistintamente, dal primo capomastro all’ultimo dei manovali (compreso il babbo del sottoscritto), facendo realizzare anche due piccole ma preziose pubblicazioni per l’occasione. L’Impresa Craglia è stata senza dubbio una delle principali protagoniste della trasformazione urbanistica di Tolentino per quasi tutto il Novecento. L’opera di questa ditta ha finito così con il costruire materialmente una parte significativa della storia cittadina. Dei 7 figli maschi, sui 12 di Giuseppe Craglia (18681924), solo 4 seguirono la sua carriera imprenditoriale: Igino (1896-1963), Ruggero (1902-1948), Urbano (1909-1976) e Felice (1921-2015). Ma tanto Palazzo Sangallo prima della sopraelevazione e (sotto) durante i lavori di completamento. bastò per trasformare Tolentino da una piccola cittadina, ancorché già socialmente vivace e produttiva, in una città moderna. Principali caratteristiche dell’Impresa furono l’evoluzione delle tecniche costruttive e la varietà delle opere realizzate. Dai tempi di Giuseppe, la cui attività si sviluppò dal 1896 per circa un quarantennio con la collaborazione dei figli, quando materiali rudimentali e forza fisica degli operai rappresentavano le risorse principali, la ricerca di innovazioni nel campo edilizio fu costante nel periodo tra primo e secondo dopoguerra. Altrettanto importante, la cura dedicata alle pubbliche relazioni, cioè ai rapporti con le istituzioni civili e religiose ad ogni livello. A tutto questo va aggiunta l’attenzione particolare per la qualità del lavoro, le capacità di singoli operai e professionisti, la precisione nell’esecuzione delle opere, la puntualità nei tempi di consegna delle stesse. La tipologia degli impegni fu varia: edifici privati e per il culto, edifici scolastici e industriali, case popolari e condomini (questi ultimi per la prima volta apparsi a Tolentino), edilizia pubblica fin dai primi anni Cinquanta del dopoguerra. L’opera più significativa per la storia urbanistica di Tolentino a cui l’Impresa Craglia lavorò può essere considerata il completamento del Palazzo Sangallo, nel centro cittadino.

Giuseppe Craglia

Così denominato dal suo progettista Antonio da Sangallo il Giovane, costruito su committenza del cardinale tolentinate Ascanio Parisani nella prima metà del Cinquecento (1540?), l’edificio rimase incompiuto per motivi non chiari, forse economici. Da quattro secoli era infatti fermo al basamento originario. Negli anni Trenta, motivazioni estetiche (sistemare l’edilizia della piazza) e pratiche (avere locali disponibili per varie attività), ne decisero la sopraelevazione. Su progetto dell’ing. Stefano Gentiloni Silverj i lavori furono affidati a tre ditte tolentinati: Craglia, Vincenzini e Sciamanna. L’opera, terminata nel 1933, avrebbe assunto sempre più nel tempo il ruolo e i connotati di Casa della Cultura in stile post-rinascimentale, naturale dirimpettaia dell’ottocentesco Palazzo Comunale, sede delle istituzioni cittadine. Nel secondo dopoguerra l‘Impresa Craglia, ricostituita nel 1947 con Urbano e Felice, ampliò le

sue attività, aprendo la fase immobiliare e dedicandosi alla costruzione di edifici per edilizia pubblica e privata. Iniziava per Tolentino uno sviluppo urbanistico che ne avrebbe mutato vistosamente anche la fisionomia nel corso dei decenni. Tra le tante opere, si possono ricordare: la Conceria del Chienti, il restauro del Convento di San Nicola, la ristrutturazione del Teatro Nicola Vaccai. Per quest’ultimo, in poco più di due anni e mezzo vennero portati a termine i lavori di ricostruzione del palcoscenico e del tetto, il consolidamento dell’edificio, la costruzione dei camerini e il restauro dei palchi. Il teatro venne (re)inaugurato il 9 gennaio 1985. Felice Craglia, orgogliosa memoria storica e identitaria per tutti i componenti che “fecero l’impresa” (titolari, tecnici, operai, professionisti e collaboratori ad ogni livello), si occupò di persona del suo ultimo lavoro per il restauro di una casa privata nel 1995. Poi venne l’ultima stagione, quella dei tanti ricordi.


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CANTINE RIUNITE: DAL 1991 IL CALCIO A 5 DI TOLENTINO Si sono svolte nei primi giorni di Gennaio 2019, presso il Palascherma di Ancona, le Finali della Coppa Marche di Calcio a 5. Le Cantine Riunite di Tolentino hanno raggiunto le finali con ben due compagini, quella femminile allenata da Andrea Gasparrini e quella della categoria Under 19 maschile, allenata da Andrea Zamponi. Grande soddisfazione per la vittoria del trofeo da parte delle ragazze, guidate dal capitano Mariangela Lambertucci, che battendo la temutissima Pian di Rose, si aggiudicano il titolo per la quinta volta, record regionale assoluto. Un pizzico di rammarico per gli Under 19 di capitan Michele Ranzuglia che hanno visto sfumare il trionfo solo all’ultimo minuto contro il Mondolfo Calcio a 5 per 1 a 0 una finale combattuta e che i cantinari avrebbero potuto aggiudicarsi per l’ottimo gioco espresso.

Femminile), Zamponi Andrea (Under 19), Perucci Emanuele (Vice allenatore U19), Munafò Lucas (Under 17), Palmucci Marco (Under 15), Perà Roberto (Under 14), Tomassetti Edoardo (Under 10), Paggi Elena (Vice allenatore Under 10), Cardinali Marco (preparatore portieri), Luchetti Daniele (massaggiatore). Oltre ai tecnici, l’ASD Cantine Riunite, arricchisce il proprio staff inserendo in organico l’importante figura del Preparatore Atletico. Ricoprirà questo ruolo il Professore Paolo Pecchia che grazie alla sua esperienza e professionalità, provvederà ad introdurre nelle sedute di allenamento esercitazioni sia qualitative che quantitative in tutto il settore giovanile perseguendo finalità coordinativo-motorie e fisico-atletiche dei nostri giovani “calcettisti”. L’Associazione Cantine Riunite aspetta tutti quanti volessero intraprendere questo meraviglioso Sport.

Proprio questi importanti risultati incentivano l’ASD Cantine Riunite CSI a portare avanti il proprio processo di crescita, finalizzato soprattutto allo sviluppo del settore giovanile, che ormai da alcuni anni rappresenta il fiore all’occhiello dell’associazione presieduta da Marco Salvatori. Sono, infatti, circa ottanta i giovani ed i giovanissimi che affiancano i cinquanta tesserati delle squadre maggiori, componendo così una delle più corpose realtà di Calcio a 5 regionali, con uno staff tecnico composto dai seguenti allenatori: Sileoni Fulvio (Prima Squadra Figc), Corsalini Sandro (Prima Squadra Csi), www.asdcantineriunite.it Gasparrini Andrea (Prima squadra asdcantineriunite@gmail.com


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CONSIGLIO COMUNALE: AUMENTI ALL’ASP, EX CASA DI RIPOSO Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Bocciata la mozione con la quale si impegnava sindaco e giunta a stanziare delle somme di denaro per evitare che i rincari delle tariffe dell’Asp civica assistenza Tolentino, ex casa di riposo “Vincenzo Porcelli”, si ripercuotessero sulle famiglie. Il documento per la discussione in assise, la prima del nuovo anno, è stato presentato dal consigliere comunale Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee di Tolentino insieme a quelli del Partito democratico, Anna Quercetti e Bruno Prugni ed ha avuto i voti favorevoli solo delle minoranze, 4, così è stata respinta con 10 voti contrari. «Comprendiamo - ha detto Corvatta - ma non condividiamo, soprattutto in un momento come questo, la decisione del consiglio di amministrazione dell’Asp di aumentare le tariffe. Il cda va aiutato a proseguire il buon lavoro che sta facendo, ma non scaricando sulle famiglie gli ulteriori costi. Il comune non può e non deve lavarsene le mani. Con grande stupore abbiamo potuto constatare che questo importante argomento non sia stato inserito all’ordine del

giorno del Consiglio comunale del 20 dicembre. Con altrettanto stupore abbiamo avuto notizia che l’aumento sarebbe stato deciso senza il parere del Consiglio comunale, pur essendo la società che gestisce la struttura totalmente pubblica. In considerazione del particolare periodo della vita della nostra città in seguito al terremoto del 2016 e delle difficoltà che la famiglie stanno vivendo, non condividiamo il comportamento pilatesco della giunta Pezzanesi che invece di intervenire per far fronte alle problematiche di bilancio dell’ex casa di riposo ignorando i problemi delle famiglie, se ne lava le mani ed evita una democratica discussione in assise». Corvatta ha aggiunto che oggi all’ex casa di riposo ci sono circa 220 o 250 richieste inevase e che si potrebbe coinvolgere l’Assm per la gestione. A rispondere ci ha pensato l’assessore alle politiche sociali Francesco Pio Colosi spiegando le misure adottate per far fronte alle criticità sollevate. «Riguardo il servizio di ristorazione - ha affermato - sono state subito adottate diverse strategie di miglioramento: il menù è stato rivalutato da una dietista della Gemos, gestore della mensa, che ha effettua-

to alcune modifiche in accordo con il cda; la Gemos provvederà ad esporre, all’interno della struttura, in tre diversi punti molti visibili e strategici il nuovo menù con le alternative disponibili e specificando le eventuali modalità di comunicazione con il referente di turno messo a disposizione dalla struttura in cucina; sarà disponibile e distribuita una scheda di monitoraggio per valutare il feedback della qualità del pasto e del servizio e che potrà essere compilata sia dai familiari che dagli utenti e anche dal personale di corsia; sarà distribuita una relazione a cura della dietista riguardante i criteri di scelta del menù. Le rette, inoltre, sono state riviste in una ottica di ridistribuzione generale e sono comunque inferiori alla media provinciale». DI seguito ha illustrato gli aumenti. La retta di ricovero per utente autosufficiente e semiautosufficiente in camera doppia passa da 1.000 a 1.050 euro; in camera singola da 1.250 a 1.300; non autosufficiente in camera doppia da 1.100 a 1.200; in camera singola da 1.350 a 1.420; del centro diurno parziale da 400 a 500; con frequenza completa da 450 a 550; rimane invariata quella

con frequenza giornaliera a 30, del centro diurno “Il filo d’Arianna” con frequenza parziale a 500 e completa a 800. Anche Gian Mario Mercorelli del Movimento cinque stelle si è dichiarato favorevole alla mozione di Corvatta. «Il cda dell’Asp - ha aggiunto è tenuto a rispondere del suo operato con il comune. Ricordo anche che il passaggio da cooperativa ad Asp è stato deliberato qualche anno fa sulla base di un’ipotesi di risparmio. Se i costi sono stati tagliati in parte mi chiedo quali siano le ragioni che giustificano l’aumento delle tariffe. Avete innalzato i prezzi delle tariffe senza dire le motivazioni e dare i documenti. E poi non deve essere la Gemos a dirci se cucina bene o meno, ma un esterno». Per Ivano Serragiotto, consigliere della lista Tolentino nel cuore «l’Asp è una controllata del comune e non una partecipata. La struttura non ha scopo di lucro, ha come unico obiettivo il pareggio di bilancio quindi o si ha fiducia in chi dirige o non la si ha. Quanto richiesto dal Pd è impossibile da realizzare». Bruno Prugni ha ricordato che in Consiglio comunale si eleg-

A PROPOSITO DI TURISMO ODONTOIATRICO… Sempre più di frequente i pazien� si rivolgono a cliniche all’estero per riabilitazioni implantoprotesiche spesso complesse e alquanto costose convin� di o�enere il massimo al minori prezzo! Pur riconoscendo comunque grandi capacità e qualità nelle prestazioni offerte da tali cliniche, purtroppo tali interven� non sono esen� da eventuali problema�che che possono insorgere nel tempo. Il protocollo nazionale prevede controlli semestrali, sedute di igiene orale mirate ed è molto difficile che il paziente possa di nuovo recarsi, per tali controlli, in queste cliniche a così tan� km di distanza. Ma il problema maggiore sembra essere legato a situazioni in cui il paziente dovesse ricorrere ad un contenzioso per problemi lega� ad insuccessi dell’intervento; quindi è bene sapere che dar luogo ad una causa civile per o�enere un risarcimento del danno da un den�sta che si trova in un paese all’estero è cosa difficile, lunga ed assai costosa. Il primo problema da risolvere, infa�, è quello di verificare se tra cliente e den�sta esista o meno un valido contra�o da far valere, mentre in Italia il rapporto contra�uale esiste anche se non messo per iscri�o dalle par�, ed il den�sta ne deve rispondere in sede civile e penale per diversi anni benché tutelato da assicurazione sanitaria, questo non vale nel caso di operatore odontoiatrico straniero. Occorre quindi rivolgersi ad un legale italiano il quale, poi, necessariamente dovrà trovare un corrispondente estero; pertanto appare evidente come già questo passaggio faccia lievitare i cos�. Si no�, infine, come dovrà essere applicata la legge del paese straniero in cui opera il den�sta per non parlare di iniziare una causa presso un tribunale di un paese straniero in cui vige una legalizzazione diversa da quella italiana. Ci si perme�e di so�olineare che quasi mai è possibile trovare una legislazione che, al pari di quella italiana e comunitaria, sia in grado di tutelare il cliente danneggiato e pertanto difficilmente il den�sta reo di un pessimo intervento verrà riconosciuto responsabile del danno arrecato. Di sicuro, nel caso di esito posi�vo, il risarcimento sarà di gran lunga inferiore a quello che si o�errebbe in caso di contenzioso con operatore italiano e queste difficoltà fanno desistere dall’iniziare qualsiasi azione legale nei confron� di cliniche odontoiatriche estere. Pertanto una volta rientra� in Italia si deve sperare che tu�o sia andato per il meglio altrimen�… ”E’ come acquistare una macchina pres�giosa senza garanzia alcuna!”


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ge il cda dell’Asp. Carmelo Ceselli del gruppo misto ha ribadito che l’Asp mantiene invariate le tariffe da più di otto anni. «Apprezziamo la fermezza - ha replicato il sindaco Giuseppe Pezzanesi - con cui la minoranza del Pd ha portato la vicenda dell’aumento delle rette in assise. L’argomento rappresenta un’opportunità per la minoranza di cavalcare la protesta e raccogliere qualche consenso. Sulla mensa andavano fatte delle modifiche e sull’aumento delle rette siamo intervenuti ridistribuendolo adeguandolo in maniera trasparente tenendo conto delle esigenze delle famiglie degli ospiti dell’ex casa di riposo. Di conseguenza stiamo già lavorando con l’Assm per una eventuale gestione». Il Consiglio comunale, comunque, si è aperto con la sostituzione del componente della Commissione consultiva e di studio “Sociale & sanità”. Dopo le dimissioni di Marcella Valenza entra nell’organismo Fiorella Sampaolo. Parere favorevole con 12 voti e 2 contrari, dei consiglieri comunali Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti, è stato espresso alla variante parziale al Piano regolatore generale approvato con delibera di giunta n.33/1995 e successive varianti per l’adozione definitiva della riqualificazione di aree in contrada Pace che contempla

la realizzazione dei nuovi impianti sportivi. «Dopo la prima variazione della variante per la realizzazione dei campi da tennis - ha illustrato l’assessore all’urbanistica Alessandro Massi - si è data la possibilità ai cittadini di fare osservazioni entro 60 giorni così in questo lasso di tempo ne sono pervenute tre le quali sono state valutate con istruttoria. La prima è di Renato Tacchetti, uno dei proprietari del terreno, appezzamento che, nella presente variante, viene trasformato da F8 a verde privato, con l’introduzione dei punto NB8 all’art.44 delle Norme tecniche attuative. Nella fattispecie, l’osservazione propone e richiede che il punto NB8 delle Nta di variante, inerente le “aree soggette e vincolo di verde privato” di via Pertini comprendente la proprietà del richiedente, venga modificato introducendo la possibilità di formare strumenti urbanistici attuativi, nella fattispecie Piani di recupero, separati per ciascuna delle due singole proprietà; con l’attribuzione delle destinazioni di cui all’art.13 - Uso urbano residenziale - delle vigenti Nta del Prg; con la previsione di incrementi volumetrici quantitativamente definiti dalla presente variante e non legati all’efficacia della legge regionale 22/2009 e simili. La seconda osservazione è di Franco Ferranti che propone le stesse richieste, mentre

l’ultima è interna, del responsabile dei lavori pubblici. L’ufficio urbanistica chiede che l’altezza massima delle strutture sportive sia di 14 metri».

Delle tre osservazioni, due sono state accolte parzialmente, mentre quella relativa all’ufficio urbanistica pienamente.

spazio autogestito

Il Trasporto Pubblico Locale La città di Tolentino offre, ormai da diversi decenni, un servizio ai cittadini di grande utilità sociale: il Trasporto Pubblico Locale. Inaugurato dapprima dal Comune di Tolentino e gestito poi, a partire dagli anni ‘80, dall’ASSM SpA, permette di raggiungere ogni area urbana, campagne comprese, in modo comodo, veloce e molto economico grazie alle numerose corse che gli autobus percorrono ogni giorno, incluse le zone industriali. Per rendere più efficiente il servizio sono stati anche siglati accordi con le grandi aziende del territorio, proprio per incentivare i cittadini a lasciare l’auto a casa e raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici. Purtroppo i risultati raggiunti non sono ancora ottimali e la Municipalizzata si rende disponibile a rivedere le convenzioni, adattando il servizio alle esigenze dei lavoratori. Sarebbe un grande risultato, per la salute della Città e di tutti noi, usare il trasporto pubblico piuttosto che aggravare il traffico negli orari di punta, intasando arterie di scorrimento, incroci e piazze, senza alcun beneficio per l’ambiente e la qualità di vita. Questo importante obiettivo, su cui si sta incentrando l’attenzione dell’Amministrazione di concerto con l’Azienda, consentirebbe un risparmio per gli utenti e maggiore utilità per la copertura dei costi da parte dell’Azienda stessa, oltre ad una maggiore valorizzazione delle potenzialità di un servizio ottimale che, grazie anche all’esperienza ed alla professionalità dei suoi operatori, va incentivato e promosso. Un ulteriore elemento di grande positività si è rivelato la scelta dell’attuale governance aziendale, che negli ultimi anni ha deciso di riportare la gestione ordinaria delle manutenzioni dei mezzi, presso il deposito autobus di proprietà aziendale. Ciò ha permesso, grazie alle eccellenti capacità di risorse umane interne, di risparmiare decine di migliaia di euro l’anno e di garantire, agli autisti ed agli utenti, di viaggiare tutti i giorni in sicurezza. Proprio gli investimenti per la sicurezza che s’intendono portare avanti in questo settore hanno fatto partire un nuovo servizio, di concerto con il Sindaco, l’Assessorato alla Sicurezza ed il Comando di Polizia Locale che vede, a bordo dei pullman agenti in borghese al fine di prevenire fenomeni di bullismo e di micro criminalità e di rispetto al codice della strada. Ad oggi il servizio trasporti urbano può vantare un adeguato parco mezzi ed una funzionale rete di corse giornaliere che permettono di coprire l’intero vasto territorio tolentinate in modo sicuro e puntuale. Anche questo un fiore all’occhiello della città di Tolentino.


8 di Carla Passacantando

TORNA LA COLLABORAZIONE TRA GIUNTA E COMMERCIANTI ai negozianti pero’ non piace il trasferimento della scuola “Don Bosco” La Giunta comunale tende la mano ai commercianti coinvolgendoli nelle prossime iniziative, ma su altri fronti restano divergenze. Alla maggior parte dei negozianti, infatti, non piace il trasferimento della scuola “Don Bosco” nella zona ad est della città per creare nell’attuale struttura appartamenti per autosufficienti in lista di attesa per la casa di riposo. Recentemente il sindaco Giuseppe Pezzanesi, insieme al vice sindaco Silvia Luconi, gli assessori Alessandro Massi, Francesco Pio Colosi e Alessia Pupo, ha incontrato i commercianti, come aveva promesso, dopo la lettera firmata da quarantatré negozianti del centro storico inviata al comune per denunciare la situazione in cui si trovano a lavorare dopo due anni dal sisma. All’auditorium della Biblioteca filelfica, stracolmo, c’erano i commercianti del comitato Centro storico e quelli di Botteghe di periferia, nonché Andrea Crocenzi, consigliere comunale con delega al commercio ed alcuni presidenti dei Consigli di quartiere e contrada. «L’intenzione – ha anticipato la Luconi - era di rivedersi dopo le festività natalizie per analizzare le iniziative per il periodo che va da settembre a Natale. Dal mese di ottobre al 6 gennaio avremo in città “TolentinoBrichArt 2019”, una grande esposizione di mattoncini Lego e non solo, da ospitare in piazza Mauruzi o al par-

cheggio Foro Boario, la destinazione è da decidere con i negozianti. Ci saranno poi gli eventi Street food e la Fiera dei fiori agli inizi di maggio o alla fine aprile ed anche in questo caso con i commercianti dovremmo individuare le location». Ed Andrea Crocenzi ha aggiunto che per fare ciò occorre la collaborazione di tutti. «La lettera inviata in comune – ha spiegato il sindaco - non ci ha rovinato il Natale perché sapevamo che Tolentino è una città grande che vive e che già c’era una insoddisfazione tra i commercianti. Sul fronte della ricostruzione, dobbiamo considerare che il 2019 è l’anno dei cantieri, ma le pratiche presentate sono poche: su 3900 case danneggiate sono state inoltrate solo 350 pratiche. Vogliamo suggerimenti dai commercianti e continuare a fare la strada insieme. Ad esempio l’Amministrazione comunale organizza i suoi eventi, li condivide con i negozianti, ma deve tener conto del budget. Vorremmo dei suggerimenti per come utilizzare l’ex stabile dell’Istituto “Filelfo”, comunque, il muro esterno sarà abbattuto. Bisogna poi creare alloggi per i turisti. Abbiamo previsto dei parcheggi a spina di pesce in piazza della Libertà». Massima collaborazione quindi tra Amministrazione comunale e commercianti.

Commercianti che però sono andati su tutte le furie quando Pezzanesi ha lanciato la proposta del trasferimento della scuola “Don Bosco” il tutto per dare maggiore sicurezza ai bambini creando nuove strutture. «All’ex stabile della Mestre Pie – ha affermato il sindaco - che dovrà essere abbattuto, potremmo realizzare la materna, mentre alla “Don Bosco” si potrebbero creare appartamenti per autosufficienti». Non è dello stesso avviso l’assessore Alessandro Massi, secondo cui bisogna lasciare la scuola “Don Bosco” sistemandola con gli 8milioni di euro concessi dallo Stato. La massima sicurezza, comunque, serve se si è giovani o anziani.

Quindi lo stabile se può andar bene per questi ultimi, può esserlo anche per i ragazzi. Trasferire la scuola “Don Bosco” nella zona ad est della città significa impoverire il centro storico che momentaneamente è molto “ferito” e la sua morte sembra sia annunciata. «Lo scheletro del “Don Bosco” – ha concluso Massi – è integro dato che ospita i bambini al piano terra, il secondo è inagibile ed ha una scheda aedes B. Per costruire la nuova scuola saremmo costretti ad acquistare un terreno da un privato in zona Pace, mentre i contributi di cui potremmo beneficiare per il restauro della struttura garantirebbero la completa messa in sicurezza con tempistiche sicuramente più brevi».

ANTINCENDIO TOLENTINO: UN’AZIENDA CHE PUNTA AL FUTURO ALL’INSEGNA DELLA SICUREZZA Oltre trent’anni di attività per Antincendio Tolentino. Nel tempo l’azienda si è andata espandendo e si è sempre più potenziata tanto che oggi è una tra le più importanti del territorio e non solo del settore “sicurezza”. E’ stata una grande intuizione l’idea di avviare una simile realtà in città. Alberico Ortenzi, che all’epoca era vigile del fuoco, è stato l’artefice di tutto. Chi poteva, se non lui, avviare una simile attività conoscendo grazie al suo lavoro l’importanza della sicurezza negli ambienti di lavoro e nei locali pubblici e privati? Lo abbiamo così incontrato nella sede di via Rossini per saperne di più. Quando è nata l’Antincendio Tolentino? «E’ nata nel 1986, ma abbiamo iniziato l’attività nel 1982 con la Saver di Macerata. Avevamo il negozio in via San Nicola e lo seguiva mia moglie Maria Crocenzi dato che all’epoca ancora lavoravo nel Corpo dei vigili del fuoco. Li vendevamo gli estintori da uno e sei chili a polvere. Nel 1986, quando ci siamo

trasferiti in viale della Repubblica, abbiamo avviato anche il servizio di manutenzione degli impianti antincendio e la fornitura di porte tagliafuoco e materiale antincendio. Successivamente nei nuovi locali in viale Brodolini abbiamo sviluppato l’azienda puntando sulla realizzazione di impianti di rivelazione e spegnimento incendi, con la dovuta manutenzione in riferimento alla sicurezza antincendio, in tutti i luoghi di lavoro ed in ambienti pubblici e di pubblico spettacolo. Dal 2008 siamo nell’attuale sede di via Rossini, nella zona industriale. L’azienda ora vanta molteplici clienti a Tolentino, in provincia e nella regione Marche, in prevalenza serviamo industrie, locali pubblici di spettacolo, enti pubblici ed in generale tutti quei luoghi dove necessita seguire le norme sulla sicurezza». E’ stata, all’epoca, una grande intuizione avviare una simile attività? «A quei tempi, essendo vigile del fuoco, capivo l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavori o nei locali pubblici volta a salvare le persone. La sicurezza all’epoca era un tabù così pensai di avviare un’attività capace di ribaltare la situazione. E fu una grande intuizione. Il settore “sicurezza“ ha avuto un enorme svi-

luppo, attualmente occorre osservare una serie di normative italiane ed europee nei luoghi di lavoro o nei locali pubblici. Nel 1992, dopo la pensione, sono diventato titolare e degli amici mi hanno aiutato. E’ poi arrivato mio nipote Nicola Crocenzi, che di seguito nel 2008 è diventato uno dei tre titolari della snc, insieme a me e Paola Mogetta che segue la parte amministrativa contabile. In totale l’azienda ha quindici dipendenti. Il personale della nostra azienda è tutto qualificato: c’è chi si occupa di manutenzione o di installazione impianti, fornitura di tutti i materiali, attrezzature antincendio e sicurezza. Coloro che lavorano in azienda devono frequentare specifici corsi professionali. Organizziamo anche corsi per la sicurezza nei luoghi di lavoro con la collaborazione di professionisti qualificati. L’azienda è cresciuta in maniera eccezionale ed oggi siamo soddisfatti degli obbiettivi che abbiamo raggiunto». Il momento più importante dell’azienda qual è stato? «Quando ci siamo trasferiti nei locali di oltre 2mila metri quadrati in via Rossini ampliando l’attività. Abbiamo anche il negozio per la vendita di antinfortunistica, abbigliamento da lavoro e di attrezzature speci-

fiche per la sicurezza nei luoghi di lavoro». Come vede il futuro per l’azienda? «Il futuro per l’azienda è favorevole, le norme di sicurezza sono obbligatorie ormai in tutti gli ambienti di lavoro e anche nelle abitazioni. Punteremo molto sulla formazione professionale riguardo la sicurezza. Vorrei che l’azienda fosse sempre più radicata nel territorio marchigiano. Diverse sono le grandi aziende che serviamo, tra queste: Frau, Tod’s, Rutthen, Hugo Boss ed altre. Siamo, infine, orgogliosi di aver avuto l’opportunità di collaborare per la riapertura del Politeama e del teatro Vaccaj».


9 di Carla Passacantando

LINDA GOBBI: UNA GRANDE PASSIONE PER LA MODA Storie di donne. Continua il nostro viaggio dedicato al mondo femminile. Linda Gobbi, stilista tolentinate di 23 anni, ha aperto una sua attività, un negozio tutto suo di abbigliamento, “N.3”. E’ soddisfatta e contenta del risultato raggiunto, ma vuole andare oltre. Vuole creare un suo atelier. Ha una grande passione per la moda che vuole trasmettere realizzando abiti. E’ simpatica e brava, Linda Gobbi ha tanta voglia di fare e farà sicuramente tanta strada. Pensava fino a pochi mesi fa di aprire un’attività? «Sicuramente si è avverato un sogno. Avendo seguito gli studi nel settore moda, aprire un negozio rappresenta in un certo senso la realizzazione di quanto appreso a scuola. E’, comunque, il proseguimento dell’attività di famiglia. Siamo arrivati alla terza generazione. In realtà il negozio venne avviato dalla mamma della mia bisnonna quindi dall’epoca ne sono trascorsi di anni. La mia attività però è un po’ diversa perché il negozio di abbigliamento è anche atelier dove sono in vendita anche capi da me realizzati. E quando l’ho aperto, qualche mese fa, in esposizione c’erano pure dei miei capolavori, una diecina, che ho subito venduto nel giro di due giorni. Mi piace moltissimo il concetto del sartoriale, del fatto a mano». Sta quindi allestendo la collezione primavera estate? «Si. Nei prossimi mesi ci saranno delle sorprese. Sono nella fase di ideazione, di disegno così non ho

ancora realizzato nulla. Lo farò nelle prossime settimane. Punterò molto sui colori accesi e sui forti contrasti, sulle tinte unite e sulle fantasie particolari. La moda ora è tanto libera rispetto a molti anni fa così si può proporre di tutto che viene accettato perché non c’è uno stile predominante. Diciamo che per la collazione estiva darò spazi agli abitini, ai capi più semplici da indossare d’estate. Ci sarà, comunque, un po’ di tutto. Ci saranno pezzi unici per dare un po’ di quel sapore di sartoria, di atelier. In particolare

mi piace realizzare capispalla come anno l’accademia a Macerata, sono cappottini e mantelle». poi passata al liceo classico ed alla triennale al Poliart di Ancona, una Come è nata la passione per la scuola che ho iniziato da privata e moda? poi è diventata accademia, lì si pos«E’ una passione che ho avuto da sono frequentare vari corsi design sempre. Fin da piccola ho trascorso ed io ho seguito quello di moda. Un molto tempo nel negozio di mia ma- percorso che è durato tre anni». dre Susanna e di mia nonna Silvana. Quindi ho passato l’infanzia tra Cosa vorresti realizzare per il fula moda scoprendo con il trascor- turo? rere degli anni questa mia grande «Mi capitano tante proposte, quindi passione per il settore. Una passio- far dei piani per il futuro è un po’ difne che è cresciuta insieme a me. ficile. Il mio obiettivo è portare avanDi conseguenza ho frequentato un ti il negozio con il mio marchio».

LA COMMEDIA DIALETTALE APPRODA AL TEATRO “DON BOSCO” CHE RIAPRE I BATTENTI Torna, finalmente, la commedia dialettale ed approda al cine teatro “Don Bosco”. La struttura, dopo qualche mese di chiusura dovuta a lavori di restyling, riapre i battenti con il nuovo anno proponendo una rassegna di teatro dialettale che da qualche tempo mancava in città. Obiettivo dell’iniziativa è portare in scena le caratteristiche peculiari del territorio, giocando con loro e portandole rigorosamente all’eccesso, con lo scopo di preservare la lingua dialettale e presentarla ai più giovani attraverso nuovi canali. Diventa così, un momento di allegria e di aggregazione, dove è possibile incontrarsi, ritrovarsi e sorridere sui vizi e virtù della gente del territorio. In cartellone sono state inserite tre opere di gran prestigio. Il “Gala del dialetto” debutta il 23 febbraio alle 21.30 con l’opera di Paolo Carassai, “Disokkupati”, messa in scena dalla compagnia “Totò” di Pollenza sotto la regia di Aldo Pisani, che

racconta in maniera divertente gli “sconvolgimenti” culturali e le lotte sociali che attraversano l’Italia degli anni ‘70 nel territorio maceratese. Il 9 marzo, alle 21.30, la Compagnia “Lucaroni” di Mogliano, propone lo spettacolo scritto e diretto da Pietro Romagnoli, “Lu matrimoniu a casa de Mengrè”, che rappresenta un vero decalogo di come si organizzavano le nozze nelle campagne del maceratese fino agli anni ‘60: “A chi spettava comprare gli scendiletti? E le scarpe per la madre della sposa?” Chi ha contratto matrimonio in quegli anni può ricordarlo, ma per tutti sarà una scoperta. La rassegna si chiude con un doppio appuntamento, il 23 ed il 24 marzo, rispettivamente alle 21.30 e alle 17.30, con la pièce teatrale scritta e diretta da Jacopo Cicconofri, interpretata dalla locale compagnia “Le mezze facce”: “Messi a nudo”, liberamente tratta dal film di successo “Full Monty”, che racconta la storia ai nostri giorni e

nel territorio maceratese di persone, che per sopperire alla crisi sociale si improvvisano spogliarellisti per sole donne. Il 17 marzo alle 17, a 20 anni dalla sua morte, il teatro “Don Bosco” ricorda Fabrizio De Andrè con un concerto, ripercorrendo i brani più significativi con

il complesso “Caro De André”, capitanato da Carlo Bonanni: grazie a questi “Argonauti” della musica che si riesce a tessere la testimonianza della meravigliosa memoria deandreiana. Per prevendita ed informazioni si può telefonare allo 0733/972220.


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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CONSEGNA GLI APPARTAMENTI AI TERREMOTATI Ringraziamo Press News che ci dà l’opportunità di fare questa importante precisazione, perché il fatto che non siamo quotidianamente sulla stampa o su Facebook dicendo quante famiglie rientrano dopo i lavori di ristrutturazione è solo perché il merito di queste operazioni è dei tecnici privati e delle imprese che lavorano alacremente per far sì che i condòmini dei palazzi tornino il prima possibile. Sia chiaro, qui non c’entrano Sindaci, Vice-sindaci o Assessori, ma solo il costante operato dei privati. Un chiaro esempio sono i palazzi di viale Brodoappartamenti in via Pascoli lini, viale Benadduci, viale della Repubblica o di viale Vittorio Veneto, solo per citarne alcuni, dove le famiglie (oltre 150), che sono state fuori casa per sei mesi a causa di interventi, riparazioni locali ed efficientamento energetico a seguito delle loro inagibilità, riprendono finalmente in mano la propria vita. Spetta all’Amministrazione Comunale invece, consegnare gli appartamenti sostitutivi delle casette di legno. Com’è ormai noto, già dal primo mandato Pezzanesi, si ribadì con forza la volontà di non sprecare denaro pubblico mangiando terreni verdi e natura incontaminata scegliendo delle strutture emergenziali posticce e problematiche come le casette di legno; il campeggio va bene per una vacanza di piacere, non certamente per anni. Con molta soddisfazione la Giunta Pezzanesi sta consegnando LE CASE VERE: dieci famiglie infatti hanno finalmente lasciato gli alloggi di fortuna perché il Comune di Tolentino ha consegnato i primi appartamenti al posto delle casette di legno. TRE sono in via Pascoli, all’interno dei palazzi situati sopra la Banca della Provincia di Macerata ed erano di proprietà di Immobiliare San Catervo srl. Abbiamo voluto sentire la voce di alcuni di coloro che si sono trasferiti in queste strutture, per capire come si trovano e cosa pensano. M.B., una delle assegnatarie, ha ultimato il trasloco da qualche settimana e si ritiene assolutamente soddisfatta poiché si trova in una CASA VERA, dotata di ogni confort, adatta anche ai suoi genitori, anziani e con difficoltà motorie elevate. La proprietà infatti, prima di consegnarlo, ha chiesto come dovessero essere gli interni e quali fossero le esigenze della famiglia, così da evitare qualsiasi tipo di disagio, ove possibile. La prima settimana di Febbraio abbiamo consegnato ulteriori 7 appartamenti in Via Filelfo, che erano di proprietà di Eled Immobiliare. Si tratta di una struttura interamente recuperata all’interno del nostro Centro Storico, dotata di cortile interno con stanze ampie e luminose.

appartamenti in via Filelfo

In via Massimo d’Antona infine (zona Stazione di Pollenza), abbiamo consegnato un appartamento che era di proprietà di un privato, sito tra le villette a schiera di recente costruzione. Una soluzione abitativa indipendente in un quartiere tranquillo e giovanile. Con l’occasione comunichiamo anche che i lavori per i 46 appartamenti presso Borgo la Rancia sono finalmente stati affidati e attualmente il progetto è sotto l’esame dell’Anac che a breve deve dare il via libera per l’inizio del cantiere. Siamo pronti per la gara relativa all’ ex Scuola di Sant’Angelo, mentre l’ Ex Scuola di Paterno e l’Ex Ospedaletto sono in fase di gara presso la Cuc di Macerata. L’8 Febbraio in Giunta abbiamo approvato il progetto degli ulteriori 40 alloggi in C.da Pace, per un importo di € 7.600.000. Sapevamo che scegliere di non volere le cosiddette casette avrebbe sicuramente recato un disagio in termini temporali e ci avrebbe sottoposto ad aspre critiche da parte di alcune minoranze consiliari che hanno avuto tempo a sufficienza per strutturare l’unica opposizione possibile, approfittando degli stati d’animo esasperati di chi ha reali problemi di terremoto, ma eravamo certi che sul lungo periodo avremmo avuto ragione, perché saremmo stati in grado di dare una vita dignitosa alle famiglie in attesa di avere ricostruita la casa di proprietà. Oggi vi facciamo vedere i primi dieci, ma questo ovviamente è solo l’inizio! appartamenti a contrada Pace


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Cultura inclusiva e partecipata. Con il sorriso

A Tolentino è emersa da qualche tempo l’esigenza di addivenire all’istituzione di un Tavolo di Lavoro in attuazione dei principi di partecipazione sanciti dall’art.4, c. 3, della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Dopo alcuni incontri consultivi è stato istituito un Tavolo di Lavoro, di carattere consultivo e di studio, che avanza proposte ed iniziative riferite a qualsiasi intervento volto a tutelare ed integrare il disabile. Il Tavolo di Lavoro è un organismo permanente di proposta al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale. Esercita le sue funzioni collaborando con gli amministratori e tutte le varie realtà del territorio afferenti alla disabilità. Il Tavolo di Lavoro, per il perseguimento delle finalità: promuove ed attua indagini e ricerche sui percorsi e sulla condizione delle persone con disabilità nel territorio comunale; collabora con l’Amministrazione per individuare le reali necessità e i bisogni fondamentali delle persone con disabilità del territorio; favorisce la conoscenza dei cittadini interessati sulle prestazioni erogate a livello comunale, regionale e nazionale; favorisce la costituzione di reti di relazione con l’associazionismo a livello locale e nazionale, per promuovere scambi di esperienze; predispone una relazione annuale sulle attività svolte da presentare all’Amministrazione comunale e al Consiglio comunale. Il Tavolo di Lavoro è costituito con provvedimento del Sindaco, ha durata pari a quella del mandato elettivo del Sindaco e decade con la scadenza del mandato. Le funzioni dei componenti della Commissione hanno carattere di “volontariato” e pertanto non sono loro dovute indennità o rimborsi spese. La Commissione, nominata dal Sindaco, è composta oltre che da membri rappresentativi dell’Amministrazione comunale quali: l’Assessore delegato, il Responsabile Area Servizi Sociali, l’Assistente sociale, dall’associazionismo, dagli organismi di settore e dagli istituti scolastici del territorio comunale. Fanno parte del tavolo: AVULSS (Giacchino De Angelis); UNITALSI (Corrado Pinciaroli); Associazione Senza Confini (Rosanna Baccifava); LESI E NON ARRESI (Paolo Vichi); Comitato Marchigiano per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità (Massimiliano Nunzi, Francesco Simonelli); ANMIC (Federica Reali); Istituto Comprensivo Don Bosco (Lara Lorenzi); Istituto Comprensivo Lucatelli (Fabiano Pippa); Istituto d’Istruzione Superiore Filelfo; Istituto Professionale di Stato “R. Frau” (Stefano Grillo, Cecilia Renzi); CentroArancia (centro diurno, residenziale, “Dopo di Noi”) (Paola Fattinanzi). Il Tavolo di Lavoro sulla disabilità è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi e dall’Assessore alle Politiche Sociali Francesco Pio Colosi. Erano presenti i rappresentanti delle associazioni e scuole coinvolte, oltre alle Assistenti Sociali del Comune di Tolentino Pia Maria Branchesi e Silvia Gabrielli. Il Sindaco Pezzanesi ha auspicato una partecipazione costruttiva e positiva, con l’intento di progettare una Città sempre più rispondete alle esigenze dei cittadini con scarsa mobilità, oltre che delle persone con disabilità. «Insieme – ha detto – si possono risolvere molte problematiche e migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, anche in previsione della ricostruzione post-sisma». L’Assessore Colosi ha sottolineato come questa iniziativa testimoni ancora una volta l’attenzione dell’Amministrazione comunale nelle politiche sociali, specie verso tutti i soggetti svantaggiati e deboli. «Prende forma – ha ricordato – una idea suggerita oltre che da me da Nunzi e Simonelli che vedrà collaborare in maniera interattiva le associazioni, le scuole e tutti coloro che hanno a che fare con la disabilità, con l’intento di risolvere problemi e di rispondere alle esigenze di chi, purtroppo, è costretto a vivere proprio con una disabilità».


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CRIMI: SERVE UN TESTO UNICO SULLA RICOSTRUZIONE Dodici sindaci montani disertano il summit a Tolentino «Serve un testo unico delle leggi sulla ricostruzione». Lo ha detto Vito Crimi, sottosegretario per la ricostruzione post sisma del centro Italia, al summit al Politeama con i sindaci, ma alcuni erano assenti per protesta. Il fronte dei primi cittadini del maceratese ancora una volta si è spaccato. Stanchi dei ritardi continui sulla ricostruzione e messi sullo stesso calderone insieme ad altre decine di comuni, hanno disertato a sorpresa l’incontro i sindaci di Ussita, Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Camerino, Pieve Torina, Bolognola, Valfornace, Esanatoglia, Serravalle di Chienti, Fiastra, Castelraimondo e Muccia. Ed hanno chiesto ancora una volta con forza un’attenzione particolare al governo nel riperimetrare il cratere. A loro avviso Crimi avrebbe dovuto incontrarli laddove il terremoto ha colpito duro, a casa loro. Una presa di posizione che ha spiazzato i parlamentari del Movimento cinque stelle del territorio che hanno curato i dettagli della visita di Crimi. Al vertice hanno partecipato tutti gli altri primi cittadini che sono contro la perimetrazione del cratere perché non esistono terremoti di serie B o A. Per Crimi l’assenza dei sindaci dell’epicentro «è un’occasione persa. Raccontare dal loro punto di vista di quali siano gli interventi da fare sarebbe stata un’opportunità utile per tutti. L’appello che lancio è che i sindaci saranno coinvolti già nella fase del procedimento legislativo perché devono essere consapevoli di quelle che saranno le norme applicate. Oggi è necessario procedere a parità di situazione per i comuni più danneggiati con qualche accelerazione. Definirei più un cratere accelerato in alcune situazioni per la ricostruzione pubblica. Insisto sulla necessità di un testo unico, di un codice sulla ricostruzione che per

il futuro possa individuare fin dall’inizio quali sono le misure da mettere in campo e per quanto tempo». Il sottosegretario ha parlato anche del caso di Tolentino, della scelta della formula dell’invenduto al posto delle sae e delle circa duecento persone che vivono ai container. «Credo – ha aggiunto - che le scelte relative al sisma siano state affidate fino ad ora ai sindaci perché conoscono la realtà, dato che sono le persone più vicine alla popolazione. Per il futuro non si può più lasciare decisioni tanto arbitrarie ai sindaci, deve essere individuato un codice unico. Se un sindaco è in grado di fornire alloggi Erap entro un termine stabilito di settimane va bene altrimenti si deve procedere con altre modalità. Deve essere tutto codificato non si può scrivere ogni volta una legge diversa per ogni evento catastrofico». In sala c’erano il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini, il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il direttore dell’ufficio ricostruzione Cesare Spuri, i deputati Patrizia Terzoni del M5s e Tullio Patassini della Lega. Non graditi i giornalisti, nonostante la proposta del sindaco di Macerata Romano Carancini per farli assistere. Crimi, dopo aver riunito i primi cittadini, nel pomeriggio ha incontrato diversi sfollati e rappresentanti di comitati del maceratese. I terremotati hanno raccontato le esperienze che stanno vivendo da due anni a questa parte, fatto proposte e ricordato le richieste avanzate in passato rimaste inevase. Richieste che erano racchiuse in quattro grandi cartelloni messi in evidenza all’ingresso del Politeama dal Coordinamento comitati terremoto centro Italia e che sono state evidenziate dal coordinatore Francesco Pastorella. «Chiediamo il mantenimento delle promesse – ha detto Pastorella – e vorremmo sapere come avete intenzione

di accelerare le pratiche. Che cosa si vuol fare per risollevare le sorti dell’economia di questi territori colpiti dal sisma? Nelle Marche con il terremoto sono stati persi 7500 posti di lavoro così avevamo chiesto di obbligare le aziende della ricostruzione ad assumere terremotati. Gli sfollati non stanno bene, chiedono a lei che cosa volete fare. Vogliamo sapere qual è la ricetta per risollevare questi territori. Noi non vogliamo morire. Se voi volete risolvere le diverse problematiche agiamo. Vogliamo una posizione chiara, diteci cosa farete in sei mesi». Diversi altri interventi si sono susseguiti durante l’incontro. Claudio Tiberi di Tolentino ha risollevato la questione delle case popolari inagibili in via Proietti, Francesco Di Biagi di Riviviamo Caldarola ha rievidenziato i disagi dovuti al centro storico inagibile del suo paese, il tolentinate Andrea Ferranti ha ricordato i ritardi della ricostruzione dovuti alle sanatorie da verificare, il rappresentate di Ussita di Riprendiamoci il futuro ha chiesto la delocalizzazione della casa di riposo ed il riavvio del palazzo di ghiaccio, Flavia Giombetti del Comitato 30 ottobre Tolentino ha chiesto se siano state giuste le scelte fatte dal sindaco puntando sulla formula dell’invenduto e non sulle

CAMPUS SCOLASTICO: I FONDI CI SONO I fondi ci sono, procede così l’iter per la realizzazione del nuovo campus scolastico che potrà ospitare un massimo di mille studenti. La struttura costerà 20milioni e 600mila euro, sarà servita da infrastrutture viarie nuove e dalla ferrovia che istituirà un’apposita fermata. Il polo scolastico sorgerà nella zona Pace, in quella adiacente al Retail Park ed ospiterà tutte le scuole superiori tolentinati: i Licei classico, scientifico, coreutico dell’Istituto istruzione superiore “Filelfo”, l’Istituto professionale di Stato “Frau”, l’Istituto tecnico economico “Einaudi”. Resta, comunque, l’incognita sui tempi di realizzazione del campus molto atteso da studenti, insegnanti, dirigenti e famiglie considerata l’attuale sede delle scuole, dei licei, di assoluta emergenza. L’iter autorizzativo si prospetta non breve a causa delle numero-

se normative cui il progetto dovrà sottostare nonostante l’impegno profuso dalla Provincia di Macerata, Comune di Tolentino e Regione Marche nell’accelerare al massimo tutte le fasi di loro pertinenza. Per realizzare il nuovo polo scolastico sono stati messi a disposizione fondi pari a 17milioni di euro dall’Ufficio per la ricostruzione, ma occorreva trovare la quadratura del cerchio con altri 3milioni e 600mila di euro per dare copertura integrale al progetto da 20milioni e 600mila redatto dal tecnici della Provincia di Macerata con la consulenza dell’architetto Ubaldo Severini. La cifra mancante è stata così recuperata dato che Provincia e Comune hanno scelto di mettere a disposizione della Regione gli immobili delle sedi dell’Istituto tecnico economico “Einaudi”, in piazza Don Bosco e dell’Istituto

professionale di Stato in via Nazionale. E’ stato limato il più possibile partendo dal lavoro dei progettisti effettuato all’interno della Provincia. Si è così risparmiato 350mila euro. Ci sarà poi una riduzione degli oneri ulteriori inerenti i collaudi e direzione dei lavori che verranno effettuati dal personale della Provincia. La prima fase sarà la sistemazione urbanistica dell’area dove sorgeranno le scuole, verrà indetto poi il bando per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera e di seguito l’appalto dei lavori. L’auspico è che la struttura venga realizzata più in fretta possibile considerato che l’attuale sede dei licei non è delle migliori e tutti i problemi che ne derivano per quanto concerne le iscrizioni. Ed a riguardo c’è grande timore da parte dei dirigenti scolastici.

sae, Barbara Salcocci ha proposto di rivedere il sistema del cas. «Sicuramente – ha concluso Crimi - occorre semplificare la ricostruzione delle case con schede aedes B. In merito alla differenziazione del cratere verranno evidenziate delle valutazioni per i comuni più colpiti nel tessuto economico e sociale. Stiamo rivedendo il sistema del cas anche con proposte che stiamo recependo dai sindaci. E’ praticabile l’inserimento nel lavoro dei terremotati. Stiamo lavorando con i presidenti di regione per regolare la cessione delle sae ai comuni». Vito Crimi al termine dell’incontro è ripartito per Camerino così, per motivi di tempo, non è riuscito a visitare il villaggio dei moduli abitativi dei container di contrada Colombo ed il Cosmari come invece era nel programma.


Tolentino si conferma Comune Riciclone. Ma con l’impegno di tutti si può migliorare

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Anche per il 2018, la raccolta differenziata a Tolentino ha fatto registrare, malgrado le problematiche riferibili al sisma, percentuali di tutto rispetto e in linea con gli andamenti provinciali. Infatti le famiglie e le attività economiche, nel corso dell’anno, hanno differenziato con attenzione i propri rifiuti. Il mese che ha fatto registrare il trend più basso è stato marzo quando la differenziata ha di poco superato il 70%. Effettivamente, dopo un avvio al di sotto le aspettative, la percentuale è stata costante in tutti gli altri mesi, attestandosi su valori tra il 73 e il 74%. Il picco più alto è stato ottenuto a maggio con il 74,81%. Certamente si potrebbe fare meglio. Con un ulteriore impegno si potrebbe superare la fatidica soglia del 75% e quindi migliorare la percentuale totale, a livello annuale, della

raccolta differenziata. Va comunque ricordato che dal 28% del 2008, grazie al sistema di raccolta “Porta a Porta”, la differenziazione è cresciuta fino al 69,28% del 2009, raggiungendo percentuali importanti del 74/75% nel 2015, anno antecedente al sisma e che inevitabilmente, sia per il calo dei residenti che per altre diverse difficoltà, sono scese di qualche punto percentuale. In attesa dell’elaborazione dei dati riferiti a dicembre, la percentuale media annuale della raccolta differenziata della Città di Tolentino a novembre 2019 era pari al 72,62% con la media provinciale attestata al 73,36%. (Il limite fissato per legge dalla Comunità Europea e dall’Italia è del 65%). Come più volte ripetuto va sottolineato che con l’impegno di tutti si può migliorare anche nella qualità dei rifiuti

conferiti. In questo ultimo periodo, va anche evidenziato che purtroppo, molto spesso, vengono trovati sacchetti gialli dell’indifferenziato o blu del multimateriale leggero all’interno dei contenitori stradali di colore marrone, riservati ai rifiuti organici. Questa cattiva abitudine va assolutamente modificata. Buone pratiche di differenziazione e rispetto dei giorni, degli orari e dei rifiuti da conferire. Queste le poche regole da osservare oltre al buon senso che ci deve far modificare i nostri comportamenti per ridurre la produzione dei rifiuti. Ricordiamoci di utilizzare per smaltire i nostri rifiuti il Centro di Raccolta (Isola Ecologica) e per portare gli oggetti ancora in buono stato al centro del Riuso: saranno certamente utili a qualcuno e saremo riusciti a non farli diventare rifiuti inutili.


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IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO

Da diversi anni il comune è impegnato a sostenere le iniziative di promozione e pratica dell’attività sportiva rivolte alle giovani generazioni della scuola primaria degli Istituti comprensivi “Lucatelli” e “Don Bosco”. In questa ottica l’ente ha promosso e sostenuto anche finanziariamente, senza soluzione di continuità dall’anno scolastico 1998/1999, il programma Scuola/ sport, con la piena adesione degli istituti comprensivi cittadini. Nell’anno scolastico 2005/2006 l’Amministrazione provinciale ha varato il progetto “Educazione motoria nella scuola”, un programma che prevedeva la compartecipazione economica della provincia e del comune, mentre il Coni provinciale si impegnava a fornire il supporto tecnico/ logistico e a partire dall’anno scolastico 2014/2015, in ragione del percorso di riforma che ha interessato le province e nella situazione di incertezza normativa e finanziaria che ne è conseguita, è venuta meno la compartecipazione economica della provincia di Macerata e dunque i progetti presentati in ogni caso dai due istituti cittadini sono stati sostenuti con un contributo della sola Amministrazione comunale. Anche per l’anno scolastico in corso gli istituti comprensivi “Don Bosco” e “Lucatelli” intendono avviare il progetto “Gioco-Sport” relativo alle classi della scuola primaria ed il comune, a tal proposito, ha inteso aderire al bando pubblicato dalla Regione Marche, “Sostegno per la ripresa dell’attività sportiva nelle aree colpite dal sisma”, con un progetto che ha le seguenti finalità: consentire agli alunni l’approccio giocoso alle attività motorie e sportive, la conoscenza del sé, lo sviluppo delle capacità di relazione ed autonomia, l’acquisizione di un equilibrio psico-fisico, turbato dagli eventi sismici del 2016. I destinatari sono comunque gli alunni di tutte le classi della scuola primaria degli istituti comprensivi tolentinati e i soggetti coinvolti sono le associazioni sportive del territorio. A tal proposito, la Regione Marche, Servizio politiche sociali e sport, ha comunicato l’approvazione del progetto e la concessione di un contributo pari a 5mila euro. Con delibera n.11 dell’11 gennaio 2019 la Giunta municipale ha preso atto di ciò e ha deciso di mettere in campo le risorse finanziarie di competenza del comune necessarie all’attuazione dello stesso progetto pari a 2.200 euro. Con l’atto n.10 si è deliberato di concedere il patrocinio del comune alla manifestazione “Benedizione di Sant’Antonio”, programmata per il

20 gennaio; il supporto logistico e organizzativo, palco, gazebo, fonica, macchina pulitrice, previ accordi con l’Ufficio tecnico comunale compatibilmente con le disponibilità; il contributo di 400 euro alla Pro loco Tct a sostegno della manifestazione, con imputazione al capitolo 100 “Spese per festività civili e religiose”. E’ stato dato mandato all’Ufficio tecnico comunale, al comando del Corpo di polizia municipale, ognuno per le proprie competenze, di provvedere alle incombenze di ordine logistico, per la modifica al traffico e viabilità, per l’assistenza durante la manifestazione e ogni altra attività per la buona riuscita. Restano a carico degli organizzatori pratiche e oneri per l’acquisizione di autorizzazioni e nulla osta per modifiche al traffico e alla viabilità, vigilanza, autorizzazioni commerciali, sanitarie e di pubblica sicurezza, Siae, occupazione suolo pubblico necessarie allo svolgimento delle attività programmate, nonché il ritiro e la restituzione dei materiali, allestimenti, smontaggi e ripristini. Con l’atto n.8 la Giunta municipale ha deliberato di accogliere la richiesta di sdemanializzazione della strada vicinale in contrada Paterno, denominata “strada vicinale della Fontana”. Un residente, un privato avente titolo alla presentazione dell’istanza in quanto proprietario dell’area e del fabbricato confinante con il tratto viario in questione, ha richiesto al comune la sdemanializzazione dello stesso. La “strada vicinale della Fontana” ha perso la connotazione di uso pubblico in quanto in tempi passati serviva per raggiungere una fonte di acqua che ad oggi, viste anche le sue caratteristiche morfologiche, costituisce di fatto un attraversamento di fondi rurali privati, non collega due strade comunali o di pari importanza, ma termina il suo percorso in un fondo agricolo privato per il transito dei soli mezzi al servizio dello stesso, oltre ad essere utilizzata nel suo tracciato, per lo più sterrato, come accesso all’abitazione di un solo frontista. La configurazione del tracciato, lungo circa 150 metri, comporta una valutazione di tipo normativo ed amministrativo che da verifica catastale risulta un’area pubblico-demaniale, di fatto mai presa in carico dall’Amministrazione comunale ed ad uso strettamente privato visto che da molti anni la strada in questione non è più utilizzabile, tanto che il tracciato stesso, in alcuni punti non è più visibile nelle parti in terra battuta. L’Amministrazione comunale, con delibera n.7, ha deciso di affidare all’Axitea il servizio di apertura e chiusura dell’ascensore del parcheggio di via Filzi, dal primo gennaio al 31 dicembre 2019 articolato in due interventi notturni per chiusura e apertura dell’ascensore al canone mensile di 140 euro più Iva con imputazione di una spesa totale di 2049,60 al capitolo 222 “Spese per funzionamento ufficio patrimonio ed inventario”. Attualmente il servizio

di controllo per le chiamate di emergenza dell’ascensore è effettuato dal Comando di polizia municipale. Sempre all’Axitea è stato affidato il servizio di vigilanza notturna al villaggio dei moduli abitativi di contrada Cristoforo Colombo, dal 31 gennaio al 31 dicembre 2019, con le guardie giurate in divisa e armate, tutte le notti in orari diversi, tra le 22 e le 6, nei container su passaggi pubblici, al canone mensile di 250 euro più Iva con imputazione totale della spesa di 3.355 al capitolo 1065 “Spese per autonoma sistemazione” del Bilancio Previsione 2019 in corso di predisposizione, che ha in entrata il corrispondente capitolo 509 dove vengono incamerate le somme erogate dalla Regione per l’emergenza sisma. Il servizio di portierato all’area container, a decorrere dal 14 gennaio fino al 30 settembre 2019, dovrà essere svolto da un operatore con funzioni di sorveglianza dalle 12 alle 14 e dalle 18,30 alle 20,30 dal lunedì alla domenica, nelle mense e nei luoghi di maggior presenza degli ospiti, al costo di 14,64 euro all’ora, Iva compresa, per 4 ore al giorno con imputazione della spesa totale di 15.225,60 euro al capitolo 1065 “Spese per autonoma sistemazione”. L’Amministrazione comunale con atto n.6 ha affidato per il 2019 alla Meridiana cooperativa sociale il servizio di presidio, custodia e gestione del Centro del riuso comunale per un importo complessivo di 7.612,80 euro, iva compresa. Il comune con il contributo della Regione Marche e della Provincia di Macerata, in collaborazione con Cosmari, ha realizzato un nuovo Centro del riuso comunale in contrada Rotondo al fine di ricercare una necessaria integrazione della filiera del riuso con il sistema dei centri comunali ed intercomunali presenti sul territorio e pertanto di ottimizzare i flussi dei beni da avviare al riutilizzo. Al centro, il primo aperto in provincia di Macerata e tra i primissimi delle Marche e del centro Italia, si svolge unicamente attività di consegna e prelievo di beni usati ancora utilizzabili e non inseriti nel circuito della raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati. La gestione, anche per il prossimo anno, sarà affidata alla Cooperativa sociale meridiana. Il Circolo Il Pettirosso onlus - Legambiente di Tolentino collabora con la Cooperativa La meridiana, all’apertura del Centro del riuso nonché per l’educazione ambientale al riciclo e riuso dei materiali avviati altrimenti allo smaltimento. Queste attività vengono svolte dal Circolo Il Pettirosso quali titolari del Cea nonché della Ludoteca comunale del Riuso Riù. Il Centro del riuso è aperto al pubblico mercoledì e sabato dalle 10 alle 12,30, giovedì dalle 16,30 alle 19. La Giunta comunale, considerato che la rassegna musicale San Severino Winter Festival Blues costituisce un arricchimento della proposta musicale e culturale della città, in grado di attirare molti appassionati, con

positiva ricaduta sul piano turistico e economico, con delibera n.4 ha dato parere favorevole alla concessione del Castello della Rancia e del patrocinio del comune per ospitare quattro concerti della celebre rassegna che ripropone la formula degustazione e concerto, che ha già ottenuto un grande riscontro di pubblico nelle edizioni passate. Il programma prevede quattro appuntamenti: 19 gennaio, Eric B Turner & Soul Doctor; 16 febbraio, Betta Blues Society; 23 marzo, Giles Robosn; 11 maggio, Linda Valori. La giunta municipale ha così concesso alla “Inventori di divertimento” l’uso della sala piano terra ala sud del castello della Rancia, verso il pagamento della quota di affitto pari a 300 euro più Iva per ciascuna giornata di utilizzo. Con l’atto n.3 la Giunta municipale ha deliberato il rinnovo della convenzione tra il comune di Tolentino e quello di Pollenza che prevede l’utilizzo da parte di quest’ultimo, per 12 ore settimanali, del dipendente David Rocchetti. Infatti, il comune di Pollenza, permanendo le condizioni che avevano determinato la precedente richiesta, ha chiesto di prevedere un nuovo termine per lo svolgimento di quanto contenuto nella convenzione già sottoscritta e il comune di Tolentino, nell’ambito dei rapporti di collaborazione in essere ritiene di poter accedere alla stessa stabilendo come termine finale quello del prossimo 30 giugno 2019. La Giunta municipale con atto n.2 ha approvato il rinnovo della convenzione per la gestione della Schola Cantorum con l’associazione Pro Schola Cantorum e con la “Pueri Cantores”, per anni tre a partire dal primo gennaio; di affidare ad entrambe le associazioni la conduzione tecnico-artistica-organizzativa della Schola Cantorum dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2021, verso un contributo di esercizio annuo omnicomprensivo di 6.197,50 euro di cui 4.131,66 a favore della Pro Schola Cantorum Giuseppe Bezzi e 2.065,83 della “Pueri Cantores”; di prenotare la spesa necessaria per il 2019, pari a 6.197,50 euro, al capitolo 565 “Convenzioni Schola Cantorum, Scuola recitazione comunale e gestione servizi stagione prosa teatro Vaccaj”. Con la delibera n.1 è stata affidata all’Asd Bocciofila Tolentino la gestione del Bocciodromo comunale di contrada Le Grazie, dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2020; è stato determinato il corrispettivo annuo della convenzione nell’importo di 7mila euro più Iva; è stato dato atto che alla Bocciofila Tolentino competeranno attività ed oneri di gestione, il corrispettivo di esercizio previsto, l’introito dei proventi derivanti dalle tariffe di accesso agli impianti e da quanto altro direttamente organizzato dall’associazione medesima. E’ stata prenotata così la spesa complessiva di 8.540 euro per il 2019 al capitolo 620 “Convenzione per la gestione ed il funzionamento degli impianti sportivi”.


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METEO CIPOLLE 2019: L’ESTATE SARA’ LUNGA La prossima estate sarà bella e lunga: parlano le cipolle di Urbania. I famosissimi ortaggi hanno “pronunciato” il loro responso. Per l’anno appena cominciato si prevede un inverno che sarà perturbato con temperature rigide, gelo, nevischio e neve anche tardiva. La primavera, invece, giungerà con un po’ di ritardo, ma per il resto si svolgerà con temperature miti e precipitazioni inferiori alle medie stagionali. L’estate sarà lunga. Le cipolle dicono che i giorni estivi del 2019 saranno belli. L’estate si protrarrà oltre il solito termine con giornate soleggiate e brillanti. L’autunno, sarà decisamente diviso in due parti: la prima con il carattere ancora dell’estate, la seconda con manifestazioni tipiche dell’inverno: temperature rigide e neve a cavallo tra novembre e dicembre. Il meteo 2019 delle cipolle di Urbania interpretate dalla maestra Emanuela Forlini di Urbania: le previsioni mese per mese.

Gennaio: mese variabile con accentuati picchi di freddo. Febbraio: gelo, galaverna e nevischio, specie nella seconda parte del mese. Marzo: continua il freddo. Le precipitazioni saranno maggiori rispetto a febbraio, con probabili nevicate tardive. Aprile: abbastanza piovoso. Maggio: primaverile, ma variabile nella prima parte del mese. Giugno: il primo mese dell’estate si presenta con bel tempo per la maggior parte dei giorni. Luglio: bel tempo, caldo con temperature nelle medie stagionali. Agosto: tendente al bello, con qualche sporadico temporale. Settembre: bel tempo. Ottobre: ancora tempo buono. Saranno scarse le piogge tipiche dell’autunno. Novembre: in questo mese l’inverno conosce un deciso anticipo, con freddo e precipitazioni a carattere nevoso. Dicembre: freddo e neve.


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Il sindaco: tante promesse, nessuna rispettata Nelle settimane scorse tutti i cittadini tolentinati sono stati costretti a sorbirsi per l’ennesima volta le autocelebrazioni propagandistiche di fine anno del Sindaco, il quale ha più volte affermato “chiudiamo un anno incredibilmente positivo e siamo orgogliosi del lavoro svolto”, sciorinando poi in tutti i media locali, compreso questo giornale PRESS NEWS, il fantomatico elenco delle opere realizzate (molte delle quali peraltro realizzate non certo grazie all’attività dell’amministrazione comunale). Nulla da dire sull’eccellente capacità comunicativa del Sindaco. E’ un maestro nel far passare per cioccolata ciò che cioccolata non è. Peccato però che il sindaco non faccia per mestiere l’imbonitore, bensì sia chiamato ad amministrare un comune tra i più colpiti dagli eventi sismici. Ed è evidente che purtroppo la realtà dei fatti a Tolentino è al tempo stesso opprimente e deprimente. Tra tutte le opere elencate dal sindaco mancano difatti all’appello quelle che più di tutte servono alla città di Tolentino ed ai suoi cittadi-

ni. A distanza di più di due anni dagli eventi sismici, Il Comune con il maggior numero di sfollati è l’unico, tra tutti i paesi del cratere, a non aver garantito a NESSUNO di quelli che hanno perso la propria abitazione, una sistemazione dignitosa. Centinaia di persone sono ancora costrette a vivere tra le lamiere dell’area container in condizioni ai limiti dell’umanità (basta leggere le ultime notizie sui rischi sanitari connessi alla convivenza coatta nei container) o “parcheggiate” in camere d’hotel e di altre strutture ricettive. A distanza di due anni, dopo tanti annunci, dopo aver speso milioni di euro per il contributo di autonoma sistemazione e per l’affitto dei container... il numero impietoso di persone che sono potute rientrare è ancora tristemente fermo allo ZERO! Ma l’aspetto più drammatico è che, grazie alle “sagge e lungimiranti” scelte dell’amministrazione comunale, gli sfollati tolentinati dovranno aspettare ancora molto tempo per poter ricevere un alloggio. I lavori del capannone industriale in zona Rancia non sono ancora iniziati (ci si chiede se inizieranno mai) e le dichiarazioni del sindaco

secondo le quali le abitazioni potranno essere consegnate nell’estate del 2019 sono evidentemente false e volte solo ad illudere persone disperate. E le false speranze non finiscono qua. Recentemente la Giunta ha sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale una delibera per la realizzazione di altri appartamenti destinati alle circa 200 famiglie che sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Vedendo il percorso intrapreso nel biennio scorso, si teme sia l’ennesimo annuncio di promesse poi regolarmente non mantenute. Il Sindaco si giustifica affermando che la colpa è della burocrazia, delle regole troppo complicate per la ricostruzione post sisma; tutto quello che non va è sempre colpa di qualcun altro o di qualcos’altro. I cittadini sono stanchi di aspettare, sono stanchi di ascoltare giustificazioni senza senso, i cittadini vedono ciò che si sta realizzando negli altri comuni limitrofi rispetto all’impietoso “nulla” di Tolentino e le regole come pure la burocrazia sono uguali per tutti! I cittadini Tolentinati si rendono conto che l’ammini-

La scommessa (perché in azzardo sempre di questo si parla: anche quando si acquista un gratta e vinci si scommette che quello appena acquistato sia quello vincente) è una pratica potenzialmente compulsiva, vista la sua breve durata e la sensazione adrenalinica che la accompagna. Queste caratteristiche rendono l’azzardo una pratica d’intrattenimento potenzialmente rischiosa, soprattutto se viene assimilata e parificata, in modo fittizio, con quello che è il gioco tradizionale, ma la differenza è netta se la si guarda dalla prospettiva evidenziata. Il progetto “Hazzard” nella sua attività di prevenzione si prefigge tra le altre cose di evidenziare questa differenza. Il progetto fa parte di un piano della Regione Marche, è promosso dal ASUR e gestito da enti del Privato Sociale che si occupano da tempo di dipendenze; nel territorio di Tolentino è l’Associazione GLATAD Onlus a farsene carico. Per promuovere il Gioco Sano abbiamo proposto alle scuole alcuni format di prevenzione. L’Istituto Lucatelli di Tolentino, ad esempio, nei mesi scorsi ha coinvolto i ragazzi della seconda media nella creazione di giochi e giocattoli in funzione di un

Gianni Corvatta Anna Quercetti Bruno Prugni di Federico Bollini

L’AZZARDO NON E’ UN GIOCO Il gioco è insito nella natura dell’essere umano: quando un bambino non gioca, infatti, è considerato come un sintomo clinico preoccupante. Giocare è una cosa seria: promuove molte competenze per la crescita individuale, sociale, comunitaria. Il gioco aumenta le capacità di relazionarsi con l’altro (avversario o compagno di squadra), promuove l’introiezione di regole, l’empatia, la capacità di tollerare la frustrazione, lo sviluppo delle abilità personali. Giocare è quindi un’attività che, oltre ad essere intrinsecamente piacevole, risulta utile dal punto di vista della crescita personale. Il gioco d’azzardo è molto diverso! Ogni pratica di gioco d’azzardo prevede una ricompensa (la vincita in denaro), che è il vero motivo per il quale si SCOMMETTE; pensate una lotteria dove si vincono solo i complimenti del banditore: non vi giocherebbe nessuno! L’abilità del giocatore è totalmente trascurabile in questa tipo di “gioco”. Infine, il contesto dell’azzardo non è MAI un momento di socializzazione. Chi gioca d’azzardo, anche se sta in mezzo ad altre persone, è sempre da solo e gioca contro una probabilità, una casualità, la Fortuna, se così vi piace chiamarla.

strazione comunale accumula ritardi sia su progetti che non hanno nulla a che vedere con il terremoto come nel caso della realizzazione dei nuovi campi da tennis, sia su aspetti meramente procedurali come le rendicontazioni del CAS con conseguenti ritardi nei pagamenti agli aventi diritto. Il tempo stringe, le disastrose scelte del Sindaco hanno causato enormi criticità alla collettività locale e se non si cambia immediatamente rotta le conseguenze potrebbero essere ancora più gravi. Difatti le nuove ordinanze della Protezione Civile Nazionale di prossima emanazione modificheranno profondamente le attuali disposizioni sia sul CAS (limitando fortemente sia la platea degli aventi diritto sia il suo ammontare), sia sull’alloggio in strutture ricettive (anche queste saranno molto ridotte) e su tante altre disposizioni che, inevitabilmente, rischiano di avere, anche per le scelte sinora fatte dall’Amministrazione comunale, una terribile ricaduta sui cittadini di Tolentino.

evento finale che ha visto partecipare alunni, insegnanti e famiglie in un pomeriggio di socializzazione, divertimento e riflessione, tutti aspetti che ci proteggono dai fattori di rischio sopra elencati che sono comuni a tutte le forme di dipendenza. Giocare d’azzardo si può, nei circuiti del Gioco Lecito, ma va fatto con consapevolezza e moderazione, sapendo porsi dei limiti sia in denari spesi che in tempo impiegato. A questo proposito vogliamo approfittare di questo spazio per dare alcuni consigli a chi, scommettendo, non vuole azzardare. • Fissa una posta! Decidi preventivamente quanto denaro dedicare all’azzardo. La somma deve comprendere anche altre spese collaterali (ad esempio il costo del parcheggio). • Se vinci smetti! Non credere che la fortuna ti stia sorridendo, una volta vinto è molto più probabile perdere alle giocate successive. • Non startene li da solo! Anche se l’azzardo è una pratica solitaria, la presenza di qualcuno al tuo fianco può farti capire se stai giocando troppo. • Non giocare tutti i giorni! La reiterazione di questo tipo di com-

portamento porta ad un abuso che è l’anticamera della dipendenza. • Se non ti stai divertendo, cambia attività! Capita purtroppo di continuare a mettere soldi nella slot o di fare l’ennesima puntata al 10&lotto solo per noia. Non rendere l’azzardo un’abitudine! Sicuramente ce ne sono altre molto più sane. Per qualunque dubbio o informazione contattaci al numero 800 984 565 oppure sulla pagina Facebook “Progetto Hazzard”; un operatore qualificato risponderà alle tue domande e sarà disponibile per incontrarti (questo vale anche per i familiari) nella sede dell’Associazione GLATAD Onlus a Tolentino. Siamo pronti ad aiutarti.


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AVREBBE POTUTO, MA HA PREFERITO IL SILENZIO In occasione della visita istituzionale a Tolentino del Sottosegretario con delega alla ricostruzione post-sisma Crimi del 22 gennaio scorso, il nostro Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza non hanno perso l’occasione per collezionare una l’ennesima figura barbina. Partiamo dal Primo Cittadino il quale, durante l’incontro mattutino con gli altri Sindaci del maceratese, non ha mai preso parola, se non per il doveroso saluto iniziale in qualità di “padrone di casa”. Evidentemente a Tolentino va tutto bene, non abbiamo alcun tipo di problema, la ricostruzione è partita, le SAE consegnate e le scuole costruite. Purtroppo la dura realtà ci dimostra che così non è. Sindaco Pezzanesi, Lei avrebbe dovuto cogliere l’occasione per confrontarsi con il Sottosegretario su tutte quelle difficoltà burocratiche che dice di affrontare e che Le hanno impedito in due anni e mezzo di consegnare gli appartenenti in sostituzione delle SAE. Avrebbe potuto raccontargli dei dubbi emersi sulla San Giovanni Bosco Arpa Foundation che si era offerta di costruire strutture per 4 milioni di euro, magari

chiedendo aiuto nel raccogliere informazioni serie e puntuali su quella che Lei si ostina a chiamare “fondazione”. Avrebbe potuto parlargli del problema dei ragazzi dei Licei e delle difficoltà che hanno ogni giorno nel frequentare le lezioni in una struttura non adatta ad ospitare una scuola. Avrebbe potuto parlare della situazione in cui versano il plesso Don Bosco e in generale le altre scuole della città che Lei vorrebbe “scaricare” fuori dal centro storico lasciandolo sguarnito di un servizio essenziale. Avrebbe potuto parlargli dei problemi delle 23 case reperite tra il patrimonio immobiliare privato invenduto che Lei ha deciso di comprare insieme all’ERAP e di cui, ad oggi, è riuscito a consegnarne solo 4. Avrebbe potuto parlargli della situazione dei container e delle difficoltà che ormai da due anni affrontano le persone che sono costrette a viverci: problemi di ordine pubblico, problemi di igiene e di natura sanitaria che in questi giorni sappiamo essersi aggravati con due casi accertati di scabbia, la mancanza di un coordinamento e di un servizio di accoglienza che non va oltre un giro notturno del metronotte e la presenza di un “portiere” per sole 4 ore al giorno dopo che i volontari della Protezione Civile

hanno abbandonato il servizio. Avrebbe potuto parlargli del nostro ospedale, per il quale Lei dice di aver “combattuto” (soprattutto durante la Sua campagna elettorale). Avrebbe potuto dirgli come riuscirà a consegnare i 46 appartamenti per gli sfollati previsti in zona La Rancia entro fine estate considerando che i lavori non sono ancora iniziati e il capitolato speciale d’appalto prevede 360 giorni (più altri 60 per i collaudi) per il completamento. Magari avrebbe anche potuto spiegargli come mai ha acquistato per 1,6 milioni di euro un capannone vuoto e mai completato in oltre 20 anni per più del doppio del suo valore di mercato. Lei, Sindaco, che durante i Consigli Comunali non manca mai di ricordarci che il Movimento 5 Stelle è ora al Governo, che abbiamo delle responsabilità, che chi governa dovrebbe sapere di questa burocrazia che ci attanaglia e ci rallenta, tutto questo avrebbe potuto dirlo direttamente al Sottosegretario Crimi. Ma evidentemente non era poi così importante raccontargli la situazione di Tolentino visto che Lei, Sindaco, ha preferito tacere durante l’incontro della mattina con gli altri suoi colleghi, mentre, per non sbagliare, il pomeriggio se n’è proprio andato

dopo neanche 10 minuti. Comunque non si preoccupi, più persone hanno provveduto ad informare il delegato del Governo circa la grave situazione in cui versa la nostra città, consegnandogli tutto il materiale, anche cartaceo, per poter approfondire la questione. Probabilmente uno dei suoi soliti “sermoni” non avrebbe potuto minimamente migliorare la situazione, ma almeno avrebbe tentato, magari anche solo ascoltando quello che avevano da dire i suoi concittadini, quelli che come primus inter pares è tenuto a tutelare. Come abbiamo già accennato, neanche Assessori o Consiglieri di maggioranza hanno ritenuto necessario confrontarsi con il Sottosegretario Crimi durante l’incontro pomeridiano che era aperto a tutti. Hanno anche loro perso l’occasione di ascoltare le richieste e le problematiche dei loro concittadini che con coraggio hanno deciso esprimere liberamente le loro perplessità. Capiamo la loro difficoltà nel partecipare visto che evidentemente sapevano di non trovare applausi e complimenti, però ci è sembrato strano dato che alcuni di loro, quando c’è da fare proselitismo, partecipano a tutti gli eventi della città, sagre comprese. di Carla Passacantando

SCUOLA “DON BOSCO”: DIVERGENZE TRA MASSI E PEZZANESI Divergenze tra l’assessore all’urbanistica Alessandro Massi ed il sindaco Giuseppe Pezzanesi sul trasferimento della scuola “Don Bosco” dal centro storico alla zona est della città, in contrada Pace. L’ipotesi di delocalizzazione della scuola è stata lanciata dal primo cittadino, ma il suo assessore non ci sta. A Massi non piace proprio il tipo di scelta di Pezzanesi che propone di creare nell’attuale struttura scolastica appartamenti per autosufficienti in lista di attesa per la casa di riposo. Il sindaco, comunque, va avanti per la sua strada, «procede – dice Alessandro Massi - individualmente nella scelta, quanto dovrebbe accettare un confronto, visto il suo ruolo di rappresentante di tutti, condividendo opinioni e suggerimenti da parte di tutta la maggioranza». Per l’assessore Massi la “Don Bosco” è una scuola sicura basta sistemare la parte del

primo piano della struttura, resa inagibile dal terremoto, con gli 8milioni di euro concessi per il post sisma. Non è dello stesso avviso il primo cittadino il quale, invece, sostiene che per i bambini c’è più sicurezza in una nuova struttura da realizzare. Un fatto, comunque, è certo: lo stabile dovrebbe essere sicuro sia se ad usufruirne fossero gli anziani o gli studenti. Il tema scuole, secondo Massi, è molto complesso e sentito ed è necessario trovare una soluzione che accluda sia la sicurezza degli studenti sia la necessità di mantenere nel centro di Tolentino un servizio fondamentale per i cittadini. Il centro è la vita, la linfa e luogo di coesione di ogni città e secondo Massi va tutelato per evitare che ci sia la desertificazione in un momento difficile per tutti i tolentinati. «La scuola – conclude Massi è il fulcro di qualsiasi comunità e trasferirla significa impoverire di servizi, risorse economi-

che e umane il centro storico, portandola così in zona Pace si avrebbe una sovrapposizione delle scuole “Lucatelli” e “King” nella zona est». L’assessore è pienamente soddisfatto per la risoluzione della questione del campus scolastico, per gli istituti superiori e rimane a disposizio-

ne del sindaco, ribadendo di essere convintamente nella maggioranza che governa la città. Massi confida in una apertura al dialogo serena e costruttiva per trovare un punto d’incontro, senza attacchi personali a chi dice la sua pensando al bene della comunità.


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Fausto Pezzanesi: la dimensione umana come progresso COMUNICARE di Solidea Vitali

Cinquantasei anni, diploma in Ragioneria, impiegato alla Valdichienti da 35 anni, Fausto Pezzanesi è il Presidente del Consiglio Comunale della nostra città. “La Valdichienti è un’azienda fondata da Silvano Pioli, una persona che ricordo con stima per aver saputo gestire, col sudore e lungimiranza, una realtà che contribuisce al prestigio di Tolentino. C’è sempre stato un clima familiare con un forte spirito di condivisione degli impegni assunti da parte di ogni singolo collaboratore. Non ho mai pensato di cambiare azienda perché certi valori hanno più forza dell’ambizione al reddito e alla carriera”.

Per idee diverse, per l’altro. «La politica ha una funzione alta, deve provvedere agli interessi della collettività. Non possiamo conferirle la capacità di dividere».

L’ingresso sulla scena politica di Fausto avviene nel 2012, nel momento in cui si sta formando la Lista per “Tolentino nel cuore”. «E’ stato un caso, una coincidenza legata alla necessità. Mancava qualche nome e l’attuale Sindaco mi propose di candidarmi. La mia reazione fu di incertezza per vari motivi, primo tra tutti il grado di parentela con Giuseppe Pezzanesi. Era come se temessi di compromettere il nostro rapporto, come se qualcosa che non conoscevo potesse gettare le basi per incomprensioni. Ma furono solo paure iniziali, che mai hanno trovato fondamento, e fu mia moglie Valori che ritornano spesso nella a farmi capire che prima di tutto nostra conversazione, in ambiti di- c’era la possibilità di adoperarmi versi ma con lo stesso significato. per la nostra città». L’opportunità di relazionarsi con gli altri e la possibilità di vedere in ogni Anche Romina Cherubini, moglie di persona una risorsa preziosa sono Fausto, si è impegnata in prima perelementi che richiamano l’attenzio- sona in politica. Ha avuto un ruolo ne di Fausto e che lui stesso rivede all’opposizione per cinque anni nel nel suo ruolo di Presidente del Con- Comune di San Severino. siglio Comunale. Fausto e Romina sono legati da 25 «Il Consiglio Comunale è la mas- anni, un percorso di crescita prosima espressione di democrazia e gressiva caratterizzata dall’esempio luogo deputato al confronto. Ogni che i genitori devono poter trasmetsingolo contributo è utile, ogni tere ai figli. “E’ con il comportaespressione di pensiero, che sia di mento che noi genitori possiamo un laureato o di un operaio, assume fornire modelli da seguire ai nouna rilevanza fondamentale. Tutto stri figli. Anche la capacità di non pesa in fase di valutazione e sele- inculcare la competizione a tutti i zione delle decisioni da prendere». costi e una serena fiducia possono contribuire all’educazione». L’imparzialità è la chiave per definire Marco, loro figlio, ne avuta di fiducia. questo ruolo. Un liberarsi dal giudi- Oggi ha 18 anni, è iscritto al Liceo zio che deve affiancarsi al rispetto.

Classico, fa parte degli Scout ed è stato vice Sindaco nel Consiglio baby di San Severino Marche. Un orgoglio per Fausto vedere nel figlio le basi per essere un uomo. Il primo valore, per Fausto, è la libertà individuale, la libertà di poter essere originale e non uniformato a stili obbligati. L’essenza di ciò che si vuol essere. E’ per questo che lui si ribella alle imposizioni. I giovani, dice, dovrebbero seguire modelli d’intelligenza e costruire un loro dal Comune dell’Ambito XVI. Evidenzia come in una società che tenpensiero. de all’odio e alla confusione, ci siano Gli “amici del calciotto” sono il suo invece persone che, in silenzio, fuori appuntamento settimanale fisso. scena e senza protagonismo, si danUna squadra di calcio che è una fa- no da fare per aiutare gli altri. «Sono miglia di 20 amici, legati dalla stessa persone che non avvertono la passione ma soprattutto dalla voglia fatica, che non vogliono apparire di stare insieme, anche quando il perché non è questo il senso del calcio diventa camminato. E tutto volontariato. E ce ne sono tante di assume le sembianze di un rituale, persone così nel nostro tessuto compresa l’attesa per i racconti di cittadino. Loro sono la speranza per il futuro». mister Castori. Ricorda Fabrizio Frizzi come esempio Fausto si tiene alla larga da Face- di persona semplice e gentile; le lebook, preferisce vivere di persona il zioni in ogni parola del Cardinale Menichelli. «Attualmente in pensione contatto con gli altri. ma presente a convegni e incontri, - Fausto, nel precedente mandato, l’insegnamento del Cardinale Mehai avuto l’incarico di Assessore nichelli è un autentico dono per le ai Servizi Sociali. Che tipo di espe- nostre comunità, l’alto valore delle sue riflessioni è una fonte d’ispirarienza è stata? «Un’esperienza delicata e impegna- zione per tutti noi», specifica Fautiva, una vera lezione di vita. Si entra sto. E alla fine torniamo lì, alla necesa contatto con un mondo capace di sità di ridimensionare certi atteggialasciarti le sue impronte per sem- menti e aspetti materiali per arrivare a qualcosa di più piccolo, più vicino, più pre». nobile: l’umanità. Vissuta con eduIl “sociale” richiede discrezione e at- cazione e gentilezza. Con il cuore. tenzione, collaborazione, comunione d’intenti. Fausto ricorda la realizza- “Gli angeli dei nostri tempi sono tutti zione del “Tavolo della povertà”, una coloro che si interessano agli altri prirealtà costituita da 11 associazioni, ma di interessarsi a se stessi”. Wim Wenders

LA VIDEOSORVEGLIANZA SECONDO L’ASSESSORE GABRIELLI Prima di tutto, ringrazio per l’opportunità che mi viene data a seguito di quanto pubblicato nel numero di gennaio di Press News, anche se resta da comprendere quali cittadini abbiano potuto porre delle domande su un articolo che doveva ancora essere pubblicato. Chiarisco e rispondo, comunque, molto volentieri ai quesiti posti da questi cittadini “veggenti”, così da poter chiarire definitivamente la questione “videosorveglianza”. Attualmente, a Tolentino sono state già installate 71 telecamere e altre 11 ne sono in arrivo grazie al decreto sicurezza integrata. Le nuove telecamere saranno posizionate agli svincoli della superstrada Tolentino Ovest e Tolentino Sud, oltre a diversi punti del centro storico come via Tambroni, via della Pace e altre ancora. Va precisato e chiarito che anche

oggi il centro storico è in larga parte coperto dalla videosorveglianza. Porto qualche esempio: piazza della Libertà, piazza Mauruzi, piazza Martiri di Montalto e parte di via della Pace, piazzale Europa, giardini John Lennon. Appare evidente e comprensibile a chiunque che risulta veramente difficile immaginare di poter avere una copertura di tutte le vie e i vicoli del centro storico, ma malgrado questo abbiamo cercato di garantire la massima copertura possibile di tutte le zone. Devo poi, mio malgrado ma con soddisfazione, smentire quanto viene affermato in merito alla impunità degli autori degli atti di vandalismo messi a segno durante le festività natalizie. Infatti, come già accaduto in tante circostanze già elencate nel precedente articolo, proprio grazie al sistema

di videosorveglianza i vandali sono stati identificati e a loro carico sono state emesse le sanzioni previste dalla legge. Leggere più volte la parola “impunito”, francamente, lascia perplessi proprio perché i responsabili di quella che, mi sia consentito, è stata più una ragazzata che un’ecatombe di danni irreparabili, hanno un nome e un volto. I cittadini “veggenti” affermano, giustamente, che le telecamere in centro sono indispensabili. Sono assolutamente d’accordo. Ma sono altrettanto indispensabili anche nelle altre zone della città. Ad oggi, ritengo che la città di Tolentino sia sufficientemente coperta dalla videosorveglianza, ma posso già preannunciare che è in arrivo un nuovo bando cofinanziato promosso dal Ministro Salvini al quale senz’altro parteciperemo.

Apprezziamo il consiglio di andare a prendere soldi dal bilancio comunale, ma fortunatamente non ce ne sarà bisogno, grazie al lavoro sulla sicurezza che sta svolgendo il Ministro dell’Interno. Giovanni Gabrielli


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QUANDO DORMIRE DIVENTA UN PROBLEMA Verso Sera dott.Franco Belluigi

Ogni essere umano trascorre quasi un terzo della propria vita dormendo. Gli studi clinici, ma anche l’esperienza comune, concordano nel considerare il sonno una componente fondamentale per il mantenimento della buona salute. Se al mattino ci sentiamo pronti ad affrontare la giornata, carichi di energia e perfettamente in grado di riprendere le nostre attività, ciò è dovuto anche ai benefici che una buona dormita regala all’organismo. D’altra parte, se il sonno viene a mancare, o è di cattiva qualità, sono moltissime le conseguenze negative per la salute: stanchezza, ansia, irritabilità, mancanza di concentrazione e memoria, turbe dell’appetito, fino a modificazioni importanti di parametri vitali come frequenza cardiaca e valori pressori. Col passare degli anni aumenta progressivamente il numero dei soggetti che riferiscono problemi collegati al sonno, nella popolazione anziana più della metà dei pazienti lamentano difficoltà nell’addormentamento, risvegli precoci o sonno frammentato, superficiale, con sensazione di malessere al risveglio. La perdita di un adeguato riposo notturno può divenire un serio

problema di salute nell’anziano, poiché alla fisiologica riduzione delle ore di sonno (in media gli anziani dormono meno degli adulti e ancor meno rispetto ai giovani) si può aggiungere la presenza di numerose patologie che interferiscono con il sonno: l’ipertrofia prostatica che costringe a ripetuti risvegli per andare al bagno, l’artrosi a carico della colonna vertebrale che ostacola il mantenimento di posture adeguate durante il riposo notturno, difficoltà respiratorie nei pazienti con scompenso cardiaco o bronchite cronica ostruttiva, stati depressivi o situazioni ambientali sfavorevoli (rumore, promiscuità, stimoli luminosi…). In alcuni casi recuperare un sonno profondo e ristoratore costituisce l’obiettivo principale del paziente e del medico che lo ha in cura, l’utilizzo di farmaci per queste problematiche è molto diffuso, ma richiede sempre cautela per i possibili effetti collaterali (uno fra tutti: la riduzione del tono muscolare, causata dai sonniferi, può facilitare le cadute nell’anziano). E’ invece privo di rischi e sempre utile mettere in pratica una serie di accorgimenti comportamentali (la cosiddetta igiene del sonno) che sono in grado dare almeno un sollievo parziale a questi pazienti. Ecco alcuni consigli: la stanza dove si dorme deve essere buia, silenziosa e a temperatura gradevole, evitare fumo, alcool,

caffè e cene abbondanti prima di andare a dormire, evitare esercizio fisico intenso in tarda serata, mantenere orari regolari e costante il tempo trascorso a letto di notte, evitare i sonnellini diurni… magari davanti al televisore. Un’altra importante patologia del sonno è quella segnalata di regola dal convivente del paziente: il russamento con apnee notturne, spesso associata a obesità, questa anomalia può essere di grave pregiudizio per la salute in quanto causa di ridotta ossigenazione dei tessuti, disturbi del ritmo cardiaco e sonnolenza diurna, attualmente siamo in grado di correggere questo difetto mediante un dispositivo applicato alle vie respiratorie durante la notte con ottimi risultati.

Infine, nel caso della persona anziana ma senza particolari problemi di salute, le ore di sonno perdute potrebbero essere considerate come tempo a disposizione per la riflessione, l’esercizio della memoria, l’analisi dei propri ricordi i quali sicuramente, complice l’età avanzata e lo specifico momento della giornata (la notte), saranno rivissuti in forma attenuata riguardo ai contenuti di malinconia o serenità. Loris Paolucci Medico di Medicina Generale Tolentino. Specialista in Gastroenterologia e Igiene e Medicina Preventiva. Medico Tutor del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Marche.

GRAZIE! La redazione di Multiradio Press News ringrazia un lettore, Gabriele Dignani, che ha scelto di omaggiarci con un lavoro contenente alcuni suoi pensieri e situazioni significative della sua vita. Decisamente un modo originale per dimostrare stima e apprezzamento che fanno molto piacere e per i quali ringraziamo Gabriele Dignani.


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ADDIO MARIA COGOI REGGIO Addio Maria Cogoi Reggio, fondatrice e storica presidentessa della società di basket di Tolentino. Originaria di Udine, la donna aveva 77 anni. Era stata campionessa italiana di lancio del disco, un titolo di cui ovviamente andava fierissima. Aveva insegnato educazione fisica agli studenti dell’Istituto tecnico economico “Einaudi” di Tolentino ed essendo la scuola sprovvista di palestra teneva le lezioni alla stadio della Vittoria. Tra gli esercizi che proponeva agli studenti c’era il “sali e scendi” sulle gradinate, che richiedeva un grande impegno. Nelle due ore di ginnastica, inoltre, non mancavano mai i suoi consigli di vita. Dal 1984 aveva guidato l’Associazione Basket Tolentino. Ed una volta andata in pensione si era dedicata completamente alla pallacanestro, raggiungendo con la squadra grandissimi risultati. Coccolava l’allenatore e i suoi giocatori, per lei erano dei figli. «Al termine di ogni campionato - aveva detto recentemente Maria Cogoi Reggio, ricordando con grande piacere – li

riunivo tutti e poi ad ognuno consegnavo una poesia che avevo scritto tenendo conto del proprio carattere». Una tempra forte ed una grande passione per lo sport che era la sua vita sono il ricordo che lascia ai tolentinati e ai tanti giovani che aveva fatto crescere nel basket. Con sacrificio e abnegazione si era dedicata per tutta la vita per diffondere i più alti valori legati allo sport, quali la lealtà, lo spirito di sacrificio, il sano agonismo. Con l’Associazione Basket, che per il comune gestisce il palasport “Chierici”, ha potuto anche ospitare al palazzetto dello sport molte manifestazioni e fasi finali di campionati giovanili, portando a Tolentino atleti importanti e squadre blasonate. Maria lascia i figli Paolo e Marco e tanto vuoto nel cuore di chi la conosceva. Ci mancheranno il suo rassicurante sorriso, la sua caparbietà nel raggiungere gli obiettivi prefissati e la sua umanità. Era una donna con una grande forza sempre pronta a lottare per portare avanti il suo amato sport, il basket.

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