Multiradio Press News dicembre 2018

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Questo mese siamo andati a Bruxelles, a trovare Roberto Tallei, un tolentinate che lavora da anni nella comunicazione televisiva come corrispondente della redazione di Sky tg24 occupandosi principalmente di tutto ciò che riguarda l’Unione Europea. Roberto, sei stato con noi per tanti anni, già ai tempi del liceo avevi la passione per la radio e per la comunicazione. Che ricordi hai? «In radio ho cominciato quando avevo solo 15 anni, era un mondo che mi affascinava e così ho bussato alla porta chiedendo di imparare il mestiere. Pochi mesi dopo ero in diretta. Venivo di pomeriggio, dopo la scuola, e mi divertivo come un matto. E in più avevo a disposizione centinaia e centinaia di dischi da scoprire. segue...

editoriale

di Carla Passacantando

Volevamo con forza un miglioramento, abbiamo così messo ottimismo e tanta voglia di fare, ma purtroppo la realtà è diversa da come la immaginavamo tanto che alla fine dell’anno chiuderanno altri storici negozi del centro storico. Tutto questo ci rattrista perché si spopola il centro storico ed allo stesso tempo si perdono pezzi di storia della città. Trovare la ricetta giusta da proporre per la soluzione al problema è difficile dato che sono diversi i fattori che hanno creato l’attuale situazione, dalla tipologia del prodotto venduto allo spopolamento dovuto alle case inagibili per il sisma ed alla mancanza di acquisti nei negozi del centro storico vivendo i cittadini fuori città. Un tempo si era affezionati al centro storico, ma ormai è un’immagine alquanto vecchia. Non è facile parcheggiare ed a riguardo tempo fa avevamo chiesto di lasciare le soste gratuite per agevolare la fruibilità del centro storico. Ecco, allora, che il tutto procede come vuole chi decide. Speriamo in un Buon Natale! MPN dicembre 2018

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Anno XII n. 10 - dicembre 2018 - numero chiuso in redazione 29/11/2018 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Dir. Resp. dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it - Tel. 0733 960241

ROBERTO TALLEI: “NON DIMENTICO LE MIE ORIGINI”


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...segue dalla prima

È stata un’esperienza molto formativa, direi fondamentale, e che probabilmente mi ha indirizzato nel percorso che mi ha portato fin qua». Poi sei andato via e da tempo manchi da Tolentino. Che effetto ti fa ogni volta che torni? «L’effetto di tornare davvero a casa: la mia famiglia, i miei vecchi amici, i miei luoghi. Ma anche potermi godere la tranquillità di una dimensione più piccola e più a misura d’uomo, poter staccare da tutti gli impegni. Non a caso solo quando sono qui riesco a fare dormite lunghissime, una vera ricarica delle batterie. Da quando me ne sono andato, poi, ho davvero imparato ad apprezzare la nostra zona, le nostre campagne e le nostre colline. Quando le hai sotto gli occhi tutti i giorni probabilmente rischi di non accorgertene nemmeno. Un’altra cosa che mi colpisce sono i volti di persone che rivedo dopo molti anni, lì noto tutto il tempo che è passato. Per loro, ma naturalmente anche per me». Parlaci dei tuoi ricordi, dell’infanzia, della scuola, della tua vita al paesello. A volte ne hai nostalgia? «Se parliamo di nostalgia in senso positivo, senz’altro. Ho vissuto stabilmente a Tolentino fino a che non ho iniziato l’università e sono stati anni molto belli, sono stato fortunato. Come dimenticare l’asilo dalle suore, i giochi al parco Isola d’Istria, le elementari al Villaggio scolastico, l’oratorio di don Rino a San Catervo. Ma anche i piccoli grandi eventi della città, come la 24 ore Arena, la festa del Perdono, il carnevale con i carri che passavano proprio sotto casa mia o le recite al Vaccaj (che spero di poter venire a vedere presto). E poi gli anni dello struscio per le vie del centro, delle scorrazzate in motorino, delle uscite di gruppo anche in trenta o quaranta. Erano ancora i periodi in cui andavano forte le discoteche, l’Imagine, le Terme di Santa Lucia, con serate che ai miei occhi adolescenziali sembravano uniche. Parlo di nostalgia in senso positivo perché comunque penso che il passato sia passato, ma i ricordi sono preziosi, ci aiutano a vivere bene il presente e a guardare al futuro». Quando torni come la senti Tolentino? È rimasta sempre uguale oppure ti sembra che qualcosa sia cambiato? E nel caso come la vorresti cambiare? «Al di là del terremoto, che ha ferito gli animi tanto quanto le case, vedo sicuramente una Tolentino diversa. Non so però se a cambiare sia stata davvero la città o gli occhi con cui la osservo: prima quelli di un adolescente, oggi quelli di un adulto. Forse tutto è rimasto più o meno uguale ma crescendo lo si vive in

modo diverso, con meno eccitazione e spensieratezza. Ecco, mi piacerebbe molto se tornasse quell’atmosfera di venti anni fa, sicuramente più frizzante, ricordo che c’era molta voglia di vivere la città, di ritrovarsi, c’erano meno divisioni. Certo erano anche anni in cui probabilmente la gente aveva meno problemi e giravano più soldi, capisco che la situazione oggi è più complessa». Tu che sei un giornalista che vive in Europa e si occupa di politica, che ne pensi dei social network? Hanno cambiato l’informazione? Hanno davvero influito sulle elezioni? «Il mestiere è profondamente cambiato, per alcuni versi in meglio, per altri in peggio. La tecnologia ha velocizzato tutto e ha aumentato enormemente le possibilità. Oggi basta un cellulare per documentare in diretta un evento di cui si è testimoni e rilanciarlo in tutto il mondo. I social hanno poi dato voce a tutti, che in linea di principio è un fatto molto positivo. Purtroppo ha anche livellato tutte queste voci, considerate troppo spesso di uguale autorevolezza. I lettori meno esperti cadono nel tranello dei siti di disinformazione che puntano a far soldi con titoloni virali, se non addirittura di chi diffonde bufale a scopo politico. Per chi fa questo mestiere la sfida è quella di cercare di lavorare sempre meglio. La professionalità e la credibilità, la propria e quella della testata, sono le nostre uniche armi di difesa. Detto questo non demonizzo i social, sono anche molto utili, vanno solo usati con consapevolezza».

Tra noi terremotati c’è grande confusione e smarrimento. Avevamo la speranza di cominciare subito la ricostruzione e invece dopo due anni ci sono ancora tantissimi concittadini fuori. La crisi delle imprese ha tolto ulteriori sicurezze. Tu che ne pensi? Che futuro avremo e in che tempi? «Da inviato ho seguito bene il terremoto dell’Aquila, alle 6 del mattino del 6 aprile 2009 ero già in diretta dall’epicentro e sono tornato periodicamente per molti anni. Anche lì i primi tempi era praticamente tutto fermo, il caos dei regolamenti e la burocrazia si sono mangiati almeno un biennio. Poi le cose si sono sbloccate, la rico-

struzione leggera, una volta partita, si è conclusa rapidamente. Quindi si è passati a quella pesante e infine a quella dei centri storici, che si sta ora completando. Oggi, a quasi dieci anni di distanza, i miei amici dell’Aquila mi dicono che la città è tornata a quell’energia e a quella voglia di vivere che c’era prima del terremoto. Per noi credo che la cartina di tornasole sarà il 2019. Se l’anno prossimo la ricostruzione leggera non partirà a pieno regime allora dovremo seriamente preoccuparci. Purtroppo non aiuta il carattere di noi marchigiani, abituati a lavorare a testa bassa senza lamentarci troppo e senza voler mai attirare l’attenzione. C’è il rischio che il resto d’Italia ci dimentichi presto, la classe politica tutta non chiederebbe di meglio». Tu ci rivivresti a Tolentino? Ci torneresti stabilmente, magari da vecchiarello, per dare un apporto alla tua città? «Oggi faccio un lavoro che mi appassiona e che mi ha però portato lontano. Non so cosa mi riserveranno gli anni a venire. Di certo Tolentino continuerà a essere il mio rifugio dove tornare, poi lascio le porte aperte al destino, quindi non escludo nulla. Il concetto di “ridare indietro qualcosa al proprio territorio” mi piace molto. Dovrebbe essere un dovere di tutti, ognuno può in qualche modo offrire qualcosa di utile. Nel mio piccolo cerco di esserci sempre quando mi chiedono di intervenire nelle scuole o all’università, per raccontare ad esempio come funziona l’Europa o il mondo dell’informazione. Certo mi piacerebbe poter fare di più in futuro. Auguri di buone feste a tutti».

Biografia Roberto Tallei è caposervizio e corrispondente da Bruxelles di Sky Tg24, dove si occupa di tutte le principali notizie dall’Unione europea. A Sky dal 2005, in precedenza ha seguito la politica nazionale, in particolare il debutto del Movimento 5 Stelle in Parlamento e l’esperienza di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, e prima ancora la cronaca italiana. Come inviato ha raccontato molti eventi degli ultimi anni, tra questi anche il terremoto a L’Aquila e il delitto di Meredith Kercher. In passato ha anche collaborato con Il Sole 24 Ore. Laureato in Economia, insegna giornalismo televisivo all’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino. Ha pubblicato “La donna del soldato” (Edizioni Anordest, 2011), insieme a Grazia Longo, e “#ArrivoArrivo, la corsa di @matteorenzi da Twitter a Palazzo Chigi” (Fazi, 2014), con Matteo Grandi. Nel 2010 è stato tra i vincitori del Premio cronista. Ha interpretato se stesso nel film “Benvenuto presidente!” con Claudio Bisio.



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La materia dei sogni Cosa c’è di più solido della pietra? Eppure una goccia d’acqua può scavarla. Cosa più evanescente dei sogni? Eppure quella stessa pietra può dare loro forma ed esistenza. Ci sono stati artisti che nel tempo hanno saputo rendere i due paradossi di cui sopra qualcosa di unico e degno di eternità. Uno di loro ha lasciato anche da noi molte tracce di questo vagare tra terra e cielo, scegliendo per i suoi sogni la materia apparentemente più lontana dalla levità onirica. Tolentino ebbe infatti in sorte di essere il buen retiro su cui Giovanni (Nino) Patrizi [San Ginesio (MC) 1911-1973] depositò molti frammenti di pietra, che sarebbero diventati segno di tanti sogni condivisi, riconoscibili da chiunque. L’ultima puntata della nostra serie è dedicata a un non tolenti-nato, cui vogliamo conferire a pieno titolo la cittadinanza onoraria. Per comodità nostra e del lettore, ricorderemo soprattutto due aspetti di questa storia: Patrizi e Tolentino; Patrizi a Tolentino. In altri termini, i contatti con la nostra città e l’eredità artistica che di lui e da lui ci è stata lasciata. Si può indubbiamente affermare che Nino fece i suoi primi passi da scultore iscrivendosi alla Scuola Professionale “Lucatelli” di Tolentino nell’anno scolastico 1919-1920. Era diretta da Cesare Marcorelli, pittore e caricaturista di alto profilo, che aveva assunto con autorevolezza e passione anche il ruolo di promotore della cultura tolentinate. Nel campo della scultura, la città poteva vantare un gruppo di notevoli qualità creative. Tra loro spiccavano Enrico Pallorito (Lu cristà), un talentuoso autodidatta dedito a soggetti religiosi, i fratelli Reali e Luigi Pettinari, definito da Tullio Colsalvatico lo statuario di Tolentino per eccellenza. Questo ambiente didattico e artistico divenne per Patrizi una vera e propria scuola di formazione, conoscenza, punto di informazione e osservazione delle

tendenze più in voga. Seppure le diverse frequentazioni ed esperienze a Roma, dopo il trasferimento del 1929, ne perfezionarono l’estro, non ne ampliarono la cerchia dei contatti personali. Nella Capitale conobbe lo scultore Alceo Dossena, specializzato in riproduzione di sculture antiche, soprattutto dal Trecento al Rinascimento. La predilezione di Patrizi per la potenza di tali capolavori, per altro legati ad una delle più alte stagioni artistiche, sarebbe rimasta nel modo di lavorare la pietra e farne l’incarnazione della sua fantasia creativa. Col ritorno nelle Marche, datato 1942, si apre per lui un periodo non facile, sia sul piano economico che su quello delle relazioni personali. A San Ginesio, dove diventa l’ennesimo non profeta in patria, il suo carattere affatto incline all’ipocrisia, schietto fino alla brutalità nel manifestare con giudizi pungenti la propria opinione, il bere sovente eccessivo, ne fanno un marginale, un incompreso per vocazione, un isolato per scelta e temperamento. Si autodefinisce, non a torto, un “anarchico aristocratico”. Ma ormai si porta dentro un amaro retrogusto di fallimento e disillusione. Per tirare avanti s’ inventa un lavoro da scalpellino e marmista, cerca commesse dai Comuni per lavori di decorazione. Anche istituzioni religiose gli richiedono statue e ornamenti in pietra per chiese. Nino si ingegna a fare di tutto e di tutto un po’, ma il suo è il mondo piccolo di un deluso. Sente sempre più distante l’occasione che avrebbe dato significato e giusto riconoscimento alla sua genialità. Diventa l’ultimo erede di un’ abilità millenaria che plasma con fatica, rabbia, passione una materia riluttante, spesso ostile, per trarne emozioni, immagini, suggestioni da mostrare al mondo. Mentre sta consumando gli ultimi grami decenni della sua esistenza a San Ginesio, ricomincia a frequentare Tolentino e si lega ad una cerchia di giovani artisti raccolti nel “Gruppo di Via Margutta Poetante”, inventato e sostenuto da un tassista autodidatta, spirito inquieto e irrequieto, sempre curioso, assetato di conoscenza: Ulderico Romagnoli, allora stranoto come “Lu poeta”. Nella cittadina dei suoi primi studi Nino trova estimatori, sostegno di amici, incarichi per lavori a privati (compreso lo stesso Romagnoli), per ornare il centro urbano o decorare chiese cittadine. In quella che è ridiventata la sua “seconda patria”, si crea così intorno a lui la compagna picciola di sodali che a Roma

non aveva mai trovato. Forse mai veramente cercato. Che Nino fosse un artista con l’a maiuscola non si sono accorti in molti. Almeno finché fu in vita. Per questo, il ritratto del critico Lucio Del Gobbo gli rende pienamente giustizia. Vale la pena di citarlo.

stessa materia dei sogni», strapparli alla materia per consegnarli, usando proprio quest’ultima, all’eternità e alla Storia diventò per Nino ben più che il traguardo di un artista. Tanto più irraggiungibile quanto cercato con tutte le energie vitali disponibili. Come un estremo

Madonna col bambino, 1954, Palazzo Comunale Tolentino «Patrizi - scrive Del Gobbo - era tra i pochi a saper manovrare con assoluta padronanza lo scalpello sulla pietra, nell’esercizio del “togliere” come si usa dire da Michelangelo in poi. Un lavoro duro, penitenziale, qualcuno asserisce “masochistico”, compensato però da un’autonomia di gestione e da un risultato durevole, atto a sfidare il tempo. Esprimersi con la pietra significa poter dire poche cose con molto lavoro. È un tentativo improbo, necessariamente solitario, che si espleta nel silenzio e in tempi più lunghi di quanto si consumi l’emozione creativa, e per questo anche più duro. Il vino, che eccitava e confortava Patrizi in ogni circostanza, gli serviva anche per mitigare tale disagio». Se è vero, per dirla con Shakespeare, che «noi siamo fatti della

colpo di scalpello, risuonano alcuni suoi versi a sintetizzare il senso di un’esistenza. «Amico: - Vorrei che un dì le tue mani – confessa Nino parlando tra sé e Sé – si tuffassero nel celato forziere, colmo di ori, di diamanti. Ma ahimè! – Benché lo spero anch’io, noi non stringeremo mai che un pulviscolo d’oro, forse di Sole».

Fontana, pietra e bronzo, Tolentino


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ASSISE APERTA: I CITTADINI VOGLIONO ESSERE COINVOLTI NELLE SCELTE

Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Tanti gli interventi, una trentina, durante la seduta aperta del Consiglio comunale, convocata per discutere sulle conseguenze provocate dal sisma del 2016 sulla città. I tolentinati che hanno partecipato hanno chiesto di essere coinvolti nelle scelte dell’Amministrazione comunale. L’auditorium era pieno. Erano presenti circa un’ottantina di persone. Un pubblico composto che è stato più volte ripreso per aver applaudito per sostenere i relatori e poi per sfida nei confronti degli amministratori che glielo vietava. A predisporre i lavori ci ha pensato il presidente Fausto Pezzanesi. Coloro che erano interessati a prendere la parola hanno dovuto iscriversi per essere ammessi al dibattito. Gli interventi, considerato anche il numero dei prenotati, hanno avuto una durata di cinque minuti ciascuno. Erano le 16.15 dello scorso 15 novembre quando si è aperta la seduta. Ad avviare i lavori è stato il consigliere comunale Luca Scorcella del gruppo misto, quale primo firmatario, che ha

illustrato i motivi con i quali è stata argomentata la richiesta di convocazione del Consiglio in seduta aperta presentata dal Movimento cinque stelle, dai consiglieri Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti. «Con l’assise – ha detto Scorcella - si vuole chiarire i dubbi, le responsabilità, le decisioni dei prossimi passi in materia post sisma. Rimango convinto che gli appartamenti sono migliori delle sae, ma non è stata considerata la variabile tempo che rende la scelta non più strategica. La consegna degli appartamenti se fosse nell’agosto 2019 rimarrebbe un successo, ma andare oltre significherebbe non aver soddisfatto l’emergenziale. Le persone fuori casa sono 3528 di cui 3186 in affitto con il contributo di autonoma sistemazione, 94 nelle strutture ricettive e 248 nei container con in più 20 casi sociali in emergenza abitativa. Nessuno è stato abbandonato. Su 229 pratiche edilizie ne sono state finite 19. D’ora in avanti è necessaria una maggior condivisione. Dovranno uscire dalla seduta aperta delle proposte condivise». Subito dopo si sono succeduti gli interventi di Fabrizio Digna-

ni, Franco Casadidio, Matteo Mastrocola, Emanuele Porfiri, Massimo Michelini, Mauro Sclavi, Roberto Ballini, Flavia Giombetti, Anna Ramundo, Sergio Marucci, Federico Pieroni, Marina Benadduci, Anna Cimarelli, Meri Zampera, Barbara Salcocci, Alessandro Campetella, Katia Cardarelli, Enrico Seri, Franca Caffa, Leonardo Craia. Tra questi Marina Benaducci ed Anna Cimarelli di Città in comune hanno proposto un gruppo di lavoro partecipato. Emanuele Porfiri del Pci ha definito fallimentare l’azione svolta finora dall’Amministrazione comunale chiedendo le dimissioni del sindaco come del resto ha proposto Sergio Marucci del Comitato 30 ottobre. Tra i cittadini Fabrizio Dignani ha affermato che se ci fossero state le sae sarebbe rimasto a Tolentino.

Meri Zamperi, vice preside dell’Istituto “Filelfo”, ha chiesto sviluppi per quanto concerne il campus scolastico delle superiori in modo da dare risposte alle famiglie. Barbara Salcocci ha aggiunto che nei container ci sono bambini ed anziani e vorrebbe che il cas fosse ridotto al canone di affitto. Per Franco Casadidio è mancato un coordinamento nelle operazioni e tra tecnici. Per Mauro Sclavi invece di agire pagando un milione e 600mila euro per il capannone alla Rancia a un privato sarebbe stato meglio recuperare l’Hotel Marche che è pubblico. «Chiedo all’Amministrazione – ha dichiarato - se è possibile ritornare su qualche passo perché quando le scelte sono state fatte la condivisione non serve più, non si frusta un cavallo morto». Flavia Giombetti con una pro-


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vocazione calcistica ha chiesto le dimissioni del primo cittadino come una società di calcio che esonera l’allenatore che perde le partite. Sono intervenuti, inoltre, anche il consigliere regionale Sandro Bisonni che ha criticato il mancato riscatto dei container, il consigliere comunale di Macerata Riccardo Sacchi di Forza Italia, il consigliere regionale Peppino Giorgini del Movimento cinque stelle, il vicesindaco Silvia Luconi, il consigliere Martina Cicconetti, l’assessore all’urbanistica Alessandro Massi, il consigliere Bruno Prugni, il consigliere Stefano Salvatori, il deputato della Lega on.Tullio Patassini, il consigliere Gianni Corvatta, l’assessore Alessia Pupo e il consigliere Monia Prioretti. Ha partecipato ad una parte dei lavori anche l’on.Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia. «Chi governa – ha concluso il sindaco Giuseppe Pezzanesi - deve prendersi delle responsabilità ed una strada per quelle che sono le sue condivisioni. Mettiamoci l’animo in pace perché le elezioni ci saranno nel 2022. Questa Amministrazione comunale è coesa. Sono stato il primo sindaco a proporre all’ex commissario Errani la formula dell’invenduto, progetto che però si è protratto nel tempo.

L’Erap ora non ha soldi per l’acquisto degli appartamenti predisposti per gli sfollati. Molti proprietari dell’invenduto, inoltre, ci hanno messo diversi mesi per la consegna dei documenti che è avvenuta in ritardo. La formula dell’invenduto, comunque, è stata sposata anche da Amandola e Pieve Torina. Gli appartamenti sono la soluzione migliore per gli sfollati rispetto alle sae. Sae che per i comuni che le hanno realizzate sarà un problema mantenerle. Sappiamo poi in che condizioni sono quelle abitate nelle diverse zone. Vivere nei container, comunque, è la peggiore condizioni per gli sfollati. Abbiamo installato nel villaggio le antenne per le tv, un campo di calcio e giochi per bambini. Vado spesso li a fare delle riunioni. Per la struttura poi dell’Hotel Marche abbiamo un progetto diverso che rientra nell’ampliamento delle Terme Santa Lucia. Per il campus scolastico, infine, stiamo lavorando per trovare i soldi che mancano, mentre per l’ospedale penso che dovrebbe essere realizzato alla fine del 2019». La seduta è terminata alle 22, dopo circa sei ore di discussione.


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Le campane non funzionano: il parroco è in cerca di denaro! Le campane della chiesa non funzionano così il parroco si attiva per trovare denaro tra i fedeli per sistemarle. Un recente temporale ha messo fuori uso le campane, alimentate da un meccanismo elettronico, della chiesa dello Spirito Santo. Don Diego di Modugno Iurilli vuole ripristinarle al più presto così sta portando avanti una raccolta fondi tra i fedeli affinché abbia la somma necessaria di denaro per effettuare l’intervento. «Sto comunicando tra i fedeli l’iniziativa – afferma il sacerdote – e qualcuno sta mettendo i soldi nell’apposita cassettina disposta in chiesa. Altri mi hanno assicurato che lo faranno. Speriamo bene». Il costo dell’intervento per la sistemazione delle campane si aggirerebbe intorno ai 5mila euro. Don Diego di Modugno Iurilli guida la parrocchia dello Spirito Santo dall’inizio dello scorso mese di settembre, da quando don Sergio Fraticelli l’ha lasciata per dedicarsi ad una nuova

esperienza ed alla formazione legala alla comunità Papa Giovanni XXIII, chiedendo l’anno sabbatico. La chiesa dello Spirito Santo è quella dove fu allestito in città il primo punto di accoglienza per gli sfollati dopo le forti scosse del 26 e 30 ottobre 2016. Ed aveva ospitato per qualche mese circa duecento tolentinati, per la maggior parte residenti nella zona. Le brandine avevano preso il posto dei banchi da preghiera ed arrivavano fino all’altare. La chiesa si era trasformata in casa. Quello delle campane, che all’epoca funzionavano, è un problema non nuovo per don Diego di Modugno Iurilli. Quest’ultimo dal 2011 dirige anche la parrocchia Santa Famiglia la cui chiesa si ritrova senza alcune campane cadute con il terremoto dell’ottobre di due anni fa. «Qualche tocco – dice il religioso – riusciamo a farlo durante le funzioni funebri e per le ore, ma non per il resto perché mancano la campana grande e quella media».

L’Arrivo della Befana del Ponte del Diavolo Arriva la Befana del Ponte del Diavolo, a cura dell’associazione “I Ponti del Diavolo” in collaborazione con il Consiglio di contrada Ributino - Pianciano – Ancaiano – Calcavenaccio – Parruccia ed il comune di Tolentino. Grande attesa per il ritorno della vecchietta con le scarpe rotte dopo il grande successo ottenuto nelle edizioni precedenti. La sera del 5 gennaio, alle 21, la Befana con il carico di doni si fermerà all’agriturismo “Terre del Chienti”, in contrada Pianarucci n.19 di Tolentino, durante il “Brindisi della Befana” per distribuire ai bambini i regali offerti dall’associazione “I Ponti del Diavolo” e dal Consiglio di contrada, grazie anche a Clementoni. Seguirà poi il 6 gennaio, alle 16, la partenza al Ponte del Diavo-

lo del corteo delle Befane per il raduno in piazza della Libertà di Tolentino dopo una breve tappa alla casa di riposo per salutare gli anziani. Le Befane che vogliono partecipare devono ritrovarsi al Ponte del Diavolo alle 15.30. Il corteo sarà allietato dal canto della Pasquella con il gruppo “Cantastorie” di Treia. Di Befane ce ne saranno per tutti i gusti, tra queste anche l’equilibrista che scenderà dalla Torre degli Orologi, in piazza della Libertà, con l’ausilio dei Vigili del fuoco di Tolentino. Il raduno è previsto in piazza della Libertà per le 17.30 per la distribuzione di caramelle e dolciumi. Al termine i bambini eleggeranno la Miss Befana 2019.


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A Natale riaprirà la basilica di San Nicola Avviati il mese scorso, dopo due anni dal sisma, i lavori per la messa in sicurezza della basilica di San Nicola. L’intervento darà la possibilità di riavere almeno parzialmente l’uso della chiesa per le prossime celebrazioni natalizie. Sarà così possibile assistere alla messa della notte di Natale nella basilica di San Nicola appena riaperta. Dopo l’intervento si potrà accedere nella navata centrale e nella cappella delle Sante Braccia dove verrà sistemata l’urna con il corpo di san Nicola per la venerazione con la possibilità di apprezzare i dipinti delle parti basse del Cappellone giottesco e volgere un rapido sguardo al chiostro attraverso una porta in vetro posta al lato della chiesa. La scelta progettuale consente di visitare una piccola parte della basilica in tutta sicurezza, permettendo la piena ripresa di tutte le attività religiose da parte dei padri agostiniani. La riapertura del santuario rappresenta un forte segnale di speranza. Il progetto è stato elaborato congiuntamente dagli ingegneri Gianfranco Ruffini e Jonathan Domizi, ciascuno per quanto di competenza. I lavori ammontano a complessivi 372.834,26 euro. L’intervento di “ricostruzione” per il miglioramento sismico e la tutela della basilica era stato inserito nel secondo piano delle opere pubbliche per la ricostruzione e prevede il finanziamento per circa 3.750.000 euro. A riguardo l’Amministrazione comunale aveva comunicato alla struttura commissariale ed all’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche l’intenzione di procedere all’esecuzione delle opere di messa in sicurezza necessarie alla riapertura al culto dell’edificio danneggiato per restituire alla popolazione il suo più prezioso luogo di culto e punto di riferimento della comunità. Dopo il sisma i resti di San Nicola da Tolentino, custoditi nella cripta sotter-

ranea della basilica dedicata al santo, sono stati trasferiti in un locale adiacente al cortile del convento dove è stata installata la tensostruttura per celebrare le funzioni liturgiche. Nella cripta, comunque, che venne edificata nel 1932 esattamente sotto il pavimento del Cappellone, non si sono verificati danni con il sisma. Ci sono, invece, lesioni in altre parti della basilica e del convento, come del resto nel Chiostro e nel Cappellone. Si registrano danni pure al soffitto della chiesa a cassettoni in legno dorato risalente alla prima meta del XVII secolo. Dopo il terremoto è stata messa in sicurezza con dei ponteggi la facciata della basilica rivestita in pietra d’Istria dove emerge il portale in cui la preziosità del gotico fiorito si fonde con gli effetti spaziali del primo Rinascimento. Ad oggi a Tolentino l’unica chiesa agibile, fra tutte quelle di interesse storico, risulta essere la chiesa del Santissimo Cuore di Gesù, detta dei Sacconi, che è stata interessata lo scorso anno da un intervento di consolidamento e restauro finanziato dal governo ungherese, mentre la concattedrale di San Catervo versa in gravi condizioni.



L’AMMINISTRAZIONE INFORMA

spazio autogestito

Auguri! Bene, dopo tanto, anzi, tantissimo lavoro e tantissima dedizione alla causa comune i cui risultati, al di là della goliardia, della superficialità e della contrarietà preconcetta, si vedono tutti nella Città, voglio rivolgere un saluto ed un messaggio a tutti coloro che non hanno ancora capito o meglio non hanno voluto capire la grande trasformazione in atto a Tolentino per lungimiranza e merito delle Amministrazioni degli ultimi due mandati. Amministrazioni che tra piccoli medi e grandi progetti hanno superato ampiamente le 80 opere, documenti e progetti alla mano. Perché affermo ancora una volta tutto ciò? Semplice, perché è perfettamente inutile agitare fantasmi che non esistono. Un’opera pubblica od una delibera o ordinanza qualsivoglia dire, non sparisce, anzi seppur silente troneggia davanti anche ai più scettici. Forse è giunto quindi il momento per chi non è stato designato dagli elettori alla guida della città, di porsi in maniera totalmente diversa all’attenzione della stessa, collaborando in maniera piena anche se non sempre sulla stessa linea decisionale, affinché le opere ed i progetti iniziati od in divenire possano essere realizzati più velocemente e qualitativamente possibile con somma gioia dei fruitori finali ai quali poco importa delle scaramucce politico amministrative ...di questo o di quel partito. Mi auguro quindi che il 2019, anno cruciale della rinascita e della ricostruzione dopo il sisma, serva a tutti coloro che non lo hanno ancora capito che, se è il bene di Tolentino che muove il nostro essere, il nostro fare, il più costruttivamente insieme, non potrà che renderci ancor più forti ed efficaci. Vi abbraccio tutti quindi, indipendentemente da quanto siate riusciti a contribuire alla causa sino ad oggi, augurandomi che riusciate a mettere in campo meno preconcetti e più cuore. Auguri di buon Natale e buon Anno a tutti Voi ed alle Vostre famiglie.

Il sindaco Giuseppe Pezzanesi

Un parco giochi per i bambini che vivono ai container Il Parco giochi dell’area container, promesso dal Sindaco e dall’amministrazione comunale in occasione di una delle ultime riunioni ai container stessi, è un’altra lampante dimostrazione Di COME OPERA L’ATTUALE GIUNTA. Non ce l’ avremmo mai fatta senza l’aiuto dei privati che ancora una volta si sono dimostrati sensibili al prossimo e vicini all’amministrazione stessa. Si ringraziano il Milan Club Tolentino ed il CSI Provinciale e Nazionale, il Track Team di Tolentino, la Ditta Del Bello Fernando, il Rotaract di Porto Sant’Elpidio. Grazie a tutti coloro che oltre a fare le cose per il bene pubblico devono subire le critiche e l’ironia di chi ad oggi non ha fatto nulla per il disagio post terremoto, salvo chiacchiere o sciocchi post su Facebook che non fanno altro che confermare l’inettitudine e la spiacevolezza di alcuni soggetti.

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RICICLA ANCHE SOTTO L’ALBERO DI NATALE! Arrivano le feste di Natale! Allora facciamo tutti insieme un grande regalo all’ambiente e impegniamoci sempre meglio sulla raccolta differenziata. Infatti la maggior parte dei rifiuti che produciamo in questo particolare periodo dell’anno è completamente riciclabile e molto spesso riutilizzabile. Pensate alla carta o ai tanti imballaggi di regali e regalini, il più delle volte di carta e cartone e quindi, con un po’ di creatività e attenzione, si possono riutilizzare oppure possono essere totalmente riciclati. Questo vale anche per tutti gli imballaggi in plastica o polistirolo, per le buste, le bottiglie ed i barattoli di vetro. Alcuni consigli utili: - gli imballaggi voluminosi in cartone (per esempio le scatole dei giocattoli o degli elettrodomestici) devono essere ridotti di volume e conferiti nella carta; - nastri e fiocchi vanno con i rifiuti indifferenziati. Il consiglio, comunque, è riciclarli per altri regali, se non sono danneggiati: anche così si dà una mano all’ambiente; - gli imballaggi in plastica o polistirolo vanno invece nella raccolta della plastica, Ma se sono di grandi dimensioni (come gli involucri di grossi elettrodomestici) la loro destinazione è il centro di raccolta comunale (Isola Ecologica); - I sacchetti che contenevano i regali, se di plastica e puliti, posso essere gettati insieme a tutta la plastica; - Invece i giocattoli non elettronici, comprese le costruzioni (che funzionano senza corrente elettrica o batterie) come macchinine o pupazzi, anche se di plastica vanno nell’indifferenziato. Attenzione però se sono in buone condizioni possono essere portate al Centro del Riuso. Ogni anno si scopre che alcune file di luci colorate che hanno decorato alberi, presepi e terrazzi non funzionano più. Diventano quindi dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e devono essere consegnate al Centro di Raccolta. Gli alberi di natale senza radici, non più trapiantabili, possono essere trasformati in fertilizzante da riutilizzare in agricoltura. Non vanno dunque abbandonati accanto ai cassonetti ma possono essere portati al Centro di raccolta comunale. Gli alberi sintetici “finti”, invece, vanno nella raccolta indifferenziata. Se di grandi dimensioni, vanno portati alla stazione ecologica. Attenzione: in nessun caso i rifiuti vanno abbandonati in giro. La maleducazione di chi lascia i rifiuti in strada è un costo per la collettività, che può essere prevenuto avvalendosi anche del servizio di raccolta a domicilio degli ingombranti (mobili, grandi elettrodomestici, divani, etc). Inoltre a Natale e Capodanno la tavola è il luogo di incontro di molte famiglie italiane. Per questo motivo, i generi alimentari fanno registrare un aumento delle vendite rispetto ad altri periodi dell’anno. Il periodo natalizio è pero caratterizzato anche da un aumento della produzione di rifiuti, in particolare quelli organici. Com’è noto, una parte degli scarti umidi è rappresentata da cibi e prodotti ancora commestibili. Lo spreco di cibo potrebbe essere ridotto partendo da ciò che si mette nel carrello della spesa. Ma non solo. Gli sprechi alimentari si combattono anche prestando attenzione a ciò che si butta nel cassonetto. Durante la spesa per il pranzo di Natale o la Cena di Capodanno considerate il quantitativo di cibi di cui avete effettivamente bisogno. Consultate le indicazioni di conservazione e – soprattutto – le date di scadenza. La dicitura “consumare preferibilmente entro” significa che dopo quella data l’alimento è ancora commestibile, in alcuni casi anche per mesi, e mangiandolo non si rischia alcun mal di pancia. Anche a Tolentino si sono diffuse iniziative di recupero e ridistribuzione di prodotti alimentari dal settore della distribuzione e/o ristorazione, in cooperazione con strutture non-profit o servizi sociali. Contattate il Banco Alimentare per verificare se potete destinarvi gli alimenti ancora confezionati, o se potete sostenerli economicamente. Se mangiate al ristorante ricordate che potete chiedere di portare comodamente a casa il cibo non consumato magari sfruttando il nostro progetto “Fatti gli avanzi tuoi”. Se non volete lavare le stoviglie, sappiate che esistono in commercio stoviglie usa e getta (piatti, bicchieri, posate) in materiale compostabile certificato che possono essere trasformate in compost, in impianti industriali, senza costituire rifiuti da smaltire. Impariamo a vivere meglio, ricicliamo anche sotto l’albero di Natale, rispettando la Natura.

L’Azienda COSMARI Srl augura a Tutti Voi, Buone Feste!

SABINA BRANDI: NEL SEGNO DELLA PREVENZIONE Storie di donne. Prosegue il nostro viaggio dedicato al mondo femminile. Sabina Brandi, nota ginecologa tolentinate, punta molto la sua attività sulla prevenzione riguardo le donne su temi estremamente delicati come contraccezione, affettività, sessualità, gravidanza, malattie sessualmente trasmesse. La ginecologa è una donna impegnata anche nel sociale. Quale consiglio vuole dare alle donne, soprattutto giovani, in tema di prevenzione? «C’è molta sete di prevenzione. Tantissime persone, oltre 11 milioni e mezzo, si affidano al web per saperne di più su argomenti come sessualità, contraccezione, affettività. Un adolescente su tre si connette al web per capirne di più, ma non sempre trova notizie corrette o valide scientificamente. Ecco, allora, che per la prevenzione occorre rivolgersi ad esperti. E’ importante che una donna vada da un ginecologo di fidu-

cia o in strutture pubbliche ed in particolare lo deve fare la giovane per avere informazioni giuste sulla prevenzione e per proiettarsi nel futuro da donna adulta o madre. Abitudine che però non viene sempre rispettata». In città le donne si curano oppure tralasciano la visita ginecologa o di altro? Durante la gravidanza si fanno seguire oppure no? «Le donne a Tolentino si curano molto. E’ chiaro che ciò varia da persona a persona, ma in generale c’è una certa attenzione alla cura di se stessi, alla prevenzione, ad essere seguiti in gravidanza in un certo modo, quindi a fare tutto quello che è possibile per evitare problematiche. Forse tra le giovani c’è poca informazione sulla contraccezione, sessualità e malattie sessualmente trasmesse, perché non sono coscienti di alcuni rischi che corrono. Oggi sarebbe meglio che le ragazze usassero di più il profilattico essendo ben consapevoli che ci sono le malattie sessualmente

trasmesse, il papilloma virus umano, l’aids, l’epatite che si possono trasmettere con rapporti sessuali non protetti. Poche donne in Italia, circa il 16%, fanno uso della pillola e contraccezione sicura forse perché si ha paura degli effetti collaterali, della cellulite o di ingrassare. Produce invece effetti positivi, ha aumentato la sopravvivenza della donna proteggendo da patologie come il tumore dell’ovaio e dell’utero. C’è una cattiva informazione anche perché oggi la contraccezione non è solo pillola, ma abbiamo dei dispositivi intrauterini che possono essere inseriti anche alle donne giovanissime che non hanno avuto gravidanze. C’è stato un passo avanti con la pillola del giorno dopo perché dopo venti anni di lotte oggi la donna maggiorenne può andare in farmacia a comprarla senza ricetta. Purtroppo però non è sicura al centro per cento, ha una percentuale di fallimento. Sono poi delle sconfitte le interruzioni di una gravidanza, che negli ultimi anni sono diminuite grazie all’aumento delle visite per

di Carla Passacantando

fare contraccezione. Le donne di Tolentino si fanno seguire bene in gravidanza». Come nasce la passione per il teatro, le da soddisfazioni? «Mi sono avvicinata al teatro grazie ad un incontro casuale con la regista, che è una mia paziente, la quale mi ha invitato a recitare nel gruppo dialettale di Matelica. Mi sono così messa in gioco sapendo che sarebbe stato un modo per raccogliere fondi a scopo benefico a favore di associazioni. C’è voglia di aiutare chi ne bisogno e fare teatro mi diverte».


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spazio autogestito

I commercianti di Tolentino est presentano “Le botteghe di periferia” Le Botteghe di Periferia. Un’organizzazione nata lo scorso anno, tra alcuni commercianti della zona est di Tolentino con l’obiettivo di dare un periodo di leggerezza alla città dopo il terremoto, un momento difficile per tutta la cittadinanza, che oggi è ormai una tradizione. Partiti dall’idea di alcuni commercianti è stata realizzata una “caccia alla storia” nel 2017, dove i bambini accompagnati dai genitori dovevano seguire una mappa per riuscire a raccogliere tutti i capitoli della storia. Quest’anno all’associazione

si sono aggiunti altri commercianti che sulla base dell’iniziativa dell’anno precedente organizzano per natale la “caccia allo scontrino” dal 1 dicembre al 6 gennaio con lo scontrino che riceverete presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa potrete contribuire a donare alla scuola vincitrice un monte premi. Verranno infatti posizionati in alcune scuole di Tolentino dei bussolotti dove all’interno si potrà andare ad inserire i vari scontrini ricevuti con un semplice acquisto. Il 13 gennaio. Con una giornata conclusiva e di festa con ani-

mazione per bambini, merenda per i partecipanti si procederà al conteggio dei vari scontrini e si decreterà vincitrice la scuola che avrà avuto all’interno del proprio bussolotto il numero più alto di quest’ultimi. La scuola vincitrice riceverà una donazione per acquistare materiale didattico che più necessita “Le botteghe di periferia” inoltre organizzano per il 14 dicembre alle ore 21 presso il ristorante “Incontri di gusto” una cena di beneficenza dove una parte della quota andrà in donazione ai pochi e coraggiosi commercianti che ancora oggi cercano con sacrificio di

portare avanti la propria attività. L’iniziativa nasce da un legame nato il giorno dell’evento svolto ad agosto 2018 “RICOMINCIAMO TOLENTINO” (anche questo organizzato dalle BOTTEGHE DI PERIFERIA) per supportare e sostenere le difficili strategie di mercato successive al terremoto. Grazie anche a questa iniziativa fra i commercianti di Visso che ha creato così una forte collaborazione e amicizia fra gli stessi. PARTECIPATE NUMEROSI! BUON NATALE e BUON INIZIO 2019 A TUTTI I CITTADINI E COMMERCIANTI DI TOLENTINO DA

“LE BOTTEGHE DI PERIFERIA” (commercianti di zona est)

E’ in arrivo la stagione invernale, proteggiamo il nostro impianto idraulico Per chi non avesse provveduto per tempo a proteggere tubature e contatori esterni può seguire queste semplici regole per evitare spiacevoli e costosi inconvenienti: I vani o le nicchie posti all’esterno dei fabbricati a protezione dei contatori debbono essere opportunamente coibentati, sportello compreso. Basta usare materiali isolanti, come ad esempio polistirolo o poliuretano espanso, facilmente reperibili presso rivenditori del settore edile. Per isolare in modo efficace, lo spessore dei pannelli deve essere di almeno 2 cm. I contatori in locali non riscaldati debbono a loro volta essere rivestiti con materiale isolante (sempre polistirolo, poliuretano espanso o materiali simili); Non è consigliabile avvolgere le tubature dell’acqua e i contatori con lana di vetro o stracci: questi materiali assorbono acqua e possono addirittura peggiorare la situazione. Inoltre possono costituire un potenziale luogo di annidamento per insetti e sporcizia; Ogni protezione deve comunque lasciare scoperto il quadrante delle cifre del contatore, per consentirne agli incaricati l’eventuale lettura; In presenza di contatori collocati in vani o in nicchie esterne ai fabbricati, in locali non riscaldati o non abitati, se la temperatura esterna dovesse rimanere per più giorni sotto lo zero, è consigliabile lasciare che da un rubinetto di casa fuoriesca un filo d’acqua (basta il gocciolamento, per evitare inutili sprechi); Se i contatori sono in fabbricati disabitati, è consigliabile chiudere il rubinetto a monte del misuratore e provvedere allo svuotamento dell’impianto.

ASSM spa Augura Buone Feste


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di Carla Passacantando

IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO

Il Consorzio Volontario per la Tutela del cappelletto di Tolentino ha fatto pervenire al comune di Tolentino una richiesta per ottenere la concessione in comodato gratuito di un locale, in cui poter svolgere la propria attività. Tale consorzio è costituito da un gruppo di cittadini che, senza fini di lucro, è impegnato alla tutela della ricetta tradizionale del cappelletto di Tolentino, attraverso attività di promozione pubblicitaria e studi di ricerca di mercato. Vista la disponibilità di un box in legno al mercato coperto, in piazza Martiri di Montalto, da poter concedere al consorzio quale sede dove svolgere le proprie attività di coordinamento delle iniziative culturali e degli acquisti nonché di distribuzione dei prodotti, l’Amministrazione comunale con delibera n.430 del 12 novembre 2018 ha ritenuto pertanto di poter accogliere la richiesta avanzata dal Consorzio volontario per la tutela del cappelletto di Tolentino. E’ stato così concesso uno spazio a titolo gratuito, in considerazione del fatto che tale associazione non ha scopo di lucro, non produce alcun reddito tra i suoi membri e non gode di alcun introito. Con delibera n.426 si è deciso di concedere all’Istituto di istruzione superiore “Francesco Filelfo” l’uso gratuito del teatro “Nicola Vaccaj” il prossimo 11 gennaio per la “Notte nazionale del Liceo classico”, facendo rientrare questo evento nelle dieci giornate ad appannaggio del comune, come da convenzione per la gestione del teatro del 10 ottobre scorso tra il comune di Tolentino e la Compagnia della Rancia. L’evento vedrà impegnati tutti i ragazzi del Liceo classico con conferenze, performance di lettura animata e la rappresentazione dello spettacolo “Inferno” tratto dalla Divina Commedia. La “Notte nazionale del Liceo classico” è alla quarta edizione e si svolge in contemporanea e di concerto con altri 400 Licei classici italiani caratterizzandosi per un evento particolarmente significativo per questo indirizzo di studi, ideato per difendere e diffondere i valori culturali ed educativi del patrimonio umanistico che è alla base della cultura occidentale. La serata sarà rivolta, come negli anni precedenti, ad un pubblico non pagante, costituito, per la gran parte, da familiari, alunni ed ex, ma anche da cittadini, essendo divenuta, negli anni, un motivo

di interesse per il territorio. L’iniziativa ha una valenza culturale volta a promuovere la cultura umanistica e i suoi valori. La Giunta municipale, con delibera n.425, ha approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di risanamento delle tribune dello Stadio della vittoria di Tolentino per un importo complessivo dell’investimento pari a 200mila euro. La legge di Bilancio ha previsto per il triennio 2018-2020 l’assegnazione ai comuni di contributi per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio e a tal proposito la Giunta municipale di Tolentino ha predisposto l’atto di indirizzo per la partecipazione ai bandi di finanziamento opere pubbliche 2018. Con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con quello dell’economia e delle finanze, alcuni interventi sono stati giudicati idonei all’erogazione del finanziamento, poiché inseriti nel piano triennale opere pubbliche e riferiti a messe in sicurezza degli edifici e tra essi è stato approvato specificatamente l’intervento dei lavori di risanamento delle tribune dello Stadio della vittoria per 200mila euro. Con l’atto n.422 è stato concesso il patrocinio gratuito per la pubblicazione del volume “La città scomparsa. La società a Tolentino nelle fotografie tra Ottocento e Novecento”, di Giorgio Semmoloni con la collaborazione di Giorgio Peramezza e Giorgio Leggi e con la prefazione di Alberto Pellegrino. Giorgio Semmoloni ha chiesto il patrocinio gratuito per la pubblicazione del libro che, attraverso l’analisi di molte centinaia di fotografie private, molte inedite, esplora in maniera leggera e divulgativa la società tolentinate nel periodo dell’importante transizione dal mondo dell’economia agricola a quello della industria. E’ in sostanza un album di fotografie di famiglia, certamente una famiglia “allargata” che coinvolge tutte le famiglie tolentinati nell’arco di tempo di oltre un secolo e che genera sorprese, commozione ed emozione. Il volume coinvolge gran parte della cittadinanza tolentinate nell’arco di tempo di oltre un secolo, costituendo quasi un album di fotografie della collettività. Con delibera n.421 c’è stata l’autorizzazione ad acquisire delle aree edificabili in contrada Pace per la realizzazione delle abitazioni sostitutive delle sae e quindi la stipulazione del relativo contratto preliminare nelle more dell’esecuzione delle attività tecnico-estimative, condizionato alla verifica della congruità del prezzo, in attesa della stipula del contratto di compravendita definitivo, previa approvazione dell’acquisto degli immobili da parte del competente Consiglio comunale. L’area è di proprietà di Elena Ruf-

fini. Ecco i prezzi indicati: a) terreni che verranno meglio definiti con appositi frazionamenti e ceduti dal privato al comune: a.1) area edificabile a destinazione residenziale con superficie complessiva pari a circa 3.484 metri quadrati e con una capacità volumetrica attribuita pari a 9mila metri cubi per complessivi 1.125.000 euro, il prezzo unitario per euro al metro cubo di cessione di detta area o potenzialità edificatoria è pari a 125 euro al metro cubo, trattandosi di area facente parte del comparto C2 con Erp., 125 euro al metro cubo per 9mila metri cubi; a.2) area priva di capacità edificatoria, da destinare a strada, del valore convenuto di complessivi 32.500 euro, 25 euro al metro quadrato per 1.300 metri quadrati. Il prezzo complessivo della cessione di 1.157.500 è soggetto alla valutazione di congruità che dovrà essere obbligatoriamente attestata dall’Agenzia del demanio ai sensi dell’articolo 12 del Dl 6.7.2011 n.98, convertito con modificazioni dalla Legge 15.7.2011, n.111. La stipula del contratto preliminare è subordinata alle seguenti condizioni risolutive: a) approvazione da parte del Consiglio comunale della deliberazione di acquisto ex art.42 Tuel; b) rilascio della attestazione di congruità del prezzo da parte dall’Agenzia del demanio. Con l’atto n.419 del 5 novembre 2018 sono state individuate le aree per la gestione delle zone verdi sulle rotatorie e prospicienti la rete viaria comunale. E’ stato approvato l’elenco, individuato dall’Amministrazione comunale, delle aree verdi presenti nel comune di Tolentino disponibili per la gestione da parte dei privati, in ottemperanza all’art.1 del Regolamento per la gestione del verde sulle rotatorie e sulle aiuole posto lungo la rete viaria comunale approvato come specificato in relazione dal Consiglio comunale: viale Antonino Cassarà, area verde tra il marciapiede e la sede stradale lato destro uscendo da Tolentino; viale Antonino Cassarà, area verde tra il marciapiede e la sede stradale lato sinistro uscendo da Tolentino; viale Antonino Cassarà, spartitraffico centrale dalla rotonda di via La Pira fino a metà strada, uscendo da Tolentino; viale Antonino Cassarà, da metà strada, uscendo da Tolentino, fino alla rotonda via Concordia; viadotto Berlinguer, area verde via Foro Boario lato parcheggio; area verde prospiciente il Monumento della vittoria in via Nazionale. Il patrimonio stradale del comune di Tolentino è caratterizzato da un congruo numero di rotatorie realizzate nel corso degli ultimi anni e tali da rappresentare una componente rilevante del paesaggio.

Occorre provvedere alla loro salvaguardia e riqualificazione attraverso interventi di allestimento e manutenzione programmata. Il patrimonio verde oltre ad assumere un grande valore paesaggistico, di miglioramento dell’estetica e dell’immagine della città assume una grande importanza legata alla tutela ambientale che esso svolge nell’ambito urbano, mitigazione dell’inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione della temperatura ecc.. La salvaguardia, la manutenzione e la valorizzazione di questo considerevole patrimonio rappresenta un compito che richiede, oltre a competenza e professionalità di chi vi si dedica, anche la possibilità di disporre di risorse umane. A livello locale vengono sempre più spesso messe in atto varie modalità per la gestione di alcune attività anche con l’obiettivo di conseguire risparmi di spesa. Il miglioramento del servizio di gestione del verde delle rotatorie può attuarsi attraverso varie strategie tra cui l’affidamento a terzi soggetti pubblici o privati che, interessati a pubblicizzare la propria immagine attraverso interventi di pubblico interesse, vengono autorizzati alla posa di cartelli che rendono noto il loro nome. Con la deliberazione del Consiglio comunale n.58 del 29 settembre 2015 è stato adottato il Regolamento per la gestione del verde sulle rotatorie e sulle aiuole poste lungo la rete viaria comunale affinché possano essere gestite in maniera decorosa ed omogenea affidandole a soggetti esterni perseguendo in tal modo un evidente interesse pubblico ed un notevole risparmio. L’art.1 di tale Regolamento stabilisce che l’elenco delle aree verdi da gestire da parte dei privati sia approvato con apposita deliberazione della Giunta comunale. Con la n.418 è stato deliberato l’allestimento della mostra dal “Dal Chienti al Piave. Tolentino e la Grande guerra nei documenti dell’archivio storico comunale” curata da Enzo Calcaterra, con la collaborazione della direttrice dell’Archivio, Laura Mocchegiani, che ha luogo nella sala Mari del Miumor dal 4 novembre al 16 dicembre 2018. A carico del comune saranno le spese per l’allestimento della mostra e la comunicazione dell’evento preventivate in 519,06 euro. Il comune in occasione delle celebrazioni per il centenario della prima Guerra mondiale si è attivato con numerose iniziative di discussione e approfondimento. Enzo Calcaterra, docente e ricercatore di storia contemporanea, autore di numerosi saggi e biografie sulle vicende sociali e politiche delle classi subalterne tra ‘800 e ‘900, ha portato avanti


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una dettagliata ricerca su come la città di Tolentino visse gli anni cruciali che precedettero, accompagnarono e seguirono la prima Guerra mondiale. Questo lavoro ha portato alla stesura del volume “Dal Chienti al Piave, Tolentino e la Grande Guerra – 1914/1921” in cui viene raccontato come uomini e donne tolentinati, pur indifferenti quando non ostili verso ogni guerra per cultura e indole, impiegarono le loro energie e dettero un fondamentale contributo allo sforzo cui tutto il popolo italiano fu chiamato. Con la delibera n.413 è stato stabilito che per l’anno scolastico 2018/2019 l’Amministrazione comunale assicura al progetto del Liceo musicale sperimentale

all’Istituto di istruzione superiore “Filelfo” un contributo pari a 4500 euro. Con la deliberazione della Giunta comunale n.504 del 29 novembre 2013 veniva espresso indirizzo favorevole al perfezionamento di un protocollo di intesa con l’Istituto di istruzione superiore “Filelfo”, il conservatorio statale “Rossini” di Pesaro e l’Istituto musicale “Nicola Vaccaj” di Tolentino finalizzato all’organizzazione del progetto del Liceo musicale sperimentale all’Istituto “Filelfo”, nell’ambito dell’arricchimento dell’offerta formativa di quest’ultimo. Era stato previsto che il protocollo di intesa contenesse i reciproci impegni di seguito descritti: a) l’impegno dell’Istituto di istru-

zione superiore “Filelfo” a mettere a disposizione le proprie competenze in campo educativo e per l’organizzazione tecnicoamministrativa del progetto; b) l’impegno del Conservatorio ad esercitare la supervisione artistica, a garanzia del mantenimento del livello qualitativo del progetto; c) l’impegno dell’Istituto musicale “Nicola Vaccaj”, in accordo con il conservatorio, a mettere a disposizione le competenze in ordine alla docenza, all’organizzazione dei corsi, alla fornitura di supporti didattici e, ove necessario, alla messa a disposizione di aule e strumenti; d) l’impegno del comune di Tolentino a sostenere il progetto del Liceo musicale sperimentale attraverso la concessione, per

tre anni a partire dall’anno scolastico 2013/2004, di un contributo finanziario pari a 6mila euro per ciascun anno scolastico, da conferire all’Istituto musicale Vaccaj a parziale copertura delle spese organizzative; e) l’impegno dell’Istituto Vaccaj e “Filelfo” a relazionare al comune all’inizio di ciascun anno scolastico in ordine all’avvio del progetto e, al termine del medesimo anno, al regolare svolgimento dello stesso e al rendiconto finanziario con il contributo che deve essere liquidato al termine di ciascun anno scolastico previa verifica del regolare svolgimento del progetto; f) il rinvio a successivo accordo tra le parti in ordine alle specifiche modalità attuative del progetto.

Aperto il centro sportivo polifunzionale “Roberto Gattari” E’ in piena attività, da qualche settimana, il Centro sportivo polifunzionale “Roberto Gattari”, di viale Vittorio Veneto, realizzato grazie a Suning Sports, Csi e FC Internazionale Milano con il supporto di Manpowergroup nell’ambito del progetto “Un gol per ripartire” a cui ha contribuito anche il comune di Tolentino. Dopo i primi giorni dell’apertura, la struttura ha ospitato la prima gara ufficiale di calcio a cinque con il Borgorosso Tolentino di mister Andrea Ranzuglia, che tra l’altro ha portato a casa la vittoria. Nell’impianto, oltre al calcio a cinque, si pratica basket, pallavolo. Usufruisce dell’impianto sportivo anche una squadra di pallamano di Fiastra. A gestire il centro è l’associazione Csi Tolentino Sport e lo farà fino al 31 agosto 2021.

«E’ una grande soddisfazione per noi – dice il presidente Katia Calvani – gestire direttamente l’impianto sportivo donato per il territorio dopo il sisma del 2016 per far fronte alle necessità sportive della zona, in particolare dei giovani. Abbiamo coinvolto le scuole di Tolentino affinché possano usufruire della struttura la mattina durante le lezioni. Il centro sportivo polifunzionale è aperto alle esigenze dei comuni limitrofi colpiti dal terremoto, nonché al Consiglio di quartiere Vittorio veneto per le riunioni ed iniziative. Si cercherà di coprire tutte le richieste ricevute dovute alla mancanza di strutture nella zona di Tolentino ed in quei comuni che rientrano nel “cratere”. Massima disponibilità quindi per chi vorrà venire al centro per fini sportivi e non». La struttura, inoltre, sarà anche

utilizzata per consentire a persone in difficoltà di fare attività fisica e motoria. Fin dall’apertura, l’impianto è praticamente utilizzato tutti i giorni, durante la settimana per gli allenamenti e nel fine settimana per le partite dai vari campionati. Il gestore si impegna a favorire la promozione della pratica sportiva ed a svolgere un’adeguata funzione di promozione dello sport presso gli associati e gli utenti; a ricercare obiettivi comuni e sottoscrivere protocolli d’intesa per definire programmi di promozione ed educazione allo sport, destinati soprattutto alle giovani generazioni; a garantire la possibilità di fruire degli impianti a soggetti e associazioni sportive che svolgono attività sportiva a vari livelli, in special modo a quelli di base e giovanili; a garantire la partecipazione attiva di proprio

personale tecnico e di istruttori abilitati, agli obiettivi del programma scuola sport che saranno eventualmente concordati con il comune e la scuola dell’obbligo di Tolentino, senza oneri né per il comune né per le scuole partecipanti.


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Il Consiglio comunale aperto sul terremoto è stata una bella occasione SPRECATA L’intento, a cui abbiamo aderito sottoscrivendo la richiesta, voleva essere quello di fare il punto della situazione e magari trovare anche dei punti di incontro per migliorare la situazione tolentinate. Purtroppo la volontà di confrontarsi in maniera costruttiva non è stata colta. È stato fatto di tutto per boicottare la buona riuscita del Consiglio. Innanzitutto si è convocato alle ore 16 quando ovviamente le persone lavorano e non posso partecipare. Infatti, a parte i promotori, non erano molte le persone presenti. In secondo luogo non si comprende come ad una simile iniziativa l’Amministrazione non abbia pensato di invitare la Regione Marche, Il Commissario, l’Ufficio Ricostruzione. Cittadini e consiglieri comunali avrebbero potuto esprimere tutte le criticità, le difficoltà e le proposte che ritenevano più oppor-

tune. Che questa Amministrazione abbia paura di confrontarsi è emerso anche qualche settimana fa, quando è venuto a Tolentino il Commissario Farabollini ed il Sindaco ha invitato soltanto metà Consiglio comunale, ovviamente quello della sua maggioranza. Come se gli altri consiglieri comunali non rappresentassero anch’essi una parte della città. Il risultato del Consiglio comunale aperto è stato ovviamente uno “scarica barile” generalizzato contro chi non c’era.

che non va è colpa degli altri. Il nostro pensiero è sempre lo stesso, così come sarà sempre lo stesso il nostro comportamento nel futuro.

Noi continueremo a fare proposte serie e realizzabili, fiduciosi che l’amministrazione Comunale non risponda sempre NO! Vanno ben distinte due cose. Da un lato c’è la gestione dell’emergenza e dall’altro la volontà di ricostruire in futuro una Tolentino ancora più bella di quella di oggi. La gestione dell’emergenIl Sindaco e l’Amministra- za è stata un vero e prozione comunale hanno prio fallimento. scaricato tutto il fallimento di questi due anni su chi Quando dopo più di due ovviamente non poteva anni dall’evento catastrofirispondere, come se, ad co non c’è una sola famiesempio, San Severino glia che abbia ricevuto una non stesse nella Regione sistemazione dignitosa dal Marche, nello stesso Stato Comune, non c’è altro da italiano e non fosse sotto- dire se non che è stato un posta allo stesso Commis- fallimento. sario di Tolentino. Insomma il Sindaco è bra- Siamo l’unico comune del vo e ci ama, e tutto quello cratere che ha ancora i

suoi cittadini nei container. Le scuse ovviamente sono tante ma di tutti quegli appartamenti di cui abbiamo sentito tanto parlare ancora non se ne vede uno. La città si sta spopolando, siamo molto preoccupati anche sul futuro del centro storico, completamente ignorato dalla Amministrazione Comunale. Il commercio del centro storico sta morendo, stanno chiudendo negozi storici. Chiediamo all’Amministrazione comunale di ascoltare le nostre proposte e di dare ascolto alle legittime richieste di quanti si trovano in difficoltà e in condizioni di disagio. Nell’augurare a tutti i cittadini un buon Natale ed un Anno Nuovo pieno di certezze, confermiamo il nostro impegno per il bene della città. I consiglieri del comunali: Gianni Corvatta Bruno Prugni Anna Quercetti


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QUANDO LA COLLABORAZIONE È TUTTO… tato le proprie istanze, chi ha preso la parola per testimoniare lo sfacelo in cui versa la nostra comunità e, infine, chi ci ha messo la faccia perché un pomeriggio di condivisione e partecipazione sarebbe stato altrimenti inutile. Sono dedicati a voi gli applausi che abbiamo ascoltato dopo ogni intervento e anche a chi, per un motivo o per l’altro, ha deciso di non partecipare.

Lo scorso 15 novembre, a più di due anni dagli eventi sismici del 2016, si è svolto il primo consiglio comunale aperto alla cittadinanza sul tema dell’emergenza post terremoto. Senza non poca fatica siamo riusciti a trovare le nove firme necessarie per la sua convocazione e, per questo, dobbiamo ringraziare i consiglieri di opposizione e di maggioranza che hanno deciso di ade- È doveroso però analizzare quanto rire alla nostra iniziativa. accaduto e quando detto – o non detto, dipende dai punti di vista – Nonostante la giunta abbia cercato dai membri della giunta comunale. in tutti modi di ostacolare l’iniziativa, La parola ripetuta più volte dalla che aveva il solo scopo di permet- vice Sindaco Luconi e dal primo tere alla cittadinanza di esprimere cittadino Pezzanesi è stata: affari. pareri e perplessità sulla gestione Per loro, come per gran parte deldell’emergenza, possiamo ritener- la giunta comunale, il tema fondaci soddisfatti della partecipazione e mentale in questi due anni dopo il dell’entusiasmo dimostrati, anche sisma è stato questo. se avevamo sperato in numeri ben Non le difficoltà dei cittadini, i promaggiori dato che la gestione ap- blemi di chi dal novembre 2017 si prossimativa dell’emergenza terre- sente dire un mese sì e l’altro pure moto riguarda migliaia di cittadini. che i 23 appartamenti Erap sono in consegna, non i problemi di un Il consiglio si è svolto giovedì capannone fatiscente a oltre otto pomeriggio e la prima convo- chilometri dal centro e che dovrà cazione, prevista insolitamente essere completamente ristrutturaalle ore 15:30, di certo non ha to e i cui lavori non si sa quando aiutato la gente a partecipare. partiranno, non i problemi di oltre Avevamo anche richiesto, d’intesa 240 persone che vivono ancora in con gli altri firmatari, che si spo- scatole di latta, con bambini e anstasse l’orario e anche l’eventuale ziani isolati e ghettizzati. data, ma il Presidente, cui spetta La richiesta, forte e decisa, che si da statuto la convocazione, d’ac- è levata dalle parti in causa è stata cordo con il Sindaco ha negato una sola: più partecipazione, più l’assenso. coinvolgimento per il futuro della Sono stati una ventina gli interven- città. ti espressi dai singoli cittadini e ci Ma la risposta politica è stata ben sentiamo di ringraziare chi ha por- interpretata dell’assessore all’Ur-

banistica Massi Gentiloni Silverj: quello del consiglio comunale aperto è stato un mero sfogatoio. Oppure, come ha recitato la vicesindaco, leggendo una sorta di prestampato, tutte le colpe sono da addossare all’attuale governo dato che si sono trovati i soldi per il Reddito di Cittadinanza ma non si fanno cose per i terremotati; oppure ascoltando le parole della consigliera Prioretti: “eravamo consapevoli dei tempi un po’ più lunghi ma non eravamo consapevoli probabilmente del fatto che ci potesse essere intoppi o lungaggini burocratiche così forti nel momento in cui c’è stata data la possibilità di scegliere tra case vere o SAE”, finalmente hanno deciso di ammettere che non sapevano cosa stavano facendo. Oppure, come ha fatto il Sindaco nel suo intervento di chiusura: “Piuttosto che i cittadini abbiamo incontrato i delusi della politica”, che secondo lui non sono meritevoli di risposta a meno che non abbiano lodato il suo operato, paventando anche querela verso uno degli intervenuti. Avete letto bene: suoi compaesani che parlavano sull’orlo delle lacrime per tutti i disagi, i ritardi e le mancanze dovute all’amministrazione comunale, non meritavano risposta. Mancava soltanto la citazione di Sordi tratta dal film “Il Marchese del Grillo”: “Perché io so io e voi non siete un ca…”; d’altronde è bastato assistere a quanto accaduto in apertura, quando il consigliere di maggioranza, Luca Scorcella, introduceva l’assise: il Sindaco era

Il Sindaco Pezzanesi durante il consiglio comunale aperto

bellamente impegnato a leggere un giornale, manifestando così totale disinteresse e spregio nei confronti degli intervenuti e dei loro problemi. Una cosa è emersa, chiara e netta, alla fine di oltre cinque ore di dibattito: l’amministrazione è indifferente alle diverse opinioni e tirerà dritto per la sua strada senza ascoltare, senza rispondere alle domande, senza tracciare una possibile via alternativa. Loro hanno ragione e gli altri torto e se non c’è alcun bisogno di fare autocritica – ma non la pretendiamo, sia mai! –, neanche c’è quello di ripensare un minimo certe scelte. Non importa se, così facendo, nei prossimi anni andremo a sbattere contro un muro perché il problema, è evidente a tutti tranne che all’amministrazione, è che come al solito saremo sempre e solo noi cittadini a trovarcelo davanti, quel muro. I Consiglieri Comunali MoVimento 5 Stelle Tolentino


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Stefano Salvatori: l’esperienza della Vita COMUNICARE di Solidea Vitali

46 anni, consigliere comunale, eletto nel partito Fratelli D’Italia, diploma in Ragioneria, Stefano è stato anche consigliere d’amministrazione nella Assm e, per due mandati, nella Prometeo. Dopo vari anni di politica vissuta dal dietro le quinte, Stefano ha scelto d’impegnarsi in prima persona. «Mi ritengo un politico anomalo. Le promesse non rientrano nel mio modo di essere perché, specialmente quando sono di difficile attuazione, è come ingannare la gente. Un politico svolge il proprio ruolo quando segue la linea dell’incorruttibilità e quando rappresenta onestamente gli interessi dei cittadini. A volte, si è preziosi anche nel dare una semplice informazione». L’esperienza in politica, per Stefano, è un percorso di crescita sia professionale che personale. «La politica insegna la capacità di saper condividere le scelte, l’umiltà e la virtù di saper restare zitti quando serve». Mente logica, matematica e pragmatica, Stefano lavora, da vent’anni, come addetto agli acquisti in Poltrona Frau. Da cinque anni affianca la moglie Alessia nella gestione della sua Scuola Guida. Ed è proprio qui che ci vediamo, a un’ora della tarda serata che ci porta a riflettere sulla velocità e sull’impegno di questa società. «Sia io che mia moglie lavoriamo sempre fino a tardi. Il lavoro è un

impegno che va svolto con responsabilità. Ma certo, a volte, questo sistema ti costringe a pensare. Questa società viaggia a una velocità pazzesca. Le tecnologie ci aiutano a dare risposte immediate. Penso alle mail, ai messaggi. Tutto il sistema è fondato su fattori come tempi, budget, numeri. E corriamo, siamo sempre connessi e a disposizione. Da un lato ci sono indubbi vantaggi, ma dall’altro credo si sia perso un po’ l’equilibrio». Il lavoro. Stefano ha iniziato a lavorare a 14 anni come imbianchino. Era uno di quei lavoretti estivi che permetteva di avere qualche soldo in tasca da spendere per il proprio divertimento. «E’ stata un’esperienza faticosa ma molto utile. Dal punto di vista pratico e manuale perché oggi posso fare alcuni lavori per la nostra casa». A 21 anni andò in Germania a fare il cameriere. Il settore della ristorazione è da sempre una sua passione tanto che, oggi, è sommelier professionista. «Sono esperienze di gioventù estremamente importanti sia per la conquista di un’indipendenza economica sia per una crescita personale. Fare il cameriere è una palestra di Vita. Se lo fai all’estero hai l’opportunità d’imparare una nuova lingua, vedi posti diversi e ampli i tuoi confini, diventi perfino un po’ psicologo perché devi relazionarti con i clienti, capire i loro gusti. Ti costringe ad osservare». Il tema centrale su cui verte la nostra conversazione è proprio quello delle

esperienze della Vita. Stefano ricorda le sensazioni create dal terremoto, l’umiliazione spirituale e lo stravolgimento dell’esistenza. E con esse, il lato misterioso e potente, benefico, di un evento tanto doloroso. «Vivevamo in 20 dentro alla Scuola Guida, tutti i residenti del palazzo. Mangiavamo in un garage e lo stare insieme, seppur nella paura, è stata la nostra forza». E’ lo spirito cristiano e di solidarietà quello di cui parla Stefano. Credente e legato alla Fede, la stessa che in momenti difficili della vita è stata la sua alleata. Stefano, quali sono i tuoi valori? «La famiglia. Adoro mia moglie Alessia e i nostri figli Lorenzo e Angelica. Siamo spostati da 17 anni e oggi, più di ieri, riconosco in mia moglie la dolcezza, la forza, il coraggio, la spiritualità. Le sono grato perché insieme abbiamo coltivato la forza del saper perdonare». Da 20 anni è donatore Avis, con 50 donazioni all’attivo, generoso, puntuale, irascibile e anche ansioso, Stefano crede nell’immenso valore dell’amicizia, è appassionato di jogging e rugby, e a 45 anni ha iniziato a suonare la chitarra. Una personalità super attiva, alla quale le ore della giornata non bastano e una mente che analizza anche il mancato marketing del nostro territorio. «La nostra città, e le Marche in generale, hanno un potenziale enorme ma manca la capacità di promuoverli come avviene invece per la Toscana o per l’Umbria». Alessia, sua moglie, si unisce a noi e noto la loro complicità d’anima

Stefano Salvatori con la moglie Alessia

che riassume la più grande delle esperienze della Vita: per quanto ci si senta pronti e si voglia calcolare il percorso, la Vita può presentarti degli eventi inattesi e bui, difficili. E’ in quel momento che la consapevolezza ti porta un gradino più in alto. Nel gradino in cui il “materiale” perde d’intensità, perché potrebbe sparire da un momento all’altro, e il lato “spirituale” diventa l’unico elemento prezioso sul quale fondare il proprio essere. E’ la virtù del “sapersi donare agli altri” che la loro famiglia infonde. La capacità di riuscire ad amare le ombre e le luci della Vita. Con consapevolezza. Lascio loro la possibilità di dire qualcosa per chiudere questa intervista. «Desideriamo augurare a tutte le Famiglie un Felice Natale e i migliori auspici per un buon anno». “La paura mi fa indietreggiare; con l’amore non soltanto vado avanti, ma volo”. Santa Teresa di Lisieux


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L’ANZIANO E LE “CADUTE” Verso Sera dott.Franco Belluigi

Tutti noi siamo in grado, osservando l’andatura, il tipo di postura e i movimenti di una persona, di valutarne lo stato di efficienza fisica e di conseguenza l’età presunta, perché siamo consapevoli che l’“invecchiare” si accompagna inevitabilmente a una progressiva riduzione di forza, equilibrio e coordinamento nei movimenti della vita quotidiana. E’ questo il presupposto biologico per comprendere le origini di un problema frequente nel paziente anziano e mai da sottovalutare: le cadute. Ovviamente, a parte l’età avanzata, sono molti i fattori in gioco che possono ostacolare il mantenimento dell’equilibrio e della stabilità fino a provocare una caduta. Volendone stilare un elenco anche solo parziale, sono da considerare prima di tutto le malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer o gli esiti di vasculopatie cerebrali che determinano perdita della fluidità dei movimenti e ridotti livelli di vigilanza, seguono le patologie cardiache (scompenso, aritmie) quando responsabili di calo del tono muscolare e di crisi ipotensive, da non dimenticare i rischi collegati alla assunzione cronica di varie

classi di farmaci (ansiolitici, antipsicotici, diuretici, antipertensivi …) di uso comune nell’anziano ma potenzialmente pericolosi se assunti fuori controllo medico, in situazioni di disidratazione (gli anziani non bevono…) o di ridotta funzionalità del rene o del fegato. Da ultimo, ma non meno importante è l’ambiente domestico in cui l’anziano trascorre gran parte della giornata: scarsa illuminazione, ostacoli sul pavimento, tappeti instabili, bagno privo di ausili (maniglioni, stuoino antiscivolo, ecc.) presenza o meno di familiari sono alcuni dei tanti elementi da considerare quando diviene fondamentale cercare di prevenire le cadute. Le conseguenze di una caduta possono essere pesanti per il paziente anziano: fratture delle ossa del tronco o degli arti, lesioni dei tessuti molli, ematomi superficiali o profondi … ad esempio, in corso di trattamento con farmaci anticoagulanti, un trauma cranico può generare una raccolta di sangue (ematoma) all’interno della scatola cranica e danno neurologico nel tempo, molto frequente è la frattura del femore evento rivelatore di patologie preesistenti (osteoporosi) ma che determina, a dispetto della guarigione chirurgica in ambito ortopedico, quasi sempre un netto peggioramento dello stato di salute complessivo nei mesi successivi. Da non sottovalutare infine anche le implicazioni psicologiche

di una caduta: un anziano che cade può non essere in grado di rialzarsi senza l’aiuto di altre persone e, oltre alle conseguenze meccaniche del prolungato decubito sul terreno, sperimenterà spiacevoli sensazioni di paura, frustrazione, inadeguatezza con il rischio di un netto peggioramento della propria qualità di vita nel futuro. A volte proprio dopo una caduta si manifestano comportamenti di ritiro sociale, rinuncia alla vita di relazione e ricorso alla istituzionalizzazione (brutta parola che vuol dire trasferimento in casa di riposo o presso residenze sanitarie protette). La prevenzione delle cadute rimane l’obiettivo fondamentale a cui il paziente anziano, in collaborazione con il proprio medico, deve tendere, sono moltissimi gli accorgimenti da adottare in questi casi, da quelli più ovvi come l’uso di un bastone, di calzature adeguate, il controllo della vista, l’ottimizzazione dell’ambiente domestico, a quelli che riguardano il medico (rivalutazione periodica delle terapie in corso), ma soprattutto rimane fondamentale il consiglio di svolgere regolare attività fisica. Il momento dell’uscita dal mondo del lavoro e il conseguente aumento del tempo libero rappresentano l’occasione giusta per impostare un programma di esercizio fisico regolare, certo, non è sempre facile convincere chi ha condotto fino a poco

prima uno stile di vita del tutto sedentario o dall’altra parte chi vorrebbe semplicemente “riposarsi e basta” dopo anni di lavoro pesante dal punto di vista fisico. D’altro canto i benefici di uno stile di vita che comprenda un costante esercizio fisico, magari svolto insieme ad amici e conoscenti e sotto la supervisione di personale medico esperto, sono innegabili. Tono muscolare conservato e funzioni cognitive (attenzione concentrazione...) integre sono i migliori alleati del paziente che deve far fronte all’inevitabile calo funzionale legato all’invecchiamento e ridurre il rischio di cadute. Sappiamo dagli studi demografici che la quota di popolazione anziana è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, è quindi fondamentale promuovere tutte quelle iniziative, non solo in ambito medico ma anche sociale, in grado di aiutare la persona anziana a mantenere la propria autonomia funzionale, ridurre il rischio di cadute e in definitiva arricchire la società di persone ancora attive e consapevoli anche se avanti con gli anni. Loris Paolucci

Medico di Medicina Generale Tolentino. Specialista in Gastroenterologia e Igiene e Medicina Preventiva. Medico Tutor del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Marche.


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Quelli della 5c si ritrovano a venti anni dal diploma Momenti che non si dimenticano, amici che si ritrovano e ricordi che tornano d’attualità. Lo scorso 4 ottobre si sono ritrovati i compagni della 5C dell’Istituto tecnico economico, diplomati nel 1998. «Durante gli anni di studio raccontano - quante sono state le fantasie sul nostro futuro. Eravamo insieme dal 93 al 98 non avevamo in classe cellulari internet smartphone, tablet e social network. Abbiamo ancora tutte le foto di gruppo stampate fatte con i rullini perchè prima non esistevano i selfie. Da studenti sognavamo sul nostro lavoro e futuro, ognuno di noi ha preso una strada diversa ma bellissimo è stato il filo conduttore che ci ha permesso ogni anno di rivederci e di poter partecipare a diversi eventi che hanno segnato ciascuno la nostra vita. Non solo abbiamo partecipato ciascuno al matrimonio dell’altro o ad altri eventi ma ci siamo anche incontrati a dicembre o gennaio di ogni anno per poter rinnovare l’adozione a distanza che abbiamo avviato al posto di fare il regalo alla compagna di classe che ha deciso di diventare suora missionaria. Bellissimo ritrovarsi da adulti ognuno realizzato nel-

CIAO SIGISMONDO BALZI

Salutiamo con grande affetto Era appassionato di tiro a piattella propria vita per ricordare storie amicizie, lezioni, Sigismondo Balzi, recentemente lo ed aveva l’hobby del gioco del gite, insegnamenti ed espe- scomparso, lettore di Multiradio burraco. rienze vissute insieme». Press News ed abbonato da tem-

Ecco i partecipanti: Marco Coperchio, Simone Della Ceca, suor Cinzia Fiorini, Emiliano Marzi, Ilaria Meo, Simonea Passarini, Fiorella Pazzelli, Morgan Pazzelli, Francesco Pinciaroli, Andrea Pippa, Lucia Pistacchi, Tiziana Pucciarelli, Diego Quintili, Raffaele Romagnoli, Flavio Scarpacci.

po al giornale. Ci mancherà tantissimo l’imprenditore di 75 anni che negli anni novanta ricoprì la carica di presidente dell’Unione sportiva Tolentino. Sigismondo Balzi era molto conosciuto a Tolentino e non solo per essere stato in passato dirigente di Poltrona Frau e di seguito fondatore di Poltrona Xaria della quale era titolare. E’ stato presidente del Consiglio di contrada Bura e recentemente del Circolo di Lettura e conversazione di Tolentino.

ADDIO A NICOLA MANCIOLI Addio all’avvocato Nicola Mancioli, già presidente della Provincia di Macerata dal 1985 al 1990, sindaco di Tolentino, di una giunta istituzionale, per cinquanta giorni e consigliere comunale per diverse legislature. Il tolentinate aveva 87 anni ed era molto conosciuto in città, ma non solo. Aveva lavorato per anni a Macerata dove aveva lo studio legale. Sin da giovane si era dedicato alla politica per la quale aveva una grande passione. Era stato per anni uno dei più importanti esponenti della Democrazia cristiana tolentinate e maceratese. Era una persona buona e onesta, sempre pronta ad impegnarsi per il bene della città e del comprensorio. Riconosciuta da tutti la sua innata simpatia e ironia. A lui si deve il gemellaggio con la città di Isola d’Istria. Grande appassiona-

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