Multiradio Press News aprile 2017

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editoriale

di Carla Passacantando

Festeggiamo i dieci anni di Multiradio Press News. Siamo felicissimi per il traguardo raggiunto, per il giornale è una tappa importante: dieci anni sono tanti. La ricorrenza cade però in un periodo non certo tra i migliori per Tolentino, città è stata ferita dal terremoto. Ed è una pagina triste per i tolentinati. Non ci siamo quindi dimenticati della situazione post sisma, tanto che nei prossimi numeri del giornale affronteremo in maniera dettagliata le problematiche sorte in questo periodo. A brevissimo, poi, nel mese di giugno avremo il nuovo consiglio comunale. L’auspicio è che la città scelga politici competenti in modo che possano affrontare la questione terremoto in maniera seria e giusta. A distanza di sei mesi dal sisma ci sono solo tristezza, disperazione e tante parole. Buona Pasqua a tutti. MPN aprile 2017

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Anno XI n. 3 - aprile 2017 - numero chiuso in redazione il 31/3/2017 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

10 anni di Multiradio Press News


MULTIRADIO PRESS NEWS COMPIE 10 ANNI di Carla Passacantando

Oriana Forconi

Compie dieci anni Multiradio Press News, testata locale, che arriva nelle case dei tolentinati ogni mese. Dieci anni portati con brio, attenti al lettore, ai cambiamenti, sempre al passo con i tempi ed al digitale. Da un decennio, dal 23 aprile 2007 ad oggi, il giornale racconta i fatti, le persone, la politica, le passioni della città. Rappresentano una tappa significativa i dieci anni di vita del mensile. Se oggi il giornale taglia tale traguardo, forte di una comunità di lettori alla quale va il nostro ringraziamento carico di impegno, vuol dire che l’importanza di un giornalismo serio e scrupoloso è ancora un valore per la città. Il mensile continuerà a seguire il percorso spirito critico e propositivo. Dopo dieci anni il giornale va avanti nonostante la crisi si veda e si senta. Multiradio Press News anno dopo anno ha acquistato sempre più spessore. Avviare il giornale è stata una grande intuizione dell’editore Oriana Forconi, donna molto stimata e conosciuta in città, ma non solo.

te ha compiuto quaranta anni di attività senza nessuna consegna di pergamene, ma volevamo dare alla città un nuovo mezzo di comunicazione. Abbiano così dato vita, nell’aprile 2007 con direttore responsabile Roberto Scorcella, ad un nuovo giornale con in copertina una vignetta di Arsenio Teloni. Con la nostra costanza siamo andati avanti pubblicando un numero ogni mese. Non avevamo esperti grafici e consulenti così abbiamo fatto tutto da soli. Con l’inesperienza abbiamo mandato avanti il giornale e non un “giornaletto” come lo chiama qualche personaggio politico».

tando, che si è sempre molto occupata della città, abbiamo aggiunto nuove rubriche come quella dedicata ai consigli comunali e l’altra alle delibere di giunta municipale. E questo è stato un ulteriore sforzo in un momento molto delicato a causa del terremoto per i disagi subiti, non solo materiali, ma anche morali, dei quali ci siamo molto occupati in questi ultimi numeri. Nei prossimi mesi seguiremo la ricostruzione post terremoto. Ci auguriamo che i cittadini scelgano il sindaco e votino i candidati per il rinnovo del consiglio comunale con coscienza valutando le capacità di ognuno. Tolentino in questo momento è in ginocchio e se andiamo a leggere i vecchi numeri ci accorgiamo che i sindaci tutti non hanno fatto mai miracoli ed è ora che comincino ad arrivare. Il nostro impegno non cambia ce la metteremo tutta per andare avanti».

Il giornale è molto apprezzato in città, ma anche altrove. «I tolentinati lo hanno apprezzato subito ed è anche molto conosciuto in altre città. All’epoca l’amministrazione comunale era guidata dalla sinistra e nonostante avessimo riportato più volte temi scomodi per la stessa non siamo stati mai attaccati. Ciò non è accaduto in questi ultimi anni con Pezzanesi e sono noti gli scontri che abbiamo avuto per affermare la libertà di stampa. Mi hanno tolto la delega al canile, l’attuale maggioranza ha poi rinunciato alla mezza pagina autogestita gratuita, il tutto per dimostrare l’opposizione al giornale.

confronto anche se in questa città governa una invidia che secondo me non fa bene per Tolentino. Ci sono troppi compromessi, Tolentino è molto politicizzata perché non si guarda al merito delle persone. Anche in questo ultimo periodo post terremoto abbiamo fatto fatica a chiudere i numeri per mancanza di pubblicità, ma alla fine ci siamo sempre riusciti. Grazie». Come si festeggerà la ricorrenza del decennale? «Per festeggiare la ricorrenza vorrei organizzare un incontro pubblico con la partecipazione di importanti giornalisti durante un pomeriggio e di seguito, in serata, un evento di musica dedicato ai giovani con Multiradio. Speriamo che si possa realizzare questo grande sogno. Abbiamo anche intenzione di donare in quella occasione i tre volumi che raccolgono tutti i numeri dei dieci anni di Multiradio Press News. Voglio ringraziare tutti i collaboratori, gli inserzionisti, le persone che apprezzano la nostra passione e capiscono il lavoro che facciamo, chi ci è stato vicino dandoci la forza di andare avanti senza mai mollare. Un ringraziamento particolare va al professor Enzo Calcaterra che in questi dieci anni ha sempre collaborato con passione e serietà, così come un grazie va anche a Solidea Vitali, al dottor Franco Belluigi e a Roberto Scorcella per il loro supporto e aiuto gratuito».

Come sono stati questi dieci anni come editore? «Come donna editore ho dovuto lottare moltissimo e di ciò sono orgogliosa. E’ facile parlare quando nel lavoro si è coperti dal datore di lavoro o dallo Stato, ma quando ogni giorno ti devi confrontare con la gente per trovare i soldi che non ci sono scatta una forza di volontà che va al di sopra di ogni immaginazione. So di essere stata una donna Nonostante ciò siamo andati scomoda a volte, ma se facavanti ugualmente. ciamo un esame di coscienza E la voglia ce la danno i citta- sono sempre stata umile ed dini di Tolentino che ogni volta aperta a qualsiasi incontro e aspettano con ansia l’uscita del nuovo numero. Nel corso dei dieci anni sono cambiati due direttori responsabili. Ora c’è Carla Passacantando con la quale c’è una ottima intesa e la ringrazio per il coraggio che ha avuto di prendere per mano il mensile dopo le viCome è nata l’idea di creare cende passate». Multiradio Press News? «L’idea di redigere il mensile Come si è evoluto nel tempo per approfondire temi inerenti il giornale? la città, dove vivo e che chia- «Il taglio del giornale è sempre ramente amo, è nata perché lo stesso. volevamo creare qualcosa di Dopo un po’ di tempo lo abdiverso rimanendo sempre nel biamo arricchito portandolo da otto a sedici pagine. settore dell’informazione. C’era la radio, che recentemen- Dal primo gennaio del 2016 con l’arrivo di Carla PassacanCarla Passacantando, Oriana Forconi, Luigino Bucosse, Antonella Baldoni

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A MAGGIO RIAPRIRA’ IL POLITEAMA DI TOLENTINO

di Carla Passacantando

Riapre il Politeama nel suo massimo splendore. I tolentinati riavranno la struttura tra poco meno di un mese grazie all’intervento dell’imprenditore Franco Moschini che ha finanziato l’intero recupero. Il Politeama, costruito nel 1932 in stile neoclassico con motivi liberty, sarà un luogo dedicato alla formazione, al divertimento, alla cultura, all’intrattenimento, alla conversazione da vivere tutti i giorni anche con il coinvolgimento di molti tra coloro che operano nell’ambito culturale e dello spettacolo, ma avrà una particolare attenzione alle esigenze delle giovani generazioni. La struttura sarà a disposizione di tutti i cittadini di Tolentino che sono in attesa, ormai da troppo tempo, della riapertura del teatro Vaccaj distrutto da un incendio il 29 luglio 2008. Il Politeama sarà diretto dal tolentinate Massimo Zenobi. «Mi onora aver ricevuto tale incarico da Moschini – dice – che ho quindi accettato con grande piacere anche per contribuire a qualcosa di importante per la mia città. E’ un incarico che mi riempie di orgoglio e spero che questo possa contribuire a far rinascere una forte attività culturale nella città.». Come sarà il Politeama, cosa proporrà? «La struttura deve diventare un luogo di aggregazione per tutte le attività culturali del territorio. Il Politeama sarà utilizzato dalle tante associazioni che si occupano di spettacolo, cultura e formazione. La struttura ospita una sala di 170 posti per spettacoli, concerti, cinema e convegni, nonchè una sala polivalente attrezzata per la danza e per accogliere mostre ed esposizioni, una sala audiovisivi di 130 posti per laboratori, prove di musica e teatro. C’è una caffetteria che sarà aperta tutti i giorni dove si potrà leggere un libro, stare in compagnia. Durante l’anno si proporranno molte attività culturali con molteplici appuntamenti: spettacoli, concerti, presentazioni di libri, saggi e durante l’estate potranno esserci workshop e mostre. Si sta predisponendo il calendario. Ci sarà la possibilità di ospitare la stagione teatrale?

Massimo Zenobi, Riccardo Pigati, l’architetto Michele de Lucchi e il dottor Franco Moschini

Non vogliamo sovrapporci alla stagione teatrale di Tolentino, ma vorremmo essere complementari e magari ospitare alcuni degli spettacoli proposti dalla stagione. Gli spazi del Politeama potranno essere messi a disposizione anche dei privati. Questa struttura nasce in un momento in cui la città è ferita e speriamo rappresenti una rinascita di Tolentino per l’aggregazione e lo stimolo culturale». Quando verrà inaugurato? «La cerimonia è prevista a maggio con un week-end aperto al pubblico e con diversi eventi di rilevo nazionale. Tutti potranno visitare la struttura ed assistere agli spettacoli con ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria. Alla cerimonia parteciperanno diversi ospiti tra cui il progettista della struttura Michele De Lucchi. I lavori sono già terminati ed è in corso l’iter per i collaudi». L’apertura del Politeama crea occupazione? «Il Politeama avrà un piccolo staff che seguirà la parte logistica, tecnica, amministrativa senza avere dei dipendenti fissi, ma speriamo possa creare un indotto sia per il pubblico che arriverà a Tolentino per gli eventi che per le attività di formazione che avranno luogo al suo interno.»

C’è grande soddisfazione da parte del presidente Franco Moschini del recupero del Politeama. «I lavori della struttura – dichiara - sono oramai conclusi e con orgoglio posso affermare di aver mantenuto la mia promessa, riaprendo le porte di questo luogo ricco di storia. Sono certo che il Politeama stupirà sia chi lo ha già visto in passato che i più i giovani che entreranno per la prima volta e saranno i protagonisti futuri”. 3


C come... Caso Rieccomi dopo un mese ad aprire questo nono anno di chiacchierate. A gennaio avevo fornito alcune anticipazioni sugli argomenti, soprattutto i criteri con cui li avrei trattati. Intendo mantenere la parola. Il mio punto di riferimento sarebbe stato una forma di sintesi del pensiero inventata secoli, millenni fa, meglio nota come frammento o aforisma. È un genere che ho sempre coltivato fin dall’adolescenza e considero molto vicino alla perfezione, in cui pensiero e parola vengono messi a fuoco con un intreccio di indubbia efficacia. Genere difficile quanto affascinante, che non finisce mai di estasiarmi. Ogni volta tratterò un tema proprio attraverso aforismi dedicati, per poi andare a verificarne nella realtà dei fatti conferme, smentite, contraddizioni, conseguenze. Ne usciranno considerazioni magari sgradevoli per qualcuno, interrogativi, dubbi, provocazioni. Ma chi pensa di avere certezze o verità in mano farà bene a voltare pagina. Questa non fa per lui. Stavolta ci soffermeremo sul tema del CASO, oggetto di infinite riflessioni dalla notte dei tempi. Tanto per restare in argomento, sceglieremo qualche illuminante esempio di giudizio espresso nel corso del tempo. Per cominciare, osserva Anatole France: «Caso è forse lo pseudonimo di Dio quando non voleva mettere la firma». Incalza E. Pailleron: «Il caso? Ma è Dio in incognito». E se ci fosse un’alternativa inquietante? Qualcuno insinua che «il Diavolo si nasconde nei dettagli», mentre Giovanni Calvino obietta: «Dobbiamo ricordarci che anche Satana ha i suoi miracoli». E fin qui abbiamo già messo un bel po’ di carne al fuoco: Caso, Dio, Satana, Miracolo… È ora di andare a pescare nelle storie della Storia, dove c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco una parabola vera e calzante per sollevare

qualche dubbio. Torniamo indietro di un secolo o giù di lì. Francia 1916. Battaglia della Somme, un inutile carnaio durato cinque mesi per concludersi con la conquista di... 10 chilometri! Un gruppetto di soldati tedeschi sta rannicchiato in una trincea sotto una tempesta di proiettili e

so ai suoi nemici esterni e a quelli a lui più vicini. Come moltissimi altri della sua risma, si considerò un predestinato, un eletto a realizzare i suoi desideri più folli e degenerati a spese di una moltitudine di suoi simili. Si ritorna così alla questione irrisolvibile del perché e del

Ha i baffi anche lui, ma è il più fortunato di tutti. Trovatelo.

bombe. Una granata inglese li centra, facendone spezzatino. Muoiono tutti meno uno, che se la cava con una scheggia. Caso? Miracolo? Ma c’è un’altra storia, tra la realtà, l’invenzione, la leggenda; una storia parallela. Stesso significato, stesso protagonista. Henry Tandey, il più decorato soldato inglese della Prima guerra mondiale, ha risparmiato la vita a uno sconosciuto nemico tedesco. Se lo era trovato di fronte, ferito, a portata di tiro. Pensandolo ormai in fin di vita, per pietà, fretta o indifferenza, lo aveva lasciato sopravvivere. Perché? Quella granata sulla Somme ben centrata o quel colpo di pistola avrebbero cambiato la Storia, il destino di milioni di uomini che non ebbero la stessa possibilità. Soprattutto perché quel fortunato non gliene lasciò neppure una. Il Caso favorevole non lo abbandonò mai, anzi lo protesse perché potesse fare a pezzi per molti anni l’umanità, sottraendolo spes-

chi dovrebbe spiegare i tanti perché senza risposte. Così, Caso, Fortuna e Miracolo, finiscono per intrecciarsi in un groviglio inestricabile. Ma è soprattutto il CASO a interrogarci, provocarci, beffarci in ogni tempo, possederci senza giustificazioni plausibili. Non se ne esce: il CASO prova troppo poco, la necessità per la quale tutto accade prova troppo. Un amico carissimo, una persona amata attraversa la strada e viene investita dalla morte in pochi attimi. Un bambino muore fra atroci sofferenze inferte dalla malattia o dalla crudeltà degli uomini. Di contro, un malato terminale guarisce, apparentemente (sottolineo: apparentemente) senza alcuna spiegazione scientifica o logica. Quali sono i mandanti riconducibili al Caso? Dio o Satana? Entrambi o nessuno dei due? Riguardo a certi miracoli, Umberto Veronesi ha espresso un parere che più credi4

bile non si può: « Su alcuni avvenimenti che possono verificarsi con eccezionale rarità [le cosiddette guarigioni miracolose, per intenderci], abbiamo due atteggiamenti. Se sono favorevoli si grida al miracolo, se sono sfavorevoli si tenta di attribuirle a circostanze imprevedibili [il Caso, ancora?] o a qualche colpa di chi è colpito [il dolore come espiazione?] o addirittura uno spirito maligno [quando religione e superstizione si confondono in modo perverso]». Per una non conclusione, basti citare qualche aforisma (scelto non a caso, va detto) tanto per innescare ulteriori dubbi e ripensamenti. Dalla Bibbia («Il tempo e il caso raggiungono tutti» Qo 9,11) a Voltaire («Noi abbiamo inventato questa parola per esprimere l’effetto conosciuto di ogni causa sconosciuta»), fino a Knut Hamsun («Un caso che finisce bene è Provvidenza, un caso che finisce male è destino». Per naufragare in: «Su questo nostro dramma Dio resta neutro»(F. Delfi). Le due storie che hanno fatto da esempio per infiniti altri protagonisti sono la riprova di quanto gli aforismi abbiano saputo fissare un mistero con le parole, trafiggendo insieme realtà e pensiero come una farfalla inconsapevole. Ma ormai il lettore ha troppi indizi per non essere arrivato da solo a identificare quel superfortunato, predestinato, scelto dal Caso a giustificare le terribili necessità che hanno reso tanto tragico l’appena trascorso Novecento. Fortunato, quell’oscuro soldato tedesco di nome Adolf Hitler. Molto ma molto sfortunato il mondo, che subì le conseguenze di quel CASO. O miracolo, qualora qualcuno preferisse ancora definirlo in questo modo. Tanto nessuno, dal cielo o dagli abissi, verrà a risponderne. Ancor meno a reclamarne la paternità.


APRILE 2007 - APRILE 2017: dieci anni di Press News, dieci anni di Tolentino Focus Tolentino di Roberto Scorcella

Correva il mese di aprile del 2007, quando è stata registrata presso il tribunale di Macerata la testata giornalistica Multiradio Press News. L’idea di creare qualcosa che a Tolentino ancora non esisteva e di cui c’era forte richiesta da parte di tanti cittadini, si concretizzava grazie all’intuito di un editore sempre attento alle esigenze della realtà in cui vive come Oriana Forconi e di un onesto operaio dell’informazione come il sottoscritto. Quello che sembrava un sogno, in pochi mesi era diventato realtà. Come tutte le attività editoriali, i primi anni sono i più difficili: reperire informazioni, guadagnare la fiducia degli inserzionisti e dei lettori, diventare passo dopo passo lo strumento di collegamento tra la gente e le istituzioni. Ad oggi, con soddisfazione, possiamo dire che Multiradio Press News è il giornale più letto a Tolentino, con le sue ottomila e più copie diffuse sul territorio comunale. Sono numeri molto importanti per una comunità come la nostra, che da una parte gratificano e dall’altra impegnano a proporre un’informazione sempre più precisa ed essenziale, rispondendo al patto che il giornale ogni mese sigla con i suoi lettori. Il decennio di Multiradio Press

News, tuttavia, è stato anche — forse soprattutto — quello della grande crisi economica. Il tessuto produttivo ha lasciato sul campo decine di imprese, marchi storici hanno chiuso o si sono dolorosamente ridimensionati, centinaia di lavoratori e piccoli imprenditori hanno visto cambiare irrimediabilmente la propria vita. E la politica spesso non ha saputo aiutarli. Questa testata nasceva proprio con l’obiettivo di essere un pungolo e uno stimolo per chi si è trovato ad amministrare questa città. E questo ruolo ha svolto inesorabilmente sia sotto l’amministrazione guidata da Luciano Ruffini che sotto quella di Giuseppe Pezzanesi. Non sono stati fatti sconti a nessuno, indipendentemente dalla casacca e dai colori che indossava. Ma una cosa, per onestà intellettuale e professionale, bisogna dirla: quando si sono mosse critiche alla Giunta Ruffini, non si sono mai registrate reazioni scomposte. Chi governava, incassava, magari facendo buon viso a cattivo gioco, ma mai nessun rapporto personale o professionale si è incrinato. Anzi, la critica era sempre motivo di confronto e di discussione. E, perché no, anche di crescita

della città. Negli ultimi anni, invece, è difficile non notare come il clima sia cambiato. La critica non è più vista come valore aggiunto ma come reato di “lesa maestà”. Sono fioccate querele, chiacchiere, ripicche personali, cattiverie gratuite che non hanno fatto altro che avvelenare il clima e di alimentare un perenne scontro da cui nessuno può trarre alcun giovamento. In vista delle prossime elezioni amministrative, l’augurio sincero è quello che questo clima possa cambiare. Chi si accettino il confronto, anche duro se necessario, e la cri-

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tica costruttiva pensando a una Tolentino migliore. Pensando a una Tolentino dove i cittadini tutti siano liberi di esprimere il proprio pensiero senza dover pensare che qualcuno da qualche ufficio remoto li stia screenshottando e che una sorta di Inquisizione vagli la liceità o meno di quanto scrive. Per Multiradio Press News il traguardo dei primi dieci anni rappresenta solo una tappa di quello che ci auguriamo sia ancora un lungo cammino fatto con la città e con i cittadini, quei lettori che di cuore ringraziamo per la fiducia che ci accordano.


APPROVATI IL BILANCIO DI PREVISIONE E L’ACCORDO PER REALIZZARE IL CAMPUS Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

E’ stato un consiglio comunale fiume, caratterizzato anche da momenti di bagarre e battibecchi, quello che si è tenuto alla fine di marzo all’auditorium della biblioteca Filelfica. Nel corso dell’assise ampia è stata la discussione sul bilancio di previsione 2017/2019. Il documento è stato approvato dai dieci voti della maggioranza, mentre hanno votato contro sette consiglieri, cinque del Pd, Gian Mario Mercorelli del Movimento Cinque Stelle, Mauro Sclavi del gruppo misto. «Il bilancio di previsione – ha detto l’assessore Silvia Luconi - tiene conto di alcuni aspetti che hanno influenzato la programmazione. Uno di questi elementi è il sisma. Già nei primi mesi dopo il terremoto di ottobre l’ente ha posto in essere una serie di provvedimenti che hanno avuto manifestazione finanziaria anche grazie alle anticipazioni fatte con le risorse comunali per messe in sicurezza, contributi autonoma sistemazione. Altro ulteriore fattore che ha una rilevanza nel documento unico di programmazione e nel bilancio di previsione 2017 riguarda l’appuntamento elettorale. In particolare il documento unico di programmazione deve

essere redatto nella sua sezione strategica sino a fine mandato». Il bilancio di previsione del comune per il 2017, prevede un pareggio per euro 75.583.434,63 ed una gestione corrente di euro 14.782.200. Sono previste spese correnti per euro 14.392.987,90 ed investimenti in conto capitale per euro 27.884.360,63 al lordo del cosiddetto Fondo pluriennale vincolato per euro 7.300.000. «Ai fini Imu – ha aggiunto Luconi - è stato adottato quanto previsto dal d.l.189/2016 che dispone il rimborso del gettito, seppure l’ente ha adottato un comportamento molto prudenziale. E’ opportuno segnalare che per la Tari si è ritenuto mantenere quanto previsto lo scorso anno in attesa di un chiarimento importante che sembra essere giunto lo scorso 28 marzo direttamente dal presidente del Consiglio che avrebbe annunciato una copertura della tassa rifiuti. Ulteriore notazione che va fatta e che nel bilancio emerge la mancata iscrizione della rata dei mutui per il 2017. Occorre rilevare infatti che l’art.44 del d.l.189/2016 espressamente ha disposto la sospensione delle rate dei mutui con la Cassa depositi e prestiti, rinviando il loro pagamento a scadenza del mutuo stesso senza aggiunta di oneri ed interessi».

Imu, Tari e Tasi rimangono invariate. A riguardo Mercorelli ha evidenziato che sarebbe stato necessario, in un periodo post sisma, l’abbassamento della tassazione. Dello stesso avviso è anche Bruno Prugni del Pd. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi, inoltre, ha dichiarato che l’amministrazione comunale in questi anni ha cercato di rilanciare la città. «Il ponte che avevamo promesso – ha affermato - non è stato realizzato e non siamo riusciti a pulire neanche il lago delle Grazie. A proposito di quest’ultimo intervento ci sono due milioni di euro depositati al Provveditorato delle opere pubbliche di Ancona così si dovrà procedere alla gara di appalto». Partecipata è stata anche la discussione sull’accordo per la realizzazione del Campus nella zona Pace illustrato dal primo cittadino che alla fine è stato approvato dal Consiglio comunale con l’astensione di Mercorelli e Sclavi. Per il primo la nuova struttura dovrebbe ospitare anche i bambini delle elementari e medie, mentre per il secondo l’area prevista, che dovrebbe essere di 5mila metri quadrati, è troppo piccola per un Campus. Alessandro Massi con altri consiglieri della maggioranza era contrario alla realizza-

zione del Campus nella zona Pace, ma poi in previsione della trasformazione della vecchia sede del Filelfo in polo del commerciale ha votato a favore del progetto. Francesco Comi ha sottolineato di aver aderito alla proposta nazionale di realizzare il Campus e che da subito, essendo stretti i tempi, ha scelto la zona Pace. All’inizio della seduta sono state discusse diverse interrogazioni, quella presentata da Prugni sui “Campi da tennis” e sul “Trasferimento uffici comunali e Assm” da parte di Mercorelli. Sempre Prugni ha illustrato l’interrogazione sul caso termiti nella zona di Foro Boario. Il consigliere del Pd ha ribadito che è un problema molto serio esploso prima del terremoto e che è stato sottovalutato dal sindaco. Prugni ha così invitato il primo cittadino ad avviare il prima possibile il monitoraggio che non dovrebbe riguardare solo Foro Boario e la bonifica. Approvato poi all’unanimità lo statuto della Consulta delle donne. Diversi altri punti all’ordine del giorno sono stati affrontati dall’assise consiliare dove l’attenzione sembra proprio non regnare. C’è chi telefona, chi chiacchiera, ci si alza. Forse i tolentinati meritano un po’ più di rispetto.

“…Il presente…il futuro, la fotocopia a mille colori”, questo il motto, che si potrebbe definire quasi premonitore se lo si guarda oggi nel 2017, che anticipava l’inaugurazione di Puntocopie, copisteria ormai storica nel centro di Tolentino, nata dall’intuizione di Antonella Di Bartolomeo, condivisa per alcuni anni con altri soci, che già nel lontano 1992 ha avuto lo stimolo di lanciarsi in una nuova avventura mai vista prima in città. Ben 25 anni fa Il suo animo dinamico, sempre rivolto al domani e alla voglia di rinnovarsi, la spinge ad abbandonare il suo lavoro consueto e ad intraprendere una strada innovativa per l’epoca, quella della fotocopia. Poco adottata e conosciuta negli anni ‘90, se non solo da impiegati e professionisti che ne necessitavano quasi soltanto per motivi lavorativi e amministrativi, la fotocopia diventa all’interno di Puntocopie il fulcro centrale dell’attività. Ingrandimenti, copie a colori di fotografie prima, plastificazioni, rilegature e tanto altro poi. Senza dubbio, l’evoluzione delle capacità dei macchinari nel tempo ha permesso di perfezionare la qualità di Puntocopie, ma è soprattutto nel fattore umano che l’attività ha subìto una svolta notevole.

Il figlio Fabio entra a far parte della società, apportando fin da subito novità sul piano tecnologico e dei servizi per le innumerevoli esigenze di una clientela sempre diversa e variegata. L’uso del computer, dei programmi di grafica associati alla sua fantasia, gli hanno permesso di sviluppare ogni anno idee sempre nuove rivolte a tutti coloro che ricercano un regalo personalizzato, come foto stampate su tela, calendari e stampe su maglie e cuscini. In questa occasione vorremmo che il motto che ci ha incoraggiato in questi 25 anni di attività “Forza, forza/Daje, daje” ci accompagni tutti insieme in un nuovo periodo di rinascita collettiva.

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Via Pacifico Massi, 13 - Tolentino (MC) Tel. e fax 0733. 974225 - puntocopie.tole@libero.it


IL PUNTO SULLE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE menti espositivi, arredamenti commerciali; entità del contributo 300 euro, per interventi fino a 5mila euro, contributo Continua la nuova rubrica 500 euro, per interventi supeche illustra le più importanti e riori a 5mila euro. recenti delibere della Giunta municipale di Tolentino. Il provvedimento prevede Con la n.102 del 20/03/2017 una spesa di 8mila euro ed si è deliberato di concedere in caso di insufficienza dei contributi per le attività com- fondi sarà cura dell’amminimerciali del centro abitato strazione comunale integrare che intervengono nel miglio- lo stanziamento attraverso ramento di vetrine ed allesti- delibere di prelievo fondi dal menti dell’attività. Fondo ordinario di riserva. A tal proposito è stato approvato uno specifico atto di in- Con delibera n.101 si dispone dirizzo, per la pubblicazione di prenotare per il 24 marzo di un avviso pubblico in cui 2017, in occasione del’inconsi preveda la concessione di tro pubblico per discutere del contributi per le attività com- post sisma con le istituzioni, merciali del centro abitato, la sala del Cine Teatro Spirito con esclusione di quelle con Santo per un importo di spesede nelle zone commerciali, sa indicativa pari a 305 euro. che non hanno subito danni o riduzioni di volume d’affari, Con l’atto n.94 del 17/03/2017 con le seguenti caratteristi- si è deliberato, su richiesta che: riduzione del fatturato dell’associazione “Giardinieri tra 2016 e 2015; documen- di Sicomori” di Assemini (Ca), tazione da cui risulti che nel di destinare all’azienda Mario corso del 2017 sono stati Dedoni, danneggiata dal siposti in essere investimenti sma, la somma di 7mila euro per migliorare vetrine, allesti- sui 10mila versati dalla stes-

sa al comune così i restanti 3mila verranno destinati alla ricostruzione della scuola d’infanzia di Tolentino. Con la n.89 del 13/03/2017 si è deciso di versare 11.923 euro a favore del Distretto culturale evoluto “Cammini Lauretani” al fine di permettere la rendicontazione finale dello stesso dando atto che della somma indicata: 2.500 euro saranno rimborsati dalla Regione Marche in occasione dell’approvazione del rendiconto e 9.423 saranno pro quota rimborsati, salvo quella spettante al comune di Tolentino, dagli altri enti locali soci dell’associazione “Via Lauretana”.

Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

Con delibera n.88 è stato approvato di provvedere all’organizzazione del settantatreesimo anniversario dell’Eccidio di Montalto e di prevedere una spesa paria a 1100 euro. Con la n.86 la giunta ha deliberato la risoluzione del rapporto di lavoro di dipendente a tempo determinato

di Giovanni Francioni entrato a far parte dello staff del sindaco con delibera n.394 del 17/12/2012. Con l’atto la giunta prende atto delle dimissioni presentate dal dipendente a far data dal 15 marzo 2017 per essere assunto dall’Assm ed allo stesso tempo di rinunciare all’indennità di mancato preavviso dando atto che il dipendente rinuncia ai giorni di ferie maturati e non goduti fino alla data delle dimissioni.

DONAZIONI PER OLTRE CENTOMILA EURO A FAVORE DEL COMUNE DI TOLENTINO di Carla Passacantando La macchina della solidarietà verso le popolazioni colpite dal sisma va a pieno ritmo. Dopo lo scorso 30 ottobre è scattata la gara di solidarietà anche a favore di Tolentino. Giorno dopo giorno arrivano in città donazioni da ogni parte d’Italia, ma anche dall’estero. A sei mesi dalle forti scosse molti sono stati i fondi destinati a Tolentino ed ora si dovrà capire quale sarà la loro destinazione. Cerchiamo di saperne di più con il sindaco Giuseppe Pezzanesi. Qual è attualmente l’importo di tali fondi? «Nel conto corrente “pro sisma Tolentino” aperto alla Banca Marche ci sono oltre centomila euro, una cifra importante. Tutti sono stati versati con delle causali così una parte dei soldi verrà destinata al recupero artistico e strutturale di importanti opere pubbliche che rappresentano punti di riferimento della città, un’altra alle scuole e per il sociale. Appena avremo terminato la fase di raccolta provvederemo alla destinazione. Dobbiamo anche sottolineare che a Tolentino ci sono state donazioni consegnate diretta-

mente dalle associazioni a coloro che ne hanno bisogno. Ad ogni donazione, comunque, è seguita una pergamena del comune e tutto passa attraverso le causali della Banca Marche facilmente riscontrabili. E’ bellissimo vedere questo esercito di volontari che pensa a noi anche se non risolve il problema nel suo complesso. Tolentino ha 4mila abitazioni, tra edifici pubblici e privati, danneggiate, alle quali si aggiungono le problematiche legate alle attività commerciali». Quali potrebbero essere le opere pubbliche da sistemare con tali fondi? «Abbiamo una realtà molto importante che è quella del Ponte di San Catervo con il Torrione. Quando si entra in città si nota la concattedrale di San Catervo che è stata messa in sicurezza ed il Politeama piceno con il suo splendore. Prima ancora però si vedono il ponte che è ferito di suo ed il Torrione senza merli perché danneggiati dal terremoto. Sono queste ultime le opere su cui ci stiamo concentrando e siamo d’accordo con coloro che ci stanno dando le offerte. Il ponte di San Catervo è una

porta della città come del resto il Ponte del Diavolo sul quale stiamo lavorando da tempo. Per quest’ultima infrastruttura da questa estate sono arrivate offerte mirate compresa quella della Fondazione Carima pari a 30mila euro. E non è vero che quando si agisce in queste direzioni non si pensa alla città nel suo complesso. Le offerte sono rivolte anche alle famiglie. C’è la ricostruzione che partirà, mi auguro molto presto, penso che i mesi di aprile e maggio saranno decisivi per far rientrare nelle case le fa7

miglie che si ritrovano con le abitazioni con danni più lievi e ciò contribuirà alla diminuzione dei contributi di autonoma sistemazione; cominciano poi a partire le attività commerciali; dobbiamo anche recuperare chiese, basiliche, il flusso dei turisti che sarà anche più bello ed interessante se recupereremo le parti storiche della città che hanno affascinato nei secoli». L’Inter Club insieme al Suning e al CSI, infine, realizzerà una nuova struttura sportiva polivalente nell’area di Viale Vittorio veneto per un investimento di 200mila euro.


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RICOSTRUIAMO INSIEME LA NOSTRA CITTA’ Ringrazio il Gruppo consiliare PD per avermi concesso questo spazio, di cui approfitto molto volentieri per parlare delle ragioni della mia candidatura. Prima di farlo c’è però una cosa che sin d’ora voglio chiarire senza giri di parole. Evidentemente privi di argomenti e ancor meno di scrupoli, i miei avversari stanno alimentando la bufala che esisterebbero tra il PD che mi appoggia e Pezzanesi inconfessabili accordi alle mie spalle. Così non è, e posso dirlo a ragion veduta, con assoluta sicurezza. L’intesa tra me e i dirigenti del PD è assoluta, e assoluta è la fiducia reciproca. Il progetto della mia candidatura nasce attorno ad un’idea imprescindibile, e cioè che Tolentino, specie in questo passaggio fondamentale della sua storia, abbia assoluto bisogno di un salto di qualità e dunque di tutt’altro sindaco e d’una assolutamente diversa amministrazione comunale. Del resto, io non sono certo un politico di professione e se dopo quindici anni mi sono di nuovo messo a disposizione della città è per pura passione. E’ solo perché profondamente convinto che Tolentino meriti

molto di più di quanto non possa darle Pezzanesi, i cui limiti sono sotto gli occhi di tutti. E questa sfida io voglio vincerla. Figurarsi dunque se l’avrei mai accettata senza essere assolutamente sicuro che ve ne fossero tutte le condizioni.

ad esempio, è sotto gli occhi di tutti. Io invece penso sia il cuore pulsante della città e che dalla sua rivitalizzazione si debba partire. Va in questo senso, tra le tante che abbiamo in mente, l’idea di rendere gratis tutti i parcheggi all’interno della cinta muraria. Altro che regalarne per L’ho detto e lo ripeto, una cosa venti anni la gestione ai privati su tutte mi differenzia da Pez- come vorrebbe fare lui! zanesi: per me politica significa trasparenza e partecipazione. Non pensiamo solo a creare le Tutto il contrario dei metodi da condizioni perché gli esercizi uomo solo al comando che con commerciali possano tornare a arroganza utilizza l’attuale sin- fiorire. Vogliamo anche incentidaco. E’ fatto notorio che Pez- vare le residenze, specie delle zanesi non condivida le sue de- giovani coppie, ma anche le cisioni con nessuno, neppure le attività artigianali di qualità. Vopiù importanti. Non lo fa neppu- gliamo ampliare e migliorare gli re coi suoi assessori – chiamati spazi fruibili, curare l’arredo ed solo a dire sì – pensate se pos- il verde urbano, in questi anni sa farlo coi cittadini, della cui lasciati in stato di abbandono. volontà ha più volte mostrato Vogliamo che il centro storico d’infischiarsi.. torni ad essere centro di iniziatiE pensate che cosa per Tolen- ve culturali. Vogliamo che il teatino possa significare questo in tro Vaccaj sia immediatamente un momento quale quello attua- riaperto, che la scuola di recitale. Provate ad immaginare che zione possa tornare al suo antidanni Pezzanesi possa fare co splendore. E così la schola tanto più ora che con la rico- cantorum e la banda musicale struzione Tolentino ha bisogno cittadina. di scelte che ne decideranno la storia dei prossimi decenni. Vogliamo che alla biennale Che – detto senza alcuna esa- dell’umorismo, kermesse di ligerazione – faranno la differen- vello internazionale, sia restituza tra il suo “rinascimento” e la ita la centralità che merita. Che gli spazi museali in genere sisua fine. ano degnamente valorizzati ed Che l’attuale sindaco non abbia abbiamo una loro collocazione affatto a cuore il centro storico, più concentrata e razionale.

Ma a differenza di Pezzanesi noi abbiamo a cuore anche l’ambiente. A lui, infatti, evidentemente più del verde dei prati piace il grigio del cemento. Si vede dal progetto che ha di abbattere l’Asilo Green per costruirvi un bel supermercato con ampio parcheggio asfaltato. Si vede dall’idea che pure ha in testa di sfrattare i campi da tennis per far spazio ad un paio di palazzoni di sei piani. Noi invece diciamo basta consumo di suolo! Noi diciamo che a Tolentino non c’è bisogno di edificare ancora. C’è invece un gran bisogno di scelte coraggiose volte alla riqualificazione di ampie porzioni dell’edificato privo di pregio, non solo per adeguarlo alla normativa antisismica e ad i più avanzati standard di efficientamento energetico, ma anche per rimediare alle tante brutture di cui si è negli ultimi decenni disseminato il territorio. Questo solo per parlare di alcuni degli aspetti del nostro programma, nel quale, come vedrete, altrettanta considerazione è riservata, è sempre in chiave innovativa, a temi come le politiche sociali e del lavoro (specie giovanile), ma anche ad agricoltura e turismo. Gianni Corvatta Spazio autogestito a pagamento

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ANDIAMO OLTRE Gian Mario Mercorelli sarà il candidato sindaco di Tolentino per il MoVimento 5 Stelle. Dopo gli ultimi cinque anni passati come consigliere, la nuova candidatura viene affrontata con maggior consapevolezza e determinazione.

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Cinque anni non facili… Questo è certo. Ho preso tempo alla famiglia, ai figli, agli affetti in generale. È un impegno che necessita di dedizione e passione. I rappresentanti del Cinque Stelle non percepiscono stipendi né incamerano favori: lavorano e basta, lo fanno per altro. Guardo i miei figli e penso sempre che tutto questo sarà per loro, per farli vivere in una Tolentino migliore. Non per me. Tra gli altri, tre risultati importanti che il MoVimento ha ottenuto. Ottenere che dal bilancio del Comune venissero stralciati 4,5 milioni di euro di residui attivi; cifre inserite impropriamente o addirittura inesistenti usate per far quadrare i conti che sarebbero state trasformate nell’ennesimo mutuo a carico dei cittadini. A Tolentino abbiamo già le tasse al massimo, direi che può bastare. Poi evitare la fusione con Camporotondo. Il principio è valido, ma se applicato tra comuni più vicini e simili tra loro; nel nostro caso l’operazione sarebbe stata solo fonte di nuove spese, basti pensare ai trasporti pubblici o alle manutenzioni che avremmo dovuto garantire al nuovo territorio incorporato. Il tutto per avere dallo Stato pochi fondi nell’immediato che non avrebbero cambiato nulla. L’ennesima azione inutile. Il terzo punto? Ce ne sarebbero molti in realtà: dalla battaglia contro il piano parcheggi, ai rimborsi dei buoni pasto delle mense scolastiche per le famiglie numerose a seguito dell’aumento deciso dall’Amministrazione; dal risparmio ottenuto tramite l’introduzione progressiva dell’illuminazione pubblica a LED, al censimento delle coperture in amianto che ha reso Tolentino la prima città in Italia a disporre di una mappatura completa. Risultati di cui siamo orgogliosi. Tre cose che invece vi sarebbe piaciuto fare, e non avete potuto. Abbiamo chiesto di rivalutare i costi della tassa sui rifiuti. Ad esempio per le famiglie numerose. Il quinto elemento di una famiglia, anche un bambino, fa aumentare del 30% la tassa, un’assurdità. Inoltre non abbiamo ottenuto l’adozione della tariffa puntuale che permetterebbe di pagare la tassa in base a quanta

vevano essere fatte prima dell’emergenza: il Comune deve essere dotato di piani di intervento ben rodati e di strutture operative in grado di intervenire fin dai primi istanti quando si presenta una situazione critica. Per questo la normativa impone l’organizzazione di un Centro Operativo Comunale. A Tolentino è stato nominato in fretta e furia solo dopo la devastante scossa del 30 ottobre 2016, quando c’erano già state le scosse del 26 e quelle di agosto. Sarà tra le prime cose che affronteremo se saremo scelti per governare: il nostro è un territorio a rischio, non si può improvvisare quando c’è in gioco la vita della gente. A tutto questo si è aggiunta una terribile carenza di informazione.

immondizia si produce veramente. Non essere riusciti a impedire che il Comune tagliasse le ore di assistenza ai bambini disabili nelle scuole. L’Amministrazione deve garantire il monte ore richiesto. Invece lo ha ridotto risparmiando soldi sulle necessità dei bambini. Di mio ho devoluto tutti i rimborsi come Consigliere per incrementare il fondo per l’assistenza. Purtroppo sono stato imitato solo da alcuni colleghi, malgrado l’avessi chiesto a tutti. La lista sarebbe lunga, dal bilancio partecipato per far scegliere ai cittadini come spendere parte dei soldi che versano nelle casse comunali, alla possibilità per chi è in difficoltà di pagare le tasse svolgendo lavori socialmente utili; dall’impedire al Comune l’utilizzo dei diserbanti chimici in città, al rilancio del turismo e del commercio tramite il coinvolgimento diretto e costante dei cittadini che operano nel settore. Abbiamo proposto molte idee che avrebbero aiutato la nostra Tolentino, ma ci siamo sempre sentiti rispondere NO.

Cosa intendi con “carenza di informazione”? Tutta la fase del sisma si è svolta nel totale silenzio dell’Amministrazione. Non si sapeva nulla, circa ogni aspetto. La cittadinanza ancora oggi non sa perché si debbano rifare le schede. Nessun chiarimento, nessuna spiegazione. Le informative uscivano sulla stampa mentre il sito del Comune taceva. Solo dopo cinque mesi dal terremoto è stata indetta una conferenza che si è rivelata, tra l’altro, poco più di una sfilata priva di contenuti pratici. Ma è ciò che è successo spesso in questi anni: il Sindaco ha sempre gestito tutto all’interno di una cerchia ristretta e a volte neanche con quella. Spesso i suoi stessi consiglieri non erano a conoscenza di cosa lui avesse deciso, emblematico il caso dei parcheggi. La nostra idea di informazione e trasparenza è diversa. Non ci sarà un capo che fa e disfa, ma un Sindaco che dovrà rendere conto ai cittadini. È la base in un paese normale. E infatti abbiamo l’intenzione di organizzare conferenze pubbliche a cadenza regolare durante le quali l’Amministrazione spiegherà ai cittadini cosa ha fatto e cosa farà. Il cittadino deve poter chiedere conto ai propri amministratori e ricevere le risposte che merita.

Tutti in campagna elettorale parlano di “ricostruzione”, come fosse una parola magica. Ma cosa davvero si farà e si potrà fare? Chi promette agevolazioni o più fondi per il terremoto, mente sapendo di mentire. Gli interventi possibili saranno solo quelli indicati dalle schede di verifica degli edifici, accedendo ai fondi prestabiliti, niente di più. Non c’è la minima possibilità di intervento sulla quantità di denaro, è tutto assolutamente sovracomunale. Il Comune potrà scegliere a quali beni pubblici dare la precedenza per la ricostruzione. Per quanto ci riguarda la priorità dovrà essere data alle abitazioni e alle attività produttive. È facile dire “ricostruzione”, poi l’efficienza è un’altra cosa, e purtroppo ne abbiamo avuta prova dolorosa durante l’emergenza, prova che prosegue tuttora: abbiamo assistito a traslochi faraonici con costi indegni degli uffici comunali e dell’ASSM ma i cittadini continuano a non avere alcuna certezza riguardo alle loro case e al loro lavoro. Ultimamente si fa un gran parlare di unire i cittadini, di collaboraPer ciò che concerne il terremo- zione, di forze civili che devono to, cosa avreste fatto voi che non fornire ispirazione, idee, soluzioè stato fatto? ni… L’utilizzo della documentazione Ricordo a chi in questo periodo parufficiale. Il Comune ha deciso di la di unità, trasparenza e collaboutilizzare per i sopralluoghi di agi- razione, che il MoVimento 5 Stelle bilità schede fatte in casa, che non (composto da semplici cittadini, riportavano le informazioni precise nessun politico di professione) da e necessarie invece previste dalle sempre tiene riunioni settimanali a schede ufficiali. Il risultato è stato di porte aperte, senza chiedere a chi dover rifare tutto. Altri paesi si trova- interviene nulla in merito alla prono mesi avanti rispetto a noi. Sono pria posizione politica. Ci chiediamo pronti mentre noi arranchiamo. Ma dove sia stato in tutti questi anni chi soprattutto ci sono cose che do- oggi usa con disinvoltura la parola

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“Insieme” solo a ridosso delle elezioni. Quella che per alcuni ora è una grande idea partecipativa, per noi è la normalità da anni. Avere la possibilità di coinvolgere i cittadini è fondamentale per il MoVimento. Cosa cambieresti di Tolentino? Ma è davvero necessario cambiare? I tolentinati si sono sempre distinti per il loro atteggiamento laborioso, costruttivo, creativo, dedito alla collettività. Ancora ne abbiamo l’eco nelle orecchie malgrado i vari amministratori succedutisi abbiano fatto di tutto per distruggerlo. Eravamo una realtà significativa, ricca e che andava a un’altra velocità. Cambiare? No, piuttosto recuperare ciò che rappresentava il cuore della nostra città. Purtroppo negli anni non c’è più stata traccia di una politica che tendesse a favorire tutto ciò, a progettare e costruire un’idea che guardasse avanti. Siamo stanchi di avere a che fare con politici che pensano solo ai propri cinque anni di mandato e non gettano le basi per spingersi in avanti. Noi vogliamo andare oltre. Cosa pensi di aver sbagliato in questi cinque anni? Perdere tempo nel cercare punti di contatto, non politici ma organizzativi, col Sindaco. Speravamo che proporre nostre idee e progetti si potesse concretizzare in maggiori occasioni di confronto. Niente da fare, nessuna volontà. Non interessava. Evidentemente i fini da perseguire erano altri e la collettività veniva per ultima. Ultimo esempio lampante la Commissione Sisma: istituita a novembre, avrebbe dovuto coinvolgere amministratori e rappresentanti dei cittadini, ma in realtà è stata convocata una sola volta, peraltro a vuoto. Quanto al lavoro svolto abbiamo poco da rimproverarci con più di 110 atti presentati in Consiglio Comunale, contro i 30 dell’intero gruppo PD e la decina del gruppo di maggioranza. Il tratto distintivo dei candidati del MoVimento 5 Stelle? Cittadini incensurati, varietà di competenze, persone che amano il luogo dove vivono, che hanno voglia di partecipare e fare, poche chiacchiere in politichese perché essere bravi politici è una cosa, saper amministrare, un’altra. Siamo persone che non hanno una “poltrona” come obiettivo, che si autofinanziano e rinunciano a qualsiasi tipo di sovvenzione pubblica o privata. I cittadini potranno esser certi che come assessori proporremo solo figure di alto profilo con competenze specifiche adatte al ruolo. Nessun incarico regalato a portatori di voti.


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LA CULTURA PER IL MAESTRO E REGISTA SAVERIO MARCONI

Saverio Marconi è un grande personaggio che molto ha dato a Tolentino. E’ un attore ed un regista che ha scelto la nostra città per portare avanti la sua attività e quale sede della Compagnia della Rancia specializzata in musical. A Tolentino il teatro è di casa tanto da essere stata ribattezzata diversi anni fa “ la piccola Broadway d’Italia”. Tanti sono stati gli spettacoli nati a Tolentino, al teatro Nicola Vaccaj, che ora però è chiuso dal 29 luglio 2008 a causa di un incendio. Sono trascorsi nove anni. Troppi. E ciò in un certo senso penalizza l’attività culturale della città. Cerchiamo di approfondire la questione puntando l’atten-

zione anche sul settore culturale e creativo. Come è cambiata la cultura a Tolentino? «C’è stato un cambiamento che ha riguardato il mondo e Tolentino. Nel 1979 sono arrivato nella città marchigiana, sono così trascorsi molti anni e durante tale periodo si è passati al digitale. Il mondo sta cambiando è tutto diverso rispetto a qualche anno fa e quindi per uno come me di una certa età esistono delle difficoltà». Il livello della cultura in città, secondo lei, è sceso? «Non lo so perché non conosco i giovani della città, tranne quelli del Centro teatrale Sangallo. La cultura oggi è in mano a questi ragazzi e dipende dal

valore che loro gli danno e dal modo di affrontarla. Il mio compito è quello di aiutare a far emergere assistenti e registi e non c’è nessuno di loro che non sia ora bravissimo. Ciò vuol dire che ho dato la possibilità alle persone di andare avanti». La mancanza del teatro Vaccaj può aver contribuito a questo cambiamento? «No, non è un problema è un caso della vita. C’è stato un incendio, ma sono eventi che capitano nella vita e non possono incidere. Dare la colpa a qualcuno o a qualcosa è sbagliato. Speriamo di riavere il teatro Vaccaj nel più breve tempo possibile. L’attività della Compagnia

della Rancia non è stata penalizzata dalla mancanza del Vaccaj perché abbiano trovato altre sistemazioni. Siamo andati avanti tranquillamente». Un’amministrazione comunale può provocare, portando avanti una certa gestione, l’abbassamento del livello della cultura? «Non dipende dalle scelte dell’amministrazione comunale, ognuno ragiona con i propri mezzi. Bisogna allora trovare idee che hanno vita lunga». Saverio Marconi cosa sta facendo ora? «Ora si riposa. Sono molto tranquillo, sto supportando dei giovani miei allievi a New York per fare i registi e mi auguro che facciano bene».

LA CULTURA PER LA REGISTA GABRIELA ELEONORI

Gabriela Eleonori è una regista di successo. La tolentinate è da sempre impegnata nel mondo della cultura che ha abbracciato da giovanissima. Ha iniziato la sua attività a Tolentino più di trenta anni fa con un corso di recitazione creato da Saverio Marconi che all’epoca trascorreva l’estate dalla mamma a Tolentino, città dove alla fine poi si è trasferito. Gabriela Eleonori è stata una delle prime allieve ad iscriversi al corso. Tanta era la curiosità di conoscere quel mondo e dopo qualche lezione ha capito che la recitazione sarebbe stato il suo futuro lavoro. Ha girato per anni per l’Italia con il suo mestiere e prima che nascesse la figlia si è trasferita a Tolentino con il marito. Nel frattempo ha cominciato ad insegnare nella scuola di recita-

zione dove ha incontrato tante tura non solo per chi ne fruisce, persone con la voglia di scoprire ma anche per chi non ci entra. il fantastico mondo della cultura. Ed ora la sua riapertura sembra non essere tra le priorità essenDall’epoca ad oggi c’è stato un do stata la città colpita da un sicambiamento nella cultura? sma per cui i pensieri sembrano «Il cambiamento è inevitabile. essere altri. Il tempo lo genera e ci si augura La cultura, comunque, in un paesempre che sia in positivo. se è vita, non si può prescindere A Tolentino, ma anche in Italia, dalla stessa». il livello della cultura nell’ultimo Il declino della cultura potrebventennio è decaduto ed è preci- be essere dovuto anche al pitato ai limiti storici. mancato interesse al riguardo La mancanza in città del teatro da parte dell’amministrazione Vaccaj, che suscita in me tanti comunale? ricordi per i diversi personaggi «Si, ma di diverse amministrazioimportanti dello spettacolo che ni comunali che hanno guardato ha ospitato facendo conoscere con scarso interesse alla cultura. tolentino a livello nazionale, po- Tolentino per qualcuno non ha trebbe aver contribuito a tale de- bisogno di cultura, ma di altre cadimento. cose. Risale a nove anni fa il rogo ed Sono punti di vista, indubbiaancora non si capisce quando mente, per cui vivendo in un paefiniranno i lavori di sistemazione se democratico bisogna rispettadella struttura. re l’opinione di tutti, ma la cultura Il teatro è la casa di tutti, è non può essere cancellata». simbolo dell’aggregazione di cul- Si può fare cultura a costo 11

zero? «Io faccio cultura senza denaro ed ho necessità di farla a Tolentino. Mi chiamano a lavorare fuori quindi potrei anche trasferirmi, ma voglio continuare a Tolentino un lavoro iniziato bene con l’attività del Centro teatrale sangallo avviata nel 1981». Che cosa bisogna fare per risalire, per superare il momento di cedimento? «Dai momenti di profonda crisi viene fuori chi si ingegna per trovare la soluzione per emergere. Dobbiamo quindi imboccare la strada per risalire e qual è non lo so, ma so quello che non voglio fare. E cioè lamentarmi e deprimermi. Dobbiamo quindi cercare insieme ciò che ci sta bene. La riapertura del teatro Vaccaj, comunque, potrebbe essere un qualcosa di positivo».


IL PUNTO DI VISTA DELL’ARCHITETTO FRANCIONI SUL CAMPUS: “COME NON ABBANDONARE IL CENTRO” Ho voluto scrivere un appello ai politici che governano il nostro paese perché sono convinto che la decisione presa sia stata poco valutata sotto tutti i profili mentre meriterebbe, data la rilevanza a livello sociale di vita della città, un’attenta e approfondita analisi e partecipazione. La scuola è parte della vita della città essendone il cuore pulsante e non può essere esiliata all’estrema periferia a ridosso delle zone prettamente produttive, sia commerciali che industriali, assimilandole ad esse. Ne perde la scuola ne perde la città. La mia lettera voleva essere irritante con lo scopo di sollevare la questione sulla vera opportunità che ci si propone ed indurre ad un ragionamento meno impulsivo e legato alla sola lettura di decreti e ordinanze. Il terremoto deve essere visto come una grande occasione per svegliare la città dal torpore su cui si era adagiata negli ultimi anni; l’occasione della rinascita della città dall’interno, che rivitalizzi il centro. Tutte le amministrazioni che si sono susseguite in questi anni hanno sempre posto nei programmi un rilancio del centro storico con varie ipotesi concentrate quasi sempre nella viabilità o addirittura la costruzione di parcheggi sotterranei al centro. Oggi abbiamo la possibilità di intervenire nel tessuto urbano togliendo “lacci e lacciuoli” ai vincoli, forse più mentali che reali e che hanno portato a svuotare il centro dalle funzioni principali in favore di una comodità che finisce per far perdere attrattività e vitalità alla città stessa. Franco Moschini ha voluto dare una scossa alla città recuperando un pezzo di storia cittadina, il Politema Piceno, trasformando la struttura in un centro per la cultura dei giovani per la didattica artistica. Tale centro poteva essere realizzato anche fuori città, in un luogo accessibile o servito da infrastrutture, ma avulso dalla storia e dalla cultura e pertanto non avrebbe avuto lo stesso effetto o meglio dato lo stesso messaggio. Chi passa oggi nel corso guarda ed aspetta con ansia la sua apertura, come attesa di un futuro o di un passato…ritrovato! A fronte di queste iniziative di un privato, che hanno carattere sociale, culturale e che sono rivolte ai cittadini, abbiamo l’azione pubblica che propone la”deportazione delle scuole” Sono stato irritante tale da svegliare qualche coscienza? Non posso che non essere ancora più irritante. E’ possibile che tra negozi di elettrodomestici, del fai da te, di mercatino cinese, debbano essere traslate le scuole cittadine? Recintiamo “il Campus”, trasportiamo tutti gli studenti dentro, al

sicuro (ma da cosa?), e scriviamo fuori all’ingresso lo slogan“ lo studio rende liberi”. Forse guardando la planimetria ci si rende conto di dove andranno le scuole. Siamo troppo abituati ad andare in auto che i centri commerciali ci sembrano che stiano dietro l’angolo. Guardiamo la planimetria: il cosiddetto Campus dista dal centro 2 Km, da viale Buozzi 3 Km. Si prevede una strada a quattro corsie in periferia ma una volta arrivate in centro confluiranno tutte in un imbuto di Viale Benadduci e la rotonda di Piazzale Europa. Avremmo un commistione di traffico tra operai che vanno e tornano dai luoghi di lavoro, ovviamente in periferia, nelle zone industriali, artigianali e commerciali e genitori che vanno e tornano dalle scuole per accompagnare gli studenti oltre che al trasporto scolastico. Aumenterà il traffico ed i problemi ad esso legati e aumenteranno i costi per i trasporti scolastici. Ho scritto nella lettera si può fare altrimenti? Sono certo che si può, o forse, ora, si poteva fare diversamente. La città è il luogo delle trasformazioni governate e il terremoto ci sta dando una opportunità di governare nuovamente il nostro territorio. Allora per verificare questa affermazione mi sono messo di getto ad accertare la fattibilità ed ecco che una ipotesi di intervento, una delle tante alternative che giustifichi tale affermazione. Togliamo tutto. Ricostruiamo le scuole che c’erano prima, i licei. L’edificio attuale era già stato oggetto di vari rimaneggiamenti nei primi del novecento (segni sono visibili sulle facciate dive troviamo finestre aperte e chiuse sparse qua e la), ristrutturato e rifunzionalizzato per il trasferimento dei licei distribuiti in vari plessi ma senza trovare una giusta funzionalità per la scuola. Al posto di questo edificio è possibile ricostruire, (non ri-

strutturare o adeguare), un nuovo edificio compatto e funzionale, arretrato da via Parisani per creare una corte sia per la scuola ma anche fruibile dai cittadini. L’edificio, per l’intera via ha una lunghezza di ml. 70 e con una profondità di 20 metri, occupa una superficie di mq. 1400 circa. Posto su tre piani potrà ospitare i licei e il coreutico, con oltre 35 aule da 50 mq, sale per professori, segreterie e presidenza, al piano terra o seminterrato, laboratori e biblioteche usufruibili anche dall’esterno, come nelle università. Verso piazza Vasari troverà posto la palestra che può fungere anche come aula magna con gradinata per accogliere studenti o spettatori e con un piano seminterrato per ulteriori laboratori e garage. Su Piazza dell’Unità si arretrerà di circa 10 metri dando più senso compiuto alla piazza stessa, si liberernno i fronti del palazzo laterale, ricucendo i fronti prospicienti la piazza, si allargherebbe la via di accesso a Piazza Vasari. I tempi? Tre mesi per la demolizione e preparazione del sito e nello stesso tempo per la progettazione esecutiva, un anno e tre mesi per la realizzazione, che sarà facilitata grazie alla modularietà e serialità dell’intervento con una struttura prefabbricata in ferro o legno che

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l’architetto Eugenio Francioni

l’attuale tecnologia consolidata ci mette a disposizione con utilizzo delle moderne tecniche antisismiche. La città si risveglia, si muove. Colgano questa occasione l’amministrazione ed il primo cittadino e leghino il loro nome alla costruzione della nuova scuola simbolo di rinascita e nuova accelerazione della vita sociale di Tolentino, con una progettualità che sia per la città e non un mero progetto architettonico di un campus sperduto fuori dalla storia cittadina. Uniamoci a Papa Francesco che a Mirandola ha esortato tutti cittadini e amministrazioni a non abbandonare i centri storici.


RITA FONDATI E I SUOI PRIMI 90 ANNI Grande festa, nei giorni scorsi, per la tolentinate Rita Fondati, per gli amici Rita Show, al ristorante Le Case di Macerata. Ad organizzarla sono state le sue ex commesse e le giovani amiche. E’ stata una serata all’insegna dell’allegria, del ballo, tra palloncini e fiori. Al termine è stata presentata una mega torta poi tagliata con commozione da Rita. Erano presenti anche il figlio Alessandro Bruni e la consorte. Tantissimi i regali ricevuti dalla tolentinate che con il grande spirito, che la contraddistingue, ha invitato tutti alla festa dei prossimi 90 anni.

IL MINISTRO UNGHERESE DONA FONDI PER LA CHIESA SACRO CUORE di Carla Passacantando

A breve inizieranno i lavori per la ricostruzione della chiesa del Sacro Cuore di Gesù, detta dei Sacconi, di Tolentino danneggiata dal sisma. L’intervento terminerà nel prossimo mese di novembre. L’annuncio è stato fatto nei giorni scorsi in occasione dell’arrivo in città del ministro degli esteri della Repubblica d’Ungheria Peter Szijjarto per ufficializzare il contributo, pari a 480mila euro, concesso all’Arciconfraternita del Santissimo Cuore di Gesù per la sistemazione della chiesa. Il ministro è stato accolto all’ufficio urbanistica del comune dal sindaco e vice, Giuseppe Pezzanesi ed Emanuele Della Ceca, poi ha visitato la chiesa. Erano presenti il vescovo di Macerata, mons.Nazzareno Marconi; il prefetto Roberta Preziotti; Andrea Carradori, priore dell’arciconfraternita; il presidente del consiglio comunale Francesco Pio Colosi.

La chiesa tolentinate del Sacro Cuore è in qualche modo legata all’Ungheria, in quanto custodisce le reliquie del beato ungherese Carlo D’Asburgo, che è patrono del Paese magiaro. Anche per questa ragione il governo Orbàn si è subito mosso per restituire la chiesa al culto dei fedeli. Al via così i lavori di recupero strutturale dell’edificio di culto, sede della confraternita detta dei “sacconi” istituita da San Vincenzo Maria Strambi nel 1805. Si concretizza quindi il provvedimento del governo ungherese, presieduto dal primo ministro Viktor Mihály Orbán, dello scorso mese di dicembre che ha stanziato fondi per l’immediata ricostruzione della chiesa devastata dalle ultime forti scosse del terremoto. La risposta del governo ungherese è stata quasi immediata: dopo due visite in città dell’ambasciatore di Ungheria alla Santa sede, Eduard HabsburgLothringen, l’esecutivo nel Consiglio dei ministri del 19 dicembre ha di-

sposto la donazione della consistente somma per il recupero strutturale ed artistico della chiesa e dei locali annessi. Quel nobile gesto del Consiglio dei ministri ungherese è stato accompagnato da una lettera del premier Orbàn. «Solo ritrovando i valori cristiani – si legge nel documento - i quali rappresentano tutt’ora la più importante forza di comunione per una città e per un Paese intero, si può giovare al futuro dell’Europa. Si deve perciò ricostruire con la stessa naturalezza, dopo il sisma, la casa di Dio che è la nostra dimora”. Il tutto è stato avviato con il contributo di Andrea Carradori, priore dell’arciconfraternita, il quale recentemente aveva scritto una lettera al primo ministro d’Ungheria chiedendo il suo “personale aiuto per la ricostruzione della chiesa, considerando anche quanto egli stava facendo in Ungheria per la salvaguardia delle radici cristiane”.

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Lettera che poi ha dato i suoi frutti. Sono diversi i danni subiti dalla chiesa del Sacro Cuore per le forti scosse del terremoto. Il sisma ha compromesso la facciata della chiesa ed a riguardo per motivi di sicurezza è stata chiusa la strada di via Corridoni. Danni anche all’interno dell’edificio e nei locali attigui. Nessun problema invece all’altare.


CULTURA E BUONSENSO: I VALORI PER RIDARE TONO ALLA NOSTRA CITTA? so delle tradizioni storiche, scientifiche e letterarie che caratterizzano l’uomo in un dato contesto sociale, ambientale e temporale. Uno studio legale dallo stile classico, E’ su questo senso antropologico della pareti ricoperte da libri, enciclopedie e parola che ci soffermiamo. manuali fanno da cornice alla piacevole conversazione con l’avvocato Sergio Cappelletti. Il dialogo riporta ad un’atmosfera quasi d’altri tempi, quella delle buone maniere, dei toni pacati scanditi da un ritmo temporale perfetto. Con l’avvocato Cappelletti riviviamo un pezzo di storia di Tolentino, di quella città conosciuta nel mondo attraverso le industrie Nazareno Gabrielli, Poltrona Frau e Conceria del Chienti. La sua grande amicizia con il dott. David Passini, costante e viva fino all’ultimo momento, è il filo conduttore delle argomentazioni e delle riflessioni che scopriamo attraverso l’affascinante dialettica dell’avvocato.

COMUNICARE

di Solidea Vitali

Avvocato, lei che ha vissuto da vicino gli anni d’oro della nostra città, come vede oggi Tolentino? -Sembra di vedere una città spenta, sottotono, cristallizzata in una situazione di crisi che la priva di tutte le risorse di cui dispone. Sembriamo ormai abituati alle piazze vuote, alla mancanza definitiva di un teatro comunale, a figure professionali e istituzionali di spessore e stile. Mi viene in mente il primo sindaco dopo la Liberazione: Paolo Pace. A lui faccio riferimento quando penso ad un ideale di amministratore pubblico. Il suo carisma e la sua personalità incutevano rispetto, stima ed una incondizionata fiducia. La cultura. Elemento fondamentale per sperare in un progresso consapevole, ma anche fattore per recuperare una dimensione favorevole. L’avvocato mi fornisce la sua definizione di cultura distinguendo la conoscenza nozionistica delle cose dal comples-

che si venga contraddetti- diventa un rito inutile se non addirittura molesto. Credo sia necessario recuperare la forma, il modo di porgersi ed un certo stile senza pregiudicare la sostanza ed il fine pratico delle cose.

David Passini e Sergio Cappelletti a Tokyo nell’80

dell’Istituto delle Orfanelle di Via Zampeschi. Adesso ho in casa uno Steinway, un pianoforte di gran lunga superiore alle mie capacità. Quanto al “ latino ed al greco” sono, a mio avviso, materie fondamentali specie per uno studente di giurisprudenza. Del resto fino a pochi anni fa si poteva accedere a tale facoltà solo provenendo dal liceo classico.

L’Avvocato Sergio Cappelletti nel suo studio di piazzale Europa

Avvocato Cappelletti, quale dovrebbe essere il tratto distintivo della cultura? -Sicuramente l’educazione personale ed il rispetto reciproco. Oggi la comunicazione tra le persone è diventata immediata, veloce e semplice nella struttura. Alcuni progressi portano dei vantaggi ma altri incrinano i rapporti. L’uso del “lei”, quando ci si rivolge all’altro, sembra ormai scomparso eppure, ai miei tempi, anche i professori lo riservavano agli studenti. E’ una forma che arricchisce il contenuto e che valorizza la persona alla quale ci rivolgiamo. A volte debbo, mio malgrado, prendere atto che le persone non sanno più nemmeno presentarsi o presentare un amico. Il dialogo, che dovrebbe essere un momento di civile confronto -sia che si contraddica, sia

Qual’è il valore in assoluto al quale non bisognerebbe rinunciare mai, secondo lei? Almeno la buona creanza, le belle maniere anche se viene sempre più facile pensare che molto spesso tali atteggiamenti siano sinonimi di debolezza. Si arriva a credere che si possa vincere la forza della ragione con l’arroganza o la presunzione. E’ su questa distorsione che dovremmo riflettere e lavorare. Ci hanno riferito della sua passione per la musica e del suo amore per il latino ed il greco: che ci dice a tale proposito? Ai miei tempi non esisteva a scuola un indirizzo musicale per cui all’età di 9 anni presi lezioni dalla maestra Liviabella. Non disponendo allora di un mio pianoforte, mi esercitavo sullo strumento

Noi della ditta Ciccioli Bruno siamo orgogliosi delle nostre recenti attività che comprendono, tra l’altro, la realizzazione di Cantieri post-sisma a Norcia ed Amatrice e in particolare aree SAE con costruzione di pareti divisorie leggere a secco, controsoffitti e contropareti con altissime prestazioni termiche e acustiche. La riqualificazione antisfondellamento e antincendio per l’Hotel Eden di Roma, la riqualificazione antincendio della struttura commerciale Bricoman di Orbassano, la tinteggiatura della nuova struttura Hangar presso l’Aerobase di Amendola (FG), la tinteggiatura interna ed esterna del nuovo punto vendita LIDL di Bologna, la riqualificazione antincendio con verniciatura intumescente di una struttura metallica presso la Clementoni, e molto altro. Inoltre nella nostra citta, Tolentino, abbiamo realizzato i nuovi insediamenti provvisori per le Scuole Pie Venerini e la scuola Don Bosco con costruzione di pareti divisorie leggere a secco e controsoffitti modulari. Nella Scuola Grandi abbiamo installato un sistema di antisfondellamento su soffitti con smantellamento del controsoffitto esistente sostituzione con uno di tipo controsoffitto modulare. Nei cantieri “classici” operiamo oltre che per la tinteggiatura industriale e civile, anche per le riqualificazioni ai fini antincendio con sistemi di intonaco, armato o meno, di verniciatura con prodotti intumescenti autoespandenti e di compartimentazioni con sistemi a secco certificati. Realizziamo la costruzione di murature a secco (divisori, controsoffitti e contropareti in cartongesso) con alta resistenza ai carichi, elevata durezza, isolamento termico ed acustico con nuove lastre di ultima generazione. Ciccioli Bruno & C. oltre 30 anni ai vertici della categoria. 14

Avvocato, l’amicizia con il dottor Passini ha rappresentato un elemento importante nella sua vita. Cosa ricorda? Il valore assoluto e prezioso del condividere esperienze professionali e personali con un amico che io ho sempre considerato come un membro della mia famiglia così come lui ha considerato me un membro della sua. La nostra è stata un’amicizia vera e difficile da catalogare; c’era tra noi una tale affinità, sia nei momenti felici che in quelli meno fortunati, per cui bastava uno sguardo o un cenno del capo per intenderci. Per questo al gioco della “ briscola” e del “tresette” eravamo la coppia da battere! Nelle cose serie ci siamo sempre consultati, certi di poter contare l’uno su l’altro. L’avvocato si alza, prende qualcosa da un mobile e mi mostra una foto risalente al 1980 che lo ritrae insieme al dottor David Passini in Giappone dove si erano recati per formalizzare l’accordo per l’apertura del negozio Gabrielli di Tokyo.


ANZIANI E PSICOFARMACI Verso Sera

dott.Franco Belluigi

Stati d’ansia, sindromi depressive e vere e proprie malattie mentali (le cosiddette “psicosi”) hanno sempre accompagnato l’uomo nella sua storia, mentre è cambiato nel corso dei secoli l’atteggiamento della società e il tipo di approccio terapeutico. Fino agli anni ’70 del secolo scorso chi era affetto da gravi malattie mentali trascorreva buona parte della propria esistenza all’interno di strutture ospedaliere destinate esclusivamente alla cura dei pazienti psichiatrici (manicomi). In seguito, le modifiche dell’organizzazione dei servizi sanitari e disponibilità di numerosi farmaci efficaci per la cura dei disturbi psichici hanno ricondotto la gestione del paziente psichiatrico al proprio domicilio con coinvolgimento inevitabile del nucleo familiare. Esistono molti fattori che possono generare ansia e depressione negli anziani: perdita del ruolo sociale, la scomparsa di persone care, difficoltà economiche, problemi di salute, la ridotta autonomia personale e così via … d’altro canto, nel caso di alterazioni delle capacità cognitive, come nelle demenze (malattia di Alzheimer

o vasculopatie cerebrali), sono frequenti turbe del comportamento con stati di agitazione, e alterazione del ritmo sonnoveglia, il paziente dorme di giorno e di notte si agita e parla di continuo, in questo caso sono i conviventi a chiedere un aiuto al medico per ritrovare la tranquillità in casa. Nella prescrizione di psicofarmaci ci si trova sempre a mediare tra due atteggiamenti estremi, entrambi sbagliati: da un lato ci può essere un rifiuto di tipo “ideologico” della terapia se non una demonizzazione (“sono droghe, non mi ci voglio abituare!”) dall’altro esiste un rischio concreto di abuso sia quando il farmaco è visto come una scorciatoia per superare banali situazioni stressanti della vita quotidiana, sia quando viene utilizzato ad esempio per sedare un anziano che … disturba senza aver condotto prima una valutazione clinica accurata. Il rischio di abuso aumenta nel caso di anziani “istituzionalizzati” (case di riposo, residence, lungodegenze) o in ambito familiare se manca una figura di riferimento affidabile. Nel caso specifico del paziente anziano gli effetti collaterali degli psicofarmaci si manifestano con maggiore gravità: riduzione del tono muscolare e della vi-

gilanza con conseguenti turbe dell’equilibrio e cadute, calo di memoria e concentrazione con aumentato rischio di incidenti domestici, anomalie del ritmo cardiaco, alterazioni psichiche di tipo imprevedibile. Oggi il disagio e la sofferenza psichica dell’anziano sono più frequenti che in passato poiché il modello prevalente di organizzazione della società, basato su velocità, efficienza, produttività, emargina inevitabilmente la fasce di età più avanzate oppure, in tempi di crisi economica, ne riscopre solo l’aspetto economico, (la pensione del nonno come risorsa per il bilancio familiare). In questo contesto la somministrazione di farmaci in grado di migliorare i sintomi del paziente (ansia, insonnia, umore

ALLA RICERCA DI UN SORRISO SMAGLIANTE

depresso, apatia) rappresenta solo una parte dell’intervento terapeutico, a questo sarà fondamentale affiancare l’elemento umano e quello sociale. Il mantenimento dei legami affettivi e una buona integrazione nella propria comunità, anche in età avanzata, sono i due elementi che insieme a un accorto utilizzo dei farmaci possono garantire un pieno recupero del benessere psichico del paziente anziano. Loris Paolucci Medico di medicina generale a Tolentino. Specialista in Gastroenterologia e Igiene e medicina preventiva. Medico tutor del corso di formazione specifica in medicina generale della Regione Marche.

Il martellante sistema mediatico odierno impone con sempre maggiore insistenza dei parametri estetici cui sembra impossibile sottrarsi. Ottenere in qualsiasi modo un impeccabile aspetto da esteriorizzare con sicurezza è l’obiettivo di chi non teme bisturi o lunghi trattamenti estetici, in primis si considerano le imperfezioni del volto in cui il sorriso è chiaramente la principale risorsa estetica da curare. Avere denti sani ed esteticamente gradevoli a ogni età è importante non solo per la salute e il benessere di tutto l’organismo ma anche per indurre all’autostima; poter sorridere liberamente significa poter accrescere la sicurezza con cui quotidianamente si tenta di relazionarsi con gli altri senza remore o timidezza. Dentalcity grazie alla collaborazione di più specialisti offre la gamma più completa di servizi e specializzazioni in campo odontoiatrico con particolare attenzione all’estetica: - La conservativa – utilizziamo materiali compositi di elevata valenza estetica e sostituiamo le vecchie amalgame di colore metallico con intarsi in ceramica sfruttando metodiche di precisione computerizzate (CAD CAM); - Per quanto riguarda l’Odontoiatria protesica ricorriamo sempre più frequentemente previo intervento di chirugia pre-protesica per migliorare e armonizzare la qualità di gengiva esposta nel sorriso “Gummy Smile”, all’applicazione di ”faccette” in ceramica per “coprire” eventuali inestetismi legati a discromie intrinseche e vecchie otturazioni e/o anomalie di forma. Inoltre, con l’applicazione di protesi fissa in zirconia/ ceramica e l’uso più frequente di impianti osteointegrati, abbiamo permesso il raggiungimento e il mantenimento del tempo di elevati standard estetici. - L’ortodonzia ricorre a tecniche innovative grazie all’utilizzo di apparecchi di facile gestione sia per i ragazzi che per gli adulti tipo un dispositivo compliance free chiamato “Distal One” che non richiede eccessiva collaborazione del paziente e di gestione clinica senza particolare problematiche. L’adulto in genere rinuncia all’Ortodonzia perché associa la sua idea di benessere ad antiestetici e fastidiosi attacchi fissi. Grazie al progresso tecnologico dell’Ortodonzia esiste un’alternativa comoda trasparente e confortevole e che non altera l’aspetto estetico. ll sistema delle mascherine invisibili e rimovibili è un sistema innovativo che risolve il problema dei denti mal allineati e che soddisfa l’esigenza del paziente per un’estetica del sorriso senza disagi e insicurezze. - Innovativa la pratica di sbiancamento dentale in quanto grazie a tecnologie sofisticate tipo Lampade UV e Laser di ultima generazione permette di ottenere dei risultati eccellenti.

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Stiamo aspettando con fervore la riconsegna alla città del Politeama Piceno pronto per rinascere a nuova vita per volontà e cospicuo impegno economico dell’imprenditore Franco Moschini. Questo appuntamento rende giustizia alla nostra Storia. La Giunta Foglia, di cui ho avuto l’onore di essere assessore alla Cultura, ebbe ragione ad acquistare la struttura nel 2002. quell’atto oggi staremmo a parlare di altro. Non mancò il parere nettamente contrario delle minoranze IO CITTADINO Senza dell’epoca e qualche mal di pancia della stessa maggioranza. Il sindaco Foglia respinse nettamente qualsiasi richiesta di cambiare la destinazione d’uso per mantenere il Politeama alla sua vocazione culturale storica. Il presidente Moschini era a capo della gestione di allora, comprese e rese possibile l’intendimento dell’A.C. Non mancarono nemmeno infondate delazioni e calunnie scioltesi naturalmente in una morta gora. Sono passati 17 anni tra pavidità e totale assenza di respiro politico. L’ emozione di quanti condivisero quella scelta è ancora più marcata. Prendo atto con molta serenità del fatto che una delle minoranze del tempo, oggi maggioranza, abbia maturato una nuova posizione permettendo l’iniziativa del Presidente Moschini al quale va la nostra più sentita e convinta gratitudine. Auspichiamo con passione e trepidazione che la riapertura del Politeama Piceno possa essere di buon viatico per le sorti del Teatro “Nicola Vaccaj”, patrimonio culturale indiscusso dell’intera rete teatrale italiana ed europea, grazie anche al preziosissimo lavoro svolto dall’esperienza della Compagnia della Rancia prima e dopo l’incendio. Aldo Passarini (Musicista-ex assessore alla cultura) Salve, siamo un gruppo di pensionati che avendo l’abbonamento per il servizio autobus cittadino non abbiamo potuto fare a meno di notare la brutta abitudine di alcuni extracomunitari di non pagare il biglietto. La cosa ci dà fastidio poiché noi, pur non essendo ne’ ricchi e ne’ facoltosi abbiamo un regolare abbonamento che paghiamo puntulamente. Per questo preghiamo l’amministrazione dell’ASSM e il sindaco di provvedere perché tutto questo non ci sembra giusto. Se qualcuno vuole regalare le corse a chi ne ha bisogno allora le doni anche a noi e non solo agli extracomunitari. Grazie. Saluti.

CICLOCOLLI STORICA: 29 e 30 APRILE Terzo appuntamento con la manifestazione ciclistica con bici d’epoca che quest’anno è aperta anche alla partecipazione delle bici Gravel. Si inizierà sabato 29 aprile pomeriggio alle 15 con un giro in bici, facile, al quale possono partecipare tutti, per i dintorni di Tolentino, vigne e castelli per finire con la visita al Museo storico della Poltrona Frau. Seguirà alle 18 un convegno sul mondo del ciclismo alla vecchia Centrale del Ponte del Diavolo con ospite il campione marchigiano Enrico Paolini. Alle 20.30 cena sotto le stelle alla Porta del Ponte con le specialità di Andrea. Nella mattinata della domenica 30 aprile in Piazza della Libertà ci sarà il mercatino dell’usato di biciclette e non solo, dalle 8 partenza dei ciclisti iscritti per i tre percorsi da 34, 60, 80 km con rientro previsto ore 13. Dalle 9.30 sempre in piazza saranno organizzati giochi con bici per bambini e ragazzi ed infine pranzo sotto le logge per chi avrà prenotato. Per info www.ciclocolli.it

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