Multiradio Press News novembre 2017

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di Carla Passacantando

Enrico Crucianelli, 42 anni il prossimo giugno, dal 2009 dirige la Crucianelli Restedile di Tolentino, fondata nel 1980 dal papà, l’architetto Mario, con l’obiettivo di raggiungere l’eccellenza nelle costruzioni edili, risultato ottenuto grazie ad una competenza frutto di un lavoro lungo trent’anni durante i quali l’azienda si è specializzata nel restauro dei beni monumentali. Nei primi anni la sede dell’impresa, che è impegnata nel campo privato e pubblico, era a Macerata e poi si è trasferita a Tolentino, in via Andrej Sacharov. segue...

editoriale

di Carla Passacantando

Non è bella la situazione che stiamo attraversando in città ad un anno dal sisma. Tanti tolentinati vivono ancora fuori Tolentino, gli appartamenti non sono pronti, alcuni sfollati devono in breve uscire dagli alberghi. Ci sono ritardi. Non è chiusa la fase di emergenza e si deve ancora aprire quella della ricostruzione. A noi non va di denunciare o difendere qualcuno, diversamente dai tanti politologi e tuttologi tolentinati che pensano di sapere e conoscere tutto e non perdono occasione per emettere sentenze. Vogliamo così evidenziare e sottolineare che a Tolentino si è creato un clima non certo tra i migliori con comitati dei terremotati che nascono e che continuando ad alimentare le polemiche. I suggerimenti ci possono stare, ma non certo il resto. Dobbiamo allora essere vicini, collaborare tutti insieme e non solo criticare. Altrimenti da questa situazione non ne usciremo più. Lanciamo quindi un messaggio al sindaco e a tutti gli altri affinché si collabori insieme per raggiungere l’unico obiettivo importante per tutti i tolentinati, quello della ricostruzione post sisma nel più breve tempo possibile. Buona lettura. MPN novembre 2017

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Anno XI n. 8 - novembre 2017 - numero chiuso in redazione l’8/11/2017 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it

ENRICO CRUCIANELLI: UN GIOVANE IMPRENDITORE FIGLIO D’ARTE


...segue dalla prima

Il giovane imprenditore ed architetto, che ha seguito le orme del padre, ci accoglie nel suo studio dove non passano inosservate le foto di alcuni bei lavori eseguiti e quella che raffigura il papà Mario, appese sulle pareti. Enrico è un giovane imprenditore di successo che ha sempre seguito suo padre, un uomo che è stato molto apprezzato e stimato in città. «Quando frequentavo l’università, la Facoltà di Architettura a Firenze, oltre a studiare, seguivo l’azienda di famiglia nel tempo libero. Mio padre mi portava nei cantieri. E, così, dopo aver conseguito la laurea, nel 2002, ho iniziato a lavorare nella Restedile a fianco di mio padre e dal 2007 ho assunto tutte le responsabilità di amministratore. Sicuramente all’inizio avevo delle legittime preoccupazioni, ma con il trascorrere degli anni con il lavoro ed il sacrifico sono riuscito ad affrontare tutto. E poi il mio è un lavoro bello che si presta ad essere affrontato bene». E’ entrato nel mondo del lavoro nel momento della crisi economica. Come l‘avete affrontata? «La crisi è arrivata nel 2008, anno in cui è venuta a mancare la figura di mio padre. Da quel momento in poi l’azienda è sempre cresciuta in fatturato e nell’impiego di personale tanto che oggi siamo arrivati a 60 dipendenti. Abbiamo superato l’ostacolo della crisi affrontando il lavoro con serietà e correttezza, valori che ci hanno sempre caratterizzato. Sono state, inoltre, acquisite importanti commesse. Si è cercato in un momento di crisi di aprirci anche a dei mercati che prima non venivano presi in considerazione, ad esempio partecipando alla ricostruzione post sisma de L’Aquila. Prima si cercava di lavorare solo in zona, mentre poi abbiamo avuto cantieri a Roma, Firenze, Pisa ed ora siamo molto presenti nella ricostruzione del dopo terremoto in Emilia Romagna». Siete già impegnati per la ricostruzione post sisma a Tolentino e nel maceratese? «Si, stiamo lavorando per l’acquisizione di commesse. Tutto, comunque, va a rilento. Dopo un anno stiamo ancora alla fase di emergenza. C’è un forte ritardo. Ci siamo ancora portando dietro la gestione dell’emergenza, come la

raccolta delle macerie, la situazione della messa in sicurezza degli edifici, i lavori per le sae o casette in legno. Devo dire, tuttavia, che con la nostra realtà aziendale stiamo già portando avanti i primi lavori di ricostruzione privata. Quattro riguardano la cosiddetta ricostruzione leggera e quindi di riparazione, mentre uno è un intervento di miglioramento sismico e lo stiamo effettuando in un edificio a Caccamo di Serrapetrona, in via Gigli. I locali ospiteranno la sede dell’Ufficio speciale di ricostruzione e li consegneremo a metà novembre».

del finanziamento ed è stata complessa la fase dell’approvazione dei progetti. Il “Vaccaj” rispetto al passato sarà migliorato negli impianti meccanici e tecnologici. Il teatro è stato ripristinato a livello strutturale e lo sarà nell’aspetto decorativo. Esteticamente sarà com’era. Gli arredi sono stati realizzati da Poltrona Frau». Tuo padre sarebbe orgoglioso di te? «Penso spesso a cosa direbbe mio padre quando affronto delle situazioni nel lavoro e non solo. E sono sicuro che sarebbe molto A Tolentino saranno molti gli in- orgoglioso di quanto ho fatto per terventi per la ricostruzione? l’azienda. «Sono partiti in città già i primi can- Negli anni che abbiamo vissuto a tieri. fianco a fianco ho riscontrato una Non sono molti e riguardano la rico- grande intelligenza sul come mi struzione leggera. trattava. C’è da dire anche che i progetti presentati per la ricostruzione pesante sono ancora pochi visto che il quadro normativo di riferimento è stato completato da poco. I tecnici non ci hanno così messo mano, ma hanno pensato alla ricostruzione leggera che è quella che permette di realizzare lavori alle strutture per far rientrare prima le famiglie in casa. Sono quindi interventi più brevi tanto che la normativa fissa un periodo di sei mesi per effettuare tali lavori, mentre due anni per quelli di ricostruzione pesante, dal momento dell’erogazione del contributo. E poi finché non saranno definite le perimetrazioni nei centri storici i progetti non verranno presentati. Per la ricostruzione si portano avanti le tecniche aggiornate dopo il terremoto del 2009 de L’Aquila». Le ultime forti scosse hanno creato più danni rispetto a quelle del 1997? «Si, tanti più danni sono stati causati dal terremoto dello scorso anno per intensità, ma anche perché le scosse hanno colpito maggiormente i centri più edificati. Il sisma del 2016 ha coinvolto comuni più popolosi rispetto al passato. Se non ci sono stati morti è segno che i lavori realizzati in precedenza dopo il 1997 sono serviti». La Restedile sta restaurando il teatro “Nicola Vaccaj” tanto caro ai tolentinati. La struttura quando verrà restituita alla città? «Il teatro verrà consegnato nel mese di maggio al comune che poi provvederà alla riapertura. L’iter dell’intervento è stato lungo anche per questioni legate ai flussi

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Non tendeva a soffocare la mia persona, ma mi faceva fare pur controllandomi, in modo, secondo me, molto intelligente». La redazione di Multiradio Press News ringrazia l’architetto Enrico Crucianelli per la disponibilità .


SI INFORMA LA CITTADINANZA Si informa la cittadinanza che in data 23/10/2017 si è tenuto un incontro informativo presso l’Auditorium della Biblioteca Filelfica, ove Funzionari regionali hanno illustrato alle Associazioni di Categoria e agli iscritti agli Ordini delle Professioni tecniche e contabili le principali normative e le novità in materia di delocalizzazione post-terremoto della attività produttive. Si ritiene utile per la Cittadinanza riportare nel seguito gli argomenti salienti della discussione. MODALITA’ DI DELOCALIZZAZIONE AMMESSE PER OTTENERE I CONTRIBUTI La delocalizzazione delle attività economiche i cui edifici sono stati dichiarati inagibili con ordinanza sindacale in seguito a schede AeDES o GL-AeDES deve avvenire: 1. mediante affitto di altro edificio esistente, agibile, non abusivo ed equivalente (Sono considerati equivalenti gli edifici aventi uguale dimensione per pianta ed altezza, cona margine di tolleranza del 35%); 2. mediante realizzazione di una struttura temporanea, anche in deroga alle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali, all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti di cui si ha la disponibilità; 3. all’interno di una struttura unitaria predisposta su area individuata d’intesa tra la Regione e il Comune, che la acquisisce, ove installare strutture temporanee (Ordinanza n. 408/2016 del Capo Dipartimento della Protezione Civile); 4. all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione Marche, ove i singoli operatori aventi diritto possono realizzare una struttura temporanea.

(euro 350,00 mq x superficie netta dell’edificio danneggiato o distrutto); nel caso l’edificio ove viene delocalizzata l’attività sia equivalente (Sono considerati equivalenti gli edifici aventi uguale dimensione per pianta ed altezza, cona margine di tolleranza del 35%) all’edificio danneggiato o distrutto il contributo è determinato come segue: • se l’edificio ove viene delocalizzata l’attività ha una superficie minore a quella dell’edificio danneggiato o distrutto indicata nella perizia asseverata il contributo è pari a: (euro 350,00 mq x superficie netta dell’edificio ove viene delocalizzata l’attività); se l’edificio ove viene delocalizzata l’attività ha una superficie maggiore a quella dell’edificio danneggiato o distrutto indicata nella perizia asseverata il contributo è pari a: (euro 350,00 mq x superficie netta dell’edificio danneggiato o distrutto). Si può optare per il contributo una tantum se e solo se il richiedente documenti: — l’intervenuta delocalizzazione dell’attività; — la stipula di apposito contratto di locazione di durata almeno pari al tempo occorrente per il ripristino o la ricostruzione dell’edificio preesistente. Il contributo una tantum non può in ogni caso eccedere l’importo complessivo dei rimborsi mensili previsti dalla precedente lettera a) parametrati alla durata del contratto di locazione. Le spese tecniche nella misura stabilita dall’ordinanza 9/2016 del Commissario Straordinario sono rimborsate anche nell’ipotesi in cui si benefici del contributo una tantum.

Nel nostro Comune le modalità di delocalizzazione utilizzate in Per gli interventi di delocalizzazione di cui al numero 2), il rimborrelazione alla tipologia dei danni subiti sono quelle indicate nel so massimo ammissibile per la realizzazione della struttura tempunto 1) e marginalmente nel punto 2). poranea sul lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti è pari al minore importo tra il costo dell’intervento, ricavato Gli edifici di cui al punto 1) devono essere agibili, devono avere dal computo metrico estimativo di cui all’art. 5, comma 5, let. b), idonea destinazione anche di zona e devono essere conformi al progetto depositato in Comune, inoltre in tal caso l’intervento di dell’ordinanza n.9/2016 del Commissario Straordinario, a cui vandelocalizzazione deve essere compatibile sotto il profilo urbanisti- no aggiunte le spese tecniche nella misura stabilita dalla stessa ordinanza, ed il costo convenzionale determinato in misura di euro co, ambientale e sanitario. 350,00 mq per la superficie dell’edificio danneggiato o distrutto, MODALITA’ E CRITERI DI RIMBORSO DELLE come indicata nella perizia asseverata. DELOCALIZZAZIONI DI CUI AI PUNTI 1) E 2) PRECEDENTI In tutti i casi di delocalizzazione tra l’altro è previsto: Per gli interventi di delocalizzazione di cui al numero 1) sono previsti i seguenti criteri alternativi di rimborso: • un rimborso pari all’80% del costo indicato nella perizia asseve rata per gli interventi sui macchinari, attrezzature ed impianA) ti, necessari a ripristinare la piena funzionalità dell’impresa; rimborso mensile massimo per tutta la durata della locazione fino al ripristino o ricostruzione dell’edificio danneggiato pari al • un rimborso pari al 60% del valore delle scorte distrutte o canone medio di locazione nel Comune ove è ubicato l’immodanneggiate indicato nella perizia asseverata; bile danneggiato, indicato nella perizia asseverata, a cui è ag giunto il costo degli interventi necessari per dotare l’immobile • un rimborso nel limite dell’80% dei costi documentati per il affittato degli impianti necessari alla installazione ed esercizio trasloco di macchinari e attrezzature. dell’attività economica o produttiva. Quest’ultimo costo è determinato sulla base di computo metrico estimativo delle opere Il rimborso in ogni caso è determinato al netto dell’eventuale ineseguite redatto utilizzando il prezziario unico interregionale dennizzo assicurativo già percepito dal richiedente o in corso di approvato dal Commissario Straordinario nel limite massimo determinazione. di euro100,00 mq per la superficie equivalente di cui all’art. 2, comma 1, dell’ordinanza 9/2016 del Commissario StraordinaTERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE rio, a cui sono aggiunte le spese tecniche nella misura stabilita DI DELOCALIZZAZIONE dalla stessa ordinanza; La domanda di delocalizzazione dell’attività economica o produttiB) va va presentata entro e non oltre il 31/12/2017. contributo una tantum, che viene erogato in unica soluzione ed I titolari delle attività economiche i cui edifici sono stati dichiarati è determinato come segue: inagibili con ordinanza sindacale in data successiva al 31/12/2017, dovranno presentare domanda di delocalizzazione entro trenta • nel caso l’edificio ove viene delocalizzata l’attività abbia giorni dalla data dell’ordinanza stessa. superficie uguale a quella dell’edificio danneggiato o distrutto indicata nella perizia asseverata il contributo è pari a: Tolentino, li 25/10/2017


Caporetti e caporettisti In questi giorni tra fine ottobre e inizi novembre, a distanza di cent’anni giusti, torna più che mai a risuonare un tormentone che ci perseguita ormai da un secolo: « È stata una Caporetto!». È arrivato il momento di darci un taglio, tirarci sopra una bella linea. Qualche chiarimento in proposito si rende più che necessario, data l’occasione: indispensabile. Innanzitutto perché Caporetto è stata e resta una pagina di storia nazionale tra le più tragiche e insieme eroiche vissute dal nostro popolo, una prova che raramente siamo stati capaci di affrontare con altrettanta dignità nel corso della nostra secolare vicenda comune. Tra il 24 ottobre e il 9 novembre 1917, l’Italia subì un tracollo morale e militare pari, se non superiore, a quello dell’8 settembre 1943. Rischiò di perdere veramente tutto: patria, integrità territoriale, identità, onore, diritto all’esistenza. Caporetto e disfatta divennero da allora sinonimi, fonte di equivoci e false accuse di tradimento, viltà, sfacelo collettivo senza ritorno. Anni di sacrifici, eroismi, sofferenze oltre l’umano, furono ad un passo dal dissolversi in pochi giorni. Non è qui la sede per raccontare quegli eventi, tanti sono i libri, saggi, articoli che ne hanno trattato e continuano ad essere pubblicati. Perché e come fu “una Caporetto”? Le risposte sono le più ovvie, come sempre. Gli italiani combatterono eccome; con valore, impegno, soprattutto con onore. Malgrado tutto e tutti. Furono sconfitti semplicemente perché gli altri (gli austro-tedeschi) erano più numerosi, più e meglio armati, meglio comandati, strategicamente e tatticamente superiori. Punto. Ma a fronte di un’avanzata nemica che sembrava inarrestabile, sempre lottando con accanimento, i nostri reparti si attestarono saldamente sul Piave. Già il 9 novembre erano pronti alla controffensiva che un anno dopo li avrebbe portati alla vittoria. Solo 17 giorni (!) di caos. Nel 1940 la Francia, tanto per dire, con tutto il suo esercito, la sua tronfia gran-

deur, le sue fortificazioni, la sua compattezza patriottica, in meno d’un mese fu sbaragliata e occupata in gran parte dai tedeschi. Altro che “rotta di Caporetto”!

co-strategici di prim’ordine.

rica. In realtà, fu una rotta completa che mise a rischio le sorti della Seconda guerra mondiale. Con Caporetto chissà cosa sarebbero riusciti a fare, i soliti anglo-americani. Basterebbero appena nomi di sconfitte italiane ignote ai più come Amba Alagi, Cheren, eroismi spesi sul Don o ad El Alamein, per un ciclo epico senza fine.

Gli storici hanno unanimemente giudicato Isandlwana e Adua le più gravi sconfitte subìte da due eserciti europei nella storia del E qui entriamo in argomento. Tra colonialismo. Adua, per l’appunOttocento e Novecento, Inghilter- to. Con un sostanziale svantagra, Francia e Stati Uniti (per tace- gio per noi: la colonna italiana re di Russia e Germania) ebbero fu accerchiata e annientata, il 1° caporetti a bizzeffe. Come e più marzo 1896, da 100.000 etiopidell’Italia. Con una importante ci abbondantemente provvisti di differenza. Delle innumerevoli armi da fuoco e artiglierie. Ma in Ma solo noi italiani restiamo irbatoste subìte sui campi di bat- patria comandanti, caduti e su- riducibili caporettisti. Sempre pronti all’autodenigrazione, esterofili incalliti, atavicamente incapaci di guardare con serietà alla nostra storia senza lo strabismo mentale degli intellettuali (come notava Gramsci, coniando per loro la definizione di “cosmopolitismo astratto”). Oppure imbrancati in quell’ Italia caporetta (marchio di Mario Silvestri nel suo splendido Caporetto), che prima si lascia abbindolare da chi vende fumo e promette l’impossibile, per poi calare le brache, tra rabbia, scoramento e disillusione, quando la dura realLo sguardo di Caporetto tà bussa alle porte. Rispetto ad taglia seppero fare altrettanti miti, perstiti furono coperti d’infamia e altre circostanze, almeno a Cautili lezioni per riscoprire orgo- vergogna insieme alla damnatio poretto la nostra gente reagì e si glio e determinazione, soprattut- memoriae a cui fu condanna- salvò soltanto perché disponeva to lustrarsi l’immagine al di là di ta quella battaglia dove, a pre- ancora di un grande senso della ogni evidenza. L’Italia ha invece scindere dalle ragioni politiche, realtà. sempre rimosso non solo le sue gli uomini avevano combattuto sconfitte, ma vissuto con imba- fino all’estremo sacrificio senza Con la provocazione e il pararazzo anche le poche meritate arretrare d’un metro. Se poi ci dosso che gli erano congeniali, vittorie. Si cominciò con la “Vitto- spostiamo al 900 e alla Grande nel 1919 Giuseppe Prezzolini ria mutilata” per finire negli ultimi Guerra, sul fronte occidentale gli ebbe a scrivere: « Se volessi decenni col cancellare quella pa- anglo-francesi subirono una se- esprimermi paradossalmente, dirola anche dalle commemorazio- quela di spaventosi quanto inutili rei che Caporetto è stata una vitni della Grande Guerra. L’unica macelli, spesso per errori o cini- toria e Vittorio Veneto una sconvinta senza la benché minima smo dei comandi, avvicinandosi fitta per l’Italia. Senza paradossi possibilità di dubbio né risparmio in più occasioni a una disfatta si può dire che Caporetto ci ha di energie! totale che solo l’intervento degli fatto bene e Vittorio Veneto male; Stati Uniti riuscì a scongiurare. che Caporetto ci ha innalzati e Potremmo scegliere soltanto Vittorio Veneto ci ha abbassati, qualche esempio, per un con- L’ultimo mito – stavolta made perché ci si fa grandi resistendo fronto. Gli USA iniziarono già in England – è lo stracelebra- ad una sventura ed espiando le nel XIX secolo a confezionarsi le to reimbarco di Dunkerque nel proprie colpe». loro Termopili con due episodi di 1940, che un film di successo scarsissimo rilievo militare come ha riportato sugli schermi. «Non Riprendiamoci dunque CaporetAlamo (1836) e Little Big Horn si vincono le guerre con le eva- to, dopo un secolo. Finalmente. (1876). Gli inglesi fecero altret- cuazioni», ammonì subito Win- Definitivamente. Con tutte le sue tanto con la difesa di Rorke’s Drift ston Churchill. Per inciso, era lo tragedie, gli eroismi, l’umanità, il contro poche migliaia di Zulu nel stesso Churchill che nel 1915 coraggio, la fierezza, l’onore. Alla 1879, rimuovendo la loro peggio- aveva provocato la disastrosa faccia di tutti i caporettisti buore disfatta in Sudafrica di appena carneficina di Gallipoli ad opera ni per tutte le stagioni, del loro due giorni prima a Isandlwana. dei Turchi decidendo la campa- asinino, logoro e inconsistente Eppure gli avversari, i “selvaggi”, gna fallimentare dei Dardanelli. modo di dire. Che, a ben guardaerano armati solo di armi bianche Non riuscì però ad evitarne l’en- re, è anche un modo di concepicontro armi moderne e piani tatti- nesima autocelebrazione reto- re la vita. 4


Il nulla, le toppe peggiori dei buchi, la panacea: Tolentino tredici mesi dopo il sisma Focus Tolentino di Roberto Scorcella

Un anno era passato il mese scorso. Adesso siamo ben oltre. E ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. Appare evidente che sulla gestione del post sisma e della ricostruzione siamo in alto, in altissimo mare. Il cambio della guardia fra Errani e De Micheli aveva acceso speranze che qualcosa di potesse muovere, ma ad oggi ancora non è cambiato niente. Anzi, la prima ordinanza del nuovo commissario datata 2 novembre va a modificare numerose altre ordinanze precedenti, contribuendo ad alimentare la grande confusione normativa che sta mettendo in enorme difficoltà non solo i cittadini, ma gli stessi professionisti incaricati di redigere perizie e progetti. In tutto questo, a Tolentino le cose non solo non vanno meglio, ma proprio non si vede ancora una strategia che consenta quantomeno di far rientrare in città gli sfollati. E, ogni giorno che passa, appare sempre più evidente come la scelta di non fare richiesta della Sae sia stata un autogol che rischia di far diventare biblici i tempi di rientro nelle case dei

terremotati. Con incongruenze palesi. A suo tempo, infatti, il Comune di Tolentino aprì le domande per formare la graduatoria per la richiesta delle Sae. Poi, invece, la decisione di non prendere le Sae ma di puntare sull’edilizia invenduta. Chi non voleva la casetta di legno, ovviamente, non aveva presentato la richiesta per entrare in graduatoria, non sapendo che invece poi quella graduatoria sarebbe diventata valida per l’assegnazione dei (pochi) appartamenti trovati dal Comune. Una situazione di disparità e iniqua per tanti cittadini alla quale si è cercato di porre rimedio in un secondo momento. Ma la toppa è stata peggiore del buco. Infatti, il Comune ha riaperto i termini per presentare la domanda per gli appartamenti (o eventualmente le Sae, perchè ad un anno e oltre di distanza stiamo ancora pensando se chiedere o meno queste casette...), ma le domande presentate entro il 30 novembre andranno a formare una nuova graduatoria. Insomma, una sorta di contentino che potrebbe servire a ben poco, visti i tempi necessari anche alla consegna delle Sae e che crea una insostenibile di-

sparità fra cittadini. Inevitabilmente, il discorso poi non può non spostarsi sulla panacea del capannone in contrada Rancia. Un costo per l’acquisto che sembra piuttosto alto rispetto al reale valore dell’immobile, i tempi necessari per la realizzazione di 45 appartamenti (ini), la confermata presenza di esercizi commerciali al primo piano, la concreta possibilità che la location così distante da tutto possa trasformarsi in un pericoloso ghetto, non ne fanno al momento certamente la soluzione definitiva alle problematiche abitative per gli sfollati.

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E quello che lascia ancora di più perplessi, è il totale distacco fra il palazzo e i cittadini: nessun momento di confronto, nessuna scelta condivisa, ma solo decisione calate dall’alto. Sarebbe il momento di cambiare passo, di cambiare le modalità di rapportarsi con chi da un anno aspetta risposte che non arrivano. Perchè intanto i mesi passano, i problemi crescono e insieme a loro calano proporzionalmente le speranze di 4000 persone di poter tornare alla loro vecchia quotidianità. Perchè è solo questo, in fondo, che chiedono.


TANTI GLI ARGOMENTI DISCUSSI NELL’ULTIMA SEDUTA CONSILIARE Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

L’ultima seduta consiliare di Tolentino si è aperta con la presentazione, da parte del sindaco Giuseppe Pezzanesi, del nuovo segretario generale Paolo Cristiano, che è subentrato a Sergio Morosi in seguito al suo trasferimento al municipio di Civitanova Marche. Il primo cittadino ha voluto poi sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la proiezione di un filmato che documenta tutti gli atti di vandalismo che in questo ultimo periodo si sono verificati nell’area dell’ex centrale del Ponte. «Con delle pietre – ha detto il primo cittadino – i vandali hanno cercato di aprire le porte dell’ex centrale». Allo stesso tempo ha annunciato che in quell’area verde verranno installate nuove telecamere di videosorveglianza. Si è passati poi alla discussione dell’interrogazione presentata dai consiglieri Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti del Movimento 5 stelle avente per argomento “Interventi post sisma”. I due consiglieri hanno chiesto quali dei due provvedimenti previsti dalla deliberazione del consiglio comunale n.31 del

27/04/2017, inerente il reperimento di spazi per il deposito delle masserizie, siano stati adottati e quali siano in fase di adozione; per quale motivo l’amministrazione comunale non abbia ritenuto opportuno inserire un punteggio specifico per i nuclei familiari con presenza di minori tra i criteri di formulazione della graduatoria per l’assegnazione delle strutture abitative; se il sindaco abbia già provveduto ad effettuare le nomine necessarie al completamento dell’organigramma del Centro operativo comunale, Coc. «Tolentino ha scelto, informando l’opinione pubblica – ha riferito il sindaco Giuseppe Pezzanesi con un ritardo sulle tabelle previste di marcia l’assegnazione degli appartamenti agli sfollati e non le casette di legno. Abbiamo scelto di realizzare nello stabile in contrada Rancia 45 appartamenti. Procediamo così alla valutazione dei criteri per l’assegnazione. I primi 23 appartamenti sono già stati consegnati e gli assegnatari hanno pianto davanti ai funzionari comunali. Tutto ciò che abbiamo previsto per assegnare gli appartamenti non ha penalizzato nessuno. A tutte le famiglie daremo un appartamento. Per quanto concerne il Coc procederemo alla sostituzione delle

figure che già ne facevano parte». Ma la risposta non ha soddisfatto Mercorelli. Con 15 voti favorevoli e 2 contrari, i consiglieri Mercorelli e Cicconetti, è stata poi integrata e modificata la deliberazione consiliare relativa all’accordo di programma tra Regione Marche, provincia di Macerata e comune di Tolentino per la realizzazione del campus per le scuole secondarie di secondo grado della città. Il sisma ha colpito gli edifici scolastici delle superiori e considerato che il loro recupero

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comporterebbe costi notevoli si è valutato di realizzare un campus completamente nuovo con caratteristiche antisismiche d’avanguardia che possa unirli tutti. Alla fine è stato raggiunto un accordo per creare in località zona Pace la nuova struttura dedicata all’Ite Filelfo, con esito Aedes C, di proprietà della Provincia di Macerata; all’Ipia Frau, con esito Aedes B, del comune in gestione alla Provincia; Ai Licei Filelfo e Coreutico, con esito Aedes E, di proprietà per metà della Provincia e metà del comune. Con ordinanza commissariale n.33 dell’11 luglio 2017, integra-


ta dalla n.35 del 31 luglio 2017, è stato finanziato l’intervento per la realizzazione del campus. «La Provincia di Macerata acquisisce – ha affermato il sindaco l’area zona Oasi dove viene costruita la struttura, mentre il comune diventa proprietario dell’ex sede dei Licei Filelfo, nel centro di Tolentino. La fase successiva sarà quella di indire la gara di appalto. Con questa operazione abbiamo tutte le scuole superiori nella medesima zona ed in un unico stabile sicuro». I consiglieri del Pd hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, ma allo stesso tempo hanno evidenziato che ci sono pochi mesi per redigere il progetto e che quindi occorre velocizzare. Approvata poi la variante al Piano regolatore generale vigente ed al Prg adottato con delibera di consiglio comunale n.24/2017 per la realizzazione degli alloggi per ospitare le famiglie sfollate in seguito al sisma del 2016 con 12 voti favorevoli e 5 contrari della minoranza che siede in assise. Parere favorevole anche al Piano delle strategie dell’Unione montana dei Monti Azzurri con 14 favorevoli e 2 contrari. Dopo una prima richiesta di rinvio, è stato espresso parere favorevole anche all’ordine del giorno presentato dalla Coldiretti di Macerata per un commercio libero e giusto finalizzato ad ar-

restare il processo di ratifica del Trattato Ceta, Comprehensive economicand trade agreement, con voti 12 favorevoli e 2 astenuti, di Antonio Trombetta di Tolentino nel cuore e Gianni Corvatta del Laboratorio delle idee per Tolentino. Approvato, inoltre, il nuovo “Regolamento per l’assegnazione dei lotti in zona Pip” con i 12 favorevoli della maggioranza e 4 contrari delle minoranze. Nominati anche i membri del nuovo nucleo di valutazione per l’assegnazione delle aree ricadenti nei Piani di insediamento produttivo: per la maggioranza con 12 voti è stato scelto Francesco Mercorelli, mentre per le minoranze Roberto Baldoni. Con 13 voti favorevoli ed l’astensione di Mercorelli è stata concessa alla Società spettacoli internazionali s.r.l. la proroga del termine di fine lavori per la realizzazione dell’edificio in zona Pip Le Grazie. Con 12 voti contrari della maggioranza e 4 a favore sono state respinte le proposte di deliberazione di consiglio comunale dei consiglieri Mercorelli e Cicconetti su ”Modifica regolamento del Comitato mense scolastiche” e ”Modifica del regolamento delle commissioni consultive e di studio” e la mozione presentata dai medesimi consiglieri su: Verifica della legittimità della nomina dei membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione Tassoni Porcelli.

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PAOLO CRISTIANO E’ IL NUOVO SEGRETARIO DEL COMUNE di Carla Passacantando

Paolo Cristiano è il nuovo segretario generale del comune di Tolentino e subentra a Sergio Morosi, trasferitosi al municipio di Civitanova Marche. E si è insediato ufficialmente nell’ultimo consiglio comunale tolentinate. Napoletano di origine, ha 53 anni, è laureato in giurisprudenza, è iscritto all’ordine degli avvocati e vive a Foligno.

Ha fatto parte del Consiglio di amministrazione dell’agenzia regionale umbra per la gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali. Nella sua carriera è stato segretario a Plesio, Introbio e Patruro nel comasco, a Preci e Corciano in provincia di Perugia. Ha svolto le mansioni di segretario generale a Gubbio ed Orbetello, in Toscana.

Recentemente ha anche lavorato al comune di Macerata. E’ stato membro del nucleo di valutazione e responsabile del settore gare ed appalti in diversi comuni. Nel 1997 è stato coordinatore delle attività amministrative susseguenti agli eventi sismici nel comune di Preci. E’ consulente di vari enti e relatore a importanti meeting e convegni.

PADRE GIUSTINO CASCIANO E’ IL NUOVO PRIORE A SAN NICOLA di Carla Passacantando

Padre Giustino Casciano è il nuovo priore nella basilica di San Nicola di Tolentino. Il religioso è subentrato a padre Francesco Menichetti che, dopo solo un anno, ha lasciato la Comunità tolentinate degli agostiniani. Menichetti continua il suo servizio di apostolato a Gubbio, nella parrocchia di Sant’Agostino, dove fino a pochi giorni fa si trovava proprio padre Giustino Casciano. Per i due religiosi c’è stato dunque uno scambio di incarichi. Il nuovo priore, che si è stabilito a Tolentino lo scorso 22 ottobre, è nato nel 1955 ad Agnone. Ha celebrato la professione religiosa nell’ordine agostiniano a Roma nel 1979 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980 nella parrocchia di San Pietro a Terni. Per tredici anni ha fatto parte della comunità dei frati del Santuario di Santa Rita a Cascia durante i quali ha svolto anche l’incarico di rettore

del santuario stesso. E’ stato parroco della chiesa di Sant’Agostino di Gubbio dal 1996 fino al 2004 e poi è stato rettore della basilica di San Pietro Cieldoro di Pavia dove riposano le spoglie mortali di Sant’Agostino. Dal 2012 a pochi giorni fa è stato di nuovo parroco di Sant’Agostino di Gubbio. Ed ora è a Tolentino. La comunità degli agostiniani di San Nicola aveva bisogno di trovare qualcuno che avesse seguito in precedenza interventi di recupero di strutture dopo il sisma considerato che nel convento bisognerà fare interventi per i danni subiti con il terremoto. E padre Giustino ha seguito tanti lavori che sono stati effettuati a Pavia e Gubbio. «A Tolentino – dice il religioso - mi trovo molto bene. Le persone che ho incontrato sono tutte molto accoglienti.

Il convento è vivo anche se è chiuso dopo il sisma. A messa, che celebriamo nella tensostruttura, vengono tanti fedeli e ciò mi dà speranza per il futuro. Sono venuto molte volte a Tolentino, nella basilica, da ragazzo e poi da sacerdote con i pellegrini e vedere che oggi è chiusa con il cappellone mi fa molto male al cuore. Con l’aiuto di Dio spero di riuscire quanto prima a riaprire la chiesa ed il resto per riaccogliere i pellegrini. Lo meritano San Nicola e Tolentino. Il santuario è un fiore all’occhiello per tutte le Marche». In questo periodo si stanno effettuando dei lavori di recupero in alcune stanze del complesso monumentale. I giovani, guidati da padre Gabriele Pedicino, hanno partecipato ad un concorso della banca Mediolanum e sono riusciti a vincerlo così hanno portato a casa 70mila euro. Tale somma di denaro ha così per-

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messo di ricostruire una piccola parte del convento. Questi locali ospitano le convivenze dei giovani. Ed anche questo è un segno di speranza per il futuro.


di Carla Passacantando

IL COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE PAOLA DE MICHELI IN VISITA A TOLENTINO C’eravamo anche noi ad accogliere qualche mattina fa Paola De Micheli, il nuovo commissario straordinario del Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del centro Italia, giunta in città per una visita. Il deputato, alquanto simpatico, ha mostrato da subito una gran voglia di fare per il territorio. Ha ascoltato le nostre richieste con grande interesse ed ha promesso che tornerà presto a Tolentino. Il commissario non era mai stato in città. «E’ la prima volta che vengo a Tolentino – ha detto - e quello che ho visto è meraviglioso. E devo dire che la mia accoglienza in città è stata molto femminile. Il giro che sto facendo per i comuni è doveroso, serve per rendersi conto di persona della situazione che esiste in ognuno. Alcune città le avevo visitate anche

prima. Voglio incontrare gli amministratori, i sindaci, i cittadini, coloro che rappresentano le realtà religiose, i vescovi. In realtà però il grosso del lavoro che stiamo facendo riguarda la trasformazione del grande patrimonio di leggi ed ordinanze in atti fattibili, realizzabili e concreti. Questo è il mestiere che sto facendo. In più cambieremo e velocizzeremo molto la procedura sulla ricostruzione pubblica e siccome entrerà in vigore agli inizi del mese di gennaio ho detto ai sindaci ed agli amministratori che dobbiamo anticipare le decisioni operative. Ecco, allora, che quando diventerà operativa la legge noi saremo già pronti per la parte concreta. Da noi dipendono più questioni di natura fiscale e riguardo alle norme, a breve, vedrete che i cittadini

avranno avuto risposte a dei quesiti che ci hanno inviato. In termini più specifici di sviluppo economico il commissario non ha poteri diretti però cercherà di dare un supporto ed una mano alle Regioni che hanno a riguardo per cercare anche di supportare i piani ed i progetti che sono in corso». L’incontro del commissario a Tolentino è poi proseguito nella sala riunioni della nuova sede degli uffici comunali a Palazzo Europa, alla presenza del sindaco, assessori e segretario generale. Il primo cittadino Giuseppe Pezzanesi ha chiesto, tra le altre cose, al commissario De Michieli di definire un apposito atto che stabilisca fondi certi, almeno 5 milioni di euro, necessari per il restauro del complesso monumentale della Basilica di San Nicola, prevedendo anche una ipotetica data di avvio dei lavori.

Ciao Patò, Tolentino non ti dimenticherà Si è spento all’alba di mercoledì 8 novembre uno dei personaggi più conosciuti e simpatici di Tolentino. Giovanni Lucentini, noto a tutti come “Patò”, se n’è andato a 81 anni dopo aver combattuto contro una malattia che non gli ha lasciato scampo. Per tanti anni ha gestito il distributore di benzina in via Nazionale, prima di raggiungere la meritata pensione. Spesso e volentieri lo si poteva incontrare in piazza della Libertà insieme ai suoi amici, sempre con il sorriso in bocca e un saluto affettuoso per tutti. Tifosissimo del Tolentino, sono state poche le occasioni in cui non è stato presente al Della Vittoria per sostenere i colori cremisi. Da qualche anno era anche entrato a far parte della band folkloristica di Sarnano “La Racchia”. Grande amico di Multiradio e di Press News, ogni mese saliva le scale di Palazzo Europa per prendersi il suo numero del giornale in anteprima. Ci mancherà. E Tolentino non potrà dimenticarlo. Ciao Patò, riposa in pace.

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Il commissario per quanto concerne San Nicola ha rassicurato il sindaco ed il priore padre Giustino Casciano, si è detta disponibile al suo inserimento nel secondo piano delle opere pubbliche e infine ha consigliato di partecipare al prossimo bando predisposto dal Ministro Lotti per il rifacimento dei manti dei campi Sticchi e Ciarapica.


di Carla Passacantando

LE DELIBERE DI GIUNTA MUNICIPALE DI TOLENTINO

Prosegue la rubrica che illustra le più importanti e recenti delibere della Giunta municipale di Tolentino. Con delibera n. 433 del 27/10/2017 è stata approvata la perizia di variante ai lavori di ristrutturazione di una porzione del complesso edilizio “ex monastero Santa Teresa” per la realizzazione di sei alloggi di edilizia agevolata per un importo complessivo dell’intervento di 780mila euro invariato rispetto al progetto esecutivo. Con la n. 430 si conferma l’approvazione della graduatoria degli aventi diritto ad appartamenti o altro tipo di strutture abitative finalizzate a far fronte all’emergenza conseguente al sisma 2016, effettuata con deliberazione n.395/2017, dando atto che la medesima comprende tutte le domande presentate dopo la pubblicazione dell’avviso del comune del 2 gennaio e fino al 26 settembre 2017; si riaprono i termini per la richiesta da parte dei cittadini che avevano dimora principale e continuativa di proprietà, in affitto o abitata ad altro titolo in zona rossa oppure inagibile o inagibile per rischio esterno (esito E o F di non rapida soluzione) dopo rilevazione con scheda Aedes, fino al 30 novembre 2017; si precisa che il punteggio relativo alla disabilità da

assegnare quale criterio di priorità deve essere inteso come relativo alla percentuale superiore al 67% per invalidità civile e Inail e che includa lo stato di handicap in condizioni di gravità; si dà atto che i due modelli proposti dalla Regione Marche, soggetto attuatore sisma 2016, il primo per la richiesta di assegnazione di immobile ad uso abitativo per l’assistenza alla popolazione colpita dal sisma e il secondo per accettazione o rinuncia allo stesso, verranno utilizzati previa integrazione del primo con le dichiarazioni relative ai criteri per la formazione della graduatoria di precedenza nelle assegnazioni; si dà atto che le domande pervenute a decorrere dal 27/09/2017 e fino al 30/11/2017 andranno a formare una nuova graduatoria cui attingere una volta esaurita la predetta graduatoria approvata con deliberazione della Giunta comunale n.395/2017; si dà atto che, essendo specificamente indicati tutti i criteri da utilizzare per la formazione della graduatoria di cui si tratta, la competenza all’approvazione di quella nuova o di eventuali sue modifiche rimane in capo al responsabile dell’area segreteria che vi provvederà con proprio atto. Con la n. 428 si delibera di concedere il patrocinio del comune ed il contributo di mille euro per l’associazione sportiva Bike team Monti azzurri. Con la n. 425 del 25/10/2017 è stata istituita la commissione comunale per le pari opportunità che si propone di favorire l’effettiva attuazione dei principi di uguaglianza e di parità tra i cittadini, contenuti nella Costituzione Italiana (art. 3 e 37) ed opera

in collegamento con tutti gli organismi preposti alla realizzazione delle parità a livello nazionale, regionale, provinciale e territoriale, nonché con gruppi ed organismi che si occupano a vario titolo della condizione femminile e delle parità. La Commissione per le pari opportunità è composta dalle consigliere e delle assessore del comune e definisce in autonomia le modalità di convocazione e riunione, ed eleggerà, al suo interno, la presidente. Con la n. 418 del 23/10/2017 si è deliberato di accettare la proroga concessa da Lorenzo, Sandra e Franca Barberini a tutto il 31/12/2020 per l’esecuzione degli adempimenti posti in capo al comune in merito alla donazione modale dello stabile denominato ex concerie Ulisse Mercorelli. Sta di fatto che con deliberazione n.238 del 9/10/2009 venivano stabiliti dei dettagli per procedere alla stipula dell’atto notarile di accettazione di detta donazione in cui si prevedeva quale onere a carico del comune la realizzazione di un museo dell’attività artigianale e storica conciaria e sulla storia del sisma da realizzarsi entro il 31/12/2017 secondo le indicazioni dell’arch.Alberto Cespi pena il ritorno in proprietà dello stabile ai donanti. Con delibera n. 417 del 20/10/2017 si intende formalizzare un accordo di collaborazione con la Fondazione Moschini e la direzione artistica del Politeama che prevede: il comune partecipa e collabora con la direzione per la stesura dei programmi e dell’offerta culturale del Politeama.

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Quest’ultimo si impegna a mettere a disposizione del comune la struttura a titolo gratuito, salvo gli oneri per la sicurezza antincendio, per iniziative da esso promosse, direttamente o indirettamente, in ragione di 5 giornate per anno. Il comune patrocina e sostiene la stagione del Politeama 2017/2018 con un contributo finanziario pari a 10mila euro da corrispondere in quattro rate dall’ottobre 2017 al giugno 2018. Con la delibera n. 412 si esprime parere favorevole alla costituzione dell’ufficio di staff alle dirette dipendenze del sindaco e della giunta composto da un dipendente a tempo indeterminato del comune che verrà nominato direttamente dal primo cittadino con proprio provvedimento e da due componenti esterni che saranno assunti previa valutazione comparativa, con contratto a tempo determinato. Si è, inoltre, stabilito che i componenti esterni siano individuati in un laureato in materie tecniche e l’altro amministrative, entrambi di categoria D1. Questi saranno assunti con contratto di lavoro a tempo determinato fino al termine del mandato del sindaco, previa selezione comparativa che, in virtù del necessario rapporto di fiducia che si dovrà instaurare, verrà effettuata dallo stesso primo cittadino con l’assistenza del segretario generale, sulla base di un avviso che verrà successivamente approvato. Per l’incarico dei due componenti esterni il comune deve prevedere una spesa di 65.040 euro l’anno.


di Carla Passacantando

IL 9 DICEMBRE SI INAUGURA LA CHIESA DEL SACRO CUORE Il sisma dello scorso anno ha lesionato anche tutte le antiche chiese della città di Tolentino. E quella del Sacro Cuore, dell’omonima Confraternita con priore Andrea Carradori, si sta restaurando totalmente e si sta mettendo in sicurezza antisismica grazie al governo Ungherese. «L’iniziativa costituisce – ha scritto monsignor Paul Richard Gallagher, della segreteria di Stato vaticana, al priore della Confraternita - una pregevole espressione di solidarietà tra i paesi dell’Unione Europea, di fronte alla tragica circostanza del sisma che ha duramente colpito anche Tolentino e le sue preziose vestigia storiche, artistiche e religiose». I lavori di consolidamento e di restauro della chiesa del Sacro Cuore e dell’oratorio dei giovani, finanziati per 480mila euro dal governo Ungherese, hanno permesso a diversi lavoratori, quasi tutti di Tolentino, di provvedere alle esigenze delle loro famiglie e all’istruzione dei loro figli. Un caso sicuramente “unico” in tutta la vastissima area flagellata dal sisma che ha messo in risalto la nobiltà del popolo ungherese. Sull’ampiezza dei lavori di messa in sicurezza antisismica e sui restauri effettuati sarà poi allestita una mostra a Roma che si

avvarrà di una specifica pubblicazione finanziata dal governo ungherese. Ed il prossimo 9 dicembre, alle 16, il vescovo mons.Nazzareno Marconi riaprirà la porta della chiesa del Sacro Cuore proclamando due giorni di Indulgenza plenaria concessi dalla Penitenzieria apostolica. Per la cerimonia di inaugurazione la liturgia prevede il canto dei Primi vespri della traslazione della Santa Casa di Loreto, il Te Deum e la Benedizione eucaristica. Per l’occasione sarà presente l’arcivescovo mons.Giuseppe Sciacca, segretario del supremo tribunale della Segnatura apostolica del Vaticano, grande sostenitore delle confraternite e dei cori di chiesa e dall’Ungheria arriverà il presidente della Conferenza episcopale ungherese mons.András Veres. Si esibiranno, inoltre, la Schola cantorum “Giuseppe Bezzi” della Basilica di San Nicola, diretta dal maestro Alessandro Pucci ed il Coro femminile di Montecosaro da Loredana Giacobbi. La chiesa restaurata, infine, è caratterizzata dal carillon di otto campane che permetterà l’esecuzione di frasi musicali durante le ore canoniche, mattino, mezzogiorno e sera; dall’organo della metà del XIX secolo a due ta-

stiere a trasmissione meccanica. L’intento della Confraternita dei “sacconi” e del Comitato del centro storico è quello di rivitalizzare il quartiere anche con iniziative concertistiche.

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Per questo per la messa di mezzanotte di Natale sarà presente l’Accademia dei Galanti di Bologna che si esibirà in omaggio alle famiglie tolentinati colpite dal sisma.


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CRONACA DI UN’OCCASIONE PERSA

Le dieci verità sulla candidatura di Tolentino per ospitare l’ospedale unico provinciale 1 La scelta della sede del nuovo e prestigioso ospedale non è stata fatta dal consiglio regionale, ne dalla giunta regionale, ne dal presidente regionale, organi espressione di una maggioranza PD. 2 La scelta della sede del nuovo ospedale è stata affidata alla conferenza provinciale dei sindaci presieduta da Romano Carancini (pd) ma composta per oltre il 60% da amministratori di centro destra. 3 Il presidente Ceriscioli ha suggerito ai sindaci di optare tra due metodi di scelta: il primo “politico” ovvero basato sulla sede più gradita dalla maggioranza dei sindaci; il secondo “tecnico” ovvero basato sulla sede più conveniente e facile da raggiungere. La conferenza dei sindaci ha prima deciso di optare per il metodo “tecnico” poi, autonomamente, ha definto i criteri “tecnici” di scelta.

5 I criteri selezionati dai sindaci sono stati offerti al Presidente per consentirgli di formulare una proposta che i Sindaci avevano possibilità di bocciare, emendare, sospendere ma che invece hanno approvata quasi unanimemente. 6 La soluzione votata dai sindaci non è la proposta che noi auspicavamo pur tuttavia non possiamo negare, come cittadini di Tolentino, di avere comunque il vantaggio, Rispetto alla Quasi totalità dei cittadini della provincia, di una sede molto vicina.

7 Tolentino ha perso un’occasione e la prima cosa che pensa di fare il sindaco per scagionarsi è gridare al complotto dei comunisti e del PD. Il solito Becero e vigliacco tentativo per sfuggire alle sue enormi responsabilità. La verità è che il sindaco Pezzanesi si è fatto isolare dentro la conferenza dei sindaci anche e soprattutto da quelli del suo 4 partito come Civitanova, CameIl Sindaco Pezzanesi non ha rino. ritenuto utile confrontarsi con nessuno in ordine a tali criteri ed 8 ha supinamente accolto e vota- Tolentino ha perso un’occato quelli proposti dal sindaco di sione unica per essere sede di Macerata. ospedale Provinciale e stava

addirittura per perdere anche nuovo consultorio, il mantenil’occasione di ricostruire il suo mento del ppi, la ristrutturazioospedale di Comunità. ne completa della palazzina ex farmacia per nuove attività spe9 cialistiche. Solo Grazie all’intervento tempestivo del Segretario Regiona10 le PD Francesco Comi Tolentino In questo triste epilogo il baratro si è assicurato un finanziamen- che separa due modi opposti di to di 5 mln di euro per ricostrui- concepire la politica. re una nuova struttura sanitaria, Da un lato proclami, annunci, impegno ad acquisto nuova tac fallimenti, dall’altro silenzio, e risonanza telecomandata, un umiltà, concretezza.

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IL SINDACO DI TUTTI… (I SUOI ELETTORI)

Ci piace pensare a questo come a uno spazio utile per confrontarsi e informare, poiché il Consiglio Comunale ormai è ridotto a banale passerella dove il Sindaco si ricorda soltanto del suo amato 58% di voti, ignorando il resto dei cittadini e chi li rappresenta. Ancora una volta vogliamo informarvi su cosa sia accaduto nell’ultimo Consiglio e motivare le nostre decisioni, al netto delle solite strumentalizzazioni. La delibera sul Campus era il punto principale e già il ritornello è scontato: “Il Movimento 5 Stelle non vuole il Campus”. Nulla di più falso. Il Consigliere Mercorelli ha ribadito più volte come il M5S sia favorevole alla creazione del campus - malgrado la pianificazione e l’ubicazione siano discutibili e non tengano conto dei disagi per gli studenti più piccoli, ancora ammucchiati nella scuola Grandi (per la quale si prevede un ampliamento di cui, come prassi, nulla si sa) – ma allo stesso tempo ha spiegato come la mancanza di chiarezza in merito ai costi per il recupero della sede del Liceo Filelfo, fosse questione imprescindibile per l’approvazione della delibera. Ricordiamo che, secondo l’accordo, la ristrutturazione dell’ormai ex liceo spetterà al Comune di

Tolentino: è normale che ad oggi, a distanza di sette mesi, ancora non si abbia una stima dei costi e il Comune se ne accolli il peso al buio? Sono soldi che pagheremo noi cittadini e ci sembra il minimo voler sapere. Ma questo elemento era inserito nella delibera con accanto la dicitura “da stimare”, quindi le uniche due possibilità erano mangiare la polpetta avvelenata o rifiutare il piatto. Si è discusso anche della realizzazione degli alloggi di emergenza nell’ormai famigerato “Capannone-ghetto” in contrada La Rancia, soluzione che ci vede assolutamente contrari sia per l’ubicazione, sia per il costo esagerato che avrebbe consentito la costruzione di alloggi ben più razionali altrove. Ma ancora più assurda è la procedura amministrativa che ha portato il Comune ad acquistare quell’obbrobrio: a fine luglio il Consiglio Comunale si è trovato a votare per l’acquisto del capannone, ma ci siamo accorti che l’offerta dell’immobile era stata effettuata da una ditta che non è la proprietaria dello stesso! Vi sembra una cosa normale? Che dire inoltre della nostra interrogazione in merito all’applicazione della nostra mozione approvata all’unanimità nel marzo 2017 con la quale la Giunta veniva impegnata a reperire depositi per le masserizie dei proprietari di case inagibile in vista della ristrutturazione? Nessuna risposta, se non il solito monologo su quanto l’amministrazione sia stata brava e riceva critiche

anziché complimenti per la gestione dell’emergenza (ricordatevi di applaudire quando avrete i vostri beni in mezzo alla strada). Abbiamo anche chiesto come mai per l’assegnazione di case ai terremotati, non sia stato inserito un punteggio per dare priorità alle famiglie che hanno figli, ora sullo stesso piano di famiglie senza figli che di sicuro hanno meno problemi di adattamento. Nessuna risposta. Durante il Consiglio è stato anche presentato alla cittadinanza il nuovo Segretario Generale del Comune, scelto dal Sindaco, a sua detta, dopo averne valutato e vantato le competenze. Immaginate il nostro imbarazzo nel sapere che il nuovo Segretario è sotto processo per abuso d’ufficio. Fino a sentenza ognuno è da ritenersi innocente, tuttavia le difficoltà che si accingerà a vivere Tolentino in futuro, avrebbero sicuramente consigliato una scelta più opportuna. Si è discussa anche la nostra proposta di consentire che i comitati mense scolastiche siano eletti direttamente da tutti i genitori. Tuttavia il Consigliere Mancini, delegato alle mense, ha spiegato come il sistema più “democratico” sia l’attuale, che prevede la nomina da parte del Consiglio d’Istituto (composto da dieci dipendenti della scuola e otto genitori). Tirate voi le somme. È stato anche votato il regolamento per l’assegnazione delle aree

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edificabili della zona Pip: nel vecchio regolamento era previsto che il Consiglio Comunale potesse assegnare direttamente lotti edificabili, per motivi di pubblica utilità, solo a enti pubblici o a partecipate degli stessi, mentre col il nuovo potrà assegnarli anche a privati (i soliti noti si staranno già fregando le mani, e non solo loro) alla faccia di chi si mette in graduatoria e attende il proprio turno. Restava solo una speranza per far sì che la seduta del Consiglio Comunale non venisse trasformata nell’ennesimo “comandiamo noi”: abbiamo proposto che le Commissioni Consultive, luogo di proposta e confronto civico, potessero essere convocate anche dalla minoranza. La proposta era stata accettata dai Consiglieri di maggioranza durante l’ultima seduta della Commissione Affari Istituzionali ma, con un colpo di teatro, il Sindaco ha preso la parola e pubblicamente ha bocciato ciò che i suoi avevano invece approvato, costringendoli, per evitare evidenti ripercussioni politiche, a votare contro. Tutti sono stati pronti ad alzare la mano al comando di Sua Maestà rimangiandosi quanto deciso appena qualche giorno prima. “Sarò il sindaco di tutti…” diceva. Non ci resta che attendere il prossimo Consiglio, quando non gli resterà che citare Woody Allen nel più classico: “Dio è morto, Marx è morto… e anch’io oggi non mi sento molto bene”.


Monia Prioretti: conta ciò che si è, non cosa si ha variato. E quindi ho accettato, anzi: ho scelto consapevolmente. COMUNICARE - Quali sono gli elementi che ti di Solidea Vitali accomunano alla Lista alla quale hai scelto di appartenere? Monia, consigliere di maggioran- - L’impegno, il comportamento e za, capogruppo della Lista civica gli ideali. “Tolentino nel cuore” e Presidente della Commissione Pari Opportu- Monia, per il lavoro in agenzia, all’inità, 43 anni e titolare di un agen- nizio avviata con il suocero, svilupzia immobiliare a Tolentino. pa e sperimenta le doti manageriaHa festeggiato da poco i suoi 20 li. L’organizzazione, dettagliata, e anni di matrimonio, arricchiti dalla precisa fino al minuto, è qualcosa presenza dei suoi due figli: Irene, di fondamentale che esprime il suo 19 anni, e Matteo, 15. carattere. Oltre a questo, aspetto che riguarda la sfera personale, Volto nuovo della politica della no- Monia è a contatto con tantissime stra città, si racconta come donna persone. Il cercare casa diventa e professionista. il modo per parlare di se stessi, - Come mai la scelta di entrare in delle proprie famiglie, delle paure, politica, Monia? aspettative e necessità. - Fin da ragazzina ho sempre scel- “Ho avuto la possibilità di dialoto di far parte attivamente della no- gare con molte persone… se ci si stra realtà. L’impegno nel sociale riesce, l’ entrare a contatto con il mi ha sempre affascinata e coin- cuore degli altri è qualcosa di mevolta. Il mio impegno è stato pre- raviglioso e difficile da spiegare valentemente all’interno della mia con le parole.” parrocchia, lo Spirito Santo, come catechista, nel coro e nel teatro. Sicura, lineare, trasparente e anaPrima delle scorse elezioni ammi- litica. Monia si lascia guidare dall’inistrative non avevo pensato alla stinto che, dice, non l’ha mai tradipolitica, nonostante fosse argo- ta, ma non s’improvvisa nelle cose, mento di mio interesse. Ho sempre né ci si precipita senza conoscere. seguito la vita pubblica della no- Preferisce riflettere, osservare e stra città, ma senza l’aspirazione valutare, e quando acquisisce le a farne parte attivamente. Quando sue certezze, agisce. sono stata coinvolta, d’istinto ho Laureata in Lettere Classiche all’Udetto “No, non voglio candidarmi”. niversità di Macerata, innamorata Ma a questo primo impatto è se- della letteratura antica e moderguita una notte insonne, durante la na. ama leggere i grandi classici, quale ho riflettuto. Ho pensato che Pirandello e Svevo, ad esempio. il mio lavoro mi consente un’orga- Scrittori “complessi e complicati” nizzazione e tempi liberi; i miei figli che però esprimono le varie sfacsono più autonomi; il mio desiderio cettature dell’essere umano. Lo d’impegnarmi è rimasto sempre in- stesso che Monia desidera ascol-

tare e comprendere. “Chi non mi conosce pensa io sia una persona rigida e forse distaccata. In realtà quella è la mia fase di analisi, e con chi capisco di potermi fidare esprimo me stessa.” Molto esigente, consapevole delle proprie capacità e qualità, e modesta. Non ama parlare di se stessa, preferisce siano gli altri, ovvio chi la conosce, a esprimersi. - Monia, quali sono le tematiche a cui tieni e che vorresti portare in Comune? - La famiglia perché in questo momento più che mai ha bisogno di essere tutelata, e i giovani. In questo periodo sono ancora in una fase, necessaria peraltro, di studio della politica. Quando avrò le competenze specifiche e l’esperienza necessaria, proporrò e sosterrò iniziative in linea con la maggioranza e d’interesse sociale. - Questa società è? - A volte troppo incentrata sull’apparire, si dà troppa importanza a ciò che si vuol far vedere a discapito di ciò che si è. Bisogna puntare alla cose vere. E’ necessario credere nei valori perché ti danno la forza per fare qualsiasi cosa, e concentrarsi sulla famiglia, come “angolo” in cui ripararsi, rigenerarsi e conquistare la serenità, come nostro grande patrimonio emotivo. - E quali sono i valori in cui credi e con i quali caratterizzi il tuo comportamento? - Il rispetto, prima di tutto verso se stessi, la serietà, la coerenza e la chiarezza.

di Carla Passacantando

SI REPLICA “LU SEQUESTRU” Repliche a breve dopo il sold out per la prima, andata in scena al teatro “Don Bosco” di Tolentino, per “Lu sequestru, ovvero le tribolaziò de sor Pè, proprietario della ditta Vellutini carta igienica ed affini”. Dopo il successo per l’allestimento della commedia dialettale di Giovanni Teobaldelli si sta organizzando altre serate per riproporre lo spettacolo all’insegna del divertimento ed una di queste è prevista per il prossimo 22 dicembre a Macerata. Sono stati bravi, al teatro “Don Bosco”, gli attori, tutti di Tolentino, Paolo De Angelis, Pasquà, operaio; Andrea Migliorelli, Gustì, operaio; Nazareno Paparoni, sor Pè, proprietario della ditta Vellutini; Federica Ballini, Clotilde, moglie di sor Pè; Jury Peretti, Nino, figlio di sor Pè; Francesca Matteucci, Lucia, segretaria; Federica Mattioli, Pasqualina, collaboratrice domestica; Roberto Gullini, deputato; Moreno Passarini, Jonny Mastino, la mente del gruppo dei rapinatori; Nazzareno Bellesi, Romeo, il braccio destro di Jonny; Simone Tiranti, Filì, il braccio si-

nistro di Jonny; Antonella Ruffini, ed al teatrino San Francesco. Rosa moglie di Romeo; Jacopo Migliorelli, Luca Paparaoni, Riccardo Passarini, i figli di Romeo, rispettivamente Walter, Massimo, Michele. Le musiche della commedia sono di Aldo Cicconofri e Marco Lorenzetti di Osimo. La regia è di Giuseppe Gesuelli e l’aiuto regia di Antonella Gullinelli, mentre la scenografia di Tania Bettucci. Katia Pascucci si è, invece, occupata della biglietteria del teatro. Alla prima era presente anche Giovanni Teobaldelli. L’autore ha molto apprezzato l’esibizione degli attori. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione “La fabbrica dei sogni”. I fondi raccolti con il biglietto d’ingresso in entrambi gli appuntamenti, ospitati al “Don Bosco”, verranno devoluti in beneficenza, una parte dell’incasso sarà destinato alla scuola Lucatelli e l’altra alla parrocchia di San Francesco. Non avendo una sede, il gruppo per l’allestimento teatrale ha provato all’aula magna della Lucatelli 14

- Cosa non ti piace della politica e cosa ti piace? - La troppa burocrazia e la lentezza dei meccanismi non mi piacciono. Mi piace, invece, l’idea di sentirmi utile anche per gli altri. Il suo primo lavoro è stato quello di tenere corsi d’italiano agli extracomunitari, un’esperienza che ricorda con emozione, così come gli insegnamenti della sua famiglia e degli insegnanti di scuola. Monia ama vivere il lato umano di ogni cosa, o situazione o lavoro. Si prende a cuore le situazioni particolari, e i suoi occhi diventano ludici quando le emozioni prendono il sopravvento. “Non incontrerai mai due volti assolutamente identici: Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.” – Tahar Ben Jelloun


La chirurgia nel paziente anziano Verso Sera

dott.Franco Belluigi

E’ ormai noto che la vita media dell’uomo è sensibilmente aumentata nel corso degli ultimi decenni, grazie alle migliori condizioni di vita socio-economiche ed ai moderni presidi della medicina. Di conseguenza è notevolmente cresciuto il numero degli individui anziani al di sopra dei 75 anni, che verosimilmente avranno bisogno di assistenza sanitaria. In particolare è cambiata la metodologia di approccio alle malattie chirurgiche nella popolazione anziana, con un incremento di utilizzo delle nuove tecnologie e di conseguenza un aumento rilevante dei costi della sanità, non più sostenibile dalla società attuale. I medici-chirurghi si sono dovuti confrontare con questa difficile realtà sanitaria, che ha implicato strategie e metodologie terapeutiche peculiari. Il chirurgo si è trovato a dover eseguire interventi in Pazienti molto anziani, affetti da patologie chirurgiche, ma nello stesso tempo con gravi comorbilità: mi riferisco alla insufficienza cardiaca congestizia, alla coronaropatia ischemica, alla grave aritmia, alla insufficienza respiratoria severa, alla vasculopatia cerebrale e alla malattia mentale degenerativa. Alcuni decenni fa questi Pazienti erano trattati con cure puramente palliative e, nella fattispecie della malattia chirurgica, il chirurgo aveva un atteggiamento rinunciatario ad eseguire l’intervento, adducendo motivi di rischio anestesiologico, di eccessivo trauma chirurgico e conseguente alterata funzionalità d’organo, tanto da formulare una prognosi infausta per il Paziente con indicazione

all’intervento. Diversamente oggi il rischio anestesiologico è sensibilmente ridotto, in quanto l’anestesista in sala operatoria dispone di strumenti e macchinari ad alta tecnologia, che monitorizzano in continuo tutte le funzioni vitali del Paziente ed ha a disposizione farmaci molto efficaci e meno tossici di quelli usati decenni fa. Questo consente di ridurre al minimo il rischio dovuto alla anestesia generale nel Paziente in età avanzata; non bisogna dimenticare inoltre che molti interventi oggi vengono effettuati in anestesia periferica, loco regionale ed addirittura in anestesia locale, grazie ad un ridotto trauma chirurgico, derivante da una chirurgia divenuta mini invasiva. Infatti quest’ultima si esplica con tecniche chirurgiche poco aggressive: mi riferisco alla chirurgia endoscopica, alla laparoscopia, alla toracoscopia, alla chirurgia endovascolare e alla chirurgia robotica. Questa chirurgia consente di eseguire complessi interventi chirurgici con minimi accessi percutanei, che permettono di operare all’interno del corpo del Paziente, con strumenti che riducono notevolmente il trauma chirurgico. Tutto ciò ha consentito al chirurgo di poter eseguire con relativa sicurezza interventi che in passato era inimmaginabile effettuare, pena la comparsa di gravi complicanze e di elevata mortalità postoperatoria. Basti pensare agli interventi di cardiochirurgia e di chirurgia vascolare, alla chirurgia oncologica del fegato e del pancreas, agli interventi per neoplasie del polmone: queste patologie un tempo erano affrontate soltanto in pochi centri chirurgici di eccellenza. Tuttavia queste moderne strutture tec-

nologiche hanno costi sensibilmente elevati ed hanno incrementato in maniera spaventosa la spesa sanitaria, che purtroppo è divenuta insostenibile per la società attuale. Ne è derivata una contrazione dei servizi, che hanno costretto i Pazienti a ridurre l’accesso alle prestazioni sanitarie, con un conseguente aumento della gravità dei quadri clinici, con i quali giungevano alla visita del medico, con una inevitabile rinuncia ad una auspicabile diagnosi precoce di malattia. In tal modo negli ultimi anni il chirurgo si è trovato a dover affrontare interventi molto più complessi, per lo stato avanzato della patologia, con più complicanze e mortalità postoperatoria. Soltanto una responsabile appropriatezza, da parte dei medici-chirurghi, nella prescrizione degli esami diagnostici e delle cure farmacologiche e soltanto una equilibrata indicazione chirurgica nel Paziente in età avanzata, ad eseguire gli interventi più complessi, potranno evitare al Paziente in età avanzata gravi complicanze e una elevata mortalità post-operatoria, nonché uno smantellamento economico del nostro sistema sanitario nazionale. Quanto detto ci porta a considerare il problema dell’accanimento terapeutico nel Paziente anziano. Ippocrate diceva: “guarire qualche volta, curare spesso, confortare sempre” Un grande chirurgo americano (Osler) soleva sostenere: è molto più importante sapere che tipo di Paziente è affetto da quella malattia, piuttosto che conoscere che specie di malattia ha quel Paziente” Oggi possiamo affermare sempre più che non esistono malattie, ma soltanto malati. Il nostro dovere di medici è quello di for-

STRADE MALRIDOTTE IN CITTA’ Lo stato di salute delle strade di Tolentino e dei vicoli del centro storico sono sotto gli occhi di tutti. Sono sempre più malridotte, piene di buche e quindi pericolose. I tratti viari mostrano un’autentica emergenza manutenzione che se continuerà a ritardare renderà ancor peggiore la situazione. Situazione che rende sicuramente pericolosa la viabilità delle auto. Non è facile, comunque, neanche

passeggiare in alcune strade del centro storico. E non sono mancate le cadute di anziani. E’ da alcuni decenni che non si vedono più strade asfaltate dopo i lavori per realizzare la rete del metano. Forse sarà il caso di ricorrere ai ripari effettuando degli interventi per migliorare le strade più malridotte.

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nire sempre una speranza al Paziente, anche confortandolo con qualche “nonverità” sulla diagnosi e sui risultati della terapia. Dunque nel trattamento di gravi patologie nel Paziente anziano, dovremo orientarci verso un “non accanimento terapeutico”, ma sempre offrirgli una palliazione, che possa evitare quanto meno il sintomo dolore. Il problema del non accanimento, sia diagnostico che terapeutico nel malato in età avanzata, coinvolge medici, infermieri e familiari; questo atteggiamento non vuole significare abbandono del Paziente, interrompendo qualsiasi terapia: mi riferisco alle cure di supporto farmacologico, nutrizionale e psicologico, che non bisogna mai far mancare a chi è giunto alla fine della vita, così come una terapia antalgica adeguata, che non tenda a privare dello stato di coscienza il Paziente e tale da consentirgli una valida vita di relazione. Pertanto il medico-chirurgo dovrà astenersi dal prescrivere innumerevoli ed inutili esami diagnostici, vani presidi farmacologici, nutrizioni parenterali o tantomeno trasfusioni ematiche, in un Paziente giudicato ormai al termine del suo percorso di vita: mi riferisco a Pazienti neoplastici in avanzato stato di malattia, a quelli con grave cardiopatia congestizia e severa insufficienza respiratoria, non responsivi a qualsiasi farmaco rianimatorio e a Pazienti in stato di coma irreversibile, che giacciono per settimane privi di coscienza in reparti di Rianimazione, in condizioni generali irrecuperabili, che li privano di ogni dignità umana: a volte esiste un diritto a morire. Dr. Marco Massi chirurgo vascolare


Viaggi in-versi Come un messaggio nella bottiglia, ci sono arrivati in Redazione versi che parlano di viaggi a ritroso. Sono percorsi IO CITTADINO già vissuti nell’intimo e negli spazi più diversi. Chi li racconta è una signora info@multiradiopressnews.it che ha speso gran parte della sua vita ad insegnare, senza mai trascurare le occasioni per apprendere al di fuori delle spesso anguste e rarefatte aule scolastiche. Ha portato con sé parole, emozioni, impressioni, memorie, insieme con il desiderio di regalarle e condividerle. Con pudore e delicatezza, affida al lettore solo pensieri poetizzanti, a cui preferisce non legare un nome, una persona ben definita, ma semplicemente refoli del cuore. E. C.

Spett.li Enti in indirizzo, Venerdì scorso, 20 Ottobre 2017, alle ore 17:30 ho scattato le foto che Vi allego lungo il Viale Cesare Battisti. Mostrano una evidente situazione di degrado e pericolosità. Mi sono accertato: in quel momento, presso la Sede provvisoria della Chiesa di San Catervo, non si svolgeva alcuna funzione. Ritengo che detta situazione, non occasionale, oltre ad essere in contrasto con le disposizioni vigenti in merito a viabilità e parcheggi, procuri un grave danno all’immagine e alla tutela del patrimonio della città. Attendo provvedimenti concreti e duraturi, anche di carattere strutturale (ripristino dei dissuasori a terra). Ringrazio per la cortese attenzione Oljmpio Bernardini

Preghiera universale (Fatima) Cammino tra la folla al chiaro di luna, la fiaccola che ho in mano è agitata dal vento. Mille voci, in lingue diverse, elevano un canto, ma senza armonia. Veniamo da terre lontane, per invocare la speranza, l’amore, la pace. Siamo, o Vergine, cittadini del mondo: il nostro nome non conta. Mille lire, sì? * La fantasmagoria delle luci della città, che si disperdono nelle tenebre degli orizzonti sul mare, e il dolce frastuono della musica di un Luna Park mi ammaliano così come mi hanno incantato i tuoi occhi scuri e magnetici. Nel tuo sguardo pensoso, in me sempre vivo, s’infrange la magia di un mondo addormentato. Vedo il disarmante sorriso di bambini imploranti, che offrono fiori e umili ninnoli; odo cantilene lugubri e piene d’angoscia. Non posso dominare il mio pianto: perché risplende il firmamento in un Paese che soffre tanto? (Istanbul 1984) *Espressione di bambini imploranti nel chiedere un’offerta in denaro.

CHIUDE IL NEGOZIO DI “MIMMO LU’ CAPPELLA’”

di Carla Passacantando

Piazza e via San Nicola sono sempre più vuote. La crisi economica di questi anni ed il terremoto di un anno fa hanno fatto si che in quella parte della città ci siano sempre meno attività commerciali e residenti. Tanti sono i negozi che in questi ultimi tempi hanno abbassato le saracinesche e molti i residenti che in seguito all’inagibilità delle loro abitazioni si sono dovuti trasferire fuori città o in altri quartieri di Tolentino. Sono pochissimi, inoltre, i turisti che arrivano dopo la chiusura della Basilica di San Nicola e del complesso monumentale per danni dovuti al sisma. E risale proprio a qualche giorno fa, al 31 ottobre, la chiusura, anche per l’inagibilità del locale, di un negozio storico di piazza San Nicola, al n.10, quello di “Mimmo lù cappellà”, gestito da cinquanta anni dal tolentinate Domenico Ruffini. Era il primo gennaio del 1968 quando il tolentinate all’età di 24 anni, all’epoca il più giovane cappellaio d’Italia, rilevò l’attività avviata nel 1894 dalla famiglia

Sileoni. «All’inizio – racconta Domenico Ruffini - nel negozio si vendevano solo cappelli. Tutti gli uomini, dai quaranta anni in poi, ma anche le donne indossavano tale accessorio che dava personalità. Anche la gente umile di campagna cercava sempre il cappello di qualità. Ho avuto clienti di diverse generazioni che arrivavano anche da paesi limitrofi ed avevo i cappelli Borsalino. Con il declino dell’uso di tale accessorio, ho integrato, alla fine degli anni settanta, l’attività vendendo anche sciarpe, cinte, cravatte, guanti e camicie. Il tutto per poter andare avanti con l’attività. E poi è arrivata la crisi. Ed, infine, il terremoto che ha dato la scossa finale che mi ha condotto a decidere per la chiusura. Piazza e via San Nicola in passato erano piene di vita, c’erano tantissimi negozi ed ora invece non c’è più nessuno. E’ un grande dolore vedere quel-

la zona dove c’è sempre meno gente». Il negozio mancherà molto a Domenico Ruffini che nel corso di questi anni ha accolto tanti turisti dato che il suo locale era all’inizio di piazza San Nicola. «Mi piaceva – conclude il commerciante – stare ogni giorno con

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le persone ed è stata una grande soddisfazione per me aver servito tanti tolentinati. In molti anni di attività non ho mai chiuso il negozio per quindici giorni consecutivi per le vacanze estive perché per fare il bottegaio devi essere disposto a qualche rinuncia».


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