MPN Gennaio 2009

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Anno III n. 1 - Gennaio 2009 - spedizione A. P. Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Macerata - Taxe Perçue - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: K-Brush Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe

anno III n°1 - gennaio 2009

VINCE CHI HA LA CAPACITA' DI RINNOVARSI Francesco Comi parla di Tolentino a tutto campo Il cognome Comi fa parte della storia politica recente di Tolentino. Parlando di Comi si può dire che sia il passato (Nicola, sindaco dal 1980 al 1985), il presente (Francesco, consigliere regionale) e, probabilmente, anche il futuro politico della città. Francesco Comi, 36 anni, funzionario pubblico, avvocato. Da un anno è fidanzato con Sonia, 30 anni, commercialista. Figlio d'arte, già vicesindaco dal 2002 al 2004, membro dell'assemblea costituente nazionale del Pd, è consigliere regionale dal 2004. Con 6.900 preferenze è uno dei 10 consiglieri più votati delle Marche. E' il consigliere regionale più attivo sul fronte dell'iniziativa legislativa. Nel 2008, oltre a non registrare assenze ai lavori delle commissioni e del consiglio regionale, è stato Relatore di molte, ben 28, tra le più significative proposte di legge e atti amministrativi. Cresce il distacco dei cittadini dalla politica, diminuisce la fiducia nei partiti, nelle istituzioni. E' vero. Ma il problema che si stanno riducendo gli spazi reali di democrazia partecipata nel nostro paese. I partiti non assolvono più bene alla loro funzione, c'è troppo autoreferenzialismo e lobbismo. Occorre fare attenzione però a non semplificare: dietro la demolizione dei partiti democratici, l'isolamento dei sindacati, la delegittimazione della magistratura, c'è un malcelato tentativo di controllare, indisturbati, le leve strategiche economiche e finanziare del paese. E poi c'è la cosiddetta questione morale. C' è sempre stata. Si tratta però di casi singoli, tra l'altro un pò ridimensionati dopo i primi clamori, rispetto ai migliaia di onesti amministratori che

governano da anni tanti comuni. Occorre essere estremamente severi all'interno dei partiti e non essere tolleranti nei confronti di comportamenti, che anche se non penalmente rilevanti, sono di malcostume politico. Tolentino è immune da questi processi? Anche qui c'è malessere e sfiducia nella politica. Però c'è anche una tradizione democratica e di buon governo che altrove è mancata. Non ricordo episodi gravi che hanno delegittimato sul piano morale la credibilità della classe politica. Io ho avuto invece l'onore di conoscere tanta brava gente che, a costo di grandi sacrifici, ha dato molto per la nostra città. E poi la classe dirigente che ha governato negli ultimi 40 anni, si è sempre rinnovata, a volte con qualche sofferenza, come di recente. Cosa faresti per riavvicinare la gente alla politica?

BENVENUTO 2009 di Roberto Scorcella Le aspettative, i sogni, i buoni propositi, la programmazione per il futuro, la certezza che qualcosa dovrà cambiare sono sempre un elemento caratterizzante l'appuntamento con il nuovo anno. Nonostante le delusioni, le false promesse, i torti, le difficoltà che la vita quotidiana ci riserva, tutto sommato, anche se velata, sopravvive la speranza in un domani migliore. Non vorrei cadere in frasi retoriche, in argomenti scontati, ma è innegabile che il 2008 è stato un anno difficile, particolare, singolare sotto diversi profili. Si è tanto parlato e si parla, incessantemente, di crisi. Chi di noi non l'avverte? Viviamo, ormai, nel timore del domani, arrampicandoci all'attimo fuggente, riflettendo con preoccupazione sulle sorprese che il tempo venturo riserva a noi stessi, ai nostri cari, ai nostri amici, ai nostri figli... Potremmo affrontare una miriade di problematiche ma, per una volta, proviamo a pensare di risolverle, non di enumerarle, né di abbandonarci alla depressione o alla convinzione che siamo impotenti. Il contributo di ognuno è prezioso, indispensabile; occorrono idee e forze nuove, rigeneranti, che ci restituiscano l'entusiasmo e la grinta per affrontare il continuo della vita. Per questo, con convinzione, diciamo benvenuto al nuovo anno.

Occorre restituire etica ad una politica che è diventata più affare che idealità, più carriera che passione, più professionismo che competenza. I partiti devono ritornare a fare formazione politica e selezione democratica della classe dirigente. La scuola dovrebbe investire molto sull'educazione civica e sull'approfondimento della storia contemporanea. La questione del grave inquinamento. E' stato un fatto grave. Non è possibile, nel 2008, che i cittadini debbano temere anche per la propria incolumità bevendo acqua “potabile”. È compito delle istituzioni garantire la sicurezza ai propri cittadini. Noi non siamo stati in grado. Spero che quelle famiglie vogliano perdonarci. E' scontato per la sua coalizione vincere le elezioni comunali? Niente è scontato, ogni volta è una sfida difficile. Vince chi ha la capacità di rinnovarsi, di anticipare, sperimentare strade nuove. Alle ultime elezioni abbiamo dimostrato più coraggio del centrodestra, teso più al passato che al futuro, a stringere accordi più con il ceto politico di tutti partiti che con la città. C'è una ricetta del centrosinistra per il futuro? Tolentino è da sempre un simbolo della tradizione del buon governo. Il suo sviluppo, la coesione sociale garantiti in tanti anni, sono il frutto di una classe dirigente che affonda le sue radici sui grandi partiti democratici, nel grande radicamento dei sindacati, nella coscienza democratica di tanti lavoratori, nella forte sinergia con i ceti produttivi. Per le sfide difficili del futuro occorre rinsaldare questa grande coesione. Quali sono i progetti concreti che cercherete di realizzare nel 2009? Stiamo discutendo. Alcune cose le ritengo irrinunciabili: l'ampliamento del ponte di Mancinella e l'attraversamento del fosso troiano, un centro di aggregazione giovanile presso l'ex mattatoio, la manutenzione straordinaria di molte strutture sportive, la qualificazione turistico sportiva della zona le grazie, un fondo sociale di solidarietà per le famiglie alle prese con il caro vita e le imprese, Il teatro Nicola Vaccaj, il prg. Faresti il sindaco della tua città? Questa domanda non manca mai. Mi fa piacere. Che cosa avevo risposto l'ultima volta...? IONE TRIBUZ

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Un tolentinate ALLA CORTE DI MUCCINO diritti del romanzo. Lo sceneggiatore è un altro tolentinate, Damiano Bruè. Indiana Production ha stimato che per la preparazione del film ci vorranno circa diciotto mesi; in questo arco di tempo saranno scelti regista, location e cast, poi si darà il via alle riprese. Al momento, quindi, non c'è nulla di ufficiale. Si sono fatti dei nomi importanti per il regista, ma è tutto a livello di ipotesi. Stesso discorso per la location, anche se non è da escludere che il film venga girato all'estero, forse addirittura negli Stati Uniti. Intanto Bianchini ha già pubblicato da qualche mese "Fuochi di mezzanotte", il "sequel" de "La banda del grano" ed è in procinto di terminare l'ultimo capitolo di quella che è una vera e propria trilogia. Il terzo e (forse) ultimo volume sarà pubblicato il prossimo giugno. E chissà se per allora non saranno già iniziate le riprese de "La banda del grano". Dal romanzo di uno scrittore tolentinate nascerà un film dei fratelli Muccino. E' la favola che sta vivendo Fabrizio Bianchini, 47 anni, piccolo imprenditore tolentinate con la passione per la scrittura. L'interesse dei Muccino è arrivato per “La Banda del grano”, primo romanzo di Bianchini uscito nel mese di settembre 2006, pubblicato da Cicorivolta Edizioni di Paolo Brunelli. Da allora, complice il passaparola via internet, le vendite non si sono mai arrestate arrivando a superare le 1000 copie: un successo

enorme, se si considerano le dimensioni minime della casa editrice e la conseguente mancanza di capacità promozionale e distributiva. È la storia di un gruppo di ragazzini, ambientata a Macerata nell'estate 1973. Il più piccolo di loro, Simone, un bambino muto di nove anni, verrà ucciso. L'elemento giallo è però solo un pretesto per raccontare un mondo e una società rurale che non esistono più e la fine dell'età innocente dell'infanzia. Nei giorni scorsi Indiana Production, la casa di produzione dei fratelli Muccino, ha firmato un contratto di opzione dei

L’ULTIMO DEI NEURONI (fosforo in pillole) di Q.I. Ma quale crisi! Basta con questa bufala e usiamo un po' di ottimismo, come ci consigliano dalle alte sfere. E poi, se davvero ci fosse crisi la gente risparmierebbe soldi, sarebbe più accorta, si limiterebbe all'indispensabile… E invece no. Gli italiani, come si diceva una volta, sono un popolo di Poeti, Santi e Navigatori; e dato che di poeti ce ne sono sempre a bizzeffe e il mercato dei Santi non dà segni di cedimento considerate le rese economiche che è in grado di produrre, gli unici in difficoltà sono i navigatori visto che nel belpaese l'unica flotta di un certo rilievo rimasta a galleggiare è quella dei pescherecci di Mazara del Vallo. Ecco, proporrei di sostituire quel “Navigatori” con “Scommettitori”. In effetti la soluzione che si sceglie in questi casi è semplice: sono in difficoltà? Punto alla dea bendata, al fondoschiena, alla ruota che gira. Siamo il paese dell'apertura dei pacchi da prima serata, ed è

giusto che anche noi tolentinati facciamo la nostra parte nel contribuire all'ottimismo generale. Ditte chiudono, attività commerciali traballano, licenziamenti in vista? Niente paura, tutti in fila alle ricevitorie del lotto, a grattare cartoncini (con monete da cinquanta centesimi quando una volta si usava un euro, ma è la crisi), a puntare cavalli che si chiamano Asterix e Obelix, a sognarsi numeri e scommettere su combinazioni vincenti solo per altri (per inciso, le probabilità che un meteorite colpisca la Terra sono molto superiori). Due giorni fa sono entrato in un Sali & Tabacchi per degli acquisti e ho aspettato dieci minuti buoni che qualcuno si degnasse di servirmi. Perché? Perché tutti i gestori erano ferocemente impegnati a “esaudire” i sogni della varia umanità presente (la stessa che magari poi la sera ride davanti alla TV quando viene smascherato un presunto mago e i suoi intrugli, non pensando che pure 2

essa in quanto a credulità non scherza…), tra un signore che agitava una banconota da cento euro urlando che la combinazione di numeri data dalla targa dell'auto che il giorno prima aveva investito sua moglie e il numero di volte che suo nipote aveva fatto la pupù nell'arco della settimana questa volta sarebbe stata vincente, e una signora che china su un Gratta & Vinci sbavava mugugnando “dammene un altro… un altro, questa è la volta buona, lo sento!”. Infine il gestore mi ha guardato abbaiando un: “Che c'è?” (traduzione: non farmi perdere tempo che la fila degli illusi è lunga). Ebbene, non senza una certa alterigia e soddisfazione per la mia normalità ho urlato, tanto per soverchiare i belati del gregge mononeurone presente: “Vorrei una cartolina di auguri natalizi… Una dell'Unicef, di quelle per beneficenza…”


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IO CITTADINO

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Ho notato da qualche giorno questo strano cartello all'imbocco della strada di S.Egidio, nei pressi del cavalcavia vicino l'Arena. Cordiali saluti geom. Michele Gismondi Effettivamente risulta di difficile decifrazione. Attendiamo lumi da chi di dovere r.s.

Spero di trovare spazio in Press News. Ho ricevuto l'Informatore Cittadino, edito dal Comune, quindi se del Comune, è ovvio che dovrebbero trovare spazio anche le voci dei cittadini. Così non è. Ci siamo sorbiti 14 foto del sindaco in varie pose, rileviamo che per l'inquinamento dell'acqua nessuno è colpevole, tutti la passano liscia. Si continua a perorare la causa della ricostruzione del Vaccaj ma nessuno paga per la responsabilità di non aver attuato le norme previste per legge. Per il resto non c'è altro che un pavoneggiarsi di questi amministratori. VIABILITÀ/VIGILANZARACCOLTA DIFFERENZIATA allo sbando - Igiene pubblica (non è più possibile camminare sui marciapiedi, causa i regalini dei cani) - Vigili Urbani, Via S. Lucia ogni giorno peggiora, ora si passa a senso alternato. Vie e Viali della citta, i vigili sono concentrati in piazza ed in piazzale EUROPA, sfido chiunque a segnalare un vigile in altre zone. Rilevo che ogni occasione è stata utilizzata per fare i pavoni ma la sostanza è che la città è abbandonata a se stessa. Siamo arrivati al punto che gli extracomuitari si permettono di ribellarsi ai carabinieri, e la citta è in mani loro, ogni piazza, giardino, bar è in mano loro. Cari amministratori meno vetrina e più governo, anche perché siamo noi che paghiamo e Voi che ritirate lo stipendio, molte volte non guadagnato. N.P.

Egregio signor Sindaco, le scrivo di nuovo sempre a proposito del nuovo comparto del cimitero della nostra città. Ho visto, con grande soddisfazione, che avete attivato le “famose fontane”. Vorrei proprio sapere quanto è costato il progetto e la realizzazione di questa bellezza, a mio avviso inopportuna. Vorrei saperlo io, ma anche i cittadini di Tolentino in quanto, in parte, sono anche soldi nostri. Inoltre, vorrei sapere qualcosa a proposito del cartello posto all'inizio della strada che serve per raggiungere questo comparto nuovo: DIVIETO DI ACCESSO, ESCLUSI I RESIDENTI. Chi sono i residenti, se lungo questa strada non ci sono abitazioni e termina nel nuovo comparto? Forse i defunti? Avrei piacere in una risposta pubblica, approfittando del giornale della nostra città. Una cittadina di Tolentino

costruttivo con l'Amministrazione Comunale e che magari il Sindaco risponda alle sue domande r.s.

Gentile signora, i quesiti che lei pone sono legittimi, specialmente quello riguardante la segnaletica che porta verso il nuovo comparto e in base alla quale non si potrebbero accompagnare in auto neanche anziani o disabili. Posso solo sperare che da queste pagine possa partire un dialogo

Nasce in città l’associazione “AMICI DI FIDO” L'Associazione "Amici di Fido" Onlus, avente sede legale in Civitanova Marche e sede operativa a Montegranaro, dal mese di novembre 2008 ha inaugurato una nuova sezione a Tolentino. L'Associazione sin dalla sua costituzione, nel 2003 , si occupa di problematiche relative ai rapporti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni , in particolare l'individuazione di aree verdi per i cani, organizza campagne per una corretta convivenza tra i proprietari di animali e gli altri cittadini, si distingue per aver ottenuto in “gestione” una spiaggia libera per i cani ed avere instaurato rapporti di collaborazione con chalet privati per l'accesso dei cani in spiaggia, gestisce un numero telefonico per dare risposta ai quesiti in materia di animali, su questioni legali,

(maltrattamenti, animali in condominio, adozioni e affidi, colonie feline etc), igienico - sanitarie, promuove campagne di sensibilizzazione su tematiche quali randagismo, sterilizzazione, adozioni, maltrattamenti ed educazione al rispetto degli animali , adotta iniziative per responsabilizzare i proprietari degli animali al fine di garantire una corretta, pacifica e rispettosa convivenza nella comunità, collabora attivamennte con altre associazioni animaliste, gestisce ed aggiorna periodico un sito internet appositamente dedicato agli animali e fornisce risposte a quesiti sugli animali, promuove la collaborazione tra le altre amministrazioni pubbliche e le asur, organizza “ronde” anti-botti per il periodo di Capodanno, si

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occupa di controlli pre e post-affido ,collabora con i veterinari per la gestione degli animali disabili e l'installazione di ausilii, sollecita l'adozione di iniziative da parte delle p.a. quali organizzare incontri nelle scuole organizzare incontri pubblici con dibattiti invitando esperti dei vari settori (scuola ed educazione, vivisezione e diritto all'obiezione di coscienza nelle facoltà scientifiche, caccia, pet therapy, animali esotici e CITES, combattimenti tra animali) censimento della popolazione felina e canina in collaborazione con il servizio veterinario asl, organizzare corsi per l'istituzione di guardie zoofile volontarie, creare canili- parco e cimiteri per animali. Attualmente inoltre gestisce lo sportello diritti animali per le province di Ascoli Piceno ed Ancona.


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Ti riconosci in questa foto? Questa foto è stata scattata tra il 1943 e il 1944 di fronte all'asilo comunale che si trova nei pressi della Basilica di San Nicola. Si tratta di bambini di età compresa fra i 4 e i 6 anni. La foto ci è stata inviata da alcuni lettori che vi si sono riconosciuti, ma che non riescono a ricordare e a riconoscere parecchi degli altri bambini. Chiunque si riconosca nella foto o conosca nome e cognome di qualche bambino è pregato di contattare la redazione di Multiradio Press News tel. 0733 960241 multiradio@multiradio.it

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Quelle regole che non sempre valgono per tutti

Evitiamo di cadere nella demagogia spicciola. L'aggressione ai due carabinieri di fine dicembre, però, solleva dubbi e interrogativi. Partiamo dalla constatazione che i quattro extracomunitari autori dell'aggressione hanno

fatto male prima ancora che ai due militari all'immagine degli stranieri a Tolentino. La nostra città è stata un vero pioniere in materia di immigrazione. Molto alta è la percentuale di stranieri che vivono e lavorano a Tolentino. Mai, in passato, si erano registrati episodi come questo e i tolentinati si sono sempre distinti per l'alto grado di civiltà con il quale hanno accolto cittadini di storie, culture e religioni diverse. I quattro kosovari hanno rischiato di minare il processo di integrazione che si sta compiendo serenamente e pacificamente in città. Hanno rischiato di creare un conflitto sociale dalle conseguenza imprevedibili. E altrettanto può dirsi per l'aggressione a due nostri giovani concittadini di fronte a un locale di Casette Verdini, sempre ad opera di stranieri, avvenuta pochi giorni prima del fatto che ha coinvolto i carabinieri. Onestamente, non è rilevante che le

di Roberto Scorcella

vittime del secondo episodio indossassero una divisa. Forse è più importante che abbiano dovuto trascorrere Capodanno in ospedale solo perchè stavano lavorando. Molto più grave, invece, che gli autori del pestaggio due giorni dopo i fatti erano, di fatto, già liberi. Bene ha fatto il Sindaco a chiedere pene severe e l'espulsione, ma chi ha raccolto questo appello? Purtroppo nessuno. Tolentino, però, ancora una volta ha saputo rispondere a suo modo, con la sua civiltà, con la sua cultura di integrazione. Nessun isterismo, nessuna rappresaglia. Solo tanta amarezza e rabbia verso chi ha confuso lo spirito di accoglienza con la possibilità di fare ciò che si vuole, con il permissivismo più sfrontato. Le regole valgono per tutti e vanno rispettate. Dagli italiani e ovviamente anche da chi si trova ospite nel nostro Paese.

Multe con l'autovelox: ERANO ILLEGITTIME! Decine di multe fatte nel 2007 con l'autovelox rischiano di essere annullate. Infatti, il giudice di pace di Tolentino ha accolto i primi tre ricorsi presentati per conto di altrettanti automobilisti dagli avvocati Mariella Migliorelli, Lolita Felicetti, Gianluca Aliscioni e Sergio Ariozzi. Per conto del Comune di Tolentino all'udienza era presente, su delega del sindaco, il comandante della Polizia Municipale, Maria Cristina Ascolani. Va precisato che all'epoca dei fatti, la Ascolani non era ancora comandante dei Vigili Urbani di Tolentino. I tre verbali, ciascuno dei quali pari a 134 euro con annessa detrazione dei punti dalla patente di guida, risalgono ai mesi di maggio e giugno 2007. Il ricorso si fondava sul fatto che una società privata, la Euten di Terni, effettuava praticamente tutte le operazioni relative al verbale di accertamento. In sostanza, un dipendente della Euten arrivava a Tolentino con l'autovelox, lo montava nell'auto dei Vigili Urbani, poi se ne tornava a Terni dove le foto venivano poi inviate via internet al Comando di Polizia Municipale cui spettava, in pratica, solo il compito materiale della notifica. Va anche sottolineato che la società privata

riceveva una percentuale per ogni verbale incassato di poco superiore al 18 per cento più iva, oltre a 11 euro per ogni verbale per le spese di notifica. Come a dire: meno male che dovrebbe essere prevenzione... Comunque, la motivazione della sentenza di ieri verrà resa nota fra due settimane e solo allora si conosceranno i motivi che hanno indotto la dottoressa Carlini ad accogliere la tesi dell'avvocato degli automobilisti. Intanto, però, possono già guardare con ottimismo alla sentenza che li riguarda gli altri trenta cittadini che hanno un identico ricorso pendente presso il Giudice di Pace. Peccato soltanto per chi, e sono la stragrande maggioranza, per sfiducia o rassegnazione non ha intentato il ricorso e ha pagato una multa che questa decisione conferma essere illegittima. Che qualcosa non andasse, però, lo si era capito anche dal fatto che da oltre un anno, praticamente dall'insediamento del nuovo comandante dei Vigili Urbani, l'autovelox a Tolentino è letteralmente sparito e non se ne sono più avute notizie. E visto che l'autovelox era in affitto dalla ditta umbra (contratto del 2006 pari a 75mila 6

euro), resta da chiedersi quali rapporti ancora esistono con l'Euten e se questo contratto sia stato un "affare" per le casse comunali. Visto come stanno andando le cose e i ricorsi ancora pendenti sembrerebbe di no, ma la cosa più importante è che forse, finalmente, è stato sancito che l'autovelox non è un mezzo per fare prevenzione al contrario di altri strumenti che invece servono davvero a migliorare la sicurezza nelle strade.


Obblighi del venditore di un immobile Il principale obbligo del venditore consiste nel consegnare all'acquirente, nel momento in cui si perfeziona il contratto di compravendita, l'immobile, nello stato di fatto in cui si trova, libero da persone e cose (salvo diverso accordo fra le parti). Le parti possono, tuttavia pattuire che la consegna preceda o segua la stipulazione della compravendita, l'immobile: quando la consegna precede il trasferimento della proprietà, il venditore rimane civilmente, penalmente, amministrativamente e fiscalmente responsabile del bene, fino al perfezionamento del contratto. La cessione del fabbricato deve essere comunicata dal venditore all'autorità locale di Pubblica Sicurezza (in mancanza al sindaco), entro 48 ore dalla consegna, mediante apposito modulo. Il venditore inoltre ha l'obbligo di: - indicare al notaio, sotto la propria responsabilità, gli estremi del provvedimento abitativo alla costruzione del

fabbricato venduto e produrre tutta la documentazione amministrativa in caso di condono edilizio. In caso di irregolarità urbanistico-edilizie, grava sul venditore anche l'obbligo di provvedere alla regolarizzazione a proprie spese, salvo diverso accordo con l'acquirente; - Fornire il certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal Comune competente (quando oggetto del trasferimento è un terreno sul quale sarà edificato il fabbricato); - Fornire l'attestato (o il certificato) di qualificazione energetica, ai sensi del decreto legislativo n. 192 del 19 agosto 2005; - Garantire il compratore dall'evizione e dai vizi della cosa; - Pagare le spese condominiali, sino alla data della compravendita (salvo diversi accordi con l'acquirente); - Pagare l'ICI sino a tutto il mese di vendita; (fino al mese precedente quando il

trasferimento avviene entro i primi 15 giorni del mese); Altri obblighi possono gravare sul venditore, in relazione al suo stato soggettivo o alla particolare natura del bene. Per esempio, il venditore che sia anche costruttore (nei casi di cui all'art. 5 del TAIC) è obbligato a contrarre e consegnare all'acquirente , all'atto del trasferimento della proprietà, una polizza assicurativa indennitaria decennale a beneficio dell'acquirente e con effetto dalla data di ultimazione dei lavori a copertura dei danni materiali e diretti all'immobile, compresi i danni a terzi (art. 1669 del c.c.) derivanti da rovina totale o parziale oppure da gravi difetti costruttivi delle opere, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, e comunque manifestatisi successivamente alla stipula del contratto definitivo di compravendita o di assegnazione. (art. 4 del TAIC).


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A TOLENTINO IL DIALOGO INTERRELIGIOSO Promosso dalla fondazione “Amalgamalarte” E' appena iniziato il 2009 e ognuno di noi si starà certamente chiedendo quale futuro si prospetta ai nostri occhi. Le immagini che quotidianamente entrano nelle nostre case attraverso mass-media ci rappresentano un mondo di ingiustizie, di dolori e sofferenze che non conosce confini, razze, sesso, condizione sociale, culturale, economica e religiosa. L'iniziativa di parlare attraverso le Arti delle differenti culture e religioni è, ad avviso della presidente della Fondazione Amalgama l'Arte avv. Vania Longhi, un modo meno impegnativo per l'ascoltatore e allo stesso tempo più efficace di tanti discorsi dai contenuti che poi, nella realtà, si dimostrano vuoti nell'essenza, quell'essenza che l'artista, se è davvero bravo, sa trasmettere con vere emozioni che aiutano a sperare. Da qualche anno finalmente si sta parlando di dialogo non solo religioso, ma la strada da percorrere è ancora molto tortuosa perchè richiede un amore incondizionato verso l'altro che gli artisti applicano. Ecco perchè l'Arte può essere un viatico più diretto e privo d barriere per aprirci all'Amore. Il tema presentato nella Basilica Concattedrale di San Catervo nel novembre scorso è stato proprio "L'Amore agli occhi di Dio". Cosa può essere più grande dell'Amore di Dio? "Questo argomento" spiega Vania Longhi "abbiamo voluto rappresentarlo con la musica, il canto, la poesia e la pittura. Diceva Sant'Agostino: 'Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato', ed è per questo che ogni artista e ogni essere innamorato di Dio, dell'Unico Dio Vivente sa che la Bellezza salverà il mondo. Infatti, la bellezza è mistero e richiamo al trascendente. E' invito ad amare la vita e a sognare il futuro. La serata è stata realizzata grazie alla disponibilità del parroco Don Frediano che ha accolto con favore la possibilità di percorrere proprio nella Basilica dedicata a San

Catervo, martire con sua moglie Settimia, simbolo della famiglia cristiana, un confronto difficile ma possibile fra culture e religioni". "La cappella dove è situato il sarcofago" sottolinea Don Frediano "è un luogo dove si respira la pace proprio per le due immagini principali, quella del Buon Pastore, venuto al mondo per salvare e unire l'intera umanità, e quella dei Santi Sposi Catervo e Settimia che, incoronati dalla mano di Dio, fondano il loro matrimonio su quell'infinito Amore che da loro attinto e comunicato". "Vorrei far presente che l'evento denominato Living God (Il Dio Vivente)" dice ancora Vania Longhi "è la trasposizione in un cd di quindici brani, alcuni ideati e realizzati proprio intorno al dialogo interreligioso da tutti artisti del nostro territorio: Licio Cernetti di Urbisaglia (pianoforte e organo), Antonio Felicioli di Recanati (sax soprano e flauto traverso), Viviana De Marco di Civitanova Marche (voce recitante), Vania Longhi di Tolentino (soprano), Christian Riganelli di Recanati (fisarmonica). La cover è stata realizzata con opere pittoriche dell'artista ebraico Natan Kareen, dallo studio grafico Il Segno di Tolentino e il cd è stato inciso negli studi Malleus di Recanati. Il cd è reperibile presso la Bottega del Libro di Tolentino. La serata sarà replicata sempre nella Basilica Concattedrale di San Catervo, data l'alta richiesta pervenuta, e verranno effettuate altre riprese per la realizzazione di un dvd.

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Il progetto della Fondazione continuerà con la trilogia che prevede, oltre a Living God, Maria Humanitatis Mater e Anime Divinae, sempre con artisti del territorio. Con affetto ringrazio il pubblico numeroso che, nonostante il maltempo, ha fatto sentire con la calorosa partecipazione il gradimento per la manifestazione, e le autorità locali; i parroci presenti; Don Pio Pesaresi, vicario episcopale per il Clero della Diocesi di Macerata; il professor Giorgio Semmoloni per la meticolosa lezione storicoartistica".


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Oroscopo 2009 di Balthus ARIETE - L'Istinto

LEONE - Energia

SAGITTARIO - La Sicurezza

Sarà un inizio d'anno faticoso, ma poi in Tutto alla grande, come merita un Il lavoro non sarà il massimo ma voi primavera vento in poppa con un nuovo segno generoso e regale. Per i più sarete sempre sicuri di quello che lavoro e grandi opportunità sentimentali: giovani nuovi amori di passione audace. farete. Nessun ostacolo vi ferma. per molti l'amore che mancava e fine della solitudine. Psiche, lavoro, eros e amore: tutto ok. Il Grande amore all'orizzonte con grandi Favoriti con Sagittario e Acquario 2009 sarà un buon anno. Favoriti con Ariete e progetti per il futuro. Favoriti con Ariete e Acquario

Sagittario

TORO - Amore Proprio Saranno raggiunti tutti gli obiettivi stabiliti. Non ci saranno eventi contrari e l'amore darà forza alle coppie che saranno in sintonia. Favoriti con Vergine, Sagittario e Pesci

VERGINE - Il Corpo Finalmente un anno dove vi saranno riconosciute le qualità sul lavoro, sul pensiero logico e sul comportamento che di solito è meticoloso e preciso. Ci saranno nuove emozioni d'amore e nuovi progetti per costruire il futuro. Favoriti con Capricorno e Acquario

GEMELLI - Psiche

CAPRICORNO - La Materia Anno super positivo per il lavoro e per tutti i progetti. Così anche per l'amore con nuove esperienze. Favoriti con Vergine, Scorpione e Pesci

ACQUARIO - L'Anima

BILANCIA - Altruismo Un segno con l'istinto della curiosità e Anno sicuramente positivo. Ci Il segno più elegante. Non perde mai del sapere. Spirito libero. L'anno partirà saranno tante nuove amicizie e le subito bene e non si annoieranno. Ci il controllo delle proprie azioni. Dopo coppie già esistenti si rafforzeranno. saranno battaglie in famiglia, ma poi tutto si un momento di pausa ritorna l'amore, sarà un anno animato dal punto di vista aggiusterà. Si prospetta però un anno in salita. Favoriti quello vero, nel posto giusto in un sentimentale. Favoriti con Ariete, Vergine e Bilancia con Ariete, Bilancia e Pesci appuntamento magico. sarà anche un anno di relax e puro godimento. Favoriti con Acquario e Pesci PESCI - L'Universo

CANCRO - Emotività

SCORPIONE - L'Inconscio Sai ascoltare e sai tacere. Il 2009 Sarà il segno più innamorato con tanti Il 2009 sarà un anno meno sarà un anno di riflessione in attesa baci, carezze e passione. Anche il aggressivo del solito. Sarete più del prossimo che sarà certamente lavoro andrà bene, facendo però comprensivi e con buona probabilità di migliore. Non ci saranno grandi cose in attenzione a speculazioni azzardate. Anno lavoro soddisfacente e tanto eros. amore e così anche nel lavoro, però il livello della positivo per guadagni e, ribadisco, l'amore. La strada è tranquilla e in discesa. Favoriti con Toro e Pesci Favoriti con Cancro e Capricorno psiche sarà ok. Favoriti con Toro, Gemelli e Bilancia

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TOLENTI(BLASO)NATI NEWS

NON CHIAMATEMI ASKY! Discorrendo di stemmi, nobili e dimore di Enzo Calcaterra Confesso: mai avuta simpatia per toghe, tonache e divise. Forse un vizio di famiglia. Ma se devo farmi raccontare i fatti di una famiglia dove per secoli sono circolati quei vestimenti, non posso fare troppo il difficile. Così, ho deciso di fare una chiacchierata a spasso nel tempo con un tolentinate di quelli tosti, blasonati come si deve e dalla memoria di ferro. Si tratta nientemeno che del Cardinale Ascanio Parisani, gentilmente resosi disponibile a raccontarmi un po' di sé e dei suoi. Questo è il resoconto della nostra conversazione, senza fronzoli né infiocchettature. Alla tolentinate. Buongiorno. Devo chiamarla Eminenza o, come oggi s'usa, più democraticamente ASKY? !!! Caro figliolo, tieni per te quest'ultimo sproposito! Usa pure il titolo di Conte. Credo rispecchi meglio il mio casato, se di questo dobbiam parlare. D'accordo, Conte Parisani. La precisazione è d’obbligo: tolentinate DOC? Garantito. Ne sono stato sempre fiero, come tutti i miei antenati. Nato a Tolentino verso la fine del Quattrocento. Qui sono cresciuto e ho fatto i miei buoni studi prima di terminarli a Roma. E dove, se non a Roma, poteva iniziare la sua gloriosa carriera? Tutte le strade portano là, ma da là tutte le strade portano lontano. La mia portava dritta dritta in braccio a Santa Madre Chiesa. Papi del calibro di Clemente VII e Paolo III premiarono le mie qualità di mediatore prudente, giusto, aperto, con onori, incarichi di responsabilità, titoli. Soltanto? No, certamente. Nel 1539 fui promosso Cardinale. Più che uomo di Chiesa, dà l'idea di un politico. Aggiungerei assai più bravo, per tempi difficili come quelli, di tanti politici che sono venuti nei secoli successivi. È vero: tempi tragici, tormentati seppure grandiosi. Ci volevano qualità intellettuali, umane, morali. Ma anche una bella schiera di antenati e familiari alle spalle. Ecco, parliamo di affari di famiglia. A Tolentino voi Parisani (che si dice provenienti dalla Germania) metteste radici molto tempo fa. Confermo. Siamo tolentinati dall'età...della ragione! Se vorrai spolverare pergamene, troverai notizie su di noi almeno dagli inizi del Trecento. Ma siete partiti alla grande, se non ricordo male. Tutti ai vertici delle maggiori autorità: priori, giuristi, uomini di Chiesa. Siamo fatti così: abili, scaltri, con l'amicizia e la stima di papi. A quel tempo erano il meglio a cui si potesse aspirare. Meglio di principi, re e imperatori? Non ci siamo fatti mancare niente, se è per questo.

Sono stato delegato del Papa in missione dall'imperatore Carlo V: hai presente? Eccome! Qualche altro esempio? Da uomini d'arme abbiamo servito potenti come Filippo Maria Visconti duca di Milano e l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo. Sono ammirato, Conte Parisani. Ma anche un po' perplesso. Oltre a codici, messali e bolle, mi sembra abbiate spesso trattato con spade e corazze. Pace e guerra: mai conflitto di interessi? La nostra fu chiamata "età di giganti", m'intendi bene? Mezzi e fini erano talmente alti che finivano per confondersi. Nei pensieri e nelle opere. Non è così anche nel vostro tempo? Sì, c’è una certa confusione. Ma è l'altezza che manca! Tra capitani di ventura e milizie, anche il mestiere delle armi vi ha dato dunque un bel po' di soddisfazioni. Vedi, figliolo, tra il Trecento e Cinquecento (tanto per restare in quel periodo) ogni città grande e piccola, ogni villaggio era un campo di battaglia. Tolentino non faceva eccezione. Non ci crederai, ma le migliori doti te le porti dalle strade e dall'aria di casa tua. Mi perdoni, Conte, ma mi viene in mente il nostro comune concittadino Nicolò Mauruzi! Ah, "il Tolentino"! Molto in gamba, ma sfigato: finire "suicidato" in quel modo dopo tante imprese! Tra le vostre due famiglie non è corso buon sangue, anzi... ...Tanto e cattivo sangue, piuttosto! Soprattutto verso la fine del Cinquecento. Ma è una vicenda non molto dissimile da tante altre, di tanti altri paesi e città.

E i tolentinati? Felicissimi e sollevati, è ovvio. Chi diede il merito al Papa, chi ai Cardinali, chi a qualche sant'uomo, chi a San Nicola. Insomma, la pace rese tutti felici, contenti e ...meritevoli! Bell'evento, Conte Parisani! Ma, a parte i fortunati professoroni che si dilettano a scartabellare carte su carte, chi lo ricorda più? E qui ti sbagli, caro giovane! Fatti un giro poco fuori Tolentino e troverai (se non I’hanno già demolita, perché ai vostri tempi avete il gran brutto vizio di sostituire le cose belle che abbiamo costruito con materiali vili e altre oscenità inguardabili) una chiesa. La chiesa della Madonna della Pace?! Indovinato! Fu eretta a memoria di quel fatto (raro e infrequente come la pace), in espiazione dei delitti, per ringraziare e conservare la protezione celeste. Tutti concorsero a finanziare l'opera, che fu realizzata a pubbliche spese. Per la verità la voce popolare ricorda che un omino devoto, certo Cotino (noto ai tolentinati come "Cutì de la Pace"), avrebbe sborsato di tasca sua i soldi per finanziare i lavori come una sorta di ex voto personale. Ci sta, ci sta, come dite voi moderni. Per una volta, soldi pubblici ben spesi e un'opera non incompiuta. E miracolosamente ancora in piedi! Ti par poco, per quei tempi? Figuriamoci per i nostri! (1 - continua)

Da queste parti era un susseguirsi di rappresaglie, delitti, vendette, ferimenti, uccisioni a catena. Pontefici, prelati, cittadini, tutti a tentare di pacificarvi. Anche Sisto V, prima da Cardinale poi da Papa, si era incaponito a risolvere la situazione. Dovresti sapere bene, tu che sei tolentinate, che noi abbiamo sempre avuto sangue caldo, orgoglio, spirito di contraddizione. Questo vale per tutti, popolani e nobili. Ma stavamo esagerando, lo ammetto. E come andò, poi? Papa Sisto giocò tutte le carte: mise in mezzo cardinali, prelati, privati con fama di uomini pii e zelanti, amanti della pace, interessati a riportare un po’ di tranquillità. II risultato? II Cardinal Rusticucci, con pieni poteri, persuase i più testardi, ottenne salvacondotti per i banditi, riunì i contendenti intorno a un tavolo (non dite così anche voi, oggi?). Nel 1585 un bel trattato portava le loro firme. Volenti o nolenti.

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La Pace


L'Agriturismo Coroncina ha 22 posti suddivisi tra l'accogliente sala principale con il suo grande camino e un panorama incantevole e una saletta piccola per chi desidera avere più intimità. Nella nostra struttura gli animali sono sempre graditi ospiti. IL RISTORANTE Nella struttura troverete un ottimo ristorante di cucina vegetariana, dove i piatti nascono da un mix eccellente tra i sapori dell'orto e selezionati prodotti tipici italiani. Il menu degustazione è composto di 10 portate con il dolce. Il menu è a base di verdure e erbe aromatiche dell'orto condite con l'olio Vanesio di nostra produzione, di formaggi locali e di uova. I piatti presentati variano in

base alla stagionalità dei prodotti. Il menu è arricchito da una selezione di vini locali e vini biodinamici in linea con la filosofia dell'agriturismo. In estate sarà piacevole cenare in veranda anche se qualche insetto potrà fare capolino, ma... siamo in campagna. I PRODOTTI Il ritmo della natura scandisce la produzione dell'olio Vanesio, delle confetture e dei "ghiotti" biscotti che

potrete trovare nel punto vendita dell'agriturismo. L'amore per la terra che ci ospita ci ha guidato nella selezione di prodotti locali, come olio, formaggi, pasta, cereali e liquori; sono i prodotti che utilizziamo per creare i nostri piatti. LA FILOSOFIA DEI NOSTRI PRODOTTI Produciamo seguendo i criteri della certificazione biologica ed anche il principio della biodinamica;

quest'ultimo presuppone il riutilizzo dei rifiuti solidi organici previa stabilizzazione per decomposizione aerobica; l'attenzione al calendario lunare e planetario per stabilire le operazioni colturali; la concimazione di qualità attraverso l'interramento di materiali biologici; il ricorso alle rotazioni agricole e a tecniche di lavorazione che non impoveriscano eccessivamente il terreno.

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I NOSTRI FIGLI

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La violenza lacera la società di oggi Come vivono i nostri figli?

La violenza è una vecchia abitudine dell'uomo, è tanto presente nel vivere quotidiano, che è diventata qualcosa di scontato, qualcosa che ci lascia indifferenti, a meno che non ci tocchi molto da vicino. Non mi riferisco solo alla violenza fisica, ma anche a quella psicologica, più sottile, che ha un ruolo primario nella vita quotidiana. Quanti fatti sconvolgenti ed immagini strazianti fanno parte del nostro vissuto? Basta accendere la televisione e in ciascuno di noi c'è una reazione di rigetto, una reazione quasi fisiologica, che rimanda in un angolino della nostra mente ciò che ci turba, non vogliamo prendere coscienza di fatti tanto gravi, rinunciando a priori, perché ci sembra impossibile poter cambiare un meccanismo tanto perverso. Sì, il nostro paese è violento, ma spesso non ce ne accorgiamo o vogliamo dimenticarlo. Violenza è rubare, uccidere, imporre le proprie idee con prepotenza, spacciare droga, far vedere certe immagini, picchiare i propri simili, maltrattare gli animali, far prevalere particolarismi, nepotismi e non

badare allo spreco del denaro pubblico. La violenza trasforma il nostro ESSERE UOMINI in bestie, quindi cominciamo ad aprire gli occhi, ad organizzarci per eliminare certi comportamenti violenti, iniziamo dall'ambiente che ci è intorno, così forse sentiremo gridare meno la nostra coscienza. Sono sicura che parlare del problema possa significare investirsene, farsene carico per sensibilizzare noi e gli altri. Non è importante soltanto allontanare la violenza ma creare i presupposti per curare un “male” tanto grave che mina il nostro futuro. Lo dobbiamo ai nostri figli, perché la società di domani è la LORO, quindi PENSIAMOCI!! CI SIAMO MAI CHIESTI PERCHÈ TANTA AGGRESSIVITÀ NEI BAMBINI? Il termine “aggressività” indica una tendenza, un impulso, un istinto di difesa dell'organismo; quando stimoli esterni creano stati di ansia e di malessere profondo il bambino aggredisce gli altri, l'ambiente ed infine se stesso. L’aggressività sarebbe in tal

di Luciana Zengarini

caso una conseguenza di rapporti sociali male impostati e condotti a senso unico, essi creeranno soltanto situazioni infelici. Un bambino eccessivamente aggressivo potrà rendere a scuola al di sotto delle sue capacità, mostrandosi sgarbato e maleducato con i compagni e gli insegnanti. Quando un bambino viene stimolato all'attività e alla cooperazione, cercando di compensare la situazione frustrata che fa parte del suo vissuto, evidenzia immediatamente atteggiamenti di rifiuto e diventa irrequieto, egli, senza rendersene conto, ci chiede aiuto per compensare ciò che non ha avuto precedentemente. La scuola ha l'obbligo di intervenire, ma non da sola, in sinergia con tutte le componenti educative dell'ambiente in cui vive il bambino, prima fra tutte la famiglia, primo nucleo sociale di ogni individuo. Questi bambini detti “casi difficili” non potranno mai adattarsi a vivere responsabilmente nella nostra società di oggi, né in quella di un prossimo futuro se il recupero non avviene immediatamente, ai primi segnali di disagio, che a volte si evidenziano sin dalla scuola dell'infanzia. L'aggressività di un bambino diventerà violenza nell'adulto di domani. Consapevoli delle nostre responsabilità, dobbiamo prendere coscienza di malesseri tanto gravi, di situazioni che rendono infelici alcuni bambini e di conseguenza provvedere, perché OGNI BAMBINO HA IL DIRITTO DI ESSERE FELICE. I nostri figli hanno bisogno di armonia, affetto e certezze su cui contare. L'insicurezza, l'angoscia, l'ansia impediscono comportamenti equilibrati e determinano atteggiamenti negativi di aggressione o di sottomissione passiva, rendendo difficile l'inserimento nella comunità.

La Cento Maratone di Guido Vecerrica Il sindaco Luciano Ruffini e l'assessore allo Sport Massimo Marco Seri hanno ricevuto ufficialmente in Comune Guido Vecerrica, corridore tesserato per il gruppo Amatori Podistica Tolentino, che recentemente ha corso la sua centesima maratona. A sorpresa a Vecerrica è stata consegnata una targa che ricorda e festeggia questo centesimo traguardo tagliato. Guido Vecerrica 56 anni, tolentinate, operaio con la grande passione per la corsa e la maratona corre dal 1988 la classica distanza di 42 km e 195 Da sinistra: Andrea Merlini, Massimo Marco metri. Seri, Guido Vecerrica, Luciano Ruffini. In questi ultimi 20 anni ha corso cento maratone, 12

totalizzando 4.200 chilometri percorsi in competizioni ufficiali. Si allena circa una o due ore al giorno e corre almeno 10 chilometri. Si stima che Vecerrica nella sua carriera di corridore abbia percorso circa 100.000 chilometri. Il suo miglior tempo personale è di 3 ore e 47 minuti. La sua prima maratona corsa a New York il 6 novembre del 1988, l'ultima, almeno per ora, ad Atene il 9 novembre 2008. Ha iniziato con la maratona più famosa al mondo ed ha raggiunto le cento competizioni ufficiali con la mitica maratona di Atene.


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NEWS

Lu Spì

JENNÀ

Li sgagghiù

(1921)

di Giovanni Sebastiani

I dialoghi di Peppe e Renato Ciao Pè! Ciao Renà! Come li finitu l'annu st'annu? Male! Non adè cambiato cosa: le fogne sempre 'ttappate, li marciapiedi sempre sconocchiati, le strade adè sempre più sumiglianti a lo cascio cò li vusci, la segnaletica mejo non parlanne, li jardì mejo sorvolà, lu sirviziu de li Vigili Urbani adè quello c'adè C'hai rajò. Non lo vedi che ce stà a pijà per le natiche? Pè le natiche? E c'adè? Adè lu culu in italiano colto Voli dì che tutto quello che se dice insieme all'altri cittadini, a quissi che comanna non je passa manco per l'anticamera de lu cervellu? Brau! Vidi che comenzi a capicce anche tu! Allora, per tornà all'annu nou, la cosa che ce pole consolà è che non adè bisestile Che ce pole capità de nuovo? Lu teatru è jitu a focu, la cartiera a proato a brusciasse, l'acqua l'imo biuta inquinata, lu tittu de la casa del fascio s'è sfonnatu. Me sa che per tutti sti casì ha dato la corpa all'annu bisestu perchè non me risulta che quarcuno sia stato licenziatu o ha passato un vruttu quartu d'ora... Speriamo che quarche cosa pozza cambià! Scì...! La capoccia de quissi de cui sopra adè sempre la stessa... Ma pole esse che cò li progressi c'ha fatto li trapianti te se possa cambià la capoccia? Sogna sogna... che c'è rmasto solo quesso! Comunque buon anno lo stesso! Anche a te e a tutti quilli che ce legghie e che ce capisce Ciao Pè Ciao Renà

Negne!... fa friddo!... Sotto a lu camì Stà solo quilli che non fà cuelle, Ciànno vicino un vuttigliò de vi' E un cavarè co' un mucchiu de ciammelle... Ma, li puritti che non cià u' 'quatrì E se sende crocchiasse le vudelle A fatigà de prescia deve ji, A costu de rimette anco' la pelle, Oh, gran munnacciu!... chi sta ve' e chi no, Chi va a spassu e chi deve tribulà, Questa, per dia, è 'na gra' 'ncunfusciò!... Cuscindra annanzi più no' 'nse po' annà... Se chi commanna no' 'nce penza 'mbo', Ma chi lo sa che succedarà!...

PiÙ DI 40 NEGOZI PER OGNI TUA ESIGENZA 14


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L’INTERVISTA

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Centro Teatrale Sangallo ... a tutti i bambini Il Centro Teatrale da sempre ha incluso fra le sue attività teatrali, quelle dedicate ai bambini e lei ne è stata tra i primi promotori . E' stato un felice e duraturo incontro quello con il Centro Teatrale nel 1980 , quando accanto ai primi corsi per adulti già si svolgevano quelli di teatro per bambini. Pochi anni prima avevo terminato l'Accademia di Belle Arti nel corso di Scenografia e, tra una tesi su J. Pollock e l'altra su Dario Fo, avevo voluto presentarne una sull'Animazione Teatrale. Svolgevo laboratori in molte scuole: erano i tempi in cui si dibatteva su questo tema e c'era una grande disponibilità alle nuove esperienze che dessero spazio, anche con altri linguaggi, alla ricerca della creatività e dell'espressione. Il teatro, dovrebbe essere una attività normale per i bambini , come in America e in diverse nazioni Europee, ma l'Italia è ancora molto distante… Il teatro per i bambini quindi è anche formazione e non solo divertimento. L'una cosa non esclude l'altra, si impara anche divertendosi attraverso un diverso modo di considerare l'infanzia. Oggi però c'è grande attenzione verso i bambini, in un certo senso molto più di ieri. E' vero, grazie al cielo ma è ancora insufficiente: i diritti dell'infanzia sono tutt'ora enormemente violati. Le società che si considerano evolute, se vogliono essere tali , hanno il dovere di occuparsi della cultura.

Un progetto culturale che includa i bambini come bene primario deve avere caratteristiche continuative che permettano scambio e rapporto tra le componenti sociali, i soggetti preposti e le arti tutte , fra le quali il teatro che ne è parte essenziale. Il Centro Teatrale svolge quindi un ruolo di sostegno culturale anche per i bambini: questo per quanto riguarda il lavoro teatrale che li vede protagonisti. E il rapporto bambini e teatro come spettatori? E' un argomento che mi sta molto a cuore, il pubblico dei bambini è prezioso; oltretutto è una vera cartina di tornasole per chi fa teatro: Chi mi conosce sa che vorrei far andare i bambini al teatro con il biberon. A parte gli scherzi… più volte ho organizzato e partecipato a rassegne ma ho dovuto registrare una costante: quando una iniziativa per bambini comincia a dare dei frutti, sul più bello si interrompe l'esperienza per motivi che, di solito, nulla hanno a che vedere con il loro interesse. E stiamo parlando di risorse minimali…Insomma tra il dire e il fare, c'è sempre un grande mare nel mezzo. Che cosa si augura per il nuovo anno come direttore organizzativo del Centro Teatrale Sangallo?

spazio al palazzo Sangallo e dare il via a corsi professionali estivi. Più in generale, premesso che in qualsiasi luogo, anche minuscolo, si può fare teatro, mi auguro di condividere le idee espresse con chi crede che quando si spengono le luci e inizia lo spettacolo, negli sguardi luccicanti dei bambini pronti a lasciarsi rapire dalla fantasia risiede il futuro del teatro.

Nell'immediato futuro spero vivamente di poter dar seguito ai progetti in corso, ossia aprire un nuovo

Un quartiere come il “Paese dei balocchi” e

la letterina più bella è del piccolo Ariel Un intero quartiere per due giorni si è trasformato in un autentico paese magico, un vero e proprio "Paese dei Balocchi" grazie ad una manifestazione organizzata dai commercianti di via Martin Luther King e piazza Togliatti, in collaborazione con il comitato di quartiere. L'iniziativa, che ha riscosso un buon successo malgrado altre manifestazioni in centro non preventivate quando il "Paese dei Balocchi" era stato messo in cantiere, era aperta a tutti ma, principalmente, dedicata ai bambini nella magica atmosfera natalizia e incentrata sulla figura di Babbo Natale. Per le vie del quartiere girava la carrozza di Babbo Natale ed è stato anche allestito un apposito ufficio dove i bambini hanno potuto imbucare le loro letterine. Ed è stata anche scelta la letterina più carina fra quelle imbucate nella festa organizzata dai commercianti di via M.L.King e piazza Togliatti. A vincere è stato il piccolo Luca Ariel Battellini con una lettera davvero simpatica.

“Caro Babbo Natale, quello che voglio lo sai già, è un anno che te lo ripeto. Negli ultimi giorni a scuola non è andata tanto bene, quindi se non mi vuoi portare quello che ti ho chiesto io capirò. Ti chiedo solo di pensare a mia madre, mio

La lettera è stata scelta fra le decine che i bimbi hanno imbucato o consegnato direttamente a Babbo Natale. Una bella iniziativa, dunque, frutto dell'intraprendenza dei commercianti della zona, che potrebbe essere ripetuta, magari confidando in un calendario delle manifestazioni natalizie che per le prossime festività non preveda "accavallamenti" che non giovano a nessuno.

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padre e a mio fratello che è un po' birichino ma due regali se li merita"


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GIUSEPPE GIACOBAZZI a cabaret buffet Dopo il primo grande successo di pubblico riscontrato con lo spettacolo di Marco Bazzoni, in arte BAZ, ritorna al cine teatro Don Bosco il cabaret buffet sabato 28 febbraio 2009 alle ore 21.15 con Giuseppe Giacobazzi. Da 15 anni la Romagna lo segue con instancabile puntualità, in ogni piazza, in ogni teatro, in ogni locale che abbia un palcoscenico. Oggi Giuseppe Giacobazzi, incontrastato “Poveta” non più solo Romagnolo ma Nazionale, ci regala i suoi esilaranti monologhi sull'attualità, sulla vita di coppia (“Amore, oggi andiamo all'Ipermercato a fare la spesa…?!!!!!!”) sulla pubblicità che irrompe nelle nostre case (lo scoiattolo che spegne l'incendio devastante nella foresta) o molto più semplicemente sulla vita quotidiana che così bene tutti conosciamo, momenti di puro divertimento, a volte incontrollabile. Il grande successo nella nuova edizione di Zelig, conferma il suo talento, consacrandolo tra i nuovi veri talenti della comicità Italiana. Come lo definiscono Bisio e la Incontrada mentre lo presentano sul palco, un vero “figlio di romagna”.

“CARO DE ANDRÈ” al Cine Teatro Don Bosco Andrà in scena domenica 8 febbraio al cine teatro Don Bosco, "Caro De Andrè" dell'Orchestra Intermusic. L'Orchestra Intermusic e il progetto Caro De Andrè nascono nel 1999, anno della morte di Fabrizio De Andrè con il desiderio di tessere la testimonianza della meravigliosa memoria deandreiana. L'Orchestra Intermusic è una delle poche orchestre riconosciute dalla Fondazione De Andrè, la stessa Dori Ghezzi, moglie del grande Faber ha partecipato a più di un concerto dell'Orchestra rimanendone molto colpita per l'elevato livello artistico. È da ricordare che dodici sono i componenti del gruppo, bravissimi professionisti, uno su tutti il batterista Giovanni Damiani che stabilmente collabora con il compositore Nicola Piovani premio Oscar per la Colonna sonora de La Vita è Bella alcuni di essi provengono dal mondo della musica classica, altri dal jazz, dalla world music; oltre ad utilizzare strumenti come la tastiera, fisarmonica, chitarra ecc vengono utilizzati strumenti non appartenenti alla nostra cultura come il bouzoki, il sitar, per sottolineare quei suoni del Mediterraneo tanto cari a De Andrè, l'eterogeneità dell'Orchestra sta a sottolineare l'incontro delle diverse culture presenti nelle tante poesie di Fabrizio De Andrè.


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