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Il cane ha la patria in Siberia

Un importante studio sull’origine dell’addomesticamento

Il cane ha la patria in Siberia

Accadde oltre 23 mila anni fa quando i primi esploratori giunsero nel Nuovo Continente dalla terra dei ghiacci. L’importanza ed il significato della ricerca basata su raffronti archeologici e genetici

La storia infinita sulla domesticazione dei cani si arricchisce di un nuovo interessante capitolo. L’Università di Durham (UK) ha infatti condotto una ricerca - pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) - che riguarda lo studio dei registri dove sono catalogati molti reperti archeologici e genetici di persone e cani antichi. L’ipotesi avvalorata dai riscontri scientifici suggerisce che le prime persone a stabilirsi nelle Americhe probabilmente portarono con sé i propri cani. Gli studiosi di genetica hanno scoperto che le prime persone ad attraversare le Americhe, oltre 15.000 anni fa, provenivano dal nord-est asiatico, ed erano accompagnate dai loro cani. Questa scoperta suggerisce che l’addomesticamento dei cani è avvenuto in Siberia oltre 23.000 anni fa e che le persone e i loro cani viaggiarono sia a est nelle Americhe che a ovest nel resto dell’Eurasia. Le Americhe sono state una delle ultime regioni del mondo ad essere colonizzate dagli uomini. In questo stesso periodo, i cani erano stati addomesticati e proba-

Diverse sottospecie geografiche di lupi possono aver dato origine a diversi gruppi di razze canine. Questo modello mostra un’interpretazione dell’ascendenza delle razze canine moderne. Le razze canine moderne sono il risultato di almeno 2000 anni di allevamento sotto il controllo umano e nessuna razza deriva esclusivamente da un’origine geografica. In definitiva, gli studi sul DNA possono aiutare a valutare l’accuratezza di modelli come questo.

Dr. Darcy Morey Radford University Department of Anthropological Sciences Virginia, USA

bilmente stavano già svolgendo una varietà di ruoli essenziali all’interno delle società umane.

L’autrice principale della ricerca, la dott.ssa Angela Perri, del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Durham, ha dichiarato: “Il quando e il dove sono stati a lungo esplorati nella ricerca sull’addomesticamento dei cani, ma in questo studio abbiamo anche esplorato il come e il perché, che sono stati spesso trascurati. L’addomesticamento del cane avvenuto in Siberia ri-

sponde a molte delle domande che abbiamo sempre avuto sulle origini del rapporto uomo-cane. Mettendo insieme i pezzi del puzzle di archeologia, genetica e temporali, otteniamo un’immagine molto più chiara di dove i cani vennero addomesticati in Siberia, per poi i diffondersi da lì nelle Americhe e in tutto il mondo”.

Il genetista e coautore Laurent Frantz (Università Ludwig Maximilian di Monaco) afferma: “L’unica cosa che sapevamo per certo era che l’addomesticamento dei cani non ha avuto luogo nelle Americhe. Dalle impronte genetiche di cani antichi, ora sappiamo che dovevano essere presenti da qualche parte in Siberia prima che le persone migrassero nelle Americhe”.

Un altro coautore della ricerca, professor Greger Larson, dell’Università di Oxford, ha dichiarato: “I ricercatori hanno precedentemente suggerito che i cani fossero stati addomesticati in tutta l’Eurasia, dall’Europa alla Cina, e in molte terre intermedie. L’evidenza combinata di antichi resti di esseri umani e cani sta aiutando a perfezionare la nostra comprensione sulla complessa storia dei cani, e ora indica la Siberia e il nord-est asiatico come una probabile regione in cui è stato avviato l’addomesticamento dei cani”. Durante l’ultimo “massimo glaciale” (da 23.000 a 19.000 anni fa) la Beringia (l’area terrestre e marittima tra Canada e Russia) e la maggior parte della Siberia , era estremamente fredda, secca e in gran parte non ricoperta da ghiacci.

Come osserva il coautore e archeologo David Meltzer della Southern Methodist University (Dallas, TX): “Sappiamo da tempo che i primi popoli americani dovevano possedere abilità di caccia ben affinate, il know-how geologico per lavorare la pietra e altri materiali necessari per affrontare nuove sfide. I cani che li hanno accompagnati mentre approdavano in questo nuovo mondo, potrebbero aver fatto parte del loro bagaglio culturale tanto quanto gli strumenti di pietra che portavano”.

Ancora una volta, questo studio racconta che sin dal loro ancestrale addomesticamento, i cani hanno svolto un’ampia varietà di ruoli nelle società umane, molti dei quali sono legati alla storia delle culture di tutto il mondo. È una certezza pensare che la futura ricerca archeologica e genetica rivelerà come l’emergente relazione reciproca tra persone e cani abbia portato alla loro diffusione in tutto il mondo, rendendo il cane il migliore ausiliario dell’uomo.

Renata Fossati