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CENA STELLATA

IL RISTORANTE PACA CONQUISTA LA TANTO AMBITA STELLA MICHELIN

DI MARTINA OLIVIERI PHOTO LORENZO NOCCIOLI

Il ristorante Paca riporta la stella Michelin a Prato dopo ben 10 anni. Il piccolo libro rosso, che rappresenta uno dei maggiori riferimenti mondiali per la valutazione della qualità di ristoranti e alberghi, ha premiato la squadra di giovani talenti del ristorante Paca, tutti sotto i trentacinque anni, uniti da una storica amicizia e un amore inconfondibile per il buon cibo. “Siamo doppiamente felici e orgogliosi - dice Niccolò Palumbo, lo chef - ovviamente per il ristorante ma anche per la città di Prato e consapevoli che questo è il frutto di grande impegno di tutto il team, ma che soprattutto si tratta di un punto di partenza e siamo carichi e pronti ad andare avanti con grandissimo entusiasmo”. Il ristorante è situato a cinque minuti a piedi dal duecentesco Castello dell’Imperatore, appartenuto al nipote di Federico Barbarossa, e nasce negli ambienti di un’ex istituzione della gastronomia pratese. Quello che

negli anni ‘80 era il ristorante di Osvaldo Baroncelli, chef eclettico e grande pioniere di una cucina davvero moderna per l’epoca, con esperienze di haute cuisine francese abilmente declinate sulla valorizzazione delle risorse della sua terra, nonché storico Presidente AIS Toscana. Qui nel 2019, Niccolò Palumbo e Lorenzo LA STELLA Catucci, dopo aver aperto insieme un MICHELIN TORNA ristorante a Radda in Chianti, trovano il A PRATO DOPO 10 luogo perfetto in cui dar vita al loro sogno. ANNI GRAZIE ALLA Restaurano il locale senza stravolgerne la BRAVURA DEI GIOVANI struttura originaria, cercando di dar continuità all’energia inTALENTI DEL novatrice, alla visione contemporanea della RISTORATE PACA cucina e alla passione per l’arte che li accomunano al precedente proprietario. Continuano anche l’usanza di Baroncelli di esporre, nelle tre sale del ristorante, quadri e opere provenienti da gallerie d’arte cittadine. Prato è una città ricca di arte contemporanea e gli stessi spazi pubblici sono disseminati di ope-

AAA UNA CUCINA ECLETTICA, ELEGANTE E BEN BILANCIATA CHE SI È GUADAGNATA L’IMPORTANTE RICONOSCIMENTO

IL GIOVANISSIMO STAFF DI PACA

re, come una naturale estensione del celebre Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Decidono cosa scrivere nell’insegna, pensando a un logo di immediata lettura che si ricordi facilmente e con piglio pragmatico optano per la crasi delle prime due lettere dei rispettivi cognomi. Paca nasce così e oggi porta in città una cucina di sostanza, dall’estetica contemporanea e su solide competenze tecniche, con materie prime ricercate e grande accuratezza. Niccolò Palumbo, pratese, classe ’88, tiene le redini della cucina, dopo due Antonino Cannavacciuolo, dopo essere transitato dal tristellato Lasarte di Martin Berasategui ed essere stato in servizio al Bracali di Massa Marittima, nei due anni in cui il ristorante è passato

da una a due stelle Michelin. Il suo socio, il trentaduenne Lorenzo Catucci si occupa dell’accoglienza e della conduzione della sala, il suo curriculum parte dall’istituto alberghiero di Castellaneta e dopo aver frequentato la facoltà di Scienze e tecnologie alimentaridi Bari inizUNA CUCINA DALL’ESTETICA CONTEMPORANEA ia a lavorare presso alcuni hotel del capoluogo pugliese per poi trasferirsi in Toscana. A ricoprire il ruolo di E RAFFINATA, pastry chef, il fratello venticinquenne di BASATA SU Niccolò, Gabriele Palumbo, giovanissimo, MATERIE PRIME ma già con due esperienze importanti alle RICERCATE spalle come Villa Crespi e il Caino di Valeria Piccini a Montemerano. La consapevolezza che lo studio costante è imprescindibile, il piacere e la curiosità di intessere relazioni con produttori del territorio uniti a un grande entusiasmo, hanno contribuito a rendere Paca un gioiello di gusto unico in città.