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SORPRENDENTE MARIA AMELIA

MARIA AMELIA MONTI SI RACCONTA TRA CARRIERA, FAMIGLIA E PASSIONI. COMPRESO LO STRANO MOTIVO PER CUI CONOSCE PRATO

DI TERESA FAVI

Con la sua ironia e il suo talento ha conquistato la TV e i palcoscenici italiani. Maria Amelia Monti fa parte di quel gruppo della Tv delle ragazze capitanate da Serena Dandini da cui è venuto fuori il meglio della comicità femminile degli ultimi 30 anni: Guzzanti, Finocchiaro, Reggiani, Costa, Scattini e tante altre. Ora l’attrice milanese arriva in Toscana sotto le insegne degli Ipocriti di Melina Balsamo- il 28 e 29 gennaio al Politeama di Prato - con una pièce dalle tonalità tragicomiche, una tournée arrivata al secondo anno. È Il marito invisibile, call, scritta e diretta da suo marito, il regista e drammaturgo Edoardo Erba, e lei, Maria Amelia, divide la scena con un’altra famosissima comica italiana, Marina Missironi. Una messinscena innovativa con le attrici, straordinarie, che recitano sul palco senza mai guardarsi, avvolte da uno sfondo blu; mentre, in alto, appaiono entrambe in due grandi schermi, dentro le loro case; come a dire: la realtà virtuale supera la ti di una commedia intermezzata da battute sorprendente che ribalta i pronostici e i ruoli dei personaggi. Incontriamo Maria Amelia Monti, nata e cresciuta a Milano, città alla quale è rimasta sempre legata, anche se Roma l’ha adottata da tantissimi anni insieme alla sua numerosa famiglia. Scopriremo molto di lei, delle sue passioni, della sua ostinata determinazione, del suo saper stare dentro e fuori le righe, e della

Abbiamo molte cose in comune, siamo due comiche e abbiamo fatto molta televisione. Chi fa televisione è allenato a trasformare l’imprevisto in opportunità e a sfruttare le cose che accadono fuoriprogramma come un’occasione. Sul lato opposto, l’esperienza e la pratica teatrale che abbiamo alle spalle ci dà la disci con sicurezza e ci consente di non perdere il lato divertente del fare teatro. Poi c’è la consapevolezza che, specialmente dopo tanti anni di lavoro, è importante valorizzarsi a vicenda. Questo ci ha portato ad aprirci anche come amiche. Siamo sempre insieme, condividiamo anche le case quando siamo in viaggio.

La formula segreta non ce l’abbiamo, difatti litighiamo spessissimo (ride). Ma partiamo sempre dal principio che non è un obbligo lavorare insieme; una libertà fondamentale per entrambi. Di Edoardo, mi entusiasma il fatto che ogni volta che mi viene un’idea lui riesce subito a scriverla nero su bianco; è una capacità che adoro. Per quanto riguarda invece la regia, quando lui mi dirige - questo accade ra-

ramente - io sono più reattiva e lui un po’ meno tollerante.

piangevo in classe tutti si mettevano ridere perché mi dicevano che somigliavo a Stanlio; ovviamente ci rimanevo malissimo. Certo non avrei mai immaginato, allora, che da grande sarei diventata un’attrice comica. È stata la vita a indirizzarmi qui e pian piano è partita la cosa.

Non è stato facile all’inizio. Sono bocciata per due volte all’esame di ammissione all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, avevo anche un difetto di pronuncia, la r moscia. Ma non mi sono persa d’animo e, nel frattempo, ho fatto la comparsa al Piccolo Teatro in uno spettacolo con Giulia Lazzarini che faceva Minnie la candida di Bontempelli. Tutte le sere, per un anno, entravo da una quinta e uscivo dall’altra stando in scena neanche per 10 minuti, però ho visto come si lavorava: ho imparato e ho tournée Ernesto Calindri mi ha ammessa all’Accademia.

La Tv delle ragazze:

Mi sono divertita a farla, lavoravo tanto con Valentina Murra, poi il secondo anno con Serena Dandini con la quale facevo proprio degli sketch insieme. Dalla Tv delle ragazze è nata una bellissima amicizia con Angela Finocchiaro, siamo proprio amiche del cuore.

Mi piace molto andare in bicicletta, inoltre altre donne, abbiamo messo in piedi la produzione di una linea di jeans stile hippie, un po’ scampanati con inserti ai lati, che si chiamava Mariemelì è cresciuta, ha scelto altre strade e io non ce l’ho fatta a continuare da sola il progetto. Ma i miei vestiti. Via il collo, scambio le maniche, accorcio, allungo. Non c’è un vestito nel mio armadio uguale come l’ho comprato.

Oltre alla tournée con Il marito invisibile, ho in programma la ripresa de La Parrucca di Natalia Ginzburg, uno testo e uno spettacolo che ho amato molto, prodotto da Nidodiragno.

Vorrei imparare a parlare almeno due lingue perfettamente per avere quell’autonomia che non ho durante i viaggi. Oltre all’inglese mi piacerebbe il giapponese

ATTRICE parlano come fosse italiano, e io li invidio tantissimo.

E NOTO VOLTO -

TELEVISIVO, A Prato sono venuta già due SI DIVIDE TRA ROMA E LA volte a teatro, al Politeama; inoltre è una città che conosco bene perché quando SUA MILANO facevamo i jeans venivo lì un’azienda che produceva dei tessuti pelosi tipo orsetto e cavallino… perché oltre ai jeans producevamo anche dei poncho. E poi, c’è stato un periodo in cui andavo spesso all’ingrosso dei fratelli Gori, vedevano anche mobili e oggetti di provenienza orientale. Ho un bel ricordo, mi piace inventare e creare, Prato è un posto ideale per me, perché con tutti quei tessuti mi vengono idee pazzesche.