Oinos - Vivere di vino - 2021 n.2

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UN VINO CHE NON SI DIMENTICA

TERLANER RARITY 2008 paolo baracchino fine wine critic info@paolobaracchino.com www.paolobaracchino.com

Qualche mese fa ho degustato, dal vivo, con commenti in via telematica, alcuni vini dell’azienda Terlan, tra cui il vino Terlaner Rarity annata 2008. È stato amore a prima vista, il vino aveva una beva e una piacevolezza unica. L’azienda produttrice si trova in Alto Adige, a Terlano. È un’azienda che conosco da molti anni e so bene che riesce a produrre vini di una longevità incredibile. Alcuni anni fa ho fatto una degustazione con piatti ai quali erano abbinati sia vini bianchi degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e Ottanta, che vini rossi dell’azienda Selvapiana (Chianti Rufina) con le stesse annate dei bianchi. Che gioia, vini incredibili! Ritorniamo al Rarity 2008, poiché la penna potrebbe continuare a scrivere all’infinito. Di questo vino, composto per il 60% da uve Pinot Bianco, il 30% Chardonnay e il 10% Sauvignon Blanc, sono state prodotte solamente 3.340 bottiglie. La resa è 40 hl/ha, le vigne sono esposte a sud-ovest con una pendenza del 30-50% a un’altitudine di 550-600

metri slm. La vendemmia e le selezioni sono manuali. La pigiatura avviene delicatamente a grappolo intero e la sfecciatura per sedimentazione naturale. La fermentazione avviene in modo lento in cisterne d’acciaio. La fermentazione malolattica e l’affinamento durano 12 mesi sui lieviti fini, in botti di legno grandi. L’affinamento prosegue per altri 11 anni sui lieviti fini in serbatoi d’acciaio. La gradazione alcoolica è 13,5%, il residuo zuccherino 0,6 g/l e l’acidità totale 5,9 g/l. Il vino è stato imbottigliato il 18/08/20, è stato messo in commercio dopo pochi mesi e nel giro di 20 giorni è diventato introvabile. Veniamo alle note di degustazione. TERLAN. TERLANER RARITY annata 2008

Veste giallo oro con lievi riflessi grigi e verdi. Lo scrigno olfattivo si apre a vari e piacevoli profumi che ricordano le erbe secche di montagna, camomilla, pietra focaia, lievi di pepe bianco, radici terrose, sapone di Marsiglia, lievi d’albicocca matura e secca. Il percorso olfattivo prosegue con note di vernice a olio, lievi di lavanda, gambo di ciclamino spezzato, per terminare con sussurri di frutta esotica, mango e papaia. Al palato rivela corpo medio, sapidità e copiosa mineralità. Vino ben equilibrato con ricca freschezza che, accompagnata a mineralità e sapidità, domina, senza ripensamenti, la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza con finale minerale e agrumato di limone. Vino giovane, ma da subito di gran piacevolezza. Finito di bere il giorno dopo, l’ho trovato ancor più grande. Questo vino per me rappresenta la vera tradizione dell’azienda Terlano. 98/100

Un pò distante per la piacevolezza, in questo momento per me, è il vino “Primo Terlaner I” Grande Cuvèe 2018. Uvaggio: 65% Pinot bianco, 32% Chardonnay e 3% Sauvignon Blanc. Si tratta di un vino ricco, ma, per me, non è pronto, al momento, ne è piacevole come il Rarity. In questo vino, che costa il doppio del Rarity e viene prodotto solo nelle annate migliori, a mio avviso si sente molto la presenza del legno. Questa presenza si percepisce di più il giorno successivo dell’apertura della bottiglia con note boisé e menta più in eviden-

za. Questo vino non è di potenza, ma d’eleganza. 93/100 Questa tipologia di vino, per l’utilizzo “generoso” del legno, si può assimilare a certi vini francesi che sono riccamente legnosi. Io preferisco che un vino sia ben bevibile e piacevole da subito e non che si debbano attendere 10-15 anni per poter godere della sua piacevolezza. La tradizione di quest’importante cantina è quella di fare vini piacevoli da subito e duraturi nei decenni. Il Rarity 2008 lo colloco nella tradizione di questa cantina.

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