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Anno I n. 1

Luglio-Settembre 2010

Trimestrale di informazione dell’Associazione Amici del Cuore della Casa di Cura Carmide s.r.l. - Aderente a CONACUORE - Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore

Perché Vorrei realizzare un sogno: un progetto di ricerca nel campo della Riabilitazione Cardiologica gestito totalmente dall’Associazione Amici del Cuore della Casa di Cura Carmide s.r.l. Villa L’Ulivo. È un progetto ambizioso e di non facile realizzazione, ma fattibile. Ho una certezza e un dubbio; • la certezza è che abbiamo le risorse umane e la competenza per portare avanti questo progetto; • il dubbio è dove trovare le risorse economiche per realizzarlo. Il nostro potenziale è rilevante; unendo le forze è possibile fare in modo che un gruppo selezionato di pazienti possa portare avanti un progetto che abbia come scopo la Riabilitazioni e la Prevenzione Secondaria in un continuum che aggiunga a quello che è previsto dal Sistema Sanitario un plus che coinvolga le famiglie, il contesto lavorativo e sociale per migliorare i risultati. Faremo una conferenza organizzativa quanto prima. Accanto a questo progetto ne coltivo un altro: “Amico Cuore a Librino”.Voi sapete che abbiamo aperto uno sportello della nostra Associazione a Librino. Questo quartiere è un pozzo senza fondo: ha bisogno di tante, tantissime cose; io non voglio sostituirmi allo Stato, non è il nostro obbiettivo, ma c’è bisogno di tanto e noi qualcosa possiamo dare e fare, soprattutto per i bambini. Ma questo quartiere è anche pieno di risorse: voi non avete idea di quanta gente c’è piena di buona volontà e di energie positive che sotto la guida di un prete eccezionale come padre Santino Salamone si moltiplicano e si ingigantiscono (v. art. a pag.5 ndr). Per il momento una volta la settimana facciamo un ambulatorio di prevenzione cardiologica e offriamo, con la grande comprensione della dottoressa Vittoria Denti, della Casa di Cura Carmide s.r.l. Villa L’Ulivo un chek-up, completo e gratuito Poi alla chiusura della scuola incontreremo un gruppo di bambini per una visita cardiologica e un avvio delle loro conoscenze di educazione sanitaria, e in autunno faremo delle altre attività dedicate. Abbiamo donato un lettino da visita cardiologico e un elettrocardiografo per un ambulatorio cardiologico di “primo impatto” e in autunno replicheremo qualche nostra iniziativa tipo “Mangio giusto, mi muovo e sto bene” per Librino. Vorrei chiudere con un invito rivolto ai nostri soci: fate qualcosa in più per l’ Associazione. Non è proibito dare una mano, procurare nuovi soci, nuovi sponsor (v. pag. 5 ndr) proporre iniziative e aiutare a portarle avanti. Vi aspetto! ANTONIO CIRCO

Ci è indispensabile il sostegno di tutti

di Salvo Vitale

Ha visto la luce questa nuova creatura, che ci accomuna e ci avvolge nel suo grande abbraccio, tenendoci stretti all’interno della grande famiglia, costruita con l’impagabile impegno del dinamico dr. Antonio Circo. Non a caso desidero soffermarmi sulla data di registrazione del nostro giornalino e sul nome che porta, facendo una riflessione proprio sul 5 febbraio. Questa è una ricorrenza molto importante per i catanesi perché è il giorno della Magna Festa, dedicata alla Patrona della città: “S. Agata”. La Santa protettrice di Catania, vanta centinaia di migliaia di devoti che per cinque giorni ogni anno, la seguono nel Suo lungo peregrinare per le vie della città, mentre altrettanti seguono i festeggiamenti da ogni parte del mondo. Se poi ci soffermiamo sul nome del nostro giornalino: “Catania nel Cuore”, ci rendiamo conto che per una strana e impensabile coincidenza le due cose si sono coniugate, regalandoci questi due bellissimi auspici. Il nostro periodico è nato sotto la protezione della “Santa”, e questo ci rende più forti e sicuri, anche se molti di noi non sono catanesi doc, ma di adozione. Detto questo, desidero ringraziare affettuosamente colui che ha reso possibile l’inizio di questa nuova avventura: Antonio Circo, che continuerà a condurci lontano nel tempo. “Catania nel Cuore” sarà un modo nuovo di parlarci, di affrontare problemi e di risolverli, tutti assieme, soprattutto con l’aiuto della splendida equipe medica che opera all’interno della Carmide. Grazie anche alla Proprietà, che ha saputo vedere lontano, offrendoci la possibilità di avere un punto di riferimento locale, che permette di praticare una sana riabilitazione cardiologica coniugata a serie indagini cliniche, e udite udite, il tutto all’interno di una struttura moderna, dinamica, flessibile e che soprattutto, non prevede lunghe liste di attesa. Cinque anni di attività associativa, che si sono snodati con tante iniziative e tanti momenti conviviali, che ci distraggono dal quotidiano. E… perché tutto questo possa proseguire è indispensabile continuare con il nostro piccolo apporto economico, che potremo donare

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Fattori di rischio Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la principale causa di morte in Europa e negli USA, dove sono maggiormente rappresentati i relativi fattori di rischio, cioè alcune condizioni in grado di facilitare la comparsa di queste patologie e di accelerarne l’aggravamento; individuarli e conoscerli è fondamentale per cercare di condurre una vita sana, con migliori prospettive di sopravvivenza. 1. Ipertensione arteriosa Rappresenta uno dei più gravi fattori di rischio per le malattie cardiovascolari: se non curata questa condizione mette a dura prova la funzionalità del muscolo cardiaco, facilitando l’instaurarsi di malattie come lo scompenso cardiaco. 2. Ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia Alte concentrazioni di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, determinano un maggiore rischio di malattia cardiaca. Questa condizione infatti favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche e l’indurimento delle arterie. Il livello totale del colesterolo nel sangue è il primo e il più importante valore da controllare: • meno di 200 mg/dL è il dato desiderabile; • tra 200-239 mg/dL è il livello soglia e • oltre 240 mg/dL significa rischio alto. Importanti sono anche i livelli del colesterolo ‘buono’ o HDL: • meno di 35 mg/dL: rischio alto; • più di 60 mg/dL: livello desiderabile; e quelli del colesterolo ‘cattivo’ o LDL • meno di 130 mg/dL: desiderabile; • tra 130 e 159 mg/dL: valore soglia; • oltre 160 g/dL: rischio alto. Principali imputati di ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia sono i grassi saturi che si trovano soprattutto negli alimenti di origine animale, come la carne non privata del grasso, i prodotti caseari ottenuti da latte intero, il lardo, ma anche negli oli vegetali tropicali, come quello della noce di cocco, l’olio di palma e nei grassi detti ‘trans’ presenti soprattutto nelle margarine e nei prodotti con esse preparati.

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3. Uso di tabacco La nicotina è un vasocostrittore e perciò alza la pressione arteriosa, aumentando il lavoro del cuore; ma questo non è che uno dei ben noti effetti negativi del fumo. Il rischio di mortalità per patologie cardiovascolari aumenta da 3 a 9 volte con il fumo di sigaretta che è inoltre il principale fattore di rischio per un’improvvisa e rapida morte (entro un’ora) per infarto: per i fumatori il rischio è da due a quattro volte superiore rispetto a quello dei non fumatori. Il fumo di sigaretta, se associato ad altri fattori, quali il diabete e l’ipertensione arteriosa, aumenta esponenzialmente la mortalità cardiovascolare. Smettere di fumare riduce rapidamente il rischio cardiovascolare, che può raggiungere il livello dei soggetti non fumatori nell’arco di un solo anno di astensione dal fumo. 4. Inattività fisica L’inattività fisica da sola comporta un rischio 1,2-2 volte maggiore di sviluppare una patologia cardiovascolare, di 2 volte di andare incontro ad un ictus e di sviluppare obesità. L’attivazione fisica può inizialmente essere eseguita in maniera semplice andando al lavoro a piedi o in bicicletta, oppure utilizzando le scale invece dell’ascensore. Per chi vuole fare sport, l’invito dei cardiologi è quello a praticare un’attività in modo graduale e regolarmente, ma senza “distruggersi”. L’esercizio fisico strenuo, infatti, favorisce l’arresto cardiaco e i casi di morte improvvisa. 5. Dieta Oltre ai grassi saturi, altri ‘ingredienti’ dietetici a rischio sono l’eccesso di sale cioè cloruro di sodio e l’alcol a dosi elevate. Una moderata quantità di alcol (due bicchieri al giorno di vino rosso per gli uomini, un po’ meno per le donne), ha invece effetti positivi sui vasi e sul cuore. 6. Sovrappeso / obesità Quando non sono di origine genetica, la tendenza ad ingrassare o la vera e propria obesità possono essere causate da una cattiva educazione alimentare che si corregge con difficoltà nell’età adulta. Per questo motivo è importante impostare

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Luglio-Settembre 2010 un’alimentazione corretta fin da giovani, evitando una dieta che è spesso proprio quella preferita da bambini e ragazzi e cioè povera di verdure e frutta, che si caratterizza per la frequente assunzione di cibo tra i pasti principali, con privilegio di dolci, cibi fritti o molto grassi, ma molto poco variati. Altra causa concomitante del sovrappeso è la mancanza di attività fisica. 7. Diabete Il diabete mellito aumenta notevolmente il rischio di infarto miocardico, ictus cerebrale e ateropatia periferica, sia perché danneggia direttamente il sistema cardiovascolare accelerando l’aterosclerosi, sia perché produce anormalità nella sintesi delle lipoproteine, alzando così i livelli dei lipidi plasmatici. Il rischio è analogo nel diabete insulino-dipendente e in quello non insulino-dipendente, ed è particolarmente evidente nei giovani e nelle donne. 8. Predisposizione genetica Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore in chi ha parenti già soggetti a queste malattie, soprattutto se in età giovanile (sotto i 60 anni). Nella maggior parte dei casi questa familiarità è attribuibile alla trasmissione di altri fattori di rischio, quali un eccesso di colesterolo, il diabete ed elevati livelli di omocisteina nel sangue. Altri fattori di rischio, sui quali non si può intervenire, detti pertanto immodificabili, sono: • l’età - il rischio è maggiore con l’avanzare degli anni: passati i 35 uno stile di vita sano, con un minimo di attività fisica, protegge il cuore e ovviamente tutto l’organismo; • il sesso - il rischio è maggiore per gli uomini, ma tende ad equivalersi una volta trascorsi i 65 anni; • la razza - per ragioni non ancora del tutto chiarite, gli africani sono meno esposti al rischio di contrarre malattie cardiovascolari Nell’ambito del Progetto Cuore, l’Istituto Superiore di Sanità ha elaborato, quale “strumento predittivo” in regime di prevenzione primaria, riguardante cioè le persone sane, la Carta del rischio cardiovascolare. Questa carta ha come finalità l’identificazione delle persone a rischio elevato di malattie cardiovascolari che è uno degli obiettivi principali della prevenzione primaria individuale e costituisce la premessa necessaria per attivare azioni tendenti alla riduzione dei fattori di rischio modificabili, attraverso il cambiamento dello stile di vita.

La modalità più appropriata per identificare le persone a rischio è quella realizzata attraverso la valutazione del rischio globale assoluto. Questa procedura, considerando insieme i valori di più fattori di rischio, permette di stimare la probabilità di andare incontro ad una malattia nel corso degli anni successivi (cinque-dieci anni). Le Carte del rischio sono classi di rischio globale assoluto calcolate per categorie di fattori di rischio. Si deve tener conto che quando i fattori di rischio considerati aumentano, la rappresentazione del rischio come Carta viene abbandonata e si preferisce utilizzare i “punteggi di rischio” tramite semplici procedure di calcolo informatizzate. Insomma adesso non ci sono più scuse, i fattori di rischio sono noti a tutti, quindi se li conosci li eviti!! ANNA PETRALIA

GLOSSARIO • ATEROPATIA – Malattia dei vasi sanguigni, sinonimo di aterosclerosi • ATEROPATIA PERIFERICA – Malattia che colpisce i vasi sanguigni degli arti inferiori • ATEROSCLEROSI – Malattia che porta ad una progressiva alterazione dei vasi sanguigni fino alla loro possibile occlusione. • DIABETE INSULINO-DIPENDENTE – Diabete che deve essere trattato con insulina • DIABETE MELLITO – Patologia del metabolismo caratterizzata da un elevato livello di glicemia nel sangue. • ICTUS CEREBRALE – Patologia vascolare del sistema nervoso • INFARTO MIOCARDICO – Malattia del cuore caratterizzata da una riduzione dell’apporto di sangue al tessuto cardiaco. • LIPIDI PLASMATICI – Grassi (colesterolo, trigliceridi) nel sangue • LIPOPROTEINE – Proteine che trasportano i grassi • Mg/dL – Unità di misura: milligrammi su decilitro. • OMOCISTEINA – Sostanza dell’organismo che se presente in eccesso causa danni ai vasi sanguigni • PLACCHE ATEROSCLEROTICHE – Alterazioni delle pareti dei vasi causate dall’aterosclerosi • PROGETTO CUORE – Progetto del Ministero della salute volto a sensibilizzare la popolazione alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. • TRIGLICERIDI – Particolare tipo di grassi nel sangue • SISTEMA CARDIOVASCOLARE – Apparato dell’organismo costituito dal cuore e dai vasi sanguigni.

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Pigrizia fisica: pericolosa per il cuore L’attività fisica è estremamente importante per il recupero della buona funzionalità del cuore dopo un intervento grave come l’infarto, l’applicazione di bypass o comunque un intervento cardiochirurgico. Esercizi fisici fanno parte quindi dei programmi di riabilitazione cardiologica, che è una delle grandi novità degli ultimi decenni. È proprio grazie alla riabilitazione, infatti, che oggi si può tornare a condurre una vita normale dopo aver superato eventi anche gravi per il cuore. In questi casi, però l’attività va svolta con un rigoroso e costante controllo medico. Il programma fisico viene stabilito sulla base di una serie di esami sotto sforzo, come l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma. Il paziente viene sottoposto a un test da sforzo per valutare la soglia di esercizio fisico fino a cui si può spingere: vengono misurati la frequenza cardiaca e i valori di pressione mentre cammina o pedala. Sulla base di queste valutazioni, verrà improntato un programma di attività fisica che copre tutta la degenza, con un buon impegno fisico, per migliorare la capacità cardiaca e muscolare dell’organismo. I progressi ottenuti alla fine di questo periodo possono essere valutati confrontando il test fatto all’inizio del programma con quello fatto alla fine. La riabilitazione viene eseguita dai fisioterapisti attraverso l’uso di attrezzature come il tappeto rotante e la cyclette, che vengono abbinate a cardiofrequenzimetri secondo una scala di intensità di sforzo personalizzata prescritta dal cardiologo. Durante le sedute di fisioterapia il paziente viene controllato me-

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diante telemetria, un elettrocardiogramma monitorato tramite una centralina a distanza. Nel centro di riabilitazione cardiologica, il riallenamento all’attività fisica viene iniziato in prima o seconda giornata dal ricovero, quindi verso la settima o ottava giornata dopo l’intervento. Valutazione fisica Il cardiologo di reparto, sulla base delle problematiche emerse durante la fase di valutazione diagnostica, prescrive il tipo, la durata e l’intensità della terapia fisica da effettuare . La fisioterapia è eseguita sempre sotto l’attento controllo di personale qualificato e specializzato. Il training di riabilitazione fisica è uno degli aspetti più importanti del programma. È condotto da dottori in Fisioterapia / Fisioterapisti e include, a seconda del caso clinico: - ginnastica respiratoria - sedute alla cyclette o tapis roulant - attività in percorsi ubicati ne giardino della struttura - ginnastica calistenica e stret ching muscolare. L’attività fisica: viene svolta al mattino e al pomeriggio. I primi giorni il paziente è monitorato con telemetria e durante le sedute vengono controllati i valori della pressione e della frequenza cardiaca. Lezioni didattiche educative: il fisioterapista incontra i pazienti e i loro familiari per spiegare l’importanza dell’attività fisica in palestra e a domicilio. Si cerca di responsabilizzare il paziente e di coinvolgerlo attivamente nel suo iter riabilitativo.

Ginnastica respiratoria La ginnastica respiratoria arreca al paziente cardio-operato numerosi benefici. La sua utilità consiste nel permettere un pieno utilizzo dei polmoni. La ginnastica riabilitativa ha come obiettivi: 1) un aumento della quantità d’aria inspirata con un conseguente maggiore afflusso di ossigeno a tutti i tessuti e quindi anche al cuore. 2) la completa riespansione dei polmoni, che durante l’intervento sono stati svuotati dall’aria, per evitare il formarsi di zone poco ventilate e per favorire il riassorbimento di eventuali versamenti. 3) favorire lo scarico di tensione fisica e psichica attraverso un aumentato afflusso di sangue al cervello. NIDAL TOURKMANI (1-continua)

Il nostro fisioterapista: Mauro Biondi


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Una bella iniziativa a Librino La proposta del dott. Antonio Circo, dell’Associazione Amici del Cuore, accompagnato dal caro amico Pippo Monaco, di promuovere e favorire l’educazione sanitaria dei cittadini di Librino e dei fedeli della mia parrocchia “Resurrezione del Signore” nel campo specifico delle malattie cardio-vascolari, è stata una vera provvidenza. Il progetto mira essenzialmente a sensibilizzare le persone ad una più efficace azione preventiva e ad ampliare le loro conoscenze circa i rischi di una vita sedentaria e di un’errata alimentazione. Non solo, l’idea è anche quella di dare vita ad un gruppo di persone capaci di sostenere a Librino una mentalità foriera di condivisione delle varie problematiche sociali e di compartecipazione alla sofferenza del malato. Un’altra interessante attività sarà quella che intraprenderemo a favore dei ragazzi che frequentano la parrocchia nel corso dell’estate, sperando sempre che la prevenzione sia lo strumento più efficace per la soluzione di tutti quei casi che potranno emergere, compreso il problema relativo all’obesità giovanile. Librino, da sempre ritenuto quartiere a rischio, mediante l’attvità dell’Associazione Amici del Cuore può così aiutare a ridimensionare le problematiche socio-sanitarie che lo attanagliano. In circa tre mesi di impegno, molte persone si sono sottoposte a visite di controllo e tutti hanno elogiato e ringraziato la parrocchia per la valente iniziativa. Le persone parlano di prevenzione, di cuore, di medicina. L’opera di sensibilizzazione è sicuramente riuscita. Librino ha bisogno di Associazioni che, come gli Amici del Cuore, considerino le difficoltà del quartiere e concretamente diano un impulso propositivo per promuovere l’uomo in tutti gli aspetti della vita comune: so-

ciali, economici e sanitari... La capacità dell’Associazione Amici del Cuore è stata quella di aver saputo creare aggregazione e interesse su temi come la cardiologia che non sempre sono tenuti nella giusta considerazione vuoi per negligenza vuoi per ignoranza. Gli effetti aggregativi del servizio hanno creato i presupposti per la realizzazione di un gruppo che sia per i prossimi anni volàno di impulsi positivi

ed efficace promotore di prevenzione sanitaria. Ringrazio di vero cuore il dott. Antonio Circo e l’Associazione che egli rappresenta, per la grande disponibilità dimostrata. Saluto i lettori con un toccante aforisma di San Giuseppe Moscati, medico e santo della Napoli di inizio Novecento: “Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo”. DON SANTINO SALAMONE

I nostri sponsor

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Rubrica

Dalla parte del paziente

Questa rubrica è aperta a tutti. Ogni socio che volesse collaborare è il benvenuto, nello spirito di questo foglio che, oltre ad essere un mezzo di divulgazione, si propone di invitarci all’osservanza di alcune elementari regole di vita per la salvaguardia della nostra salute.

Riprendere a volare La sensazione era quella di sentirsi come un animale ferito: una colomba alla quale erano state tagliate le ali. Dopo l’intervento di by-pass aortocoronarico c’era in me la paura di rimanere e di essere considerato come quel soldato ferito che torna a casa dalla guerra. Dopo circa due mesi di forzato ozio casalingo davanti alla tv o al computer, passando dal letto alla poltrona, non mi sentivo assolutamente in forma. Alle telefonate rispondevo scettico e preoccupato. “Starai meglio pian piano, vedrai” mi dicevano tutti. Ma io ero ormai convinto che non sarei potuto tornare di nuovo alla vita di prima che, sebbene condizionata dai tanti fattori di rischio per un cardiopatico, mi permetteva comunque di occuparmi dei tanti lavoretti in casa, di coltivare l’orto in campagna, passeggiare col cane, e, soprattutto, programmare e mettere in atto una serie di viaggi all’estero che tanto avevo desiderato fare durante la mia vita. “Appena andrò in pensione…” dicevo a me stesso. E viaggiavo già con la fantasia. Ma adesso, dopo quello che mi era accaduto, la delusione non faceva altro che aggravare il mio stato. Rischiavo di andare in depressione. Subito dopo l’intervento, già in quarta giornata ero stato trasferito nel reparto di riabilitazione cardiologica. Troppo presto, a mio avviso. Dopo 8/9 giorni mi mandarono a casa. Questo breve periodo non fu assolutamente sufficiente a sollevare il mio morale e a farmi sentire fisicamente più in forma. Questo tipo di riabilitazione che oserei definire “mordi e fuggi” aveva prodotto scarsissimi frutti. Un mio amico carissimo che vive a Nuova York e che aveva subìto

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il mio stesso intervento mi diceva continuamente : “Fai riabilitazione se no l’intervento rischia di vanificarsi. In Sicilia non esiste ancora una cultura della riabilitazione cardiologica. Operano e mandano subito a casa”. Stavo per partire alla volta di Monfalcone, in Friuli, dopo aver preso contatti con il primario del reparto di riabilitazione cardiologica degli Ospedali Riuniti, quando il medico di famiglia mi disse che qui a Catania già da 4 anni c’era un ottimo centro presso la Casa di Cura Carmide s.r.l., del gruppo “Salute Sicilia” convenzionata con il sistema sanitario nazionale. Ho incontrato così una struttura veramente all’avanguardia, una delle poche esistenti in Sicilia che unisce alla professionalità, cortesia e disponibilità massime. Dopo il ricovero è previsto un periodo di dayhospital e il risultato alla fine fu un successo: mi sentivo sempre meglio giorno dopo giorno sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Il primario, dr. Antonio Circo, con la sua umanità e con la necessaria chiarezza è riuscito a far capire a tutto il gruppo di pazienti di cui facevo parte, la necessità di mettere veramente in pratica quei comportamenti e quelle attenzioni necessari per allontanare nel futuro altri episodi acuti. E questo è ciò che si chiama educazione sanitaria. L’attività fisica poi, accompagna e dà senso a questo tipo di educazione: è anzi la condizione sine qua non si possa parlare di riabilitazione cardiologia. I due momenti si integrano. Senza attività fisica l’educazione sanitaria rimane teoria. L’équipe dei fisioterapisti, coordinata dal valente dott. Mauro Biondi, è riuscita infatti a farci sen-

tire sempre più in forma dal punto di vista fisico. Attività fisica ed educazione sanitaria sono i due pilastri della riabilitazione cardiologica. E non va assolutamente sottovalutato poi il tipo di attività svolta dall’Associazione “Amici del cuore”, nata alla ‘Carmide’ per volontà del dottor Circo. Essa è, vorrei definire, la ciliegina sulla torta. Ci accompagna con le sue iniziative, gli incontri periodici di approfondimento dei temi dell’educazione sanitaria, con attività fisica in occasione delle Giornate del cuore e momenti conviviali che ci fanno sentire ‘accompagnati’ in una vera e propria comunità. Adesso potrò riprendere a volare come quella colomba alla quale sono ricresciute le ali. Difendersi dalla malattia (prevenzione) è diverso che difendersi nella malattia. FRANCESCO TURCO (segue dalla prima) attraverso la quota associativa e non solo, perché il nostro contributo potrà continuare, senza pesarci, anche con il 5 per mille da devolvere alla nostra associazione ONLUS, segnalando il codice fiscale 04412240873, in occasione della dichiarazione dei redditi. Adesso siamo a giugno del 2010 e fra qualche giorno il tipografo darà il via alle rotative per la stampa del nostro Giornalino che è di otto pagine dove tutti, nessuno escluso, siamo invitati a collaborare inviando articoli e magari suggerendo nuove iniziative. Un arrivederci dunque, alla prossima edizione e al prossimo appuntamento previsto dal ricco calendario di eventi, approntato per questo nuovo anno. SALVO VITALE


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Rubrica

Luminari della medicina

a cura di Mario Guzzardi

Come tutti sanno, la scuola medica catanese può vantarsi di aver dato all’Italia un importante contributo, con sanitari ad un ottimo livello, sia clinico che accademico. Basti pensare a Luigi Condorelli, Gioacchino De Luca, Raffaele Gattuso, Angelo Majorana, Giuseppe Muscatello e tantissimi altri. Con questa rubrica intendiamo onorare e ricordare i più illustri e significativi rappresentanti della scienza medica siciliana con particolare riguardo ai catanesi, non solo in campo cardiologico ma nelle varie branche della medicina e chirurgia.

Il prof. Angelo Majorana, omonimo e discendente dell’illustre statista catanese (1865 – 1910), è nato a Catania il 12 luglio 1910 ed è scomparso, quasi centenario, nel gennaio del 2007. Laureatosi nel 1936 in medicina e Chirurgia a Roma e specializzatosi in neuropsichiatria infantile, fu allievo di grandi della medicina come Cesare Frugoni (1881-1978), Ugo Cerletti (1877-1963) ed altri. Nel corso degli studi frequentò i corsi di psicologia tenuti da Sante De Santis (1862-1935), Ferruccio Banissoni (1888-1952) e Mario Ponzo (1882-1960) nonché il laboratorio del C.N.R. Nel 1947 fondò la casa di cura per malattie nervose e mentali “l’Ulivo” in seguito chiamata “Carmide” nome da lui stesso scelto in memoria del famoso dialogo di Platone in cui si legge: «… Il corpo non può essere curato senza tenere conto dell’anima (...) perché l’errore è che alcuni si mettono a fare i medici dell’una o dell’altra cosa separatamente, o della saggezza o della salute». Ciò racchiude quello che, possiamo dire, fu il pensiero che ne guidò l’azione di medico e di uomo. Ancora oggi la capacità di vedere l’essere umano nel suo complesso mente/corpo ci appare quanto mai moderno ed appropriato per chiunque eserciti la professione medica. Nel 1952 fu incaricato dell’insegnamento di psicologia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania dove rimase fino al 1972, anno in cui fu chiamato ad insegnare Psicologia Fisiologica presso il corso di laurea in Psicologia dell’ateneo romano. Fondò la Scuola magistrale ortofrenica regionale nel 1955 ed il Centro di orientamento per studenti universitari nel 1958. Nel 1975 concluse la sua esperienza romana e ritornò a Catania come professore ordinario di psicologia nel corso di laurea in Scienze politiche.

Uno dei suoi studenti più illustri fu il prof. Santo Di Nuovo, ordinario di Psicologia nell’Università di Catania ed attualmente presidente della Struttura didattica di Psicologia dell’Università di Catania, e pro-rettore dell’Università “Kore” di Enna. Egli riferisce: «Appena diventato borsista nel vecchio Istituto di Psicologia che Majorana dirigeva, mi ingiunse subito di starne alla larga per lavorare nel centro di orientamento, nella Scuola ortofrenica per disabili, e nella Casa di cura neuropsichiatrica, istituzioni pionieristiche che aveva fondato e dirigeva con competenza e passione. “Cosa stai a fare tra le mura di un Istituto universitario?”, mi disse, “Non basta leggere libri o programmare ricerche a tavolino per capire la psicologia!”» ed è evidente quanto avesse ragione nel suggerire l’opportunità di completare ed approfondire la teoria con la pratica. La Casa di cura “Carmide” fu per molti anni autentico punto di riferimento per lo studio ed il trattamento dei disturbi mentali. Essa - di cui il prof. Majorana è stato primario fino al 2004 e direttore scientifico fino al 2007, anno della sua morte - nel corso degli anni ha subito diverse rimodulazioni mantenendo sempre vivo l’obbiettivo di realizzare una struttura in grado di offrire corrispondenza fra luogo, spazio e terapia. I suoi interessi di ricerca paralleli ad un’intensa attività didattica sono sempre stati rivolti a formare una scuola medico-psico-sociologica particolarmente attenta ad impostare tutto il programma terapeutico secondo uno schema concettuale-ontologico che comprenda gli aspetti organici psicologici e sociologici della personalità. Oggi la “Carmide” è una Casa di cura ad indirizzo polispecialistico (neurologia, neuropsichiatria e riabilitazione funzionale ad orientamento neurologico, cardiologico ed ortopedico) VITTORIA DENTI

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Fotografando qua e lĂ 

di Grazia Coco

Catania nel Cuore

Trimestrale di informazione cardiologica Direttore: Antonio Circo Direttore responsabile Salvatore Vitale Comitato di redazione Antonio Circo, Mario Guzzardi, Francesco Turco, Salvatore Vitale Stampa: Tip. Francesco Lazzara Via Zurria, 46 - Catania

Camminando con il cuore: 31 maggio 2009

Reg. Tribunale di Catania n.2/2010 del 05-02-2010 (Registro giornali e periodici) Editore: Ass. Amici del Cuore Onlus c/o Casa di Cura “Carmide” s.r.l. Villa L’Ulivo Via Feudogrande, 12 95126 Catania Presidente: Vito Cicchello Leanza e-mail: catania.nelcuore@virgilio.it Quote associative annuali: socio ordinario: € 20,00 socio sostenitore: € 35,00

A Piazza Armerina - 17 Aprile 2010

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“Catania nel Cuore” è distribuito gratuitamente ai soci dell’associazione, agli Istituti di cardiologia, ai medici cardiologi, e a quanti si siano particolarmente distinti nella ricerca, nella prevenzione e nella cura delle patologie cardio-vascolari. Gli articoli, le lettere, e quant’altro, inviati per la pubblicazione, non vengono restituiti. Il comitato di redazione si riserva il diritto di modificare o eseguire piccoli interventi sui testi, per uniformarli alle norme redazionali o per esigenze d’impaginazione, ma anche per garantire consistenza stilistica e uniformità editoriale. I diritti su tutto ciò che viene pubblicato appartengono a Catania nel Cuore. Riguardo alle illustrazioni, la redazione avrà cura di ottenere la relativa autorizzazione degli aventi diritto. Le foto pubblicate sono pertanto acquisite con relativo assenso scritto o verbale all’utilizzo, o fornite direttamente dagli interessati; altre, senza indicazione di copyright, si intendono di pubblico dominio e pertanto utilizzate comunque senza fini di lucro. Nel caso che gli aventi diritto siano irreperibili, si resta a disposizione per regolare eventuali spettanze.


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