Luglio dicembre 2013

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Anno III n. 13–14

Luglio–Dicembre 2013

Trimestrale di informazione dell’Ass. “Amici del Cuore” della Casa di Cura Villa l’Ulivo Carmide S.r.l. Aderente a CONACUORE – Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore

Stress: la malattia dei tempi moderni Sempre più spesso questa parola è sulla bocca di tutti: non appartiene più solo a chi ha sofferto di un evento traumatico, né a chi svolge un lavoro di particolare impegno e responsabilità, ma è ormai esperienza comune: i ritmi di vita accelerati, la necessità di dover fare fronte a cambiamenti di vita e richieste esterne sono forse le cause principali. Questo termine che proviene dal latino “strictus” (stretto, serrato, compresso) è stato recuperato dalla lingua anglofona con il significato di pressione, tensione e sforzo. Detto così può sembrare, in effetti, molto generico, però fa riferimento alla sindrome generale di adattamento ed alla sua definizione che nel 1973 fu data da Hans Selye (1907-1982), che così la definiva “l’insieme delle risposte aspecifiche dell’organismo a qualsiasi richiesta proveniente dall’esterno”. Descritta così non riveste caratteri inquietanti, perché lo stress non è necessariamente un evento negativo. Esso infatti può assumere due connotazioni: • stress positivo, detto “eustress”, cioè una quota ottimale di attivazione generale dell’organismo che determina effetti desiderabili quali l’aumento delle prestazioni fisiche e mentali, come ad esempio prima di una gara per gli atleti o un obbiettivo da raggiungere che ampli-

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fica la motivazione; • stress negativo, detto “distress”, con effetti psicofisici nocivi per l’organismo, che comporta riduzione delle prestazioni e comportamenti inadeguati. Se quindi una quota di stress è presente ed anzi preferibile a orientare ed attivare le potenzialità personali è importante comprendere come si trasforma in un effetto negativo. Lo stress è dannoso quando: 1. gli stimoli sono troppo intensi e prolungati; 2. tra un evento stressante ed un altro vi è un intervallo troppo breve, che non permette il recupero delle forze; 3. sono presenti contemporaneamente più stimoli, anche se di lieve intensità, ma che nella loro sommatoria divengono eccedenti; 4. la normale e fisiologica risposta allo stress viene inibita da stimoli sociali e circostanze particolari, come pure dalle caratteristiche della personalità. Un modo semplice di comprendere lo stress è immaginare una bilancia tradizionale a due piatti: da un lato mettiamo tutti gli impegni e le difficoltà presenti e dall’altro le risorse disponibili al momento. Se i due piatti rimangono in equilibrio, siamo nella condizione ottimale per cui il carico di stress è adeguato alle presenti possibilità di risposta dell’organismo. Se le risorse e le energie sono maggiori rispetto alle attività richieste, emerge uno stato di noia e di scarsa motivazione. Se invece il piatto del peso dello stress è troppo eccedente le forse presenti ci si trova in uno stato di grave affaticamento che, nel tempo, produce seri danni alla salute. Diviene quindi fondamentale effettuare tale bilancio. Procediamo con ordine: 1. Identificare le fonti di stress;


Luglio–Dicembre 2013 2. Valutarne il peso. In generale ci sono degli eventi che sono stati riconosciuti stressanti. Eccone alcuni esempi: perdita del coniuge, separazione coniugale, malattia personale, matrimonio, perdita del lavoro, pensionamento, malattia di un familiare, cambiamenti lavorativi, cambio di abitazione, allontanamento dei figli, difficoltà economiche, perdita di amicizie, ecc.

Più semplicemente bisogna indagare gli aspetti relazionali, familiari, lavorativi ed economici, considerando anche che lo stress è legato al cambiamento in generale e non soltanto ad eventi negativi; paradossalmente anche eventi piacevoli come il matrimonio o la nascita di figli o il trasferimento in una abitazione desiderata può divenire fonte di stress. Ma ci sono eventi quotidiani che sostengono la difficoltà, che è bene inquadrare attraverso il:

DIARIO DELLO STRESS

Questa rilevazione effettuata per una settimana permette di avere un quadro completo e tangibile della propria situazione. Permetterà di capire quali siano effettivamente gli impegni più stressanti, che non necessariamente devono corrispondere ai più impegnativi, se vissuti con più interesse ed entusiasmo. Il secondo passo sarà quello di modificare quelle situazioni che risultano maggiormente stressanti, con appositi cambiamenti:

1. fare una scala di valori, concentrandosi solo sulle attività principali; 2. imparare a delegare per le attività che possiamo far fare ad altri; 3. gestire meglio il tempo della giornata; 4. essere soddisfatti di quanto fatto senza pretendere sempre di fare tutto (in siciliano si dice “Unni arrivu mettu puntu!”) Già questo primo passo, se effettuato con attenzione, può portare a significativi risultati, che diventano tangibili con una nuova rilevazione:

DIARIO MODIFICATO

Se il cambiamento messo in atto è adeguato il secondo valore deve risultare più basso. Importante trovare delle strategie e operare delle modifiche anche con un po’ di fantasia. Pensiamo, ad esempio, a situazioni ripetitive disturbanti che consideriamo inevitabili. Il fastidio che provocano rimane eguale – seppur cronico – e non si riduce nel tempo di intensità. In questo caso diviene un’abitudine negativa e una frustrazione ripetuta. Ebbene rispetto a tali

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eventi quotidiani ci si deve porre nella prospettiva del cambiamento: sperimentando comportamenti nuovi. Il primo passo nella cura di se stessi e nella gestione dello stress è così fatto, altri riguardano cambiamenti di atteggiamento che toccano aspetti emotivi e di personalità di cui si parlerà nell’articolo successivo. Buon lavoro a tutti… senza stress! AGATELLA VECCHIO


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I quesiti di Nunzio Spitalieri

Una domanda al Prof. Salvatore Mangiameli Professore, il paziente sottoposto ad impianto di defibrillatore ventricolare è soggetto a rischio di influenza delle onde elettromagnetiche derivanti dall’uso di telefonini, da apparecchi satellitari in auto, dalle vicinanze di ripetitori per telefonia, da elettrodomestici vari? E se esiste il rischio, come ovviare? I Pacemaker ed i Defibrillatori impiantabili odierni sono ampiamente protetti dalle influenze di apparecchi che utilizzano elettricità o magneti. Tuttavia nel caso di Pacemaker alcune interferenze elettromagnetiche possono comportare sia un incremento, che un decremento della frequenza di stimolazione ed in alcuni casi l’inibizione totale del dispositivo. Nel caso dei Defibrillatori impiantabili invece, alcune onde elettromagnetiche possono causare il blocco del dispositivo o in alcuni casi determinare la erogazione inappropriata di shock. I portatori di questi dispositivi devono essere a conoscenza dei possibili campi di disturbo che in alcuni casi ne possono determinare il malfunzionamento. Oggetti personali: Non hanno alcuna influenza: televisore, radio, impianti audiovisivi analoghi, telecomandi, asciugacapelli, rasoio elettrico. Mantenere una distanza di almeno 15 cm da: • telefono cellulare (portarlo all’orecchio del lato opposto a quello su cui è impiantato il dispositivo; • non portarlo nel taschino di un vestito o alla cintura ad una distanza inferiore a 15 cm dall’impianto). • Telefono cordless di casa: non sopra l’impianto. Mantenere una distanza di almeno 50/60 cm da: • coperte elettriche e cuscini riscaldati – quindi da utilizzare solo per scaldare il letto e staccare la spina prima di coricarsi. • pesa persone con misurazione del grasso corporeo (mobile), • poltrone e materassi magnetici, • sedia per massaggio, Eliminare: • giocattoli con telecomando; • orologi elettrici, • sveglie elettriche e segreterie telefoniche vicino al letto; • evitare di utilizzare piccoli utensili a motore come il tagliaerba. • non stazionare a lungo accanto agli elettrodomestici in funzione (lavatrice in fase di centrifuga, tritatutto, gelateria, ecc.); • non usare spazzolino elettrico;

In ambiente domestico, le principali fonti di campi elettromagnetici a bassa frequenza sono gli elettrodomestici il cui effetto è potente a breve distanza, per cui, la loro azione si attenua moltissimo allontanandosi anche pochi centimetri dalla fonte. Per quanto riguarda i sistemi elettronici di apertura dei cancelli ed i forni a microonde non sono stati segnalati disturbi collegati al loro uso. Impianti d’ufficio o di officina/giardino, non hanno alcuna influenza: computer, rete wireless, fax, fotocopiatrice, stampante. Mantenere una distanza minima di 70-100 cm da: • altoparlanti, • attrezzi elettrici da giardino, • bobine d’accensione di motori in moto, • forni ad induzione, • macchine che producono forti vibrazioni come martello pneumatico, trapani …), • magneti, • saldatrici ad arco elettrico (almeno un metro da antenne ed apparecchi radiotrasmittenti amatoriali), • seghe circolari. Importante è evitare di chinarsi sui motori elettrici in funzione come l’alternatore dell’automobile poiché tali motori contengono spesso magneti. Viaggi: Viaggiare in aereo, treno, nave o auto non rappresenta un problema per chi ha un pacemaker o un defibrillatore; si consiglia di non sostare a lungo in prossimità di varchi e sistemi antitaccheggio diffusi oggi anche in banche, supermercati, autogrill e negozi in genere dotati di sistemi antifurto e di non poggiarsi alle barre del varco. Per quanto riguarda i sistemi di pagamento elettronico in autostrada (tipo telepass) non vi sono particolari precauzioni da seguire. Trattamenti dentistici o medici: Non hanno alcuna influenza accertamenti radiologici, tomografici, ecografici, comuni trattamenti dentistici, (es. trapanazione, rimozione del tartaro con ultrasuoni). Consultare la clinica che ha effettuato l’impianto: RM, litotripsia, trattamento diatermico, stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS), elettrocauterizzazione (bisturi elettrico), terapia ad alte frequenze o onde corte, radioterapia. Cosa fare in caso di interferenze? Allontanarsi rapidamente dalla fonte di disturbo o spegnerla; il Pm o il Defibrillatore ritorna rapidamente alla sua attività programmata. La ringrazio per la sua risposta come sempre esaustiva e Le sono molto grato anche a nome di tutti coloro che seguono il nostro giornalino.

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Le nuove frontiere dell’emodinamica - 1 Le malattie cardiovascolari sono patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni. In generale il danno provocato da queste malattie può comportare una riduzione della quantità di sangue necessaria alle esigenze dei tessuti con conseguente sofferenza (ischemia) o morte cellulare (infarto). Dai più recenti dati epidemiologici le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale: ogni anno provocano la morte di più di 4,3 milioni di persone in Europa e sono causa del 48% di tutti i decessi (54% per le donne, 43% per gli uomini). Numerosi sono i fattori di rischio in queste patologie e, naturalmente, l’attenzione ricade su quelli modificabili che quindi possono essere corretti con un programma di prevenzione: • di tipo comportamentale: fumo, dieta ipercalorica, scarsa attività fisica e consumo di alcolici; • di ordine fisiopatologico: pressione arteriosa alta, elevati livelli di colesterolo e diabete

no un aumento del rischio chirurgico. Per tanto è necessario un approccio multidisciplinare, come sostenuto dalle Linee Guida della società Europea di Cardiologia, ovvero una valutazione integrata da parte di più figure specialistiche: cardiologo, cardiochirurgo, radiologo, anestesista e, laddove necessario, anche il medico di medicina generale, il geriatra o l’interventista. Tale approccio è particolarmente importante sia per i pazienti considerati ad alto rischio che per quelli asintomatici (cioè che non presentano alcun sintomo), per una valutazione comparativa tra la prognosi naturale e i risultati attesi dalla procedura tali da essere, per cosi dire, “plasmati”al paziente, ovvero alle caratteristiche della malattia e alle patologie associate.

In presenza di patologie cardiovascolari già accertate, le cure sono farmacologiche e/o interventistiche (invasive e mini invasive). Le principali malattie cardiovascolari sono la malattia coronarica e l’ictus. Chi sopravvive a una Sindrome Coronarica Acuta (infarto miocardico, angina pectoris) e a un ictus cerebrale, viene considerato un paziente ad alto rischio. Rientrano in questa categoria anche le persone con almeno una di queste caratteristiche: • danno renale; • diabete mellito di tipo 2; • ipertensione arteriosa; • ipercolesterolemia. I pazienti ad alto rischio cardiovascolare devono pertanto seguire stili di vita raccomandati per la prevenzione ed assumere regolarmente la terapia prescritta. Sebbene meno comuni, nei paesi industrializzati, rispetto alla malattia coronarica, allo scompenso cardiaco o all’ipertensione, le patologie a carico delle valvole del cuore (valvulopatie) sono di frequente riscontro e richiedono, il più delle volte, un trattamento chirurgico. Il processo decisionale che porta all’intervento è complesso, poiché presentandosi spesso nel paziente di età avanzata ed affetto da altre patologie (comorbilità), comporta-

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Attualmente l’offerta di nuove tecniche miniinvasive e percutanee (attraverso la pelle) di riparazione valvolare è cresciuta moltissimo, segnando l’inizio di una nuova era nel trattamento delle patologie valvolari. Oggi, potenzialmente, tutte e quattro le valvole cardiache possono essere trattate, con risultati ottimali. ANTONIO CIRCO ALESSANDRA GIARRATANA (1-continua)


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Rubrica

Luminari della medicina

a cura di Mario Guzzardi

Continuiamo la serie delle brevi biografie di medici che sono nati o che hanno esercitato prevalentemente a Catania, dove abbiamo avuto spessissimo professionisti d’avanguardia. Può sembrare sorprendente che un ragazzo ancora giovanissimo subisca un intervento piuttosto invasivo, relativamente alla sua giovane età, e poi conservi per tutta la vita un grato ricordo verso il clinico che ha dovuto ‘fargli male’… sia pure a fin di bene! È proprio quello che mi è capitato l’unica volta che ho incontrato il prof. Antonino Francaviglia all’inizio degli anni ’50, quando una pleurite mi costrinse a subire l’estrazione del liquido che si era prodotto in eccesso. Un uomo di mezz’età, attorno ai 50 anni, dal tratto sereno e gentile, che metteva il paziente a proprio agio, ponendolo al centro dell’attenzione, con le sue paure e le sue emozioni, piuttosto che occuparsi semplicemente di risolvere in modo sbrigativo il caso clinico. Questo è stato Francaviglia, di cui conservo ancora un caro ricordo, dopo oltre sessant’anni. Era nato a Catania nel 1902 e fu sempre innamorato della sua città. Frequentò l’università di Roma, dal ’18 al ’24, quando si laureò in Medicina e Chirurgia a soli 22 anni. Iniziò il suo tirocinio a Napoli con il prof. Luigi Condorelli, di tre anni più anziano di lui, per il quale ebbe sempre grandissima stima, ammirazione e soggezione quasi filiali, nonostante la minima differenza d’età. Condorelli faceva parte dei “ragazzi del ’99” come venivano chiamati verso la fine e dopo la prima guerra mondiale, tutti quelli della classe del 1899, l’ultima chiamata alle armi in quella terribile guerra. Seguì Condorelli all’Università di Bari e poi anche a Catania, nel 1938, dove ne divenne assistente

ordinario nella cattedra di Patologia medica, di cui il Condorelli era stato nominato professore ordinario. Una sua sorella, Anastasia, era sposata con Orazio Condorelli, fratello maggiore di Luigi. Nel ’39 sposò una ragazza siciliana conosciuta a Napoli, Clelia Di Maria, che raggiunse un buon livello professionale nel campo delle arti figurative. Era una donna molto moderna, che anticipò di alcuni decenni, idee e atteggiamenti, educando l’unica figlia, Marina, ad una visone laica della vita ed a pensare con la propria testa. Furono una coppia molto unita. Ci raccontava la signora Marina, con commozione, che una delle ultime parole del padre, quando ormai, nel gennaio dell’82 la vita lo stava abbandonando, fu proprio Clelia. Erano stati sposati per 43 anni. Il Francaviglia aveva fatto tesoro degli insegnamenti di Luigi Condorelli e trattava sempre gli ammalati come persone non come semplici casi clinici. Credeva nell’importanza dell’atteggiamento psicologico positivo dell’ammalato per il buon esito della terapia e si preoccupava quindi anche del benessere spirituale dei suoi pazienti e dei loro familiari, oltre che della cura delle loro patologie. Aveva tanti interessi, oltre alla medicina; leggeva di tutto, amava la musica ed era molto tenero con i bambini ai quali raccontava fiabe di sua invenzione che poi continuava anche a puntate. Rimase con Condorelli fino al ’51, e gli successe nella cattedra di Patologia medica. Nel ’62 gli fu conferita, dal Ministero della Pubblica Istruzione, la Medaglia d’oro per i Benemeriti della scuola, (continua a pag. 7)

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Il codice europeo contro il cancro Riteniamo di fare cosa utile ai nostri lettori, riportando queste dodici regole di prevenzione sanitaria, che riducono fino al 50% la probabilità di contrarre il cancro, compresi quelli purtroppo frequenti alla prostata per gli uomini e alla zona mammaria per le donne. 1. Non fumare; se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza di non-fumatori. 2. Evita l’obesità. Fai ogni giorno attività fisica. 3. Mangia ogni giorno frutta e verdura: almeno cinque porzioni. Limita il consumo di alimenti contenenti grassi di origine animale. 4. Se bevi alcolici, che siano birra, vino o liquori, modera il loro consumo a due bicchieri al giorno se sei uomo, ad uno se sei donna. 5. Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. È di importanza fondamentale proteggere bambini ed adolescenti. 6. Osserva scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire l’esposizione occupazionale o ambientale ad agenti cancerogeni noti, incluse le radiazioni ionizzanti. 7. Controllatevi il seno regolarmente, specie dopo i 25 anni, eseguendo una mammografia all’anno tra i 40 e i 50 anni. Dopo i 50 anni sottoponetevi almeno ogni 2 anni a mammografia. 8. Le donne dai 25 anni in su dovrebbero essere coinvolte in screening per il carcinoma della cervice uterina con la possibilità di sottoporsi periodicamente a strisci cervicali. Questo deve essere fatto all’interno di programma organizzati, sottoposti a controllo di qualità. 9. Dopo i 40 anni è consigliabile sottoporsi annualmente a controllo medico della cavità orale, ad esplorazione rettale

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Attività 2014 LIBRINO AMICO CUORE A LIBRINO Il Centro di cardiologia preventiva Pino D’Urso, in collaborazione con la Parrocchia Risurrezione del Signore, presso: Istituto Comprensivo Campanella-Sturzo - “La prevenzione in cardiologia” Sono coinvolte 1000 famiglie settembre 2013 – giugno 2014 - “Coppa Amico cuore” torneo di calcio riservato ai ragazzi di Librino dai 10 ai 12 anni inizio a gennaio si terrà al campetto sportivo - Mostra di tutte le attività del progetto Amico cuore lunedì 26 – sabato 31 maggio BICICLETTANDO CON IL CUORE Tutti insieme per le strade di Librino Ottobre (giorno da definire) PROGETTO FOTOGRAFICO Le violazioni del codice della strada nelle vie di Catania attori i ragazzi di Librino e ricerca sangue occulto nelle feci. Dopo i 50 anni sottoponetevi annualmente ad un controllo clinico della prostata. 10. Se vi accorgete di una insolita perdita di sangue, di un cambiamento (di forma o di colore) di un neo, della comparsa di un nodulo, rivolgetevi al medico. 11. Se avete sintomi persistenti, come tosse, raucedine, cambiamenti delle abitudini intestinali, o una inspiegabile perdita di peso, rivolgetevi al medico. 12. Partecipate ai programmi di vaccinazione contro l’epatite B.

VITA SOCIALE (Tutti insieme) • “VIII GIORNATA DEL CUORE” Giornata dedicata a tutti: conferenze, esami sab. 8 marzo – Casa di Cura Carmide Villa l’Ulivo (Pressione arteriosa, colesterolo, glicemia) • “PASQUA CON IL CUORE” marzo – Parrocchia Santa Maria la Guardia • “CAMMINANDO CON IL CUORE” Lungomare di Catania (P.zza Europa) dom. 25 Maggio – ore 9:30 • “GITA” Chiaramonte Gulfi (RG) sab. 14 giugno • “IN MONTAGNA CON ILCUORE“ Chiesa Madonna delle Nevi Etna Sud sab. 20 settembre • “L’ARTI DI MANCIARI “ “Piatti stagionali, sani e dietetici, della cucina siciliana” (data da definire) • “NATALE CON IL CUORE” Parrocchia Santa Maria la Guardia Dicembre (giorno da definire)


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I nostri sponsor

P.zza Mazzini, 1 - Catania (segue da pag. 5) della cultura e dell’arte. Nello stesso anno divenne preside della facoltà di medicina, carica che mantenne per dieci anni, quando dovette ritirarsi per raggiunti limiti d’età. Visse gli ultimi mesi della sua vita in una clinica di Catania, dove venne sottoposto ad emodialisi, ed anche in quel periodo di grave deterioramento delle sue condizioni di salute, volle che gli si approntasse in clinica un piccolo studio per continuare a prendersi cura dei suoi pazienti. In campo scientifico produsse circa 200 lavori alcuni dei quali in collaborazione con il professore Aldo Turchetti con cui aveva lavorato per molti anni, fin dai tempi di Bari, sempre nell’equipe del Condorelli. Nel Febbraio del 2002, in occasione del centenario della sua nascita, è stato ricordato al Policlinico di Catania, ed una targa commemorativa e stata messa nei pressi dell’Aula Magna. Il professore Francaviglia resterà sempre nel ricordo dei suoi discepoli e dei suoi pazienti, come persona attenta e gentile, timida, seria e dal profondo calore umano. Si ringrazia sentitamente la signora Marina Francaviglia per le interessanti notizie di prima mano sulla personalità del padre.

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Catania nel Cuore

Trimestrale di informazione cardiologica Direttore: Antonio Circo Direttore responsabile: Salvatore Vitale Direttore editoriale: Mario Guzzardi Comitato di redazione Antonio Circo, Marcella Guzzardi, Mario Guzzardi, Nunzio Spitalieri, Francesco Turco, Salvatore Vitale Stampa: Tip. Francesco Lazzara Via Zurria, 46 – 95121 Catania

Una targa per Antonio Circo

Reg. Tribunale di Catania n.2/2010 del 05–02–2010 (Registro giornali e periodici) Editore: Ass. Amici del Cuore Onlus Presidente: Vito Cicchello Leanza della Casa di Cura Villa l’Ulivo Carmide S.r.l. Via Feudogrande, 13 95126 Catania e-mail: catania-nelcuore@virgilio.it sito web: www.cataniacuore.it Quote associative annuali: socio ordinario: € 20,00 socio sostenitore: € 35,00 c/c Credito Siciliano – Acicastello CT

Due scorci della Parrocchia Resurrezione del Signore che ospita il nostro Centro di Cardiologia Preventiva “Pino D’Urso” a Librino

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IBAN: IT-41-Y-0301926102000008012614 “Catania nel Cuore” è distribuito gra-

tuitamente ai soci dell’associazione, agli Istituti di cardiologia, ai medici cardiologi, e a quanti si siano particolarmente distinti nella ricerca, nella prevenzione e nella cura delle patologie cardio-vascolari. Gli articoli, le lettere, e quant’altro, inviati per la pubblicazione, non vengono restituiti. Il comitato di redazione si riserva il diritto di modificare o eseguire piccoli interventi sui testi, per uniformarli alle norme redazionali o per esigenze d’impaginazione, ma anche per garantire consistenza stilistica e uniformità editoriale. I diritti su tutto ciò che viene pubblicato appartengono a Catania nel Cuore. Riguardo alle illustrazioni, la redazione avrà cura di ottenere la relativa autorizzazione degli aventi diritto. Le foto pubblicate sono pertanto acquisite con relativo assenso scritto o verbale all’utilizzo, o fornite direttamente dagli interessati; altre, senza indicazione di copyright, si intendono di pubblico dominio e pertanto utilizzate comunque senza fini di lucro. Nel caso che gli aventi diritto siano irreperibili, si resta a disposizione per regolare eventuali spettanze.


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