A 20 ottobre 2013 pdf

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OTTOBRE 2013

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ANNO X - Numero 07 - SETTEMBRE 2013

Editoriale Cari lettori, Come voi tutti potete osservare transitando per le strade della nostra città, l’emergenza sembra albergare sul nostro territorio e non accenna ad andare via: strade sporche, cumuli di rifiuti giacenti, effluvi maleodoranti che si diffondono dappertutto. Il problema della raccolta poco puntuale o della pulizia delle strade non è il solo, però, ad angustiare i cittadini: gli odori poco gradevoli che s’inalano quotidianamente sono determinati solo dalla poco decorosa situazione di scarsa pulizia del territorio o vengono diffusi da scarichi di impianti industriali, incontrollati e non adeguatamente depurati, operanti sul territorio? Dobbiamo considerare Arzano, in qualche modo facente parte anch’essa della terra dei fuochi, dobbiamo anche noi mettere in preventivo un aumento esponenziale del rischio di contrarre malattie tumorali prima di correre ai ripari? Farsi carico, in modo serio e continuo da parte delle autorità preposte del problema è un imperativo cui nessuno dovrebbe sottrarsi, a tutela della propria e dell’altrui tutela dello stato di benessere e salute. Passando ad altro argomento, c’è giunta notizia dalla casa comunale della nomina del nuovo Dirigente area gestione e pianificazione territoriale, Architetto Giovanni Napolitano. L’assegnazione della carica dovrebbe portare a uno sblocco dello stallo verificatosi nei lavori pubblici, nell’edilizia privata e in quant’altro. Finalmente, dopo alcuni anni, a ricoprire questa importante carica è tornato un professionista che, tutti gli effetti, si potrà chiamare “l’Architetto”, come il suo predecessore.Buona Lettura. Ciro Mainini

Arzano, città maleodorante Arzano, “città maleodorante”. Questo è l’appellativo che negli ultimi anni meglio si addice al territorio arzanese. L’A20 ha già più volte sollevato il problema dei cattivi odori che infestano l’aria che respiriamo e più volte ha lanciato l’appello alle amministrazioni affinché si adoperassero per garantire una maggiore tutela della salute dei suoi cittadini. segue a pag. 5

Proverbio

Ognuno è ricco ‘a casa soja. Ognuno è Re della propria casa.

Aforisma Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno

William Shakespeare


OTTOBRE 2013

in...f ede UNITA’ PASTORALE ARZANO, Tema: “LA FEDE” 18 settembre 2013 (mercoledì). Appuntamento importante e rivolto a tutti i fedeli desiderosi di incontrarsi con Gesù per approfondire il tema sull’anno della Fede, (indetto dal Papa Benedetto XVI come ricordiamo l’11 ottobre 2012 e si concluderà nella solennità’ di Cristo Re, il 24 novembre 2013). Incontro questo tenutosi da Don Gino Bosso c/o la parrocchia S.Agrippino in Arzano, insieme a Don Raffaele D’Onofrio e Don Alessandro erano presenti tantissimi fedeli. Il relatore Padre Don Gino, unitamente ai parroci dell’unità pastorale, ha voluto riprendere quel cammino comunitario, interrotto solo dalla pausa estiva, riproponendo ed approfondendo il tema sulla Fede. “FEDE” come luce, capace di irradiare chiunque cristiano allontanandolo dalle paure che il quotidiano presenta. Ecco l’importanza della luce, come vera presenza di Dio nel cuore di ognuno, luce, che può e deve nascere solo attraverso l’incontro con l’Altissimo, colui che per l’umanità si è sacrificato in nome di un AMORE, incondizionato,”folle”. Come poter rialzarci dalle nostre cadute senza un valido sostegno, una guida che ci conduca nella giusta e retta direzione? Solo una luce così potente non può non essere generata se non da una fonte originaria, da quell’incontro con Dio, che ci sta vicini, ci accompagna e su cui possiamo e dobbiamo poggiare il nostro amore,la nostra vita da Cristiani. “Non abbiate paura, anzi spalancate le porte a Cristo” bellissima affermazione di Papa Giovanni Paolo II. Questo il Tema centrale sviscerato dalla nostra Unità pastorale.

di Luigi Del Prete

Cristocentrica. Insomma, affidarsi ad un amore misericordioso che sempre è accogliente e misericordioso verso l’essere umano. Ecco FEDE allora significa disponibilità a lasciarsi trasformare,con occhi nuovi,un cuore nuovo,un nuovo che si può solo legare alla chiamata di Dio. La necessità di far accrescere e maturare la FEDE nei cristiani, per viverla e poterla testimoniare, ecco l’importanza della partecipazione alle catechesi mensili, fonte inesauribile di riflessione e di approfondimento. Questo è anche il modo dei n. s parroci di intendere comunità parrocchiale, questa è la missione che Gesù ci chiede. Di essere sempre più famiglia di Dio, perché Dio è AMORE, è ACCOGLIENZA è DISPONIBILITÀ. L’accento dunque viene posto sia sull’importanza delle catechesi, come fonte per scoprire e riscoprire i veri contenuti della Fede professata, celebrata, vissuta, testimoniata e pregata, sia sull’evangelizzazione, intesa come “annuncio del vangelo” o rinvigorimento dello stesso per aiutare le persone, a donare ai nostri fratelli, a chi è nel ha bisogno, impegnandoci ad allontanare il male, cominciando a denunciare la sua presenza lottando nella vita sociale, politica, con l’amore, con il comportamento, costruendo il bene come realtà’ viva concreta, quotidiana testimone dei valori cristiani. Questi segni sono i semi che devono abitare nelle nostre comunità cristiane, per renderle sempre più accoglienti ,soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che sta vivendo l’umanità.

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Vi dà appuntamento al 30 Novembre 2013

Periodico dell’Associazione Pro Loco di Arzano

Direzione - Redazione e Amministrazione Via Isonzo, 3 - Arzano (NA) Tel. 0815737125 - 3460683482 Registrazione Tribunale di Napoli n° 43 del 07/04/2004 www.prolocoarzano.it • e-mail: aventi@hotmail.it Direttore Editoriale: Ciro Mainini Direttore Responsabile: Bianca Desideri Redazione: Milena Mallardo - Angela Maria Marfella Tiziana Barone Redattore Capo: Gabriella Botticelli Collaboratori: Valeria Barone - Giuseppe Inniciello Davide Mainini - Adele Esposito Angela Vastarella - Gilda Piscopo Vignettista: Massimiliano Di Giacomo Stampa e Grafica: Printing House srls Via Capri, 2 - Casoria (Na)

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Direttore Sanitario: Dott. Antonio Bianco Settore di Microbiologica Dott. Luigi Bianco

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Il passato può ritornare. E’ ciò che accade ad Arzano Le parole passato e presente sono termini che vengono sempre pensati e contestualizzati, secondo la loro realtà ed il loro ambito semantico, inquadrandoli in una logica di contrapposizione e di contrasto. Sono, quindi, coppie di termini antitetici in cui il primo si oppone al secondo, così come si oppongono fra loro i termini vicino e lontano, qui e là, ieri ed oggi. L’una e l’altra parola riflettono realtà ed archi temporali diversi che fanno riferimento, nel caso del presente, a ciò che è immediato, che si vive o si sta vivendo ora, nel caso del passato a ciò che è andato e ci si è lasciati alle spalle, che non dovrebbe più tornare o si vorrebbe che non tornasse più, soprattutto quando si tratta di cose o fatti che non presentano connotati di positività e che si caratterizzano come negativi e da relegare nel dimenticatoio. Il passato si distanzia, quindi, dal presente e ne è o dovrebbe esserne ben lontano. Si dice che il passato non ritorna ed effettivamente dovrebbe essere così. Ma la realtà che si vive e che si osserva in questi giorni ad Arzano smentisce tutto ciò. In questo momento, anzi, la realtà gira all’incontrario di come dovrebbe girare, ciò che si era costruito di positivo non si vede più ed il paese non va avanti, anzi, va indietro come i gamberi. E’ infatti impossibile non accorgersi che il passato è tornato ad Arzano con tutta la sua desolante realtà ed il suo squallore ad abbrutire un contesto locale già di per sè non esaltante, né entusiasmante.E del ritorno di un passato che si credeva finito vi sono segni vistosi di degrado che parlano da soli a suggerire un’involuzione che va sempre più accentuandosi, che è inarrestabile e che come una cappa di piombo opprime il paese e rischia di trascinarlo e sprofondarlo nel baratro. Parlano di degrado e di ritorno al passato i cumuli di immondizie che giacciono sui marciapiedi, le esalazioni maleodoranti che vengono dai rifiuti abbandonati alla rinfusa, la sporcizia che si osserva un po’ in tutte le zone del territorio, anche sulle arterie principali come via Napoli, fatti tutti che di fatto vanificano e stanno vanificando il buon lavoro fatto dagli addetti alla materia, tenace, costante, mirato ad educare i cittadini alla raccolta differenziata, insistendo molto spesso ed

in più occasioni sulla necessità di praticare correttamente la stessa per la salubrità dell’ambiente, il decoro del contesto abitativo e la salute ed il futuro dei propri figli. Per alcune tipologie di rifiuti, come quelle della carta e cartoni, il Comune di Arzano si era distinto ed era stato annoverato addirittura fra i primi 19 Comuni virtuosi della Regione Campania. Questo bel risultato riempiva di giusta soddisfazione e di orgoglio chi pervicacemente e credendoci a fondo aveva lavorato per raggiungere risultati che dessero tratti di positività ad una realtà che non sempre ha buona visibilità e della quale non sempre si parla o si sente parlare bene. C’era una volta sì, c’era una volta, come nelle favole, un paese chiamato Arzano in cui i cittadini si erano finalmente un giorno decisi a fare i bravi bambini e, dando ascolto a saggi educatori, avevano cominciato a recepire il discorso della salvaguardia ambientale e si erano indotti, per la maggior parte, a differenziare i rifiuti correttamente e secondo le modalità ed i giorni indicati in un calendario appositamente predisposto. Al tempo in cui ciò accadeva era bello, scendendo la mattina per recarsi al lavoro o ad altro, vedere i marciapiedi liberi e constatare che il discorso raccolta differenziata cominciava ad ingranare ed a funzionare.E si continuava a lavorare, ad attivarsi ed a sperare che questo discorso attecchisse anche dove c’era qualche frangia ancora riottosa per raggiungere più alti traguardi e riscattare l’immagine di questa città, liberandola da quell’alone di mediocrità che la circonda. Ma la condizione di incuria e di degrado in cui versa oggi il paese fa quasi credere che quel passato recente non sia stato una realtà davvero vissuta, ma solo un bel sogno dal quale ci siamo bruscamente svegliati. Le cose non vanno affatto meglio sul fronte dei lavori pubblici, alcuni dei quali, regolarmente appaltati ed affidati con regolare contratto alle ditte che hanno vinto la gara, non giungono mai a conclusione e sembrano telenovele infinite.Nella città, l’esasperazione dei commercianti e dei cittadini aumenta, sono nati anche seri problemi di traffico e c’è da temere seriamente che i lavori affidati possano rimanere come nel caso di via Luigi Rocco, incompiute senza seguito.


Attualità

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Il dramma degli immigrati clandestini I viaggi in cerca di fortuna ed il loro tragico epilogo. Se il mare fosse un libro presenterebbe molte pagine bianche, cancellate dalla vergogna. Non vi si leggerebbero storie, ma certamente si intuirebbero drammi e tragedie come quella avvenuta a Lampedusa: il naufragio di una nave improvvisata con a bordo un carico di uomini, donne, bambini allontanatisi dalla loro realtà geografica per inseguire il miraggio di una vita diversa e migliore, per realizzare il desiderio di sconfiggere una povertà che li condannava a vivere una vita che poco o niente ha di dignitoso. Ma, a volte, troppe volte, come nel caso dei protagonisti sventurati di queste tragedie della povertà, il destino è lì, beffardo, pronto ed in agguato come un perfido sicario che pugnala alle spalle. Nascono allora drammi di intensa tristezza come quelle di cui le cronache giornalistiche ed i mass media hanno riferito in questi giorni. Se non si è fatalisti e si crede nell’ineluttabilità di un destino che non si poteva evitare, non è pensabile, né concepibile che giovani di belle speranze e desiderosi di futuro o bambini che si sono appena affacciati alla vita siano nati per essere divorati dai pesci. Questa è, però, la sorte tragica di una molteplicità di immigrati, clandestini dello Sri Lanka, dell’India e del Pakistan e di altri paesi dell’Asia e dell’Africa. Tutte le storie di clandestini, che provengano dall’Asia o dall’Africa, sono storie di imbrogli, di truffe e schiavitù. I costi del viaggio per abbandonare i luoghi della miseria sono esosi, i trafficanti intascano somme ingenti e si riempiono le tasche di danaro, sfruttando i sogni e le speranze di riscatto di chi non ha niente e si rassegna ad allontanarsi dai luoghi in cui è cresciuto per andare alla ricerca di una realtà in cui vivere una vita diversa. Danaro speso quasi sempre per morire, per andare a offrire ai pesci affamati un corpo che sarà dilaniato e fatto a

pezzi. Ed il mare parla della tragicità della conclusione di una vita, quando restituisce i corpi sepolti nel suo fondo, alcuni interi e in condizioni spaventose, altri, invece, fatti a pezzi. Che cosa rimane di un volto divorato dai pesci se non carne avvizzita dal sale dell’acqua, pelle ridotta a una sottile membrana? Che cosa rimane di un corpo appartenente a quello che è stato un uomo che ha alimentato desideri e speranze e coltivato il sogno di una vita diversa? Il mare non dà spiegazioni e non dice nulla, è spietato e ingoia tutto. Un corpo annegato in mare parla,però, con la sua muta eloquenza, della cattiva coscienza, dell’umana indifferenza, della miseria che ha spinto ad avventurarsi in mare e della crudeltà di chi su quella miseria ha speculato per trarne profitto economico. Un corpo straziato dall’acqua e dagli squali, che ha nutrito pesci famelici e voraci, parla con la sua vista raccapricciante e suggerisce che l’uomo è più cattivo, più perverso, più brutale dello squalo. “È così che vivono gli uomini?” si chiedeva Louis Aragon durante gli anni della resistenza contro l’occupazione tedesca in Francia. La vergogna nasce allora da ciò che l’uomo è capace di

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di Gabriella Botticelli

fare al proprio simile, ben espresso dall’homo homini lupus (l’uomo è lupo per l’uomo) del commediografo latino Plauto nell’Asinaria. Sì, è davvero lupo per l’uomo chi si arricchisce, speculando sui sogni dei poveri e spingendoli verso un destino di morte. Stupisce sempre, per quanto non sia una novità, constatare che l’uomo è incorreggibile, rapace e non si ferma davanti a nulla. Per molti il sogno di lavorare e di vivere in pace e con dignità, di sfuggire alla guerra ed alla carestia annega con loro in fondo al mare che diventa così la loro tomba. Tante madri sospirano il momento in cui quei figli dall’altra parte del mondo, inseriti in un contesto diverso, torneranno un giorno a trovarle, porteranno magari qualche dono ed anche un po’ di danaro a ristorarle dalla povertà. Ed aspettano, sorridono, pensando a loro, bravi ragazzi in cerca di fortuna, naturalmente tenendo ben lontana dalla mente l’ipotesi di possibili naufragi. Mentre queste madri aspettano, altre madri di quei paesi del mondo, in cui la miseria toglie dignità alla vita e costringe a tagliare legami e radici, vendono tutto quello che trovano perché i loro figli possano emigrare. E contro i clandestini che riescono a salvare la pelle ci si accanisce e si infierisce. Ma che cosa si fa contro i trafficanti, i mafiosi, i lupi che restano nell’ombra, che rimangono sulla riva quando una barca sovraffollata e malsicura prende il largo in una notte buia e naviga verso un destino, il più delle volte atroce? Che fare perché questi fatti non si ripetano più? Urge cercare soluzioni per aiutare chi è più povero e meno favorito dalla sorte nel contesto in cui è nato e vive o almeno avviare presto una politica di cooperazione e di immigrazione legale da definire con i paesi che bussano alle nostre porte per essere aiutati e che spesso ricevono in risposta solo la morte.


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Attualità

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Io dico solo la verità Molte persone con aria fiera e un po’ spavalda si vantano di saper “parlare in faccia”. Con questa espressione vogliono intendere di non essere ipocriti ma di avere il coraggio di dire le cose che pensano, francamente e senza reticenze. Allo stesso modo molti giornalisti, persone della televisione, esponenti politici, in nome della verità dicono e fanno molte cose di dubbia utilità. La verità è senza alcun dubbio un valore nobile e, come dice George Orwell, “nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”. La domanda da porsi però è se sia sempre lecito dire la verità. Chi si atteggia a paladino della verità lo fa sempre per una giusta causa? Spesso si dice la verità per cattiveria, per imbarazzare, per mettere in cattiva luce qualcuno al solo scopo di assecondare l’io meschino che è dentro di noi. I nostri discorsi, le nostre parole devono essere sempre pertinenti al contesto in cui vengono pronunciate, devono tener conto delle persone con cui interagiamo. Quando ciò non accade la verità che viene professata diventa solo ed esclusivamente qualcosa di apparente e di cinico. Il teologo tedesco, Dietrich Bonhoeffer, ben esemplifica questo concetto: “Un maestro chiede a un bambino dinanzi a tutta la classe se è vero che suo padre torni spesso a casa ubriaco. È vero, ma il bambino nega. La domanda del maestro ha creato una situa­zione che il bambino non è ancora in grado dì padroneggiare. Egli percepisce soltanto che si sta producendo un’ingiustificata interferenza nell’ordinamento della famiglia che egli deve di­fendere. Ciò che accade in famiglia non riguarda affatto i com­pagni di scuola. La famiglia ha il suo segreto e lo deve difen­dere. Il maestro ha disprezzato la realtà della famiglia. Nella sua risposta il bambino avrebbe dovuto trovare il modo di ri­spettare tanto l’ordinamento

di Tiziana Barone della famiglia quanto quello della scuola. Ma non è ancora in grado di farlo: gli mancano la ne­cessaria esperienza, la conoscenza e la capacità di esprimersi propriamente. Nel rispondere negativamente alla domanda del maestro dice effettivamente il falso, ma in pari tempo esprime una verità, cioè che la famiglia è un’istituzione sui generis nella quale il maestro non ha diritto di immischiarsi. Si può dire che la risposta del bambino è una bugia, ma è una bugia che contiene più verità, ossia che è più conforme alla verità, che non una risposta in cui egli avesse ammesso davanti a tutta la classe la debolezza paterna. In base alle conoscenze che aveva, il bambino ha agito bene; la colpa della bugia ricade sul maestro. Se al posto del bambino ci fosse stato un uomo d’esperienza, avrebbe potuto rettificare l’errore dell’in­terrogante evitando al tempo stesso la falsità formale della ri­sposta e trovando così la “parola adatta” alla situazione. Quando i giornalisti, appellandosi al diritto di cronaca, scandagliano la vita di una ragazza uccisa, rivelandone aspetti intimi della vita privata, stanno agendo in nome della verità o in quello dell’audience? Colui che pretende di “dire la verità” dappertutto, in ogni momento e a chiunque, potrebbe essere ben lontano dall’essere un giustiziere, ma molto più vicino all’essere egoista e insensibile alle debolezze umane. La verità ha senso quando serve a costruire e non a distruggere, quando è mossa dall’amore e non dal cinismo, quando vuole difendere e non offendere. Quando si vuole dire una verità bisogna interrogarsi sul motivo che ci spinge a farlo e chiedersi se si ha diritto a pronunciare quelle parole, non basta giustificarsi con la pretesa di poter dire tutto ciò che si pensa. Chi parla senza meditare sull’appropriatezza di ciò che sta dicendo è solo un chiacchierone e oggi di chiacchiere se ne fanno sin troppe.

Arzano, città maleodorante Arzano, “città maleodorante”. Questo è l’appellativo che negli ultimi anni meglio si addice al territorio arzanese. L’A20 ha già più volte sollevato il problema dei cattivi odori che infestano l’aria che respiriamo e più volte ha lanciato l’appello alle amministrazioni affinché si adoperassero per garantire una maggiore tutela della salute dei suoi cittadini. Con dispiacere e disappunto abbiamo notato che tale richiesta non ha sortito risultati. I cattivi odori continuano ad invadere l’aria e ogni giorno gli arzanesi sono costretti a respirare ed inalare sostanze nocive tossiche. Tumori e neoplasie sono all’ordine del giorno e nessuno sembra affrontare con risolutezza la situazione. A questo punto viene spontaneo chiedersi: “I nostri amministratori hanno forse le narici otturate?” Chi controlla le aziende presenti sul nostro territorio? Quali provvedimenti vengono presi in caso di violazione delle norme ecologiche? Tutti interrogativi che troppo spesso cadono nel vuoto. Tiziana Barone

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Attualità

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Piccoli inventori per grandi idee. Arriva il seggiolino salva-bimbi Si chiama “Ricordati di me” ed è l’idea degli studenti dell’ISIS Enrico Fermi di Bibbiena che hanno messo a punto un sistema in grado di salvare la vita ai bambini dimenticati per errore in auto. Un genitore dimentica in auto il figlioletto di due anni, Luca, che muore per asfissia. E’ successo a Piacenza non molto tempo fa. E anche la piccola Elena, a Teramo, ha avuto la stessa sorte due anni fa. Così come Jacopo, Andrea e Maria, piccole vite finite per colpa di una distrazione. Quando si leggono o ascoltano notizie di questo tipo la prima cosa che viene in mente è: “Ma come si fa a dimenticarsi il proprio figlio in macchina?”. Eppure, potenzialmente, potrebbe capitare a chiunque di noi. Non è certo la normalità, per fortuna, ma i fatti di cronaca ci portano alla dura realtà: lo stress, i problemi quotidiani e alcuni gesti abituali possono giocare brutti scherzi alla mente umana. Un attimo. Un momento che diventa fatale. Partendo da questi fatti di cronaca, gli studenti dell’Istituto Statale di Istruzione Secondaria (ISIS) Enrico Fermi di Bibbiena, in provincia di Arezzo, hanno inventato un seggiolino auto salvavita in grado di inviare segnali acustici e visivi in caso di pericolo dimenticanza. Il progetto è stato presentato all’edizione 2013 del concorso per giovani inventori “InvFactor”, organizzato e promosso dal CNR e dall’IRPPS che si rivolge agli studenti di tutte le scuole italiane, e si è classificato al

primo posto tra le idee finaliste. Il meccanismo è tanto semplice quanto geniale: questo seggiolino, ribattezzato “Ricordati di me”, può essere collegato all’impianto elettrico dell’auto o funzionare in autonomia. Se si verificano una serie di condizioni che potrebbero essere pericolose per il bambino, ovvero se il sistema registra che il bambino è presente nel seggiolino, che lo sportello lato guida è stato aperto, che il motore è spento e che il sedile del guidatore è vuoto, si attivano le quattro frecce e si apre il finestrino di qualche centimetro.Se non interviene nessuna azione da parte del genitore-guidatore, allora il sistema fa partire una sirena e invia sms al cellulare impostato con cadenza regolare. Partendo dal meccanismo messo a punto dai giovani inventori si potrebbe arrivare anche a integrare una chiamata di emergenza con geolocalizzazione della vettura in caso di permanenza prolungata del bambino o, ancora, rendere il dispositivo in grado di monitorare le funzioni vitali del piccolo e chiamare un’ambulanza se necessario. Di sicuro, per entrare in commercio dovrà superare alcuni step, tra cui l’omologazione, e ci vorrà parecchio tempo prima di poterlo acquistare. Ma i ragazzi della scuola E. Fermi, Alexandru Cornel Bolog e Niccolò Gellini, coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini, hanno dimostrato che per risolvere i problemi, a volte, basta davvero molto poco.

�on�o�cuola a cura di Angela Vastarella

Nel numero di Febbraio 2013, l’A20 si è già occupato degli Istituti Omnicomprensivi, ora che il tutto si è concretizzato abbiamo rivolto ai Dirigenti dei quattro Istituti Comprensivi presenti sul nostro territorio tre domande relative all’inizio di questa nuova “avventura”.

Scuola secondaria di I grado “Ludovico Ariosto” Prof. Teresa Laudanna – Dirigente scolastico dell I.C. I Circolo Didattico Don Lorenzo Milani- scuola secondaria di I grado Ludovico Ariosto. Con l’istituzione della legge sugli Istituti Comprensivi, di cui Lei è Dirigente, quali difficoltà ha dovuto affrontare in questa nuova esperienza? L’Istituto Comprensivo è un’esperienza positiva, ritengo che sia il più alto grado di formazione scolastica che unisce i tre cicli di studio e garantisce all’alunno un percorso graduale, senza scossoni, assolutamente non traumatico e frammentario. Il bambino è aiutato e supportato dalle insegnanti in tutte le attività curriculari ed extracurriculari. Alla base dell’Istituto Comprensivo c’è un forte spirito di condivisione per la realizzazione del curriculum verticale. Le difficoltà riguardano il punto di vista organizzativo, perché sono state aggregate

due scuole indipendenti e autonome che dovranno imparare a collaborare. La scuola è una grande azienda in cui si richiedono condivisione di progettazioni e attuazione di forme di cooperazione tra insegnanti che precedentemente lavoravano separatamente all’interno dei diversi cicli, e soprattutto la diffusione delle responsabilità in gruppi di lavoro che assolvono funzioni necessarie per il coordinamento delle diverse attività .Inoltre

bisogna unire le grandi professionalità e lavorare insieme. La scuola è come un’azienda, in cui vengono realizzati progetti comuni con a capo il Dirigente scolastico. Dal punto di vista dell’offerta formativa cosa è cambiato? E’ migliorato tutto e tanto. L’offerta formativa è lo specchio della scuola, l’interfaccia che unisce il territorio e l’utenza. Il nostro scopo è quello di garantire il successo formativo a tutti gli alunni, di far emergere le eccellenze e superare le difficoltà, in un percorso unitario. Infine, per quanto riguarda le strutture, quali avversità ha incontrato nell’accorpamento di più Istituti Comprensivi? Naturalmente tutto si è triplicato. Il Comune ci è stato molto vicino, risponde alle nostre esigenze, purtroppo la crisi coinvolge anch’esso. Però ho già incontrato l’Ingegnere e prossimamente verranno riparati i tetti degli Istituti. Noi continueremo a lavorare sempre con la stessa caparbietà e pazienza.


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�on�o�cuola

Ist. Comp. Tiberio “De Filippo Vico” Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” Prof. Gerardo Santorelli, Dirigente scolastico dell’IC 2 De Filippo Vico di Arzano. Con la fusione della scuola primaria con la media in un unico Istituto Comprensivo, di cui lei è dirigente, quali difficoltà ha dovuto affrontare? Non abbiamo riscontrato grosse difficoltà. Di fatto il Circolo Didattico è stato da sempre il bacino d’utenza della scuola media. Negli anni i due istituti hanno costantemente lavorato in continuità; da alcuni anni la De Filippo Vico ospita le classi conclusive della Tiberio e, l’anno scorso il sottoscritto, ha già retto entrambe le scuole. Il dimensionamento ha reso ufficiale quanto nei fatti già c’era. Cosa cambia nell’Offerta Formativa? L’Istituto comprensivo ci permetterà di dare unità e continuità alla didattica. Uniformare i processi tra quelli che finora erano due istituti sarà, com’è facile intuire, un lavoro lungo e complesso che non ci spaventa, anzi direi che ci affascina e, posso garantire, abbiamo iniziato di buona lena. Infine, per quanto riguarda le strutture, quali avversità ha incontrato nell’accorpamento dei due Istituti? I lavori di ristrutturazione dell’ex CD V.Tiberio, all’avvio di quest’anno scolastico hanno comportato qualche ritardosul regolare inizio delle lezioni, ma grazie all’impegno dell’Ente Comunale e della ditta appaltatrice, in pochi giorni abbiamo superato tutte le difficoltà. A questo proposito ringrazio anche i genitori che hanno compreso il problema e hanno collaborato fattivamente al suo superamento. Oggi, con soddisfazione possiamo affermare di avere sul territorio un Istituto Comprensivo in due plessi efficienti funzionali e con ottime infrastrutture.

Istituto Comp. “Antonio D’Auria” Prof. Patrizia Tirozzi – Dirigente scolastico del I.C. IV Circolo Didattico on. Antonio D’Auria- scuola media secondaria di I grado G. Nosengo. Con l’istituzione della legge sugli Istituti Comprensivi, di cui Lei è Dirigente, quali difficoltà ha dovuto affrontare in questa nuova esperienza? Le difficoltà sono tantissime, si tratta di unire due ordini di scuola, quella primaria e quella secondaria di I grado. Ci sono le due facce della medaglia. Bisogna congiungere le mentalità. Le difficoltà però, sono solo burocratiche, la volontà di rinnovare le due scuole c’è. I docenti hanno dimostrato grande capacità di lavoro e sono sempre accanto al bambino, dai tre anni fino all’adolescenza. I genitori a loro volta si sono dimostrati solerti e disponibili. Dal punto di vista dell’offerta formativa cosa è cambiato? I problemi riguardano i fondi che sono sempre meno consistenti e faticano ad arrivare, ci sono i fondi Europei PON che ci permettono di andare avanti. Ritengo fondamentale insistere sulla formazione del cittadino e dell’uomo. La scuola è sempre più spesso relegata all’ultimo posto, invece la priorità devono essere gli studenti fonte del nostro lavoro. Infine, per quanto riguarda le strutture, quali avversità ha incontrato nell’accorpamento di più Istituti in un solo organismo? Le strutture hanno bisogno di manutenzione, soprattutto la Nosengo. Sono obsolete, parecchie cose non funzionano. Il Comune però si è dichiarato disponibile ad aiutarci.

Prof. Antonio Siciliano – Dirigente scolastico dell’ I.C. III Circolo Didattico Karol Wojtila Con l’istituzione degli Istituti Comprensivi, di cui Lei è Dirigente, quali difficoltà ha dovuto affrontare in questa nuova esperienza? Non parlerei di difficoltà, se ce ne sono state riguardano solo il punto di vista logistico dopo la chiusura del plesso Settere, e non organizzativo. Noi abbiamo fortemente voluto l’Istituto Comprensivo per cui eravamo già preparati. L’Istituto Comprensivo permette la continuità del percorso scolastico e segue i bambini dai 3 ai 14 anni, di conseguenza diventa come una sorta di seconda famiglia. I ragazzi inoltre condividono spazi comuni come la palestra e i laboratori e questo permette loro l’incontro. Il Karol Wojtyla, inoltre ha accolto allievi stranieri comunitari fornendo percorsi di integrazione non solo per la lingua ma soprattutto per le relazioni sociali. Abbiamo ottenuto ottimi risultati in tempi rapidi e di questo ringrazio il grande lavoro svolto dalle docenti. Dal punto di vista dell’offerta formativa cosa è cambiato? Ad inizio anno scolastico sono state fornite a tutti i genitori le brochure sul POF ( piano offerta formativa a.s. 2013/2014), in cui in maniera sintetica sono illustrati i progetti e i laboratori della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, quest’ultima è la novità di quest’anno e riteniamo che siamo riusciti a raccogliere la sfida dell’Istituto Comprensivo. In generale possiamo dire che abbiamo sempre risposto con un’ offerta formativa valida e innovativa. Inoltre stiamo lavorando a nuovi progetti da realizzare,che coinvolgeranno non solo i bambini ma anche i genitori, ad esempio ci è stato suggerito di realizzare dei corsi serali di cultura generale,inoltre già i genitori si stanno impegnando all’interno dell’Istituto in maniera esemplare per l’organizzazione degli eventi del mese di novembre,non per ultimo saremo in udienza dal Papa Francesco il giorno 6 novembre con una delegazione delle classi quinte,e poi il cantiere del Wojtyla è sempre aperto. Infine, per quanto riguarda le strutture, quali avversità ha incontrato nell’accorpamento di più Istituti in un solo organismo? Il Comune ha fornito ulteriori aule e suppellettili necessarie per l’inizio di questa nuova avventura: la nascita dell’Istituto Comprensivo. Inoltre grazie ai fondi PON, i due plessi saranno dotati “spero”entro fine anno di pc portatili, e-tablet e lim ( lavagna interattiva multimediale). La scuola media invece già è dotata di tali lavagne nelle aule stiamo istallando un PC per classe,abbiamo cablato l’istituto con rete wireless sia plesso Salvemini che plesso Volpicelli.Abbiamo intenzione di creare una scuola 2.0.all’avanguardia della didattica grazie ai docenti e alla tecnologia per far fronte alle nuove generazioni digitali. Anche la formazione dei docenti è cambiata, al mattino invece di aprire il registro cartaceo utilizzano le nuove tecnologie il registro elettronico fino ad arrivare al controllo da casa dei genitori tramite internet del percorso didattico del proprio figliolo. Il Karol Wojtyla è la scuola del futuro e dell’innovazione. Ciò che oggi ci chiede la nostra società. “Vorrei con l’aiuto dei miei validi docenti una scuola digitale dove la trasparenza sia regola di vita e non un’eccezione,dove la regola sia normalità e la cultura il centro delle attenzioni e cosa fondamentale, i bambini e i ragazzi vengano a scuola col sorriso e la voglia di apprendere”.


Attualità

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AMBITO 18 – Ass. Cult. Sportform per Campus 3S - Prevention Race L’Ambito 18, che abbraccia i Comuni di Casoria, Casavatore ed Arzano, ha sposato la Prevention Race, Campus 3, kermesse che ha inteso coniugare sport, salute e solidarietà. L’evento si è svolto dal 17 al 20 ottobre nella bella cornice e nel suggestivo scenario di un’incantevole Piazza Plebiscito nella città di Napoli. I quattro giorni dell’evento hanno visto l’alternarsi di momenti di carattere ludico-sportivo che sono culminati nella mezza maratona di domenica 20 ottobre ed altri che hanno maggiormente focalizzato l’attenzione sul tema della salute e della prevenzione. A tale scopo, è stato allestito un vero e proprio “Villaggio della Salute”, organizzato in vari stands, presso i quali hanno potuto recarsi tutti coloro che, a fronte di una modica donazione, hanno voluto sottoporsi a screeneng medici nelle più svariate specializzazioni. Proprio in considerazione dell’importanza della prevenzione, nell’ottica della riduzione dell’incidenza sociale delle patologie, l’Ambito 18 ha inteso mettere a disposizione di 100 cittadini, residenti nei tre Comuni che di esso fanno parte, un numero corrispondente di tagliandi per l’accesso al villaggio della Salute e la partecipazione alle attività collaterali. Sulla collaborazione con l’Ambito 18 è intervenuto Tommaso Mandato, presidente della Sportform, l’associazione culturale sportiva che ha organizzato l’evento. “Un’iniziativa come Campus 3 non sarebbe completa senza una stretta collaborazione con gli Enti pubblici. La sinergia fra pubblico e privato rappresenta per noi della Sportform un imprescindibile punto di partenza, per ridare alla nostra terra martoriata, una speranza. Ecco perché abbiamo accolto con piacere e con soddisfazione la volontà dei Comuni di Casoria, Arzano e Casavatore di aderire alla nostra manifestazione sulla prevenzione”.Gli assessori alle Politiche Sociali dei tre Comuni, Luisa Marro (Casoria), l’avv. Giuseppina Grasso (Arzano) e Marco Capparone (Casavatore) hanno sottolineato all’unanimità l’importanza di aderire a Campus 3: “Non appena ci hanno proposto di partecipare a questa lodevole iniziativa non abbiamo avuto alcuna esitazione. Si è subito deciso di lavorare coordinati, così da unire ed ottimizzare le nostre forze. Il tema della prevenzione, in tutte le sue declinazioni, deve penetrare e fare breccia fra i cittadini. Noi, come enti pubblici, dobbiamo saper veicolare questo messaggio, sottolineandone l’importanza e la sua necessità. E’ indubbio che queste manifestazioni aiutino il nostro operato e, per questo, va il nostro personale ringraziamento alla Sportform”. Ma non è finita qui. Altre iniziative sono in cantiere per quel che riguarda il discorso prevenzione ed attenzione alla salute, nell’ottica di una sempre più accentuata valorizzazione dello stesso e di un discorso di educazione alla cura della salute. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Arzano sta infatti lavorando e mettendo a punto l’organizzazione di un grande evento che sarà focalizzato proprio su questo tema e sui suoi importanti risvolti ed implicazioni per i cittadini. Si tratta della settimana della salute, evento che è stato programmato per il tardo autunno e che sarà realizzato poco dopo la metà del mese di novembre prossimo. Altre iniziative saranno messe in campo, come già negli anni precedenti, per l’importante data della Giornata della Violenza sulle Donne che cade il 25 novembre prossimo e la cui celebrazione assume quest’anno rilievo ed importanza ancora maggiore alla luce di numerosi episodi di femminicidio che la cronaca nera ha fatto e fa purtroppo sovente registrare.

‘O scupatore E mettimice na pezza A sta’ storia da munnezza Se chiammav scupatore E o vedive a tutt l’ore Po o chiammain netturbin E o vedive ogni matin Poi, come volle il sommo dante Con un nome altisonante, Lo chiamaron con onore Ecologico operatore. Mo’ non si vede a tutte le ore, Non si vede la mattina Non si vede manc a sera Ce rimmane o desiderio E dicimme “aspetta e spera” Ma che aspettiamo o carr atrezz P’aiza’ sta’ munnezz!!!!

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Sport

OTTOBRE 2013

Arzanese, si cambia! Via Ferraro, al suo posto Sasà Marra Giovanni Ferraro paga il pessimo avvio di campionato alla guida dell’Arzanese. Il tecnico sorrentino è stato esonerato dopo la pesantissima sconfitta interna col Chieti per 0-3. Al suo posto è stato ingaggiato Salvatore Marra, allenatore giovane ex Avellino ma con tanta esperienza per i suoi trascorsi da calciatore. I cambiamenti non si sono esauriti però col cambio in panchina. La gara col Chieti è stata fatale anche al Direttore sportivo Massimo Cavaliere il quale, assuntosi le responsabilità della classifica deficitaria ha dato le dimissioni dal suo incarico dirigenziale, gettando le basi per il ritorno in società del Ds dei grandi successi Pasquale Costagliola. Il nuovo ‘uomo mercato’ ha subito provato ad operare i correttivi giusti alla rosa, tesserando tre calciatori svincolati. Il mercato, oggi, non offre granchè e i risultati veri e propri del lavoro di Costagliola potremo vederli solo dopo

Foto di Salvatore Esposito

l’apertura della finestra di gennaio, nella quale si darà il via alle trattative vere e proprie tra le varie squadre. Nel frattempo, l’Arzanese è chiamata alla reazione d’orgoglio per non perdere troppo terreno in chiave salvezza. Si dovranno dimenticare quanto prima le prime otto partite di campionato, nelle quali la squadra ha ottenuto due soli punti, mostrando carenze in termini caratteriali e in fase di costruzione del gioco. D’al-

Ottimo esordio per la Guerriero

di Vincenzo Piscopo

tronde, i numeri parlano chiaro, con una sola rete realizzata e poche, pochissime, conclusioni verso la porta avversaria. La stagione è lunga e ci sono ancora tanti punti in palio ma, per ottenere una salvezza storica vista la riforma del prossimo anno, la squadra dovrà sbloccarsi quanto prima e macinare risultati. I Serrao hanno dimostrato a più riprese di voler conservare la categoria e lo stesso esonero di Ferraro è sintomatico in tal senso. Messo da parte per un attimo l’esborso economico, il segnale dato dalla proprietà è chiaro: l’Arzanese vuole salvarsi e partecipare, la prossima stagione, alla Lega Pro unica. Per farlo, i ragazzi agli ordini di Marra dovranno invertire la tendenza negativa già da domenica prossima. Contro il Castel Rigone serviranno i tre punti. Senza ‘se’ e senza ‘ma’.

di Angela Vastarella

Grande presentazione per la Marianna LuVo Arzano Volley che si è tenuta il 13 ottobre presso il Bellagio Cafè. Presenti alla manifestazione il Sindaco di Arzano Giuseppe Fuschino, il presidente della Fipav, regione Campania, Ernesto Boccia ,il presidente Fipav, comitato provinciale Napoli, Umberto Foto di Salvatore Esposito Capolongo, il consigliere regionale Guglielmo Moschetti. La squadra quest’anno sarà capitanata da Nunzia Campolo, in sostituzione all’ex capitano Dora Sollo, premiata durante la manifestazione, la cui maglietta col numero 10 è stata ritirata. La prima sfida del 19 ottobre contro l’Avis Potenza è stata brillantemente superata, la Guerriero LuVo Arzano ha riportato una vittoria di 3 a 0. Tre punti importanti che hanno subito infiammato i cuori dei tifosi.

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Rubriche

OTTOBRE 2013

Le Ricette

Da settembre tutti i lettori possono inviare alla redazione le proprie ricette. Le più originali sarranno pubblicate e a fine anno sarà premiata la ricetta più gustosa.

Penne con zucca e speck

Cupcakes di halloween

Ingredienti per quattro persone  400 gr di penne rigate  400 gr di zucca  100 gr di speack  1 cipolla  6 cucchiai di olio  100 gr di parmigiano reggiano  Prezzemolo  Olio extravergine d’oliva  Sale e pepe q.b.

Ingredienti per 6 cupcakes  100 gr di burro  120 gr di zucchero  2 uova  110 gr di farina 00  1 cucchiaino di lievito per dolci  1 cucchiaio di buccia di limone  Pasta di zucchero o marzapane  Coloranti alimentari

Pulite la zucca e tagliatela a dadini. Tritate il prezzemolo e la cipolla. Tagliate a listarelle lo speck. In un tegame, con tre cucchiai di olio, fate appassire la cipolla, aggiungete la zucca e rosolatela per un paio di minuti, mescolando. Salate, pepate, bagnate con poca acqua calda e fate cuocere, a fuoco basso, finché la zucca sarà tenera. A questo punto, togliete il tegame dal fuoco, aggiungete lo speck e cospargete con il prezzemolo. Lessate la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolatela al dente, conditela con il sugo preparato, cospargetela con il formaggio grattugiato e servite. Consiglio: Ottimo primo piatto per la festa Di Halloween.

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Preparazione In una ciotola lavorate il burro ammorbidito insieme allo zucchero, Aggiungete le uova e mescolate. Incorporate il lievito, la buccia di limone grattugiata e la farina a pioggia e mescolate. Riempite i pirottini con l’impasto e infornate a 180° in forno già caldo. Cuocere le tortine per una ventina di minuti quindi toglierle dal forno e lasciar raffreddare. Nel frattempo preparate dei dischi di pasta di zucchero della dimensione dei cupcakes aiutandovi con un taglia pasta della dimensione giusta. Con le formine ritagliate i soggetti di halloween come zucche, fantasmini o ragnetti e applicateli al centro di ogni dischetto. Poggiate ora i decori sui dolcetti ed otterrete dei cupcakes di halloween pronti per essere gustati alla vostra festa.

VISTO PER VOI

Fuga di cevelli

Remake del film spagnolo campione di incassi nel 2009 Fuga de Cerebros, Fuga di cervelli di Ruffini racconta le vicende del timido e impacciato Emilio (Luca Peracino), innamorato della bellissima Nadia fin da quando era piccolo. Per i lunghi anni dell’infanzia e dell’adolescenza, Emilio non ha mai avuto il coraggio di confessarle il suo amore. Soltanto la partenza per Oxford della ragazza gli darà la forza per cercare di non perderla. Insieme ad una compagnia di irresistibili idioti - composta da Alfredo (Paolo Ruffini), ragazzo cieco e da sempre miglior amico di Emilio, Lebowsky (Guglielmo Scilla), venditore di granite e di marjuana ed hacker provetto, Franco (Frank Matano), leader intellettuale del gruppo e gay non dichiarato e Alonso (Andrea Pisani), ragazzo costretto su una sedia a rotelle, malato compulsivo di sesso e tecniche di difesa personale sbarcherà dunque aldilà della Manica riuscendo ad ottenere un’iscrizione nella prestigiosa università, dove la moderna “Armata Brancaleone” vivrà una serie di avventure demenziali ed esilaranti.

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venti E20

Sagra della castagna e del tartufo, 27 Ottobre 2013, Bagnoli Irpino (AV) Tartufi, preziosi come i diamanti tanto da richiedere cifre da capogiro per pochi grammi dal profumo penetrante e persistente. Famoso il tartufo nero di Bagnoli Irpino,ottimo il connubio con i vini irpini (Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo). Inoltre molto apprezzata è la castagna, che ha avuto il marchio sotto la denominazione di “Castagna di Montella I.G.P.” 2° Salone dell’usato, dal 1 al 3 Novembre 2013 , Pompei. Il “II SALONE DELL’USATO” di Pompei che si terrà come di consueto nell’area espositiva del S.S. Santuario nei giorni 1-3 Novembre 2013, ancora una volta diventerà il teatro animato di una vera e propria filosofia di vita, volta ad attribuire agli oggetti riciclati un valore in più. La manifestazione si articolerà nei seguenti modi: oltre 200 i partecipanti all’esposizione, per lo più persone comuni, che decidono di scambiarsi tutti quegli oggetti ormai in disuso dimenticati nelle soffitte, nelle cantine, negli scantinati di casa, ma ancora utili e riutilizzabili molti dei quali, ancora ricoperti da un fascino che dona loro quella particolare magia che solo il tempo può preservare. Inno al Novello VII Edizione , 16 Novembre 2013, Mignano Monte Lungo, Caserta. La manifestazione si svolgerà nei vicoli e negli anfratti del caratteristico antico borgo medievale “Località Cicuta”, il percorso sarà caratterizzato da stands enogastronomici che vi proporranno antichi sapori che si sposeranno ottimamente con il nettare dei nostri vigneti, offerto dalle cantine locali. La serata sarà allietata da musiche di fisarmoniche ed organetti dislocate per le stradine e dai fuochi tradizionali che riproporranno le radici. L’associazione distribuirà a tutti i partecipanti vino novello a titolo gratuito fino ad esaurimento scorte. Tra i piatti tipici locali avrete la possibilità di degustare: Ceci con funghi porcini, pasta e fagioli, cotiche e fagioli, pecora “pezzata”, bruschetta all’olio di oliva, pizze fritte, salsicce e broccoli in cassuola, frittate, caldarroste, dolci delle nonne. La Sagra delle Sagre, 16 e 17 Novembre 2013, Sant’angelo Dei Lombardi. La manifestazione è una rassegna dei prodotti tipici dell’Alta Irpinia.Nei vicoli caratteristici del centro storico della cittadina irpina potrete gustare castagne e prodotti a base di castagne, prodotti a base di tartufo e funghi, baccalà, miele e derivati, vini doc .Inoltre potrete arricchire la vostra permanenza visitando luoghi storici e di grande fascino, come l’Abbazia del Goleto (l’Assisi d’Irpinia), la Cattedrale e il Castello degli Imperiale. Il tutto sarà arricchito da mostre di artigiani e artisti locali (presepi, lavori in legno e ferro battuto,oggetti in ceramica e terracotta).

Attualità

Restyling di Via Atellana È stato posto a dimora un antico ulivo (sughero) nella rotatoria prospiciente il Parco Quadrifoglio in via Atellana. Ci risulta che è solo l’inizio dell’operazione di restyling intrapresa dall’Amministrazione Comunale con particolare interessamento dell’Assessore Giovanni Candiello.

Abbonamenti agevolati Riaperti i termini per la sola categoria studenti. Riaperti i termini fino al 1° novembre 2013 per la presentazione delle domande degli abbonamenti “Unico” agevolati per l’anno 2013, per la sola categoria STUDENTI. Le domande dovranno essere presentate al protocollo generale, corredate dalla seguente documentazione: • modello ISEE con reddito riferito anno 2012; • documento di riconoscimento; • certificato di frequenza scolastica o Universitaria; • eventuale Decreto d’ invalidità. Condizioni e modalità di partecipazione sono riportate nella citata Determinazione dirigenziale, sul sito internet dell’Ente ( www.comune.arzano.na.it) e sul modulo di domanda che è disponibile presso l’Ufficio Assistenza sito in Via Alfredo Pecchia, 90 ( 3° piano). Possono presentare istanza coloro che non usufruiscono dell’ abbonamento agevolato per l’ anno 2013 e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie.

Nominato il nuovo Dirigente dell’Area Pianificazione e Gestione Territoriale

L’arch. Napolitano Giovanni nuovo dirigente dell’area Pianificazione e Gestione Territoriale. Dopo le dimissioni dell’ing. Salerno, il sindaco ha nominato Giovanni Napolitano dirigente dell’Area Pianificazione e Gestione Territoriale, Giovanni Napolitano, architetto risultato secondo tra i dodici tecnici nella selezione pubblica per titoli e colloquio espletata nel settembre scorso. Il professionista ha firmato un contratto a tempo determinato che decorre da 17 ottobre e durerà fino alla scadenza del mandato del sindaco.


Rubriche

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RICOMINCIO DAI...PIEDI

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Dott.ssa De Blasio Francesca Podologo

Piede Diabetito

Il diabete è una malattia cronica causata da fattori ereditari ed ambientali. Più di 120 milioni di persone nel mondo sono affette da diabete mellito, entro l’anno 2025 questa cifra potrebbe aumentare fino a raggiungere i 250 milioni e ciò a causa dell’aumento dell’età media, dell’obesità, dello stile di vita sedentario, nonché del cambiamento del regime alimentare. Un numero troppo elevato di questi individui presenta ulcere del piede, che possono col tempo comportare un’amputazione. Dati gli alti costi associati alle ulcere del piede, questa malattia non è soltanto un onere assai gravoso per il paziente, ma anche per il sistema sanitario. Sebbene svariate complicanze come cardiopatie, insufficienza renale e cecità, colpiscano seriamente, anche dal punto di vista economico, gli individui affetti da diabete, le complicanze che interessano il piede fanno pagare il tributo maggiore; il 40–70% di tutte le amputazioni delle estremità inferiori è correlata al diabete mellito. I fattori più importanti legati allo sviluppo di ulcere del piede sono la neuropatia periferica (perdita della sensibilità), microtraumi del piede, deformità e vasculopatia periferica. I sintomi della neuropatia periferica comprendono bruciore, fitte, parestesia, sensazioni di caldo e di freddo, iperestesia. I segni comprendono: deficit della sensibilità dolorifica, termica e vibratoria, lieve atrofia muscolare, assenza di sudorazione e dilatazione delle vene dorsali del piede. Visto che la perdita della sensibilità è un importante segno predittivo delle ulcere del piede, è essenziale procedere a regolare esame neurologico dei piedi di tutti i pazienti diabetici, test sulla sensibilità alle vibrazioni, utilizzando un diapason a 128 Hz,

uno sulla capacità di discriminazione, utilizzando uno spillo (soltanto quando la pelle è integra) e uno sulla capacità di avvertire le sensazioni profonde, utilizzando un martelletto (riflesso del tendine di Achille). Studi prospettici hanno rivelato che l’incapacità di percepire il monofilamento sulle dita o sul dorso del piede è predittiva dell’insorgenza di un’ulcera del piede diabetico. Anche i fattori biomeccanici giocano un ruolo importante nell’eziologia della maggior parte delle ulcere del piede. La lesione insorge generalmente in seguito a una deformità del piede (come ad esempio teste metatarsali prominenti o dita del piede ad artiglio) che, in presenza di neuropatia sensitiva, porta all’applicazione continua di elevati carichi plantari e di stress trasversale in aree specifiche del piede durante la deambulazione. Questa pressione causa danni al tessuto, che possono cominciare sotto forma di una lesione preulcerativa (emorragia a un callo, vesciche o ferite minori della pelle). Se il trauma permane, poiché il paziente ha subito la perdita della sensibilità

protettiva, si possono sviluppare ulcere cutanee a tutto spessore con annesso rischio di infezione. Un considerevole numero di studi ha dimostrato che il tasso di amputazioni può essere ridotto di più del 50% attraverso: • ispezione regolare del piede e della calzatura durante le visite periodiche del paziente; • cura preventiva del piede e valutazione dell’idoneità delle calzature in soggetti ad alto rischio; • approccio multidisciplinare nel caso di lesione al piede, • diagnosi precoce di vasculopatia periferica e intervento rivascolarizzazione; • follow-up del paziente con pregressa ulcera del piede; • registrazione delle amputazioni e delle ulcere del piede. Una combinazione di più fattori rallenta il normale processo di guarigione di un’ulcera e può favorire l’insorgere di un’infezione o di una gangrena, con conseguente lunga degenza ospedaliera ed amputazione. Fattori determinanti predittivi per l’esito delle ulcere del piede diabetico sono le infezioni, l’ischemia, il trattamento delle lesioni, la riduzione del carico, la neuropatia e la comorbilità. Queste problematiche necessitano di un approccio di gruppo multifattoriale e in genere multidisciplinare. E’importante sottolineare il lavoro di gruppo tra diabetologo, chirurgo vascolare, dermatologo, ortopedico, infermiere, podologo. Di fondamentale importanza anche l’educazione del paziente, che deve essere consapevole del rischio a cui può andare incontro va motivato profondamente in maniera da indurlo a cambiare modalità di comportamento e stile di vita.

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TURNI FARMACIE • NOVEMBRE 2013 • 1 FINELLI LIBERTI - MICILLO 2 MICILLO - FERRANTE - FINELLI 17 PEDICINI 18 FERRANTE LIBERTI - PEDICINI 3 MICILLO 19 FINELLI 4 FRANZESE 20 FRANZESE 5 LIBERTI 21 LIBERTI 22 PALMIERO 6 PALMIERO 7 MICILLO 23 PALMIERO - CANTONE - FRANZESE 8 FRANZESE PICAZIO - ZUCCONELLI 9 FRANZESE - CANTONE - PALMIERO 24 PALMIERO PICAZIO - ZUCCONELLI 25 PALMIERO 26 MICILLO 10 FRANZESE 11 PEDICINI 27 PEDICINI 12 PICAZIO 28 PICAZIO 29 FERRANTE 13 ZUCCONELLI 14 CANTONE 30 FERRANTE - FINELLI - LIBERTI 15 PEDICINI MICILLO - PEDICINI 16 PEDICINI - FERRANTE - FINELLI FARMACIA NOTTURNA

TURNI PENSIONI

NOVEMBRE

2 ACCREDITI 4 T - U - V - Z - B - E 5 F - G - A - C- I 6 D - L- O 7 M - P 8 R - S

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Fotosegnalazioni

È stato inagurato il nuovo ufficio postale “POSTA express” in via Calabrese. A Gilda e Antonio gli auguri degli amici della Pro Loco “A20” in questa rubrica saranno pubblicate tutte le foto inviate dai lettori, che segnalano eventuali disservizi

Via Tavernola, inizio lavori 14/07/2007 Fine lavori 30/06/2010

SABATO SEMPRE APERTO

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