A20 febbraio 2013

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FEBBRAIO 2013

ANNO X - Numero 02 - FEBBRAIO 2013

Editoriale Cari lettori, la qualità dell’aria che respiriamo è uno dei fattori indispensabili per preservare lo stato di salute. Monitorare e intervenire sulle possibili fonti inquinanti presenti sul territorio diventa, quindi, un mezzo fondamentale per tutelare una buona condizione fisica della cittadinanza. Da questo versante una buona notizia ci giunge dall’amministrazione comunale che ha stipulato con il comune di Caivano una convenzione con lo scopo di monitorare, nell’arco di un anno, grazie all’utilizzo di postazioni fisse e mobili, le sostanze inquinanti presenti nell’aria nelle diverse zone del nostro territorio. Analizzando i dati emersi dallo studio, sarà possibile identificare le relative fonti di emissione, ponendo le premesse indispensabili per pianificare gli interventi necessari al fine di abbattere i tassi d’inquinamento atmosferico. Altra notizia, degna di essere riportata, ci giunge sempre dall’amministrazione comunale, ed è quella secondo la quale l’intera giunta, in relazione ai tagli operati dal governo centrale, ha deliberato di autoridurre i propri stipendi del 20%. Infine, voglio chiudere, in previsione della ricorrenza dell’imminente 8 marzo, formulando a tutte le donne gli auguri di una buona festa con l’auspicio che i festeggiamenti di questo giorno possano protrarsi per l’intero anno grazie alla valorizzazione e al rispetto per l’universo femminile che, grazie all’alacre, e spesso non adeguatamente riconosciuto lavoro, dentro e fuori le mura domestiche, si accollano l’onere maggiore di portare avanti il nucleo fondante di ogni comunità civile: la famiglia. A loro tutte il nostro grazie! Ciro Mainini

La Giunta Regionale della Campania ha approvato la riorganizzazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2013/2014. servizo a pag. 8

“Meglio stare zitti dando l’impessione di essere stupidi, che parlare togliendo ogni dubbio”

Confucio


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in...f ede ……13 febbraio

Incomincia per noi cristiani il cammino di Quaresima. Un tempo importante, che dura quaranta giorni. La sua mèta è rappresentata dalla Pasqua. E’ un tempo di penitenza, che vuole dire conversione,presa di coscienza dei nostri peccati e di combattimento contro lo spirito del male. E’ dunque un tempo che invita alla riconciliazione con Dio. Bellissimo è in tal modo l’esempio dell’’evangelista Matteo (Mt6, 1-18) che ci sottolinea l’orientamento del Signore Gesù, che nelle sue gesta “non faceva niente” per essere ammirato dagli uomini ma viveva nell’intimità del Padre suo. Emblematici sono tre esempi: dell’elemosina, della preghiera, del digiuno mettendo in evidenzia in tutti e tre una tentazione comune, direi umana. Quando facciamo qualcosa di bene, subito nasce in noi il desiderio di essere ammirati, ripagati per questa buona azione: di avere cioè la ricompensa, una

ricompensa falsa però perché è la gloria umana, la nostra soddisfazione, il nostro piacere. E questo ci rinchiude in noi stessi, portandoci fuori di noi, perché viviamo proiettati verso quello che gli altri pensano di noi, lodano e ammìrano

di Luigi Del Prete

in noi. Il Signore ci chiede di fare il bene perché donando il proprio ascolto, il proprio amore a chi è nel bisogno lo doniamo a lui stesso. Ecco l’importanza, il bisogno di vivere nell’amore di qualcuno, che possa sempre sostenerci. Se viviamo nell’amore del Padre, nel segreto, con il Padre, il bene lo faremo in modo perfetto. Il nostro atteggiamento in questa Quaresima sia dunque di vivere nel segreto, dove solo il Padre ci vede, ci ama, ci aspetta. Certo, le cose esteriori sono importanti ma dobbiamo sempre sceglierle e viverle alla presenza di Dio. Se possiamo fare poco, facciamolo nella preghiera, nella carità fraterna quel poco che possiamo fare, umilmente, sinceramente davanti a Dio; così saremo degni della ricompensa che il Signore Gesù ci ha promesso da parte del Padre suo e Padre nostro.

Apertura pomeridiana ufficio postale

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Vi dà appuntamento al 23 marzo 2013

Periodico dell’Associazione Pro Loco di Arzano Direzione - Redazione e Amministrazione Via Isonzo, 3 - Arano (NA) Tel. 0815737125 - 3460683482 Registrazione Tribunale di Napoli n° 43 del 07/04/2004 www.prolocoarzano.it • e-mail: aventi@hotmail.it Direttore Editoriale: Ciro Mainini Direttore Responsabile: Bianca Desideri Redazione: Milena Mallardo - Angela Maria Marfella Tiziana Barone Redattore Capo: Gabriella Botticelli

Sono ormai oltre due anni che è in vigore il tanto desiderato orario pomeridiano per l’ufficio postale di Via Borsellino. I cittadini arzanesi aspettavano con ansia questo provvedimento da parte delle Poste Italiane, ma nonostante tutto, continuano ad accalcarsi negli orari antimeridiani e conseguentemente con poco affollamento negli orari pomeridiani. Probabilmente è questa la ragione per cui le Poste Italiane non ampliano l’apertura in tutti i giorni della settimana. Pertanto rivolgiamo un appello ai cittadini a frequentare l’ufficio postale anche di pomeriggio.

Collaboratori: Valeria Barone - Giuseppe Inniciello Davide Mainini - Adele Esposito Marco Mainini - Angela Vastarella Gilda Piscopo Vignettista: Massimiliano Di Giacomo Stampa e Grafica: Printing House srls Via Capri, 2 - Casoria (Na)

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Direttore Sanitario: Dott. Antonio Bianco Settore di Microbiologica Dott. Luigi Bianco

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«Ah! Che bell’aria fresca... Ch’addore ‘e malvarosa... » L’inquinamento è forse l’impronta più visibile e insieme più negativa del tentativo dell’uomo di modificare e influenzare l’ambiente circostante. I rifiuti dell’industria petrolchimica, l’uso indiscriminato di pesticidi nell’agricoltura, le scorie nucleari, l’uranio impoverito che contaminano persone, animali e territorio, sono sicuramente gli esempi più lampanti e ricorrenti. Con l’evolversi della società, questa impronta si fa sempre più marcata e l’atteggiamento degli uomini nei confronti dell’ambiente sempre più aggressivo. Proprio per la gravità della situazione, le tematiche ambientali sono ormai sempre più all’ordine del giorno tanto da spingere con frequenza le maggiori nazioni del mondo a riunirsi per stabilire politiche tese a limitare e prevenire i rischi dell’effetto serra, provocato appunto dal non rispetto di alcune semplici norme che potrebbero invece salvaguardare la nostra natura, i nostri mari, la nostra aria, il nostro ecosistema e noi stessi. Il genere umano sta infatti conducendo se stesso all’autodistruzione, l’aumentato numero di tumori è un fatto accertato e sempre più persone, giovani e anziani indistintamente, restano vittime di leucemie, linfomi, carcinomi, etc. Il nostro territorio purtroppo non è immune da tutto questo e noi cittadini ben lo sappiamo. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito, proprio per l’elevato numero di neoplasie, l’area a nord di Napoli, in cui è compresa anche Arzano, “triangolo della morte”. A chi non è capitato di vedere cumuli di rifiuti per le strade? E chi non ha avuto il piacere di svegliarsi al mattino respirando aria maleodorante? Nella realtà in cui viviamo, “industria” vuol dire molto spesso inquinamento senza controllo. Rispettare l’ambiente, mettere a norma gli impianti delle fabbriche significa far fronte a costi di gestione superiori (vedi ILVA di Taranto) e ciò fa sì che la soluzione più facile adottata da molte realtà industriali sia quella del non rispetto di normative e divieti. Questa assenza di controlli comporta danni enormi sul territorio e sui suoi abitanti, e ciò che verrà consegnato alle future generazioni non sarà altro che un vero e proprio disastro ambientale. A chi spetta il compito di vigilare sull’ambiente? A chi quello di controllare che le norme vengano rispettate? Dopo il referendum del 18 aprile 1993, sono state istituite le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA) le cui principali

di Tiziana Barone

funzioni possono essere sintetizzate in questo modo: • controllo di fonti e di fattori di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo, acustico ed elettromagnetico; • monitoraggio delle diverse componenti ambientali: clima, qualità dell’aria, delle acque, caratterizzazione del suolo, livello sonoro dell’ambiente; • controllo e vigilanza del rispetto della normativa vigente e delle prescrizioni contenute nei provvedimenti emanati dalle Autorità competenti in materie ambientali; • supporto tecnico-scientifico, strumentale ed analitico agli Enti titolari con funzioni di programmazione e amministrazione attiva in campo ambientale (Regioni, Province e Comuni); • sviluppo di un sistema informativo ambientale che sia di supporto agli Enti istituzionali e a disposizione delle organizzazioni sociali interessate. Espressione regionale dell’ARPA è l’ARPAC, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, ente con compiti di monitoraggio, prevenzione e controllo orientate a tutelare la qualità del territorio e favorire il superamento delle molteplici criticità ambientali della Campania. Sul sito arpacampania.it leggiamo che le attività istituzionali svolte dall’ARPAC sono connesse alle funzioni di protezione e risanamento ambientale in sede locale: vigilanza e controllo del rispetto delle normative vigenti, supporto tecnico-scientifico agli Enti Locali, erogazione di prestazioni analitiche di rilievo sia ambientale che sanitario, realizzazione di un sistema informativo ambientale, attività di ricerca e informazione. Come per molti aspetti che riguardano il nostro paese, sul piano teorico sembra tutto ineccepibile, tutto perfetto: obiettivi chiari e compiti precisi. Ma cosa succede quando si passa dalla teoria alla pratica? Questi controlli vengono realmente eseguiti? Le sanzioni vengono effettivamente imposte? Date l’importanza e la gravità della situazione e visto il degrado in cui il territorio ancora versa, viene da chiedersi se gli organi esperti si stiano impegnando al meglio per garantire ai cittadini arzanesi un ambiente un po’ più salubre, facendo rispettare norme e divieti e punendo chi le viola.


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LA CRISI ECONOMICA E L’INCUBO DELLA PROSTITUZIONE Viviamo un tempo ed una situazione di crisi economica profonda, non lo si può negare, né far finta di niente, né prevedere tempi brevi o lunghi di soluzione. A pagarne maggiormente conseguenze e disagi è, come sempre, l’anello debole della catena, rappresentato troppo spesso dalle donne. Donne che perdono il lavoro, donne sottopagate, donne maltrattate e donne costrette a concedersi, magari anche solo part time, pur di arrivare a fine mese e poter mantenere i figli. Ecco una delle tante storie di prostitute scelta per motivi di necessità, per non negare al figlio la possibilità di accedere agli studi universitari. E’ la storia di una mamma di 51 anni di Trieste, vedova e senza lavoro da oltre quattro anni. “Mio figlio è l’unica cosa bella che mi è rimasta nella vita, faccio tutto per lui, per garantirgli gli studi, un futuro”, ha detto al quotidiano Il Piccolo. La donna ha raccontato di avere preso questa decisione per disperazione. Lavorava in un’azienda, ma la crisi ha costretto il proprietario a chiudere l’attività e a licenziare i dipendenti. “A 47 anni mi sono trovata disoccupata, con un figlio bravissimo che finiva le superiori”. Nonostante percepisse la pensione di reversibilità del marito, i conti non quadravano mai. Per finire di pagare il mutuo, pagare le tasse, le visite mediche e mantenere un figlio meritevole di continuare gli studi, i risparmi non bastavano e trovare un nuovo lavoro era praticamente impossibile. “Mi sono iscritta all’ufficio di collocamento, ma una donna matura oggi non trova un lavoro dignitoso. Mi avevano presa per un periodo in una ditta di pulizie ma lo stipendio, scarso, arrivava quando volevano. La banca, però, non aspetta”. E’ questa una cosa ingiusta, dolorosa e scandalosa. Colpevole una politica che sa imporre tasse e balzelli, ma incapace di garantire una vita dignitosa ai cittadini e soprattutto a quelli che versano in condizioni di

debolezza e precarietà economica. Accanto alle donne di colore e dei Paesi dell’Est, costrette a prostituirsi pur di sopravvivere, donne che arrivano dal loro paese con il visto turistico per potersi ‘vendere’, donne che hanno studiato, ma a cui ormai la loro laurea non serve a nulla, ci sono anche donne, come quelle dei postriboli del Bangladesh, costrette a prostituirsi dalla più tenera età per tradizione o perché vendute dalla famiglia, donne che per piacere maggiormente ai loro clienti prendono la “cow pill” (a base di steroidi che accentuano le curve, ma che espongono a notevoli rischi per la salute di chi ne fa uso) e che per sopravvivere devono mantenere una media di circa dieci clienti al giorno. Tipico di questo particolare momento di congiuntura economica è il triste fenomeno della prostituzione per stato di necessità e motivi di ristrettezze economiche, quando si è rivelata inutile ogni altra strada, prima di arrivare a tale drammatica scelta che costa sofferenza grande. E’ inevitabile, però, che, nei

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di Gabriella Botticelli

paesi in cui si sviluppano maggiori disparità sociali ed economiche, aumentino sempre più le probabilità di sfruttamento per i più deboli. E’ la realtà dei nostri giorni in cui tante donne in Italia hanno perso il posto di lavoro, tante altre hanno visto il loro titolo di studio divenire inutile ed inflazionato al cospetto di un lavoro divenuto globalizzato, altre ancora nonostante i migliaia di curricula inviati non hanno avuto alcuna risposta a causa di un mercato del lavoro saturo ed in piena crisi. Cosa e come faranno queste donne per sopravvivere? Rassegnarsi ad essere assoggettate per la vita a compagni e mariti oppure mantenute dai genitori? Oppure...? Quando si parla di prostitute si finisce con il pensare a donne straniere. Il fenomeno sta, però, diventando anche italiano. Accanto all’esercito di escort o di donne che si vendono in rete (e non solo) vi sono sempre più ragazzine che mercificano il proprio corpo per pagarsi gli studi o, semplicemente, per ricaricare la carta telefonica o, ancor peggio, inseguendo il miraggio di un posto di lavoro. E così, nell’Italia Europea, nell’Italia del G8, riemerge la “più antica professione del mondo” con il rischio “globalizzazione”. Spesso ci si limita, però, ad uno sterile pietismo ed ad una generica, inutile compassione. Non si analizzano in profondità e con attenzione le motivazioni sociali e la decadenza di valori etici che costituiscono la causa del triste fenomeno a cui si guarda con leggerezza e superficialità, come se la mercificazione del corpo fosse una necessità dei nostri tempi per il raggiungimento delle pur legittime aspirazioni femminili. Come sempre, tuttavia, questo fenomeno è essenzialmente legato alla presenza della “domanda” e, quindi, alla complicità ed all’incapacità dell’uomo di reagire ad una degenerazione di costumi e di civiltà per sforzarsi di trovare soluzioni praticabili anche a misura di donna.


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Aspettando l’8 marzo - la condizione della donna nel mondo greco classico La condizione della donna nel mondo greco non era certamente da invidiare. Il mondo della classicità greca è principalmente un mondo di uomini e la vita del maschio adulto è suddivisa tra le due attività della guerra e della politica. In questa civiltà maschilista, la donna, pur non godendo affatto di diritti politici, né giuridici, è tuttavia indispensabile per la procreazione di figli legittimi che assicurino la trasmissione dei beni di famiglia e la continuità della polis. Essa pertanto, seppure in una condizione di inferiorità, trova il suo ambiente ideale all’interno delle pareti domestiche in cui sovrintende da padrona alle faccende svolte dalla servitù, tanto più che il marito passa il suo tempo fuori anche per più giorni dedito ai lavori agricoli o nella partecipazione alla vita politica e giudiziaria. Rare parentesi di vita fuori casa sono per la donna le occasioni connesse con il culto. Per la vita della donna libera ateniese, dunque, il matrimonio è l’evento più importante, quello che ne fissa definitivamente il ruolo civile a meno che non intervenga una separazione o un ripudio. Nel primo caso la donna fa ritorno alla tutela della propria famiglia, nel secondo, qualora il ripudio sia dovuto all’adulterio, la donna perde l’unico diritto civile che le è riconosciuto, quello di partecipare alle cerimonie pubbliche a lei riservate, rappresentando la famiglia con

dignità matronale. Il matrimonio non ha un preciso valore giuridico, in quanto condivide gli aspetti di consuetudine che sono propri di tutto il diritto greco. Esso si formalizza all’atto del pegno o garanzia, cioè di un impegno verbale privato, assunto da due famiglie in presenza di testimoni, mediante il quale il padre consegna la ragazza allo sposo. La giovane diventa una sposa legittima dal giorno in cui inizia la coabitazione: questa può seguire immediatamente, ma può anche essere rinviata. E’ significativo il caso della sorella di Demostene, che il padre aveva legato con una promessa di matrimonio poco prima di morire, quando la figlia aveva solo cinque anni. Si tratta di un caso estremo, ma utile a capire che il matrimonio era un contratto legato alla successione dei beni di famiglia e non il frutto della libera scelta di due giovani. Questa particolare fisionomia patrimoniale ne determinava la forza e, nel frattempo, la debolezza. Il matrimonio, così concepito, doveva prevedere poca intimità e poco vero amore tra i coniugi. Ciò comportava necessariamente un deterioramento dei rapporti uomo-donna, che diede

vita anche ad una vasta letteratura misogina. Nella antica Grecia la donna vive tutta la vita sottoposta all’autorità di un padrone che normalmente è prima il padre e poi il marito: la donna libera non differisce dagli schiavi per quanto riguarda i diritti politici e giuridici. La sfera di influenza di cui gode è esclusivamente la casa: la donna sposata che gode della fiducia dello sposo governa la casa con autorità e per gli schiavi essa è la padrona. Ma ella è priva di diritti, dipende completamente dal marito e la fiducia di cui gode può essere revocata in qualsiasi momento. A Sparta, dove la preoccupazione era di migliorare i geni dei futuri guerrieri, si incoraggiava l’educazione fisica delle ragazze al pari di quella dei ragazzi, per cui si potevano vedere giovani Spartani con vesti corte e cosce nude. Anche se le giovani spartane erano agili e muscolose, la possibilità di un’educazione intellettuale mancava a loro come alle ragazze di Atene. Venivano loro date solo poche nozioni pratiche sui lavori domestici e qualche elemento di lettura, di calcolo, talvolta di musica e di danza. Queste gravi lacune nell’educazione delle ragazze

spiegava la mancanza di comunione intellettuale tra moglie e marito, che era generalmente ben istruito. A Sparta giovani e ragazze si conoscevano di vista prima del matrimonio ed erano addirittura al corrente della loro autonomia, ad Atene, invece, i futuri sposi potevano non essersi mai visti. In questa concezione di matrimonio le considerazioni economiche dominano ancora le idee morali. Nell’Atene classica, infatti, il padre cede la figlia al futuro sposo con un atto legale, confermato e accompagnato dall’assegnazione della dote, che garantisce la legittimità dell’unione e dei figli che ne saranno frutto. Era costume che, per contrarre un matrimonio conveniente, l’uomo dovesse sposare una ragazza del suo stesso ambiente, né inferiore né superiore: ciò a cui si dava risalto era la prosperità materiale della famiglia e, ovviamente, la fecondità della donna. Stando così le cose, è difficile immaginare che tra gli sposi ateniesi dell’età classica ci fosse una reale comunanza di spirito e di sentimenti, un affetto coniugale, ed erano scarsi lo scambio intellettuale e il vero amore tra gli sposi: le mogli legittime erano considerate unicamente come madri di famiglia e guardiane del focolare, ruolo prevalsa a lungo e che è stato storia recente anche ai nostri giorni.

Sindaco e Giunta si tagliano lo stipendio Il Sindaco e la Giunta hanno approvato una delibera con la quale le indennità di carica percepite da Sindaco, dal Vice Sindaco e dagli altri assessori sono state decurtate del 20% dal mese di febbraio. Col provvedimento in parola l’indennità del Sindaco passa da euro 3218 ad euro 2574, quella del Vice Sindaco ad euro 1504 euro in luogo del 1769 precedenti. Gli altri assessori della Giunta percepiranno, invece, euro 1230 invece degli iniziali euro 1448 euro. Subiranno automaticamente una decurtazione dello stipendio anche i responsabili dell’Artianum, la cui indennità è pari al 70% di quella percepita dal Sindaco. La volontà di autoridursi lo stipendio era stata già annunciata dal primo cittadino nel gennaio scorso. “Il risparmio di queste somme, ha dichiarato il primo cittadino, non contribuirà certamente ad arricchire il bilancio comunale, che nel solo 2012 a seguito dei tagli del governo Monti e di altri tagli operati dalla Giunta Regionale della Campania, ha subito già una decurtazione consistente. Decurtazioni che le famiglie hanno compensato, pagando con l’aumento dell’IMU. Tuttavia la

decisione di ridurre le indennità ci è sembrato il modo più appropriato per assumere una posizione di condivisione con la nostra comunità che sta vivendo una crisi che non ha precedenti. La crisi finanziaria globale che sta interessando l’economia europea ed in particolare quella italiana, unita alle norme di legge a livello nazionale, sta determinando una situazione di straordinaria ristrettezza delle risorse, inducendo di fatto l’amministrazione comunale ad attuare azioni volte in primis ad un contenimento della spesa corrente. Abbiamo preferito attuare il risparmio con un atto di giunta perché è l’unico modo attraverso il quale le somme non erogate possano essere recepite nel bilancio comunale in maniera stabile. L’attuale situazione economico sociale richiede, rispetto al passato, un maggiore senso di responsabilità e di sacrificio, in particolar modo da parte di coloro che esercitano pubbliche funzioni. Questi devono sentire il dovere di operare, in questo particolare momento, scelte finalizzate a perseguire obiettivi che devono essere improntati alla massima equità e giustizia sociale”.


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Convenzione monitoraggio aria Nell’ambito delle iniziative intraprese per una migliore e più salutare qualità dell’ambiente, il Consiglio Comunale ha autorizzato la stipula di apposita convenzione tra il Comune di Arzano e quello di Caivano. Scopo dell’iniziativa assunta è quello di effettuare il monitoraggio della qualità dell’aria sul territorio comunale. L’Amministrazione Comunale intende investire sull’ambiente e sulla sua tutela e, in tale ottica, ha messo a fuoco questa iniziativa per controllare e monitorare le sostanze nocive e per abbattere l’inquinamento su vari fronti. La maggior parte delle nostre città è interessata dal problema dell’inquinamento dell’aria. Ce lo fanno capire le centraline che misurano le concentrazioni degli inquinanti ma anche se le stazioni di monitoraggio non sono presenti, qualche fastidio o difficoltà nel respirare induce a che la qualità dell’aria non è buona. Sul territorio di Arzano, poi, per la sua configurazione socio economica e la presenza di diversi complessi artigianali ed industriali, il problema dell’inquinamento dell’aria è più sentito per il continuo aumento di inquinamento di origine antropica, prodotto dall’uomo. Il Comune di Caivano, uno dei soggetti stipulanti, è

proprietario di due laboratori mobili per il monitoraggio della qualità dell’aria, dotati di strumentazione all’avanguardia e capaci di eseguire i rilievi previsti dalla normativa vigente in materia di monitoraggio della qualità dell’aria. Il monitoraggio proposto, effettuato utilizzando sia un laboratorio mobile di misura che campionatori passivi (Radielli), partirà da uno studio preliminare del territorio comunale con l’ausilio della documentazione tecnica fornita dagli uffici preposti, (cartografie dei territori, elenco delle attività industriali e relativo ciclo produttivo con eventuali emissioni prodotte in atmosfera), per identificare le potenziali sorgenti di emissione, gli analiti da ricercare e identificare, previo sopralluoghi, i possibili punti di installazione sia della stazione mobile (disponibilità di energia elettrica 6 kw) che dei radielli. Sarà poi predisposto un elaborato tecnico in cui saranno definiti i termini delle attività di monitoraggio preventivamente concordate con l’Amministrazione Comunale in seguito a quanto emergerà dallo studio del territorio. Il monitoraggio della qualità dell’aria sarà eseguito con due campagne di misura, in stagioni climatiche differenti. Per ogni

Nuovo sito del Comune di Arzano

campagna il laboratorio mobile sarà installato in quattro differenti punti di misura per un periodo di 15gg/p.to (alternativamente in n. 8 punti per 7gg/p.to), mentre i radielli saranno installati in n. 25 punti per un periodo di 15 giorni. Le attività saranno completate nell’arco di un anno e prevedono la misura degli ossidi d’azoto, del biossido di zolfo, del monossido di carbonio, dell’ozono, del benzene, del toluene, dello xilene, delle polveri sottili e di altri composti organici volatili. Saranno determinati anche i dati meteorologici relativi alla velocità ed alla direzione del vento, alla temperatura, all’umidità relativa, alla pressione barometrica ed alla radiazione solare globale. I risultati analitici delle attività di misura saranno resi noti alla fine di ogni campagna di misura, in un elaborato tecnico in cui gli stessi saranno rapportati ai limiti imposti dalla normativa vigente e sarà descritta sia la metodologia di indagine applicata che la strumentazione utilizzata per le misurazioni. I risultati dell’attività di monitoraggio consentiranno all’Amministrazione Comunale di conoscere lo stato della qualità dell’aria del territorio per poter pianificare interventi mirati contro l’inquinamento delle aree urbane rilevato. Per la definizione degli

aspetti operativi ed economici dell’iniziativa si sono tenuti alcuni incontri preliminari. La commissione consiliare preposta alle tematiche dell’Ambiente, presieduta dal consigliere Raffaele Savarese, si è espressa favorevolmente a condizione di assicurare la sorveglianza notturna delle strumentazioni a spese del Comune di Caivano, di ritenere questo responsabile di eventuali danni agli strumenti o di coprirsi di adeguata assicurazione e di trasmettere in breve i risultati del monitoraggio con le possibili soluzioni. La lista Cozzolino ha presentato alcune osservazioni in merito ad alcuni punti della proposta, al valore qualitativo e/ od anche quantitativo dei dati riportati dalle analisi e ai costi, chiedendo che le stesse fossero esplicitate nella convenzione stessa. Il Comune di Caivano ha aderito parzialmente alle richieste ed ha poi trasmesso copia della deliberazione con la quale, prendendo atto dell’interesse del Comune di Arzano a monitorare la qualità dell’aria del proprio territorio e, tenuto conto degli incontri per definire gli aspetti operativi ed economici dell’iniziativa, ha approvato lo schema di convenzione regolante i rapporti fra le parti stipulanti.

Servizio abbonamenti fasce deboli Pubblicato il bando ed adottati gli atti per la stipula della convenzione con Unico Campania

Un ulteriore passo avanti per quel che riguarda la trasparenza e la comunicazione con novità che saranno presto rese note alla città. E’ in via di perfezionamento il rifacimento del nuovo sito istituzionale del Comune di Arzano, in una veste completamente nuova per l’aspetto grafico e l’impianto strutturale. Il nuovo sito istituzionale sarà presentato in dettaglio nel prossimo numero.

Pubblicato il bando per l’attivazione del servizio abbonamenti agevolati sulla scia di quanto già fatto negli anni precedenti. I destinatari dell’iniziativa, che devono avere la residenza anagrafica nel Comune di Arzano, sono studenti iscritti a scuole secondarie di 2° grado ubicate fuori del Comune di Arzano ed insistenti nell’area dei Comuni di Fascia 1 fra i quali rientra Arzano od Università insistenti nelle medesime zone, di età non superiore ai 26 anni ed in regola con la durata legale del corso di laurea, anziani di età non inferiore a 65 anni e soggetti di età non inferiore a 55 anni con grado dei invalidità superiore al 74%. Le domande devono essere presentate entro il 19 marzo 2013. Per ogni altra informazione e dettaglio si rimanda al testo del bando pubblicato sul sito dell’Ente.


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Rendere possibile il superamento delle barriere architettoniche di Angela Vastarella Con il termine barriere architettoniche si definiscono gli ostacoli fisici o collegati alle percezioni uditive e visive che limitano gravemente o addirittura impediscono la possibilità di spostarsi in modo autonomo. Nonostante ci siano innumerevoli leggi che garantiscono l’accessibilità ai vari ambienti, in particolar modo ai luoghi pubblici, proprio in questi luoghi (ma non solo) c’è carenza di rampe d’accesso, montascale o di piattaforme elevatrici. Il problema delle barriere architettoniche rimane quindi irrisolto. Importante sottolineare che le barriere architettoniche possono dividersi in cinque categorie: barriere verticali, in cui come già detto, bisognerebbe provvedere al superamento dei dislivelli con sistemi di trasporto meccanici o rampe, barriere orizzontali esempio marciapiedi troppo stretti, barriere antropometriche esempio mancanza di accorgimenti come maniglie o elementi di arredo adeguate a persone anziane o disabili, barriere ambientali, barriere ergonomiche e barriere sensoriali. L’antropometria è la scienza che si occupa di misurare il corpo umano e l’ergonomia è la scienza che si occupa dell’interazione tra gli elementi di un sistema e le funzioni per cui vengono progettati allo scopo di migliorare la soddisfazione dell’utente. Questi due termini sono sconosciuti alla maggior parte dei cittadini ma a parere di chi scrive sconosciuti soprattutto a chi progetta edifici senza tener conto che il riferimento antropometrico che rappresenta un individuo di altezza ed età media in perfetta efficienza fisica nella realtà non è sempre presente. Il problema delle barriere architettoniche dunque non riguarda solo persone disabili ma tutti coloro che per motivi d’età o di eventi occasionali (pensiamo ad una mamma con un carrozzino, ad una persona ingessata) si trovano nelle condizioni di non poter usare una scala, o un semplice ingresso. Per approfondire meglio l’argomento ci siamo recati presso la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Arzano, abbiamo raccolto la testimonianza dei diretti interessati molto sensibili su questo argomento, ci siamo imbattuti in un esempio di solidarietà, i ragazzi e

il presidente Salvatore Leonardo ci hanno accolto con molto calore e sono stati disponibili a rispondere alle nostre domande anche se traspariva dalle loro parole molta amarezza sul tema. Uno dei primi a parlare è stato Salvatore Mone utente UILDM nonché Consigliere Comunale di Arzano, che ha esordito dicendo: “La prima cosa da cambiare è la mentalità dei cittadini”, e ci ha raccontato la sua difficoltà anche quando semplicemente vuole recarsi a vedere una partita allo Stadio Sabatino De Rosa in cui non è previsto un posto per disabili, quindi si trova costretto a vedere la partita a bordo campo a suo “rischio e pericolo”. Ha aggiunto poi: “Mi da fastidio quando trattano noi disabili come dei diversi”. Anna Mannara Consigliere sezione UILDM ha posto l’accento sulle norme che nuovi e vecchi esercizi commerciali non rispettano ed ha aggiunto: “C’è ignoranza in materia sia da parte dei titolari sia da parte dei tecnici nella progettazione degli esercizi commerciali”. Infine Gianna Piscopo volontaria UILDM ha sottolineato il tema dell’educazione del cittadino, che dovrebbe essere sensibilizzato ed informato e ha tenuto a dire : “Necessario è il controllo da parte delle autorità per far rispettare le regole, spesso quando accompagnamo i ragazzi a casa davanti ai palazzi sono parcheggiate delle auto, quindi siamo costretti a sollevare a mano le carrozzine per poter superare gli ostacoli. Vorremmo concludere che questo tema delle barriere architettoniche è stata l’occasione per conoscere una bella realtà presente sul nostro territorio, la UILDM dove domina un grande spirito di amicizia e solidarietà. In conclusione possiamo dire che da questa nostra inchiesta si evince che Arzano per quanto riguarda le barriere architettoniche ne è discretamente fornita ma ciò che è carente è sicuramente la manutenzione. Quindi questo articolo deve essere anche un appello alle istituzioni per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini e in particolare di coloro che hanno di questi problemi.

La signora, anche elegante, con cappello, sciarpa e guanti, porta a spasso il suo cagnetto per un marciapiedi stretto. La bestiola, suo malgrado, un bisogno ha rilasciato, Ma con fare indifferente, guarda attorno attentamente poi con fare circospetto si allontana col cagnetto lascia lì il ricordino per le scarpe del bambino. Giuseppe Ceriello

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14 febbraio: “One billion rising” (Un miliardo insorge) Assessore Grasso, la città di Arzano ha aderito all’iniziativa “One billion rising” (Un miliardo insorge) il 14 febbraio. Vuol dire qualche parola su questo evento e sul suo significato? One billion rising” è una manifestazione planetaria, un evento, promosso dalla drammaturga americana, Eve Ensler, nato per dire no alla violenza con un flash mob planetario che ha raccolto l’adesione di ben 202 paesi del mondo, di oltre 5000 associazioni e di altrettante ONG ed istituzioni. Si è danzato dappertutto, in nazioni di ogni continente, per fermare la violenza che opprime ogni giorno un miliardo di donne nel mondo. Se “Un miliardo di donne violate è un’atrocità”, dice la Ensler, “un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione”. Piuttosto singolare la data scelta per celebrare questo evento, quella del 14 febbraio, giorno di San Valentino, tradizionalmente festa degli innamorati già da molti anni. Per quale motivo è stata scelta proprio questa data così particolare? Il giorno di San Valentino è stato ritenuto particolarmente significativo per dire decisamente no alla violenza sulle donne e lanciare questa campagna internazionale con cui uomini e donne, invitati a riunirsi nelle piazze delle città di 190 paesi del mondo, hanno ballato tutti insieme sulle note della canzone “Break the chain”. La festa di San Valentino, giorno in cui si festeggiano l’amore e la coppia, è stata celebrata in maniera diversa e alternativa proprio per ricordare che la vita di coppia non sempre è rose, cioccolatini e cene romantiche. Proprio al suo interno si consumano, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, le più atroci violenze contro le donne. In Campania, proprio

CORALE “CRISTO REDENTORE” Dopo le belle esibizioni del periodo natalizio della corale “Cristo Redentore”, l’A20 ha fatto una piccola intervista alle maestre Ersilia Errichiello ed Annamaria Sanges che animano, coordinano e dirigono la corale. Quando è stata costituita la corale? La corale è nata nel 2007, quando la sede parrocchiale era ancora nella piccola struttura di via San Remo, con ovvi problemi di spazio, ma ci adattavamo, pur di fare gruppo, ed indirizzare la passione per il canto. Quali sono le difficoltà incontrate nella gestione della corale? Le difficoltà maggiori sono state quelle di trovare lo spazio e il tempo per le prove, per poter coordinare tutti i componenti in modo soddisfacente. Quali sono gli obiettivi futuri? I prossimi impegni, oltre a quelli delle messe Pasquali presso la nostra parrocchia, sono quelli di partecipare al “Maggio Musicale” presso la chiesa di S. Maria ai Monti , con un repertorio di antiche canzoni napoletane, sperando di incontrare lo stesso consenso delle precedenti esibizioni! Giuseppe Ceriello

il 14 febbraio, è morta infatti l’ennesima vittima della violenza maschile. Come si è inserita in quest’evento mondiale la città di Arzano ed in che modo vi ha partecipato? Sottolineo con soddisfazione, quale assessore alle Pari Opportunità, che One billion rising non è passato inosservato e sotto silenzio ad Arzano che ha voluto dare anch’essa il suo contributo e far sentire la sua voce contro il triste e diffuso fenomeno del femminicidio. E’ stato coinvolto nell’evento il mondo della scuola che, quando opportunamente stimolato e sollecitato, risponde molto bene alle tematiche che riguardano il sociale e sa far ben sentire la sua voce. Le allieve dell’istituto professionale, Don Geremia Piscopo, magistralmente coordinate dalla prof.ssa Paola Serra, hanno infatti animato, nella mattinata del giorno di San Valentino un flash mob e una vivace danza in piazza Cimmino, ripetute poi nell’atrio dell’ istituto professionale a via Napoli. Ritiene che il pianeta maschile abbia dimostrato sensibilità all’ evento o che abbia lo abbia vissuto da semplice spettatore,

guardato alle donne che ne sono state protagoniste con aria di superiorità e di sufficienza? Gli uomini sono consapevoli e sanno fin troppo bene che la violenza contro le donne è stato ed è tutt’ora un problema prettamente maschile e non possono, quindi, far finta di niente e girare la testa dall’altra parte, come se la cosa non li riguardasse. Nelle manifestazioni tenutosi il 14 febbraio, ballavano, in Italia ed in altre nazioni, insieme con le donne, anche molti uomini. Io stessa ho notato, con grande soddisfazione, la presenza di alcuni maschietti che hanno partecipato al ballo che le alunne del professionale hanno tenuto in piazza Cimmino. Un altro contributo di notevole rilievo a questa giornata, importante e degno di nota proprio perché di provenienza maschile, è questo testo sul femminicidio, “San Valentino 2013”, incisivo e denso di significato, scritto da Giuseppe Sargiotta, un alunno della 5^ classe dell’istituto professionale: In questo giorno speciale, noi vi raccontiamo del male fatto alle donne maltrattate e spesso ammazzate. San Valentino, un giorno d’amore, riempito da ogni colore, un sentimento delicato come un fruscio del vento, uomini e donne, questa unione unita dall’ amore, come fosse un fiore. Ma a volte, quando un amore finisce, c’è chi in un attimo non capisce e compie un gesto estremo, un gesto d’egoismo. Mai più violenza sulle ragazze, migliaia sono i cortei nelle piazze mai più violenza, abbiate più coscienza e pensate che loro hanno più valore dell’oro. Senza le donne saremo nulla e grazie a loro vedremo un bimbo in culla. Questo amore repressivo, troppo spesso ha un intervento tardivo, mai più femminicidio ma un amore sano. Uomini e donne teniamoci per mano.

Riorganizzazione della rete scolastica La Giunta Regionale della Campania ha approvato, con una delibera dell’8 febbraio scorso, la riorganizzazione della rete scolastica ed il piano dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2013/2014. Pertanto sono stati costituiti i quattro istituti comprensivi così riportati: istituto comprensivo: I Circolo didattico don Lorenzo Milani scuola secondaria di I grado Ludovico Ariosto; istituto comprensivo: II Circolo Didattico Vincenzo Tiberio scuola secondaria di I grado Vico – De Filippo; istituto comprensivo: III Circolo Didattico Karol Wojtila, autonomo istituto comprensivo: IV Circolo Didattico on. Antonio D’Auria scuola secondaria di I grado G. Nosengo

La Vedetta Campana: Vigilanza Armata Privata I.P.S. La Vedetta Campana Vigilanza armata privata I.P.S. operante anche sul territorio di Arzano, i suoi uomini sono incaricati di pubblico servizio sono riconosciuti dalla Presidenza della Repubblica dal novembre 2011. In virtù di tale riconoscimento hanno potuto, nel novembre 2012, effettuare sette arresti per reati di furto con scasso. Il lavoro viene svolto con orario continuato H24. Un aiuto in più alle forze dell’ordine per la tutela del patrimonio.


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Sport/Rubriche

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ARZANO TRAVOLGE LA ROTA SAN SEVERINO

di Roberto Esse

Tutto facile per la Marianna Guerriera Arzano rossonere, la gara resta in equilibrio fino al 10-9 impegnata in casa contro il modesto sestetto di poi le locali allungano portandosi sul 16-10. San Severino, ultimo in classifica. Il sestetto di Buona anche la prova di Climaco mentre Lauro, casa impiega poco più di un’ora per concludere migliore in campo, consente al sestetto arzanese il match con il punteggio di 3-0 e consolidare di portarsi sul 20-11. ulteriormente la seconda posizione. Il coach Ben poca cosa le salernitane che dimostrano Antonio Piscopo approfitta della partita poco di meritare l’ultimo posto con un solo punto blasonata per buttare in mischia la seconda all’attivo. Colpo di fino di Campolo che mette il palleggiatrice Giovanna Climaco, che già nella pallone proprio dove le avversarie non possono scorsa gara aveva sostituito egregiamente arrivare siglando il 23-11. Rosanere dominatrici l’infortunata Cozzolino e Francesca Maresca, del match: il secondo parziale termina 25-11. Foto di Salvatore Esposito alla sua prima da titolare. Concedendo a Dora Senza storia anche il terzo set, scivolato via Sollo un turno di riposo. In campo anche le Vittoria scontata contro il fanalino senza grandi emozioni. Il Mercato San Severino solite Maggipinto, con Campolo, Russo, Lauro a rosicchiare anche 13 punti prima di di coda. Spazio a Climaco e Maresca riesce e Vinaccia. Nel primo set di gioco il coach alzare bandiera bianca. Il commento di coach salernitano Albanese Salvatore, dal canto suo, è Piscopo: “Non ci aspettavamo una gara così costretto a chiamare il primo time out tecnico già sul 5-1 per richiamare facile e soprattutto non mi aspettavo che fossimo capaci di giocare così l’attenzione delle sue atlete. Severissime le rosanero che non lasciano in scioltezza. Devo ringraziare le mie ragazze che hanno offerto una scampo alle ospiti e volano dopo pochissimi minuti sul 16-4. Sanseverine prova veramente ottima. Climaco e Maresca non sono assolutamente due pessime in ricezione, intimorite e senza stimoli, al cospetto della seconda sorprese per noi. Già la scorsa partita Climaco ha sostituito molto bene forza del campionato che dilaga 20-4. La fine del parziale non dispensa Cozzolino e si è confermata anche stavolta. Maresca l’ho avuta per due sorprese: 25-7 il risultato conclusivo. Buon parziale della centrale Maresca anni a Scafati e sapevo già le sue qualità, so che potrà darci una grande che totalizza anche 4 punti, mentre Russo chiude a quota 7. La Rota prova mano. Ci tengo a dedicare questa vittoria a Carmine La Gatta, nostro a sorprendere l’Arzano all’inizio della seconda ripresa ma sono attente le affezionatissimo tifoso, scomparso proprio questa mattina ”.

ARZANESE

di Vincenzo Piscopo

L’Arzanese batte ancora una volta l’Aversa Normanna e guarda con maggior tranquillità al proprio futuro. Contro i cugini aversani il bilancio è ottimo: le due vittorie dello scorso anno, la vittoria in Coppa Italia e un pareggio all’andata vanno sommate a l’ultimo due a zero firmato Sandomenico (sempre più leader) e Riccio. D’altronde, anche nell’altro derby stagionale, quello con la Salernitana, ha visto l’Arzanese uscirne imbattuta, con due pareggi e l’imbattibilità della propria porta nell’”inferno” dell’Arechi. Una bella parentesi in un campionato che vede dappertutto grande carenza di infrastrutture e spalti pressoché deserti in mezza Italia. Un problema comune a tutta la Lega Pro che di certo non sarà risolto con le rigide imposizioni dei vertici della lega riguardo ai criteri infrastrutturali da soddisfare. Senza alcun cambiamento che possa avvicinare realmente i tifosi agli spal-

Foto di Salvatore Esposito

ti, stadi nuovi e all’avanguardia sarà sempre sinonimo di stadi vuoti. Detto ciò, resta comunque l’impegno preso da questa amministrazione nei confronti dei tifosi e dei dirigenti arzanese nel consegnare quanto prima il rinnovato Sabatino De Rosa, che potrà restituire e consegnare, finalmente, una città a una squadra e viceversa. Tornando al calcio giocato, l’Arzanese ha subito reagito alla sconfitta interna contro L’A-

quila battendo la già citata Aversa Normanna, mettendo una seria ipoteca sulla permanenza della serie. Gli esperti hanno alzato l’asticella della salvezza a 43 punti (ma verosimilmente ne potrebbero servire anche meno), l’Arzanese è già a quota 31 e quando mancano 11 partite la distanza ai playoff è di sole 4 lunghezze. Nulla è deciso, le posizioni sono ancora tutt’altro che consolidate e chissà che con una bella serie positiva i biancocelesti non possano lottare, da qui fino alla fine del campionato, a qualche posizione prestigiosa per togliersi qualche sfizio nella fase post - season. Sarebbe un bell’obiettivo da darsi per poter misurare le reali potenzialità della squadra e per potersi spingere sempre oltre, cercando di appiattirsi e di adagiarsi il meno possibile, in modo da valorizzare al meglio gli ottimi risultati raggiunti fino a questo momento.

VISTO PER VOI

AMICHE DA MORIRE

Il film racconta una storia che si svolge d’estate su un’isoletta del Sud Italia. In questa realtà, divisa tra modernità e retrogrado tradizionalismo, si snodano le vite di tre donne, che malgrado le notevoli diversità si trovano costrette a far fronte comune per salvarsi la pelle. Gilda (Claudia Gerini), una bellezza verace venuta dal continente, che da anni sbarca il lunario facendo il mestiere più antico del mondo; Olivia (Cristiana Capotondi), una giovane moglie da manuale, bella ed elegante che suscita le invidie delle donne per la sua vita idilliaca accanto a un bel marito; Crocetta (Sabrina Impacciatore) il brutto anatroccolo che si mormora porti iella a qualsiasi sventurato le si avvicini e tenti di conquistarla. A complicare la loro vita arriva un fiero quanto brusco Commissario di Polizia, Nico Malachia (Vinicio Marchioni). Il commissario intuisce che le tre nascondono un segreto... Un film molto divertente! Consigliato? Decisamente SI! Buona visione!


Rubriche

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Le Ricette MUFFIN SALATI

INGREDIENTI X 12 MUFFIN Farina 200 gr Latte 100 ml Lievito chimico in polvere 10gr Olio q.b. Parmigiano reggiano grattugiato 80 gr Ricotta 80gr Pomodori tipo ciliegino 12 Peppe q.b. Sale q.b. Olio di semi di girasole 100 ml Zucchine 400 gr Uova 3 PREPARAZIONE Fase 1 - Per preparare i muffin salati con ricotta e zucchine lavate e asciugate bene le zucchine, privatele delle estremità e, aiutandovi con un pelapatate, ricavatene 12 fette sottili che metterete da parte per la guarnizione. Tagliate a cubetti molto piccoli le zucchine restanti ponetele a cuocere, a fuoco basso, in una padella antiaderente con poco olio extravergine d’oliva. Fase 2 - Nel frattempo preparate l’impasto dei muffin: in una ciotola sbattete le uova e il latte con una frusta, aggiungete l’olio di semi a filo, quindi continuate a sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo. Setacciate con cura la ricotta e la farina 00 a cui avrete aggiunto il lievito, quindi unitele al composto e mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Aggiungete ora il parmigiano grattugiato e aggiustate di sale e pepe. Quando le zucchine saranno cotte, unitele all’impasto ed amalgamate bene il tutto con una spatola, quindi trasferite il composto ottenuto in una sac à poche e disponete in una teglia da muffin 12 pirottini di carta.

Fase 3 - Tagliate a metà, per il senso delle lunghezza, le 12 fette di zucchine che avevate tenuto da parte e foderate i bordi dei pirottini, utilizzandone due metà per ogni muffin. Fase 4 - Aggiungete l’impasto riempiendo gli stampi fino al bordo e guarnite ciascun muffin con un pomodorino. Infornate il tutto in forno statico già caldo, a 180°, per circa 30 minuti, fino a quando si saranno ben gonfiati e la superficie risulterà dorata. A cottura ultimata, gustate i muffin salati con ricotta e zucchine ancora tiepidi, oppure freddi. CONSERVAZIONE Potete conservare i muffin salati con ricotta e zucchine in frigorifero, chiusi in un contenitore ermetico, per un paio di giorni al massimo. Al momento di servirli, se lo desiderate, riscaldateli in forno per un paio di minuti. E’ possibile congelare i muffin già cotti e riscaldarli in forno prima di servirli. CONSIGLIO Se lo desiderate potete arricchire i vostri muffin cuocendo le zucchine assieme a qualche cubetto di pancetta. Questa ricetta è un’ottima base per realizzare muffin salati: se non gradite le zucchine, seguendo lo stesso procedimento potete farcirli con la verdura che preferite. Se non gradite la ricotta potete sostituirla con la stessa quantità di philadelphia oppure di formaggio greco.

TORTINO DI CIOCCOLATO CON CUORE FONDENTE

INGREDIENTI X 4 TORTINI Cioccolato fondente 150 gr Burro 80 gr Farina 20 gr

Uova 2 + 1 tuorlo Zucchero a velo 90 gr Vanillina 1 bustina Cacao in polvere amaro 10 gr INGREDIENTI PER RICOPRIRE GLI STAMPINI Burro q.b. Cacao in polvere amaro 1 cucchiaio raso Ingredienti per spolverizzare Zucchero a velo q.b. Fase 1 - Per preparare i tortini al cioccolato fondente iniziate mettendo il cioccolato fondente tagliato grossolanamente a sciogliere in un pentolino a bagnomaria, poi aggiungete il burro tagliato a pezzetti e amalgamate bene il tutto. Potete effettuare questa operazione anche al microonde. Fase 2 - Nel frattempo ponete in una capiente ciotola le uova, la vanillina e lo zucchero e sbattetele con le fruste di uno sbattitore elettrico, fino a che il composto diventi chiaro, gonfio e denso (circa 10 minuti). Fase 3 Togliete dal fuoco il composto di cioccolato e burro e, sempre sbattendo, incorporatelo al composto di uova; infine unite la farina e il cacao setacciati. Fase 4 - A questo punto imburrate e ricoprite di cacao amaro in polvere gli stampini in alluminio, poi riempiteli per ¾ e infornateli nel forno già caldo a 180°; dopo 13-15 minuti (non uno di più) togliete i tortini dal forno, lasciateli leggermente intiepidire e poi capovolgeteli su di un piatto da portata, cospargeteli di zucchero a velo e serviteli ancora caldi. CONSIGLIO Il segreto della buona riuscita dei tortini di cioccolato con cuore fondente sta nella cottura che, se troppo prolungata, annullerebbe l’effetto cuore fondente; visto che si tratta di pochi fondamentali minuti, provate a cuocerne prima uno solo per testare il calore del vostro forno e accertarvi della buona riuscita del tortino. CONSERVAZIONE Potete conservare i tortini di cioccolato con cuore fondente crudi, in frigorifero, per 4 o 5 giorni oppure potete congelarli e tenerli in freezer per diverso tempo. Basterà metterli in forno, et voilà… il dolce è servito!


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Per una corretta raccolta differenziata Cosa conferire nella busta per la plastica: Plastica, acciaio, alluminio, bottiglie di acqua e bibite schiacciate, shaompo e flaconi detergenti, contenitori per liquidi e yogurt, lattine in alluminio, scatolette di pelati, di tonno, di cibi e sottoli, contenitori in metallo, contenitori in plastica riportanti il simbolo pet, pvc, pe, bombolette spray per l’igiene personale e per la casa, tappi a corona e metalli in generale, piccoli oggetti metallici in genere, sacchetti e buste di plastica, piatti e bicchieri monouso. Suggerimenti: schiacciare le bottiglie in plastica e le lattine, sciacquare i contenitori prima di inserirli nei sacchietti. Cosa conferire nella busta per la carta: Contenitori in carta e cartoncino, contenitori in tetrapack (buste di latte, succhi di frutta ecc.) Giornali e riviste. Suggerimenti:i contenitori devono essere pigati per ridurre il volume, non inserire la carta plastificata e unta. Cosa conferire nella busta per l’umido: Scarti di cucina, avanzi di cibo, scarti di verdura e frutta, fiori recisi ecc. Prima di conferire il vetro nella campana Togliere i tappi dalle bottiglie e gettarli nella busta per la raccolta della plastica Prima di conferire i medicinali nell’apposito contenitore Rimuvere scatola e il foglietto illustrativo. Isola ecologica “l’isola c’e’” Rifiuti ammessi: aterassi, poltrone, sedie, divani, tavoli, mobili in genere, (rifiuti ingombranti) Televisori, frigoriferi, lavatrici, personal computer, ed elettrodomestici in genere (r.A.E.E.); Carta e cartone (pulita) Plastica, acciaio, alluminio, multimateriale leggero; Pile esauste, batterie auto e moto; Neon, lampade ecologiche; Cartucce per stampanti e fotocopiatrici; Farmaci scaduti; Indumenti e scarpe dismessi; Oli minerali (alimentari e lubrificanti) Rifiuti inerti (calcinacci, scarti edilizi provenienti da piccoli lavori domestici e per modeste quantita’ Rifiuti non ammessi: Umido, indiferrenziati, rottami ferrosi da demolizione industriale, vernici, pittura, pneumatici, inchiostri, rifiuti chimici di laboratori, scarti di lavorazione artigianale, carton gesso, siporex, guaina bituminosa, amianto, vetroresina, bombole in genere, cassette audio/video, cd.

Attualità

Progetto Condominio Amico dell’Ambiente

Un’ulteriore iniziativa per lo smaltimento degli oli usati

Alle già varie iniziative adottate per promuovere ed incentivare la raccolta differenziata ed il recupero ed il riciclo di materiali da smaltire, non ultimo il progetto “EduchiamOLI”, si è aggiunto il progetto “Condominio,amico dell’ambiente”. Per memoria dei nostri lettori, si ricorderà che nel progetto “EduchiamOLI”, elaborato dal settore Ambiente, sono state coinvolte le scuole primarie del territorio, chiamate a collaborare con l’Amministrazione Comunale per la raccolta e lo smaltimento degli oli usati che costituiscono una categoria di rifiuti speciali che, qualora non correttamente smaltiti e dispersi sul suolo o nelle acque superficiali e sotterranee attraverso la rete fognaria, possono arrecare danni rilevanti all’ambiente e comprometterne in modo molto serio la salubrità. Hanno aderito al progetto alcune scuole primarie presso le quali i cittadini potranno conferire in appositi contenitori, fino al prossimo mese di maggio, gli oli alimentari e quelli da frittura. Sarà premiata con un buono da 1000 euro da spendere in sussidi didattici la scuola che raccoglierà il maggiore quantitativo di oli esausti, totalizzando il punteggio più alto. Proseguendo nella individuazione di ulteriori iniziative tese al potenziamento delle attività di raccolta e di recupero dell’olio da frittura, il settore Ambiente, in collaborazione con la ditta predetta, ha elaborato un’altra iniziativa, un progetto denominato “Condominio, Amico dell’Ambiente”, rivolto ai dodici maggiori parchi residenziali cittadini. Il progetto prevede il posizionamento all’interno dei parchi predetti di un contenitore per la raccolta dell’olio da lt. 115 in cui i condomini, in alternativa al conferimento presso l’isola ecologica, potranno versare gli oli esausti da frittura.

venti E20

DAYS OF THE DINOSAUR A NAPOLI FINO AL 1 APRILE Si sono trovati bene “i dinosauri” a Napoli ed hanno deciso di restare. La mostra “Days Of The Dinosaur” che dal 31 ottobre 2012 è stata installata nello splendido Albergo dei Poveri di piazza Carlo III non finirà il 7 febbraio ma, a grande richiesta, è stata prorogata fino al 1 aprile 2013. 80.000 visitatori a Napoli, in questo periodo, hanno visto questa singolare e spettacolare mostra. I 41 dinosauri animati ed a grandezza naturale hanno avuto anche a Napoli un grande successo dopo Roma e Torino dove è stata visitata da oltre 300.000 persone. Un vero e proprio viaggio con una “macchina del tempo” porta i visitatori indietro negli anni fino a milioni di anni fa, nel labirinto con 41 enormi e bellissime riproduzioni di animali preistorici a dimensione naturale. L’ARTE UN PO’ DA PARTE Domenica 10 marzo ore 10.30 Un percorso di visita narrato cultural - comico nell’area di piazza del Plebiscito tra storia, racconti e monumenti con un commentatore d’eccezione l’impresario di fama mondiale ANIELLO GUARDASCIONE (Alan De Luca), narratore Simona Sanseverino appuntamento P.tta Augusteo su via Toledo (Funicolare). Info e prenotazione obbligatoria081.5643978 - 340.4230980. Quota di partecipazione 8,00 euro. MASSIMO RANIERI in ‘’Sogno e son desto’’ Dal 02/03/2013 al 10/03/2013Teatro Augusteo Il più atteso dai napoletani, parlare al pubblico dell’Augusteo di Massimo Ranieri significa proporre il nome più amato dal 1997 l’artista propone qui i suoi spettacoli, e tutti hanno riscontrato il sold-out appena reclamizzati. Per Massimo la sala potrebbe raddoppiarsi, riempendosi in ogni caso di ammiratori incantati, e lui riesce a donare agli spettatori momenti di grande emozione, inserendo brani nuovi, abbandonandosi a chiacchierare con il pubblico sull’attualità, ballando e recitando; il suo carisma riesce a entusiasmare sempre, perché il pubblico lo sente spontaneo e napoletano in ogni sua espressione.


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Psicologica...mente

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a cura di Concetta Padricelli

Dipendenze Patologiche... Depressione, ansia, impulso alla trasgressione, eccessiva sensibilità, insoddisfazione verso la propria vita, malesseri interiori, paura di affrontare la vita stessa, con le sue difficoltà e le sue responsabilità sono tutte motivazioni che possono spingere a cercare una soluzione nella dipendenza da un oggetto, da una persona, un comportamento o una sostanza, una risposta artificiale al disagio, con l’illusione iniziale di poter avere la meglio, di poter controllare l’incontrollabile. Tali condotte sono caratteristiche di alcuni disturbi diversi (Tossicomania, alcolismo, anoressia, bulimia, dipendenza da gioco ecc.) il cui scopo è rendersi indipendenti dall’oggetto umano, a rischio di asservirsi ad un oggetto inanimato. Coloro che si avvicinano alla “sostanza” sono in genere individui con fragilità dell’io, con difficoltà a tollerare la frustrazione, che hanno sperimentato relazioni familiari patologiche: confusione dei ruoli tra i genitori, cancellazione della funzione paterna, madri assillanti e invadenti, poco prevedibili e quindi scarsamente controllabili; tutti elementi che contribuiscono alla ricerca dell’autarchia, illusione di un ciclo ininterrotto in cui il soggetto basta a se stesso. Per la persona la droga diventa una forma di automedicazione e di rifugio da conflitti interiori ed esteriori, tali disagi spesso preesistono allo stabilirsi della dipendenza ma sono stati a lungo sottovalutati o non riconosciuti come tali. Una società, quella di oggi, che rende sempre più soli e disorientati i giovani, precari del lavoro, precari dei sentimenti, precari della vita;

immersi in un mare di incertezze essi cercano di rimanere a galla, spesso aggrappandosi a ciò che si rende immediatamente disponibile. C’è così chi non potrà fare a meno di asservirsi ad oggetti o attività non chimiche dando vita a quelle Dipendenze Comportamentali (da alcuni chiamate in Italia New Addictions) che comprendono comportamenti o attività molto spesso lecite e socialmente accettate. Il sesso, gli acquisti, il gioco, il computer, internet e la televisione sono elementi legalizzati dall’ordinamento giuridico che, purtroppo talvolta, smettono di svolgere il loro ruolo sociale per schiavizzare l’essere umano. Per la maggior parte delle persone queste attività rappresentano parte integrante del normale svolgimento della vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a provocare gravissime conseguenze. In questi casi, l’elemento di dipendenza e le esperienze ad esso correlate assorbono la personalità del soggetto, divenendo il fulcro della sua vita privata e delle sue esperienze. Queste attività tendono a isolare il soggetto dipendente che vive sempre più esclusivamente per il suo “oggetto d’amore”. Ancor meno rispetto alle sostanze chimiche hanno una funzione socializzante e di aggregazione e rendono

possibile una fuga da quella realtà intollerabile senza alcun confronto con l’altro. Ulteriore rischio, sempre più presente per i nostri giovani, il mercato delle nuove droghe. Il mercato è fluido e in espansione, ed è bene ricordare che in questo fenomeno delle “nuove droghe” ciò che è veramente nuovo non sono le sostanze (molte di esse hanno, infatti, una storia di uso e/o abuso di alcuni o molti decenni), quanto le modalità di utilizzo; vengono infatti consumate secondo le più disparate combinazioni. Il modo più semplice per cui un individuo diventa tossicodipendente è il contatto con un gruppo che fa uso di droghe e nel quale, in maniera più o meno consapevole, egli cerca un riconoscimento della propria i d e n t i t à , sperimentando il desiderio di divertirsi e far divertire, di sentirsi competente e capace. Lo scopo apparentemente ricreativo dell’assunzione di droghe finisce spesso per mescolarsi con le dinamiche di gruppo, con il desiderio di essere accettati all’interno di un certo ambiente e di migliorare persino le proprie “prestazioni” sociali all’interno del gruppo stesso. L’uso di droghe produce, almeno nelle fasi iniziali, degli effetti considerati positivi. Tali effetti, che possono essere sperimentati

casualmente o ricercati volutamente, determinano la tendenza a riproporre l’uso della sostanza ogni volta si ripresenti una situazione in cui tale effetto sia ritenuto utile. Da questa situazione iniziale si rischia di scivolare col tempo in un uso quotidiano, perché la sostanza può sembrare indispensabile per compiere determinate azioni. Si è rivelato strumento terapeutico di indubbia utilità con tali manifestazioni patologiche la psicoterapia di gruppo, luogo dove il paziente può togliere la maschera e far venir fuori le sue fragilità. Il gruppo in una fase iniziale si propone come “oggetto alternativo di dipendenza”, i partecipanti riattivano proprio quella paradossalità che caratterizza la relazione instaurata con la sostanza o il comportamento patologico, la ricerca di autonomia passa perciò proprio attraverso una dipendenza. Un’autonomia che è tuttavia ben diversa dalla solitudine in cui il soggetto patologicamente cercava di bastare a se stesso attraverso una fuga dalla realtà. Spesso queste persone non sono in grado di riconoscere e identificare i loro stati affettivi interni, hanno trascorso troppo tempo a cercare di sedare le loro emozioni e ad evitare la sensazione di disperata impotenza attraverso il controllo e la regolazione dei loro stati affettivi. Un gruppo terapeutico permette di aprirsi alle emozioni e ha lo scopo di aiutare questi pazienti a contenere e a tollerare i loro sentimenti, individuare i loro bisogni, in modo che essi possano sostituire con le parole, descrittrici dei loro stati interiori, le azioni di ricerca compulsiva di una “sostanza”.


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FEBBRAIO 2013

Fotosegnalazioni

Via A. Pecchia Quando sarà ripristinata la telecamera della videosorveglianza?

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in questa rubrica saranno pubblicate tutte le foto inviate dai lettori, che segnalano eventuali disservizi

Via Luigi Rocco Finalmente sono iniziati i lavori di restyling di Via Luigi Rocco. Il Comune anziché chiudere completamente la strada non poteva obbligare l’impresa a impegnare una sola carreggiata alla volta.

Ancora in uno stato di abbandono la ex “Tela di Penelope”. Forse si aspetta “Striscia la Notizia”?

TURNI PENSIONI

MARZO

1 ACCREDITI 2 T - U- V- Z 4 F - G- A - C- I 5 D-L-O 6 M-P 7 R-S

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Tel. e Fax 081 5735340 081 4617216 e-mail: ideagiocattolo@libero.it

DISTRIBUZIONE SACCHETTI RACCOLTA DIFFERENZIATA ORARI: LUNEDI’ – MERCOLEDI’ - VENERDì- SABATO Dalle ore 9,00 alle ore 13,00

Dalla lettera A alla G presso Pro Loco Città di Arzano Via Isonzo, 3 (Traversa Sette Re) TURNI FARMACIE • MARZO 2013 • 1 MICILLO 2 MICILLO- FERRANTE FINELLI - LIBERTI - PEDICINI 3 MICILLO 4 MICILLO 5 PEDICINI 6 PICAZIO 7 ZUCCONELLI 8 PICAZIO 9 PICAZIO - CANTONE PALMIERO- PICAZIO - ZUCCONELLI 10 PICAZIO 11 CANTONE 12 FERRANTE 13 FINELLI 14 FRANZESE 15 PEDICINI 16 PEDICINI - FERRANTE - FINELLI

LIBERTI - MICILLO 17 PEDICINI 18 LIBERTI 19 PALMIERO 20 MICILLO 21 PEDICINI 22 PALMIERO 23 PALMIERO - FERRANTE FINELLI - MICILLO - PEDICINI 24 PALMIERO 25 PICAZIO 26 ZUCCONELLI 27 CANTONE 28 FERRANTE 29 LIBERTI 30 LIBERTI

31 LIBERTI

SABATO SEMPRE APERTO

SABATO SEMPRE APERTO

Dalla lettere H alla Z presso Legambiente Via A. Pecchia (palazzine Ina Casa)


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FEBBRAIO 2013

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