LUGLIO 2010

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Poco dopo Pomaro Motori si è svolta, come da tradizione, la processione della Sacra Spina che fece da corona a Gesù. Alla fine della cerimonia è stato donato a don Walter l’assegno con il ricavato della manifestazione di Pomaro Motori, grazie alla quale, dopo l’organo, ha permesso il restauro dei portali della nostra chiesa. Vi presentiamo in queste pagine le foto dei momenti più belli.

santa spina


La Zuncheiia

Il g i

orn o Monferra ale di Poma r to

Periodico trimestrale di informazione del Comune di Pomaro Monferrato ANNO II - Numero 6 - Marzo 2010 Iscrizione n°259 del17/03/09 Tribunale di Casale Monferrato

http://lazuncheiia.wordpress.com lazuncheiia@gmail.com

E D I T O R I A L E

Come avete sicuramente notato, il numero "estivo" del nostro giornale, previsto di solito per il mese di giugno, è volutamente - in ritardo. Abbiamo voluto aspettare che tutto fosse pronto per annunciare il termine dei lavori nella nuova piazza del Mercato e per darvi qualche informazioni in più sulla tensostruttura che è da poco a disposizione del nostro Comune. Tante novità, insomma, per questa caldissima estate pomarese, in attesa del prossimo evento: la Sagra del Pesce a settembre, mese in cui uscirà (questa volta puntuale) anche La Zuncheiia in versione autunnale.

Eventi I due appuntamenti più importanti di Pomaro Monferrato registrano sempre maggiore successo, grazie sia ad un'impeccabile organizzazione che alla partecipazione, anno dopo anno, di molte persone. Pomaro Motori ha anche cambiato itinerario dirigendosi verso Olivola. Pumà a pè si è, invece, "allungato": quest'anno i chilometri da percorrere erano 6,8, ed il percorso è stato inserito tra i circuiti più belli. All'interno del giornale troverete le foto più belle; per le altre fate un giro sul nostro sito internet: lazuncheiia.wordpress.com.

Valentina Frezzato

Fra poco lÊinaugurazione

UNA STRUTTURA PER TUTTI Verrà inaugurata quanto prima la nuovissima tensostruttura che il Comune ha a disposizione e che potrà essere utilizzata per feste o meeting di ogni genere, in linea con le leggi che regolano lo svolgimento di simili manifestazioni. Una costruzione moderna, in linea con tutte le normative di sicurezza, che permetterà alle associazioni di “fare a meno” degli onerosi sforzi organizzativi ed economici. La positiva collaborazione tra pubblico e privato, nel caso della tensostruttura, si traduce in un evidente beneficio per la comunità locale. Le associazioni attive in paese potranno sfruttare questo nuovo e moderno spazio, con evidenti ricadute positive sulla vita associativa. La nuova tensostruttura ha un cuore polivalente e di dimensioni 12 metri per 10, potrà essere posizionata ove servirà, chiunque la potrà montare, non occorre infatti personale specializzato o attrezzature particolari. È realizzata in acciaio zincato e si caratterizza per la semplicità e rapidità di montaggio, smontaggio e per la maneggevolezza. Nella nuova piazza del Mercato sono già stati realizzati idonei ancoraggi a terra. La struttura ha una capienza di 250 persone (affluenza stimata in relazione alle attività che si potranno svolgere in futuro). Franco Daquarti

Editore: Francesco Daquarti. Direttore responsabile: Roberta Zemide. Caporedattore: Valentina Frezzato. Redazione: Luciano Coggiola, Fausto Daquarti, Franco Daquarti, Gianfranco Durante. Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Bigoni, Anastasia Giorcelli, Luisella Rota, Mara Ines Terzariol.

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Distribuzione: Roberto Rota. Grafica: Fausto Daquarti per BlackGrafica (black_inside@live.it)

Per inviare lettere al giornale: La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.to e-mail: lazuncheiia@gmail.com

Iscrizione n°259 del17/03/09 - Tribunale di Casale Monferrato


Notizie dal Comune

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Terminati i lavori di riqualificazione urbanistica

TUTTO PRONTO PER IL MERCATO

La nuova illuminazione

L’area antistante la sede del Comune è nuovamente un luogo fruibile dai cittadini, ma con una veste totalmente nuova e sicuramente diversa. I lavori hanno inoltre previsto la delimitazione dell’area mercatale mediante una zona verde, che la rende più sicura. La nuova sistemazione dell’area mercatale è stata realizzata mediante la posa di blocchetti di cemento vibro compresso di diverse colorazioni ed è stato inserito un camminamento perimetrale in lastricato di pietra di luserna gialla fiammata, disposta “alla scozzese”. Sono stati previsti pozzetti interrati con chiusino in ghisa carrabile, che ospitano l’adduzione elettrica e quella idrica dei banchi; sono stati inoltre allacciati alla rete fognaria per lo scarico delle acque reflue. Altri pozzetti ospitano gli ancoraggi della tensostruttura (della quale parliamo ampiamente in questo numero). E’ stato inoltre realizzato un bagno per disabili con antibagno dotato di lavello con comando a pedale. La nuova Piazza Mercato ha le potenzialità per diventare un motore di sviluppo, un polo di attrazione e un luogo di aggregazione sociale e culturale molto importante. Daquarti Franco

Quasi terminati i lavori di rifacimento dell’illuminazione, mancano infatti da installare ancora qualche lanterna ed alcuni apparecchi a Led di tipo stradale, che per motivi legati all’approvvigionamento da parte della ditta ENEL Sole, ditta che si è aggiudicata l’appalto, saranno installati appena dopo le ferie. L’intervento che ha riguardato il centro storico ed alcune strade periferiche, ha portato alla sostituzione di tutti i corpi illuminanti del paese con lanterne della ditta Tagliafico. L’intervento ha permesso di uniformare l’illuminazione essendo già alcune strade illuminate da questo tipo di corpo illuminante. L’intervento forse più rilevante ha coinvolto piazza Libertà e la chiesa parrocchiale, l’eliminazione del palo sostituito da una lanterna e da alcuni proiettori posti sul palazzo comunale e sulla sede della Proloco hanno cambiato radicalmente l’effetto illuminotecnico generale, eliminando l’inquinamento luminoso che così evidente era da fuori paese soprattutto nelle giornate nebbiose. Il danno principale dell’inquinamento luminoso è dovuto alla sparizione del cielo stellato Fra le scienze più danneggiate dalla sparizione del cielo stellato vi è senza dubbio l'astronomia sia amatoriale che professionale; un cielo troppo luminoso infatti limita fortemente l'efficienza dei telescopi ottici che devono sempre più spesso essere posizionati lontano da questa forma di inquinamento. Senza pensare poi che in Piemonte, circa metà della popolazione non riesce a vedere la Via Lattea Vi è poi un danno economico dovuto principalmente allo spreco di energia elettrica impiegata per illuminare inutilmente zone che non andrebbero illuminate, come la volta celeste, le facciate degli edifici privati, i prati i campi etc. Sappiamo così che oltre ad aver abbellito il nostro paese abbiamo contribuito ad un miglioramento dell’inquinamento luminoso ed ad un risparmio energetico, altro argomento di grande attualità (vedi l’articolo sul numero precedente della Zuncheiia).

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Daquarti Franco


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Passeggiata sotto gli ippocastani

Ogni qual volta ritorno a Pomaro e – seguendo la SS.55 – giunto alla Torretta scorgo il possente castello che pare far da silenziosa scolta al quadrivio, il piacere sottile di rivedere i luoghi a me cari ha un’ombra di malinconia. Non appena passato il breve ponte sul torrente, mentre l’occhio spazia liberamente a sinistra oltre i campi ed il vecchio mulino sino all’erta di Monte Valenza, sulla destra si snoda, anonimo ed implacabile in una spessa barriera, il muro che circonda il parco del maniero. La colata di cemento armato con mozziconi di tondini in evidenza, via via che si procede dal grande cancello che pare soffocare tra i lembi del muraglione che lo rinserrano a tenaglia, diventa sempre più alta sino a giungere alla piazza del peso. Ogni barriera – ove non motivata da necessità razionale – oltreché insulto ambientale, è violenza allo sguardo, imposizione prepotente ed inutile impedimento. Inutile – per l’appunto – anche al passaggio, poiché del tutto incapace a vietare l’accesso a chi fosse determinato ad entrarvi per dolo. Con il pensiero ritorno nel grembo degli anni del grande conflitto. Nel silenzio della campagna, i pomeriggi estivi di noi ragazzi parevano snodarsi al di fuori degli eventi bellici. Oltre ai bagni nella roggia che sostituivano spesso i poco graditi lavacri mattutini imposti dalla severità famigliare, oltre le scorribande sino alle paratie (“ji’ncastar”) che facevano diga al fluire delle acque nel Grana, oltre alle visite al “mulino dal bisson” ad ammirare il vorticare delle pale nel torrente e le inesorabili macine che stritolavano il frumento, era abitudine scendere dal paese lungo la polverosa strada dopo “i puson”, guardare con occhio attento oltre la cinta a rete che limitava il parco e cingeva l’opimo frutteto, passare i grandi ippocastani dalle ampie fronde che accarezzavano il cielo e – dopo il cancello – inoltrarsi nell’ombra amica e satura di frescura del bosco del maniero che svettava al di sopra. Il bosco – allora – era ricco di erbe e di felici. Quando l’umidità incombeva o la pioggia aveva sosta, se non si poneva attenzione, era un continuo frantumarsi sotto la pressione dei passi, di conchiglie di lumache. A quei tempi, la caccia a tali gustosi gasteropodi non era praticata in modo forsennato: si coglievano lumache ma le cose stavano pur sempre nei limiti del buonsenso e del rispetto. Come scrissi poc’anzi, noi entravamo nel bosco; un sentiero s’inerpicava sul fianco e di lì a pochi passi incontravamo una bassa e rotonda costruzione che affondava le sue radici in muratura nel profondo della terra. A fronte una porta la serrava saldamente. La struttura era la ghiacciaia del castello e da tempo immemorabile conteneva – sempre rinnovata dagli uomini addetti – il gelido elemento per il quale era stata costruita. Nel caldo dell’estate, il ghiaccio oltre ad essere di utilità per i castellani e i loro ospito, serviva anche agli abitanti del paese che ne serbavano una parte in un apposito pozzo situato sotto la piazza della Chiesa. Poco oltre la ghiacciaia, il sentiero piegava ad angolo acuto verso l’alto e giungeva nei pressi delle mura del castello. E’ molto difficile nel 2010 comprendere la gioia di noi ragazzi vissuti settant’anni prima, a fronte di divertimenti così semplici. In effetti – oggi – questa verità è inesprimibile. Alla sera, sfidando il molesto ronzio delle zanzare, giovanotti e signorinette nell’abituale gruppo più o meno folto, facevano lo stesso percorso di noi ragazzi. Il loro procedere era assai più lento e pieno di sottintesi. Di solito non procedevano oltre il cancello del parco, ma si fermavano sedendo sui due lunghi parallelepipedi di granito posti in modo simmetrico ai limiti dello slargo della strada. Due altissimi e affusolati pioppi (“Arbri cucon-ni”) le cui cime si perdevano nell’ombra incombente della sera, sono stati silenziosi testimoni del sorgere di simpatie, brevi amori o – semplicemente – di accese discussioni. Oggi, il “Paese di allora” si è quasi completamente “trasferito “ nel “Silenzioso Giardino” che conserva le memorie degli anni lontani. Il luogo che ho descritto – come per altro quasi tutti i luoghi un tempo pittoreschi – è insidiato dalle ingiurie dell’Uomo e dalle stesse mutazioni del tempo. Per tutto ciò, occorre riproporre senza remore o indugi il rispetto per la natura, riflettendo su quanto si va perdendo con noncuranza giorno dopo giorno. Occorre farlo prima che sia troppo tardi. Luciano ‘dla Catalina

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Come iI sorgere ed il tramontare di stelle e costellazioni scandiva , per gli antichi, il susseguirsi delle stagioni, e come le fasi della luna segnavano il passare dei mesi, così l’ombra degli oggetti illuminati dal sole veniva usata per segnare il trascorrere delle ore: è l’orologio solare o meridiana. Quando sono arrivato a Pomaro, nel 1953, sulla facciata della canonica, già corpo di guardia, prospiciente la piazza, campeggiava il maestoso quadrante di una meridiana, completamente sbiadita; vi si poteva ancora scorgere lo stilo di ferro, o gnomone, che serviva a proiettare l’ombra. Spero che le opere di restauro dell’edificio in corso contemplino anche il ripristino dell’antica meridiana.

Chi volesse avere una rappresentazione ampia di strumenti solari antichi può recarsi nel paese di Pecetto di Valenza,dove, a ridosso del Municipio, si erge una rocca tufacea, denominata “il vecchio Castello”, che recentemente è stata messa in sicurezza nell’intento di farne un sito di interesse panoramico, naturalistico ed astronomico. Il Gruppo Astrofili Galileo di Alessandria, di cui faccio parte, si è occupato della progettazione della componente astronomica , che è formata dal “Sentiero dei pianeti” e da strumenti astronomici antichi. Il Sentiero dei Pianeti è un percorso di circa 200 metri, che si snoda lungo il perimetro della rocca, partendo dal Sole e toccando man mano i vari pianeti, rappresentati da figure simboliche e corredati da tabelle esplicative. Le distanze sono in scala con il Sistema Solare, e precisamente la scala è di 1: 30 miliardi, cioè un metro sulla rocca equivale a 30 miliardi di metri nello spazio.

Passando ad esaminare gli strumenti solari troviamo il Cerchio Indù: è‘ la più antica e semplice meridiana. Può essere utilizzata per determinare la linea equinoziale (Est-Ovest) e quella meridiana (Nord-Sud). Quando l’ombra dello stilo si sovrappone alla linea meridiana è segnalato l’istante del mezzogiorno solare del luogo.

Il Cerchio di Ipparco è una sorta di calendario naturale, che serve per fissare l’inizio della Primavera e dell’Autunno. Infatti soltanto il 21 marzo e il 23 settembre, giorni dell’ equinozio, la metà superiore dell’anello metallico proietta la sua ombra sulla metà inferiore dell’anello stesso: le due ombre si sovrappongono a formare una linea retta solo in quelle precise date.

Il Plinto di Tolomeo fornisce l’altezza del Sole sull’orizzonte nell’istante della sua culminazione al mezzogiorno vero locale e può essere utilizzato per determinare le date di inizio delle stagioni, la latitudine del luogo e l’obliquità dell’eclittica.

Tre meridiane solari orizzontali: sono tre orologi solari che riportano altrettanti metodi di computo delle ore. La prima secondo i canoni delle “ore babilonesi”, cioè fondate sull’antica suddivisione del giorno in dodici parti, per cui stabilito l’inizio della giornata all’alba e la fine al tramonto - segna le ore trascorse dopo l’alba, fissata all’ora 0. Le linee orarie sono quindi numerate da 1 a 12. Se, per esempio, l’ombra tocca il numero 5, significa che il sole è sorto da cinque ore. La seconda ad “ore italiche” indica, invece, le ore che mancano al tramonto: posto all’ora ventiquattresima il tramonto del sole, se l’ombra tocca, per esempio, il numero 18, significa che mancano sei ore al tramonto. Era un sistema di prevalente utilità rurale, ideale per scandire il lavoro nei campi. La terza è ad “ore francesi o moderne” dove le linee orarie hanno come riferimento la mezzanotte e l’ombra segna quindi le ore tra-

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scorse da quel momento; con le opportune correzioni indica anche l’ora civile, cioè quella indicata dagli orologi ed in vigore in Italia. La “Rosa dei Venti”; Un grande disco di 140 cm. di diametro con la rappresentazione schematica dei punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest e delle direzioni da questi determinate. Su fasce concentriche sono indicati, inoltre, i nomi dei venti, i riferimenti geografici di città, monti, eccT, individuabili con un’alidada mobile imperniata al centro. Il tutto è possibile in quanto lo sguardo può spaziare a 360°, essendo il luogo su cui sorge un eccezionale punto panoramico. Sono presenti, inoltre, tre reperi per lato, a forma di piccole sfere gialle, che indicano la direzione in cui sorge (ad est) e tramonta (ad ovest) il Sole rispettivamente nei giorni degli equinozi e dei solstizi. Ci sono anche due colonnine fisse per l’installazione di telescopi sia per l’osservazione diurna del Sole, con appositi filtri, sia di stelle ed oggetti celesti di notte.

Altri pezzi forti sono rappresentati da una vista mozzafiato sulla pianura padana ed un orto botanico esemplare con specie floreali autoctone.

Completa la struttura una stazione meteorologica dotata di webcam puntata sull’orizzonte, con cui ci si può collegare via internet, collegandosi con il sito del comune di Pecetto.

La struttura è aperta tutti i giorni dal mattino alla sera, ad ingresso libero, e vi si accede dal cortile del Municipio. Per visite guidate con l’assistenza di personale del gruppo astrofili, ad esempio per le scuole, bisogna rivolgersi al Comune di Pecetto.

Non dimentichiamo, comunque, di volgere il nostro sguardo al cielo notturno di luglio, in cui possiamo osservare anche ad occhio nudo, verso ovest: Saturno, Marte, Venere e Mercurio, mentre è visibile per gran parte della notte Giove. Chi possiede un telescopio non perda l’occasione di osservarlo, poiché non è più visibile una delle bande di nubi che caratterizzava la superficie del pianeta.

Gianfranco Durante


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Nuove norme per lÊedilizia Istruzioni per lÊuso

Con le modifiche apportate al testo unico sull’edilizia vengono ampliate le tipologie di interventi rientranti nell’attività di edilizia libera: le opere non devono comportare aumento del numero delle unità immobiliari o aumento delle volumetrie o delle superfici e non devono riguardare le parti strutturali (muri portanti, travi, architravi, colonne) dell’edificio. Si devono inoltre rispettare le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie di quelle relative all'efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio. Per le attività soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi “il certificato stesso, ove previsto, è rilasciato in via ordinaria con l'esame a vista”. Qualora sia richiesto per legge il parere di conformità del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, la pronuncia sulla conformità deve avvenire entro 30 giorni.

Ecco in sintesi i principali provvedimenti liberalizzati: a) gli interventi di manutenzione ordinaria (interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle forniture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti); b) gli interventi di manutenzione straordinaria; c) gli interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche (no alle rampe, agli ascensori esterni ed ai manufatti che alterano la sagoma dell'edificio; f) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni (quindi via libere alle strutture temporanee); g) le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell'attività agricola; h) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni; i) i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, a servizio degli edifici. l) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici.

Per gli interventi elencati ai punti b), f), h), i) e l) il cittadino dovrà darne comunicazione, “anche per via telematica”, al Comune allegando le autorizzazioni obbligatorie, per gli altri punti non sono previste autorizzazioni edilizie. Nel caso della manutenzione straordinaria occorre fornire anche i dati dell’impresa che eseguirà i lavori. L'innovazione normativa sta nel fatto che non c'è più l'obbligo del silenzio-assenso di 30 giorni, limitatamente alle opere minori inserite nella nuova lett. b (manutenzioni straordinarie). E' utile richiamare al lettori quali siano gli interventi considerati di manutenzione straordinaria: lo spiega l’art. 3 dello stesso DPR 380/2001: "le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unita' immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso”. Franco Daquarti

Il kiwi non è solo un frutto!

Il kiwi è un uccello che vive in Nuova Zelanda, è un’animale di semi-notturna: infatti pochi abitanti neo zelandesi hanno visto l’uccello in libertà nel suo habitat. Il kiwi è un l’unico componente, vivo, della sua famiglia; uno di questi era il moa. La corporatura del kiwi è poco più grande di un pollo, le piume assomigliano a peli molto ispidi e la femmina è di grandezze maggiori del maschio. Il loro peso può variare tra i nove e i tre chilogrammi. Non presentano la coda e posto dove le ali vi è un piccolo pollice utilizzato per ogni aspetto pratico. Il loro aspetto è goffo e per niente delicato, ma è stato affermato che riesce a correre più veloce di un essere umano, l’animale si è specializzato nella corsa ed è incapace di volare. Sono sopravvissuti grazie alla loro attenzione ai pericoli; gli unici metodi di difesa sono i tre artigli posti sulle loro due zampe che vengono usati anche per sferrare colpi al nemico. La dieta dell’animale è composta da vermi, larve, foglie, bacche e semi. La specie del kiwi si suddivide in: Kiwi Brown, Little Kiwi maculato e il Kiwi Dendrocopos. Il periodo di riproduzione dell’animale è principalmente tra l’estate e l’inverno. I nidi si trovano in alberi cavi o sotto le radici degli alberi e solitamente vengono fatte dal maschio. La femmina depone una o due uova, le uova sono liscie e di un colore avorio, possono raggiungere un quarto del peso della madre. Se la femmina depone più di un uovo, il maschio si prende cura dell’incubazione dei nascenti. Solitamente il maschio cova le uova per undici settimane, ma se la femmina depone altre uova nel corso del tempo, lui può rimane più tempo su di esse. Il maschio abbandona raramente la tana per nutrirsi infatti il suo peso diminuisce di un terzo. Dopo la nascita i piccoli rimangono nel loro nido dai sei ai dieci giorni, poi impareranno a cacciare. I kiwi vivono per vent’anni circa. Anastasia Giorcelli

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Pumà a Pè

Questo anno più di 130 runners hanno partecipato alla sempre bella Pumà a Pé.Il percorso, modificato nei passaggi e nella lunghezza, è uno tra i più belli.

Dopo la corsa e il pasta party sono stati consegnati i numerosissimi premi. Il primo in assoluto a tagliare il traguardo è stato Silvio Gambetta (Boggeri Arquatese) seguito da Alex Zulian (ATA Acqui) e da Maurizio Di Pietro (Boggeri Arquatese). Tra le donne la prima è stata la portacolori della Atl. Novese Daniela Bertocchi, seconda Cinzia Cornaglia (Cambiasso Risso GE) e terza Francesca Contardi (Atl. Novese).

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Pomaro motori 2010

La pioggia non ha fermato la manifestazione motoristica! Domenica 9 maggio, 60 equipaggi hanno sfidato il mal tempo per radunarsi nel nostro paese. Molte le auto e le moto di valore presenti: una Porsche 356 e una Ford Thunderbird quelle che hanno attirato più di tutte gli occhi e le attenzioni dei curiosi. “Pomaro Motori è un appuntamento che riserva sempre delle sorprese!” – ha affermato il Vicesindaco di Pomaro Monferrato Franco Daquarti – Dopo tanti mesi in cui molte persone si impegnano per organizzare questo evento, fa piacere vedere tanta partecipazione, anche con il maltempo”. “Un ringraziamento particolare alla SOMS e alla Pro Loco che quest’anno hanno lavorato unite per il successo della manifestazione”. Erano presenti anche gli allievi della Scuola di Polizia di Alessandria, con i loro mezzi, e i figuranti in abiti medioevali, che hanno intrattenuto i presenti con le loro spettacolari esibizioni. Daquarti Fausto

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L’angolo Cottura

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Tris di antipastini stuzzicanti

Dosi per sei persone: 12 uova, 6 cucchiai di latte, 3 cucchiai di grana,180 gr di gamberetti al naturale, 180 gr di falde peperoni gialli e rossi , 150 gr di spinaci, (meglio se freschi) 1 scalogno, curry, burro, olio extravergine, sale grosso e fino,pepe.

Pulite gli spinaci private le parti sciupate e dure scottate per qualche minuto, poi scolatele passate sotto l'acqua fredda e stendetele su di un telo di cotone ad asciugare. Nel frattempo rosolare i gamberetti precedentemente tolti dal liquido di conservazione, con un filo di olio e un pizzico di sale e curry. Tagliare i peperoni in falde togliendo i semi e i filamenti riducendo a pezzetti da un cm che farò saltare in un'altra padella per 4-5 minuti con un poco di olio e lo scalogno tritato. In una ciotola sbattere le uova con il latte, il grana,sale e pepe. Ne si versa circa un terzo nella pentola antiaderente unta con un pezzetto di burro e cuocere la frittata a fuoco vivo per (5-6 minuti); coprire con gli spinaci aggiungere un cucchiaino di composto di uova e fare scivolare nella teglia completando la cottura circa 5 minuti in forno a 200°. Nello stesso modo preparare altre 2 frittate facendone una con i dadini di peperone,e altra con i gamberetti. Per finire dividere le 3 frittate in spicchi e le comporre su 3 piatti alternando i triangoli dai sapori diversi. Servire le frittate calde oppure fredde non di frigo ma temperatura ambiente.

Pastasciutta color del Sole

Dosi per quattro persone: 350 gr di spaghetti (vermicelli), una melanzana 16 filetti di alici pulite e aperte a libro, 2 fette di pancarrè , 3 pomodori maturi, farina,prezzemolo,olio extravergine,sale grosso e fino, pepe.

Lavare e tagliare la melanzana a rondelle di circa 3 mm di spessore. Infarinare e scuotere per eliminare l'eccesso di farina e friggere in un velo di olio caldissimo per circa 2-3 minuti per parte. Far sgocciolare su un piatto rivestito di carta assorbente da cucina. Continuare scottando i pomodori per una trentina di secondi in acqua bollente,quindi pelare e tritare grossolanamente la polpa. Passare nel tritatutto le fette di pancarrè e unire al composto una cucchiaiata di prezzemolo precedentemente tritato. Sciacquare le alici e asciugare bene tra più fogli di carta assorbente dopo di che rosolare con un filo di olio e qualche spicchio di aglio unire i pomodori le melanzane fritte un pizzico di sale e pepe tutto a fuoco alto per qualche minuto. Nel frattempo lessare la pasta e versare nella padella del condimento unire il pane aromatico Rigirare velocemente per qualche minuto a fiamma viva per insaporire bene il tutto e trasferire su un piatto da portata e servire ben caldo. Che bontà!

La crostata dell’estate

Dosi per otto persone: 400 gr di pasta frolla, 400 gr di fragole, 4 albumi, 150 gr di zucchero, più un cucchiaio di zucchero,Cointreau o Maraschino, nocciolina di burro per rivestire la teglia farina per la teglia, sale fino.

Lavare le fragole privare del picciolo,tagliare a spicchi e mettere a macerare in una ciotola con lo zucchero e un poco di liquore. Stendere la pasta frolla e rivestire la teglia precedentemente imburrata e infarinata,infornare a 170° per circa 12-15 minuti (n.b. deve essere appena dorata), sfornare e lasciare intiepidire. Nel frattempo preparo la meringa montando gli albumi con la frusta elettrica con un pizzico di sale . Dopo circa 2- 3 minuti unire lo zucchero e continuare a lavorare fino quando la meringa sarà ben soda. Mescolare le fragole sgocciolare dal liquore unire un paio di cucchiai di meringa e rivestire il fondo della crostata. Coprire la superficie della crostata con la metà della meringa rimasta. Con l'aiuto della tasca del pasticciere o la siringa per dolci o con l'aiuto di un cucchiaino far cadere a mucchietti conici, decorando la superficie. Infornare il dolce per 5 minuti nella posizione sotto grill finché la meringa diventi dorata. Dolce leggero ideale per festeggiare l'arrivo dell'estate. Luisella Rota

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Pomodori avvizziti? Ecco la c u r a Molte piante di pomodoro, durante la maturazione avvizziscono e si seccano come se non fossero state adeguatamente irrigate. Ma non preoccupatevi: non è a causa di una vostra mancanza! E’ una malattia, che prende il nome di tracheoverticillioso, causata dai microorganismi fungini Verticillium dahliae e Verticillium albo-atrum, dei quali il primo è la specie più comune ed aggressiva.

La patologia si manifesta da prima sulle foglie più vecchie, per poi coinvolgere anche le altre, con una forma di disseccamento che, partendo dalla punta, si estende verso il picciolo. Questi microorganismo fungini sopravvivono nel terreno per diversi anni e penetrano nelle piante attraverso ferite di varia origine; da cui invadono i vasi linfatici. La pianta cerca di ostacolare la progressione del fungo formando barriere all’interno dei propri vasi linfatici, ma in seguito all’ostruzione degli stessi avvizzisce e poi muore. Purtroppo, per l’aggressività dell’attacco, trattamenti con Solfato di Rame o altri fungicidi sono inefficaci. Per combattere la malattia, le piante colpite vanno estirpate e bruciate. E’ inoltre opportuno sospendere la coltivazione per quattro o cinque anni nelle aiuole che hanno ospitato le piante infette.

In occasione della preparazione del terreno, tra cinque e sette giorni prima del trapianto, si può ricorrere alla distribuzione di sospensioni di funghi antagonisti come Trichoderma Asperellum ceppo TV 1 (ad esempio Xedavir della Xeda International, irritante) e Trichoderma Harzianum + Trichoderma Viride (Remedier della Isagro o il Radix della Certis Europe). Tali funghi agiscono distruggendo quelli dannosi e ne inattivano gli enzimi stimolando lo sviluppo vegetativo delle piante rendendole più resistenti agli stress ambientali e da quelli causate dai funghi parassiti. Le dosi d’impiego, sufficienti per trattare 100 mq di terreno, sono apri a 30-50 gr per Trichoderma Asperellum e 25 gr per Trichoderma Harzianum + Trichoderma Viride.

L’ABC del COMPUTER

In questo numero parleremo di browser web. Come dice il nome serve per sfogliare le pagine web, principalmente sono 5 i più importanti e utilizzati: Internet Explorer di casa Microsoft, Firefox di casa Mozilla, Opera di Opera software, Google Chrome di Google e Safari di Apple. Cercherò di fare una panoramica dei pregi e difetti di ognuno dei browser elencati per dare modo di poter sceglierne uno adeguato alle proprie esigenze. Internet Explorer 8 l’ultimo aggiornamento in casa Microsoft a prima vista si presenta con tutto quello che serve per la buona navigazione: la barra di navigazione (comune a tutti i browser web), una barra di ricerca con alcuni tra i migliori motori di ricerca attualmente utilizzati, la barra dei menu, se installate ci possono essere diverse barre aggiuntive (che a mio parere rallentano solo la navigazione implementando il rischio di accessi non autorizzati) e le linguette dei preferiti e delle pagine web aperte, sulla stessa linea c’è la barra dei comandi. Molto semplice da utilizzare, ma poi conoscendolo meglio ci si accorge che non tiene in memoria le ultime pagine aperte, quindi se ipoteticamente ci servono le ultime aperte dovremmo riaprirle tutte. Per mantenere la compatibilità con alcuni siti web, IE8 è in grado di visualizzare i suddetti siti come se in realtà si stesse usando Internet Explorer 7, si risolvono così i problemi di visualizzazione come testo disallineato, o simili. Per ovviare a questo problema di visualizzazione, Microsoft tiene in costante aggiornamento una lista di siti web con problemi di compatibilità ai quali lo stesso browser attinge in caso di problemi di visualizzazione. Vengono introdotte le schede di navigazione per attinenza e le schede di navigazione “ordinarie”. Quando da una scheda ne viene aperta un’altra, la nuova scheda è collocata accanto alla scheda d’origine e sono colorate, in modo che sia possibile distinguere rapidamente quali schede hanno attinenza tra di loro. Se si chiude una scheda che fa parte di un gruppo, un’altra scheda dallo stesso gruppo viene visualizzata, che consente di rimanere all’interno del contesto di attività corrente anziché improvvisamente passare ad un altro sito. IE8 consente inoltre di usare acceleratori (Gli Acceleratori sono una forma di ricerca basata sulla selezione), filtri anti phishing (raggiro per spillare soldi) e una modalità inPrivateBrowsing che consente di navigare in siti senza lasciare una traccia sul proprio pc del passaggio. Per maggiori delucidazioni vi consiglio questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Internet_Explorer_8 Firefox il secondo browser più utilizzato al mondo, anche perché multipiattaforma (disponibile per GNU/Linux, Microsoft Windows, Mac OS X, OS/2 e Solaris). Molto simile ad IE8 si distingue per la sua maggiore velocità di apertura delle pagine web, la possibilità di aggiungere add-on di svariato utilizzo, temi per renderlo di nostro gusto, e il salvataggio di pagine aperte. Anche Firefox ha una modalità anonima e anti phishing (cose che hanno tutti i browser per fortuna). Dalla sua c’è che gli sviluppatori ogni circa 6 mesi distribuiscono una versione aggiornata del software e ogni mese (circa)

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10 La Zuncheiia corregge dei bug. Mozilla Firefox è un valido concorrente del browser Microsoft Internet Explorer, attualmente il più diffuso, in quanto decisamente meno soggetto all’attacco dei cosiddetti spyware (in quanto l’utenza di Firefox è ancora minore rispetto a quella di IE e di conseguenza è meno bersagliato, ma anche per la sua struttura intrinsecamente più sicura). A differenza di Internet Explorer, Firefox possiede inoltre un supporto notevolmente più rigoroso agli standard web. A breve passeremo dalla versione 3.6.3 alla versione 4 con implementazioni notevoli che renderanno Firefox un ottimo browser. Per maggiori delucidazioni vi consiglio questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Mozilla_Firefox Opera è nato da un progetto di ricerca della compagnia telefonica norvegese Telenor e si è separato da essa con la nascita, nel 1995, della società Opera Software dedicata esclusivamente al suo sviluppo. Disponibile per i sistemi operativi Windows, Macintosh, Linux e molti altri. È uno dei 10 browser attualmente più utilizzati. A marzo 2010 è giunto alla versione 10.50. Rispetto ai suoi concorrenti, Opera è stato il browser che ha mantenuto più a lungo una politica di vendita. In alternativa all’acquisto della licenza era possibile utilizzarlo gratuitamente, a patto di avere un banner pubblicitario nella finestra del programma. Il 30 agosto 2005 la Opera Software, per festeggiare il decennale del suo browser, ha regalato i seriali di tutte le piattaforme supportate, ma solo a partire dal 20 settembre 2005. Con la versione 8.50, Opera è diventato un software completamente gratuito grazie alla rimozione del banner. Totalmente diverso dai precedenti browser valutati fin ora, la sua interfaccia grafica si presenta con: la barra di navigazione, la barra di ricerca e un elenco (con anteprima) dei siti web preferiti. Dalla versione 9.1, in aggiunta, è presente il nuovo sistema anti-phishing. Opera è disponibile in 30 lingue differenti, tra cui l’italiano (con i segnalibri localizzati per ogni lingua dalla versione 7.54) e supporta molti sistemi operativi, tra cui Windows, Linux, Macintosh, QNX, OS/2, FreeBSD, Solaris e Symbian. L’interfaccia nei vari sistemi operativi è identica, in questo modo l’utente potrà trovare le stesse opzioni su qualunque piattaforma. Supporta i temi (skins) che possono facilmente essere configurati in modo da personalizzare il programma. È possibile personalizzare il programma anche implementando dei pulsanti personalizzati. Opera, in quanto fu il primo browser ad introdurla, permette la navigazione a schede. Inoltre se si tiene il cursore del mouse sopra una tab, scheda, per qualche secondo, Opera visualizza - in una finestra più piccola l’anteprima della pagina aperta nella tab, funzione che al momento nessun altro browser supporta. Il browser ha un sistema chiamato Opera unite che consente di condividere con altri amici il contenuto dei documenti, musica e video interessante x chi deve usare i dati inseriti nel proprio pc di casa o non, quando si è al lavoro o in viaggio. Per maggiori delucidazioni vi consiglio questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Opera_%28browser%29 Google Chrome è a mio avviso il più spartano di tutti browser più usati, infatti come schermata principale ha il tab della scheda segnalibri (che poi è la pagina home) i tasti avanti e indietro, ricarica e aggiungi ai preferiti, la barra di navigazione che viene utilizzata anche come barra di ricerca e in fondo 2 pulsanti di utilità generale. Chrome è un browser basato su WebKit (applicazioni residenti in internet di libero utilizzo scaricando dei plug-in)e sviluppato da Google. Per la sicurezza Google aggiorna di frequente la blacklist di phishing e malware, la modalità incognito sia per schede che per finestre. La cosa interessante è la sandbox: ogni scheda aperta è isolata in una “sandbox” in modo che se sulla pagina ci sono dei malware essi non possono essere installati sul nostro disco fisso o compromettere le altre schede aperte in modo che quei processi maligni non possano né leggere né scrivere dati in zone importanti come directory dell’utente o sul desktop. Per quanto riguarda la velocità di apertura delle pagine web è molto alta. Anche Chrome può utilizzare temi e estensioni per modificare l’aspetto e migliorare le funzionalità. Per maggiori delucidazioni vi consiglio questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Google_Chrome Safari è un browser web sviluppato da Apple Inc. per il sistema operativo Mac OS X e successivamente anche per Windows. È il browser fornito di default con Mac OS X dalla versione 10.3 (Panther). Per renderizzare le pagine HTML, Safari utilizza il framework WebKit, fornito con il sistema operativo. Anche l’iPhone utilizza il browser Safari, girando anch’esso su sistema operativo con base Apple.Come interfaccia è molto simile a quella dei vari browser di cui si è parlato in precedenza, ma come home page ha una pagina dei siti più visitati fino a quel momento da noi. Anch’esso ha la navigazione a schede, navigazione anonima e una sola skin che rispecchia un po’ i sistemi operativi Apple. In quanto a velocità di apertura si attesta sopra alla media. Per maggiori delucidazioni vi consiglio questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Safari_%28browser%29 Mi auguro che queste spiegazioni e delucidazioni possano servire per una scelta di un browser web di proprio gusto, ad ogni modo io stesso li sto utilizzando tutti e 5 per valutarne le possibilità di ognuno, rimane il fatto che da parte mia utilizzo come primario Firefox, pratico e con la possibilità di tenere tutto sott’occhio. A voi la scelta e buona navigazione. Per qualsiasi domande o problemi potete contattarmi all’ indirizzo e-mail moscalieno@yahoo.it

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Moscalieno


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UNO SPORTIVO DA SERIE A: INTERVISTA ALL’ARBITRO ALESSANDRINO EMILIANO GALLIONE.

1- Signor Arbitro - mi prendo la libertà di chiamarla così nonostante il vincolo di amicizia che ci lega quasi mi imponga di non farlo – cominciamo dall’ultimo evento, quello più bello: l’esordio in serie A come primo fischietto. L’emozione più forte, quale è stata?

Indubbiamente l’ingresso in campo, e non per l’euforia del momento o il calore dello stadio che stavo per abbracciare, bensì per l’esplosione dei ricordi degli ultimi 17 anni della mia vita, che mi ha riempito il cuore con la consapevolezza di ritrovare in tribuna i volti sorridenti e le espressioni di affetto dei miei familiari, e di alcuni fra i miei amici più cari. Rispondere a questa domanda mi da l’opportunità di ringraziarli per i loro sacrifici, per il loro sostegno e per la grande partecipazione profusa in tutto questo tempo.

2- L’esordio, quindi. Un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza.

Oggi, a poche ore dall’evento, lo sento come un punto d’arrivo. La soddisfazione per il traguardo raggiunto è ancora così forte che non voglio farla svanire tanto presto. Quando ho iniziato non mi sarei mai immaginato di arrivare fino a questo punto, poi i sacrifici e l’impegno costante mi hanno portato a superare ostacoli e difficoltà e a giungere fino a qui. Può darsi che ci siano altri traguardi dietro l’angolo, perché da domani si ricomincia, ma oggi no. Oggi sono felice così.

3- Però, riavvolgendo il nastro dei ricordi come ogni favola che si rispetti, c’è stato anche un “c’era una volta, tanto, tanto tempo fa, un giovanissimo arbitro”; ci racconti qualcosa anche della sua “prima volta” – calcisticamente parlando, si intende.

Eh sì, è proprio vero, la “prima volta” non si scorda mai. Di quella giornata ricordo tante emozioni, soprattutto legate al fatto che mi ritrovai ad arbitrare un derby cittadino e anche personale. Era l’Aprile del 1993, Aurora vs. Don Bosco, categoria Esordienti. Io ero un ex calciatore di entrambe le squadre e conoscevo tutti molto bene. L’episodio della partita più difficile fu quando fischiai un’interruzione di gioco per infortunio, mentre la palla era ancora in mano ad un portiere, a circa un metro dalla porta. La feci scodellare e ci furono attimi di tensione, ma alla fine fortunatamente prevalse il farplay. Ricordo che anche in quell’occasione erano presenti i miei genitori, ed in particolare mia madre. A ben pensarci, quella e il mio esordio in serie A sono le uniche due partite che lei ha visto.

4- Io e lei abbiamo avuto la fortuna di condividere qualche partitella fra amici. L’ho osservata e ho visto buona tecnica, ma non eccelsa, tuttavia bilanciata da una grande forza fisica, la tenacia di una roccia e la potenza di un bombardiere. Perché, dunque, ha intrapreso la carriera da arbitro e non quella da calciatore: destino o scelta? Destino. Nonostante fossi un centrocampista d’inserimento, non credo che avrei avuto le carte in regola per sfondare in quel settore, così quando mi trasferii ad Ascoli smisi di giocare a calcio. Tornato ad Alessandria, tempo dopo, mi ritrovai allo stadio Moccagatta a vedere Alessandria vs. Carbonia, grazie ad un biglietto sorteggiato a scuola. Durante l’intervallo, annunciarono il corso da arbitri che sarebbe iniziato di lì a poco. Mi sono detto subito: perché no? Proviamo! Quindi direi destino, e una piccola dose di buona volontà.

5 -L’ultima domanda delle nostre interviste è sempre rivolta al futuro e ai giovani. Che cosa possiamo dir loro, per invogliarli ad avvicinarsi a questo sport?

Sono qui a sostenere, innanzitutto, che le proprie passioni vanno seguite e alimentate. Io l’ho fatto, ritrovandomi in un bellissimo ambiente in cui fare sport e dove crescere soprattutto a livello umano. Mi sento parte di un grande gruppo e, proprio per questo motivo, mi dilungo parlando di una cosa che mi sta particolarmente a cuore. Vorrei che la condivisione di questo momento, così bello per me, coincidesse con un gesto d’altruismo, e lo spunto per concretizzare i miei propositi viene, purtroppo, dalla condizione di un nostro giovanissimo associato affetto da leucemia. Colgo questa occasione, quindi, per fare appello alla sensibilità di tutti quelli che leggeranno l’articolo, invitandoli ad iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo e contribuire così a salvare delle vite. La donazione non è pericolosa, né così invasiva come si può pensare, soprattutto in considerazione dei benefici che da ogni singolo piccolo gesto si possono trarre. Se oggi ho raggiunto un sogno, vorrei tanto che insieme aiutassimo chi ne ha bisogno a sognare ancora la vita. Igor Cavallero

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