Giugno 2009

Page 1


La Zuncheiia

Il g i

orn o Monferra ale di Poma r to

Periodico trimestrale di informazione del Comune di Pomaro Monferrato ANNO I - Numero 2- Giugno 2009 Iscrizione n°259 del17/03/09 Tribunale di Casale Monferrato

http://lazuncheiia.wordpress.com lazuncheiia@gmail.com

E D I T O R I A L E

La nostra avventura continua, regalandoci anche delle sorprese: rispetto al primo numero, le pagine sono raddoppiate, come anche i collaboratori. L’impegno che ognuno di noi mette per realizzare questo lavoro è alleggerito dalla gioia di trovare la casella email piena di Vostre proposte, articoli e idee, di ravvisare la crescita delle visite sul sito (ormai giunte a quota 1.500), di ricevere i complimenti dei nostri lettori e di veder realizzato quello che, per anni, poteva essere considerata solo un’utopia, qui a Pomaro. La redazione de La Zuncheiia, però, non pensa solo a scrivere (e ad essere letta), ma cerca anche di costruire qualcosa, che non siano solo fogli e parole. Per questo è stata avviata la rivalorizzazione della fontana che proprio a noi dà il nome: da poche settimane, infatti, potete di nuovo ammirare la “tonda” bellezza della Zuncheiia (o Šoncheja, che dir si voglia), che era stata resa invisibile dai rami delle piante rampicanti, dalla terra e dal tempo. Un grazie a Franco Daquarti, Massimo Giorcelli, Luigi Bissacco e ad Agostino e Marino Bernardini, che ci hanno aiutato (e ci aiuteranno) in quest’impresa. Il recupero è ora visibile, oltre che dal vivo, anche sulle pagine del nostro giornale (vd. pag. 10 – 11). Per ora, buona lettura e buona visita. Ci rivediamo a settembre – ma continuate a contattarci. Valentina Frezzato

ProtezioneCivile: unesempiodaseguire I viveri raccolti in questi mesi dai volontari di Giarole, Pomaro e Valmacca, sono stati consegnati alla popolazione abruzzese e sono attualmente in distribuzione nel comune di Sant’Angelo, nei pressi di Paganica. Due dei nostri uomini della Protezione Civile, Daniele Maccanti e Paola Costanzo, sono attualmente impegnati nelle zone colpite dal terremoto. Li ringraziamo inoltre, da parte del Comune di Pomaro e dell’organizzazione di Pomaro Motori, per il tempo e le forze che hanno messo a disposizione, permettendo così l’ottima riuscita dell’evento.

Pomaro e il suo nuovo Bar Circa un mese fa è stato inaugurato il bar - tavola calda del paese, nato da un’idea di Arianna (l’attuale proprietaria) e di sua mamma. Oltre al privilegio - ci viene da dire, finalmente acquisito - di poter prendere un buon caffè espresso ogni mattina, questa nuova apertura dà ai cittadini di Pomaro la possibilità di avere un luogo di ritrovo e ristoro diverso dal solito, con molti “gustosi” vantaggi: la signora Spaccavento, infatti, è un’ottima cuoca (provare per credere). Già molti apprezzamenti sono arrivati dai suoi clienti sparsi per il paese, fedeli sostenitori della sua pasta fresca e felici seguaci delle sue lasagne al pesto. I complimenti vanno, da noi della redazione, ad Arianna, per la sua nuova impresa, e alla cuoca, per le sue prossime ricette (che non vediamo l’ora di assaggiare). Direttore responsabile: Roberta Zemide Caporedattore: Valentina Frezzato Redazione: Luciano Coggiola, Fausto Daquarti, Franco Daquarti, Gianfranco Durante

Grafica: Fausto Daquarti per BlackGrafica (black_inside@live.it) Per inviare lettere al giornale:

La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.to Hanno collaborato a questo numero: Dario Allais, Giovanni Baldi, Giuseppe Bigoni, Anastasia e-mail: lazuncheiia@gmail.com Giorcelli, Massimo Giorcelli, Luisella Rota, Mara Ines Terzariol, Quelli di vicolo San Bernardo. Iscrizione n°259 del17/03/09 - Tribunale di Casale Monferrato Editore: Franco Daquarti

1


Notizie dal Comune Notiz ie dal Comune

2 La Zuncheiia

La Videosorveglianza Si parte. E’ stata appaltata alla ditta Wama Cestel la realizzazione del sistema di videosorveglianza, che avrà come finalità il controllo del territorio, sia per il monitoraggio da parte della Protezione Civile, sia per contrastare atti di delinquenza. In questi giorni i tecnici della ditta, dopo aver effettuato alcuni sopralluoghi per le necessarie verifiche, hanno cominciato il posizionamento degli apparati, iniziando dal campanile della Chiesa dove è già stato messo il complesso di ricezione generale. Il sistema sarà composto da cinque postazioni di videosorveglianza situate agli ingressi del paese (Torrente Grana, incrocio con Villabella, strada per Villabella, strada la Rocca, Strada per Monte Valenza, Piazza Municipo - Poste). Il sistema realizzato sarà collegato, oltre che al Comune, ad un centro di Polizia Privata, che controllerà 24 ore su 24 il buon funzionamento delle apparecchiature, garantendo interventi immediati in caso di necessità e i normali interventi di manutenzione in caso di guasti. Ricordiamo che l'importo dei lavori di circa 26.000 euro, finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dal Comune di Pomaro. L’impianto sarà sicuramente terminato prima delle ferie estive e ci permetterà di partire per le vacanza con più tranquillità. Franco Daquarti

Nuova illuminazione per il Centro Storico L’attuale sistema risale in gran parte agli anni ’60 quando ancora l’illuminazione pubblica era concepita come servizio pubblico obbligatorio, mentre oggi, con i recuperi dei centri storici in atto, è considerata uno strumento di valorizzazione artistica degli edifici e dei luoghi importanti dei paesi e delle città. E’ necessario, quindi, adoperarsi per creare ambienti più confortevoli, mettendo in risalto i rilievi architettonici e riqualificare aree più trascurate. E' in programma, a Pomaroi, la sostituzione dei lampioni con l'installazione di altri, di diversa tipologia. L'operazione, che si concluderà nell'arco di pochi mesi, prevede complessivamente la posa in opera di nuovi lampioni, per un costo di circa 50.000 euro finanziati in parte dalla Regione. Il Comune è impegnato in altre operazioni per rendere più bello il paese, perché valorizzare il centro storico significa realizzare progetti e infrastrutture adatti. Si parte da un’adeguata illuminazione, si arriverà a tanto altro. Le aree interessate saranno sia il centro storico, sia alcune strade periferiche. Gli apparecchi esistenti sono equipaggiati di lampade a vapori di mercurio (luce bianca-violacea) da 150 W cad., il loro rendimento è sicuramente inferiore al 50% essendo privi di ottica od al più dotati di ottica stradale piuttosto usurata. Attualmente risultano installati 29 apparecchi di cui alcuni a mensola altri su parete e/o su palo. Gli apparecchi di nuova posa avranno consumi inferiori e saranno dotati di ottiche performanti al fine di evitare il fenomeno di dispersione della luce verso il cielo, garantendo una maggiore luminosità, una maggiore sicurezza per i pedoni e gli automobilisti e un minore inquinamento luminoso.

2


3 La Zuncheiia

Il nostro Camposanto La visita ai nostri Cari, vivi o – purtroppo – defunti, è sempre fonte di emozione, destinata a trasformarsi in un vastissimo orizzonte ove sentimenti e ricordi si succedono senza soluzione di continuità. Così è per tutti. Lo si dichiari apertamente o lo si conservi con discrezione nel profondo del cuore. Trascorrere qualche tempo con il sole, ch’è la fiducia del mattino, o con le ombre del tramonto che sono invito alla riflessione, nel silenzio rispettoso del piccolo Camposanto di Pomaro, è la rivisitazione di un mondo lontano, tanto caro poiché fu il nostro e ci appartenne in modo completo. Lo faccio tutte le volte che mi è possibile e trovo che non vi sia nulla di più opportuno per arrecare pace allo spirito di un lento e sereno procedere lungo i lindi vialetti che ne disegnano gli spazi. La cura e l’attenzione che il caro Roberto dedica al suo lavoro è invero commovente. Occorre rilevare che ogni mansione può essere svolta in varie maniere. Semplificare il concetto pensando: “è pagato per questo!”, sarebbe concludere con biasimevole leggerezza. Egli svolge il suo compito nel modo migliore ed è una gioia per gli occhi rilevare il riassetto preciso delle siepi, l’attento e periodico rasare dell’erbe che crescono con virulenza, poiché la natura ha le sue leggi immutabili. Nella sua mano e nei suoi gesti vi è un profondo rispetto. Rifletto che secondo molte credenze il genere umano ha iniziato il proprio percorso di vita in un “giardino”. Lo afferma pure la “Genesi”: un giardino di terra recintata, in cui soffermarsi come rifugio. Lo ribadisce oggi Robert Harrison, scrittore filosofo, nel terzo della sua splendida trilogia; terzo libro che ha titolo: “Il Dominio dei Morti”. Qui, nel “Giardino” di Pomaro, ogni passo incontra un nome noto. Ogni nome ha sovente un aneddoto, sia pur breve o – per lo meno – l’ombra di un ricordo da rammentarmi, di una frase che si è fermata come un sassolino nei recessi della mente. Qui c’è una selva di Persone che ho conosciuto, che mi hanno parlato, sorriso o rimproverato, allorché i pruriti dell’infanzia e della giovinezza tracimavano, diventando invadenti o sbarazzini. Nella zona più silenziosa del Giardino, in mezzo ad una corona di volti, ecco quello – serio e compunto – di un giovane. Il più giovane dei miei amici di Pomaro: Gino Marchese, andatosene nel lontano 1957 a soli ventiquattro anni, lasciando la madre che in quell’unico figlio aveva riposto le più fascinose speranze. Lo rammento il viso di quella madre, ritratto impietrito di un dolore senza fine, muto e disperato, pieno di stupore di strazio. Lo ricordo con lo sguardo lucido ed ormai vuoto di lacrime, immutato sino alla fine dei suoi giorni. Proseguo il cammino dopo aver perso la conta. Lungo un lato del perimetro del settore più antico, riposa da sessantasei anni Cristina Carelli, sorella di mia nonna materna, scomparsa con il non lieve fardello dei suoi ottantadue anni. Donna fiera ed intrepida… zia Cristina, della quale non ho perduto i tratti del volto. Donna che visse una gioventù tribolata da una malattia che la debilitava in modo costante, tenendo sempre il capo eretto e non cedendo di un palmo la propria dignità contadina. Mi narrava nonna Cichina che la sorella rimaneva a casa a preparare il cibo e a rassettare, mentre Lei ed i Fratelli andavano a sgobbare sotto il sole implacabile o il rigore umido e pungente degli Autunni. Ai mugugni dei maschi non opponeva risposta alcuna, limitandosi a guardarli severamente negli occhi, mentre scodellava loro la minestra, preparata con cura e dedizione. Una sola volta disse con voce sottile e tagliente mentre tutti abbassavano lo sguardo: “…continuerò fino alla fine dei miei giorni se sarà necessario e se il Buon Dio non mi toglierà la malattia, a starmene a casa a cucinare e rammendare per voi. Non state a perdervi in inutili brontolii o taciti rimproveri, perché… se avanzate la minestra la ritroverete nel piatto questa sera ed ancora domani. A casa nostra non si spreca niente”. Un tempo la vita nel nostro Paese era proprio questa: poche moine, molte rinunce, e tanto lavoro di braccia. Mentre passo sotto l’alto porticato dell’ingresso a guadagnare l’uscita, col cigolio del vecchio cancello, m’inseguono sommessi saluti: quello ironico del Luigi Capra e del Vincenzino Piatti… quello pungente dell’Elio Levriero (“ciau testa uissa”)… quello triste dell’Eugenio Carelli…quello…quello…quello… Quando discendo la breve rampa che mena alla piazza davanti alla cinta del Giardino, alzo gli occhi a leggere la scritta sulla parete: “SOLDATI. Si sta come d’Autunno sugli alberi le foglie”. Non solo “Soldati” caro…grandissimo…Ungaretti. Noi tutti siamo foglie d’Autunno. Luciano ‘dla Catalina

3


4 La Zuncheiia

L’arrivo dell’estate mi riporta come ogni anno il ricordo delle vacanze scolastiche, oltre a quello dei cieli estivi. Già negli ultimi giorni di scuola noi ragazzi eravamo pervasi da una frenesia crescente che esplodeva in una gioia incontenibile nel momento della fine dell’anno scolastico. Passare le giornate di vacanza a Pomaro era molto facile, tra partite di pallone, giri in bicicletta e, la cosa più bella, la partecipazione ai lavori agricoli. La cascina dei Rota, allora a due passi dalla mia abitazione, e la cascina Fagnana erano le nostre Disneyland e Gardaland. L’avvenimento principale dai Rota era rappresentato dalla trebbiatura del grano: nel grande cortile ansimava un maestoso trattore, che trasmetteva con uno schioccare di cinghie il movimento ad una grande trebbiatrice di legno arancione; sopra di essa si trovava una piattaforma sulla quale alcuni uomini, sotto il sole cocente di luglio, slegavano i covoni per introdurli in un grande imbuto. La macchina ingoiava le spighe, per trasformarle nel grano, che fuoriusciva da alcune bocchette per riempire grandi sacchi di iuta, e nella paglia che veniva convogliata in una pressa da una specie di…. dinosauro dai denti di latta. Il dinosauro si alzava e si abbassava ritmicamente, facendo contemporaneamente scorrere un carrello che comprimeva la paglia con poderosi colpi, dandole la forma della caratteristica balla. È qui che avveniva un’operazione, che sembrava rischiosa e che noi seguivamo con una certa suspence! Un addetto doveva spingere con forza una specie di gigantesca pinza, che faceva passare dei fili di ferro attraverso la balla per legarla, ma occorreva trovare l’attimo giusto tra un colpo del carrello e l’altro. Lo scenario rappresentato dalle macchine, con il loro frastuono, dalle persone, che si affaccendavano intorno, il tutto avvolto da una nube di pulviscolo, mescolato alla calura estiva, mi evoca l’immagine di un grande affresco degno di un Pelizza da Volpedo. In questo parco dei divertimenti noi ragazzi scorazzavamo da un capo all’altro del cortile, per non perderci nulla dello spettacolo e per dedicarci poi alla preparazione dei fili di ferro, che servivano a legare le balle di paglia, compito che ci riempiva di orgoglio e che ci contendevamo fieramente. Il buio della sera mi sorprendeva spesso a giocare a nascondino e, mentre me ne stavo acquattato nascosto in un cespuglio col cuore in gola, lo sguardo veniva attratto da una striscia biancastra, che solcava il cielo nero come il carbone: era la Via Lattea e io restavo lì incantato a guardarla affascinato fino a che il gioco non mi reclamava. Essa è formata da miliardi di stelle e rappresenta la nostra Galassia. Un’antica leggenda vuole che il mitico Fetonte ottenne dal padre il permesso di guidare il carro del Sole, ma, non sapendo reggere i focosi cavalli, si avvicinò troppo alla Terra bruciando i campi ed il cielo, dove lasciò come segno la Via Lattea. Quando osserviamo la Via Lattea in cielo stiamo osservando una parte della nostra Galassia e, se guardiamo verso Sud dove la Via Lattea si divide in due braccia, stiamo osservando proprio il centro della Galassia. In piena Via Lattea campeggiano tre famose costellazioni: il Cigno, la Lyra e l’Aquila. Le loro stelle più luminose, rispettivamente Deneb, Vega e Altair, formano nel cielo un’immaginaria figura geometrica: il triangolo estivo. Oltre ad esse troviamo anche le costellazioni di Ercole, Ofiuco, Serpente, Scorpione e Sagittario. La costellazione del Cigno è simile ad una croce, viene chiamata infatti anche “Croce del Nord”, ma gli antichi Greci vedevano in essa le fattezze di un elegante cigno, animale in cui si era trasformato Giove, il re degli dei, per sedurre la bellissima Leda, moglie di Tindaro, re di Sparta; nella stessa notte però anche Tindaro fece visita alla moglie e così nacquero due coppie di gemelli: Polluce ed Elena dall’unione con Giove, Castore e Clitemnestra dall’unione con Tindaro. La coda del Cigno è indicata in cielo dalla stella Deneb, una stella gigantesca che è sessantamila volte più luminosa del Sole e che si trova a 1600 anni luce di distanza (un a.l.= 9 mila miliardi di Km). Proseguendo verso le ali e quindi verso il lungo collo, proteso in piena Via Lattea, si giunge alla testa del Cigno rappresentata dalla stella Albireo. Osservata al telescopio mostra una incantevole sorpresa: è formata da due stelle molto vicine tra loro e che mostrano incredibilmente due colori differenti. Provare per credere! Gianfranco Durante

Noi di vicolo S. Bernardo Per il secondo anno consecutivo, abbiamo trovato un modo simpatico per radunarci e festeggiare il 2 giugno, con il proposito di perpetuare negli anni questa bella e succulenta tradizione: una grandiosa grigliata! I preparativi cominciano qualche giorno prima. Ci incontriamo per decidere il menù, per trovare griglie e barbeque abbastanza grandi, c’è chi va a fare la spesa e chi deve preparare il proprio cortile per ospitarci tutti, che - non si direbbe - siamo una bella squadra. Molti bambini abitano nel vicolo e ogni occasione è buona per far si che loro si incontrino. Di buon ora, con legna e carbonella, si fa la mega brace, e, mentre la carne si cuoce, sorseggiamo aperitivi e chiacchieriamo come non abbiamo mai fatto. Durante il pranzo, Sabrina, Margherita, Alessandra, Manuel, Vittoria, Alice e Sara, ci hanno allietato e stupito con un gran bel balletto, perfezionato in gran segreto, per vari giorni. Don Walter ci ha onorato di una sua visita e abbiamo dedicato parole di compianto per la mancanza del nostro vicino Toni. Proprio con quel giorno coincideva la S. Messa di suffragio e alle ore 17.30 ci siamo recati tutti in Chiesa. Naturalmente braciole, salamelle e costine erano tanto abbondanti da permetterci di cenare ancora tutti uniti. Si, è stata una bella giornata, tanto da prometterci che avremmo inventato altre occasioni, perché il 2 giugno del 2010 ci sembra tanto lontano! Noi del Vicolo

4


5 La Zuncheiia

Emozioni senza Tempo

sul comodino

Primo dicembre 2007. Non ho bisogno di far suonare la sveglia, sono le 7.30 ma ormai ho già sentito le campane varie volte, è stata una notte speciale, lo avevo immaginato ieri arrivando da Milano, sapevo che non sarebbe stato come le altre volte. Fuori la luce è ancora tenue, mi metto il giaccone ed esco. Mentre cammino giù per il paese la nebbiolina mi fa scivolare addosso quel profumo di mattoni d’un tempo e di campi che ti mette subito in pace con la giornata. Dopo dieci minuti sono con loro, insieme a mio padre e ai miei nonni. Da due anni, ormai, è li che vado quando ho bisogno di parlare con lui, quando devo prendere decisioni importanti o ritrovare i consigli di una vita. Oggi, più di tutto, è una benedizione che sto cercando. Sulla strada del ritorno, all’altezza della casa del Dr. Durante, una Renault blu mi viene incontro, è quella di Don Walter che sta andando a Villabella a celebrare la S. Messa, mi fa un cenno di saluto e passa via. “Don Walter e il Dr. Durante, due figure storiche di Pomaro. Qualche anno fa un Pomarese rimise a posto un video in bianco e nero e ne fece delle videocassette. Una la conserviamo a casa, si vede la cerimonia di accoglienza del nuovo Parroco il 20 ottobre del 1968. C’è un palco alle porte di Pomaro, c’è la banda, ci sono i Pomaresi tutti, c’è mio nonno, il Sindaco Guido Allais, con la fascia tricolore impegnato nel suo discorso di benvenuto e c’è un Don Walter Badengo giovanissimo ed emozionato. Viene accompagnato sino in Chiesa e tra la folla ci sono ragazzi che, ancora oggi, puoi incontrare in giro per le vie del paese, con il volto segnato dalla vita ma con le medesime espressioni gioviali di un tempo. E’ una fotografia di una Pomaro viva, brillante e alla moda, nelle cronache politico mondane del tempo, per il nuovo Assessore comunale alle Finanze Marisa Allasio, attrice e moglie del conte Calvi di Bergolo. Quando da bambino passavo le mie estati a Pomaro con i miei nonni, un giorno sì e uno no mio nonno andava a misurare la pressione dal Dr. Durante o a farsi visitare. In realtà non aveva patologie cosi importanti da richiederlo, ma

penso che per lui fosse come un rito, tornava sempre più tranquillo e confortato. Ho sempre pensato che il dottore, anche se non l’ho mai conosciuto personalmente, avesse instaurato con i suoi concittadini un legame speciale che andava al di là del semplice rapporto medico paziente, arrivando a rappresentare un riferimento amichevole per tutti”. Sono le 10 ed i miei amici iniziano ad arrivare alla spicciolata. L’effetto è strano, tutti questi “cittadini” qui a Pomaro, si guardano intorno un po’ persi cercando di capire dove siano capitati. Il freddo è pungente stamattina, ma l’emozione di vedere le facce a me più care orientarsi nel mio paesino mi fa dimenticare la temperatura quasi proibitiva per quell’abito da festa che ho indossato al ritorno dal Campo Santo. Con qualcuno di loro, da via XX Settembre imbocco la strada della Chiesetta di S. Rocco e mi incammino verso la piazza. “Trent’anni fa quella strada aveva un muro alto due metri di mattoni che la costeggiava, c’era un cancello di ferro che dava accesso al campo da calcio dopo aver attraversato un sentiero pieno di ortiche, ma, in realtà, il vero ingresso era il muro davanti al garage di mio nonno, muro dal quale erano stati sfilati alcuni mattoni per facilitarne la scalata e per essere subito sul campo. Su quel muro, d’estate, trovavano alloggio tante lucertole che io cacciavo con la fionda rudimentale che mi aveva costruito proprio mio nonno! La salita di S. Rocco era il mio “gran premio della montagna”, quando correvo con la bici alzandomi in piedi sui pedali per enfatizzare lo sforzo. Ricordo che una volta caddi e mi conficcai il manubrio nella spalla e mia nonna, preoccupatissima, mi portò a fare l’antitetanica in una cascina con le mucche! Quasi arrivati su in cima, all’altezza dei bagni pubblici, da ragazzo mio padre si fratturò entrambi i polsi cadendo dal muretto della piazza; insomma una strada che ha segnato un po’ tutti”. Ormai ci siamo: sono le 11. Sono davanti ai gradini dell’Altare insieme a Don Walter che mi dà le ultime indicazioni. Stiamo aspettando Laura, la mia futura sposa, anche lei in arrivo da

Milano. Ci sono proprio tutti lì tra i banchi della Chiesa, ogni viso mi ricorda momenti ed emozioni della mia vita. Ci sono anche mio zio Pierino e Rosina, i “custodi in pensione” del gioiello di Pomaro, il Castello. “Un tempo il Castello era veramente un gioiellino, ho ancora in mente le estati passate con mio zio a curare i fiori dei giardini, a rastrellare i cortili, a tagliare l’erba nel parco, era tutto un gioco per me, ma, allora, nei week end si alternavano continuamente forestieri che venivano per visitare il Castello e i miei zii spesso lo facevano visitare e, alla fine, si finiva tutti nel loro cortile della cascina di fronte, all’ombra, seduti a bere qualcosa di fresco. Il fascino di quella cascina con quel suo cortile di ghiaia chiarissima era quasi pari a quello del Castello adiacente, l’atmosfera era unica e fuori dal tempo. Negli ultimi anni il Castello ha conosciuto fortune alterne, cambi di proprietà e per così dire di destinazione. L’augurio è che possa tornare presto il fiore all’occhiello del paese e fonte di rinnovato interesse per i turisti itineranti del Monferrato”. ll rito è magico, la Chiesa di S. Sabina affascina tutti gli invitati e stupisce per la sua bellezza quando è illuminata e vestita a festa per le cerimonie. Don Walter è raggiante, la sua Chiesa oggi brilla di luce propria. E per me sposare Laura è la felicità. E’ passato quasi un anno e mezzo e a settembre, per il giorno della festa, insieme a me e Laura, ci sarà Filippo Allais, dono in arrivo proprio in questi giorni di uscita del giornale! Sarà strano rifare la salita di S. Rocco in tre questa volta, ma è la storia che continua, la storia di questi milanesi che ogni tanto tornano a ritrovare lo spirito giusto, la pace, la serenità e le radici nel proprio paese. Il giorno della festa incontro sempre Don Walter, quest’anno la carezza che darà a Filippo sarà un po’ la benedizione alla tradizione che continua, nella speranza che ci siano sempre più Pomaresi come voi, artefici di questa bella iniziativa editoriale, che sappiano valorizzare questa perla del Monferrato facendola tornare nuovamente agli splendori di un tempo. Con amicizia, Dario Allais

Marco Scarpati, Avvocato, Professore Universitario, nonché Presidente di “ECPAT ITALIA” (associazione che lotta contro lo sfruttamento sessuale minorile e ch’è il “ramo nazionale” di un sodalizio intercontinentale) è autore di varie pubblicazioni e libri meritevoli di grande rispetto e gratitudine. Invito alla lettura del suo: “Il rumore dell’erba che cresce” (pp. 170, Ediz. Infinito – euro 12). Con linguaggio semplice ed immediato, Scarpati riesce a comunicare il grido silenzioso e straziante di una Umanità povera e preda di sfruttamento sessuale da parte di cinici personaggi privi di qualsivoglia valore morale. Pregevole e riuscito al meglio il tentativo di descrivere le condizioni ambientali,, il contesto parentale e la pletora infame costituita dai singoli e da gruppi che si muovono nell’ombra e che sono i cardini abominevoli della situazione nelle terre del lontano oriente, quali Cambogia, Thailandia, Laos, Vietnam. Il lettore non può non uscire coinvolto e sconvolto dopo la visione di queste pagine, accorata denuncia di una diffusa cancrena che disonora ogni individuo civile e che va assolutamente circoscritta e sradicata. Informazione diretta si può avere visitando il sito internet: www.infinitoedizioni.it. Luciano Coggiola

5


O r t o e G i a r d i n o d v

gxrcu

6 La Zuncheiia

L’estate è il periodo di massimo splendore per la gran parte delle nostre piante, che si rivestono di colori sgargianti e si ricoprono di fiori. Nel contempo, però, sopraggiungono insetti e parassiti, che ne compromettono la salute. Purtroppo questo binomio è inevitabile ed indissolubile poiché proprio i colori sgargianti e i profumi li attirano inevitabilmente. Potrà sembrare strano ma l’insetto e il fiore hanno un legame stretto; se rimanessero prive di insetti, l’80% del le piante da fiore scomparirebberodal nostro pianeta. I fiori hanno bisogno degli insetti per riprodursi: senza il loro aiuto resterebbero in maggioranza sterili.

F u n g h i

Oidio

Si presenta sotto forma di macchie biancastre (è infatti chiamato comunemente “mal bianco”) sulle foglie, e provoca il disseccamento degli apici, limitando così la crescita della pianta. Il suo sviluppo avviene tra la primavera e l’autunno quando le temperature e l’umidità sono elevate, essendo favorito dallo scarso arieggiamento . PREVENZIONE - Asportare sempre le foglie malate cadute alla base delle piante - Limitare le concimazioni che infittiscono eccessivamente la pianta internamente - Intervenire con potature estive per favorire la circolazione dell'aria - Utilizzare lo zolfo, in particolare la Pasta di Caffaro dalla tarda primavera in poi. (circa ogni 15 giorni). CURA - Eseguire il trattamento ai primi sintomi e ripetere il trattamento dopo una settimana - Usare prodotti sistemici, per esempio BAYCOR della Bayer. Il trattamento andrebbe eseguito su foglia asciutta (al calare del sole) bagnando bene la vegetazione, soprattutto gli apici.

Afidi Compaiono in primavera sui germogli. I piccoli insetti verdi o brunastri pungono con l'apparato boccale e succhiano la linfa provocando deformazione delle foglie e dei boccioli. CURA Trattare con un prodotto a base di piretro naturale tipo KENYATOX VERDE che non uccide tutti gli afidi, ma li tiene sotto controllo e non è dannoso per gli insetti utili. Trattare nelle ore fresche, sull'imbrunire.

Tentredini Si tratta di larve di imenotteri (piccole vespe) che, a seconda della specie, provocano danni alle foglie o scavano gallerie nei germogli. La femmina depone le uova in primavera, causando la comparsa di una ferita verticale nero-brunastra sotto l'apice dei germogli. CURA Tagliare subito i germogli con segni di ovature e bruciare i rami al più presto. Qualora non si riesca a fermare il ciclo dell'insetto e compaiano i bruchi, trattare con KENYATOX VERDE.

Ticchiolatura

Come gran parte delle malattie fungine, è favorita dall’umidtà sulle foglie associata alle basse temperature (pioggia, nebbia). I danni, frequenti in primavera e autunno, consistono in macchie nere che vanno ingrandendosi, fino all’ingiallimento e alla caduta delle foglie. PREVENZIONE - Eseguire trattamenti con Pasta Caffaro CURA - Fare un trattamento con DELAN WG della BASF, mescolandolo con Pasta Caffaro, durante le ore fresche della mattina. - Asportare sempre le foglie malate per non diffondere le spore e quindi la malattia stessa.

Ruggine

È un fungo favorito dalle alte temperature estive che si manifesta con pustole color arancio sul dorso delle foglie. Le foglie colpite ingialliscono e cadono, le piante colpite assumono un aspetto malato e sofferente. PREVENZIONE - Trattare con Pasta Caffaro CURA - Trattare con DELAN WG o con ossicarbossina, (ripetere dopo 6 giorni) nelle ore fresche della mattina - Asportare le foglie cadute.

Cocciniglie

Per debellare questi insetti bisogna fare il trattamento invernale con OLIO BIANCO ed insetticida. In estate non è consigliabile trattare con olio bianco, che ustionerebbe le foglie. Buoni risultati ha dato l'uso dell'insetticida CONFIDOR della Bayer.

Acari

Sono microscopici ragnetti la cui proliferazione è favorita dalle alte temperature. Le foglie colpite si presentano decolorate, di aspetto rugginoso e ocraceo sulla pagina superiore.

6

CURA Trattare con un prodotto specifico. La maggior parte degli acarici sono tossici per le rose, a parte quelli a base del principio attivo dicofol. Ripetere il trattamento dopo 10 giorni.

I n s e t t i


L’angolo Cottura

Fcp39

7 La Zuncheiia

Cbhoè’ou!m’ò mj…

Mb!sjdfuub!Hpvsnfu;!!

Dps{fuuj.Qbtub!e’bsujtub

Una “ bagna” fresca per l’estate. Ingredienti: cipollotti, pomodori, sedani, finocchi piccoli, ravanelli, ortaggi vari, olio esale. Dagli orti della collina pomarese vengono cipollotti, pomodori, sedani, finocchi, ravanelli e tutti gli altri ortaggi gustosi. Poi basta un olio robusto, dal giusto sapore, del sale e delle ciotoline, un buon appetito e tanto pane fresco, quello di Arianna, magari! Certo si sarebbe potuta fare una bella insalata, ma sarebbe stato diverso. Con tutta la genuinità della vita in campagna un buon appetito a tutti!

Bsjtub!ej!nbjbmf!upoobub Dosi per 6/8 persone: (per la salsa) 150 g di tonno, 4 acciughe salate oppure 10 filetti sott’olio, 1 hg di giardiniera agrodolce, olio, succo di limone, 10 capperi sotto sale ben lavati, 1 ciuffetto di prezzemolo lavato e asciugato bene, un pezzo di arista di maiale da circa 1 kg, un pezzo di sedano, carota e cipolla. Preparazione: circa 1 ora Cottura: circa 2 ore Tritare con il frullatore o con la mezzaluna gli ingredienti, in maniera molto fine. Mettere il composto in una ciotola e diluire con olio extravergine e un po’ di succo di limone (attenzione che non diventi troppo acido). Il pezzo di arista va bollito con il sedano, la carota e la cipolla. Una volta cotto, va tolto dal brodo e fatto raffreddare con un peso sopra. Quando l’arista è fredda, si taglia a fette sottili che vanno immerse nella salsa preparata e disposta su un piatto da portata. Per finire, distribuire 2 o 3 cucchiai di salsa e guarnire con capperi.

Qftdif!sjqjfof Dosi per 5 persone: 10 pesche di vigna, tre cucchiai di zucchero, cinque amaretti, due tuorli d’uovo, due cucchiai di cacao, 4 gherigli di pesca, burro. Cottura: circa 1 ora Si prendono le pesche di vigna e, dopo averle lavate e asciugate, si aprono a metà, senza sbucciarle. Con un cucchiaio si asporta il nocciolo con un po’ di polpa. Su un tagliere si trita finemente tale polpa e vi si aggiunge dello zucchero, amaretti sbriciolati, tuorli d’uovo, cacao e alcuni gherigli degli stessi noccioli delle pesche tritati fini. Si forma un’amalgama e con questo composto si riempono le pesche, dando loro bella forma con la lama di un coltello. Cospargere con amaretti pestati finemente; mettere dei fiocchetti di burro sulle pesche; ungere abbondantemente una teglia di terracotta con burro e infornare per circa un’ora. Si servono calde o tiepide, mai fredde.

Sabato 11 luglio 2009 ore 20.30 Pro loco di Pomaro Monferrato

Paella

Luisella Rota

7

I corzetti rappresentano il tipo di pasta più originale che ci sia in Alessandria. Si tratta di un disco di pasta stampato con l’apposito timbro e condito con il tocco (ragù ligure) o con il pesto. Il piatto è di provenienza genovese e il timbro impiegato era originariamente quello utilizzato per sigillare la corrispondenza dei casati patrizi liguri; era di legno, recava il monogramma o lo stemma di famiglia e veniva applicato a caldo sulla ceralacca. Nel levante ligure con la parola “corzetto” si intende sia lo stampo in legno che la pasta vera e propria. I corzetti sono di facile preparazione anche se richiedono una notevole pazienza. La ricetta che segue è stata scritta dal compianto professore Giancarlo Bertolino, assessore all’istruzione e alla cultura negli anni ‘80, grande esperto di cucina nonché padre di Matteo, il proprietario del ristorante alessandrino Cappelverde (in via San Pio V), che ancora adesso cucina questa specialità. Occorrono (per 6 persone): 400 gr di farina di grano duro (noi usiamo la farina biologica macinata a pietra dal mulino “Marino” di Cassano Belbo), 3 uova, un pizzico di sale, mezzo bicchiere di vino bianco secco. Una volta tirata la sfoglia, si divide in piccoli cerchi e poi grazie alle due forme di legno incise si procede alla decorazione: il disegno resterà in rilievo e questo permetterà di trattenere il condimento. Noi li consigliamo conditi con il pesto genovese (basilico, sale, aglio, pinoli, parmigiano e olio extra vergine) oppure con l’antico tocco, un ragù ottenuto dalla lenta e prolungata cottura di un pezzo di carne nobile in conserva casalinga di pomodoro.

Mara Ines Terzariol


8 La Zuncheiia

L’ABC del COMPUTER

Riprendiamo il discorso del numero precedente de “La Zuncheiia”. Ora che avete un nuovo pc, la prima cosa da fare è proteggerlo. Alcuni rivenditori o assemblatori includono nel prezzo di vendita anche dei programmi, normalmente uno per la scrittura e un antivirus. Il programma di scrittura a volte non è completo, ma è una versione di prova; l’antivirus il più delle volte è completo, ma con la garanzia di avere solo per un anno gli aggiornamenti delle definizioni dei virus nuovi (dopo di che bisogna pagare per averne di nuovi). Per la sicurezza un antivirus non basta: bisogna attivare il firewall e tenere aggiornato il sistema operativo utilizzando Windows Update, valido solo per sistemi operativi originali. Alcuni produttori di software antivirus ne creano di due tipi: quello a pagamento e quello freeware. La versione a pagamento offre più opzioni, mentre quella freeware ne offre di meno, ma con l’ovvio vantaggio che è gratis. Altri produttori creano software open source, una sorta di ibrido (nonostante possiedano tutte le caratteristiche di un programma completo a pagamento, sono gratis). In ogni caso tenete aggiornato il software antivirus, anche tutti i giorni se è il caso. Adesso sta a voi, non andate in siti pericolosi e se dovete scaricare qualcosa è meglio fare la scansione antivirus, semplicemente andando nella cartella dove lo avete salvato e cliccando con il tasto destro del mouse sul file cercate nel menu contestuale una voce che dica “scansione con…” oppure” scan with…” (i puntini sono il nome del vostro antivirus), se darà esito positivo mettetelo in quarantena o nel cestino (virus vault), ad esito negativo tutto ok, usatelo pure tranquillamente, non vi darà problemi. Ma non è finita: programmate una scansione completa del disco. Fatelo in un momento in cui non usate il pc, probabilmente ci vorrà qualche ora prima che finisca. Ora bisogna controllare se il vostro sistema operativo (XP) è aggiornato almeno al Service Pack 2 (SP2). Fate così Start>Pannello di controllo>Sistema. Apparirà una schermata simile a questa, qui a destra. Se non leggete Service Pack 2 è meglio che aggiorniate il sistema in fretta perché il firewall installato è piuttosto blando e quasi inutile. Per qualsiasi domanda o problema potete contattarmi all’indirizzo e-mail (moscalieno@yahoo.it). Moscalieno

Scusa, posso vedere se questo virus rovina anche il tuo computer?

In epoche preistoriche ogni essere vivente era uni o pluricellulare cioè di grandezze minime, all’incirca come una microscopica alga. Col tempo queste cellule si sono evolute fino a formare vegetali e animali. Se numeriamo gli essere animali, come varie specie, ne troviamo miriadi. La maggior parte di esse si sono estinte, ma come hanno fatto? Le cause di estinzione sono due: il clima e l’uomo. Il clima è cambiato molte volte nel corso della storia, nell’era glaciale quando non sono sopravvissuti i mammuth e le tigri dai denti a sciabola; oppure quando si sono estinti per l’inizio del surriscaldamento terrestre. La seconda causa della perdita delle specie più varie è l’uomo. L’uomo incominciò a conoscere gli animali come amici, ma fece uno sbaglio. Con il passare del tempo approfittò di loro per denaro vendendo le loro pelli. Nell’anno 1869 il sacerdote francese David, naturalista ed esploratore, avvistò per la prima volta il panda gigante. I cinesi sapevano già dell’esistenza dell’Ailuropoda melanoleuca (panda gigante) da più di 4000 anni. I fossili dimostrano che il panda era diffuso su gran parte del territorio cinese. Oggi invece di esemplari di panda ne rimangono pochissimi, circa 1600. Almeno 800 abitano nelle riserve del W.W.F. e nello stato cinese. Curiosità: Quand’è che il panda si preoccupa? Essendo un animale che mangia molto, soprattutto le canne di bambù, quando vanno in fiore iniziano i guai, perché non li sopporta! Il panda ha 5 o 6 dita? Le sue zampe sono veramente strane, infatti oltre a 5 dita ha un insolito pollice, malformazione dell’osso del polso. Anastasia Giorcelli

17 volte Campioni Per la quarta volta consecutiva CAMPIONI d' ITALIA! Una grandissima gioia perché anche quest'anno siamo stati ancora i più forti. Immenso orgoglio e felicità per la mia squadra, perché ogni volta contro tutti e tutto, è sempre più bello vincere!! Nonostante i ripetuti assalti di Milan e Juventus, i ragazzi del biscione nero azzurro hanno stra dominato dalla prima partita del campionato e, purtroppo per i nostri avversari, come dice il nostro condottiero Mourinho, ZERO TITOLI! A tutti gli interisti un abbraccio sincero, con la convinzione che l'INTER continuerà a vincere sempre di più!!! Un grazie particolare al presidente Massimo Moratti per tutto l'impegno e la passione che ha sempre dimostrato anche nei momenti di difficoltà, perché la forza delle grandi squadre è anche questa. CUORE NEROAZZURRO FOREVER Massimo Giorcelli

8


9 La Zuncheiia

Scriveteci a: La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.to oppure via e-mail: lazuncheiia@gmail.com o lasciateci i vostri scritti nella cassetta delle lettere presso l’ingresso del Comune Sono un abitante di via Roma e vorrei fare presente che la via è ormai diventata pericolosa sia per i pedoni sia per gli abitanti che devono manovrare con l’auto per entrare ed uscire dai loro portoni. Infatti oramai da tempo sia di giorno che di notte, le moto scorrazzano a velocità elevata su e giù dal paese creando pericolo ai pedoni e alle auto in movimento. I guidatori delle stesse auto, d’altro canto, non rispettano quasi mai i limiti di velocità e quindi occorrono provvedimenti urgenti per rallentare il traffico nella via principale. Quando scappa l’incidente poi è troppo tardi.

Spettabile redazione de la Zuncheiia, una sera rientrando dal lavoro ho notato che sulla nostra Muraglia Pomarese, quella che circonda il parco del castello, è comparsa una strana riga, per metà rossa per metà arancione. Tante ipotesi, tante idee sul significato di questo strano disegno: forse l’opera di un artista concettuale? Forse l’inizio di un murales (stile Camagna), forse la firma del costruttore, Arancio il nome Rosso il cognome? Chissà. Voi cosa ne pensate?

Lettera firmata

Lettera firmata

Un grazie ad Anastasia, Anna, Elena e Severina per averci mandato le foto dei loro animali.

9


10 La Zuncheiia

La Zuncheiia Il primo progetto sta per compiersi: la famosa fontana, che ha ispirato anche il nome del giornale del nostro paese, sta tornando alla vita, dopo molti anni di buio (parafrasando il titolo). I lavori sono iniziati nel mese di maggio, quando Luigi Bissacco ha cominciato a liberare la strada che conduce proprio alla Zuncheiia e a tagliare tutti i rami che la coprivano per il 100% (come si nota dalla fotografia).

Qui sopra: la fontana come si presentava meno di un mese fa. Sotto: la cupola scoperta.

10


11 La Zuncheiia

Torna alla Luce Poi è toccato alle ruspe di Agostino continuare il lavoro, liberando del tutto la fontana dal fango e dall’acqua che impedivano la vista dei gradini d’accesso. Inutile dire che i lavori sono solo all’inizio: bisogna salvaguardarla da piogge future e dal tempo e... Abbiamo in mente altri progetti (che vi sveleremo più avanti). Intanto, andate a vedere la Nostra e la Vostra fontana, finalmente di nuovo ben visibile.

Qui sopra: lo scavo per liberarla dal fango e dall’acqua. Sotto: la fontana riportata alla luce.

11


12 La Zuncheiia

POMARO MOTORI

seconda edizione

Grande successo per il raduno di auto e moto d’epoca di Pomaro Monferrato. Quest’anno i mezzi iscritti erano ben 94, tra auto e moto. Nella foto qui a fianco, il folto gruppo dei partecipanti, tutti “parcheggiati” nella piazza di Vignale, pronti per l’aperitivo e per il discorso del Sindaco Tina Corona (qui sotto con il Vicesindaco di Pomaro, Franco Daquarti) che ha apprezzato molto l’iniziativa.

12


13 La Zuncheiia

A lato, la piazza della Chiesa, punto di ritrovo per i partecipanti, in attesa della partenza. Sotto: due momenti della consegna da parte della Protezione Civile e della S.O.M.S. dell’assegno di 2.000 euro, il ricavato della manifestazione che servirà al recupero del vecchio organo della Chiesa. Al centro della pagina anche l’elicottero di Castellazzo Soccorso, che ha sorvolato il paese tutto il giorno.

13


14 La Zuncheiia

Guida alla Dichiarazione dei Redditi In occasione dell’imminente scadenza della dichiarazione dei redditi relativi all’anno d’imposta 2008, il cui termine ultimo per i versamenti è stato fissato al 16 luglio 2009, ritengo utile, al fine di evitare errori e inadempimenti oppure di cogliere le opportunità delle agevolazioni fiscali che le norme consentono, dare alcune indicazioni che, per ragioni di spazio, saranno richiamate solo nei titoli. Chi dovesse rientrare nelle fattispecie elencate, dovrà necessariamente approfondire la propria situazione attraverso un accurato esame delle istruzioni del Modello Unico 2009. Innanzitutto occorre stabilire chi ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi e chi invece non è obbligato. E’ obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi chi ha conseguito redditi nell’anno 2008 e non rientra nelle condizioni di esonero indicate di seguito e tutti coloro che sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili (in genere, i titolari di partita IVA). In particolare sono obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi: 1. Lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilati nel caso in cui l’imposta corrispondente al reddito complessivo superi di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute subite; 2. Lavoratori dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo, se erroneamente non sono state effettuate le ritenute o se non ricorrano le condizioni di esonero; 3. Lavoratori dipendenti ai quali sono state riconosciute dal sostituto d’imposta deduzioni dal reddito e/o detrazioni d’imposta non spettanti in tutto o in parte; 4. Lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d’acconto (per esempio collaboratori familiari, autisti e altri addetti alla casa); 5. Chi ha conseguito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente; 6. Chi ha conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostituiva.

Non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi coloro che nell’anno 2008 hanno posseduto: 1. Solo reddito dei fabbricati, derivante esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue eventuali pertinenze (box, cantina,ecc); 2. Solo reddito di lavoro dipendente o di pensione corrisposto da un unico sostituto d’imposta obbligato ad effettuare le ritenute d’acconto ed eventualmente redditi di fabbricati, derivanti esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue eventuali pertinenze (box, cantina, ecc); 3. Solo redditi di lavoro dipendenti corrisposti da più soggetti, se è stato chiesto all’ultimo datore di lavoro di tenere conto dei redditi erogati durante i rapporti precedenti e quest’ultimo ha effettuato conseguentemente il conguaglio, ed eventualmente redditi di fabbricati, derivanti esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue eventuali pertinenze (box, cantina, ecc); 4. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 8.000,00 nel quale concorre un reddito di lavoro dipendente o assimilato per un periodo non inferiore a 365 giorni e non sono state operate ritenute; 5. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 7.500,00 nel quale concorre un reddito di pensione per un periodo non inferiore a 365 giorni e non sono state operate ritenute; 6. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 7.750,00 nel quale concorre un reddito di pensione per un periodo non inferiore a 365 giorni e il soggetto ha un età pari o superiore a 75 anni e non sono state operate ritenute; 7. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 4.800,00 nel quale concorre uno dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro (es. compensi percepiti per l’attività libero professionale intramutaria del personale dipendente dal servizio sanitario nazionale) e/o redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente, redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente; 8. Redditi da pensione per un ammontare complessivo non superiore a euro 7.500,00 goduti per l’intero anno, ed eventualmente anche redditi di terreni per un importo non superiore ad euro 185,92 e dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e relative pertinenze; 9. Solo redditi fondiari (terreni e/o fabbricati) per un ammontare complessivo non superiore a 500 euro; 10. Solo redditi esenti (ad es. rendite erogate dall’Inail esclusivamente per invalidità permanente o per morte , talune borse di studio, pensioni di guerra, pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva, pensioni, indennità - comprese le indennità di accompagnamento e assegni erogati dal Ministero dell’interno ai ciechi civili, ai sordomuti e agli invalidi civili - sussidi a favore degli hanseniani, pensioni sociali, compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche, per un importo complessivamente non superiore a euro 7.500,00); 11. Solo redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta (ad es. redditi derivanti da attività sportive dilettantistiche per un importo fino a euro 28.158,28; interessi sui conti correnti bancari o postali); 12. Solo redditi soggetti ad imposta sostituiva (ad es. interessi sui BOT o sugli altri titoli del debito pubblico).

14


15 La Zuncheiia Chi non ha l’obbligo della tenuta delle scritture contabili, è in ogni caso esonerato dalla presentazione dalla dichiarazione se, in relazione al reddito complessivo, al netto della deduzione per abitazione principale e relative pertinenze, ha un imposta lorda che, diminuita delle detrazioni per carichi di famiglia, delle detrazioni per lavoro dipendente e/o pensione e/o altri redditi e delle ritenute, non supera euro 10,33. E’ importante poi ricordare che vi è la possibilità di portare in detrazione dall’imposta o di dedurre dall’imponibile alcune voci e precisamente :

ONERI PER QUALE SPETTA LA DETRAZIONE DI IMPOSTA Detrazione del 19% 1. Spese sanitarie; 2. Spese sanitarie per familiari non a carico; 3. Spese sanitarie per portatori di handicap; 4. Spese per veicoli per i portatori di handicap; 5. Spese per l’acquisto di cani guida; 6. Interessi per mutui ipotecari per acquisto abitazione principale; 7. Interessi per mutui ipotecari per acquisto altri immobili; 8. Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio; 9. Interessi per mutui ipotecari per costruzione abitazione principale; 10. Interessi per prestiti o mutui agrari; 11. Assicurazione sulla vita, gli infortuni, l’invalidità e non autosufficienza; 12. Spese per istruzione; 13. Spese funebri; 14. Spese per addetti all’assistenza personale; 15. Spese per attività sportive per ragazzi (palestre, piscine ed altre strutture sportive); 16. Spese per intermediazione immobiliare; 17. Spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede;

18. Erogazioni liberali ai partiti politici, alle ONLUS, alle società ed associazioni sportive dilettantistiche, alle società di mutuo soccorso, a favore delle associazioni di promozione sociale, a favore della società di cultura Biennale di Venezia, per attività culturali ed artistiche, a favore di enti operanti nello spettacolo, a favore di fondazione operanti nel settore musicale, a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado; 19. Spese relative a beni soggetti a regime vincolistico; 20. Spese veterinarie; 21. Spese sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordomuti; 22. Spese sostenute dai docenti per l’autoaggiornamento e per la formazione; 23. Spese per l’acquisto degli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico; 24. Spese relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico; 25. Spese per asili nido.

Detrazione del 20%

Detrazione del 36% o 41%

1. Acquisto di un frigorifero classe A + (basso consumo energetico); 2. Acquisto di motori ad alta efficienza di potenza elettrica; 3. Acquisto di “inverter” (variatori di velocità).

1. Spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Detrazione del 55% Spese per interventi finalizzati al risparmio energetico e più precisamente: 1. Riqualificazione energetica; 2. Interventi sull’involucro degli edifici esistenti; 3. Installazione pannelli solari; 4. Sostituzione impianti di climatizzazione invernale. Inoltre sono previste detrazioni da calcolare in percentuale sui canoni di locazione pagati dagli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale e per lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro.

ONERI DEDUCIBILI DAL REDDITO IMPONIBILE 1. Contributi previdenziali; 2. Assegni periodici corrisposti al coniuge; 3. Contributi per addetti ai servizi domestici e familiari; 4. Erogazione liberali a favore di istituzioni religiose; 5. Spese mediche e di assistenza per disabili. Chi non è obbligato, può comunque presentare la dichiarazione dei redditi per usufruire delle detrazioni e deduzioni di cui sopra o per richiedere rimborsi. Vorrei infine sollecitare alla possibilità di optare per l’attribuzione del 5 per mille a favore del Comune di residenza per le sue attività sociali, ricordando che tale scelta non comporta alcun aggravio di imposte. Giovanni Baldi

15


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.