Frammenti figurativi

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Gianfranco Cuttica di Revigliasco

Curiosamente, per questa vicenda, più lineare e fluida rispetto a quella precedente, caratterizzata tra l’altro da un esito del tutto positivo e di grande prestigio, sia nella destinazione finale dell’opera, sia per quanto riguarda l’aver contribuito a definire meglio la figura di un artista piemontese, l’architettura del mito familiare non è scattata. Anzi, si perse completamente la memoria, non se ne ricordò più nulla sin al giorno in cui, studiando il catalogo della Pinacoteca torinese edito nel 1971 e curato dall’ex soprintendente Noemi Gabrielli, ebbi la graditissima sorpresa di imbattermi in un bel San Giovanni Evangelista dipinto su tavola da Giovanni Perosino, opera ceduta dall’ingegner Tommaso Cuttica nel 1908. In sostanza, del primo dipinto, tramandato come opera straordinaria e di eccezionale importanza, oggi non se ne sa più nulla mentre del secondo, depennato dall’architettura del mito familiare, è perfettamente possibile conoscerne l’importanza artistica, le sorti e l’attuale collocazione. Antenati illustri nella Francia di Luigi XIV Un altro mito piuttosto diffuso in determinati ambienti è quello delle parentele illustri. Molti vantano discendenze e rapporti di parentela con personaggi famosi della Storia. Tutto ciò può essere plausibile e vero, soprattutto nel caso di famiglie che hanno radici storiche profonde. Altre volte non si tratta altro che di iperboli inventive che, nel loro reiterarsi per decenni o per secoli, hanno convinto tutti della loro veridicità, mentre, in altri casi ancora, si ha a che fare con una situazione più sfumata che vede verità parziali, forse un poco forzate, ma che tengono conto di situazioni vere e di percorsi plausibili a cui ad un certo momento vengono conferiti i contorni del mito. Un angolo non molto illuminato della cosiddetta camera rossa venne riservato ad accogliere, appese alla parete, due piccole cornici lignee di ugual fattura che al loro interno racchiudevano due incisioni a stampe policrome, all’apparenza piuttosto antiche (Foto 23-24). La scarsa illuminazione e le esigue proporzioni contribuirono per diverso tempo a non alimentare il mio interesse nei confronti di quelli che apparivano

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