Qui ho posto il cuore ottobre 2014

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Anno III, n°30 - Ottobre 2014

Notiziar io de l Santuar io de l Beato Lu ig i Mar ia Monti - Saron no

sommario

Editoriale

Editoriale 1-2

PER...APPROFONDIRE Padre Monti e dintorni Con Maria, come Maria Giocando con Dio

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PER...pregare Il mio “Grazie” a Padre Monti Preghiera per le vocazioni Una preghiera per...

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PER...riflettere Le parole montiane Parole e fuoco Tracce per una lettera da Saronno

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PER...testimoniare Riconoscere vocazioni Emanuele e Bonifacio

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PER...incontrarsi Glossolalie 6 Vita di famiglia 8 Lettere alla redazione 10

PER...conoscere Forse non sapevate che... La porta aperta

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PER...conoscersi La Giovinezza dei vecchi

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Qui è il luogo dove ho posto il Cuore di Aurelio Mozzetta

… così disse Luigi MONTI dopo essere arrivato a Saronno, il 25 maggio 1886, ed aver trovato una casa da acquistare, nel luogo dove oggi sorge l’Istituto Padre Monti. Non era la prima volta che, in qualità di Superiore generale, egli usciva dal Lazio, dopo la fondazione della Congregazione nel settembre 1857 a Roma. Questa volta lo faceva non solo per portare la presenza dei suoi figli spirituali nella propria Lombardia, ma anche per avviare il secondo scopo apostolico (l’accoglienza e cura degli orfani) ed aprire la strada allo sviluppo missionario. Allora, il terreno scelto era alla periferia del paese, in campagna; e soltanto una strada sterrata lo separava dall’Oratorio, che il clero saronnese stava costruendo proprio in quei mesi. Oggi, Istituto Padre Monti e Oratorio San Giacomo sono

come due giovani-anziani fratelli, cresciuti insieme nei decenni, che si danno la mano e insieme camminano ancora, accompagnando la strada di centinaia di giovani. Segue a pag 2


Anno III, n° 30 - Ottobre 2014 Segue da pag 1 Fra’ Luigi aveva trovato la proprietà con l’aiuto di don Giuseppe BORELLA, di cui egli testimonia: è un sacerdote “che ha tutta l’intelligenza e la capacità” di agire in modo adeguato al bisogno. Belle e forti sono le parole che il Fondatore usa nel raccontare ai suoi Fratelli di Roma dei preti che incontra qui. Oggi, la fraternità che unisce la vasta Comunità Parrocchiale ed i Sacerdoti saronnesi al Padre Monti è realtà che tutti noi viviamo con estrema gratitudine; e con la certezza che la diversità dei carismi, se armonizzata in funzione del Regno, dà frutti fecondi e compie miracoli. “Qui è il luogo dove ho posto il cuore, però “fiat”, quando Dio non volesse”. Così, alla lettera, le parole che il Monti scrisse. Per quanto quel luogo lo avesse potentemente attratto, egli è disposto anche a rinunciare, a farsi indietro, a pensare ad altro, “quando Dio non volesse”. La Storia ha ampiamente dimostrato che Dio voleva e vuole. Una storia lunga 128 anni, che ha fisicamente toccato tre secoli. Un fiume enorme di grazia, abbondantemente scesa sulla Congregazione e su Saronno. Il SANTUARIO DEL BEATO MONTI, pienamente integrato nell’edilizia cittadina, è punto di riferimento per l’identità della stessa città, per la Congregazione e per la Chiesa. Consacrato dal Cardinal Tettamanzi il 24 luglio 2004, il Santuario montiano è dunque luogo d’identità spirituale dei religiosi e degli innumerevoli amici che al Beato fanno riferimento. La realtà dell’Associazione dei fedeli “Amici di Padre Monti” è presente in vari Paesi del mondo e collabora con i Frati a diffondere la buona parola montiana, eco ed affermazione del Vangelo.

da queste sorgenti spirituali sgorga, che fa vivere coloro che credono e che testimonia l’amorosa presenza del divino. Sotto la chiesa si apre la CRIPTA, che custodisce la tomba con le spoglie mortali di Padre Monti. Cuore pulsante di tutta la Congregazione, da lì partono e lì giungono i nostri Fratelli e Sorelle da tutto il mondo, uomini e donne che hanno detto sì a Dio nella Famiglia Montiana, scoprendo in sé la stessa chiamata che fu di Luigi Maria. In quante occasioni ho visto Fratelli, venuti per la prima volta a Saronno, scendere quelle scale, ritrovarsi di fronte al “padre”, abbandonarsi stesi sulla pietra della sua tomba e piangere a dirotto lacrime impossibili da fermare, come di figli piccoli che ritrovano il papà dopo tanta assenza e lo abbracciano e non vorrebbero lasciarlo più!... L’Istituto è impegnato nella SCUOLA di formazione professionale, con tradizione centenaria nel settore grafico (e meccanico, nella sede di Erba). Si tratta di un momento prezioso d’attenzione al futuro dei nostri giovani, tramite percorsi di alta formazioen tecnica a livelli d’eccellenza nazionale ed anche di particolare ‘focus’ a situazioni di dispersione scolastica e di disagio. Con stupore, ci rendiamo conto che la domanda è in crescita e ci chiediamo quale migliore attenzione possiamo dare al tessuto sociale del nostro territorio.

Nel suo piccolo e nella sua giovinezza storica il Santuario del Beato conferma ed esalta la Madre Maria, venerata con particolare profonda devozione nel ben più antico e famoso Santuario della BV dei Miracoli. Miracolo è la vita che 2

Discorso parallelo e di peso specifico molto simile è quello del settore sanitario, con le svariate attività del POLIAMBULATORIO. Dicono le cronache storiche che quando il Fondatore arrivò qui, nel 1886, Saronno era senza ospedale. Una “Commissione” per costruirne uno era stata istituita trenta anni prima, senza concludere nulla. Padre Monti inaugurò la sua prima “Casa di Salute” l’8 dicembre 1890, con 16 posti-letto. Don Borella (sempre lui!), nel 1893 lo chiamò a gestire la prima piccola struttura ospedaliera pubblica, finalmente aperta, con 9 posti-letto. Primo gestore dell’Ospedale di Saronno fu dunque proprio il Beato Monti. I suoi Frati rimasero a lavorare dentro l’ospedale per 32 anni, fino al gennaio 1926. Altre attività afferiscono al “Padre Monti”, quali la Formazione dei giovani religiosi, il Cestum (Centro Studi Montiani), l’accoglienza, l’Editrice Monti e la Libreria In Chiostro, la struttura di Stampa Digitale, la Scuola Albero Musicale, la Mostra dei Presepi artistici… L’ISTITUTO PADRE MONTI rappresenta, insomma, una bella ed impegnativa sintesi “gaudiosa” del carisma montiano, vale a dire viva e colorata di gioia, aperta al futuro, piena di speranza. Aurelio Mozzetta


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luigi m. monti e dintorni

Essere famiglia: un modo pratico d’amare

Un uomo santo fa cadere la benedizione di Dio sulle future generazioni Olà! Siamo davvero fortunati: la benedizione divina, per suo merito, si allarga anche su di noi. Tutti i Montiani sono sua famiglia. Occorre, però, rimanere con questo spirito. O si è famiglia, comunità accogliente e generosa oppure possiamo dire addio a questa grazia. Il Beato Luigi Maria Monti era l’ottavo di 11 figli. Un numero consistente. Se andiamo a fare una piccola analisi troveremo la sua ramificazione veramente numerosa. Tutti con una marcia in più: infatti, la Bibbia racconta che un uomo santo fa ricadere la benedizione di Dio sulle future generazioni. Olà! Siamo davvero fortunati: la benedizione divina, per suo merito, si allarga anche su di noi. Tutti i Montiani sono sua famiglia. Occorre, però, rimanere con questo spirito. O si è famiglia, comunità accogliente e generosa oppure possiamo dire addio a questa grazia. Essere famiglia sana, numerosa, attenta è difficile. Pochi sanno trasmettere questo dono e pochi sanno accettarlo. Nei nostri tempi, infatti, vincono le tendenze egocentriche. Dare e dare sempre, invece è la regola che governa lo stare assieme, non ci sono deroghe a questo stile. Il paziente lettore non me ne voglia se ora mi permetto di presentargli uno stralcio della famiglia di Carlo Mantegazza, di cui mi onoro di appartenere, essendo suo genero.

ha voluto, gratuitamente e per molti anni, lavorare allo sviluppo dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese, assumendone via via incarichi sempre più importanti. Molto del benessere di questa provincia si deve alla dedizione di lui a quest’opera. Con la moglie Tina, si aprirono a cinque figli e successivamente a generi e nipoti. Dedicarono un giorno alla settimana per consumare un pasto in comune, dove dispensarono i doni della loro armonia a tutti. Pane e companatico - anche quando le vicissitudini della vita lo facevano scarso - fu sempre diviso e riempito di allegria. Da loro imparai a tacere e parlare, agire e frenare, ma soprattutto a sorridere con tenerezza ai difetti che inevitabilmente condiscono la vita in comune. Sono poi arrivati nipoti e bisnipoti. Tutti accolti con la gioia e la gratitudine che si ha davanti a una

Carlo ha 90 anni. Una vita spesa per la famiglia, la casa e il suo lavoro d’artigiano. Oltre agli abituali impegni, Carlo 3

nuova vita.

La malattia ha gravemente colpito la Tina rendendola inabile a tutto; Carlo con passione, l’assiste tutti i giorni rispettando l’umano che c’è in lei. A volte lo sorprendiamo a darle una caramella, imboccandola come un uccellino. Forse non le farà bene al fisico, ma al cuore sì. Abbiamo festeggiato i suoi 90 anni in sessanta fra figli, nipoti e pronipoti. Siete tanti! Raccolgo su Facebook. Avrei voluto commentare, ma preferisco riportare le parole di Giulia, una nipote di Carlo: Sì, siamo tanti, ma il nostro è un modo speciale di stare assieme. Siamo come fratelli. Una frase detta da una ragazza moderna, poco più che ventenne, inserita completamente in questa società, ci dice quanto sia alta la temperatura d’amore imparata in questa casa. Vivere la famiglia, nel silenzio della quotidianità operosa e fruttifica di amore è ciò che ci insegna Gesù nei suoi trent’anni di Nazareth. Luigi, Carlo, e tanti tanti altri, uomini e donne, ci dicono, con il loro vissuto, come concretamente sia gioioso e terapeutico stare in famiglia. Non temere.

Marco


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preghiera per le vocazioni

Alla fine dell’attesa

Io credo, Signore,

che alla fine della notte non c’è la notte, ma l’aurora; che alla fine dell’inverno non c’è l’inverno, ma la primavera; che al termine dell’attesa non c’è ancora l’attesa, ma l’incontro.

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(J. Folliet)

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una preghiera per... “La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

PER I GIOVANI: - per Alessandro e Anna che si sono sposati il 22 settembre nella chiesa San Giovanni Battista di Matera. L’amore di Dio li accompagni e li faccia crescere nell’unità reciproca. - per il “giovane” nonno Carlo, il papà di Angela, che ha compiuto i suoi primi 90 ANNI, lo scorso 19 settembre, circondato dal bellissimo gruppo di figli, nipoti e pronipoti, come “frecce nella faretra” dell’uomo giusto!

PER GLI AMMALATI: il beato Monti interceda per loro: - per Battistina, 85 anni, degente in casa di riposo. - per Gianni, 76 anni, affetto da un melanoma metastatico in fase finale. -per don Pasquale, sacerdote e parroco di 42 anni, cui è stato diagnosticato un tumore al cervello. Chiediamo un miracolo per lui al Beato Luigi Maria. -vi chiedo la carità di pregare per

il mio cognato Gaudenzio, colpito da un ictus: ora non cammina e non parla. Per l’intercessione di Padre Monti possa guarire, possa riacquistare la parola. Tantissime grazie, che il Signore vi benedica. -per il piccolo Alessio, 4 anni, operato di tumore alle ghiandole surrenali.

PER CHI SOFFRE: - grazie per la preghiera per papà. Verso la fine di agosto sembrava proprio che se ne andasse, ma poi si è ripreso, anche se le sue condizioni restano comunque gravi. - per il nostro Confratello Antonio OYONO, investito da una moto a Roma la sera del 27 settembre, e ricoverato in ospedale con ferite alla testa e alle gambe.

PER I DEFUNTI: - Sr. Maria Graziella, delle Orsoline di San Carlo, morta il 7 settembre a Milano, alla bella età di 90 anni. -Fratel

Pietro

Puddu,

religioso

medico della nostra Congregazione, morto l’8 settembre in Sardegna dove egli si trovava presso la propria famiglia. Era nato a Sedilo (NU) il 10 agosto 1954 ed aveva professato i voti nel 1972. Esercitava la missione di medico nell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma. Negli ultimi anni la sua salute si era indebolita a causa di una malattia progressiva. - per Vittoria, zia di Daniele. Lei riusciva sempre a trovare il buono in ogni cosa. Quando persone così se ne vanno, ti rendi conto che il mondo rimane più povero. Non era un personaggio famoso, ma una piccola santa, come ce ne sono tanti, eroi del quotidiano. L’unica cosa che ho potuto dirle è stato: grazie. -Hna Noemi Dossio, delle nostre Sorelle, Figlie dell’Immacolata Concezione della Carità, morta in Argentina il 12 settembre. Aveva 81 anni. - Paolo, 84 anni, nonno di Beatrice, morto a Lentate il pomeriggio del 27 settembre.

Inviateci le vostre intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org 4


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con maria, come maria

La ripresa con Maria: la madre educatrice

Gesù è vero Dio e vero uomo e lo è sin dal suo concepimento. In lui convivono il divino e l’umano trasmesso dalla Madre. È un dato di fatto. Gesù è vero Dio e vero uomo e lo è sin dal suo concepimento. In lui convivono il divino e l’umano trasmesso dalla Madre. Se si riconosce Uomo è perché autentico figlio della Vergine e se si riconosce Dio è perché autentico Figlio del Padre, secondo le parole dell’Angelo e l’opera dello Spirito Santo in Maria. Solo che questo DIO FORTE e POTENTE vuole iniziare in tutta umiltà il proprio cammino nell’incarnazione. Appunto nell’umanità,

per incarnarsi egli deve seguire

l’iniziazione alla vita umana datagli prima di tutto dalla Madre. Proviamo ad immaginare questo DIO che è l’onnipotente SALVATORE, il quale impara dall’umile madre a dire SALVE, PREGO, BUONGIORNO, GRAZIE... O ancora, sempre dalla mamma, che apprende a rifarsi il letto, a lavarsi i denti, a lavare i propri vestiti, a cucinare, ad andare a comprare quanto necessario nei negozi intorno, etc. Immaginiamolo dall’insegnante del paese, mentre è tutto concentrato nell’imparare a leggere, a scrivere o, ancora, a conoscere le usanze

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della propria gente e i canti della tradizione. Insomma, Egli, che è Dio, ricomincia da capo con umiltà ad apprendere tutto dalla madre e dagli uomini. La ripresa scolastica, accademica o canonica di questo peridodo di settembre-ottobre segna il momento per l’uomo che domani è destinato a essere FORTE e POTENTE d’imparare umilmente dagli altri, non necessariamente più forti di lui. Prima di salvare il mondo, il DIO CHE SALVA ha imparato dagli umili come sua Madre e come tante altre persone incontrate nella vita.

Ogni uomo, per salvare se stesso e il mondo, deve imparare dagli altri. Questa è la legge per essere grandi domani P. Emmanuel Mvomo


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le parole montiane

Onorare Dio con il proprio cuore Si raccomanda inoltre di pratticare questi esercizi di pietà con vero fervore, raccoglimento e divozione, onde non incorrere in quel rimprovero fatto dall’Incarnata Sapienza agli Ebrei: “questo popolo mi onora colle labbra ma il suo cuore è da me lontano”. Ritenendo per massima ciò, che dice S. Teresa: “essere di maggior valore una sola Ave Maria detta di cuore, che mille Rosarii detti con tiepidezza e distrazione”.

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(BLM, dalle Costituzioni del 1875)

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glossolalie: appunti, ricordi e saluti dal mondo

Sudhakar

I am Sudhakar Reddy, from India. I arrived in Italy on 19th April 2014. I was in Rome at the General House for a few months, then I have been asked to move to Saronno and thus I reached here on July 1, 2014.

It is a beautiful experience to be here in the Mother House, where our Blessed founder, Luigi Maria Monti, opened a religious community and welcomed and accommodated hundreds of orphans and destitutes. He himself lived here many years with love and mutual care. Saronno is an important place for the Congregation and for the Church, not only because of its different apostolic activities but also as an important pilgrim-centre with the blessed presence of the tomb of the Founder. We had six days programme, it was well arranged. We were many in the group caming from different parts of the world. The theme of the meeting was “how to live in the footsteps of the Founder Monti”.

After had listened a detailed lecture from our guide about Monti, we were led to the place where he lived and died. There I witnessed the various tools and materials he used. Then I told to myself that Monti had a simple and humble life style, dedicated to God, through Blessed Virgin Mary. The meeting went on dealing with different subtitles and activities and, in fact, it was a pilgrimage, through the different stages of our spiritual life: sharing the word of God, meditating on it, praying together, etc. Secondly, visiting different places connected with Monti; then visiting different shrines of Mary, where our Blessed had made his visits frequently and also Sotto Il Monte, the native place of Saint John XXIII. Thirdly, we had a personal evaluation time, where we had seen positive qualities and strengths of each one in the group.

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(Fratel Sudhakar è diacono. Sarà ordinato sacerdote per il prossimo dicembre. Lo affidiamo alla simpatia e alla preghiera di tutti. Come lui, tanti e tutti i nostri giovani Fratelli. Grazie!)


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forse non sapevate che... Breviario di curiosità montiane

Contro ogni mafia, cancro della società Anche noi solidali con Don Ciotti

Numerosi i messaggi di solidarietà a don Ciotti, per le minacce rivoltegli dal boss mafioso Totò Riina. Si è trattato di un avvertimento grave e pericoloso, che non ci lascia indifferenti. La CEI esprime vicinanza a Don Ciotti, così come il Capo dello Stato e molti esponenti della vita pubblica. La nostra piccola voce si aggiunge alla loro: FORSE NON TUTTI LO SANNO, la mafia non ha NULLA di cristiano, è una malattia mortale del vivere civile, un cancro da estirpare. Don Ciotti, dopo essere venuto a conoscenza delle parole di Riina contro di lui, ha detto: “Per me l’impegno contro la mafia è da sempre un atto di fedeltà al Vangelo, alla sua denuncia delle ingiustizie, delle violenze, al suo stare dalla parte delle vittime, dei poveri, degli esclusi. Al suo richiamarci a una ‘fame e sete di giustizia’ che va vissuta a partire da qui, da questo mondo”.

La mafia ha più paura della scuola che della polizia. La mafia sa che il maggior suo pericolo sta nella ribellione delle coscienze.

Dichiarazione CEI “Per fedeltà al Vangelo” don Luigi Ciotti ha promosso con il Gruppo ‘Abele’ prima e poi con ‘Libera’ un percorso di educazione al bene contro ogni forma di ingiustizia e di corruzione. La sua azione coraggiosa e intelligente si è allargata ai tanti volti del degrado e del disagio sociale: dalla lotta alla criminalità organizzata fino alla cura da varie forme di dipendenza ( da gioco, da usura). Grazie alla crescente partecipazione di tanti uomini e donne di buona volontà l’illegalità non è stata solo una questione da esibire, ma un impegno da provare. I beni confiscati e il loro riutilizzo sociale sono da questo punto di vista un eloquente esercizio di legalità per riscoprire il senso del bene comune. La Chiesa italiana che in questi anni non ha mancato di far sentire la sua voce per educare alla legalità conferma la sua vicinanza e la sua stima per don Luigi in un momento in cui viene fatto oggetto di gratuite intimidazioni e rinnova l’augurio che - sul suo esempio - si trasformino luoghi e situazioni di violenza e di morte in contesti ed azioni di vita nuova e di speranza. In tal modo la Chiesa continua a svolgere la sua missione. Infatti come ha detto papa Francesco lo scorso 21 marzo: ”È una Chiesa che “interferisce”, denunciando senza remore l’incompatibilità tra mafie e Vangelo. E che non dimentica che la denuncia seria, attenta, documentata è annuncio di salvezza. Anche a costo della vita”. Come dimostrato dal beato don Puglisi e da don Diana. Insieme a tanti vescovi e preti che per lo più nell’anonimato continuano a lavorare per una società più umana, secondo il Vangelo di Gesù Cristo. La presidenza della Conferenza Episcopale Italiana Roma, 1 settembre 2014

... a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere... 7


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vita di famiglia

UN RICORDO ORANTE

Pietro e Noemi PIETRO E NOEMI, due figli di Padre Monti, tornati alla casa del Padre, l’8 e il 12 settembre. Fratel Pietro Puddu, era nato il 10 agosto

1954; Hna Noemi Dossio il 1933. Il Signore della vita, accolti in cielo, doni luce loro occhi e pace ai nostri

15 marzo che li ha eterna ai cuori.

PARTENZE E ARRIVI

Da Saronno a Roma Padre ELVIS Lukong è stato trasferito dalla nostra Comunità di Saronno alla Casa Provinciale di Roma. Frequenterà il biennio di specializzazione teologica alla Gregoriana. Si sono, invece, aggiunti

alla nostra Casa Fratel CORRADO Blundo e Fratel SUDHAKAR Reddy, mentre siamo in attesa di Padre MICHEL. Insomma un bel condividere che porta movimento, giovinezza e idee nuove.

PARTENZE E ARRIVI

XI Festa del Beato Monti È questo il tema della XI Festa del Beato Monti, celebratasi il 22 settembre, con attività spirituali,

culturali e ludiche fino al 1 ottobre, anniversario della sua morte. Patrticolarmente gradita la presenza del nostro Confratello, Mons. Nicola De Angelis, vescovo emerito di Petersborough, venuto dal Canada per incontrare il Santo Padre a Tirana (Albania) e presenziare alla nostra Festa in Saronno.

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...VISITE...

Testimonianza degli studenti di Santa Fe Argentina Una bella testimonianza di fraternità, dal gruppo studenti di Santa Fe, Argentina, venuti con Hno Leandro Lobato, il superiore della comunità religiosa, a “fare visita

al Padre”, il beato Luigi Maria, (6-11 settembre) nel luogo del suo riposo.

...E NUOVE PRESENZE

Una nuova comunità

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A YOPOUGON, in Costa d’Avorio, l’8 settembre il Superiore Maggiore per l’Africa, P. Toussaint Tshingombe, ha inaugurato una nuova Comunità della Congregazione, che ha assunto la gestione della Parrocchia Sainte Marie-Madeleine. I primi tre religiosi

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che ne fanno parte sono: P. Vitalis OGBUAGU, superiore e parroco, P. Augustine OTIKA e Fratel Eric GOLA. Gli auguri di tutti noi per un fecondo ministero apostolico.

parole e fuoco

Lumini Lumini Lumini

Avevo una madre.

...con l’impegno di parlare bene e gettare semi di parola fecon di, capaci di donare bellezza e vita; di far risorgere le parole per la relazione; e anche di combattere la marea di grezza volgarità che vorrebbe inon darci a unico beneficio di chi cerca soldi e brama potere ...

Avevo un padre. Avevo un fratello. Sono orfano. Ricordi, parole lontane, carezze date e ricevute. Come ero alto sulle spalle di mio padre! Sono p iccolo, ora. Nel buio accendo lumini, dove non vorrei andare, dove andrò.

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i vostri messaggi: e-mail e lettere dal mondo

Lettere alla redazione

In ricordo di Fratel Pietro

Carissimo. OK! Mi sono riservato un angolo di tempo per sfogliarti e leggere attentamente il tuo editoriale, nonché qualche altra bella pagina. - Conoscevo personalmente il Complimenti per la nuova veste prof. Puddu e immagino il vuoto che grafica! lascerà nella Vs. Congregazione e non solo. A tutti voi le più sentite condoglianze e con grande devozione Grazie per il tuo QPC. Mi piace pregheremo per Lui. Giovanni. anche la nuova impostazione, - Ricordo con affetto orante il vostro fratello Pietro. Anche nella mia famiglia oggi è salito al cielo un vecchietto di 96 anni, amatissimo da tutti. Sono riuscita a convincere i nipoti di fargli dare l’ultimo sacramento, ha lasciato una scia di pace, si chiamava Antonio. Mia sorella malata, lo ha assistito per trent’anni.

elegante e sobria. Vediamo se riuscirò a inviarti qualche contributo... sempre che faccia piacere.

¡Que bella iniciativa! Que desde el corazón de nuestro santuario irradien un poco de todo lo que Dios nos regala a los montianos... Abundantes bendiciones a quienes - Sentite condoglianze, che sia llevan adelante esta tarea que el accolto in gloria dal Signore, che è mismo Dios ha inspirado. Y si, voy con noi, ora e sempre. a enviar una contribución... pronto! - Preghiamo per Fratello Pietro e Bendiciones. per la Comunità / Prego per il Fratello Pietro. / Pregherò anch’io per fratel Pietro.

Felicitarte per la nueva producciòn de QPC Estimado Padre; quiero felicitarte por la nueva producción de QPC, un nueva imagen, bellamente lograda, realmente me gustó mucho... pero no solamente por eso, sino por el material rico en lectura, que enriquece nuestro cariño al Beato Luis Monti y sobre todo nos permite crecer en cultura espiritual. Un abrazo en Cristo y Maria... Hno. Jorge Romero cfic Santa Cruz de la Sierra, Bolivia.

- Ho avuto notizia del ritorno alla casa del Padre di fratello Pietro. Prego per lui, e per tutta la Congregazione, perché mentre fiorisce in Cielo, rifiorisca rigogliosa e feconda anche in terra.

Grazie Grazie per gli argomenti sulla giovinezza dei vecchi... Grazie di cuore, sentivo la mancanza del vostro bellissimo e molto comunicativo bollettino.

Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org 10


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la porta aperta: Incontri, ricordi e proposte di montiani vecchi e nuovi

Francesco all’Università La visita del Papa a Tirana

Papa Francesco in Albania, lo scorso 21 settembre. Ne ha parlato tutto il mondo: per gesti e parole di gradiosa portata, attuati con una semplicità disarmante. Agli Albanesi, popolo fiero e dalle profonde radici culturali, ha chiesto di non dimenticare l’AQUILA, loro simbolo: l’aquila vola altissima, ma mai dimentica il proprio nido. Ai GIOVANI ha chiesto di volare alto, proprio come aquile, senza accontentarsi. Ai politici ha ricordato la pazzia di ogni regime dittatoriale, con scia di sofferenze e morte. Alla Chiesa ha indicato la testimonianza degli innumerevoli MARTIRI uccisi durante i decenni della deriva comunista. Alle grandi Religioni ha ripetuto con passione e forza che nessuno può usare il NOME DI DIO per commettere violenza: uccidere in nome di Dio è un sacrilegio disumano. Questo incontro con le Religioni si è tenuto presso l’Università della Congregazione, “Nostra Signora del Buon Consiglio”. Un dono grande che Francesco a fatto a ciascuno di noi, Fratelli montiani.

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riconoscere vocazioni

a cura dei Cercatori di Dio

La carica dei dieci

Grande festa in Camerun per la chiusura del periodo canonico di dieci novizi giunti alla Professione dei Voti. Sangmelima, Camerun. Al “Noviciat Pére Monti” grande festa, lo scorso 21 settembre, giusto alla vigilia della Memoria liturgica del Beato Luigi Maria. Si è chiuso il periodo canonico per i 10 novizi di quest’anno, i quali

sono giunti alla Professione dei Voti religiosi. Questi giovani hanno consacrato a Dio la propria vita. Il compimento di un primo passo, non definitivo, ma importante e certamente molto emblematico.

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La Chiesa è viva, è giovane, è multicolore, è interculturale, è sovrannazionale, è… guidata dallo Spirito Santo, il quale ha vie tutte sue per proclamare la Gloria della divina Bellezza. A noi resta solo dire GRAZIE.


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tracce per una lettera da saronno: chi scrive a chi

Di pieghe ne fa centomila

Caro padre, la vita mi ha portato cattivi pensieri. E anche mio figlio pensa lo stesso: un Dio ingiusto e crudele, una chiesa ricca e corrotta. Lo pensa lui e lo penso anch’io. Questa chiesa mi fa schifo. Io non le credo più. E cosa racconto a mio figlio? Non m’ascolta: gli do l’idea di una chiesa che non condivido, gli ho sempre detto di Dio il contrario di quello che penso. Perchè allora non crede? Noi abbiamo ricevuto solo male, danni e malattie. Uno prega Dio e tutto va storto. Dio è crudele e ingiusto. Non fa una piega. Io non lo capisco! Non capisco un Dio così! C.D. Andiamo, non scherziamo, non prendiamoci per i fondelli, non stiamo lì a raccontare frottole fritte da centomila anni. Cosa vuoi possa credere un ragazzo cui a parole si dice che Dio è buono, ma al quale ogni giorno si mostra, con atteggiamenti contrari, un’immagine di Dio crudele, ingiusto, cattivo, sordo? Certo che anche nella chiesa c’è ingiustizia e corruzione (dove sta la sorpresa?): non è mica fatta di angioletti o pupazzetti di ceramica, è fatta di uomini e donne come me, come te, come tutti. Io guardo me stesso e dico: per forza la chiesa è così fragile, io per primo lo sono! Per inciso, mi dici perché solo alla chiesa si punta il dito? Corruzione e ingiustizia stanno dappertutto, dentro le famiglie perbene, negli alti club, nella società, nei partiti, nei sindacati, nello sport, nella politica… Sembra che quando si debba dare addosso alla chiesa - magari con la furbata d’indirizzare altrove gli sguardi, per continuare a fare indisturbati le proprie maialate - allora tutti diventano come verginelle pure, che si scandalizzano alla minima parola. E invece si tratta di lupi rapaci, mascherati da agnelli: quello più sporco di tutti è quello che più si scandalizza dello sporco che dice di vedere.

Sono giochi vecchi come il cucco e solo gente che non vuole vedere continua a cascarci.

capace di morire per lui/lei.

Io ne posso dire cento più di te di cose contro dio, papa e chiesa, ci vivo da decine d’anni, ne vedo pregi e difetti dall’interno, li tocco con mano e li soffro ogni giorno; ma il discorso non è assolutamente questo, questo è solo lo specchietto per le allodole allocche…

È il sangue versato per i figli cui abbiamo dato vita dando loro la nostra stessa carne.

Il discorso è l’amore di Dio per me e il mio per lui. È la chiesa che sola in tutto l’universo mi porta il vangelo e il perdono dei miei peccati. È la scelta di vita che ho fatto e che mi dice che questa è casa per me, famiglia, patria e luogo del mio amore e del mio soffrire. È credere la verità e fidarmi di essa e di chi me la dice in nome di Dio. È vedere che anche il più bello, ricco, intelligente, santo, è una povera creatura, fragile, bisognosa d’amore e di misericordia. È la passione per la vita, dono incredibile di Dio. È la luce della bellezza che mi circonda, gli uomini, le donne, la natura, gli animali, il sole, il creato. È la forza dell’amore che io provo verso quella data persona e mi rende 13

È la misericordia che ricevo ogni volta che anch’io sbaglio.

È il sapore delle cose buone d’ogni giorno, il pane, il gelato, il sorriso, una stretta di mano, un canto ascoltato per strada. Potrei andare avanti fino a stasera. Di pieghe ne fa centomila… non farti menar per il naso da chi ti vuole tenere incatenata.


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il mio “grazie” a padre monti

Un violento temporale

Carissimi, la notte tra il 7 e l’8 luglio si è abbattuto un violento temporale su Bovisio Masciago, causando danni in alcune zone del paese. Quella notte ero a casa da sola e verso le ore 3 sentivo scorrere impetuoso il fiume Seveso, in fondo alla mia via. Temevo che l’acqua potesse uscire dagli argini. Pioveva a dirotto da ore. Preoccupata, mi sentii impotente e sola. Subito, però, mi trovai a pensare che non era vero che ero sola, perché il buon Dio, la Madonna e i Santi erano lì con me. Sentii vicino soprattutto il Beato Padre Monti, perché l’avevo pregato con i sacerdoti, le suore, gli abitanti di Bovisio Masciago, con i Padri e Fratelli Concezionisti, per

le vie del paese in occasione della festa del Corpus Domini. Mi scoprii subito più serena nonostante il temporale continuasse. Allora pregai Padre Monti: recitai la preghiera di intercessione, perché Gesù facesse cessare la pioggia. Mentre pregavo mi accorsi d’essere certa che mi avrebbe aiutata. Dopo pochi minuti il temporale iniziò a diminuire, finchè finì. Il Beato Padre Monti mi ha aiutata. La mia casa è stata una delle poche del mio quartiere dove l’acqua non è entrata. Ringrazio il Beato Padre Monti per questo, ma soprattutto per un altro motivo. Quella notte dopo aver pregato, quando ancora il temporale era violento, ho visto

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nascere in me una serenità che non potevo darmi da sola: era dono di Dio. Sentivo d’essere amata da Dio, da Maria, dai Santi. Questo è il vero miracolo! Preghiamo Gesù, i Santi, il Beato Padre Monti. Coltiviamo l’amicizia con loro: così potremo vivere ogni circostanza della vita. Una parrocchiana di Bovisio Masciago


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giocando con dio

di Raffaele Greco

Ecco come mi spiego la Trinità

Le domande che sempre ci facciamo ed alle quali non troviamo risposta Ecco come mi spiego la Trinità: come una scala che porta l’uomo a salire, verso il cielo; o a scendere, verso se stesso. Una scala che ha le basi ribaltate rispetto al Credo o al Segno della Croce. Il primo gradino è lo Spirito (Santo), il secondo - quello di mezzo - è il Figlio (Gesù) e il terzo - il finale, più su non si può andare - è il Padre (Dio). Solo grazie all’azione incessante dello Spirito che è in noi, dentro di noi, possiamo osservare/sperare di seguire Cristo. Diventare come Lui. Lo Spirito è ragione di fuoco e d’amore, inesausta fonte del credente e di chi non crede. Fonte di dubbio, mistero assoluto, è il cuore pulsante di ogni nostra azione. Solo attraverso Lui - il Suo soffio - possiamo aspirare a Dio. Salire quel primo gradino è frutto di una vita intera, sofferenza indicibile, esercizio di speranza e amore che porta a compimento la nostra esistenza: lo Spirito è il senso del Nostro Vivere.

parola, senza aggettivi, che salva. Aspirare a Gesù sarebbe come morire al mondo, passo decisivo il secondo. Gesù è la meta, il traguardo che anticipa nella sua pienezza Dio, lo sconosciuto. Al terzo gradino si arriva col fiatone, anche le parole stentano a dire: risultato ultimo della teologia è il silenzio. Davanti a Dio, solo un fiore potrebbe aspirare a dire qualcosa. L’uomo tace, l’uomo, davvero tale dopo Cristo, si sofferma davanti al Padre, se lo dipinge accogliente, lo chiama per nome, altrimenti non saprebbe che dire.

(Una volta provato quello si può pure morire). Ben altra cosa è arrivare al secondo gradino, passo ulteriore verso il cielo e la nostra piena umanità: Gesù, il Cristo, Nostro Fratello nella fede e per la fede. Se il cristianesimo è un umanesimo, Cristo è l’immagine dell’uomo come deve essere. L’uomo nella sua pienezza d’umanità, oltre la religione: uomo religioso, dove il legame prezioso è in ciascuno di noi. Da lì il suo fascino, da lì il terrore che egli ispira. Gesù che muore è Gesù che vive. Gesù, parola abusata, è la 15

Al terzo gradino si arriva come in vetta, si può si deve sostare un attimo a rimirare l’inconoscibile, vinti dalla stanchezza, ebbri di gioia, si sa che là sotto c’è il mondo a cui tornare, ma non sarà ora più possibile farlo come prima. Scendere è ora una questione basilare, andare nel mondo a portare una particella di quello che si è sperimentato. Un fuoco forse, un solo singolo istante che ci trascende, come indossare delle ali e ridiscendere di picchiata a dare una buona notizia. Le ali sono quelle dello Spirito, il sorriso è quello di Gesù, le mani sono di Dio. Andrea Castiglioni


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la giovinezza dei vecchi

Il Rosario come un Mantra

“Ave Maria, piena di grazia...”. Per cinquanta volte, intercalate, ad ogni decina, da un Pater, un Gloria e l’invocazione “Signore, perdona le nostre colpe, preservaci...”. Rischiavo, molto spesso recitando il Rosario, di distrarmi o di occuparmi contemporaneamente di un lavoro: preparare la tavola, buttare la pasta, condire l’insalata … Allora mi giustificavo affermando che preferivo dire solo qualche Ave Maria, ma riflettendo su ogni parola! Era una scusa, e non mi convinceva neppure il suggerimento di una buona suora che, per invogliarmi a tale pratica, aggiungeva: “Pensa come non si stancano mai gli innamorati di ripetere anche centinaia di volte le stesse frasi d’amore all’amato!?”. O non sono mai stata innamorata o nessuno ha mai perso così tanto tempo con me (dubitavo che lei parlasse per una lontana esperienza diretta!). Finché credo di avere capito che, come in ogni pratica, anche per la preghiera ripetitiva è necessario avere un metodo; l’idea mi è venuta mentre tentavo di ricamare a puntocroce una tovaglia, affidandomi solo a capacità scarse nel tentativo di realizzare un disegno, invece di affidarmi ad uno schema suggerito dal manuale. Proprio in quello stesso giorno avevo sgridato un nipote che si ostinava a tentare un calcolo a mente, perdendo un sacco di tempo, non volendo adattarsi a scrivere l’operazione necessaria per risolvere il problema! All’ora del Rosario, presi in mano la mia tovaglia, dopo avere osservato molto meglio le spiegazioni che mi

erano indicate. Il lavoro procedeva in modo semplice, quasi meccanicamente, e le preghiere invece erano un Mantra che guidava la mano e il cuore. Il tempo volò fino alla “Salve Regina”, che mi trovava nell’esatta disposizione per accogliere misericordia, vita, dolcezza, speranza, così necessarie per non soccombere in una valle di lacrime… E poi, alla fine, osservando il ricamo, mi resi conto che era perfino accettabile addirittura al rovescio: quasi come

Il quadro della Vergine del Rosario di Pompei (Na) e il Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario, grande promotore della preghiera del S. Rosario. 16

mi veniva indicato (e questa volta in modo convincente!) dalla stessa monaca che, di fronte a tanti miei “perché” per i quali stentavo e tuttora stento a trovare una risposta diceva: “Solo in Paradiso ti sarà dato di vedere un progetto di Dio al diritto. Tu, per ora, accontentati di affidarti, senza trovare risposte esaustive tra fili intrecciati, non privi di nodi, come il rovescio di un ricamo”.

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emanuele e bonifacio Una pozione di santità al giorno fa bene alle coronarie e ridona la voglia di vivere. Parole, pensieri e preghiere in compagnia di Fratel Emanuele STABLUM e Fratel Bonifacio PAVLETIC

Il concezionista è il fratello dell’uomo, è il fratello del piccolo e del grande, è il fratello buono che non ha famiglia propria, e non ha un carattere speciale che lo eleva e lo separa dai propri simili, perché lui supplisce al vuoto che la morte e l’abbandono lascia nelle famiglie altrui. E’ il papà degli orfani che diventano, perciò, i suoi figliuoli; provvede ai bisogni dei sofferenti, li cura e li assiste con amore paterno perché essi pure (…) diventano suoi figliuoli di elezione, e spesso anche suoi figliuoli spirituali, rigenerati a Cristo.

(Lettera a P. Pastori, Napoli, 24.1.1929).

La straordinaria notizia che ci giunge da P. Aleandro ci riempie di speranza. Invito tutti a unirsi alla nostra preghiera d’intercessione Carissimi, il 15 settembre è stato presentato il Libellum (cioè la domanda) per avviare la causa di beatificazione di fratel Ivan Bonifacio Pavletic presso il Tribunale Diocesano di Roma. Questo atto ufficiale segna un passaggio importante della nostra storia di santità e non avviene in un momento neutro... Espletate le prime pratiche, tra cui il riconoscimento della nomina di un Postulatore ad acta di detta causa e la consegna di n° 32 copie del libro Un pellegrino croato. Sulle orme di fratel Ivan Bonifacio Pavletic Mercoledì 28 ottobre prossimo, i Vescovi del Lazio si raduneranno per analizzare e approvare o meno la domanda presentata, dopo aver ricevuto qualche giorno prima la documentazione e il libro sopra indicato. Dopo il 28 ottobre il Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la città di Roma, farà domanda alla Congregazione delle Cause dei Santi per l’approvazione di aprire ufficialmente la causa. A quel punto saranno pubblicati i vari atti e la causa prenderà ufficialmente il suo iter giuridico. Affido il tutto alla preghiera vostra e della comunità. Grazie per l’attenzione. 17

P. Aleandro Paritanti, Postulatore ad acta


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Santuario del Beato Luigi Maria Monti - Saronno

Nel Cuore della Carità Montiana

Via A.Legnani,4 - 21047 Saronno (VA) - Tel. 02 96702105 - Fax 02 96703437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

orario delle celebrazioni del santuario Giorni Feriali 6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta) 7.00 Santa Messa (lunedì in cripta) 9.00 Santa Messa 18.50 Rosario e Vespro

Tutti i giovedì 18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI 8.20 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa

sacerdoti a disposizione in santuario P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio - P. Roy Puthuvala - P. Michel N’Galulaka

offerte Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

Direzione: Via San Giacomo, 5 - 21047 Saronno (VA) Tel.02 96702105 - Fax 02 96703437 e-mail: quihopostoilcuore@padremonti.org Direttore: Saverio Clementi

sito web: www.padremonti.org

Hanno collaborato per questo numero: Aurelio Mozzetta, J. Folliet, Marco Perfetti, P. Emanuel Mvomo, Bro. Sudhakar Rddy, Una parrocchiana di Bovisio Masciago, Giovanni, Hno. Jorge Romero, Sil, Andrea Castiglioni, I cercatori di Dio, P. Aleandro Paritanti, Raffaele Mugione.

Redazione: Aurelio Mozzetta Raffaele Mugione

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)

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