Qui ho posto il cuore maggio 2015

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ANNO DELLA VITA CONSACRATA, 30 novembre 2014 - 2 febbraio 2016 AnnoIV,IV,n°37 n°36- -Maggio Aprile 2015 Anno

Notiziar io de l Santuar io de l Beato Lu ig i Mar ia Monti - Saron no

sommario

Editoriale Editoriale

Editoriale 1-2

PER...APPROFONDIRE Padre Monti e dintorni Con Maria, come Maria Giocando con Dio

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PER...pregare Il mio “Grazie” a Padre Monti Preghiera per le vocazioni Una preghiera per...

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PER...riflettere Le parole montiane Parole e fuoco Tracce per una lettera da Saronno

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PER...testimoniare Riconoscere vocazioni Emanuele e Bonifacio

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PER...incontrarsi Glossolalie 6 Vita di famiglia 8-9 Lettere alla redazione 10

PER...conoscere Forse non sapevate che... La porta aperta

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PER...conoscersi La Giovinezza dei vecchi

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L’arma più potente di Aurelio Mozzetta

L’arma più potente di cui disponiamo per resistere al degrado è il coraggio di pensare. Non ci vuole molto a capirlo, neppure in questi tempi di plastica, i cui ideali e valori sembrano tutti uscire, come confettini al latte, da soapopera dove i cuori teneri si struggono, e da facebook e vvuozzap dove si “ciatta” a manetta tutto il giorno… I talkshow (gli spettacoli delle chiacchiere) la fanno da padroni, con le mani ben salde sul timone a dirigere i pensieri comuni. Ci riempiono di nulla, ci riempiono di belle frasi, di riprese televisive a effetto, di verbi tutti rigorosamente al condizionale (la filosofia del “si dice”), costruendo strutture più vuote delle bolle di sapone, eppure potentissime per le teste di chi vuole abboccare. Con gusto diabolico, essi continuano a martellare con telecamere e tele-informazioni su fatti di sangue

(dalla povera Yara alla povera Meredith ai poveri decollati dall’isis ai poveri affogati in Mediterraneo)… così che le peggiori atrocità, commesse sulla pelle dei poveri, passano indisturbate e indistinte nei nostri tiggì, tele bollettini di guerra, autentici monumenti del macabro, mentre noi ce ne stiamo stolidamente a discutere dell’ultimo gol segnato dall’ultimo calciatore di grido. Immagina tu se solo potessimo vedere - fisicamente materializzato - tutto il catrame nero e puzzolente che, in quei momenti, viene ingoiato dai nostri occhi e dalle nostre orecchie, da sentimenti, percezioni e moti dello spirito… urleremmo di paura, di ribrezzo o di schifo. Siccome, però, quel veleno non ha peso materiale e passa per vista, udito e idee (cose che non hanno peso materiale), non vi facciamo caso più di tanto. Segue a pag 2

SI POTREBBE FISSARE UN PREZZO PER I PENSIERI: ALCUNI COSTANO MOLTO, ALTRI MENO. E, CON CHE COSA SI PAGANO I PENSIERI? CON IL CORAGGIO!


Anno IV, n° 37 - Maggio 2015 Segue da pag 1

L’Arma più potente Il coraggio di pensare con la propria testa dice no al pensiero unico, al politically correct, alla dittatura dell’ideologia e della moda, alla pretesa di sottometterci tutti al gioco del gossip.

la pura e semplice colonizzazione, in forza della quale noi diventiamo inconsapevoli fruitori degli scarti altrui.

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È un po’ come i pesci e gli uccelli delle zone tropicali che silenziosamente invadono questa nostra terra, Chissà come e perché, tutti ripe- i nostri mari e il nostro cielo, rubando tiamo parole che non sono nostre, spazio alla fauna locale e distrugche non ci appartengono, che abbia- gendone l’habitat. mo appreso da computer e tv o anSiamo tutti affetti da una “xilella che da quei modi di dire che vanno per la maggiore - come tanti interca- della cultura” che - come per gli ulivi lari alla moda, senza significato alcu- millenari del nostro Sud - sta lentano, del tipo “e quant’altro” o “piutto- mente uccidendo la nostra identità. sto che” o “metti tipo che”, ripetuti Un proverbio argentino dice: “cria a sproposito e fino alla noia, poveri cuervos y te sacaran los ojos”, alleincolpevoli segni dell’imbarbarimento va corvi e ti caveranno gli occhi! Se della lingua. noi continuiamo a favorire l’imperIn queste poche righe, ne ho già cettibile sviluppo di quelle tendenze, usati anch’io un po’, da talk a chat a esse ci mangeranno l’anima. show a gossip… L’arma più potente che abbiamo Si tratta di parole che vengono è di una semplicità sconvolgente: un riversate su di noi da altre latitudini, sì o un no. Il di più viene davvero dal dall’alto al basso, dal nord al sud, dai maligno (Mt 5,37)! produttori ai consumatori, dai ricchi Ho parlato di tendenze, non di ai poveri, dai luoghi della borsa a persone. Perché, sia chiaro, la colpa quelli dove la gente non ha di che non è degli immigrati… essi, al conmangiare... Esse non sono, come trario, stanno probabilmente salvansembrerebbero, indice di un arricchido questa nostra società anziana, mento multiculturale, ma soltanto il obesa e sterile, gestita dalle badanti! sintomo di una realtà molto più banale e pericolosa: la colonizzazione, Così, a scanso degli equivoci che

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L’arma più potente che abbiamo è la carità. Che è cosa ben diversa dall’acquiescente assenso a tutto ciò che ci passano nonna stampa, mamma tv e zio internet; assenso che ci permetterebbe di non avere fastidi o di sentirci in linea con il trend più moderno o di non rimetterci la faccia né la pelle. L’amore è ben altro! È la nostra unica vera legge, l’unico timone della barca, l’unico nutrimento per le nostre teste. Per amore si può dire sì. Per amore si deve dire no. Importante che l’uno e l’altro siano saldamente collegati alla nostra coraggiosa facoltà di pensare. Aurelio Mozzetta

Epilogo

...con l’impegno di parlare bene e gettare semi di parola fecon di, capaci di donare bellezza e vita; di far risorgere le parole per la relazione; e anche di combattere la marea di grezza volgarità che vorrebbe inon darci a unico beneficio di chi cerca soldi e brama potere ...

che cammina verso una meta porto in giro

le musiche

Sì alla persona umana, qualunque ne siano provenienza e credo; no alla becera ideologia, qualunque ne siano provenienza e colore politico.

parole e fuoco

Come viandante

potrebbero essere letti in quanto scritto sopra, affermo che il “SÌ” è sempre per l’accoglienza di uomini e donne, fratelli e sorelle fatti della nostra stessa carne e dello stesso desiderio di felicità; i “NO” sono, senza remora alcuna, per la disumanità, il privilegio preteso, la speculazione politica, il razzismo, la violenza armata e non armata, i ricatti, lo sfottò e l’alterigia di chi lancia proclami senza mai muovere un dito per chi soffre.

dei miei ricordi.

Nel mio cuore ha preso casa la vita. 2


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luigi m. monti e dintorni

Affilare l’anima

Dio comprende i nostri bisogni, le nostre aspirazioni e i nostri punti deboli. Quando siamo un po’ giù di corda e stiamo perdendo il filo, con pazienza prepara la ruota dell’arrotino e incomincia ad affilare la nostra anima. Dio comprende i nostri bisogni, le nostre aspirazioni e i nostri punti deboli. Quando siamo un po’ giù di corda e stiamo perdendo il filo, con pazienza prepara la ruota dell’arrotino e incomincia ad affilare la nostra anima. Lentamente, con qualche scintilla, riprendiamo la capacità di tagliare il bene dal male. Così da strumenti inutili, possiamo fare quel poco che ci è richiesto. Luigi Monti si è sempre ritenuto uno “strumento inutile” nelle mani di Dio. Lo ripete anche nel suo testamento. Egli, però, un arrotino lo aveva conosciuto davvero. Anzi di quel giovane trentino, di nome Angelo Sauda, ne avrebbe voluto fare un valido frate, un sostegno per la sua vecchiaia.

Era arrivato, col suo principale, a Orte, girovagando di paese in città, nel marzo del 1870. Per una malattia al volto chiamata “risipola” - un’infezione della pelle molto pericolosa al tempo - fu costretto a ricorrere alle cure dei frati nell’ospedale. Conquistato dall’amorevole cura che il Monti e i suoi Fratelli esercitavano sugli ammalati, Angelo decise di seguirli. Luigi lo accolse e - come si usava allora all’entrare in una comunità religiosa - gli cambiò nome e gli pose quello di Stanislao. Poi lo inviò a Roma, per il periodo di noviziato. Nello stesso anno, il 28 dicembre 1870, il fiume Tevere esondò, provocò danni molto gravi e allagò l’ospedale di Santo Spirito, sede della Congregazione del Monti. Fratel Stanislao è tra i primi e più impegnati nel soccorso. Ma la fatica e lo stress dovuti al duro lavoro di strappare gli infermi dalla furia delle acque, minarono per sempre il suo corpo, già debole: un colpo di “emottisi” e il suo destino apparve segnato. Venne il forzato ritorno in patria - al tempo il Trentino era ancora Austria - per la chiamata al servizio militare, ma ovviamente Stanislao fu dichiarato inabile, causa lo stato di salute. Le diverse vicissitudine incontrate in questo viaggio, lo fecero tornare a Roma più sofferente che mai. Inviato di nuovo a Orte, tra le braccia del Monti, sereno, passò all’altra vita. Era il 25 Gennaio 1876. Fratel Stanislao aveva 27 anni. 3

L’arrotino di Dio Luigi ne rimase molto, molto rattristato. Quante speranze in quell’arrotino dal cuore generoso! Tuttavia, nella testa del Beato Monti, rimbalzavano le parole del giovane Confratello morente: “Son certo che ciò che avrei dovuto fare rimanendo fra voi, e forse per colpa mia non l’avrei fatto, io ve ne do fede, lo farò in cielo (cfr. Perniola E., vol. I°, pag. 418). Pregò molto per lui. Quanti sogni facciamo su coloro che ci sono attorno e quante volte, troppe!, le speranze vengono sminuzzate dalla realtà quotidiana. Ci assiste una bella certezza: coloro che donano la propria vita per salvare degli altri, arrivano direttamente nelle mani di Cristo. Egli, infatti, ci ha insegnato che l’amore massimo è dare la vita per i propri amici. Amici degli infermi in un ospedale? Non è forse troppo? No, non per Fratel Stanislao. Mi piace pensare che Angelo Sauda, faccia ancora l’arrotino, e da buon garzone, dia una mano a Dio quando ci affila l’anima. Non temere. Marco


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preghiera per le vocazioni

I giovani nel mondo

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Dio nostro Padre, ti affidiamo i giovani e le giovani del mondo, con i loro problemi, aspirazioni e speranze. Ferma su di loro il tuo sguardo d’amore, rendili operatori di pace e costruttori della civiltà dell’amore. Chiamali a seguire Gesù tuo Figlio. Fa’ loro comprendere che vale la pena di donare interamente la vita per Te e per l’umanità. Concedi generosità e prontezza nella risposta. Accogli, Signore, la nostra lode e la nostra preghiera anche per i giovani che, sull’esempio di Maria, Madre della Chiesa, hanno creduto alla tua parola e si stanno preparando ai sacri ordini, alla professione dei consigli evangelici, all’impegno missionario. Aiutali a comprendere che la chiamata che tu hai dato loro é sempre attuale e urgente. Amen. (San Giovanni Paolo II, 1985)

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una preghiera per... “La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

CHI NE HA BISOGNO: - per tutte le VITTIME del terribile terremoto in NEPAL. Fratelli e sorelle che sono nella difficoltà, nel dolore, nel lutto, nella disperazione, nell’assoluta mancanza dei beni essenziali alla vita. Perché si scateni un “TERREMOTO DELLA CARITÀ”, capace di controbattere e riparare i danni della terra.

PER I GIOVANI: - Giovanni, Francesco, Nicola, Maria Novella, Giulia, Graziella… e tanti altri: perché possano trovare lavoro e finalmente esprimere fiducia nella vita, in questa società e nel proprio futuro. - Emanuele R., della nostra Parrocchia di Milano, ordinato diacono a Roma, domenica 3 maggio, tra i Missionari del Preziosissimo Sangue.

PER I MALATI: Il beato Monti interceda per loro - Volevo ringraziare tutti per le preghiere al Beato Monti per la giovane a cui si era gonfiato il viso e era in attesa di sapere la causa. La causa è stata trovata, ha già fatto cicli di chemioterapia, ora stanno raccogliendo le sue cellule staminali per un trapianto. Lei e i suoi sono un pò più sereni. Non fermiamo la catena di preghiera: con il Beato si può vincere. - La moglie di un ex-allievo del Padre Monti di Saronno operata di aneurisma cerebrale: intervento riuscito, ma lei non riesce a riprendersi. Ricoverata in riabilitazione, con pochissimi miglioramenti. Sono sicura che le preghiere all’Immacolata e a Padre Monti aiuteranno lei e i suoi familiari in

questo difficile momento.

PER I DEFUNTI: - PIERANGELA, 64 anni, morta la mattina dell’8 aprile a causa di un tumore. Faceva parte del Consiglio Pastorale di Saronno ed era conosciuta come persona di grande cuore e di profonda discrezione. Il Signore risorto ti accolga nella sua gioia. - PAOLO, 60 anni, marito di Caterina, morto per tumore, il 27 aprile. Pace a te. PER CHI SOFFRE: - per ELSO, al quale è stata amputata una gamba. E per la sua famiglia, profondamente provata.

Inviateci le vostre intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org 4


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con maria, come maria

Maria la Theotokos

Il dogma della divina MATERNITÀ DI MARIA o Theotokos è stato proclamato nel 431 dal Concilio di Efeso, quale conseguenza della dottrina cristologica affermata dallo stesso Concilio, secondo cui Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, è un’unica persona. Il dogma della divina MATERNITÀ DI MARIA o Theotokos è stato proclamato nel 431 dal Concilio di Efeso, quale conseguenza della dottrina cristologica affermata dallo stesso Concilio, secondo cui Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, è un’unica persona.

religioso spirituale della persona. In Maria, il consacrato ritorna a essere persona frequentabile, accogliente, aperto e capace di trasmettere la vita, che ricorda il farsi carne e ossa di un Dio il quale conferma e santifica in tal modo la carne e le ossa di ciascun uomo.

Le due nature, divina e umana, La conseguenza logica è anche sono inseparabili e perciò Maria il rifiuto di ogni strumentalizzazione può essere legittimamente chiamata della sessualità al solo fine edonistico, Madre di Dio. senza il rispetto totale della persona Il Concilio denunciò come umana e la valorizzazione della errati gli insegnamenti di Nestorio, maternità spirituale propria di ogni patriarca di Costantinopoli, secondo consacrato che è madre con cuore cui la Vergine Maria diede vita ad un materno. uomo Gesù, non a Dio, non al Logos La maternità divina di Maria aiuta cioè non al Verbo, Figlio di Dio; così il consacrato a ricomporre l’armonia che Maria doveva essere chiamata turbata dal peccato, che ha deturpato Christotokos, “Madre di Cristo” e non Theotokos, “Madre di Dio”. Il Concilio decretò che Gesù era una persona sola, non due persone distinte;persona che è completamente Dio e completamente uomo, con un’anima e un corpo razionali. La Vergine Maria è la Madre di Dio perché diede alla luce Cristo, Dio e Uomo. La maternità divina di Maria, per la sua singolarità e per la libertà del suo “Fiat”, è conforme alla dignità del consacrato e della consacrata, chiamati a dare il proprio libero assenso alla consacrazione e dunque divenire spiritualmente padre omadre. È la riconquista della dignità della maternità, al di là ditutte le maternità umane spesso solo subite; è l’ideale di una maternità frutto del consenso 5

l’estetica spirituale e fisica del nostro essere; e denuncia il diffuso tentativo di fare del corpo il principio prioritario di determinazione e valutazione, degradando in tal modo la persona umana e privando la vita dell’uomo del suo autentico, completo e divino significato. Maria ci prospetta quella visione cristiana della persona, composta di anima e di corpo, dove l’armonia spirituale e corporale riconducono all’esperienza della serenità e della bellezza di tutto l’essere umano e alla riconquista della sua dignità e della dignità della vita consacrata. P. Emmanuel Mvomo


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glossolalie: appunti, ricordi e saluti dal mondo

Migranti

Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo sia benedetto il tuo sale e sia benedetto il tuo fondale. Accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde, i pescatori usciti nella notte le loro reti tra le tue creature che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati. Mare nostro che non sei nei cieli all’alba sei colore del frumento al tramonto dell’uva di vendemmia. Ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste. Mare nostro che non sei nei cieli tu sei più giusto della terra ferma pure quando sollevi onde a muraglia poi le riabbassi a tappeto. Custodisci le visite, le vite cadute come foglie sul viale fai da autunno per loro da carezza, da abbraccio e bacio in fronte di padre e madre prima di partire.

Erri de Luca

«Sono uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore: affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre. Cercano una vita migliore. Cercavano la felicità». Papa Francesco, 19 aprile 2015

Immagini realizzate dal fotoreporter Enrico Mascheroni a Lampedusa nel 2013. © www.photomascheroni.com

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forse non sapevate che... Breviario di curiosità montiane

A un mese da novant’anni

Padre Dante, forse non tutti l’hanno conosciuto ma qui a Saronno ha rappresentato una presenza bella, di cui si porta il ricordo. È tornato alla casa del Padre il 25 marzo scorso, a un mese esatto (era nato 25 aprile 1925) dal compimento dei 90 anni. Forse non tutti l’hanno conosciuto, ma qui a Saronno ha rappresentato una presenza bella, di cui si porta il ricordo. C’era lui all’inizio del Poliambulatorio Padre Monti, quando si aprì l’attività nel 1992. È tornato alla casa del Padre il 25 marzo scorso, a un mese esatto (era nato 25 aprile 1925) dal compimento dei 90 anni. Aveva professato i voti religiosi nel 1942; ordinato sacerdote il 10 luglio 1954. Nel corso della sua vita si era dedicato alla promozione delle vocazioni e al ministero dell’ascolto e della riconciliazione. Fu iniziatore di molte opere di carità a Velletri (anziani), a Oristano (disabili), a La Storta (malati AIDS), a Saronno (Poliambulatorio), a Lourdes (spiritualità) e altre ne incoraggiò in Italia e nel mondo. Così lo ricordano qui da noi: Era nato nell’aprile di novant’anni fa a Vicovaro, un piccolo comune a una cinquantina di chilomentri da Roma. Vicuàru, la chiamano in dialetto, proprio un bel posto per nascere. Per il clima, per la gente, per le tante chiese che ne arricchiscono il patrimonio. Pietro prendeva i primi voti nel settembre 1942, a soli diciassette anni. Poi, per anni si sarebbe dedicato al ministero del sacerdozio, alla formazione, alla promozione delle vocazioni. Faceva tutto con passione e grande umiltà. In punta di piedi, con discrezione, ma con forza di volontà e spirito di servizio. A Saronno era arrivato con un’incredibile bagaglio d’esperienza. Era il 1991 e PD aveva 66 anni.

Avrebbe potuto insegnare a molti, probabilmente a tutti; invece decise di ascoltare e capire, di conoscere i saronnesi, i loro bisogni e la loro cultura. Negli anni sarebbero arrivati gli ambulatori di dermatologia e odontoiatria, i servizi di riabilitazione e la neuropsichiatria infantile. Quello che ricordo di Padre Dante non sono i suoi successi, quanto il confronto che li ha generati. Erano poche le volte che da un incontro non ne uscissi arrabbiato: si parlava di mille progetti, ma si faticava a renderne concreto uno. Sorgevano sempre mille difficoltà, che PD affrontava con un sorriso disarmante e un ottimismo che faticavo a condividere. Col tempo ho imparato che la sua era la saggezza

di chi semina e sa attendere; ho scoperto che la sua disponibilità non era mai arrendevolezza. Ricordo un episodio in cui, spazientito, avevo avuto il torto d’alzare la voce in uno stupido atteggiamento di superiorità; fu un lampo, ma per un attimo il sorriso che sempre gli allietava il volto lasciò il posto alla grinta dell’uomo determinato. Non ci fu bisogno d’altro per farmi capire la forza di quell’uomo dalla corporatura minuta. Oggi lo ricordo soprattutto come un uomo buono. E sento la profonda invidia per chi è stato capace di trasmettere un numero incalcolabile di sogni. Massimo

... a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere... 7


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vita di famiglia

Graditi ritorni in Italia Hanno fatto rientro in Italia:

- P. Giuliano Inzis, dopo 18 anni di servizio missionario a Foz do Iguaçu (Brasile). l’opera brasialiana ha visto crescere molteplici iniziative: un grande poliambulatorio, la scuola materna, il centro di formazione

professionale per adolescenti e giovani, la chiesa dedicata al Beato Monti. Insieme ai Fratelli del Congregazione sono presenti le Supre di Santa Maria Consolatrice: le due comunità operano insieme, in forma paritetica, tramite la Sociedade Civil

Nossa Senhora Aparecida (SCNSA). - Mons. Nicola De Angelis, vescovo emerito di Peterborough (Ontario), dopo quasi cinquant’anni in Canada.

Bamenda (Camerun), 25 anni Prima di giungere in Italia, Mons. Nicola si è recato in Camerun, dove il 21 marzo ha presieduto la celebrazione del 25° anniversario della fondazione della nostra Parrocchia Queen of Peace. Il giorno prima aveva benedetto le nozze

di 15 coppie di sposi. E qualche giorno dopo, il 25, Solennità dell’Annunicazione, ha ordinato sacerdoti tre Fratelli della Congregazione: Abdel (del Ciad), Seraphin e Herman (del Camerun). Nei 25 anni di presenza, la Congregazione 8

ha realizzato in Bamenda 2 scuole elementari, 3 chiese (di cui una dedicata al Beato Monti), una casa di formazione, un salone parrocchiale…


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Croazia: sulle orme di Bonifacio Il 12 aprile, nella Chiesa parrocchiale Madonna della Neve di Kutina, Fratel Krunoslav Crkvenac emette, nelle mani di Fratel Ruggero Valentini, la professione dei primi voti religiosi, tanti anni dopo il Servo di Dio Fratel Bonifacio Pavletic. Grande festa per la giovane presenza della Congregazione in Croazia, che assume ora una nuova identitĂ . Viene anche ricostituita la ComunitĂ religiosa, con i Fratelli P. Mariano, Fr. Jerouz e Fr. Kruno. Buon cammino! Padre Monti vegli sopra i vostri passi.

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i vostri messaggi: e-mail e lettere dal mondo

Lettere alla redazione

Memoria di P. Pietro Dante (+ 25 marzo 2015)

- Ringraziamo il Signore per l’esperienza di vita condivisa con PD, per quanto ci è stato maestro, padre - Che riposi in pace. Lo ricordo e fratello! sempre con affetto. - Un altro pezzo di storia che se - Triste notizia, ma ci conforta lo ne va! splendido ricordo che ci ha lasciato. - Ho saputo della scomparsa È stato e rimane un grande. del vostro confratello Padre Dante. - Era veramente una brava persona. L’ho conosciuto personalmente e lo Dirò una preghiera perché mi sento ricordo, riposi in pace. Ti prego di condividere con tutta la Comunità vicina a quelli che lo conobbero. del Padre Monti il mio messaggio di vicinanza affettuosa e fraterna.

QPC n. 36 - Finalmente sono riuscita a rubare un po’ di tempo per la lettura di QPC! Complimenti per la grafica e l’impostazione. Grazie per l’editoriale, - Sono davvero frastornata... parole dense e penetranti. quanti ricordi. Una preghiera per - Con vero piacere leggerò questo frate che ha dedicato tutta la tua bella rivista, ma la primavera la sua lunga vita al Signore e alle sembra essere ancora lontana. persone. Grazie e buona giornata. - Un grande Prete-Uomo, aveva una parola di conforto per tutti. Era una bella persona.

- GRAZIE. Ho sfogliato e letto alcune pagine: al solito QPC è uno - Lo ricordo con affetto. Sentite straordinario magazine, degno di Voi condoglianze. e di Saronno! - Mi dispiace molto, con me è - Ho apprezzato molto l’editoriale sempre stato cortese. sull’omelia che deve aprire il cuore alla Parola e non essere sfoggio di erudizione. Per fortuna aumentano - Un grande ricordo di un uomo i sacerdoti che seguono i consigli di buono e di grande visione. papa Francesco! Bella la preghiera - Mi dispiace moltissimo... Caro per ogni vocazione; bisogna cercare Padre Dante ti ricorderò sempre con la propria a ogni età, perché quando stima e affetto. si è molto anziani si fa fatica a capire - Vicino con la preghiera.

che cosa Dio cerca ancora da noi oltre la preghiera. Grazie ancora per le meditazioni mensili sul Cantico dei Cantici, reso così attuale dalle sue parole. Irene - Grazie del Bollettino che espande un abbondante profumo di risurrezione. L’’ho scaricato, lo voglio leggere con calma. - Avendo trascurato l’uso del pc per oltre un mese, leggo soltanto oggi il suo paterno e cordiale augurio di Buona Pasqua, insieme ad alcuni pezzi di QPC e, tra tutti, l’editoriale sulla PAROLA RISORTA. La ringrazio per il ricordo. - Grazie per ogni pagina. Che ricchezza di riflessioni!

Un profumo pasquale - Grazie! Ricambiamo auguri di cuore. - Buona e santa Festa, portatrice di serenità, di gioia e pace, per coloro che aprono la porta e fanno entrare Gesù nel loro cuore. - Tantissimi ringraziamenti per le preghiere da voi fatte per la mia moglie Immacolata. Tanti auguri a voi tutti per una Santa Pasqua. Il Signore Gesù, con la sua Risurrezione, dia a tutti una vita nuova colma di gioia, pace e misericordia. Giovanni.

Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org 10


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la porta aperta: Incontri, ricordi e proposte di montiani vecchi e nuovi

Primavera montiana: conclusione del corso 2014-2015

Il 31 maggio si chiude la PRIMAVERA MONTIANA, corso di lettura orante del Cantico dei Cantici, con una Giornata all’Abbazia dei Santi NAZARIO E CELSO (San Nazzaro Sesia, Novara), come riportato dal dépliant qui riprodotto. L’iniziativa de “La Primavera Montiana”, conclude il quarto anno di attività, i primi tre con i Salmi e quest’ultimo con il Cantico. Essa si propone la conoscenza, l’amore, lo studio e la preghiera della Parola di Dio. La crescente adesione dei partecipanti ha positivamente confermato il senso dell’azione svolta … ma la sete della Parola di Dio è ancora tanta, non è mai spenta!

Questa QuestaRubrica, Rubrica,LA LAPORTA PORTAAPERTA, APERTA,è èmessa messaa adisposizione disposizionediditutti, tutti, e eparticolarmente particolarmentedei deiCONSACRATI, CONSACRATI,per perl’intero l’interoAnno Annodella dellaVita Vita Consacrata, Consacrata,proclamato proclamatodal dalPapa. Papa.Ognuno Ognunodidivoi voiè è invitato invitatoa amandarci mandarciil ilproprio propriocontributo contributodidiapprofondimento, approfondimento, riflessione, riflessione, proposta, proposta, preghiera preghiera e simili. e simili.

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riconoscere vocazioni

a cura dei Cercatori di Dio

Perchè io? Perchè io no?

NOTA: questa testimonianza ci era stata offerta da Kruno, il 24 febbraio 2013. Ora il suo cammino ha raggiunto una prima meta rilevante, l’emissione dei voti religiosi, lo scorso 12 maggio 2015. E la testimonianza assume un sapore più pieno. Che il raccontare di sé possa scendere nel cuore di altri giovani e risvegliare in essi la voce del Signore che chiama. La chiamata di seguire il Cristo non si è mai spenta da quando avevo 19 anni. Anzi, diventava sempre più forte e più insistente. Sono stato educato in una famiglia cattolica, ed ogni domenica partecipavo alla Messa, anche se non con tanto entusiasmo. Quando avevo 13 anni il Signore mi ha mandato la croce dell’epilessia, se pur in forma leggera. Come ragazzo, particolarmente durante il periodo della scuola superiore, sognavo di diventare medico e ho pregato Dio di darmi amore per intraprendere questa esaltante professione. Verso la fine della scuola superiore ho conosciuto un sacerdote che mi ha avvicinato alla preghiera, e a Gesù e alla Vergine Maria. Dentro di me sempre di più sentivo le parole di Gesù: “Non avere paura, seguimi!” Un giorno, quindi, ho deciso di emettere il voto di castità privatamente e di diventare Suo sacerdote! Allora, chissà perché, sono scoppiate le difficoltà. Ho bussato alla porta di alcune comunità religiose, ma sono stato respinto. Particolarmente sono stato colpito quando mi hanno respinto i Gesuiti, dove ero stato per un anno

e tre mesi. Ho fatto la Facoltà di filosofia e teologia, ho svolto diverse professioni, ma il desiderio di diventare sacerdote mai si è spento in me. Quanto più cercavo di allontanarmi da Dio e di soffocare la chiamata di Gesù, tanto più Egli mi si faceva più vicino. Quando più non riuscivo ad oppormi, mi sono abbandonato nelle mani di Maria per guidarmi. Lei mi ha portato a Pleternica, dove c’è il Santuario della Madonna delle lacrime; lì ho cominciato a capire dove mi voleva condurre. Con il l’aiuto di Lei ho trovato i Figli dell’Immacolata Concezione. O Dio, non la mia, ma la tua volontà sia fatta! Non chiedo niente, se non di poter realizzare la chiamata, che sento forte dentro di me! Kruno

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tracce per una lettera da saronno: chi scrive a chi

Dall’interno (o dall’infermo) di una struttura psichiatrica

Il futuro rimane una incognita per tutti. Sono e rimango comunque vicina: - a tutti i malati mentali gravi o ritenuti tali - alle famiglie distrutte per una ipotesi - ai lavori persi per un presentimento - ai deportati del sesso fisico o mentale, sognato o imposto (...) - alle menti deboli che possono solo “ignare”, dire di sì, e che non riusciranno la maggior parte delle volte a capire il pericolo e ad evitarlo... - alle menti forti che pensano di potercela fare sempre - a chi si approfitta con tecniche ipnotiche o di psicologia profonda - a chi convince senza essere conosciuto né conoscere - a chi crede di parlare con i “fantasmi” e a chi questi fantasmi si permette di giudicarli senza conoscerli - a chi prende appuntamenti al buio e si offende perché l’altro non ha sentito - a chi ha occhi, orecchie, naso, e a chi pur avendoli non li può utilizzare, non perché invalido, ma perché usa semplicemente il buonsenso (e non penso alla mafia... ma a tutte le mafie!) - a chi il buonsenso l’ha perso perché ammaliato da sogni, e che per questo si è rovinato e non riesce più a trovare aiuto né supporto (a chi ha visto soldi, onori, una vita migliore...) - a chi ha perso la credibilità, perché il pensiero l’ha rovinato - a chi non viene capito o a chi viene frainteso, solo perché credente - e a chi pur essendo credente, fa del fanatismo uno speciale strumento di prevaricazione e di dominio - a tutti quelli che si sentono soli, abbandonati, incompresi e che non riescono a distinguere nel mare degli inviti interiori ciò che è bene per l’anima... e a pensare che il resto lo dà e lo fa la vita vissuta nella realtà quotidiana. MA, E SOPRATTUTTO, SONO VICINA A CHI HA IL CORAGGIO: - DI PARLARE CON COMPETENZA - DI SPIEGARE CON INTELLIGENZA - DI INSEGNARE CON COERENZA - DI DENUNCIARE CON BONTÀ E CON CAPACITÀ DI PERDONO - DI PERDONARE, PUR SAPENDO DI AVER RICEVUTO SOPRUSI - E DI CHI, AVENDO PERDONATO, HA IL CORAGGIO DI RICOMINCIARE... Il futuro è nelle nostre mani. Nelle mani di chi lavora onestamente e sa distinguere il potere irreale della mente ed il potere reale della vita, mai rinunciando ai sogni, ma dominandoli; facendone realtà quando possibile; sorridendoci sopra quando non hanno diritto ad essere presi come verità, assoluta o relativa che sia. Mai rinunciando ad uno spirito buono! Il futuro è nelle mani di ciascuno di noi, anche se a volte potrebbe essere un prezzo troppo alto da pagare. Sono vicina e prego… come, e nonostante tutto, ho fatto in tutti questi anni. (Barbara: “nonsolomedico”)

Cara amica Nonsolomedico, Dio benedica tutti quelli che come te, nel curare i corpi e le menti della gente, si ricordano che non stanno trattando casi clinici né numeri, ma figli di Dio. E ce ne doni tanti di più, di nonsolomedici così. Grazie. Continua ad essere vicina a chi… ha bisogno di te! 13


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il mio “grazie” a padre monti

Chi sente di aver

molto sbagliato Padre Monti, aiuta me nelle mie difficoltà e dona una particolare bendizione a tutti quelli che stanno soffrendo. Dona loro la forza di superare i momenti del dolore, del distacco dai loro cari, della perdita del lavoro, della malattia e di ogni altra difficoltà. Soprattutto proteggi chi si sente di aver sbagliato molto e chiede di essere perdonato. La tua intercessione lo riavvicini al Dio delle misericordie. Ancora una volta grazie, con tutto il mio amore.

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Anno IV, n° 37 - Maggio 2015

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Nicola

le parole montiane

Per una nuova casa (dedicato ai 5 Fratelli, pionieri della nuova fondazione in Australia) Sono certo che vi troverete un poco smarrito e sofferente per la dura intrapresa della fondazione della nuova Casa, ma se tutto ciò sopporterete con pazienza e rassegnazione, sono certo, ne avrete gran premio in Cielo. Forte nel Signore e coraggio. Di nuovo vi benedico. (BLM a Fr. Stanislao Guglielmetti, 15 dicembre 1896)

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Anno IV, n° 37 - Maggio 2015

giocando con dio

L’Ecumenismo non è un’opzione

Discorso Internazionale Anglicana-Cattolica, 30 Aprile 2015 2015 Discorso didiPapa PapaFrancesco Francescoalla allaCommissione Commissione Internazionale Anglicana-Cattolica, 30 Aprile Cari fratelli e sorelle in Cristo, È per me una gioia incontrare voi, membri della Commissione Internazionale anglicana-cattolica. In questi giorni siete riuniti per una nuova sessione del vostro dialogo, che sta attualmente studiando la relazione tra Chiesa universale e Chiesa locale con particolare riferimento ai processi di confronto e di decisione sulle questioni morali ed etiche. Vi do il mio cordiale benvenuto e vi auguro un incontro fruttuoso. Il vostro dialogo è frutto dello storico incontro, avvenuto nel 1966, tra Papa Paolo VI e l’Arcivescovo Ramsey, che dette avvio alla prima Commissione Internazionale anglicana-cattolica. In quella occasione, entrambi pregarono fiduciosi affinché si realizzasse «un serio dialogo che, fondato sui Vangeli e sulle antiche tradizioni comuni», potesse condurre a «quella unità nella verità per la quale Cristo ha pregato» (The Common Declaration by Pope Paul VI and the Archbishop of Canterbury Dr Michael Ramsey, Roma, 24 Marzo 1966). Ancora non abbiamo raggiunto tale obiettivo, ma siamo convinti che lo Spirito Santo continua a spingerci in quella direzione, nonostante le

difficoltà e le nuove sfide. La vostra presenza oggi è indice di quanto la tradizione di fede e la storia condivise tra anglicani e cattolici possano ispirare e sostenere i nostri sforzi nel superare gli ostacoli che si frappongono alla piena comunione. Consapevoli dell’importanza delle sfide che ci attendono, con realismo siamo fiduciosi che riusciremo a compiere insieme ancora molti progressi. Tra breve pubblicherete cinque dichiarazioni comuni prodotte finora nella seconda fase del dialogo anglicano-cattolico, accompagnate dai relativi commenti e risposte. Mi congratulo con voi per questo lavoro. Esso ci ricorda che le relazioni ecumeniche e il dialogo non sono elementi secondari della vita delle Chiese. La causa dell’unità non è un impegno opzionale e le divergenze che ci dividono non devono essere accettate come inevitabili. Alcuni vorrebbero che, dopo cinquant’anni, ci fossero risultati maggiori quanto all’unità. Nonostante le difficoltà, non possiamo lasciarci prendere dallo sconforto, ma dobbiamo confidare ancora di più nella potenza dello Spirito Santo, che può sanarci e riconciliarci e fare ciò che umanamente sembra impossibile.

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Esiste un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano. E non solo adesso ce ne sono tanti, ma penso ai martiri dell’Uganda, metà cattolici e metà anglicani. Il sangue di questi martiri nutrirà una nuova era d’impegno ecumenico, una nuova appassionata volontà di adempiere il testamento del Signore: che tutti siano una cosa sola (cfr Gv 17,21). La testimonianza di questi nostri fratelli e sorelle ci esorta ad essere ancora più coerenti con il Vangelo e a sforzarci a realizzare, con determinazione, ciò che il Signore vuole per la sua Chiesa. Oggi il mondo ha urgentemente bisogno della testimonianza comune e gioiosa, dei cristiani, dalla difesa della vita e della dignità umana alla promozione della pace e della giustizia. Invochiamo insieme i doni dello Spirito Santo, per essere in grado di rispondere coraggiosamente ai “segni dei tempi”, che chiamano tutti i cristiani all’unità e alla testimonianza comune. Possa lo Spirito Santo ispirare abbondantemente il vostro lavoro. Grazie tante per il vostro servizio.


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Anno IV, n° 37 - Maggio 2015

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la giovinezza dei vecchi

Maggio risveglia i cuori

Non c’era casa di ringhiera che non avesse, dopo la prima rampa delle scale, un quadretto o un dipinto (difficilmente d’autore!) rappresentante la Madonna; proprio nel mese a Lei dedicato, ogni sera, ci si raccoglieva davanti alla Sua immagine a recitare il Santo Rosario. Non c’era casa di ringhiera che non avesse, dopo la prima rampa delle scale, un quadretto o un dipinto (difficilmente d’autore!) rappresentante la Madonna; proprio nel mese a Lei dedicato, ogni sera, ci si raccoglieva davanti alla Sua immagine a recitare il Santo Rosario. Gli uomini generalmente preferivano soffermarsi sulle porte di casa, ma sicuramente, almeno in quelle occasioni, anche i meno religiosi, a voce bassa rispondevano alla squillante voceguida! (perfino quelli che, in certi momenti, per cattive abitudini, potevano anche bestemmiare!). Seguiva la cantilena delle litanie, in latino, e la profonda devozione faceva sorridere la Vergine per gli enormi strafalcioni coi quali si intendeva narrare tutte le sue virtù.

voti che talvolta non conoscono il miracolo di partorire un figlio, perché si dedicano a orfani, fratelli minori, allievi, oppure fanno della loro professione una missione simile alla maternità. C’è chi mette al mondo un solo figlio, per ragioni più diverse che, se non sono per un calcolo egoistico, meritano rispetto, specialmente se hanno il coraggio di portarlo alla vita, tra mille difficoltà e soprattutto incomprese e lasciate sole per un compito così difficile e che ha un inizio, ma non termine. Ho visto, talvolta e non solo in Case di riposo, donne anziane che sognano di poter avere la possibilità di un altro ruolo, apparentemente impossibile: diventare, almeno in

Dante, il sommo poeta, racchiude in quattro parole la grandezza di Maria: “VERGINE MADRE, FIGLIA DI TUO FIGLIO!”. In quante situazioni, noi, donne comuni, umilmente abbiamo la possibilità di tentare d’imitarla, anche se lontane anni luce dalla Sua gloria? Ci sono vergini, per scelta, che vengono chiamate MADRI, dalle consorelle: hanno fatto voto di perenne castità per lo Sposo e se il loro grembo resta sterile, il cuore trabocca d’amore materno all’interno e fuori dal convento: solo così onorano tale titolo, se riescono a meritarselo per tutta la durata della vocazione. Ci sono donne non legate ai 16

vecchiaia, figlie dei propri figli, per essere finalmente coccolate, curate, accarezzate gratuitamente. Come soffrono se tale sogno non si realizza e quale dolore se invece sono destinate, ingiustamente di diventare orfane di figli! Benedette tutte le donne, se almeno nel giorno della loro Festa, possono rivolgersi a Maria la vera Ausiliatrice, chiedendo l’aiuto necessario e la misericordia per essere degne di tale titolo: un giorno all’anno per festeggiare e per unirsi alla voce di ogni cantautore che ha procurato a tutti emozioni fragili cantando con convinzione: “mamma, solo per te la mia canzone vola…” SIL


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Anno IV, n° 37 - Maggio 2015

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emanuele e bonifacio

Una pozione di santità al giorno...

Una pozione di santità al giorno fa bene alle coronarie e ridona la voglia di vivere. Parole, pensieri e preghiere in compagnia di Fratel Emanuele STABLUM e Fratel Bonifacio PAVLETIC

Parlare del fondatore Parli ai figlioli del Padre Fondatore, entri in argomenti che riguardano la sua vita, la sua figura morale, vedrà quanto frutto per l’entusiasmo, l’amore alla Congregazione, lo spirito di fratellanza… essi devono informarsi di un solo spirito, quello del Padre Fondatore. Mettiamocelo pure in mente che la prosperità della Congregazione è in rapporto diretto con la intensità di uno stesso sentire con l’Anima che le diede vita.

(Lettera al Superiore generale, Milano, 28 gennaio 1925)

Mezzi per giungere alla vita interiore 1. Purità di coscienza, cioè tenere la coscienza senza colpe avvertite. 2. Purità del cuore, cioè tenere il cuore distaccato da tutto. 3. Purità di spirito, cioè non pensare alle altre religioni e alle cose che non sono di propria vocazione. 4. Purità di azione, cioè contentarsi di quelle azioni che l’obbedienza ci assegna e non desiderare altro 5. Spirito di raccogliemnto e di mortificazione. 6. Esattezza e precisione nelle occupazioni giornaliere. 7. Grande familiarità con Gesù sacramentato. 8. Carità fraterna, cioè amarci di cuore, sopportarci nei difetti, aiutarci ove occorra.

(Fratel Bonifacio)

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Anno IV, n° 36 - Aprile 2015

Santuario del Beato Luigi Maria Monti - Saronno

Nel Cuore della Carità Montiana

Via A.Legnani,4 - 21047 Saronno (VA) - Tel. 02 96702105 - Fax 02 96703437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

orario delle celebrazioni del santuario Giorni Feriali 6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta) 7.00 Santa Messa (lunedì in cripta) 9.00 Santa Messa 18.50 Rosario e Vespro

Tutti i giovedì 18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI 8.20 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa

sacerdoti E FRATELLI a disposizione in santuario P. Aurelio Mozzetta, rettore - P. Pierino Sosio - P. Roy Puthuvala P. Michel Ange N’Galulaka - Fratel Rolando Sebastiani - Fratel Corrado Blundo

offerte Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

Direzione: Via San Giacomo, 5 - 21047 Saronno (VA) Tel.02 96702105 - Fax 02 96703437 e-mail: quihopostoilcuore@padremonti.org Direttore: Saverio Clementi

sito web: www.padremonti.org

Collaboratori di questo numero: Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, Sergio Slavazza, Enrico Mascheroni, CFIC Nesw, Franco Baggia, Nicola, Irene, Giovanni, Carla, Massimo, SIL, Barbara Nonsolomedico, Krunoslav Crkvenac, I cercatori di Dio, Raffaele Mugione.

Redazione: Aurelio Mozzetta Raffaele Mugione

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)

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