Qui ho posto il cuore maggio 2014

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Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno III, n. 25—MAGGIO 2014 D A T A

SOMMARIO: Editoriale

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Il mio grazie a

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Padre Monti Luigi M. Monti 3 e dintorni

Parola di Dio e parole al vento

di E ’ L

di Aurelio Mozzetta

Mi è rimasto vivido il ricordo di quel vescovo che presiedeva una solenne concelebrazione festiva - altare pieno di preti

Una preghiera 4 per… Preghiere per

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le vocazioni Con Maria,

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come Maria Parole mon-

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tiane Glossolalie

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Vita di Fami-

7-8

glia Forse non

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tutti sapevate I Vostri mes-

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saggi La Porta aper- 11 ta Riconoscere

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vocazioni Tracce per

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una lettera da Saronno Anno mariano 14 CFIC La Giovinezza

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dei vecchi Parole e fuoco 15

e ial r to

e navate stracolme di fedeli - il quale, a inizio omelia, esordì: Cari fratelli, abbiamo ascoltato le letture, ma oggi le mettiamo da parte, per meditare una frase del card. Martini… Confesso che mi venne forte la voglia di alzarmi e tornarmene in sacrestia. Purtroppo, non lo feci. Me ne stetti lì, a sentire un mucchio di parole messe in fila una dopo l’altra, senza il minimo riferimento alla Parola appena proclamata. Mettere il Vangelo “da parte”, con un inopinato colpo di spugna, e scambiare la Parola di Dio con una qualunque parola del pur santo cardinal Martini, è operazione indegna di chiunque presieda l’Eucaristia, di ogni ministro della Parola, ma anche di un qualunque catechista di prima comunione… Senza considerare, in aggravante, le tante eclatanti banalità che spesso vengono proclamate in nome dei “testimoni” o direttamente messe sulla loro bocca. Una delle più acute sindromi di cui soffre la nostra società pare essere la carenza di ascolto.

Siamo così tanto imbevuti - e direi proprio, ingolfati - di dottrina dell’io, da essere incapaci di pensare che altri possano dirci qualcosa di diverso, offrirci qualcosa di più, insegnarci qualcosa di nuovo… E così, giriamo a vuoto around the bush - intorno al piccolo cespuglio dell’ego. E, mentre ossessivamente lo accarezziamo, finiamo per scavargli attorno trincee che ne impediscono ogni movimento e lo rendono irrimediabilmente sordo. La voce degli altri non giunge al nostro orecchio. Ora, tra l’annuncio e l’ascolto c’è sempre un filo rosso di identità e continuità: il che significa che noi ascoltiamo realmente solo quello che è annunciato in verità e con serietà; e che ogni annuncio, a sua volta, dipende da un vero ascolto. È un giro virtuoso, una dinamo che si carica di verità solo se (e solo perché) tratta la verità. Alle cose banali nessuno dà retta, pur se possono solleticare per un po’; nessuno le ritiene a lungo, scivolano addosso e finiscono nel nulla. L’atmosfera che respiriamo non ci aiuta, è chiaro!, né ci offrono modelli adeguati tutte le entità preposte alla comunicazione, dai giornali alla televisione al web. Abbiamo a che fare con una comunicazione quasi sempre pre-costituita, e spesso pro-stituita a vuotissimi ragionamenti politici o pretesi tali, alla incapacità di alzare gli occhi, alla volontà ideologica preconcetta, a tanti dommatismi laici e religiosi che mirano non al comunicare, ma solo ad acquisire potere sulla testa della gente. Il Vangelo è “notizia buona”. E qui non si scappa. O si annuncia o si rinuncia. Segue a pag. 2

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA)  02 96 702 105  02 96 703 437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe


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Mi fido e mi affido

Il mio Grazie a Padre Monti

Grazie Padre Monti per questo momento di preghiera e di silenzio. Tu sai i miei bisogni. Io mi fido e mi affido. Grazie per il dono che hai fatto alla mia famiglia. Continua a proteggerci e illumina il nostro cammino. Per essa ti chiedo una particolare vicinanza: tu illumina la nostra mente e donaci serenità. Io mi affido a te. Grazie. Tua figlia. Piera. >>> segue dalla prima pagina

Parola di Dio e parole al vento Non sono previste scorciatoie né palliativi né trame letterarie né traduzioni culturali né aggiustamenti né sostituzioni né censure né fondamentalismi che possano in qualunque modo offuscare, andare oltre o contro, la “bontà” semplice ed esigente della “Notizia”.

anche non esserci: perché al di fuori di Cristo non c’è nessuno, né tanto meno c’è

alcuna cosa, che possa darci salvezza (At 4,12). Aurelio Mozzetta

Siamo nella stagione di Pasqua. Gesù è risorto. Eccola la notizia inimmaginalbile e sconvolgente, posta a fondamento della sfida che la fede lancia al nostro vivere quotidiano: se Cristo non fosse risorto, la nostra fede sarebbe davvero un nonsenso e noi soltanto poveri stolti da compatire (1Cor 15,1219). Cristo crocifisso (id 1,21-24) e risorto: questa è “la Parola” da annunciare. Il resto è tutto (ma davvero tutto) puro e semplice contorno. Opzionale, che potrebbe

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Partenza per il paradiso.

Luigi Maria e dintorni

Un percorso a “tratti” Luigi Monti imbocca l’autostrada per il Paradiso, ma siamo subito in coda. Il suo ingresso nell’arteria più diretta a Dio ha, infatti, trovato i primi ostacoli: non possono essere in completa autonomia, ma soprattutto sono in molti a volere un potere su questi giovani. Questa situazione così “sospesa” si insinua nelle cellule del Pezzini, rendendolo molto suscettibile. La sua mancata elezione a superiore di quello strano gruppo di giovani - di fatto, gli era dovuta come promotore di questa nuova organizzazione - genera nel suo carattere onesto, ma poco riflessivo, la rivolta. Contemporaneamente assistiamo alla particolare rivendicazione degli infermieri dell’Ospedale di Santo Spirito. A questo duro lavoro, mal retribuito, aderivano buona parte di quei “tipacci” che viaggiano alle frange della legalità. Senza scrupoli, arrotondavano il magro stipendio con prelievi direttamente dai portafogli dei ricoverati, ringraziandoli con pochissima cortesia. Sono, infatti, più attratti dalla vicina osteria che dalle necessità delle corsie. Capiscono rapidamente che quei giovani rapA NNO

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presentano un pericolo per il loro piccolo mondo. Trattano con umanità le persone malate, si accontentano del cibo e non avanzano pretese. Decisone unilaterale: passiamoli sotto pesanti randelli. Fortunosamente questa loro impresa è scoperta per tempo. Nel giorno designato ad accarezzare il capo dei giovani frati, questi non escono dai loro locali; al loro posto si presentano dei gendarmi. Tutto rientra nei parametri, anche se furono trovati i pesanti bastoni destinati alle povere teste dei nostri. Questa situazione così tesa ha la sua origine nella figura del padre Gianbattista da Genova. Un Cappuccino dai modi bruschi e decisi, che da subito ha interferito sulla nascita della nuova Congregazione, carpendone la paternità ai Monti/Pezzini. La sua forte personalità, unita alla necessità di partire rapidamente con il suo personale progetto, aveva irritato l’ambiente dell’Ospedale. Cipriano crede che questo sia il momento giusto per liberarsi dell’invasivo Cappuccino. Senza avvisare il Monti, scrive al Commendatore dell’Arciospedale - ora 25

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Mons. Narducci - elencando le malefatte del reverendo padre. Non contento, e mostrandosi davvero molto imprudente, comunica allo stesso Giambattista di aver scritto in direzione. Troppo per il frate. A sua volta si reca dal Narducci per i debiti chiarimenti. Il Commendatore dell’Ospedale è spazientito: richiedere l’intervento dei gendarmi, ha sollevato le attenzioni della Curia Vaticana e l’occhio del Papa Pio IX, ed egli soprattutto teme “ombre” alla sua carriera. Risultato: Pezzini viene cacciato dall’Ospedale. Grande soddisfazione del Padre Giambattista, che vede così allontanarsi l’uomo che attivamente ha partecipato alla nascita di quel gruppo di giovani frati e, soprattutto, colui che più di tutti è a conoscenza delle sue trame. Non contento, con sadico piacere, ordina proprio al Monti di levare la veste a Cipriano. Stop and go. Non temere. Marco

Luigi Monti imbocca l’autostrada per il Paradiso, ma siamo subito in coda. Il suo ingresso nell’arteria più diretta a Dio ha, infatti, trovato i primi ostacoli: non possono essere in completa autonomia, ma soprattutto sono in molti a volere un potere su questi giovani.

La Tomba del Beato Monti nella Cripta del Santuario di Saronno


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Preghiera per le vocazioni

Che siano trasparenza di Te Dacci, Signore, santi religiosi e sante religiose, donne e uomini che siano trasparenza di Te, che parlino prima con l’esempio e poi con la parola, che con la loro povertà testimonino una pienezza ritrovata, con la loro castità facciano fiorire di fecondità la propria vita, con la loro obbedienza vivano l’unione sempre più profonda con Te. Dacci, Signore, religiosi che con la loro sola presenza testimonino la tua Bellezza, incontro tra ciò che è vero, buono, gioioso, armonioso. E quando corriamo troppo, fa che sappiano indicarci il Cielo, con un sorriso o un gesto che abbia “sapore” di Vangelo. PENELOPE PITTI

Una preghiera per...

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

PER CHI NE HA BISOGNO:

PER CHI E’ IN ATTESA:

PER I DEFUNTI:

- chiedo di pregare per tanti amici che hanno perso il lavoro o lo stanno perdendo… affinchè l’aiuto del Signore ed una "giusta" alternativa si possano sempre vedere e sperimentare.

- per Valeria, forte, generosa, capace in ogni circostanza di far germogliare il Bene, e per tutte le donne che come lei sentono il loro animo smarrirsi, nel timore dell’inadeguatezza di essere madre.

- Antonio, l’amico lavoratore in coma per un incidente sul lavoro, per cui avevamo pregato la volta scorsa. Non ce l’ha fatta. Noi continuiamo a credere alla bontà del Signore.

- per Michele, volontario di “Medici senza frontiere”, partito per la Guinea. Il Signore accompagni la sua generosità e lo salvaguardi dai pericoli.

PER GLI AMMALATI: il beato Monti interceda per loro:

- Luigi, mio compagno di giochi quando eravamo bambini, morto il 1 aprile per tumore, a 64 anni.

PER I GIOVANI: - per il piccolo Paolo, nato il 30 marzo, per mamma Barbara e papà Michele e per il fratellino Matteo (ora fratello maggiore). Che Paolo porti la serenità “al quadrato”; - per la piccola Asia, figlia di Davide e Manuela, nata lo scorso 14 aprile. Che tu possa essere gioia e vivere la gioia di essere al mondo.

- chiedo preghiera per papà, che va sempre peggio. E - Josepha, nonna di P. per mamma, che va faticosa- Mathew, 84 anni, morta a mente comprendendo come la Kumbo (Camerun), il venerdì situazione non migliorerà. Sof- santo 18 aprile. fre, ma mi sembra che soffra serena, e questo è importante. - per Paolo, 51 anni, colpito da infarto il 24 aprile scorso.

PER CHI SOFFRE: - per Sonia, che ha dato alla luce suo figlio il 30 gennaio e ancora è in ospedale per complicazioni di vario tipo. Che Padre Monti l’aiuti a superare questo momento così complesso.

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: A NNO

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Con Maria, come

Tra le braccia di Maria Immacolata Era l’estate di qualche anno fa. Ospite dell’Istituto Padre Monti di Saronno, fui invitato dall’ anziano Maestro di noviziato ad accompagnarlo in una “gita” a Sotto al Monte, paese natale di Papa Giovanni XXIII. Un luogo a me sconosciuto. Con l’intelletto avvertivo avversità verso quel caro frate, con il cuore, lo stimavo in una continua lotta tra mente e cuore, alla continua ricerca di Dio. La notte che precedette il pellegrinaggio sentii vive la promessa dell’Immacolata: “Ti proteggerò sempre”. L’Immacolata, così cara a Padre Luigi Monti. Ricordai, allora, quando su per i monti del Trentino, in compagnia di fr. Ruggero, stanco ed inesperto, stavo per lasciarmi andare nel vuoto durante l’attraversamento di uno stretto viottolo di montagna: sentii braccia amorevoli e forti che mi afferrarono e mi trassero in salvo. L’indomani, la visita ai luoghi di Papa Giovanni, il Papa della Pace, così inna-

morato dell’Immacolata, si rivelò per me una tappa importante del mio cammino di fede, alla continua ricerca di Dio. Quel luogo, la sua santità, la sua Pace mi hanno segnato. L’Immacolata continua a segnare i miei passi, quotidianamente. La Pace, l’Amicizia e la Solidarietà sono divenuti i valori fondanti cui si ispira anche i club ciclistico da me fondato perché gli amici che lo animano ne diventino messaggeri e testimoni. Per puro caso, lo scorso anno, durante un incontro di lavoro, sono ritornato a Sotto al Monte: che Pace! Il 2 aprile 2005, in viaggio da Milano a Roma, in missione per l’istituto, giunsi a Roma nell’istante in cui veniva annunciata la nascita al cielo di Papa Giovanni Paolo II, il Papa di Maria: alle mie spalle scorgevo ancora una statuina dell’Immacolata che mi rincuorava. Ero nei pressi della Casa Generalizia di Padre Monti di Roma. Con i suoi figli spirituali ebbi il privilegio, di essere a pochi

metri ad accompagnare il nostro Papa in Piazza San Pietro il giorno del suo ultimo viaggio terreno. Lo scorso anno ricevetti in dono dal Cardinal Comastri il libro “Ricordo di tre Papi” la cui lettura mi ha riportato alla mente e al cuore momenti apparentemente insignificanti della loro vita che, invece, hanno segnato i cuori e il percorso d’amore e di pace di ognuno di noi. Alla continua ricerca di Dio, ho letto e riletto quel libro per comprendere pienamente il messaggio profondo che vive nelle parole che esprimono la santità di ognuno dei Papi che Dio ci ha donati. Tra un milione di pellegrini, domenica 27 aprile 2014, con il foulard della beatificazione di Padre Monti, ho partecipato alla Canonizzazione in Vaticano dal centro di via della Conciliazione. L’Immacolata, ancora una volta, segnava i miei passi, alla continua ricerca di Dio.

Alla continua ricerca di Dio. La testimonianza di un laico di Padre Monti, innamorato di Maria Immacolata.

Un Laico montiano

Mai allevare grugnoni

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l Fratel Gabriele cantategliela pure candidamente che se ha intenzione di far bene, bene; se poi vuole continuare con i suoi musi e capricci, ditegli che questa volta la sbaglia di grosso: io sono stanco e stufo di allevare dei grugnoni… Ditegli che scelga: o far bene o andarsene. (Beato Monti, lettera a Fr. Benedetto Antonietti, 3 agosto 1897) A NNO

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Le Parole montiane


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Dalle Comunità di Padre Monti nel mondo

La Visitation Dans notre rosaire quotidien, nous méditons le mystère de la visitation, Marie qui court vers la région montagneuse pour visiter sa parente, Elisabeth. Allant chez Elisabeth, Marie n’a pas seulement aidée matériellement sa parente mais elle lui a apporté Jésus vivant en son sein. Cela veut dire apporter la joie pleine, la grâce de l’Esprit qui habite en elle. Raison pour laquelle a peine qu’Elisabeth entendit la salutation de Marie, pas seulement elle, l’enfant tressaillit de joie en son sein et fut rempli d’Esprit Saint. Dans cette mouvance, Marie est modèle de charité gratuite, d’oubli de soi pour être au service de l’autre avec empressement. Cet empressement le met dans les conditions de compréhension de l’autre. Marie porte à sa cousine le don immense qu’est Jésus, et avec lui son amour, sa paix et sa joie. Ce don, Marie ne l’a pas limité seulement à Elisabeth, mais l’offre à tout un chacun de nous. Le mouvement, le déplacement et l’engagement de Marie est une forme de mission, lui confié sans qu’elle le sache d’apporter aux autres l’Amour qu’elle porte en son sein. L’Eglise en soit, est appelée à apporter aux autres Jésus, comme le fit Marie à Elisabeth. Si par malheur il advenait que l’Eglise n’apporte plus Jésus, elle serait morte, une bonne à rien. A la suite de Paul, l’Eglise peut se dire : je ne peux annoncer que ce que j’ai en moi, ce que je porte dans mon être. Par la foi et dans la foi, je porte en moi, Jésus-Christ. Ce pourquoi Saint Paul affirme avec force que malheur à moi si je n’annonce le Royaume de Dieu. Car nous le savons, le Royaume de Dieu, c’est Jésus-Christ lui-même. Le devoir de l’Eglise est de diffuser la force et l’amour de Jésus. Dans cette Eglise qui a pour mission la diffusion de la force et de l’amour de Jésus, nous y trouvons des familles religieuses, des ordres religieux, la vie monastique, les Instituts séculiers, etc. voilà qu’il y figure la Congrégation des Fils de l’Immaculée Conception. N’est-ce pas que cette Congrégation a pour mission apporter Jésus aux autres ? Cette mission ce résume dans son Charisme qui est la Charité dans ses différentes formes que nous connaissons. Une de ses formes qui doit être mis en exergue est l’oubli de soi pour être au service des autres comme à fait Marie, modèle de charité. Ces affirmations nous permettent à dire que le charisme montien, ne peut pas seulement se calquer sur celle du Bon samaritain mais surtout à celui de Marie notre Mère, Patronne et Modèle. Nous sommes Fils d’une Mère Immaculée, Modèle de charité, laissons-nous éduquer à son école afin que les principes de sa charité nous pousse, nous presse à aller à l’encontre des autres pour que le don immense qu’est Jésus soit partager avec amour, paix et joie. P. MPOYI ODON

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Sulle orme di Fratel Bonifacio Pavletic Dal 26 al 31 luglio p.v., l’INVITO a una permanenza in CROAZIA, per “inseguire un sogno di vangelo” e rendere più attuale l’esempio di santità di Fratel Bonifacio, giovane religioso di Padre Monti, croato, morto a Roma a 33 anni, del quale si vuole introdurre la Causa di beatificazione. Una modello ‘giovane’ e davvero interessante. Chi volesse ha ancora modo di prenotarsi.

Aiutateci

…e proprio dalla Croazia giunge, in questi giorni, l’appello di GIOVANNI GALBIATI (puoi visitarlo in Facebook: Fratel Ivan Bonifacio Pavletic… subito beato!). Ve lo proponiamo: Il Comitato per la beatificazione di fratel Bonifacio, sta lavorando alacremente, ma purtroppo la mancanza di fondi frena questo processo. L'entusiasmo è tanto, ma non basta. Chi volesse aiutare questo Comitato di volontari con un'offerta, può farlo presso: PRIVREDNA BANKA ZAGREB ag. di Kutina - SWIFT: PBZGHR 2X IBAN: HR6023400091110431869 - Caus.: Beatificazione fratel Ivan Bonifacio.

I tre fratellini Cresce la voglia di comunicare. Ecco altri tre nostri… fratellini, che potete trovare in internet. La HOJA MONTIANA, edita a Cordoba (Argentina), in realtà ha già una bella età, ma negli ultimi tempi si era un po’ addormentato. Siamo lieti che il nuovo Governo provinciale l’abbia risvegliato… buon cammino! Lo stesso per AMALADOOTHU, bollettino della Provincia Indiana, di cui avevamo perso traccia. Bentornato tra noi! Eppoi c’è il neonato GIOVANI ZKM NEWS, da Tirana, Albania, espressione del Gruppo Pastorale Giovanile della UNIVERSITÀ NOSTRA SIGNORA DEL BUON CONSIGLIO. Un augurio di lunga vita e un grazie a Padre Franco e all’amico prof. Daniele Virgili.

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Vita di famiglia

Nasce Giovani ZKM news in Albania.

In Filippine, Fratel Leonard diventa medico.

Manila (Filippine): Fratel Leonard è Medico (Foto) Momento della investiture (consegna della laurea) del Confratello Bro. LEONARD LAMFU, laureatosi in Medicina presso la University of Santo Thomas di MANILA. Padre Monti era lì, invisibile, che batteva le mani dalla gioia e gridava: auguri, auguri, auguri!!! Noi ci uniamo alla voce di lui: Leonard, che Fratel Emanuele Stablum, il nostro religioso dottore Servo di Dio, ti sia modello e guida.

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… a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere…

BOLLETTINO - SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE - 08.04.2014 Rinuncia del Vescovo di Peterborough (Canada) e nomina del successore Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Peterborough (Canada), presentata da S.E. Mons. Nicola De Angelis, CFIC, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico (raggiunti limiti d'età). Ha nominato a succedergli il Vescovo William Terrence McGrattan, finora Vescovo Ausiliare di Toronto. *** Scrive Fratel Ruggero: “Esprimo, a nome di tutti, gratidudine per l’appassionato lavoro del nostro confratello padre Nicola, compiuto per il bene della Chiesa universale nella missione di vescovo”. A 27 anni l’allora giovane frate Nicola, nato nel paesino di Pozzaglia (Rieti), fu trasferito in Canada. Aveva già avuto l’opportunità di dimostrarsi per noi ragazzi di quel tempo uno splendido professore di greco ed un musicista preparato ed accorto. Uno di quelli che si ricordano e si rimpiangono, quando la loro opera si conclude. Gli anni trascorsi a Toronto avevano testimoniato il suo multiforme impegno: nella pastorale per gli emigrati italiani; nella promozione della scuola cattolica di cui, in Ontario, fu iniziatore e leader; nel servizio grandesorvoliamo diocesi Da della ultimo canadese. l’Atlantico fino al BRASILE, a

INFIORATA di FOZ do IGUAÇU,

Richiamato dalla dell’ Congregustare la bellezza gazione in Italia, dal gennaio 1986 al luglio 1992 fu Superiore Generale ed realizavviò un intenso prozata per il di Corpus Domini, dogramma internazionamenica 2 giugno. lizzazione. Che questa nuova stagione gli doni di poter raccogliere benedizioni numerose, dopo tanto lavoro per il Vangelo.

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(forse non tutti gli amici lettori conoscono il nostro Confratello Vescovo, Monsignor Nicola De Angelis. Lo presentiamo qui, a conclusione del suo servizio pastorale).


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Lettere alla Redazione I Vostri mess@ggi Email e lettere dal mondo

Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org

L’editoriale di aprile - Carissimo, è doveroso e importante ringraziarti per l'uscita fedele di QPC. Leggendo il tuo commento all'Editoriale, condivido e sottolineo che il compito di noi (servi inutili, ma necessari) è quello che di positivo Dio investe nelle persone di ogni sua creatura. Dio è Amore, è positivo per eccellenza; e noi, seppur fragili creature, dobbiamo testimoniarne presenza e vicinanza. Quando esistono problemi, noi ci muoviamo per tenerci fuori e pensare che le responsabilità siano d’altri. Mi chiedo onestamente: se il buon Dio facesse questo ragionamento per noi, sarebbe un bel problema. Rischieremmo di fare la figura di quella brava gente, che davanti a Gesù veniva sollecitata ad esprimere il proprio giudizio sulla donna peccatrice condannata alla lapidazione. Mi piace sottolineare che il nostro compito rimane quello di guardare avanti, affidati alla Provvidenza, chiedendo al Signore, attraverso l'intercessione di Maria Santissima e del Beato Fondatore, che la CFIC rimanga espressione d’Amore e di Carità. Un caro e fraterno saluto. Fratel Rolando - Grazie, bellissimo il bollettino di questo mese! Sono contenta che si parli in prima pagina di Fratel Emanuele Stablum. Io continuo a pregarlo e farlo pregare da tante persone malate e bisognose di guarigione interiore ed esteriore. Ormai è per me un Santo che ha ottenuto la mia fiducia, mi dà una certa sicurezza nell'affidargli casi difficili e mi rasserena sapendo che mi ascolta sempre, anche se non posso ancora testimoniare il miracolo atteso!

Il Signore sa quando sarà l'ora di avere anche questo segno importante. Se è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni, per me è già più che SANTO! Sono stata felice di aver visitato il Giardino dei Giusti a Gerusalemme e sapere che in quel posto c'era anche il suo nome e quindi "presente" nello Spirito, Lui, un Figlio dell'Immacolata Concezione, un figlio amato, benedetto e benedicente, di Padre Monti! Grazie, buon proseguimento verso la Santa Pasqua.

Grazie, con gioia - Come sempre, grazie di cuore. don f - Grazie per la puntualità e per il bel lavoro che fate! don p - Un ricordo con grande gioia. Grazie. Noi continuamo con la celebrazione di messe gregoriane… - Grazie, padre. Sentivo la mancanza di questo appuntamento periodico con la Sua Congregazione, che ho sempre ammirato e ammiro molto. Mi benedica. In comunione. - Grazie di cuore. Di un ricordo al Signore ne abbiamo proprio bisogno. - La rivista QPC l'ho sempre ricevuta e puntualmente la leggo e rileggo (nelle ore serali) con avidità, perchè mi fa stare bene.

tà, serenità e forza. Il percorso della quaresima è per me uno dei momenti più belli e di approfondimento spirituale che saziano l'anima. Anche quest'anno la salita al calvario si fa difficile e pesante; provoco sempre lavoro ai medici e preoccupazioni a chi mi sta vicino. Io però vivo e godo della vicinanza di Gesù in questo percorso. Venerdì sono riuscito a farmi portare alla Via Crucis e ancora una volta mi sono convinto maggiormente dell'importanza della preghiera per gli ammalati. Preghiera e farmaci, un connubio vincente! La preghiera senza farmaci a volte fa miracoli, ma i farmaci senza la preghiera di miracoli non ne fanno! In compenso però ho trovato qualcosa da fare anche in ospedale e con l'aiuto della suora che supporta spiritualmente i degenti, stiamo preparando la preghiera della settimana santa. Non sarebbe possibile in qualche modo aver del materiale da mettere in distribuzione riguardante il Beato Monti? E, essendo in ospedale, forse fratel Emanuele sarebbe più "indicato"? Non cose di valore, anche solo immaginette. Auguro a Lei e agli amici del Beato Monti di trovare il meglio in un raccolto proficuo quaresimale e pasquale. Un abbraccio fraterno. Guido

Preghiera e farmaci Ancora una volta 1000 grazie per il notiziario; è diventato appuntamento fisso e importante e trovarvi sempre presenti mi dà felici-

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LA PORTA APERTA ALLA SANTITÀ (… a noi, giganti inconsapevoli) SIAMO UNA GENERAZIONE FELICE, particolarmente amata da Dio, se Egli stesso ci dà di essere protagonisti e testimoni di questa straordinaria STAGIONE DI SANTITÀ. Lo Spirito è alacremente all’opera, attivo e grandioso, fecondo di novità e operatore di prodigi. LA PORTA È DAVVERO APERTA. Per tutti. Non solo per loro due, giganti della nostra storia recente.

Ognuno porta in sé la statura del gigante, solo che quasi mai lo sa, quasi mai la vede, quasi mai ci crede… E così, il più delle volte, la lasciamo lì, avvolta in se stessa, non sviluppata, non posta “come città sopra un monte” né “come luce su un candelabro”. OGNI GIORNO INCONTRIAMO SANTI sui nostri passi, il più delle volte senza vederli; e peggio, il più delle volte pensando che gli altri siano tutti inaffidabili, pericolosi, potenziali nemici, gente cui fare attenzione. Questa cultura dell’arraffare per sé, contrabbandata come civiltà e libertà, ci rende tutti meno umani e meno vicini. Dio ha seminato angeli in ogni angolo del mondo. Perché non li vediamo? *** FESTA DI PAPI SANTI (27 aprile 2014). Dice Jean Vanier: “Ogni uomo è una storia sacra”. Noi non le conosciamo tutte, ma ci è senza dubbio capitato di camminare al fianco di Qualcuno, senza riconoscerlo: siamo fratelli dei compagni di Emmaus, in cammino, inconsapevoli di essere in compagnia dell'Unico che ci può aprire gli occhi! Oggi 4 Grandi, in Piazza San Pietro e nel mondo interno, sono festeggiati e richiamano i fedeli per un avvenimento, giustamente imponente e unico per la storia e nella Storia della Chiesa. Due di Essi concelebrano; gli altri Due sono alla presenza del Padre. Ma sicuramente almeno Tre Altri hanno aperto a Giovanni XXIII e a Giovanni Paolo II le Porte del Regno. Pio XII guida un corteo di Ebrei, battezzati nel sangue o diventati cenere in campi di concentramento; Paolo VI porta ancora i segni, ormai indolori, di una pesante Croce che l'ha schiacciato ma non vinto; Giovanni Paolo I tiene la mano sul cuore che non ha retto al dolore ereditato con un compito, che l'ha stroncato ancor prima di poter svolgere il suo Pontificato. Sono lassù per avere pagato col martirio. Signore, ti ringraziamo per Ciascuno di loro! (AM e SO) A NNO

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SIAMO UNA GENERAZIO NE FELICE, particolarmente amata da Dio, se Egli stesso ci dà di essere protagonisti e testimoni di questa straordinari a STAGIONE DI SANTITÀ.


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Riconoscere

Vocazioni

Università e missione Io ed il mio amico abbiamo sempre condiviso tutto. Anche la scelta del sacerdozio. Stesse scuole, medesimi impegni, stessi desideri, stesso seminario… Subito dopo l’ordinazione, il Vescovo ci fece chiamare. Una sola cosa ci disse: “tu vai all’Università e tu vai in terra di Missione”. Perché io all’Università e il mio amico in missione, non lo so proprio. Da lì parte la mia vocazione di prete accademico, da una decisione del Vescovo, non dalla mia volontà. No, davvero. Io sarei andato volentieri in missione al posto del mio amico e invece no: io dovevo redimere la mia vita sopra i libri.

Rubrica a cura dei Cercatori di Dio

Ho scelto di fare il prete per aiutare gli altri. I libri non erano esattamente quello che mi aspettavo da questa vita! Ero però carico e mi sono messo subito all’opera. Gli esami volavano ed il tempo trascorreva sereno in un rimarsi di impegni e di preghiera. Mi chiedevo dove era Dio. Mi facevo domande sull’esistenza di Dio… Lo studio della Filiosofia prima e della Teologia poi mi stavano veramente aiutando a trovare la mia strada interiore dove incontrare l’Assoluto.

Io ed il mio amico abbiamo sempre condiviso tutto. Anche la scelta del sacerdozio. Stesse scuole, medesimi impegni, stessi desideri, stesso seminario…

La mia vocazione… non so dire quando sia stata la prima volta che mi sono rivolto a Dio; o meglio, che Dio si è rivolto a me. So solo che ho risposto, e la mia risposta è stata: “sia fatta la tua Volontà”. Anche oggi, quando qualcosa mi è difficile da pensare, da decidere o da fare, mi rivolgo a Lui e dico la stessa cosa: “sia fatta la tua Volontà”. Tutto ritorna tranquillo in me, dentro e fuori di me. Non ho rimpianti. Ho detto di si, anche al Vescovo come se fosse stata la richiesta di Dio. E lo è stata. Ne sono sicuro. Attraverso il Vescovo ho colto la volontà di Dio in me e su di me. Il mio amico dopo 40 anni è ancora in terra di missione. Anch’egli è felice di aver detto di sì a Dio.

Subito dopo l’ordinazione, il Vescovo ci fece chiamare. Una sola cosa ci disse: “tu vai all’Università e tu vai in terra di Missione”.

"Egli mi ha amato fino all'estremo, all'estremo di me, all'estremo di se stesso... Mi ha amato a modo suo, che non coincide con il mio. Mi ha amato senza contropartite, in assoluta gratuità... Avrei potuto essere amato in modo più discreto, meno solenne. Mi ha amato come io non so amare: con quella semplicità, quell'oblio di sé, quel servizio umile e non gratificante, senza alcun amor proprio. Mi ha amato con l'autorità generosa ma ineludibile di un padre ed anche con la tenerezza indulgente e mai completamente tranquilla di una madre" Christian de Cherge, 1995, Monastero di Tibhirine (Algeria)

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qui ho posto il cuore

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La verità che libera

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Tracce per una lettera da Saronno

Caro Padre, come possiamo armonizzare la libertà di parola, la verità e la convenienza di dire “verità scomode”? Apprezzo infinitamente la libertà e la libertà di parola in specie, ma occorre dire che la libertà è la responsabilità più grave e più pesante per un uomo. Per questo, malgrado apparenze e proclami, cerchiamo tutti di sfuggirla e di trovare 'padroni' di vario genere da cui farci comandare. È molto meno faticoso, più comodo, più accomodante, più materialmente fruttuoso... non mi pone in discussione, mi fa stare nel mio bel cantuccio e salva la mia igiene mentale! Ovvio che l'obbedienza religiosa - a Dio anzitutto e sopratutto, e poi al Magistero ed ai legittimi superiori - è tutt'altra cosa: se fosse quello, cioè ricerca di comodità o di un padrone che ci scarichi della responsabilità, sarebbe l'esatta negazione di ciò che Cristo vuole da noi! Non ci neghiamo che a volte anche questo tipo di cosidetta "obbedienza" appare tra di noi (della serie: testimoni di un Geova senza barba e senza spina dorsale). Ho profondo rispetto per chi - pur obbedendo come deve, per professione evangelica - si chiede con sofferenza e lacerazione se certe leggi positive siano giuste e ancora valide. La sua sofferenza ha valore salvifico: "ciò che manca alla passione di Cristo"... D'altra parte la storia ci ha detto infinite volte che idee e leggi, anche quelle ecclesiali, soggiacciono al cammino progressivo dell'umanità e della Chiesa. Guarda Rosmini, tanto per dire. Apprezzo ogni richiesta, ogni esigenza o espressione di umanità: se non c'è la persona "uomo", è pura illusione voler costruire il consacrato. E se, Dio ce ne scampi, il consacrato è stato costruito su un "niente" di umanità... povera Chiesa e poveri noi tutti, confratelli e fedeli. Si può essere d'accordo o meno sulle idee espresse, ma forse ci converrebbe imparare da uno - Voltaire - che non era certo nè bigotto nè ispirato dal catechismo, e che però ha prodotto un'affermazione che dovrebbe essere scolpita nei fondamenti costitutivi del nostro essere comunità di fratelli: "io non condivido le tue idee, ma sono disposto a dare la mia vita perchè tu possa esprimerle in libertà". Lanciare anatemi è il peggior servizio che possiamo fare alla verità ed alla carità. Per questo, a prescindere dalla verità delle posizioni, non mi piacciono giudizi e definizioni che vogliono catalogare o condannare in vario modo. Anche la correzione fraterna parte dall'amore, mai dal giudizio. Se non è motivata dall'amore, la correzione non è né fraterna né opera "divina". Dio non giudica e non condanna... basta dare una scorsa ai vangeli! D'altra parte la verità non cambia, anche se pronunciata da labbra “sbagliate”. Un’ultima considerazione: spesso si ha paura che certe idee, posizioni e discussioni vadano in giro e creino confusione tra i fedeli. Diciamocelo chiaro: la carità e la verità devono essere vissute e “lavorate" con e dall'intelligenza. Di chi dice e di chi ascolta. Troppo spesso abbiamo ritenuto i nostri fedeli dei minorenni, incapaci di capire... l'uomo è cresciuto, grazie a Dio, e forse oggi più che mai è vera l'affermazione di Gesù: la verità vi farà liberi! Giorgio G.

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CHI SCRIVE A CHI


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Teologia elementare o proposta sapienziale? Anno Mariano 2013-2014

“Chi di noi non ha angustie, pene, tribulazioni da esporre al cuore tenero di una madre qual’è Maria? Chi di noi non ha grazie, favore da chiedere alla Regina del Cielo, alla ricca tesoriera, alla depositaria dei doni del Signore?”. Così scrive il beato Monti in una lettera ai Fratelli della Congregazione, datata 28 aprile 1899.

“Chi di noi non ha angustie, pene, tribulazioni da esporre al cuore tenero di una madre qual’è Maria? Chi di noi non ha grazie, favore da chiedere alla Regina del Cielo, alla ricca tesoriera, alla depositaria dei doni del Signore?”. Così scrive il beato Monti in una lettera ai Fratelli della Congregazione, datata 28 aprile 1899. Nel suo atteggiamento verso Maria Immacolata si possono cogliere pensieri, gesti e sapori propri di un figlio che si rapporta con sua madre. L'Immacolata è realmente sentita da lui come madre, o meglio, "mamma", con tutto il riferimento di legami vitali ed affettivi racchiusi in quella parola. È sempre fonte di grande stupore constatare il modo semplice e naturale – tipico di un’ordinaria vita familiare - con cui Luigi tratta Maria, come si rivolge a lei, come le parla direttamente e ne parla agli altri, ne interpreta la volontà, ne assicura l'accoglienza e l'amore materno… Per quanto si cerchi in tutta la storia di lui ed in ogni suo scritto, non si trova un solo luogo, un tempo o un punto dove si possa notare un distacco o una qualunque parola negativa verso la Madonna. Padre Monti non esprime né vive solo una "immagine" di Maria, come figura astratta, teorica o idealizzata; la vede proprio come persona vera e reale, una persona cara da frequentare giornalmente e che entra a pieno titolo nel quadro della vita, dei pensieri, degli affetti, delle azioni. Di lei non scrive trattati teologici e quando le indirizza la propria preghiera non usa titoli altisonanti; usa le parole semplici di un figlio che si rivolge a sua madre o che la descrive.

elementare" di basso livello, questo modo d’essere del Monti verso Maria rappresenta il distillato di una comprensione interiore profondissima, una proposta sapienziale della spiritualità mariana, una dinamica di incarnazione nell'attualità, una costante verifica dello spirituale nell'esistenziale, cioè nell'insieme delle gioie e dei problemi della vita. Semplicità ed essenzialità non sono in lui un punto di partenza verso livelli spirituali e teologici più alti e complessi; al contrario sono punto di arrivo e momento di maturità di un cammino che ha saputo cogliere interiormente la verità e la realtà di Maria, immacolata e madre, pienamente umana e tutta santa, protettrice e modello, regina del creato e del proprio cuore. Nessun fraintendimento, dunque. Padre Monti non cade mai nei trabocchetti dello spiritualismo esasperato, del sentimentalismo, del devozionismo, del sensazionalismo di visioni e messaggi… Anche quando esprime delicatissimi accordi di tenerezza filiale verso la Madre o di fiducia indiscussa nel suo materno sostegno, egli ha sempre come riferimento il “Divin Figlio Gesù”. Maria è la “regina”, non è mai una dea. È “madre di Dio e madre nostra”, mai sacerdotessa del divino. È mediatrice “potente” presso Dio, ma sempre a servizio della divina volontà.

Lungi dall'essere un fatto di poco valore o espressione di una "teologia

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Pasqua 2014 Perché le hai detto: “Noli me tangere!” in quella lontana alba, appena uscito dalla tomba? Anch'io non avrei osato toccarti e poi nessuno mi avrebbe creduto: sono solo una povera donna, agli occhi di molti! Ma se tu me lo avessi permesso, la mia mano tremante avrebbe sfiorato, leggerissima, indegna, il tuo costato risanato. Sicura di trovarvi una goccia d'acqua, mi sarei bagnata gli occhi, come mi suggeriva mia madre al mattino di Pasqua. Uno sguardo nuovo avrebbe illuminato me e quelli che incontro... Ma il miracolo continua, si rinnova: anche se talvolta convive col dubbio! SIL

La Giovinezza dei vecchi

(GIOTTO, Noli me tangere, Cappella degli Scrovegni, particolare)

Fidati del vento Il vento:

Parole e fuoco

Ti porta il sussurro di un mondo lontano, Grida di bimbi, Risa di ragazze, Tenerezze di donna Il vento: Ti porta la carezza di Dio

… con l’impegno di parlare bene e gettare semi di parola fecondi, capaci di donare bellezza e vita; di far risorgere le parole per la relazione; e anche di combattere la marea di grezza volgarità che vorrebbe i-

Quando nasci Quando ami Quando muori Fidati del vento:

nondarci a unico beneficio di chi

Pulisce.

cerca soldi e brama potere …

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Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno Inserire lo slogan qui.

Orario delle Celebrazioni del Santuario GIORNI FERIALI 6.30 7.00 9.00 18.50

Lodi del Mattino (lunedì in cripta) Santa Messa (lunedì in cripta) Santa Messa Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30

Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI 8.30 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong

QUI HO POSTO IL CUORE Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione Hanno collaborato per questo numero: Aurelio Mozzetta, Penelope Pitti, Marco Perfetti, un Laico Montiano, Piera, www.padremonti.org, P. Mpoyi Odon, Giovanni Galbiati, Fratel Rolando, Guido, SIL, Giorgio G., I cercatori di Dio, FEM, Raffaele Mugione.

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Direzione: Via San Giacomo, 5 21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail: quihopostoilcuore@padremonti.org sito web: www.padremonti.org (Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)


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