Qui ho posto il cuore luglio 2013

Page 1

Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II — n. 15 LUGLIO 2013 D A T A

SOMMARIO: Editoriale

1

Preghiere

2

ascoltate

di Aurelio Mozzetta

Luigi M. Monti 3 e dintorni Una preghiera 4 per… Preghiere per

4

le vocazioni Con Maria,

5

come Maria Parole mon-

I piccoli sogni di questa cosa montiana

5

Caro Valerio, Ho letto la tua lettera. Ti confesso che è strano e lacerante - ma intrigante allo stesso tempo, perché mette alla prova la fede! sentirsi legato impotente all’andamento di cose che non dipendono da te, per le quali non puoi fare nulla, che tu devi solo sperare e aspettare, con la preghiera di impetrazione che va a mille, ma che non sai in che direzione vada e se in qualunque modo incontri la volontà di Dio.

d E ’ L

viene la liberazione? viene la morte o viene la vita? Esercizio di concretezza, questo, che libera da possibili illusioni e tiene vincolati alla terra. E che, però, non può impedire lo sguardo in alto, dove abitano i nostri sogni. Anche se i sogni di questa stagione ci sono stati defraudati da gente che parla e parla, senza sapere quello che dice. Il male e il suo autore ci vorrebbero morti o quantomeno ciechi e muti.

tiane Glossolalie

6

Vita di Fami-

7-8

glia Forse non

9

tutti sapevate I Vostri mes-

10

saggi Il mio Grazie

10

a Padre Monti La Porta aper- 11 ta Riconoscere

12

vocazioni Nelle mani di

13

un amore più grande Anno mariano 14 CFIC

Con, in più, tutta l’oscurità su questa volontà: cosa vuoi, Dio? Dove ci stai portando? Perché questo e perché quello?... Capisco in qualche modo i prigionieri del lager nazista, timorosi e dipendenti da ogni toc toc alla porta: viene la tortura?

E allora, sai, sono rimasti a vista solo dei sogni piccoli, discreti, sottovoce… soltanto poche gocce dell’enorme speranza che ci alberga in cuore e che continua a illuminare i nostri occhi. Segue a pag. 2

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA)  02 96 702 105  02 96 703 437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

e

ial r ito


P AGINA

qui ho posto il cuore

2

Le preghiere ascoltate Mille grazie. Ancora una volta sono qui a scrivere un po’ rinvigorito. Ringrazio tutti per il ricordo nella preghiera. Io sono ancora in ospedale, ormai da 2 mesi, ma all'orizzonte si prevedono le dimissioni. Anche questa volta ce l'ho fatta, il mio martoriato e sofferente corpo ha resistito, sicuramente anche per il sostegno della preghiera di tutti. Grazie di cuore. Il sorriso non mi ha mai abbandonato e sono riuscito anche a tenere allegri i medici. Che Dio li benedica! In compenso, credo che il Signore abbia accettato le mie richieste di offerta della mia infermità per tutti coloro che pregano per me, sopratutto per le anime dimenticate del purgatorio. Non dimentichiamoci di loro! Spero col cuore di riuscire a farmi portare a pregare sulla tomba di Padre Monti, anche tutto sgangherato, sono certo che ne sarà felice pure lui. G

I piccoli sogni di questa cosa montiana >>> segue dalla prima pagina

Una certezza mi è certa, più che certa: se questa cosa montiana (questa nostra Famiglia) fosse una bagatella da nulla, che non dà fastidio e non fa ombra e non porta in sé alcunché di valido, a nessuno interesserebbe, nessuno se ne darebbe pena, nessuno si scomoderebbe per dire e fare pro o contro, nessuno si prenderebbe tanto fastidio per combatterla e darle addosso… Se così è, se tanta lotta deve affrontare - come di fatto è stato in tanta parte del suo cammino, a cominciare dalla vita di Padre Monti - significa che questa cosa porta con sé tesori di bellezza, spezzoni di profezia, parole nuove da dire, mattoni di futuro, perle preziose da mettere in circolo e far fruttare… Ecco, vedi!, questo è pesante e inaccettabile per qualunque logica mondana; non può essere digerito da alcuno che abbia da proporre agli uomini il contrario di Dio; e neppure da chi, come dice Papa Francesco, soggiace a una regola distorta e qualsiasi cosa avvenga la interpreta in manie-

ra distorta. Il vangelo che parla dei giorni ultimi è terribile: verranno tempi e persecuzioni pesanti, e solo la perseveranza vi salverà. La questione non riguarda i problemi (chi non ne ha?), ma la tenuta di chiunque da essi sia investito. Egli crede in ciò che fa, ma lo vede buttato nella melma del porcile e dolorosamente si chiede: è davvero vero quello che credo? Posso ancora raccogliere la perla preziosa dal fango e baciarla con immutato trasporto d’amore? Il guaio è che siamo pieni di grilli che cantano. Ed io mi chiedo se al di là del cantare e del gridare ci sia qualcosa: c’è amore? c’è presenza? ci sono idee? quali?... Siamo pieni di grilli, chiacchieroni e ignavi. Quando si sente il cantare dei grilli, vuol dire che tutti gli altri animali del prato stanno dormendo. E quando il gregge dorme, arrivano i lupi, sempre al buio, di nascosto,

A NNO

II,

perché per loro natura i lupi umani sono deboli, paurosi e codardi, solo delle nullità. Proverei, così, a fare una distinzione tra due modi di dire, che in realtà definiscono l’essere: - io amo la chiesa (congregazione, famiglia, patria, gruppo, ecc.) e per questo, se necessario, la critico; - io critico la chiesa e questo è segno che la amo. La prima affermazione è verità. La seconda è solo posizione: per lo più ideologica. E per quanto possa scocciare a sentirselo dire, si tratta soltanto di un esercizio di bassa politica: ergersi a giudici della chiesa, della propria famiglia, della patria… ritenerla inadeguata, pensare che l’idea giusta sia soltanto la propria. Quando ciò succede, emergono la distorsione, l’arroganza e la stupidità. Tre sinonimi per dire la stessa cosa; tra le cui onde, Valerio mio, è davvero difficile navigare… Ti saluto caramente. Aurelio Mozzetta

NUMERO

15-LUGLIO

2013


qui ho posto il cuore

P AG INA

Problem solving Il vivere regala sempre delle sorprese. Il più delle volte minime e piacevoli, come lo svegliarsi al mattino sentendo il naso inondato dal profumo del caffè o come, in questa stagione, gustare l’aria piena di profumi degli alberi in fiore. A volte, purtroppo, le sorprese sono violente e dolorose. Luigi Monti quando si svegliò nel mattino del 13 Settembre 1851 ebbe un sgradevole sensazione: era nella cella di una prigione. Fece fatica un attimo a ricordare perché si trovava lì, ma presto focalizzò. Arrestato a Quinto Romano, dove stava iniziando la sua esperienza conventuale, con l’accusa di appartenere a una setta segreta e carbonara, si trovava nel carcere di Desio in attesa di Giudizio. Con lui 13 amici, tutti appartenenti alla Compagnia dei Frati - così chiamavano la gente di Bovisio il suo gruppo di preghiera. Un problema! Navigando nel Web trovo diversi siti dedicati alle varie tecniche di Problem solving. Propongono, più o meno, un percorso simile: evidenziare bene il problema, cercare soluzioni alternative, applicarle e vedere i risultati. Semplice! Luigi - privo di questi mezzi - aveva solo il buon senso e una spiccata capacità organizzativa. Perciò riflette. Sono in tanti, in un luogo angusto e senza servizi igienici. In loro, sentimenti di frustrazione, tristezza, rabbia, depressione. Primo atto: tirare una tenda ad isolare un angolo destinato ai bisogni naturali. Trovato così un attimo per quanto misero di civiltà, si dedica ai compagni. Decide di usare di quella forzata convivenza, trasfor-

A NNO

II,

N UMERO

mando la pena in preghiera. Ecco dunque stabilire delle regole di vita in comune come in un monastero. Soluzione geniale: tutto diventa più facile da gestire. Gli inevitabili screzi, causati da quella coatta abitazione, si tramutano in atti di genero-

sa pazienza; la depressione, avuto uno scopo, si trasforma in carità; la malinconia di casa e lavoro in piacere della vita in comune; la rabbia in gioia. Cantano. Voilà una tecnica di problem solving realizzata. Semplice! Mai si erano sentiti canti in quella prigione. Luigi e gli altri cantavano inni a Dio e alla Madonna. Ritornelli tradizionali di pietà popolare, conosciuti da tutti gli abitanti della cittadina che si fermavano, increduli, a sentire sotto quelle tristi mura. Anche ubriaconi e perdigiorno che ronzavano attorno all’osteria lì vicino, fermano il loro avvinazzare e curiosamente tacciono le loro sguaiate canzoni. Il giudice indagatore promette di “andare a fondo”.

15-LUG LIO

2013

Lo farà con la più severa delle attenzioni. Intanto i giovani hanno acquisito il ritmo della giornata monacale. Ogni momento ben delineato e pieno dei suggerimenti spirituali, alternando la recita delle preghiere con le meditazioni, i lavori di pulizia della cella coi frugali pasti. Dopo 72 giorni saranno liberati. Sempre nella logica del problem solving, anziché recarsi all’osteria per festeggiare il pericolo scampato, in ordine e compunti si recheranno nella Chiesa più vicina a ringraziare Dio per la grazia concessa. È l’apice della Compagnia dei Frati. Liberi da ogni sospetto, benvoluti e seguiti dalla gente, ora più che mai certa della stima concessa a quei ragazzi. Luigi, tuttavia, è sul piede di partenza. Ora che tutto è in ordine, egli se ne va. È il definitivo addio al suo paese, alla serenità ritrovata della casa, al giudizio di mediocri preti. Inizia un nuovo cammino. Incontrerà ancora ostacoli, tanti. I più verranno da frati, monsignori, cardinali e massoni. Tuttavia Luigi cammina con la Madre di Cristo. Maria, sul male addensato a più riprese sul Monti e la sua Congregazione, vincerà sempre! Siete avvertiti. Non temere. Marco

3

Luigi Maria e dintorni Da prigioniero, Luigi Monti, trasforma la pena in preghiera: tutto diventa più facile da gestire: gli screzi si trasformano in atti gi generosità, la depressione si trasforma in carità, la malinconia in piacere di vita comune, la rabbia in gioia. Cantano.

La Tomba del Beato Monti nella Cripta del Santuario di Saronno


P AGINA

qui ho posto il cuore

4

Preghiera per le vocazioni

Nada te turbe, solo Dios basta Nessun un uomo, nessuna donna, nessun bambino, nessun essere del cielo o della terra, creato o non creato, nessun oggetto... Dio solo, Dio per sempre. (preghiera di N., felicemente consacrata a Dio) Per quanto difficile da capire, questa preghiera è difesa potente contro ogni cosa si possa dire. È la chiave della mia unione con Dio. Credo potrebbe aiutare molti. Con il ripetere questa preghiera in maniera serena e sincera ho allontanato qualsiasi "pericolo" di matrimonio o altre storie, omosessualità, pedofilia, mistica, pseudomisitica, visioni varie e altri pericoli o tentazioni... e mi sono sempre riconcentrata e ri-centrata ad ogni difficoltà su l’unica volontà che ho sempre avuto dentro ed in testa: Dio solo e Dio per sempre. La mia consacrazione. Dio solo e Dio per sempre! È solo nell’unione con Dio che ottengo di "raccogliere tutta me stessa" in un unica volontà. Solo con una volontà ferma e unita posso e riesco ad andare agli altri come consacrata. Forse difficile da capire, ma più o meno è proprio così: semplice e difficilissimo allo stesso tempo.

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

Una preghiera per...

PER I MALATI - mio marito, che possa migliorare dopo l’operazione a cuore aperto. Vorremmo tutti vederlo di nuovo sorridere, camminare e giocare con i bimbi (Alexandra).

vita. E per sua sorella, che marito di 30 anni e il possa trovare pace, dopo papà: Padre Monti aiutali e dona loro la forza della fede.

PER I DEFUNTI - Anna, morta il 3 giugno. Finalmente può incontrare ancora il suo Santino, nelle braccia di Dio!

- Anna, che lotta contro un tumore inoperabile al mediastino. Padre Monti, mettici una mano, perché né noi né i medici sappiamo più cosa fare (il marito Peppe e i figli).

- Dario, 69 anni, fratello di P. Aldo Valentini, morto improvvisamente il 9 giugno.

- per don Claudio, sottoposto a chemioterapia.

- Giorgia, 16 anni, alunna del nostro Centro Formazione Professionale, morta il 10 giugno.

PER CHI SOFFRE

- Emilio, fratello del nostro amico Paolo, morto il 12 giugno.

- Pietro che non si dà pace per l’avvenuto accoltellamento della sorella, perché ritrovi fiducia nella gente e serenità di

questa terribile esperien- Mrs. Anna Chitteth, za. mamma del nostro Padre - Claudia ed il piccolo James, morta il 21 giuBrando (3 anni), che hanno gno in India. perso rispettivamente il

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org A NNO

II,

NUMERO

15-LUGLIO

2013


qui ho posto il cuore

P AG INA

5

Con Maria, come

Nei passi di Maria: l’esperienza di autonomia e di dipendenza Maria di Nazareth accetta liberamente la difficile missione affidatagli da Dio: “sono la serva del Signore, mi avvenga secondo la tua Parola”. Non è stata costretta. Per capire meglio la propria missione, Maria pone delle domande: “Come è possibile questo?, non conosco uomo”. Avendo ricevuto la risposta, la spiegazione e l’andamento, ella si adegua alla volontà di Dio ed è veramente libera perché la fa sua, e la volontà di Dio diventa la propria volontà. Questo fa di Lei una persona autonoma, libera nel proprio “fiat”. Un fiat che dipende dalla divina volontà diventata, allo stesso momento, volontà di Maria. La sua autonomia dipende dalla piena obbedienza alla parola dell’angelo e dunque di Dio. Il nostro battesimo e la nostra consacrazione religiosa ci fanno vivere la “dipendenza” e “l’autonomia”. Pur essendo

autonomi nel momento in cui abbracciamo le Costituzioni, le Norme ed i nostri Superiori, in libertà, dipendiamo da essi. Ed è in questa dipendenza che nasce una nuova autonomia, in una libertà ancora più forte e profonda.

Guarda, Bernardette, c’è la Madonna.

sare al proprio SÌ!

Siamo veramente liberi perché abbiamo fatto nostra la volontà di Dio, che non si impone, ma viene a noi e chiede la nostra partecipazione al suo divino progetto di amore. L’esperienza di autonomia ed indipendenza fa pen-

Come dire sì al Signore senza perdere la propria libertà? Rimanere autonomo e indipendente all’interno di un progetto comune, quale quello del Monti che ci ha riuniti? P. Emmanuel Mvomo

Nel nome dell’Immacolata, nostra Madre La maggior parte di voi, miei Fratelli, ne siete testimoni di quanto ha sofferto l’Istituto; e se ora vediamo crescere sotto agli occhi il numero dei Fratelli, che formano un’aurea corona alla cara nostra Madre Immacolata, attribuir dobbiamo ad un miracolo potente di nostra Madre, che non solo vuol salvo il suo Istituto, ma vuole che prosperi e si dilati in ogni parte della terra, nelle più remote regioni, a gloria del Suo Divin Figlio Gesù e del suo Nome SS.mo d’Immacolata Madre, di cui s’appella il Santo Suo Istituto. (Pro-memoria, 19 agosto 1879) A NNO

II,

N UMERO

15-LUG LIO

2013

Le Parole montiane


P AGINA

qui ho posto il cuore

6

Dalle Comunità di Padre Monti nel mondo

All’Istituto Padre Monti di Saronno

Una celebrazione corale Volevo scriverti alcune riflessioni. La prima è l'ottimo risultato ottenuto dalla "Primavera Montiana". Ero curioso di verificare se il successo del primo anno fosse solo curiosità per una assoluta novità su di un tema poco conosciuto, i Salmi. Con piacere mi sono accorto che il secondo ciclo ha ottenuto un successo maggiore, con attenzione, partecipazione agli interventi e consapevolezza nelle riflessioni. La seconda parola è sulla conclusione, con la rappresentazione del Salmo 136, il canto degli esiliati. Non poteva terminare in modo migliore. Mi è sembrata molto più d’una rappresentazione teatrale, era un celebrazione corale tra pubblico e attori, che sostenevano la

Presso la comunità montiana di ENUGU (Nigeria) è stata inaugurata questa bella Grotta-cappellina dell’Immacolata. Riportiamo un breve estratto dell’omelia di Padre Victor.

parte degli officianti. In primis Anna Maria, magnificamente supportata da Maurizio alla chitarra e Alessandro alla tastiera. Una vera sorpresa è stato il coro Vocinvolo. La sorpresa più grossa, però, è risultato il molto pubblico presente, in una serata prefestiva, piovosa e freddina. Complimenti, l’idea è stata vincente. Speriamo che si possa proseguire

anche per il futuro. Con sincero affetto. Giovanni

Una grotta dell’Immacolata in Nigeria We give special repect to Mary. Due to her unique status as the mother of Jesus we call her “Mother of God”. We pray the rosary and address to her with the Angelus, prayed each day at morning, noon and night: it reminds us that salvation comes through the life, death, and resurrection of Mary’s son, Jesus. Great honour to Mary we give when using her own words from the Magnificat: my soul proclaims the greatness of the Lord (Lk 1:46-55). Mary, ever virgin, is our mother, the Immaculate Mother, who tells us of the mighty things God is doing for us: from now on will all ages call me blessed. Let’s live with Mary this powerful word; we are numbered among those generations that say blessed to Her. It is God’s love that im-

pels us to sing our praise to the Mother: she, the highly favoured, leads us on our journey

A NNO

II,

to the Almigthy. Fr. Victor Ukanero, cfic

NUMERO

15-LUGLIO

2013


qui ho posto il cuore

P AG INA

7

GIUGNO AL PADRE MONTI. DALLA PRIMAVERA MONTIANA ALLE VOCAZIONI, CON MUSICA IN OMAGGIO Il 31 maggio abbiamo chiuso il Mese Mariano e la recita pubblica del Santo Rosario alla sera; il 2 giugno si è concluso il ciclo di incontri sui Salmi, Per una Primavera Montiana. È restato in tanti il gusto delle cose buone: la richiesta di continuare è venuta spontanea. Così, favoriti anche dall’evento delle ordinazioni di 19 sacerdoti a Milano (8 giugno), abbiamo attivato i quattro Giovedì del mese con una Messa per le Vocazioni, celebrata alle ore 20.45, con ascolto di specifiche esperienze vocazionali.

Nel Santuario del Beato Luigi Monti di Saronno, attivati i quattro Giovedì del mese con una Messa per le Vocazioni

Giovedì 6 giugno

Per le vocazioni al Sacerdozio

Giovedì 13 giugno

Per le vocazioni alla Consacrazione Femminile (suore)

Giovedì 20 giugno

Per le vocazioni alla Consacrazione Maschile (frati)

Giovedì 27 giugno

Per le vocazioni Missionarie

Insieme con la Musica Passiamo, allora, alla terza FESTA DELLA MUSICA, celebrata nei giorni 7-9 giugno per iniziativa della Scuola L’Albero Musicale e la partecipazione dell’Istituto, dell’Associazione Padre Monti, degli Amici di Padre Monti e di altre associazioni, genitori e amici.

A NNO

II,

N UMERO

15-LUG LIO

2013

L’iniziativa della Scuola L’albero Musicale e la partecipazione dell’Istituto Padre Monti, dell’Associazio ne P. Monti e degli Amici di P. Monti.


P AGINA

qui ho posto il cuore

8

Vita di famiglia

Un libro sul martirio di don Pino Pugliesi Per traghettare quindi all’

EDITRICE MONTI,

una tra

le prime voci a parlare di martirio per don Pino Puglisi (1937-1993), con la pubblicazione del saggio di Mario Torci-

Gridiamo a tutti che la mafia non ha nulla di cristiano, essendo inequivocabilmente atea, tirannica, violenta.

via. Don Pino è stato ucciso dalla mafia in odium fidei, cioè con pretese criminali e antievangeliche, abissalmente opposte all’essere cristiani. Gridiamo a tutti che la mafia non ha nulla di cristiano, essendo inequivocabilmente atea, tirannica, violenta e nutrita d’odio nei riguardi del messaggio evangelico. Don Giuseppe Puglisi, dichiarato BEATO perché MARTIRE. Sacerdote del Signore, missionario del Vangelo, formatore di coscienze, promotore di solidarietà sociale e di servizio ecclesiale nella carità.

Capela Beato Luis Maria Monti in Brasile Il Cammino della fede ha nella pietà popolare un sentiero privilegiato.

Da ultimo sorvoliamo l’Atlantico fino al BRASILE, a gustare la bellezza dell’

INFIORATA di FOZ do IGUAÇU, realizzata per il Corpus Domini, domenica 2 giugno.

La foto è piccola, ma si legge bene: CAPELA BEATO LUIS MARIA MONTI. Il cammino della fede ha nella pietà popolare un sentiero privilegiato. Spesso accolta a fatica come prodotto di bassa lega da teologi saputi e non, la pietà popolare è patrimonio infinitamente prezioso. Il suo progressivo logoramento, in nome di cose più razionali, più “moderne”, più fredde e decisamente più incomprensibili, mette in serio rischio la fede della nostra gente.

A NNO

II,

NUMERO

15-LUGLIO

2013


qui ho posto il cuore

P AG INA

9

… a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere…

L’URTAJA di FRA Quando non c'era ancora il parco comunale di fianco alla mitica "curt di ortasc" (non ortaggi, ma piuttosto orto dei poveri), in simbiosi con la definizione, esisteva l'urtàja di v asta

e

ben

fornita,

con

vigna ed anche un bel boschetto per le serate estive. Il nostro buon Beato convocava i suoi

gne per corroborare i frati che sostenevano un

frati e quelli che Lui riteneva, con convinzione, figli suoi (gli orfaaffinché

provvedessero

ardua e dura giornata.

a

togliere il maggior numero di sassi Da ultimo sorvoliamo disseminati nel l’Atlantico fino al BRASILE, a

terreno, per aver

INzio per la semina. FIORATA di FOZ Poiché sosteneva do IGUAÇU, realizgustare la bellezza dell’ maggiore spa-

che zata le per buone il CorpusverDomini, domenica 2 giugno. per dure servivano mantenere il fisico, ed un buon bicchiere di vino delle proprie vigne era un

A NNO

corroborante

II,

N UMERO

Gio

mantenere il fisico e un buon bicchiere di vino delle proprie vi-

annessa masseria,

nelli),

dua e dura giornata. Grande saggezza.

Dall’orto dei frati, buone verdure per

frà (l’orto dei frati),

per i frati che sostenevano un ar-

15-LUG LIO

2013


P AGINA

qui ho posto il cuore

10

Lettere alla Redazione I Vostri mess@ggi Email e lettere dal mondo

Un incoraggiamento caloroso Carissimo ho letto tutto con attenzione e coinvolgimento. Da me un complimento ed un incoraggiamento caloroso e sincero. QPC è una bella proposta di riflessione. Saluti cari e fraterni. fr Avanti così! Bel numero, a cominciare soprattutto dall'Editoriale. Avanti così, e farà più caldo, anche in altro senso, se "bruciamo" davvero di quella Fiamma di cui parla Teresa di Lisieux nel Manoscritto B! Un abbraccio. G Sorgenti generose d’acqua

Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org

Il mio Grazie a Padre Monti

… e quando l’estate arriverà, le sorgenti saranno generosissime di acqua! Sì, certo!, l’estate tornerà, come torna tutti gli anni. Padre Monti ha vissuto tutte le quattro stagioni: ha goduto della primavera; ha visto i frutti dell'estate: ha ammirato i colori dell'autunno; non si è lasciato intimorire dal freddo dell'inverno! In ogni stagione ha sentito presente Maria. Ha cantato i Salmi senza perdersi d'animo: quando scendiamo in cripta per celebrare la Primavera Montiana, se facciamo silenzio, oltre a vederlo sorridere, possiamo sentirlo che ci dice: "Non vorrete cantare solo per una stagione? Beh, quest'anno è

stata dura, ma la vita continua: avete solo bisogno di continuare a sperare. Io sono un Santo per tutte le stagioni!" Tanti stimoli e spunti Grazie di questo bel dono. Ci sono tanti stimoli e spunti di riflessione in questo numero di QPC, che aiutano a recuperare energie e verità dimenticate. Un abbraccio carissimo. Gennaro Anche questo numero del Notiziario è particolarmente denso. Tra tutti gli articoli mi hanno colpita le testimonianze di due donne, la vocazione monastica risoluta e quella della cristiana che propone il telefono senza fili… Mi basta leggere QPQ Grazie del bellissimo Bollettino. Penso che anche se l'estate non dovesse arrivare, a me basta leggere "quihopostoilcuore" ed è primavera, festa e gioia, vita, creatività, calore, frutti di buone testimonianze, profezia di libertà, spirito di carità e altro... In un contesto di sacrificio e di sofferenze per voi, ma anche per buona parte dei cristiani del nostro tempo, QPC esplode

come un albero di mandorlo che annuncia la primavera, come una spiga che cresce e matura annunciando l'estate. A me piace pensarlo anche come uno "strumento di resistenza" al male, dove ognuno mette il meglio di sè dando solida testimonianza di resistenza, di fede, di vigilanza. Il contenuto di ogni rubrica spinge ad efficaci riflessioni per il cammino di fede e per la maturazione di una coscienza vigile e attenta sulle mura di Gerusalemme. Mi sembra infine che ogni numero orienti alla preghiera e alla lode. Grazie di cuore a tutti i collaboratori e autori. L’estate verrà, sicuro! Come dicevano I Gufi in una loro canzone antifascista: ma anche dopo il più freddo degli inverni, ritorna sempre la dolce primavera… Speriam valga lo stesso anche per la più fredda delle primavere! Caro padre, spero vi stia andando tutto bene. Sono sempre in ospedale, ma tenete un posto per me Io sono ancora in ospedale, ma tenete un posto per me, un posto nel cuore intendo. Sarò unito a voi con la preghiera e vi ringrazio di coinvolgermi, mi sento utile! Anche la mia infermità forse è una vocazione, ma abbiamo gran bisogno di altre vocazioni. Garantisco preghiera. Affidiamoci al cuore di Gesù! Un abbraccio fraterno. G

Aiutami ad essere forte come tu fosti Grazie, Beato Luigi, di aver pregato per me e per la mia vocazione, ti ringrazio davvero tanto. Di fronte a te ho provato un grande emozione, ti ho “sentito”… non mi capita tutti i giorni di entrare in una chiesa e sentirmi così rapito!

religioso, insieme al mio amore per la santa Regola che Dio mi ha donato e ai miei voti. Aiutami ad essere come tu fosti: fedele e felice. Intercedi

presso Gesù, affinchè mi doni di realizzare questo mio sogno. (Flavio, giovane religioso)

Sostieni me e tutti i giovani come me, particolarmente i più deboli e bisognosi di protezione. Ti affido in modo particolare il mio confratello Gianni, che ha bisogno del tuo aiuto e della tua forza spirituale. E ora affido a te anche i miei primi quattro anni di

A NNO

II,

NUMERO

15-LUGLIO

2013


qui ho posto il cuore

P AG INA

11

Risposta terapeutica al dolore Il dolore confronta l'uomo con un limite ineludibile della vita, dove essa viene scossa nelle fondamenta stesse della sua volontà di vivere (... qui apre il problema della eutanasia). Nella cultura moderna molti possono riconoscersi in questa situazione, la comprendono immedesimandosi in essa e si riconoscono in un abisso senza fondo. Ma nel contempo può anche accadere che si scopra un fondamento ultimo dell'umano. Succede, infatti, che la persona possa trascendere se stessa e possa lasciare nei suoi prossimi un'impronta più indelebile di quanto mai avrebbe potuto fare come soggetto attivo (... qui possiamo pensare, ad esempio, ai martiri che soffrono e danno la vita per una nobile causa). Possiamo sottolineare che su questo aspetto viene fuori un DNA, inteso come stato di coscienza, dove l'essere umano risulta molto più ricco di quanto lo si possa immaginare. Ne consegue che possiamo affermare come la sofferenza fisica possa legarsi ad una testimonianza che trascende e vada oltre la fisicità. Un autore, Knittermeyer, dice: "Chi rimane sereno nel dolore, chi addirittura assume un'attitudine che irradia amore e perdona ogni ingiustizia sofferta, testimonia di una possibilità umana che

A NNO

II,

N UMERO

Non vincolata ad aspetti di FEDE

raramente trova l'occasione di esprimersi anche nella vita di una persona sana" (… qui si parla di eroismo allo stato puro). Gli occhi di un terapeuta libero ed attento al problema del dolore, per essere vero nella sua azione, devono vedere ed aprirsi su due direzioni: il rapporto con Dio (per chi crede) e il rapporto con gli altri. Per la stragrande maggioranza delle persone si può forse dire che la seconda direzione, quella che apre al rapporto con gli altri, risulti ancora più essenziale della risposta teologica al dolore dove non per tutti è facile trovarsi. Da un punto di vista dello psicoterapeuta... se una persona non riesce ad avere una vera percezione del dolore altrui, non può coin-

15-LUG LIO

2013

volgersi in alcuna psicoterapia. La risposta della psicoterapia al dolore è come primo movimento, "nel saper accogliere in noi" lo stato di sofferenza della persona che ci sta davanti (costruire un rapporto empatico), per poi essere accolti da chi ci sta davanti e diventare, nel migliore dei casi, "ospiti" attivi del suo mondo. La psicoterapia sostanzialmente viene agita in quanto si diventa scopritori e facilitatori delle risorse personali di ciascuno. La domanda che mi rimane aperta come credente è questa: "Come si differenzia, per un cristiano, la risposta al dolore?" fratel Rolando Sebastiani


P AGINA

qui ho posto il cuore

12

Tirolese di nascita, cinese di adozione Riconoscere

Vocazioni

Rubrica a cura dei Cercatori di Dio

Che Dio mandi nuovi operai nella sua Cina.

Vengo da un paesino del Tirolo. La mia vita è passata inosservata per molti anni: elementari, prima comunione e cresima, i giochi, le amicizie… Sono molto socievole, ma mi è sempre piaciuto anche stare da solo. Spesso mi allontanavo nelle campagne o sui monti, per pensare tra me e me. E sognavo di partire: mondi lontani, lingue nuove, esperienze d’avventura… Un giorno, alla messa domenicale, venne un missionario. Raccontò la sua esperienza di 20 anni d’Africa e mi mise KO. Sì, KO. Io sognavo, ma non pensavo di poter realizzare il sogno. Chiesi a lui come aveva fatto ed egli mi disse: “vieni e seguimi!”. All’inizio ebbi paura. Seguire un uomo che avevo appena conosciuto… e poi, seguirlo dove? Avevo solo 16 anni. E un sogno in cuore. Per realizzarlo dovevo partire. Mi feci coraggio. Parlai a mio padre dei miei sogni. Mia madre si mise a piangere… ma alla fine ebbi la benedizione di entrambi. Andai con quel missionario. Dopo 8 anni fui destinato alla Cina. Lungo viaggio in nave, che impiegai per imparare lingua e cultura cinesi. La brezza sul ponte mi fa-

ceva ricordare chi stavo lasciando e mi portava nuovi interrogativi sul futuro. Chi avrei incontrato? Cosa avrei fatto, da solo e senza appoggi? Mia madre mi aveva affidato alla Mamma del cielo. Nel mio paese c’è sempre stata una devozione particolare per la Madonna... la sentivo vicina nelle mie scelte, sapevo che mi stava aiutando e non avrebbe mai fatto mancare il suo sostegno. Ecco perché sono partito, perché avevo

una sicurezza nel cuore che non mi avrebbe mai lasciato. Trovai un mondo diverso. Trovai persone amiche e persone ostili. Trovai un cibo che non era il mio. Trovai difficoltà nei trasporti. Trovai… nessun cristiano con cui condividere la mia fede. Eppure la gente a poco a poco si radunò vicino a casa mia e abbiamo iniziato a parlare. Parlare di tutto. Poi una richiesta d’aiuto, un prestito, un pasto, un piccolo lavoro offerto… le occasioni per fare amicizia si moltiplicavano e piano piano si è parlato anche di fede. Non sono stato io a convertirli. Io pregavo nel A NNO

II,

segreto della mia casa. Erano Dio e Maria che chiamavano e convertivano. Non è stato facile vivere in Cina. È una vita che sto qui, ormai non torno quasi mai al mio paese. Ma sono felice. Lo sono sempre stato. Oggi sono un punto di riferimento per i cristiani di tutta la zona. La mia vita ha avuto un senso: portare la mia esperienza è servito a qualcosa, ma non posso dimenticare quanto ho imparato qui, mia

patria adottiva. È vero, la maggioranza dei cinesi che abitano qui oggi è cristiano, abbiamo costruito la chiesa, il governo tollera la nostra presenza. Ma non è stato facile. Morirò in Cina, dove sono stato mandato, accettando di trasformare la mia vita in dono per questa Terra e per la sua Chiesa. Chiedo a voi che leggete queste righe di aprire il cuore all’idea delle Missioni… c’è tanto da fare qui e poche sono le persone che vogliono, possono e sono in grado di accettare questa vita. Che Dio mandi nuovi operai per la sua Cina!

NUMERO

15-LUGLIO

2013


qui ho posto il cuore

P AG INA

La fede contro la tratta e lo sfruttamento delle persone Oggi vorrei invitare tutti a cogliere negli occhi e nel cuore dei rifugiati e delle persone forzatamente sradicate anche la luce della speranza. Speranza che si esprime nelle aspettative per il futuro, nella voglia di relazioni d’amicizia, nel desiderio di partecipare alla società che li accoglie, anche mediante l’apprendimento della lingua, l’accesso al lavoro e l’istruzione per i più piccoli. Ammiro il coraggio di chi spera di poter gradualmente riprendere la vita normale, in attesa che la gioia e l’amore tornino a rallegrare la sua esistenza. Tutti possiamo e dobbiamo alimentare questa speranza! Invito soprattutto i governanti e i legislatori e l’intera Comunità Internazionale a considerare la realtà delle persone forzatamente sradicate con iniziative efficaci e nuovi approcci per tutelare la loro dignità, migliorare la loro qualità di vita e far fronte alle sfide che emergono da forme moderne di persecuzione, di oppressione e di schiavitù. Si tratta, sottolineo, di persone umane, che fanno appello alla solidarietà e all’assistenza, che hanno bisogno di interventi urgenti, ma anche e soprattutto di comprensione e di bontà. Dio è buono, imitiamo Dio. La loro condizione non può lasciare indifferenti. E noi, come Chiesa, ricordiamo che curando le ferite dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime dei traffici mettiamo in pratica il comandamento della carità che Gesù ci ha lasciato, quando si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento.

A NNO

II,

N UMERO

Dovremmo rileggere più spesso il capitolo 25 del Vangelo secondo Matteo, dove si parla del giudizio finale (cfr vv. 31 -46). E qui vorrei anche richiamare l’attenzione che ogni Pastore e Comunità cristiana devono avere per il cammino di fede dei cristiani rifugiati e forzatamente sradicati dalle loro realtà, come pure dei cristiani emigranti. Essi richiedono una particolare cura pastorale che rispetti le loro tradizioni e li accompagni ad una armoniosa integrazione nelle realtà ecclesiali in cui si trovano a vivere. Le nostre Comunità cristiane siano veramente luoghi di accoglienza, di ascolto, di comunione! Cari amici, non dimenticate la carne di Cristo che è nella carne dei rifugiati: la loro carne è la carne di Cristo. Spetta anche a voi orientare

15-LUG LIO

2013

verso nuove forme di corresponsabilità tutti gli Organismi impegnati nel campo delle migrazioni forzate. Purtroppo è un fenomeno in continua espansione, e quindi il vostro compito è sempre più esigente, per favorire risposte concrete di vicinanza e di accompagnamento delle persone, tenendo conto delle diverse situazioni locali.

13

Nelle mani di un Amore più grande

ANNO DELLA FEDE (11 ottobre 2012 – 24 novembre 2013)

Dal Discorso di Papa Francesco al Pontificio

(Papa Francesco, dal discorso al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, 24 maggio 2013)

Consiglio della Pastorale per i Migranti


P AGINA

qui ho posto il cuore

14

Anno mariano 2013-2014 Quello che Egli vi dirà fatelo Roma luglio 2013 Lourdes luglio 2014

Maria: è il più bel nome di donna che si possa pronunciare. Riassume in sé la bellezza che il nome di ogni donna sulla terra evoca per chi l’ama. Da solo è capace di suscitare sentimenti di spiritualità altissima: con riferimento a quell’unico che fu suo figlio Gesù, alla nascente comunità cristiana, alla religiosità popolare, alla storia della Chiesa pellegrina nel mondo, alla riflessione sapiente di dotti e di piccoli sul messaggio evangelico… (dalla Lettera di Fratel Ruggero Valentini) Dal luglio 2013 al luglio 2014 la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione indice un ANNO MARIANO, che avrà come tema portante le parole di Maria a Cana: Quello che Egli vi dirà fatelo. L’Anno inizia con una Tre Giorni in Casa Generale (Roma, 810 luglio, seguita dalla celebrazione dell’Assemblea Generale della Congregazione) e terminerà nel Santuario di Lourdes nel luglio 2014.

Proposte per l’estate

A NNO

II,

NUMERO

15-LUGLIO

2013


Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno nel Cuore della Carità Montiana

Orario delle Celebrazioni del Santuario GIORNI FERIALI 6.30 7.00 9.00 18.50

Lodi del Mattino (lunedì in cripta) Santa Messa (lunedì in cripta) Santa Messa Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30

Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI 8.30 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong

QUI HO POSTO IL CUORE Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione Hanno collaborato per questo numero: Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, G., Victor Ukanero, Rolando Sebastiani, N., Flavio, I cercatori di Dio, Editrice Monti, Raffaele Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5 21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail: quihopostoilcuore@padremonti.org sito web: www.padremonti.org (Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.