Qui ho posto il cuore dicembre 2013

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Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II — n. 20 DICEMBRE 2013 D A T A

SOMMARIO: Editoriale

1

Il mio grazie a 2 Padre Monti Luigi M. Monti 3 e dintorni Una preghiera 4 per… Preghiere per le vocazioni

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Con Maria, come Maria

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Parole montiane

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Glossolalie

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Vita di Famiglia

7-8

Forse non tutti sapevate

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I Vostri messaggi

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La Porta aper- 11 ta Riconoscere

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vocazioni Tracce per

13

una lettera da Saronno Anno mariano 14 CFIC La Giovinezza

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dei vecchi 20° Mostra artistica del presepe

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TANTUM AURORA EST di Aurelio Mozzetta Ho avuto la grazia buona e inaspettata di visitare Sotto il Monte, paese natale del papa santo, GIOVANNI XXIII, e di incontrarvi Mons. Loris Francesco CAPOVILLA, suo antico segretario, oggi alla bella età di 98 anni, che lì stabilmente dimora. L’occasione è stata procurata dalla recente pubblicazione, da parte della nostra Editrice Monti, del libro di Mauro Colombo e Rita Salerno, “Il giorno in cui ci svegliammo dal sogno. Cinquant’anni dopo, JFK visto dagli americani d’Italia”, che riporta un contributo inedito di Capovilla sui rapporti intercorsi tra il Pontefice bergamasco e Kennedy, il primo Presidente cattolico degli USA. Dopo preziosi minuti di dialogo, come tra vecchi amici (o meglio, come tra anziano padre e figlio), sono uscito portandomi dietro una dedica sulla mia copia del libro, che dice: “A mio fratello padre Aurelio, con stima, amicizia, amore. + Loris F. Capovilla”. Soprattuto, ho portato con me il gusto forte e dolce di una Chiesa “altra”, che emerge come dalle pieghe di vecchi vestiti, che è ben viva, vivace, lucida, agile, bella da gustare, amica degli uomini e solidale con il mondo. Incredibile è ritrovarla negli occhi, nel cuore, nei gesti e nelle parole di un vecchio quasi centenario.

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Penso ad un altro grande patriarca, p. Arturo Paoli, che il 30 novembre ha compiuto 101 anni, e del quale porto con me vagoni pieni di condivisione, lunghi anni di frequenza amichevole, fraterna e filiale. Il perdono sacramentale che egli tante volte mi ha offerto, è tra i ricordi più intensi della mia vita cristiana. Arturo, un profeta del tempo, che ha pagato sulla propria pelle ognuna delle parole pronunciate ed ognuno dei gesti compiuti… E penso, come tutti noi, anche a Papa Francesco, dono di Dio. A mons. Loris stavo raccontando del mio personale relazionarmi al ricordo di Giovanni XXIII e gli dicevo che uno dei punti clou per me è rappresentato da quell’incredible affermazione che il Papa fece nel concludere il discorso d’apertura del Concilio (11 ottobre 1962): TANTUM AURORA EST (è appena l’aurora, siamo solo all’inizio). Non ho fatto in tempo a dirlo, che egli, con un lampo degli occhi e un puntar veloce del braccio, mi ha indicato: eccolo là! Mi sono voltato e, sulla parete, proprio all’ingresso della sua camera, ho visto un quadro a compozione, con lo stemma papale, con quella frase e la data. Un punto fermo della storia!, pur se un sacco di gente neppure se n’è accorta, non lo sa e non gli dà alcun peso. Un punto fermo anche nella storia dell’anziano Loris, come mi è stato facile toccare con mano. Evviva! Segue a pag. 2

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA)  02 96 702 105  02 96 703 437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe


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Il mio Grazie a Padre Monti

>>> segue dalla prima pagina

Amato da Dio Siamo due seminaristi del seminario di F. Ci affidiamo all’intercessione del Beato Luigi Maria Monti per il nostro cammino vocazionale. Insieme con lui eleviamo una preghiera speciale per le vocazioni: ti preghiamo, caro padre, di aiutare noi e tutti a camminare nella giustizia e nella carità, a crescere sulla via che il Signore ha tracciato per noi. A quelli che hanno bisogno di Gesù, tu suggerisci di pregare intensamente perché nuovi operai siano inviati alla mèsse. Noi umilmente tocchiamo la tua tomba, tu appoggia sul nostro capo la tua mano e illumina la nostra strada. Grazie, o amato da Dio.

Tantum aurora est Poi gli stavo raccontando di Padre Monti e della nostra Casa di Saronno, per la quale il Fondatore aveva pronunciato quelle strepitose parole: QUI HO POSTO IL CUORE. E, ancora una volta, l’anziano patriarca mi ha sorpreso, dicendomi: anch’io ti voglio raccontare una storia. E giù con un altro ricordo di Giovanni il Buono, di quando gli chiesero: Santità, lei ha viaggiato così tanto, da Bergamo a Roma alla Turchia alla Grecia alla Bulgaria alla Francia a Venezia... Dov’è che si è trovato meglio? E il Papa: Dove ho messo i piedi, lì ho messo il cuore. Ho sentito dentro qualcosa, come se i sensi stessero per venirmi meno, al solo pensiero di questa preziosa

coincidenza tra Luigi Monti e Giovanni XXIII, ma è stato ancora lui, il vecchio Loris, a precedermi: vedi, figlio mio, come sono i santi? Che bellezza! Che

grandiosa bellezza! Dice il proverbio: gli amici sono casa. Da quella casa di Mons. Capovilla non sarei più uscito se avessi potuto. Sentivo uno spirito di amicizia aleggia-

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re nella stanza, come se da sempre io fossi stato un familiare dell’anziano vescovo. Gli abbiamo chiesto di benedirci ed egli, a tutta prima ci ha imposto di fare silenzio. Un silenzio breve, di preghiera, non invaso da nulla che potesse disturbarla. E poi ha steso le braccia e sottovoce ha proclamato: vi benedica Dio onnipotente… facendo quindi atterrare le palme delle sue mani sul nostro braccio, come a conformare una catena di unità e di affetto che lì, in quella stanza, si era fatta visibile. Aurelio Mozzetta

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E Dio lavora… lavora Ricostruire, se pur con la dovuta umiltà, il complesso percorso del Beato Luigi Maria Monti partendo dai testi che altri, molto più colti e importanti dello scrivente, hanno studiato, è abbastanza complicato; immaginiamoci come doveva esserlo per il protagonista. Eppure per ognuno di noi il cammino è segnato. Tutti siamo nel progetto di Dio. E il progetto di Dio è semplice: la nostra felicità. Tuttavia noi uomini, siamo specialisti nel complicare il semplice. E così creiamo l'infelicità. Il problema si gonfia, poi, perché complicazioni così ben inventate, finiscono per oscurare agli altri il loro cammino o, nel migliore dei casi, metterci infiniti ostacoli. Bussolengo 1857, Gennaio. La domanda dei due fratelli Monti, Luigi e Antonio, di essere trasferiti da Brescia a Bussolengo è stata accolta da don Luigi Dossi. Al loro arrivo, Luigi viene informato che sarà lui a dirigere la costituzione della nuova Congregazione di frati infermieri. Si deve accordare con Cipriano Pezzini appena questi ritornerà da Roma. I preliminari per la fondazione stanno andando bene. Il Dossi, responsabile di questo progetto, ha deciso. Luigi è la persona adatta. Ha esperienza, capacità e soprattutto ha sei anni di vita in comunità. I lunghi colloqui con Cipriano portano

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all’identificazione di un nome: Figli dell'Immacolata Concezione, al chiarimento di regole e norme, alle ade-

sioni dei vari fratelli. Finalmente tutto semplice, siamo nel disegno di Dio. Eccola la complicazione: a Roma i frati cappuccini, furbescamente, hanno spinto il Commendatore dell'Ospedale Santo Spirito, Mons Vitelleschi, a far sì che la futura congregazione, approvata in via sperimentale da Pio IX°, rientri nella Famiglia Francescana, come terziari francescani. Così, niente Congregazione e conseguente perdita di autonomia e di novità. Loro, i Cappuccini, avrebbero a disposizione un gruppo di laici da guidare per la gloria dell'Ordine e, soprattutto, per quella di P. Giovanbattista da Genova, il vice-superiore della comunità religiosa in Santo Spirito, promotore della deplorevole iniziativa. Pezzini ritorna a Roma

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di corsa. Luigi resta a Bussolengo, in attesa. Sarà un’attesa lunga e dolorosa. Egli continua a pregare appassionatamente, ma con il trascorre del tempo si innesta un processo di frustrazione, aggravata dalla amara ironia dei confratelli. Una sera, ormai deciso a mollare, sente un forte richiamo verso la preghiera in cappella. Mentre ancora una volta esprime in silenzio le sue perplessità e angosce, vede, vicino a lui due figure: Gesù e Maria Immacolata. Il colloquio - riportato molti anni dopo in un suo scritto di pugno - lo rassicura. Sopra di lui il potente aiuto di Cristo e la sempre vigile attenzione della Madonna. Da vecchio testimonierà che questa promessa si è sempre avverata nella sua vita. Ecco come l'egoismo di qualcuno va a nascondere la felicità di altri. Non basterà a fermare il piano di Dio, che sa intervenire direttamente, se necessario, ma nascono ostacoli e in questo caso lunghi anche degli anni. Luigi Monti è un saltatore di ostacoli formidabile. Se avesse gareggiato alle olimpiadi avrebbe vinto la medaglia d'oro. Non temere Marco

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Luigi Maria e dintorni

Tutti siamo nel progetto di Dio. E il progetto di Dio è semplice: la nostra felicità. Spesso l'egoismo di qualcuno va a nascondere la felicità di altri ma non basterà a fermare il piano di Dio. Luigi Monti è un saltatore di ostacoli formidabile. Se avesse gareggiato alle olimpiadi avrebbe vinto la medaglia d'oro.

La Tomba del Beato Monti nella Cripta del Santuario di Saronno


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Preghiera per le vocazioni

Noi Ti cerchiamo Signore, faccio tanta fatica a riconoscerti quando tu ti dai a me. Mi aspetto sempre che Tu assomigli al Dio che mi augurerei Tu fossi: Potente, Ambizioso, Invulnerabile, Temibile, Vendicatore! Sono turbato quando Tu ti riveli dolce e umile di cuore. Ti rimprovero di mascherarti quando Tu ti presenti a me sotto i tratti dell'amore. Ti sospetto di abbandono e Tu ti abbandoni interamente a me. Ti accuso di tacere quando Tu gridi verso di me. Io mi ritiro quando Tu ti sveli sulla croce perché rifiuto di salirvi dietro a te. Quando Tu ti spogli di tutti gli attributi con cui ti volevo mascherare, ti rimprovero di nasconderti. Tu resterai sempre per me un Dio nascosto finchè cercherò di darti il mio viso, mentre Tu mi porgi il tuo. (Louis Evely, Preghiere intime)

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

PER I GIOVANI:

Una preghiera per...

- Padre Giuseppe, del PIME, che era stato assistente del Masci di Saronno, morto il 10 novembre.

- Per David, Alessandro e Gabriele, nati da poche settimane, e per tutti i bambini del mondo: possano crescere sani e possano sognare, avere e programmare un futuro più umano. La benedizione di Dio, per l'intercessione di Padre Monti, li raggiunga tutti.

- Per i familiari del nostro P. Ricardo Llorag, in Filippine, morti sotto la furia del tifone. - Per Marco, morto per un melanoma a 38 anni, cugino del nostro Fratel Rolando.

PER CHI E’ IN ATTESA:

- Per i tanti che hanno deciso di porre fine da se stessi alle proprie sofferenze: Dio accolga il loro intimo tormento e doni pace.

- per gli sposi M e D che chiedono insistentemente il dono di un figlio.

PER I MALATI: il beato Monti interceda per loro: - per la mia cara nuora Patrizia, malata di un K. al seno e che sta curando con la chemio (G.)

PER CHI SOFFRE: - per il popolo delle FILIPPINE: per tutte le vittime del tifone, per tutti i superstiti, per le famiglie provate dalla distruzione, dalla fame, dalla

morte… Padre Monti, tu che curavi le ferite del corpo e dell’anima, prenditi cura di loro.

PER I DEFUNTI: - Marina Cecilia, morta il 6 novembre scorso, per improvviso collasso, accasciatasi tra le braccia della figlia Anna.

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org ANNO

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Con Maria, come

L’Immacolata e la donna dell’Avvento Il periodo che va dalla solennità dell'Immacolata all'Avvento presenta un legame tra la predilezione divina e l'inizio di una missione. Festeggiando l'Immacolata, la Chiesa festeggia la provvidenzaile iniziativa di Dio che, nel suo grandissimo amore, sceglie una Madre per il suo Figlio. Questa Madre, destinata ad essere al centro del progetto salvifico, deve essere immacolata per accogliere nel suo seno l'Immacolato per eccellenza, il Dio con noi, il Dio che salva. Nella sua magnificenza il Padre sceglie dunque un Donna, una vergine per una missione. La predisposizione mariana ad essere Immacolata, ossia senza il peccato originale, è dunque una predisposizione del Signore che colma la piena di grazia, la tutta santa... La piccola Maria di Nazareth, che è presentata al

Signore (21 novembre) è la donna in attesa. Non possiamo conoscere se durante la sua vita, quella che è promessa a Giuseppe sia consapevole di essere l'Immacolata Madre. Si tratta di un privileggio accordatagli da Dio... non basta però avere privilegi divini! Bisogna che l'uomo si metta risolutamente in collaborazione con l’Altissimo. Con Sant'Agostino sappiamo che Dio ci ha creato senza di noi, ci ha colmato di doni e privilegi senza di noi, ma non può salvare nè il mondo nè noi senza il nostro contributo. Ecco che la Donna Immacolata, con il suo FIAT, comincia risolutamente il proprio ruolo nella storia della salvezza diventando Donna del Tempo di Dio e Madre del Dio incarnato. Maria di Nazareth assume dunque la sua missione, dando cosi valore e confer-

ma alla predisposizione divina sulla sua persona. Maria di Nazareth, che dice sì all'Angelo ed aspetta un bambino, è la stessa donna Immacolata, Vergine e Madre di Dio. La sua vita è speccho tersissimo di quello che Dio aveva predisposto in Lei e per Lei. Anche noi abbiamo ricevuto dei doni dell'Amore di Dio; anche noi siamo prescelti da Lui... Forse non ne siamo consapevoli, ma non importa. Davvero importante è che la nostra vita, il nostro quotidiano ed ognuno dei nostri gesti anche i più semplici, riflettano i doni di Dio in noi. Che l'Immacola, Donna in attesa, ci inspiri a prendere coscienza del dono che Dio ci ha fatto scegliendoci per una missione e dell’impegno che abbiamo a viverlo e dimostrarlo nel nostro quotidiano.

Il periodo che va dalla solennità dell'Immacolata all'Avvento presenta un legame tra la predilezione divina e l'inizio di una missione.

P. Emmanuel Mvomo

Grazie alle preghiere di orfanelli e novizi

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a mia salute va meno male e ne ringrazio proprio Iddio, perché rispetto di prima vedo proprio una grazia speciale di nostra Madre. Sono state certamente le preghiere degli orfanelli e dei novizi e di qualche altro buono e affezionato figlio. (BLM, Lettera a Fr. Stanislao Pastori, 23 aprile 1900). ANNO

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Le Parole montiane


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Dalle Comunità di Padre Monti nel mondo

io sono felice quando qualcuno mi tratta bene

Poesia inventata da L., 8 anni, affetto da sindrome di Asperger. La mattina del 12 novembre 2013 ce l’ha consegnata, in ambulatorio, dicendo: io sono felice, la felicità è contagiosa, per questo voglio gridarlo a tutti … e poi s’è messo davvero a gridarlo, correndo all’impazzata tra gli alberi del parco.

mi dà le carezze mi bacia mi fa i complimenti quando qualcuno mi consola mi dà la mano e quando sono con te io sono più felice degli altri perchè sono libero io sono libero e posso

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Zampetti-Arcobello-Raffo-Bertoldo Sono questi i nomi dei quattro AUTORI con i quali ci siamo confrontati nei venerdì del mese, secondo il programma dell’iniziativa spiritualculturale Novembre dai Frati. Gli echi sono stati positivi e noi speriamo di poter riproporre altre attività di “semina” spirituale, affinchè possa crescere la cultura dei valori e il mondo dello spirito. Intanto ci prepariamo all’ultimo incontro, sull’Enciclica LUMEN FIDEI, per venerdì 6 dicembre (titolo della serata: La fede colpisce ancora).

Novembre dai Frati con quattro autori per accrescere la cultura dei valori e il mondo dello spirito.

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Vita di famiglia

Solidarietà per le Filippine: una Campagna di aiuto: Avvento 2013 Quaresima 2013

La Casa di Emanuele in Filippine

La tua preghiera al Beato Luigi I foglietti sono apparsi in tutti gli angoli del santuario e più di qualcuno è stato già preso e usato. L’idea è semplice: scrivi una preghiera o una breve lettera al Beato, noi tutti nel santuario ce ne faremo carico e la metteremo nella nostra preghiera… magari dedicando una Santa Messa al mese con la quale presentare al Padre, per l’intercessione del Beato Monti, tutte le preghiere raccolte.

Campagna di aiuto alle Filippine Li chiamano "gli orfani di Yolanda" (nome filippino del tifone Haiyan). Il quotidiano Avvenire ha segnalato il nuovo “tifone” etico che rischia di abbattersi sulle Filippine: migliaia i bambini orfani, soli, vagabondi fra le macerie, in cerca di chi si prenda cura di loro. "Questi bambini sono le vittime privilegiate di sciacalli che li sequestrano a scopo di pedofilia o del traffico di esseri umani. È una prospettiva orribile, ma che purtroppo torna a ripetersi in casi di calamità naturali. Questi bambini hanno bisogno di attenzione immediata, per essere salvati dalle grinfie di trafficanti e pedofili", è la denuncia dell’irlandese padre Shay Cullen, missionario in Filippine dal 1969, noto per il suo impegno a ANNO

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favore delle vittime di sfruttamento sessuale. Quattro milioni di bambini abitano le terre devastate delle isole di Samar e Leyte. La Congregazione ha reso operativa una casa per accoglierne cinquanta. Il Dokita ha promosso la raccolta fondi (www.dokita.org). Alcuni religiosi montiani sono a disposizione per realizzare il progetto. La struttura di Mondragon (Northen Samar) ricorda Fratel Emanuele Stablum, religioso medico, Giusto tra le nazioni e Servo di Dio. La Casa di Emanuele, in questi anni ha accolto bambini denutriti; ora vuole rispondere ad un’emergenza estrema, confidando nel sostegno di molti. L’Istituto Padre Monti di Saronno ha attivato la Campagna di Avvento e Quaresima per l’aiuto alle vittime del tifone.

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… a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere…

San Felice Martire Si tratta di un cosiddetto “Corpo santo”, termine con il quale si identificano quelle reliquie ossee, provenienti dalle catacombe di Roma o di altri luoghi, che furono traslate nelle varie parti del mondo, in un periodo compreso tra fine secolo XVI° e seconda metà del XIX°. A Saronno, nella cripta del Santuario del Beato Monti, ne abbiamo uno, SAN FELICE, giovane martire ritrovato nelle catacombe romane, con incisi sulla lapide il segno della palma e, appunto, il nome, Felice. Nel secolo XVII fu portato in venerazione dei romani nella chiesa di San Giovanni de’ Genovesi. I religiosi di Padre Monti, che al momento dell’espulsione da Santo Spirito (nov. 1889) avevano trovato ospitalità presso quella chiesa, si erano molto affezionati al giovane martire, tanto che nel 1915 chiesero a Papa BENEDETTO XV, genovese di nascita e titolare della chiesa dei Genovesi, che fosse loro donato il corpo santo, per esporlo nella chiesa dell’Istituto di Saronno. Il Papa lo concesse e così il 5 settembre 1915 i Resti Mortali arrivarono a questa nostra chiesa. In seguito, le spoglie del santo furono riordinate da Mons. NASONI e dal Prof. GALLURI e racchiuse nell’urna attuale, opera di Pietro TAVAZZANO. Nel 1958, si ebbe una seconda ricomposizione e l’applicazione di una maschera di cera sul volto. La Curia di Milano appose il sigillo all’urna, riordinata dalla ditta BERTARELLI. Dal 1918, su iniziativa di P. Edmondo MITTI e degli EX ALUNNI reduci dalla prima guerra mondiale, ogni anno alla prima domenica di settembre si celebrava la Festa di San Felice, affettuosamente chiamato dal popolo “San Felicino” ed invocato come patrono degli studenti e dei giovani apprendisti lavoratori. Sarà il caso di ridare vita alla bella tradizione…

PREGHIERA Da ultimo sorvoliamo l’Atlantico fino al BRASILE, a

O Dio onnipotente ed eterno che al tuo santo martire FELICE hai dato la forza di sostenere fino all’ultimo la pacifica battaglia della fede, concedi anche a noi di affrontare, per tuo amore, ogni avversità e di camminare con entusiasmo incontro a te che sei la vera vita. Per Cristo nostro Signore.

INFIORATA di FOZ do IGUAÇU, realizgustare la bellezza dell’

zata per il Corpus Domini, domenica 2 giugno.

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A Saronno, nella cripta del Santuario del Beato Monti, c’è un CORPO SANTO, quello di SAN FELICE, giovane martire ritrovato nelle catacombe romane, con incisi sulla lapide il segno della palma e, appunto, il nome, Felice.


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Lettere alla Redazione I Vostri mess@ggi Email e lettere dal mondo

As we celebrate the solemnity of all the Saints, may your life be fulfilled in the vineyard of God. Happy feast day. God loves his people. Anthony

Interessante. Chi è l'autore dell'albergo trasformato in convento? Buona festa di tutti noi, in speranza.

Ricevere la Rivista on line QPC è sempre bello. Ringrazio per l'impegno fedele e assicuro una preghiera di particolare sostegno. Sempre un saluto fraterno. fratel rolando

Ottima proposta ed ottimo augurio. Grazie. Giovanna

Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org

Buona Santità a tutti da questo letto d'ospedale! Grazie a Padre Monti per le sue sante parole. Ancora grazie per avermi inviato anche questo mese la vostra rivista, dove ci sono scritte tante cose belle che aiutano a vivere da buoni Cristiani. Ora vorrei chiedervi una preghiera per la mia cara nuora Patrizia malata di un K. al seno e che sta curando

con la chemio. Grazie ancora e un caro saluto a tutti voi da G., ex postulante della Congregazione a Bagnoregio (VT) nel 1959/60. Leggo tutto d’un fiato il Notiziario, è sempre ricco, molto ricco! Grazie per il lavoro della redazione.

Era il 9 novembre del 2003 quando in una Piazza san Pietro gremita di gente e illuminata da un sole spendente era proclamato Beato Padre Luigi Maria Monti e scoperto il suo stendardo. Presenti a questa solenne celebrazione c’erano i parrocchiani della Parrocchia dell’Immacolata di Milano, gli abitanti di Bovisio paese del natale de Beato, il gruppo di Saronno città dove il Beato fondò la casa di accoglienza per minori e orfani e dove morì il 1 ottobre 1900, una rappresentanza del gruppo Filippino della Parrocchia di Milano. Io ero con i parrocchiani di Milano e ho provato una grandissima emozione durante

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tutta la cerimonia, in particolar modo sentire il Santo Padre Giovanni Paolo II, il Cardinale Dionigi Tettamanzi parlare e proclamare Beato il fondatore della Congregazione Figli dell’Immacolata Concezione. Nel mio cuore c’era grande gioia e pensavo a quello che stavano provando dentro di loro i Fratelli della Congregazione vedere il loro Fondatore elevato a così alto onore. In questo decennio ripenso alla fortuna che ho avuto di poter assistere alla Beatificazione e di conoscere meglio il carisma di Padre Monti, grazie ai suoi figli che sono stati e sono alla guida della nostra Parrocchia. Padre Monti dovrebbe essere ricordato di più, perché il suo esempio di vita è attuale anche oggi. Grazie Beato Luigi Maria Monti, proteggi la tua famiglia di religiosi e la nostra parrocchia. Una parrocchiana

In questi giorni ho pensato molto a Saronno, alla Comunità e a tutte le persone che operano all'Istituto o comunque sono vicine al Padre Monti: il beato nostro Fondatore protegga tutti! Un saluto cordiale da Roma. fratel Mario

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Il RITARDO (...l’Amore vince sulla Morte) Cresburg è l’unico paese del mondo cristiano in cui le campane suonano la gloria della nascita di Betlemme cinque minuti dopo la mezzanotte. Viveva a Cresburg una vecchina di oltre cento anni: si chiamava Gret (Margherita). Una sera, era la sera del 24 dicembre, nella piccola casa entrò la Morte: era passata dalla porta chiusa, silenziosamente. Gret che stava sferruzzando, lestamente alzò gli occhi su di lei: - È ora?, chiese ansiosa. - È ora, rispose la Morte. - Aspetta ancora un poco, te ne prego - supplicò la vecchina - devo finire questa maglia di lana. - Quanto tempo ti occorre? Gret diede un rapido sguardo al lavoro, fece un breve conto e rispose: - Due ore, due ore mi bastano. - È troppo. - Ma io devo assoluta-

mente finire la maglia. Tutti gli anni ne faccio una per il bambino che nasce. E se non riesco a finirla, il Bambino avrà freddo. Non senti che gelo? - Due ore di ritardo nell’ubbidire le leggi di Dio - rispose gravemente la Morte - significano duecento anni di pene da scontarsi prima di raggiungere la Pace Divina. La vecchina ebbe un moto di sgomento. Poi scosse il capo: - Non importa - rispose - Il Bambino senza maglia soffrirebbe. Duecento anni? Pazienza. E continuò a sferruzzare veloce, mentre la Morte in un angolo attendeva. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte, allorché Gret alzò il capo: - Sono pronta, disse alla Morte. Uscirono insieme e s’incamminarono vicine sotto il cielo coperto di stelle.

Troc, troc, faceva la falce picchiando sulle scapole nude della morte. Sul grande vialone alberato si dovettero fermare. Circondato da un alone di luce bianchissimo, avanzava il Bambino che si recava a Betlemme. La vecchina si inginocchiò, e, quando gli fu vicino, gli porse umilmente la maglia. Gesù si fermò, guardò la Morte che attendeva poco distante e chiese: - Dove andate? - A scontare duecento anni di pena per raggiungere la felicità eterna, rispose la vecchina. Il Bambino la fece alzare e si rivolse alla Morte: - Vattene! - le disse L’accompagno io. La prese per mano e ritornò indietro per la via percorsa fino al Paradiso. Poi riprese il cammino per andare a Betlemme: quando vi giunse era mezzanotte e cinque.

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Cresburg è l’unico paese del mondo cristiano in cui le campane suonano la gloria della nascita di Betlemme cinque minuti dopo la mezzanotte. Da una Leggenda popolare austriaca


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Riconoscere

Vocazioni

Rubrica a cura dei Cercatori di Dio

Sono stata anoressica a 16 anni. Me ne vergogno ancora, ma è così. Ora non ho più questi problemi, ma sto attenta a tante cose.

Dall’anoressia al matrimonio, passando per certi fantasmi di consacrazione Sono stata anoressica a 16 anni. Me ne vergogno ancora, ma è così. Sono stata anche ricoverata per diverso tempo, ma poi mi sono ripresa. Ora non ho più questi problemi, ma sto attenta a tante cose. Proprio verso quell’età anni pensai che la mia vita potesse essere donata agli altri. Volevo forse farmi suora. Non ne ero sicura ancora… ma il desiderio c’era. Allora non era ancora uscito il libro “Le sante anoressiche”… degno di attenta lettura; ma ho letto tanti altri libri, che mi riportavano al sacrificio che facevo con la mia volontà ed alla preghiera che mi sforzavo di prolungare il più possibile. Ho iniziato un discernimento vocazionale. Mi sentivo forte di una vita donata nell’orazione costante, nei sacrifici fisici e mentali, nelle mortificazioni… Il prete che mi seguiva non si accorgeva di quanto mi costasse quel continuo “adattarmi” ad uno stile di vita che avevo scelto, ma non ancora ufficialmente intrapreso. Mi faceva conoscere Ordini e Congregazioni, ma nessun tipo di vita si adattava al mio modo d’essere e di fare. Ci sono voluti diversi anni per far capire al prete che avevo bisogno di aiuto con me stessa. Neppure io Io avevo capito. Egli dapprima mi propose un medicopsichiatra, poi tirò fuori la carta jolly: “parla con XY e aiutatevi a vicenda”… (XY era una ragazza in ricerca anche lei, con tutt’altri problemi e problematiche). A mano a mano che

parlavo con XY mi rendevo conto di quanto fuorviante fosse la mia idea di consacrazione totale. Mi fidavo ciecamente delle mie forze e facevo l’impossibile per raggiungere vette che, in realtà, solo Dio può donare. A me quella grazia non era data, certamente non nel modo in cui io l’avevo fino ad allora interpretata. Entrai in situazione di profonda crisi, ma questo servì anche a sbloccarmi. Tolte di mezzo tutte le mie idee a riguardo, con rinnovato interesse tornai a parlare con il prete, il quale mi propose di andare a lavorare con lui. Egli aveva preparato per me, nel suo studio, una piccola scrivania da segretaria. Con lui lavorava anche un diacono, exseminarista. Ho lavorato accanto a loro per diverso tempo. E lì pian piano compresi che la strada giusta era quella che mi portava verso una famiglia: quell’uomo (l’ex-seminarista, diacono) aveva la mia età, mi riservava sguardi ed attenzioni particolari, a me piaceva essere corteggiata. Come è strana la vita, no?!? Avevo accettato quel posto per rendermi utile, ne sono uscita con un marito e due figli. A volte la Provvidenza di Dio segue vie che neppure riusciamo a immaginare e riserva sorprese gradite, al di là d’ogni nostra aspettativa. Avevo pregato per anni la Madonna in ginocchio, con la sola fede della ragione e

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della volontà. Grazie al matrimonio mi sono, invece, davvero avvicinata allo spirito cristiano del servizio, fatto con il senso di piacere e di libertà, e non con il dovere oppressivo di vedere fatte le cose così come le voglio io. Ho acquistato la libertà. Ed oggi ringrazio, a cuore pieno, chi ha reso possibile tutto questo: in cielo ed in terra.

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La Fede, unica speranza

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Tracce per una lettera da Saronno

(la risposta di Cris, all’editoriale di ottobre: Giovani, disoccupati e soli) La ringrazio per aver pubblicato sul giornale online l'articolo con la lettera. Sicuramente può innescare un buon dibattito, in quanto è ricco di numerosi temi interessanti e allo stesso tempo delicati. Come dice lei, noi giovani dobbiamo essere ascoltati, ma purtroppo nessuno ci dà una possibilità, perchè ormai la società di oggi ha troppi pregiudizi e pensa solo male. Le faccio un esempio semplice e stupido: se un ragazzo ha un tatuaggio, tutti pensano che è un "delinquente". Ma questa è solo la punta dell'iceberg, ci sono episodi molto più gravi, che sconfinano anche in discriminazione e razzismo, sintomi di una società con una mentalità "malata". Viviamo in una società ricca d’ogni cosa a livello economico, tecnologico e materiale, ma povera di una cosa preziosa e fondamentale: il cuore! Io mi auguro che prima o poi qualcosa cambierà, nel frattempo l'unica speranza è la fede. Distinti saluti. Cris

CHI SCRIVE A CHI

Iniziamo questa nuova rubrica,

(e i commenti di due educatori)

una lettera da Saronno,

… che bello sentirti dire così dei ragazzi del cortile. Ciò non toglie i problemi che potrebbero creare, ma certamente li fa vedere da un altro angolo, il più bello. È poca la gente che “si sposta per vederli proprio da qual punto di vista”. Mi hai fatto vedere un barlume di cielo azzurro.

sugli argomenti che lo scambio epistolare ci permetterà di portare

Carissimo, un saluto a te e comunità e allo staff di Quihopostoilcuore che leggo sempre con piacere. Mi rallegro per l'editoriale dell'ultimo numero "Giovani disoccupati e soli" e ho detto EVVIVA! il campo è aperto... perchè ho faticato anch'io a far passare l'idea che quel pezzo di prato fosse usato. Ricordo che a volte li facevo entrare quasi di nascosto e magari stavo lì a garantire che non erano... invasori. È bello quando dici che il nostro confratello si mette dentro nel gioco con queste "periferie" (per usare l'espressione del Papa), perchè davvero non tutti prediligono le strutture dell'Oratorio. E dare spazio ai "tamarri" è nel nostro DNA. Salutandoti chiedo una preghiera per i nostri numerosi studenti e per il loro futuro. Ricordiamoci al Signore, all'Immacolata e al Beato.

all’attenzione. Un “pensatoio” aperto. A TUTTI VOI LA PENNA: si tratta solo di vincere la… pigrizia!

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DICEMBRE

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qui ho posto il cuore

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Dalla grotta di Adullàm alla Madonna dei Monelli Il compito che ci attende sembra essere sproporzionato alle nostre forze.

Anno Mariano 2013-2014 La devozione popolare con grande fantasia, e talvolta osando, si rivolge a Maria per le risposte più diverse al bisogno di misericordia. Vi è perfino la Madonna dei monelli (Madonna der Spitzbuben) che si pone a fianco dei falliti, dei peccatori, dei ladri e degli adulteri, divenendo addirittura loro complice. Come lo fu una grotta per Davide, in questo caso è Maria il “rifugio dei peccatori”, il luogo da cui ripartire.

Madonna che scioglie i nodi, venerata ad Augusta, Germania

ripartire. Ci troviamo davvero in una situazione a tratti inestricabile.

Qui risalta il genuino valore della povertà, strettamente connessa alla debolezza, alla minoranza.

Papa Francesco, fin dai primi giorni del suo servizio petrino alla Chiesa, è stato associato alla devozione verso “Colei che scioglie i nodi” (la Virgen desatanudos), da lui diffusa in Argentina dopo averla conosciuta in Germania nel corso dei suoi studi teologici.

La situazione di crisi che stiamo vivendo talvolta produce immobilismo, paura, senso di indegnità, sconforto. Anche desiderio di fuga. La letteratura biblica nel primo libro di Samuele segnala un episodio che per noi è di incoraggiamento. Accadde che Davide, inseguito e minacciato di morte, se ne andò nella grotta di Adullàm, dove “persone oppresse, indebitate o scontente si rifugiarono presso di lui”. Sembra un quadretto ritagliato su misura per noi. Come per Davide, ci tocca ripartire da un “resto” che non promette umanamente nulla. Nessuno scommetterebbe su di loro. Tranne i poveri, coloro che veramente conoscono cosa significa abbassamento totale. Gesù stesso fu capito innanzitutto dalle persone in queste condizioni e mai lo sarà veramente, nel corso del tempo, senza questa opzione privilegiata. In un contesto così alto, vorrei citare il verso di un cantautore, sensibile anche al tema religioso: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” (Fabrizio De André). La devozione popolare con grande fantasia, e talvolta osando, si rivolge a Maria per le risposte più diverse al bisogno di misericordia. Vi è perfino la Madonna dei monelli (Madonna der Spitzbuben) che si pone a fianco dei falliti, dei peccatori, dei ladri e degli adulteri, divenendo addirittura loro complice. Come lo fu una grotta per Davide, in questo caso è Maria il “rifugio dei peccatori”, il luogo da cui ANNO

II,

Risale ad Ireneo di Lione il riconoscimento di questa particolare intercessione di Maria, alla quale molti credenti si rivolgono per sciogliere i nodi di diversa natura. Nodi nelle relazioni umane, nodi nella loro anima e, non da ultimo, nodi che si rendono sempre più stretti permanendo nel peccato. Conosciamo quanto la spiritualità di Luigi Maria Monti sia caratterizzata da una spiccata percezione della presenza della Madonna nella sua vita. Tale presenza si esprimeva suscitando in lui diversi atteggiamenti verso gli altri: l’attenzione premurosa a fianco di un malato, la tenerezza a sostegno dell’orfano, la guida materna nei confronti dei Fratelli della comunità religiosa. È altrettanto nota la dinamica di lotta contro il male che segna la devozione mariana del Fondatore: non manca mai la figura di Maria allorché si tratta di affrontare il male sia nelle forme spirituali, a partire dalla resistenza al Maligno, sia nella complessità delle relazioni interpersonali, laddove è costante la necessità di rinunciare al proprio egoismo a favore dell’amore del prossimo.

Fratel RUGGERO VALENTINI (estratto dalla Lettera di Indizione dell’Anno Mariano. Częstochowa, Polonia. 1 giugno 2013)

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qui ho posto il cuore

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Superbia Subito dopo gli Angeli ribelli, peccò di superbia Eva e pare proprio che la triste eredità sia scontata pure da noi: almeno come tentazione strisciante e sibilante come il serpente che le iniettò il veleno! Penso alla superbia ostentata dalla Samaritana al pozzo, prima di venire conquistata dalla Verità nel dialogo serrato con Cristo che non la giudica, ma con sapiente misericordia la illumina.

volmente, il germe di tale peccato: quando, ad esempio, non vedendo riconosciute o addirittura negate alcune capacità che ho avuto in dono, provo forte il desiderio di essere apprezzata, ostentando i miei pochi saperi o ricorrendo a superbe ostentazioni. La vecchiaia non è esente da tale vizio, forse proprio perché si è più fragili ed è difficile accettare, in molte occasioni, di scomparire.

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La Giovinezza dei vecchi

Subito dopo gli Angeli

ribelli,

peccò di superbia Eva e pare proprio che la triste

eredità

sia scontata pure da noi: almeno come tentazione strisciante

e

sibilante

come il serpente che le iniettò il veleno!

Ho da poco riletto di Mauriac “La Farisea”, malata della peggior manifestazione di tale vizio capitale: quello di chi, senza amore, coltiva per tutta la vita un’ossessiva ricerca della perfezione, col diritto di credersi esente dalle debolezze che le fanno orrore negli altri, ritenuti inferiori … La falsa umiltà è peggiore della superbia! Mi esamino e trovo che anch’io coltivo talvolta, più o meno consapeANNO

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Ghigna Berlicche, sempre presente, e ti invita a gridare che ci sei ancora e forse hai qualcosa da dire o da dare. Ma proprio lui poi insinua: “Ma sei sicura che ne vale la pena? Guarda che ormai fai parte della mia squadra!”. Qual è il confine tra l’umiltà e la superbia? Io ancora stento a riconoscerlo! (SIL)

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II,

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2013


Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno nel Cuore della Carità Montiana

Orario delle Celebrazioni del Santuario GIORNI FERIALI 6.30 7.00 9.00 18.50

Lodi del Mattino (lunedì in cripta) Santa Messa (lunedì in cripta) Santa Messa Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30

Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI 8.30 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong

QUI HO POSTO IL CUORE Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione Hanno collaborato per questo numero: Collaboratori di questo numero: Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, L., www.padremonti.org, Giorgio e Nazareno, Una parrocchiana, Sergio Slavazza, SIL, Cris, PF, I cercatori di Dio, Ruggero Valentini, Amici di Padre Monti-Saronno, Raffaele Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5 21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:

quihopostoilcuore@padremonti.org sito web: www.padremonti.org (Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)


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