Qui ho posto il cuore agosto 2013

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Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II — n. 16 AGOSTO 2013 D A T A

SOMMARIO: Editoriale

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Preghiere

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LE BUCHE, I SASSI E LA LUCE

ascoltate

di Aurelio Mozzetta

Luigi M. Monti 3 e dintorni Una preghiera 4 per… Preghiere per

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Chi crede in Gesù sa che il maligno è GIÀ sconfitto e che non può fare nulla contro la croce di Cristo. Succede, però, che davanti a noi, povere creature, quell’animalaccio si faccia grande e forte e mostruoso, come un drago che gonfi le

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come Maria Parole mon-

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tiane Glossolalie

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Vita di Fami-

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glia Forse non

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tutti sapevate I Vostri mes-

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saggi Il mio Grazie

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a Padre Monti La Porta aper- 11 ta Riconoscere

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vocazioni Nelle mani di

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un amore più grande Anno mariano 14 CFIC La Giovinezza dei vecchi

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avanzare, obbligano a compiere giri larghi, se non addirittura a tornare indietro. Altri sono così piccoli che s’infiltrano tra le dita e diventano simpaticamente proverbiali come “sassolini nella scarpa”, i quali, comunque, danno sempre molto ma molto fastidio. Le buche poi - con acqua o senz’acqua, avvertiva il vecchio glorioso film Il Federale - possono mandare fuorisquadro le gomme o far saltare gli ammortizzatori o anche farci rimettere una gamba.

le vocazioni Con Maria,

d E ’ L

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vene del collo. E noi, presi da dubbi e paure, miseramente ci cadiamo. La paura è figlia primogenita del diavolo. È sempre tramite essa che l’animale entra in casa nostra. Basterebbe la luce di un sorriso per farlo scappare via. Padre Monti diceva che il diavolo è come un rospo, vigliacco sporco e puzzolente, che si nasconde in anfratti bui e umidi, sotto un sasso. Basta alzare il sasso, far entrare la luce ed esso scappa via. In quale buca se ne sta acquattato il rospo che avvelena la nostra vita? lo?

Quale è il sasso da alzare per scoprir-

Sul sentiero della vita, i sassi possono costituire ostacolo. Taluni sono enormi come massi erratici, rendono impossibile

Tutto questo è “cammino”. Può far male, può mandare fuori giri o ritardare il passo, ma è la sola strada che ti conduce dove vuoi andare. Anche se di questo prendi coscienza solo dopo, molto tempo dopo; e solo allora puoi valutare la ricchezza della tua strada e rendere grazie. Benedico ogni sasso in cui ho inciampato nel cammino, facendomi male! Altra cosa sono sassi e buche posti da personaggi e istituzioni che, in teoria, sarebbero deputati al bene di tutti, ma che in realtà hanno avuto la ‘fortuna’ d’incappare nell’ultimo escamotage - legalmente valido - per prendersi profittevole cura dei propri interessi. Ne abbiamo esperienza! Niente di peggio che doversi sorbire esortazioni ad accogliere come dono del cielo le prevaricazioni e la risacca di giochi di potere neppur tanto mascherati. Noi, però, un potere lo abbiamo: staccare la spina e usare il nostro voto. Don Tonino Bello, vescovo santo morto sulla breccia, gridava: “non è lecito che i responsabili del popolo giochino di scherma tra loro, mentre la città viene devastata dalle cannonate della crisi”. Segue a pag. 2

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA)  02 96 702 105  02 96 703 437 e-mail: santuario@padremonti.org sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

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Le preghiere ascoltate Ringrazio di tutto te e tutti! Sento la vicinanza di molti nell'amicizia e nella preghiera e ti ringrazio di aver cercato anche chi non conosco e che mi ricorda al Signore. Ieri è finita la chemio ed oggi sono stato spossato e nauseato, ma stasera mi sono ripreso un po'. Sento soprattutto grande abbandono ai piani del Signore e questo non è merito mio! Grazie e buona domenica!

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Le buche, i sassi e la luce >>> segue dalla prima pagina

E Papa Francesco, parlando dell’interno della Chiesa, ha esclamato la propria tristezza al pensiero di un prete/frate/ vescovo/cardinale arrampicatore e arrivista… che va in giro con macchine ultimo modello. Ci sono, poi, sassi buche e pantani che si generano dalla concentrazione su se stessi e dall’esclusione di chi appartiene ad altre realtà: è così che diventiamo incapaci di accorgerci che la vita sta scorrendo affianco, fuori da casa nostra. P. Erasmo Perniola, cultore appassionato della conoscenza e dell’amore al nostro Fondatore, scriveva ai membri dell’Unione Padre Monti, nel 1966: siamo tanto distanti gli uni dagli altri, tutti intenti al nostro lavoro. Eppure nel nome di Padre Monti ci dobbiamo sentire una bella grande famiglia, animata dagli stessi ideali, stretta con vincoli di vera cordialità, di sincera amicizia.

Più di recente, un amico mi ha detto: il bene che ci vogliamo sconfiggerà il maligno. Ho recepito questa frase come un’illuminazione dallo Spirito, che va ben oltre i nostri piccoli limiti di creature. Non c’è altra via per superare buche e pantani se non quella di fare cordata e costruire il “noi”. Riporto, allora, l’invito di una persona che ama Padre Monti e chiede di avere cura del bene della sua Famiglia. “Metteteci in ginocchio” - mi ha detto - non abbiate paura di chiederci di pregare.

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(Una opportuna occasione per farlo è la PRAYER CHAIN di cui parliamo in questo numero, a pag. 7). E chiudo con la parola di Francesco, nell’enciclica Lumen Fidei: “È urgente recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, infatti, un carattere singolare, essendo capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo” (LF 4). Aurelio Mozzetta

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Il vento soffia dove vuole Ammesso che nella storia dell’uomo ci siano state stagioni facili, noi ne stiamo vivendo una difficile. Crisi economicofinanziaria, mercato globale, concorrenza pirata, mancanza di lavoro, mancanza di liquidità, carenza di valori. Potremmo andare avanti in questo elenco. Cosa sta succedendo? Semplicemente stiamo cambiando verso un nuovo tipo di società. Non sempre conforme ai nostri desideri, ma il vento soffia da un’altra parte e ci allontana dalla nostra storia conosciuta. Resta l’incognita. E ci mette paura. Luigi Monti è uscito dal carcere. Può riprendere la sua vita regolare. La gente gli vuole bene. Il vento sta cambiando per Luigi. Ritorna a Quinto Romano da don Luigi Dossi, ma ci sono novità. Don Dossi ha compreso che il percorso sognato e iniziato con il Monti e compagni, è irto di grandi difficoltà. Non hanno casa né una struttura religiosa solida. Nessuna copertura ecclesiastica e, come appena successo, è sufficiente un qualsiasi prete con una falsa denuncia a mettere in difficoltà i suoi ragazzi. Ha paura di fare il loro male, ha dei ripensamenti. Inoltre ha esposto il suo dramma a un monaco della Certosa di Pavia, che gli ha consigliato di rivolgersi a una istituzione già formata e approvata. Meglio se qualcuna

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scarsa di vocazioni. La trova nella benemerita, ma in carenza di religiosi, Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, fondata dal Beato Lodovico Pavoni a Brescia. I punti in comune con gli obiettivi prefissati lo fanno aderire a questa Comunità Religiosa, consolidata e accettata. Ora deve solo convincere il Monti e gli altri della saggezza della propria scelta. Luigi non è per nulla contento. Seguirà questa linea solo per obbedienza al padre spirituale. Padre Erasmo Perniola annota nel suo testo “Luigi Monti”, a pag. 122: “vestirà l’abito, ma non farà mai la professione dei Figli di Maria”. A Brescia l’attende un lavoro di infermiere e di educatore. Sa fare bene l’ebanista, sa parlare ai ragazzi, ma l’infermiere …! Inizia il suo destino. L’attività più importante di un infermiere, a quel tempo, consisteva nel praticare salassi agli ammalati. Attività sino ad allora lasciata ai “barbieri”. Ora, per tagliare con sicurezza una vena, da dove estrarre il sangue, occorreva uno strumento chiamato “lancetta”. Doveva essere molto tagliente. Chi meglio di un ebanista poteva

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rendere un simile attrezzo affilato? L’ebanista assembla la copertura dei normali mobili con sottilissimi

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Luigi Maria e dintorni

Luigi Monti, uscito dal carcere, accetta di entrare nella Congregazione dei figli di Maria Immacolata spessori di legni diversi, formando disegni o quant’altro richiesto dalla clientela. Per farlo occorrevano sgorbie e scalpelli affilatissimi. Ecco come i disegni di Dio si svolgono. Lentamente, come e dove vuole Lui, si va nella direzione che decide. Egli dirige il vento. Il più delle volte vediamo questo percorso solo alla fine, ma le Sue mosse ci sono sempre, piccole o grandi. Sta a noi ricercarle e proporle per meglio capirle. Nel caso di Luigi Monti, sin qui, sono sottili. Direi – sul filo di un rasoio. Non temere.

fondata dal Beato Ludovico Pavoni ma non è convinto della scelta. il vento di Dio soffia dove vuole e ha disegni diversi per Luigi e i suoi compagni.

Marco

La Tomba del Beato Monti nella Cripta del Santuario di Saronno


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Preghiera per le vocazioni

I passi che mi dai la voglia di fare Troppo facile, Signore, ringraziarti perché mi offri l'acqua. Io vorrei ringraziarti per la sete. Non ti rendo grazie per il pane, ma per la fame. Non ti lodo per la luce, ma per il bisogno di essa. Non ti dico grazie per l'amore, ma perché non posso fare a meno dell'amore vero. Non ti benedico per la strada, ma per i passi che mi dai la voglia di fare. Non ti sono riconoscente per le risposte e le spiegazioni, ma per le domande. Ti ringrazio non per l'incontro, ma per la veglia nel cuore della notte. Non per il riposo, ma per l'inquietudine. Non per l'appagamento, ma per l'insoddisfazione. Non per il conforto, ma per la scomodità. Non per le sicurezze e le evidenze, ma per il mistero. Non per la scoperta, ma per l'avventura esaltante. Non per le certezze, ma per la ricerca rischiosa. Non per i risultati, ma per la pazienza ostinata. Non per la terra promessa, ma per l'esodo. Non per il dono, ma per l'attesa.

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

Una preghiera per...

PER I GIOVANI:

PER I DEFUNTI:

- per Mauro e Cristian, perché possano trovare lavoro.

- per il defunto papà del nostro Fratel Mirek Pawłowski (Radom, Polonia), il sig. Lech, morto a causa di un tumore lo scorso 9 luglio, all’età di 59 anni. Il Signore lo accolga nella sua pace.

PER I MALATI: il beato Monti interceda per loro

- per il defunto Michele, fratello dello storico Don Gaetano Capasso, Maria Immacolata lo accolta nella gloria del Signore.

- per Paolo, 45 anni, dalla Russia, colpito da tumore all’intestino. - per due bambini di 7 anni, Gerardo, con tumore al cervello, e Michele, gravemente ammalato e in coma. Signore Gesù, guardali tu con amore. - per Elena, malata di carcinoma.

PER CHI SOFFRE:

- per i laici montiani, che hanno lasciato questa vita terrena dopo aver testimoniato il messaggio di carità del Beato Luigi, siano tutti accolti tra le braccia amoresenza che la malattia lasci voli del Padre Celeste. tracce permanenti (danni neurologici gravi) e senza esiti mortali. - per Giulia, sofferente di anoressia. Liberala, Signore!

- per B., cui è stata diagnosticata una encefalite. Il SdD Emanuele Stablum l’aiuti a guarire completamente,

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: quihopostoilcuore@padremonti.org A NNO

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Con Maria, come

Riscoprire Maria Impegniamoci a riscoprire Maria. Chi è e qual è il suo ruolo per noi? Le nostra fede è basata su due grandi verità: Trinità e Incarnazione. L’incarnazione è l’assunzione di un corpo mortale da parte di Cristo, seconda persona della Trinità: senza abbandonare la propria natura divina, Gesù ha assunto in tutto, tranne che nel peccato, la natura umana, secondo l'espressione di Gv 1,14: “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Perché venne il Verbo in mezzo a noi? Paolo risponde così: “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio” (Gal. 4, 4-7).

Da questo testo, che peraltro è la prima referenza mariana nel NT, cogliamo il significato ed il ruolo di Maria di Nazareth. Questa figlia d’Israele, che aveva vita e futuro non diversi da quelli delle ragazze del suo tempo, si è trovato inserita nel grande progetto divino. Dio decide il riscatto dell’umanità; per questo manda il Figlio a incarnarsi in mezzo agli uomini; per questo e come ogni uomo Gesù deve nascere da una donna: la Vergine Maria che è già predisposta con l’Immacolata Concezione e la propria Verginità, ad accogliere il Dio della vita. Visto che siamo noi eredi, per volontà di Dio, e che l’incarnazione è per la nostra salvezza, il ruolo di Maria diventa primordiale per ogni cristiano, soprattutto riferendosi anche alla parola che lo stesso Gesù in croce rivolse a lei e a Giovanni: “Ecco tuo figlio… Ecco tua madre” (Gv 19,26-27).

Guarda, sto tutti i cristiani hanno preso Maria di Nazareth come Madre, nella venerazione, nella lode e nella filiazione, mettendola al centro ma non come centro della fede cristiana: basti pensare alla distanza epocale che c’è tra la fede popolare sull’Immacolata Concezione e la proclamazione di Pio IX.

Bernardette, c’è la Madonna.

Così la fede popolare, la liturgia, il magistero e la tradizioni, aiutati dalla Sacra Scrittura, hanno permesso all’uomo di ogni generazione di vivere la profezia pronunciata da Maria stessa: “D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,48). Visto il suo ruolo nella storia della salvezza ed il significato che riveste per noi, la Vergine Maria è al centro della vita della nostra fede, fa parte dell’DNA di ogni cristiano. P. Emmanuel Mvomo

Da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Molto pre-

La Preghiera è un tesoro inestimabile... La preghiera, dilettissimi figli e fratelli, la preghiera è un tesoro inestimabile, una sorgente infinita di grazie. Infatti se noi diamo un breve sguardo alla nostra vita andata, difficoltà superate, grazie ricevute, favori a gran copia ottenuti, tutto dobbiamo alla preghiera; per essa noi veniamo alla perfetta cognizione di noi stessi: da essa illuminati, scorgiamo la via, che sicuramente ci conduce al nostro ultimo fine: finalmente per messo di essa noi costringiamo, quasi per dire, Dio stesso a far discendere sopra noi i suoi favori. (Beato Luigi Monti, Lettera circolare, 18 novembre 1898) A NNO

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Le Parole montiane


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Dalle Comunità di Padre Monti nel mondo

Celebrazione a Goilo (Croazia) il 25 giugno scorso

L’omelia di P. Mariano Passerini

I religiosi dei Figli dell’Immacolata Concezione impegnati su più fronti nelle missioni dell’Argentina, Perù, Brasile e Bolivia. Occorre l’aiuto di nuovi religiosi: c’è tanto da fare!

139° Anniversario della nascita di Fratel Bonifacio Pavletic Gojlo, (IKA) - Misom u kapeli sv. Duha na Gojlu, župa Ilova u utorak 25. lipnja proslavljen je dan rođenja brata Ivana Bonifacija Pavletića (Zbjegovača kraj Kutine 25. lipnja 1864. - Rim 4. studenoga 1897.). Misi je prethodila trodnevnica. O Bonifaciju je propovijedao pater Mariano Passerini, službeni predstavnik Družbe Sinova Bezgrješne u Hrvatskoj, a čije je sjedište u Kutini U prigodi koja je najavila i pojedine sadržaje uz 150. obljetnicu rođenja Ivana Bonifacija Pavletića koja se slavi iduće godine, p. Passerini podsjetio je na riječi koje su prije pet godina, prilikom prijenosa Bonifa-

cijevih zemnih ostataka u Rimu s groblja u crkvu Družbe, izrekli kardinal Josip Bozanić i gradonačelnik Rima Giani Allemano: Bonifacije se u Hrvatsku vratio kao iznenada otkriveni dragocjeni biser. Životom punim solidarnosti i dobročinstva od zavičaja do plemenite misije u susjednoj Italiji, danas pred ulazak njegove domovine u EU poručuje - dobročinstva počinju s tzv. malim ljudima, i onda ujedinjena u narode tek mogu imati snagu zajedništva. Misno slavlje

završilo je himnama bratu Bonifaciju i hrvatskoj d o m o v i n i . I u Kutini će se 29. lipnja na blagdan svetih Petra i Pavla misom u 11 sati posebno svečano obilježiti dan rođenja Ivana Bonifacija Pavletića. U kući koja nosi njegovo ime bit će postavljena i stalna dokumentarna izložba. (dal portale IKA Zagreb, Agenzia di Informazione Cattolica)

Una congregazione sulla strada La mia breve esperienza in America Latina mi presenta ogni giorno di più la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione impegnata sulla strada, totalmente compromessa con i problemi della gente, delle persone in difficoltà, di coloro che, spesso, non hanno sufficienti strumenti per farsi ascoltare. I religiosi dell’Argentina, del Brasile, del Perù, della Bolivia e di tutte le altre nazioni del mondo, non hanno tempo per oziare o perdersi in chiacchiere inutili: troppe le risposte da dare, le bocche da sfamare, le anime da accompagnare. Il Concezionista è una persona che ha scelto Dio profondamente, servendolo nel prossimo più in difficoltà. Alcuni

giorni fa, l’hno. Paulin Joachin Kameni mi diceva: “Fratello, in Perù avremmo bisogno, più che di soldi, di un altro Religioso, perché io non so come riuscire a rispondere alle tantissime persone che mi sono state affidate". Veramente sono quanto mai attuali le parole di Gesù:

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"Pregate il Padrone della vigna perché la messe è molta, ma gli operai pochi. Pregate perché il Signore mandi altri operai”. A tutti i giovani dico: Venite! Il Padrone della messe ha bisogno di voi. Fatevi tutti, portatori del Vangelo.

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Frei Joachim Gioas

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PRAYER CHAIN FOR CFIC

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CATENA DI

Non è una “catena di sant’Antonio”, tranquilli! Non si chiedono soldi e non si promettono miracoli…

PREGHIERE

È un INVITO A PREGARE INSIEME per la nostra Congregazione, in un momento particolarmente difficile della sua storia. Originata dai Fratelli montiani dell’India, questa iniziativa viene proposta a tutti, religiosi e amici, affinché la preghiera si alzi al trono dell’Altissimo, per le mani dell’Immacolata Madre e per l’intercessione del Beato Luigi Maria.

CADENA DE

Si può contattare Padre Benny per maggiori indicazioni (bmekkatt@yahoo.com) oppure cercare su Google Drive o ancora andare in Facebook su MoViMo (Movimento Vocazionale Montiano). Dear father, thanks for your kindness to include this invitation in Qui ho Posto il Cuore. In the mail we sent to all our Brothers we explained the intention of the chain of prayer. It is very easy to open. Just click on the link below "prayer chain" and it will be opened to an excel sheet and anybody could enter their names and number of Rosaries, Masses, Holy hours, Divine Mercy chaplet or Stations to offer for the intention of cfic. Hope that many more will join with this attempt and support it to go on. Thanks. Grazie mille. Fr. Benny Mekkatt cfic Dear brothers, this is a humble attempt to empower ourselves and our religious family through this prayer chain, as we encounter this period of crisis in the Congregation. You are most welcome to sign up for any number of days for the whole year, started on May 1st, 2013. We know and believe that everything is possible through prayer. Let us make use of this period for a spiritual renewal and deepening of our prayer life. Let us join our hands and hearts and raise them up to the Lord. This attempt is in connection with the invocation we received from our Major Superiors. May our good Lord bless you all for your kind support and cooperation to this humble attempt.

Chers frères, juste une humble tentative de soutenir notre famille religieuse avec la prière en ce moment que nous sommes secoués par la crise de notre congrégation. Vous êtes le bienvenu de signaler le nombre de jours a partir du 1er Mai 2013. Nous sommes certains et nous croyons que tout est possible avec la prière. Profitons de ce moment pour notre renouvellement spirituel et pour approfondir notre vie de prière. Elevons nos mains et cœurs au Seigneur. Cette tentative est en ligne avec l’invocation que nous avons reçue des supérieurs majeurs. Que le Bon Dieu vous bénisse pour votre soutien et votre coopération dans cette perspective.

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ORACIÓN CHAÎNE DE PRIÈRE

Non è una “catena di sant’Antonio”. Non si chiedono soldi e non si promettono miracoli… È un INVITO A PREGARE INSIEME per la nostra Congregazione, in un momento particolarmente difficile della sua storia.


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Incontro giovani intorno a Padre Monti Vita di famiglia

Saronno, 19-22 luglio. Sono arrivati da diversi Paesi, con lingue diverse, ma con una stessa voglia di ritrovarsi intorno a PADRE MONTI. Sulle sue tracce, come dice il logo dell’incontro! Un bel momento che ha visto la fraternità in azione. Guidati da Fratel Ruggero, il nostro Superiore generale, da Padre Mariano,

da Fratel Corrado e Fratel Mirek, con la presenza di Sr. Mirjam e dei due animatori Daniele e Luca, i giovani hanno potuto imparare molto del Beato Monti, si sono detti grati dell’accoglienza e profondamente colpiti dalla bellezza dell’ambiente. Il Beato Luigi Maria continui a vegliare su ciascuno di essi.

Casa generale CFIC - Roma Tempo di benedizione e di grazia, di incontro e di fraternità, di valutazioni e programmi. Questo è quello che si è INTENSAMENTE vissuto presso la Casa Generale nel mese di luglio. Chiediamo all’Immacolata Madre e al Beato Luigi Maria di donare frutti al nostro impegno.

INIZIO dell’ANNO MARIANO Quello che egli vi dirà, fatelo! 8-10 luglio

ASSEMBLEA GENERALE Scegli la vita! il tempo della prova 11-13 luglio 2013

CONFERENZA dei SUPERIORI MAGGIORI 15-16 luglio 2013 A NNO

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… a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere…

UOMO D’OGGI Il primo tratto che colpisce chi ricerca le vicende umane di Luigi Monti è il suo installarsi sollecito nella pienezza della vita. Mi spiego. La carenza più frequente della vita è questa: che la si vive solo di una metà, d’una porzione. Le eresie che sono “scelte” d’una parte dell’intera verità, di solito rispondono a quell’ istinto di viltà o di pigrizia per il quale si sottraggono all’impegno della Redenzione che comprende anima corpo, eterno e temporale, divino e umano, per contentarsi di metà. In questi mesi il Santo Padre coi ha ricordato l’opera di Leone Magno, il quale si oppose al ladrocinio di Efeso riaffermando la propria natura - umana e divina - del Cristo: il quale “ladrocinio” si derubava una parte della persona di Cristo, per derubare una parte della redenzione dell’uomo: si diminuiva il Redentore per depredare i redenti. Il marxismo, figlio del laicismo, al pari delle altre filosofie umanista imperversanti nel periodo in cui il Monti piallava e metteva chiodi a Cesano Maderno e a Bovisio, è un ladrocinio ideologico, che sottrae al patrimonio della persona umana loDaspirito, il divino, riducendola alla porultimo sorvoliamo zione che passa (come già Mazzil’Atlantico fino al BRASILE,osservò a ni a Marx) per la cucina. gustare la bellezza dell’ Monti istintivamente capì il pericolo e, ragazzo, associò al lavoro la preghiera, al ronzio dei torni il canto delle laudi , al problema economicorealizil problema teologico. zata per il Corpus Domini, doFu un2 affamato della vita, e aggiunse menica giugno. alla noia delle giornate d lavoro nella Brianza caliginosa la luce delle serate di meditazione e preghiera e canti: al lavoro servile la affermazione della regalità sacerdotale, di quel sacerdozio regale, che trasfigura il lavoro in preghiera e fa della produzione di mobili in pioppo e abete una produzione di beni immobili nell’eternità.

INFIORATA di FOZ do IGUAÇU,

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Oggi la carenza appare nella sua vastità e nella sua desolazione. Allora la intravvedeva filosoficamente e teologicamente il Rosmini, il quale individuò la prima piaga della Chiesa nella divaricazione della liturgia dalla sociologia del sacerdozio dal laicato. La divaricazione doveva ampliarsi sino a diventare opposizione. Istintivamente, per un intuito divino il giovane artigiano brianzolo la scorse e la prevenne trasformando la stanza di lavoro in una stanza di preghiera e mettendosi a coltivare col corpo l’anima, oltre l’umano il divino. Per tal modo il lavoro diveniva un preludio alla preghiera: come un’antifona sonante. Allora la giornata on le sue diverse occupazioni, si convertiva in una successione liturgica, quasi un OPUS DEI, in cui il lavoro era fatto per amor di Dio, e quindi il “laborare” era, come per i romani antichi, un “orare”: una preparazione all’inno di ringraziamento. E la terra si faceva un pronao del cielo; l’economia un avviamento alla teologia. Monti senza saperlo, dal suo villaggio nascosto, propose anche lui (e risolse nel suo ambito) il problema centrale che oggi la Chiesa - e l’umanità - propone, fidente, al secondo Concilio Vaticano: l’integrazione dell’esistenza. (Igino Giordani, tratto da: IL PADRE MONTI, Bollettino dell’Unione Padre Monti, settembre-ottobre 1965)

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Lavoro e preghiera per vivere in pienezza la nostra natura umana e quella divina: anima e corpo. Il lavoro, preludio alla preghiera.


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Lettere alla Redazione I Vostri mess@ggi Email e lettere dal mondo

Come la libertà si realizza nella scelta di ubbidire Grazie. Voglia Dio che il vostro atteggiamento sia contagioso! Penso che nessuno sa testimoniare meglio di voi come la Libertà possa realizzarsi anche nella scelta di ubbidienza. Anna

Teniamo duro. Nessun Messaggero romano potrà mai farmi perdere la fiducia in voi, la fede e la speranza. Teniamo duro, tutti! Un abbraccio. P

Scriveteci a quihopostoilcuore@padremonti.org

Il giornale mi fa sentire vicino a luogo dove Padre Monti ha posto il cuore. Ricevo e leggo sempre con piacere l'opuscolo da te curato. Mi aiuta a sentire vicino il luogo dove Padre Monti ha posto il suo cuore e dove batte il cuore di tutti i suoi figli. P. Michele (Camerun).

Grazie Grazie, sempre molto puntuale nella comunicazione. Buon lavoro e buon riposo.

Grazie di cuore I grilli davano allegria, oggi inquinano la comunicazione. Grazie, ho ricevuto e scaricato il bollettino. Molto denso, devo riflettere e rileggere di nuovo. Stupendo l'articolo su Padre Monti problem solving! E poi... condivido con te il sacro sdegno per il canto dei grilli e aggiungo che i grilli una volta davano allegria nelle campagne, oggi sono specializzati nell'inquinamento della comunicazione; non meritano neppure si sprechino parole… Un prezioso mensile Rev.do padre, grate per l'invio di QPC di luglio, inviamo cari saluti ricambiando preghiere ed esprimendo vive congra-

Il mio Grazie a Padre Monti

tulazioni per questo prezioso mensile Montiano. Le Suore B. di Casa generalizia

Grazie di cuore! Sì, ricordiamoci nella preghiera, perché il Signore ci guidi e accompagni il nostro cammino. Un caro saluto sr G. La realtà dell’amore di Dio ci tiene sempre tra le sue mani Che bella la foto del bambino (o bambina) che indica a Bernardette l’arrivo della Madonna nella grotta. Magari, chissà, era il suo Angelo Custode. Mi dà tanta pace questo pensiero e mi permette di portare l’attenzione al nostro angelo… Altrochè! non è mica una bella favola per bambini!?, è la realtà dell’amore di Dio che ci tiene sempre tra le sue mani.

Con te la mia preghiera Con te la mia preghiera, beato Luigi, perché tu mi aiuti ad essere come te, un cristiano convinto. A te il mio grazie per l’insegnamento che mi dai. Grazie di tutte le volte che mi hai aiutato. Grazie per i doni che mi hai concesso. Grazie di stare alle mie spalle e proteggere la mia vita. Grazie della tua intercessione: per te il Signore mi ottenga misericordia. Non ti chiedo onori. Ti chiedo solo una fede profonda ed il coraggio di professarla. Amen

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Italiani

«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito

prensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini an-

quando le donne tornano dal lavoro.

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Tutti i razzisti

I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, hanno il cervello

piccolo e la memoria corta…

È davvero triste pensare che oggi alcuni italiani, forse troppi, si comportano come quegli americani di tanti anni fa. Memoria corta, coscienza piccola e grande egoismo.

per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano

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ziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati

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non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali».

Fonte: Relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, ottobre 1919.

(commento di Fracesca, Napoli)

In foto: migranti italiani in Alabama, 1936


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Riconoscere

Vocazioni

Rubrica a cura dei Cercatori di Dio

I DUE NGUYEN, BOAT-PEOPLE DEL VIETNAM Monsignor Vincent Nguyen ordina sacerdote fratel Anthony Nguyen. Nato in Vietnam, Anthony è cittadino canadese, ha fatto il noviziato in Italia (nella casa di Saronno), è missionario in

tato vescovo ausiliare a Toronto e lo scorso 22 giugno ha ordinato prete Anthony, religioso del Padre Monti. La loro storia è un racconto eroico di fede e testimonianza. Il

cezione si tratta di una nuova sfida, che tuttavia ha molte buone ragioni, perché il Vietnam è una terra dove il seme del Vangelo è cresciuto nel martirio.

Storie parallele Filippine. Un bellissimo esempio di “mondialità”, Dio lo benedica! Ecco l’eco della loro incredibile storia. Negli anni SettantaOttanta moltissimi vietnamiti fuggirono via mare dalle violenze di una guerra interminabile e dall’instaurazione di un regime comunista. Furono chiamati boatpeople. Anche in Italia trovarono accoglienza. Molti approdarono, dopo le più varie vicissitudini, in Canada. Tra loro vi erano due ragazzi, entrambi di cognome Nguyen. Uno, Vincent, è diven-

padre di fratel Anthony, che era sacrestano, fu ucciso in chiesa. La mamma dovette fuggire, tirandosi dietro otto figli. Arrivati in Malesia, per essere forzatamente accolti, resero inutilizzabile l’imbarcazione e così furono alloggiati in una stalla. Poi via, più lontano, verso il Canada. Fratel Anthony ora si stabilirà a Manila, in Filippine: da là, pur con pochi mezzi a disposizione, vuole ritornare in Vietnam e dare avvio a una comunità formato montiana, tra i malati e gli orfani. Per la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Con-

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La Delegazione dell’Asia orientale, che oggi unisce i Fratelli delle Filippine e della Corea del Sud, porterà il carisma di Luigi Monti in un Paese che si sta affacciando con tenacia sullo scenario mondiale. Per la Chiesa cattolica l’Asia è il continente del futuro: valorizzare quelle comunità cristiane - statisticamente di minoranza susciterà frutti di bene per il nostro Occidente. Questi, se non reagisce con più convinzione, sembra destinato - come dice il suo Nome - al… Tramonto. (Fr. Ruggero Valentini)

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Una luce da riscoprire

Nelle mani di un Amore più grande

È urgente perciò recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, infatti, un carattere singolare, essendo capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo. Perché una luce sia così potente, non può procedere da noi stessi, deve venire da una fonte più originaria, deve venire, in definitiva, da Dio. La fede nasce nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e costruire la vita. Trasformati da questo amore riceviamo occhi nuovi, sperimentiamo che in esso c’è una grande promessa di pienezza e si apre a noi lo sguardo del futuro. La fede, che riceviamo da Dio come dono soprannaturale, appare come luce per la strada, luce che orienta il nostro cammino nel tempo. Da una parte, essa procede dal passato, è la luce di una memoria fondante, quella della vita di Gesù, dove si è manifestato il suo amore pienamente affidabile, capace di vincere la morte. Allo stesso tempo, però, poiché Cristo è risorto e ci attira oltre la morte, la fede è luce che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro "io" isolato verso l’ampiezza della comunione. Comprendiamo allora che la fede non abita nel buio; che essa è una luce per le A NNO

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ANNO DELLA FEDE

nostre tenebre. Dante, nella Divina Commedia, dopo aver confessato la sua fede davanti a san Pietro, la descrive come una "favilla, / che si dilata in fiamma poi vivace / e come stella in cielo in me scintilla". Proprio di questa luce della fede vorrei parlare, perché cresca per illuminare il presente fino a diventare stella che mostra gli orizzonti del nostro cammino, in un tempo in cui l’uomo è particolarmente bisognoso di luce. Il Signore, prima della sua passione, assicurava a Pietro: “Ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno” (Lc 22,32). Poi gli ha chiesto di "confermare i fratelli" in quella stessa fede. Consapevole del compito affidato al Successore di Pietro, Benedetto XVI ha voluto indire quest’Anno della fede, un tempo di grazia che ci sta aiutando a sentire la grande gioia di credere, a ravvivare la percezione 16-A G OSTO

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dell’ampiezza di orizzonti che la fede dischiude, per confessarla nella sua unità e integrità, fedeli alla memoria del Signore, sostenuti dalla sua presenza e dall’azione dello Spirito Santo. La convinzione di una fede che fa grande e piena la vita, centrata su Cristo e sulla forza della sua grazia, animava la missione dei primi cristiani. Negli Atti dei martiri leggiamo questo dialogo tra il prefetto romano Rustico e il cristiano Gerace: “Dove sono i tuoi genitori?”, chiedeva il giudice al martire, e questi rispose: “Nostro vero padre è Cristo, e nostra madre la fede in Lui”. Per quei cristiani la fede, in quanto incontro con il Dio vivente manifestato in Cristo, era una "madre", perché li faceva venire alla luce, generava in essi la vita divina, una nuova esperienza, una visione luminosa dell’esistenza per cui si era pronti a dare testimonianza pubblica fino alla fine. (LF, 4-5)

(11 ottobre 2012 – 24 novembre 2013)

LETTERA ENCICLICA LUMEN FIDEI DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO AI VESCOVI AI PRESBITERI E AI DIACONI ALLE PERSONE CONSACRATE E A TUTTI I FEDELI LAICI SULLA FEDE


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Vergine Madre, figlia del Tuo Figlio Mi piace la proposta di un ANNO MARIANO.

chia parente nel momento delicato di un parto tardivo.

Mi piace per i Figli dell’Immacolata Concezione, perché a Lei sono stati affidati dal Fondatore.

Anno Mariano 2013-2014

Quello che Egli vi dirà fatelo Roma luglio 2013 Lourdes luglio 2014

Serve a me, qui dove ho scelto di stare, dove la si prega col fervore dei semplici o con rosari proposti per interrompere pomeriggi troppo lunghi, specie a chi è costretto a trascorrerli fissato a una carrozzella per non correre il rischio di cadere. Tutti, però, nei momenti difficili, invocano la Mamma: non si sa bene se inconsciamente pensano che è vicino il momento di raggiungere la propria o se, invece, chiamano proprio Lei, fedele Presenza, attiva dalla nascita fino ai piedi di una Croce, di qualsiasi croce. Confesso che, a volte il rosario è per me troppo lungo e preferisco sostituirlo con due invocazioni apprese ad un Foyer de Charitè: “beata sei tu, Maria, che hai creduto” - “Madre di tutte le genti, insegnami a dire con te: amen”. La prima mi fa riflettere sul Mistero dell’Incarnazione: penso alla sua domanda matura posta all’Angelo, prima di rispondere con un consapevole Fiat! E la vedo correre, quasi a cercare una conferma tangibile, per raggiungere la cugina Elisabetta, la “già sterile”, ora incinta. Non va da sua madre, forse per non turbarla. Lascia all’Angelo il compito di persuadere il suo futuro Sposo che ciò che avviene in Lei è opera dello Spirito. Non teme il disagio del viaggio nel suo stato, ma sente l’urgenza di essere utile alla vec-

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Non so se, veramente, giunta alla meta, abbia subito cantato il Magnificat, anche se questo, come preghiera a due voci, mi piace particolarmente: preferisco, però, pensare all’abbraccio tra le due Donne, forse silenzioso, ma denso di indicibili emozioni… La rivedo, poi, alle nozze di Cana: invitata ad una festa, seduta a giusta distanza dal Figlio, attenta alle necessità degli sposi. Lei, la Donna del Silenzio, è consapevole che può ordinare ai servi di pretendere da suo Figlio il primo miracolo. Non ha dubbi di essere esaudita, lo mette alla prova con un’autorevolezza che ci assicura sul suo potere, quando si rende conto che può sollecitarlo ad intervenire nella nostra vita, quando senza il vino della gioia siamo infelici astemi, incapaci perfino d’apprezzare l’acqua! La ritrovo ancora sulla Via della Croce, sempre a debita distanza dalla Vittima senza colpa che si avvia al Calvario. Non la offende la risposta del Figlio: “chi è mia Madre?”. Sa perché Gesù deve pronunciare quelle parole e saprà superare il dolore della crocefissione, perché compensata, ancora prima della Resurrezione, della grande tenerezza con la quale Egli l’affida al discepolo prediletto! “Madre di tutte le genti, insegnaci a dire con te: amen”. Questa densa invocazione ci accompagni lungo tutto l’anno: in ginocchio se ancora sappiamo o possiamo farlo fisicamente; con le lacrime agli occhi se necessario; pronti a perdonare in anticipo chi non ci vuole bene; disposti ad amare chi tenta di farci del male. Forti di una tenace certezza: solo Lei sa dire al momento: “fate quello che Egli vi dirà”. E il nostro Amen sarà esaudito: in modo impensato, come risposta nuova per ogni nostra attesa! SIL

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Cantico di un anziano Benedetti quelli che mi guardano con simpatia. Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza. Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare certi miei discorsi tante volte ripetuti.

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La Giovinezza dei vecchi

Benedetti quelli che sanno capire e perdonare le mie attuali e lontane amnesie. Benedetti quelli che mi donano un po’ del loro tempo e che mi chiedono parte del mio. Benedetti quelli che sanno avvalersi di ciò che è ancora valido della mia esperienza. Benedetti quelli che intuiscono il mio bisogno di amicizia e di affetto. Benedetti quelli che mi aiutano a sopportare Un po’ d’attenzione ai più anziani

il dolore fisico e la sofferenza psichica. Benedetti quelli che parteciperanno in spiritu et veritate al mio passaggio definitivo. mi ricorderò di loro presso l’unico Padre misericordioso,

La Saggezza degli anziani e la Forza

creatore del mondo e della vita umana.

dei giovani

Quando, come spero, entrerò nella beatitudine della vita senza fine,

(c. b.)

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Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno nel Cuore della Carità Montiana

Orario delle Celebrazioni del Santuario GIORNI FERIALI 6.30 7.00 9.00 18.50

Lodi del Mattino (lunedì in cripta) Santa Messa (lunedì in cripta) Santa Messa Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30

Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI 8.30 Lodi del Mattino 9.00 Santa Messa 19.00 Santa Messa SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong

QUI HO POSTO IL CUORE Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione Hanno collaborato per questo numero: Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, I cercatori di Dio, Mariano Passerini, Frei Joachim Gioas, Benny Mekkatt, c.b., Sil, Ruggero Valentini, www.padremonti.org, Raffaele Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5 21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail: quihopostoilcuore@padremonti.org sito web: www.padremonti.org (Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)


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