Danzasì - Dicembre 2013

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Anno XXIII • Dicembre 2013 • Numero 273

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Balletto del Sud in “Lo Schiaccianoci”, coreografia Fredy Franzutti

Sommario

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Punto Spettacolo: Commissionata l’Accademia Nazionale di Danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3 Punto Spettacolo: Valore Cultura. Nuove norme per salvare e rilanciare... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .4 L’intervista: Marcos Morau . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7 Lavoro: Riforma del Lavoro. Il Decreto occupazione del Governo Letta... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12 Piattaforma danza: NID 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19 Medicina della danza: Quei fastidiosi crampi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20 Primo Piano: Campagna di informazione e di sensibilizzazione contro l’anoressia . . . . . . . . . . . . . . . . .22

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Punto Spettacolo

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Commissariata l’Accademia Nazionale di Danza Il 13 novembre il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza ha firmato un Decreto nel quale nomina Bruno Carioti Commissario straordinario dell’Accademia Nazionale di Danza fino al 31 ottobre 2014 e gli attribuisce le competenze attribuite al Presidente, al Direttore e al Consiglio Accademico della stessa Accademia. Gravi le motivazioni per le quali il Ministro ha proceduto al Commissariamento. Tra le tante – tutte inserite nel Decreto – “le numerose interpellanze parlamentari intese a stigmatizzare le gravi difficoltà gestionali e didattiche dell’Accademia, oggetto anche di indagini della Procura della Repubblica” e gli esiti di una “verifica ispettiva sugli aspetti didatticiamministrativi con particolare riferimento alle procedure di attivazione dei corsi, all’organizzazione delle attività didattiche e artistiche, alle modalità di attribuzione degli incarichi di docenza, nonché alla verifica dei percorsi didattici di alcuni allievi in relazione alle notizie apparse sugli organi si stampa”, una relazione questa “dalla quale emergono gravi irregolarità nella gestione dell’attività didattica, del percorso di studi effettuati da alcuni studenti con inevitabili ricadute anche sul rilascio dei titoli finali, nonché sulla carenza nella programmazione didattico-artistica”. Ma tra le motivazioni figurano anche “irregolarità ammistrativo-contabili, soprattutto con la presenza di debiti fuori bilancio, evidenziati anche nelle relazioni dei revisori dei conti”. Nel Decreto tuttavia manca un passaggio fondamentale che era invece richiesto anche dalla Camera dei Deputati in un ordine del

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giorno che risulta dagli atti Parlamentari del 31 ottobre 2013, ossia la rimozione dalla carica di Direttore di Margherita Parrilla. La Camera dei Deputati aveva infatti impegnato il Governo “a valutare l’opportunità di rivedere l’assetto complessivo della dirigenza dell’Accademia nazionale di danza, al fine di prevederne l’eventuale azzeramento e procedere alla nomina di un Commissario straordinario, che provveda ad un rapido riordino dell’istituzione, onde consentire il ritorno al regolare svolgimento dell’attività didattica ed al rinnovo degli organi dirigenti secondo le regole previste dalla legge”. Le “regole” previste per l’elezione del Direttore dell’Accademia sono le seguenti: “Il direttore è eletto dai docenti dell’istituzione, nonché dagli assistenti, dagli accompagnatori al pianoforte e dai pianisti accompagnatori, tra i docenti, anche di altre istituzioni, in possesso di particolari requisiti di comprovata professionalità” (DPR 28 febbraio 2003 n. 132). Insomma se la Camera dei Deputati “impegnava” il Ministro a azzerare la dirigenza, a nominare un Commissario per poi permettere il rinnovo delle cariche su base elettiva, il Ministro ha sì nominato un Commissario sollevando la Parrilla come anche il Collegio Accademico dalle sue funzioni fino al 31 ottobre 2014, ma non ha “azzerato la dirigenza” dato che non ha cancellato la nomina per chiara fama firmata dall’allora Ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, nomina che ha permesso alla Parrilla di guidare l’Accademia in modo ininterrotto dal 3 ottobre 1996. E questo nonostante il fatto che la Camera dei Deputati ha evidenziato nell’atto parlamentare del 31 ottobre 2013 approvato dallo stesso Governo

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che “la direttrice risulta indagata dalla procura della Repubblica di Roma e dalla procura regionale della Corte dei conti per il Lazio per più illeciti ai danni della pubblica amministrazione”. Bisogna dunque capire se – una volta che il Commissario straordinario avrà rimesso a posto la situazione in Accademia – la Parrilla tornerà o meno al suo posto di Direttore. Certo è che il compito affidato al Commissario Bruno Carioti è estremamente complesso: il Commissario non dovrà solo rimettere a posto i conti, ma dovrà trovare soluzioni a una serie infinita di problemi, fra cui non poche promozioni irregolari, nomine di docenti non proprio cristalline non solo in Accademia ma anche nei licei coreutici e dovrà sbrogliare la situazione di Avellino. Se queste sono alcuni dei problemi urgenti da risolvere ci sono poi problemi annosi parcheggiati ormai da anni (o da decenni) in un vero e proprio limbo: la storia delle pergamene mai consegnate a tutti coloro che hanno completato il Corso di Avviamento con il precedente ordinamento come la necessità di attivare un’apposita commissione per stabilire le equipollenze tra i titoli italiani e quelli ottenuti all’estero sono solo alcuni fra i tanti. Il decentramento e il riconoscimento di altri poli per la formazione sparsi sul territorio è una altro ancora. Riuscirà il Commissario a sbrogliare tutte queste matasse di problemi vecchi e nuovi, a fare luce sui tanti misteri e a riportare la legalità sull’Aventino? Ce lo auguriamo. Francesca Bernabini

IN QUESTO NUMERO Punto Spettacolo: Valore Cultura. Nuove norme per salvare e rilanciare le fondazioni

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L’intervista: Marcos Morau

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L’intervista: Kledi Kadiu tra teatro e televisione

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Melting Pot: Stage Natalizio alla scuola di danza del Teatro dell’Opera Il Royal Ballet e le sue star nei cinema in Italia Premio dell’Ass. Nazionale Critici di Teatro 2013 a Roberto Zappalà Italy Amore mio: dal 5 dicembre al cinema Battle of the year il film

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Lavoro: Riforma del lavoro. Il Decreto occupazione del Governo Letta migliora la riforma....

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Fisco: L’indennità di disoccupazione ASPI

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Piattaforma danza: NID 2014: individuate le sedici compagnie

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Medicina della danza: Quei fastidiosi crampi

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Primo Piano: Campagna di informazione e di sensibilizzazione contro l’anoressia

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Concorso Giornalistico: Atlantide: la danza del ricordo

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Anteprima

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L’Agenda

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Punto Spettacolo

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Valore Cultura Nuove norme per salvare e rilanciare le fondazioni lirico sinfoniche Per risanare le fondazioni liriche in gravi difficoltà economiche (una per tutte il Maggio Fiorentino) e rilanciare l’attività di tali fondazioni, il Decreto Valore Cultura (Legge n. 91, G.U. 08/10/2013) interviene in modo pesante nella gestione stessa delle fondazioni liriche con novità e provvedimenti che hanno sollevato non pochi dubbi soprattutto nelle fondazioni “virtuose”, dalla Scala di Milano all’Accademia di Santa Cecilia. Il Decreto, in controtendenza rispetto al passato, in qualche modo scoraggia infatti l’ingresso dei privati, riduce la loro autonomia e riporta tutte le fondazioni ad essere strettamente controllate dal Ministero dei beni cultuali, dal Ministero delle finanze e dalla Corte dei Conti. Queste le novità principali. Un fondo rotativo e nuove procedure per il salvataggio delle fondazioni in crisi Per le fondazioni in crisi economica che non possano far fronte ai debiti certi ed esigibili da parte dei terzi, o quelle commissariate da almeno 2 anni, il decreto voluto dal Ministro Bray prevede un iter speciale. Le fondazioni possono accedere a un fondo di rotazione di 75 milioni di euro per il 2014 per la concessione di finanziamenti di durata fino a un massimo di 30 anni. Tale fondo sarà gestito da un commissario straordinario del Governo da nominare entro fine ottobre 2013 (alla data di andata in stampa di questo numero di Danzasì apprendiamo che il supercommissario è Pier Francesco Pinelli). Per accedere a tale fondo le fondazioni in crisi dovranno presentare entro i primi di gennaio 2014 un piano di risanamento che interviene su tutte le voci di bilancio e in grado di riportare in tre anni la fondazione in condizioni di attivo patrimoniale e di equilibrio del conto economico. Tale piano deve prevedere la riduzione fino al 50% del personale tecnico e amministrativo in organico al 31 dicembre 2012, una razionalizzazione del personale

artistico nonché la cessazione dell’efficacia dei contratti integrativi aziendali in vigore e, per quanto riguarda gli stipendi, l’applicazione del minimo sindacale. Queste ultime norme sono state quelle ovviamente più contestate dai lavoratori dello spettacolo delle fondazioni. Questi piani di risanamento, devono essere sottoposti al nuovo commissario straordinario del Governo che in 30 giorni valuta, d’intesa con le fondazioni, le eventuali modifiche e integrazioni. I

del bilancio saranno poste in liquidazione coatta amministrativa. C’è dunque poco da scherzare! Segnaliamo che tra i compiti del neo Commissario governativo c’è anche il monitoraggio semestrale dello stato di attuazione dei piani di risanamento delle fondazioni che si esplica con relazioni semestrali da inviare al Ministero dei beni e delle attività culturali, a quello dell’economia e delle finanze e alla Corte dei conti. Le fondazioni sottoposte al piano risanamento hanno infatti il divieto di ricorrere a nuovo indebitamento, per il periodo 2014-2016. Nuovi organi di gestione delle fondazioni. Il sovrintendente è nominato dal Ministero dei beni culturali Il Decreto Valore Cultura modifica pesantemente i vertici di tutte le fondazioni lirico sinfoniche diminuendo i poteri del Presidente della fondazione, eliminando il Consiglio di amministrazione che viene sostituito da un “consiglio di

nel quale ha sede la fondazione (ma può essere anche un suo delegato) ma avrà solo funzione di rappresentanza giuridica dell’ente. Unica eccezione l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Anche la futura composizione del Consiglio di indirizzo ha sollevato non poche perplessità. Sarà composto dal presidente e dai membri designati da ciascuno dei fondatori pubblici e dai soci privati che, anche in associazione fra loro, versino almeno il 5 % del contributo erogato dallo Stato. Il numero dei componenti del consiglio di indirizzo non deve comunque superare i sette componenti, con la maggioranza in ogni caso costituita dai membri designati dai fondatori pubblici. Un ritorno al centralismo e al controllo dello Stato sulla vita delle fondazioni si avverte esplicito anche nella composizione del collegio dei revisori dei conti, che sarà composto da tre membri designati rispettivamente dal Presidente della Corte dei conti, dal Ministero

Shen Wei al Teatro San Carlo di Napoli

piani approvati dal Commissario vengono sottoposti al Ministro dei beni e delle attività culturali e a quello dell’economia e delle finanze che li ratificano con un decreto che stabilisce inoltre l’ammontare del finanziamento a valere del nuovo fondo di rotazione nonché le modalità di erogazione e di restituzione di tale finanziamento. Le fondazioni che non presenteranno o approveranno un piano di risanamento entro gennaio 2014 e le fondazioni che non raggiungeranno entro il 2016 condizioni di equilibrio strutturale

indirizzo”, e modifica la procedura con cui vengono nominati i sovrintendenti delle fondazioni lirico sinfoniche. Il sovrintendente, che sarà l’unico responsabile della gestione della fondazione, non sarà più nominato dal Consiglio di amministrazione della Fondazione ma direttamente dal Ministro dei beni e delle attività culturali su proposta del consiglio di indirizzo. E’ un ritorno al centralismo senza precedenti contro cui si sono schierati non pochi sovrintendenti e sindaci delle città. Il Presidente rimane sempre il sindaco del comune

dell’economia e delle finanze e dal Ministero dei beni e delle attività culturali . E’ ovvio che gli attuali sovrintendenti segnalino che questi nuovi organi di gestione, che dovranno comparire negli statuti delle fondazioni già entro il 30 giugno 2014 per essere realmente operativi al più tardi entro il 1 gennaio 2015, scoraggeranno certamente i privati che saranno esclusi dalla possibilità di avere voce in capitolo nell’amministrazione della fondazione. Una incredibile virata contro l’ingresso ai privati


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nella gestione delle fondazioni è costituito anche da un’ulteriore nuova norma che stabilisce che per essere considerati “soci privati” della fondazione e dunque essere ammessi al consiglio di indirizzo, il privato dovrà corrispondere un apporto finanziario pari al 3% dei costi di gestione della fondazione. Segnaliamo che il sovrintendente – che potrà essere coadiuvato da un direttore artistico e da un direttore amministrativo - deve coordinare i programmi e la realizzazione delle attività, sia all’interno della gestione dell’ente sia rispetto alle altre fondazioni lirico-sinfoniche, assicurando il conseguimento di economie di scala nella gestione delle risorse di settore e una maggiore offerta di spettacoli. Per evitare ad esempio che si realizzino spettacoli simili nei vari teatri, i sovrintendenti possono essere convocati in un’apposita conferenza presieduta dal direttore generale del Ministero dei beni culturali per favorire anche lo scambio di spettacoli, di singoli corpi artistici e di materiale scenico o la realizzazione di coproduzioni,. Nuove procedure per i contratti di lavoro È lo Stato che ha l’ultima parola Il Decreto Valore Cultura interviene

in modo pesante anche in materia di contratti di lavoro. Si stabilisce infatti che “il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato presso le fondazioni lirico-sinfoniche è instaurato esclusivamente a mezzo di apposite procedure selettive pubbliche”. Questo significa che le assunzioni a tempo indeterminato potranno avvenire solo a seguito di concorsi o audizioni pubbliche. Questo determina che gli attuali “aventi diritto”, ossia lavoratori a tempo determinato che hanno maturato in passato il “diritto” ad essere assunti a tempo indeterminato ben difficilmente potranno riuscire ad essere impiegati stabilmente nelle fondazioni senza passare per concorsi pubblici. Sempre il decreto stabilisce che “per la certificazione, le conseguenti verifiche e le relative riduzioni del trattamento economico delle assenze per malattia o per infortunio non sul lavoro, si applicano le disposizioni vigenti per il pubblico impiego”. Una norma che ribadisce la gestione “statale” di tali Fondazioni. Nuova è anche la modalità di sottoscrizione del contratto aziendale di lavoro. In sostanza, pur adeguandosi alle prescrizioni del

contratto di lavoro, ogni fondazione sottoscrive il proprio contratto aziendale con le proprie organizzazioni sindacali interne indicando in modo chiaro la quantificazione dei costi contrattuali. Tale accordo, per essere approvato, deve passare l’approvazione della Corte dei Conti che entro 30 giorni certifica l’attendibilità dei costi quantificati e la loro compatibilità con il bilancio della fondazione. Se la Corte dei Conti approva o non si esprime negativamente, l’ipotesi di accordo passa nelle mani del Ministero dei beni e delle attività culturali e del Ministero dell’economia e delle finanze che autorizzano la fondazione a sottoscrivere definitivamente l’accordo. In caso di un no da parte della Corte dei conti o dei Ministeri competenti la fondazione deve riaprire la trattativa con i sindacati e ricominciare l’iter. Nuove piante organiche Il decreto stabilisce che entro il 30 settembre 2014 le fondazioni rideterminare l’organico necessario all’attività da realizzare nel triennio successivo garantendo l’equilibrio economico-finanziario e la copertura degli oneri della dotazione organica

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con risorse aventi carattere di certezza e stabilità. Vedremo nei prossimi mesi se le fondazioni liriche in difficoltà saranno in grado di proporre piani di risanamento dimostrando, carte e accordi con i sindacati alla mano, di essere in grado di riportare entro il 2016 la fondazione in condizioni di attivo patrimoniale e di equilibrio del conto economico. Vedremo nei prossimi mesi se i sindacati approveranno contratti aziendali di lavoro in grado di supportare tale piani. Vedremo nei prossimi mesi se lo Stato, le Regioni e gli enti territoriali si impegneranno a dare risorse certe per un triennio in modo da non minare dall’alto l’attendibilità di tali piani. Vedremo nei prossimi mesi se le nuove norme sugli organi di gestione delle fondazioni non produrranno emorragie nel’intervento dei privati. Le variabili per il successo sono tante e vedono coinvolti tanti soggetti. Ci auguriamo che queste norme servano realmente a salvare e rilanciare le fondazioni liriche e non si trasformino in una sequela di liquidazioni coatte amministrative ossia nello strumento per chiudere in modo definitivo i sipari. Francesca Bernabini



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Marcos Morau Talentuoso giovanissimo coreografo, appena trentenne, Marcos Morau si sta affacciando prepotentemente alla scena internazionale avendo bruciato tutte le tappe negli ultimi anni con i successi ottenuti dalle sue creazioni per La Veronal, compagnia con sede a Barcellona fondata dallo stesso Morau nel 2005 e da qualche anno sulla cresta dell’onda nella scena contemporanea europea e non. La compagnia è presente a Roma nel cartellone di Romaeuropa Festival 2013 con la creazione Siena, parte di un processo di analisi dell’autore che partendo dal paesaggio indaga il rapporto tra questo e la cultura circostante in una dialettica tra danza e geografia che si estende per tutto il Decalogo ancora in progress composto dai lavori Siena (2013), Islandia (2012), Russia (2011), Finlandia (2010), Maryland (2009) e Suecia (2008), premiati tra gli altri da Madrid Choreographic Contest, International Choreography Contest of the Canary Islands MasDanza, Copenhagen International Choreography Competition, Fira Tàrrega Award. Come nasce il rapporto con la danza e la visione della coreografia di Marco Morau? “Devo premettere che non ho un passato tradizionale da danzatore, sono da sempre stato interessato alla creatività in genere e ho scoperto la danza attraverso la ginnastica. Ho iniziato in seguito a prendere lezioni non per ballare ma per sviluppare in modo concreto la mia intuizione nella creazione del movimento, per conoscere le regole del corpo e riuscire ad avere gli strumenti per comporre in coreografia le mie suggestioni. Ho studiato prevalentemente nella mia città natale, Valencia, e poi in seguito ho frequentato il Conservatorio a Barcellona dove da subito ero interessato al percorso di studi per coreografi. Il mio interesse per la creazione nasce da una visione legata all’immagine, ho studiato cinema e fotografia e la mia curiosità era per una possibile miscela del tutto. Ho iniziato cosi con un primo

esperimento a Barcellona nell’ambito dell’Istitut del Teatre di Barcellona che mi diede un budget per un primo lavoro”. Quale è il suo rapporto con i danzatori, che personalità cerca per un lavoro che non si basa sulla mera esecuzione ma sulla visione di immagini legate tra loro oltre che al movimento? “Per me la danza è stimolo alla creazione non esecuzione passiva. Quando mi trovo di fronte a danzatori super dotati e dai corpi costruiti la mia immaginazione va subito alla dinamica che quel corpo può acquisire e anche laddove il mio background tecnico fosse incompleto entra in supporto la loro capacità di acquisire il loro corpo come strumento in grado di veicolare la mia idea attraverso una comunicazione che metta in contatto oltre allo strumento corporeo anche la loro mente con il mio sentire. Per me è importante che i danzatori comprendano il mio pensiero, la mia visione, che siano in una parola intelligenti, perché è fondamentale che un buon corpo sia collegato a un grande cervello. Non è sempre facile trovare danzatori così completi nel corpo e nella mente e laddove questo accade per me sono come diamanti preziosi… spesso i ballerini sono ossessionati dal coltivare il proprio corpo e vivono di sola danza ma non coltivano la mente e questo per me alla lunga si percepisce nell’artisticità che ne risente inevitabilmente”. La Veronal: la compagnia nasce nel 2005 ma da qualche anno è cresciuto in modo forte l’interesse internazionale per il vostro lavoro. Come è organizzata la vostra realtà? “La compagnia lavora oggi a progetto. In Spagna la sola realtà con contratti stabili è la CND (Compania Nacional de Danza) a Madrid. Sono coreografo residente presso il Mercat de Les Flors a Barcellona, struttura che fa parte del network europeo delle Case della danza e che mi ha messo in condizione di viaggiare con progetti sia di

Marcos Morau direttore della compagnia La Veronal

residenza che di ricerca che di coproduzione ed essere inserito così in brevissimo tempo in un circuito internazionale che ha coinvolto la compagnia in un meccanismo di inviti e progetti che ci hanno in parte colti impreparati tanto che ora, paradossalmente, sento il bisogno di un momento di stop. E’accadutto tutto così in fretta che pur nella gioia e nella soddisfazione per quanto ci è stato offerto di fare sento che ho bisogno ora del tempo per l’ispirazione e delle giuste pause tra un progetto e l’altro”. La compagnia gode di sussidi statali? In che modo sono organizzati i contributi a favore delle produzioni? “In Spagna sono attivi finanziamenti su tre livelli: comunale, regionale e statale. Quest’anno la compagnia ha avuto un contributo da parte regionale e statale mentre è stato negato a livello comunale. Il dato significativo è però che la somma dei fondi pubblici non supera il 30% del nostro fatturato che è coperto in gran parte da autofinanziamento, data la difficile situazione per il sostegno pubblico nel nostro Paese. I finanziamenti di qualsiasi tipo sono in ogni caso annuali e sono basati sul progetto presentato anche se sono divisi in contributi per la produzione oppure per il tour nella doppia versione di tour all’interno del Paese oppure all’estero, per cui il supporto non è dato necessariamente per la circolazione degli spettacoli ma in misura e via separata per la creazione e per la distribuzione”. Quali i progetti nel prossimo futuro per Marcos Morau e i suoi artisti? “Attualmente stiamo lavorando per codificare un nostro linguaggio gestuale, KOVA, un metodo che ha regole precise e che grazie al supporto di studiosi ed esperti prenderà forma per poter esplicitare come oggi nel processo creativo collettivo diamo regole alla gestualità per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati. Sul fronte coreografico invece il prossimo progetto importante è una mia creazione per la Compania Nacional De Danza, un lavoro che partirà dalla suggestione del Giappone che è stata la mia ispirazione per questa nuova immagine danzata”.

Compagnia La Veronal in “Siena” Valentina Marini


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L’intervista

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Kledi Kadiu tra teatro e televisione Albanese di nascita ma italiano di adozione, Kledi Kadiu è tra i pochissimi che riescono a conciliare le apparizioni sul piccolo schermo con gli impegni con una compagnia di danza. La sua vita nei prossimi mesi si dividerà tra studi televisivi e tour in caccia di servizi per la divulgazione della danza su piccolo schermo in Italia e in Albania, senza dimenticare la sala prove e il palcoscenico per i suoi impegni come interprete con il Balletto di Roma. La sua agenda si presenta nei prossimi mesi ricca di impegni. Quali quelli in televisione e quali quelli a teatro. “Per la televisione con Rai 5, sul canale 23 del digitale terreste, ho iniziato la quarta edizione di DANZA, un programma di informazione che è partito il 19 di ottobre e che si articola attraverso dieci appuntamenti in onda ogni sabato sera alle 22.50 con replica ogni domenica alle ore 15.40. A novembre inizio anche la mia nuova avventura come docente di danza presso il programma televisivo di Canale 5, Amici di Maria De Filippi, la trasmissione che mi ha regalato la grande popolarità. Da gennaio 2014 sarò inoltre su Agon Channel, il nuovo canale televisivo albanese d’avanguardia, con Duartrokitje (Applausi), un originale programma che mi vedrà nei panni di presentatore. Nelle varie puntate il pubblico mi vedrà in compagnia di noti personaggi albanesi residenti all’estero: tra loro ballerini e musicisti, ma anche sportivi e cantanti. Duartrokitje è un format mai realizzato prima e che offrirà al pubblico televisivo emozioni, nostalgia e tante sorprese. Sul fronte teatrale quest’anno è iniziata per me una stagione ricca di appuntamenti: sono infatti impegnato con la Compagnia del Balletto di Roma con la quale stiamo portando in tour lo

spettacolo Contemporary Tango, una coreografia firmata da Milena Zullo”. Partiamo dal programma DANZA su Rai5. Cosa l’ha spinta a dedicarsi alla divulgazione della danza e come vive questo suo ruolo di conduttore? “L’idea era quella di raccontare la danza in un modo diverso, analizzando tutto ciò che succede nel backstage della sala prove e in teatro. Danza nasce infatti come programma divulgativo con l’intento di stimolare nel pubblico, e soprattutto nelle nuove generazioni, uno spirito di curiosità verso la danza. L’intento è quello di far comprendere anche il lavoro che c’è dietro le quinte. L’obiettivo è far percepire che la danza è un’arte capace di entusiasmare e commuovere. La danza è la mia vita e mi regala sempre grandi emozioni, indifferentemente dal ruolo che ricopro. Vorrei riuscire a trasmettere questo amore ai telespettatori. Grazie poi per avermi chiamato conduttore, ma non mi sento tale. Quel che propongo è più simile a delle semplici chiacchierate con artisti e personaggi che hanno fatto la storia della danza in Italia e all’estero”. Quale il bilancio di questa esperienza? “Sono molto soddisfatto per come si è articolato il progetto DANZA nel corso di questi anni e di come si sia andato a sviluppare sino ad oggi. Abbiamo appena iniziato a girare la quarta edizione ed è grandissima la soddisfazione dei risultati ottenuti. In questi anni ho avuto la grande fortuna di incontrare grandi coreografi, grandi interpreti, direttori di compagnie di grandi scuole di danza. Come dimenticare le interviste e gli incontri con Carla Fracci, Alicia Alonso, Vladimir Derevianko, Elisabetta Terabust, Agron Aliaj, Amedeo Amodio,

Kledi Kadiu (foto Maurizio Montani)

Eleonora Abbagnato, Frédéric Olivieri, Francesco Ventriglia, Micha Van Hoecke e Simona Marchini. E’ stato per me un privilegio poterli intervistare e poter raccontare al pubblico le loro vite professionali. Tra le tante persone intervistate ci sono anche critici del settore come Sergio Trombetta e Alfio Agostini. Ma non posso non ricordare, con grande entusiasmo e affetto sincero, il mio primo incontro con Vittoria Ottolenghi con la quale ho legato in maniera particolare, purtroppo solo nell’ultima parte della sua ricca vita. Porto con me il ricordo di tanti momenti interessanti ... rimanevo ore ad ascoltarla anche dopo aver terminato l’intervista. Considero un vero privilegio averla conosciuta”.

dando modo di conoscere nuove realtà della cultura della danza. È per questo che voglio davvero rivolgere un ringraziamento speciale a Rai5 ed a tutto lo staff di DANZA”. Può invece svelarci qualche anticipazione sulla nuova edizione del programma Amici? Come interpreterà il ruolo di docente di danza in questa trasmissione? “Il mio ruolo sarà basato sull’esperienza professionale da me acquisita durante tutti questi anni come danzatore ed insegnante. Per me è importante non dimenticare mai che quel che diciamo come docenti deve aiutare i ragazzi a crescere nel miglior modo possibile, professionalmente parlando”.

Quali le novità di questa quarta edizione di DANZA? “Tra le puntate di questa edizione quella che ovviamente mi ha coinvolto emotivamente in modo maggiore è stato lo special su Contemporary Tango, il lavoro che sto interpretando a teatro con il Balletto di Roma. Grazie ad una collaborazione con il regista Alessandro Tresa abbiamo raccontato la creazione di questo spettacolo fino al giorno del suo debutto. Reputo infatti molto interessante mostrare l’impegno e la quotidiana fatica a cui sono sottoposti i danzatori e quali sono le dinamiche e le relazioni che si instaurano all’interno di una compagnia di danza. Ma questa nuova edizione ci porterà anche fuori dai confini nazionali

Quale rapporto professionale e di amicizia la lega a Maria de Filippi? E come potrebbe descriverla professionalmente parlando? “Ci conosciamo ormai da 14 anni e siamo sempre rimasti in un buonissimo rapporto da veri amici anche quando ho lasciato la trasmissione. Il nostro è un rapporto molto forte e consolidato. Difficile descrivere Maria in poche parole. Certamente è una persona che osserva molto. E’ abituata a vivere insieme ai ragazzi e a immergersi nella loro quotidianità. E’ certamente una persona che ha una grande capacità di capire prima di tutti il percorso che un ragazzo può fare. Sinceramente sarà per me un vero piacere stare di nuovo insieme a lei in questo programma”.


L’intervista

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Nonostante gli impegni televisivi, in questa stagione teatrale lei sarà in tour con il Balletto di Roma. Quali emozioni le dà la danza? “La collaborazione con il Balletto di Roma nasce nel 2007 con la tournée di Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde. E’ un’esperienza oramai consolidata e sono molto legato a questa compagnia e a Milena Zullo con la quale stiamo già pensando a nuovi e inediti progetti. Come ho già detto per me la danza è vita. Ogni volta che mi esibisco è sempre un’emozione e sono certo che sarà sempre così”. A tutti questi suoi impegni si aggiunge anche un Gala che lei sta organizzando al Teatro Brancaccio di Roma il prossimo 9 dicembre per il Centenario dell’Indipendenza dell’Albania e per la Festa Nazionale della Repubblica Albanese. “L’idea è nata tanti anni fa, tra me e la mia collega Anbeta Toromani. Abbiamo sempre desiderato realizzare, unitamente ad interpreti di nazionalità albanese, uno spettacolo nel quale riunire e portare in scena danzatori di varie generazioni. Era un sogno e si realizzerà a Roma il prossimo 9 dicembre con un Gala titolato La Prima Volta, HERA E PARE,

realizzato in collaborazione con Agon Channel e Toto Holding. Saranno con noi sulla scena danzatori albanesi che oggi lavorano in diverse e prestigiose compagnie internazionali come la Hofesh Shechter Company, The Forsythe Company, Compañía Nacional de Danza, Aterballetto, Balletto di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Balletto Classico Così Stefanescu e Balletto di Montecarlo. Tra i ballerini i in scena ci saranno Hektor Budlla, Gentian Doda, Leart Duraku, Brigel Gjokaj, Dorian Grori, Erjon Kruja, Rezart Stafa, Beatriz Uhalte Cisneros, ma anche gli italiani Alessandro Macario e Claudia Vecchi”. Lei danza, insegna, organizza e conduce trasmissioni. Come riesce a conciliare tutte queste attività? Quali sorprese riserverà al pubblico in futuro? Quali altre passioni coltiva? “Sono sempre stato una persona molto dinamica, che non riesce a stare ferma. Ovviamente mi piace fare tante cose e mi piace riuscire ad incastrare tutto in modo che possa riuscire a portare avanti più progetti contemporaneamente. Le mie passioni, oltre ovviamente alla danza, sono il cinema ed il

teatro e credo che, nel nostro mestiere, vedere il lavoro degli altri, sia di fondamentale importanza. Nel poco tempo libero che mi rimane, mi diletto a fare montaggi video e fotografici, in poche parole, mi attrae molto la tecnologia”. Quali sono secondo lei i requisiti indispensabili per un danzatore e come definisce il ruolo del danzatore oggi? “La professione di danzatore professionista è molto impegnativa. Bisogna avere una grande determinazione e tanta forza di volontà. Dietro ogni spettacolo o singola esibizione, vi è tanto lavoro, ore e ore passate in sala prove. Il nostro lavoro implica sempre un miglioramento, non si è mai arrivati anche quando si ottengono grandi risultati. Si è costretti a convivere con la propria immagine riflessa in uno specchio che mette a nudo pregi e difetti. E dietro quella forza apparente si nasconde sempre una grande fragilità: anche se la sera si è ottenuto un grande successo, la mattina dopo si ricomincia da capo e ci si trova di nuovo alla sbarra come tutti gli altri, dal primo ballerino all’ultimo elemento del corpo di ballo.

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Mi piace però precisare che per un ballerino è importante vivere questo mestiere anche come un gioco, insomma con una sorta di leggerezza. Ballare deve essere una gioia, un divertimento e se questo divertimento dovesse finire, meglio cambiare mestiere e dedicare le proprie energie ad altre attività. In primis il danzatore deve avere una bella testa, un’intelligenza viva e deve saper lavorare con il proprio corpo e, ovviamente, saper gestire anche i sentimenti, cosa molto difficile. Spesso, nei ragazzi che si approcciano ad un provino, nasce la terribile domanda: Cosa devo fare per farmi apprezzare nel modo giusto? Vorrei ricordare ai ragazzi che i provini e le audizioni fanno parte della vita professionale di un danzatore, e vorrei ricordare loro che tante volte il successo non dipende solo da quanto si è capaci ma se il proprio essere danzatore corrisponde alle esigenze del coreografo”. In una frase: cos’è per lei la danza? “E’ qualcosa che hai dentro te stesso. E quando raggiungi la piena libertà espressiva è quel qualcosa che riesce ad emozionare un’intera platea”. Michele Mastroianni


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Melting Pot

Stage Natalizio alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera La Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Laura Comi, organizza dal 18 al 21 dicembre 2013 uno “Stage Natalizio” di specializzazione della tecnica accademia e del repertorio classico tenute dagli insegnanti interni della Scuola Silvia Curti, Anna Maria Garagozzo, Ofelia Gonzalez, Carla (foto Federi co Riva) Rossi, Donatella Trasatti, Alessandro Molin, Pablo Moret e Giovanni Rosaci. Tale stage è rivolto ad allievi dai 10 in su che saranno divisi per fasce di età. I più piccoli, orientativamente dai 9 ai 13 anni, potranno partecipare a lezioni di tecnica accademica e di fisiotecnica. Gli allievi fra i 13 e i16 anni e quelli fra i 16 e i 19 anni, potranno seguire oltre lezioni di danza classica, quelle di tecnica di punte, repertorio femminile, tecnica maschile e pas de deux. Tutte le lezioni saranno accompagnate dal vivo al pianoforte da Giuseppe Annese, Sergio Di Giacomo e Stefano Mecco. Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: Dipartimento Didattica e Formazione del Teatro dell’Opera di Roma 06.70301405 www.operaroma.it scuola.ballo@operaroma.it.

Il Royal Ballet e le sue star nei cinema in Italia Per assistere ad uno spettacolo del Royal Ballet non è più necessario andare a Londra e acquistare un biglietto alla Royal Opera House, il celebre teatro londinese a Covent Garden. Basta andare al cinema. Grazie ad un’iniziativa di QMi, cinque balletti della stagione della Royal Opera House sono trasmessi in diretta live sugli schermi cinematografici italiani. L’iniziativa è partita lo scorso 16 ottobre con il Don Quixote nella nuova versione coreografica del ballerino cubano, nonché artista ospite del Royal Ballet, Carlos Acosta dall’originale di Petipa. I prossimi appuntamenti sono il 12 dicembre con Lo Schiaccianoci, nella classica produzione di Peter Wright presentata per la prima volta al Covent Garden nel 1984 e il 27 gennaio con una classica Giselle. In programma il 19 marzo La Bella Addormentata. La produzione proposta è quella firmata nel 2006 da Monica Mason e Christopher Newton per celebrare il 75° anniversario della compagnia. Mason e Newton rivitalizzarono la produzione di riferimento del 1946, che ristabiliva le coreografie di Petipa in base alle annotazioni del regista del Balletto Imperiale Nikolaj Sergeyev, con le scenografie realizzate dalla fondatrice stessa del Royal Ballet, Ninette de Valois. Con i disegni originali di Oliver Messel, ripresi da Peter Farmer e le coreografie addizionali di Anthony Dowell, Christopher Wheeldon e Frederick Ashton, La Bella Addormentata in scena non solo riprende fedelmente l’atmosfera originale, ma la presenta quale lavoro moderno firmato Royal Ballet. Chiude il cartellone il 28 aprile, Il racconto d’inverno, una coreografia di Christopher Wheeldon tratta dall’omonima tragicommedia di Shakespeare. Il balletto, costruito su musica di Joby Talbot con scene di Bob Crowley, racconta la distruzione di un matrimonio per gelosia, l’abbandono di un bambino e un amore apparentemente senza speranza. Attraverso il rimorso e rimpianto – e dopo che una statua prende miracolosamente vita – il finale è all’insegna del perdono e della riconciliazione. L’elenco delle sale di proiezione è disponibile sul sito: www.rohalcinema.it.

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Italy Amore Mio: dal 5 dicembre al cinema E’ in uscita sugli schermi cinematografici il 5 dicembre Italy Amore Mio, un nuovo film sulla danza che affronta al contempo tematiche sociali, firmato dal regista di Ettore Pasculli con le coreografie di Susanna Beltrami. La storia, che trae una prima ispirazione dal testo “Il monopolio dell’Uomo” (Anna Kuliscioff, 1890), racconta le violenze psicologiche e le costrizioni perpetrate in famiglia ai danni di una giovane ragazza rumena, Alina (Eleonora Giovanardi, esordiente sul grande schermo), che sogna di diventare danzatrice, e le sue difficoltà ad integrarsi in un ambiente inizialmente ostile. Al centro della vicenda la lotta di Alina contro l’incomprensione, le scomode e invasive imposizioni dei genitori, il pregiudizio dei coetanei e l’emarginazione. Un’intensa storia d’amore, l’appoggio del fratello minore e gli interventi di inaspettati amici, la accompagnano nel cammino, a tratti divertente e a tratti drammatico, per la realizzazione del suo sogno: esprimersi liberamente attraverso l’arte della danza. Spiega il regista Ettore Pasculli: “La sfida per Italy Amore Mio, film a sfondo sociale realizzato con low budget ma con esemplare impegno collettivo del cast e dei partner, è rappresentata proprio dall’uscita nelle sale nel cuore della programmazione cinematografica invernale, una situazione per certi versi simile a quella della nostra protagonista, che si trova a fronteggiare, con coraggio e determinazione, una sfida per realizzare il suo sogno di danzare a fianco degli allievi di una scuola molto prestigiosa.” Il film, realizzato con l’adesione del Presidente della Repubblica Italiana e con il patrocinio del Ministero per l’Integrazione, è stato girato a Milano interamente in 4K (lo standard digitale più elevato), e ha coinvolto un cast eterogeneo: giovani talenti provenienti dal teatro (Eleonora Giovanardi, Sara Bertelà, Tiffany Ford, Alessandro Girami e Adamo Miniero), attori di consolidata esperienza cinematografica e televisiva (il co-protagonista Salvatore Lazzaro, Sergio Bini e Lorena Antonioni), circa 150 danzatori di DanceHaus Susanna Beltrami tra allievi e professionisti, i ballerini Federica Posca e Ivan Ristallo e maestri di danza come Susanna Beltrami, direttrice di DanceHaus e coreografa del film. Italy Amore Mio è prodotto da UPC Studios e ExFormat Comunicazione con il sostegno di Nuovo CIB (Centro Internazionale di Brera), associazione non-profit di giovani film-makers attenta alla ricerca di nuove tecniche e forme espressive, ed è realizzato grazie al supporto di: Gruppo Bayer in Italia, che dal 2005 sostiene progetti cinematografici di sensibilizzazione rispetto a tematiche d’attualità in Italia; DanceHaus Susanna Beltrami, che ha fornito spazi, danzatori e coreografie per il film; UCI Cinemas per la distribuzione nelle sale cinematografiche.


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Battle of the Year – La vittoria è in ballo Dal 5 dicembre nelle sale cinematografiche italiane Il 5 dicembre è prevista l’uscita nelle sale cinematografiche italiane del film americano Battle of the Year – La vittoria è in ballo (Battle of the Year: The Dream Team) di Benson Lee con Josh Holloway, Chris Brown, Josh Pech, Laz Alonso, Caity Lotz, Weronika Rosati, Terrence Jenkins, Jasse Erwin, Ivan ‘Flipz’ Velez, Alex Martin, Steve Terada, Giovanni V. Giusti, David Kim, Marcus Nel-jamal Hamm e Sawandi Wilson e prodotto dalla Warner Bros. La storia narrata dal film è la seguente. “Il Battle of the Year è l’Olimpiade per la break dance, un torneo che si tiene ogni anno che attira tutte le migliori squadre provenienti da tutto il mondo, ma gli americani non hanno vinto negli ultimi quindici anni. Il magnate di Hip Hop ed ex B-Boy Dante (Alonso) di Los Angeles, vuole riportare al top il paese che ha iniziato questo sport. Arruola lo sfortunato amico Blake (Holloway), che era un allenatore del campionato di basket. Armato con la teoria che l’allenatore giusto può fare qualsiasi squadra un campione, riunisce un Dream Team di tutti i migliori b-boys di tutto il paese. A soli tre mesi da Battle of the Year, Blake deve usare qualsiasi tattica che conosce per far si che dodici persone di talento, si trasformino in una squadra se vorranno portare in America il trofeo, dove è nato”. Se per un giudizio del film dobbiamo attendere l’uscita nelle sale italiane, è bene chiarire che il Battle of the Year, la più prestigiosa e strutturata competizione di breakdance al mondo, è nata nel 1990 in un piccolissimo paesino tedesco, Braunschweig, inizialmente come evento spot e poi ampliando i suoi confini e diventando un format internazionale replicato in altri paesi con competizioni con lo stesso nome strutturate come “eliminatorie” in modo da selezionare le crew nazionali titolate per prendere parte alla competizione tedesca. Già nei suoi primi 15 anni di vita il Battle of the Year prevedeva più di venti eliminatorie nazionali nei paesi dei cinque continenti ed una finale mondiale che si svolgeva ogni anno in Germania. E’ in Germania infatti che si sono sempre svolte le finali di questa competizione che richiama ogni anno migliaia di appassionati da ogni angolo della terra, con un’unica piccola parentesi (dal 2009 al 2012) in cui le finali del BOTY si sono svolte a Montpellier, in Francia. Segnaliamo tuttavia che dopo la parentesi francese, il Battle è tornato lo scorso ottobre a Braunschweig per l’edizione 2013. Ci fa piacere ricordare che l’Italia è entrata a far parte del network Battle Of The Year nel 2003 grazie al Festiva RHHP – Roma Hip Hop Parade, un festival dedicato alla cultura urbana in tutte le sue più diverse manifestazioni e diretto da Vittoria Ottoleghi, una donna che ha sempre saputo guardare avanti. Ci fa piacere evidenziare che – contrariamente a quanto si afferma nella presentazione del film – il Battle of the Year prima ancora che una gara è un evento nato con l’intento di dare visibilità alla breakdance a livello mondiale. Ci fa piacere ricordare che l’hip hop non è uno sport ne nasce come competizione sportiva. Il fenomeno Hip Hop è apparso e si è sviluppato negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’70 come voce della popolazione afroamericana. Nei decenni successivi l’hip hop si è poi diffuso a macchia d’olio nei cinque continenti dove, pur nel rispetto delle sue più profonde e originarie motivazioni, ha assunto connotazioni originali in ogni paese, esprimendosi attraverso la musica (rap, turntablism, beat box, ecc), la danza (breakdance, lockin, poppin, new style, ecc.), le arti visive (writing o graffiti art) e altre forme di cultura urbara. Attraverso queste forme d’arte i giovani si sono identificati in questa cultura trovando nuovi canali di comunicazione. I danzatori di breakdance (bboys/bgirls) si sfidano in gruppi (crew) inventando le più ardite e spettacolari evoluzioni con l’obiettivo di stabilire la propria superiorità e guadagnare il rispetto degli avversari e del pubblico.

Melting Pot

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Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2013 a Roberto Zappalà Lo scorso 1 novembre al Teatro Paisiello di Lecce è stato consegnato il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2013 a Roberto Zappalà. Questa la motivazione del premio che condividiamo in pieno: “Con il suo lavoro coreografico, l’attività di formazione, promozione e divulgazione della cultura di danza, Roberto Zappalà è diventato negli anni una figura di riferimento nel panorama della danza contemporanea nazionale e internazionale. Sul piano creativo ha maturato uno stile personale che, in un’ottica postmoderna, riflette la complessità dei linguaggi, delle forme e delle tematiche del contemporaneo, mantenendo un rapporto dialettico con le radici e la cultura siciliana, in senso critico e innovativo. In particolare, col progetto remapping Sicily, partendo dalla gestualità, dalla cultura popolare e dalla cronaca dei nostri giorni, accostando il mito dell’Odissea con il dramma dell’immigrazione, ha sviluppato una complessa analisi dell’identità siciliana, in senso antropologico ed estetico. Con la sua attività organizzativa e pedagogica, in stretta simbiosi col centro Scenario Pubblico di Catania, da lui fondato, promuove la produzione e l’ospitalità di spettacoli, la residenza di artisti, la formazione di giovani danzatori, con l’attenzione al territorio ma con una proiezione internazionale che favorisce scambi e confronti proficui, incrociando sempre l’attività di danza con il dibattito critico e l’analisi dei fenomeni culturali e di costume dei nostri tempi.”


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Lavoro

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Riforma del lavoro Il Decreto occupazione del Governo Letta migliora la riforma del lavoro della Fornero Risolti alcuni problemi nei rapporti di lavoro fra compagnie e danzatori, scuole e insegnanti Nel numero di aprile di Danzasì avevamo evidenziato che la riforma del lavoro del Ministro Fornero interessava in modo significativo anche il settore della danza, comprese le scuole di danza. Avevamo già evidenziato che le nuove norme contrattuali male si adattavano alle esigenze dello spettacolo dal vivo e alle esigenze delle scuole di danza. A correggere alcune storture della riforma Fornero è intervento il cosiddetto Decreto Letta sull’occupazione, emanato a giugno e convertito in legge lo scorso agosto (DL 76/2013 convertito dalla Legge n.99 del 9 agosto 2013). Di seguito analizziamo nuovamente in modo sintetico le varie tipologie contrattuali evidenziando le modifiche apportate da questo nuovo decreto. Contratto a termine È questa la tipologia contrattuale maggiormente utilizzata da compagnie e scuole di danza. Prima della riforma Fornero la conditio sine qua non per l’utilizzo di tale tipologia era l’esistenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo e organizzativo precise. Ragioni di tipo produttivo erano – nel nostro caso – rappresentate dall’esigenza di mettere in scena un certo spettacolo con determinati interpreti o l’esigenza di affidare un certo corso a un determinato insegnante. La Riforma Fornero elimina questa condizione e introduce la tipologia del contratto a termine “acausale” (quindi senza una motivazione precisa) a patto che il rapporto fra le parti non superi i 12 mesi per lo svolgimento dell’attività produttiva. Se questo era un aspetto migliorativo, la riforma Fornero aveva un nuovo problema prolungando il tempo d’intervallo tra un contratto e l’altro. La Fornero stabiliva infatti che il tempo minimo di intervallo tra un contratto a termine e un altro non era più pari a 10 o 20 giorni come

in passato ma di 60 o 90 giorni a seconda della durata dell’ultimo contratto, superiore o inferiore a sei mesi. Questo prolungamento degli intervalli ha causato notevoli problemi alle compagnie di danza che assumono per brevi periodi, spesso molto ravvicinati fra loro, i propri danzatori non potendo assumerli per lunghi periodi per

intervalli di tempo fra un contratto a tempo determinato e l’altro fino ad un minimo di 20 giorni, per i contratti di durata sino a 6 mesi, e di 30 giorni, per i contratti di durata superiore. Fortunatamente a risolvere in via definitiva ogni problema relativo agli intervalli tra un contratto a termine e il successivo è intervenuto il Decreto

consegue che, anche in assenza di specifiche norme nel contratto collettivo, non c’è più obbligo di alcun intervello tra un contratto a termine e un altro per i danzatori impegnati con le compagnie. E questa è certamente una buona notizia! Altra buona notizia è che il Decreto Letta conserva la tipologia del contratto “acausale” per cui è possibile per tutti i tipi di lavoro prevedere contratti di lavoro a termine con il vincolo di 10 o 20 giorni di pausa tra un contratto e l’altro. Questa possibilità è particolarmente importante per le scuole di danza. Contratto intermittente Il contratto intermittente o “a chiamata” può essere utilizzato per i cosiddetti lavori discontinui e dunque può essere utilizzato ad

MM Company (foto di Riccardo Panozzo)

endemici problemi economici. E ha causato problemi anche alle scuole di danza dato che la pausa estiva spesso non è superiore ai 90 giorni. Avevamo già segnalato che per pressioni fatte dalle associazioni di categoria e in particolare dall’Agis, era stata introdotta la possibilità di derogare il tempo dell’intervallo fra un contratto e l’altro portandolo a 20 o 30 giorni in caso di specifici accordi sindacali. Avevamo anche evidenziato che Federdanza Agis aveva stipulato lo scorso 19 febbraio un accordo con le Organizzazioni Sindacali volto a ridurre gli

Letta in tema di occupazione (D.L. 76/2013): questo decreto ripristina per tutti gli intervalli di 10 e 20 giorni e – quale novità - introduce una deroga per cui non occorre più rispettare i termini di intervallo sia nelle attività stagionali che in relazione alle ipotesi individuate da contratti collettivi. E’ da evidenziare che ai sensi del DPR 1525 sono “stagionali” per il settore spettacolo coloro che sono adibiti alla preparazione, produzione di spettacoli o coloro che sono addetti a singoli spettacoli o serie di spettacoli consecutivi di durata prestabilita. Ne

esempio in modo privilegiato dalle compagnie di danza e più raramente dalle scuole di danza. Grazie a tale tipologia contrattuale una compagnia di danza può mettere sotto contratto per dato periodo di tempo un danzatore senza necessariamente indicare le date in cui il lavoratore in questione può essere “chiamato”. Questa tipologia di contratto costituiva fino a qualche mese fa una valida alternativa al contratto a termine secondo le norme della Fornero in quanto permetteva di superare il problema delle lunghe


Lavoro

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interruzioni forzate fra un contratto a termine e un altro. Con il superamento di ogni limite temporale di intervallo tra un contratto a termine e l’altro introdotto dal Decreto Letta, questa forma contrattuale è particolarmente sconsigliata per l’assunzione dei danzatori in quanto i lavoratori potrebbero non riuscire a beneficiare dell’Aspi o della mini Aspi ossia di quei provvedimenti che hanno sostituito il sussidio di disoccupazione a requisiti normali o a requisiti ridotti. Infatti è ancora tutto da chiarire se i periodi in cui il lavoratore “non è chiamato”, e dunque non guadagna nel corso di un contratto intermittente, sono per l’Inps e per la giurisprudenza considerati o meno periodi di lavoro o di non lavoro. Al momento sembra che siano considerati periodi di lavoro dato che il lavoratore è comunque sotto contratto. Interpretazione strampalata ma vera. Segnaliamo inoltre che il Decreto Letta introduce una nuova limitazione all’utilizzo del contratto intermittente. Infatti il ricorso a tale tipologia contrattuale, nei confronti di uno stesso lavoratore, è ammesso per un massimo di utilizzazione complessivamente non superiore alle

400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di 3 anni solari. In caso di superamento del predetto periodo, il rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Evidenziamo che per il calcolo di queste 400 giornate lavorative nell’arco di un triennio solare, il Decreto Letta stabilisce che devono essere prese in considerazione le giornate di effettivo lavoro prestate successivamente al 28 giugno 2013, ossia alla data di emanazione del decreto stesso. Contratti a progetto Avevamo già evidenziato che la riforma Fornero ha modificato non poco questa tipologia di contratto. Attualmente questo contratto può essere applicato solo se la collaborazione in questione riguarda un progetto che non ripropone l’oggetto sociale del committente e se non prevede compiti ripetitivi ed esecutivi. Va da se che il lavoro del danzatore in una compagnia o quello di un insegnante o di una segretaria in una scuola di danza non può essere disciplinato da un contratto a progetto. Il Decreto Letta ha ripreso quanto stabilito dalla Fornero e ha precisato che il progetto deve essere

riconducibile ad un’attività ben definita e verificabile e ha ribadito che tale attività non può essere analoga all’attività svolta da lavoratori subordinati presso la stessa azienda. Avvertiamo nuovamente tutti coloro che applicano questa tipologia contrattuale che se il contenuto della collaborazione è analogo a quello svolto da altri dipendenti interviene la “presunzione” di subordinazione per cui il datore rischia di veder trasformato un contratto a progetto in un contratto subordinato a tempo indeterminato. Partita Iva Non poche scuole di danza utilizzano insegnanti dotati di partita Iva e dunque pagano le prestazioni di questi ultimi dietro presentazione di regolare fattura. E’ bene però fare attenzione perché la riforma Fornero ha modificato non poco il rapporto di lavoro con un titolare di Partita Iva introducendo una presunzione di collaborazione coordinata e continuativa qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti: primo, la collaborazione ha una durata superiore a 8 mesi nell’anno solare; secondo, il corrispettivo costituisce

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più dell’80% dei compensi percepiti dal collaboratore nel corso dello stesso anno; terzo, il collaboratore dispone di una postazione fissa. Tenendo conto che nel caso degli insegnanti di danza c’è, per la natura stessa del lavoro, il presupposto della postazione fissa (l’insegnante in questione lavora sempre nell’aula di danza della scuola) e c’è usualmente un rapporto di lavoro che solitamente supera i 9 mesi in un anno solare, c’è il rischio reale che tutti questi tipi di rapporti si trasformino in automatico in contratti subordinati a tempo indeterminato anche se l’insegnante in questione non collabora solo con una scuola di danza. Segnaliamo che il Decreto Letta in materia non modifica quanto stabilito dalla Fornero. Se questa è la situazione ad oggi, è assolutamente prevedibile che nei prossimi mesi si tornerà a disciplinare la materia. Lo ha annunciato lo scorso ottobre lo stesso Governo Letta, ammettendo che la Fornero ha mancato l’obiettivo e si è rivelata una riforma poco efficace. Francesca Bernabini


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Fisco

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L’indennità di disoccupazione ASPI L’indennità di disoccupazione ASPI è una prestazione economica istituita dal 1 gennaio 2013 e sostituisce l’indennità di disoccupazione ordinaria. Tale prestazione riguarda gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° gennaio 2013, a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente il lavoro, compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. Non sono destinatari della indennità di disoccupazione ASPI i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni, i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale. L’indennità spetta per stato di disoccupazione involontario, a coloro che hanno almeno due anni di assicurazione (devono essere trascorsi almeno due anni dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione), ed almeno un anno di contribuzione contro la disoccupazione nel biennio precedente l’inizio del periodo di disoccupazione. Per il riconoscimento dell’indennità

di disoccupazione ASPI la domanda deve essere presentata all’INPS, esclusivamente in via telematica. La domanda deve essere presentata entro il termine di due mesi che decorre dalla data di inizio del periodo indennizzabile così individuato: a) ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro; b) data di definizione della vertenza sindacale o data di notifica della sentenza giudiziaria; c) data di riacquisto della capacità lavorativa nel caso di un evento patologico (malattia comune, infortunio) iniziato entro gli otto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro; d) ottavo giorno dalla fine del periodo di maternità in corso al momento della cessazione del rapporto di lavoro; e) ottavo giorno dalla data di fine del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate; f ) trentottesimo giorno successivo alla data di cessazione per licenziamento per giusta causa. La misura della prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile

imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, se questa è pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT (per l’anno 2013 pari ad euro 1.180,00). L’importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per legge. La misura della prestazione è pari al 75% dell’importo stabilito (per l’anno 2013 pari ad euro 1.180,00) sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.180,00 (per l’anno 2013), se la retribuzione media mensile imponibile è superiore al suddetto importo stabilito. L’importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per legge. All’indennità mensile si applica una riduzione del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione ed un’ulteriore riduzione del 15% dopo il dodicesimo mese di fruizione. Il pagamento avviene mensilmente ed è comprensivo degli Assegni al Nucleo Famigliare se spettanti. L’indennità può essere riscossa:

mediante accredito su conto corrente bancario o postale o su libretto postale; mediante bonifico domiciliato presso Poste Italiane allo sportello di un ufficio postale rientrante nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Il beneficiario decade dall’indennità nei seguenti casi: perdita dello stato di disoccupazione; rioccupazione con contratto di lavoro subordinato superiore a 6 mesi; inizio attività autonoma senza comunicazione all’INPS; pensionamento di vecchiaia o anticipato; assegno ordinario di invalidità, se non si opta per l’indennità; rifiuto di partecipare, senza giustificato motivo, ad una iniziativa di politica attiva (attività di formazione, tirocini ecc.) o non regolare partecipazione; mancata accettazione di un’offerta di lavoro il cui livello retributivo sia superiore almeno del 20% dell’importo lordo dell’indennità. Claudio Signorelli

CLAUDIO SIGNORELLI Dottore Commercialista e Revisore Contabile, esperto del settore spettacolo Via Giulia 177 int. 1 - 00186 Roma Tel. Studio: 0697271274 Cell: 3490531052 claudiosignorelli@hotmail.com www.claudiosignorelli.it


Direzione e Redazione: Via Galazia, 3 - 00183 Roma Tel. 06.77209065 - Fax 06.99701064 www.danzasi.it • danzasi@danzasi.it Consiglio direttivo dell’Associazione Culturale DanzaSì Presidente: Luana Luciani Vice-Presidente: Giuseppina Bartocci Segretario Generale: Stefano Migliorelli Collegio dei revisori: Carla Bartocci (Presidente), Daniela Migliorelli (Revisore), Laura De Luca (Revisore)

Inserto del n. 273 • Dicembre 2013

Concorso DanzaSì 2013

Concorso DanzaSì 2013 Le finali Under 14 Il 4 e 5 ottobre al Teatro Greco di Roma si è conclusa con la categoria under 14 anche la XVIII edizione del Concorso Danzasì. In Giuria: Laura Comi direttrice della scuola del Teatro dell’Opera di Roma, Luigi Martelletta insegnante, coreografo e direttore artistico compagnia Almatanz, Alexandre Stepkine maestro danza classica, Francesca Cristofoli ballerina e coreografa della compagnia Modulo Project, Moreno Mostarda insegnante internazionale di poppin e locking, Maria Cossu danzatrice solista Spellbound Contemporary Ballet, Dino Verga danzatore, coreografo direttore della compagnia Aton – Dino Verga Danza, Luisanna Tuti autrice televisiva e teatrale, Valentina Marini imprenditrice culturale, Marco Sabbatini organizzatore di eventi, Josè De La Cruz insegnante presso il Broadwey Dance Center di New York. Il 4 ottobre in finale per la sezione classico, 29 solisti, 22 gruppi e 13 gruppi per la sezione hip hop, il 5 ottobre in scena la sezione modern con 36 gruppi e 22 solisti. Durante l’intensa due giorni i ragazzi, giunti da tutta Italia, hanno potuto approfittare delle lezioni organizzate nelle aule attigue al Teatro dove risiede la scuola Dance Studio di Renato Greco. Le lezioni sono state tenute dalla signora Laura Comi, dal maestro Alexandre Stepkine per il classico, dalla danzatrice solista della compagnia Spellbound Contemporary Ballet Maria Cossu e dal maestro Josè De La Cruz insegnante presso il Broadway Dance Center di New York per il modern, per l’hip hop dall’insegnante di poppin e locking Moreno Mostarda. E’ stato gratificante constatare come i ragazzi si siano iscritti numerosissimi a tutte le lezioni tanto da dover mettere un limite agli accessi nelle sale per le troppe richieste. La competizione nella categoria under è sempre più sentita e accesa rispetto agli over, probabilmente per la presenza dei genitori, solitamente più agguerriti di insegnanti e allievi, ma dopo tanti anni anche i genitori sono entrati a far parte della famiglia Danzasì: con molti ci si rivede abitualmente, ci si conosce, si chiacchiera insieme ci si confronta affinchè la gara diventi un’esperienza di crescita per tutti. A tale proposito torno a ribadire alcuni concetti che animano lo spirito del nostro Concorso, alcuni insegnanti mi hanno chiesto ripetutamente di pubblicare per intero la classifica generale dei finalisti, non lo abbiamo mai fatto e mai lo faremo. Danzasì nel bene e nel male, non abbiamo la presunzione di essere perfetti e detentori della verità, non vuole essere un Concorso mortificante, anche se si arriva in finale, l’ultimo di una classifica rimane l’ultimo, i voti da

Linda Giubelli di Venezia 1° classificata solisti classico under 14

alcuni anni vengono consegnati agli insegnanti che credo siano abbastanza intelligenti per capire che se le valutazioni arrivano anche solo al 6 non potranno trovarsi alti in classifica. In ogni caso se l’insegnante lo desidera siamo disponibili a fargli sapere come si è collocato il gruppo in graduatoria. Il pettegolezzo tra scuole,” hai visto quelli”, “hai notato che”, “ma chi l’avrebbe detto” non amiamo alimentarlo, preferiamo che docenti e allievi si concentrino su loro stessi, accettiamo le critiche, affrontiamo sempre la diversità di opinioni purchè queste non diventino offensive e oltraggiose della nostra persona e professionalità in tal caso, come purtroppo per la prima volta ci è capitato quest’anno su Facebook, non esiteremo ad agire perché le parole hanno un peso e bisogna soppesarle quando si lanciano accuse per altro false. Messa in chiaro la nostra posizione al riguardo, abbiamo constatato che i lavori presentati nelle ultimi edizioni del Concorso, per gli under soprattutto, sono garbati, gradevoli, gli insegnanti tengono conto dell’età dei bambini che ci vengono presentati con costumi e coreografie idonei all’età. Diversi anni fa abbiamo dovuto spiegare agli insegnanti che le ragazzine non potevano presentarsi a 13 anni come veline sia nel look che coreograficamente, magari tra queste c’erano bambine


1° 2° 3° 3° 3°

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GRUPPI CLASSICO UNDER 14

ASD Proyecto Venezia ASD Korovodarte Mirandola (BO) Accademia Veneta di Danza e Balletto Spinea (VE) Aulos Danza Rimini Centro Artistico Aptitude Terni

MENZIONE SPECIALE DANZASì UNDER 14

ASD Projecto di Venezia 1° classificato sezione gruppi classico under 14

anche dotate e di talento ma il lavoro dell’insegnante non aiutava, averli portati però è stata un’operazione educativa, molti confrontandosi con umiltà si sono rimboccati le maniche e sono incredibilmente cresciuti, non tutti ovviamente, ma anche se fosse stato uno solo per noi sarebbe stata egualmente una vittoria, ma constatare che oggi questo problema non si pone più è una soddisfazione. Per la categoria gruppi classico: I posto alla scuola ASD Proyecto di Venezia. II posto a ASD Korovodarte di Mirandola. III posto a Accademia Veneta di Danza e Balletto di Spinea (VE), Aulos Danza Rimini e Centro Artistico Aptitude Terni. Solisti Classico: I posto a Linda Giubelli Venezia. II posto a Valentina Marchetto Padova e Emma Mardegan Mestre, III posto a Lisa Visentin Quarto D’Altino (VE). Gruppi Hip Hop: I posto a Arte Studio Danza Roma, II posto a Moving Soul di Porto Torres (SS) e III posto a Centro Danza Royal Bra (TO) e Step Padova. Solisti Modern: I posto a Carmen Rosati di Pistoia, II posto a Valentina Marchetto di Padova e III posto a Alice Moretto di Ostellato (FE) Gruppi Modern: I posto a Centro Studi Evoluzione Danza di Quarto (NA). II posto a Centro Arte Danza Pistoia e III posto a Step Padova e Surya di Carpi. Menzione Speciale Danzasi a Studio Danza Terni. I lavori di tutti i vincitori sono stati ben eseguiti tecnicamente, ma soprattutto siamo stati colpiti dalla maturità scenica con cui i giovani danzatori hanno eseguito le coreografie e proprio per questo motivo abbiamo assegnato più premi. Per quanto riguarda i solisti voglio raccontarvi un episodio: al termine delle selezioni a Pistoia dissi alla mia collega Luana Luciani che a mio avviso per quello che avevo visto sino a quel momento, Carmen Rosati sarebbe stata la probabile vincitrice della categoria under. Solo per la prima edizione Danzasì mi lanciai in un pronostico, la mia nomination fu Salvino Aiosa che vinse. Carmen è già danzatrice, proviene dal mondo della ginnastica, quando danza incanta e non per le sue indubbie doti tecniche ma per la sua affascinante personalità, la immagini già in una compagnia. Prima di lasciare Pistoia ho voluto conoscerla e parlarle, ero euforica di questa ragazzina e le promisi che al di là del suo risultato l’avrei seguita e nei miei limiti supportata. Così è successo per la vincitrice della categoria over Greta Giampietro di cui però non avevo fatto pronostici di vittoria, ma la notai quale elemento molto interessante. Ricevetti ad agosto la telefonata della mia amica Veronica Peparini che mi chiedeva se avevo ragazzi interessanti da mandare alle selezioni di Amici, così ne scelsi 5 tra cui lei, oggi Greta è entrata ad Amici, non so se questo sarà un bene, ma sicuramente un’esperienza da vivere con i piedi per terra e l’augurio che la sua vita professionale sia oltre Amici. Da seguire con attenzione anche Valentina Marchetto, che sebbene si sia classificata seconda ha ottenuto un doppio risultato, modern e classico, questo denota che la ragazza è molto duttile ed ha una formazione che le consente di utilizzare più linguaggi coreutici con ottimi risultati. Quest’anno tra le novità, abbiamo avuto l’onore di avere ospiti per la categoria modern under 14 Dream Father in Milord su coreografia di Debora Ferrato della scuola Step di Padova. Debora mi disse che da alcuni anni aveva un corso di danza per papà, trovai questa iniziativa entusiasmante e decisamente educativa, dei papà che si mettevano in gioco e si lanciavano a studiare danza moderna per me

Studiodanza Terni

Terni

era una novità bellissima, inoltre mi raccontò che si erano anche esibiti al saggio, così decisi di invitarli alla finale di Danzasì. 12 signori tra i 40 e i 50 anni, belli, simpatici e bravi che hanno ballato in coppia con le allieve della scuola, molte tra loro erano proprio le figlie, vestiti in Frac con scarpe lucide e bastone, elegantissimi, disinvolti, dei Lord per l’appunto, al termine della loro performance standing ovation. Ora molti insegnanti mi hanno comunicato che anche nelle loro scuole su richiesta degli stessi genitori hanno attivato i corsi. I genitori presenti al Concorso si sono infatti entusiasmati e hanno deciso di lanciarsi in un’avventura danzante. Ora siamo già al lavoro per la XIX edizione, e a gennaio saranno comunicate le prime tappe. Ringraziando come sempre, insegnanti, genitori e allievi, cogliamo l’occasione per augurarvi Buone Feste e a tout à l’heure Monica Ratti

ASD Korovodarte di Mirandola (BO) 2° classificato sezione gruppi classico under 14

Studiodanza Terni, menzione speciale DanzaSì


SOLISTI CLASSICO UNDER 14

1° - Linda Giubelli 2ª - Valentina Marchetto 2ª - Emma Mardegan 3ª - Lisa Visentin

Venezia Padova Mestre (VE) Quarto D'Altino (VE)

SOLISTI MODERN UNDER 14

1° - Rosati Carmen 2° - Marchetto Valentina 3° - Moretto Alice

GRUPPI MODERN UNDER 14

1° - Centro Studi Evoluzione Danza 2° - Centro Arte Danza 3° - Step 3° - Surya

1° 2° 3° 3°

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Pistoia Padova Ostellato (FE) Valentina Marchetto di Padova 2° classificata solisti classico under 14

Emma Mardegan di Mestre (VE) 3° classificata solisti classico under 14

Lisa Visentin di Quarto D’Altino (VE) 3° classificata solisti classico under 14

Carmen Rosati di Pistoia 1° classificata solisti modern under 14

Valentina Marchetto di Padova 2° classificata solisti modern under 14

Moretto Alice di Ostellato (VE) 3° classificata solisti modern under 14

Quarto (NA) Pistoia Padova Carpi (MO)

GRUPPI HIP HOP UNDER 14

Arte Studio Danza Moving Soul Centro Danza Royal Step

Roma Porto Torres (SS.) Bra (TO) Padova

Accedemia Veneta di Danza e Balletto di Spinea (VE) 2° classificata sezione gruppi classico under 14

Aulos Danza di Rimini 3° classificata sezione gruppi classico under 14

Centro Artistico Aptitude di Terni 3° classificata sezione gruppi classico under 14


Centro Studi Evoluzione Danza di Quarto (NA) 1° classificato gruppi modern under 14

Centro Arte Danza di Pistoia 2° classificato gruppi modern under 14

Surya di Carpi (MO) 3° classificato gruppi modern under 14

Step di Padova 3° classificato gruppi modern under 14

Arte Studio Danza di Roma 1° classificato gruppi hip hop under 14

Moving Soul di Porto Torres 2° classificato gruppi hip hop under 14

Centro Danza Royal di Bra (TO) 3° classificato gruppi hip hop under 14

Step di Padova 3° classificato gruppi hip hop under 14


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Piattaforma Danza

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NID 2014: individuate le sedici compagnie che parteciperanno alla piattaforma di Pisa Il Comitato artistico di “OOOOOOOO” di Giulio D'Anna NID Platform – Nuova Piattaforma della Danza Italiana 2014 – composto da Anna Lea Antolini, Roberto Casarotto, Rino De Pace, Joanna LeÊnierowska, Silvano Patacca, Stéphanie Pécourt, Virve Sutinen – ha indicato, dopo un attento esame delle oltre cento proposte arrivate, le sedici produzioni della più recente danza italiana che parteciperanno nei giorni dal 22 al 25 maggio • Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary 2014 alla seconda edizione di NID Platform – Ballet, Relazioni (pericolose) Nuova Piattaforma della Danza Italiana che sarà • Chiara Bersani/Corpo Celeste, Family tree ospitata dalla città di Pisa. • Riccardo Buscarini, Athletes Gli organizzatori di NID hanno ringraziato • Claudia Catarzi, Qui, ora pubblicamente la commissione artistica “per il • Enzo Cosimi, Welcome to my world lavoro svolto con competenza e passione” e • Giulio D’Anna, OOOOOOOO hanno espresso “soddisfazione per le scelte fatte”. • Francesca Foscarini/Sara Wiktorowicz, L’insieme di queste produzioni infatti presenta le Grandmother caratteristiche di pluralità di linguaggi indicate • Chiara Frigo/Emmanuel Jouthe, When we were nell’avviso. old “Siamo certi che le compagnie individuate • Elena Giannotti, Lo sguardo del cane sapranno rappresentare al meglio la creatività • Marina Giovannini/Cab008, Meditation on italiana, la professionalità, la capacità di rinnovare beauty n. 1 - Meditation on beauty n. 2 e l’energia che segnano tutta la nostra danza” • Silvia Gribaudi, What age are you acting? (le età hanno affermato gli organizzatori. relative) Questi gli autori, le compagnie e le produzioni • Martina La Ragione, Valentina Buldrini/Déjà selezionate: Donné, Will

Spellbound Cintemporary Ballet di Mauro Astolfi in “Relazioni (pericolose)”

• Giorgia Nardin, All dressed up with nowhere to go • Michele Pogliani, Giorgio Madia, Paolo Mangiola, Gianluca Schiavoni/Balletto di Roma, The Arena Love • Alessandro Sciarroni, Untitled_I’ll be there when you die • Roberto Zappalà/Compagnia Zappalà Danza, Anticorpi L’edizione 2014 di NID Platform è promossa e organizzata da FTS Fondazione Toscana Spettacolo, capofila dell’R.T.O. (Raggruppamento Temporaneo di Operatori) con Fondazione Teatro di Pisa, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, in stretta condivisione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e Regione Toscana. Ricordiamo che NID Platform è un progetto di un R.T.O composto da: FTS - Fondazione Toscana Spettacolo, A.Artisti Associati – Circuito della Danza del Friuli Venezia Giulia, AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali, ARTEVEN Associazione Regionale per la diffusione del Teatro e della Cultura nelle Comunità Venete, Associazione ArtedanzaE20, Associazione Danzarte – Circuito Danza Lombardia, Associazione Electa Creative Arts, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo – Circuito Pubblico della Provincia di Cagliari, Associazione Mosaico Danza, ATER Danza – Associazione Teatrale Emilia Romagna, CDTM Circuito Campano della Danza, Centro Spettacolo Culturale Anymore Soc. Coop., CROME– Cronaca e Memoria dello Spettacolo, Daniele Cipriani Entertainment Soc. Coop, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro di Pisa TPP Teatro Pubblico Pugliese ed è realizzato con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e Regione Toscana.


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Medicina della danza

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Quei fastidiosi crampi… Una delle forme dolorose più acute e frequenti che colpiscono i muscoli durante la pratica della danza, a livello sportivo o professionale che sia, è il crampo. Nei danzatori i muscoli più interessati, e con maggior frequenza, sono quelli della schiena, del polpaccio, della coscia e delle braccia. La pericolosità e particolare fastidiosità del disturbo consiste nel fatto che può manifestarsi in qualunque momento: sia al top dello sforzo nell’attività fisica, durante una performance o un allenamento, che durante il massimo momento di relax come il sonno. I crampi notturni alle gambe sono contrazioni involontarie di uno o più muscoli, che avvengono durante il sonno indipendentemente dall’attività. Sono più frequenti con l’avanzare dell’età ma possono colpire chiunque. Il crampo viene definito in linguaggio clinico come uno spasmo involontario della muscolatura striata, ossia volontaria. La contrazione e il dolore si estinguono spontaneamente. In certi casi la contrazione dei muscoli è così forte

che, anche dopo il rilassamento, il dolore persisterà per alcuni giorni. Se il muscolo contratto non si rilassa da sé, è necessario aiutarlo con interventi manuali di stretching o con un massaggio. L’insorgenza dei crampi non è legata ad una causa univocamente evidenziabile, ma ad un insieme di fattori non ancora completamente chiariti a livello medico, tra i quali la predisposizione gioca un ruolo chiave. Tra questi, un imput scatenante viene dato dall’attività fisica intensa praticata in ambienti caldo-umidi. In simili condizioni, lo sforzo prolungato causa uno sbilanciamento tra il livello di idratazione e la concentrazione elettrolitica nel muscolo. Si consiglia quindi di preriscaldare il fisico in ambienti a temperatura stabile con fonti di calore secco. La comparsa dei crampi è tanto più probabile quanto minore è la forma fisica del danzatore ed il periodo di acclimatazione a cui si è sottoposto. I crampi sono causati principalmente da un’insufficiente ossigenazione del muscolo, dal freddo, da carenza di sali minerali

(ad esempio, mancanza di potassio, calcio, magnesio e sodio), da traumi fisici, oppure sono conseguenti a uno sforzo prolungato o improvviso. La sudorazione, ad esempio, può provocare disidratazione e perdita di sali minerali, e ciò può portare all’insorgenza del crampo muscolare. Variazioni locali del pH possono avere lo stesso effetto. II ruolo dell’acido lattico nel produrre il crampo rimane invece incerto. Di fatto, i crampi possono insorgere indipendentemente dall’esercizio fisico. I crampi del gastrocnemio (muscolo del polpaccio) Alla fonte di questa tipologia di crampi c’è sempre un controllo neuromuscolare alterato: i crampi del polpaccio possono essere provocati da un’alterata coordinazione muscolare e del suo controllo. Dal punto di vista chimico-fisico, livelli di sodio e potassio troppo bassi o troppo alti nel sangue possono provocare questo tipo di crampi. Anche se non si è neofiti di un’attività, ma se ne incrementa improvvisamente

l’intensità, il livello di stress muscolare aumentato può provocare crampi al gastrocnemio. I crampi possono essere evitati, o comunque attenuati, seguendo alcune semplici regole: Alimentazione: un’alimentazione poco sana, con grassi in eccesso, unita alla scarsa attività fisica predispongono a questa patologia. Muscoli così sovrastimolati, soprattutto in un ballerino, come quelli del tricipite della sura, dovrebbero essere ben costruiti e sostenuti con esercizi specifici, meglio ancora se dall’infanzia. Disidratazione: uno scarso apporto di acqua alle cellule muscolari può provocarne lo spasmo. È importante quindi bere molto durante gli allenamenti per mantenerne costante il livello di idratazione. Tossine nell’ambiente circostante: l’industria pesante libera tossine ambientali, e questo può essere uno dei fattori predisponenti ai crampi. Alterata circolazione periferica: la cattiva circolazione sanguigna a livello delle gambe può provocare i crampi del polpaccio. Problemi ai piedi: patologie persistenti come la tendinite o la fascite plantare sono tra le cause più frequenti di dolori alle gambe per i ballerini, e possono avere come effetti secondari i crampi del polpaccio. Imprescindibile l’uso di


Medinica della danza

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scarpette comode che ben si adattino all’anatomia del piede (anche se questo diventa particolarmente arduo quando si tratta di scarpette da punta). Anche i piedi piatti, che provocano dolore plantare, possono predisporre ai crampi del polpaccio. Gravidanza: durante la gestazione aumenta lo stress dei muscoli delle gambe e dei piedi, oltre ad esservi variazioni ormonali. Tutto ciò può aumentare l’incidenza dei crampi al polpaccio. Ad aggravare questa situazione si può aggiungere anche la carenza di magnesio e di alcune vitamine, tipica della condizione della gravidanza. Prevenzione e primi rimedi Siccome “prevenire è sempre meglio che curare”, come dice il proverbio, con esercizi di stretching, sia come riscaldamento che come raffreddamento dopo la performance o dopo gli allenamenti, è possibile “costruire” e sostenere i propri muscoli, in modo che diminuiscano le possibilità di contrarre spasmi muscolari. Seguite una dieta sana ed equilibrata, che apporti nutrienti a sufficienza per l’esercizio fisico praticato. Assumete cibi ricchi di sali minerali (soprattutto potassio e magnesio), antiossidanti, calcio e vitamine del gruppo B. Per assumere

più potassio potete ricorrere ad integratori specifici, oppure semplicemente mangiare più frutta (soprattutto banane); per assumere più calcio potete consumare più latte e derivati. È opportuno non mangiare nelle 2-3 ore che precedono l’attività fisica ed evitare di consumare pasti troppo pesanti. È fondamentale mantenersi ben idratati prima dopo e durante l’attività fisica, privilegiando acque ricche di sodio. Non rinunciare al sale da cucina: specie nei periodi estivi, quando la sudorazione è maggiore, l’apporto di sali minerali è indispensabile per mantenere l’equilibrio idrico del corpo. Evitare di assumere alcolici prima della lezione o della performance per non aumentare le perdite di liquidi. Utilizzate indumenti adatti che lascino traspirare la pelle. Ed evitate tessuti impermeabili e tute dimagranti, come le classiche “sudarelle”, che aumentano la sudorazione. Scegliete calzature confortevoli dopo l’attività fisica e utilizzate calzini di cotone traspiranti e comodi. Nel caso si avverta un crampo, il rimedio più rapido è quello di allungare immediatamente il muscolo interessato. L’allungamento contrasta infatti la contrazione involontaria, e se il crampo non è troppo intenso, può dare sollievo in

pochi secondi. Anche il massaggio, o un bendaggio elastico compressorio della zona colpita, possono essere utili. Il massaggio non deve assolutamente essere praticato nella fase acuta del dolore, ma almeno 48 ore dopo l’infortunio. Per lo stesso motivo, se possibile, è bene cercare di contrarre

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il muscolo antagonista. Ad esempio, se si avverte un crampo al polpaccio, è bene stirare delicatamente e lentamente il piede, dalla pianta in direzione opposta a quella del muscolo interessato, in modo da “allungarlo”. Annalisa Argelli


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Primo Piano

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Campagna di informazione e di sensibilizzazione della danza italiana contro l’anoressia È partita la I edizione della Campagna di informazione e di sensibilizzazione della danza italiana contro l’anoressia. Promossa dall’Aidaf, l’associazione che in Federdanza/Agis riunisce le scuole di danza, insieme all’Agiscuola e all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la Campagna si articola in tre azioni volte a sensibilizzare le giovani generazioni, con particolare riferimento agli allievi delle scuole di danza, sul grave disturbo del comportamento alimentare. Secondo i dati del Cidap, Centro italiano disturbi alimentari psicogeni, 2,2 milioni di ragazze in Italia soffrono di disturbi alimentari psicogeni come l’anoressia e la bulimia. La prima azione della Campagna, presentata lo scorso 8 novembre a Roma nella sede nazionale dell’AGIS e che si concluderà a fine giugno 2014, consiste nella promozione del Manifesto Nazionale della Danza Italiana di Informazione e di Prevenzione contro l’anoressia patrocinato dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo. La seconda azione prevede una giornata dimostrativa della danza, sia quella amatoriale che professionale nei suoi diversi generi, che si svolgerà nel mese di febbraio, dedicata alle scuole di danza e agli alunni e ai docenti degli istituti scolastici, e che si intitolerà Danze diverse per corpi diversi. Per ogni genere un esperto svolgerà un intervento sul diverso utilizzo del corpo a seconda del tipo di danza praticata, sempre nell’ottica che per ballare c’è bisogno di un corpo perfettamente in salute. La terza azione riguarda un’iniziativa delle scuole di danza con il mondo della moda, per una sinergia con un settore esposto al problema dei disturbi alimentari e che quindi può svolgere un ruolo fondamentale nella lotta contro l’anoressia. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione di questa Campagna contro l’anoressia è stata la senatrice Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che ha espresso il massimo sostegno alla Campagna. “Sul tema della salute mentale il nostro Paese può fare decisamente di più – ha affermato De Biasi – Per questo serve una sinergia tra il mondo della scuola, le istituzioni, sia a livello nazionale sia regionale, e il mondo della cultura sui problemi legati agli stili di vita e ai disturbi alimentari. Sono davvero troppe le ragazze che rinunciano a sé stesse”. Il presidente dell’Agis Carlo Fontana

ha auspicato che le istituzioni possano dare il proprio contributo alla Campagna, con un impegno pubblico per il contrasto alle patologie del comportamento alimentare. Nel suo intervento Amalia Salzano, presidente dell’Aidaf, ha spiegato di aver deciso di affrontare il tema dell’anoressia perché è un problema che interessa tantissimi adolescenti e quindi anche le scuole di danza. “Vogliamo far sentire la voce del nostro settore su questo argomento per evitare il luogo comune che danza sia sinonimo di anoressia e lanciare invece un messaggio positivo sulla nostra attività, come modello sociale di riferimento per

sottolineato come la Campagna e il Manifesto rappresentino un buon modo per informare e per fare un’efficace prevenzione. Dello stesso parere Luciana della Fornace, presidente di Agiscuola, che sosterrà la Campagna inviando il Manifesto a tutte le direzioni regionali del Ministero dell’Istruzione affinché arrivi a tutte le scuole interessate. Testimonial dell’iniziativa l’étoile internazionale Liliana Cosi e il coreografo Luciano Cannito. In particolare Liliana Cosi ha voluto sottolineare come la danza sia espressione della persona in tutto il suo essere: “il corpo è un accessorio, mentre è l’interiorità della persona il motore principale per danzare. L’unicità della danza consiste proprio nell’aiutare i ragazzi ad esprimere la propria personalità”. Anche per Cannito la danza può essere un grande aiuto per i ragazzi: “in 35 anni di attività nel mondo della danza, credo di aver visto soltanto un caso di ballerina anoressica, mentre ho visto tantissimi ragazzi e ragazze fortemente motivati, con una grande passione e amore per il proprio corpo”. Il Manifesto, elaborato con il contributo degli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, e presentato oggi, mira a diffondere l’idea che un bel corpo non si identifica con un unico modello di fisicità che si rifà alla magrezza, concependo la danza come canale di promozione di una nuova cultura della bellezza, espressione di

Liliana Cosi

l’armonico sviluppo psicofisico della persona. Senza un corpo sano non si danza”. Stefano Vicari e Valeria Zanna, rispettivamente primario e psichiatra dell’Unità operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, hanno puntato l’attenzione sugli aspetti medici del problema e sull’importante ruolo della famiglia e anche degli insegnanti delle scuole di danza che vanno correttamente informati. “L’anoressia è un disturbo psichiatrico, ad alta mortalità, che colpisce sempre più minori – ha spiegato Vicari Sulle cause del disturbo, dobbiamo riuscire a liberare le famiglie, e anche il mondo della danza, da ogni senso di colpa. L’anoressia colpisce chi è biologicamente già predisposto”. Zanna ha

uno stile al di fuori degli stereotipi imposti dai media. Per questo l’Aidaf si impegna a: promuovere iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle patologie del comportamento alimentare; diffondere il Manifesto presso le scuole di danza; predisporre un codice standard per una corretta alimentazione per chi intende praticare la danza; creare un rapporto di stretta collaborazione tra i genitori degli allievi delle scuole e i relativi insegnanti per intercettare ogni avvisaglia di eventuali problemi legati all’alimentazione; invitare gli insegnanti di danza a fare riferimento ai genitori per comunicare all’allievo l’eventuale predisposizione o meno alla danza, così da evitare problemi psicologici.


Concorso Giornalistico

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Atlantide: la danza del ricordo Intervista a Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini Gli antichi popoli primitivi, in occasione dei riti funebri, usavano danzare allegramente, con forza ed energia, convinti che la morte fosse una dimensione liberatoria dalle fatiche terrene. La danza, in quelle circostanze, veniva dunque considerata un valido strumento per esprimere gioia e per stabilire un contatto con le anime dei defunti. Questa usanza, propria di un passato ancestrale, è assai viva anche nel presente, probabilmente perché si è conservata negli anni l’antica consapevolezza che il corpo, alle volte, è capace di arrivare assai più lontano delle parole. A dimostrarlo è il piccolo paesino di San Pantaleo che da anni ha scelto la danza come strumento evocativo e commemorativo delle 13 vittime di un incendio scoppiato nei pressi del paese nel 1989. Stavolta, come ogni anno il 28 Agosto, l’onere del ricordo è stato affidato alla compagnia più vista nei teatri italiani per la stagione 2010-2011, quella che vanta come primi ballerini Emanuela Bianchini ed Emanuele Pironti e che porta il nome del suo coreografo Mvula Sungani. Questi, ideatore dello stile Physical Dance Theatre, insieme alla stella internazionale Bianchini, immersi in una cornice protettiva, fatte di antiche case di pietra e rocce imponenti, raccontano la propria danza e descrivono l’ultimo spettacolo intitolato Atlantide, realizzato e presentato in prima nazionale in occasione della manifestazione.

io un coreografo spiantato, le ho chiesto di lasciare la compagnia in cui lavorava per fondarne una nuova con me e lei ha accettato. Pian piano abbiamo creato la Mvula Sungani e la sua storia. Si può dire che gran parte del mio lavoro coreografico lo creo su di lei. Per voi che avete avuto esperienze così diverse, che avete girato il mondo e avete conosciuto artisti di fama internazionale qual è stata la figura più significativa per la vostra formazione? M. L’incontro più importante in assoluto è stato quello con Alvin Ailey, poiché con le sue parole è riuscito a farmi capire che per diventare un grande ballerino non è necessaria solo la tecnica, ma anche tanto altro, e questo mi ha aiutato ad andare avanti e a trovare la mia strada. Allo stesso modo è stato importante l’incontro con Robert Cohan, il quale prendendomi per mano un giorno in cui ero un pò inquieto, mi disse di stare sereno, perché un giorno sarei diventato un grande coreografo. E. La persona che mi ha dato la spinta e che mi ha fatto diventare quella che sono oggi è stata Mvula Sungani. Lui mi ha cresciuta artisticamente e ballettisticamente ed io ho dedicato a lui tutta la mia arte. Per la mia formazione però sono stati fondamentali gli anni di studio nella scuola di Renato Greco e le lezioni di danza classica impartite dalla mia attuale, nonché storica, insegnate di danza classica.

Com’è avvenuto l’incontro tra Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini? M. Emanuela era la mia compagna di sbarra, abbiamo studiato danza insieme. Dopo di che ognuno ha fatto il suo percorso: io sono partito e lei diventata una grande ballerina. Al mio ritorno, dal momento che lei ormai era una ballerina affermata ed

Mvula, prima di diventare un coreografo lei era unicamente un ballerino. Crede sia più entusiasmante danzare o creare la danza stessa? M. Credo sia la stessa cosa. Un danzatore crea, su un movimento indicato da un coreografo, un’emozione, mentre il coreografo indica al ballerino il movimento da

fare. Alla fine entrambi creano la danza. La differenza credo stia nel fatto che il danzatore pensa a se stesso mentre il coreografo deve necessariamente pensare agli altri. Però a volte mi manca danzare o meglio tutto quello che c’è prima della performance. Il prepararsi, il pensare prima dello spettacolo e la magia del sipario che si apre. Ci raccontaci il suo ultimo spettacolo. In che cosa consiste Atlantide e cosa lo ha ispirato? M. Atlantide è una sorta di viaggio a passo di danza tra le terre di origine linguistica spagnola. Ad essere protagoniste sono danze pure e tradizionali di certi luoghi (talvolta contaminate con la danza contemporanea), come il flamenco, il tango, il malambo argentino, su ballo tundu sardo, ma anche canti e musiche dal vivo, il che dà vita ad uno spettacolo di teatro globale. L’ho realizzato appositamente per il festival annuale di San Pantaleo. Un festival che ci ha emozionato, per l’accoglienza rara e calorosa che abbiamo ricevuto, e stupito, perché a differenza di altri luoghi, qui abbiamo trovato una cittadina, un’associazione e delle persone disposte ed in grado di organizzare con amore ogni anno un grande festival della danza. Onorato, ho pensato dunque fosse bello e doveroso creare qualcosa solo per San Pantaleo e le sue vittime, per questo Atlantide non sarà mai più ripetuto altrove. Ad ispirarlo è stato un libro regalatomi anni addietro, nel quale si ipotizzava che Atlantide fosse la Sardegna. Tale leggenda mi ha portato ad approfondire la storia della Sardegna e a studiarne i balli e le tradizioni, gli stessi che hanno ispirato un mio precedente spettacolo intitolato Etnica. A guidarmi poi è stato il mio grande amore per la Sardegna, la terra di mia madre, quella dove passavo le estati da bambino e dove amo

tornare oggi. Una terra che non mi stancherò mai di raccontare attraverso la danza. Un’artista italo-africano dunque, che ama la Sardegna e che ha scelto l’Italia come dimora. E l’Africa? Cosa si è portato dietro di questa terra? M. Direi tutto. L’Africa è viva e presente, soprattutto nella mia arte. Quando ho iniziato a studiare danza classica mi sentivo scomodo, facevo molta più fatica degli altri. Poi ho conosciuto Alvin Ailey, ho cominciato a seguire le sue lezioni di danza moderna e pian piano ho trovato la mia dimensione. Ho cercato di sintetizzare dei movimenti, di farli miei e successivamente sono riuscito a creare un codice da trasmettere agli altri. In tale codice tutto è africano, nel senso che porta a danzare puntando sulla fisicità, l’energia, l’allegria, proprio come nelle danze africane. Vedremo a breve la Mvula Sungai impegnata in una nuova tournèe? M. Da gennaio porteremo in giro un nostro vecchio spettacolo, Fantasia, mentre da marzo partiremo per una tournèe in Gran Bretagna con il nostro spettacolo Ritratti di cinema. Tuttavia stiamo lavorando a due progetti: uno ancora riservato, ma che ci consentirà di collaborare con una grande band rock italiana, e l’altro che punta a dare vita ad un laboratorio, ad uno spazio di ricerca all’interno della compagnia, in cui lavorare sul movimento puro per poi dar vita a qualcosa di nuovo. Dopo aver ascoltato Mvula ed Emanuela ed essere venuti a conoscenza dei loro progetti, non resta che augurarci un riallestimento futuro di Atlantide, per ora una chicca per pochi privilegiati! Daria Chiappe


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In Scena… a cura di Francesca Bernabini

Alla Scala Serata Ratmansky Inaugura la nuova Stagione danza del Teatro alla Scala Serata Ratmansky, spettacolo che vede in scena tre lavori firmati da Alexei Ratmansky, coreografo russo classe 1968 con all’attivo lavori per il Bolshoi di Mosca di cui è stato anche direttore, il “Concerto DSCH” (foto Brescia-Amisano-Teatro alla Scala) Mariinsky di San Pietroburgo, l’American Ballet Theatre che lo ha ingaggiato come coreografo residente fino al 2023, il New York City Ballet e il National Ballet of Canada. Apre la serata Concerto DSCH, creato nel 2008 per il New York City Ballet e già presentato nel 2012 alla Scala, un balletto costruito sul Concerto No. 2 in Fa maggiore, Op. 102 di Dmitrij Sostakovic ovvero D.Sch, come il compositore usava abbreviare il suo nome con le lettere che in Germania sono quattro note musicali. Questo balletto è pieno di energia, lirismo, virtuosismi e profonda musicalità. Fra gli interpreti Svetlana Zakharova (il 17, 19 e 20 dicembre) e Davide Cabassi al pianoforte. I costumi sono di Holly Hynes. Segue Russian Seasons, primo lavoro di Ratmansky per il New York City Ballet (2006) e qui al suo debutto scaligero. Sull’omonima partitura di Leonid Desyatnikov, costruita in dodici sezioni, per orchestra d’archi, violino solista e voce femminile, Russian Seasons fonde coreograficamente classicismo e elementi tratti dal folclore della tradizione russa conducendo lo spettatore attraverso il ciclo dell’anno e delle stagioni. In scena anche Svetlana Zakharova (il 17, 19 e 20 dicembre), già interprete di questo balletto al Bolshoi di Mosca e la soprano Alisa Zinovjeva. I costumi sono di Galina Solovyeva. Chiude lo spettacolo Opera una nuova creazione appositamente commissionata a Ratmansky per il Corpo di Ballo scaligero, un lavoro che si avvale di musica composta per l’occasione da Leonid Desyatnikov, considerato da molti il più celebre compositore russo vivente. La partitura, con strumenti moderni per un organico orchestrale tardo-barocco o primo periodo classico, avrà parti cantate (tre voci soliste dell’Accademia Teatro alla Scala) su versi di Metastasio e su un estratto dalle Memorie di Carlo Goldoni. Opera vede in scena anche le étoile Roberto Bolle (il 17, 19, 20 dicembre e il 2, 4, 5 gennaio) e Massimo Murru (l’11, 15, 16 gennaio). Il video designer dello spettacolo è firmato da Wendall Harrington. I costumi sono di Colleen Atwood. Dirige l’orchestra Mikhail Tatarnikov. Lo spettacolo, dopo l’anteprima del 14 dicembre dedicata ai giovani, è in scena dal 17 dicembre al 16 gennaio per 10 recite complessive.

Lago dei Cigni all’Opera di Roma Che il Teatro dell’Opera di Roma sia un Fondazione che in questi ultimi anni è stata attenta a diventare un’eccellenza musicale e un tempio della lirica relegando la danza ai margini, è purtroppo una triste verità e lo dimostra anche il cartellone di questa stagione che registra un ulteriore calo nel numero degli spettacoli in scena, cinque soli titoli che alternano i classici del repertorio a pochissime nuove produzioni. La nuova stagione danza si apre all’insegna del balletto classico con Il Lago dei cigni, lo spettacolo di balletto che conta il maggior numero di repliche al Teatro dell’Opera e che in passato ha assicurato il tutto esaurito, in scena al Costanzi dal 21 dicembre al 16 gennaio per 11 recite complessive. La

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versione che viene Svetlana Zakharova presentata è adattata dal francese Patrice Bart. Tra i protagonisti principali Alessandra Amato, Alessia Gay e diversi ospiti internazionali, da Svetlana Zakharova, a Iana Salenko a Anna Tsygankova, che si alternano nel doppio ruolo di Odette Odile, a Mikhail Kaniskin, Dinu Tamazlacaru e Paulo Arrais che si alternano nel ruolo del Principe. Accanto a loro il Corpo di ballo e l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da David Garforth.

Lo Schiaccianoci nelle Fondazioni liriche Dicembre porta con se Lo Schiaccianoci, un titolo che ricorre anche quest’anno in diverse Fondazioni lirico sinfoniche italiane in versioni diverse. Classica è la versione portata in scena dal 29 dicembre al 5 gennaio dal Corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, con le coreografie dall’originale di Petipa e Ivanov riprese da Alessandra Panzavolta, direttrice del corpo di ballo sancarliano. Nei ruoli principali si alternano le coppie Giuseppe Picone e Ambra Vallo, Alessandro Macario e Anbeta Toromani. Accanto a loro il corpo di ballo e gli allievi della Scuola di ballo del Teatro San Carlo diretti da Anna Razzi. Uno Schiaccianoci à la carte debutta invece al Teatro Ristori di Verona il 20 dicembre con una sola replica il Il Balletto sul Ghiaccio giorno successivo. Si di San Pietroburgo tratta di una nuova produzione dalla Fondazione Arena di Verona, che vede in scena il Corpo di ballo areniano, anche se gli spettacoli sono fuori abbonamento. Lo spettacolo è costruito sulle suite del balletto di Ciaikovsky arrangiate da Duke Ellington e Billy Strayhorn, per la coreografia di Renato Zanella. Schiaccianoci è anche il titolo proposto dal 20 al 31 dicembre per 7 recite da MaggioDanza. La versione coreografica è firmata in questo caso dall’attuale direttore Giorgio Mancini anche autore dei costumi. In scena il Corpo di ballo e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Anche il Teatro Massimo di Palermo, ormai orfano di un suo direttore di ballo, riscopre la danza portando in scena dal 17 al 22 dicembre per 7 recite Lo Schiaccianoci nella versione coreografica di Amedeo Amodio con scene e costumi Emanuele Luzzati. Questo spettacolo è realizzato in collaborazione con la Daniele Cipriani Entertainment. Proseguono poi fino al 3 dicembre al Teatro Carlo Felice di Genova le recite de Lo Schiaccianoci on ice proposto dal Balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo, compagnia fondata nel 1967 da Konstantin Boyarski con l’intento di unire la danza classica e l’arte del pattinaggio artistico. E’ questo un balletto classico danzato interamente sui pattini e sul ghiaccio, che sostituisce le scarpette da punta con stivaletti dotati di sottile lame. La coreografia è firmata da Konstantin Rassadin, ex solista del Kirov e dal 1981 direttore artistico di questa compagnia, e si snoda sulla storia del balletto originale del 1892 tratta da un racconto di Hoffmann.

Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala Dal 13 al 22 dicembre, dopo il notevole successo ottenuto nelle due precedenti stagioni, la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala torna al Piccolo Teatro Strehler di Milano con la favola natalizia per


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eccellenza, Lo schiaccianoci su musiche di Ciaikovsky. La versione coreografica, assolutamente deliziosa, è firmata dal direttore della Scuola di ballo scaligera Frédéric Olivieri. “Schiaccianoci è particolarmente adatto per i nostri giovani danzatori - dice Olivieri - Le sequenze delle scene e del quadro del I atto, i numerosi personaggi e le danze e il gran passo a due del II atto consentono loro di esprimersi sia tecnicamente che artisticamente, mettendo in luce tutto il loro Jacopo Tissi potenziale di futuri professionisti”. E tra loro quest’anno ci sono delle vere e proprie promesse. Storico l’allestimento, nato nel 2000 al Teatro alla Scala per la firma di Roberta Guidi di Bagno. Tre i cast che si alterneranno sul palco nelle dieci recite in programma.

Scuola di ballo dell’Opera di Roma Una versione di Schiaccianoci molto fedele all’originale è quella proposta anche quest’anno dal 4 al 15 dicembre al Teatro Nazionale di Roma dagli allievi della Scuola di Danza dl Teatro dell’Opera diretta da Laura Comi. La versione coreografica è firmata dai maestri della Scuola Ofelia Gonzalez e Pablo Moret. L’allestimento è del Teatro dell’Opera di Roma ed è curato da Anna Biagiotti e Michele Della Cioppa.

Danza al Verdi di Pisa Fedele al suo appuntamento torna quest’anno la Rassegna di Danza al Teatro Verdi di Pisa. Apre il cartellone il 4 gennaio il Balletto dell’Opera Nazionale Slovacca di Bratislava, fondata nel 1920, che propone un grande classico del repertorio accademico, Onegin, balletto in due atti su musica di Ciaikovsky. La tragica storia, ispirata da Puskin, racconta di un giovane aristocratico annoiato dalla vita che si lascia sfuggire, per gioco, quello che troppo tardi riconoscerà come il vero, grande amore. La coreografia creata da Vasily Medvedev, fra i coreografi più attivi al Teatro Bolshoi di Mosca e al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, nel 1999 al “Cinque Canti” (foto Stefano Corrias) Teatro Nazionale di Praga per commemorare il duecentesimo anniversario della nascita dello scrittore, e oggi felicemente riallestita, ha ricevuto un premio prestigioso dalla fondazione Puskin come riconoscimento dei suoi speciali valori poetici e artistici. Fastoso ed elegante è l’allestimento con scene e costumi di Peter Canecky. Il 16 gennaio MMCompany, la giovane compagnia di danza guidata dal coreografo reggiano Michele Merola, presenta l’ultima produzione della compagnia Cinque Canti, titolo contenitore di uno spettacolo che vede in scena brani di altrettanti autori - Mats Ek, Michele Merola, Karl Alfred Schreiner, Emanuele Soavi, Enrico Morelli – uniti da un pretesto letterario: l’amore, declinato nei suoi aspetti più introspettivi. Certamente i cinque coreografi qui impegnati vengono da esperienze diverse e a volte lontane. Ma il bello è proprio questo: i loro registri compositivi dialogano e tra pezzi originali ed altri rimontati per l’occasione si costruisce un unicum coerente che propone una lettura dell’amore tutta giocata tra sincerità e artificio.

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Balletto di Roma in tour La compagnia Balletto di Roma è in tour con tre diverse spettacoli. Un Galà d’Autore con coreografie di Giorgio Madia, Paolo Mangiola, Gianluca Schiavoni e Milena Zullo, è in scena il 1 dicembre al Teatro del Lido di Ostia. Qui la compagnia esprime al meglio tutta la sua potenzialità e versatilità artistica, portando in scena quattro piccoli gioielli coreografici. Contemporary Tango, un riuscito lavoro di Milena Zullo che, attraverso l’uso del linguaggio contemporaneo, vuole raccontare il tango sociale è in scena il 10 dicembre al Teatro Primo Riccitelli di Teramo, l’11 dicembre al Teatro Persiani di Recanati e il 12 dicembre al Teatro Odeon di Latisana. Lo spettacolo, che vede in scena accanto alla compagnia anche Kledi Kadiu, narra l’abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii. Attraverso un rito che si consuma sempre uguale, la sala da ballo detta un codice di comportamento. L’uomo e la donna si ritrovano, superano ogni confine dentro quel mistico abbraccio, ritrovando in se stessi virilità e femminilità, che in questo ballo non hanno crisi di individualità. La compagnia propone inoltre Schiaccianoci su musica di Ciaikovsky nella versione coreografica contemporanea di Mario Piazza, con nuovo libretto ed elaborazione drammaturgica di Riccardo Reim, scene e costumi di Emanuele Maurizi. Andata in scena per la prima volta nel 2006, questa versione, che è diventata un vero e proprio campione di incassi, punta sul risvolto psicologico della fiaba, ossia sul passaggio dal mondo dell’infanzia, dei giochi e delle sicurezze, a quello dell’adolescenza e si muove tra sogno, realtà e mondo virtuale dentro atmosfere contaminate da videogame, installazioni e toni noir. Lo spettacolo è in scena il 13 dicembre al Teatro Giuditta Pasta di Saronno, il 14 dicembre al Teatro Comunale Mascherini di Azzano Decimo e dal 25 dicembre al 6 gennaio all’Auditorium Conciliazione di Roma con Andrè De La Roche nel ruolo di Schiaccianoci/Fata Confetto, Amilcar Moret Gonzalez nel ruolo di Fritz, Azzurra Schena nel ruolo di Clara e Dino Amante in quello di Drosselmeyer.

Il Balletto del Sud in tour Anche il Balletto del Sud di Fredy Franzutti propone a dicembre e gennaio la sua versione de Lo Schiaccianoci. Lo spettacolo, con scene di Francesco di Palma, coniuga le testimonianze della messa in scena originaria a un Balletto del Sud ne “La Bella Addormentata” impianto drammaturgico nuovo, ispirato al mondo gotico del regista Tim Burton, senza rinunciare al sogno di Clara, con i valzer dei fiocchi di neve e quello dei fiori, né al divertissement finale con le danze dei diversi paesi del mondo e i loro coloratissimi costumi, o al classico e virtuosistico gran pas de deux finale, quando Clara danza col suo principe Schiaccianoci. Lo spettacolo è in scena l’8 dicembre al Teatro Il Ducale di Cavallino, il 28


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dicembre al Teatro Verdi di Brindisi, il 3 gennaio al Teatro delle Arti di Salerno, il 4 e 5 gennaio al Teatro Comunale di Gubbio e il 6 gennaio al Teatro Sant’Alfonso de’ Liguori di Pagani. La compagnia debutta inoltre il 13 dicembre al Teatro Politeama Greco di Lecce (repliche il 14 e 15 dicembre), con la versione di Franzutti de La Sagra della primavera di Stravinskij la cui partitura è eseguita dal vivo dall’Orchestra Sinfonica Tito Schipa. Questa versione ripercorre e rielabora il soggetto originale del balletto creato da Nijinski nel 1913, e intende ricreare quel mondo barbarico e primitivo evocato dalla musica strizzando però l’occhio alla cultura salentina e in particolare al fenomeno del Tarantismo. Lo spettacolo prevede inoltre L’Uccello di Fuoco, una produzione del 2007 sempre a firma di Franzutti e sempre su musica di Stravinskij ispirata ai film di avventura fantasy. La Sagra della primavera si replica il 21 dicembre al Teatro Chiabrera di Savona in abbinamento però a Edipo Re, balletto che fa riferimento alle tragedie di Sofocle ma che indaga nei ruoli familiari nella cultura Meridionale. Il Balletto del Sud è in scena anche al Teatro Alessandino di Alessandria il 31 dicembre con un’altra produzione di successo della compagnia, La Bella Addormentata, una versione rivisitata da Fredy Franzutti nel 2000, un balletto su musica di Ciaikovsky e con scene di Francesco Palma, ambientato nel Salento e carico di tutti gli aspetti magici appartenenti a questa terra, tra cui la sostituzione della puntura del consueto fuso con il morso della tarantola.

Amarcord Ricordando Federico Fellini nel ventennale della sua morte e a quarant’anni dall’uscita di uno dei suoi film più amati, Amarcord, ecco che ritorna – ispirato e dedicato al regista – il balletto omonimo di Luciano Cannito portato in scena dalla DCE Danzitalia in un tour nazionale che parte il 17 dicembre da Fano per poi andare in scena il 20 dicembre al Teatro Guglielmi di Massa Carrara e in molte città italiane fino ad aprile con Rossella Brescia nel ruolo di Gradisca. Balletto rodato e forte di un grande successo di pubblico, Rossella Brescia in “Amarcord” Amarcord è un affresco, divertente e malinconico al contempo, della provincia italiana a cavallo delle due guerre. Il suo è un mondo piccolo, semplice ma pieno di esplosiva gioia di vivere, visto attraverso gli occhi di Titta (alter ego di Fellini stesso) e costellato di piccoli ritratti come quello di della vamp di provincia Gradisca, oppure della procace tabaccaia Volpina. Tutta la singolare fauna felliniana rivive in una coreografia che non vuole ‘raccontare’, bensì ‘rievocare’ le atmosfere dell’indimenticabile pellicola. Le musiche del balletto sono di Nino Rota e includono anche canzonette degli Anni Trenta insieme a musiche di Glenn Miller, Marco Schiavoni e Alfred Schnittke. I costumi sono di Roberta Guidi di Bagno, le scenografie di Carlo Centolavigna e le luci di Alessandro Caso.

Festival Nuova Danza a Cagliari Prosegue al Teatro Auditorium di Cagliari la programmazione FIND, il Festival Internazionale Nuova Danza. Il 1 dicembre Versilia Danza presenta Nel tempo di questo infinito minimo, un solo di Angela Torriani Evangelista, spettacolo dedicato allo scrittore toscano Antonio Tabucchi. L’8 dicembre chiude il festival la compagnia sassarese Estemporada che debutta con Lo stato della materia, una celebrazione della materia corporea.

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La democrazia del corpo Dal 29 novembre al 9 marzo si svolte presso CANGO Cantieri Goldonetta di Firenze il progetto La democrazia del corpo, un ciclo di spettacoli, incontri, residenze e pratiche, sul tema del corpo. Nell’ambito di questo progetto Virgilio Sieni porta a Cango quattro produzioni della compagnia e tre progetti Giuseppe Comuniello in “Pinocchio” specifici dell’Accademia sull’arte del gesto che intendono comporre un’unica visione organica, un laboratorio aperto che elabora un trittico di relazioni e risonanze tra Firenze, Marsiglia e Riga. Scrive Sieni: “Il progetto per Marseille-Provence Capitale Europea della Cultura 2013 ha visto la partecipazione di oltre 160 interpreti dell’Accademia sull’arte del gesto, provenienti da diversi luoghi del bacino del Mediterraneo: donne e uomini di tutte le età sono stati protagonisti di tre Agorà dislocate in altrettanti luoghi simbolici della città di Marsiglia. La risonanza di questi percorsi si raccoglierà ne La democrazia del corpo, dove sarà possibile osservare e verificare i frutti di un processo dilatato nel tempo, lasciando emergere un “mandala” di pratiche ed esperienze. Gli spettacoli Tenerissimo (in scena l’1 e 2 dicembre), Visitazioni (in scena il 12 e 13 dicembre), e Madrigale (in scena il 14 e 15 dicembre) a cura dell’Accademia sull’arte del gesto, si svolgeranno in uno spazio reso aperto attraverso l’utilizzo delle tre sale di CANGO, dove le varie creazioni saranno adiacenti l’una all’altra, elaborando una forma di risonanza, sottovoce, che mostrerà un’umanità che poeticamente abita il corpo: Butterfly Corner, compagnia che nasce dal progetto Cerbiatti del nostro futuro rivolto a giovanissimi danzatori tra i 10 e i 14 anni, proporrà tre lavori sul tempo e la forza dell’adolescenza. Quartetti di donne realizzeranno delle danze in forma di adagio, esaltando il senso della lentezza come densità dello sguardo e della vicinanza. Madri e figli creeranno delle coreografie sulla ricerca di una tattilità nascosta. Daniel e Chris (Angola e Camerun) esporranno il frutto triennale di una ricerca sul corpo e la voce. Artigiani rammenteranno la vicinanza della danza alla manualità e la bellezza della postura nel suo farsi con l’opera. La presenza di giovanissimi e anziani insieme, lascerà che la danza smargini nell’indefinito del tempo, costruendo memoria e trasmissione attraverso una coreografia di dettagli sospesi. Piccoli gesti respirati e meditati creeranno la radura dell’incontro tra generazioni distanti. In questa elaborazione del dettaglio verso la bellezza della persona, La democrazia del corpo si presenta non tanto come una rassegna, quanto come spazio di verifiche e sguardi, relegando alla visione il primo passo verso l’ascolto del corpo”. La Compagnia Virgilio Sieni propone quattro produzioni: dal 4 all’8 dicembre Pinocchio leggermente diverso, interpretato da Giuseppe Comuniello, un danzatore non vedente. Dal 17 al 19 gennaio la ripresa del De Anima, lavoro sull’anima nel suo declinarsi verso le aperture della malinconia e della pittura; nuovo allestimento in previsione delle repliche a Cannes, Liegi e Milano. Dal 21 al 23 febbraio Sonate Bach, un percorso in undici danze che sono altrettanti momenti di sospensione in memoria delle tragedie. Dal 27 febbraio al 9 marzo Esercizi di primavera, la nuova produzione che apre lo sguardo su una comunità di danzatori aggrappata con le unghie alla ritualità del corpo, dedicata alle comunità in via di estinzione. La democrazia del corpo propone inoltre tre incontri, coinvolgendo direttori di centri d’arte contemporanea, nonché lezioni e incontri sul movimento e la danza, che serviranno al pubblico per addentrarsi ancora di più nella consapevolezza del corpo.

Danza al Teatro Cantiere Florida Proseguono gli appuntamenti con la danza al Teatro Cantiere Florida di Firenze. Il 6 dicembre Roberto Cocconi insieme a Luca Zampar presentano Ballata un omaggio alla figura di Corto Maltese nel ventennale della compagnia Arearea.


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Inseriti nel focus dedicato alla giovane danza d’autore i titoli delle serate del 7 e 8 dicembre, lavori di giovani artisti legati a compagnie storiche della danza contemporanea italiana che attuano da anni un lavoro di tutoraggio e Susanne Linke e Angela Torriani Evangelisti sostegno al loro percorso creativo. Tra questi il 7 dicembre Marta Bevilacqua, legata alla Compagnia Arearea, presenta Equivoco vs Freud con Valentina Saggin, Claudia Catarzi, legata a Company Blu, presenta il suo nuovo lavoro 40.000 cm quadrati e Claudia Caldarano, legata a ALDES, è in scena con Essere. L’8 dicembre la compagine CLAK – Teatro Contagi, nata in seno a Versiliadanza, debutta con Zone interattive, un lavoro di e con Chiara Cinquini, Leonardo Diana, Katia Frese e Chiara Innocenti su musica composta ed eseguita dal vivo da Andrea e Luca Serrapiglio che si compone di diversi quadri, e specula l’interazione dei diversi linguaggi espressivi della scena contemporanea (danza, video, musica dal vivo) in relazione alle correnti artistiche del Novecento. Il 28 dicembre si svolge la serata Twenty!, che chiude i festeggiamenti del ventennale di Versiliadanza. Video, foto, letture, performances, musica dal vivo con molti degli artisti che in questi vent’anni hanno condiviso il percorso della compagnia. Un’occasione per rivedere il lavoro video sullo spettacolo Assaggi di Potere – Macht das was?, una produzione Versiliadanza 2004 a firma Susanne Linke.

A RomaTango por dos Il 17 dicembre l’Auditorium Conciliazione di Roma ospita Tango por dos, il nuovo spettacolo di Miguel Angel Zotto. Lo spettacolo, intende essere un omaggio al Santo Padre (non a caso si tiene il giorno del compleanno di Papa Francesco), che ha dichiarato più volte la sua passione per il tango, da parte di uno dei massimi ballerini e coreografi di questo genere, Miguel Angel Zotto, che in Tango por dos propone un percorso musicale e coreografico dove eleganza, sensualità e seduzione si fondono con l’energia del tango argentino. Stella indiscussa e carismatico interprete del “pensiero triste che si balla”, Zotto amplifica l’intensità del tango attraverso gli originali arrangiamenti musicali dal vivo dell’orchestra Hyperion Ensemble e Miguel Zotto e Daiana Guspero attraverso la straordinaria interpretazione dei ballerini in scena: oltre a Daiana Guspero, partner di Zotto e prima ballerina della compagnia argentina Tangox2, anche tre coppie di ballerini diretti da Zotto.

Kilowatt tutto l’anno Dal 12 al 15 dicembre negli spazi teatrali della ex Misericordia di Sansepolcro si apre Kilowatt tutto l’anno, una full immersion all’insegna del teatro, della danza e della riflessione sul contemporaneo, un format che partendo da questa quattro giorni di spettacoli prosegue fino a giugno con

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residenze creative e ospitalità per un totale di oltre 20 tra prove aperte e spettacoli in programma. Si comincia il 12 dicembre con La Felicità di Giorgio Rossi: quattordici danzatori per un unico muto respiro, alla ricerca di quel “sentimento segreto, esclusivo, inquisitorio, dolcissimo e supremamente crudele”. Segue Schiavi in mano della compagnia EmmeA’Teatro, “un monologo tragicomico tutti in coro” sul lavoro e sulla crisi di Norma Angelini e Fabio Monti. Il 13 dicembre vanno in scena due spettacoli di compagnie marchigiane. Apre Mara Cassiani con L’Uomo Perfetto, segue la compagnia 7-8 Chili con Hand Play: il primo vede in scena un set televisivo, con una voce e delle immagini a descriverci “l’essere umano perfetto”, il secondo riflette sulla dimensione relazionale tra uomo e donna, creando un’interazione tra performer e proiezione. Il 14 dicembre i Pathosformel presentano T.E.R.R.Y., e a seguire Collettivo Nada/Interno 5 presenta NEFES/Respiro, spettacolo che affronta il confine tra l’uomo e l’arte, elemento che giunge a essere vitale come il respiro per superare il limite della quotidianità e permettere di “non vivere come bruti”. Il 15 dicembre la compagnia CodedUomo/Daniele Ninarello è in scena con Rock Rose Wow, che tenta di scolpire il profilo di tre corpi distinti, eccedenti verso il proprio “ego” in un gioco leggero e candido, alla strenua ricerca della realizzazione di sé. Tra le novità segnaliamo la nascita de Il Centro della Visione, per un’accademia dello spettatore, progetto triennale ideato da Kilowatt e Laboratori Permanenti che prevede un ciclo annuale di sei incontri di formazione dedicati agli spettatori.

Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo E’ in scena per tutto il mese di dicembre e anche a gennaio al Gran Teatro di Roma Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, un grande spettacolo musicale prodotto da David Zard. L’opera, tratta dal capolavoro di William Shakespeare con musica e libretto del compositore francese Gérard Presgurvic, nella versione italiana ha la regia di Giuliano Peparini con i testi a cura di Vincenzo Incenzo mentre le coreografie sono firmate da Veronica Peparini. A dare volto e voce alla celeberrima coppia di innamorati troviamo, nel ruolo di Romeo, il giovane cantante rivelazione di XFactor 2012 Davide Merlini e, nei panni di Giulietta, l’attrice e cantante Giulia Luzi, nota al grande pubblico per le serie tv I Cesaroni e Un medico in famiglia. Completa il cast principale Nicolò Noto (Paride), Vittorio Matteucci (Conte Capuleti), Luca Giacomelli Ferrarini (Mercuzio), Riccardo Maccaferri (Benvolio), Gianluca Merolli (Tebaldo), Leonardo Di Minno (Principe), Barbara Cola (Lady Capuleti), Roberta Faccani (Lady Montecchi), Silvia Querci (Nutrice), Giò Tortorelli (Frate Lorenzo). Accanto a loro 45 artisti sul palco, oltre 30 tra ballerini e acrobati che indossano oltre 200 costumi disegnati da Frédéric Olivier; 55 persone di produzione tra cui 35 solo di equipe tecnica per gestire il colossale allestimento scenico di circa 550 mq tra palco e aree tecniche e di backstage. Una equipe artistica e tecnica di rilievo internazionale per questa nuova produzione targata Zard che - dopo aver portato in Italia, oltre ai più grandi artisti del mondo, spettacoli di grande successo come Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, Saltimbanco e Alegrìa di Cirque du Soleil e aver prodotto Tosca Amore Disperato di Lucio Dalla e Dracula della PFM – è tornato ad investire nel nostro paese facendo rivivere, in una veste inedita, la storia d’amore per eccellenza attraverso uno spettacolo musicale che si appresta a diventare campione di incassi di questa stagione. Segnaliamo che lo spettacolo si trasferirà dal 23 gennaio 2014 al Gran Teatro Linear4Ciak di Milano.


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L’agenda

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a cura di Luana Luciani Questa rubrica è a disposizione dei abbonati “ssostenitori”. I comunicati dovranno giungere esclusivamente via e-mail agli indirizzi luanadanzasi@gmail.com e danzasi@danzasi.it in formato word con un massimo di 1500 battute, entro e non oltre il giorno 15 di ogni mese

Affittasi - Vendesi Bari - Causa trasferimento in altra città cedesi avviata scuola di Danza a Bari. PREZZO INTERESSANTE - TRATTATIVE RISERVATE A PERSONE SERIAMENTE INTERESSATE. Cell: 328.3853213 Il centro l’Arcobalenodanza di Via Solari, 6 a Milano (zona navigli, MM2 Sant’Agostino, tram 14,29,30) ricorda che mette a disposizione i suoi ampi spazi dal lunedì al venerdì (nella fascia oraria 9.00/14.00) e per tutto il week-end gli ampi spazi della sua storica sede di 600mq. Le opportunità sono molteplici e vanno dal semplice affitto di una singola ora all’intero week-end, soluzioni ideali per organizzare lezioni di danza individuali, audizioni, stage, seminari, conferenze stampa, meeting, workshop, laboratori e spettacoli. Si valutano in particolare proposte di collaborazioni continuative per chi cerca una sede dove realizzare corsi o produzioni legati alla danza, al teatro, al canto e al benessere psico/fisico. Si tratta di tre grandi sale insonorizzate (80mq, 100mq e 130mq, altezza 4,40m) dotate di riscaldamento, aria condizionata, pavimento elastico, specchi tecnici con possibilità di oscuramento, impianto audio/video, impianto voce, mixer, attacco elettrico trifase da 380volt e materiali per l’esercizio delle attività formative (microfoni/aste, videoproiettore, grande schermo, televisore, videoregistratore, lettore DVD, pianoforte, materassi tecnici per acrobatica e materiale vario per esercizi a corpo libero). E’ possibile, all’occorrenza, unire 2 delle 3 sale, ottenendo così un unico grande spazio di 180mq (18m x10m). Nella reception e nella zona relax, attrezzata con tavolini e sedie ideale per un coffee break o momenti di aggregazione, sono collocati due maxi schermi al plasma da 42’pollici, per comunicazioni di vario genere e proiezioni video. Negli spazi comuni e di passaggio, quali ingresso, reception, zona relax e corridoio sono collocate strutture espositive, con la possibilità di allestire mostre di quadri, foto, etc. Info: L’ArcobalenoDanza Centro di Formazione e Produzione per la Danza e la Video danza Via Andrea Solari, 6 – 20144 Milano tel e fax 02.4694914 www.arcobalenodanza.it – info@arcobalenodanza.it – segreteria@arcobalenodanza.it

Audizioni AUDIZIONE PER FORMAZIONE PROFESSIONALE PER COMPAGNIA ALEPH La Direttrice artistica e coreografa della Compagnia Aleph, Paola Scoppettuolo mette a disposizione per il nuovo anno di studio 2013/ 14 n° 5 borse di studio formative (durata

ottobre – maggio ) per eventuali nuovi inserimenti per il secondo Cast della Compagnia nota per in tutta Italia per il contemporaneo - teatrodanza e riconosciuta dal MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali ).

Kuopio (Finlandia), Alena Pajasova – Proart festival di Praga, Daniele Baldi. Totale montepremi di oltre 24 mila euro Borse di studio: Come ogni anno, c’è l’opportunità di

Gli aspiranti, ambosessi, dovranno avere un età compresa tra i 19 ed i 28 anni, solida preparazione di Tecnica classica e Contemporanea attitudine all’improvvisazione e all’utilizzo della voce in scena. La coreografa visionerà i ragazzi da sabato 2 Novembre

studiare nelle più importanti scuole di danza e di esibirsi negli eventi europei più famosi. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com

dalle 11 alle 13, 15 a martedì 26 Novembre dalle 19.30 alle 21.45 presso la Piroetta Dance School - Viale Leonardo da Vinci 307 - Roma (metro B S. Paolo ) .

IDA CREW COMPETITION – concorso itinerante di hip hop 4° edizione categorie under 14 – over 14 Ritorna il concorso itinerante di hip hop a marchio IDA con

Scrivete alle mail sottoindicate comunicando in anticipo il giorno in cui desiderate partecipare . Riferimenti: A.C.S. D. “La Piroetta” Dance School - Viale L. Da Vinci,307 – Roma – 00145 - Telefono 06.54.04.663 – 335 6577569 Invio cv con foto a figura intera (in movimento) o video a: lapiroetta@libero.it e - pao.scop@hotmail.it Sito web per info e video : www.lapiroettaaleph.it Pagine pubbliche Facebook: Compagnia Aleph – La Piroetta Dance School.

selezioni in diverse città italiane: Pescara (9 febbraio 2014), Ravenna (8 marzo 2014), Milano (9 marzo 2014), Roma (9 marzo 2014), Firenze (30 marzo 2014). La finale si terrà in maggio 2014. Al primo classificato under 14 andranno 300 euro, mentre al primo over 14 euro 1.500. Sono previsti ulteriori premi in borse di studio. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com

Concorsi EXPRESSION - concorso internazionale di danza IDA Firenze - Danza in Fiera (Fortezza da Basso) 28 febbraio, 1 e 2 marzo 2014 Giunto alla decima edizione, il concorso internazionale di danza “Expression” è ormai uno dei più importanti nel panorama europeo per numero di partecipanti e qualità. Un prezioso momento di confronto fra danzatori di diverse età, stili e formazione, un’occasione per far conoscere al pubblico il panorama della danza in tutti i suoi molteplici aspetti. Alla manifestazione, organizzata dall’IDA International Dance Association, possono concorrere allievi e scuole di danza, come solisti, in coppia o in gruppo, per il classico/neoclassico, modern/jazz/contemporaneo, hip hop, composizione coreografica, danza fantasia. Il concorso si svolge in una cornice di pubblico fra i più attenti e competenti. I migliori di ogni categoria si aggiudicheranno un ricco montepremi e opportunità di formazione. Un evento capace di portare alla ribalta giovani promesse del mondo della danza, ma anche un grande spettacolo capace di coinvolgere il pubblico. Anteprima giuria: Giuseppe Carbone (presidente di giuria), Rick Tjia, Corinne Lanselle – Studio Harmonic di Parigi, Natsuko – Juste Debout School di Parigi, Daniel Agesilas – Consérvatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi, Francesca Zumbo – Opéra National de Paris, Paola Cantalupo – Ecole Supérieure de Dance de Cannes Rosella Hightower, Hannah Melder – Tanzwerkstatt Europa di Monaco, Bettina and Ceejay – Urban Dance Campa di Lorrach, Maggie Peterson – Pineapple Dance Studios di Londra, David Stinson – I-Path di Londra, Christopher Huggins – Steps on Broadway di New york, Keith Derrick Randolf – Codarts Univertity of Arts di Rotterdam, Jorma Uotinen – Kuopio Dance festival di

Rassegne - Festival NU:DA_Nuova Danza 2013 Quarta edizione per il 2013 dell’appuntamento che Opus Ballet riserva alla Nuova Danza, con ospiti e nuove proposte della scena coreografica contemporanea. Un appuntamento importante per esplorare e conoscere produzioni, anteprime e tendenze della nuova danza, a Firenze venerdì 13 dicembre alle ore 21:00, al Teatro L’Affratellamento, via Giampaolo Orsini 73. Ospiti della serata, MDA/compagnia Petrillo danza, che presenta VAN GOGH coreografie di Loris Petrillo, la compagnia Ritmi Sotterranei (in una Prima Assoluta) coreografie di Alessia Gatta e la compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello in un programma imperdibile, per la fine di un anno straordinario per la danza. NU:DA anticipa due serate dedicate ai giovani e giovanissimi allievi delle migliori scuole di danza, il 14 e il 15 dicembre 2013 al Teatro L’Affratellamento di Firenze. INFO: Opus Ballet Tel.: +39 055.2335138 – info@opusballet.it – www.opusballet.it RESI_DANCE - I EDIZIONE RESI_DANCE è un progetto a cura della Compagnia Simona Bucci al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (FI), che prevede la programmazione di spettacoli di danza di compagnie nazionali e internazionali e di spettacoli in matinee dedicati alle scuole, oltre a un’ intensa attività di formazione, attraverso laboratori, prove aperte, incontri post spettacolo con gli artisti, incontri pubblici dedicati ai grandi capiscuola della danza moderna e contemporanea, serate di video danza e presentazioni di progetti di artisti emergenti. Saranno previsti inoltre eventi di danza nelle vie della


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città, nei vicoli, nelle piazze, pensati con la precisa intenzione di non invadere e trasformare gli spazi della quotidianità, ma di renderli, per alcuni momenti, luoghi poetici ed evocativi. Il Teatro delle Arti, gestito dalla Compagnia Teatro popolare d’arte dal 2010, è stato riconosciuto dalla Regione Toscana come Teatro di residenza d’interesse regionale per il triennio 2013/2015. Nel progetto globale, uno spazio di grande rilievo sarà dato alla danza, grazie alla stretta collaborazione e condivisione di intenti fra il Teatro popolare d’arte e la Compagnia Simona Bucci. RESI_DANCE ha iniziato la sua programmazione, il 29 novembre 2013, con lo spettacolo Kaze Mononoke di DaCru Dance Company, coreografia di Marisa Ragazzo e Omid Ighani, che hanno dato vita a una danza frutto di una sorprendente contaminazione tra hip hop theatre,

giorni i luoghi del Daf e del Lanificio con un programma di incontri tematici, lezioni, atelier coreografici, performance e spettacoli , concerti , installazioni e mostre rendendo ogni ambiente allo stesso tempo palcoscenico, museo, spazio espositivo ma sopra a ogni cosa luogo di incontro e di conoscenza. Dance Out prosegue per il secondo anno un viaggio nuovo alla scoperta di una visione e una suggestione sui diversi aspetti della ricerca,della fantasia, della curiosità, della coreografia partendo dal movimento come dal cibo, dalla musica,dalle arti figurative per arrivare a relazioni e incontri il cui trait d'union non può che essere la contemporaneità , vista da vicino, guardandoci tutti da vicino. Dance Out è un progetto prodotto da : Dance Arts Faculty, European Dance Alliance , Lanificio.

Al termine della rappresentazione, il pubblico potrà soffermarsi a teatro per l’incontro con la compagnia in un libero confronto di pensieri e riflessioni sulle performance vista. Iniziata anche la mostra fotografica itinerante, dedicata agli artisti protagonisti dell’attuale edizione, ritratti da Andrea Macchia, fotografo e grafico torinese. Attualmente la mostra trova esposizione presso la libreria Mondadori, Mori e Feltrinelli. Grazie al contributo del Progetto Regionale a sostegno delle Residenze Artistiche, la rassegna si sviluppa in sinergia con il terzo anno del progetto Dotline – rete della danza Toscana, iniziativa regionale che coinvolge otto realtà residenziali dislocate in tutto il territorio toscano. Info Associazione Sosta Palmizi Tel.: 0575.630678 – 347 8851126 eventi@sostapalmizi.it www.sostapalmizi.it

danza contemporanea, house, jazz rock, breaking e linguaggi artistici innovativi. La programmazione della danza continuerà il 20 dicembre con la presentazione dello spettacolo Malbianco della Compagnia Simona Bucci, coreografia di Carmelo Scarcella

Per informazioni dettagliate sulle attività e gli artisi ospiti: http://www.danceout.eu Info e prenotazioni: info@danceout.eu 393.9162871 392 .4854911

Corsi - Laboratori - Seminari

e Frida Vannini, direzione artistica di Simona Bucci. Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo "Cecità" di Josè Saramago. La programmazione dei mesi di novembre e dicembre 2013 è stata presentata nell’ambito del progetto Regionale DOTLINE, giunto alla sua terza edizione, promosso da Adac Toscana: un progetto di programmazione e promozione della danza contemporanea, unico in Italia; una rete della danza contemporanea toscana. RESI_DANCE continuerà nell’arco del 2014 con nuove proposte di grande interesse. Info: tel. 055.697823 – 340.1369666 compagniasimonabucci@gmail.com

ALTRE DANZE, portiamo i ragazzi a teatro! Grazie alla convenzione triennale con il Comune di Arezzo, alle collaborazioni con il Liceo Coreutico Piero della

www.compagniasimonabucci.it “DANCE OUT ” Incontri Internazionali di danza e arte contemporanea II edizione - 2 al 5 gennaio 2014 WORKSHOP INTERNAZIONALE atelier coreografici, lezioni/speciale sezione bambini CREATIVE TEACHING corso di aggiornamento per danzatori e insegnanti di danza DANCE OUT INTERNATIONAL DANCE COMPETITION Concorso Internazionale di danza CONVEGNI E INCONTRI Concorso internazionale di danza OPEN REHEARSALING DANCE MEETING prove aperte di compagnie professionali FOOD - PERCORSI ENOGASTRONOMICI MOSTRE , INSTALLAZIONI, PERFORMANCE CONCERTI, EDITORIA, MERCATINO. Mantenendo una forte centralità sull'elemento Danza, con una speciale attenzione alla programmazione di workshop qualificati e performance dedicate anche alle nuove creatività giovanili, Dance Out nasce con lo scopo di mettere in comunicazione e in relazione la suggestione che la danza evoca con le altre possibili forme espressive della cultura artistica contemporanea. L’iniziativa intende aprire una lente di ingrandimento su un più ampio concetto di creatività vissuta come spinta all'incontro non solo tra artisti, coreografi, danzatori, artisti digitali, musicisti, ma soprattutto tra tutti coloro che vivono il proprio tempo come possibile esperienza creativa, uomini e donne che cercano di conoscere ed interpretare il mondo e la vita attraverso la propria personale esperienza artistica. La Danza sarà in qualche modo il comune denominatore, il ponte che collegherà le numerose sponde della creatività degli artisti ospiti che animeranno per quattro

Francesca e la Fondazione Toscana Spettacolo, ma soprattutto dalla consapevolezza dell’importanza di coinvolgere le giovani generazioni nasce l’esigenza di dare vita ad un nuovo progetto, complementare alla già consolidata rassegna Invito di Sosta. “Altre Danze_Portiamo i ragazzi a teatro!” è rivolta in modo specifico ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie. La prima edizione, comprende tre spettacoli declinati in un doppio appuntamento: pomeridiano domenicale per le famiglie e matinée per le scuole. Per ogni appuntamento, un’introduzione allo spettacolo per agevolare la visione di generi e linguaggi eterogenei fra loro e un incontro con gli artisti per avvicinare i ragazzi al confronto diretto con gli autori. Sosta Palmizi, sensibile al concetto di trasversalità che attraversa gli ambiti artistici della contemporaneità, promuove la danza e la permeabilità dei suoi confini. In questa direzione gli spettacoli presentati abbracciano la danza, il teatro e il circo contemporaneo offrendo un linguaggio fruibile da un pubblico eterogeneo e una nuova opportunità di cogliere la forza del Teatro, come luogo forte di aggregazione, di formazione e di crescita individuale. Il giorno 6 dicembre alle ore 18.30, presso il Teatro Pietro Aretino, l’Associazione Sosta Palmizi in collaborazione con il Comune di Arezzo presenterà il primo appuntamento con Spazi d’autore, un momento privilegiato dove il pubblico potrà scoprire il coreografo Fabrizio Favale in uno spazio libero e creativo e conoscere all’interno di un percorso più ampio, l’opera che verrà presentata successivamente al Teatro Mecenate domenica 8 dicembre alle ore 18.15. L’ingresso sarà gratuito e rientra in quelle iniziative che l’Associazione Sosta Palmizi, da svariati anni, attua sul territorio aretino con l’intento di promuovere e sostenere l’arte coreutica nel suo insieme, non solo attraverso la proposta di spettacoli, ma anche attraverso incontri specifici di approfondimento. A distanza di due giorni, seguirà quindi il secondo appuntamento della rassegna Invito di Sosta con lo spettacolo Isolario poema d’un frastaglio, spiumato, minuto e senza fine della Compagnia Fabrizio Favale e Le Supplici.

"Creative Teaching" Corso di aggiornamento professionale per insegnanti di danza organizzato da European Dance Alliance presso gli studi romani del Daf Dance Arts Faculty. Un esclusivo pacchetto di aggiornamento professionale pensato specificamente per insegnanti e danzatori con già avviate abilità didattiche. Il corso sarà distribuito in cinquanta ore di lavoro articolate in cinque weekend totali: durante ogni incontro si articoleranno lezioni teorico-pratiche, studio su didattica e metodologia, workshop di approfondimento e sviluppo creativo per una full immersion progettata per tutti i professionisti di settore. Il palinsesto verterà dunque su due piani di contenuti principali – metodologia e didattica e materie complementari come scienza dell'alimentazione, anatomia e prevenzione delle patologie più comuni nel danzatore, tecniche energetiche rivolte a sostenere la psicologia del danzatore e gli aspetti interconnessi tra lo stesso come artista e la maturazione psicofisica della persona- integrati da alcune incursioni su elementi di composizione coreografica rivolta allo studio di tecniche di improvvisazione, composizione finalizzata alla performance e più in generale l’approccio alle principali correnti coreografiche contemporanee. Al corso potranno accedere esclusivamente docenti e giovani coreografi già in possesso dei requisiti di base che permettano di evincere dal curriculum vitae, parte integrante del modulo di iscrizione, una effettiva conoscenza ed esperienza in campo artistico o didattico. Il corso infatti si pone esclusivamente come aggiornamento professionale e perfezionamento per soggetti già formati e dotati degli strumenti idonei perché possano integrare con le classi proposte, altamente specialistiche, il proprio bagaglio culturale e professionale. Il corso prevede un numero di iscritti limitato. CALENDARIO INCONTRI 14,15 dicembre (Laboratori con Shang Chi Sun artista free lance – Taiwan/Germania, hatha yoga con Adriana De Santis, elementi di bioenergetica con Flavia Astolfi) 4,5 gennaio (Laboratori con Ming Poon artista free lanceSingapore/Germania, Gustavo Ramirez Sansano artista free lance/Spagna, approfondimento teorico e discussione con Lucio Argano). 25,26 gennaio (laboratori con Roy Assaf artista free lance – Israele, analisi del gesto nella coreografia contemporanea con Anna Lea Antolini). Orari: Sabato h14.00 – 19.30 / Domenica h10.00 – 15.30 Gli orari delle date 3,4,5 gennaio sono in via di definizione


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QUOTA di PARTECIPAZIONE 650€; per partecipanti uditori 400,00 € N.B. E’ ammessa la frequenza ai singoli appuntamenti nei soli moduli dedicati ai laboratori coreografici solo previa prenotazione e verifica di disponibilità di posto per un numero limitato di esterni per appuntamento al costo di 50,00 € giornalieri per 1 laboratorio di 1 giorno 30,00€ giornalieri per 1 solo modulo teorico di 1 giorno 160,00€ a weekend completo Per informazioni e prenotazioni, inviare una mail a: valentina.marini.rm@gmail.com INFOLINE: +39 392.4854911 danceartsfaculty.it SEMINARI MONOTEMATICI L’IDA - International Dance Association organizza diversi corsi di specializzazione che prevedono il rilascio dell’attestato di partecipazione. Ravenna (14/15 dicembre) Docente: Laura Parlanti PROPEDEUTICA DELLA DANZA E PATOLOGIE DEI BAMBINI: I VANTAGGI DI UNO STUDIO MIRATO Ravenna (12 gennaio 2014) Docente: Luana Poggini DANZE POPOLARI E STORICHE: PER LA PROPEDEUTICA E I PRIMI ANNI DI STUDIO DELLA TECNICA ACADEMICA Seminari di specializzazione per insegnanti Roma (25/26 gennaio 2014) Docente: Laura Parlanti SBARRA A TERRA Ravenna (25/26 gennaio 2014) Docente: Marco Batti L’IMPOSTAZIONE DEL TRONCO: DALLA FISIOLOGIA ALLA PRATICA Milano (15 febbraio 2014) Docente: Luana Poggini EN DEHORS FISIOLOGICO: COME MIGLIORARE LA ROTAZIONE Milano (16 febbraio 2014) Docente: Luana Poggini FISIOTECNICA E PICCOLI ATTREZZI Ravenna (15/16 marzo 2014) Docente: Marco Batti Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, danza@idadance.com PERCORSO DI SPECIALIZZAZIONE DI INSEGNANTE DI MODERN JAZZ ADVANCED Diploma di insegnante di modern-jazz advanced I seminari si svolgono in tutta Italia Gli insegnanti di modern-jazz che hanno conseguito la qualifica di 1° livello possono perfezionarsi seguendo un percorso di specializzazione per conseguire il diploma di insegnante di Modern-jazz advanced. Il percorso prevede la frequentazione di sei seminari, a scelta fra quelli proposti dall’IDA durante l’anno, e inviando richiesta del diploma alla segreteria. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, danza@idadance.com PERCORSO DI SPECIALIZZAZIONE FISIODANZA Tecniche dinamiche di stretching e sbarra a terra Ravenna – Centro Studi La Torre, 16/17 novembre 2013, 25/26 gennaio 2014, 15/16 marzo 2014 Il percorso nasce dalla necessità di fornire un allenamento di supporto alla danza che possa colmare le carenze di ogni singolo danzatore nella sua specificità. I tre seminari di Stretching dinamico, Sbarra a terra, fisiotecnica e piccoli attrezzi, possono essere seguiti insieme oppure distintamente in base alle proprie necessità. Docenti: Marco Batti Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, danza@idadance.com CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN MODERN E FLOORWORK Diploma di specializzazione in modern e floorwork Roma – L’Art De la Danse, primavera 2014 I diplomati in modern jazz della Dance Professional School possono approfondire lo studio del modern con Claudia Bosco, e del floorwork con Carla Rizzu. Un vero e proprio

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corso di specializzazione in tre o sei giornate, in cui sperimentare e analizzare entrambe le tecniche o sola una delle due. Ogni corso di specializzazione si tiene in tre giornate nell’arco di tre weekend. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com CORSO EDUCARE ALLA DANZA Diploma di insegnante di modern-jazz per bambini Milano – Andrew’s Dance, 14/15 dicembre – 18/19 gennaio 2014 Il costo per educatori nella danza è costituito da tre incontri, basati sulla formazione psico-pedagogica dei bambini dai 3 agli 11 anni. Il primo incontro è teorico e tratta lo sviluppo psicomotorio dell’età evolutiva,

didattico che si rivolge a tutte le scuole associate all’International Dance Association e che permette, alle scuole stesse, di far sostenere ai propri allievi esami di livello nelle discipline del classico, modern jazz e hip hop dai corsi propedeutici fino ai corsi avanzati. La metodologia proposta dall’IDA è moderna ed efficace a intende favorire la crescita tecnica e professionale delle scuole di danza. Gli esami di livello rappresentano uno stimolo allo studio per gli allievi e un’occasione di confronto e di crescita professionale per gli insegnanti. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, danza@idadance.com Masterclass di alto perfezionamento Le masterclass di alto perfezionamento proposte dall’Associazione LA DANCE permettono ai danzatori di

l’anatomia e la biomeccanica. I successivi incontri sono incentrati su un periodo evolutivo con relativo lavoro pratico, e si affronterà un lavoro posturale esclusivamente dedicato ai bambini e, a seguire, un esame teoricopratico. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com

perfezionarsi in ambiti che vanno dalla danza classica a quella contemporanea e moderna . I corsi iniziati nei mesi di ottobre e novembre termineranno nel mese di dicembre con i più famosi rappresentanti della coreografia italiana e straniera tra cui

HOUSE DANCE SCHOOL Scuola per insegnanti di house dance House Dance teacher Certificate Pescara – Palestra Gymnica, 1 dicembre, 2 febbraio, 30 marzo Ravenna – Centro Studi La Torre, 30 novembre 2013, 11 gennaio 2014, 5 aprile 2014 La House Dance School è il programma IDA dedicato allo studio del più nuovo tra i linguaggi della Urban Dance: la House Dance. Partendo dall’approccio musicale alla House Music il programma affronta lo studio degli stili fondamentali (Jackin’, Footwork, Lofting). A conclusione del programma sarà rilasciato il titolo House Dance School Certificate. Docenti: Paolo Aloise Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com

organizzati da La Dance si propongono di ricercare nuovi metodi di espressione del corpo nell’ambito della danza di ricerca e delle contaminazioni tra danza, performance, arti visive e nuove tecnologie. Tantissime e varie proposte per chi la danza non vuole solo guardarla ma anche praticarla. I professionisti e gli allievi dei corsi superiori, potranno seguire le lezioni aperte a tutti coloro che desiderano perfezionarsi nelle varie discipline. L’Associazione La Dance, facendo riferimenti alla letteratura e all’arte figurativa, fornisce agli allievi una formazione varia ed articolata trasmettendo loro passione e al tempo stesso disciplina. Grazie a tutto ciò tanti sono gli allievi che riescono ad intraprendere la carriera professionale come danzatori, insegnanti e coreografi.

CORSO PER LA QUALIFICA DI INSEGNANTE DI PILATES MATWORK Varie città e date Pilates Matwork Advanced: Varie sedi e date Insegnante di Pilates Matwork: tecniche ed esercizi per il programma rivolto alla postura e il programma di maggior successo degli ultimi anni. Forza e flessibilità migliorano attraverso sequenze di esercizi di allungamento, stabilizzazione, tonificazione. Nata come ginnastica riabilitativa, oggi il metodo Pilates si e arricchito di nuovi protocolli di lavoro per un approccio “morbido” al movimento. Esso garantisce l’apprendimento di elementi nuovi e funzionali, applicabili in molte discipline. Possibilità di prendere anche i diplomi di Pilates Reformer, Cadillac, Reformer Advanced + Wunda Chair e master di specializzazione in Pilate Training, Pilates Props, Pilates Special Life Form. Insegnanti: Elisabetta Cinelli, Massimo Alampi, Ester Albini, Elisabetta Cinelli, Olga Colella, Donato De Bartolomeo, Lisa Lapomarda, Giampiero Marongiu, Luca Ruggeri, M. Manca. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com PERCORSO FORMATIVO IDA Progetto didattico con esami di livello in sede rivolto alle scuole di danza Discipline: classico, modern-jazz, hip hop Il percorso formativo IDA è un importante progetto

Massimiliano Scardacchi , Annarita Pasculli , Alex Atzewi e Bill Goodson. In questi anni i workshop di alto perfezionamento

Stage 1 dicembre Ferrara Dance Motive organizza in collaborazione con Kc Hip Hop School uno stage di krump, tecnica, stile, e concetto con il grande Kid Tight Eyez uno dei massimi esponenti nel mondo del krump. domenica 1 dicembre ore 18.30/20.00 costo stage 20€ Per gli iscritti anche allo stage di hip hop con Carlos orario 17.00/18.30 (domenica 1 dicembre) il costo dello stage di krump è di 15€ per inormazioni e iscrizioni: Ferrara Dance Motive Centro Formazione Danza Via Bologna, 138 - 44122 Ferrara fdmcfd@libero.it Tel/Fax: 0532-790973 - Cell. 335 83.30.940 www.ferraradancemotive.com 2 - 5 gennaio Stage internazionale Danza classica: Patrick Armand, Bruno Milo, Marilu Urciuoli Modern: Rosanna Brocanello, Daniel Tinazzi, Dominique Lesdema, Alessia Gatta, Erika Silgoner, Arianna Benedetti, Aurelie Mounier, Martina Platania Contemporaneo: Corinne Lanselle, Peter Mika, Angela Placanica, Sabrina Secchi, Giacomo Quarta Hip hop: Dominique Lesdema, Alessia Gatta, Endro Bartoli, Lisa Brasile, Laurent Minatchy, Rebecca Realz Turini QUOTE AGEVOLATE ENTRO IL 14 DICEMBRE 2013 Per informazioni: Opus Ballet Tel.: +39 055.2335138 info@opusballet.it – www.opusballet.it


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Varie MEDICINA DELLA DANZA 11° convegno nazionale BOLOGNA – 1 dicembre 2013 – Hotel Holiday Inn Express Promuovere la prevenzione nella danza significa avere a cuore il benessere del danzatore così come dei più giovani allievi. Questo il tema al centro della decina edizione del convegno di Medicina della danza che offre, come di consueto, utili consigli sulle principali problematiche che affliggono chi danza da anni, sia a livello professionale che a livello amatoriale. Nell’ottica della salvaguardia della salute di chi pratica danza, fondamentale è il ruolo dell’insegnante a cui è richiesta una sempre migliore conoscenza tecnica e fisiologica. Illustri relatori evidenziano come provvedere a una adeguata prevenzione e cura dei traumi e delle lesioni specifiche, oltre a offrire una attenta analisi dei disturbi derivanti della pratica se affrontata senza le dovute precauzioni con un occhio di riguardo sia verso i bambini che verso gli adulti. Info: Segreteria IDA - International Dance Association, tel. 0544.34124, www.idadance.com, info@idadance.com

Spettacoli 1 dicembre “Giselle” Vicenza - Teatro Comunale Prima nazionale. Coreografia e rilettura di Eugenio Scigliano, con il Junior Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini. Per la sua lettura del celebre balletto, il coreografo si immerge nell’atmosfera notturna tanto cara alle culture nordiche, dalla quale proviene il tema dell’irresistibile passione amorosa legata all’idea della “non-morte”, il tema aereo e fatato delle Willi. Tra ambientazioni vittoriane e suggestioni gotiche, il balletto ci racconta l’ineffabile natura dell’amore. Prossime rappresentazioni: 3 dicembre Treviso - Teatro Comunale 6 - 8 dicembre Firenze - Teatro di Rifredi 14 dicembre Carpi 16 gennaio Piombino 8 dicembre “FUORISTRADA - THE PLUSIES: FRIENDS” Ferrara - Teatro Comunale Concept, coreografia e interpretazione Riccardo Buscarini & Runa Kaiser. Musicisti Domenico Angarano (Basso), Vincenzo Lamagna (Chitarra), melodie e testi Riccardo Buscarini & Runa Kaiser, arrangiamenti e musica Domenico Angarano, disegno luci Michael Mannion, costumi Riccardo Buscarini, maschere e arredi scenici Kishan J. Maynard-Clarke, Voce Michael Picknett, immagine del progetto Monica Mendez Aneiros Produzione TIR Danza (Modena) con il supporto di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo e Regione Emilia Romagna. Creato con il sostegno di Arts Council England e The Place, Londra. Si ringraziano l’Istituto di Cultura Italiana di Londra, The Place, Lowie Handmade, Royal Opera House. Runa e Riccardo sono amici e chiamano l’un l’altro

Plusie. A volte si chiamano semplicemente “+”, per abbreviare. Il loro sogno è quello di diventare una rock band. Una sera si sono incontrati e hanno iniziato a cantare storie di animali morti, amicizia e maternità. Friends è la presentazione del primo album di The Plusies, una nuova forma di evento teatrale che ha le caratteristiche di una performance di danza e un concerto musicale e che mescola movimento e musica live, canzoni d’amore e poesie di morte in uno statico paesaggio di animali impagliati. Con Friends, The Plusies esplorano gli alti e bassi delle relazioni, il tentativo di mantenere un contatto con altri esseri viventi - e non viventi. Inciampano in domande che mai avevano osato farsi. E’ possibile mantenere viva l’amicizia con qualcuno che non è più con noi? Come possiamo avere una relazione con qualcuno che vuole -o deve- fuggire? Perchè il + è un +, ma anche una croce. 8 dicembre “Isolario - poema d’un frastaglio, spiumato, minuto e senza fine” Arezzo - Teatro Mecenate Fabrizio Compagnia Favale e Le Supplici Isolario prende le mosse dall'opera omonima del cartografo francescano Vincenzo Coronelli (Venezia, 1650 – 1718). Va rilevato che, a differenza delle attuali carte geografiche, che risultano disabitate, nelle carte antiche erano spesso riportate anche le abitazioni e i suoi uomini, le peregrinazioni e le transumanze, gli animali, le greggi, e perfino gli alberi. Le mappe antiche dunque si muovono sempre nell'esitazione fra l'astrazione e la figurazione: potremmo dire che l'immaginario figurativo e personificato del racconto, della fiaba e del mito, non era stato ancora del tutto soppiantato da quello astratto. Lo stesso doppio registro, caratterizza questo lavoro in un'alternanza dove ora incontriamo i danzatori in complessi intrecci coreografici, ora li sorprendiamo come nell'apparizione d'una tribù sconosciuta. La musica originale di Teho Teardo guida questo lavoro con brani minimali e ipnotici, che virano improvvisamente verso altezze emotive a tratti struggenti. 15 dicembre “L'invisibile della Pienezza” Vicenza - Teatro Theama Per informazioni: 041.5542966 Cell. 347.2302525 khorakhanedanza@libero.it - www.khorakhanedanza.it 21 dicembre Lucca - Teatro del Giglio Prima toscana. Il Royal Mongolian Ballet fa rivivere sul palcoscenico immagini e tradizioni antiche in un viaggio attraverso il fascino della tradizione orientale, che dalla Mongolia passa per la Thailandia e la Corea, approdando fino in Giappone, ricreando atmosfere e spiritualità delle cerimonie buddiste e shintoiste. I suoni dei tamburi giapponesi, i ventagli e i pugnali della danza coreana, “La danza del Bodhisattva dalle mille mani”, ipnotica e suadente, trasportano il pubblico nella storia millenaria dei popoli dell’Asia Orientale e del Sud Est Asiatico. Protagoniste delle

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coreografie sono le leggende di cui è intrisa la tradizione orientale, ma accanto ai temi dei miti e delle ritualità antiche, le coreografie tradizionali si alternano con coreografie moderne che simboleggiano la grazia e la bellezza, l’amore e il corteggiamento. Per la prima volta in Toscana, con il Royal Mongolian Ballet, ogni coreografia è uno spettacolo nello spettacolo, che trasporta nella magia esotica ed emozionante dei mille volti del lontano Oriente. Info: Tel. 0583 465320 biglietteria@teatrodelgiglio.it 20 dicembre “Malbianco” Lastra a Signa (FI) - Teatro delle Arti Coreografia e interpretazione di Carmelo Scarcella e Frida Vannini, direzione artistica Simona Bucci, produzione Compagnia Simona Bucci, disegno luci Valerio Alfieri. Con il contributo di MIBAC – Dip. dello Spettacolo dal Vivo; Regione Toscana. Liberamente ispirato a "Cecità" di Josè Saramago. Con la Compagnia Simona Bucci. Sulla scena, un uomo e una donna inseriti nella dimensione del quotidiano, sono colti da un'improvvisa cecità, che se in principio si manifesta solamente a livello fisico, va man mano espandendosi fino a contagiare, contaminare lo spirito in modo più sottile. Il biancore cancella metaforicamente tutto e su questa tabula rasa si instaura un regime di potere basato sulla semplice legge del più forte sul più debole, si costruiscono nuove dinamiche relazionali attraverso situazioni di sopruso e violenza per giungere ad un piacere perverso, all'umiliazione della vita e dell'altro, alla perdita della dignità umana. Info: www.compagniasimonabucci.it 21 dicembre “Lago dei Cigni”

Roma - Teatro Costanzi Balletto in quattro atti. Coreografia Patrice Bart. Musica di Ciajkovskij. Direttore Andriy Yurkevych Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Info: http://www.operaroma.it 4 gennaio “Onegin” Pisa - Teatro Verdi Balletto in due atti. Coreografia Vasily Medvedev, musica Piotr Ilic Tchaikovsky, libretto Valery Modestov, scenografia e costumi Peter Canecky. Con il Balletto dell’Opera Nazionale Slovacca Per gli appassionati dei capolavori classici uno dei più celebri e prestigiosi corpi di ballo stranieri, il Balletto del Teatro Nazionale Slovacco di Bratislava, fondato nel 1920, per la prima volta nel nostro teatro, si confronta con un grande classico del repertorio accademico, per altro mai rappresentato a Pisa, un fastoso ed elegante allestimento dell’Onegin su musica di Ciaikovski: la tragica storia, ispirata da Puskin, di un giovane aristocratico annoiato dalla vita che si lascia sfuggire, per gioco, quello che troppo tardi riconoscerà come il vero, grande amore. La coreografia creata da Vasily Medvedev, fra i coreografi più attivi al Teatro Bolshoi di Mosca e al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, nel 1999 al Teatro Nazionale di Praga per commemorare il duecentesimo anniversario della nascita dello scrittore, e oggi felicemente riallestita, ha ricevuto un premio prestigioso dalla fondazione Puskin come riconoscimento dei suoi speciali valori poetici e artistici.



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