Raffaella Maron Artista

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RAFFAELLAMARON




BIOGRAFIA


Raffaella Maron Scultrice Simbolista, nasce a Torino il 7 agosto 1971. Nei primi anni 2000 inizia la sua carriera artistica, creandosi uno spazio tra culture antiche, mitologiche e odierne. È un’autodidatta e alla base delle sue conoscenze c’è innanzitutto lo studio dei simboli e delle scritture della storia antica. Nel suo lavoro ogni forma richiama il simbolo, l’archetipo, la sua arte è in grado di affascinare l’occhio di chi la osserva. Dice l’artista: “Il simbolo è origine, sincronia, purezza. Il simbolo non mente. Non può farlo. Per questo trasformo le mie opere in simboli. La mia espressione di concetto e parola, senza fraintendimenti di sorta.” Ha realizzato varie personali e collettive, sia in Italia che all’estero, nelle location Istituzionali più prestigiose. Nel 2012 inizia la sua collaborazione con la Galleria GroundZero.


CRITICA


Nelle opere di Raffaella Maron la figura femminile, sia essa testa o busto, è veicolo per esprimere il concetto di una creazione continua della materia. La donna simbolo di progenie del nostro mondo viene interpretata quale corpo primordiale, veicolo di una dottrina che vede esplicitata una cosmogonia fatta di simboli, di numeri quantici, di espressioni matematiche, di segni convenzionali unione perfetta di carattere scientifico e mitico sull’origine del mondo Critico d’Arte Dott.ssa Giorgia Cassini La persistenza eterna e ciclica nella ricerca artistica di Raffaella Maron “Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito” (W. Blake) Davanti alle opere di Raffaella Maron si ha l’impressione di trovarsi di fronte all’infinito racchiuso in una porzione delimitata di spazio, celato da una delicata sperimentazione formale che genera una forma non forma, che sembra destinata a un incessante mutamento. Complesse rappresentazioni manifestano attraverso un linguaggio criptico le tematiche principali sondate dall’artista: l’origine dell’uomo e l’origine dell’arte. La volontà e l’urgenza di indagare i primordi dell’arte attraverso la genesi dell’uomo si esprimono attraverso una sintesi simbolica, in una tensione metafisica che suggerisce una tormentata e incessante ricerca artistica e personale. Nelle opere della Maron il passato dialoga con il futuro, in una tessitura simile alla relazione esistente tra le stelle di una costellazione, in una circolazione continua e non percettibile superficialmente. Tra gli equilibri stilistici si rintraccia una sorta di ciclicità, che suggerisce la percezione eterna di un istante presente. Il calendario formale elaborato dall’artista indica un particolare momento, in cui infiniti spazi e infiniti momenti convivono all’interno di una cosmogonia artistica espressa dalla materia scultorea. Volere e tentare di cogliere l’attimo della creazione nello stesso istante in cui si rivela, contemplandolo nella sua essenza, costituisce il fulcro delle tensioni dell’artista, tesa a percepirne la verità e a cristallizzarne i particolari nel momento presente. La plasticità arcaica del lavoro scultoreo è carica di energia pulsante che permette la connessione con un’antica memoria, in cui una forza creatrice suprema diede origine all’universo. Nello spazio creato e sacralizzato dall’artista, i limiti imposti dalla materia sembrano doversi dissolvere, sembra necessario l’annullamento delle barriere tra l’uomo e l’infinito, tra ciò che si conosce e ciò che risulta ignoto. La ricerca di armonia è svolta attraverso la realizzazione di opere evocative, non prive di senso poetico, le cui ricercate proporzioni sembrano sottolineare l’intensità della dialettica spirituale dell’artista con la materia. La risoluzione formale dona alle opere un’essenzialità rigorosa, che permette un immediato sentire e genera un’emozione che conduce a una presa di coscienza: la visione oggettiva e quella immaginativa si fondono per ricondurre al vero senso dell’arte, permettendo all’osservatore di provare la sensazione descritta da Blake, e di saper “tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora”. Critico d’Arte Dott.ssa Francesca Bogliolo


MOSTRE


2014

Mostra Internazionale “L’arte della Politica” con Ugo Nespolo, Riccardo Licata, Ciro Palumbo, Mihai Topescu, Vinko Saina, Dican Gheorghe, Andy Fumagalli, Ciro Palumbo, Davide Puma, Silvio Formichetti, Roberto Comelli. Palazzo Tagliaferro Andora

2014

Mostra d’arte contemporanea “The Signs of Man”, tra cui l’artista Ruben Esposito, nelle Grotte di Toirano

2014

Bi-Personale “Gravità Zero” con l’artista Andy Fumagalli, nella Chiesa Romanica Santi Giacomo e Filippo Andora

2014

1° Mostra Internazionale “Opera Prima”, tra cui l’artista Riccardo Licata, nel Museo Palazzo Oddo Albenga

2013

Mostra tra gli storicizzati “GroundZero” De Chirico, Lucio Fontana, Joseph Beuys, Franco Angeli, Mario Schifano, Joan Mirò, Man Ray, Fernandez Arman, nella sala esposizioni Grand Hotel di Alassio

2013

1° Biennale in Romania “UnderGround Zero” in una cava di sale a 60 m. sotto terra

2013

Mostra Internazionale “<< Rewind” nel convento di Santa Caterina a Finalborgo

2013

Mostra Internazionale in Romania a Ramnicu Valcea ~ UAP din Romania (Filiala Ramnicu Valcea)

2013

Ha realizzato la copertina dell’ultimo successo dei New Trolls “Do ut des”

2012

Mostra Personale Gallery GroundZero Albenga

2012

Mostra Collettiva Gallery GroundZero Albenga


OPERE


















RAFFAELLAMARON ARTISTA


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pubblicazione a cura di pascal mclee

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