Codici. Leonardo

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RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMPORANEA

Codici. Schizzo di una delle macchine di Leonardo Da Vinci tratto dai Codici

circolo per la promozione e la divulgazione dell’arte e della cultura


Ente Promotore Circolo Artistico “Amici nell’Arte” noprofit via Verneto, 10 17023 Garlenda (SV) tel. +39 0182 582 351 mob. +39 338 850 4478

Codici. Un uomo venuto dal futuro Progetto Artistico-Culturale

info@amicinellarte.it www.amicinellarte.it

a cura di

amicinellarte.it

Patrocini Regione Liguria Provincia di Savona Comune di Albenga Artender Studio Scarpati

Chiesa sconsacrata di San Lorenzo Piazza Rossi Centro Storico di Albenga

Presentazione Jacopo Marchisio Curatori catalogo e testi Carmen Spigno Pasquale Meli

10 >> 20 novembre 2019

Grafica e Fotografia Pascal McLee sito web della Mostra © 2019 - “Amici nell’Arte”

REGIONE LIGURIA

PROVINCIA DI SAVONA

COMUNE DI ALBENGA

ALBENGA


Codici. Schizzo di una delle macchine di Leonardo Da Vinci tratto dai Codici

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indicedel

CATALOGO

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✓ PRESENTAZIONE Introduzione di Carmen Spigno, presidente del Circolo “Amici nell’Arte” noprofit

✓ RECENSIONE CRITICA Brano critico del professor Jacopo Marchisio, attore e regista nella vita di tutti i giorni

✓ IL PERCHÉ DELLA MOSTRA Motivazioni e tematiche che hanno ispirato artisti partecipanti e collaboratori

✓ LA SEDE ESPOSITIVA Galata Museo del Mare, un Museo Open Air a Genova

✓ GLI ARTISTI PARTECIPANTI Fantasia e creatività, ardore ed entusiasmo

✓ LEONARDO DA VINCI Biografia essenziale del grande genio del Rinascimento italiano

✓ PROGETTO ARTISTICO Alcuni punti tratti dal Progetto Artistico

✓ MEDIA ROOM Materiale pubblicitario, video e giornali

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presentazione

MOSTRA

Sono Carmen Spigno, Presidente del Circolo Artistico-Culturale “Amici nell’Arte” noprofit di Garlenda, e sono molto lieta della vostra presenza. presidente Italia

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Vi dirò due parole a nome mio e degli artisti della nostra Associazione, sulla genesi di questo progetto, che mi ha visto, come in passato, ideatrice e organizzatrice della consueta grande mostra collettiva annuale. Colgo l’occasione per ringraziare, oltre a tutti gli artisti partecipanti, gli Enti e le Autorità che ci hanno consentito di presentare “Codici. Leonardo. Un uomo venuto dal futuro” in questa splendida location, che ci appare come il luogo più adatto, grazie all’aura di sacralità che il luogo conferisce, per parlare dei codici nei quali sono rappresentati gli schizzi delle invenzioni di Leonardo. Ringraziamo pertanto il Comune di Albenga, nella persona del Vicesindaco Alberto Passino, il suo staff dell’Ufficio Cultura e Turismo e tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di questo evento. Un ringraziamento particolare agli Enti patrocinatori ed agli sponsor che ci hanno supportato durante la preparazione e l’allestimento della mostra. Sull’argomento “Leonardo” si potrebbero spendere fiumi di parole, ma ciò che mi preme evidenziare è il fatto che il 2 maggio del corrente anno si è

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commemorato il 500° anniversario della sua morte, avvenuta nel maniero di Close-Lucè, nei pressi di Amboise in Francia, il 2 maggio 1519. Tralasciando tutti gli approfondimenti sul grande “Genio” italiano, che saranno trattati dai miei illustri colleghi, mi preme illustrarvi l’attività e le finalità del nostro “piccologrande” Circolo, che qui ho l’onore di rappresentare, e che negli anni ha ottenuto successi e riconoscimenti, grazie alle sue iniziative. La nostra Associazione lavora nel campo dell’Arte e della Cultura da oltre vent’anni ed ha realizzato eventi e progetti non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, Spagna, Romania, Guatemala, … ottenendo prestigio e stima sia da parte dei visitatori che dal mondo

Carmen SPIGNO Presidente Circolo “Amici nell’Arte”

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presentazione

MOSTRA dei media. presidente Italia

Ciò che si propone l’Associazione è soprattutto la diffusione della Cultura e dell’Arte, proponendo tematiche ed argomenti che non fanno soltanto divertire l’osservatore, ma, lo coinvolgano in modo diretto. Nella nostra attività abbiamo sempre cercato che quella “bellezza che salverà il mondo”, parole di Dostoesvkij, non sia soltanto quella estetica e formale, ma consista nello sviluppo e nel potenziamento delle proprie energie interiori.

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Così negli anni trascorsi abbiamo affrontato il tema del “Mito” in una serie di progetti sequenziali, come il “Mito di Orfeo”, “Labirinti”, “Ænigma”, “Metamorfosi” e abbiamo affrontato argomenti più attuali e pragmatici come “Madre Terra”, “Orizzonti”, “Popoli”, “Dreams”, “Viva la Vida. Frida Khalo: il coraggio di vivere”, “Ulisse ‘69”, “Nikola Tesla. Utopia o realtà” e, in ultimo, “Le Città Invisibili”. Un’attività, quella del Circolo, incessante e proficua e soprattutto molto attesa da parte del pubblico e degli estimatori. Per quanto riguarda questo ultimo progetto su Leonardo, vorremmo evidenziare che il compito che gli artisti sono stati chiamati a svolgere, non era

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quello di copiare un disegno o un’opera del grande genio toscano, cosa assurda e ridicola data l’indiscussa superiorità del Maestro, ma di elaborare secondo la propria cifra artistica uno o più elementi tratti da uno dei suoi numerosi “Codici” e rappresentarlo secondo la propria creatività. Ecco quindi come sono nate queste opere straordinarie che potete ammirare e che ci inducono ad una profonda riflessione… e, permettetemi questa battuta un po’ umoristica, ad un “ripasso dell’immensa produzione leonardesca”. Se, come avrete bene inteso, questo nuovo progetto su Leonardo sta catturando ad oggi tutto il nostro interesse e la nostra passione, ci auguriamo che possa fare altrettanto con tutti voi. Grazie e buona visione della Mostra…

Carmen SPIGNO Presidente Circolo “Amici nell’Arte”

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branocritico

MOSTRA

Codici. Leonardo, la mostra Recensione critica di Jacopo Marchisio regista e attore Italia

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La diffusione del sapere, cosa – va da sé – ottima, può produrre, se non ben governata, la banalizzazione del sapere stesso: ecco perché una mostra di arte contemporanea imperniata sulla figura di Leonardo da Vinci e sul suo ripensamento nella creatività di oggi costituisce insieme un rischio e un’opportunità. Un rischio perché di Leonardo tanto sappiamo, tanto abbiamo letto, visto, sentito; Leonardo è parte del paesaggio culturale in cui viviamo sin dall’infanzia e contribuisce come pochi altri a formare l’identità riconosciuta del nostro mondo. Dunque, tornare su di lui, confrontarsi con un’eredità simile riuscendo a dire qualche cosa di nuovo e a non essere vittime degli sterotipi e delle celebrazioni vuote può essere assai difficile. Tuttavia, come si canta nel Falstaff verdiano, «il rischio è un diletto / che accresce l’ardor»: sicché il gioco vale pur sempre la candela.

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Un’opportunità perché quanto costituisce il nostro bagaglio fondamentale va costantemente ripensato, rivisto, rianalizzato: se rifiutiamo il confronto con i grandi modelli in nome di una loro supposta irraggiungibilità, perdiamo invece la possibilità di dialogare con loro, di scoprire noi stessi nelle pieghe di quanto essi hanno realizzato.

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La mostra di cui ci occupiamo, a mio avviso, merita attenzione – anche a prescindere dai risultati conseguiti dai singoli artisti partecipanti – per due ragioni.

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La prima: secondo il bando, «tutti i partecipanti saranno invitati a elaborare, secondo il proprio stile personale, una riflessione, un pensiero, uno schizzo, un’invenzione di Leonardo. Non si tratterà per loro di copiare un particolare o un’opera della produzione leonardesca, ma di rielaborarne lo spirito e i fondamenti più vicini alla propria personalità.». Mi sembra un punto interessante, perché l’arte è anche (e quanto!) formata di un costante dialogo con i suoi stessi precedenti: e il vincolo del riferimento a Leonardo può costituire,

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paradossalmente ma non troppo, il punto di partenza di una meditazione nuova e di un percorso anche tecnico del tutto originale. Si crea, insomma, anche a partire dai nostri modelli, perché è inutile inseguire la novità assoluta senza l’approfondimento di un cammino culturale: e bene si fa, credo, a sottolinearlo – proprio perché quanto di nuovo, fresco, innovativo potrà comparire non appaia frutto di improvvisazione inconsapevole, ma di matura attività del pensiero. La seconda ragione sta nell’avere invitato artisti di ogni dove, senza alcun tipo di barriera: elemento di continuità con lo spirito europeo del Leonardo viaggiante, elemento chiave nel frastagliato dialogo mondiale dei nostri tempi. C’è poi un terzo punto sul quale mi piace dire poche parole. Il genio di Leonardo è ammirato universalmente per la sua straordinaria versatilità; in lui si vede il prototipo dell’uomo enciclopedico, del sapiente complessivo. Al netto delle forzature, dei luoghi comuni, delle banalità, perché quest’immagine conserva tanto fascino nel tempo? Forse perché, almeno credo, la rincorsa alla specializzazione degli ultimi decenni (nello studio, nelle professioni, in ogni campo) ha creato una certa nostalgia nei confronti di quella che fino al Settecento era la figura del letterato, cioè di “colui che sa”, senza barriere o steccati: figura oggi improponibile sotto molti aspetti (e pour cause), anche perché, ove priva del genio leonardesco, certo impastata di dilettantismo, ma figura che spesso si ricerca, mi pare, nelle tante piccole o meno piccole passioni culturali con cui animiamo le nostre vite. L’artista che ripensa Leonardo e il pubblico che ne ammira l’opera sono così come tessere di un mosaico che, tutto insieme, può forse ricomporre un certo modo di legger – se non costruire – la città del sapere e il vivere nel mondo. Per tutte queste ragioni, nonostante il peso del rischio nella mostra di cui scrivo prevale certamente l’opportunità: di conoscere, di comprendere, di essere sorpresi. «La Natura istessa, a differenza dell’homo, mai mentisce», affermava Leonardo: ecco perché riflettere su di lui, in una fase della storia come quella in cui stiamo vivendo, è poi di grande importanza: perché Natura e Cultura, spesso viste in contrapposizione, condividono ora un identico status di divinità abbattute, o almeno ferite: e per curare le loro piaghe, che sono poi le nostre, una mostra può essere valida medicina.

Jacopo MARCHISIO Liceo Artistico Giordano Bruno di Albenga

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ilperchèdella

MOSTRA

circolo amici nell’arte Italia

Come ogni anno il Circolo “Amici nell’Arte” noprofit si inserisce fra le iniziative culturali più importanti sul territorio e oltre mediante la presentazione della mostra “Codici. Leonardo. Un uomo venuto dal futuro” come tributo al famoso inventore italiano. Infatti il 2019 è considerato «L’anno del Genio», poiché nell’immaginario collettivo, a livello planetario, questo è rappresentato dal grande Leonardo da Vinci.

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Uomo di ingegno e talento universale, architetto, ingegnere, urbanista, matematico, anatomista, pittore, scultore e musicista, Leonardo ha incarnato l’ideale dell’uomo del Rinascimento. Come si comprende dai Codici, che raccolgono tutti i suoi disegni ed i suoi pensieri, e come testimoniano i suoi dipinti, siamo in presenza di una mente rivoluzionaria che ha anticipato i tempi in ogni campo dello scibile umano. A 500 anni dalla morte, Italia e Francia in primis, e molti altri stati in tutto il mondo, lo celebrano con un ricco calendario di eventi. Ciò spiega il perché una piccola realtà come la nostra cercherà di contribuire a rendere omaggio alla sua grandezza tramite questo progetto artistico.


Per Leonardo da Vinci la pittura è “un atto mentale”, è un mezzo per capire e rappresentare la complessità del “vero visibile”. Egli eseguì poche opere pittoriche, ma in esse si rivelò artista di supremo livello, in grado di elaborare idee rivoluzionarie, come lo sfumato, la prospettiva aerea, la fisiognomica dei vari personaggi, idee, queste, destinate a svilupparsi nelle opere di Raffaello e degli artisti delle generazioni successive. Leonardo è “un uomo venuto dal futuro” perché ci appare come un individuo che abbia già avuto cognizione degli sviluppi tecnologici degli anni a venire. Molte delle sue

AMICI NELL’ARTE Circolo Artistico-Culturale noprofit

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ilperchèdella

MOSTRA

circolo amici nell’arte Italia

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invenzioni sembrano infatti precorrere i suoi tempi e provenire da un’epoca futura: la vite aerea, la macchina volante, il paracadute, il carro armato, lo scafandro, … Nel “Codice Atlantico”, una poderosa raccolta di manoscritti contenenti gli schizzi e le riflessioni del grande genio, si possono reperire tutti i progetti di quanto su esposto, macchine assolutamente rivoluzionarie che, se realizzate con qualche piccola correzione, avrebbero potuto portare in avanti le lancette del progresso tecnologico di almeno 3 o 4 secoli. Un incredibile precursore. Come già citato, i Codici si compongono di vari volumi e raccolgono tutte le sue invenzioni, i suoi studi ed i pensieri, e sono suddivisi in vari nuclei sparsi nei più importanti Musei europei ed esteri. Il “Codice Atlantico” comprende 23 nuclei, è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e tratta temi tecnici e scientifici di architettura e urbanistica, mentre nella Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco si trova il “Codice Trivulziano” con disegni di architettura, meccanica e fisiognomica. Alla Biblioteca Reale di Torino si conservano disegni, come l’Autoritratto, e il “Codice sul volo degli uccelli”, che getta le basi sui principi del volo e anticipa con disegni i prototipi delle c.d. “macchine volanti”.


Altri nuclei sono conservati presso l’“Institut de France” a Parigi, con contenuti di fisica, arte militare, ottica, teoria della visione, geometria, idraulica, … A Londra, alla “Royal Library” nel Castello di Windsor, sono custoditi oltre 600 fogli con studi di anatomia, di paesaggistica, studi di cavalli, carte geografiche, … Inoltre ricordiamo i “Codici Forster”, il “Codice Arundel”, sempre a Londra, i “Codici di Madrid”, ed infine l’unico in mani private, appartenente alla collezione dell’americano Bill Gates, il “Codice Leicester”. La diffusione geografica di questi Codici testimonia la dispersione subita dagli scritti di Leonardo dopo la sua morte, avvenuta ad Amboise (F) il 2 maggio 1519, nel castello di Clos-Lucè, a causa di furti, compravendite, donazioni, … In tutta questa enorme mole di “input”, gli artisti sono stati chiamati ad interpretare uno o più aspetti del pensiero del grande inventore. Non si è trattato per loro di copiare un particolare o un’opera della produzione leonardesca, ma di averne rielaborato lo spirito ed i fondamenti più vicini alla propria personalità. In questo modo essi sono stati liberi di spaziare nell’enorme mole di materiale reperibile nei Codici, ad esempio, avendo mantenuto però la propria libertà di scelta intellettuale ed espressiva, che ha potuto spaziare dalla pittura alla grafica, dalla scultura alla ceramica, dalla fotografia alle installazioni. Lo scopo finale però resta sempre per noi quello di cercare di divulgare l’Arte e la cultura fra la gente comune, con un particolare riguardo ai giovani, che sono il nostro futuro.

AMICI NELL’ARTE Circolo Artistico-Culturale noprofit

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exchiesa

SAN LORENZO

ex edificio ecclesiastico Italia

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Il 21 aprile 1569 l’allora vescovo di Albenga Carlo Cicada, seguendo le istruzioni del Concilio di Trento, costituì il Seminario di Albenga presso il chiostro della cattedrale. Il primo regolamento si riferisce a quello emanato da San Carlo Borromeo, e garantiva il vitto, l’alloggio, vestiti e istruzione gratuita. Le entrate erano basate su imposte ad istituti di carità, confraternite, abbazie e pievi. La costruzione del nuovo Seminario si deve alla ricostruzione e al restauro di parte della città dopo lo straripamento del Centa del 1564. Il vescovo Luca Fieschi decise infatti di restaurare la cattedrale, episcopio e chiostro capitolare, oltre che la Chiesa di San Lorenzo e il collegio, abolito pochi anni prima, ad esso annesso, dove venne deciso dovesse nascere il futuro Seminario, dotato di locali di prestigio. I lavori vennero completati sotto l’episcopato di Vincenzo Landinelli che aggiornò il regolamento in chiave più moderna. Il Seminario prese definitivamente possesso della Chiesa di San Lorenzo il 25 marzo 1622. Dopo quasi quattro secoli di vicissitudini che hanno plasmato il luogo, rendendolo come lo possiamo apprezzare oggi, non resta altro che il ricordo e la storia dei nostri giorni. Ad oggi si possono ammirare gli splendidi locali della ex-Chiesa di San Lorenzo, recentemente sconsacrata, ed attrezzata alla fruizione da parte della cittadinanza di mostre, conferenze e concerti. Per ulteriori approfondimenti sul luogo, prettamente di carattere storico, si può visitare il seguente link »

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L’imponente edificio, situato nel Centro Storico di Albenga, nota anche come la “Città delle cento torri”, nel quale trova posto la Chiesa sconsacrata di San Lorenzo. La Chiesa ha origini medioevali e sui suoi resti venne eretta l’attuale struttura che a far adata dal 25 marzo 1622 ospitò il Seminario Vescovile di Albenga.

CHIESA SCONSACRATA DI SAN LORENZO piazza Rossi - Centro Storico 17031 Albenga (SV)

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gli

ARTISTI

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artisti stranieri  Balàzs BERZSENYI  Michel GUERIN  Guro HÅKENSEN  Domen LOMBERGAR  Vèronique MASSENET  Ylli PLAKA artisti italiani  Cesare BOTTO  Luigi CANEPA

Pietrina CAU  Mario DABBENE  Fabrizia FANTINI  Annamaria GIRAUDO  Caterina MASSA  Maurizio MONCADA  Francesco PELLICANÒ  Giovanni PROIETTO  Carmen SPIGNO  Luisa TINAZZI  Angelo TOFFOLETTO 

Il presente catalogo interattivo è realizzato in formato PDF ed ha anche links esterni. Le proporzioni delle opere non sono rispettate.

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balàzs

BERZSENYI Balàzs Berzsenyi è nato a Budapest (Ungheria) nel 1960. Si è diplomato alla Scuola d’Arte di Budapest nel 1990. Dal 1996 vive e lavora come scultore in Val Fontanabuona (GE) scultore Ungheria

Berzsenyi ha scelto, l’Italia, e nella fattispecie la Liguria, come sua dimora, affascinato dal clima, dal mare, dalla cordialità di alcuni amici e soprattutto dal “mito” dell’Arte italiana. Attirato dagli artisti del passato, quali Michelangelo, Leonardo e Donatello, ha lasciato la sua terra natia per affondare solide radici in questa regione “in bilico” fra il mare e le montagne. Da circa vent’anni abita infatti nel piccolo centro di Verzi di Lorsica, in Val Fontanabuona, nell’entroterra di Rapallo, a soli cinquanta metri dalla casa del suo amico e scultore Giuseppe De Carlo.

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Ha lavorato ad alcune opere in marmo ed in metallo per la nuova chiesa di Sant’Anna a Rapallo, ideata dall’architetto Luciano Maggi (in collaborazione con Cesare Lacca), che in realtà è già stata inaugurata alla presenza del vescovo diocesano Alberto Tanasini il 23 luglio 2016. Lo scultore ha partecipato a varie mostre in diversi paesi e molte sue opere si trovano in parchi e musei in Ungheria, in Italia, in Spagna, in Francia e in Perù.

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CODICIBUS bronzo/ottone/acciaio inox/libri antichi cm. 173 x 70 x 50

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michel

GUERIN Nato a Nizza il 27 agosto 1940, Michel Guerin ha abitato per molti anni a Colla Micheri, frazione di Laigueglia, dove è deceduto nel 2013. pittore Francia

Nelle sue opere l’artista ha alternato paesaggi, sia marini che collinari, ritratti e nature morte. La sua grande predilezione per le marine ci ha indirizzato nella scelta una sua opera per presentare questo straordinario artista al Galata Museo del Mare di Genova. La tecnica utilizzata da Guerin è quella di creare uno sfondo con sabbie, per poi dipingervi sopra, usando colori antitetici, soprattutto tonalità del blu in severo contrasto con il rosso.

L’opera qui selezionata rappresenta la banchina di un porto, con i suoi silos e le mancine già pronte per il duro lavoro portuale. La critica parla di un influsso di Cezanne su di lui, inevitabile per le origini provenzali, ma è solo una suggestione da cui Guerin parte per il suo viaggio interiore. “Il verosimile percepibile dai soli sensi non è una mia preoccupazione” disse l’artista, “io devo creare bellezza in termini di colore”.

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MATIN SUR LE PORT acrilico e sabbia su tela cm. 60 x 50

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guro

HÅKENSEN Guro Håkensen, pittrice norvegese, nasce ad Oslo nel 1969. Le sue origini portano alle indomite isole di Lofoten e la selvatica natura del Nord. pittrice Norvegia

La tecnica applicata nei suoi lavori rispecchia la semplicità e la trasparenza della sua cultura. Nelle opere realizzate prevale la tecnica mista, pochi i colori, spesso anche sfumati, e spesso riducibili ad uno solo. I materiali utilizzati sono naturali e grezzi, come la juta, la sabbia, il cartone, lo stucco ed il carboncino. La figura rappresentata, quasi sempre femminile, è fortemente sensuale, ma dolce, ed esprime una grande forza interiore. Da una decina di anni l’artista vive in Italia, in Liguria, nella verde cittadina di Garlenda. Ha presentato diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

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MONNA LISA NEW AGE tecnica mista su cartone cm. 70 x 100

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domen

LOMBERGAR

pittore Slovenia

è presente su

Domen Lo (al secolo Domen Lombergar), giovane creativo digitale sloveno e artista, produce la maggior parte delle sue opere in due sole dimensioni. Lo schermo del suo computer rappresenta la sua tela e la sua tavoletta grafica il suo pennello. Non concentrandosi sul supporto utilizzato, Domen rimane fedele alla sua espressione... i motivi surreali spesso scuotono lo spettatore con la loro crudezza e immediatezza ed emergono il desiderio di esplorare ulteriormente il lavoro e il suo messaggio. Il suo stile può essere più facilmente definito come grottesco, iperrealista o surreale - il suo processo consiste nella pittura in uno spazio virtuale, che gli permette di avere il controllo completo della vernice e la capacità di mescolare media classici in maniera diversa, dato che probabilmente alcuni di loro non sarebbero altrimenti in grado di convivere insieme.

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Il suo lavoro gioca con l’idea di realtà alternativa, dove gli oggetti di collegamento formano un nuova giocosa simmetria visuale. Egli rappresenta infatti esseri umani “ibridi”, scaturiti dal connubio fra la tecnologia e la natura.

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Domen sta attualmente elaborando ed ultimando questa tesi per il suo Master in Illustrazione.

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BACK SCRATCHING APPARATUS tecnica mista su tela cm. 70 x 70

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vèronique

MASSENET

scultrice Francia

Nata a Parigi, Vèronique Massenet compie studi classici e successivamente “architettura d’interno” all’Ecole Camondo. Nello stesso tempo s’interessa alla scultura, e segue corsi serali di “modelage” in un atelier di Montmartre e sedute di disegno dal vivo all’ Académie des Beaux Arts. Nel 1967 vince il concorso “Soffitti contemporanei in basso rilievo” la cui realizzazione viene esposta al Grand Palais di Parigi. Trasferitasi in Italia nel 1967, apre il suo primo vero atelier di scultura.

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Fino al 1978, pur prediligendo già il legno, realizza anche sculture in pietra, marmo, granito. Evolvendo poi verso strutture mobili ed articolate, il legno, rivelatosi più idoneo, diventa l’unico materiale che lavora, insieme al bronzo in cui vengono fusi i bozzetti preliminari alle opere lignee. Il loro processo di crescita da uno stadio primitivo compatto fino allo sviluppo desiderato, viene ultimamente illustrato in immagini digitali che dimostrano il “vivere insieme” dei suddetti gruppi lignei. Tali immagini vengono stampate con inchiostri pigmentati su carta d’arte o tela.


264 - UNA SPIRALE DI VITA tronco di quercia Ø cm. 27 x h. 16 / h. cm. 48 aperta

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ylli

PLAKA Nato a Tirana Il 4 Gennaio 1966, nella stessa città si diploma in scultura e ceramica all’Accademia di Belle Arti dove ha seguito i corsi dello scultore Thoma Thomai. ceramista Albania

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SI trasferisce in Italia nel 1991. Vive e lavora a Savona. Ylli Plaka è uno dei pù interessanti scultori in ceramica del panorama italiano. Negli ultimi anni le sue opere hanno conosciuto un costante e crescente interesse di pubblico e di critica. Il suo modo di scolpire e modellare e inconfondibile, così come l’attenta analisi delle forme e dei loro significati. Le sue opere entrano in comunicazione diretta con chi le osserva, rimandando ad un universo al tempo stesso arcaico e attuale. Della sua attività artistica si sono occupati critici e giornalisti tra cui Maria Teresa Castellana, Michele Casadio Jr, Silvia Campese, Luciano Caprile, Mario De Micheli, Francesco Dufour, Silvano Godani, Sergio Fantaguzzi, Sandro Lorenzini, Giovanni Lunardon, Anna Maroscia, Ferdinando Molteni, Nalda Mura, Simona Poggi, Carlo Prosperi, Annamaria Saldini, Viviana Siviero, Massimo Trogu. Durante la sua fiorente attività, ha esposto nelle più importanti gallerie, sia in Italia che all’estero.


ECLISSE terracotta smaltata Ø cm. 30

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cesare

BOTTO

pittore Italia

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Cesare Botto è nato a Cuneo nel 1939, città dove vive e lavora. Negli anni ‘50, si è avvicinato agli studi artistici, frequentando un corso di arti decorative a Cuneo, stringendo amicizia con Ego Bianchi e conoscendo Pinot Gallizio. La sua prima mostra è avvenuta nel 1960 a Cuneo dove è stato presentato da Francesco Franco. L’anno seguente approda a Torino e si iscrive ai corsi di nudo dell’Accademia Albertina dove entra in contatto con il docente Filippo Scroppo che lo invita a frequentare il suo studio privato. Seguono tre anni di intensa attività, densi di stimoli e confronti in un rapporto stretto e fecondo tra il maestro e i suoi numerosi allievi. Sensibile ai processi di rinnovamento in corso, Botto, sente l’urgenza di orientare la sua ricerca pittorica verso l’arte informale seguendo un progressivo abbandono della figurazione, divenuta mero pretesto compositivo, scomponendo e ricostruendo con impeto gestuale e spontaneo, forme inedite dai toni accesi, vibranti, sostenute da energiche spatolate nere. Questa svolta, a lungo meditata e sofferta, gli consente di liberarsi dai retaggi del passato e di manifestare tutta la sua carica espressiva facendo ricorso al colore, al segno, al simbolo, ad emblemi allusivi sempre in rapporto all’ambiente, alla materia, alla luce. Negli anni ‘70, emerge il desiderio di introdurre una componente di armonia compositiva nel suo lavoro, egli si pone in prospettiva critica di fronte allo status quo, e la sua reazione all’attuale stato di disordine e di angoscia si concreta nella costruzione di un mondo “altro”, le cui costanti sono il rigore geometrico, la pulizia formale, l’ordine. Nei suoi lavori dominano colori scuri e opachi, che rappresentano stati d’animo di malinconia, di tristezza e di rifiuto, ma anche colori accesi e vivaci, che indicano speranza e voglia di vivere. Lontano da un atteggiamento ripetitivo e conformista, si dedica anche alla scultura, alla ceramica e alla grafica.


FACIL CHOSA È FARSI UNIVERSALE acrilico su tavola cm. 90 x 90

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luigi

CANEPA Nato a Genova Voltri il 1° novembre 1941, lo scultore Luigi Canepa vive ad Albissola Marina ed ha lo studio a Valleggia di Quiliano (SV), in via Briano. scultore Italia

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È un artista “a tutto tondo”. Dalle sue opere traspare infatti quella naturale attitudine manuale e creativa, indispensabile ad ogni scultore, attitudine che lui ha scoperto molto presto nella sua vita quando, ancora ragazzino, scolpì un grosso tronco di palma trascinato dal torrente vicino alla casa natia per farne una canoa. Più tardi, tuttavia, la sua attività artistica si è avviata attraverso la pittura. I soggetti erano paesaggi o nature morte con impronta post espressionista. Ma fu la frequentazione dell’Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova a riscoprirlo scultore, affascinato anche dallo studio dei grandi maestri del novecento: Brancusi, Archipenko, Moore, ... Le sculture di quel periodo vengono realizzate in acciaio, così come il primo monumento “Pace e libertà fra i popoli” (1981), collocato in una piazza di Genova Sestri Ponente. Ben presto il fascino di scolpire il marmo e, successivamente, anche altri materiali quali bronzo, legno, cemento, vetro resina, cartone ed alcuni inconsueti come il sapone, lo cattura per non più abbandonarlo e lo conduce alla realizzazione di monumenti e opere pubbliche.

Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia ed all’estero e ha partecipato a simposi di scultura con realizzazione di opere in pietra, collocate poi in spazi pubblici.

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ESSENZA VITALE scultura in legno d’ulivo cm. 100 x 32 x 32

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pietrina

CAU

Nata ad Olbia nel 1946, si è trasferita ad Alassio, in Liguria, sin dal 1958. Attualmente vive nell’entroterra ingauno, ad Ortovero, con il marito e le due figlie. ceramista Italia

Sin da giovanissima si è dedicata all’arte da autodidatta, esprimendo la sua vena creativa attraverso svariate tecniche pittoriche. Particolarmente attratta dal modellato, con il tempo ha sentito l’esigenza di perfezionare la sua tecnica, seguendo corsi di disegno e scultura.

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La tecnica Raku, che apprende nel 2002, le permette di sperimentare l’uso del colore in modo inusuale, ottenendo risultati che la soddisfano e le consentono di esprimere al meglio la propria originalità e fantasia. Ha partecipato a numerose collettive in Francia e in Italia.


VESTIR L’OSSA DI CARNE E DI PELLE ceramica raku cm. 29 x 17 x 23

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mario

DABBENE Mario Dabbene nasce a Malnate (VA) nel 1935, vive e lavora a Varese. pittore Italia

Dai 16 ai 20 anni frequenta lo studio del maestro Leo Spaventafilippi, traendone preziosi insegnamenti relativamente alla composizione e costruzione del quadro nonché un’attenta osservazione del vero. Seguendo una innata predisposizione per l’arte intesa come manualità, sperimentazione, ricerca ed esperienza, che si à nel tempo concretizzata attraverso l’utilizzo di materiali di diversi tipi: plastica, cemento, elementi metallici. In questi ultimi anni vi è un ritorno alla tradizione pittorica con realizzazione di opere surreali e simboliche con particolare riferimento a temi mitologici. Da molti anni fa parte del Circolo Artistico-Culturale “Amici nell’Arte” di Garlenda (SV), dell’Associazione Artisti Indipendenti di Varese e del Gruppo Artisti Contemporanei di Pro Loco Varese.

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OMAGGIO AL GENIO DI LEONARDO olio su tavola e inchiostro di china cm. 90 x 90

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fabrizia

FANTINI Fabrizia Fantini è nata a Genova nel 1969. Frequenta il Civico Liceo Artistico Nicolò Barabino e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova dove si diploma nel 1991. ceramista Italia

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Dal 1994 al 1999 si occupa di didattica museale presso il Civico Museo di Archeologia Ligure Villa Durazzo Pallavicini (Genova Pegli) curando graficamente numerose pubblicazioni e manifestazioni e l’allestimento di nuove sale espositive e mostre temporanee: 1996 Guida per il Museo; 1997 opuscolo e copertina per il video “I primi secoli di Genova”; 1998 allestimento mostra “Provenienza sconosciuta”; 1999 progettazione grafica catalogo, pannelli interni al percorso, immagine coordinata ed advertising della mostra: “Io vivrò per sempre”, Palazzo Ducale, Genova. Segue alcuni corsi di ceramica presso la scuola comunale di Albissola. Nel 2000 collabora con il Centro Didattico del Settore Musei del Comune di Genova ed il Museo d’Arte Moderna Raccolte Frugone Villa Grimaldi Fassio, progettando l’attività didattica “Laboratorio sul pittore Armando Spadini”, argomento la pittura del ‘900 e l’arte del ritratto. Nello stesso anno cura l’allestimento e la conduzione del laboratorio didattico di ceramica precolombiana in collaborazione con il Museo Etnografico Castello D’Albertis di Genova in occasione della mostra “Tiwanaku, Città Eterna delle Ande”, Palazzo Ducale; attività che verrà attivata da novembre 2000 a maggio 2001 presso il Museo di Sant’Agostino di Genova. Nel 2001 si specializza presso lo studio del maestro Romano Ranieri a Deruta (Perugia) nell’apprendimento della tecnica della maiolica. Dal 2002 opera nel suo studio a Santa Margherita Ligure.

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LE PAGINE PERDUTE refrattario, ingobbi, ossidi, cristalina cm. 25 x 50

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annamaria

GIRAUDO

pittrice Italia

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Annamaria Giraudo, nata a Torino, ha seguito l’atelier del pittore Piero Fonio (uno dei primi allievi di Felice Casorati), dal quale ha appreso le basi necessarie che l’hanno portata ad esprimere la sua pittura in modo razionale e al tempo stesso poetico. La ricerca, in questo senso, é passata attraverso tutte le tecniche: dal rigoroso disegno, alle xilografie, alle tempere, all’olio e agli acquarelli, per i quali realizza campiture coraggiose anche di dimensioni apprezzabili. La luce da elemento fisico si tramuta in elemento spirituale e riesce a trasmettere un meraviglioso senso di leggerezza, di levità e di sogno. Una sensazione che si rinnova in ogni opera e che ha una sua propria atmosfera incantata. Ha iniziato ad esporre nel 1978 in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Sue opere si trovano in collezioni private a Torino, Milano, Genova, Napoli, Roma, Ginevra, Monaco, Parigi, Amburgo, Londra, Marsiglia, Bruxelles, Las Vegas. Hanno scritto di lei giornalisti e critici quali Pier Paolo Benedetto, Giuliano Camporese, Sisi Cazzaniga, Massimo Centini, Mario Contini, Angelo Dragone, Anita Ferrando, Albino Galvano, Aldo Ghidetti, Paolo Levi, Gian Giorgio Massara, Angelo Mistrangelo, Enza Pesaro, Rosanna Roccia, Adalbero Rossi, Aldo Spinardi, Donatella Taverna, Giovanni Viarengo.


CODICI acquerello cm. 90 x 90

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caterina

MASSA

ceramista Italia

Caterina Massa, savonese di nascita, si è sempre dedicata al disegno e alla pittura, pur avendo una formazione umanistica letteraria. La sua attività espositiva è iniziata nel ‘90 con pittura di tipo figurativo, per passare poi alla ceramica. Le sue opere si contraddistinguono per una “composizione geometrica”, costituita da linee curve o rette in cui gli spazi sono ricchi di colore. Dopo aver operato in diverse proiezioni estetiche prevalentemente rivolte allo studio del paesaggio, in stile figurativo geometrico, ha iniziato un processo di astrazione, con evidenti connotazioni simboliche, espresso in un linguaggio essenziale, che attraverso la semplificazione delle forme giunge direttamente al messaggio emotivo.

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La sua attività artistica, fatta di ricerca e di sperimentazione, vede diversi momenti fondamentali ed evolutivi. All’inizio la pittura ad olio, poi l’incontro con la ceramica, che la veicola verso l’astratto. La materia prediletta è la creta per le trasformazioni che suggerisce. L’ideazione, la manualità, la creazione delle opere si completa nella magica tecnica del raku che, attraverso il sorprendente percorso di lavorazione, le procura forti emozioni. Nel 1999 dà vita a Cisano sul Neva ad un laboratorio di ceramica, punto di riferimento per la sua attività e attorno al quale ruotano numerosi amici ceramisti. Molti suoi lavori sono in collezioni private in Italia e all’estero, alcuni si trovano in permanenza in vari musei. Vive e lavora sia a Savona, sia a Cisano sul Neva (SV), ove ha il laboratorio di ceramica.

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HELIX ceramica terra refrattaria cottura raku Ø cm. 60

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maurizio

MONCADA Maurizio Moncada nasce a Vittoria, in provincia di Ragusa, nel ‘59. Nel 1960 la sua famiglia si trasferisce in Valle d’Aosta. Attualmente risiede a Saint-Vincent e lavora ad Aosta. fotografo Italia

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La sua ricerca artistica inizia all’età di 12 anni, attraverso la pittura ad olio, ma la sua formazione prosegue tutt’ora, principalmente con lavori estemporanei di paesaggi, perseguendo un tratto vicino allo stile impressionista. Una riconoscenza particolare va all’amico Pino Albanese, che fin da giovane lo ha spronato a dipingere, ed al maestro Gabriel Girardi, che gli ha dato la possibilità di formarsi sotto la sua ala e che lo ha seguito per diversi anni. Successivamente, per arricchimento artistico, si è anche approcciato alla scultura in legno frequentando per cinque anni il corso tenuto a Saint-Vincent dai maestri Loris Zendri e Roberto Chiurato. Da molti anni si è appassionato alla fotografia, hobby che nasce per affinità artistica. La fotografia è una forma d’arte. La luce è un elemento chiave al momento dello scatto. La luce ha quantità, qualità, direzione e colore. La sua fase inconsapevole inizia nel 1975 con una macchina totalmente manuale. Sperimentando la stampa delle proprie foto in bianco e nero, passa con gli anni a diverse macchine fotografiche, qualitativamente migliori. Nel 1984 il suo primo riconoscimento ad un concorso fotografico. Al momento utilizza una reflex digitale full frame Nikon D 700, ma, durante le uscite estemporanee, una G12 compatta Canon, che utilizza come “block notes”. In ambito fotografico parlando è molto riconoscente a due amici, grandi maestri, che hanno contribuito alla sua formazione: Michele Vacchiano e Roberto Gandoli.

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COCLEA stampa fotografica fine-art su pannello forex cm. 90 x 90

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francesco

PELLICANÓ Francesco Pellicanò nasce nel 1956 ad Aosta, città nella quale attualmente vive e lavora. fotografo Italia

Le sue grandi passioni nella vita sono la musica e la fotografia. La musica è rappresentata nel suo caso dalla batteria, strumento con il quale convive da più di 40 anni. La fotografia è invece un hobby che pratica da un tempo relativamente breve, ma che ha approfondito in particolare negli ultimi cinque anni, essendo passato da fotocamere user-friendly ad una fotocamera reflex professionale. Come per la batteria, che suona ad “orecchio”, anche per la fotografia si tratta di una passione e di un hobby... Si documenta molto su riviste specialistiche del settore e cerca di fare pratica sul campo, ma non ha mai seguito corsi o partecipato a stages, cosa che prima o poi confida di fare.

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Il suo interesse è rivolto prevalentemente alla fotografia naturalistica, ma è molto curioso e cerca anche situazioni diverse, frangenti di vita quotidiana, albe, tramonti, panorami. Di certo l’ambito nel quale vie, le montagne e le bellezze valdostane, lo aiutano a catturare immagini fra le più interessanti e spettacolari. Essendo molto critico con se stesso, si considera sempre un “apprendista” della fotografia, per questo motivo si rivolge a volte ad amici e conoscenti per avere pareri e soprattutto critiche costruttive, in modo da potersi migliorare.

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PER CIELO, PER MARE stampa fotografica fine-art su pannello forex cm. 90 x 90

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giovanni

PROIETTO Giovanni Proietto è nato ad Hannover, in Germania, nel 1971, ma da anni è residente a Realmonte. Ha studiato presso l’Accademia delle Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento. pittore Italia

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Pittore colorista che predilige la materia, i suoi lavori in gran parte sono delle tecniche miste. Utilizza con disinvoltura tutto ciò che gli passa sotto mano: dalla carta, tessuto gomma, gadget vari e colori di vario genere. Ha esposto in diverse collettive, fra le quali “Made in Sicily”, Galleria d’Arte Moderna Le Ciminiere, Catania - Albergo dei Poveri, Palermo, a cura di Nicolò D’Alessandro (2011); “Nei Luoghi di Regalpietra - Omaggio a Leonardo Sciascia”, Castello Chiaromontano, Racalmuto (AG) (2012); “Il quinto Re Magio”, Galleria A Sud Artecontemporanea, Realmonte (AG) (2012); “Quest’ora su tutte le ore - un presepio di 11 artisti”, Complesso della Chiesa di San Massimiliano, Palermo, a cura della Galleria L’Altro Artecontemporanea (2012/13); “I Colori della Costituzione - Una marina di libri”, Società Siciliana per la Storia Patria - Complesso dei Domenicani, Palermo, a cura della Galleria L’Altro Artecontemporanea (2013). Fra le personali spiccano “Entroterra” (2000) e “A volte… Favole e balocchi” (2002), entrambe presso la Galleria L’Altro Artecontemporanea, Palermo; “Mare Nostrum”, P.R.A.M., Realmonte (AG) (2005) e “Mater”, Galleria L’Altro Artecontemporanea, Palermo (2009).

Con l’apertura di una propria galleria d’arte, Giovanni Proietto ha giocato il ruolo di “catalizzatore artistico” in un ambito ricco di creatività ed inventiva, raccogliendo intorno a sé un cospicuo numero di validi artisti ed amici (uno fra tanti il conosciutissimo ed eccentrico Tano Di Mora) che, nel corso degli anni, hanno esposto la propria arte e le proprie idee nell’atelier realmontino.

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LEONARD(I)O tecnica mista su cartone cm. 90 x 90

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carmen

SPIGNO Carmen Spigno nasce a Diano Marina, in Liguria. pittrice Italia

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Ha studiato disegno e pittura presso il Centro Italiano Artistico Culturale di Imperia, sotto la guida del maestro Giuseppe Balbo. Fondamentale è stato nel 1997 l’incontro con il pittore genovese Andrea Bagnasco, fondatore del “Gruppo delle Terre”, che segna una svolta nella sua pittura, indirizzandola verso nuove ricerche cromatiche e stilistiche. Da allora si dedica alla pittura con i pigmenti e le resine naturali, portando avanti una continua ricerca sulle tracce e i segni che essi lasciano sui diversi materiali, quali carta, legno, tela, sacco, vetro, metallo, ardesia… Critici e giornalisti hanno scritto di lei, fra i quali W. Accigliaro, L. Caprile, C. Paternostro, E. Cerruti, S. Bottaro, U. Ronfani, C. Orlando, F. Molteni, A. Fontana, R. Valentini, W. Meixner, M. Scavuzzo, C. Cormagi, F. Gallea, P. Gioia, G. Folco e P. Valdiserra. Il 27 dicembre 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” per meriti artistici. L’artista vive e lavora a Garlenda in Liguria, dove ha l’atelier e la mostra permanente.


INGRANAGGI terre, resine naturali e limatura di ottone su tavola cm. 90 x 90

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luisa

TINAZZI

Incisore Italia

Luisa Tinazzi nata a Povegliano V.se ove risiede, incisore e pittore, ha seguito corsi di educazione artistica (pittura ad olio, acquerello ed incisione-calcografia) al -CEA- in Villafranca e successivamente i corsi liberi di incisione (calcografia) all’Accademia di Belle Arti ‘Cignaroli’ di Verona. Opera principalmente attraverso le tecniche dell’acquaforte, dell’acquatinta, della punta secca, non trascurando di provare anche nuove tecniche sperimentali. È iscritta al Club Amici nell’Arte (www.amicinellarte.it), fa parte dell’ ACIV Associazione Culturale Incisori di Verona (http://incisoriveronesi.blogspot.it/) e del club dell’incisione ‘Venezia Viva’.

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Ha partecipato a mostre e concorsi di incisione in Italia e all’estero.


UN PONTE TRA PASSATO E FUTURO matrice in plexiglass incisa a punta secca, inchiostrata e riflessa, posta su cartoncino a gomma lacca matrice cm. 60 x 60 / supporto in legno cm. 90 x 90

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angelo

TOFFOLETTO

pittore Italia

Angelo Toffoletto è nato a Moncalieri ed ha vissuto a Torino, dove si è laureato in Architettura, proveniente dal Liceo Artistico in cui ha studiando pittura e scultura. Ha svolto l’attività professionale di architetto nel suo studio dal 1981 fino ad oggi, mantenendo comunque viva dentro di sé una forte carica e vena creativa, che esprime in ogni ambito delle arti figurative. Amando profondamente la Liguria soggiorna per la maggior parte dell’anno ad Andora, dove ha potuto arricchire le sue ricerche spaziali tridimensionali attraverso esperienze cromatiche nello spazio simbolico delle sue tele.

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OMGGIO A LEONARDO acrilico su tela cm. 90 x 90

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biografiadi

LEONARDO

inventore, artista e scienziato Italia

Sabato 15 aprile 1452, ad Anchiano, una borgata di Vinci, nasce Leonardo di Ser Piero d’Antonio. Il padre, notaio, l’ebbe da Caterina, una donna del luogo che sposerà poi un contadino. Nonostante fosse figlio illegittimo, il piccolo Leonardo viene accolto nella casa paterna dove verrà allevato ed educato con affetto. A sedici anni il nonno Antonio muore e tutta la famiglia, dopo poco, si trasferisce a Firenze. La precocità artistica e l’acuta intelligenza del giovane Leonardo spingono il padre a mandarlo nella bottega di Andrea Verrocchio, pittore e scultore, orafo acclamato e ricercato maestro. L’attività esercitata da Leonardo presso il maestro Verrocchio è ancora da definire, di certo c’è solo che la personalità artistica di Leonardo comincia a svilupparsi qui.

siti che hanno ispirato la mostra museoleonardiano.it » leonardodavincimuseo.com » museodavinci.it » mostredileonardo.com »

museoscienza.org »

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Possiede una curiosità senza pari e tutte le discipline artistiche lo attraggono. È un acuto osservatore dei fenomeni naturali e grandiosa è la capacità di integrarle con le sue cognizioni scientifiche. Nel 1480 fa parte dell’accademia del Giardino di S. Marco sotto il patrocinio di Lorenzo il Magnifico. È il primo approccio di Leonardo con la scultura. Sempre un quell’anno riceve l’incarico di dipingere l’Adorazione dei Magi per la chiesa di S. Giovanni Scopeto appena fuori Firenze (oggi quest’opera si trova agli Uffizi). Tuttavia, l’ambiente fiorentino gli sta stretto. Si presenta allora, con una lettera che rappresenta una specie di curriculum in cui descrive le sue attitudini di ingegnere civile e costruttore di macchine belliche, al Duca di Milano Lodovico Sforza, il quale ben lo accoglie. Ecco nascere i capolavori pittorici: la Vergine delle Rocce nelle due versioni di Parigi e di Londra, e l’esercitazione per il monumento equestre in bronzo a


Francesco Sforza. Nel 1489-90 prepara le decorazioni del Castello Sforzesco di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona mentre, in veste di ingegnere idraulico si occupa della bonifica nella bassa lombarda. Nel 1495 inizia il famoso affresco del Cenacolo nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Questo lavoro diventa praticamente l’oggetto esclusivo dei suoi studi. Verrà terminata nel 1498. L’anno successivo Leonardo fugge da Milano perché invasa dalle truppe del re di Francia Luigi XII e ripara a Mantova e Venezia. Nel 1503 è a Firenze per affrescare , insieme a Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. A Leonardo viene affidata la rappresentazione della Battaglia di Anghiari che però non porterà a termine, a causa della sua ossessiva ricerca di tecniche artistiche da sperimentare o da innovare. Ad ogni modo, allo stesso anno è da attribuire la celeberrima ed enigmatica Monna Lisa, detta anche Gioconda, attualmente conservata al museo del Louvre di Parigi. Nel 1513 il re di Francia Francesco I lo invita ad Amboise. Leonardo si occuperà di progetti per i festeggiamenti e proseguirà con i suoi progetti idrologici per alcuni fiumi di Francia. Qualche anno dopo, precisamente nel 1519, redige il suo testamento, lasciando tutti i suoi beni a Francesco Melzi, un ragazzo conosciuto a 15 anni (da qui, i sospetti sulla presunta omosessualità di Leonardo). Il 2 Maggio 1519 il grande genio del Rinascimento spira nel maniero di Clos-Lucè all’età di 67 anni. Viene sepolto nella chiesa di S. Fiorentino ad Amboise. Dei sui resti non vi è più traccia a causa delle profanazioni delle tombe avvenute nelle guerre di religione del XVI secolo.

CHIESA SCONSACRATA DI SAN LORENZO piazza Rossi - Centro Storico 17031 Albenga (SV)

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progetto

ARTISTICO

CONTENUTI

Il 2019 è considerato «L’anno del Genio», che nell’immaginario collettivo, a livello planetario, è rappresentato dal grande Leonardo da Vinci. inventore, artista e scienziato Italia

Uomo di ingegno e talento universale, architetto, ingegnere, urbanista, matematico, anatomista, inventore, pittore, scultore e musicista, Leonardo ha incarnato l’ideale dell’uomo del Rinascimento. Come si comprende dai Codici, che raccolgono tutti i suoi disegni ed i suoi pensieri, e come testimoniano i suoi dipinti, siamo in presenza di una mente rivoluzionaria che ha anticipato i tempi in ogni campo dello scibile umano. A 500 anni dalla morte, Italia e Francia in primis, e molti altri stati in tutto il mondo, lo celebrano con un ricco calendario di eventi. Ecco perché anche una piccola realtà come la nostra cercherà di contribuire a rendere omaggio alla sua grandezza con questo progetto artistico. Per Leonardo da Vinci la pittura è “un atto mentale”, è un mezzo per capire e rappresentare la complessità del “vero visibile”. Egli eseguì poche opere pittoriche, ma in esse si rivelò artista di supremo livello, in grado di elaborare idee rivoluzionarie, come lo sfumato, la prospettiva aerea, la fisiognomica dei vari personaggi, idee, queste, destinate a svilupparsi nelle opere di Raffaello e degli artisti delle generazioni successive. Leonardo è “un uomo venuto dal Futuro” perché ci appare come un individuo che abbia già avuto cognizione degli sviluppi tecnologici degli anni a venire. Molte delle sue invenzioni sembrano infatti precorrere i suoi tempi e provenire da un’epoca futura: la vite aerea, la macchina volante, il paracadute, il carro armato, lo scafandro, … Nel “Codice Atlantico”, una poderosa raccolta di manoscritti contenenti gli schizzi e le riflessioni del grande genio, si possono reperire tutti i progetti di quanto su esposto, macchine assolutamente rivoluzionarie che, se realizzate con qualche piccola correzione,

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avrebbero potuto portare in avanti le lancette del progresso tecnologico di almeno 3 o 4 secoli. Un incredibile precursore. Come già citato, i Codici si compongono di vari volumi e raccolgono tutte le sue invenzioni, i suoi studi ed i pensieri, e sono suddivisi in vari nuclei sparsi nei più importanti Musei europei ed esteri. Il “Codice Atlantico” comprende 23 nuclei, è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e tratta temi tecnici e scientifici di architettura e urbanistica, mentre nella Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco si trova il “Codice Trivulziano” con disegni di architettura, meccanica e fisiognomica. Alla Biblioteca Reale di Torino si conservano disegni, come l’Autoritratto, e il “Codice sul volo degli uccelli”, che getta le basi sui principi del volo e anticipa con disegni i prototipi delle c.d. “macchine volanti”. Altri nuclei sono conservati presso l’“Institut de France” a Parigi, con contenuti di fisica, arte militare, ottica, teoria della visione, geometria, idraulica, … A Londra, alla “Royal Library” nel Castello di Windsor, sono custoditi oltre 600 fogli con studi di anatomia, di paesaggistica, studi di cavalli, carte geografiche, … Inoltre ricordiamo i “Codici Forster”, il “Codice Arundel”, sempre a Londra, i “Codici di Madrid”, ed infine l’unico in mani private, appartenente alla collezione dell’americano Bill Gates, il “Codice Leicester”. La diffusione geografica di questi Codici testimonia la dispersione subita dagli scritti di Leonardo dopo la sua morte, avvenuta ad Amboise (F) il 2 maggio 1519, nel castello di Clos-Lucè, a causa di furti, compra-vendite, donazioni, … In tutta questa enorme mole di “input”, gli artisti saranno chiamati ad interpretare uno o più aspetti del pensiero del grande inventore.

CONTENUTI Progetto Artistico Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea

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progetto

ARTISTICO

REALIZZAZIONE

ARTE inventore, artista e scienziato Italia

Potranno partecipare alla mostra artisti di ogni stile e tendenza, sia consolidati che emergenti, appartenenti sia al nostro Paese che al panorama artistico europeo ed extraeuropeo. D’altro canto, com’è noto, fanno parte del Circolo “Amici nell’Arte” noprofit artisti di diverse nazionalità, fra cui ungheresi, rumeni, norvegesi, peruviani, venezuelani, guatemaltechi, francesi, spagnoli, tedeschi, … ognuno dei quali potrà apportare il proprio contributo culturale ed arricchire la valenza del tema. Oltre a questi, saranno invitati numerosi altri artisti, anche tramite il web. Tutti i partecipanti saranno invitati ad elaborare, secondo il proprio stile personale, una riflessione, un pensiero, uno schizzo, un’invenzione del genio italiano, con un approfondimento specifico per quanto riguarda “Leonardo e il mare”. Non si tratterà per loro di copiare un particolare o un’opera della produzione leonardesca, ma di rielaborarne lo spirito ed i fondamenti più vicini alla propria personalità. In questo modo essi saranno liberi di spaziare nell’enorme mole di materiale reperibile nei Codici, ad esempio, mantenendo però la propria libertà di scelta intellettuale ed

espressiva, che potrà spaziare dalla pittura alla grafica, dalla scultura alla ceramica, dalla fotografia alla videoart ed alle installazioni. Poiché la Mostra verrà presentata anche in varie altre località, si forniranno ulteriori informazioni lungo l’iter organizzativo mediante comunicazioni successive.

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CRITICO D’ARTE / CURATORE Come consuetudine del Circolo, la mostra sarà curata ed allestita da un noto critico d’arte, supportato dai coordinatori del Circolo, che dovrà ricercare e valorizzare gli aspetti peculiari del tema in relazione alle opere presentate ed alla location.

REALIZZAZIONE Progetto Artistico Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea

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progetto

ARTISTICO

ATTIVITÀ COLLATERALI

CULTURA inventore, artista e scienziato Italia

Al fine di illustrare l’argomento e sviscerarne le problematiche, sia nei mesi precedenti la mostra, sia durante la stessa, saranno organizzate una serie di conferenze sul tema con la partecipazione di professori di scienze, matematica e fisica, di lettere e filosofia, critici d’arte e giornalisti. Le conferenze potranno avere il supporto di filmati, di slides e ascolto musicale e saranno aperte anche a studenti, scolaresche ed al pubblico. I dettagli delle partecipazioni sopraddette saranno specificati in seguito (e comunque si richiede la collaborazione fattiva di tutti i soci). MUSICA E TEATRO Poiché, fin dagli inizi della sua fondazione, l’attività culturale del Circolo ha sempre avvicinato in una simbiosi armonica l’Arte e la Musica, anche in questa edizione si prevede l’arricchimento dell’iniziativa sotto l’aspetto musicale, usufruendo della collaborazione di musicisti e video-artisti e attori associati. Se possibile, sarà presentata una performance teatrale con un noto gruppo di giovani attori del nostro territorio, per completare dal punto di vista artistico-culturale più lato questa importante tematica.

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LABORATORI Come nelle precedenti edizioni, potranno essere realizzati dagli artisti del Circolo laboratori di scrittura, ispirata alla grafia rovescia di Leonardo, con strumenti rigorosamente d’epoca, in modo da avvicinare ancor di più i visitatori alla personalità del geniale inventore. Allo stesso modo potrà essere realizzato un laboratorio tecnico per riprodurre in scala alcune delle più eclatanti invenzioni leonardesche. SCUOLE Il tema stesso rimanda immediatamente ad una collaborazione proficua e imprescindibile con il mondo della Scuola, mediante l’intervento specifico di docenti e di studenti. Potranno essere interpellati e contattati i partecipanti e i referenti del “Festival delle Scienze” di Genova o di altre iniziative regionali analoghe. Saranno contattati molti Istituti del territorio, dalla Scuola primaria all’Università. COLLABORAZIONI Saranno ricercate collaborazioni con le realtà presenti ed operanti sul territorio per scambi di tipo, oltre che culturale e sociale, anche turistico e commerciale, in modo da coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti ed imprese. I LUOGHI DI LEONARDO DA VINCI Si cercherà di organizzare, mediante un tour operator o agenzia di viaggi, un itinerario turistico-culturale alla scoperta dei luoghi ove la creatività e l’ingegno di Leonardo hanno lasciato traccia: Vinci, Firenze, Roma, Milano ed Amboise, approfittando anche delle varie iniziative esterne organizzate per la ricorrenza.

ATTIVITÀ COLLATERALI Progetto Artistico Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea

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ROOM M AT E R I A L E

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GIORNALI

VIDEO Servizio video del ...

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gli

SPONSOR

inventore, artista e scienziato Italia

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✓ ARTENDER STUDIO SCARPATI Galleria sul mare ad Alassio, con grande passione per l’arte e gli artisti

✓ CAFÈ MATTEOTTI Il miglior caffè di Albenga, servito con cordialità e gentilezza

✓ MOMART GUEST HOUSE La forza e l’intensità dell’arte e della creatività in una residenza unica

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è un catalogo d’arte a cura di Pascal McLee

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