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Un territorio, 25 vignaioli, una sola anima

Nella magica atmosfera dell’antica Piazza Ferrucci, cuore del centro storico del borgo medievale, è andata in scena lo scorso 19 giugno l’intrigante cena dei “Vignaioli di Radda”, organizzata con la collaborazione dello chef Marco Stabile del ristorante Oria d’Aria di Firenze.

Un territorio, michele dreassi foto bruno bruchi 25 vignaioli, Il menù ha visto un aperitivo con golosi piccoli finger food per poi passare all’antipasto “uovo, piselli e Tarese del Valdarno, il “risotto al vino di Radda, piccione e timo”, il “manzo impa-una sola anima nato al vino, patata al fumo, PER UNA GRANDE ESPERIENZA confettura di pomodoro” per chiudere in dolcezza ENOGASTRONOMICA A RADDA con un “perfetto di albicocche, cantuccini e Vin Santo”. Durante la cena è stato presentato il “Vino dei Vignaioli di Radda” vendemmia 2018, esclusivamente in versione magnum racchiusa in una scatola di legno, di cui gli ospiti sono

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stati omaggiati a fine serata e addirittura sono state offerte anche alcune annate storiche. Enclave di un’enologia d’alta qualità, Radda è il “borgo delle vigne” con lo sguardo che dall’alto del paese spazia su una trama fittissima e geometricamente ordinata di vigneti, un territorio anche geograficamente al centro del Chianti Classico storico, meraviglioso, integro e delicato, da preservare. E le sue colline svettano sul territorio come le antiche torri di pietra che ne contraddistinguono i profili. E questi vigneti d’altura – feudo dei più eleganti vini del Chianti Classico e ambasciata del Sangiovese più sofisticato – sono anche contornati da dimore splendidamente restaurate. Ultimo fenomeno del mondo del vino raddese è l’associazionismo, tanto che l’11 settembre 2018, nella splendida cornice del chiostro del convento di Santa Maria al Prato – che ospita la ‘Casa del Chianti Classico’ – si è costituita ufficialmente l’associazione “Vignaioli di Radda”, nel segno di un sano principio di condivisione. I ‘Vignaioli’ – che già da anni rappresentano un gruppo affiatato, coeso e sinergico dalla forte identità – hanno deciso di darsi una forma ufficiale, in modo da poter perseguire con coerenza ed efficacia gli obiettivi che l’associazione si prefigge, al di là delle diverse dimensioni aziendali, origini e storie personali. Sono obiettivi ambiziosi e riguardano in particolar modo la tutela, la valorizzazione e la comunicazione collettiva, in maniera più coesa e partecipata, verso il pubblico degli operatori, della stampa e degli appassionati della cultura vitivinicola di Radda in Chianti e delle eccellenze vitivinicole del territorio, sottolineando le salutari diversità strutturali, ideali e stilistiche dei singoli associati con la consapevolezza che le specificità rappresentano un arricchimento del collettivo. I soci producono vini principalmente con uve proprie e provenienti da vigneti situati nel comune di Radda in Chianti. L’associazione vuol anche essere un atto di responsabilità condivisa in favore della preservazione degli equilibri ambientali e degli ecosistemi locali, forte del fatto che già l’80% della superficie viticola è coltivata in modalità biologica, quasi un “distretto bio”, tanto che ha posto la condizione della transizione bio tra i fondamenti dello statuto. Così i soci s’impegnano a promuovere l’agricoltura sostenibile in tutte le sue forme – per esempio si fa sovescio praticamente ovunque – adottando programmi di coltivazione biologica e/o biodinamica e utilizzando sostanze e tecniche a minimo impatto ambientale, nel segno della conservazione della più ampia biodiversità possibile, tema sempre più universale. “Il nostro trend mood è che l’unione fa la forza – commenta il presidente di questa comunità di vignaioli, Roberto Bianchi – per la conservazione del nostro patrimonio culturale, delle nostre tradizioni colturali con un approccio sempre più verso una sana attenzione nei confronti della terra, così sentirsi un vero gruppo è il fondamento per remare insieme in sinergia verso la costruzione e il riconoscimento di Radda come indiscutibile culla di vini di territorio centrati sul vitigno principe, il Sangiovese, che qui raggiunge vette altissime in termini di qualità”. Qui, dove far il vino e coltivare il Sangiovese è sempre stato un po’ più difficile che in altre zone del Chianti Classico, i vini hanno una gran bevibilità e un’acidità decisa, portatori di un gusto territoriale inconfondibile, rimanendo ancorati a un comun denominatore di distintive espressioni, essenziali, taglienti e raffinate, che solo questo territorio imprime al Sangiovese, in equilibro tra nerbo e spigoli, energia ed eleganza. E Radda è una zona vocata anche alla produzione di vini che non temono lo scorrere del tempo e che, col passare degli anni, sono capaci d’offrire nei calici emozioni uniche. Perché un vino di vignaiolo porta sempre con sé il carattere del suo creatore, specialmente qui a Radda!