12 minute read

Meet Chianti Classico Experience

Arte contemporanea diffusa nel territorio, concerti di musica classica in cantina, spettacoli di teatro contemporaneo nelle piazze e tante esperienze da vivere tra i filari del Gallo Nero. L’estate del Chianti Classico è stata animata da un cartellone di iniziative pensato dal Consorzio Vino Chianti Classico per arricchire l’offerta culturale di uno dei terroir più amati e visitati al mondo.

Per quanto riguarda “Meet Music”, tra il 9 luglio e la fine d’agosto il paesaggio chiantigiano ha dialogato con la musica classica, eseguita dagli straordinari allievi dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Grazie a un accordo tra il Consorzio e l’istituzione d’altissima formazione musicale, conosciuta in tutto il mondo, alcune can-

Advertisement

Il presidente del Consorzio Chianti Classico Giovanni Manetti

andrea cappelli Meet Chianti Classico ExperienceARTE, MUSICA E TEATRO NEL TERRITORIO DEL GALLO NERO

tine del Chianti Classico hanno ospitato una linea speciale di appuntamenti musicali all’interno del programma “Chigiana International Festival and Summer Academy 2022”. Le esibizioni dei giovani talenti, già avviati alla carriera concertistica internazionale, sono stato precedute da degustazioni di vino e prodotti del territorio, in serate dove la cultura musicale e quella enogastronomica si sono incontrate e hanno fatto incontrare persone provenienti da tutto il mondo. In ordine a “Meet Theatre”, proprio per offrire a un pubblico proveniente da diverse latitudini un’ampia panoramica d’esperienze legate a diverse forme di arte, Meet Chianti Classico Experience ha messo in scena “Vinum”, spettacolo teatrale dedicato al vino e pensato per superare le barriere linguistiche attraverso un evento-spettacolo con un linguaggio accessibile a tutti, anche a spettatori stranieri. Lo stile drammaturgico è quello del circo contemporaneo, plasmato da una regia che lo racconta attraverso varie discipline, quali il teatro di piazza (fuoco, trampoli, acrobatica), il teatro/ danza, la videoproiezione e la musica. Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Arca Azzurra di San Casciano in Val di Pesa e sostenuto dal Consorzio, ha attraversato il territorio attraverso repliche nelle piazze di Greve in Chianti (29/7), San Casciano Val di Pesa (5/8) e Castellina in Chianti (9/8). E infine “Meet Art” con “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”. Il Chianti Classico ispira artisti dai tempi di Vasari e Leonardo, che lo hanno immortalato e reso famoso già nel Cinquecento. Ed è stato il celebre biografo dei grandi artisti a suggellare il binomio arte/Gallo Nero con la sua celebre “Allegoria” nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, in cui è ritratto il Chianti come un imponente vegliardo sul cui scudo campeggia un Gallo Nero. Oggi è l’arte contemporanea a offrire una nuova lettura del territorio chiantigiano e del suo prodotto più nobile, il vino del Gallo Nero, nell’ambito di nuovo progetto artistico, promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico e organizzato con la collaborazione di TerraMe-

dia APS, insieme ai curatori Davide Sarchioni, Fiammetta Poggi e Isaco Praxolu. Protagonista assoluta di “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle” è la bottiglia bordolese, tipica forma con cui sono conosciuti i vini Gallo Nero in tutto il mondo, che è stata reinterpretata e trasformata, con mezzi espressivi innovativi e di grande attualità, in un’opera d’arte urbana da 7 artisti visivi internazionali, differenti per generazione, provenienza, tecniche e linguaggi, ispirandosi liberamente alle suggestioni dei vini e dei paesaggi del territorio, assecondando le specificità della propria ricerca artistica. Francesco Bruni, Corn 79, Camilla Falsini, Thomas Lange e Eliseo Sonnino hanno eseguito i rispettivi interventi pittorici e materici sulla riproduzione tridimensionale in legno di una bottiglia “bordolese” gigante (tra i 350 e i 400 centimetri d’altezza), utilizzando la superficie come fosse una tela bianca; Clet ha invece realizzato ex novo una scultura di 400 centimetri d’altezza, trasformando la bottiglia in una fantasiosa abitazione, mentre per Numero Cromatico la bottiglia è diventata il soggetto di un grande stendardo. Ogni opera è stata collocata in esposizione temporanea, visitabile gratuitamente dal 2 luglio a fine settembre, in ognuno dei 7 Comuni del Chianti Classico, dando luogo a una mostra diffusa, itinerante, facilmente fruibile dal pubblico di tutte le età, che ha disegnato un itinerario eno-artistico, tra arte contemporanea e vini da degustare. Il visitatore ha potuto scoprire l’opera di Francesco Bruni a Gaiole in Chianti, di Clet a San Donato in Poggio – Comune di Barberino Tavarnelle, di Corn79 a Castelnuovo Berardenga, di Camilla Falsini a Radda in Chianti, di Thomas Lange a Greve in Chianti, di Numero Cromatico a Castellina in Chianti e di Eliseo Sonnino a San Casciano Val di Pesa. Il “progetto Meet Chianti Classico ART” si è inserito nel contesto artistico più ampio del territorio, che ospita anche “Chiantissimo”, rassegna di installazioni nei comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle, oltre alle numerose opere d’arte in esposizione nelle collezioni permanenti delle aziende vitivinicole, dando vita a un unico grande circuito di arte contemporanea diffuso in tutto il territorio del Gallo Nero. Il Consorzio ha così messo a disposizione del proprio territorio un progetto ampio di promozione in sinergia con le tutte le altre iniziative che hanno toccato l’arte, la musica, il teatro e il vino, rivolte ai turisti e ai cittadini con lo scopo d’esaltare la vocazione culturale del Chianti e delle sue produzioni d’eccellenza. “Questa terra è fonte d’i-

Il direttore del Consorzio Chianti Classico Carlotta Gori con il sindaco di Radda in Chianti Pier Paolo Mugnaini

spirazione per gli esponenti di varie forme artistiche da secoli – dichiara il direttore del Consorzio Vino Chianti Classico, Carlotta Gori – e come un vino che trae le sue caratteristiche identitarie dal luogo da cui proviene, anche queste opere sono fortemente connotate dal legame con la loro musa, la bottiglia di Chianti Classico, per questo vivono in dialogo coi luoghi in cui sono state installate, nei nostri bellissimi borghi, per raccontare con forme nuove una storia secolare”. A completare l’offerta 2022 del Gallo Nero, tra maggio e settembre sono andate in scena anche degustazioni “open air” dove poter assaggiare il Chianti Classico presentato direttamente dai suoi produttori, passeggiando tra i borghi del territorio e in parti-

L’allegoria del Chianti raffigurata da Giorgi Vasari nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze nel 1547 colare: Radda nel Bicchiere (28/29 maggio, Radda in Chianti); Pentecoste a Castellina (3/5 giugno, Castellina in Chianti); I Profumi di Lamole (3/5 giugno, Lamole); EXPO Chianti Classico (8/11 settembre, Greve in Chianti); Vino al Vino (Panzano, 16/18 settembre); Montefioralle Divino (Montefioralle, 24/25 settembre). “Abbiamo voluto valorizzare ancor di più l’esperienza di un viaggiatore che identifica da sempre il nostro territorio col vino che qui si produce – afferma Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico –. così il cartellone è stato studiato per far dialogare artisti provenienti da tutto il mondo con le migliori energie locali, in una sintesi che in qualche modo rappresenta l’apertura che questo territorio ha sempre avuto verso il mondo. Una vocazione che ogni anno porta nelle nostre strade migliaia d’amici nazionali e internazionali, attratti dal nostro terroir e da ciò che questo rappresenta: l’arte del buon vivere”. Il programma delle iniziative del progetto Meet Chianti Classico Experience, sostenuto dall’Unione Europea col patrocinio di tutti i Comuni del Chianti Classico, unitosi ad altri eventi organizzati dai Comuni stessi in ambito musicale, teatrale e artistico, ha dato così vita a un cartellone di ben oltre 100 iniziative che sono andate in scena durante tutta l’estate.

Thomas Lange con l’opera “Il Satiro e il Gallo”, una pittura a smalti collocata in piazza Matteotti a Greve in Chianti, ha trasformato la bottiglia di legno in un dipinto tridimensionale ispirato alla storia passata e presente del territorio, dove emergono un gran volto ispirato a quello di un satiro etrusco e, dalla parte opposta, la sagoma di un gallo nero, logo del Chianti Classico. Thomas Lange (Berlino, 1957) è un pittore e scultore tedesco, i cui dipinti, dalla pennellata e dal gesto energici, sono ritratti o paesaggi visionari eseguiti al limite tra astrazione e figurazione, attraverso continue e complesse ridipinture e stratificazioni intese, come sovrapposizioni di piani temporali differenti, da cui emerge la figura umana che assume sempre un significato centrale. Le sue opere e i suoi progetti sono stati esposti in diverse gallerie d’arte e in prestigiosi musei e fondazioni, tra i quali la Berlinische Galerie e il Martin Gropius-Bau di Berlino, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Palais de Beaux-Arts di Bruxelles, il Musèe d’Art Contemporain de Nice, il Mocak di Cracovia, la Kunsthalle di Budapest, la Haus der Architekten di Düsseldorf, il Resim ve Heykel Müzesi di Istanbul, il Mori Art Center di Tokyo.

La “casa in bottiglia” di CLET, polistirolo riciclato e pittura, è una reinterpretazione della bottiglia di vino Chianti Classico trasformata in una fantasiosa abitazione con porta, finestra e comignolo, collocata davanti a Palazzo Malaspina a San Donato in Poggio nel comune di Barberino-Tavarnelle. CLET (Bretagna, 1966), che vive e lavora a Firenze, dedicatosi inizialmente alla pittura, è noto per la sua Stiker Art, una tipologia di Street Art che consiste nell’applicazione abusiva di adesivi sui cartelli stradali, creando un’immagine ironica che però non ne rende irriconoscibile il significato. Nel mese di ottobre 2010, come gesto provocatorio atto a invitare l’istituzione culturale fiorentina a supportare il suo sguardo sulla realtà artistica contemporanea, Clet posiziona di nascosto un suo autoritratto in una delle sale della collezione Loeser di Palazzo Vecchio, a pochi centimetri da un’opera di Pontormo. Ha realizzato numerosi interventi urbani in diverse città italiane e europee, come Firenze, Bologna, Perugia, Roma, Torino, Milano, Napoli, Lucca, Calenzano, Palermo, Genova, Terni, Londra, Valencia, Sassari, Douarnenez, Quimper, Audierne, Prato, Livorno, Parigi, Parma, Pistoia.

Francesco Bruni, con la sua opera dal titolo “Pilastro”, una tecnica mista su legno collocata alla partenza dell’Eroica a Gaiole in Chianti, reinterpreta la bordolese, simbolo in quest’area di una produzione che nei secoli ha generato benessere sociale e ambientale, sviluppo e resilienza, come pilastro del territorio del Chianti Classico. Bruni partecipa negli anni a numerose mostre collettive e fiere d’arte come St’Art – Straburgo, Art Rotterdam, Europ’Art – Ginevra, Lineart – Gent, Artè Nim – Nimes e Art Paris. A Berlino presenta tre mostre personali a cura di Gabriele Stroh. Diverse le personali e le commissioni sul territorio toscano da parte di Pitti Immagine Uomo e Consorzio del Chianti Classico. Tra le mostre italiane si segnala: “Senzatitolo”, Palazzo Pretorio a San Donato in Poggio (FI); “Riluce”, Fondazione La Rocca di Staggia; una personale presso Galleria del Palazzo, Enrico Coveri, Firenze. L’artista sperimenta continuamente i linguaggi dell’arte contemporanea, unendo materiali spesso di riciclo per raccontare il suo universo, sospeso tra realtà e fantasia.

Numero Cromatico, con la sua “ Figura reversibile”, uno stendardo in tessuto lavorato a mano collocato in Piazza del Comune a Castellina in Chianti, rappresenta una figura in cui vedere una bottiglia oppure 2 volti che si guardano e si toccano: un meccanismo gestalitico della percezione per rappresentare la scena di un incontro. La ricerca e la pratica artistica di Numero Cromatico si fonda sull’approccio scientifico all’arte con particolare attenzione alle più recenti scoperte neuroscientifiche in ambiti quali neuroestetica, estetica empirica, psicologia sperimentale, digital humanitiese, comunicazione visiva. Le pratiche del gruppo, formato da ricercatori provenienti dal mondo delle arti visive e delle neuroscienze, si sviluppano in diverse direzioni: dalla pittura alle installazioni ambientali, dalle intelligenze artificiali a progetti editoriali, mostre, laboratori ed eventi divulgativi. Il collettivo è anche fondatore di Nodes, rivista di neuroestetica, punto di riferimento per i ricercatori di tutto il mondo. A partire dal 2016, il gruppo decide d’aprire a Roma uno spazio sperimentale in cui presentare le proprie ricerche al pubblico.

Camilla Falsini, con la sua opera dal titolo “Cosimo”, una pittura su legno collocata presso la “Casa del Chianti Classico” a Radda in Chianti, vuole omaggiare il granduca Cosimo III dé Medici, autore nel 1716 del Bando “Sopra la Dichiarazione dé Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano, e Val d’Arno di Sopra”, che delimitava per la prima volta i confini del territorio di produzione del Vino Chianti Classico per identificarlo come terra capace di produrre vini di pregio. Camilla Falsini è una delle più importanti illustratrici italiane, il cui lavoro è caratterizzato da linee nette, forme stilizzate e minimali, colori forti e va dall’illustrazione editoriale alle grandi pitture murali, da oggetti di design a libri. Le sue opere murali in esterno si trovano a Roma, Torino, Palermo, Padova, Bormio, Milano, Brescia, Monza, Ravenna, Bologna, in Toscana e in Molise, nelle Marche, in Basilicata, Calcata e Viterbo. Nel 2020 ha vinto il concorso “Piazze Aperte” nell’ambito del progetto CLEAR – City LivEAbility by Redesign, per la rigenerazione, attraverso interventi d’urbanistica tattica, di 2 piazze milanesi. E’ autrice di una delle illustrazioni del libro “100 Gianni Rodari”, pubblicato da Einaudi nel 2020 per i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari.

Corn79 con la sua opera “Process of aging”, una oxygrafia e smalti su bottiglia di legno collocata in Piazza Guglielmo Marconi a Castelnuovo Berardenga, crea una relazione poetica tra il processo d’ossidazione sollecitato dall’Artista e la vinificazione delle uve, entrambi accomunati dall’imprevedibilità e dall’azione del tempo. Riccardo “Corn79” Lanfranco nasce a Torino nel 1979, si laurea presso la facoltà del DAMS dell’Università degli Studi di Torin e il suo percorso professionale e artistico di scrittore inizia all’inizio del 1996. Con vari altri artisti di fama mondiale ha realizzato importanti murales per la riqualificazione di aree urbane e fino al 2009 è stato membro del collettivo Opiemme. Promotore della realizzazione del progetto “Murarte” della città di Torino, nel 2001 ha fondato “il Cerchio e le Gocce”, prima associazione italiana dedicata alla promozione della creatività urbana. Negli anni, grazie al sostegno dell’associazione, ha ideato ed è stato direttore artistico di importanti progetti di cultura urbana quali: Street Attitudes (una delle principali convention di graffiti in Italia), la decorazione del Sede del Toroc (comitato organizzatore delle XX Olimpiadi Invernali di Torino 2006), della stazione RFI di Moncalieri, del Politecnico di Torino, installazioni d’artisti come Blu, Run e il collettivo Rebel Ink, progetti come “Segni d’Europa” o “U.R.C.A.”, corso di decorazione svoltosi all’interno della Comunità Arcobaleno del Carcere di Torino, il progetto “Muridamare” per il comune di Imperia, vincitore del concorso ANCI “Giovani idee in comune”, culminato col “Picturin Festival”, uno dei più grandi festival d’arte urbana mai organizzati in Europa. Dal 2008 è titolare di “Drip Studio”, studio specializzato in comunicazione visiva.

Eliseo Sonnino, con la sua opera “Tra cielo e terra”, una pittura a smalti e spray su bottiglia di legno, collocata nella Piazza della Propositura a San Casciano in Val di Pesa, ha elaborato un pattern visivo astratto d’effetto camouflage in cui il paesaggio delle colline del Chianti Classico rivive coi suoi vigneti, colori e profumi. Sonnino (Roma, 1984) è un artista dal linguaggio puramente astratto, caratterizzato dalla ricerca sui contrasti tra forma e colore. In linea con le tradizioni dell’astrazione, va verso un’evoluzione sempre più unica e personale, conducendo una ricerca nell’arte urbana, nel rapporto tra espressione artistica e metropoli. Negli ultimi 10 anni ha partecipato a numerose mostre e progetti nelle principali città italiane e all’estero, come la recente partecipazione a Sidney al Zap Galaxy nella mostra “Xora” presso The Good Space.