Caccia Passione ottobre 2017

Page 1

ANNO VI nr. 10 - Ottobre 2017

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

I GRIGI D'OTTOBRE

Speciale cinghiale:

• Il branco del trifoglio

Ungulati:

• Il significato di una vita

Canna rigata:

• Haenel Jäger 9.1 kipplauf in .30-06 Sprg.


ANNO VI nr. 09 - Ottobre 2017

CACCIA PASSIONE

in copertina

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

I GRIGI D'OTTOBRE

Speciale cinghiale:

• Il branco del trifoglio

Ungulati:

• Il significato di una vita

I GRIGI D’OTTOBRE Appuntamento ottobrino sulle le colline romagnole, al valico in attesa dei colombacci in migrazione. Giornate terse e fresche, per una caccia di paese dalle vecchie origini.

Canna rigata:

• Haenel Jäger 9.1 kipplauf in .30-06 Sprg.

SOMMARIO Anno VI Nr. 10

www.cacciapassione.com

8 M igratoria:

I grigi d'ottobre

16 Speciale cinghiale: Il branco del trifoglio

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 8

Migratoria: I grigi d'ottobre

Roberto Aguzzoni

Pg 16 Speciale cinghiale: Il branco del trifoglio

Pg 22 Ungulati: Il significato di una vita

22 Ungulati:

Il significato di una vita

Caccia Passione 2

Vincenzo Frascino

Pina Apicella

Pg 30 Cinofilia venatoria: Campionato S. Uberto Spinoni 2017

Roberto Aguzzoni


Sommario Pg 72 Accessori: Shothunt una valida soluzione per sparare preservando l’udito

Emanuele Tabasso

Pg 76 Digiscoping: Cuore di camoscio, con il lungo. Riccardo Camusso e Andrea Castellini

30 Cinofilia venatoria: Campionato S. Uberto Spinoni 2017

Pg 36 Fucili canna liscia: Beretta 690 Field 1 Cal. 20

Pg 82 Veterinaria: Leishmaniosi canina e pappataci, una presenza preoccupante per la salute del nostro cane.

Francesca Pierri

44 Fucili canna rigata:

Haenel Jäger 9.1 kipplauf in .30-06 Sprg.

Saverio Patrizi

Pg 44 Fucili canna rigata: Haenel Jäger 9.1 kipplauf in .30-06 Sprg.

Emanuele Tabasso

Pg 56 Fucili canna rigata: Benelli Argo e Compact Black

Benelli Armi

Pg 62 Munizioni: La cartuccia .38-55 Winchester

Costantino Ramolfi

Pg 68 Ottiche: Nuovo Leica Rangemaster CRF 2700-B

Leica Sport Optics

62 Munizioni:

La cartuccia .38-55 Winchester

82 V eterinaria:

Leishmaniosi canina e pappataci, una presenza preoccupante per la salute del nostro cane. Caccia Passione 3



Editoriale LA RETE SOCIALE DI INTERNET.. Internet è una piattaforma di comunicazione sociale che, anche grazie alla diffusione di dispositivi mobili, sta rapidamente diventando il mezzo principe di comunicazione, in grado di abbattere barriere geografiche e di aprire nuovi canali tra istituzioni pubbliche e cittadini, promuovendo creatività, condivisione e partecipazione. Un uomo, solo con il suo computer, si collega con il mondo grazie alla Rete. Oggi siamo perennemente connessi, nelle nostre abitazioni, in ufficio, per strada, tramite PC, notebook, tablet e smartphone. Difatti possiamo sicuramente parlare di rete globale, nello specifico di innovazione sociale e non un'innovazione tecnica, infatti non si limita a connettere macchine ma persone. Per tutte queste ragioni, Internet può rappresentare un veicolo di emancipazione e promozione delle libertà fondamentali, e può stimolare processi di democratizzazione, contribuendo in tal modo a creare una società aperta al dialogo. Perché di fatto è di questo che si tratta, dialogare in maniera corretta ed equilibrata, cercando di non abbandonarsi al qualunquismo o al perbenismo. Lo scopo principale della nostra testata giornalistica, è questo, ovvero di comunicare e informare senza i filtri che spesso hanno tv, giornali e altri mezzi di comunicazioni amplificando i mezzi di conoscenza, i nostri desideri…in sostanza comunicare, informarsi ed informare in libertà. Il nostro fine è arrivare a tutti, cercando di “dialogare” con i giovani che sono il naturale ricambio generazionale, cercando di emancipare nello stesso tempo le “vecchie” generazioni, perché la caccia è conoscenza e rispetto del territorio e delle persone che lo vivono. Pierfilippo Meloni


Veneto, interrogazione sul ruolo delle guardie zoofile Il consigliere Sergio Berlato sta cercando di capire se la sentenza del Consiglio di Stato sia stata effettivamente applicata.

S

ergio Berlato, coordinatore per il Veneto di Fratelli d’Italia-AN e presidente della Terza Commissione Permanente del Consiglio Regionale, ha deciso di presentare una interrogazione a risposta scritta alla giunta regionale. L’obiettivo è quello di capire se la sentenza del Consiglio di Stato sulle competenze delle guardie zoofile sia stata effettivamente applicata. Come sottolineato da Berlato, bisogna distingue-

re tra le guardie che sono state nominate tramite un decreto della Prefettura e quelle che hanno una nomina per legge, come ha anche chiarito il Ministero dell’Interno. Quelle con nomina prefettizia hanno funzioni limitate, mentre le altre hanno la possibilità di vigilare sulla caccia e la pesca, una opzione prevista anche dalla Legge Nazionale sulla Caccia. Il Consiglio di Stato ha ribadito ulteriormente questa diversità, limitando l’attività delle guardie particolari giurate delle associazioni zoofile e protezionistiche. Le sanzioni illegittime hanno reso necessarie diverse cause contro le amministrazioni provinciali e che si sono concluse con archiviazioni e annullamenti dei verbali. In poche parole le guardie non erano adeguatamente preparate e di conseguenza molti cacciatori sono stati assolti. Sembra che in provincia di Vicenza si stia cercando di eludere la sentenza, quindi l’interrogazione è urgente come non mai.

FederFauna: nuovo servizio per segnalare le violenze degli animalisti Con un semplice click sarà possibile segnalare e denunciare in forma anonima aggressioni e altri comportamenti violenti.

Tu segnala, noi li denunciamo!“: è questo lo slogan utilizzato da FederFauna per promuovere un nuovo servizio online in grado di fermare la violenza animalista. L’appello è stato rivolto a tutti coloro che sono rimasti vittime dei comportamenti degli animalisti. Per accedere al servizio basta cliccare sul banner presente nella ho-

Caccia Passione 6

mepage del sito dell’associazione, indicato con la scritta “Fermali! Clicca qui – Stop ecoterrorismo”. La pagina permetterà poi di segnalare la violenza in maniera gratuita e in forma del tutto anonima. I documenti saranno valutati con la massima attenzione e quando sarà possibile si presenterà una denuncia in Procura. FederFauna si farà dunque carico dell’azione legale e il segnalatore avrà la certezza di aver contribuito alla tutela di diritti e interessi legittimi. La creazione del servizio si è resa necessaria in seguito all’aumento di casi che hanno coinvolto sedicenti animalisti. La federazione ha ricordato le violazioni di proprietà private, i danni subiti dagli allevatori e altri atteggiamenti ostili. Le segnalazioni servono proprio a mettere la parola fine alle continue aggressioni.


News venatorie Passo migratorio, ad Arosio (CO) il Columbus Day del tordo bottaccio L'osservatorio ornitologico ha registrato anche la presenza delle prime peppole e dei primi tordi sasselli.

I

l 12 ottobre, giorno della scoperta dell’America e del “Columbus Day”, è una data storica per quel che riguarda l’osservatorio ornitologico della FEIN di Arosio (Como) se si guarda alla migrazione postnuziale del tordo bottaccio. Le temperature sono ancora gradevoli e le ottobrate stanno contribuendo alla buona conservazione della specie. L’ANUUMigratoristi ha ricordato ai cacciatori, capannisti e non, di rispettare i limiti previsti dal carniere, in quanto il prelievo deve essere coordinato e programmato per diventare anche sostenibile. Dopo la flessione dell’ultimo fine settimana, i tordi bottacci hanno fatto registrare un picco di tutto rispetto proprio il 12 ottobre, un trend proseguito anche nelle giornate successive.

Il tutto è stato favorito dall’alta pressione presente in tutta l’Europa centro-meridionale e che dovrebbe continuare ancora per diversi giorni. La ripresa ha riguardato anche i pettirossi, mentre l’andamento delle capinere può essere considerato costante. Altre notizie positive sono giunte da frosoni, lucherini, luì piccoli e colombacci. Nel corso dell’ultima settimana sono comparse anche le prime peppole, senza dimenticare i tordi sasselli. Pispole, spioncelli e fanelli sono comparsi in pianura, oltre ai primi interessanti movimenti delle allodole. Ad Arosio, infine, si stanno notando ancora le specie tipiche dell’estate, vale a dire esemplari di beccafico, codirosso, cannaiola e forapaglie.

Caccia Passione 7


Caccia Passione 8


Migratoria

I GRIGI D’OTTOBRE

Caccia Passione 9


I GRIGI D’OTTOBRE Appuntamento ottobrino sulle le colline romagnole, al valico in attesa dei colombacci in migrazione. Giornate terse e fresche, per una caccia di paese dalle vecchie origini. di Roberto Aguzzoni

“N

e abbiamo visti lunedì, ne sono passati a branchi!". L’amico montanaro, segugista che aspetta la lepre alle bocchette in alto, si è goduto, non volendo, lo spettacolo dell’inizio della migrazione autunnale dei “grigi”, i colombacci. E, ritornato a casa, si è attaccato al telefono per passare la notizia, sapendo dell’interesse del sottoscritto. E’ l’inizio d’ottobre. Qualche avvisaglia di ali in movimento in effetti c’era già da un paio di giorni, perché anche alcuni capanni in pianura avevano varato la stagione con i primi tordi. Ottobre è un mese “starter”, si muove un po’ tutto il mondo alato e i colombacci in branchetti, branchi e tribù veleggiano sulla novella aria fresca dirigendo a sud. Migliaia, milioni di ali, convergono nelle strettoie dei passi montani in piccoli gruppi sparuti alla spicciolata e in branchi enormi. I primi sono quelli più alla portata del cacciatore, perché debbono sfruttare maggiormente i profili delle alture volando relativamente più bassi.

Caccia Passione 10


Migratoria Le prime luci dell’alba fresca lasciano intravedere i profili delle colline lontane. Passeranno i colombi?

Caccia Passione 11


Il sole svela il “corridoio” lungo il quale si incanalerà la migrazione... se sarà giornata buona.

I secondi sono spesso solo da guardare, non hanno bisogno di cercare meticolosamente la calma di vento, il grande numero è la loro forza e tirano dritti alti, non concedendo opportunità. Caccia vecchia, quasi antica, quella ai colombacci al valico montano senza volantini. Caccia di pochi numeri e di rade occasioni “ricche”, fatta di molta osservazione e di molta Caccia Passione 12

quiete. Di quiete giusta, beninteso, perché allentare l’attenzione può significare perdere il volo buono della giornata. Oggi i “numeri” si fanno in pianura, già in settembre, sulle stoppie dei cereali e dei girasoli, con batterie di stampi e giostre. In pianura è una caccia divenuta molto tecnica, molto partecipata, che attira numerosi appassionati grazie alle folte schiere di colombacci divenuti stanziali e ni-


Migratoria

dificanti in molte località. Un’insperata “new deal” della caccia nostrana fino a pochi anni fa, un’Irlanda o un’Inghilterra di casa nostra che in certe giornate si mettono dietro perfino gli attrezzati capanni da palombe, con tanto di volantini, fra le chiome delle querce montane. La caccia d’attesa “free-lance” al valico si fa invece senza aiuti di alcun genere. I codicilli

son pochi: solo il vento può essere alleato, ma serve quello giusto, ne’ debole ne’ troppo forte, che si oppone al flusso migratorio. Buono il maltempo dietro gli uccelli, del tutto negativo il maltempo davanti. Niente stampi ne’ volantini, solo una parata rudimentale dietro un cespuglio, pazienza, immobilità e occhi puntati al centro della vallata, verso il grande fiume d’aria, il corridoio di transito lungo il Caccia Passione 13


Un branchetto è passato, e la pazienza è stata premiata.

quale prima o poi comparirà un branchetto, o un solo colombo isolato, che verrà avanti basso a ritmo di crociera. Quando questo accade, uno o più di uno che siano, arriveranno quasi a sfiorarti la faccia mozzandoti il respiro. Una condizione e una sensazione uniche, non replicabili altrove e in altri momenti. Poche le prede, ma di grande carisma e di reale selvatichezza. Colori dell’alba, delle nuvole, delle foglie degli alberi. Colori di un colombaccio sul ginepro della parata di questa nuova stagione. Per ritornare alle origini. Caccia Passione 14



Il cinghiale prelevato durante l'ultima uscita Caccia Passione 16


Speciale cinghiale

IL BRANCO DEL TRIFOGLIO Caccia Passione 17


IL BRANCO DEL TRIFOGLIO Caccia al cinghiale: l’incontro con un furbo verro rende quasi “mitica” la zona. Un grosso branco offre diversi incontri, ma non quello sperato. di Vincenzo Frascino

L’

assegnazione degli appostamenti per i selecontrollori del Parco Nazionale del Pollino segue un criterio democratico ed equo: la rotazione. Un programma mensile decide chi andrà dove, distribuendo in maniera imparziale la buona e la cattiva sorte tra i cacciatori. Certamente uno dei vantaggi è la varietà di scorci e panorami che si susseguono, senza il tedio che talvolta sopraggiunge frequentando la stessa zona o la stessa altana. D’altro canto la rotazione non permette di approfondire l’osservazione di una zona, dei suoi animali e dei loro spostamenti. Nella mia settimana di ferie estive in Calabria ho accompagnato Ennio e gli altri amici quasi tutti i giorni: le montagne del Pollino, la caccia, la natura, l’aria fina e, non ultima, la compagnia dei miei amici, sono stati il sottofondo delle mie vacanze. In tutta la settimana di caccia, tra Ennio e Carlo per ben quattro volte è toccata la zona così detta “Del Trifoglio”. La prima sera accompagno Ennio. L’appostamento non è particolarmente scenografico. Lasciamo l’auto a poche centinaia di metri, non c’è da camminare per irte salite Caccia Passione 18

come al solito. Si giunge al cospetto di un profondo campo, privo di significative pendenze, parzialmente coltivato a cereali, con qualche sprazzo di erba medica. Le ore passano lente, in assenza di selvatici che vengano a scuoterci dal torpore. Solo una volpe, col sole ancora alto, percorre il campo, e col suo apparire e sparire ci fa intuire quanto in realtà il terreno sia tutt’altro che piatto e regolare. Quando il buio s’infittisce, il cellulare vibra e prima di agguantarlo in tasca per leggere l’sms che (poi scopriremo ha mandato Carlo) l’ombra nera di un verro appare alla nostra destra, in fondo. L’animale cammina con passo spedito, non si sofferma a mangiare, non abbassa mai il grifo ma nemmeno lo solleva in aria. Non ci sente, anche perché siamo a vento buono. Ennio decide che non c’è tempo da perdere, mi fa un cenno e in un istante afferra zaino, sgabello e carabina e percorre i pochi metri che ci daranno una visuale migliore sul tragitto del verro. Come la volpe del pomeriggio, però, il suo incedere è intermittente. Gli avvallamenti del terreno lo guidano su e giù sull’onda del caso, mentre Ennio impreca muto per l’instabilità dello sgabello su cui


Speciale cinghiale ha messo zaino e carabina. Il buio avanza, la tensione anche, il verro scompare definitivamente dai nostri occhi e un’amarezza s’impossessa di noi. Un’occasione sprecata. Ma chissà, poi, cosa avremmo potuto fare per ottenere un epilogo diverso?! Dopo due giorni siamo nuovamente qui, al “Trifoglio”. Nei nostri occhi è stampata la traiettoria del verro di due giorni prima e a furia di pensarci sembra quasi di vederlo! Man mano che la luce si stempera e ci avviciniamo all’orario dello scorso incontro, in me ed Ennio sale l’adrenalina. Non è affatto detto che un solengo ripercorra la stessa strada, mille e mille altre vie sono a sua di-

sposizione per nutrirsi e cercare le femmine prossime al calore. Ma fino alle prime stelle non andiamo via, avviliti per non aver visto né il verro né qualunque altra setola. Ci saremmo accontentati volentieri! Ancora il “Trifoglio” nel programma della settimana. Questa volta tocca a Carlo. Io seguo Ennio per coerenza ma il pensiero di quel campo non demorde: prima o poi qualcosa si muoverà. Speriamo sia la serata giusta! Dall’appostamento di Ennio vediamo chiaramente, grazie alle nostre ottiche, il campo del Trifoglio. È come se stessimo cacciando su due fronti: quello reale, ove la carabina e

Le montagne del Pollino, la caccia, la natura, e, non ultima, la compagnia dei miei amici, costituiscono il sottofondo delle vacanze dell'autore

Caccia Passione 19


Carlo inquadra nell'ottica il soggetto scelto da prelevare

Ennio, al momento dello sparo

lo sguardo sono puntati, e quello “morale” ove l’orgoglio ferito da un furbo cinghiale è rimasto ad attendere la rivincita. Col sole ancora alto vedo due animali nel campo di fronte a Carlo. Non faccio in tempo a dirlo ad Ennio che il tonfo della carabina di Carlo, come un’esplosione lontana, conferma che per fortuna non ero il solo ad essersi accorto di loro! Al suono dello sparo un branco composto da animali di varie taglie abbandona il campo, palesandosi ai nostri occhi ben attrezzati ma comunque molto lontani. Un verrotto giace a circa 100 metri da Carlo. Questo branco ha riacceso le speranze! Domenica, ultimo giorno in Calabria per me, propongo a Ennio un’uscita di mattina, poco gradita agli orari equatoriali della vita del Sud, ma non difficile da ottenere vista la disposizione d’animo di Ennio. Arriviamo a buio e ai primi bagliori del giorno, scorgo un’ombra scura sotto il melo selvatico nell’angolo. Spero con tutto il cuore che sia un cinghiale, magari “quello”, ma dalle movenze con cui guadagna il campo aperto e dal profilo del corpo che man mano

si delinea in contrasto col cielo, si capisce che si tratta di un capriolo, un maschio con un palco imponente. Il vento che soffia nella nostra direzione lo spinge a 40 metri da noi. Solo dopo che ci ha alle spalle e riceve il nostro odore, fugge allarmato abbaiando. La luce è ancora poca, la giusta atmosfera per l’incontro sperato. E infatti in cima al campo mi accorgo di molteplici ombre che si muovono lentamente. Strattono la giacca di Ennio. Si prepara al tiro. A occhio nudo non è possibile distinguere i soggetti, ma attraverso le luminose lenti del binocolo si possono identificare diversi animali. Ennio punta uno meno grosso, in posizione defilata rispetto al branco. Qualche secondo per regolarizzare il respiro e il colpo va a segno nel migliore dei modi. L’animale cade su se stesso senza esitazione. Quando lo raggiungiamo identifichiamo un maschio di una sessantina di chili. Esultiamo per l’esito, ma all’unisono esclamiamo “Non è certo il verro della prima sera!!”. Quello ci aspetta per un’altra avventura in cui saranno in gioco, ancora una volta, la scaltrezza del cinghiale e l’orgoglio del cacciatore.

Caccia Passione 20


Ungulati

Caccia Passione 21


L’amore e la passione per la natura e per i suoi equilibri passa anche attraverso il prelievo e la gestione delle specie Caccia Passione 22


Ungulati

IL SIGNIFICATO DI UNA VITA

Caccia Passione 23


IL SIGNIFICATO DI UNA VITA Caccia di selezione. Pensieri, riflessioni, emozioni che precedono l’istante in cui si decide di sparare. Testo di Pina Apicella Foto di Vincenzo Frascino

I

l nero del cielo notturno vira al blu, poi al cobalto. Sono le 5.10 e il mondo intorno a noi si arricchisce di particolari. Distinguo l’aratro abbandonato sotto la quercia che poco fa era solo una grande ombra; vedo la vigna lassù sulla destra. La fossetta magica tra il campo e il poggio dove solitamente ai folletti piace apparire…. ”C’è un capriolo?!” la frase bisbigliata di Vincenzo è a metà tra l’affermazione e la domanda. Col binocolo si può indovinare la sua presenza. Dall’ottica il mio occhio conferma. Ed è pure lui! La calma contemplativa di qualche minuto prima è già un lontano ricordo. Quel capriolo laggiù mi fa sobbalzare il cuore! Passa qualche minuto con l’occhio nell’ottica, ho ingrandito a 16 per studiarne il palco. Non ho dubbi che si tratti del mio capo. Il suo passo è maestoso, il torace ampio, strappa l’erba con voracità, uno dopo l’altro, bocconi convulsi. Sembra abbia fame. O fretta. “E’ il tuo capo, che fai? Spari?” mi chiede Vin-

Caccia Passione 24

Il senso della vita passa anche attraverso la morte, e anche in questo fondamentale insegnamento la Natura è la nostra grande maestra


Ungulati

Caccia Passione 25


L'attimo dello sparo

cenzo, dopo un tempo non breve in cui son stata a guardare il capriolo nell’ottica. Certo che sparo! Il problema è fermare il respiro, il cuore e le gambe, trema tutto! Il puntino rosso dell’ottica, acceso al minimo, traccia delle scie di luce rossa mentre miro al capriolo. Vincenzo mi osserva con la coda dell’occhio Caccia Passione 26

mentre sono in posizione di tiro, il binocolo fisso sul capriolo pronto a interpretare la reazione allo sparo. Sento il suo sguardo a tratti preoccupato sulla mia nuca. Son più di 2 minuti che sono in posizione, ma non riesco a trovare la giusta calma. Per un attimo vorrei che fosse tutto finito, che il colpo fos-


Ungulati

se partito e come va, va! Ma dura un attimo, torno in me. Via le mani dalla carabina, un sospiro, fuori tutta l’aria. Mi giro per un secondo a cercare lo sguardo di Vincenzo, che mi conosce e sa perfettamente cosa provo. Mi sorride, io ho una sorta di paresi facciale e non riesco a ricambiare.

Eccolo lì. Nuovamente a tiro. Il corpo snello e forte del mio bel maschio è a cartolina e ha un flebile puntino rosso poco sopra e poco dietro la zampa anteriore. Ha ridotto il ritmo dei bocconi, mastica più a lungo adesso, ma non resterà lì in posizione ancora per molto. Armo la Blaser. Rimetto il mirino sul Caccia Passione 27


punto giusto. Il dito indice accarezza il grilletto, lo sfioro con l’articolazione tra le prime due falangi. Il mio respiro vorrebbe tornare ansimante, ma lo domino con uno sforzo di volontà. “Perché ti uccido?” una voce dentro la testa mi fa strizzare lo stomaco. “Tu non sei mio, eppure mi prendo la tua vita”. Quando gli “anticaccia” si arrogano il diritto di definire i cacciatori truci assassini non hanno la minima idea di quel che si prova in questo momento. Una vita è lì davanti a te e tu, sfiorando il grilletto, te ne appropri. Un senso d’inadeguatezza e smarrimento ti assale. “Chi sono io per fare questo?” Ma poi la ragione per fortuna riparte, dopo l’emozione iniziale. L’amore e la passione per la natura e per i suoi equilibri passa (anche) attraverso il prelievo e la gestione delle specie. Per amare una specie talvolta è necessario abbatterne alcuni esemplari. Tra il mio dito e la vita del capriolo c’è una piccola palla di piombo che vola via, alla velocità della luce, sputata dal fragoroso boato della R8. La palla per fortuna non segue il corso dei miei pensieri, ma la giusta traiettoria che l’appoggio, la carabina e l’abilità le imprimono. “E’ sparito come risucchiato dalla terra!” il primo commento di Vincenzo. Nemmeno riarmo. “L’hai colpito benissimo, brava! Ma come mai non ti decidevi a sparare? Era messo bene in posizione. Non sapevo dove guardare, ero pronto a tapparmi le orecchie da diversi minuti!”. Non rispondo. Mi siedo accanto a lui, una lacrima mi scende su una guancia. Non devo spiegargli nulla. In fondo quello che provo è ciò che sentono tutti i (veri) cacciatori: un dito sul grilletto può togliere una vita, e questa è una grande responsabilità. Il senso della vita passa anche attraverso la morte, e anche in questo fondamentale insegnamento la Natura è la nostra grande maestra! Caccia Passione 28

L'autrice durante l'uscita di caccia al capriolo



Spinone in ferma in un gerbido durante la prova. Il campionato S. Uberto Spinoni riproduce le condizioni di una qualsiasi giornata di caccia, consentendo la verifica dei soggetti nell’affrontare le diverse situazioni ambientali.

Caccia Passione 30


Cinofilia venatoria

CAMPIONATO S. UBERTO SPINONI 2017

Caccia Passione 31


CAMPIONATO S. UBERTO SPINONI 2017 a cura di Roberto Aguzzoni foto di Michele Montefiori

Spinoni alla finale del campionato S.Uberto di Club, individuale e a squadre, domenica 10 settembre 2017 presso l’Azienda Faunistico Venatoria “La Boratella” di Mercato Saraceno (FC). Organizzazione dell’evento a cura della delegazione CISp Emilia-Romagna.

T

erreni di buona qualità, e selvaggina immessa all’uopo che ha mostrato reazioni consone per testare le qualità dei cani. Questo il colpo d’occhio di rimando all’Azienda La Boratella, il 10 settembre scorso, per il Campionato S.Uberto Spinoni 2017. Anche il meteo, che dapprima prometteva nulla di buono, al termine dei sorteggi per l’abbinamento di batterie e giudici si è stabilizzato consentendo il regolare svolgimento della manifestazione. Andando ad una sintesi della prova (il gentile Consigliere del Club, Avv. Luca Maffioli, ci ha fornito i principali dettagli) c’è da registrare che le relazioni dei giudici hanno evidenziato un livello medio dei cani migliorato rispetto alla scorsa edizione. Più di trenta, i cani iscritti, inclusi i binomi che partecipavano alla prova individuale. Una prova, per questa importante e storica razza italiana (www.spinone-italiano.it), che corrisponde sotto ogni aspetto ad una normale situazione in una qualsiasi gior-

Caccia Passione 32

nata di caccia, con in più il pregio di consentire la verifica dei soggetti che vengono utilizzati in tutta la Penisola affrontando le diverse situazioni ambientali e di selvaggina. Buona l’organizzazione, a cura della delegazione Emilia-Romagna del Club, nonostante vi siano state alcune difficoltà logistiche da affrontare anche all’ultima ora. Unitamente allo scopo istituzionale della manifestazione è stato indetto il primo Trofeo “Emidio Rusticali” da assegnare al soggetto che si fosse aggiudicato il titolo di vincitore e Campione Italiano Sant’Uberto per Spinoni. Emidio Rusticali, forlivese, che ha ricoperto con impegno e dedizione per tanti anni l’incarico di delegato CISp per l’Emilia-Romagna, è venuto meno solo pochi mesi fa, e ha lasciato un grande vuoto sia all’interno della Delegazione dell’EmiliaRomagna che dell’intera struttura del CISp. Alla prova dei fatti, il responso del campo ha evidenziato, per il titolo a squadre, una classifica che ha visto trionfare la squadra dell’E-


Cinofilia venatoria Premiazione della squadra dell’Emilia-Romagna, vincitrice del campionato S. Uberto CISp 2017. Da sx. Oriano Zuccheri, Elio Missiroli, Luciano Baroni, Raffele Zamboni. A fianco i collaboratori Pierluigi Franzoni e Paolo Amadori.

Spinone in ferma. La razza ha una lunga storia nella cinofilia italiana, e il Club Italiano Spinoni sta producendo un importante lavoro per la salvaguardia e il miglioramento sia dal punto di vista delle caratteristiche di lavoro che del tipo.

Caccia Passione 33


milia Romagna, seguita dalla Lombardia quindi dalla Toscana e dal Veneto. Complimenti al giovane Dario Berna della squadra lombarda con il suo Ugo, che si è aggiudicato il primo Trofeo “Emidio Rusticali”. Il Trofeo è stato consegnato dai figli e dalla consorte del compianto Emidio, ai quali è andato un sentito ringraziamento per aver onorato la manifestazione con la loro presenza. A fine prova i partecipanti si sono trasferiti alla casa di caccia dell’Azienda, per il pranzo in compagnia, nel clima di amicizia che da sempre contraddistingue il Club, unendo lo scopo aggregativo a quel-

Spinone e cacciatore durante il turno di prova. Caccia Passione 34

lo tecnico della manifestazione. E’ doveroso ringraziare la delegazione CISp EmiliaRomagna, Paolo Amadori e tutti coloro i quali si sono impegnati nell’organizzazione della manifestazione, facendo sì che tutto si svolgesse in perfetta armonia. La realtà che ha mostrato il Sant’Uberto 2017 per Spinoni è che tutt’oggi la buona cinofilia è ancora fatta di uomini e cani. Uomini e cani che vivono la realtà delle cose, con pro e contro. Vivono la caccia con la selvaggina immessa e quella naturale, vivono di rispetto e di umiltà, di voglia di conoscere, di confrontarsi e di migliorarsi.


Cinofilia venatoria Le classifiche Hanno giudicato la prova (attitudini venatorie dei soggetti presentati, e comportamento generale dei conduttori/cacciatori) i Giudici Federali Santandrea, Vannuzzi, Ottaviani, Delseppia, Pampaloni, Bosoni. Gli esperti di razza invece erano Zanotti, Pacini, Carniati, Toninelli.

Il vincitore (1° assoluto individuale) del Trofeo Rusticali: Dario Berna (squadra Lombardia) con il cane Ugo. Mostra con soddisfazione il Trofeo fra il Presidente Marco Lozza e l’Avv. Maria Grazia Poli.

1.a – squadra Emilia-Romagna 2.a – squadra Lombardia 3.a – squadra Toscana 4.a – squadra Veneto

Caccia Passione 35


Un attimo prima di rompere il piattello

Caccia Passione 36


Fucili canna liscia

BERETTA 690 FIELD 1 CAL. 20

Caccia Passione 37


Beretta 690 Field 1 Cal. 20

di Saverio Patrizi

La linea di sovrapposti 690 Field 1 ha visto in rapida successione la nascita dei calibri cadetti, 20, 28 e 410

I

sovrapposti Beretta della serie Field I sono la linea base della serie 690: ne conservano tutte le caratteristiche tecniche peculiari pur mantenendo un rapporto qualità prezzo veramente interessante. In quest’occasione abbiamo provato il calibro 20. Il nostro fucile ha le canne da 71 cm e calcio standard, è corredato di una valigetta blu in polimero antiurto ABS, adatta anche al trasporto aereo, al suo interno oltre al fucile ci sono i 5 strozzatori Beretta di cui due già montati sulle canne, la loro chiave di smontaggio, il libretto delle istruzioni, la garanzia Beretta, le magliette porta cinghia e un flacone di olio per armi Beretta. Per la prova ci siamo recati al tiro a volo Bettolino, dove è presente un percorso di caccia Compak: il fucile fin dalla prima impressione sembra leggero e ben bilanciato, si nota subito la bascula più larga rispetto al sovrapposto Beretta 686 Silver Pigeon I di pari calibro, che, ampliando la zona centrale del fucile, conferisce un senso di maggiore stabilità che si rivelerà reale anche alla prova pratica. Analizzando il fucile, si tratta di un classico sovrapposto da caccia, con calcio a pistola e legni in noce di buona qualità finiti ad olio, la piega calcio, 35/55, è quella classica per l’attività venatoria. Lo zigrino, effettuato a macchina, assicura un ottimo grip sia sulla pistola sia sull’asta, quest’ultima è di tipo classico, leggermente rotondeggiante al suo interno è conte-

Caccia Passione 38

nuta la croce che, come su tutta la serie 690, ha una molla con la tensione regolabile per un facile registro della chiusura anche dopo diverse migliaia di colpi. Il calciolo è il MicroCore Beretta, studiato per il miglior assorbimento del rinculo e disponibile in diversi spessori. La bascula in acciaio, che rappresenta il cuore del fucile è larga ma, allo stesso tempo, snella ed elegante, vanta una raffinata incisione laser floreale di tipo rinascimentale e doppia poppetta derivata direttamente dai fucili di lusso. Nella parte inferiore è alloggiato, protetto da un fine ponticello inciso con lo stesso motivo della bascula, il monogrillo selettivo agisce su batterie interne di tipo Anson. La chiusura è quella classica della serie 680/690 con i due perni conici per il recupero costante del gioco e un serraggio sempre perfetto. Le canne, assemblate in monobloc, sono in acciaio trilegato Steelium Optimabore HP con foratura profonda, martellatura a freddo e distensione sottovuoto, il cono di raccordo fra camera di scoppio e parte cilindrica della canna è di ben 9 cm, la foratura è di 16 mm. Nel loro insieme, tutte queste caratteristiche contribuiscono al ridotto rinculo e minimo impennamento, oltre ad assicurare eccellenti rosate con ottima penetrazione dei pallini sul bersaglio. Tutte le canne hanno strozzatori interni di ultima generazione Beretta Optimachoke HP, perfetti per i pallini sia di piombo sia d’acciaio. Le canne sono sormontate da un’elegante


Fucili canna liscia

La linea elegante del 690 Field 1

Il fucile con i suoi accessori, strozzatori, chiave, olio.

L’elegante incisione floreale

La serie dei 5 strozzatori OCHP Caccia Passione 39


bindella 6x6 ventilata a base solida, mentre i bindellini fra le due canne sono pieni, come si addice ad un fucile da caccia. Gli estrattori sono automatici, come si conviene a un moderno fucile, su questo fucile non è presente il sistema ecologico per l’esclusione dell’ejector, pertanto l’estrazione sarà sempre automatica, per lo smontaggio è sufficiente rimuovere la pasticca di fermo, lo stesso sistema utilizzato sulla serie SO. La sicura è situata nella classica posizione dietro la chiave di apertura e agisce sui grilletti, all’interno del tasto della sicura si trova il selettore per scegliere quale delle due canne deve sparare per prima, quando è evidenziato il pallino rosso in posizione inferiore, spara prima la canna di sotto, mentre se è evidenziato il pallino superiore, la sequenza di tiro sarà invertita. Come su tutti i fucili calibri 20 prodotti dalla Beretta, la camera di scoppio è di 76 mm (Magnum) per poter sparare cartucce con grammatura pesante, anche se personalmente ritengo che se caccio con un calibro 20 non ha senso utilizzare cartucce da calibro 12… Per la prova di sparo ci siamo alternati il sottoscritto e Aldo Lovazzani, categoria Eccellenza di Trap. Abbiamo utilizzato cartucce Fiocchi F2 da 28 grammi e piombo n. 7,5. Nonostante le canne da 71 cm, non molto indicate per il tiro in pedana, fin dai primi colpi il fucile ci ha dato una sensazione di estrema stabilità, anche sul secondo colpo. L’estrazione dei bossoli è sempre potente e ben sincronizzata: pur non essendo un fucile nato per la pedana, questo sovrapposto ci ha permesso di rompere i piattelli con estrema facilità senza un particolare rinculo, e con un rilevamento quasi nullo. Si tratta senza dubbio di un fucile adatto a tutte le caccie grazie alla vasta scelta di canne 66, 71 e 76 cm e agli strozzatori intercambiabili del tipo Optimachoke HP: canne corte e strozzatura larga per la caccia con il cane alla regina del bosco, canne lunghe e strozzate per i drive e la caccia da capanno. Caccia Passione 40

Il fucile chiuso, con la caratteristica bascula Beretta

Sul petto di bascula, troviamo il logo Beretta, e la scritta 690 1

La chiave e anteriormente le due eleganti poppette

I nuovi ejector con la pasticca per lo smontaggio


Fucili canna liscia

Si notino i due perni conici di chiusura e sulla base le aste di armamento.

La croce con la molla di chiusura regolabile

La classica culla della bascula Beretta

Il selettore impostato sulla canna inferiore

Il selettore impostato sulla canna superiore Caccia Passione 41


SCHEDA TECNICA Marca Beretta www.beretta.it Modello 690 Field I Calibro 20/76 Magnum Bascula Acciaio con incisioni floreale Sicura Manuale, con selettore canne Grilletto Monogrillo selettivo Canna Steelium, in acciaio trilegato Lunghezze canne 66, 71, 76 cm Foratura canne 16 mm Peso canne kg 1,080 Estrattori Automatici Bindella 6x6 ventilata a base solida Strozzatori a corredo N.5 strozzatori OCHP Mirino Tondo in metallo Calcio e asta Legno di noce selezionato Calciolo MicroCore 20 mm Piega calcio 35/55 Accessori Cassetta, chiave strozzatori, olio e libretto istruzioni Peso Kg 2,90 (con canna da 71 cm) Prezzo di listino Euro 2.550

Perfetto nel brandeggio

Anche Aldo Lovazzani si cimenta con il 690 Field I

La valigetta in ABS per la perfetta protezione durante il trasporto

Caccia Passione 42



Caccia Passione 44


Fucili canna rigata

HAENEL JÄGER 9.1 KIPPLAUF IN .30-06 SPRG.

Caccia Passione 45


HAENEL JÄGER 9.1 KIPPLAUF IN .30-06 SPRG. Oggi la Haenel mette a disposizione dei cacciatori un kipplauf che mantiene le prerogative ricercate dai cultori del bel tiro e della leggerezza a cui affianca una quotazione che consente di espandere in decisa misura il gradimento di questo fucile di Emanuele Tabasso

L

o storico marchio Haenel ha ripreso a correre dopo essere entrato nell’orbita aziendale e finanziaria della Merkel: questo nome garante nel passato di innovazione tecnica, materiali di prim’ordine e lavorazioni accurate era atteso sul mercato dove si è ripresentato qualche anno addietro con una serie completa di armi lunghe da caccia e da tiro. Presentiamo ora l’arma simbolo del cacciatore di montagna mitteleuropeo, il kipplauf, quel leggero monocanna a colpo singolo e canna basculante a cui si sono appassionati da tempo molti altri cacciatori delle nostre zone. Prima di osservare l’impostazione meccanica segnaliamo quello che si rivela l’asso nella manica di quest’arma: il prezzo di vendita. E’ noto come la quotazione dei kipplauf sia il punto dolente di una somma di eccellenti qualità: lasciamo quindi da parte le realizzazioni di impostazione

Caccia Passione 46

classica con aggiustaggi a lima di personale superspecializzato passando al sistema Jäger, ripreso oramai diversi anni addietro quando trattamenti dei metalli e lavorazioni di precisione macchinate hanno consentito di produrre questo ingegnoso ritrovato a costi contenuti con le migliori garanzie di durata. Il prezzo di vendita di altri prodotti è certo sceso rispetto al classico kipplauf, ma è stata l’antica firma di Suhl a porre la quotazione del tipo base a soli 2.200,00 €, una cifra davvero contenuta nello specifico settore. La tecnica La bascula di foggia prismatica ricavata da un massello di ergal, simile ad una classica, presenta i fianchi piani raccordati ad angolo alla linea superiore mentre due modellature concave evidenziano la testa dov’è inserita la chiave di apertura realizzata in microfusione


Vista laterale con le corrette forme curve della guardia e del grilletto, il fianco della bascula con il perno di fissaggio del traversino mediano e una delle due viti che fermano il perno di rotazione della canna

Fucili canna rigata

La testa di bascula con il perno integrale della chiave di apertura e, sul monobloc, la base a coda di rondine per il fissaggio dell’ottica con l’intaglio trasversale di fermo

La chiave e la slitta di armamento sono ricavate da A canna basculata si nota la parte superiore arromicrofusione in maniera molto precisa e con un tondata del blocchetto a L di chiusura, il prolundisegno corretto, gradevole e funzionale gamento del monobloc con la sede per la stessa e il vivo di culatta della canna con l’estrattore arretrato

Primissimo piano per notare nella massa dell’estrattore l’unghietta elastica necessaria per le cartucce senza collarino

Ancora una vista della parte verticale del blocco di chiusura: da notare il percussore che lo attraversa Caccia Passione 47


Guardia e ponticello formano un pezzo unico incassato nel dorso di bascula e nel legno dell’impugnatura a pistola. Il grilletto è comodo e ben raggiungibile anche da chi ha mani corte

Vista inferiore del fucile con dorso di bascula e asta dai profili piani e raccordi arrotondati sui bordi: nel legno dell’asta è incassato il tasto di svincolo

La robusta tacca di mira sullo zoccolo a cui è collegata da una coda di rondine: possibili quindi gli scostamenti in deriva. L’inclinazione della foglietta ha la funzione antiriflesso e la visuale quadra copia il profilo del mirino Caccia Passione 48

con perno di rotazione integrale. Ben diverso l’interno dove si osservano due incavi separati da un tassello in acciaio temperato: il primo attraversato dal perno per la rotazione della canna, in acciaio cementato e fermato da due viti esterne, il secondo sede del blocchetto oscillante su cui si fonda questo impianto di tenuta e chiusura. Tale blocchetto foggiato a L è pivotante su un perno inserito trasversalmente tra le pareti verticali con un aggancio molto semplice e ingegnoso: la parte superiore ad arco di cerchio e un foro quadro nel braccio orizzontale si combinano con i particolari macchinati dal monobloc di culatta in cui viene inserita la canna. Da tale manufatto in acciaio, di lunghezza contenuta in circa 10 cm e sezione poligonale, sporgono inferiormente un piccolo tenone a tronco di piramide quadra con riscontro nell’asta per la regolazione del tiraggio, un secondo tenone più grosso con l’incavo adatto al perno di rotazione della canna, un terzo infine sempre a prisma rastremato per l’inserimento nel foro quadro del blocchetto; da ultimo si nota una tasca ottenuta nel prolungamento posteriore dove si inserisce la parte superiore del pezzo a L. Si ha quindi una giunzione superiore fra tasca e profilo tondo, una inferiore fra tenone e foro quadro con l’appoggio del blocchetto sul traversino mediano della bascula per scaricare il perno: un tassello comandato dalla chiave impedisce qualsiasi movimento di apertura. Nel fianco sinistro scorre il gambo dell’estrattore e un puntone, inserito a sinistra del giro di cerniera, ne attua il movimento. Nella parte piana superiore è ricavata una coda di rondine per l’aggancio della base di un’ottica: un incavo trasversale funge da solido ancoraggio evitando spostamenti. La canna e la calciatura La canna di sezione cilindrica rastremata è lunga 60 cm e presenta 4 righe destrorse ricavate per rotomartellatura con superfici


Fucili canna rigata

Anche il mirino viene montato su uno zoccolino e la regolazione in elevazione avviene tramite la vite anteriore zigrinata. La visuale prismatica è comoda in ogni caso, sia a caccia che al tiro

Il vivo di volata arrotondato protegge l’egresso delle righe

Caccia Passione 49


lisce e spigoli netti: l’egresso al vivo di volata è protetto da un profilo arrotondato mentre l’esterno è rifinito con un trattamento protettivo semiopaco contro abrasioni e ossidazioni. Una base saldata supporta la tacca di mira con inclinazione antiriflesso, visuale quadra e registro in deriva grazie al supporto a incastro, e uno zoccolo sagomato accoglie anteriormente il mirino a lama, con visuale a prisma e regolazione in elevazione tramite una rotellina zigrinata. Nella parte inferiore della canna viene poi fissato un tassello con il dente per l’aggancio dell’asta.

La calciatura in due pezzi è ricavata da noce di qualità più che decorosa e funzionale per il lavoro da compiere con andamento di vena favorevole a sopportare il rinculo, qualche venatura a ravvivare l’aspetto e vasi ben chiusi. Il calcio con impugnatura a pistola allungata, nasello mediamente elevato, dorso lineare, appoggia guancia confortevole pone nelle condizioni di sparare ben imbracciati; l’asta rastremata con fondo piano e fianchi tondeggianti è ideale per l’appoggio sullo zaino nel tiro mirato così come per un serraggio corretto della mano debole in un tiro alla corsa. Il tasto di svin-

Sul fianco di bascula e sul monobloc si leggono le scritte aziendali con la ragione sociale e il modello del fucile Caccia Passione 50


Fucili canna rigata Apprezzabile il legno impiegato per la calciatura e il disegno dei particolari con la pistola allungata, nasello elevato, dorso lineare, appoggia guancia caratteristico e funzionale

Anche l’asta mostra un linea adeguata al tiro in appoggio come alla corsa, grazie al fondo piano e ai fianchi arrotondati che offrono una buona presa alla mano. L’accenno di schnabel non può e non deve mancare

Caccia Passione 51


colo è incassato a filo e non offre appigli nei movimenti, le due magliette fisse con perno riportato sono avvitate al legno, lo zigrino macchinato a laser è ben grippabile grazie alle cuspidi rilevate; un calciolo in gomma morbida stempera l’energia e offre un comodo appoggio a terra. La batteria e le considerazioni finali La batteria con armamento manuale è prerogativa anche di questa Haenel: apertura e chiusura della canna servono unicamente per camerare o estrarre la cartuccia mentre un tasto a slitta, scorrevole sul codolo superiore della bascula, mette in tensione la batteria. E’ intuibile la sicurezza che ne deriva per la marcia con la cartuccia in camera, per armare solo nel momento in cui

L’arma scomposta nelle sue tre parti principali

Caccia Passione 52

si è pronti a far fuoco, per disporre di uno scatto molto sensibile senza necessità dello stecher e di una sicura convenzionale. Rinunciando allo sparo va tenuto ben presente il disarmo manuale che si attua o con un’ulteriore pressione sul tasto a slitta e la sua retrocessione in posizione di disarmo, oppure agendo sulla chiave di apertura con l’identico risultato: in caso contrario si avrà il fucile pronto allo sparo e con una sensibilità notevole al grilletto. Per terminare poniamo ancora in evidenza le dimensioni compatte dell’arma, il peso ridotto, la facilità di scomporla stivandola nello zaino. La dimensione dell’ancoraggio deve indurre alla scelta di un’ottica con massa e misure contenute, in sintonia con il fucile: di sicuro faciliterà il raggiungimento dei risultati.


Fucili canna rigata

Il puntone dell’asta che si appoggia al perno di rotazione canna e la barretta lucida che va a contrasto con il piÚ avanzato dei tre tenoni dotato di brugola di registro per la regolazione del tiraggio

In primo piano il blocchetto a L con il foro quadro per il tenone posteriore, davanti il tassello di contrasto fissato con un perno trasversale, la sede del tenone di rotazione e il perno. Il puntone sporgente dalla cerniera muove l’estrattore con l’abbassarsi della canna Caccia Passione 53


SCHEDA TECNICA Costruttore: Haenel C.G. GmbH – Schützenstraße 26, D-98527 Suhl – info@ cg-haenel.de – www.cg-haenel.de Distributore: Bignami spa, via Lahn, 1 – 39040 Ora (BZ) – info@bignami.it – Tel. 0471803000 Modello: Jäger 9.1 Tipo: kipplauf Bascula: in lega leggera lavorata di fresa Chiusura: tipo Jäger a tassello pivotante Canna: in acciaio legato rotomartellata - profilo cilindro conico lunga 600 mm (650 mm calibri magnum) – saldata al monobloc di culatta Calibro: .30-06 Sprg. (in alternativa 6,5x57R - 7x65R - .270 Win. - .30R Blaser - .308 Win. 7 mm Rem. Mag. -.300 Win. Mag.) Batteria: armamento tramite slitta posta sulla codetta superiore – il congegno si disarma automaticamente all’apertura del fucile Congegno di scatto: diretto con grilletto singolo Sicura: la batteria disarmata funge da sicura Estrattore: meccanico a unghia con lamina elastica per cartucce senza collarino Mire: tacca fissa a visuale quadra regolabile in brandeggio su coulisse - mirino prismatico regolabile in elevazione tramite vite – fresatura a coda di rondine sul monobloc per attacchi ottica Calciatura: legno di noce in due pezzi – calcio con appoggia guancia – calciolo in gomma morbida nera Finiture: bascula con finitura grigia opaca - brunitura semiopaca della canna e delle parti metalliche - calciatura con verniciatura a olio mezzo lucido Lunghezza: 1.025 o 1.075 mm (secondo la canna montata) Peso: 2.400 grammi circa senza attacchi e ottica Prezzo: 2.200,00 € (informativo)

Vista intera

Caccia Passione 54


Fucili canna rigata

Caccia Passione 55


BENELLI ARGO E COMPACT BLACK I fucili semiautomatici Benelli rappresentano la più ampia gamma a livello mondiale: una famiglia che peraltro continua a crescere con l’obiettivo di proporre armi di qualità in grado di soddisfare al meglio le differenti esigenze del cacciatore. A questo processo continuo di crescita di gamma non si sottraggono le carabine semiautomatiche Benelli. di Benelli Armi

L

a gamma Argo E dopo la versione battue si arricchisce di una nuova compatta di colore nero. È recentemente approdata nelle armerie nazionali la Argo E Compact black. Esteticamente è caratterizzata dal colore nero come l’Argo E Comfortech black ma la “sorella” compatta si differenzia per le dimensioni della canna (di 47 cm) e per l’equipaggiamento. Ma procediamo con ordine. La nascita della carabina Argo E Compact black si deve alla volontà Benelli di dare una risposta puntuale alle crescenti esigenze degli appassionati della caccia al cinghiale. I cinghialai, dopo aver apprezzato le qualità della carabina Argo E battue ad alta visibilità, hanno “battuto” forte sui social. Rispondendo in massa ai sondaggi proposti sulla pagina facebook Benelli Armi Italia, hanno consigliato a marketing e a reparto tecnico l’opportunità di guardare ancora più avanti, sviluppando un nuovo progetto. Su questa base, oltre che su altre ricerche e sondaggi sul campo,

Caccia Passione 56

è arrivata in armeria la black a canna corta. Realizzata per a chi caccia in battuta, ecco la Benelli Argo E Compact black, carabina dedicata alla battuta e alle veloci manovre nel fitto del bosco. Per gli utenti che non apprezzano i “colori vivaci” e sono soddisfatti dalle normali magliette portacinghia a sgancio rapido; per loro Benelli propone la Argo E Black, versione con canna corta (cm 47 come per la E Battue) della Argo E Comfortech Black (canna cm 51) proposta nei calibri .30/06 e .308 Winchester. Al pari delle sorelle “lunghe” Comfortech, anche le Argo E Compact Black sono dotate della calciatura Comfort che ha la sua prima ragion d’essere nella riduzione di rinculo e rilevamento. La calciatura Comfort è dotata di nasello intercambiabile, che rende più dolce il contatto tra guancia e dorso del calcio, smorzano le vibrazioni che vengono tra-


Fucili canna rigata

Caccia Passione 57


smesse alla mandibola (riduzione del rischio di sordità) e, con i naselli di ricambio (low e high), è possibile variare l’altezza del dorso della calciatura a seconda delle preferenze dell’utente e dell’altezza dell’ottica installata. In questo modo vengono esaltate la confortevolezza e la naturalezza della posizione assunta dalla testa del tiratore, che peraltro può regolare in funzione dei suoi bisogni anche la piega e la lunghezza della pala, così intervenendo sul LOP (Distanza calciolo-grilletto). Ciò è reso possibile dal fatto che il calciolo anatomico Air Cell è intercambiabile rapidamente e senza attrezzi; sul fucile è montato il calciolo corto, quelli medio e lungo possono essere acquistati separatamente. Il calciolo Air Cell è anatomico ed è disponibile sia per i destrimani che per i mancini. L’arma è Caccia Passione 58

corredata di serie con kit variazione piega e vantaggio e se consideriamo che la sicura a traversino è invertibile comprendiamo come anche Argo E Compact Black possa essere utilizzata comodamente pure dai mancini senza altra penalizzazione che non sia l’espulsione verso destra. I calcioli intercambiabili in poliuretano Air Cell si deformano sotto carico in modo controllato assorbendo parte dell’energia di rinculo e aumentando la superficie di contatto con la spalla, con ciò diminuendo l’impulso specifico così da ridurre ulteriormente la sensazione di rinculo. La carabina deve essere svelta alla spalla, per questo motivo la distanza tra faccia del grilletto e faccia del calciolo (LOP = Distanza calciolo-grilletto) è


nell’allestimento di serie pari a mm 350, ma come optional sono disponibili calcioli che consentono di allungare il LOP di mm 10 e di mm 20. Il calciolo gioca la sua parte nella riduzione del rinculo (e quindi del rilevamento), ma il grosso del lavoro viene svolto dalla pala a deformazione controllata, che possiamo considerare come se fosse divisa in due porzioni, anteriore e posteriore, collegate tra di loro tra travi la cui flessione allo sparo fa spendere parte dell’energia di rinculo consentendo un abbattimento del picco del carico esercitato sulla spalla del tiratore. Oltre alla riduzione di rinculo e impennamento la calciatura Comfortech offre anche altri vantaggi, non ultimo lo zigrino “semisferico” Air Touch che “trattiene”, facilita il riassetto della mano e riduce la possibilità di sudora-

Fucili canna rigata

zione grazie alla circolazione d’aria tra cute e superficie polimerica. Gli organi di mira della Black ricalcano quelli delle altre Argo Endurance, ovvero mirino in fibra ottica di colore rosso accoppiato a mezza bindella da battuta con inserti in fibra ottica di colore verde; le mire sono regolate di fabbrica, ma si può intervenire sul mirino se vogliamo accuratizzare le mire per la nostra cartuccia preferita. Il sistema di mira è più che valido, ma se volete una marcia in più il dorso della scatola di otturazione porta tre serie di fori filettati per il montaggio di basi del commercio oppure della picatinny rail fornita come optional da Benelli. Si può così corredare la carabina di collimatori a punto rosso, collimatori olografici, collimatori a riflessione o ottiche da battuta. Caccia Passione 59


Argo E Battue (peso kg 3,35, canna cm 47 lunghezza totale cm 102) è stata pensata per essere svelta alla spalla e possedere spiccate doti dinamiche; con un’ottica “giusta” maneggevolezza ed inerzia seguendo un bersaglio non soffrono più di tanto anche perché l’aggiunta del peso è sulla carcassa; se poi si preferiscono collimatori leggeri e ancora meno ingombranti di un’ottica da battuta, il mercato ne propone tutta una gamma di collimatori di vario tipo anche con dimensioni e pesi davvero minimi. Che Argo E Comfortech Black sia affidabilissima e ultrasicura è un dato di fatto dimostrato dalle prove presso il BNP e dall’uso sul campo di decine di migliaia di armi; Il gruppo di scatto, concepito per coniugare al massimo grado la sicurezza, l’affidabilità (impronta di percossa costante) e il massimo rendimento sul terreno di caccia: niente pesi leggeri (peso di scatto compreso tra N 19 e N24, ovvero tra kg 1,94 e kg 2,4), buona prevedibilità (è sempre Caccia Passione 60

importante, quale che sia l’uso, poter sentire l’attimo in cui si disimpegnano i piani di contrasto) anche grazie a una discreta pulizia e, last but not least, grilletto confortevole e ben raggiungibile che torna velocemente in avanti, con una corsa di riarmo breve per il tipo di arma. Oltre che buono, uno scatto deve essere principalmente sicuro, nel senso di “accendere” sempre la capsula d’innesco. Argo E Compact black ha la stessa meccanica di Argo Endurance, che quando venne provata al Banco Nazionale di Prova secondo un protocollo modellato su quello delle armi militari superò con le bandiere al vento l’Endurance test al quale, ancora oggi, nessuna altra arma della stessa categoria è stata sottoposta. Argo E Compact Black è una carabina estremamente compatta e maneggevole, disegnata per garantire la massima facilità di utilizzo durante la battuta. Prestazioni uniche racchiuse in un’arma compatta, sinonimo di comfort ed ergonomia.


Fucili canna rigata

Caccia Passione 61


Ecco come si presentano le venti cartucce entro il contenitore di cartoncino pronte per venir prelevate e inserite in un adeguato fucile Caccia Passione 62


Munizioni

La cartuccia .38-55 Winchester

Caccia Passione 63


La cartuccia .38-55 Winchester di Costantino Ramolfi

La storica cartuccia .38-55 Win. è rimasta nel cuore degli appassionati che sanno ancora valorizzarne le pregevoli caratteristiche specialmente impiegandola in fucili d’epoca o nelle riedizioni attuali proposte in diversi allestimenti dalle Case italiane specialiste del settore

G

li ultimi trent’anni dell’Ottocento avevano visto un fiorire di cartucce spinte dai ritrovati delle polveri e di nuovi meccanismi dei fucili, questo in particolare negli Stati Uniti d’America dove le necessità di impiego delle armi erano tante e di diversa caratura. La conquista del West era pressoché cosa fatta insieme all’elisione della nazione indiana, ma dispute personali, caccia e gare di tiro andavano assai di moda. Nel 1876 la Ballard propone la sua cartuccia .38-50 destinata ai propri fucili a colpo singolo denominati Perfection N.4 e Pacific N.5: questa è la progenitrice della .38-55 che arriva nel 1884 sostituendo la precedente nell’interesse della clientela. La precisione intrinseca della nuova cartuccia, nel frattempo codificata nelle misure finali e posta sotto l’egida della Winchester, e la sua flessibilità su selvaggina di varie dimensioni ne fanno presto una scelta obbligata per tutti i costruttori di fucili rigati dell’epoca. Si avranno così a disposizione i monocolpo per il tiro di precisione, i classici a otturatore girevole scorrevole Insieme ai movimenti a leva che negli States non Caccia Passione 64

devono mai mancare. Le cariche originali con palla da 255 gr e V/0 di 455 m/sec assicurano un’apprezzabile precisione sino alla distanza di 200 m così come la dovuta letalità sul cervo coda bianca, l’emblema dell’ungulato nel nuovo mondo: tale caratteristica era in seguito accresciuta dall’impiego di cariche con V/0 pari a 515 m/sec. La commercializzazione della cartuccia copre un arco di molti decenni e solo dopo l’uscita dal listino nel 1940 di tale cameratura per il Winchester Mod. 94, ultimo fucile a proporla, la cartuccia va quasi in pensione: quasi perché, pur altalenante, la presenza in armeria prosegue uscendo definitivamente di produzione nel 1970. Ma non è destinata all’oblio o soltanto a qualche sporadica rivitalizzazione: l’interessante offerta di repliche di armi del Vecchio West richiama in servizio la .38-55 Win. così da dar modo anche ai non ricaricatori di apprezzarne le ottime doti. Non da molto tempo la Winchester ha rimesso sul mercato la serie che oggi mostriamo con una confezione di particolare attinenza al prodotto, al suo periodo d’oro, ai fucili che


Munizioni

Fronte e base della confezione di cartucce realizzate dalla Winchester nel calibro .38-55 Win. L’effigie e la firma del capitano d’industria rendono bene l’idea dei tempi in cui tale carica era nata

l’hanno adottata. Le caratteristiche tecniche e balistiche tengono saggiamente conto della possibilità di impiego in armi d’epoca e quindi la carica è certamente flemmatizzata per non correre inutili rischi: 435 m/sec di V/2 e 159 kgm di E/2 sono tuttavia ampiamente bastanti per divertirsi sparando al bersaglio o facendo affidamento in alcuni tipi di caccia dove vitalità del selvatico e distanza di ingaggio siano contenute. Da parte nostra avevamo provato anni addietro una Mini Sharps della Armisport Chiappa e, per ripetere le gesta dei coloni, avevamo insidiato con successo un giovane maschio di daino montando una palla Speer semi spitzer da 235 gr con V/2 pari a 599 m/sec e conseguente E/2 di 279 kgm. Acquistando uno dei diversi monocolpo allestiti dalla Casa succitata, dalla Davide Pedersoli o dalla Uberti, parliamo quindi dei Winchester 1885, degli Sharps e dei Rolling Block, ci assicureremo sicurezza, precisione e durata sparando questa cartuccia che ancora oggi mostra tutto il suo equilibrio per la massima soddisfazione dei cultori delle cose d’antan.

Su due lati stretti della confezione appaiono il Winchester 94 commemorativo di Oliver Winchester, la sua firma e la dedica di questa edizione limitata del fucile agli uomini e ai loro ideali, a tutti i clienti della Casa perché prosegua una tradizione di eccellenza

In consequenzialità con l’atmosfera dell’epoca anche l’alveare interno delle cartucce viene realizzato in solido cartoncino al colore naturale: anche senza la plastica si riesce a sopravvivere Caccia Passione 65


Ecco come si presentano le venti cartucce entro il contenitore di cartoncino pronte per venir prelevate e inserite in un adeguato fucile

La punta piatta in piombo è richiesta in primo luogo per l’impiego nei serbatoi tubolari delle armi a leva, poi sicuramente offre una sostanziosa cessione di energia sul selvatico con notevole potere di arresto

Caccia Passione 66

Al risalto del fondello, rim nella denominazione d’origine, segue il corpo cilindrico con ribasso intermedio ad anello e poi il colletto con la robusta crimpatura della lunga palla dotata di ogiva arrotondata e punta piatta a piombo scoperto


Munizioni

I molti bossoli delle cartucce sparate per le prove eseguite con la Mini Sharps della Armi Chiappa denotano una percussione centrata e vigorosa La cameratura si è rivelata corretta cosÏ che i bossoli non presentano segni di sfiancamenti

Il retro delle scatole delle cartucce contiene le scritte aziendali: all’epoca la Winchester era parte del Gruppo Olin

Caccia Passione 67


NUOVO LEICA RANGEMASTER CRF 2700-B Finalmente il telemetro Leica con scheda microSD! di Leica Sport Optics

A

ttesissimo dai cacciatori, Leica Camera AG (Wetzlar) presenta il nuovo Leica Rangemaster CRF 2700-B – che batte nuovamente il record della potenza di misurazione, aggiornandolo alla distanza limite di 2470 metri (2700 iarde). Il CRF 2700-B, come i suoi predecessori di cui mantiene aspetto, dimensioni, peso, ottica e sistema di misurazione, vanta il rinomato sistema balistico ABC® (Advanced Ballistic Compensation), grazie al quale è possibile programmare con semplicità lo strumento per ottenere la distanza compensata con angolo di sito, temperatura e altitudine (fino a 1100 metri di distanza), l’alzo o il numero di clic da dare alla torretta di qualsiasi cannocchiale (fino a 870 metri). Ma soprattutto, grazie all’integrazione di uno slot per scheda di memoria microSD, ora gli utenti possono caricare i propri dati balistici e le condizioni esterne al momento

Caccia Passione 68

della taratura dell’arma, tra cui l’altitudine, ed avere così in una frazione di secondo misurazioni precisissime in base alla palla utilizzata. Esattamente come avviene ormai da anni nei binocoli della serie Geovid HD-B. Altre importanti novità del CRF 2700-B rispetto al modello precedente sono il display LED completamente nuovo, ancora più nitido e dotato di maggiori informazioni sulla funzione in uso, in grado di mostrare le misurazioni con i decimetri fino a 200 metri e di aggiornare la distanza in modalità scan ogni mezzo secondo. Il Rangemaster CRF 2700-B è straordinariamente compatto e leggero e detiene ogni record in fatto di prestazioni per un telemetro da caccia. E’ disponibile da ottobre 2017 nei Leica Store e presso i rivenditori autorizzati Leica (Prezzo consigliato al dettaglio 865,00 €).


Ottiche

Caccia Passione 69


Caccia Passione 70


Ottiche

Caccia Passione 71


SHOTHUNT UNA VALIDA SOLUZIONE PER SPARARE PRESERVANDO L’UDITO Abbiamo avuto modo di provare i tappi auricolari della Shothunt con risultati decisamente appaganti grazie alla tecnologia insita in tali minuscoli apparecchi di Emanuele Tabasso

G

ià da parecchi mesi abbiamo in uso una coppia di tappi auricolari della Shothunt che vanta come logo pubblicitario “The Decibel Hunter” e quale azienda costruttrice la Euro Sonit srl di Milano. Il problema della protezione dell’udito viene talvolta presa in considerazione con notevole ritardo, quando i danni sono già manifesti, ma come si suol dire, non è mai troppo tardi. Dopo un accurato esame audiometrico sono stati preparati i tappi consegnati in un’elegante confezione comprendente il bauletto e i fogli di garanzia con il libretto di uso e manutenzione: all’interno è situato il contenitore tascabile dotato dei due apparecchi e di una scorta del materiale d’uso come le pile di alimentazione. Il primo particolare da scegliere è la coppia dei gommini in materiale morbido da inserire sui due auricolari: tre sono le misure di-

Caccia Passione 72

sponibili per posizionarsi al meglio in ogni orecchio. Segue l’inserimento delle pile negli appositi vani dotati di sportellino con chiusura a scatto: nei tempi in cui non si usano gli apparecchi è bene aprire questi sportellini togliendo così le pile dal contatto. L’accensione passa dunque dalla chiusura degli sportellini e dalla rotazione del potenziometro: un fischio assicura sull’attivazione. Sistemati i tappi nei canali auricolari si ruota il registro fino a individuare la posizione in cui il volume di ascolto della voce sia di proprio gradimento. In tale configurazione si avrà una migliore percezione della voce umana, non solo quanto a sonorità, ma soprattutto quanto a chiarezza del parlato: la frase “sento le voci, ma non capisco le parole” è di uso comune fra coloro che soffrono di ipoacusie dovute


Accessori

La confezione così come viene proposta al pubblico

All’interno del bauletto c’è spazio per il contenitore di pile in modo da non restare mai in condizioni critiche

L’interno del contenitore con i due apparecchi quasi pronti all’uso

a ereditarietà cui si unisce sovente la sofferenza per lesioni interne dovute alle alte frequenze sopportate, come ad esempi gli spari delle armi da fuoco o la permanenza in locali dove si svolgono lavori con forte emissione di decibel. Le caratteristiche di questi auricolari comprendono l’alta definizione del suono trasmesso, il segnale massimo di 32 dB, 20 dB di guadagno nella percezione uditiva, il blocco automatico di suoni che oltrepassino gli 82 dB, il disegno e la manifattura eseguiti in Italia. Il marchio CE EN 352-2-2002 – EN 352-72002 assicura sulla qualità in opera. L’azienda costruttrice è la Euro Sonit srl, via Principe Eugenio 13, 20155 Milano Tel. +39 0233101657 – Fax +39 0233103372 – www.shothunt.com – www.eurosonit.com info@shothunt.com

Il contenitore tascabile della coppia di auricolari, molto pratico quando si viaggia

Primo piano di uno dei due tappi dove si nota lo sportellino aperto e la pila staccata dai contatti: per iniziare l’uso si chiude questo sportellino girando poi la rotellina arancione per regolare l’intensità del suono Caccia Passione 73


In digiscoping si possono valutare esattamente le classi d’età e sesso, come questa femmina con il suo cucciolo. Caccia Passione 74


Digiscoping

CUORE DI CAMOSCIO, CON IL LUNGO.

Caccia Passione 75


CUORE DI CAMOSCIO, CON IL LUNGO. L’alta montagna, regno incontrastato del Camoscio, è la palestra ideale per il lungo in Digiscoping: la luce è buona, non resta che settare la fotocamera a seconda delle stagioni. L’occasione è buona per confrontare – senza pagelle – le reflex digitali con le MirrorLess. a cura di Riccardo Camusso e Andrea Castellini

I

l cuore di un camoscio può arrivare fino a 600 battiti al minuto. I suoi muscoli, potenti ma fluidi, sembrano fatti apposta per la corsa e per le scalate. Solidamente piantato su zampe robuste e zoccoli forti è un vero miracolo di adattamento al severo habitat della montagna. Teso come un arco, vibrante di una grande riserva di potenza a disposizione, egli evoca la velocità pura e la forza, anche quando sta a riposo. Di fronte alle sue partenze folgoranti dalla neve, ai suoi arresti frenati sui quattro zoccoli, ai suoi salti dove sembra appena sfiorare la terra, e soprattutto di fronte all’incomparabile eleganza del suo galoppo, si è tentati di parlare di leggerezza e rapidità. L’eleganza e la forza nascono infatti dall’accordo fra le linee e il volume: da tutto questo risulta un’armonia profonda fra le possibilità del camoscio e le sue esigenze di vita. Lo sanno bene cacciatori e fotografi naturalistici, che non avvicinano mai un camoscio Caccia Passione 76

Digiscopers in azione con fotocamera Mirror Less.


Digiscoping con il vento alle proprie spalle e non muovono neppure un sasso con gli scarponi; meno ‘problemi’ di strategia, invece, per i digiscopers, che possono stare ‘fuori scena’ e catturare buone immagini fotografiche anche a lunga distanza. Ancora immobile fino al momento in cui la distanza di fuga non viene infranta, infatti, il camoscio non esita a mettersi in movimento, con una fuga leggera, che si ferma soltanto per un breve stop – immancabile – per controllare la situazione. Dopo, lo possiamo vedere impegnato al pieno galoppo della paura. Un fuoco d’artificio. Al digiscoper di montagna, spetta il non facile compito di cogliere tutte queste cose. E, soprattutto, il naso umido, gli occhi, gli anelli delle corna permanenti e le espressioni di questo straordinario ungulato. Ma non solo: in molte occasioni, il digisoping ci permette anche di contare gli anni del camoscio – in vita - talora senza neppure spingere lo zoom del lungo ai massimi valori. Nel corso dei nostri ultimi work-shop ai camosci, abbiamo cercato di catturare in un file queste magìe. Lo abbiamo fatto con il lungo ATX95, portato a uno zoom mai superiore ai 40x e abbinato volta per volta (tramite il TLSAPO30) a una reflex DX e a una Mirror Less corredata da un grandangolo fisso molto luminoso. La prima impressione, senza pagelle ma in semplici test compatibili è che le due diverse fotocamere offrono più o meno gli stessi risultati. Ciò appare certamente un dato importante, che conferma che – in Digiscoping come con i supertele – la differenza qualitativa dipende quasi esclusivamente dalla ‘lente’ e non dal corpo della fotocamera utilizzata. Entrambe le fotocamere lavorano in RAW/ NEF e hanno un rapporto tempi esposizione/diaframma molto simile. La vera, fondamentale, differenza è nella fase operativa: più versatile e ‘svelta’ la Mirror Less; meno velo-

ce e immediata la reflex. La MirroLess, che mantiene il proprio obiettivo, può sfruttare gli automatismi e utilizza una specie di Autofocus – sulla seconda lente del lungo -; la reflex deve lavorare in Manuale sia per quanto riguarda i tempi d’esposizione (il diaframma è fisso, non regolabile), sia per la messa a fuoco, da fare sul lungo e da controllare, anche con zoom virtuale, nel mirino o in LiveVIew. La scelta, quindi, è assolutamente personale. Certo: abbiamo realizzato ottime immagini con entrambe le fotocamere, e la Mirror ha risposto con un’adattabilità oltre ogni previsione, ma ci siamo resi conto che a chi guarda una fotografia di un camoscio, poco interessa il sistema fotografico e/o la lente che l’abbia creata. La cosa più importante, infatti, è che la foto “parli”. A prescindere dalle lunghezze focali e dai crop, è fondamentale cogliere gli occhi, il naso umido, l’espressione di questo selvatico alpino. In questo modo, l’unica differenza fra il telescopio e il super-tele, non è tanto l’ingrandimento del soggetto nell’immagine finale, bensì la profondità di campo: ampia con il supertele (anche ai diaframmi più aperti), offre sfondi leggibili; ridottissima con il diaframma fisso del telescopio, invece, consente quel grande effetto di isolare il soggetto da uno sfondo volutamente poco leggibile. Certo: in digiscoping, la messa a fuoco deve essere estremamente precisa (talora, con soggetto frontale, fino ad avere a fuoco il muso e un po’ sfocato il dorso), ma poter stare fuori scena, a distanza, ed avere soggetti tranquilli, frontali e non in fuga, rappresenta per noi un “vantaggio” irrinunciabile con gli animali selvatici. Sulle strategie fotografiche con i camosci, c’è poco da dire ai cacciatori: queste sono praticamente le stesse da affrontare a caccia (e, forse, è più difficile realizzare una buona foto, piuttosto che un tiro perfetto). Le “follie” degli amori, fra la fine dell’autunno e l’inizio Caccia Passione 77


Se si rispetta la distanza di fuga del camoscio, l’animale spesso si lascia riprendere tranquillo e coricato.

In questo ppp di un camoscio nella neve (esposto in spot) si possono contare gli anni in vita.

dell’inverno, sono il momento migliore con i camosci; larici gialli e pochi contrasti tra le alte e le basse luci agevolano l’esposizione. In inverno e all’inizio dell’anno, i camosci vestono ancora il caldo ed elegante mantello scuro invernale. Con l’arrivo della neve, i grandi branchi, formatisi per la stagione degli amori, iniziano a sciogliersi. I maschi non si battono più tra loro. I giovani, non più turbati dall’indifferenza della madre durante gli amori, riguadagnano il loro posto al seguito della protezione materna. L’incontro più frequente, ora, è di piccoli branchetti di femmine e giovani camosci, con la totale esclusione dei maschi adulti. Questi hanno fatto il loro dovere riproduttivo e preferiscono starsene in pace, da qualche altra parte. Pochi branchi e qualche capo isolato si ostinano a restare fra gli alpeggi in quota, fedeli alla loro rimessa fra le rocce più inaccessibili, o Caccia Passione 78

in prossimità delle creste da cui il vento ghiacciato spazza la neve e scopre l’erba gelata che scrocchia sotto i loro denti. Febbraio è il mese più terribile, in montagna. Il mese in cui ogni speranza sembra aver abbandonato la terra; il mese in cui la fame grida troppo in alto, verso la valle, verso le zone che limitano i campi degli uomini, con l’abbominevole odore dei camini fumanti e delle concimaie che traspirano sotto il freddo, davanti alle baite. Dal punto di vista fotografico, la presenza di neve (che fa da sfondo a selvatici dal manto molto scuro) richiede un’esposizione spot, che rilevi selettivamente la luce che proviene dal camoscio trascurando le alte luci della neve. Si può fare – sia con la reflex che con la Mirror – alzando i tempi d’esposizione di almeno due stop e ‘ignorando’ la forte luminosità della coltre bianca.


Digiscoping

Tipica situazione in digiscoping su camoscio a circa 140 m di distanza. Il digiscoper mantiene una posizione bassa e parallela al terreno per avere lo sfondo distante ed esaltare il soggetto.

A marzo, i giorni cominciano un po’ ad allungarsi. Ma il freddo e il gelo la fanno ancora da padroni. In alcune giornate, però, un vago sentore di primavera, si diffonde nell’aria: sono quelle rare giornate in cui il cielo basso non grava più con il suo peso sulla terra morta e la speranza si risveglia nel cuore e nel corpo degli animali liberi. In qualche notte, poi, ha piovuto nella foresta e sugli alpeggi: ciò è sufficiente per iniziare ad allagare l’inverno. Ogni giorno, ora, e ogni giorno di più, la neve inizia a sciogliersi. Gli alberi della foresta iniziano a rivestirsi di foglie e la prima erba verde riappare sul terreno: questo è un richiamo troppo forte per i camosci stremati dal lungo inverno.Sta per arrivare la pri-

mavera, la tanto attesa primavera. In questo sentore di erba nuova, che gli animali “sentono” forse ancor prima di vedere, i camosci non esitano a buttarsi verso valle. Il richiamo dell’erba novella li fa più coraggiosi. Per i digiscopers questo periodo è sicuramente molto favorevole. L’esperienza, poi, insegna ad animali e uomini a frequentare con assiduità tutti i versanti a sud, dove il sole ogni giorno più caldo scioglie prima la neve. In questi versanti, esistono sempre radure dove l’esposizione al sole dura fin quasi al tramonto. Non è difficile localizzare queste zone precise: l’incontro con gli animali è assicurato, anche quando tutto intorno la neve domina il panorama. Buona luce a tutti! Caccia Passione 79


Caccia Passione 80


Digiscoping

Caccia Passione 81


Caccia Passione 82


Veterinaria

Leishmaniosi canina e pappataci, una presenza preoccupante per la salute del nostro cane.

Caccia Passione 83


Leishmaniosi canina e pappataci, una presenza preoccupante per la salute del nostro cane. La vista è un bene prezioso, sia per gli uomini che per gli animali. Entrambi possono condividere dei disturbi visivi in grado di compromettere qualsiasi attività, caccia compresa. Tra le patologie che presentano una certa rilevanza nell’ambito della caccia, vogliamo ricordare le miodesopsie, conosciute anche come “mosche volanti”. di Francesca Pierri

C

on l’avvento della bella stagione, le passeggiate con il nostro amico a quattro zampe si moltiplicano, ma attenzione: gli spazi verdi ed umidi nascondono diverse insidie. Uno dei peggiori nemici del cane è infatti il pappatacio, un insetto simile alla zanzara, colpevole della leishmaniosi. Si tratta di una malattia infettiva molto grave, spesso mortale per il cane e che può colpire anche l’uomo. È importante perciò conoscerne i sintomi ed i metodi di prevenzione.

persona, il protozoo che provoca la malattia deve infatti, per diventare infettante, compiere una parte del proprio ciclo biologico all’interno dell’organismo del pappatacio. La malattia è causata da un microorganismo, la Leishmania infantum, ovvero un parassita del sangue e viene trasmesso al cane mediante la puntura di un insetto, il pappatacio. Solo gli esemplari di sesso femminile pungono per procurarsi il sangue necessario a far maturare le uova. Dopo una fase di maturazione nell’intestino del pappatacio, la leishmania La trasmissione della leishmaniosi non av- può essere trasmessa ad un altro ospite, duviene direttamente da cane a cane o da cane a rante un successivo pasto dell’insetto.

Caccia Passione 84


Veterinaria

Caccia Passione 85


Il pappatacio è un insetto molto diffuso nell’area mediterranea, lungo circa 2-3 mm e che a differenza delle zanzare non emette alcun suono durante il volo ed è attivo soprattutto nelle ore serali e notturne. È attivo nel periodo che va da maggio a ottobre ed è particolarmente diffuso nelle aree collinari e in pianura, predilige inoltre luoghi freschi come abitazioni e cantine. In Italia ci sono regioni più a rischio ma ormai la malattia si sta espandendo e zone un tempo ritenute “sicure” non lo sono più. Fino a pochi anni fa infatti, la quasi totalità dei casi si registravano lungo le coste marine, nel corso deli ultimi anni invece ci sono stati focolai in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto e Trentino. Una volta punto dall’insetto infetto, il cane colpito dalla malattia può andare incontro a sintomi piuttosto gravi che possono manifestarsi assieme o singolarmente. I possibili sintomi della malattia sono nuCaccia Passione 86

merosi e spesso ne sono presenti solo alcuni, uno soltanto o addirittura nessuno. Per questo in genere risulta difficile arrivare ad una diagnosi. Alcuni animali, una volta infettati, presentano prevalentemente sintomatologie cutanee, in altri vengono colpiti gli organi interni ed in alcuni casi possono manifestarsi entrambi i sintomi. Alcuni dei sintomi più diffusi sono la dermatite secca esfoliativa tipo forfora, una perdita di peso repentina, alopecia (ovvero perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe o sul dorso), lesioni alle orecchie le quali perdono pelo e manifestano ulcere sanguinolente, perdita di sangue dal naso dovuta a ulcere nella mucosa orale in cui sono presenti i parassiti, crescita accelerata delle unghie, dolori articolari e lesioni oculari. A livello viscerale si riscontrano invece danni ai reni, in correlazione ai quali compaiono a seconda del procedere della malattia: polidipsia, poliuria, anoressia, vomito, diarrea, ulcere orali, sino ai segni neurologici e al coma uremico. La diagnosi viene effettuata in laboratorio attraverso l’analisi di campioni di sangue o urina. Per quanto riguarda le cure, vi sono dei farmaci che nel caso in cui la malattia sia ancora poco diffusa, riescono a contenerla ed in alcuni casi curarla. Dunque cosa si può fare per evitare il contagio? La prevenzione diretta, atta ad evitare che il cane venga punto dall’insetto infetto resta di vitale importanza. Per fare ciò possiamo ridurre il rischio di contagio ricorrendo a repellenti specifici, ricordando che la maggior parte degli antiparassitari in commercio risultano tossici per i gatti che non devono perciò venirne a contatto. A partire dal 2012, è inoltre stato reso disponibile un vaccino in grado di bloccare l’azione del parassita. Prima di effettuare tale vaccino è però necessario verificare tramite esame del sangue che il cane non sia positivo all’infestazione, in questo caso il vaccino risulterebbe inutile.


Veterinaria

Caccia Passione 87


INVIA LA TUA FOTO La foto del mese

Caccia alle anatre con

Le discrezionedella dellaredazione, redazione,all’inall’inLemigliori migliori immagini verranno pubblicate, aa discrezione terno del portale, portale,della dellarivista rivistao in o in altre pubblicazioni curate da Caccia Pasaltre pubblicazioni curate da Caccia Passione. sione. Passione avrà d’uso diritto d’uso e pubblicazione gratuita deiinviamateCacciaCaccia Passione avrà diritto e pubblicazione gratuita dei materiali riali inviateci spontaneamente. autore dichiarai diritti di detenere i diritti di teci spontaneamente. Ogni autoreOgni dichiara di detenere di Copyright delle Copyright dellee dei fotomanoscritti inviate e dei manoscritti e saràpersonalmente responsabile personalmente foto inviate e sarà responsabile per l’oggetto per l’oggetto nella fotosollevando presentatagià sollevando già daPassione ora Caccia Passione ritratto nellaritratto foto presentata da ora Caccia da qualsiasi da qualsiasi responsabilità. ogniil caso il materiale trasmesso non verrà restituito responsabilità. In ogniIncaso materiale trasmesso non verrà restituito


Spaniel su lepre

Collabora con Caccia Passione: Collabora con Caccia Passione:

INVIA LE TUE STORIE INVIA LE TUE STORIE

Caro Caroamico amicocacciatore cacciatoresesesei seiamante amante della della fotografia naturalistica naturalistie/o oppure amiami scrivere e raccontarci le tue imprese veca venatoria, e/o venatoria, oppure scrivere e raccontarci le tue imprese natorie e vorresti vedere le tue foto o io tuoi venatorie e vorresti vedere le tue foto i tuoiarticoli articolipubblicati pubblicatisu Caccia Passione, puoipuoi inviare i tuoi manoscritti o i otuoi scatti acsu Caccia Passione, inviare i tuoi manoscritti i tuoi scatti compagnandoli dadauna dell’autore, accompagnandoli unadidascalia didascaliaee dal dal nominativo dell’autore, all’indirizzo email: redazione@cacciapassione.com all’indirizzo email: redazione@cacciapassione.com


CACCIA PASSIONE Anno VI – N° 10 – Ottobre 2017 www.cacciapassione.com

Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com Collaborazioni Pierfilippo Meloni, Emanuele Tabasso, Riccardo Camusso, Saverio Patrizi, Roberto Aguzzoni, Simone Ricci, Claudia Zedda, Pina Apicella, Vincenzo Frascino, Valerio Troili, Kalaris, Ilaria Troili, Simona Pelliccia Traduzioni A cura della Redazione Grafica e impaginazione A cura di Grazia Lospennato Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Vincenzo Frascino. Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 ®CACCIA PASSIONE È UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA.


Per Informazioni o Prenotazione degli Spazi Pubblicitari Contattare: commerciale@cacciapassione.com oppure chiamaci al 335.6408561

www.cacciapassione.com Caccia Passione s.r.l. - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.