Caccia Passione maggio 2017

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ANNO VI nr. 05 - Maggio 2017

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

IL SUONO DEI PROPRI PASSI

Eventi:

• Caccia Village 2017

Cani da caccia:

• L'importanza della genealogia

Canna rigata:

• Merkel Helix RX in .308 Win. e ottica Sig Sauer Whiskey 5


ANNO VI nr. 04 - Maggio 2017

CACCIA PASSIONE

in copertina

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

IL SUONO DEI PROPRI PASSI

Eventi:

• Caccia Village 2017

Cani da caccia:

• L'importanza della genealogia

Canna rigata:

• Merkel Helix RX in .308 Win. e ottica Sig Sauer Whiskey 5

SOMMARIO Anno VI Nr. 05

www.cacciapassione.com

10 Caccia alpina:

Il suono dei propri passi

18 Ungulati:

L'occhio di bue

Pg 8 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 10 Caccia alpina: Il suono dei propri passi Pina Apicella

24 Eventi:

Caccia Village 2017

Pg 18 Ungulati: L'occhio di bue

Vincenzo Frascino

Pg 24 Eventi:

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Caccia Village 2017

Pina Apicella


Sommario Pg 68 Accessori: Negrini Plastic Cases

Saverio Patrizi

Pg 72 Attualità: 6° Raduno Blaser Club Italia

30 Cani da caccia:

L'importanza della genealogia

Vincenzo Frascino

Pg 74 Veterinaria: Ipertermia, attenzione al colpo di calore.

a cura della Redazione

Pg 30 Cani da caccia: L'importanza della genealogia

Simona Pelliccia

Pg 38 Fucili canna liscia: Beretta 687 EE.LL. Diamond Pigeon Restyle Emanuele Tabasso

Pg 46 Fucili canna rigata: Merkel Helix RX in .308 Win. e ottica Sig Sauer Whiskey 5

Emanuele Tabasso

Pg 56 Munizioni: Cartuccia Hornady .308 Win. BTSP Interlock 165 gr

Beretta 687 EE.LL. Diamond Pigeon Restyle

46 Fucili canna rigata:

Merkel Helix RX in .308 Win. e ottica Sig Sauer Whiskey 5

Costantino Ramolfi

Pg 62 Ottiche: SWAROVSKI dS 5, l’intelligenza digitale

38 Fucili canna liscia:

Riccardo Camusso

74 V eterinaria:

I pertermia, attenzione al colpo di calore. Caccia Passione 3



Editoriale NON DIMENTICATE CHE AMIAMO LA CACCIA.. C’è una domanda al centro della vita di un cacciatore: fino a quando continuerà a praticare il suo sport preferito nonostante resiliente ai continui e insensati attacchi animalisti. Il groviglio di dubbi nel quale vive chi pratica la caccia, gli amici e i parenti vicini ai cacciatori, giorno per giorno, nonostante le diverse forme di caccia ecosostenibile e altresì volano del turismo rurale, è ogni ora reso più complicato dal fatto che molto spesso non ci sono risposte soddisfacenti alle domande fondamentali: quelle che riguardano il cuore (o lo spirito) di chi si vede sparire, a volte lentamente, tutte le promesse fatte da partiti politici e associazioni venatorie per far si che anche in Italia si possa praticare serenamente l’attività venatoria. In Italia sono oltre mezzo milione le “doppiette” censite, una su dieci tra gli ultra cinquantenni. Troppo spesso si gira loro le spalle, si liquidano con qualche battuta e troppo stesso con qualche promessa per la futura stagione venatoria. In realtà le cose, così come per altri sport, stanno lentissimamente migliorando, un po’ grazie alla sensibilizzazione di alcune testate giornalistiche e aziende di settore, un po’ per l’abbassamento del livello di rimozione collettiva grazie al fatto che sono proprio i giovani che ora iniziano decisi a praticare questo sport, in particolar modo la caccia agli ungulati praticata con la carabina a anima rigata. Un giorno qualche anno fa un anziano cacciatore mi disse: «Ho paura». Sapeva cosa stava succedendo, i cacciatori in Italia stavano diminuendo vertiginosamente a causa delle continue prese in giro di chi invece dovrebbe tutelare la categoria. Pensava che non sarebbe finita bene. Sapeva che lo sapevo anche io. Invece, da circa due anni vi è un inversione di rotta, le richieste per nuove licenze a opera di persone under 30 sono in aumento, infatti è ora di tenerci la mano, ancora una volta, poiché vedere sempre più ragazzi e ragazze amare questo sport è al momento l’unica rivincita possibile a breve termine. Pierfilippo Meloni


I cinghialai di Reggio Calabria in protesta Il Comitato capisquadra dell’ATC RC1 ha presentato una serie di istanze, ma per il momento l’unica risposta è stato il silenzio. te riunioni che hanno portato alla formulazione di queste modifiche, in modo da eliminare limitazioni e disagi. Non si tratta di un sentimento vissuto solamente dai cacciatori di questo ATC, ma anche da quelli delle altre zone della regione meridionale. In particolare, ci sono anche le istanze della Pro Cinghiale Calabria e dei Cacciatori Cinghialai Calabresi a confermare questa volontà di cambiamento. A febbraio sono state presentate al Dipartimento di competenza le proposte ritenute più urgenti, oltre che fondamentali per il regolare svolgimento della caccia al cinghiale. Non piacciono soprattutto le modal Comitato che riunisce le squadre di cinghialai lità di iscrizione, visto che i cacciatori sono costretti di Reggio Calabria ha ribadito ancora una vol- ad anticipare il pagamento delle tasse di due mesi ta il proprio disappunto per le mancate modifiche rispetto all’inizio dell’attività venatoria. I cinghialai al regolamento istituito dalla Regione Calabria. Il calabresi non hanno ancora ricevuto rassicurazioni comitato è stato formato nel 2016 dai capisquadra in merito e il silenzio di Regione, ATC e associadelle squadre dell’Ambito Territoriale di Caccia RC1, zioni venatorie viene giudicato inappropriato. Il 17 proprio in seguito alla presentazione del disciplina- giugno ci sarà una riunione dei capisquadra a Ripare. Nel corso dei mesi successivi ci sono state tan- ro per valutare le prossime azioni da intraprendere

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Elena Michiardi è il nuovo presidente comitato caccia Valle d’Aosta Si tratta della prima donna che ricoprirà questo ruolo: oltre a lei sono stati eletti i rappresentanti delle sezioni locali.

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cacciatori valdostani hanno scelto, il nuovo presidente del Comitato Regionale per la Gestione Venatoria sarà Elena Michiardi. Si tratta della prima donna che ricopre questo ruolo così importante, un risultato emerso nel corso del voto di ieri, domenica 28 maggio 2017. Circa mille praticanti hanno espresso la loro preferenza e 600 di loro

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hanno dato fiducia alla 35enne di La Salle. Elena Michiardi è cacciatrice e tecnico faunistico, qualifica conseguita dopo una laurea in Medicina Veterinaria. Lo sfidante che si è avvicinato di più è Antonio Bogazzi, fermo a 400 preferenze: l’altro aspirante alla carica di presidente era Alberto Colliard. Hanno avuto diritto di voto i soci maggiorenni del consorzio e residenti in Valle d’Aosta, oltre che in regola con tutte le autorizzazioni e il versamento della quota associativa. Oltre al nuovo numero uno del Comitato Caccia, sono stati eletti i rappresentanti delle 23 sezioni locali e gli 8 rappresentanti di comunità. Proprio all’inizio di questo mese di maggio è stata approvata la legge regionale sui capi prelevabili nelle circoscrizioni, un ddl che ha modificato il testo sulla tutela e gestione della fauna selvatica e la disciplina della caccia.


News venatorie Federcaccia Brescia e le scuole: si conclude un anno di progetti e collaborazioni L'associazione venatoria ha tracciato il bilancio finale di "Chioccolamente" e "C'era una volta un albero, un uccellino e un cacciatore".

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l 2016 La sezione provinciale di Brescia della Federazione Italiana della Caccia ha riassunto tutte le iniziative e i progetti formativi svolti quest’anno nelle scuole del territorio. L’associazione venatoria crede fortemente in questi percorsi, in particolare nella sensibilizzazione dell’interesse dei ragazzi. Le scuole stanno per chiudere e a questo punto si può fare un bilancio. “Chioccolamente” è stato pensato per la scuola secondaria e ha valorizzato la caccia, messa in risalto nel suo accordo armonioso con l’ambiente e l’evoluzione umana. Inoltre, stavolta si è deciso di puntare sul forno fusorio di Tavernole sul Mella: i ragazzi hanno quindi approfondito la pratica venatoria e le lavorazioni del ferro. La collaborazione con Beretta, poi, ha permesso di organizzare un

convegno in cui si è spiegato di normativa venatoria e roccoli, senza dimenticare lo studio tecnico sull’arma a bascula che si deve alla Bettinsoli. I corsisti hanno anche studiato la morfologia del merlo, del tordo sassello, tordo bottaccio e allodola, riproducendone il canto. Il progetto “C’era una volta un albero, un uccellino e un cacciatore”, invece, ha approfondito la storia dei roccoli e l’arte venatoria in generale con burattini, fiabe musicate e altre forme artistiche, la scelta giusta per insegnare il rispetto delle tradizioni locali.

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Caccia alpina

IL SUONO DEI PROPRI PASSI

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IL SUONO DEI PROPRI PASSI Caccia in solitaria: difficile e certamente faticosa, la caccia da soli in montagna è un’esperienza che può emozionare tutti i cacciatori, e che vale la pena di essere sperimentata. Testo di Pina Apicella Foto di Vincenzo Frascino

La rivalsa di Tosca su un membro del branchetto Caccia Passione 10


Caccia alpina

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a sveglia fa in tempo a emettere mezzo trillo, e la mano si allunga a spegnerla indovinando perfettamente la traiettoria nel buio. Alle tre di notte la casa dorme, e con lei il resto della famiglia. Il sonno residuo impasta i primi movimenti con cui le calze e i pantaloni scivolano sulle membra calde di piumone. Lo zaino già pronto dalla sera prima accoglie gli ultimi oggetti, il thermos del caffè e qualche altro dettaglio dell’ultimo minuto, mentre lo sguardo vigile compie un’ultima veloce indagine sulla completezza dell’armamentario, immaginando le molteplici evenienze che potrebbero incombere sulla giornata. Non

basta avere con sé la carabina e le munizioni: a caccia, da soli, bisogna essere pronti (o almeno attrezzati) per le più disparate situazioni. Non c’è un vero appuntamento cui recarsi, nessuno ti aspetta. Solo il tuo programma minuzioso, verificato più volte, “se alle 4.00 sono sul posto, un’ora di cammino, dovrei essere in caccia prima dell’alba…”. Hai certamente detto a qualche fidato amico dove caccerai. La tua auto sarà visibile facilmente da chi conosce la zona, ma quando la lascerai, sarai solo, nel bosco o su per le montagne, un piccolo insignificante bipede armato e silenzioso (non quanto si vorrebbe), la cui posizione sarà identifica-

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bile via telefono solo per i pochi, selezionati, eletti conoscitori della zona. Mentre t’incammini, i muscoli si scaldano, i pensieri dapprima affollati nella mente “civile” si spogliano via via delle preoccupazioni quotidiane e, col fiato cadenzato in un affanno più o meno sostenuto, la concentrazione e la luciCaccia Passione 12

dità s’impossessano della tua mente. Pensi alla strada, al punto in cui l’ultima volta hai avvistato quel branco, alle parole con cui vorresti descrivere i colori e gli odori di questa notte che volge al mattino, ma una volta a casa non ne ricorderai più una. L’attesa dell’alba è un tempo lunghissimo, vuoto, immisurabile, forse anche


Caccia alpina

noioso, eppure nessun dialogo serve. Nessun compagno ti manca, ora, che sei il padrone di tutto quello che ti entra negli occhi. Il peso delle spoglie nello zaino, della padella urente che ti ha fatto quasi piangere, o del dubbio cocente che ti ha tolto la pace quando hai visto andar via quell’animale con passo zoppicante….ecco:

questo è troppo per le spalle del cacciatore solo. Eppure è per questa sofferenza, per questa libertà, che si sceglie la caccia in solitaria. Lontani dalle carovane di fuoristrada, lontani dagli altri uomini, nel silenzio, nel sacrificio e nella contemplazione, forse è la vera caccia. Forse è la libertà. Caccia Passione 13


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Ungulati

L'OCCHIO DI BUE

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L'OCCHIO DI BUE Caccia al cervo. Cronaca di un’uscita ai calvi nel fantastico scenario dell’appenino bolognese. di Vincenzo Frascino

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o una femmina di cervo ancora da prelevare per completare il piano. La zona dove mi è stata assegnata però non la conosco affatto”, mi confida Paolo, invitandomi ad accompagnarlo a caccia nel magico paradiso di Camugnano. “Non la conosco affatto” detto da un cacciatore esperto e attento come Paolo, significa soltanto che non conosce per nome e cognome i cervi che vivono lì. Non ravviso nessuno più legato al territorio quanto lui! La sfida è molto intrigante, lo accompagno più che volentieri. Nel buio delle cinque del mattino i fari del suo fuoristrada illuminano i tornanti che la sua guida approccia con meno disinvoltura del “solito”. Dopo un bel po’ di curve due femmine e un piccolo di cervo ci attraversano la strada, regalandoci l’illusione di un buon auspicio per la giornata. Giunti quasi alla meta, scorgiamo in un campo sei sagome di cervi, illuminati dal chiarore delle ultime stelle di una notte di ventosa tramontana. “Che ne dici di tentare una cerca lassù?” propone Paolo, poco prima di parcheggiare il fuoristrada. Aspettiamo che faccia giorno e sfruttiamo l’attesa studiando dal GPS la geografia della zona: identifichiamo un campo da raggiungere attraversando il bosco sulla cima. Lasciamo l’auto e, ben zavorrati di zaini e carabina, ci incamminiamo in salita. Lungo l’ascesa sbinocoliamo attraverso gli alberi. Con passo felpato camminiamo per circa una mezz’ora. Sbinocolando sulla nostra sinistra, a circa 300 metri da noi, individuiamo un

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Ungulati

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branco di cervi. I cervi stazionano in un’area intricata, tra rami di ginestre spoglie, arbusti spinosi e radi alberi apparentemente secchi. Compatibilmente con la scarsa visuale concessa dallo sporco che li cela parzialmente, identifichiamo due fusoni e almeno due femmine. Come l’occhio di bue illumina con la sua luce conica un punto del buio palcoscenico, solo uno strappo nella macchia ci offre la possibilità di vedere distintamente un animale alla volta, via via che si avvicendano nei loro lenti e apparentemente incongruenti spostamenti. I due fusoni, come due adolescenti che nel gioco misurano la propria forza e abilità nella lotta, si fronteggiano incrociando i solidi fusi. Prima uno indietreggia, poi spinge l’avversario, nell’antica danza ancestrale che celebra la virilità appena sbocciata. La nostra visuale è offuscata da numerosi, sottili rami che parzialmente ci nascondono ma che rappresentano insidiosi ostacoli alla visione nitida e soprattutto a un eventuale tiro. “Proverò ad avanzare di qualche metro - sussurra Paolo - da lì mi pare che ci siano meno rami, da qui non mi azzarderei a tirare”. Le foglie morte che il vento di questi giorni ha reso fragranti rischiano di tradire i nostri passi. Decido di non muovermi e lascio che Paolo avanzi da solo, nella traiettoria semi-circolare con cui aggira i rovi, fino a posizionarsi a pochi metri da me. Il vento che continua a soffiare è a nostro favore, e i cervi non si accorgono dell’inevitabile scricchiolio dei passi di Paolo. Siamo esattamente sulla stessa traiettoria e abbiamo quindi la stessa visuale. Telemetro 270 metri, e la distanza che ci separa è a portata di bisbiglio. L’occhio di bue non inquadra più i fusoni, che si sono spostati sulla parte sommitale. Ora c’è un piccolo al centro della scena, mentre la sottile, che abbiamo scelto come capo da prelevare, s’intravede appena, parzialmente coperta dalle ginestre. E’ molto difficile tentare un tiro, sebbene la distanza non sia proibitiva. Paolo si è sistemato a terra, la carabina è perfettamente stabilizzata grazie al bipiede e allo zaino. Caccia Passione 20

Riduce gli ingrandimenti al minimo per visualizzare meglio gli insidiosi rami che potrebbero interferire. Lo vedo spostare impercettibilmente la canna sullo zaino, le possibili traiettorie libere sono pochissime e ben stampate nella sua mente. Ma sono solo ipotesi, speranze: la femmina sembra non voler uscire allo scoperto. Improvvisamente un abbaio da lontano scuote le nostre orecchie. Anche i cervi sembrano allarmati, e alcun di essi dirigono prima lo sguardo e poi qualche passo verso la parte più fitta del bosco. Non tutto il branco però si allarma. Il piccolo scende di qualche metro e, nell’unico foro pulito, nell’occhio di bue di questo magnifico e misterioso palcoscenico, si staglia a cartolina la sagoma della femmina. Mi sembra di percepire esattamente i pensieri di Paolo. Calmo e con movimenti lenti ruota la ghiera dell’ottica aumentando gli ingrandimenti che aveva tenuto bassi per visualizzare i rami. Le sue spalle sembrano rilassate e il suo respiro regolare. Continuando a inquadrare la sottile con il binocolo, porto istintivamente i pollici a coprire i timpani, preparandomi al boato del 3oo WM che il freno di bocca ha dolorosamente amplificato. Il branco di cervi, già allertato dall’abbaio di pochi secondi prima, schizza confuso e disordinato verso il bosco fitto. Non è facile valutare quali e quanti cervi siano andati via, coperti come sono da mille ostacoli visivi. La reazione al colpo della cerva resta un fumoso mistero intriso di speranza. “Ero fermo e concentrato...se questo colpo non è andato a segno l’unica variabile che non posso escludere è qualche ramo imprevisto” commenta Paolo, evidentemente emozionato. Non dobbiamo aspettare molto prima di raggiungere l’anschuss, la distanza che ci separa dalla cerva (speriamo!) richiede ben più di un quarto d’ora di cammino. Già da lontano un’estesa chiazza di sangue sulle ginestre verdi e spoglie ci invita ad avvicinarci con fiducia. A pochi metri dall’anschuss, la cerva esanime si offre ai nostri occhi, colmi di soddisfazione ma già rivolti al forte dislivello che ci aspetta per l’estenuante recupero.


Ungulati

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Eventi

Caccia Village 2017

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Caccia Village 2017. Un grande successo per la tre giorni di divertimento, approfondimento e novità alla Fiera di Bastia Umbra. Testo di Pina Apicella Foto di Vincenzo Frascino

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omenica 14 maggio si è conclusa la tregiorni dell’atteso evento “Caccia Village” tenutosi alla Fiera di Bastia Umbra. Giunto alla sua V edizione l’ormai immancabile appuntamento annuale, il più importante del centro Italia, ha richiamato migliaia di visitatori, appassionati di caccia, ma non solo. Certamente il tema “caccia” presente nel titolo dell’evento è e resta l’asse portante intorno a cui ruotano iniziative, convegni,

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seminari, esposizioni e proposte da parte delle principali aziende del settore. Ma non solo i cacciatori sono protagonisti di Caccia Village: il mondo della cinofilia, del tiro, dell’arte e dell’outdoor è stato, come sempre, esaustivamente rappresentato, soddisfacendo tra prodotti e intrattenimenti, i gusti e le esigenze di intere famiglie. Non sono infatti mancate le mostre, le esposizioni canine, gli incontri con personalità del


Eventi

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mondo dello sport e dello spettacolo, i momenti culturali e di approfondimento venatorio. Le più famose aziende produttrici di armi, munizioni e sistemi di puntamento hanno portato a Bastia il meglio della loro produzione, per far conoscere, testare e toccare con mano agli appassionati gli “oggetti del desiderio” che l’innovazione tecnologica mette sempre più a disposizione dei seguaci di Diana. Il cacciatore moderno non può prescindere dalla conoscenza dei materiali, delle tecnologie e dei prodotti che l’industria propone con sempre maggiore attenzione alla soddisfazione e alla sicurezza dei suoi consumatori. È per questo che un evento come Caccia Village è e resta un appuntamento imperdibile, nel panorama fieristico italiano. La grande affluenza registrata conferma quanto detto e getta le basi per un successo sempre crescente atteso per le prossime edizioni.

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Cani da caccia

2017

primavera/estate Caccia Passione 27


Bellissimo esemplare di setter impiegato in montagna

Due segugi a pelo aso impegnati sull'usta del selvativo Caccia Passione 28


Cani da caccia

L’IMPORTANZA DELLA GENEALOGIA Caccia Passione 29


L’IMPORTANZA DELLA GENEALOGIA Solo raramente dal caso può emergere il campione. ma solo una linea di sangue consolidata può garantire un certo livello di qualità nel lungo periodo di Simona Pelliccia

La convinvenza tra fratelli spesso favorisce l'affiatamento anche sul terreno Caccia Passione 30


Cani da caccia

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o spesso sentito parlare di ottimi segugi nati per caso, nati da due cani neppure lontanamente affini dal punto di vista genetico, frutto di accoppiamenti casuali e, per così dire, “tentati”. È probabile che sporadicamente questo tipo di accoppiamento possa dar luogo a risultati anche soddisfacenti dal punto di vista venatorio. Ma il concetto di selezione è ben diverso. La trasmissione di determinate caratteristiche, sia morfologiche che, soprattutto, attitudinali, avviene tramite accoppiamenti mirati, tra soggetti geneticamente affini.

Nella scelta di un cucciolo o di un soggetto adulto per una monta, l’attenzione verso una linea di sangue consolidata da anni, da cui sono sempre provenuti soggetti mediamente validi sarà non dico garanzia di successo, ma quantomeno renderà altamente improbabile che quel cucciolo o quella cucciolata si dimostri totalmente insoddisfacente. Ciò che conta maggiormente non è tanto il campione sporadico, quanto la qualità media garantita negli anni. L’importanza della genetica si potrà notare anche in certi aspetti che influiscono notevolmente sulla caccia: si pensi, ad esempio,

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Tre fratelli nero focati con caratteristiche similari nel lavoro

all’importanza di avere tra gli avi segugi che per loro natura rifiutano selvatici diversi dalla lepre. Questo renderà più facile l’addestramento del cucciolone al rifiuto di tali selvatici non solo perché, mediamente, il giovane sarà meno incline o comunque poco appassionato a cacCaccia Passione 32

ciare altro, ma anche perché sarà più probabile che lo stesso cucciolo si trovi ad uscire insieme a soggetti adulti corretti, e per imitazione progressivamente capirà che certi animali devono essere ignorati. Le caratteristiche del segugio sono innate: partendo da un’ideale scala di valore da 1 a 1,


Cani da caccia

al giorno della nascita il segugio ha dentro di sé un potenziale, si consideri ad esempio pari a 8. Non ci sarà modo di farlo diventare 10. Ma sarà facile farlo restare a 6, se il cucciolo verrà addestrato in maniera sbagliata. Ho visto segugi dal potenziale enorme essere sciupati dalle mani sbagliate. Allo stesso modo,

ho assistito al lavoro di segugi di mediocre qualità essere esaltato al massimo grazie all’opera sapiente del segugista. La scelta su quale corrente far ricadere la propria scelta dipenderà dalle esigenze e dalle preferenze di ciascuno. E’ anche vero che il tipo di addestramento a Caccia Passione 33


cui il cane viene sottoposto e il tipo di terreno sul quale viene impiegato avranno una certa influenza sulla formazione del segugio. Ma certe caratteristiche non potranno essere nĂŠ apportate nĂŠ tolte al segugio, perchĂŠ inna-

E' nell'ambiente domestico che si instaurano i legami forti col segugio Caccia Passione 34

te e dunque essenziali al suo metodo. Su questo concetto incide molto la genealogia: quel potenziale proviene proprio dal corredo genetico del segugio, e sarĂ quindi fondamentale punto di partenza.



Sul fianco anteriore della bascula viene evidenziato il rilievo “à cabochon” in corrispondenza del semiperno interno

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Fucili canna liscia

Beretta 687 EE.LL. Diamond Pigeon Restyle

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Beretta 687 EE.LL. Diamond Pigeon Restyle Parlare dei sovrapposti Beretta significa richiamare subito alla mente il settore sportivo agonistico senza tuttavia dimenticare che il comparto caccia è quello che nei decenni del dopoguerra ha fatto conoscere al grosso pubblico l’eccellente specialità della Casa di Emanuele Tabasso

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opo aver provato uno dei sovrapposti più attuali del settore sportivo della Beretta, il Mod. 690 Sporting, abbiamo potuto dedicarci all’esame visivo e a qualche serie di piattelli con un esemplare della serie 687. Le diverse versioni di questo fucile studiato per la caccia hanno raggiunto con questa che oggi esaminiamo il vertice per eleganza, riconoscibilità e sofisticazione: la sigla EE.LL. rappresenta per la Casa di Gardone il vertice dell’estetica e il richiamo al Diamond Pigeon un’ulteriore conferma della classe dell’arma a cui il termine Restyle definisce e conclude l’operazione. L’impianto tecnico riposa sulla collaudatissima bascula a U profonda con semiperni a grani avvitati e scassi nel profilo superiore dei fianchi complementari a quanto praticato nel monobloc di culatta, il noto sistema di giunzione delle canne: qui si trovano gli orecchioni e gli

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ingrossamenti laterali per creare il contrasto alla proiezione in avanti del gruppo canne mentre la rotazione è impedita da due puntoncini tronco conici, sporgenti dalla faccia di bascula e mossi dalla chiave, con sedi ricavate nello spessore di parete del monobloc. La distribuzione delle masse e lo scarico delle forze assicurano stabilità sotto sparo e, insieme agli eccellenti materiali, una solidità a tutta prova e una vita operativa encomiabile. Le batterie con molle elicoidali vengono comandate dallo scatto monogrillo di particolare dolcezza e precisione: il tastino del selettore di sparo è incassato nella slitta della sicura posta sulla codetta superiore. Le canne da 71cm e camerate per il calibro 12/76 sono del tipo Steelium in acciaio trilegato, con foratura profonda e pendenza allungata dei coni per assicurare leggerezza, basso rinculo, alta velocità dei pallini e distribuzione


Fucili canna liscia

Una delle parti più eleganti e caratteristiche della bascula sono senz’altro i doppi seni con bordatura marcata per dare risalto alle rotondità su cui si sviluppa l’elaborata incisione evidenziata dalla puntinatura opaca del fondo

Fra i particolari che ravvivano la bascula va evi-

denziata la sottile ed elegante bordatura lucida dell’ispessimento di rinforzo che parte sotto ai seni per terminare lungo il profilo del dorso

In corrispondenza dell’orecchione sporge dal testacroce la levetta di sgancio dell’eiettore mentre al di sopra si nota l’estrattore con il lungo gambo e il risalto tondo che, in contrasto con l’incavo a camme attua l’estrazione primaria

L’emblema delle tre frecce sottolinea la bascula del fucile posta in un accattivante chiaroscuro

All’interno dell’asta è incassato il testacroce con il meccanismo per il mantenimento e la regolazione del tiraggio contro la cerniera di bascula

Da questa prospettiva si apprezza l’estesa superficie su cui l’incisione viene distribuita: in particolare si nota il prosieguo del disegno anche nelle curve di raccordo tra fianchi e dorso, ottenibili solo con una moderna apparecchiatura laser a 5 assi Caccia Passione 39


ottimale della rosata in rapporto ai valori degli strozzatori intercambiabili, alternativa a quelli fissi. In questo esemplare vediamo montati il tre stelle e una stella (*** / *) quindi con una giusta ampiezza di rosata per la prima canna e la massima portata utile per la seconda com’è d’uopo ingaggiando i diversi tipi di selvaggina cui il fucile è destinato. Le incisioni e la calciatura L’adozione delle piastre lunghe amplia di molto la superficie su cui esibire l’incisione, da sempre un elemento qualificante per il fucile da caccia. In questo esemplare era presente l’incisione floreale, in alternativa c’è quella a scene di caccia, eseguita dalla bottega Nuovo Cesello: l’opera del laser cui si aggiunge la mano dell’artista consentono una giusta saturazione degli spazi con un risultato definito all’inglese dense scroll unito a spirali che movimentano la superficie e a motivi ornamentali di marcata profondità e forte impatto visivo. Pregevole l’incisione continua anche sui raccordi tra fianchi e dorso di bascula, possibili con una particolare attrezzatura laser a 5 assi La calciatura in noce di grado 3 vede il calcio con dorso lineare, impugnatura a pistola e calciolo in legno riportato, mentre l’astina dal profilo a coda di castoro, qui abbastanza affusolato, cade perfettamente in mano consentendo di padroneggiare il brandeggio in ogni situazione. Lo zigrino a passo medio fine assicura una presa sicura grazie alle cuspidi ben rilevate. Uno sguardo prima di riporre il fucile nell’apposita valigetta consente di valutare l’opera nel suo insieme soffermando l’attenzione sui particolari: è così che trascorre ancora parecchio tempo perché la curiosità armiera non è mai abbastanza appagata.

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Sulla codetta superiore di bascula si stacca la chiave di apertura con il profilo arrotondato del pulsante arricchito dalle incisioni; poco arretrata è inserita la slitta della sicura in cui è incastrato a sua volta il bottone per la preselezione dello sparo

Lo spessore del fianco di bascula funge da tavola e nella linea superiore è praticato lo scasso in cui si inserisce il blocchetto di contrasto ricavato dal monobloc; nella faccia di bascula sporgono i due puntoni per la chiusura, il nottolino per la rimessa al centro della chiave a fucile aperto. L’impietosa luce radente evidenzia una tiratura della faccia non consona alla classe pretesa dal fucile

Nel ponticello si rivela il responsabile dell’incisione: la bottega Nuovo Cesello che somma le nuove tecniche del laser all’antica sapienza manuale del bulino.


Fucili canna liscia

Apprezzabili l’incassatura con legno leggermente a crescere e il minutissimo scalino aggettante della cornice di testa in cui è inserita la piastra lunga

Il vivo di volata delle canne mostra una decorosa finitura anche nell’inserimento dei triangoli di zeppatura: gli strozzatori intercambiabili qui hanno valori di tre e una stella

Ancora un particolare apprezzando l’arrotondamento della leva di sgancio dell’astina inserita nella propria sede metallica perfettamente incassata nel legno: la si aziona senza fastidio al dito

Sempre sul ponticello, oltre al nome della bottega di incisione, appare il Made in Italy oltre alla dicitura del brevetto

Ancora una vista ravvicinata dei vari componenti

Sulla pedana del campo di tiro a volo di Bettolino il Beretta 687 EE.LL. nelle mani del tiratore si offre alla valutazione degli astanti

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SCHEDA TECNICA Costruttore: Fabbrica d’Armi Pietro Beretta S.P.A. - via Pietro Beretta, 18 – 25063 Gardone VT (BS) – Tel. 030 83411 – Fax 030 8341399 – www.beretta.com Modello: 687 EE.LL. Diamond Pigeon Restyle Tipo: fucile da caccia a due canne lisce sovrapposte Calibro: 12/76 (anche in 20/76) Funzionamento: canne basculanti Bascula: in acciaio legato lavorato all’utensile Batterie: molle elicoidali su perni guida – cartelle lunghe Canne: lunghe 71 cm (in alternativa 67 o 76 cm) Steelium - giunzione con monobloc di culatta Strozzatori: interni intercambiabili o fissi da **** / *** Congegno di scatto: diretto con monogrillo e selettore Estrattori: manuali/ automatici Linea di mira: bindella piana ventilata ombreggiata da 6x6 mm – mirino semisferico bianco Sicura: a slitta sulla codetta superiore di bascula con tasto del selettore di sparo Calciatura: in due pezzi – legni di noce di classe 3 con finitura a olio - impugnatura a pistola e asta sagomata a mezza coda di castoro – calciolo antirinculo in gomma nera – Finiture: finitura ad argento vecchio alla bascula con ampia e profonda incisione – canne brunite Peso: 3.200 g circa con canne da 71 cm Prezzo informativo: a partire da 7.838,00 €

Il fucile scomposto e sistemato nell’apposita valigetta in cui trovano i giusti spazi anche gli accessori quali le magliette portacinghia, gli strozzatori in dotazione e la specifica chiave di smontaggio, il flacone d’olio, il libretto d’istruzioni Caccia Passione 42



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Fucili canna rigata

MERKEL HELIX RX IN .308 WIN. E OTTICA SIG SAUER WHISKEY 5 Caccia Passione 45


MERKEL HELIX RX IN .308 WIN. E OTTICA SIG SAUER WHISKEY 5 Il fucile con ripetizione in linea ha conquistato i favori di un congruo numero di clienti e la Merkel occupa un suo preciso spazio con una meccanica di notevole pregio per innovazione, sicurezza e rendimento di Emanuele Tabasso

È

trascorso oramai un lustro da quando la Merkel ha presentato il Modello Helix, un fucile rigato con ripetizione in linea dotato di interessanti caratteristiche e pregevoli soluzioni tecniche. Questo movimento non diffusissimo, ma che già alla fine del XIX secolo appariva sulle realizzazioni militari della Steyr austriaca e sugli Schmidt Rubin della Confederazione Elvetica, è tornato in auge con soluzioni diverse nel sistema di chiusura: la rapidità con cui si ricamera una cartuccia dopo lo sparo della prima è stato un motivo interessante abbinato alla possibilità di cambiare calibro secondo il sistema che esamineremo tra poco. Tale rapidità di riarmo unita alla precisione oggi offerta da queste soluzioni ha potuto abbinare il fucile per il tiro di precisione a lunga distanza con quello per il tiro in battuta, specie nelle zone dove sono banditi i semiautomatici. Le caratteristiche che subito balzano agli occhi esaminando questo Merkel sono appunto il facile cambio Caccia Passione 46

canna e testina di otturazione: quest’ultima è prevista in tre diverse misure per coprire in pratica tutto il ventaglio dei calibri usuali nella caccia, mentre nelle canne c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un motivo non da poco per chi ami girare il mondo rivolgendo la propria attenzione venatoria dalla marmotta all’elefante passando per tutta la serie degli ungulati o di altre specie. La meccanica si basa su un castello chiuso, ricavato di fresa da un estruso in Dural, con sagomatura a piani e diedri alternati a rotondità che assolvono a precisi intendimenti di resistenza e rigidità con l’aggiunta di un’estetica personale e assai gradevole. Tale conformazione riconduce a quella della Sauer Mod. 202 con sezione prismatica e lati lunghi in verticale a cui si collega la canna grazie a una leva a eccentrico che vincola nell’anello anteriore la culatta della canna. Nella calotta del castello vengono ricavati i due spezzoni di slitta Picatinny mentre inferiormente viene ricavata una lunga apertura, sede di un blocco


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Arretrando l’otturatore si fa retrocedere anche il co- Indovinata nella linea molto personale e nella funperchio in lamiera sagomata che impedisce alla spor- zionalità la manetta di armamento che, grazie al cizia di entrare attraverso la finestra di espulsione rapporto interno di 1:2 compie un percorso dimezzato rispetto all’otturatore

Fra la codetta e l’apice posteriore del castello viene La batteria è stata messa in posizione di quiete ricavata la pista di scorrimento della slitta che arma premendo il bottone tondo inserito nella slitta di la batteria: il meccanismo interno garantisce un’ec- armamento cezionale fluidità

Dalla parte posteriore del lungo scatolato interno sporge la guardia dall’ovale ben curato in cui è posizionato il grilletto curvo su cui si agisce con facilità e precisione

Nel perimetro della parte anteriore dello scatolato sporgono in contrapposizione i due tasti rigati per svincolare il caricatore dalla sede ricavata dal medesimo blocco Caccia Passione 47


in cui alloggiano il gruppo di percussione e scatto, una parte del sistema di ripetizione e la sede del caricatore.

Estratto il caricatore appare il vano ricavato nel castello dove si apprezzano la pulizia e la precisione esecutiva anche dei minimi particolari: la classe della Firma tedesca non consente deroghe

Secondo gli attuali canoni il caricatore è composto da un perimetro in spessa lamiera di acciaio imbutita, con pliche antisbattimento e labbri a prova di caduta: all’interno si osserva la suola elevatrice mentre tutto il complesso è incassato in uno zoccolo sintetico

Comodi gli spezzoni di slitta Picatinny ricavati di fresa dalla calotta del castello su cui si agganciano i due anelli per il montaggio della nuova ottica SigSauer Caccia Passione 48

I particolari interni L’otturatore è composto da due parti: la testina anteriore rotante si inserisce tramite un cilindretto nella parte posteriore a cui rimane vincolata tramite un gioco a incastri mentre un piolo radiale e una pista a camme assicurano la rotazione con i primi mm di corsa retrograda di tutto il complesso. La testina reca sei alette di vincolo con sedi nella culatta della canna, il nottolino elastico di espulsione e la robusta unghia di estrazione con sede incassata, movimento radiale e lunga molla a filo di eccellente affidabilità. Il movimento viene fornito da un manubrio sagomato, molto aderente al fusto e di ottima presa anche nel riarmo veloce: agisce su una cremagliera interna, collegata all’otturatore, che crea un rapporto di 1 a 2 fra lo spostamento lineare del manubrio e quello interno dell’otturatore. Si ha quindi un’eccellente rapidità nel riarmo, minimi spostamenti del fucile dalla linea di mira, la sicurezza dell’otturatore che lavora all’interno del castello e che non interferisce con il suo moto alternato nella visuale dell’ottica o delle mire. Un altro pezzo di pregevole tecnica lo si trova nel complesso di armamento e scatto: come oramai d’uso la cameratura della cartuccia è separata dall’armamento ottenuto tramite l’Handspannung azionamento manuale del tasto a slitta posto sulla codetta di culatta del castello. Abitualmente questo marchingegno richiede una notevole pressione con il pollice, non sempre gradevole specie con le mani fredde e le conseguenti spaccature della pelle: qui un doppio parallelogramma interno demoltiplica lo sforzo rendendo il tutto comodo e agevole in ogni condizione. Un bottone centrale consente il disar-


Non mancano giustamente le mire aperte: la robusta tacca inclinata montata su zoccolo è dotata di tre riferimenti puntiformi in fibra ottica giallo verde. La regolazione in brandeggio avviene grazie alla sede a coda di rondine

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Uno zoccolo con base opaca antiriflesso supporta il mirino in fibra rossa, ben visibile e ingabbiato in tre anellini: la regolazione in elevazione è attuata dalla vite zigrinata anteriore

Ancora una visuale migliore della regolazione del Il calcio in sintetico presenta forme classiche con mirino insieme al vivo di volata dove le rigature impugnatura a pistola dalla superficie rugosa antiscivolo, nasello evidenziato dai due sgusci laterali, vengono protette da una stondatura dorso lineare e calciolo antirinculo Caccia Passione 49


mo della batteria se non si desidera sparare. Molto apprezzabile lo scatto pronto e diretto, senza filature né collasso, tarato di fabbrica intorno a 900 g: diremmo proprio ottimale per ogni situazione di tiro. La calciatura realizzata in polimero si compone di due parti che vanno in battuta contro le bande laterali in rilievo ricavate nei fianchi del castello, una caratteristica questa che consente il flottaggio della canna e uno smontaggio rapido per stivare il fucile anche nello zaino. Il disegno classico favorisce

l’imbraccio da parte di chiunque con la naturale messa in linea usufruendo delle mire aperte regolabili: tacca con tre puntini verdi in fibra traslucida e mirino ricavato da uno spezzone dello stesso materiale, ma di colore rosso. In aggiunta su questo esemplare è montata una recente ottica Sig Sauer, marchio da poco avviato, ma con supporti logistici di tutto rispetto: il modello Whiskey 5 2,4-12x56 si propone come elemento interessante per le qualità intrinseche e per la quotazione più che abbordabile.

L’ottica Sig-Sauer Mod. Whiskey 5 presenta valori di riferimento 2,4-12x56: viste le firme in gioco è facile capire come vetri ottici e meccanismi siano di elevata qualità

Anche l’asta dal profilo elegante e funzionale riporta nei punti di presa la caratteristica rugosità per fermare la mano in condizioni sfavorevoli come acqua o fango Caccia Passione 50


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SCHEDA TECNICA Costruttore: Suhler Jagd und Sportwaffen GmbH, Schützenstrasse 26, D – 98527 Suhl (Germania) – tel. +49.36818540 - fax +493681854201 - www.merkel-die-jagd.de – www.rx-helix.com Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000 – fax. 0471/810899 – www.bignami.it – email@bignami.it Modello: RX.Helix Base Tipo: fucile a canna rigata a ripetizione con movimento in linea Funzionamento: otturatore a cremagliera e testina rotante con sei alette su due file Percussione: armamento del cane con tasto esterno Estrattore: a unghia di ampio sviluppo con moto ortogonale e molla di registro a filo Espulsore: nottolino elastico nella faccia dell’otturatore Canna: in acciaio al carbonio - lunghezza 56 cm – 4 righe destrorse – intercambiabile per gruppi di calibri – diametro in volata 17 mm – a richiesta canne Semi Weight con diametro di 19 mm: leggera maggiorazione di peso e ulteriore precisione di tiro Scatto: diretto regolabile con grilletto singolo Sicura: automatica grazie al sistema di armamento manuale della batteria Mire: tacca di mira a U con tre riferimenti verdi regolabile in deriva - mirino rosso con regolazione in elevazione Calciatura: in due parti ricavata da stampaggio in polimero con zigrinatura medio fine, calciolo in gomma morbida – pioli per le magliette a sgancio rapido Calibro: .308 Win. ( in alternative: Mini - .222 Rem. - .223 Rem. – Standard - .243 Win. – 6,5x55 SE - .270 Win. – 7x64 - .30-06 Sprg. – 8x57 IS – 9,3x62 – Magnum – 7 Rem. Mag. - .300 Win. Mag.) Materiali: Dural per castello e particolari - acciaio per canna – sintetico per calciatura Lunghezza: ca. 107 cm (canna da 56 cm) Peso: 2.900 g circa Caccia Passione 52

Finiture: anodizzazione nera antigraffio - brunitura per canne e accessori Valigetta: fornibili, a parte, due modelli di valigetta di trasporto per arma singola smontata o, più grande, per arma smontata, una canna di riserva, due ottiche e un caricatore aggiuntivo Prezzo:



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Munizioni

Cartuccia Hornady .308 Win. BTSP Interlock 165 gr

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Cartuccia Hornady .308 Win. BTSP Interlock 165 gr Dalla sua fondazione l’azienda statunitense predilige caricamenti dove l’affidabilità, la precisione e il rendimento sul terreno siano in testa a tutto e così si possono osservare le diverse linee di produzione con finalità specifiche e differenze di quotazioni

L

a Hornady ha un’eccellente reputazione sia come produttrice di proiettili che come fabbricante di cartucce originali e in entrambi i casi gli appassionati trovano soluzioni adatte alle loro finalità. In Italia la firma statunitense è distribuita dalla Bignami di Ora (BZ) con particolare riguardo alle munizioni per arma lunga rigata e, proprio fra queste, abbiamo individuato un caricamento dove si abbinano il calibro tradizionale e assai diffuso con la finalità prettamente venatoria. Partiamo allora dal calibro: l’onnipresente e prezzemoliano .308 Win. può quasi venire a noia tale è la sua diffusione ma, proprio come la verde erba profumata che aggiusta quasi ogni piatto, anche la cugina in abito civile dell’ordinanza USA e Nato si rivede e si apprezza di continuo, dovunque appaia e su qualsiasi scena si appresti a recitare. Il copione è ingiallito, ma anche così la cartuccia lo recita a memoria e ben difficilmente sbaglia un passaggio: la parola chiaCaccia Passione 56

di Costantino Ramolfi

ve è precisione intrinseca, tema caro a questa .30” con bossolo da soli 51 mm a cui si confanno tanti abbinamenti di polveri e proiettili e insieme molte canne rigate di vario genere. Partiamo esaminando la confezione: scatola di cartoncino robusto semiopaco, dall’aspetto giustamente rustico dove campeggia la bella scritta in rosso ciliegia e la figura cordialmente accattivante di un cacciatore con cui ci accompagneremmo subito e volentieri. Quando poi si aguzza lo sguardo si legge come la bella figura sia nientemeno che uno dei fondatori dell’azienda, J.W. Hornady vissuto tra il 1907 e il 1981: se venisse a mente una subliminale captatio benevolentiae forse non si sarebbe sulla strada sbagliata, ma come vedremo la faccenda si limita al primo impatto, poi gli esiti pratici faranno a meno di qualsiasi supporto indotto. Ancora si leggono i tre aggettivi qualificanti la munizione che tradurremmo con Accurata, Letale, Affidabile senza infingimenti


Munizioni di sorta. Sui fianchi del contenitore riappaiono queste scritte e in una c’è l’aggiunta opportuna del settore di appartenenza nel panorama produttivo aziendale Custom™, il numero di catalogo (#8098), la dicitura del calibro, del peso di palla pari a 165 gr, la sigla BTSP come Boat Tail Soft Point e la specifica InterLock; c’è poi ancora un bollino con la dicitura FREE Guns & Ammo Trial Subscription che interpretiamo come iscrizione gratuita ai Trials indetti dalla prestigiosa Casa Editrice statunitense se si impiegano queste cartucce. Insomma per farla breve qualche vantaggio indotto c’è, anche se per noi, di qua dell’Atlantico, non è facilmente raggiungibile. Procediamo nella lettura sul retro della scatola dove spiccano le prescrizioni usuali che in termini succinti dicono di non fare fesserie quando si ha un’arma in mano, poi si passa allo specchietto delle prestazioni e lì, seppur in yards, inches e fps, troviamo quel che effettivamente ci renda conto di quanto otterremo sul campo.

Le prestazioni Leggiamo le specifiche partendo dalla velocità alla bocca pari a 2700 fps (822 m/sec) che ci pare adeguata al peso di palla in questo calibro, diremmo anche sufficientemente briosa in rapporto alla media; si passa poi alla parabola con le cadute intermedie che riassumiamo nel riquadro sottostante inserendo fra parentesi i dati in termini metrici: 100 yds (91,4 m) 200 yds (182,8 m) 300 yds (274,2 m) 400 yds (365,6 m) 500 yds (457 m) + 2” (+5,08 cm) 0,0” (0,0 m) - 8,6” (-21,85 cm) -25,1” (-63,75 cm) -50,8” (-129 cm) Non male davvero considerando che la .308 Win. non brilla per tensione di traiettoria ma consente, oggi come oggi, di arrivare a segno grazie proprio alla sua intrinseca precisione, ai calcoli intessuti elettronicamente fra rilevamento del binotelemetro e scatti da imporre a un’ottica dove le torrette siano garanti della puntuale esecuzione dei comandi.

La base e i fianchi della scatola riportano ancora la marca, i tre aggettivi a cui la munizione fa riferimento e il numero di cartucce contenuto Caccia Passione 57


La palla è di quelle che si possono definire tutta caccia: di classica struttura con forme che coniugano buon coefficiente balistico, grazie all’ogiva appuntita a piombo scoperto e alla coda rastremata, e forte cessione di energia frutto del sistema InterLock grazie a cui la camiciatura esterna in rame e il nucleo interno in piombo vengono saldati fra loro. Questo impianto assicura un’espansione a fungo con aumento della sezione del tramite e tutti i suoi effetti indotti senza perdere peso: pensiamo di essere anche noi degli interlock perché pur mettendoci a dieta variamo un poco le misure esterne, ma il peso rimane lo stesso…Non sappiamo se consultare un dietologo o un produttore di proiettili. Celie a parte procediamo ancora in un ultimo esame notando nelle diverse scritte come la Casa finanzi con una percentuale economica

Il retro della confezione è fitto di scritte in inglese e in francese sui rischi che si corrono nell’impiego della munizione in armi inappropriate e sull’esposizione ai vapori di piombo

Sul fianco destro, quello da cui solitamente si effettua l’apertura, si trova incollata l’etichetta con la serie delle cartucce, Custom™ insieme ai riferimenti di calibro, granitura e tipologia di palla oltre al Free Guns & Ammo Trial subscription Caccia Passione 58


Munizioni sulle vendite la Wildlife Restoration, organizzazione che cura appunto il ripristino del mondo selvatico naturale a cui, si rimarca, partecipa indirettamente ogni acquirente di queste cartucce: ne siamo lieti anche perché immaginiamo come i fondi siano spesi a ragion veduta con tale finalità e non per mantenere poltrone, poltroncine, sgabelli e quant’altro. Da ultimo qualche colpo in poligono approfittando di una nuovissima carabina Bergara B14 Varmint con ottica Delta Titanium messaci a disposizione dall’impor- La sfocatura dell’immagine e delle scritte sul contenitatore, la ditta RA Sport di Redolfi, con sede tore pongono in maggior evidenza la bella rosata di a Manerbio (BS). Sottolineiamo come queste tre colpi a 100 m contenuta in 18,5 mm cartucce siano prettamente da caccia quindi la rosata di tre colpi a 100 m in 18,5 mm è un ottimo risultato che conferma la bontà del binomio fucile e ottica insieme all’affidabilità della munizione. Le cartucce in primo piano evidenziano una fattura di alto livello e la forma del proiettile indica come sia decisamente progettato per la caccia

L’etichetta applicata sul fianco e retro della scatola riporta i dati balistici salienti con la velocità alla bocca e le variazioni di traiettoria da 100 a 500 yds con punto zero a 200 yds (182,8 m)

Una congrua serie di bossoli spenti: l’ottone è molto elastico e gli inneschi rimarcano una giusta e discreta pressione senza sconfinare in limiti eccessivi

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Ottiche

SWAROVSKI DS 5, L’INTELLIGENZA DIGITALE Caccia Passione 61


SWAROVSKI DS 5, L’INTELLIGENZA DIGITALE L’innovativo cannocchiale da puntamento della casa austriaca misura digitalmente tutti i parametri pertinenti e li utilizza per calcolare in tempi brevissimi il corretto e automatico punto di mira. Ideale per le lunghe distanze e per i cultori della precisione e del “colpo solo”. di Riccardo Camusso

E

ra inevitabile. La tecnologia digitale entra a gamba tesa nel campo delle ottiche da puntamento che usiamo a caccia. I (pochi) cacciatori nostalgici e contrari al mondo digitale possono dormire sonni tranquilli: il display interno del nuovo Swarovski dS 5, dopo aver elaborato autonomamente tutti i parametri pertinenti (pressione atmosferica, temperatura, angolazione, vento, ingrandimento, dati balistici personali ecc.) mostra in un attimo il preciso punto di mira, sicuramente anche meglio e più velocemente rispetto alla nostra mente. E, allora, perché no? Considerando – come non mi stancherò mai di ripetere – le esigenze della selezione e del capo assegnato, meglio sfruttare le “diavolerie” della tecnica digitale. Sarebbe assurdo e anacronistico non farlo. Caccia Passione 62

Ciò che comunque più ci ha stupiti è la semplicità d’uso di questo innovativo strumento. Pure coloro che non sono superesperti in informatica sono in grado di sfruttarne le grandi potenzialità. Basta un click. Entrando più nei dettagli, il dS 5 misura il tempo di percorrenza, la distanza (da 30 a1.375 m) e la correzione del punto di mira con visualizzazione progressiva; il cannocchiale, inoltre effettua il riconoscimento integrato dell’ingrandimento (viene cioè calcolato il corretto punto di mira in rapporto all’ingrandimento impostato) L’App dS 5, naturalmente è disponibile per smarthphone e tablet (Android e Ios), con interfaccia Bluetooth. La configurazione (da fare tranquillamente all’inizio battuta di caccia, o a casa) si basa su: dati balistici persona-


Ottiche La lunghezza del dS 5 si attesta su 40,3 cm.

Il diametro utile dell’obiettivo è di 48-52mm.

Il dS 5-25x52P

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li, unità di misura, dimensione e durata del punto di mira, visualizzazione della distanza, velocità del vento, visualizzazione (in joule) dell’impatto energetico, ecc. Tutto nella lingua impostata sullo smartphone. La modifica dell’ingrandimento (da 5 a 25x) si ottiene semplicemente ruotando di 180° l’apposito anello di regolazione. La messa a fuoco comprende la compensazione delle diottrie personali e produce un’ottimale nitidezza del reticolo: quando quest’ultimo apparirà con grande nitidezza anche il display offrirà la stessa nitidezza. Con la torretta parallasse (range da 50m all’infinito) si può regolare la nitidezza ottimale a qualsiasi distanza di puntamento, evitando il rischio di errori di mira dovuti al parallasse. Circa il reticolo sarà molto apprezzato il fatto che esso si pone sul secondo piano dell’immagine: ciò significa che – cambiando l’ingrandimento – il reticolo mantiene le stesse dimensioni, mentre ovviamente il soggetto appare più grande. Abbiamo verificato che, anche a 25x il soggetto inquadrato viene coperto dal reticolo in misura minima. Ottima, in una parola, la ricerca del punto vitale del soggetto inquadrato, come piace ai cultori del “colpo solo”. Il prezzo di lisino dell’innovativo dS 5-25x52P si attesta si 3.960 Euro e sarà disponibile presso i rivenditori da luglio 2017.

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DATI TECNICI. Ingrandimento: 5-25x Diametro utile dell’obiettivo: 48 – 52 mm Diametro della pupilla d’uscita: 9,6 - 2,1 mm Distanza della pupilla d’uscita: 95 mm Campo visivo: 95m/100m Compensazione diottrica: da -3 a +2 dpt Valore crepuscolare (Din Iso14132-1): 16,1 – 36,0 Click di correzione punto d’impatto: 7mm/100m (MOA 1/4) Correzione del parallasse: da 50m all’infinito Massima regolazione per deriva laterale del vento: 1,2 – 0,7 m/100m Lunghezza: 403 mm Peso: 1.090 g Diametro tubo centrale: 40 mm Display: LCOS monocromatico/618mm Campo di misurazione: 30 – 1.375 m Massima correzione del punto di mira: 1.024 m Laser: Classe 1 EN/FDA Tempo di visualizzazione dopo misurazione: 40/60/80 s Livelli di luminosità: 64 (32 di giorno; 32 di notte) Impermeabilità: 4 m (riempimento con gas inerte) Sistema operativo: IOS da versione 8.1 ; Android da versione 4.4 Interfaccia: Bluetooth


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Il reticolo è posto sul secondo piano dell’immagine: lo zoom ingrandisce il soggetto ma non il reticolo, che non va quindi a coprire il soggetto inquadrato.

Tutte le informazioni e i calcoli automatici sono visualizzati nel display con un semplice “click”.

La torretta parallasse va da 50 m all’infinito, per evitare errori di mira dovuti al parallasse. Nella struttura generale, l’”intelligenza digitale” è posta in prossimità della pupilla d’entrata.

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NEGRINI PLASTIC CASES Concepite per proteggere le armi La valigia Negrini è nata dall’incontro tra la passione dello sport di Saverio Patrizi

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ranco Negrini, tiratore Nazionale di Trap, campione del mondo di Fossa Universale nel 1987 in Spagna a Saragoza e con diversi podi europei e nazionali, girando il mondo con il fucile sentì l’esigenza di proteggere in maniera adeguata le sue armi con una custodia resistente che potesse proteggere il fucile in maniera assoluta anche durante le lunghe trasferte aeree. Le valigette di legno, in uso in quei tempi, arrivavano spesso rovinate o proprio rotte con grandi rischi per le armi in esse contenute. Forte della sua esperienza e del suo nome, ben conosciuto nel mondo del Tiro a Volo, nel 1981 decide di intraprendere l’attività ed inizia nel garage di casa a costruire le prime valigette, brevettate, adatte per il trasporto aereo. La produzione fu indirizzata inizialmente verso la realizzazione di valigette per fucili, per poi ampliarsi verso carabine, pistole, munizioni, archi e accessori, utilizzando l’ABS, un materiale plastico che unisce leggerezza e robustezza. Ciò che rende, ancora oggi, la valigia Negrini unica è la particolare configurazione, la suddivisione dei compartimenti interni ricavati da un unico pezzo nonché la qualità dei Caccia Passione 66

materiali scelti, caratteristiche fondamentali per un facile e sicuro trasporto, una scelta che nel tempo si rivelerà economica e vincente. Attualmente la produzione è sempre orientata sui materiali plastici, per la linea di base, valigette per fucili di prima fascia, pistole e accessori, è utilizzato il Polipropilene, un polimero in granuli che tramite appositi macchinari viene sagomato a caldo prendendo la forma richiesta, in questo caso la valigetta è realizzata ricalcando esattamente le forme dell’arma, di conseguenza senza la necessità di particolari protezioni e imbottiture. Per la linea “lusso” Negrini continua a utilizzare l’ABS termoformato, particolarmente resistente e personalizzabile. Le valigette in ABS sono rifinite internamente con imbottitura, tessuto o velluto, hanno generalmente forma classica con gli spazi oltre che per l’arma, per accessori e strozzatori, esternamente possono essere “nude” con personalizzazioni in rilievo, stampe, e in vari colori, salendo con il pregio delle armi contenute sono rivestite in pelle o tessuto e arricchite con la stampa del logo dell’azienda armiera che le ha commissionate. Oltre alle valigette classiche nella produzione


Accessori

La famiglia Negrini, Romano, Franco, Graziano ed Elisabetta Le valigette in polipropilene vengono prodotte al ritmo di 1/minuto

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Anche le cassette Perazzi nascono qui

Automatizzazione ai massimi livelli

Negrini troviamo quelle per i fucili multicanna, per le coppie, per le carabine con la possibilità di alloggiare anche le ottiche, particolarmente voluminose quelle realizzate per Blaser, dove è possibile trasportare un fucile con due canne, due ottiche e accessori vari. Tutte le custodie in ABS sono adatte al trasporto aereo ed hanno chiusure a combinazione sia per la sicurezza che per prevenire aperture accidentali. Oltre alle valigette realizzate per le aziende armiere Negrini ne costruisce un’ampia scelta per tutte le esigenze che è possibile acquistare direttamente sull’e-commerce www.negrini.com . Periodicamente nascono nuovi modelli, che Caccia Passione 68

vengono tutti brevettati, fra le ultime novità l’inserimento del carbonio fra i materiali utilizzati per i clienti più esigenti e la cassetta “Slim” modello 16405, molto compatta, con cinghia tracolla, che consente il trasporto di un fucile con il minimo ingombro, soli 810 x 175 x 120 mm. Un brevetto di Negrini è anche la serratura delle cassette più economiche con i ganci Push&Pull che garantiscono la perfetta chiusura nella massima sicurezza in modo estremamente semplice. Anche per tutte le valigie della serie economica, Negrini offre la chiusura standard di fabbrica con una serratura a combinazione o a chiave, che è possibile sostituire in ogni momento e ren-


Accessori

Interni in ABS presagomati

La veduta aerea dello stabilimento.

In fine viene applicata la fascetta per il calcio

Sul podio di Bologna

de la valigia adatta al trasporto in aereo. Fra i clienti, come abbiamo detto, ci sono tutti i principali produttori di armi europei, Negrini mi spiega che con il loro prodotto è difficile andare sui mercati oltreoceano a causa degli ingombri e dei relativi costi di spedizione. Attualmente la produzione si è assestata su circa 15.000 pezzi giorno suddivisi in circa 400 modelli diversi, a loro volta realizzati in vari colori, che comprendono oltre alle valigette per i fucili, quelle per le carabine e gli express, le pistole, per le cartucce, gli accessori, i cleaning kit, gli strozzatori e una serie di custodie dedicate a un’azienda che produce coltelli. Attualmente la Negrini Srl impiega circa

80 persone coordinate e dirette dai figli di Franco Negrini, il quale cerca di dedicarsi sempre di più alle sue grandi passioni, caccia e tiro a volo. Elisabetta, che mi ha accompagnato nella mia visita all’azienda, è la responsabile dell’amministrazione e finanza nonché dell’organizzazione informatica, Graziano è il direttore dell’industrializzazione e dello studio tecnico dei prodotti, Romano dirige la produzione e la logistica. Negrini è un classico esempio del genio italico, dove da una grande passione è stato tratto lo spunto per realizzare una realtà unica nel suo genere dove produttività e qualità vanno di pari passo. Caccia Passione 69


6° RADUNO BLASER CLUB ITALIA di Vincenzo Frascino

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l 27 e 28 maggio, a Torgnon in Valle D’Aosta, si svolgerà la sesta edizione dell’annuale raduno nazionale del gruppo Facebook Blaser Club Italia. All’ombra del Monte Cervino, ospiti del Trofeo Monte Cervino, gli amanti del marchio tedesco si ritroveranno per sfidarsi in una gara di tiro aperta a tutti i possessori di carabine Blaser e con una classifica dedicata. Il Blaser Club Italia, tra i gruppi più attivi nell’ambito della caccia a palla, registra circa

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4000 iscritti in tutto lo stivale. Oltre al classico raduno nazionale, diverse sono le iniziative che nascono dalla passione dei suoi soci: prove di tiro, conferenze su vari argomenti con illustri e qualificati relatori, battute di caccia, prove con cani da traccia e recupero. L’amicizia, la serenità e la voglia di condivisione sono gli elementi caratterizzanti i diversi eventi e saranno sicuramente gli stessi alla base del successo che riscuoterà l’edizione di Torgnon.


AttualitĂ

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Veterinaria

Ipertermia, attenzione al colpo di calore.

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Ipertermia, attenzione al colpo di calore. di Redazione

Ombra e acqua fresca evitano che il nostro amico a quattro zampe possa subire il colpo di calore. Se dovesse verificarsi, bastano pochi accorgimenti, semplici ma efficaci, che fanno riprendere l’animale in poco tempo. Sono più le azioni da evitare che quelle atte a soccorrerlo.

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a temperatura corporea può aumentare sia causa di un’infezione con conseguente febbre, sia per il caldo e/o per condizioni di umidità troppo elevate dell’ambiente. Un aumento della temperatura corporea determinato dalle condizioni ambientali viene chiamato ipertermia o colpo di calore. Il colpo di calore si verifica in periodi caldi, quando il cane viene lasciato in un’automobile chiusa per troppo tempo, ad esempio esistono, però, anche altre condizioni che determinano il colpo di calore: quando un animale è all’aperto in condizioni di calore e umidità eccessivi, senza ombra; oppure quando fa esercizio fisico in orari non adeguati. Altri fattori possono essere l’obesità e/o malattie delle Caccia Passione 74

vie aeree o del cuore. Alcune razze sembrano siano particolarmente predisposte al colpo di calore, come il Pechinese, il Carlino, il Lhasa Apso, il Boston Terrier ed il Boxer. Come molti proprietari di cani sapranno, i nostri amici a quattro zampe non sudano, ma aumentano la salivazione per favorire lo scambio di calore e per difendersi dal caldo eccessivo. Se non trovano un luogo fresco in cui stare per abbassare la propria temperatura, quest’ultima inizia a salire. La temperatura corporea normale del cane è di 38,5-39°C; nel momento in cui si superano i 40,5°C, inizia l’emergenza. Inizialmente l’animale mostra un certo disagio, ansima eccessivamente ed è irrequieto. Quando l’ipertermia va a peggiorare l’animale inizia a


Veterinaria

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perdere grandi quantità di bava dal naso e / o dalla bocca. Successivamente non riesce a tenersi in piedi e le gengive diventano bluastre o di colore rosso acceso, a causa dell’ossigenazione insufficiente. Infine si verifica la perdita di coscienza, il coma e la morte. Nel momento in cui ci accorgiamo che il cane inizia a sentirsi male occorre spostarlo immediatamente in un luogo fresco ed ombreggiato. Da questo memento in poi è consigliabile fargli aria e, se possibile, valutare la temperatura rettale e annotarla. Successivamente è fondamentale raffreddare il corpo mettendo stracci o asciugamani bagnati con acqua di rubinetto sopra il collo, sotto le ascelle e nella regione inguinale. Si possono anche bagnare le orecchie e le zampe con acqua fresca. Se si ha a disposizione un ventilatore fare aria sulle zone bagnate, al fine di incentivare il raffreddamento tramite evaporazione. Per essere sicuri, bisogna portare l’animale dal più vicino veterinario, per scongiurare eventuali complicazioni. Dopo queste operazioni, se notiamo che il cane si è ripreso, invitarlo a bere acqua fresca. Complessivamente, la mortalità nei cani che hanno subìto un colpo di calore è del 2550%. Qualsiasi animale che si trovi in un ambiente caldo, sia al chiuso che all’aperto, e non può rinfrescarsi è a rischio di colpi di calore. Le regole da seguire sono semplice, ma efficaCaccia Passione 76

ci: non portare a passeggio il cane nelle ore più calde, non lasciarlo in macchina nemmeno per poco tempo e all’ambra, assicurate sempre molta ombra, evitare la spiaggia e strade di asfalto, non utilizzare le museruole che impediscono al cane di ansimare e tirare fuori la lingua, bagnare il cane con acqua fredda o consentirgli di nuotare può aiutare a mantenere una temperatura corporea normale ed, infine, tenere il cane nel luogo più fresco della casa durante le giornate calde. L’aria condizionata è uno dei modi migliori per ottenere aria fresca ed ottenere la temperatura ideale: se non si ha l’aria condizionata in casa, si possono utilizzare bottiglie di plastica con acqua gelata, avvolte con un telo e messe in terra accanto all’animale. Nota importante: quando abbassiamo la temperatura dell’animale colpito da ipertermia, non utilizzare mai acqua gelata o ghiaccio, poiché questi causano una costrizione troppo intensa dei vasi sanguigni superficiali, la quale a sua volta comporta una serie di conseguenze ancora più gravi. Con l’estate in arrivo è facile che possa verificarsi un evento del genere. Se si creiamo le condizioni ambientali ideali per il nostro cane, si eviterà l’ipertermia. Ombra ed acqua non devono mancare mai. Se dovesse verificarsi il colpo di calore, bastano poche mosse e si riesce a salvarlo.



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