Caccia Passione dicembre 2018

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ANNO VII nr. 11/12 - Nov-Dic 2018

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia

TEMPUS ASPH: UN DEBUTTO ECCELLENTE Ungulati:

• Una posta in pasto alla sorte

Canna liscia:

• Franchi Condor calibro 12: raffinata doppietta del 1952

Canna rigata:

• Ruger American Rifle in .243 Win.


ANNO VII nr. 11/12 - Nov-Dic 2018

CACCIA PASSIONE

in copertina

TEMPUS ASPH: UN DEBUTTO ECCELLENTE

Dedicato a chi ha la passione per la caccia

TEMPUS ASPH: UN DEBUTTO ECCELLENTE Ungulati:

• Una posta in pasto alla sorte

Canna liscia:

• Franchi Condor calibro 12: raffinata doppietta del 1952

Canna rigata:

Giornalisti ed armieri gli ospiti privilegiati di Forest Italia per testare il nuovo punto rosso di casa Leica al poligono e non solo

• Ruger American Rifle in .243 Win.

SOMMARIO Anno VI Nr. 11-12 www.cacciapassione.com

8 Ungulati:

Una posta in pasto alla sorte

16 Viaggi di caccia:

Il Mozambico, l’esperienza da vivere con Montefeltro

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 8

Ungulati: Una posta in pasto alla sorte

Vincenzo Frascino

Pg 16 Viaggi di caccia: Il Mozambico, l’esperienza da vivere con Montefeltro Francesca Baranello

22 Fucili canna liscia:

Franchi Condor calibro 12: raffinata doppietta del 1952

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Pg 22 Fucili canna liscia: Franchi Condor calibro 12: una raffinata doppietta del 1952 Emanuele Tabasso


Sommario

42 NovitĂ dalle aziende:

Leica Tempus ASPH

Pg 36 Fucili canna rigata: Ruger American Rifle in .243 Win.

Emanuele Tabasso

Pg 42 Ottiche: Tempus ASPH: un debutto eccellente

36 Fucili canna rigata:

Ruger American Rifle in .243 Win.

Vincenzo Frascino

Pg 50 Veterinaria: La piroplasmosi: una malattia in agguato anche in inverno Francesca Baranello

50 V eterinaria:

Piroplasmosi: una malattia in agguato anche in inverno Caccia Passione 3


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Editoriale IL FASCINO DI RACCONTARE LA CACCIA.. Raccontare la caccia e le sue straordinarie peculiarità e fascinazioni, declinate nelle mille sfumature e variabili che, dalle Alpi alle isole il nostro territorio offre è, da sempre, la "mission" di questa magnifica rivista. Da sempre, con passione e competenze acquisite anche "sul campo", ci esponiamo in prima persona come divulgatori di un modo corretto ed equilibrato di avvicinare l’arte venatoria all’ambiente e alla cultura rurale, nel rispetto di una caccia ecosostenibile. Essere cacciatore racchiude in se un tesoro infinito e inestimabile di stili di vita, fatti di tradizioni e culture rurali che sono legate in maniera inscindibile al territorio. Crediamo e scommettiamo sul futuro del mondo rurale italiano. Lo facciamo con un Caccia Passione sempre nuovo e solare che vede nella rabbia e futile protesta continua degli anticaccia, segnali di riscossa, la caccia è motore di un nuovo rinascimento della cultura rurale, a cui vogliamo partecipare e non vediamo l'ora di raccontare. Il 2018 è stato un anno molto difficile, per l'agricoltura in generale e per la caccia in particolare, in primis gli incidenti che si sono verificati. Tra pochi giorni entriamo nel 2019 ed è tempo di reagire, raddoppiando sforzi ed energie. Caccia Passione crede fermamente nel comparto primario e anche alla rinascita del mondo venatorio italiano. Ci crediamo tanto da investire in un giornale tutto nuovo che, numero dopo numero, diventa sempre più ricco, offrendo ad addetti ai lavori e agli appassionati sempre più notizie, informazioni e contenuti. Precisiamo subito che tutti i contenuti di Caccia Passione sono e resteranno gratuiti e fruibili a tutti, in quanto crediamo fermamente nella libera informazione e sappiamo quanto una corretta cultura agricola e rurale sia indispensabile oggi, con i media che spesso banalizzano e spettacolarizzano soltanto il comparto primario, sfavorendo e strumentalizzando ad arte con marci secondi fini la caccia e i cacciatori. Siamo altresì consapevoli che una rivista può fare formazione, fornendo strumenti di crescita personale, professionale e aziendale. Noi crediamo nelle potenzialità del settore agricolo nazionale e dell’attività venatoria che possono diventare volano per il rilancio della cultura rurale, del food e delle attività all’aria aperta. Pierfilippo Meloni


Amici di Scolopax, dati molto positivi nella seconda decade di dicembre L'associazione che esamina la beccaccia ha aggiornato la piattaforma "Temporale" con i vari indici di riferimento.

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ome reso noto dall’associazione “Amici di Scolopax”, è disponibile il secondo aggiornamento sulle beccacce per quel che riguarda la seconda decade di dicembre. In base a quello che si può leggere da questi dati, l’attuale stagione venatoria non smette di offrire degli spunti di riflessione molto interessanti. L’annata è di conclamata bontà e questo viene a trovare dei riscontri di rilievo anche nella dinamica

degli indici di riferimento principali. Si sta parlando di un dato che è pur sempre provvisorio (l’associazione ha sottolineato come la registrazione abbia comunque riguardato più di 10mila ore di caccia), ma è possibile notare come il trend dell’indice cinegetico di abbondanza (noto anche con l’acronimo ICA) rimanga in linea con le aspettative. Per quel che riguarda il mese di dicembre che è in corso, l’indice stesso ha toccato delle punte che sono superiori a quota 1.70, offrendo una visione di insieme molto positiva. “Amici di Scolopax” ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno o stanno ancora contribuendo alla preziosa raccolta di dati. L’invito rivolto ai numerosi appassionati che amano registrare i loro diari di caccia è quello di usare la piattaforma in questione, creata proprio per dare supporto e informare a beneficio della condivisa passione venatoria.

Tutto pronto per il piano di selezione del muflone all’Isola d’Elba Ne ha parlato il direttore del Parco dell'Arcipelago Toscano, secondo cui il problema esiste e deve essere risolto.

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l Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano si sta muovendo per rendere effettivo il piano di selezione del muflone. Si tratta dell’attività che riguarda l’Isola d’Elba, nello specifico le catture e gli abbattimenti di questi animali. Il piano ha già ricevuto il parere favorevole da parte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), dunque i presupposti sembrano più che buoni. L’intervento dovrà essere corretto sia dal punto di vista tecnico che da quello scientifico, senza trascurare il minimo dettaglio. Secondo quanto riferito da Maurizio Burlando, direttore dell’Ente Parco, nei prossimi mesi potrebbero esserci iniziative importanti. In poche parole, c’è la consapevolezza che il problema esiste e che il parco stesso può fare

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la sua parte in questo senso. Questo argomento è sempre stato molto “spinoso” per quel che riguarda l’Elba dunque occorre andarci con i piedi di piombo. Tra l’altro, la discussione relativa al muflone è andata di pari passo con quella dei risultati di questo e del prossimo anno. Nel 2018, in particolare, i visitatori dell’area sono aumentati in modo importante, un dato che va in controtendenza con il complesso del settore turistico del nostro paese. Allo stesso tempo sono stati programmati i risultati da raggiungere nel 2019, sempre con un pizzico di ambizione.


News venatorie L’animalista Meghan ha accompagnato il Principe Harry alla battuta di caccia Il tradizionale Boxing Day con la caccia al fagiano si è svolto ieri: la moglie di Harry è anche vegana e anti-pelliccia.

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nimalista, vegana, autoritaria. Gli aggettivi per definire Meghan Markle, moglie del Principe Harry, si sprecano e non sembrano coincidere con l’ultimo gesto di cui è stata protagonista. La fresca sposa del nipote della Regina Elisabetta ha accompagnato proprio il consorte durante la battuta di caccia di ieri, mercoledì 26 dicembre 2018, il cosiddetto Boxing Day. Lo scorso anno Harry non era presente e si era parlato di un gesto compiuto per non ferire la Markle e le sue passioni. La residenza reale di Sandringham House ha ospitato i cacciatori. Meghan, attualmente Duchessa di Sussex, è giunta sul posto

all’ora di pranzo e il clima è stato complessivamente disteso e improntato al buonumore. Secondo la stampa britannica si tratta di una dimostrazione di fiducia molto importante e imprevista, anche perchè non bisogna dimenticare la dieta particolare dell’ex attrice, la sua campagna contro le pellicce e altro ancora. Il Boxing Day resiste in Gran Bretagna dall’800 e la ricorrenza viene sfruttata per praticare diverse manifestazioni, tra cui appunto la caccia. In questo caso si è trattato di una battuta al fagiano, una specie che è particolarmente apprezzata dai Windsor.

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AFV Montauto, uno dei “santuari� della caccia al cinghiale. Caccia Passione 8


Ungulati

UNA POSTA IN PASTO ALLA SORTE Caccia Passione 9


UNA POSTA IN PASTO ALLA SORTE Caccia al cinghiale. Cronaca di una battuta a Montauto, uno dei santuari della caccia alla bestia nera di Vincenzo Frascino

I canai si apprestano alla sciolta dei propri ausiliari Caccia Passione 10


Ungulati

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Gennaio, come ogni anno, arriva sempre gradito l’invito per una braccata a Montauto in quel di Manciano, in provincia di Grosseto. È una domenica particolarmente fredda. In Maremma l’inverno arriva più tardi. “Oggi si fa la battuta della Fracasseta” annuncia David, il capocaccia, nel discorso preliminare con cui ribadisce le poche, ineluttabili regole di buon comportamento e di sicurezza. “Sarà dura oggi arrivare alle poste, soprattutto per le ultime!” – commenta David mentre spiega la strategia odierna. “Sarà, ma le ultime poste di questa battuta sono anche le migliori!” sento commentare sottovoce tra i numerosi berretti

arancio che mi circondano. A Montauto le poste vengono assegnate tramite il sorteggio. Io ho chiesto a Franco e Moreno di prendere un numero per me insieme ai loro, così da stare (salvo complicazioni) vicini. Mi consegnano il 66. Si estrae il numerino. “La prima posta è: il 62!” Tiro un sospiro di sollievo…”Vincenzo Frascino” declama David scorrendo col dito sulla lista. “Mah come, ci deve essere un errore!!” commento “io ho il 66, non posso essere la prima posta!”. “Non so Vincenzo, qui sulla lista il tuo nome corrisponde al 62, non so che dirti…probabilmente si è fatta un po’ di confusione, ma per comodità seguiremo l’ordine della lista”. Mi trovo in una di quelle incresciose situazioni in cui, pur avendo tonnellate di ragione, per farla valere rischierei di creare confusione e malanimo, oltre che passare per una persona puntigliosa e poco elastica. E così, decido di glissare, e lascio che la malasorte abbia in pasto la mia posta. Sarò la prima posta, anzi, la seconda, visto che si è aggiunto in extremis il Tucci. Moreno, alla mia sinistra, diventa la terza posta. Franco invece è stato separato da noi ed è andato con i fortunati a occupare le posizioni inerpicate ma ad alto tasso di possibilità d’incontro con il selvatico. Ci incamminiamo. Dopo una prima salita entriamo in una cessa e lì Ghiandaia [Alberto, ndr] inizia a dislocare le poste. Io capito di fronte un tratto di macchia abbastanza pulito che non lascia presagire nulla di buono. Vado a vedere la posta successiva che copre un trottoio creato all'interno di un fitto rogaio. Tornato alla posta, mi studio la situazione: ho un trottoio a destra e uno a sinistra. Cerco di crearmi un tunnel di visuale tagliando una grossa marruca che potrebbe ostacolarmi un eventuale tiro. Scanso le foglie per diversi metri creandomi una passerella dove potermi muovere senza creare suoni allarmanti per i setolosi. La disposizione delle poste è complicata, e vista l’estensione della braccata odierna, quest’operazione richiede parecchio tempo. Sono circa le 11:30 quando, finalmente, sento via radio il suono del corno. La battuta è iniziata. I canai sciolgono di fronte a noi Caccia Passione 11


e le nostre speranze sono legate quasi esclusivamente alla primissima parte della braccata. Dopo pochi minuti dalla sciolta sentiamo i primi scagni. Sembra che abbiano scovato qualcosa. Un rumore di zoccoli dal trottoio alla mia sinistra anticipa di poco l'apparizione di una femmina di Caccia Passione 12

capriolo che con un solo salto sparisce alle mie spalle, inghiottita dalla folta macchia. I cani con i loro abbai si fermano poco davanti alle nostre poste. Mentre le loro voci si dileguano rivolte verso le poste in alto, una lepre, timorosa, fa la sua comparsa davanti alla mia posta e sembra


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A fine braccata, tutti intorno al fuoco

aver tirato un sospiro di sollievo alla dipartita dei segugi. “Attentiiii abbaiano a fermooo!!” le voci concitate dei canai annunciano che la braccata è entrata nel vivo. Sentiamo i primi spari su in cima, le nostre menti sono catturate da quanto sta accadendo lassù, nel pieno delle azioni.

“BAM BAM” mi giro verso sinistra e riesco a scorgere gli ultimi istanti in cui un grosso verro salta la cessa vicino a Moreno: l’animale è arrivato scanato e Moreno, colto di sorpresa, è stato autore di una bella padella! Successive ondate di cani in canizza si avvicinano alle nostre poCaccia Passione 13


L'autore durante la braccata

Nel fitto del forteto una canna corta aumenta la manegevolezza dell'arma

ste, facendoci fremere giusto il tempo di vederli proseguire verso le poste in alto, dove si odono in lontananza spari su spari. Alle nostre poste regna il silenzio. Un segugio maremmano viene accanto a me, si accuccia e si acciambella. Non lo mando neanche via. Si alza un gelido vento. Anche se non si dovrebbe, raggiungo il Tucci, alla posta accanto: ormai siamo fuori dai giochi, accendiamo il fuoco e bisbigliamo due chiacchiere davanti alle fiamme ardenti. Dopo un bel po’ ci sembra di sentire una canizza in lontananza. Si fa sempre più vicina. Torno immediatamente alla mia posta. “Bam!”. Un porcastro arriva come una scheggia in direzione nel fosso, si insoglia e Caccia Passione 14

quando risale una palla 30.06 della carabina di Moreno lo riporta giù. Nel frattempo dalle poste alte arrivano gli echi di abbai e spari. “È suonata” si sente per radio, non tutti riescono a sentire il suono del corno nelle grandi battute di Montauto. È' finita. Trenta morti all'appello. Franco ha abbattuto un cinghiale e Giovanni, accanto a lui, due. Ripenso al sorteggio della mattina. Se fossi “rimasto” col mio numero 66 avrei sicuramente sparato. Pazienza, sarà per la prossima! Al termine della battuta ci si ritrova, tutti insieme, tra fuochi, allegria e l’immancabile gioco della morra. Si conclude così un'altra giornata in uno dei “santuari” della caccia al cinghiale.


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IL MOZAMBICO, L’ESPERIENZA DA VIVERE CON MONTEFELTRO.. Caccia Passione 16


Viaggi di caccia

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IL MOZAMBICO, L’ESPERIENZA DA VIVERE CON MONTEFELTRO La natura incontaminata e la selvaggina mozzafiato del Mozambico, conquisterà tutti gli amanti dell’arte venatoria, grazie ai viaggi di caccia con Montefeltro di Francesca Baranello

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Viaggi di caccia

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istese sterminate, paesaggi incontaminati e natura rigogliosa queste sono le caratteristiche principali del Mozambico. Il paese si affaccia sull’Oceano Indiano e si trova nella parte più meridionale dell’Africa. Un territorio ricco di bellezze naturali ancora poco conosciute. Accanto alle spiagge in cui domina la barriera corallina ci sono gli affascinanti parchi naturali in cui è possibile ammirare in tutto il loro splendore i big five. È proprio osservando la fauna e gli animali presenti sul territorio che si può arrivare a conoscere la vera anima del Mozambico. Uno dei modi migliori per entrare in contatto con una parte del mondo così particolare e misteriosa è partecipare ad un viaggio di caccia. Montefeltro Tour Operator organizza per gli

appassionati dell’attività venatoria un viaggio che è una vera e propria esperienza da realizzare almeno una volta nella vita. La battuta di caccia sul delta del fiume Zambesi vi porterà a contatto con l’anima più vera e viva del Mozambico. Un territorio e un’atmosfera d’altri tempi in cui la polvere e il sudore ricopriranno il corpo a fine giornata. Il cacciatore provato e stanco dalla fatica, verrà ripagato dall’impareggiabile sensazione di trovarsi davanti ad uno spettacolo unico che riporta alla mente i vecchi safari, in cui a primeggiare non era il risultato, ma l’esperienza e il ricordo di essa. La quantità e la varietà di selvaggina presente in Mozambico è da mozzare il fiato, tra questi spicca su tutti il bufalo, imponente e regale allo stesso tempo. La specie di grandi dimensioni,

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può raggiungere fino a 800 kg, solitamente si muove in branchi composti generalmente da femmine, piccoli e giovani, diretti da una o più guide sia maschi che femmine, che però non sono figure dominanti all’interno del gruppo. Anche se la loro comparsa è quotidiana, non è visibile fin da subito. Il bufalo africano predilige bagni nell’acqua e nel fango per liberarsi dai parassiti e per regolare la temperatura del loro corpo. Per questo non è raro dover cercare gli esemplari tra canneti, papiri e ninfee. L’abitudine dei bufali di fermarsi e fondersi con la vegetazione senza dubbio necessita di doti atletiche del cacciatore non indifferenti. Caccia Passione 20

La ricerca delle tracce non è semplice e deve essere realizzata nel più classico dei modi, per questo lo sforzo fisico a cui è sottoposto l’amante dell’arte venatoria è impegnativo al pari di una vera e propria attività sportiva. La tenacia e l’impegno vanno di pari passo con l’emozione e il fascino di avvicinarsi poco alla volta alla preda percorrendo prati bagnati dal fiume e una natura che difficilmente si trova in altri posti, che può essere descritta solo se si prova sulla propria pelle. La selvaggina che caratterizza l’area del Mozambico è così ricca e variegata che è difficile non riuscire a scovare una preda e appagare la passione per la caccia.


Viaggi di caccia

La ricerca della pastura

Accanto ai bufali la fitta area boscosa caratterizzata da meravigliose sable ospita branchi di waterbuck, reedbuck, facoceri e bushpig. Tutte specie che renderanno la giornata di caccia ancora più emozionante e indimenticabile. Per concludere l’esperienza e riposarsi dalle fatiche venatorie, con Montefeltro, il ritorno al campo sarà un vero piacere. Dopo una bella doccia rilassante impossibile rinunciare ad una cena deliziosa e rilassarsi davanti al fuoco con un bel drink in mano e ripercorrere con la mente i ricordi indimenticabili della giornata di caccia appena conclusa. Per vivere in prima persona l’emozione della caccia al bufa-

lo in Mozambico, Montefeltro Tour Operator, mette a disposizione di tutti i cacciatori dallo spirito avventuroso e romantico, la possibilità di partecipare ai viaggi di caccia per 7 interi giorni nel distretto di Marromeu. La località situata nella provincia di Sofala, sulla riva sud del fiume Zambesi, vicino alla foce dell’oceano Indiano, è perfetta da visitare in un periodo che va da aprile a novembre. Il clima fresco, secco e soleggiato che contraddistingue questo periodo dell’anno è ideale per vivere al meglio l’esperienza di caccia più emozionante della vostra vita. Caccia Passione 21


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Canna liscia

Franchi Condor calibro 12: una raffinata doppietta del 1952 Caccia Passione 23


Franchi Condor calibro 12: una raffinata doppietta del 1952 di Emanuele Tabasso

Poco dopo la conclusione della II GM e il dissolversi delle commesse militari l’industria armiera italiana era dedita a soddisfare le richieste nel settore civile dove il tiro di pedana e la caccia erano tornate ampiamente in auge

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el periodo immediatamente successivo alla II GM la S.A. Luigi Franchi di Brescia era una robusta azienda industriale dedita alla realizzazione del suo nuovo semiautomatico, il Mod. 48, che avrebbe raggiunto negli anni a venire un successo di enormi proporzioni. Insieme manteneva una produzione accurata di raffinate doppiette, al tempo non ancora superate nei gusti della clientela dai sovrapposti e poi proprio dai semiauto: nei due canne affiancate la Casa disponeva di un cospicuo ventaglio di proposte adatto a soddisfare le diverse esigenze del mercato. Negli Anni Trenta era nata la Imperiale Montecarlo, l’arma pensata per la caccia e per il tiro al piccione, mutuando il nome proprio dallo splendido impianto monegasco dove avrebbe conosciuto vittorie strepitose. Lasciamo da parte l’Imperiale e le sue diCaccia Passione 24

verse declinazioni che, in tale periodo, vedono mutare alcuni particolari di non secondaria importanza, focalizzando l’attenzione sulla sorella minore, la doppietta Condor: osservando oggi questo esemplare del 1952 si resta ammirati per la linea, i volumi e l’esecuzione, un concentrato di classe e di tecnica che muove sentimenti di apprezzamento e riverenza verso chi l’ha fatta. Usiamo proprio questo verbo perché una gran parte delle componenti vedeva un realizzazione manuale: abbiamo avuto la fortuna durante una visita alla Franchi, quand’era ancora in via del Serpente a Brescia, di osservare all’opera il mitico Bortolo Gitti che, martello e scalpello alla mano, dava la caratteristica forma tondeggiante ai seni di bascula di una doppietta Diana. Davvero uno spettacolo entusiasmante di arte armiera. Torniamo alla Condor che racchiu-


Canna liscia

Quasi tutte le immagini danno la possibilità di apprezzare le sobrie, eleganti e raffinate incisioni: qui però ci soffermiamo sulla curva acuta dell’apice della cartella, la rotondità compressa del seno e il suo fine cordoncino di bordatura

Dilatando il campo visivo si osserva il rinforzo laterale della bascula dalla curvatura appena più acuta dell’arco tondo secondo le modifiche apportate al disegno nel dopoguerra

Le superbe linee e le garbate proporzioni della Condor risaltano in quest’immagine da osservare a lungo e con attenzione per scoprire i particolari che compongono l’insieme

Pregevole la testa di bascula per i volumi raccordati fra loro da eleganti modellature. Parimenti raffinato il disegno della chiave con il pulsante ovale di sezione lenticolare e la rastremazione della codetta con la sicura che ne asseconda la linea

Completa il gentile disegno della bascula l’ovale della guardia entro cui sporgono i grilletti anch’essi con arcuatura in sintonia con i migliori canoni classici Caccia Passione 25


I filetti lucidi che bordano i seni hanno origine all’inserimento della bindella concava e ombreggiata con colpi di lima tirati in diagonale

de una parte consistente delle specifiche della sorella maggiore, con qualche riduzione utile a mantenere una quotazione più favorevole. La bascula Già al primo colpo d’occhio si rimane colpiti dall’armonia dell’insieme: caratteristica di queste Franchi la bascula di ridotte proporzioni, anche nello spessore, i seni quasi avvolgenti e leggermente compressi sulla parte posteriore, bordati da un minutissimo cordoncino a rilievo. Gli acciarini sono del tipo H. & H. a doppia stanghetta di sicurezza e con una fine regolazione degli scatti: già questo basterebbe a qualificare l’arma, ma l’esecuzione certifica a maggior ragione il situare la Condor tra le doppiette di classe superiore. Le misure cui prima abbiamo accennato investono anche la piastra: limitato sviluppo in altezza, inserimento nel Caccia Passione 26

Molto gradevole l’esecuzione della guardia e del guardamano in acciaio lucidato e abbellito da una contenuta incisione: particolare il disegno del secondo che si prolunga entro la curvatura della pistola fermandosi alla coccia, molto simile a quello degli express


Canna liscia fianco di bascula con arco a tutto sesto mentre il rinforzo laterale che la ospita presenta una curva più acuta, in sintonia con quella dell’apice posteriore, tutto finalizzato alla funzione e all’eleganza filante del disegno. L’osservazione della testa pone in evidenza i due filetti lucidati a bordare i seni e la modellatura della testa con incavi e rilievi abilmente giocati per ravvivare i volumi dove si inserisce il disco della chiave fissato, va ben detto, con la classica vite a spacco fine. Proprio la chiave è uno dei segni distintivi di un fucile basculante: quella della Franchi ha una propria personalità specie nella forma del pulsante, se vogliamo posta a mezzo fra quelle dei grandi inglesi e belgi. L’ovale allungato risulta decisamente bello e il dito lo spinge con naturalezza azionando l’apertura delle canne. Soffermiamo adesso lo sguardo sulla codetta superiore di bascula: apprezzabile lo stile quasi severo della rastremazione con la corta punta lanceolata dov’è inserito il tasto della sicura, anch’esso in assonanza stilistica con il suo supporto. Passiamo al dorso dove risaltano le misure compatte con la parte anteriore leggermente affusolata alla congiunzione con il testacroce. I bordi vengono posti in evidenza dai due cordo-

La coccia con rilievi che ne movimentano la superficie pare realizzata in corno nero: viene fermata da una vite con le sue minuscole incisioni

Il dorso di bascula può definirsi asciutto ed elegante grazie ai due sobri filetti di bordatura, alla superficie integra senza mortise passanti per i tenoni, all’affusolata parte anteriore che racchiude cerniera e sede del perno. Un cenno a sé merita l’incisione con la ragione sociale eseguita a bulino in elegante grafia

All’apice dell’astina è incassata la campanella dall’elaborato disegno: dal suo interno sporge il pulsante per lo svincolo dalle canne basato sul meccanismo a pompa Caccia Passione 27


ni lucidati discendenti dai rinforzi laterali: nulla di più, con un’asciuttezza stilistica che tiene a bada i costi evidenziando la classe. Da ultimo si apprezza l’incastro preciso nel dorso del prolungamento del ponticello, fermato da una vite e dissimulato dalle incisioni a bouquet di rose, girali e piccoli fregi giocati magistralmente con un’ombreggiatura discreta: ovviamente l’incisione risalta ugualmente sulle altre parti della bascula e sulle cartelle laterali. Da sottolineare come l’entità e la finezza dell’ornato siano perfettamente consequenziali alla sostanza tecnica ed esecutiva del fucile che, ripetiamo, era un modello di grado inferiore alle diverse proposte dell’Imperiale Montecarlo: l’indimenticato Gianoberto Lupi sosteneva, a ragione, che una brutta incisione su un bel fucile fosse sgraziata, ma una bella incisione su un fucile dozzinale fosse orrida. Diamo uno sguardo attento a tenute e chiusure: tavola compatta con perno riportato e le due mortise separate dal traversino integrale, quella posteriore che penetra oltre la faccia di bascula, spigoli vivi, chiusure nel segno di Purdey con la doppia ai tenoni e la terza del 1° tipo; i percussori sono contornati da grani sostituibili fissati con una vite e provvisti di due fori di sfiato. Le canne Passiamo alle canne, altra componente qualificante della Condor: lunghezza classica di 70 cm, foratura a 18,3 mm e strozzature pari a 7/10 e 9/10, meritoriamente responsabili a detta e prova del possessore, di tiri eccellenti a distanze considerevoli e non saltuariamente, ma con ripetitiva costanza: va detto che chi la imbraccia è un formidabile colpitore di migratoria quindi sa sfruttare per bene le prerogative del suo fucile. Per l’acciaio è stato scelto uno dei marchi di maggior pregio, il Vickers inglese cui si è data una “super cromatura” interna a garanzia contro inneschi corrosivi e un’eventuale incuria dell’acquirente, cosa che fortunatamente non s’è verificata. Pregevole il ricavare dal massello di ogni canna il semipiano di appoggio alla tavola di bascula e valido, nella giunzione dei due tubi, Caccia Passione 28

il fissaggio del gruppo dei tenoni tramite un incastro a coda di rondine e saldatura con lega a basso punto di fusione: presumiamo sia tale poiché non si vedono quelle piccole emissioni di ossido verdastro caratteristiche delle saldature a forte dove una componente dell’ottone è proprio il rame. Foratura e raddrizzatura sono eseguite a regola d’arte e le bindelle saldate con cura: quella superiore è concava e ombreggiata a mano con lavoro incrociato di lima. I legni La calciatura vede in opera due pezzi di noce di grado medio elevato, dal colore mielato di fondo e fiammature brune ben disposte in asse con la forza del rinculo; seguono l’impugnatura a mezza pistola con coccia riportata, il nasello mediamente elevato e il dorso a profilo lineare e di spessore conveniente per garantire un confortevole appoggio della guancia senza gravare eccessivamente sul peso. Nell’astina di forma classica, molto snella e affusolata, è posto il testacroce con il meccanismo a pompa di aggancio alle canne; nell’incavo della croce sono evidenti gli scassi entro cui lavorano i denti posti nella cerniera di bascula per l’armamento degli acciarini e il congegno di eiezione automatica i cui martelletti sporgono nella superficie superiore.

Il calcio in noce di bella levatura mostra una pasta compatta e omogenea, frutto di una pianta matura e di una congrua stagionatura naturale: sulla tinta mielata di fondo spiccano a contrasto le venature brune. Le linee sono nella più giusta tradizione come il calciolo in gomma rossiccia


Canna liscia Per concludere Le quotazioni delle Condor hanno risentito della depressione in atto da tempo sul mercato: ciò non di meno mantengono valori adeguati alla loro caratura. Molte sono nel classico calibro 12, ma se ne trovano nel calibro 16, riscoperto da diversi cultori in anni recenti, e poi nel grazioso calibro 20, un tempo riservato alle gentili cacciatrici e poi adottato da rudi cacciatori alla ricerca di minor fatica nel porto e maggiore sportività e destrezza nel tiro. Se ne capita una valutatene accuratamente l’originalità, in particolare nella foratura delle canne, poi a seguire tutti gli altri particolari che certificano l’assenza di manomissioni. Di qui una contenuta forzatura al portafoglio permetterà di portare a casa un pezzo di storia armiera italiana.

Dilatando il campo visivo si osserva il rinforzo laterale della bascula dalla curvatura appena più acuta dell’arco tondo secondo le modifiche apportate al disegno nel dopoguerra

Qualche striatura all’interno delle canne indica l’uso recente del fucile e una pulizia a fondo rimandata a miglior momento: l’esecuzione della volata, compresi i triangoli di occlusione, è a regola d’arte. Il mirino di una simile doppietta non può che essere il classico cabochon in ottone

Le superbe linee e le garbate proporzioni della Condor risaltano in quest’immagine da osservare a lungo e con attenzione per scoprire i particolari che compongono l’insieme

Sui piani delle canne sono applicate le punzonature di rito fra cui spicca quella dell’anno di costruzione: il 1952 Caccia Passione 29


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Canna rigata

RUGER AMERICAN RIFLE IN .243 WIN. Caccia Passione 31


RUGER AMERICAN RIFLE IN .243 WIN. Che la Ruger sia azienda in grado proporre agli acquirenti un rapporto qualità prezzo di notevole interesse è cosa nota, ma la corsa all’adeguamento dei prodotti e delle loro quotazioni a un mercato sempre più difficile ha raggiunto da qualche tempo un livello strabiliante di Emanuele Tabasso

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iocare d’anticipo presuppone due fattori: primo il possesso della sfera di cristallo grazie a cui divinare il futuro, secondo la padronanza dei sistemi produttivi. Pare un enunciato facile facile a cui tuttavia occorre far seguire qualche spiegazione. Si gioca d’anticipo quando s’intravedono all’orizzonte, magari anche più in là, dei mutamenti sostanziali nelle dinamiche di mercato: la sfera di cristallo oggi è sostituita validamente da complesse tecniche di valutazione o proiezioni di modelli a cui è sempre bene affiancare quell’intuito che solo le menti di capacità superiore possiedono: il “tutti uguali” è una fola a cui credono in pochi anche se in molti vorrebbero che così fosse, il saper disporre di simili forze interiori va sovente a favore anche di questi illusi, non solo di quei personaggi dall’occhio lungo che ammaestrano per tempo gli indirizzi aziendali, pronti a stare in sella quando ogni aspetto sembrerebbe congiurare

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per una caduta clamorosa. Venendo al pratico è sotto agli occhi di tutti il miserrimo tonfo delle economie di una parte dei Paesi occidentali, e quando tonfo non è, quanto meno si rivela una discesa dal cavallo per montare un mite asinello o andare a piedi: la distribuzione della moneta ha preso strade diverse e nelle tasche di moltissimi stenta ad arrivare o giunge come lo stillicidio delle gocce d’acqua da una stalattite. I produttori di manufatti devono tener conto di quel che serve a far girare macchinari e impiegare le persone, quindi a minor disponibilità di soldi occorre ribattere con entità di prezzo adeguato, senza far mancare il valore intrinseco che, in un fucile a canna rigata, di quello parliamo, sta nella funzionalità e nella precisione. La Sturm, Ruger & Co. non s’è fatta sorprendere e già da qualche anno realizza quello che i detrattori, arroccati superbamente sulle finezze d’un tempo, definiscono un affare immondo lavorato con un seghetto


Canna rigata

Nel castello con sezione esterna prismatica si osserva la finestra di espulsione di media apertura così da non sottrarre materiale all’irrigidimento e consentire un buon accesso manuale in caso di necessità

Il ponte è compatto con un prolungamento arretrato che racchiude parte dell’otturatore, il tappo di chiusura e il passaggio di scorrimento per il manubrio Caccia Passione 33


Il percussore è armato e il suo codolo sporge sotto al tappo per segnalare la situazione. Sull’apposito supporto, aggiunto alla codetta del castello, è piazzato il tasto ella sicura, qui in F, quindi pronto al fuoco (se c’è la cartuccia in camera)

La slitta tipo Picatinny viene offerta con l’arma ed è un gradito vantaggio economico e pratico per montare rapidamente un’ottica adeguata alle proprie esigenze

Tasto della sicura sempre in posizione di fuoco, ma percussore disarmato come si arguisce osservando il tappo apicale senza la sporgenza del codolo

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da ferro. Bene, prendiamo nota. Ma quando le mazzate arrivano in tale misura suscitano, per reazione, la curiosità di approfondire la conoscenza: oramai abbiamo maneggiato ben più di un American Rifle e vorremmo lasciare un momento in disparte il nostro animo collezionistico per confrontarci una volta di più con una dura, ispida, ruvida e ineluttabile realtà. La tecnica e i punti a favore Con i macchinari oggi a disposizione dei costruttori è quasi impossibile realizzare qualcosa di men che onesto: la tecnologia assicura un livello minimo di resa al tiro decisamente confortante, non ugualmente nell’aspetto dove vari passaggi di lavorazione lasciano segni marcati dell’utensile che tali restano non essendo previsti nei costi certi processi di finitura. Insomma conta che i colpi vadano là dove si è mirato allestendo un insieme di funzioni propedeutiche al fine. Il concetto yankee viene condensato sagacemente in un adesivo, riproducente la bandiera degli USA, che copre una parte del calcio riassumendo le sei prerogative dell’American Rifle. Ecco l’enunciato: 1 - Power Bedding™ con canna flottante 2 - Adjustement Trigger con peso regolabile fra 3 e 5 libbre 3 - Canna martellata a freddo, precisa, di lunga durata e di facile pulizia 4 - Tre alette con apertura di 70° 5 - Caricatore rotante 6 - 100% American Made Partiamo dal punto 6 per dire che ce n’è già abbastanza per conquistare l’animo dei clienti di casa, che rappresentano poi la percentuale d’elezione per qualsiasi produttore di armi rigate. Poi ci sono le altre prerogative di cui diremo fra poco: prima però va sottolineato come la Ruger sia la capostipite della tecnica metallurgica della microfusione: un suo settore specifico sono le palette delle turbine dei motori d’aereo. Basta? Crediamo proprio di sì, ma aggiungiamo come gli impianti tecnici dei suoi fucili consentano, comunque, di


Canna rigata

Fianco sinistro del castello con le diciture aziendali sulla superficie spianata. Alla giunzione fra canna e anello si nota la ghiera a vite di bloccaggio fra i due elementi

Lo scatto Adjustable Trigger™ vede il grilletto in acciaio ampio e ben curvato con la lamina che reca all’interno del pacchetto una molla di contrasto e l’appoggio a un traversino fisso così che se non la si preme il grilletto non può arretrare

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aggredire i mercati con prezzi assai favorevoli da cui consegue una produzione numericamente elevata e si sa come in una produzione industriale i grandi numeri siano sempre un fattore migliorativo della qualità intrinseca e della riduzione dei costi. I particolari L’adozione di molti pezzi microfusi è alla base dell’equilibrio fra resa e costo; inoltre nella microfusione si possono inserire i componenti più adeguati per ogni pezzo. Il castello ad esempio è in acciaio 4140 addizionato di cromo e molibdeno: presenta un ampio anello per l’inserimento della canna, ponte corto, ma chiuso e avvolgente, facce laterali spianate come il fondo che si avvale di una stabile giunzione alla calciatura grazie a due blocchetti in acciaio inox sagomati, il Power Bedding™ reclamizzato, per cui le forze si scaricano su due spigoli in contrasto con degli incavi angolati

ricavati nella porzione inferiore dell’anello. La canna flottante è oramai un imperativo come la misura piuttosto corta di 56 cm (22”) che nel calibro prescelto va a meraviglia. La rigatura rotomartellata a freddo e una cameratura di precisione per dimensione e coassialità assicurano una valida precisione, così come si rivela funzionale la giunzione al castello con passo a vite, utile a fissare lo spazio di testa, e il bloccaggio tramite una ghiera. Il profilo leggermente conico vede una sezione apicale pari a 16 mm con un ribasso cilindrico a protezione della rigatura; la filettatura esterna della volata, protetta da un tappo zigrinato, consente il montaggio del freno di bocca offerto in opzione o un silenziatore, dove previsto dalle regole. Zero mire metalliche: ma oramai negli States non conosciamo deroghe a tale consuetudine. L’otturatore scorrevole e girevole presenta tre alette in testa a profilo arrotondato

Comodo l’inserimento delle quattro cartucce nel caricatore rotante e con presentazione unica: le forme stondate consentono lo stivaggio in tasca senza problemi Caccia Passione 36


Canna rigata

Sicurezza e funzione anche a basso prezzo: lo svincolo dell’otturatore è demandato al tasto laterale incassato nel fianco sinistro del castello

La suola del caricatore, stampato in polimero, è stondata per seguire il profilo del fusto in cui è inserita; anteriormente e ben defilato è posto il tasto di svincolo. Si osserva inoltre come la guardia sia integrale, ricavata dallo stampaggio della calciatura Caccia Passione 37


e a ribasso dalla sezione maestra del cilindro. Nella faccia incavata si pratica il foro del percussore mentre in una delle tre alette scorre, con moto ortogonale, l’unghia a blocchetto dell’estrattore: tutto ricavato di macchina con i segni molto evidenti, ma che con altrettanta evidenza non interferiscono sulla resa al tiro. Il manubrio piegato e con comoda nocca tonda, viene incastrato a caldo nella propria sede. Lo sgancio detto Adjustement Trigger si avvale del grilletto speciale con lamina elastica centrale che funge da sicura aggiuntiva: se non viene premuta la sua parte interna punta contro un traversino fisso impedendo al grilletto stesso di retrocedere e quindi di svincolare i piani di scatto. Il meccanismo funge anche da pre scarico della forza applicata per una maggiore sensibilizzazione nel far partire il colpo. Sembra un fastidio, invece dopo poco, e ne apprezza il vantaggio. C’è sempre la classica sicura a tasto sulla codetta del castello: blocca scat-

La testa dell’otturatore con le tre alette a profilo stondato che ne facilita la macchinatura; normale l’espulsore a pistoncino e affidabile l’unghia dell’estrattore in coulisse con moto ortogonale e molla a filo interna. I segni di lavorazione… sono compresi nel prezzo e non creano malfunzionamenti Caccia Passione 38

to e percussione lasciando libera la manovra dell’otturatore per estrarre la cartuccia camerata in piena tranquillità. Il caricatore rotante estraibile contiene quattro cartucce: è un pezzo stampato in sintetico di particolare robustezza. Non basta la qualifica a farne un erede del magazzino rotante di Otto Schönauer, ma funziona bene, la misura bassa e larga non lo fa sporgere dal fusto, non ha spigoli, è leggero e non disturba quando lo si pone nella tasca della cacciatora. La calciatura in sintetico è funzionale con aspetto gradevole: da evidenziare l’impostazione con un asse molto dritto, secondo l’ottima abitudine statunitense, che scarica in asse il rinculo con minimo sollevamento consentendo di padroneggiare il fucile con facilità sia imbracciandolo per il tiro in brandeggio, sia appoggiando l’astina su un qualche sostegno per quello di precisione; offrono buona aderenza alle mani i corrugamenti nei punti di presa e poi il colore verde opaco è decisamente più gradevole, al nostro occhio, dell’usuale nero. Alla fine di tutte queste osservazioni va riservata la giusta attenzione alla quotazione e ai calibri proposti insieme a quello che qui abbiamo evidenziato, che rimane una pietra miliare per tanti impieghi venatori e di tiro in poligono. Il giovane che si avvicina alla caccia di selezione, l’appassionato già esperto in cerca di un binomio fucile e calibro diverso da quanto ha già in casa, potranno con questa American Rifle della Ruger dare compiutezza alle proprie esigenze sicuri di spendere poco per avere molto: la funzionalità in generale e la precisione condurranno a riconsiderare nella giusta luce un fucile dove le finiture estetiche sono proporzionate al costo mentre il rendimento sul campo indurrà il compratore a soffregarsi le mani, compiacendosi del buon affare concluso.


Canna rigata

La Ruger American Rifle in .243 Win.

All’interno del corpo del caricatore sporge la soletta elevatrice mossa da una molla coassiale con il perno

Il vano del caricatore ricavato nel fusto: si nota l’unghiatura anteriore dove alloggia in posizione defilata il tasto di svincolo del caricatore stesso Caccia Passione 39


SCHEDA TECNICA Costruttore: Sturm, Ruger & Co. Inc. – Southport, CT 06890 – USA Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000 – fax. 0471/810899 – www.bignami.it – email@bignami.it Modello: American Rifle Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria Castello: in acciaio 4140 microfuso con anello e ponticello chiusi Otturatore: a tre alette in testa con chiusura nella culatta della canna Canna: in acciaio legato rotomartellata - profilo cilindro conico lunga 560 mm montata flottante Serbatoio: stampaggio in polimero - estraibile da 4 cartucce con movimento rotativo Calciatura: in materiale sintetico Congegno di scatto: scatto diretto Marksman Adjustable Trigger™ con grilletto singolo e lamella di sicurezza - regolazione del peso fra 1360 e 2270 g (3 e 5 lbs) Estrattore: a unghia con movimento ortogonale inserita in una delle alette Espulsore: nottolino a molla nella faccia dell’otturatore Sicura: slitta a due posizioni posto dietro alla codetta del castello – blocca lo scatto Mire: assenti – fornita di serie una slitta tipo Picatinny sulla calotta del castello per il fissaggio dell’ottica Finiture: brunitura opaca delle parti metalliche – otturatore lucidato – calciatura verde spento (o nero antracite) Calibro: .243 Win. (in alternativa .22-250 Rem. - .270 Win. - .308 Win. - .30-06 Sprg.) Peso: 2.800 g circa (solo arma senza accessori) Prezzo informativo: da 478,00 a 575,00 € iva inclusa

Fusto e asta sotto canna ben profilati offrono un fermo appoggio nel tiro mirato e una presa sicura per quello in brandeggio Caccia Passione 40


Canna rigata

Il calcio è molto asciutto, ma con tutte le cose al loro posto: pistola ben arcuata con rilievi di presa, nasello evidenziato dalle profonde scalfature, dorso diritto e sufficientemente spesso per un comodo appoggio della guancia. Il calciolo in gomma attutisce il rinculo

Un tappo a vite zigrinato copre la filettatura alla volata mentre un ribasso cilindrico protegge dagli urti l’egresso della rigatura. Si è pronti per il montaggio di un freno di bocca o, dove previsto, di un soppressore di suono Caccia Passione 41


Tempus ASPH: un debutto eccellente Caccia Passione 42


Ottiche

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Tempus ASPH: un debutto eccellente di Vincenzo Frascino

Giornalisti ed armieri gli ospiti privilegiati di Forest Italia per testare il nuovo punto rosso di casa Leica al poligono e non solo

F

orest Italia S.r.l., agente unico per l’Italia di Leica Sport Optics, ha organizzato per il 13 e 14 novembre un evento riservato a giornalisti del settore ed armieri per presentare il nuovo punto rosso Tempus ASPH, che da qualche mese affianca l’ormai famosa ottica Magnus-i 1-6.3×24 tra i prodotti proposti dalla casa tedesca per la caccia in braccata. Partners tecnici dell’evento sono stati l’azienda Contessa di Marcheno (BS) specializzata nella produzione di attacchi fissi e removibili per sistemi ottici di puntamento e l’azienda Hasler di Lecco che da pochi mesi ha messo in commercio le munizioni con le ormai note ogive monolitiche con una linea dedicata alla braccata nei calibri 308W e 30.06. La Forest Italia per l’organizzazione dell’evento si è avvalsa dell’attenta guida di Alessandro Bruschetti, titolare dell’omonima armeria di Città di Castello (PG). A presenziare l’evento, direttamente dalla Germania, Ferdinand Mogwitz Productmanager Riflescopes di Leica Sport Caccia Passione 44

Un primo piano del nuovo red-dot Tempus


Ottiche

Giornalisti e armieri ospiti dell'evento

Da sinistra Alessandro Contessa della ditta Contessa, Francesco CorrĂ durante la presentazione del TemFrancesco CorrĂ di Forest Italia, Ferdinand Mogwitz pus Productmanager Riflescopes di Leica Sport Optics e Simone Perillo di Hasler

La prova in poligono

La prova del Tempus al poligno di Lugnano Caccia Passione 45


Optics. Il ritrovo del primo giorno si è tenuto presso il poligono Lugnano di Città di Castello dove, per chi non fosse provvisto della propria arma, sono state messe a disposizione delle carabine Browning Bar MK3 in calibro 308W e 30.06 corredate di attacchi Contessa e del red-dot Tempus. A disposizione degli invitati le munizioni Hasler con palle monolitiche Round Nose da 159 gr. La prova su cinghiale corrente, con una condizione di luce scarsa e variabile, ha permesso di apprezzare le performance del Leica Tempus. I punti forte del nuovo red-dot: definizione del puntino, la capacità di ingaggiare il bersaglio vedendo solo un punto netto e brillante, nitidezza d’immagine con contrasti scolpiti e l’assenza della distorsione dell’immagine ai bordi Nel pomeriggio Francesco Corrà, che con Tatiana Chiavegato dal 2012 dirige la Forest Italia, ha dedicato agli ospiti una dettagliata descrizione degli aspetti tecnologici

Il Tempus ASPH presenta una struttura leggera, compatta, robusta e dal raffinato design Caccia Passione 46

Tutti alle poste


Ottiche

Carabine Browning Bar MK3 e munizioni Hasler per Gli organizzatori prima dell'avvio della braccata tenuil test del Tempus tasi nell'Azienda di Fraccano

Le raccomandazioni di Alessandro Bruschetti prima della braccata

Foto di gruppo al termine della braccata

Roberto Catasti prima della sciolta dei suoi ausiliari Caccia Passione 47


e di utilizzo del nuovo punto rosso. La cena presso l’agriturismo Borgo Monte Cedrone ha deliziato i presenti in un tripudio di autentici sapori umbri. Come sempre accade la convivialità della serata ha gettato le basi per un’atmosfera amicale fin dai primi arrivi mattutini. In veste di cacciatori gli ospiti si sono incontrati di buon’ora presso l’Azienda di Fraccano. Numerose mute di segugi maremmani e segugi francesi hanno scaldato l’atmosfera rendendo la braccata avvincente e ricca di spunti per testare il punto rosso di Leica. Il Tempus ha confermato la prestanza mostrata su carta, e a sua riprova il notevole carniere di tredici animali, sei dei quali particolarmente imponenti e dotati di difese di tutto rispetto. Ancora una volta Leica raccoglie le emozioni della caccia e rilancia con prodotti di altissimo livello che utilizzano la tecnologia per soddisfare le crescenti esigenze del cacciatore moderno.

I partecipanti alla braccata hanno potuto mettere alla prova il nuovo Tempus ASPH

La ditta Contessa ha dedicato al Tempus un attacco fisso (in foto) e due attacchi removibili, di cui uno ultra-low Caccia Passione 48


Ottiche

Le munizioni Hasler messe a disposizione per il test del Leica Tempus

Vincenzo Frascino sul terreno di caccia durante il test del Tempus

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Veterinaria

LA PIROPLASMOSI: UNA MALATTIA IN AGGUATO ANCHE IN INVERNO Caccia Passione 51


LA PIROPLASMOSI: UNA MALATTIA IN AGGUATO ANCHE IN INVERNO di Francesca Baranello

La piroplasmosi è una malattia causata dalle zecche che colpisce i cani anche durante la stagione più fredda

T

radizionalmente la primavera è la stagione in cui zecche e pulci sono pronte a colpire i nostri amici a quattro zampe, durante una passeggiata o una battuta di caccia. Se con l’arrivo della stagione fredda eravamo convinti di mettere al sicuro la salute del nostro fido compagno, purtroppo dobbiamo ricrederci. Con la tendenza ad avere inverni sempre più miti, la diffusione di zecche o altri parassiti è sempre in agguato e per garantire il benessere del nostro cane è bene non abbassare mai la guardia. Tra le malattie che possono colpire il cane da caccia, una delle più diffuse è la piroplasmosi. La malattia è causata da un protozoo, lababesia canis, l’intensità e il suo sviluppo variano a seconda del soggetto. In linea generale si manifesta attraverso un’anemiache intacca i globuli rossi e nei casi peggiori porta alla morte. I cani da caccia sono particolarmente soggetti a questo tipo di malattia, perchè la zecca è presente nei campi anche in inverno,

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Veterinaria

quando le temperature sono più basse. L’infezione scaturisce attraverso il passaggio della zecca, portatrice del protozoo, da cane malato a cane sano. La Babesia femmina, inoltre, è molto pericolosa perchè può trasmettere la malattie anche alle sue larve, che in genere arrivano fino a 8000. La pericolosità della malattia, sta anche nella rapidità con cui si diffonde. Recentemente si è scoperto che l’infezione colpisce il cane dopo circa 48 ore dal morso e dalla presenza continuativa della zecca sulla cute. Il tempo di incubazione, invece, varia da 1 a 3 settimane. Per questo motivo uno dei consigli è quello di controllare il vostro amico a quattro zampe dopo ogni uscita, in modo da individuare prontamente il protozoo e contattare il veterinario per un consulto immediato e puntuale. Nel caso di cani infetti, il microorganismo entra nel sangue riproducendosi velocemente ed infetta i globuli rossi. A seconda del soggetto la reazione sarà diversa, da quella più lieve a quella Caccia Passione 53


più pericolosa, fino ad arrivare in alcuni casi al decesso. Ne non siamo riusciti ad individuare la zecca, per capire se il nostro amico a quattro zampe è stato infettato, ci sono dei sintomi inequivocabili. I principali sono l’anemia e la febbre, in questo caso il cane sarà affetto da pallore delle mucose, tachicardia, anoressia ed uno stato di debolezza. Se l’infezione è stata lieve, il cane sarà affetto da febbre, poco appetito accompagnato da una debolezza diffusa. Nella forma più acuta, a questi sintomi si aggiungono anemia, vomito e letargia. La forma più grave comporta anche l’eventuale coma, fino al caso più estremo della morte. Per avere una diagnosi precisa e sicura, bisogna rivolgersi al veterinario, che con esami specifici riuscirà ad individuare il giusto trattamento. Se diagnosticata in tempi brevi, la malattia può essere curata attraverso farmaci specifici per questo tipo di malattia. Nei casi più gravi, il medico potrà decidere di ricorrere anche alla trasfusione di sangue. Come in tutte le malattie che possono mettere a rischio la salute del nostro amico a quattro zampe, il nostro compito principale è la prevenzione. Oltre a controllare il pelo del Caccia Passione 54

canedopo ogni uscita, è bene prevenire attraverso l’utilizzo di antiparassitari cutanei. A questo va aggiunta l’importanza di rivolgersi al veterinario ogni volta che notiamo nel cane problemi di salute, senza ricorrere al fai da te che potrebbe comportare ulteriori problemi e mettere in serio pericolo il benessere del nostro fedele compagno di caccia.



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Anno VI – N° 11/12 – Nov-Dic 2018 www.cacciapassione.com

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