Caccia Passione Lug-Ago 2018

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ANNO VII nr. 07/08 - Lug-Ago 2018

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia

UN GENEROSO SOLE D'ESTATE.. Cani da caccia:

• Gascon Saintongeois, perfetti per la caccia ai grandi selvatici

Canna liscia:

• Benelli Super Black Eagle III in 12/89 versione camo • Benelli 828 U Beccaccia

Canna rigata:

• Sako 85 Carbon Wolf e Black Wolf


ANNO VII nr. 07/08 - Lug-Ago 2018

CACCIA PASSIONE

in copertina

UN GENEROSO SOLE D'ESTATE

Dedicato a chi ha la passione per la caccia

UN GENEROSO SOLE D'ESTATE.. Cani da caccia:

• Gascon Saintongeois, perfetti per la caccia ai grandi selvatici

Canna liscia:

• Benelli Super Black Eagle III in 12/89 versione camo • Benelli 828 U Beccaccia

Caccia al capriolo. Le calde emozioni della caccia al maschio di capriolo

Canna rigata:

• Sako 85 Carbon Wolf e Black Wolf

SOMMARIO Anno VI Nr. 07-08 www.cacciapassione.com

8 Ungulati:

Un generoso sole d'estate

16 Cani da caccia:

Gascon Saintongeois, perfetti per la caccia ai grandi selvatici

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 8

Ungulati: Un generoso sole d'estate

Vincenzo Frascino

Pg 16 Cani da caccia: Gascon Saintongeois, perfetti per la caccia ai grandi selvatici Francesca Baranello

22 Fucili canna liscia:

Benelli Super Black Eagle III in 12/89 versione camo

Caccia Passione 2

Pg 22 Fucili canna liscia: Benelli Super Black Eagle III in 12/89 versione camo Emanuele Tabasso


Sommario

30 NovitĂ dalle aziende:

Benelli 828U Beccaccia

Pg 30 NovitĂ dalle aziende: Benelli 828 U Beccaccia Benelli Armi Pg 36 Fucili canna rigata: Sako 85 Carbon Wolf e Black Wolf

Sako 85 Carbon Wolf e Black Wolf

Saverio Patrizi

Pg 46 Munizioni: Cartuccia 6,5 Creedmoor Hornady con palla SST 129 grs

40 Fucili canna rigata:

Costantino Ramolfi

46 Munizioni:

Cartuccia 6,5 Creedmoor Hornady palla SST 129 grs

Pg 52 Digiscoping: Le stagioni del capriolo Riccardo Camusso

Pg 62 Veterinaria: La filariosi. Sintomi e rimedi

Francesca Baranello

62 V eterinaria:

a filariosi. Sintomi e L rimedi Caccia Passione 3


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Editoriale APERTURA DELLA CACCIA? SI, NO, FORSE.. No, non hanno capito. O fingo io di non capire, che è pure peggio. E allora tocca ripetere in parole magari un po’ brutali quanto già scritto con maggior grazia alcuni fondi addietro e poi certificato ampiamente dal sentimento popolare: gli animalisti estremi devono smetterla di screditare la Caccia. I soliti, Brambi... e altri noti in cerca di facile visibilità per le loro propagande elettorali in quanto oramai non più presentabili, sono tra i responsabili dell’incredibile astio e scarsa conoscenza del mondo dei cacciatori, quest'ultimi divenuti da anni “cacciatori formati” e volti verso un’attività venatoria ecocompatibile, nonché chiari ambasciatori della cultura rurale. Finalmente però in Italia qualcosa si muove, seppur troppo lentamente anche a causa delle numerose associazioni venatorie che non caldeggiano la stessa causa ma viaggiano su fini propri, ma comunque dopo anni che “la Rossa e company” davano un messaggio distorto dell’attività venatoria nel nostro paese, possiamo dire con fermezza che oramai han fatto il loro tempo, non perché siano cattivi d’animo, portino sfiga o ci stiano sulle scatole a prescindere ma perché servono idee e facce nuove anche nei Palazzi romani. E solo sgombrando il campo da quelle vecchie poltrone, la caccia italiana può rialzarsi e ripartire. Eppur non si muovono… In questi giorni di agosto si è tenuto lo “Eid-Ul-Adha”, Festa mussulmana del sacrificio, ma nessuno di loro ha proferito parola per questa mattanza di ovini. L’obiettivo è conservare la poltrona a dispetto dei santi. Lo strumento prescelto è astuto: dare in pasto al popolo furente un messaggio errato su caccia e fauna selvatica. Infatti, è probabile che i nostri soliti noti riescano politicamente a sopravvivere e che questo articolo si aggiunga come un coriandolo a tante altre parole al vento. Ovviamente motivi validi ce ne sarebbero in abbondanza, e lo vede anche un bambino, ma ne manca uno tecnicamente e legalmente inoppugnabile. Quindi nessuno può cacciarli. Non i giornali, non l’opinione pubblica e nemmeno il governo, nonostante qualche strumento di pressione in più lui ce l’ha. Nessuno, dicevamo, tranne la voce della loro coscienza. In attesa che si faccia viva, sfuggente e beffarda come il fantasma di Godot, il palcoscenico resta ingombro e gli attori recitano a soggetto. Maluccio si direbbe… Pierfilippo Meloni


Regione Lazio fa marcia indietro e concede i due giorni di pre-apertura Per assicurare il 1° e 2 settembre come giornate di pre-apertura sono state posticipate quelle generali alle specie coinvolte

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a “telenovela” sembra giunta all’ultima puntata, la Regione Lazio ha fatto retromarcia sulla questione della pre-apertura della caccia. Inizialmente il governatore Nicola Zingaretti aveva deciso di non concederla durante la stesura del calendario venatorio relativo alla stagione 2018-2019. Due giorni fa, però, è stato firmato il decreto che include il 1° e 2 settembre come giornate di prelievo anticipato.

Le specie che potranno essere cacciate sono cinque, vale a dire cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, tortora e merlo, senza dimenticare l’apertura del 19 settembre per il merlo. Per quest’ultimo ci sarà quindi un posticipo, come anche per gli altri animali, con l’avvio spostato al 1° ottobre. Le nuove date sono proprio la conseguenza della concessione della preapertura e ora si attende il riscontro da parte delle associazioni venatorie per scoprire il loro punto di vista. L’avvio ufficiale e generale della stagione laziale è invece prevista per il 16 settembre. I prelievi dovranno avvenire da appostamento fisso o temporaneo, senza ausilio cinofilo, a partire dalle 5:35 e fino alle 19:45. L’attività riguarderà i cacciatori residenti nel Lazio e nei limiti dell’Ambito Territoriale di Caccia in cui sono iscritti. Riguardo ai carnieri, infine, saranno 20 i campi complessivi e non più di 5 per quel che concerne i merli e le tortore.

Organizzata a Bergamo una camminata di disturbo alla caccia Gli organizzatori vogliono impedire ai cacciatori di svolgere la normale attività venatoria domenica 16 settembre 2018.

Camminata di disturbo alla caccia”: si chiama in questo modo l’iniziativa organizzata dagli anticaccia a Bergamo, per la precisione presso il Piazzale della Malpensata. Gli organizzatori si sono dati appuntamento alle 4 di mattina di domenica 16 settembre e addirittura il pranzo subito dopo. L’evento non lascia presagire nulla di buono, come si evince dal testo del comunicato. Ecco cosa è stato scritto per chiamare a raccolta i partecipanti: “Anche quest’anno riapre la stagione di caccia e noi, mossi dalla voglia di far qualcosa di concreto per rendere difficoltosa, se non impraticabile questa orrenda pratica, abbiamo deciso di organizzare una camminata nei boschi dove alcuni cacciatori si apposteranno in attesa di poter uccidere il mag-

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gior numero di uccelli possibili. Per loro la riapertura della stagione venatoria è un momento di gioia, infatti si recheranno sul posto prima dell’alba per poter essere già in posizione al primo sorgere del sole. Quindi vorremmo organizzarci in modo tale da essere lì prima ancora che sia sparato il primo colpo. Quella che in pratica è una passeggiata con fischietti e altri oggetti rumorosi, riesce nel concreto a impedire l’uccisione di moltissimi animali, a riprova che a volte basta poco per concretizzare un pensiero”.


News venatorie Maria Cristina Caretta: “Basta proclami, chi è amico dei cacciatori lo dimostri” L'esponente di Fratelli d'Italia e numero uno nazionale della CONFAVI attende ancora l'intervento del governo per quel che riguarda i temi venatori.

M

aria Cristina Caretta, esponente di Fratelli d’Italia e numero uno nazionale della CONFAVI (Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane), è stata molto diretta nelle sue ultime dichiarazioni. Alla luce di quanto è accaduto in questi ultimi mesi e a pochi giorni dall’inizio della stagione venatoria 2018-2019, Caretta si è così espressa: “Chi è amico della caccia e dei cacciatori lo deve dimostrare. Non bastano i proclami e le dichiarazioni roboanti per essere amici dei cacciatori, servono fatti concreti. Sono passati alcuni mesi dall’insediamento del nuovo governo ma non abbiamo ancora nessuna notizia della convocazione della Conferenza Stato-Regioni per la ripartizione dei quantitativi delle specie cacciabili in deroga, condizione indispensabile affinché le regioni che hanno fatto regolare domanda entro il 30 aprile u.s.. possano applicare il regime di deroga nel rispetto di quanto previsto dall’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE e dell’art. 19 bis della legge statale n. 157/92. Non abbiamo ancora nessuna notizia del-

la convocazione della Conferenza Stato-Regioni per la definizione del Piano nazionale di gestione del lupo, mentre i nostri territori sono flagellati dalla presenza incontrollata e dalla crescita esponenziale di questo grande carnivoro che sta mettendo in ginocchio i nostri allevamenti, sta provocando l’abbandono dei nostri pascoli da parte dei malghesi, sta distruggendo i positivi risultati conseguiti con il paziente lavoro di decenni di corretta gestione faunistica che ha portato ad un considerevole innalzamento della qualità e quantità delle varie specie di ungulati nel territorio nazionale. Troppo facile, da parte degli esponenti di alcune forze politiche, proclamarsi difensori della caccia quando partecipano alle assemblee dei cacciatori. Adesso che sono al governo devono dimostrare coerenza tra quello che dicono e quello che sanno concretamente fare, onorando finalmente gli impegni assunti in campagna elettorale. Il tempo delle promesse e dei proclami è finito: adesso è il momento in cui ognuno deve dimostrare le proprie capacità e la propria credibilità”.

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L'autore in compagnia del fido Hermmann Caccia Passione 8


Ungulati

UN GENOROSO SOLE D’ESTATE

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UN GENOROSO SOLE D’ESTATE Caccia al capriolo. Le calde emozioni della caccia al maschio di capriolo. di Vincenzo Frascino

Lo scenario della caccia al capriolo d'estate Caccia Passione 10


Ungulati

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ome da qualche anno accade, anche questo giugno ci ha portato un'estate torrida e secca. È da poco aperta la caccia al maschio di capriolo, fin dalle prime uscite gli incontri sono stati soddisfacenti in termini di numeri, eccetto che per l'ironica, diabolica fatalità di incontrare presocchè solo femmine. Questa mattina lascio volentieri a casa la carabina per calarmi nel non meno emozionante ruolo di accompagnatore. A Paolo è stato assegnato un maschio giovane e io sono ben felice di seguirlo nella sua avventura. Il tocco del grilletto non è l'unica nè la più intensa emozione della caccia, e l'entusiasmo con cui salto giù dal letto alle 3.30

del mattino ne sono la prova tangibile. Altro (e non secondario) motivo del mio entusiasmo è la compagnia del fedele Hermann di Paolo. Un bavarese esemplare, bello, corretto, elegante: la compagnia perfetta per il cacciatore, amico fedele e discreto del suo conduttore. E’ buio fitto e rimaniamo sorpresi di trovare fuori dall'uscio di casa una fitta e umida foschia. Le stellate sfacciate delle sere precedenti ci avevano viziati un po', facendosi perdonare l'aria asciutta e bollente che pietrificava ogni cosa durante i pomeriggi assolati. Stamane invece l'effetto è quello di una sauna. Lasciamo l'auto in silenzio e ci incamminiamo sulle stoppie, rese soffici e silenziose dall'umida nube che ci avvolge. La visibilità è veramente scarsa, ci sentiamo avviluppati in un manto lattiginoso che mentre ci nasconde i selvatici nasconde noi ai loro occhi. Raggiungiamo una siepe di arbusti che delimita il primo campo, decidiamo di fermarci qui in attesa che la foschia si dipani. Hermann si acciambella ai nostri piedi, noi per non troneggiare in mezzo al campo ci sediamo a terra, e aspettiamo. I primi bagliori del giorno fanno vibrare le particelle d'acqua sospese a mezz'aria e le fanno lentamente evaporare. Come su uno specchio ove un soffio caldo abbia steso la sua opacità così lo scenario intorno a noi ritrova la sua nitidezza. Un istrice di ritorno dalle sue scorribande notturne proviene dal campo nella nostra direzione. Non si accorge di noi finchè ci arriva a 5 metri. Hermann lo intercetta con lo sguardo, ma non da alcun segno di allarme. Fiero e serio fissa l'animale col suo sguardo severo senza emettere alcun suono nè movimento. Piccato dallo sguardo del bavarese l'istrice aizza gli aculei e, spaventato, devia velocemente lontano da noi e va a farsi inghiottire dai rovi carichi di piccole acerbe more. I primi raggi del sole di giugno fendono le colline e si lanciano come dardi sui campi. Uno di essi va a scaldare il pelo rosso di una mamma volpe che con premura e meticolosità affonda il muso nel morbido pelo piumato del suo piccolo per liberarlo dagli insetti. La scena ci cattura, per un attimo ci fa dimenCaccia Passione 11


ticare il nostro ruolo di "predatori" e ci restituisce con gli interessi la fatica della sveglia a poche ore dalla cena. Decidiamo di lasciare l'appostamento temporaneo per approdare ad un punto di osservazione piĂš favorevole, protetti dagli ultimi zaffi di foschia. Ad ogni passo sbinocoliamo. All'uniCaccia Passione 12

sono, ci accovacciamo quando il rosso del folletto incrocia i nostri binocoli. Il suo portamento, la stazza e l'assenza di un poderoso palco lo fanno sembrare un maschio giovane. Dalle lenti del lungo confermo a Paolo che si tratta di un M1. Paolo si allunga a guardare nel lungo e conferma


Ungulati

L'intesa tra il cacciatore e il suo ausiliario

immediatamente che per lui il capo è perfetto. Il giovane capriolo non è fermo nel campo, ma pilucca l'erba e nel mentre cammina, senza mai, di fatto, fermarsi. Da dove siamo noi non è il caso di sparare, la sagoma non è del tutto visibile. Decidiamo di spostarci un po' più in cima sul

poggetto, in modo da aumentare la prospettiva. Siamo del tutto scoperti ma la fortuna viene in nostro soccorso e frappone tra noi e il capriolo in movimento non una, non due, ma tre balle di fieno che coprono il capriolo (e noi per lui) dandoci tutto il tempo di sgattaiolare più in alto. Caccia Passione 13


Paolo e il suo bavarese Hermann

Si rende onore all'M1 prelevato

Senza perdere tempo Paolo sistema la carabina, erta sul bipiede e poggiata sullo zaino. Anche i gomiti sono bel saldi, le sue spalle rilassate, il suo respiro regolare. Si gira verso di me, a pochi metri da lui, cercando con lo sguardo il mio "0k". A 180 metri non saranno necessari aggiustamenti per la carabina tarata a 200. Mi preparo al rumore dello sparo, che sorprende Paolo, me ma non Hermann, seduto ai miei piedi, immobile come un corazziere. Dal binocolo osservo il capriolo che incassa il colpo con un salto sul posto, poi percorre pochi metri restando ingobbito e barCaccia Passione 14

collante. A pochi secondi dallo sparo gli zoccoli del capriolo fendono il cielo nel doloroso commiato dell'ultimo respiro. Poi non lo vediamo piÚ. Aspettiamo quel tanto che basta per poi dirigerci insieme ad Herman sull'anschuss. Il giovane becco non si vede ma in cuor nostro non abbiamo alcun dubbio di trovarlo. Il batticuore che sentiamo, uomini e cane, non è certamente legato all'esito del tiro, ma forse alla gratitudine e alla libertà che sentiamo camminando su queste stoppie ormai nuovamente asciutte sotto un caldo, generoso sole d'estate.


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GASCON SAINTONGEOIS, PERFETTI PER LA CACCIA AI GRANDI SELVATICI Caccia Passione 16


Cani da caccia

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GASCON SAINTONGEOIS, PERFETTI PER LA CACCIA AI GRANDI SELVATICI Gascon Saintongeois, i segugi del sud ovest francese sono nati per la caccia. Ideali in muta e nella caccia a tiro creano un legame profondo con il loro padrone di Francesca Baranello

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Cani da caccia

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leu de Guascogne è una razza di origine francese, conosciuta per essere un ottimo segugio dotato di forza ed eleganza. In Italia è piuttosto diffuso, anche perché la famiglia dei Guascogne annovera molte sottospecie simili tra loro. A tal proposito abbiamo deciso di prendere in esame il Guascon Saintongeois. Il cane originario del sud ovest della Francia, appunto la Guascogna, può essere di due tipi grand e petit. L’origine del primo si deve al Conte Joseph de Carrayon-Latour. Nel corso del XIX secolo volendo rigenerare la razza dei Saintonge, ormai in declino, ha deciso di farla accoppiare con i Bleu de Gascogne delBarone di Ruble. A seguito della creazione della nuova razza è avvenuta la sparizione di quella del conte Carrayon-Latour. Per quanto riguarda il petit, verso le metà del XX secolo alcuni cacciatori del sud-ovest della Franciahanno iniziato a selezionare i soggetti più

piccoli delle cucciolate di Grand Gascon Saintongeois. La varietà è particolarmente adatta a forzare la lepre. La razza è caratterizzata dal pelo corto e fitto. Il colore di fondo è bianco a volte leggermente picchiettato. Le tacche nere si trovano generalmente ai lati della testa, sulle orecchie fino ad arrivare alle guance. Gli occhi sono incorniciati da focature, le stesse si possono trovare nella parte interna dell’orecchio e sugli arti. Alcuni sono caratterizzati da una macchia nella parte bassa della coscia definita “marca di capriolo”. Il Gascon Saintongeois è nato per la caccia. Può essere usato per la caccia a tiro, ma sa agire anche in muta a forzare il selvatico. E’ un eccellente accostatore, sbrigativo in grado di trovare le tracce anche di notte sia sul suolo, che nella vegetazione. Non ha paura di nulla e non è un animale pigro. Ha una voce modulare che usa per segnalare la preda ferita o per condurne una davanti al

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cacciatore. Nel momento in cui la individua emette i primi suoni, man mano che si avvicina all’animale li amplifica, mentre la mantiene costante durante la seguita. La sua cerca che può sembrare un po’ insistente, ma è efficace nelle condizioni difficili. Riesce a dominare qualsiasi fase della cerca, dagli accostamenti alle riprese, perché riesce a modulare la velocità in base al pericolo. Il Grand Gascon Saintongeois è ideale per forzare grandi selvatici e lepri. Il Petit Gascon Saintongeoispur di picCaccia Passione 20

cola taglia ha le stesse caratteristiche da tiro del primo. Anche se è stato originato come specialista su lepre è in grado di cacciare anche i grandi selvatici. Infatti, nei casi della caccia ad animali di grande taglia il cane dimostra grande coraggio tanto da tenere l’animale per lungo tempo. La dedizione che dimostra al padrone lo spinge a fare qualsiasi cosa pur di accontentarlo. Tra lui e il cacciatore si instaura un legame indissolubile e profondo.


Cani da caccia

La ricerca della pastura

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Fucili canna liscia

Benelli Super Black Eagle III in 12/89 versione camo

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Benelli Super Black Eagle III in 12/89 versione camo di Emanuele Tabasso

Cercare di mimetizzare tutto, anche i fucili, è una teoria molto seguita negli Stati Uniti e pure da noi si osserva una certa tendenza a quest’uso: così il più potente dei fucili a canna liscia prodotto dalla Benelli veste a richiesta anche quest’abito

Q

ualche tempo addietro abbiamo avuto agio di scattare le foto di rito ad una nuova versione del poderoso Benelli Super Black Eagle III, il semiauto a canna liscia camerato per il 12/89 in cui si sparano tranquillamente anche le cartucce calibro 12/70 e 12/76. I selvatici di elezione di un simile fucile sono le oche e i tacchini quindi zone umide o foreste di alto fusto con sottobosco non troppo fitto: ci pare di osservare con gli occhi della mente quei dipinti e quelle stampe in cui sono ritratti i cacciatori d’oltre oceano vestiti di abiti in pelle di daino, berretto alla Davy Crockett col musino dell’orsetto lavatore a sovrastare la fronte e la coda ad anelli chiari e scuri pendente sulla nuca: l’insidia ai selvatici era portata in quegli anni dell’Ottocento con armi ben diverse, ma con animo ugualmente disposto a catturare qualcoCaccia Passione 24

sa di eccellente da mettere in pentola. Oggi la necessità non è così incombente e la caccia si svolge per rivivere un rito che ci perviene da diecine di migliaia di anni: eppure a molti detrattori non pare vero che ci siano persone con tali sentimenti anche se poi si affiancano a costoro per godere dei piaceri della tavola perché un’oca arrosto, un tacchino al forno o una sublime schidionata di tordi rasserena gli spiriti, unisce gli animi e affratella le menti molto più delle dispute filosofiche sul tofu e sui germogli di soia. E ciò sia detto con buona pace e rispetto per chi non la pensa in tal maniera, sperando che pari sentimenti siano da costoro nutriti nei nostri confronti. Qualcuno ha dei dubbi in proposito? Sì, anche noi: pazienza. Abbiamo appena nominato tre tipi di selvatici assai diversi fra loro e tale discrasia non giunge a caso perché il


Fucili canna liscia

Il sistema ComfortTech dotato del sistema di assorbimento di energia distribuito negli elementi in gomma del calcio, nel calciolo e nel nasello è il primario responsabile della possibilità di ridurre il peso del fucile mantenendo la sensazione di rinculo in termini accettabili anche con cariche massime

L’apice dell’astina con la sede per il tappo sagomato che fissa i componenti dell’arma: al centro sporge il piolo di aggancio per la maglietta portacinghia

Nella parte destra dell’arma si nota la manetta di armamento incassata nel corpo otturatore sotto a cui sporge il tasto di svincolo

Attraverso l’ampia finestra di espulsione si osserva la cucchiaia elevatrice realizzata in acciaio inossidabile

Una linea filante si dipana fra le diverse componenti del fucile come quella che procedendo dal fianco del castello si innalza formando il bordo superiore dell’astina. Eleganza e funzionalità poi nell’avvio della bindella sopraelevata Caccia Passione 25


Il fianco sinistro dell’arma da cui si nota l’innesto angolato del coperchio di culatta con il profilo posteriore del castello

fucile di cui parliamo si presta egregiamente a ricoprire ogni ruolo in pratiche venatorie tanto diverse. Il Super Black Eagle nasce in Benelli parecchi anni addietro quando l’espansione della Casa urbinate sul mercato nordamericano, e qui parliamo ovviamente di USA e Canada, mostra chiaramente i desideri della clientela orientati sulla massima espressione del calibro 12 essendo oramai appassiti, per varie ragioni, i calibri 10 e 8. Proprio il paragone funzionale con queste camerature oggi in disuso, da noi in particolare per effetto di una delle tante leggi tese a mortificare l’arte venatoria, serve a dimostrare come a volte quel che viene dopo è progresso, a volte no, ma in questo caso diremmo proprio di sì perché con un solo fucile ci si può porre in lizza e concorrere efficacemente al conseguimento del risultato in ambiti tanto difCaccia Passione 26

Un altro pregio viene dai ponticelli della bindella, di particolare e raffinato disegno, uniti direttamente alla canna senza la sottobindella. Si osserva inoltre la presenza del mirino intermedio in ottone, utile per evitare torsioni nella presa e conseguenti spostamenti della rosata


Fucili canna liscia ferenti. Analizziamo le finalità e insieme quel che il fucile offre: partendo dai vertici dell’impegno torniamo a parlare di tacchini e oche di cui ogni cacciatore che abbia avuto modo di insidiarli conosce bene la loro resistenza al piombo (o all’acciaio) e della distanza che riescono a frapporre fra sé e quell’importuno che li insidia. Le cariche odierne del 12/89 portano anche 63 g di pallini e li spingono a velocità notevoli sfruttando forature di canne particolari, strozzatori altrettanto sofisticati, componenti della cartuccia quasi imparentati con la missilistica. La soluzione per chi preme il grilletto sta nell’aver negli occhi e nella mente il progenitore dell’impianto studiato dalla Oto Melara per la difesa di punto: ci spieghiamo meglio dicendo che il rilievo del bersaglio volante deve determinare per prima cosa la congruità della distanza, al di là di un certo limite non c’è storia, e insieme l’anticipo da dare funzione di diversi parametri quali la distanza appunto, la velocità e l’angolo rispetto all’origine del tiro. Solo così il colpo avrà il suo effetto e, imparata la lezione e la sua messa in pratica, ci si stupirà assai degli effetti cui arriva l’insieme arma e cartuccia. Gli elementi in gioco. Se gli antichi avessero potuto conferire alla Benelli il trilemma (è un dilemma

Dalla volata della canna sporge lo strozzatore provvisto di intagli per agire con la chiave apposita e di una doppia godronatura per una comoda presa con le dita. La bindella supporta il mirino traslucido rosso e termina con un raccordo ben modellato

La guardia stampata in sintetico comprende il pacchetto di scatto, il ponticello da cui sporge il grilletto e la sede della sicura a bottone

La canna con l’anello di fissaggio al castello, l’astina e il tappo di bloccaggio Caccia Passione 27


con un corno in più) del barcaiolo impegnato a traghettare sull’altra sponda del fiume i mitici lupo, capra e cavolo, probabilmente l’avrebbero visto risolto nel volgere di poco… infatti la Casa di Urbino è riuscita a congegnare un’evidente armonia fra potenza, peso e rinculo. Se rivivesse il compianto Gen. Journée sarebbe il primo a complimentarsi con l’ufficio progetti della Benelli dove questo moderno trilemma è stato pianamente risolto e gli toccherebbe rivedere la sua pur giusta teoria su azione e reazione applicata ai fucili. La massa dell’arma è sempre stata la funzione di contrasto al rinculo, quindi aumentando l’energia della carica occorre incrementare la massa che la riceve per rendere il tutto non sgradevole. Una doppietta calibro 10 Magnum, quindi con bossolo da 89 mm, spara in pratica la stessa carica del 12 Supermagnum o 12/89, ma possiede una massa poco inferiore ai 4,5 kg: portarla a spasso in caccia vagante (leggi permettendo) è quanto meno un’impresa che sta fra l’improbo e il masochistico. Il Super Black Eagle III per contro vede l’ago della bilancia fermarsi a soli 3.200 g, entità ponderale pressoché pari a quella di un sovrapposto, ulteriormente stemperata nelle sensazioni d’uso da una bilanciatura perfetta con la massa di maggiore entità proprio fra le mani. Gli esegeti dei Manton sussurravano a quei tempi che i due fratelli fossero sostenuti e in affinità con forze arcane che consentivano loro di raggiungere i fantastici risultati ben noti ancora oggi: l’aggiramento delle leggi della fisica prodotto a Urbino rasenta questo concetto messo in opera con la calciatura ComfortTech ad assorbimento di energia indotto dal calcio a flessione, dal calciolo in gel con profilo orientato, dal nasello sempre in materiale morbido che smorza energia e vibrazioni, quelle che si avvertono poco, ma che inducono molto fastidio postumo alla testa e a quel che contiene. Un altro po’ di stregoneria, nelle canne lisce è quasi un obbligo, lo si percepisce nella foratura dell’anima e negli strozzatori con sezioni, coni di pendenza e parti cilindriche per cui le poderose cartucce a carica piena Caccia Passione 28

come le tenui 12/70 da 28 grammi per giocare in pedana o dedicarsi a caccia minuta, vengono padroneggiate compiutamente così da evidenziarne al meglio la resa. Ci avvediamo di non aver parlato del sistema inerziale con chiusura a testina rotante, ma davvero ci sembra di spiegare la funzione dei due pedali in un’auto con il cambio automatico: meglio ci è parso mettere in luce la versatilità estrema di questo fucile. Fate mente locale e pensatevi all’opera con gli strozzatori da 1 o 2 stelle, cartucce da 32 g veloci, quasi prepotenti, dietro un muretto di riparo all’affilo dei tordi e celati dietro una paratia di ramaglia presso una pozza d’acqua in attesa delle tortore; poi perché no con cartucce da 28 g, pallini del 9 e strozzatore 4 stelle o Cyl/Mod insieme al vostro ausiliare cercando le quaglie in uno di quei paesi balcanici, sogni di molti appassionati. Mentre si è in quei paradisi venatori si pone attenzione alle lepri dove una bella carica con i classicissimi 36 g in una cartuccia 12/70 sarà il giusto approccio all’orecchiona e magari, nelle ore giuste del primo mattino o della sera ci si dedica sul Danubio, o un'altra zona adeguata, agli acquatici di media mole di cui è emblematico il germano reale: ecco qui magari qualche bella cartuccia 12/76 con una carica di pallini intorno ai 45 g consentirà catture anche a diversi metri in più di distanza dall’usuale. Le

Diversamente che negli altri modelli della Casa qui si osserva la canna direttamente collegata al prolungamento di culatta al cui interno sporge il pistoncino elastico dell’espulsore. In secondo piano il castello con l’otturatore


Fucili canna liscia oche poi saranno il coronamento nell’impiego di tale fucile e le cariche massime consentite dal calibro 12/89, insieme alla maestria del tiratore, saranno l’apoteosi di un impegno venatorio di rara bellezza. La finitura superficiale detta Realtree Max 5 è appositamente studiata per le zone frequentate dai maggiori anseriformi, da unire ovviamente a un analogo abbigliamento del cacciatore. Di certo sarà bene fare un pensiero per dotarsi di un mezzo di caccia così tecnologico e così funzionale, specialmente chi viaggia molto dedicandosi a un’ampia varietà di selvatici.

La robustezza del prolungamento di culatta, adeguata al calibro, si percepisce da questa immagine dove spiccano le sezioni maggiorate e la struttura irrigidita

La robustezza del prolungamento di culatta, adeguata al calibro, si percepisce da questa immagine dove spiccano le sezioni maggiorate e la struttura irrigidita

Scheda tecnica

Costruttore: Benelli Armi S.p.a. via della stazione 50, 61029 Urbino (PU) – Tel. +39 0722 3071 – Fax +39 0722 307207 – www. benelli.it – marketing@benelli.it Modello: Super Black Eagle III Tipo: fucile semiautomatico a canna liscia Calibro: 12/89 con possibilità di impiego di cartucce 12/76 e 12/70 Funzionamento: inerziale Inertia Drive System Castello: blocco in ergal fresato Otturatore: a due alette rotanti anteriori – chiusura con sistema Easy Locking Bolt Canna: in acciaio con trattamento criogenico Crio System - lunga 26” o 28” (66 o 71cm) – strozzatori Criochoke con chiave Percussione: cane con molla elicoidale e percussore flottante interno all’otturatore Alimentazione: caricatore tubolare metallico sotto alla canna da 2 cartucce (89 mm) o 3 cartucce (76 e 70 mm) – sistema Easy loading per l’inserimento facilitato delle cartucce Congegno di scatto: del tipo diretto con grilletto singolo montato su blocco in polimero – guardia disegnata per un facile accesso al grilletto, alla sicura a traversino e al cut-off Estrattore: a unghia con molla interna inserita nella testa dell’otturatore Espulsore: pistoncino a molla nel fodero di culatta Linea di mira: bindella ventilata in carbonio, mirino anteriore LPA in fibra ottica rossa e mirino intermedio in ottone Sicurezza: a due posizioni con tasto rigato nella guardia – blocca lo scatto Calciatura: in tecnopolimero composta da due pezzi - impugnatura a pistola e sotto canna sagomato – campi di presa con zigrino Air Touch– calciolo Air Cell – distanziali e variatori di piega per ottimizzare l’impostazione del fucile Finitura: mimetizzazione Realtree Mark 5 – in alternativa nera, brunitura opaca, anodizzazione nera del fodero di culatta Peso: 3200 g con canna da 66 cm (variazioni in base alle tolleranze dei componenti)

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Fucili canna liscia

Benelli 828 U Beccaccia Caccia Passione 31


Benelli 828 U Beccaccia di Benelli Armi

Cacciare la beccaccia non è facile, è una vera e propria sfida che mette alla prova il cacciatore più esperto. Alcuni cacciatori si sono addirittura “innamorati” di questa sfida, tanto da diventare dei veri e propri specialisti della caccia alla beccaccia

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acciare la beccaccia non è facile, è una vera e propria sfida che mette alla prova il cacciatore più esperto. Alcuni cacciatori si sono addirittura “innamorati” di questa sfida, tanto da diventare dei veri e propri specialisti della caccia alla beccaccia. Benelli dal canto suo ha già risposto a questa esigenza del mercato, realizzando più di un semiautomatico per i beccacciai. Sono infatti due i beccaccia nella gamma dei semiautomatici, il calibro 20 e il Beccaccia Supreme calibro 12. Una volta la caccia alla beccaccia era consentita anche all’alba e al tramonto, ma oggi la cosa giustamente viene vietata perché in quegli orari il volo del selvatico è eccessivamente regolare ed esso costituisce quindi un bersaglio troppo facile contrariamente a quanto accade di norma, quando il volo è veloce e zigzagante. Che si vada da soli o col cane, servono riflessi pronti, una buona mira e padronanza del fucile. Questo deve garantire rosate larghe, folte e ben guarnite, anche essere svelto all’im-

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bracciata, leggero, maneggevole, di brandeggio fulmineo e senza tendenza a sbandierare quando si segue il bersaglio. La leggerezza e la distribuzione delle masse sono molto importanti perché contribuiscono a garantire le indispensabili caratteristiche dinamiche e aumentano la resa. Il cacciatore di beccacce è anche uno sportivo e un “esteta” non è certo un male se il proprio fucile ha linee filanti e aggraziate e si distingue per eleganza. Per sintetizzare il cacciatore di beccaccia è un gentleman amante della sfida, Benelli oggi risponde proponendogli un due canne sovrapposte… quindi ecco scendere sul terreno di caccia pronto per il confronto, l’828U Beccaccia, il sovrapposto della sfida alla regina. Il gentiluomo cacciatore non si accontenta di un qualsiasi fucile, ma ne vuole uno che oltre a massimizzare il rendimento sul campo soddisfi le sue esigenze comportamentali ed emozionali. Anche lui, come tutti ha i suoi sogni e i suoi bisogni, cosa a cui la Benelli può rispondere semplicemente con:


Fucili canna liscia Il Benelli 828 U Beccaccia è un fucile dalle dimensioni compatte che si adatta perfettamente all’ambiente boschivo

fatto! Il sovrapposto dei sogni c’è e si chiama 828U. Andiamo con ordine a svelare le caratteristiche di questo nuovo nato in casa Benelli. Il nuovo modello si chiama Beccaccia e si differenzia esteticamente dallo 828 U Black per la diversa tonalità nell’anodizzazione della bascula (qui è di color marrone) e le canne da 24” ovvero cm 61. A distinguere esteticamente il Beccaccia ci sono anche scritte e grilletto dorati e la testa stilizzata della beccaccia nella coccia sotto alla pistola del calcio in noce con striature esaltate a laser. Il disegno della pala e quello dell’asta non sono mutati e portano la stessa zigrinatura intagliata che troviamo sugli altri sovrapposti della famiglia. Come tradizione e stile Benelli, il disegno dell’asta snella, aiuta a contrastare ancora meglio il rilevamento, a riportare più rapidamente in mira il fucile ed a gestire al meglio il fucile. La calciatura, in noce con finitura opaca, è più compatta rispetto a quella del normale 828 U, a meno del L.O.P. che in questo caso è più

corto. Anch’essa è caratterizzata dal Progressive Comfort e dal Perfect Fitting. Il sistema Progressive Comfort (brevettato) comprende: moderatore di rinculo, naselli e calcioli intercambiabili; è stato utilizzato in Benelli a partire dal 2013 su diversi fucili della gamma. E’ un sistema di ammortizzazione differenziato collegato direttamente al calciolo in poliuretano speciale ad assorbimento d’urto ed inserito in una cavità nella parte posteriore della calciatura. Il Perfect Fitting consente invece la variazione micrometrica di piega e vantaggio con 40 possibili combinazioni originate da 5 piastrini piega (45/50/55/60/65) e 4 piastrini deviazione (+6/-6, +3/-3, +6/-6 –1/2 drop, +3/-3 –1/2drop). Il L.O.P. (lengh of pull) “base” è di mm 365 e può essere incrementato sostituendo il calciolo; il calcio ha naselli intercambiabili in poliuretano grazie ai quali il tiratore può assumere la posizione della testa per lui più indicata, viene ad essere massimizzato il confort. Tutti gli 828 U sono camerati Caccia Passione 33


Ecco il nuovo modello 828U Beccaccia che si caratterizza per le canne da 61 cm, dalla diversa tonalità nell’anodizzazione della bascula e per scritte e grilletto color oro.

12/76 perché i cacciatori preferiscono sempre e comunque la cameratura magnum anche quando l’uso delle cartucce da mm 76 non è previsto. Nel caso del Beccaccia abbiamo un peso di 2.800 grammi e anche col Progressive Comfort la piacevolezza dell’arma al tiro non sarebbe esaltante, ma anche se non si tireranno mai le poco probabili cannonate, occorre ricordare che la cameratura magnum può rivelarsi utile nel caso si utilizzino delle 12/76 con pallini di acciaio che in certi casi sfruttano il maggior spazio interno per aumentare il molleggio riducendo la sensazione si rinculo. E a proposito di rinculo è bene ricordare che sotto questo profilo le cartucce con pallini di acciaio sono più simili a quelle slug, anch’esse utilizzabili nello 828 U, che sollecitano maggiormente la spalla del tiratore. Ecco quindi che il Progressive Comfort entra in azione con successo rendendone meno “faticoso” l’uso. Le Caccia Passione 34

canne vibrano allo sparo e le canne dei sovrapposti hanno più punti di vincolo che incidono sul regime vibratorio dei tubi. Per massimizzare la resa balistica e per consentire un più rapido allineamento del bersaglio in ogni condizione ambientale è necessario che il regime vibratorio delle canne sia quanto più possibile costante; sull’ 828 U hanno lavorato su tale parametro in tre modi: bindella in fibra di carbonio (qui con mirino in fibra ottica di colore verde, lungo per meglio raccogliere la luce) con ancoraggi che non creano punti di vincolo, tecnologia della saldatura e trattamento di sotto raffreddamento che elimina le tensioni interne tanto dei tubi come delle giunzioni. Il vincente connubio delle canne Power Bore da 61 cm con trattamento criogenico in acciaio premium e il calcio con L.O.P. da 365 cm rendono l’828 U Beccaccia un fucile dalle dimensioni compatte, che perfettamente si adatta


Fucili canna liscia all’ambiente boschivo. Grazie al lungo e dolce raccordo e al trattamento criogenico gli strozzatori Criochoke garantiscono una superiore vita utile e rosate più ampie e più guarnite, con una più omogenea distribuzione del piombo. Il fucile viene consegnato con strozzatore Cyl. montato sulla canna inferiore (la prima canna) e con strozzatore **** su quella superiore, ma nel corredo troviamo anche uno strozzatore *** e uno Ampliator che garantisce un’impareggiabile prestazione balistica in termini di ampiezza e compattezza di rosata nei tiri a 1015 metri. L’Ampliator è uno strozzatore raggiato ad effetto dispersante che anche per i tiri brucianti a breve distanza permette di utilizza-

re pure cartucce dotate di contenitore. Questo strozzatore dispersante è efficace ed efficiente sia con cartucce che hanno borra contenitrice sia con munizionamento tradizionale o bior. Altra importante peculiarità del sovrapposto 828 U Beccaccia sono gli estrattori ecologici che consentono di estrarre silenziosamente i bossoli nel pieno rispetto dell’ambiente naturale della Regina del bosco. Per meglio fondersi nell’ambiente boschivo Benelli ha posto anche particolare attenzione alla colorazione della bascula ispirata ai colori della natura. Non ci rimane che dire provatelo Beccacciai, questo è un sovrapposto per cacciatori gentiluomini.

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Carbon Wolf, l’autore prova la carabina. Caccia Passione 36


Fucili canna rigata

SAKO 85 CARBON WOLF E BLACK WOLF Caccia Passione 37


SAKO 85 CARBON WOLF E BLACK WOLF La nuova serie di carabine denominate “Wolf”, Sako unisce all’estrema precisione delle sue armi una calciatura ergonomica che ne ottimizza l’efficienza. di Saverio Patrizi

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on queste nuove carabine, Sako introduce per la prima volta in gamma calciature completamente regolabili e anatomiche nella famosa serie 85 dedicata alla caccia. Il test delle “Wolf ” si è svolto a Piancardato (PG), nel primo weekend di luglio, durante l’11° Campionato Europeo di Tiro Combinato. Per l’occasione Beretta ha allestito una linea di tiro dedicata alla prova delle carabine Sako e Tikka dove il consumatore finale poteva provare, gratuitamente, le ultime novità della casa finlandese. Le Carbon Wolf e Black Wolf testate erano entrambe in calibro 308 Win, dotate di canna fluted da 62 cm filettata per l’applicazione del freno di bocca e, nei paesi ove è consentito, del silenziatore. Le canne rotomartellate a freddo nel calibro 308 Win hanno profilo 17mm, passo di rigatura 11” e le classiche 4 righe. La Carbon Wolf, come ci ricorda il nome, ha calciatura in fibra di carbonio mentre per la Black Wolf è stato scelto il legno lamellare. Il profilo è caratterizzato dalla forma anatomica dell’impugnatura a pistoCaccia Passione 38

la, dove la mano alloggia perfettamente avvolta anche se, a differenza dei calci thumbhole, permette il veloce riarmo del secondo colpo. Sulla parte posteriore del calcio è presente il calciolo regolabile in lunghezza mentre nella parte superiore è presente il nasello regolabile in altezza. Entrambi si azionano premendo 2 ampi e comodi bottoni di forma quadrata sul lato destro del calcio. Il calcio in fibra di carbonio è stato realizzato con tecnologia aerospaziale RTM la quale garantisce una perfetta rigidità della struttura e tolleranze minime. Per arricchire ulteriormente questo calcio il rivestimento superficiale è stato realizzato in soft touch, già utilizzato con successo e apprezzamento sul modello 85 Carbonlight. Questo trattamento assicura un grip perfetto anche in caso di pioggia. Con il calciolo regolabile la lunghezza totale varia da 35 fino a 38 cm mentre il nasello ha un’escursione di circa 2 cm, così da avere sempre il perfetto allineamento con l’ottica da puntamento. Il sotto canna ha dimensioni importanti con la zona


Fucili canna rigata

Black Wolf, cal 308 a Piancardato

Black Wolf, completamente regolabile

Black Wolf, il classico otturatore Sako 85

Black Wolf, a otturatore aperto

Black Wolf, evidente l’ergonomia e il nuovo zigrino

Black Wolf, la canna filettata

Black Wolf, la pistola disassata per tiratori destri Caccia Passione 39


inferiore piatta, per la maggior stabilità in appoggio su rest, zaini e altane. Inoltre il forend alloggia nella sua parte anteriore due anelli affogati nella struttura per l’applicazione della cinghia e del bipiede. L’otturatore è il classico Sako a tre tenoni ricavato da un unico pezzo forgiato, con la sicura che blocca l’apertura dell’otturatore ma con un pulsante che ne consente l’apertura anche a sicura inserita. Per l’IBlack Wolf, caricatore incassato a filo con sistema di talia saranno importate armi con canne fluted lunghe 620mm filettate in volata con finitura estrazione in sicurezza brunita opaca, prive di mire metalliche. Tipico della serie Sako 85 è il caricatore bifilare metallico da 5 colpi (cal. 308), mentre per il grilletto è stato scelto lo scatto diretto, regolabile fino a un peso minimo di sgancio di circa 1 kg, essendo molto netto, senza raschiamenti o precorse, consente grande precisioni anche sui tiri più impegnativi. Le carabine utilizzate, arrivate in Italia in anteprima appositamente per questo test pratico, sono state provate su due Black Wolf, anelli per cinghia e cavalletto, l’asta è linee di tiro da cui si potevano ingaggiare berfinemente zigrinata sagli e gong rispettivamente a 120 e 200 metri di distanza dalla postazione di tiro. Le munizioni prescelte sono state le Sako Racehead da 168 gr, particolarmente precise e performanti. Il test è iniziato sparando per prima la Carbon Wolf, carabina dal peso di kg 3,5 equipaggiata con un cannocchiale Steiner Ranger 4-16x56 illuminato e con correttore di parallasse. Dopo alcuni colpi di taratura (l’arma non aveva mai sparato dal suo arrivo in Beretta), è stato effettuato il primo vero test di precisione ottenenBlack Wolf, canna fluted do una rosata di 3 colpi a dir poco eccellente; come si evince dalla foto il raggruppamento è stato di soli 7 mm (1/4 di MOA) da centro a centro. Il pistol grip anatomico si è rilevato subito confortevole garantendo il perfetto controllo dell’arma allo sparo, lo scatto regolato al peso di 1 kg all’atto pratico si è dimostrato preciso e non ha influenzato negativamente l’accuratezza del tiro. Naturalmente sono stati ingaggiati anche il gong a 200 metri, è bastato Otturatore a tre alette e unghia di estrazione bos- allineare la parte superiore del disco metallico solo

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Fucili canna rigata Munizioni Sako Racehead cal. 308, 168 gr, utilizzate per le prove a Piancardato

Carbon Wolf cal. 308 della prova

Black Wolf,ottimo bersaglio a 118 m, Racehead 168 gr

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al reticolo per sentirne il suono e vederlo girare come un’elica. Successivamente si è passati al test della Black Wolf, la stessa arma ma con calciatura laminata. Qui il peso diventa importante, siamo sui 4,2 kg che ne fanno una carabina prevalentemente da appostamento fisso. L’ottica montata sula Black Wolf era un Burris Veracity 5-25x50 con reticolo Ballistic Plex E1 posto sul primo piano focale. Nonostante il primo piano focale il reticolo si è dimostrato estremamente sottile e fruibile anche al massimo degli ingrandimenti. I 30 gradi del mese di Luglio sono stati un banco di prova impegnativo per le nostre armi, il test di rosata in questo caso ha visto i primi tre colpi racchiudersi in 1 cm, poi il 4° e 5° colpo leggermente più larghi, comunque sempre ampiamente dentro il limite del MOA. Per concludere devo ammettere che, anche in questo caso, il calibro 308 Winchester ha espresso la sua estrema precisione

e accuratezza intrinseca, un plauso va sicuramente alle munizioni Sako con palla Sierra da 168 grani rinominata dall’azienda Finlandese Racehead. Le armi, grazie alla loro calciatura ergonomica ed estremamente rigida hanno espresso un livello di performance da primato. Inutile dire che Sako per quanto riguarda lo standard di precisione non delude mai e anche questa volta ne ho avuto la riprova. Il test di precisione è poi proseguito con le altre armi che avevo in dotazione: una eccezionale Sako 85 Carbonlight di soli 2.4kg (3.2kg con attacchi e ottica Steiner Ranger 3-12x56), una nuovissima Sako Finnlight di prossima uscita sul mercato italiano, una T3x Tactical e la super performante T3x Tactical A1.

Carbon Wolf, si nota l’ergonomia della pistola disassata Caccia Passione 42


Fucili canna rigata

La Carbon Wolf, anche qui la sicura con il bottone di sblocco otturatore

Carbon Wolf, i due bottoni per la regolazione del calciolo e del nasello Caccia Passione 43


SCHEDA TECNICA Marca: Sako Serie: Sako 85 Modello: Carbon Wolf/Black Wolf Calibro: .308 Win /11” Calibri disponibili in Italia: 243 Win/10”; 308 Win/11”; 6,5 Creedmor/8”; 6,5x55 SE/8”; 270 Win/10”; 30-06 Spr/11”; 7mm Rem Mag/9,5”; 300 Win Mag/11” Canna: Fluted da 618 mm Caricatore: 5+1 in canna; Calibri Magnum 4+1, estraibile con sicura anti smarrimento. Otturatore: ricavato da un unico blocco d’acciaio, con tre alette di chiusura e unghia d’estrazione. Scatto: Sako, diretto regolabile fino a 1 kg. Calciatura: Carbonio soft touch /(Carbon Wolf: legno lamellare) Nasello: regolabile in altezza con escursione di 20 mm Calciolo: regolabile in lunghezza da 350 a 380 mm Pistola: anatomica (Carbon Wolf: finemente zigrinata) Asta: Larga e piatta, con due anelli per cinghia e cavalletto. Peso: kg. 3,5 Carbon Wolf; kg 4,2 Black Wolf Lunghezza: 1140 mm Prezzo di listino: € 3.890,00 Carbon Wolf; € 2.790,00 Black Wolf

Carbon Wolf, anche l’ostacolista Laurent Ottoz ha provato le carabine Sako. Caccia Passione 44


Fucili canna rigata Carbon Wolf, anche l’ostacolista Laurent Ottoz ha provato le carabine Sako.

Carbon Wolf, uno dei migliori bersagli ottenuti a 180 m, 7 mm di rosata, Racehead 168 gr

Carbon Wolf, il lato sinistro è pulito, si nota la leva di smontaggio otturatore Caccia Passione 45


La cartuccia 6,5 Creedmoor Hornady con palla SST da 129 grs

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Munizioni

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La cartuccia 6,5 Creedmoor Hornady con palla SST da 129 grs di Costantino Ramolfi

Questo calibro di attualità viene allestito dalla Casa statunitense con due tipi di palle e, dopo aver esaminato quella Match, oggi proponiamo quella dedicata al settore venatorio con uno dei proiettili che va per la maggiore per le doti balistiche e per la micidialità

N

el 2007 la Hornady mette allo studio la cartuccia 6,5 Creedmoor e nell’anno seguente il nuovo calibro inizia a mostrarsi sui banconi di tiro, per cui specificatamente è stato progettato, senza mancare tuttavia di fornire da subito buone prove delle sue doti anche sul terreno venatorio. La recente proposta della Casa dalla H rossa ha visto montare un proiettile in lega di rame da 140 grs studiato per il tiro accademico e l’affiancamento nell’apposita linea da caccia detta Superformance della palla SST® da 129 grs. Osserviamo dunque tale prodotto iniziando dalla confezione in solido cartoncino su cui spiccano il nome del fabbricante in quel bel colore rosso ciliegia che attira l’attenzione, e poi in grande la scritta Superformance con l’immagine di un motore da dragster dove teste e blocco cilindri sono sostituiti dalla cartuccia e il bossolo Caccia Passione 48

è racchiuso fra i quattro scarichi della bancata destra e il complesso del gruppo di aspirazione: non mancano le inevitabili fiammate che tanto entusiasmo sollevano fra i cultori della specialità. Diremmo che l’accostamento sia decisamente indovinato perché le prestazioni di questa serie di cariche non mancano certo di grinta e di velocità. Completa il frontespizio della scatola un profilo di palla e colletto insieme a quello della H, il tutto parzialmente coperto dal biglietto con le prescrizioni precauzionali riportate in molte lingue fra cui il bulgaro e il greco con la grafia nei rispettivi alfabeti, e il numero 20 a indicare il quantitativo contenuto nella confezione. Sul fianco destro, quello comodo per l’apertura, le usuali scritte aziendali e quella della linea di prodotto sovrastano un’etichetta a fondo bianco su cui sono segnalati il calibro, la tipologia e il peso di palla nonché il numero


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La confezione delle cartucce Hornady serie Superformance è molto accattivante con l’abbinamento al motore da Dragster che suscita un’immagine di potenza e di prestazioni elevate

di serie del prodotto. La terna di aggettivi Accurate – Deadly - Dependable® con cui l’azienda qualifica il suo prodotto può apparire a prima vista laudativa, ma impiegando oramai da parecchio tempo diverse cariche non possiamo che confermare, anche se da buoni ultimi, la veridicità di tali parole. Il retro della scatola riporta, come d’uso, i dati essenziali di velocità e traiettoria, insieme alle caratteristiche del prodotto sottolineando particolarmente l’incremento di velocità rispetto alla concorrenza, si indicano circa 200 ft/sec alla volata, senza aumento della pressione in canna, il tutto motivato dall’impiego di un nuovo propellente molto progressivo e di maggior efficienza. Insieme alle due caratteristiche fondamentali appena citate si evidenziano l’assenza di incremento del rinculo e della vampa di volata con insensibilità alla variazioni di temperatura e assenza di depo-

Sul fianco destro apribile sono riportati i dati indicativi del contenuto con il calibro, peso e tipo di palla, numero di serie aziendale Caccia Passione 49


siti. Il tutto, abbinato ai proiettili Hornady, consente di affermare che questo traguardo non sarebbe raggiungibile con i componenti tradizionali. Sono poi evidenziate le sezioni rette delle palle GMX e SST, crediamo per un’opportuna comparazione da parte dell’acquirente, ma in questo momento ci focalizziamo sulla SST le cui principali caratteristiche vertono sul profilo derivato dagli studi missilistici con doti di volo eccellenti quanto a traiettoria piatta ed elevata precisione. Si nota l’apice acuto della punta in polimero riportata nell’ogiva dalla curva di ampio raggio e notevole lunghezza così da realizzare un favorevole coefficiente balistico e iniziare rapidamente l’espansione quando si raggiunge la preda; la spessa mantellatura e lo speciale procedimento di saldatura fra questa e il corpo interno, detto InterLock®, impedisce la frammentazione del proiettile che si affunga aumentando di almeno due volte la propria sezione originaria con favorevole penetrazione e cessione di energia. Controlliamo ora i dati di traiettoria con caduta in pollici/cm su distanze in yds: V/0 a 100 yds a 200 yds a 300 yds a

L’alveare in plastica nera parzialmente estratto dalla propria sede Caccia Passione 50

400 yds a 500 yds 2.950/899 +1,5”/3,81 0” 6,8”/17,3 -19,7”/50,0 39,5”/100,3 Come si nota la cartuccia 6,5 Creedmoor mantiene una traiettoria tesa, pur con le ridotte dimensioni della camera a polvere e considerata la funzione per cui è stata progettata: quella dell’estrema precisione anche su lunghe distanze grazie anche al ridotto decremento della velocità lungo la parabola. L’allestimento delle cartucce vede bossoli di prim’ordine in ottone con lavorazioni molto accurate nel solco di presa dell’estrattore, nella crimpatura della palla, nell’inserimento dell’innesco del tipo Large Rifle. I venti pezzi sono contenuti in un alveare di plastica nera senza ingegnosità di sorta per il loro bloccaggio, così da favorirne il prelievo con due dita anche se si è sul bancone in posizione di tiro. Il calibro sta avendo anche da noi una buona diffusione e crediamo che, al di là delle note prestazioni, uno dei motivi sia proprio la disponibilità di cartucce originali differenziate, da tiro e da caccia, che favoriscono gli appassionati non dediti all’opera di ricarica.


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Vista dei fondelli delle cartucce con la sede e l’innesco: la lavorazione è estremamente accurata

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Digiscoping

LE STAGIONI DEL CAPRIOLO Caccia Passione 53


LE STAGIONI DEL CAPRIOLO Attraverso le immagini realizzate con il lungo, documentiamo le stagioni di un bel capriolo che vive in una Zona sulle colline del basso Piemonte di Riccardo Camusso

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o abbiamo battezzato ReBiscone, in omaggio alla località dove vive, cioè una delle più belle Zone delle colline del Basso Piemonte (ATCAL4). A questo capriolo abbiamo dedicato alcuni workshop di Digiscoping e un numero di incontri quasi sempre quotidiani. Pubblichiamo questa documentazione prodotta in quest’ultimo anno, da maggio 2017 a fine maggio 2018. Crediamo e speriamo di proseguire e invitiamo chi vuole venire a vederlo. Le fotografie con il lungo parlano. Ci piace sottolineare che sia ReBiscone che il punto di ripresa sono stati sempre uguali, con pochissime variazioni da entrambe le parti. Sempre lo stesso boschetto; sempre la stessa Zona; sempre lo stesso angolo di ripresa, dal basso verso l’alto; sempre gli stessi attrezzi. Dalla pulitura alla posa del palco; dal velluto alle varie mute di pelo; dalla ricrescita delle stanghe e fino al palco attuale, piuttosto interessante. Queste sono le magìe del digiscoping e la filosofia del “fuori scena”. Appuntamenti, mai disattesi, che sono possibili soltanto rispettando le distanze di fuga. Caccia Passione 54


Digiscoping

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SEI PRONTO ALLA RIAPERTURA DELLA STAGIONE?

Digiscoping

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Veterinaria

LA FILARIOSI.. SINTOMI E RIMEDI Caccia Passione 59


LA FILARIOSI.. SINTOMI E RIMEDI di Francesca Baranello

La filariosi è una malattia parassitaria che mette a rischio la salute e la vita del nostro cane

S

iamo in piena estate e le zanzare non danno tregua. La loro puntura può essere innocua, ma in alcuni casi le conseguenze possono essere spiacevoli, soprattutto se il soggetto punto è un cane. I nostri amici a quattro zampe se colpiti dagli insetti possono contrarre la filariosi. La malattia parassitaria può avere conseguenze gravi e mettere a rischio non solo la salute, ma anche la vita del cane. La malattia solitamente si trasmette da un cane ammalato ad uno sano attraverso la puntura di zanzara. In generale la trasmissione avviene quando l’insetto pungendo un cane infettato, oltre a succiare il sangue prende anche alcune microfilarie. Le stesse vengono trasmesse al cane sano nel momento in cui viene punto dalla zanzara che reca sul pungiglione parti del parassita. Nel nuovo ospite il verme inizia a crescere e a spostarsi nei casi più gravi verso il cuore. Qui iniziano a riprodursi e a spostarsi nelle arterie polmonari o nell’atrio destro del ventricolo. Le re-

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Veterinaria

azioni possono essere di due tipi con conseguenze diverse a seconda dei casi. La filariosi cutanea è causata dal parassita Dirofilaria repens. Il ciclo biologico dura circa 5-6 mesi e i parassiti si posizionano nella zona sottocutanea. Questi riescono a sopravvivere nei cani fino a 6 anni. La caratteristica di questo tipo di filariosi e che può colpire anche gli uomini. La filariosi cardiopolmonare è causata dal parassita Dirofilaria immitis, a differenza della prima non è pericolosa per l’uomo ma può essere letale per il cane. I sintomi sono diversi e consistono nella perdita improvvisa di peso e nella stanchezza arrivando a colpire anche il cuore e i polmoni. Per evitare che il cane venga punto dalle zanzare e quindi contrarre la malattia è bene prendere alcuni accorgimenti preventivi. Ad esempio è bene dare all’animale delle pastiglie durante tutto il periodo in cui la presenza di zanzare è più alta. Bisogna applicare delle fialette sulla schiena come l’antipulci e nel caso in cui ci Caccia Passione 61


si fosse dimenticati della prevenzione è bene rivolgersi al veterinario che saprà come agire. La consulenza del veterinario è fondamentale anche nel caso in cui il cane è stato colpito dal parassita. Il medico lo sottoporrà ad una terapia lunga e complicata per limitare al minimo le conseguenze. Il cane in questa fase dovrà essere tenuto a riposo per riprendersi del tutto e guarire al meglio.

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Anno VI – N° 07/08 – Lug-Ago 2018 www.cacciapassione.com

Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com Collaborazioni Pierfilippo Meloni, Emanuele Tabasso, Riccardo Camusso, Saverio Patrizi, Roberto Agozzoni, Simone Ricci, Claudia Zedda, Pina Apicella, Vincenzo Frascino, Valerio Troili, Francesca Baranello, Ilaria Troili Traduzioni A cura della Redazione Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Vincenzo Frascino Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 ®CACCIA PASSIONE È UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA.


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