Caccia Passione giugno 2018

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ANNO VII nr. 06 - Giugno 2018

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia

LE STELLE DEL POLLINO.. Cinofilia:

• Un nuovo libro per lo spinone italiano

Canna Liscia:

• Benelli Raffaello BE-Diamond

Viaggi venatori:

• Caccia alla beccaccia in Crimea


ANNO VII nr. 06 - Giugno 2018

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia

LE STELLE DEL POLLINO.. Cinofilia:

• Un nuovo libro per lo spinone italiano

Canna Liscia:

• Benelli Raffeaello BE-Diamond

Viaggi venatori:

• Caccia alla beccaccia in Crimea

in copertina

LE STELLE DEL POLLINO...

Caccia al cinghiale. Un barlume di speranza è sempre acceso in fondo al cuore del cacciatore, anche quando le circostanze urlano, a suon di logica, che di speranza non ce n’è.

SOMMARIO Anno VII Nr. 06

www.cacciapassione.com

8 Ungulati:

Le stelle del Pollino

18 Letteratura:

Un nuovo libro sullo spinone

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 8

Ungulati: Le stelle del Pollino

Pina Apicella Vincenzo Frascino

Pg 18 Letteratura: Un nuovo libro sullo spinone Roberto Aguzzoni

24 Viaggi Venatori:

Caccia alla beccaccia in Crimea Caccia Passione 2

Pg 24 Viaggi venatori: Caccia alla beccaccia in Crimea

Francesca Baranello


Sommario

32 Fucili canna liscia: Benelli Raffaello Be Diamond 12/76

Pg 32 Fucili canna liscia: Benelli Raffaello BE-Diamond

Emanuele Tabasso

Pg 40 Munizioni: Novità in casa Hasler

40 Munizioni:

Novità in casa Hasler

Vincenzo Frascino

Pg 44 Accessori: Maserin “Croz”. Il coltello nato per il cacciatore di ungulati. Vincenzo Frascino

44 A ccessori:

aserin “Croz”. Il coltello M nato per il cacciatore Caccia Passione 3


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Editoriale SEMPRE UN PASSO AVANTI Essere sempre un passo avanti è la promessa che questa testata giornalistica ha fatto 15 anni fa ai suoi lettori e ad oggi noi siamo pronti per un altro salto; arriviamo con gli stessi occhi attenti sul mondo venatorio ma con nuovi mezzi d'informazione sempre più Social e soprattutto con la stessa voglia di raccontare in anteprima la caccia. Non dove, ma come e perché. Caccia Passione sempre attento ai veloci cambiamenti che internet ha compiuto negli anni, da sempre sposa la teoria che un’azienda che non si rinnova è destinata a perdere, quindi forti che l’innovazione è nel nostro DNA editoriale, negli anni abbiamo sempre lanciato nuovi prodotti. Anni addietro, al fine di completare la gamma editoriale, la testata giornalistica Caccia Passione.com leader in Italia per traffico e pagine lette, lanciava la rivista digitale gratuita, magazine capace di raccontare la caccia e tutte le novità del settore realizzando un prodotto editoriale semplice da fruire e capace di dare un’esperienza utente molto positiva, rivista gratuita che a oggi conta circa numeri da capogiro con ben 34.000 downloads/mese. Essere sempre un passo avanti è una promessa che Caccia Passione ha fatto ai suoi lettori e oggi noi siamo pronti per compiere ancora un altro salto innovativo. Grazie alle intuizioni di una redazione straordinaria, capace di vincere sfide complicate, come quella di reinventarsi senza cambiare identità. Qual miglior momento allora per lanciarsi in una nuova avventura? Aiutare, conoscere e capire le persone che non conoscono il mondo della caccia, sono le nuove carte d’imbarco per volare verso il cambiamento, verso una caccia ecosostenibile e responsabile, il tutto per far comprendere in Italia quanto sia importante la corretta gestione venatoria e sentirsi così persone migliori. Pierfilippo Meloni


Matteo Salvini ricorda l’importanza dei cacciatori in Italia Il leader del Carroccio (attuale ministro dell'Interno) ha affrontato anche la questione della tutela ambientale. che sottolineato quanto gravi sarebbero i problemi in caso di assenza di coloro che curano e amano gli animali. La difesa del mondo venatorio è stata messa in evidenza in relazione alla tutela dell’ambiente. Queste parole sono state apprezzate soprattutto da Francesco Bruzzone, senatore e vice-presidente della Commissione Ambiente al Senato. Bruzzone si è detto convinto di poter interpretare il sentimento di tutti i cacciatori del nostro paese esprimendo apprezzamento per il discorso di Pontida. Inoltre, il senatore ha ricordato come i cacciatori siano fondamentali per mantenere intatte le tradizioni e la cultura rurale: i loro interventi avvengono Pontida (provincia di Bergamo) si è svolto il ogni anno e ogni giorno in maniera costante. Non consueto raduno della Lega e non poteva man- è la prima volta che Salvini si dimostra così vicino care il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo al mondo della caccia, come testimoniato dalla preSalvini. Il leader del Carroccio ha parlato anche di senza non casuale all’HIT Show di Vicenza e le patradizioni e caccia. In particolare, Salvini ha chiesto role spese in favore dei possessori di armi in Italia. una maggiore tutela proprio delle tradizioni, della storia e della cultura. Il titolare del Viminale ha an-

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Censis: in un anno, licenze porto d’armi aumentate del 14% in Italia L'istituto di ricerca ha esaminato la percezione della sicurezza nel nostro paese: in aumento soprattutto le licenze per il tiro a volo.

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’ultimo rapporto dell’istituto di ricerca Censis in collaborazione con Federsicurezza si è occupato di sicurezza in Italia. Il dato di fatto è uno: le licenze per il porto d’armi sono aumentate di quasi 14 punti percentuali nel nostro paese nel giro di un anno. Il boom non si accompagna a un aumento dei reati, anzi l’analisi ha evidenziato un calo di furti e rapine di oltre il 10%, quindi i cittadini si sentono meno sicuri. Le licenze più diffuse in assoluto sono quelle per il tiro a volo, più semplici da conseguire (quasi 600mila per la precisione con un +21,1% annuo). Tra l’altro, quasi un italiano su 4 (nello specifico il 39% del totale interpellato) si è detto favorevole a introdurre dei criteri meno

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severi e rigidi per possedere un’arma da fuoco per la difesa personale. Non si tratta di una percentuale da sottovalutare, visto che nel 2015 lo stesso giudizio era stato espresso dal 26% del totale, quindi l’incremento è stato evidente. Il parere positivo è stato espresso soprattutto da chi ha al massimo la licenza media e dalle persone di età superiore ai 65 anni. La percezione della criminalità e dei suoi rischi è forte in quasi il 32% delle famiglie italiane, in particolare nelle regioni del Centro e in quelle del Nord-Ovest.


News venatorie Ranzani e la sua carabina Sabatti STR Bolt Action. E’ nuovo record!! Lo scorso Aprile vi avevamo raccontato come il nostro tiratore Riccardo Ranzani avesse stabilito a Colle Val D'Elsa il nuovo primato italiano Juniores.

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l 22 Giugno scorso la UITS, dopo le verifiche previste da regolamento, ha ufficializzato il nuovo record inserendolo nella tabella dei primati italiani. Nemmeno il tempo di festeggiare che il nostro campione ha voluto stupirci nuovamente con un nuovo Record, stabilito nel corso del terzo Trofeo Nazionale Federale a 300m, nella specialità ARMA LIBERA A TRE POSIZIONI categoria Juniores Uomini. Con un punteggio di 564 punti su 600 il tiratore anagnino ha migliorato di 3 punti il record precedente, che già gli apparteneva. Un nuovo traguardo per Riccardo che anche in questo caso ha potuto contare sulla sua fedelissima STR in calibro 308 Win. firmata Sabatti, un’accoppiata assolutamente vincente! Non dimenticando inoltre che questo risultato è stato conseguito oltre che con la nostra bolt action anche con munizioni commerciali Fiocchi “Perfecta” che continuano a dimostrarsi superiori a quasi tutte le munizioni ricaricate dai tiratori. Nonostante tutto, questa non è stata una gara semplice per il giovane tiratore e la sua

carabina, il periodo degli esami di maturità ha infatti messo a dura prova la sua tranquillità mentale. La frazione in ginocchio non è stata infatti tra le migliori e sono solamente le prove a terra a stravolgere il risultato grazie a due serie quasi perfette: 99-99. Nelle sezioni in piedi infine realizza 96 punti con 5 mouche consecutive arrivando ad un totale di 564 punti con i quali supera il record precedente stabilendone uno nuovo nella categoria Arma Libera 3 posizioni Juniores. “Sono molto felice di aver conseguito questo nuovo primato ed aver ottenuto l’omologazione di quello di Colle Val D’Elsa, si tratta veramente di una sfida vinta.” ci confida il ragazzo, che nel giro di pochi mesi si ritrova con un titolo italiano da difendere e ben due primati stabiliti in pochissimo tempo. Certi che questo sia solo un punto di partenza in vista di ulteriori traguardi da cogliere facciamo a Riccardo i migliori auguri per la gara finale del campionato che si terrà a Carrara i giorni 7 e 8 Luglio 2018.

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LE STELLE DEL POLLINO Caccia Passione 8


Ungulati

Uno scorcio del fantastico Parco del Pollino Caccia Passione 9


LE STELLE DEL POLLINO Caccia al cinghiale. Un barlume di speranza è sempre acceso in fondo al cuore del cacciatore, anche quando le circostanze urlano, a suon di logica, che di speranza non ce n’è. Testo di Pina Apicella Foto di Vincenzo Frascino

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Ungulati

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aldo e afa tolgono letteralmente il fiato. L’invito di Ennio ad accompagnarlo a caccia giunge graditissimo! Il nostro amico selecontrollore della specie cinghiale nel Parco Nazionale del Pollino caccia in montagna. Lo raggiungiamo volentieri per il piacere della compagnia, per una giornata di caccia e, non lo nego, per godere un po’ di refrigerio! La zona assegnata oggi è abbastanza vasta e dal panorama variegato. La visuale completa è però impossibile da ottenere. L’appostamento più in basso offre una balla di fieno che guarda un bel campo di erba medica. Posizionandosi più in alto si ha a disposizione un vasto erbaio con un angolo di

Scrutando l'orizzonte alla ricerca di un cinghiale da prelevare

medica. L’una esclude l’altra. Decidiamo quindi di separarci, per moltiplicare le possibilità di avvistamento. Io e Vincenzo restiamo in alto, mentre Ennio e la sua Blaser si dirigono in basso verso l’erba medica. Restiamo soli, in compagnia dei nostri binocoli, a osservare la lingua di macchia che attraversa il campo davanti a noi. Al centro c’è un foro, un passaggio abbastanza largo, apparentemente frequentato e molto promettente. A occhio nudo un puntino “rosso capriolo” attira la nostra attenzione. Le lenti del Noctivid confermano che si tratta di una femmina. È a 290 metri, mangiando e camminando inizia ad avvicinarsi, sempre costeggiando la lingua di macchia centrale. Arriva a 140 metri, poi sparisce. L’estremità sinistra del mio campo visivo ci avvisa della presenza di un altro capriolo. A occhio nudo si vede che è un maschio, nel binocolo diventa un bell’adulto. Da come si comporta si evince che non ci ha visto né “percepito”. Ma qualcosa non lo convince, si ferma un istante a balza nel bosco. Nel campo è ricomparsa la femmina, “pufff ”, come per magia, senza che la vedessimo passare. Appena la intercetto col binocolo riparte di corsa verso la macchia. “Sarà stata spaventata da qualcosa” penso, e mi preparo a vedere nuovamente il bel maschio di poco prima in una giostra amorosa estiva. Invece la femmina esce nuovamente sul campo, con passetti circospetti, si gira spesso…è seguita da due piccoli! C’incantiamo a osservare le cure amorevoli della madre e le movenze giocose dei piccoli. Distolgo occasionalmente lo sguardo per controllare il resto del campo e per più di mezz’ora restiamo in compagnia della famigliola. Un rumore alla mia destra anticipa di qualche secondo la comparsa di Ennio. Il suo sguardo trasuda disappunto e rammarico: un agricoltore approfittando delle ultime luci si è presentato nel campo di sotto. Scusandosi con Ennio, ha iniziato raccogliere la paglia e a dare forma alle sculture dorate che si ergono sulle stoppie d’estate. No! Che disdetta! Proprio ora, nell’orario clou! Non è abbastanza lontano da risparmiare anche quest’appostaCaccia Passione 11


mento, anche qui di certo non uscirà nulla. Oggettivamente la nostra uscita è andata a rotoli, con questa visita inaspettata dell’agricoltore. Ma che senso ha andare via ora? Non resta che fermarci, anche solo per il fresco che si respira, e attendere che faccia buio. Quel fioco, impercettibile, illogico barlume di speranza è sempre acceCaccia Passione 12

so in fondo al cuore del cacciatore, anche quando le circostanze urlano, a suon di logica, che di speranza non ce n’è. La notte comincia dal bordo del bosco e pian piano invade i campi. Si porta dietro le prime stelle man mano che il sipario si chiude sulla nostra cacciata. Sulla cima del campo lassù, dove prima vedevo i caprioli, intravedo


Ungulati

L'autore a cinghiali sui monti del Pollino

due macchie scure. Sembrano muoversi, e poco prima non c’erano. “I cinghiali!” esclamo. Senza staccare lo sguardo dal punto, tiro su il binocolo e nelle lenti si aggiungono altre sagome rossastre. Un branco di oltre dieci cinghiali inizia a grufolare nervosamente con veloci scatti. Ci consultiamo rapidamente con Ennio. Nessuna esitazione:

dobbiamo avvicinarli! Non tanto per i 330 metri che ci separano ma per il fatto che si sono accostati al buio bordo bosco e a tratti non si vedono già più. Iniziamo a salire. Dopo un primo tratto di campo aperto, in cui siamo nascosti dalla gobba del poggio, dobbiamo attraversare uno spiazzo nel bosco. Da lì dovremmo sbucare proCaccia Passione 13


Gli ultimi raggi di sole illuminano con una morbida luce l'attrezatura utilizzata durante l'uscita

prio di fronte ai cinghiali. Foglie e rami lungo il percorso potrebbero tradire la nostra presenza. Quando arriviamo sotto il varco che porta al campo, ci fermiamo. Ennio apre lo sgabello e dispone sopra lo zaino. Ormai a occhio nudo non si vede nulla, sembra non ci siano più! Ma con il binocolo si vedono entrare e uscire dal margine del campo. Ennio fa due tentativi di ingaggiarli con l'ottica. Accende il punto rosso. L'animale più vicino non è il più grosso, di certo non è la scrofa dominante. Telemetriamo 82 metri, una distanza più che sicura visto il buio. L'animale è a cartolina. Trattengo il fiato con in mano il biCaccia Passione 14

nocolo come se fossi io a sparare. La mia pacca sulla spalla di Ennio è quasi sincrona al tonfo della carabina e al crollo istantaneo del cinghiale. Il resto del branco, invece di disperdersi, resta impietrito, per poi spostarsi di pochi metri. La situazione sarebbe favorevole per un secondo abbattimento, ma per questa sera abbiamo già un ottimo motivo per ringraziare il cielo stellato del Pollino.


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In allenamento con Briccone del Podere Antico, soggetto molto significativo nella linea di allevamento Epithelium.

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Letteratura

UN NUOVO LIBRO SULLO SPINONE ITALIANO Caccia Passione 17


UN NUOVO LIBRO SULLO SPINONE ITALIANO Lo Spinone torna in libreria in veste moderna, sull’onda dei ricordi e dell’esperienza di Paolo Amadori, esperto allevatore degli “Epithelium”. di Roberto Aguzzoni

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l libro è stato presentato per la prima volta al pubblico nella serata di venerdì 6 aprile a Ravenna. Una carrellata di ricordi e immagini, ripercorrendo il cammino dello spinone dall’Italia nel mondo, ha fatto da contorno all’interessante novità libraria che va ad arricchire in chiave moderna il panorama culturale sulla razza. Libro molto elegante quello di Paolo Amadori, che ha scelto la finezza del bianco e nero per le immagini. Libro intelligente, per il bilinguismo italiano-inglese delle pagine pensato per una comunicazione d’attualità. Libro dei ricordi, delle esperienze, delle amicizie, delle osservazioni e delle opinioni. Libro dello standard “secondo Amadori”, vagamente riecheggiante in chiave tecnica personale affettiva, moderna, l’atmosfera delle pagine del vecchio “De le Cacce co’ lo Spinone” di Adriano Ceresoli, ritenuto da Amadori l’Autore storico più attendibile sulla razza. Lunghe esperienze personali in allevamento, sul ring e sul terreno di caccia, il grande lavoro della società specializzata (CISP – Club Italiano Spinoni) per il recupero e il miglioramento della razza, le radicazioni dello spinone all’estero anche in Continenti diversi, il tutto armonicamente intreccia-

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Epithelium Icaro in ferma, in una bellissima mattinata di caccia.


Letteratura

Copertina del libro di Paolo Amadori sullo Spinone Italiano. Libro elegante, bilingue italiano-inglese per una comunicazione d’attualità. Libro dei ricordi, delle esperienze, delle amicizie, delle osservazioni e delle opinioni.

to in questo libro garbatamente tecnico e sentimentale su questa bella e antica razza italiana capace di guardare al futuro. E’ probabile che una buona metà dei cacciatori non più giovani abbiano almeno uno spinone nel proprio passato. In particolare, fin oltre la metà del secolo scorso, sulle zone in origine paludose e acquitrinose, e dov’erano presenti risaie e marcite, lo spinone era il cane quasi di elezione. Emblematico il piccolo scorcio fuciniano del “restone” ne “Il matto delle giuncaie”. Per la cronaca, il termine “restone” venne poi utilizzato come affisso per l’allevamento di spinoni (“del Restone”) dal Dr. Ezio Caraffini (venuto meno nel 2017 all’età di novantacinque anni), allevamento nato nel 1949 e tenuto in attività per oltre sessant’anni. Suo malgrado, lo spinone del passato è stato anche la base dei “classici” meticciamenti in uso fra cacciatori di contrada. Chi non aveva altro s’arrangiava, sorretto dai comandamenti di una cultura paesana secondo la quale gli incroci “venivano più forti”. Spinone-pointer e spinone-kurzhaar erano i meticciamenti più consueti, taluni con qualche pretesa di raffinatezza. Ma lo spinone ha fortunatamente, ormai da tempo, ripresa la propria storia. Il merito va diviso fra Caccia Passione 19


il club di razza (CISP – Club Italiano Spinoni), e fra quegli allevatori attenti e appassionati che hanno data un’importante spinta all’allevamento italiano dal punto di vista del lavoro coniugato al tipo. La Romagna, patria e casa di Paolo Amadori, è rimasta sempre sentimentalmente legata a questo cane italiano, con l’annotazione che oggi si deve parlare più precisamente di Romagna spinonistica internazionale. Il salto cinofilo e “geografico” è stato promosso, e poi concretizzato, da Paolo Amadori, classe 1931, passione, esperienza sui rings e sui campi di prova, sensibilità ai dettagli in allevamento. Pacato, fisico asciutto, passione, esperienza sui rings e sui campi di prova, sensibilità ai dettagli in allevamento, Paolo Amadori, classe 1931, è un allevatore di spinoni che ormai da anni si impongono sia in casa che all’estero. L’amore per lo spinone fu un amore a prima vista, a pelCaccia Passione 20

le. E forse giusto da quel primo amore nasce il nome del suo affisso, “Epithelium” (pelle), che coglie peraltro una specifica caratteristica fisica dello spinone, il tessuto epiteliale. Un esordio spinonistico che Amadori sintetizza così: < All’età di tredici anni mi capitò di incontrare uno strano cane, possente, il pelo ispido color bianco e miele, e uno sguardo dolce e bonario. Era uno spinone italiano. Sembrava smarrito, lo portai a casa e lo tenni per una quindicina di giorni, poi un cacciatore di un vicino paese, risultò essere il legittimo proprietario e fu ben felice di riaverlo. Ma dato che il primo amore non si scorda mai, dalla prima licenza di caccia, a diciotto anni, iniziai a cacciare con un cane che assomigliava ad un griffone, e che si rivelò un discreto ausiliare .> Poi da casa di Amadori sono passate anche altre razze, un setter inglese bleu-belton, “Miro”, che negli anni ’60, guada-


Letteratura

Paolo Amadori in prova di caccia pratica con uno dei suoi soggetti. Amadori ha una lunga esperienza personale in allevamento, sul ring e sul terreno di caccia,

gnò l’accesso ad una finale nazionale del Campionato Federcaccia, e anche “York”, un kurzhaar che stava bene sul terreno e che guadagnò alcuni CAC in lavoro: < Mi è sempre piaciuto valorizzare i soggetti che dimostravano di avere delle qualità. L’amore per il cane non ha frontiere di razza. > In allevamento c’è stata peraltro anche una parentesi parallela, che compone un quadro cinofilo a tutto tondo: < Con i bull-terrier, anche quella un’esperienza importante. Con tutte le esperienze si porta a casa qualcosa, per maturare e procedere in allevamento Quel cane mi attraeva quasi quanto lo spinone. Ottenni il primo soggetto grazie ad un amico, era un cane in tipo, e infatti lo portai presto al campionato di bellezza. Con i bullterriers ho avute moltissime soddisfazioni, una quindicina di soggetti sono arrivati al campionato, e uno in particolare, “Excalibur”, ha avuto

Paolo Amadori mentre toeletta un suo soggetto.

il privilegio di essere stato l’unico bull-terrier nato al di fuori del Regno Unito a comparire su alcune pubblicazioni inglesi. > Ma torniamo agli spinoni. Oggi l’affisso Epithelium produce solamente soggetti di questa razza: < Sì, con lo spinone si è sviluppata la parte preponderante della mia attività cinofila. In allevamento c’è anCaccia Passione 21


In expo con la femmina Zoe. Tipicità in morfologia e lavoro insieme, e tanta passione, per il futuro della razza.

che mio figlio Roberto, cinofilo attento e pignolo, che mi supporta attivamente >. La carriera spinonistica di Amadori prende corpo, quando negli anni ’80 (omonimia del destino?), c’è un altro “York”, in questo caso spinone roano-marrone, che si afferma con diversi CAC in esposizione, e ottiene un CAC in lavoro. Nel contempo Amadori non trascura di portare avanti la parte organizzativa per la razza. Nel Marzo del 1988 dà vita infatti alla Delegazione CISP Emilia-Romagna. Più tardi, nell’aprile del 2000, il Consiglio nazionale CISP nomina Amadori “Consigliere incaricato dei rapporti con l’estero”. Sfruttando la precedente esperienza con i bull-terriers, Amadori si muove verso l’estero, in particolare verso Inghilterra e USA, guadagnandosi stima e seminando per la razza. In qualità di esperto è chiamato a giudicare le speciali di razza in Inghilterra nel 1990 e 1991, e le speciali negli USA nel 1992 e 1994. Soprattutto in Inghilterra lo spinone si radica fortemente, tanto da registrare oggi un numero di iscrizioni superiore a quello nel Libro Origini Italiano. Come si spiega l’interesse degli inglesi per questo cane non anglosassone? < Ha conquistato gli inglesi per la dolcezza e la docilità. Gli inglesi vivono un rapporto quotidiano con gli animali più stretto rispetto a noi, i cani vengono tenuti più in casa che nel box. Anche gli americani si sono avvicinati, soprattutto per il lavoro. Pure nei Paesi nordici europei, la razza si è fatta conoscere per la propria rusticità. Cinofili olandesi, belgi e svedesi sono venuti e tornati in ItaCaccia Passione 22

lia per coprire le loro femmine. Anche in un Paese particolare dal punto di vista venatorio come la Russia, lo spinone si è aperto una strada. E’ importante sottolineare, in coda a tutto questo, che i cinofili esteri, senza distinzione di nazionalità, mantengono contatti con noi e partecipano numerosi e con entusiasmo alle principali manifestazioni internazionali di razza che il club organizza in Italia >. Per un quadretto di esperienza all’estero, che cosa rimane più forte come ricordo? < Una giornata di caccia in Inghilterra, con due spinoni e i falchi da caccia, indimenticabile. Assolutamente particolare il rapporto del dresseur inglese con i cani. Non concepisce il furgone stipato di cani, ne porta due o tre al massimo. I suoi cani però “parlano” e collaborano quasi a livelli umani. Quanto agli Stati Uniti, interessante osservare il criterio di punteggio per le prove: i soggetti da ferma effettuano prima una prova su selvatico naturale, generalmente colini, per quindici minuti pieni anche se commettono errori, poi effettuano un riporto dall’acqua, a freddo, con un fintello, infine viene effettuato l’esame morfologico solo per i classificati nel lavoro. Con la sommatoria dei punti si stila la graduatoria >. Invece un quadretto sentimentale d’allevamento Epithelium? < La stessa macchia sulla coda nella “catena” dei “big”: Full, AfterFull, Icaro, Briccone. Sono solo aneddoti d’allevamento, è chiaro, la tecnica non c’entra, ma è bello pensarci >. Una ricetta per il futuro della razza? < Tipicità in morfologia e lavoro insieme, e tanta passione. Considerati i tipi di terreno sui quali dobbiamo muoverci in Italia, già oggi non sono pochi i cacciatori che ritornano felicemente allo spinone come ausiliare >. Epithelium, un legame … a pelle! Ricordi, passioni, esperienze, opinoni, tutto raccontato in un libro che oggi arricchisce la conoscenza sulla razza (per eventuali interessati al libro contattare: sillaballardini@libero.it).


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Viaggi venatori

CACCIA ALLA BECCACCIA IN CRIMEA Caccia Passione 25


CACCIA ALLA BECCACCIA IN CRIMEA viaggio indimenticabile nella riserva Montefeltro. Il paesaggio incontaminato della Crimea è l'ambientazione perfetta per vivere l'esperienza della caccia alla beccaccia insieme alla Montefeltro Tour Operator. di Francesca Baranello

Crimea, il paradiso delle beccacce

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Viaggi Venatori

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colori, i profumi e la vegetazione ci raccontano di un territorio dalla naturale vocazione venatoria. E’ qui che la Regina del bosco decide di fare la sua prima sosta dopo aver abbandonato la Siberia e la Russia. Ed è proprio qui che la Montefeltro Tour Operatoraccompagna i cacciatori nel loro sogno ad occhi aperti. Affiancati dai loro fedeli cani da fermapotranno misurarsi con l’attività venatoria per eccellenza: la caccia alla beccaccia. Il fascino del territorio ricco di boschetti con territori umidi e collinari coperti da una ricca vegetazione è indescrivibile. I sentieri rocciosi e ripidi si tuffano e si fondono con il Mar Nero. L’incanto della riserva Montefeltroè im-

pareggiabile quando i tipici colori autunnali diventano più nitidi e pittoreschi. Il rosso del fogliame, l’odore del bosco incontaminato e le temperature sono mitigate dal “mare ospitale” che appare in lontananza e che rende l’esperienza unica e indimenticabile. Viste sconfinate dalla Jeep durante il nostro soggiorno venatorio. Ed è proprio all’interno di questo paesaggio incontaminato che si nasconde la beccaccia. La Montefeltro tra ottobre e dicembre organizza tour venatori in cui il cacciatore potrà tentare di stanare la Regina dei boschi. Il volatile dal piumaggio mimetico ama la solitudine e l’isolamento. Proprio per le particolari caratteristiche fisiche e per l’atteggiamento

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diffidente è difficile riuscire ad avvistarla anche quando è in volo. Elegante e furtiva, non sempre si è in grado di sentire l’impercettibile battito delle ali. Questo carattere le fa amare particolarmente la notte quando è più probabile riuscire ad avvistarla. Il crepuscolo è l’orario prediletto dalla Regina per andare in cerca Caccia Passione 28

di cibo. Particolarmente diffidente, è difficile riuscire a coglierla di sorpresa. L’udito e l’olfatto sviluppati fanno si che il volatile riesca a sfuggire agli appostamenti del cane da ferma più esperto. I boschi della Crimea e l’abbondanza di selvatici la rendono una tra le mete più sognate da ogni cacciatore. La ricerca, l’at-


Viaggi venatori

Due magnifici setter inglesi in ferma su una beccaccia

tesa, l’emozione dell’avvistamento e la cattura sono esperienze da provare almeno una volta nella vita. Le distese di boschi, gli altipiani, i burroni e la fitta vegetazione, richiedono una certa preparazione fisica. Anche se il fisico verrà messo a dura prova, la magia e l’incanto dell’esperienza ne vale la pena. Per questo

la Montefeltro Tour Operator non poteva non includere la Crimea tra i suoi itinerari di caccia. L’azienda sempre attenta alle necessità dei viaggiatori, assisterà i cacciatori in ogni fase del viaggio. Guide esperte accompagneranno e affiancheranno gli appassionati in ogni uscita. Inoltre per chi preferisce viaggiare leggero Caccia Passione 29


senza l’ingombro del fucile, l’azienda provve- caccia alla beccaccia insieme alla Montefeltro derà a fornire quello più adatto ad ogni esi- Tour Operator. genza. Pointer in ferma sulla regina del bosco, sua maestà la beccaccia. Non resta che abbandonarsi al paesaggio incontaminato della Crimea è vivere l’esperienza irripetibile della

Bellissimi cani da caccia in ferma sulla regina del bosco.

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Fucili canna liscia

Benelli Raffaello Be Diamond 12/76 Il disegno asciutto, lineare e con le parti arrotondate in perfetta consequenzialità dell’insieme è la caratteristica che per prima appare all’occhio dell’intenditore Caccia Passione 33


Benelli Raffaello Be Diamond 12/76 di Emanuele Tabasso

La già nutrita serie Raffaello si è arricchita di un esemplare che assomma ogni particolare tecnico delle edizioni conosciute con qualche cosa in più come una finitura dell’acciaio avveniristica: così tanto per mantenere a mente che Benelli è più avanti da sempre.

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rezioso, unico, inimitabile: così si esprime la Casa di Urbino nella presentazione del suo ennesimo semiautomatico di successo che somma le caratteristiche geniali dei predecessori a cui unisce alcune particolarità che fanno di questo Modello un unicum nel suo genere. Il Be Diamond è infatti il primo a fregiarsi del Be.S.T. trattamento esclusivo per la protezione superficiale Full Protection grazie a cui canna e culatta risultano impreziositi a livello estetico e pressoché inattaccabili dagli agenti corrosivi esterni. Le caratteristiche tecniche a cui la Benelli riserva da sempre la massima importanza vedono in primo luogo le ricercatezze grazie a cui il tiratore può fruire con la massima ergonomia e la migliore soddisfazione delle peculiarità balistiche insite nel fucile: forse si è troppo ben abituati e non si pone mente durante l’impiego a quei vantaggi senza cui

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lo sparare sarebbe sì divertente e performante, ma con qualche nota di sgradevolezza legata alle leggi della fisica. Non stiamo a vangare troppo nel campo dell’azione a cui corrisponde una reazione uguale e contraria, ma ricordiamo quanto poco piacevole risultasse sparare molti colpi con forature di canne garanti sì di una buona rosata, insieme però a un rinculo che, al termine di una fortunata giornata agli acquatici o ai colombacci, indolenziva zigomo e spalla ai limiti della sopportabilità, lasciando da parte quelle inavvertibili vibrazioni che, spandendosi nella scatola cranica, affaticavano ben bene il cervello con sintomi evidenti di stanchezza e magari di dosi industriali di emicrania o cefalea, per dirla banalmente di un fastidiosissimo mal di testa. A queste vicende si provvede con la foratura di canna denominata Power Bore cui segue il trattamento criogenico, ampliato agli


Fucili canna liscia

La cucchiaia elevatrice posta nella feritoia inferiore del castello viene realizzata in acciaio inossidabile per garantire l’inattaccabilità agli ossidi e conferire una migliore scorrevolezza alla cartuccia

Apprezzabile ed ergonomica la linea ondulante dell’asta sopra a cui spicca in tutta la sua particolare finitura la canna trattata con il sistema Be Diamond

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strozzatori, studiata per coniugare velocità della carica di pallini e uno stemperamento del colpo d’ariete grazie al diametro di anima e, in particolare, delle pendenze dei coni di raccordo. Si interviene poi con ingegnose soluzioni quali il sistema Comfortech 3, evoluzione dell’impianto da anni studiato e applicato ai fucili di Urbino per ridurre sensibilmente la sensazione del rinculo, insieme al nuovo nasello CombTech cui è affidata la protezione del viso, in particolare come detto dello zigomo, punto critico nel rapporto fra calcio e fisico del tiratore. La facilitazione delle manovre di armamento vedono nel complesso Easy Locking il punto focale per avere in un attimo l’arma pronta allo sparo e ancora il Window System consente di vedere le cartucce contenute nel serbatoio tubolare posto sotto alla canna garantendo massima sicurezza. Altre peculiarità entrate nel complesso di geniali applicazioni vedono le zone di presa della calciatura trattate col sistema Air Touch basato sull’aerodinamica delle piccole sfere con cui la mano trattiene il fucile anche nelle peggiori condizioni evitando, nei periodi caldi, la sudorazione e il conseguente scivolamento. Del Crio System abbiamo parlato e aggiungiamo come la Benelli sia stata la prima azienda ad applicare su scala industriale tale trattamento che favorisce la distensione molecolare dell’acciaio e, di conseguenza, una miglior attitudine della canna a vibrare e dilatarsi in maniera uniforme con benefici effetti sul rendimento con rosate regolari e omogenee. L’Inertia Driven System è stato l’approdo logico del movimento inerziale cui Benelli ha da sempre dato fiducia: la sostituzione del puntone inclinato con la testina rotante a due alette frontali ha reso ulteriormente funzionale tale ritrovato per una impareggiabile regolarità di funzionamento e una robustezza a tutta prova. Il trattamento Be Diamond Una lunga sequela di lavorazioni, di prove, di variazioni, tuttora in fase di ulteriore sviluppo, per raggiungere il risultato ottimale di una finitura di eccezionale resistenza e aspetto Caccia Passione 36

Il tappo apicale di bloccaggio del complesso meccanico reca profonde scalfature che ne abbelliscono l’estetica assicurando una presa sicura anche con mani bagnate

Il castello in lega leggera di alluminio con trattamento s della canna e della culatta con un nero profondo e brilla


Fucili canna liscia

Circa a metà della bindella è posto il mirino intermedio formato da una piccola cuspide in ottone: serve per controllare e mantenere l’assialità del fucile evitando le torsioni laterali

semiopaco evidenzia al massimo la finitura Be Diamond ante caratteristico e unico

Sulla bindella in carbonio, leggera, non soggetta all’onda di calore e finita all’apice con l’elegante ribasso, spicca il mirino rosso in materiale plastico traslucido, ben visibile in ogni condizione di tiro

Il gruppo di scatto monolitico comprende, oltre al supporto interno dei meccanismi, anche le parti esterne come ponticello e guardia dal disegno particolare e caratteristico di Benelli: nel rebbio posteriore è inserito il pulsante della sicura mentre spicca al centro il grilletto in acciaio lucidato

Il calcio con impugnatura a pistola è del tipo ComforTech 3: gli inserti angolati in gomma e il nasello, sempre in materiale ad alto assorbimento di energia come il calciolo a orientamento direzionale, raccolgono gli ultimi studi della Casa urbinate sulla riduzione della sensazione di rinculo Caccia Passione 37


elegante: l’idea del diamante è stata la dominatrice della ricerca. Il sistema tutto eseguito nello stabilimento di Urbino è uno dei processi a minor impatto ambientale e viene realizzato, ovviamente andiamo per sommi capi, tramite sorgenti ioniche allo stato solido per una deposizione di materiale compatta e priva di difetti puntiformi, facili inneschi per l’ossidazione; un’altra parte dell’impianto utilizza una

sorgente di plasma a radiofrequenza in grado di dissociare i precursori gassosi immessi in camera, creando così le condizioni per la loro deposizione. La Benelli adopera un precursore liquido, coperto da segreto industriale, che passa allo stato gassoso prima di entrare in camera. Questo precursore liquido, detto diamantoide, è la via per realizzare lo strato esterno, simile appunto al diamante in quanto contiene catene

Tolto il coperchio protettivo superiore appare la meccanica Benelli Inertia System basata sul movimento inerziale con molla di accumulo di energia posta all’interno del corpo otturatore, un piolo e una pista a camme per lo svincolo della testina con le due alette frontali

Una vista ravvicinata espone all’attenzione l’unghia di estrazione di robusta struttura; sul fianco spicca la manetta di armamento e sotto, nel fianco del castello, la levetta a molla per lo svincolo dell’otturatore dalla posizione di fondo corsa Caccia Passione 38


Fucili canna liscia

La culatta della canna riporta al suo interno il puntoncino elastico che funge da espulsore

di idrocarburi in cui il carbonio forma legami del tipo sp3, peculiari appunto del diamante. Lo strato depositato possiede un reticolo di carbonio e idrogeno con microstruttura amorfa, chimicamente risulta inerte ed ha una durezza eccezionale: il substrato in acciaio ha struttura microcristallina, è chimicamente reattivo e mediamente tenero. Viste le differenze di struttura fra il deposito e la sua base occorre un fattore intermedio che leghi opportunamente le due entità portando caratteristiche intermetalliche. Questo per sommi capi il processo e i fattori che intervengono per dare un esito finale di massima durezza e resistenza insieme a un’eleganza straordinaria: da notare come questa superficie non necessiti di protezioni aggiuntive come l’abituale panno unto d’olio. Una passata con un tessuto asciutto e la brillantezza del nero assoluto e la lucentezza del diamante risaltano in tutta la loro magnificenza.

Sulla canna sono riportate in bella e nitida grafia le scritte aziendali e quelle relative alla cameratura e al munizionamento impiegabile Caccia Passione 39


Due gli alveari in plastica contenuti nella confezione: sono provvisti di aperture passanti alle estremità per venire utilizzati direttamente infilandovi la cintura: soluzione minimale, ma a molti può far comodo Caccia Passione 40


Munizioni

NovitĂ in casa Hasler Caccia Passione 41


Novità in casa Hasler di Vincenzo Frascino

Dopo il grande successo delle ogive monolitiche, la casa di Lecco propone una gamma di munizioni per i cacciatori non interessati alla ricarica.

C

onLe palle monolitiche Hasler in lega di rame puro costituiscono ormai un punto di riferimento per i cacciatori e i tiratori sportivi con carabina. La palla nasce da un progetto di Giuseppe De Pasquale, pluricampione italiano e pluriprimatista nei campionati italiani ordinanza, ex ordinanza 300 metri, production e 22lr 100 metri. Il marchio, tutto made in Italy, propone 4 linee di ogive. Due le linee per il tiro, la Hasler Sport e la Hasler Long Range e due le linee per la caccia, la Hasler Hunting e la Hasler Hunting Ariete. Quest’ultima si differenzia dalla Hunting per un foro a doppia sezione con l’intento di ottimizzare l’effetto terminale. Gli eccellenti risultati ottenuti in questi anni, sia nel tiro che a caccia, in termini di precisione ed effetto terminale, sono frutto della qualità della lega di rame utilizzata, oltre che dell’espediente tecnico di utilizzare un’ogiva sottocalibrata, provvista di anelli dalla sezione circolare e semicircolare con un basso coefficiente di attrito tra il proiettile e la canna del fucile. In anteprima al Caccia Village di Bastia Umbra la Hasler propone,

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come novità per i cacciatori non interessati alla ricarica, una gamma di munizioni. Le linee Ariete e Hunting prevedono al momento soltanto 4 calibri (308W, 30.06, 7 mm RM e 300 WM). Molto interessante anche la linea proposta per la caccia al cinghiale in battuta con una palla Round Nose, esclusivamente nei calibri più utilizzati dai cinghialai italiani (308 W e 30.06). Aspettiamo di testare le munizioni sul terreno di caccia fiduciosi del risultato.


Munizioni

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Il coltello viene fornito con un comodo acciarino sfilabile e con un fodero in nylon, pratico leggero e facile da lavare

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Accessori

Maserin “Croz�

Il coltello nato per il cacciatore di ungulati.. Caccia Passione 45


Maserin “Croz”

Il coltello nato per il cacciatore di ungulati.. di Vincenzo Frascino

Disegnato da Ettore Zanon, Croz è un lama fissa di altissima qualità creato per l’eviscerazione degli ungulati. Si tratta di un lama fissa semplice e leggero di 23 centimetri, di cui 11 di lama (spessa 4 millimetri), in acciaio N690, 60 HRC, uno dei migliori al mondo, con alto contenuto di carbonio e una durezza che consente di operare bene senza perdere il filo.

A

Maniago, città delle coltellerie, la famiglia Maserin continua l’attività intrapresa nel 1960 da Fervido Maserin, quando decise di costruire coltelli di elevata qualità e materiali eccellenti. Oggi, dopo 50 anni di premiata attività, l’azienda Maserin produce coltelli di altissimo livello con le migliori performance che uno strumento da taglio possa dare. I risultati sono frutto della ricerca della perfezione, dell’utilizzo di materiali sempre più evoluti e dell’amore per il bello all’insegna del made in Italy. Nel 2017, Maserin presenta il suo nuovo coltello da caccia, Croz. Un coltello a lama fissa disegnato dal giornalista Ettore Zanon con l’intento di costruire il miglior lama fissa possibile per il cacciatore di Caccia Passione 46

L’acciaio utilizzato è il N690, temprato a 60 HRC, con alto contenuto di carbonio e una durezza che consente di operare bene senza perdere il filo


Accessori

La consistente guardia e la zigrinatura della parte superiore della lama garantiscono un'ottima presa nel massimo della sicurezza

Il coltello presenta una lunghezza di 23 centimetri, con una lama di 11 centimetri e con spessore di 4 millimetri Caccia Passione 47


ungulati. Croz è un coltello a lama fissa essenziale e leggero. È lungo 23 centimetri, con una lama di 11 centimetri e con spessore di 4 millimetri. L’acciaio utilizzato è il N690, temprato a 60 HRC, con alto contenuto di carbonio e una durezza che consente di operare bene senza perdere il filo. La porzione di lama vicina al manico presenta una seghettatura, voluta per facilitare il lavoro sulle parti ossee. Massima la sicurezza grazie alla consistente guardia e alla zigrinatura nella parte superiore della lama. Il manico è proposto in tre diverse versioni, in robustissima resina G10 per le versioni nera

e arancione ad alta visibilità, in micarta per il modello in verde scuro. per il modello in verde scuro. Ottima la presa grazie alle guancette picchiettate che rendono difficile lo scivolamento durante le fasi di lavoro. Nella parte posteriore del coltello è inserito un acciarino sfilabile che consente di affilare in maniera veloce la lama. Il Croz è fornito con un fodero in nylon, pratico leggero e facile da lavare. Così come la roccia (il nome Croz in dialetto trentino significa roccia), questo coltello ha la pretesa di risultare al cacciatore di ungulati uno strumento solido, bello, essenziale e funzionale. Scheda tecnica Costruttore: Coltellerie Maserin snc Via dei Fabbri, 19 - 33085 Maniago (PN) - Italy Tel. +39 0427 71335 - Fax +39 0427 700690 – Sito web www.maserin.com EMail info@maserin.com Manico: G10 Nero; G10 Arancione; Micarta verde Lama: N690 Hrc 60 Lunghezza totale: 23 cm, 11 cm di lama Peso: 190 gr Accessori: acciarino Fodero: nylon di facile lavaggio

Solidità, leggerezza e funzionalità, le tre caratteristiche che lo rendono un valido accessiro per la caccia agli ungualti

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Accessori

La seghettatura, presente nella porzione di lama vicina al manico, facilita il lavoro sulle parti ossee

Le guancette picchiettate rendono difficile lo scivolamento durante le fasi di lavoro

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CACCIA PASSIONE Anno VI – N° 06 – Giugno 2018 www.cacciapassione.com

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