Caccia Passione aprile 2018

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ANNO VII nr. 04 - Aprile 2018

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia

LE NOVITÀ TECNICHE DELLA SABATTI SAPHIRE.. Ungulati:

• Le mimose di marzo

Canna Liscia:

• Beretta Sovrapposto Lusso SL3 • Benelli Raffeaello BE-Diamond

Ottiche:

• Ottica Konus Pro LZ 30 3-12x56


ANNO VII nr. 04 - Aprile 2018

CACCIA PASSIONE

in copertina

Dedicato a chi ha la passione per la caccia

LE NOVITÀ TECNICHE DELLA SABATTI SAPHIRE.. Ungulati:

• Le mimose di marzo

Canna Liscia:

• BERETTA Sovrapposto Lusso SL3

Ottiche:

• Konus Pro LZ 30 3-12x56

LE NOVITÀ TECNICHE DELLA SABATTI SAPHIRE..

La Sabatti si è affermata nel difficile mondo delle canne rigate grazie ad alcune peculiarità tecniche e produttive quale la microfusione a cui oggi si affianca un modello con castello in lega leggera

SOMMARIO 8 Ungulati:

Le mimose di marzo

18 Ricordi:

Armi da caccia e storie romagnole

Anno VII Nr. 04

www.cacciapassione.com

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 8

Ungulati: Le mimose di marzo

Pina Apicella

Pg 18 Ricordi: Armi da caccia e storie romagnole Roberto Aguzzoni Pg 26 Viaggi venatori: Il Sudafrica di Montefeltro

26 Viaggi Venatori:

Il Sudafrica di Montefeltro

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Francesca Baranello

Pg 32 Fucili canna liscia: Beretta SL3 Saverio Patrizi


Sommario

34 Fucili canna liscia: Beretta SL3

Pg 40 Fucili canna liscia: Benelli Raffeaello BE-Diamond

Benelli Armi

Pg 46 Fucili canna rigata: Le novitĂ tecniche della Sabatti Saphire

40 Fucili canna liscia:

Benelli Raffaello BE-Diamond

Emanuele Tabasso

Pg 56 Munizioni: Federal .308 Win. Power Shok SP 180 gr Costantino Ramolfi

46 Fucili canna rigata:

Le novitĂ tecniche della Sabatti Saphire..

Pg 60 Ottiche: Konus Pro LZ 30 3-12x56 Emanuele Tabasso

Pg 66 Digiscoping: L'angolazione di ripresa Riccardo Camusso

60 O ttiche:

Konus Pro LZ 30 3-12x56 Caccia Passione 3


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Editoriale CACCIATORI BRAVA GENTE Titolo così il fondo del mese, forte di uno spunto del film diretto dal grande Giuseppe De Santis, poiché la caccia non può fare la stessa fine di educazione o politica italiana che seppur duro da dire, non esiste più. Oramai da anni la nostra società sta subendo una deriva pericolosa, nella quale l’educazione, la cultura e la sensibilità lasciano sempre più di frequente il passo al rancore, alla violenza, ed alla profonda ignoranza. E’ oramai di moda dire di essere anticaccia, forti del selfie quando si va in agriturismo e per la prima volta si vede un animale in cattività, e sì perché quello selvatico lo si è visto solo nei libri di scienze. Eppure, osservare persone che seppur colte, innalzano muri nei confronti della caccia, o meglio nei confronti degli uomini che praticano la caccia, fanno capire che oramai in Italia sono sempre meno le persone che cercano di costruire degli argini di normalità, sposando ciò che fa del bene per il collettivo. I cacciatori, gli agricoltori, gli allevatori e gli uomini legati alla terra, hanno tutti in comune, unitamente alla consapevolezza delle proprie passioni, il bisogno della natura e la necessità imprescindibile di preservare il territorio, perché dello stesso, sono i primi ed autentici fruitori e promotori. Ma questa distorta società moderna, stravolta da un tempo ove non si conta più con la cadenza delle stagioni, ma con le aperture di borsa o quanti Like ha ricevuto un post su Instagram, poichè Facebook è obsoleto; o in cui gli odori non sono più quelli dei campi, ma quelli che si acquistano in profumeria: In cui la terra non è più quella madre che ci nutre ma ciò che sporca le mani e in cui oramai gli animali sono quelli da compagnia e pertanto, poiché appartengono alla stessa Classe, vengono definiti tutti “poverini”. Oramai, per paura di sentirsi additati per idee o per un colore di pelle opposto al proprio, si concede a quest’ultimi di fare ciò che vogliono in Italia, forti di, chi italiano semplicemente per origine, ne trae forte profitto economico. Ecco questi non sono problemi, sono oramai la quotidianità, che affrontarle senza un fine di voti in Parlamento o economici crea distacco tra le parti. Infatti, che poche persone abbiano mantenuto capacità critica ed equilibrio nell’affrontare le vicende che accadono è cosa ancora più evidente; ma che nel pensare diffuso si sia giunti a sostenere con favore azioni rilevanti da un punto di vista penale e quindi cariche di evidente disvalore sociale anche da parte di soggetti investiti di cariche pubbliche, è deriva assolutamente intollerabile, tanto oramai la certezza della pena è solo per " brava gente!". Il valore della vita di un animale è nell’immaginario collettivo un valore più grande della vita di un uomo al punto da rivendicare la sopravvivenza di un capriolo augurando la morte di un individuo, ciò è sbagliato, anzi distorto. Bisogna comprendere e farsi ragione consapevole, da parte di tutti, politici, intellettuali, amministratori o semplici cittadini che il non reagire o il mantenere indifferenza di fronte a tanta assurdità, anche se si discute di un argomento all’apparenza marginale come la caccia, significa consentire l’apertura di una ferita indelebile nello scudo sociale rappresentato dai valori fondanti il vivere democratico, civile e culturale del nostro paese. Pierfilippo Meloni


Regione Lombardia al lavoro per legge su contenimento cinghiali Lo ha riferito l'assessore Rolfi in risposta ad alcune critiche avanzate dalla minoranza del Consiglio Regionale.

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abio Rolfi, neoassessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, ha risposto ad alcune critiche che erano state avanzate dalla minoranza del Consiglio Regionale per quel che riguarda la gestione dei cinghiali. Secondo quanto riferito da Rolfi, l’impostazione fin troppo centralista del Governo ha influenzato l’applicazione della legge obiettivo per gli ungulati. L’impugnazione del testo di fronte alla Corte Costituzionale è stato un ostacolo impor-

tante, di conseguenza i partiti che oggi lamentano l’inattività dell’ente locale sono, secondo l’assessore, gli stessi che hanno intralciato uno strumento che sarebbe stato utile per frenare l’emergenza. Un altro problema è stato rappresentato dalla bocciatura dell’emenedamento di alcune regioni per lo snellimento delle procedure di controllo della fauna selvatica, in particolare tramite gli operatori abilitati a questa attività. Rolfi ha comunque assicurato come la Lombardia stia lavorando alla preparazione e adozione dei primi due atti per suddividere il territorio regionale in aree idonee e non idonee in merito al cinghiale. La zonizzazione consentirà di attuare senza problemi il controllo e l’abbattimento, anche tramite la caccia. Nei primi giorni di maggio, poi, ci sarà un documento tecnico che servirà a raccogliere informazioni e a confrontarsi sul problema. Infine, la Regione è pronta a promuovere la filiera alimentare della carne degli ungulati, così da far diventare una risorsa quella che ora è soltanto una problematica.

Isola di Capraia, due giornate per il censimento dei mufloni Il 12 e il 13 maggio si svolgerà questa importante attività, propedeutica alla stesura dei piani di prelievo.

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ome reso noto dall’Ambito Territoriale di Caccia di Livorno, saranno due le giornate dedicate ai censimenti dei mufloni nell’Isola di Capraia. Si tratta dell’isola che fa parte dell’Arcipelago Toscano, per la precisione tra la Corsica e l’Isola d’Elba (a 64 chilometri dal comune toscano). Il 12 e il 13 maggio 2018 si procederà con questa importante attività, propedeutica alla stesura dei piani di abbattimento da autorizzare nei prossimi mesi. Visto che manca ancora qualche giorno c’è la possibilità di contattare il tecnico Daniela Giustini per ottenere maggiori informazioni in merito. Lo scorso anno il Comitato di Gestione dello stesso ATC aveva autorizzato la caccia di selezione al

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muflone dal 1° ottobre al 15 marzo. La data iniziale era stata scelta dopo aver capito che ad agosto e a settembre la situazione sarebbe stata troppo insicura a causa della presenza massiccia di turisti nell’isola stessa. Dopo i censimenti di maggio ci si potrà fare un’idea sui nuovi piani, per il momento si può prendere spunto da quanto accaduto nei cinque mesi a cavallo tra 2017 e 2018. La caccia di selezione ai mufloni era stata garantita cinque giorni la settimana, limitando gli abbattimenti ai maschi adulti, maschi giovani (binelli), femmine adulte, sottili e piccoli.


News venatorie Caccia, Regione Piemonte “NO CACCIA”+ Il Consiglio regionale nella seduta di oggi ha iniziato la discussione delle proposte di legge della Giunta regionale, del centrodestra –primo firmatario Vignale- e del Movimento 5 Stelle.

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l Consiglio regionale nella seduta di oggi ha iniziato la discussione delle proposte di legge della Giunta regionale, del centrodestra –primo firmatario Vignale- e del Movimento 5 Stelle. “Se la legge del M5Stelle è riassumibile –dichiara Vignale- come la norma “PIEMONTE NO CACCIA” in quanto prevede la possibilità di cacciare solo 3 specie (fagiano, lepre e cinghiale) in due giorni la settimana, anche la proposta del centrosinistra –prevedendo il divieto di caccia per 15 specie cacciabili- è frutto di un’ideologia anticaccia”. “La legge del centrosinistra, infatti, è profondamente sbagliata –dichiara Vignale- perché non si occupa in alcun modo della gestione del territorio da attuare anche con l’intervento dell’attività venatoria, ma ha un unico obiettivo ideologico: la contrarietà alla caccia anche in contrasto con la legge dello Stato, la legge 157 del 1992.” “Prevedere, come nella legge Chiamparino-Ferrero, che 15 specie cacciabili diven-

tino non cacciabili, introdurre nuovi limiti e divieti e addirittura voler introdurre da parte del centrosinistra e del M5Stelle il divieto venatorio alla domenica sono una chiara espressione ideologica contraria alla caccia”. “Se nelle regioni a guida PD, come Friuli, Toscana, Emila Romagna e Umbria, venisse presentata una norma come quella piemontese ci sarebbe una vera sollevazione del mondo agricolo e venatorio”. “Invece di prevedere nuovi limiti –continua Vignale- è fondamentale che il Piemonte si doti di una buona legge che consenta ai cacciatori di essere strumento di controllo ed equilibrio faunistico del territorio. Solo così potremo evitare che il mondo agricolo continui a coltivare danni”. “E’ pertanto evidente –conclude Vignale- che chi pensa di votare una legga anticaccia in realtà vota una legge contro il territorio che sarà meno presidiato e gestito e soprattutto che causerà maggiori danni al settore agricolo”.

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LE MIMOSE DI MARZO Caccia Passione 8


Ungulati

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LE MIMOSE DI MARZO Caccia al capriolo. A un anno esatto dall’ultima uscita a caccia l’emozione è tanta, e altrettanta la speranza di celebrare questa giornata speciale. Testo di Pina Apicella Foto di Vincenzo Frascino

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Ungulati

"

È passato esattamente un anno dall'ultima volta che sono stata a caccia...l'8 marzo dell'anno scorso. Ero a Novara ed ero uscita al capriolo. Sparai a una femmina, ma non la trovai quella sera, dovemmo tornare col recuperatore l'indomani. Mi sembra ieri...quanto mi è mancato tutto ciò!". Le mie parole investono Fabrizio che sta guidando verso l'appostamento, dove mi accompagnerà in questa prima uscita a caccia dopo una lunga pausa felicemente forzata. Preparare lo zaino, allacciare gli scarponi, sistemare i colpi nel fodero...erano gesti così naturali e automatici un tempo. Oggi mi sembrava di aver dimenticato i passaggi, ripeto tutto due

Preparata tutta l'attrezzatura, ci aspettano ore di attenta osservazione

volte, impiego moltissimo a prepararmi. Sarà che quando si aspetta da tempo qualcosa poi si ha voglia di gustarsi ogni dettaglio e l'attesa stessa diventa parte del desiderio. Dopo settimane di pioggia insolente finalmente il tempo volge al bello, il sole riscalda le colline umide e un vapore invisibile ammorbidisce la terra. Per raggiungere l'appostamento attraversiamo i campi seminati a gennaio e camminiamo al bordo del seminato. I primi germogli di grano si mischiano al tenero trifoglio in una nuvola verde che conferisce ai poggi la morbidezza dei disegni che coloravamo da bambini con la polverina dei pastelli sfumata con le dita. La terra è intrisa di acqua e ad ogni passo i nostri scarponi si portano dietro una zolla di fango diventando enormi e pesantissimi. Ciack ciack i nostri passi si inerpicano su verso una cresta che guarda a destra verso un tagliato e a sinistra su un fosso bordato da rovi che divide il campo, sulla cui cima una maestosa quercia veglia sul bosco che si affaccia a chiudere il campo in alto. È da lì che la buona sorte, la speranza e le precedenti uscite hanno promesso il mio regalo per questa ricorrenza. Le prime ore trascorrono pigre al sole degli ultimi scampoli d'inverno. Io e Fabrizio ci raccontiamo le avventure di caccia, le padelle, le soddisfazioni a voce bassa, pur essendo appostati a una distanza considerevole dal margine del bosco. Telemetro i punti salienti da cui mi aspetto (o spero!) di veder comparire un folletto, e siamo sempre intorno ai 300 metri. Col sole ancora alto la prima femmina non tarda a mostrarsi. "Eccola! La vedi?" sussurra Fabrizio dal binocolo, mentre io l'ho già nell'ottica. È una femmina adulta, capo prelevabile anche se in cuor mio preferisco prendere un classe 0. Non si sofferma a mangiare, non si ferma praticamente mai, si guarda spesso alle spalle e sembra indaffarata più che allarmata. "Stai pronta, è probabile che la segua anche il piccolo e si mettano in pastura" mi consiglia Fabrizio. Con l'animale nell'ottica mi sento stranamente tranquilla, un sesto senso mi dice che non sarà la mia preda oggi, e mi godo questa diretta dalla natura da Caccia Passione 11


una poltrona privilegiata, stesa su un telo comodamente appoggiata a uno zaino e senza abbonamento. La luce è tanta, gli ingrandimenti alti, così posso vedere tutti i dettagli della capriola anche se non è facile starle dietro perché si muove di continuo e all'improvviso si lascia risucchiare nuovamente dal bosco che l'aveva offerta. Dietro Caccia Passione 12

di lei nessun piccolo. Torniamo a sbinocolare a largo raggio. "Ma quello è un maschio!" rompo il silenzio con cui abbiamo accolto il fatale crepuscolo, l'"ora X" come la chiama Fabrizio. "...e pure bello!" commenta Fabrizio ammirando il palco già pulito lungo il doppio delle orecchie. Lo seguono a breve giro un piccolo, una femmi-


Ungulati

L'attesa stessa diventa parte del desiderio

na adulta, un'altra femmina classe 0 e una sottile. "Cinque caprioli! Sono tutti presenti all'appello. Li avevamo visti con Vincenzo la settimana scorsa ma era troppo buio per sparare". Scelgo una delle due classe 0, ma è impossibile agganciarla nell'ottica: salta, corre, gioca intorno al branco, non sta mai ferma, la sua esplosiva mobilità in-

fantile mi fa desistere. Il branco si allontana dal bordo del bosco e inizia a scendere verso il fosso. Sono a 270 metri, ma non è facile inchiodare la croce del reticolo su un capriolo. Lascio perdere la piccola salterina. "Ho ingaggiato la sorellina più calma" avviso Fabrizio che dal binocolo sta seguendo l'azione. Nella sua prudenza la caprioCaccia Passione 13


Ai piedi di un giovane pero l'autrice rende omaggio alla F0

letta sta sempre attaccata alla femmina adulta... troppo! Non è sufficientemente isolata dal resto del branco, anche se la posizione è perfetta. La piccola scatenata comincia una puerile corsa verso il fosso, il branco la segue di buon passo, la distanza è ora sui 200 metri. "Appena si fermano sono pronta a sparare" dico a Fabrizio a denti stretti seguendo i caprioli con gli ingrandimenti a 10. Ma le evoluzioni della piccola impertinente tengono gli altri troppo in movimento. Ora l'altra piccola è finalmente sola, non ha altri animali in prossimità. "Attenta che ora fischio!" Fabrizio mi avvisa e tutti gli animali si bloccano per un Caccia Passione 14

istante sorpresi da un suono curioso. Sull'ultima nota acuta emessa da Fabrizio, la Blaser attacca col suo timbro da mezzo soprano una strofa fatale, irripetibile, che fa fuggire il branco verso destra. Gli animali percorrono un ampio semicerchio alle nostre spalle per rifugiarsi nel tagliato. Passano tutti, manca una piccola. Ai piedi di un giovane pero andiamo a rendere omaggio alla caprioletta. Non ci sono mimose per le sue spoglie ma tanta riconoscenza e gratitudine per aver riscattato dopo tanto tempo la mia grande passione per questa caccia.


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Ricordi

ARMI, CACCIA E STORIE ROMAGNOLE Caccia Passione 17


ARMI, CACCIA E STORIE ROMAGNOLE Caccia al capriolo. A un anno esatto dall’ultima uscita a caccia l’emozione è tanta, e altrettanta la speranza di celebrare questa giornata speciale. di Roberto Aguzzoni

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ggi i musei sono divenuti dinamici. Raccontano viaggiando, e quando non lo possono fare materialmente realizzano il moto attraverso gli strumenti della comunicazione. Uno degli strumenti è il libro, metodo di comunicazione antico ma tuttora affascinante in quel coinvolgere materialmente il lettore che sfoglia le pagine con l’interesse della ricerca o con la semplice curiosità del sapere. Il libro è lo strumento che Stefano Venturi ha scelto per far conoscere e far viaggiare il suo museo. L’elegante volume ”Un Museo di ricordi”, ricco di immagini, scritto da Venturi in forma autobiografica (ed. Tipoarte Bologna), stende le ali in un volo radente sui ricordi e sui momenti che hanno segnato parti importanti della vita personale e sociale dell’autore, e sui particolari che hanno promosso l’interesse e la realizzazione della raccolta. Entrato nell’associazionismo venatorio ad appena vent’anni, nel 1967, appassionato di tiro in pedana e assiduo frequentatore di quella dell’elica del TAV Randi di Villa S. Martino di Lugo, Stefano Venturi è divenuto nel tempo un edotto cultore delle armi fini a canna liscia. Negli anni ha raccolto oltre Caccia Passione 18

La tradizione storica della vecchia scuola inglese in questa doppietta Webley Scott a cani esterni.


Ricordi una cinquantina di pezzi, fra i quali alcuni di particolare interesse. Una passione per l’archibugeria fine nata attraverso le letture dei grandi Autori, Gianoberto Lupi in primis, utilizzando poi le stesse pubblicazioni come strumento di ricerca per il reperimento e la valutazione delle armi da mettere in collezione. La collezione si è basata inizialmente su pezzi italiani, romagnoli in particolare, anche dal punto di vista storico, e su modelli belgi. Sono poi entrate, a completare la panoramica europea, anche armi tedesche, inglesi, spagnole e francesi. Una gamma completa, dal classico al moderno, ordinata secondo le diverse tipologie: una teca per le doppiette, una per i sovrapposti, e una per una serie completa di semiauto Benelli. Dulcis in fundo una nicchia anche per i vecchi semiauto rinculanti che nel loro processo meccanico evolutivo, hanno contribuito alla storia della caccia,

La copertina del libro di Stefano Venturi (Un Museo di ricordi – Il valore della memoria). Oltre alla descrizione dell’intera raccolta, il libro si lega al territorio romagnolo con interessanti note storiche locali di caccia e di tiro. L’immagine di copertina è già un eloquente biglietto da visita.

uno su tutti il mitico Auto 5 della Browning, il capostipite dei semiautomatici, ma non mancano i prestigiosi Breda Apollo e il Franchi 48 AL Eldorado. La parte del leone è però della doppietta, soprattutto di quella di scuola romagnola. E non poteva essere altrimenti, poiché la doppietta fa parte non solo della storia della caccia in Romagna, ma anche della storia della ruralità romagnola. All’archibugeria nazionale hanno dato grande prestigio i nomi romagnoli storici degli Zanotti, dei Toschi e di Zaccaria, per parlare solamente di quelli del territorio ravennate, passando poi per i riminesi Cortesi e Fabbrizioli. Nomi ai quali si affiancarono tanti altri piccoli artisti-armaioli, dando a loro volta un notevole contributo alla tradizione delle armi da caccia. Fra le romagnole campeggia un Caccia Passione 19


Stefano Venturi sul campo del TAV Randi con una doppietta Toschi.

pezzo storico, una doppietta Zanotti del 1933, modello unico di particolare interesse per il suo profilo di staffetta fra un periodo e un altro degli Zanotti. Iniziata da Tomaso Zanotti prima del fallimento della ditta “T. Zanotti”, venne poi completata e firmata dal figlio Fabio che apportò alcune prime modifiche agli acciarini. Arma che si può quindi considerare uno studio preparatorio del succesisvo famoso modello 1934. Ultima entrata una Giacinto Zanotti del 1915, con batterie Holland-Holland, una “firma” pregiata e ricercata. Non meno di pregio storico tre doppiette Toschi: una Roberto Toschi del 1911, un’altra Roberto Toschi del 1934, e una co-produzione Carlo e Renzo Toschi del 1974. Lo stesso dicasi per una Arnoldo Zaccaria del 1929, incisa dall’artista belga Hyppolite Corombelle, costruita per un cliente grande colCaccia Passione 20

lezionista ornitologo. L’archibugeria romagnola ebbe però anche la caratteristica di aprirsi alla conoscenza, e nella prima metà del Novecento nacque un significatico rapporto con la scuola belga. Due scuole che sinergizzarono nonostante fosse evidente la diversa ottica sulle forme, più snella e leggera quella belga e più “corposa” quella romagnola del tempo. Vi furono scambi di esperienze fra armaioli romagnoli e alcuni costruttori belgi, Lajot e Francotte in particolare. Di conseguenza, le doppiette belghe trovarono una specie di piccola seconda patria, e di piccolo mercato, in Romagna. Testimonianze all’interno del Museo Venturi sono una Lebeau-Courally modello 108 del 1954, con batterie smontabili e chiave traforata, incisa da Lyson Corombelle (figlia di Hyppolite), una Thonon del 1938 e una Thirifays modello 1000 del 1935,


Ricordi

Particolare di una doppietta Toschi del 1934. L’attività dei Toschi armaioli ebbe inizio nella seconda metà dell’Ottocento, oggi proseguita sempre in Romagna da Andrea Toschi.

anch’esse con finissime incisioni. Ma all’interno del Museo sono osservabili, fra le tante altre, le italiane Breda Gemini del 1960, St. Vincent 580 F.lli Gamba del 1966 incisa da Pintossi, Vincenzo Bernardelli Holland-Holland modello VB1 del 1965, Franchi Imperiale Montecarlo Extra, arma quest’ultima di pregio top-level, in un certo senso affine alla linea romagnola e che quindi, in Romagna, ha sempre rappresentato un’icona delle canne giustapposte. E’ in gran parte attraverso il collezionismo amatoriale che si recuperano e tramandano pezzi unici, continuando così a conservare la conoscenza di un’epoca fatta di storie di lavoro, di luoghi e di persone. Oggi, come dicevamo in apertura, il Museo Venturi è anche in grado di “viaggiare”. Viaggia sulle pagine del libro “Un Museo di ricordi – Il valore della memoria”, con il quale Stefano Ven-

Particolare di una doppietta Arnoldo Zaccaria del 1929, incisa da Hyppolite Corombelle. L’incisore belga lavorò anche per importanti case armiere italiane. Dimorò a Bologna, ove morì e venne sepolto alla Certosa. Prima di aprire bottega per proprio conto, Zaccaria lavorò sia presso i Toschi che gli Zanotti.

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Doppietta Breda Gemini, un passato gioiello della casa.

Una Lebeau Courally del 1958 per tiro al piccione, magnifica espressione della scuola belga.

Doppietta Giacinto Zanotti del 1915, un pezzo storico. Gli Zanotti costituiscono una vera e propria dinastia di armaioli, iniziata nel 1625, tuttora rappresentata da Stefano Zanotti a Gardone Val Trompia. I Toschi, gli Zanotti e Zaccaria hanno rappresentato l’espressione cardine della scuola romagnola.

turi ha messo il sigillo al percorso di una vita di passioni e di collezionismo vario, competente e documentato. Un collezionismo non comune nell’insieme, dai fucili agli strumenti musicali a corda e aerofoni, agli orologi. Variegato, vivace, suscita curiosità spontanea al primo approccio, acquisendo subito dopo un’identità precisa svelando l’approfondimento di conoscenza con il quale è stato condotto. Un libro-sigillo importante, figlio del desiderio di portare all’aperto la collezione perché possa venire condivisa e abbia vita ulteriore. Il libro è di scorrevole lettura. Oltre a contenere le numerose foto e schede tecniche delle armi e la descrizione dell’intera raccolta (armi, strumenti musicali, orologi, tassidermia, altro ancora, la sovracoperta del libro è già un biglietto da visita), il libro si lega al terCaccia Passione 22

ritorio romagnolo attraverso i ricordi dell’Autore e attraverso note storiche locali di caccia e di tiro particolari, talune assolutamente rare. Dalla Romagna della caccia e dell’epoca d’oro dei vecchi artisti armaioli, alla campagna di metà del secolo scorso, alle riflessioni sulla caccia di oggi. Il valore della memoria, questo il valore intrinseco e questo lo spirito con il quale il libro è stato scritto e viene proposto al lettore. Il Museo Venturi si trova a Russi (RA), in Corso Farini 77, ed è aperto nelle giornate di martedì e venerdì, oppure su appuntamento (per informazioni su Museo e libro, visite, prenotazioni e richieste: stefanoventuri69@alice.it).


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Viaggi venatori

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IL SUDAFRICA DI MONTEFELTRO Forti emozioni e territori incontaminati. Il Sudafrica è il luogo ideale per il cacciatore alla ricerca di prede ambite. Ben 150 riserve tra cui scegliere il tipo di caccia che si preferisce. di Francesca Baranello

Paesaggio sudafricano

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Viaggi Venatori

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atura incontaminata, colori intensi e animali affascinanti: queste sono le caratteristiche uniche e inconfondibili del Sudafrica. Nella terra senza tempo in cui il paesaggio regna sovrano, è facile rimanere affascinati da ciò che ci circonda e perdersi nelle mille sfaccettature che la fauna e la flora ci offrono. Le specie che regnano sovrane sul suolo sudafricano offrono uno spettacolo da togliere il fiato. Le loro corse si trasformano in vere e proprie danze. L’armonia tra natura e animali crea un ambiente in cui i ritmi del tempo sono dettati dall’istinto e dalle necessità dei branchi protagonisti indiscussi. Ed è proprio in questo Paradiso che Montefeltro

Tour Operator vuole accompagnare i suoi cacciatori. Sarete rapiti dal mal d’Africa, quella dolce sensazione di essere riusciti finalmente a tornare alle origini. Quel senso di profondo attaccamento alla terra e ai suoi inconfondibili colori vi farà sentire finalmente nel posto giusto, in pace con voi stessi. Il Sudafrica ha sempre affascinato i cacciatori che possono perdersi negli oltre 150 parchi e riserve. Paesaggi, fiori e colori immortalati in numerosi film e documentari, grazie ai viaggi organizzati da Montefeltro potranno essere toccati con mano dagli amanti della pratica venatoria. Uno staff altamente specializzato vi porterà a vivere un’esperienza di caccia indimenticabile

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Leone nella savarna

e senza pari al mondo. L’Eastern Cape, la provincia dei grandi contrasti, incorpora tutte le 7 zone ecologiche che contraddistinguono il Sudafrica. Dai picchi del Drakensberg alle foreste dello Tsitsikamma, passando per la costa selvaggia, vi troverete a tu per tu con i Big Five. Elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti e bufali li Caccia Passione 28

potrete prelevare per tutto l’anno. Se si vuole abbinare la caccia dei Grandi Cinque a quella dei Plains Game, Montefeltro vi offre la possibilità di creare viaggi personalizzati. Oltre alla fascinosa Eastern Cape, verrete accompagnati sulle dolci colline del Karoo, sui deserti del Kalahari Game Reserve, e sulle rive del Lim-


Viaggi venatori popo, dove si potranno ammirare springbok, bontebok, blesbok e nyala appartenenti alla famiglia delle antilopi. La tariffa giornaliera per questi percorsi alternativi va dai 200 € in su per ogni cacciatore. Anche se si può realizzare la pratica venatoria tutto l’anno, bisogna tenere presente che le stagioni sono invertite. A

sud dell’equatore giugno, luglio e agosto sono i mesi più freddi, ma anche i prediletti dai cacciatori. Per questo il tour operator mette a vostra disposizione alloggi funzionali e adatti ad ogni situazione. Anche se in piena comodità e senza rischi l’esperienza sudafricana verrà vissuta nella sua totalità. La ciliegina sulla tor-

La casa di caccia Montefeltro

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ta è la possibilità di poter noleggiare le armi in loco se si ama viaggiare comodamente e in piena libertà. Se invece, non volete separarvi dalle vostre armi preferite, il personale altamente qualificato vi assisterà in tutte le pratiche doganali.

Montefeltro Tour Operator assiste i suoi ospiti dal momento in cui arrivano in Africa fino a quando lasciano il continente, per regalarvi un soggiorno indimenticabile che vi rimarrà nel cuore.

Il panorama dalla casa di caccia

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Fucili canna liscia

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BERETTA Sovrapposto Lusso SL3 di Saverio Patrizi

Un sovrapposto che traccia la nuova linea del lusso Beretta, con soluzioni prima tecniche, poi estetiche all’avanguardia.

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resentato a Norimberga in occasione di IWA, SL3 è il nuovo fucile che rappresenta il ponte fra i fucili da caccia della linea Premium e quella dei fucili Lusso Beretta, realizzato a mano dagli armaioli del Gun Service Beretta di Gardone Val Trompia. Fin dal primo momento si può ammirare la linea filante e ispira subito un impressione di estrema agilità e maneggevolezza, caratteristica basilare per un fucile da caccia. Avvicinandoci all’arma si nota subito la grande accuratezza degli accoppiamenti fra parti metalliche e legni, una bascula molto compatta e bassa che fa immaginare subito che al suo interno si celi qualcosa di nuovo, impreziosita dalle cartelle lunghe che contribuiscono a snellirne il disegno. Per i legni Beretta non ha lesinato in qualità, per l’SL3 è stato scelto del noce selezionato grado 4, finito a olio e senza zigrino su pistola e asta, l’unico zigrino si trova sulla pala del calciolo che in questo caso è tirato a filo integrato nel calcio. Chiaramente Beretta prevede la possibilità di realizzare calci su misura a pistola, inglesi o principe di Galles, opportunità offerta su tutta

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la gamma lusso dei fucili Beretta. Il cuore dell’SL3 è sicuramente la bascula, derivata direttamente dal fucile top di gamma, il mitico SO10, ci troviamo di fronte ad una chiusura con tre punti di ancoraggio, i perni cerniera, i ramponcini di rinforzo sul tubo inferiore e i tasselli di bloccaggio posizionati all’altezza della canna inferiore, subito sotto gli ejector, un sistema che consente la realizzazione di una bascula bassa e dalle dimensioni contenute. L’SL3 in fase di collaudo, per verificarne la resistenza, è stato sottoposto allo stress di oltre 11.500 cartucce magnum. Anche il gruppo scatto è stato realizzato ad hoc per l’SL3, un sistema boxlock con le molle a lamina per uno scatto fluido e preciso, derivato dai prestigiosi fucili da tiro a volo Beretta. Il monogrillo selettivo con il comando posto sul cursore della sicura consente la scelta della canna con cui esplodere il primo colpo. Le cartelle lunghe, perfettamente accoppiate con il legno del calcio, sono impreziosite dalle incisioni realizzate con la più moderna tecnologia premium di Beretta: un laser a 5 assi, in grado di incidere superfici arrotondate con una


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Lo stilema distintivo del sovrapposto SL3

Sulla cartella di destra sono raffigurati tre germani in volo

Vista del lato destro, una linea filante e meravigliosa

Vista del lato sinistro con la sua valigetta Caccia Passione 35


perfetta continuità del disegno. È possibile scegliere tra tre diversi temi disegnati dai Maestri Incisori Beretta, scene caccia, come nel fucile di questa prova, inglesina e floreale rinascimentale. È anche disponibile una versione a specchio, che richiede ore di lucidatura a mano su ogni superficie. Il risultato è un look sorprendente e contemporaneo che enfatizza il design fluido di questo fucile. Le canne Steelium disponibili in quattro diverse lunghezze da 67 a 81 cm, sono caratterizzate dall'esclusivo acciaio trilegato Beretta (Ni, Cr, Mo), la foratura profonda, il processo di martellatura a freddo e la successiva distensione sotto vuoto. Il profilo interno delle canne OptimaBore HP, con foratura 18,6 e gli strozzatori Optima Chocke HP, è stato specificamente progettato per fornire rosate eccellenti con ogni tipo di pallini, dal piombo, all’acciaio alle altre alternative presenti sul mercato. L’asta dalla linea affusolata contiene la croce con i perni per l’armamento del meccanismo di scatto e il caricamento degli estrattori, l’auget, anch’esso finemente inciso, è posto al centro dell’asta, come su tutti i sovrapposti Beretta. Non ultima la dotazione, una valigetta in canvas e pelle realizzata a mano interamente in Beretta con il logo dei Premium Gun quale cerniera di apertura, al cui interno si trova un astuccio in pelle in cui sono riposti gli strozzatori e la loro chiave. Naturalmente, viste le premesse, la curiosità di provare l’SL3 era tanta, pertanto quando mi si è presentata l’occasione non mi è parso vero. Essendo ormai aprile abbiamo optato per un campo di tiro a volo, personalmente non amo cacciare fuori stagione, il Tav prescelto è stato Concaverde a Lonato del Garda, uno degli stand più belli del nostro paese. Provando un fucile da caccia ci siamo recati al campo n. 12, dove si trova la pedana di Compak Sporting. Il nostro fucile era nella versione con canne da 71 cm, strozzatori e incisioni con scene di caccia. L’impressione è stata quella di un fucile e molto snello, la linea filante è stata confermata dalla velocità di acquisizione del bersaglio, senza per questo superarlo o volarlo, poiché nonostante Caccia Passione 36

La cartella di sinistra è dedicata ai fagiani

Linea essenziale, con bascula molto fine, notiamo anche il selettore posto sul cursore sicura


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Sul petto di bascula troviamo una starna e il modello del fucile

Ejector pronti e ben sincronizzati

Anche l’asta è priva di zigrino, l’auget inciso si trova al centro di essa

Calcio in noce selezionato Grado 4, privo di zigrino e con calciolo a filo

La liea dell’asta, quasi a “banana”

La nuova bascula derivata dall’SO10. Caccia Passione 37


fosse un fucile da caccia non portava a strappare, situazione tipica di fucili leggeri ma non perfettamente bilanciati. In un primo momento ero scettico sulla mancanza di zigrino, ma probabilmente per la generosa pistola e la linea dell’asta, non ho avuto problemi nella presa in fase di sparo, comunque a richiesta, per chi lo desiderasse, è possibile realizzare lo zigrino e volendo anche il calcio su misura. Indubbia-

mente con questa bascula, rispetto agli SO e Ase, il fucile è più fluido e con miglior visibilità laterale. L’SL3 mi ha letteralmente entusiasmato, sia per le soluzioni tecniche, per la linea e per la facilità di sparo, un grande fucile a tutti gli effetti che si posiziona su una fascia di prezzo, sicuramente non per tutti, ma possibile per i cacciatori più esigenti che amano utilizzare un fucile di lusso.

Veloce sul bersaglio

Micidiale sul piattello

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Sulla cartella di destra sono raffigurati tre germani in volo


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S

Le quattro finiture disponibili, ghiaccio, caccia, floreale, inglesina

Molto elegante

CHEDA TECNICA Fabbricante Fabbrica d’Armi Pietro Beretta Sito internet www.beretta.com Modello SL3 Tipo Sovrapposto Boxlock Calibro 12 Camera 76 magnum Canne Steelium Optima Bore HP Lunghezze canne cm 67, 71, 76, 81 Diametro in asta 18,6 (strozzatori) 18,4 (strozzature fisse) Strozzature 5 inclusi interni OCHP / strozzature fisse ****/*** Pallini acciaio solo con strozzatori OCHP Bindella superiore piatta ventilata Bindelle laterali piene Mirino sferico in alpacca Bascula acciaio temprato Incisione Floreale/ Scene caccia/Inglesina/Specchiato Tecnologia incisione Laser 5 assi Scatto monogrillo selettivo Molle cani a lamina Sicura automatica o manuale a scelta Calci disponibili mezza pistola/ principe di Galles/inglese/inzoccato Pieghe 35/56 o 38/60 Deviazione destra o sinistra Calciolo tirato a filo Astina sottile da caccia Croce in acciaio con auget e leva molla integrale Prezzo di listino € 19.999, versioni incise / € 24.000 Versione ghiaccio calciolo Microcore in gomma nera – Finiture: finitura satinata alla bascula con parti lucidate e incise – canne brunite Peso: non dichiarato in listino Caccia Passione 39


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Benelli Raffaello BE-Diamond

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Benelli Raffaello BEDiamond

di Benelli Armi

Benelli Raffaello Be Diamond è il diamante della gamma Benelli: prezioso, unico, inimitabile. Il primo fucile con BE S.T., l’esclusivo trattamento con Full Protection che rende canna e culatta preziosi e allo stesso tempo molto più resistenti alla corrosione.

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affaello Be Diamond è un vero colpo all’innovazione è il primo semiautomatico della gamma Benelli ad avere lo speciale trattamento di superficie Best. Be diamond è unico resistente, prezioso compagno di caccia delle vostre giornate. Best è un nuovo brevetto Benelli: a livello mondiale il miglior e sicuramente il più efficace trattamento per la superficie delle canne. Raffaello BE-Diamond è un fucile elegante e curato, che si trova a suo agio nella caccia di movimento e in quella agli acquatici e garantisce la massima resistenza alle aggressioni che derivano dall’uso sul campo e degli ambienti più ostili. Un semiautomatico calibro 12 polifunzionale camerato magnum, la cui resa balistica non soffre quando vengono sparate cartucce con bossolo di lunghezza standard. Le canne prestazionali sono quindi un must imprescindibile, come lo è una meccanica inerziale in grado di funzionare correttamente con tutta la gamma di caricamenti standard e magnum con cariche di pallini compresi tra 24 e 56 Caccia Passione 42

grammi. L’innovazione e la tecnologia per Benelli sono come una “religione”, un vero e proprio “must” per questo Benelli investe nella ricerca di nuove idee che possono portare a rivoluzioni, innovazioni e miglioramenti. Il Raffaello BE-Diamond, è un semiautomatico prestazionale con la massima resistenza alla corrosione ed ai graffi ma anche particolarmente curato e innovativo, a cui è stato dato un particolare occhio di riguardo per rendere unico il rendimento e il comfort del cacciatore, che può letteralmente personalizzarlo su misura per le sue esigenze. La caratteristica principale di Be Diamond è lo scudo di diamante che protegge canna e fodero, con un coating che oltre ad avere una superiore valenza estetica garantisce altissima resistenza a graffi, abrasioni, ossidazione, il tutto accompagnato da proprietà anti-adesione che riducono l’accumulo di depositi e facilitano la pulizia, il trattamento Best. Si tratta di una tecnologia proprietaria messa a punto e personalizzata in Benelli per essere utilizzata in un processo su


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impianti presenti in azienda, che costituiscono una delle ultime novità dello stabilimento di Urbino. Una delle caratteristiche principali di un semiautomatico per la caccia di movimento sono la leggerezza, minor peso significa minor fatica, ma anche perché il fucile leggero è più maneggevole, ha meno inerzia e aumenta il rendimento del cacciatore. Il Raffaello BE-Diamond con canna da 65 cm ferma l’ago della bilancia intorno a 2.900 grammi, peso ottimale per uno shotgun equilibrato. Il Raffaello BE-Diamond è proposto con canne da 65/70/75 cm, la prima privilegia le caratteristiche dinamiche, quella da 70 che spesso è considerata buona per tutti gli usi (come sempre più spesso lo è anche quella da 65) e quella da 75 che trova il suo impiego migliore nei tiri lunghi agli acquatici. Lunghezza a parte, tutte le canne sono uguali anche se devono sparare una gamma di munizionamento che, con varie velocità, prevede cariche da 28 a 56 grammi, borre contenitrici e borraggio tradizionale oppure bior, pallini in piombo e pallini non

tossici steel shot e assimilabili in primis. Per farla breve, il Raffaello BE-Diamond deve massimizzare la resa balistica con tutte le cartucce 12/70 e 12/76; deve inoltre ridurre gli intertempi (contrastando il rilevamento) quale che sia la cartuccia utilizzata e ridurre il rinculo di tutte le cariche, soprattutto quelle più potenti. La fatica si accumula comunque anche quando si sparano molti colpi più “tranquilli” e la fatica fa male al rendimento del tiratore, fa invece bene qualsiasi intervento che riducendo il rinculo, riduce anche il rilevamento e quindi gli intertempi tra un colpo e l’altro, restando in mira. Solitamente la risposta al comfort del tiratore è sempre stata il ComforTech; con esso abbiamo sempre avuto una situazione ideale e “comoda” al tiro anche nella rapida ripetizione dei colpi; con il Raffaello BE-Diamond abbiamo voluto fare un ulteriore passo in avanti, tanto per quanto riguarda la riduzione del rinculo e del rilevamento, come per l’aumento della confortevolezza d’uso. Abbiamo così definita una Caccia Passione 43


nuova geometria delle asole e delle travi del nuovo calcio studiato attraverso programmi di calcolo e simulazione FEM (Finite Element Analisys) e verificato sperimentalmente per arrivare, dopo numerose iterazioni del processo di progettazione, all’ottimizzazione di parametri quali la dimensione (larghezza, altezza e spessore) e il numero delle travi e la forma a “boomerang” delle asole al fine di ridurre il carico dinamico sulla spalla del tiratore dovuto al rinculo dell’arma durante lo sparo. L’utilizzo di tecnopolimeri elastomerizzati per il calcio accoppiati ad un nuovo inserto strutturalmente molto rigido e realizzato con un tecnopolimero caricato con fibra vetro, ha consentito la realizzazione di un nuovo calcio ComforTech. La nuova versione si chiama del comfortech ha il nome di ComforTech 3, che è il nuovo nasello intercambiabile CombTech extra soft (brevettato) che garantisce un’elevata capacità di assorbimento degli urti sulla guancia durante lo sparo in tutte le condizioni di imbracciamento dell’arma, adattandosi allo stile di ogni tiratore. Il nasello è applicato al calcio tramite un attacco rapido senza l’utilizzo di attrezzi; ed è facilmente sostituibile con altri naselli di diverse altezze e durezze. Il sistema è infatti costituito da una struttura di supporto e da un cuscino di appoggio della Caccia Passione 44

guancia accostato ad una molla a balestra rapidamente intercambiabile. Il comfort globale del fucile è determinato anche dal valore del tiraggio (L.O.P. = lenght of pull) che conferisce velocità e sicurezza di imbracciata durante l’attività venatoria. Sul Raffaello BE-Diamond si può variare velocemente la lunghezza del tiraggio da 355 mm a 375 mm grazie a calcioli intercambiabili in poliuretano microcell ad assorbimento d’urto. L’arma viene fornita con L.O.P. pari a 365 mm (14,4”), nella configurazione standard, ma, tramite sostituzione del calciolo possiamo scendere a L.O.P. 355 mm o salire a L.O.P. 375 mm. I semiautomatici Benelli sono famosi per avere astine filanti e snelle che facilitano la gestione del fucile, la presa è più salda, in questo modo si contrasta il rilevamento. Sul Raffaello BE-Diamond l’asta è stata ridisegnata, la presa è più solida e il riassetto della mano è rapido, il calcio ha una pistola molto snella che porta istintivamente (e quindi velocemente) il dito sul grilletto e fa assumere al polso una posizione naturale e confortevole. Le canne del Raffaello BE-Diamond sono derivate da quelle del Raffaello Power Bore Crio, dalle quali si differenziano per l’innovativo coating BE.S.T. (Benelli Surface Treatment); risultano quindi caratterizzate dal DCT (Deep Criogenic Treatment), applicato


Fucili canna liscia anche sugli strozzatori Criochoke, che regolarizza il regime vibratorio allo sparo e quello espansione-contrazione, sia allo sparo che come conseguenza del riscaldamento al progredire dei colpi. La bindella è in fibra di carbonio e oltre a ridurre il peso della canna ed il miraggio nel caso di surriscaldamento offre il vantaggio di non interferire col regime vibratorio e con quello espansione-contrazione. Questa bindella, è corredata da un mirino ad alta visibilità in fibra ottica facilmente sostituibile e che viene fornito a corredo del fucile in tre colori diversi. Per ridurre le deformazioni a carico dei pallini, abbiamo scelto di lavorare solo sui raccordi camera-anima e animastrozzatore, senza ricorrere a profili overboreche il più delle volte pregiudicano la resa dei caricamenti tradizionali. Come le canne Power Bore Crio, anche quelle del Raffaello BEDiamond hanno un diametro in asta di 18,318,4 mm; questo perché molti utenti di canne Crio hanno espresso la loro preferenza per forature 18,3-18,4 mm e Benelli le ha realizzate esattamente così. Un semiautomatico da caccia Benelli ha la chiusura geometrica a svincolo inerziale. Benelli è stata la prima ad averla “creata”, l’originale è “made in Urbino”. I vantaggi sono tanti e tali che i brevetti dopo che sono stati scaduti hanno ispirato altre aziende. Benelli è oggi punto di riferimento per il semiautomatico e per l’inerziale di ultima generazione, anch’esso brevetto Benelli. Il gruppo di otturazione di Raffaello Power Bore / Ethos ha la caratteristica che qui l’otturatore viene mandato (sempre) in chiusura dalla sua posizione di massimo arretramento. È la normale procedura di caricamento di qualsiasi semiautomatico, però ci sono cacciatori che preferiscono

chiudere l’otturatore lentamente accompagnandolo manualmente in chiusura per evitare rumori ritenuti eccessivi. A questo si può comodamente aggiungere che talvolta l’otturatore di un semiautomatico può arretrare leggermente (per urto o per contrasto con una qualche superficie) e diventa necessario ridisporlo in chiusura completa. Sui Raffaello Power Bore / Ethos e sul Raffaello BE-Diamond lo si può fare semplicemente spingendo in avanti la manetta perché il gruppo di otturazione è a chiusura facilitata grazie all’inserimento di una sfera caricata elasticamente nella cavità del portaotturatore. Caricare e scaricare il Raffaello BE-Diamond è agevole e facile grazie a un’asola di caricamento ampia che aumenta lo spazio sia per l’introduzione che per l’estrazione delle cartucce dal serbatoio, un elevatore che migliora l’ergonomia del caricamento e scaricamento, una leva fermo cartuccia sdoppiata che consente di ridurre la forza necessaria da applicare alla leva per caricare e scaricare manualmente le cartucce dal tubo serbatoio. Il design del pulsante leva che sgancia l’otturatore dalla posizione di apertura (hold-open), in linea con quello introdotto sul Raffello Power Bore e Raffaello Ethos, facilita sia la presa che l’azionamento, tanto a mani nude che con i guanti. Completano il quadro la manette otturatore ampia e tale da favorire la presa, il pulsante maggiorato della sicura a traversino (invertibile) e la leva discesa cartucce più facilmente e raggiungibile grazie a uno sguscio sulla guardia paragrilletto. Che dire… Un gioiellino che non potrà più mancare nella cassaforte di un affezionato benellista, un diamante unico, prezioso, resistente da regalarsi per sentirsi unici per sempre.

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La vista centrale mostra gradevoli linee di insieme, compattezza, giusto dimensionamento della finestra di espulsione e cura dei particolari con la bisellatura dei profili Caccia Passione 46


Fucili canna rigata

LE NOVITÀ TECNICHE DELLA SABATTI SAPHIRE Caccia Passione 47


LE NOVITÀ TECNICHE DELLA SABATTI SAPHIRE La Sabatti si è affermata nel difficile mondo delle canne rigate grazie ad alcune peculiarità tecniche e produttive quale la microfusione a cui oggi si affianca un modello con castello in lega leggera di Emanuele Tabasso

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resentata all’IWA del 2017 la Saphire ha subito richiamato l’attenzione del pubblico specialistico presente alla manifestazione tedesca e ha riscosso notevoli apprezzamenti: i fucili rigati della Casa di Gardone sono molto ben piazzati nel giudizio degli appassionati assicurando una vasta scelta nella gamma venatoria come in quella del tiro accademico dove il marchio copre esigenze di ogni genere con risultati che lo vedono occupare ben sovente i vertici delle classifiche. Tornando al comparto della caccia negli ultimi anni si è evidenziata una richiesta insistente e marcata per i fucili leggeri e una scelta quasi obbligata per la loro realizzazione sta nell’adozione di un castello in lega dove circa 300 g vengono risparmiati a priori. Si è scelto quindi un estruso di Ergal 55 da cui ottenere per successive operazioni di fresatura il castello con anello e ponte chiuso, il prisma inferiore per lo scarico delle forze e le due basi Picatinny integrali che consentono un facile e corretto montaggio dell’ottica trovandosi perfettamente allineate con la canna, e inoltre conferiscono maggior

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rigidità all’insieme. Gradevoli le modellature dei fianchi, di misura contenuta la finestra di espulsione e apice posteriore allungato per racchiudere la base del manubrio: qui il punto di contrasto della rampa contro cui insiste la base del manubrio realizzando l’estrazione primaria riporta un tassello in acciaio per avere i due pezzi in identico materiale evitando usure precoci in quel punto specifico del castello. Proseguendo l’osservazione vedremo ancora la leva di svincolo otturatore imperniata nel fianco sinistro mentre nella parte inferiore sono incassati la guardia e il sottoguardia in cui è praticata la feritoia per l’inserimento del caricatore. Due viti Torx ai vertici fissano la calciatura alla meccanica. L’otturatore è composto da un cilindro di consistente diametro e dalla testina a tre alette ricavate a ribasso dalla sezione maestra: il congiungimento fra i due elementi è flottante per un appoggio ottimale delle superfici di tenuta contro le mortise ricavate nella culatta della canna. La realizzazione per microfusione consente di differenziare gli acciai e i trattamenti termici: i punti


Fucili canna rigata

Sul fianco sinistro della canna sono incise in seria ed elegante grafia le varie diciture con il marchio aziendale, il modello, la sigla MRR®, matricola e calibro

La guardia e il grilletto, ricavati da microfusione, sono opportunamente dimensionati per un uso anche con i guanti: non ci sono problemi anche per chi abbia mani corte. Nel rebbio anteriore sporge il tastino per lo svincolo del caricatore

Il ponte con lo scasso laterale entro cui si posiziona il manubrio: la giunzione fra questo e il cilindro otturatore avviene con un incastro radiale. Dietro allo scasso è inserita la levetta della sicura a due posizioni

Il punto di contrasto fra otturatore e castello per realizzare l’estrazione primaria vede il riporto in quest’ultimo, realizzato in lega, di un inserto in acciaio di durezza uguale a quella dell’otturatore: si evita così un usura precoce della parte meno resistente

Il codolo sporgente dal tappo dell’otturatore indica Il dente di fermo dell’otturatore posto all’interno che il percussore è armato: in questa posizione si può del ponte viene comandato dalla levetta a bilanciere inserire la sicura che blocca il percussore stesso, lo posta in esterno sul fianco sinistro del castello scatto e l’apertura del manubrio Caccia Passione 49


L’otturatore è del tipo ad ampia sezione del cilindro e alette ricavate a ribasso: la testina è sostituibile in base ai tre gruppi di calibri previsti per la canna: si osserva nel corpo centrale il piolo brunito di fermo posto ortogonalmente

Testa dell’otturatore con le tre alette dal profilo esterno arrotondato che ne facilita l’esecuzione su macchine a controllo numerico: in quella a sx è incassata l’unghia dell’estrattore con sicuro movimento ortogonale in coulisse

Ancora una vista della faccia ribassata dell’otturatore che supporta adeguatamente il fondello cartuccia: a fianco del foro del percussore sporge il nottolino elastico di espulsione Caccia Passione 50

di maggior resistenza vedono superfici molto dure e interni tenaci in grado di assorbire le forze senza che si formino cristallizzazioni foriere di malaugurate cricche. Gli altri particolari vedono la faccia ribassata in cui sporge il nottolino elastico di espulsione, e l’unghia dell’estrattore con il prisma di base incassato ortogonalmente nell’aletta a ore 10 contrastato da una sferetta a molla: pressoché impossibile qualsiasi scavallamento del bossolo. Rammentiamo come questa testina sia sostituibile, così come la canna, in funzione dei tre gruppi di calibri previsti: gruppo A per .243 Win., .308 Win., 7 SAUM e 7-08 Rem., gruppo B per .270 Win. 7x57, 7x64, 6,5x55 SM, .30-06 Sprg., 8x57 IS, gruppo C per 7 Rem. Mag e .300 Win. Mag. Nella parte arretrata viene inserito il manubrio di forma prismatica arrotondata: è un poco massiccio, ma la nocca, senza sporgenze fastidiose al palmo della mano, si rivela decisamente funzionale e il tappo di coda, da cui sporge il codolo di avviso di meccanica armata, completa l’insieme. La canna La precisione delle canne Sabatti è senza dubbio un punto di forza e gli studi rivolti alla realizzazione della rigatura sono approdati al profilo multiradiale, la sigla è MRR® (Multi Radial Rifling), dove sono stati eliminati gli spigoli tra pieni e vuoti sostituiti da una curvatura continua a due raggi: i vantaggi si riassumono in minor deformazione della palla, maggior velocità, minori depositi parassitari facilitando quindi la pulizia, miglior precisione, maggior durata. La fattura della canna vede la lavorazione separata della camera di cartuccia e la giunzione dell’estensione di culatta, dove sono praticate le mortise: questo pezzo molto importante viene realizzato con una lega di acciaio e un trattamento termico uguali a quelli riservati alla testina dell’otturatore, inoltre presenta la rettifica della superficie esterna e il fissaggio in sede con brugole radiali che serrano le due flange inferiori


Fucili canna rigata

Sul fianco sinistro del castello è praticata una spianatura ovale di raccordo fra anello e ponte, di buon effetto visivo oltre che funzionale per l’irrigidimento e per supportare le diciture aziendali; sotto a una delle due parti della slitta Picatinny spicca la leva a bilanciere per lo svincolo dell’otturatore

Nel sottoguardia e nella guardia si trovano le sedi delle due viti Torx che fissano la calciatura alla meccanica: il fondello del caricatore sporge appena dal profilo inferiore Caccia Passione 51


dell’anello. La lunghezza è pari a 610 mm, il passo è di 1:11” e il profilo è snello come si conviene a un’arma da caccia dove il peso deve risultare ridotto e non sono certo molti i colpi da sparare in rapida successione; l’acciaio scelto è l’AISI 4140 (42CrMo4). Le mire metalliche consistono in una tacca inclinata per evitare i riflessi, con visuale a prisma e incastro su coulisse e vite di fermo per le regolazioni in deriva; a questa si abbina un mirino dal profilo consequenziale alla tacca, regolazione pivotante per l’alzo, zoccolo rigato antiriflesso e guide per il montaggio del tunnel. In volata si

nota una boccola di pari diametro della porzione di canna, circa 15 mm, montata su un passo a vite, utile per un soppressore di suono o per un freno di bocca. Scatto sicura e caricatore Il pacchetto di scatto è offerto in due versioni: diretto con un peso di circa 1,0/1,2 kg oppure con stecher alla francese. Entrambi vantano caratteristiche pregevoli di pulizia di sgancio, prontezza e assenza di filature o collasso; quello con stecher regolabile brilla per la costanza di intervento intorno ai 280 g con minimi scarti di pochi grammi. Il grilletto posizionato in-

Molto curato il vivo di volata dove si possono notare i profili non convenzionali delle rigature ricavate con il profilo MRR®. In esterno è montato un tappo a protezione del passo a vite utile per il montaggio di un soppressore di suono o un freno di bocca

La robusta tacca di mira presenta la visuale prismatica e l’inclinazione antiriflesso; il montaggio in coulisse consente le regolazioni in deriva ed è presente una vite di bloccaggio Caccia Passione 52

Rampa con striature antiriflesso per supportare il mirino con visuale quadra dotato di regolazione in altezza con movimento pivotante e vite a scatti di regolazione


Fucili canna rigata

Il caricatore staccabile viene ricavato da spessa lamiera imbutita conformata per trattenere le cartucce sotto l’effetto del rinculo: particolare attenzione è riservata alla forma e alla robustezza dei labbri per una corretta alimentazione

La particolare sezione dell’asta sotto canna vede il fondo quasi piano per uno stabile appoggio nel tiro mirato, poi un profilo arrotondato che cade bene nel palmo della mano e infine due sgusci longitudinali in cui le dita serrano bene il tutto nel tiro in movimento

I particolari della zona posteriore della calciatura con l’impugnatura a pistola arcuata e scampanata, coccia piana, calcio con nasello e dorso elevati, appoggia guancia confortevole, calciolo morbido e maglietta fissa del tipo a perno riportato Caccia Passione 53


dietro è facilmente raggiungibile anche da chi abbia mani piccole; la sicura a tastino è posta sul fianco destro del castello, dietro alla scasso per il manubrio: due le posizioni e quand’è inserita blocca tutto ed è quindi impossibile estrarre una cartuccia camerata mantenendo il blocco dello scatto e del percussore. La guardia sufficientemente ampia consente l’uso anche con i guanti e riporta nel rebbio anteriore il tastino di svincolo del caricatore: questo componente viene ricavato da spessa lamiera imbutita con una notevole attenzione al profilo dei labbri per ottenere robustezza e facilità di inserimento delle cartucce. Si ha così un regolare percorso di alimentazione sotto la spinta dell’otturatore. La suola elevatrice è in acciaio e il fondello in lega leggera sporge appena dal profilo del sottoguardia; il bloccaggio in sede avviene grazie a un traversino fisso, sempre in acciaio, e il fermo di un ampio dente posteriore.. La calciatura Per questioni di praticità d’impiego, stabilità dimensionale, costo e minor peso è stata scelta una calciatura in sintetico d’un classico color grigio scuro e dalle forme altrettanto normali, dove per normali s’intende lineari e funzionali. Il calcio con nasello e dorso rialzati, appoggia guancia ben aggettante e dai profili arrotondati si presta bene al tiro con l’ottica posizionando l’occhio in asse con il cannocchiale; la pistola ben arcuata e scampanata ferma la mano nella postura giusta per raggiungere il grilletto, il calciolo in spessa gomma ammortizzante riduce parecchio la sensazione di rinculo. Il fusto squadrato con spigoli marcatamente arrotondati sfocia nell’asta con sezione inferiore piatta, poi tondeggiante e infine con due profondi incavi longitudinali: stabile per il tiro in appoggio e ben chiudibile nella mano debole in quello a bersagli in movimento. Le zigrinature stampate presentano cuspidi giustamente a spigolo così da garantire una presa ferma e sicura anche con mani bagnate. Da ultimo le due magliette portacinghia sono del tipo fisso Caccia Passione 54

con perno riportato. Una breve prova in poligono Ipotizzando un’uscita a caccia abbiamo provato il fucile con cartucce normali, di costo contenuto e, visto il calibro .308 Win., di una Casa statunitense: le Federal Power Shok con palla SP da 180 gr si sono rivelate ben gradite al passo di rigatura realizzando rosate a 100 mediamente tra 22 e 24 mm. Per un’arma prettamente da caccia, da rodare e con munizionamento venatorio ci pare un eccellente risultato a conferma che la Sabatti ha saputo creare un modello decisamente nuovo nella struttura, impiegando i materiali adeguati alla ricerca della leggerezza, a cui si aggiunge la canna con la rigatura brevettata MRR a cui si deve una parte non secondaria del successo. Grazie a Giorgio Rosso e a Kevin Ballauri del poligono di Carrù per l’amichevole accoglienza e la cordiale disponibilità in occasione delle prove di tiro

Due bersagli ottenuti a 100 m con cartucce Federal Power Shok e palla SP da 180 gr: le terne di colpi stanno fra 22 e 24 mm quindi un ottimo risultato considerata la tipologia di munizione prettamente venatoria


Fucili canna rigata

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Due gli alveari in plastica contenuti nella confezione: sono provvisti di aperture passanti alle estremità per venire utilizzati direttamente infilandovi la cintura: soluzione minimale, ma a molti può far comodo Caccia Passione 56


Munizioni

Federal .308 Win. Power Shok SP 180 gr Caccia Passione 57


Federal .308 Win. Power Shok SP 180 gr

di Costantino Ramolfi

Nella propria serie economica la Casa statunitense offre questa carica per il calibro derivato dall’ordinanza nazionale e della Nato montando una palla pesante dalla struttura classica utile per molti impieghi venatori

C

on le attuali quotazioni delle cartucce a fuoco centrale per canna rigata chi non ricarica e spara solo a caccia, con qualche rapida puntata in poligono per le verifiche del caso, può sempre fare affidamento sulle linee di primo prezzo specialmente delle aziende statunitensi dove si riescono ancora a unire la quotazione favorevole con una precisione ampiamente bastante per un normale impiego venatorio e funzionali effetti di balistica terminale. E’ quanto abbiamo verificato a favore di chi si trova in tale situazione e specificatamente abbiamo scelto una cartuccia di buon livello, naturalmente, ma compresa nella serie che per la Federal rientra nella fascia del suo primo prezzo. Nel calibro .308 Win. si trova un’ampia scelta, anche se presso le armerie si cerca di limitare opportunamente il magazzino offrendo quelle cariche che i cacciatori hanno selezionato come maggiormente funzionali. La palla più usata nel calibro rimane la 150 gr seguita dalla 168 gr, ma dovendo impiegare il binomio arma cartuccia sul daino ci siamo spinti un po’ oltre salendo ad una 180 gr dando fidu-

Caccia Passione 58

cia alla palla SP, normalissima, sperimentata e affidabile. Dal solco zigrinato per la crimpatura parte la curva con diminuzione del raggio verso l’ogiva: questa si presenta con la punta di minima superficie in piombo scoperto. In poligono abbiamo verificato come la precisione risulti elevata con rosate in arma da caccia pari a 0,75-0,80 MOA (22-24 mm), la traiettoria è ampiamente sufficiente con taratura a 100 m e caduta a 200 pari a una dozzina di cm, decisamente maggiore a 300 m dove si riscontrano circa 48 cm di ab-


Munizioni

Una cartuccia ripresa da vicino per mostrare la qualità decisamente elevata della fattura del bossolo e della palla

I fondelli delle cartucce contenute negli alveari mostrano gli inneschi protetti contro l’umidità da una vernice blu

bassamento; naturalmente un azzeramento a 200 m porterebbe un’elevazione a 100 m di circa 5 cm riducendo di almeno 10 cm la caduta a 300 m, ma non l’abbiamo considerata confacente alle esigenze del nostro impiego venatorio. L’aspetto esteriore dei bossoli fa rimarcare l’impiego di un ottone di qualità elevata con lavorazioni accurate che li rendono utilizzabili per più di una ricarica: e se non si appartiene al novero dei ricaricatori nella cerchia degli amici qualcuno ci sarà di sicuro e l’omaggio sarà ben gradito.

La serie di proiettili allineati nei contenitori consente di valutare il profilo adottato con un raccordo allungato che chiude all’apice formando l’ogiva rastremata: molto ridotta la sezione tonda da cui appare il pochissimo il piombo scoperto Caccia Passione 59


Una visuale dell’oculare con la scritta Konus in bella evidenza anche sul lato sinistro

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Ottiche

Ottica Konus Pro LZ 30 3-12x56 Caccia Passione 61


Ottica Konus Pro LZ 30 3-12x56 di Emanuele Tabasso

Le ottiche da puntamento della Konus hanno conquistato una fetta consistente del mercato statunitense e sono ben note anche qui in Italia dove vengono apprezzate le qualità tecniche, l’ampia e variegata proposta e, non da ultimo, un prezzo assai favorevole

L

a Konus è una realtà ben più ampia di quanto già possa immaginare l’appassionato di caccia e tiro e dispone nella sua offerta di apparecchiature tecniche ad ampio raggio per differenti campi scientifici: questo per avvalorare, se mai ce ne fosse bisogno, come l’azienda abbia un campo di ricerca e di realizzazione molto vasto a garanzia dell’elevata qualità di tutti i suoi prodotti la cui distribuzione, qui da noi, è curata dalla Konus Italia. Abbiamo in prova su una nuovissima carabina Sabatti Saphire un cannocchiale di questa marca e precisamente il modello Konus Pro LZ 30 con valori 3-12x56: il suffisso Pro indica in buona sostanza un apparecchio con qualità superiori alla media del prodotto aziendale, quindi dotato di migliorie e particolari che ne amplificano e ne facilitano il campo di impiego. La seconda sigla che appare nella denominazione, la LZ, sta a indicare un avanzato sistema di doppio azzeramento della torretta che forCaccia Passione 62

Le scritte indicative di marca, modello e valori ottici appaiono ben definite sulla campana dell’obiettivo

nisce maggior accuratezza nel puntamento. La tecnica costruttiva si basa su di un tubo monopezzo da 30 mm con torrette integrali, da cui si ottiene un incremento del campo visivo pari al 20% rispetto a quello tradizionale, e di un impianto ottico dotato del trattamento fully mul-


Ottiche

L’ottica Konus Pro LZ 30 3-12x56 montata su una recentissima Sabatti Saphire mostra proporzioni contenute e ben armonizzate: la campana per la lente da 56 mm impone gli attacchi un poco più alti del solito

ticoated da cui deriva un’alta trasmissione di luce unita a una resa ottimale anche in condizioni sfavorevoli come una giornata di pioggia o con velature di nebbia. Una delle caratteristiche di queste ottiche è il reticolo inciso sulla lente per cui si escludono a priori rotture per

Le torrette sono del tipo con sollevamento a scatto e offrono quindi un veloce intervento anche se si è in posizione di tiro e il bloccaggio sicuro dopo la regolazione: il click vale ¼ di MOA quindi 7,25 mm a 100 m

urti o rinculo di calibri potenti: la posizione sul secondo piano focale garantisce l’immutabilità della visione prospettica del reticolo con il variare degli ingrandimenti: la copertura quindi del bersaglio non varia e permette tiri accurati anche in poligono quando si cerca di restringeCaccia Passione 63


re le rosate. Le torrette a scatto consentono di impostare lo zero dopo la taratura, riportano valori distanziometrici di riferimento e nella terza torretta posta a sinistra si trova la sede della batteria per la doppia illuminazione graduale del reticolo: questo è composto da quattro barrette esterne che sottendono quattro fili centrali cross hair con al centro una crocetta appena più marcata, ma sempre molto sottile, utile per affinare la punteria grazie anche all’illuminazione. Il disegno consente quindi un ampio campo visivo libero, o quasi, da coperture. Nelle prove sul campo abbiamo avuto una buona sensazione d’insieme apprezzando in particolare il complesso ottico; nella meccanica si mostra ben curata la regolazione della messa a fuoco e degli ingrandimenti, mentre

Il tubo da 30 mm è in pezzo unico con le torrette integrali a garanzia di robustezza e assenza assoluta di infiltrazioni di acqua o umidità

Caccia Passione 64

gli scatti delle torrette vengono percepiti con buon tempismo e precisione. Qualche dato numerico: il peso di 720 g è contenuto così come la lunghezza di 342 mm rispetto alle prestazioni ottiche fornite, l’eye relief è pari a 83,82 mm, la pupilla d’uscita risulta di 18,6 mm a 3x mentre cala fatalmente a 4,6 mm a 12x: non si possono avere l’uovo e la gallina in contemporanea. Gli scatti sottendo ¼ di MOA quindi scostamenti di 7,25 mm a 100 m; la gamma di regolazione sempre a 100 m risulta pari a 1,52 m. La quotazione indicativa attuale in armeria è di 379,00 €: decisamente vantaggiosa in rapporto alla qualità fornita da questo cannocchiale da mira che si propone per un ampio ventaglio di impieghi venatori e di divertimento in poligono.


Ottiche

Il marchio aziendale ben visibile sul fianco destro dell’oculare

La slitta tipo Picatinny integrale con i due rilievi del castello della Sabatti Saphire consente un sicuro aggancio dell’ottica Caccia Passione 65


Un camoscio fotografato dal basso verso l’alto, con angolo di sito praticamente nullo perchĂŠ la traiettoria della luce è comunque parallela al terreno. Caccia Passione 66


Digiscoping

L’ANGOLAZIONE DI RIPRESA Caccia Passione 67


L’ANGOL AZIONE DI RIPRESA La “questione” dell’angolo di sito si ripropone sia nella balistica che nella caccia fotografica in digiscoping, ma con valenze diametralmente opposte.

di Riccardo Camusso

S

parando o fotografando in posizione non parallela al terreno il cacciatore o il digiscoper deve risolvere al meglio il “problema” dell’angolo di sito, inteso come traiettoria (balistica o fotografica) che inizia dal punto di tiro/ripresa e raggiunge il soggetto inquadrato. La situazione è identica sia con la carabina che con la fotocamera, ma i risultati qualitativi hanno una valenza che caratterizza in modo diverso la caccia a palla dal Digiscoping. Se nella caccia l’angolo di sito si traduce in sicurezza (il colpo si perde comunque a terra), in fotografia il terreno circostante diventa lo sfondo dominante e condiziona negativamente il risultato finale di una buona foto. Chiariamo il concetto con due pratici esempi fotografici sul campo. 1.Nel primo esempio (schema 1) abbiamo schematizzato l’azione da un’altana, situazione assai nota ai selecontrollori e cacciatori a palla. L’altana si eleva dal terreno di un paio di metri. La traiettoria (bianca) operando dal punto B evidenzia un angolo di sito (poco elevato) che include nell’immagine fotografica lo sfondo rappresentato dal terreno cirCaccia Passione 68

Lo sfondo della foto A, dalla base di un’altana, è (volutam B, della stessa altana, lo sfondo della foto è il terreno circo maggior risalto della foto A.


Digiscoping

Uccelli fotografati in digiscoping con angolo di sito annullato da punti di ripresa paralleli al terreno.

mente) lontano: il soggetto viene esaltato. Dalla posizione ostante per la traiettoria fotografica angolata. Evidente il

costante il soggetto; in pratica, la traiettoria della ripresa si perde a terra, molto vicina al soggetto, e si rivela un elemento “negativo” e “ingombrante (foto B). Al contrario, fotografando dal punto A, la traiettoria (gialla) si perde su uno sfondo che non è mai il terreno dove il soggetto poggia le zampe; o, meglio, lo sfondo diventa sfocato e (volutamente) poco leggibile (foto A) Ciò esalta il soggetto: avremo, quindi, la foto di un capriolo ai margini del bosco anziché la foto di un bosco da cui esce un capriolo. La differenza (anche di pochi centimetri) dell’angolo di sito, si sposa con la limitata profondità di campo del Digiscoping e con altri fattori di cui parleremo più a fondo in seguito. Morale: se vogliamo dare grande priorità al soggetto, teniamo sempre la traiettoria parallela al terreno (ma non a caccia!), o, ancora meglio, leggermente dal basso verso l’alto, annullando in pratica la negatività (fotografica) dell’angolo di sito. 2. Gli schemi 2 e 3 propongono tipiche situazioni di safari, a bordo di un fuoristrada. A caccia, sparando dal tetto dell’auto - accade in molti paesi dell’Est - l’angolo di sito, anCaccia Passione 69


Una bella Antilope-Giraffa fotografata contemporaneamente (con la stessa attrezzatura in Digiscoping) dall’interno dell’auto (A) e dal tetto della stessa auto B.

che se minimo consente comunque al tiro di perdersi nel terreno, in sicurezza. In Digiscoping - non si parla ovviamente di sicurezza si può fotografare sia dal tetto del fuoristrada che dal sedile: la differenza è di pochi centimetri (meno di un metro), ma l’angolo di sito viene completamente annullato fotografando dagli interni. L’effetto finale è straordinario: nella foto B (schema 2), scattata dal tetto, lo sfondo, vicino ai piedi della gazzella, è il terreno rosso dello Tsavo; nella foto A, fatta dagli interni, lo sfondo è la brulla savana, molto distante dai piedi dell’animale. Ancora una volta, pur lavorando in digiscoping, la foto B è l’immagine della savana con gazzella; la foto

A, invece, pur se eseguita dallo stesso punto di ripresa e con la stessa attrezzatura, è la foto di una gazzella nella savana. La differenza è più sostanziale di quanto possa apparire. La stessa cosa vale per il Falco Giocoliere dello schema 3: nella foto A, lo sfondo è lontano e quasi non si nota la pozza d’acqua; nella foto B, ripresa dal tetto, la maggiore leggibilità dello sfondo “disturba” un po’ la bellezza del soggetto. Il tema dell’angolo di sito, si sposa con altri fattori (diaframmi, ingrandimenti, focheggiatura, punti elevati, terreni paludosi, montagna ecc.) e coinvolge alcuni accessori di attrezzatura (come il trepiede basso, doppio monitor, selfie nò grazie ecc.). In par-

Un Falco Giocoliere fotografato dagli interni dell’auto (A) paralleli al terreno e dal tetto (B) con piccolo angolo di sito. Nel primo caso, lo sfondo più lontano esalta il soggetto. Caccia Passione 70


Digiscoping ticolare il monitor aggiuntivo non solo permette une perfetta Messa a Fuoco Manuale, ma offre la possibilità di tenere molto bassa la posizione della fotocamera. La cosa è davvero utile. Ne parleremo a fondo nei prossimi numeri della rivista e/o nel corso dei nostri workshop e/o nelle nostre Guide e Libri totalmente realizzati in Digiscoping (riccardo. camusso@alice.it )

Utilizzando un monitor aggiuntivo ad alta definizione, la MAF e l’angolazione di ripresa viene controllata in modo estremamente preciso ed utile. Ma, soprattutto, questo straordinario accessorio permette di tenere la fotocamera molto bassa e parallela al terreno. Caccia Passione 71


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CACCIA PASSIONE Anno VI – N° 04 – Aprile 2018 www.cacciapassione.com

Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com Collaborazioni Pierfilippo Meloni, Emanuele Tabasso, Riccardo Camusso, Saverio Patrizi, Simone Ricci, Pina Apicella, Vincenzo Frascino, Valerio Troili, Roberto Aguzzoni, Ilaria Troili, Francesca Baranello, Costantino Ramolfi. Traduzioni A cura della Redazione Grafica e impaginazione A cura di Grazia Lospennato Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Vincenzo Frascino. Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 ®CACCIA PASSIONE È UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA.


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